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Comune di Spilamberto

Provincia di Modena



Servizio Lavori Pubblici e Patrimonio













LAVORI DI COSTRUZIONE NUOVO ASILO INTERCOMUNALE
DI PONTE DELL OCA

Progetto Definitivo
1 RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA

Data: GENNAIO 2008

Gruppo di Progettazione
Progetto Architettonico
Arch. Anita Cova

Servizio Lavori Pubblici
Arch. Alessandro Mordini
Arch. Andrea Pelloni







Geom. Gianpiero Guido
Geom. Neil Rimondi
Geom. Gianluigi Roli

Impianti Tecnologici

Ing. Giovanni Cattini
Ing. Agnese Ronchetti

Il Responsabile del Procedimento
Arch. Alessandro Mordini

Progetto e Coordinamento Generale
Arch. Alessandro Mordini

Progetto Pedagogico

Coordinamento
Unione Terre di Castelli
Dott. Roberto Maffeo
Dott.ssa Cristina Stradi


Inquadramento e
Variante Urbanistica

Servizio Pianificazione Territoriale
Arch. Corrado Gianferrari
Ing. Andrea Simonini








RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA


















N NU UO OV VO O A AS SI IL LO O N NI ID DO O I IN NT TE ER RC CO OM MU UN NA AL LE E
P PO ON NT TE E D DE EL LL L O OC CA A



S ST TA AZ ZI IO ON NE E A AP PP PA AL LT TA AN NT TE E
C CO OM MU UN NE E D DI I S SP PI IL LA AM MB BE ER RT TO O ( (M MO O) )






PROGETTO DEFINITIVO
































NUOVO ASILO NIDO INTERCOMUNALE PONTE DELLOCA

















PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO


GENNAIO 2008






INTRODUZIONE



Il presente progetto definitivo, sviluppato sulla base del precedente progetto preliminare, riguarda
la realizzazione del nuovo asilo nido intercomunale di Spilamberto al servizio dei comuni di
Spilamberto e Vignola.
A distanza di tre anni, infatti, le amministrazioni comunali di Spilamberto e Vignola, sulla base della
esperienza positiva avvenuta con la costruzione dellasilo nido intercomunale Cappuccetto Rosso
di Brodano (Vignola), ritengono opportuno riproporre liniziativa nel territorio di Spilamberto.
Lesigenza nasce dal duplice aspetto di ampliare la quantit dellofferta da un lato (in particolare
per il comune di Vignola) mentre, dallaltro, di migliorare la qualit di quella esistente.
Nellambito di una revisione pi ampia dellofferta dei servizi di supporto alle famiglie,
lamministrazione di Spilamberto si trova nella necessit di superare lattuale situazione che
contempla nello stesso edificio lasilo nido Le margherite e la scuola dellinfanzia don Bondi.
Infatti il complesso edilizio che ospita le scuole sopra richiamate, costruito alla fine degli anni
settanta sulle indicazioni di quel periodo, ha iniziato a dare alcuni segnali di inadeguatezza
rispetto alle attuali e pi moderne esigenze.
Nel 2003 e nel 2004 infatti lamministrazione comunale di Spilamberto si trovata nella necessit
di realizzare due nuove sezioni di scuola dellinfanzia a causa della crescita della popolazione.
Le attuali proiezioni prevedono, per i prossimi, anni la necessit di aumentare la disponibilit di
posti per la scuola dellinfanzia come si evince dallallegata relazione predisposta dal competente
servizio dellUnione Terre di Castelli .



RELAZIONE ILLUSTRATIVA


Situazione esistente

Posta nella zona sud ovest del paese, compresa allinterno di un recentissimo intervento edilizio di
elevata qualit urbanistica ed al margine delle zone agricole della prima fascia pedecollinare, larea
del Ponte dellOca, scelta per la costruzione del nuovo asilo nido intercomunale, si caratterizza per
lelevata qualit ambientale in grado di offrire, in termini generali, ai suoi fruitori.
Infatti le motivazioni che sono alla base dellindividuazione di questarea si possono riassumere in:
- area gi di propriet del comune di Spilamberto
- area inserita in un pi ampio contesto di aree destinate a verde pubblico anche queste gi
di propriet dellamministrazione
- caratteristiche dellarea (dimensioni, posizione, salubrit, ) che ne determinano unottima
qualit ambientale sostanzialmente priva di fonti di inquinamento (acustico, luminoso, ecc)
- posizione baricentrica rispetto ai principali quartieri residenziali
- buoni collegamenti stradali
- ottimi collegamenti ciclo pedonali (questi ultimi tre elementi contribuiscono nellinsieme a
rendere facilmente raggiungibile larea anche per i residenti di Vignola)
- qualit edilizia al contorno costituita prevalentemente da piccole abitazioni.

Larea posta ai margini di via Santa Liberata e di via Cervarola percorsi stradali con
caratteristiche storiche che collegano il centro di Spilamberto con le zone periferiche.

Dallacquisizione dellarea, avvenuta nel 1999, sono gi stati avviati i primi interventi di
riorganizzazione, sistemazione e riqualificazione come, ad esempio, labbattimento e lo
spostamento della cubatura di alcuni edifici incongrui che gravavano su via Santa Liberata, ed
alcune opere di manutenzione delle alberature facenti parte lex vivaio.

Inoltre, date le dimensioni delle aree a disposizione, la costruzione dellasilo nido pu costituire
quindi una prima fase di un intervento di pi ampio respiro che, nel tempo pu garantire ulteriori
sviluppi ed ampliamenti.


Norme di PRG - Vincoli - Propriet
Larea individuata per il nuovo asilo nido intercomunale fa parte di una pi ampia area gi
acquisita dallamministrazione a seguito dellattuazione di un piano particolareggiato di iniziativa
privata la cui destinazione prevista dal vigente Piano Regolatore Generale : zona omogenea di
tipo F1 Verde Pubblico opportunamente disciplinata dallart 42 delle norme tecniche di
attuazione. In particolare larea compresa a est dalla nuova strada di lottizzazione Via Paderni, a
ovest dal canale San Pietro, a nord dalla linea elettrica interrata mentre a sud dal percorso ciclo
pedonale Spilamberto Vignola.
Parte dellarea altres assoggettata al Limite di rispetto ai corsi dacqua disciplinata dallart 19
delle gi citate NTA.
La zona omogenea F, seppur dotata di un proprio indice di utilizzazione fondiaria (0,25mq/mq)
anche per attrezzature coperte, non trova piena corrispondenza per la realizzazione di una
struttura scolastica. Pertanto con lapprovazione del progetto preliminare avvenuta nel 2007
stata approvata la specifica variante al Piano regolatore Generale trasformando larea necessaria
alla costruzione del nuovo asilo in zona omogenea di tipo F2 attrezzature pubbliche.
Catastalmente larea individuata al foglio 29 mappali 132 (parte), 171(parte) e 151 (parte).



Obiettivi generali da perseguire Normativa di riferimento

La realizzazione del nuovo asilo intercomunale si pone, sostanzialmente, due obiettivi ritenuti
strategici: un corretto inserimento ambientale ovvero di rispettare il contesto nel quale si interviene
e, nello stesso tempo, di garantire che gli spazi che si andranno ad ottenere siano commisurati alle
funzioni dellutenza dove le condizioni di benessere e salubrit siano elemento imprescindibile.
La nuova struttura, compatibilmente con i vincoli derivanti dalle condizioni pre ordinate del sito e
nel rispetto del budget di spesa assegnato, si caratterizza per limpiego di soluzioni eco compatibili.
La riduzione dei consumi di energia proveniente dalle fonti fossili (petrolio, gas, carbone)
chiaramente una priorit assoluta per la salvaguardia dellambiente. E chiaro che tutte le azioni
che possono contribuire ad ottenere tale risultato debbono essere favorite. Il risparmio energetico
e limpiego di fonti rinnovabili di energia possono diventare quindi gli strumenti per conseguire tali
risultati. Per quanto riguarda il risparmio energetico questo, ad esempio, potr essere ottenuto
anche medianti semplici accorgimenti progettuali come il corretto orientamento delledificio
secondo lasse elio termico, oppure mediante limpiego di materiali adeguati ed una corretta
progettazione dellinvolucro edilizio.
Lutilizzo di forme differenti di approvvigionamento energetico a basso o nullo impatto ambientale
attraverso limpiego di fonti alternative come il foto voltaico, i pannelli solari lenergia geotermica
pu rappresentare un secondo obiettivo al quale tendere.
La nuova struttura inoltre si caratterizza per la flessibilit dimpiego e la capacit di successivi
sviluppi ed ampliamenti nel caso la domanda di posti dovesse crescere ulteriormente.
Altro obiettivo fondamentale costituito dalla verifica della sicurezza ovvero la creazione di una
struttura che rivolga, oltre al normale rispetto della specifica normativa di riferimento, unattenzione
particolare a questo tema in considerazione anche della giovanissima et dei bambini che la
utilizzano.
Nella redazione del presente progetto stato fatto riferimento alla normativa regionale per la
progettazione di strutture di questo tipo in particolare allosservanza degli standard minimi previsti.
Le principali norme di riferimento regionali e statali :
LR 10 gennaio 2000 n 1 e ss. mm e ii Norme in materia di servizi educativi per la prima infanzia
L.R 14 aprile 2004 n 8 Modifiche alla LR 10 gennaio 2000 n 1Norme in materia di servizi
educativi per la prima infanzia
Deliberazione C.R. 20 gennaio 2005 n 646 Direttiva sui requisiti strutturali ed organizzativi dei
servizi educativi per la prima infanzia e relative norme procedurali, in attuazione dellart 1, commi 3
e 3 bis della L.R. 1/00 come modificata dalla L.R. 8/04
DM 14 settembre 2005 Norme tecniche sulle costruzioni
OPCM 20 marzo 2003 n 3274 e ss. mm e ii
DM 26 agosto 1992 Norme di prevenzione incendi per ledilizia scolastica
L 06 dicembre 1971 n 1044
DM 18 dicembre 1975
L 22 febbraio 2001 n 36 Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici,
magnetici ed elettromagnetici
D Leg 19 agosto 2005 n 192 attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento
energetico nelledilizia
LR 31 ottobre 2000 n 30 e ss. mm e ii Norme per la tutela della salute e la salvaguardia
dellambiente dallinquinamento elettro magnetico
LR 09 maggio 2001 n 15 Disposizioni in materia di inquinamento acustico



Inquadramento ambientale generale
Larea individuata non presenta particolari problematiche di tipo ambientale; anzi si caratterizza
proprio per le sue peculiarit da utilizzare per strutture pubbliche di servizio alla famiglia ed ai
bambini.

La zona essendo stata recentemente urbanizzata gi dotata, al contorno, di tutte le reti
tecnologiche (acqua potabile, gas, energia elettrica, fognature ecc).

Lintervento, come gi anticipato, cercher di adottare tutti quei criteri per inserire ledificio nel
pieno rispetto dellambiente esistente.

In prossimit dellarea in fregio a via Paderni si trova posizionata una cabina elettrica e una linea
elettrica in cavo sotterraneo a 15 Kv che si sviluppa in direzione del canale san Pietro di propriet
di Hera Spa.

Gli spazi dellasilo precauzionalmente sono gi stati collocati a distanze superiori a quelle
fissate dalla normativa ed stata affidata allARPA (Agenzia regionale per la Prevenzione e
lambiente dellEmilia Romagna) lelaborazione della stima del campo magnetico prodotto dalla
cabina e dalla linea elettrica interrata.
Dalla relazione predisposta dai tecnici ARPA (allegata al progetto elaborato 9) possibile
verificare come solo una piccola porzione dellimmobile, posta nellangolo nord ovest dove trova
collocazione la centrale termica, e parte dellarea verde, sia interessata da valori venti volte
inferiori a quelli fissati dalla normativa.
Pertanto in questa fase, verificati i primi valori emersi, non si ritiene necessaria leffettuazione in
situ di specifiche misure di verifica e controllo.

Lintervento, essendo relativo principalmente alla realizzazione di una struttura a basso impatto
visivo e al suo inserimento in zone a verde, tende per sua stessa natura ad eliminare o ridurre al
minimo gli effetti negativi sul paesaggio.

A completamento degli studi di tipo ambientale, sono stati effettuati specifici rilievi in materia di
inquinamento acustico al fine di verificare la compatibilit ambientale dellinserimento del nuovo
asilo nido nellarea individuata. Anche in questo caso, dalle analisi effettuate, non sono emerse
particolari problematiche considerato che per gli edifici scolastici in genere sono applicati i limiti
della classe acustica I ovvero quella pi restrittiva.

Si deve inoltre precisare che per una migliore conoscenza delle caratteristiche dellarea stato
predisposto un rilievo plani altimetrico con la esatta localizzazione delle essenze vegetali presenti,
anche in questo caso, per consentire i necessari approfondimenti derivanti dallelaborazione del
progetto esecutivo in particolare per la salvaguardia delle piante stesse.

Grande importanza, infatti, sar data alla tutela e salvaguardia delle essenze esistenti in
particolare modo alle alberature ad alto fusto ed ai gruppi di cespugli che di fatto sono gi state
considerate dal presente progetto come primo elemento del futuro giardino.


Inquadramento meteorologico, climatico
La pianura Padana, dove si trova anche Spilamberto, fa parte come zona climatica nella cosiddetta
zona D ovvero D > 43N ed appartiene alla regione adriatico centro settentrionale dove la
massima quantit di pioggia dovuta ai venti sciroccali che spirano pi frequenti nellautunno -
inverno. Durante lestate, invece, non si hanno venti prevalenti, ma brezze e le cosiddette borine,
venti provenienti da SSW e di modesta velocit. Lautunno e la primavera sono le stagioni pi
piovose, pur con notevole grado di variabilit, mentre i temporali sono soprattutto frequenti
nellestate nella parte settentrionale della regione. La regione adriatica centro meridionale deve la
sua unit climatica da un lato allesposizione verso lAdriatico e dallaltra alla posizione uniforme
rispetto all Appennino che la protegge dai venti occidentali. Perci la nuvolosit e le piogge sono
portate per lo pi da tipi di tempo provenienti da S e da E. Pertanto la zona dintervento,
appartenendo alla regione adriatica, ha, per quanto riguarda gli aspetti termici, caratteri di sub
continentalit ovvero con inverni rigidi (pi fredda e pi umida dinverno) ed estati calde ed afose di
conseguenza con consistenti escursioni termiche tra estate e inverno e tra il giorno e la notte.
I venti prevalenti si collocano lungo la direttrice SSW/N NNE dove si individua una brezza di
monte proveniente da SSW che non varia apprezzabilmente nelle diversestagioni, mentre i venti
vallivi sono in prevalenza provenienti da Nord in inverno e NNE in estate.
Analisi condotte per zone limitrofe (Vignola) hanno portato i seguenti risultati:

velocit del vento (Vignola)
Velocit media m/sec Velocit massima m/sec Calma %
1,4 10,6 16,1


Temperature (Vignola)
Minima Media Massima
- 7,9 14,0 34,7

Precipitazioni (Vignola)
Max annua mm Max mensile Max giornaliera Max oraria
1.030 223 95 35

Da quanto emerso comprensibile che la forma e lorientamento delledificio possono influire
significativamente sul benessere e sul risparmio energetico, pertanto lo sviluppo progettuale dovr
approfondire questi aspetti.

Particolare attenzione sar rivolta alla creazione di una rete di raccolta e regimentazione delle
acque meteoriche nelle zone di pertinenza allintervento, in modo da regolarne lo smaltimento al
fine di ridurre limpatto sui sistemi esistenti. Per tale ragione potr essere valutata la realizzazione
di un bacino interrato di raccolta delle acque meteoriche da utilizzarsi per scopi irrigui evitando in
questo modo di prelevare acqua direttamente dalla falda attraverso la costruzione di pozzi o
attraverso il prelievo diretto dallacquedotto comunale.

Inquadramento idro geologico
Lindagine idro geologico geotecnica, affidata al geologo dott.ssa Katia Lorenzoni, ha evidenziato
come lintervento sia compatibile, sotto i vari aspetti, con le caratteristiche geo morfologiche
dellarea. In particolare sulla base delle specifiche indagini geofisiche di tipo sismico stato
verificato che anche sotto questo aspetto non sono state riscontrate contro indicazioni. Per una pi
approfondita analisi delle risultanze emerse, si rimanda alla lettura della relazione che fa parte del
progetto (elaborato 7). Chiaramente lo sviluppo della progettazione esecutiva, dovr tenere in
considerazione i risultati e le prescrizioni indicate in particolare per gli aspetti legati alle
caratteristiche ed al dimensionamento strutturale. Il progetto definitivo, infatti, ha operato un primo
e sommario dimensionamento delle strutture di fondazione che tuttavia, in virt della loro natura
preliminare non costituiscono elemento prescrittivo.




RELAZIONE TECNICA

Introduzione

La normativa statale demanda alle singole regioni la predisposizione dei criteri generali per la
costruzione la gestione ed il controllo dello specifico settore degli asili nido fornendo
esclusivamente alcuni principi generali come ad esempio che tali strutture devono possedere
requisiti tecnici, edilizi ed organizzativi tali da garantire larmonico sviluppo del bambino . Infatti col
passare degli anni, grazie al progressivo coinvolgimento di educatori, pedagogisti e psicologi, i
bambini non sono stati pi considerati come piccoli adulti in divenire e la scuola o l asilo, nella
sua accezione pi generale, da fabbrica per imparare, da edificio destinato alla custodia dei
bambini e dove impartire nozioni preparatorie per accedere alle istituzioni scolastiche superiori,
divenuto il luogo dello sviluppo psico motorio relazionale sensoriale ed affettivo del bambino. Tale
situazione si accentua ancora di pi nellasilo nido dove il distacco dai valori affettivi di
riferimento del bambino deve essere adeguatamente supportato
Oggi le esperienze pi avanzate tendono al superamento del ruolo direttivo svolto dagli educatori e
dellapproccio funzionalista nella concezione spaziale: la scuola dellinfanzia, da insieme strutturato
di spazi e di tempi concepiti e gestiti dagli adulti diviene un luogo in cui il bambino impara a
sperimentare se stesso in rapporto agli altri e allambiente; diviene un laboratorio creativo in cui
impara ad esprimere le proprie vocazioni ludiche ed artistiche e a svolgere autonomamente le
attivit che desidera in funzione delle attitudini, dello stato danimo, dellet, della cultura.
Ecco allora che il nido dellinfanzia viene interpretato come laboratorio sensoriale dove lobiettivo
di realizzare ambienti altamente comunicativi in grado di stimolare, insieme ai cinque sensi pi
tradizionalmente riconosciuti, anche le diverse sensazioni (di posizione, dequilibrio, cinestesiche,
igrotermiche.).
Il progetto diventa quindi strumento di promozione della cultura della prima infanzia attraverso la
partecipazione progettuale dei bambini mutuata dallesperienza pedagogica tanto che il nido, in
una visione ancora pi ampia, diventa anche luogo di incontro per gli stessi genitori.

E sulla base di questi principi che si sviluppato lapproccio progettuale del nuovo asilo nido
intercomunale, gi a partire dallindividuazione del sito come nella fase preliminare della verifica di
fattibilit, per poi trasmettersi alle varie scale dintervento in una continua interazione. Tale
principio , di fatto, una sorta di filo dArianna nello sviluppo della progettazione fino a quando, con
il progetto esecutivo, si provveder alla definizione dei dettagli costruttivi anche degli arredi.

Larea - Inquadramento generale
Larea fa parte come gi detto di una pi ampia fascia verde posta tra il canale San Pietro e la
nuova strada di lottizzazione denominata via Paderni. La qualit e le caratteristiche dellarea sono
elemento fondamentale per ottenere un risultato di pregio. La stessa normativa regionale fornisce
precisi parametri e requisiti che le aree esterne devono avere. Sappiamo infatti che gli spazi
esterni hanno unimportante correlazione con gli stessi spazi interni a livello ludico e didattico.
Larea, totalmente pianeggiante, prima della sua urbanizzazione, era utilizzata come vivaio
intensivo ed ancora oggi sono numerose le zone dove si trovano impiantate numerose specie
arboree ed arbustive. Questo patrimonio dovr essere il pi possibile tutelato e valorizzato
principalmente per due aspetti: in primo luogo ambientale per sfruttare le caratteristiche delle
piante nella protezione delledificio dagli agenti atmosferici: i venti provenienti da nord in inverno ed
il soleggiamento in estate, secondariamente per gli aspetti estetici e di pronto effetto che il giardino
verrebbe ad avere fin dalla sua iniziale utilizzazione. In questo senso infatti
Larea individuata con la variante urbanistica, con i suoi 6.930 mq circa di superficie fondiaria,
consente anche ulteriori ampliamenti della struttura. Infatti larea per le specifiche caratteristiche, (
forma sufficientemente regolare, dimensioni, posizione rispetto a costruzioni e lotti vicini) potranno
consentire, nel futuro, ulteriori ampliamenti nello spazio che si sviluppa in direzione sud verso la
ciclabile Spilamberto Vignola.

In questa fase, tuttavia, la superficie fondiaria individuata pari a circa 4.100 metri quadrati che
garantisce il soddisfacimento degli standard regionali che prevedono complessivamente almeno
45 mq di area per posto bambino di cui almeno 30 metri quadrati per lo spazio esterno
Per quanto riguarda gli aspetti urbanistici il piano regolatore generale non individua particolari
parametri da rispettare nellattuazione dellintervento. Tuttavia dovendo realizzare una struttura di
cos forte impatto sociale si ritenuto opportuno prevedere il rispetto di alcuni standard
fondamentali: 40% della superficie utile per parcheggi pubblici e pertinenziali.
Si scelto di far accedere allarea e di porre come fronte principale il lato di via Paderni per due
ragioni: la prima per i servizi esistenti (strada, parcheggi) la seconda perch larea da destinare a
giardino come luogo protetto e privilegiato si estende proprio in direzione del canale San Pietro e
della pista ciclabile Spilamberto Vignola. In particolare il progetto dovr porre attenzione al sistema
degli accessi (carrabili e pedonali).
In prossimit della cabina elettrica sono stati collocati gli accessi carrabili e i parcheggi di
pertinenza esclusiva a servizio degli addetti e del personale. Sul lato nord delledificio, infatti, sono
stati collocati i servizi generali e gli accessi del personale.
I parcheggi pubblici unitamente ad un pedonale di collegamento, potranno essere ricavati sul
fronte strada di via Paderni per limmediata interscambiabilit con ledificio ed in prosecuzione di
quelli esistenti.

Dati dimensionali e Parametri urbanistici ed edilizi
I dati trasmessi dal servizio scuola dellUnione Terre di Castelli, di cui Spilamberto e Vignola fanno
parte, fanno riferimento alla necessit di realizzare 3 sezioni a tempo pieno ed una part time.
Poich non previsto linserimento di bambini con et inferiore ad un anno, le sezioni a tempo
pieno sono suddivise nelle fasce medi e grandi con due sezioni a 20 bambini ed una a 21. La
sezione part time potr ospitare 18 bambini. Complessivamente il nido stato dimensionato per 69
bambini a cui stata aggiunta la possibilit di incremento del 15% come previsto dalle disposizioni
regionali; conseguentemente la ricettivit massima sar pari a 80 bambini.
Tale programma prevede il conseguente adeguamento delle unit di personale educatore e del
personale ausiliario nel pieno rispetto delle normative regionali. Pertanto il previsto rapporto di 1:7
e di 1:21 prevede 12 unit per il personale educatore e 4 unit per il personale ausiliario.
Non essendo previsto linserimento di bambini con et inferiore ad un anno e disponendo di un
servizio preparazione pasti centralizzato per tutte le strutture scolastiche comunali, il nuovo nido
sar dotato di un terminale di distribuzione - cucinetta.


La struttura e gli spazi interni
La soluzione progettuale proposta nasce, naturalmente, dalla stretta interazione coi pedagogisti
dellUnione Terre di castelli e dall esperienza delle educatrici che hanno collaborato nelle varie fasi
progettuali.
Lo sviluppo del progetto pedagogico, nasce dalla riflessione che il bambino nel trovarsi in un luogo
nuovo deve comunque percepire il senso di sicurezza affettiva, di benessere, di appartenenza e,
nello stesso tempo, esprimere la possibilit di sperimentare, scoprire, conoscere, relazionarsi in
modo naturale e spontaneo. In questo senso, ad esempio, da intendersi lo spazio destinato
esclusivamente al riposo. Il bambino in questo modo associa e riconosce lo spazio con quella
particolare funzione vitale.
Tale principio stato concretizzato in un progetto architettonico che utilizza forme semplici,
composte da elementi tradizionali e, in un certo senso, estremamente familiari, estremamente
compatte. Ecco allora che gli spazi, i luoghi, pensati dagli adulti, devono in realt consentire al
bambino di riconoscersi e, nello stesso tempo, di favorire le stimolazioni percettive cos come le
esperienze creative, espressive manipolative e stimolazioni. Tutti gli ambienti, di conseguenza,
sono stati organizzati in coerenza con il progetto pedagogico.
Tutte le unit funzionali minime (sezioni), per specifiche esigenze pedagogico funzionali,
gravitano sullo spazio centrale collettivo. Infatti Lo spazio principale, secondo uno schema ormai
consolidato, individuato nella cosiddetta piazza da intendersi come elemento aggregante e
interattivo per le sezioni stesse.
Tutte le sezioni, e in particolare i locali dedicati alle attivit dei bambini, sono state progettate per
avere almeno un lato rivolto a sud. Tale soluzione consente di disporre negli ambienti interni
abbondante quantit di luce naturale, oltre ad un elevato guadagno termico dovuto ai raggi solari
soprattutto nei mesi invernali. Il solaio di copertura, aggettante rispetto il fronte esterno, stato
pensato e dimensionato con la funzione di schermatura solare per il periodo estivo per evitare il
surriscaldamento.
Inoltre tutte le sezioni sono state dotate, compresa quella part time, di un proprio specifico spazio
destinato al riposo e di propri servizi igienici ad esso immediatamente contigui. Nello stesso tempo
tutti i servizi delle sezioni affacciano direttamente allesterno per ovvie motivazioni igieniche
Altro elemento fondamentale e cardine del progetto stata la creazione di spazi che garantiscano
linterazione tra lo spazio interno e lo spazio esterno ovvero un luogo dove sia possibile svolgere
attivit sufficientemente protetti dalle condizioni meteorologiche (caldo, freddo ecc).
La superficie coperta delledificio pari a circa 1116 metri quadrati (compreso logge, pensilina di
ingresso ecc) . I servizi generali si collocano sulla testata delledificio in fregio a via Paderni dove si
trova anche lingresso principale al nido.
Il nucleo del nido si sviluppa immediatamente dopo la zona servizi dove lo spazio centrale funge
da elemento aggregante e sul quale si attestano in vario modo le quattro sezioni. Anche la sezione
part time, condivide la zona di ingresso ed i servizi generali delledificio.
Come gi anticipato il nido dotato di un terminale di preparazione pasti e di una propria dispensa.
Particolare attenzione stata data allorganizzazione funzionale di questi spazi e, di conseguenza,
allorganizzazione dei percorsi interni al fine di evitare sovrapposizioni tra il percorso del pulito da
quello dello sporco.
Limpianto spaziale, pur nella sua libert espressiva e compositiva, organizzato secondo macro
moduli variabili dai 6 agli 8 metri metri di profondit. .
La scelta dei materiali di costruzione fa riferimento, per quanto possibile, ai principi dellarchitettura
bio sostenibile.
La centrale termica necessaria alla produzione di acqua calda di consumo ed al riscaldamento
ambiente sar composta da n.1 Gruppo modulare in cascata con n.2 caldaie a condensazione
per l'installazione murale:
con scambiatore termico in lega di alluminio - silicio, resistente a pressione e temperatura
elevate,
Bruciatore premiscelato in acciaio inox, combustione con basso tenore di NOx e
regolazione automatica della velocit del ventilatore
Microcomputer incorporato per il controllo del funzionamento, segnalazione guasti, tastiera
di programmazione, programma antipendolamento e microprocessori tramite
l'apparecchiatura elettronica.

Tutto il sistema stato studiato per sfruttare al massimo la tecnica della condensazione e
garantire lottimizzazione dei consumi
La caldaia alimenter il collettore ubicato in centrale, dal quale verranno alimentate le seguenti
utenze:
circuito pannelli radianti:
circuito a portata variabile e temperatura costante con valvola a tre vie per la
regolazione della temperatura di mandata
circuito radiatori;
circuito a portata costante e temperatura variabile
con valvola a tre vie per la regolazione della temperatura di mandata in funzione della
temperatura esterna
circuito ACS. circuito a portata variabile con bollitore verticale e gruppo di carico da 30
kW a. numero di giri variabile regolato in modo da produrre acqua calda alla temperatura
desiderata.

Sul circuito sanitario si previsto la valvola termostatica per ragioni di sicurezza sulla temperatura
acqua calda e la pompa di ricircolo per evitare inutili sprechi
Il sistema di accumulo dellacqua calda sanitaria a doppio serpentino alimentato dai collettori
solari posti in copertura capaci di coprire il 70% del fabbisogno acqua calda
Per quanto riguarda gli impianti il riscaldamento previsto del tipo misto con radiatori e pannelli
radianti.
I radiatori sono previsti nei bagni e per ragione antinfortunistiche sono in acciaio tubolare e sono
stati dimensionati sulla base delle dispersioni termiche per trasmissione e ventilazione con acqua
a bassa temperatura (t= 50C).
Nelle sezioni e zone comuni per ragione di funzionalit il sistema di riscaldamento previsto a
pannelli radianti; Il dimensionamento dei pannelli stato eseguito con acque a bassa
temperatura (At= 25C).
Limpianto idrico-sanitario costituito da un prelievo di acqua fredda potabile dalla rete cittadina
che alimenta tutte le utenze dellasilo nido e il bollitore ad accumulo per la produzione di acqua
calda sanitaria.
Le distribuzioni di acqua calda , fredda e ricircolo agli utilizzi in tubo multistrato in polietilene
reticolato .
Su tutte le linee prevista la coibentazione termica secondo quanto prescritto dalle vigenti
normative.
Soltanto sullacqua destinata al bollitore si previsto un trattamento anticalcare con addolcitore
volumetrico e con il dosaggio di polifosfati al fine di evitare la formazione di calcare
Lacqua calda sar accumulata e distribuita a 45C tramite apposita valvola miscelatrice
termostatica
I sanitari sono del tipo classico in porcellana bianca adatti al tipo di attivit;
- i lavabi a canale e i lavandini sono dotati di miscelatore,
- i lavatoio sono dotati di miscelatori a leva lunga
- i vasi a sedere con cassette murate a doppio comando
Per garantire il maggior conforto anche nei periodi estivi si prevede la realizzazione di un sistema
che utilizzer limpianto a pavimento per leliminazione del calore sensibile integrato ad un
impianto con unit capaci di controllare nel periodo estivo lumidit dellaria con particolare
attenzione alle zone riposo.

Il progetto delledificio si caratterizza, nel suo complesso, per lottenimento della classe B
nellambito della Certificazione Energetica: infatti il consumo energetico nel periodo di
riscaldamento pari a 51,93 KWh/mq anno.

Nel presente progetto i livelli medi di illuminamento, sul piano di lavoro (generalmente m. 0,85 da
pavimento), con i normali coefficienti di deprezzamento (0,8 per gli ambienti puliti), nei vari locali
saranno i seguenti:

zona riposo 200 lux
zona attesa e laboratori 300 lux
atrio, zona pasti, zona gioco 300 lux
servizi e spogliatoi 150 lux
attivit ordinarie e disimpegni 200 lux

I livelli sopra indicati sono da intendersi come livelli medi minimi presi a riferimento per il calcolo:
in funzione della geometria degli ambienti gli illuminamenti medi reali potranno essere ovviamente
superiori .
Limpianto di illuminazione delle zone comuni e delle sezioni sar sempre suddiviso in almeno 2
circuiti in modo da facilitare lesercizio e limitare il disservizio causato da interventi per guasto.
Per i servizi generali in queste zone si previsto un tipo di illuminazione indiretto ottenuto con
varie tipologie di corpi illuminanti le cui caratteristiche sono riportate negli elaborati di progetto
(impianti elettrici)

Limpianto di illuminazione di sicurezza sar realizzato con plafoniere da soffitto o a parete dotate
di accumulatori incorporati in grado di intervenire al mancare della tensione di rete ubicati come
da planimetria per garantire livelli di illuminamento pari a 2 lux generali e a 5 lux lungo le vie di
esodo.
In prossimit delle uscite verranno installate delle plafoniere in grado di intervenire in assenza della
tensione di rete recanti pittogramma unificato di indicazione di uscita di sicurezza. Per quanto
riguarda il piano di evacuazione Il D.M. 26 Agosto 1992 Norme di prevenzione incendi per
ledilizia scolastica ... richiede, un sistema di allarme da attivare in caso di pericolo per far
evacuare i locali.
Tale impianto sar costituito da n.5 segnalatori ottici ed acustici , due pulsanti in custodia isolante
con vetro frangibile posti uno in piazza grande e laltra in piazza primavera . Limpianto verr
alimentato dalla bassa tensione prelevata da apposita batteria in grado di garantire una
alimentazione autonoma anche nel caso di mancanza della tensione di rete.
E prevista la realizzazione di un impianto antintrusione costituito da rivelatori di movimento a
doppia tecnologia con portata regolabile . sulle porte della zona riposa previsto un sistema in
grado di allarme in caso di apertura delle porte demergenza
Tutto limpianto far capo ad una centrale rivelazione e sar completato con sirena esterna di
allarme di tipo autoalimentato e da un esclusore/inseritore a combinazione posto in vicinanza
dellingresso principale


Le aree esterne
Elemento portante del progetto pedagogico la possibilit che il bambino interagisca con tutti i
sensi con il mondo esterno inteso come luogo di espressione dei fenomeni naturali. In questo
senso quindi da intendersi la creazione di spazi coperti - le logge - allinterno delle quali sono
inseriti frammenti di giardino. Sulle logge, inoltre, si affacceranno -con diversi sistemi di aperture- i
locali delle sezioni per creare un continuo rapporto con lo spazio esterno in modo tale che il
bambino nei vari momenti della giornata possa instaurare un dialogo .
Di conseguenza grande importanza avr lorganizzazione e larredo delle aree esterne. La
dimensione e la posizione dellarea, unita allesistenza di un numero elevato di piante sviluppate,
faciliter la creazione di un giardino fruibile gi fin dai primi tempi di attivit dellasilo. Tuttavia ci
non toglie che le aree abbiano richiesto una ulteriore ed accorta progettazione soprattutto nella
individuazione e nella distribuzione degli spazi. Le zone boscate poste a nord sono state
mantenute anche per costituire una naturale protezione dai venti freddi. La zona attrezzata a giochi
esterni stata collocata in posizione baricentrica in corrispondenza dellangolo sud ovest
delledificio in prossimit della collinetta artificiale.
Poco distante sempre nellambito del progetto pedagogico di interazione tra il bambino e
lambiente esterno, come luogo di conoscenza e crescita, prevista la realizzazione di unarea
destinata a giardino dei profumi e dei colori (escluso dal presente appalto) dove, con il supporto
di uno specifico progetto del verde, si prevede la sistemazione di particolari piante, che andranno a
coinvolgere i bambini.


CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
La tecnologia scelta per la realizzazione dellasilo nido, nellambito dei principi bio sostenibili cui il
progetto fa riferimento, quella del legno. Tutte le strutture, infatti, sia verticali (pareti) che
orizzontali (solai), utilizzano questo materiale proveniente da appositi vivai.
Il sistema costruttivo richiesto potrebbe essere definito ad intelaiatura in legno.
Nelle costruzioni intelaiate, ci si trova di fronte a un sistema costruttivo a pannelli, per i quali gli
elementi portanti sono integrati a quelli di irrigidimento (o di controvento) e di tamponamento.
Il telaio in legno, con montanti disposti ad interasse ravvicinato, costituisce la struttura portante;
esso viene rivestito con pannelli in fibra di legno, a costituire una lastra.
Gli elementi di parere, solaio e copertura vengono prodotti in fabbrica e montati in cantiere.
Le caratteristiche delle costruzioni intelaiate in legno sono, di massima:
uso di sezioni in legno standard;
reticolo dellintelaiatura in legno determinato dalle dimensioni dei pannelli (maglie base di
circa 60 cm circa);
non si hanno connessioni di carpenteria;
in cantiere vengono posti in opera gli elementi strutturali prefabbricati;
gli elementi irrigidenti delledificio sono costituiti dalle pareti stesse.
Circa la posa in opera, si sottolinea che nelle costruzioni con intelaiatura in legno gli elementi
strutturali vengono prefabbricati in stabilimento ed in seguito trasportati in cantiere, dove si
provvede alla loro posa da parte di operai qualificati.
La successione delle fasi di lavorazione sinteticamente prevede quindi:
la realizzazione delle opere di fondazione in cemento armato;
il montaggio delle pareti prefabbricate interne ed esterne;
la posa in opera della copertura in pannelli prefabbricati;
la realizzazione dei vari tipi di impianti a pavimento e a parete;
la realizzazione del giardino pensile
la conclusione delle operazioni con la creazione delle opere di finitura.
Questa metodologia costruttiva comporta una notevole riduzione dei tempi di esecuzione e di
ultimazione della struttura.

CARATTERISTICHE E TIPOLOGIA ELEMENTI COSTRUTTIVI

SCAVI E FONDAZIONI

Considerato landamento planialtimetrico del terreno su cui sorger ledificio, e considerate le
caratteristiche degli stati superficiali del sottosuolo cos come risultano dalla relazione geologica-
geotecnica allegata al progetto, sar necessario eseguire:
scoticamento dello strato di terreno vegetale con trasporto entro lambito di cantiere per la
formazione della collinetta sul lato ovest dellarea esterna;
scavo a sezione obbligata per predisposizione reticolo cordoli di fondazione;
getto di pulizia effettuato con cemento magrone;
realizzazione di platea in CA;
posa di struttura ad igloo per la ventilazione della platea e relative tubazioni di
ventilazione;
realizzazione di cordoli in CA perimetrali e di appoggio pareti interne portanti con relativo
getto cementizio per la copertura degli igloo;
realizzazione linee di scarico acque nere e saponate fino allarea perimetrale della platea.



STRUTTURA IN ELEVAZIONE
La struttura in elevazione sar costruita da pareti in pannelli prefabbricati con struttura intelaiata in
legno e soffitto con struttura in legno in parte a vista in parte controsoffittata.
In via del tutto indicativa, si descrivono di seguito le caratteristiche delle pareti e del tetto:
parete perimetrale partendo dallinterno verso l esterno, sar cos composta, o in modo analogo:
- 12,5 mm pannello in gesso naturale;
- 16,0 mm pannello Masonite;
- barriera al vapore;
- 120 mm struttura portante in legno massiccio
- 120 mm di lana minerale inserita nella struttura portante
cappotto termico:
- 50 mm pannello isolante tipo styrodur
- intonaco finale armato con rete in fibra di vetro o pvc in due strati e tinteggio con
prodotti per esterni;
Lo spessore totale della parete sar di circa cm.23 con un coefficiente di trasmittanza K
termico 0,23 W/mqK,
comunque secondo progetto termo/tecnico tale da ottemperare al valore di conduttanza
prescritto e in grado di soddisfare i requisiti di isolamento acustico prescritti dalla vigente
normativa in materia per ledilizia scolastica (L. 447 del 26/10/1995 e DPCM 5/12/1997).

Le pareti divisorie interne hanno uno spessore di cm 18 composte anchesse da uno scheletro in
legno massiccio partendo dallinterno verso lesterno, sar cos composta, o in modo analogo:
- 12,5 mm pannello in gesso naturale;
- 13,0 mm pannello Masonite;
- 120 mm struttura portante in legno massiccio;
- 50 mm di lana minerale inserita nella struttura portante;
- 13,0 mm pannello Masonite;

Lo spessore e le caratteristiche della parete sono in grado di soddisfare i requisiti di isolamento
acustico prescritti dalla vigente normativa in materia per ledilizia scolastica (L. 447 del 26/10/1995
e DPCM 5/12/1997).

La copertura piana in legno realizzata con un criterio simile a quello descritto per la parete.

La struttura portante della copertura piana formata da un pannello prefabbricato in legno
massiccio di abete, con travi di sezione di ca. b=7 x h=20 cm ad interasse di ca. 45 cm, compreso
di pannelli di masonite dello spessore minimo di mm 16 previsti come piano di posa per la
superficie calpestabile da impermeabilizzare. La coibentazione realizzata mediante il
riempimento nelle intercapedini del pannello di uno strato di lana minerale dello spessore minimo
pari a mm 160 compreso di barriera al vapore. Lintradosso del solaio di copertura previsto in
parte a vista in parte rivestito con elementi in cartongesso in modo da creare una intercapedine
entro la quale andranno sistemati parte degli impianti
Il fissaggio del solaio di piano ad elementi sulle pareti sottostanti avviene tramite chiodi in
acciaio ad aderenza migliorata.
La struttura piana sporger rispetto al filo esterno della parete in modo da consentire la
realizzazione della struttura della gronda.
Sopra il piano della copertura verr posto lo strato di impermeabilizzazione costituito da guaina
bituminosa con caratteristiche transitabili ancorata a caldo alla struttura.
Sulla copertura trovano sistemazione le macchine dellUTA e i pannelli solari.
Chiude il pacchetto di copertura la realizzazione di un tetto a giardino praticabile esclusivamente
dagli operatori per la manutenzione
- Le Lattonerie saranno costituite in lamiera in acciaio preverniciato (spessore 6/10 di mm)
compreso pluviali di scarico, frontalini e tutto ci che necessario a realizzare unopera
finita a completa regola darte.
Per una migliore definizione delle caratteristiche tecniche ed architettoniche si rimanda agli
specifici elaborati di progetto come i computi metrici, gli elaborati grafici e prestazionali.
Il progetto avendo ottenuto i pareri degli organi competenti (Ausl, Commissione Tecnica
Provinciale) non potr subire modifiche alla impostazione architettonica funzionale e distributiva.


NOTA CIRCA IL CALCOLO DELLE STRUTTURE

Il calcolo delle strutture dovr essere eseguito in considerazione che il comune di Spilamberto
posto in categoria III grado di sismicit = 6, coefficiente sismico C= 0,04. Per ogni informazione di
dettaglio in merito a ci si rimanda alla relazione geologica geotecnica.
Si dovr fare riferimento alla seguente normativa vigente:
D.M. 09/01/1996 Norme tecniche per il calcolo, lesecuzione e il collaudo delle strutture in
cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche.
D.M. 16/01/1996 Norme tecniche relative ai Criteri generali per la verifica di sicurezza delle
costruzioni e dei carichi e sovraccarichi.
Circ. Min LL.PP. 15/10/1996, n. 252 AA.GG./STC: Istruzioni per lapplicazione delle Norme
tecniche per il calcolo, lesecuzione e il collaudo delle strutture in cemento
armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche di cui al DM
09/01/1996.
Ordinanza PCM 3273 del 20/03/2003: Primi elementi in materia di criteri generali per la
classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le
costruzioni in zona sismica
Ordinanza PCM n. 3431 del 05/05/2005: ulteriori modifiche ed integrazioni allOPCM n. 3274 del
20/03/2003 recante Primi elementi in materia di criteri generali per la
classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le
costruzioni in zona sismica.
Ordinanza PCM n. 3431 del 05/05/2005: ulteriori modifiche ed integrazioni allOPCM n. 3274 del
20/03/2003 recante Primi elementi in materia di criteri generali per la
classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le
costruzioni in zona sismica.
D.M. 14/09/2005 Norme Tecniche per le costruzioni.


I serramenti e gli infissi esterni sono previsiti in legno con spessore minimo del telaio pari a 64 mm,
dotati di vetro camera con vetro stratificato di sicurezza 6/12/6; nel complesso i serramenti
dovranno garantire un valore K termico minimo pari a 1.3.

Tutte le pavimentazioni previste nellarea ludico didattica saranno realizzate in legno, mentre
quelle previste nei bagni e nellarea per servizi generali saranno in ceramica.




Superamento delle barriere architettoniche DPR 503/96

La complanarita dei vari spazi, sia esterni che interni garantisce il rispetto dei requisiti disposti dal
DPR 503/96 e dalla Legge 13/89.

I locali sono tutti accessibili a portatori di handicap non deambulanti, prevedendo in tal senso
percorsi di distribuzione interni di larghezza non inferiore a 140 cm e porte interne ed esterne con
ampiezza non inferiore a 80 cm. E stato inoltre previsto un servizio igienico posto in posizione
baricentrica accessibile ai portatori di handicap non deambulanti.

Anche per tutte le aree esterne sono state adottate soluzioni e materiali tali da garantire la
accessibilit delle aree attrezzate.


La sicurezza della nuova struttura per linfanzia
Il fattore sicurezza in una nuova struttura per linfanzia si compone di molteplici aspetti tutti
chiaramente determinanti. Sotto il termine sicurezza si vanno, quindi, a comprendere pi
elementi disciplinati da normative differenti: si pensi ad esempio le indicazioni contenute nel
decreto legislativo 626 del 1994 riguardante la sicurezza e la salute dei lavoratori sui luoghi di
lavoro, oppure il DM 26 agosto 1992 riguardante le norme di prevenzioni incendi per ledilizia
scolastica e pi in particolare la problematica dellevacuazione in questi edifici. dalla concezione di
sicurezza intesa come Tuttavia quello cui si vuole fare maggiormente riferimento in questa
relazione esplicativa senza dubbio legato alla sicurezza dei bambini soprattutto in relazione alla
loro et compresa tra uno e tre anni dove i comportamenti sono scarsamenti influenzati
dallelemento pericolo. Si deve tenere conto, infatti, che le stesse cognizioni linguistiche, logiche
ed operative del bambino non sono ancora pienamente formate.
Gli aspetti cui si fatto particolare attenzione nello sviluppo di questa fase progettuale sono quindi
sostanzialmente due: la sicurezza delledificio in quanto luogo privo o quanto pi scarso di
elementi possibili fonti di pericolo per i bambini e la capacit delledificio, in caso di emergenza, di
rendersi quanto pi trasparente al fine di evacuarlo nel pi breve tempo possibile. A questo si
aggiunge poi la contraddizione che ledificio deve essere nello stesso tempo sicuro in modo tale da
evitare che il bambino sottraendosi dal controllo possa in qualche modo uscire dalla sezione o
addirittura dalla scuola e, al contrario, in caso di necessit consentire il pi rapido deflusso verso
lesterno.
Poich la scuola per le proprie caratteristiche non rientra negli elenchi ministeriali, non soggetta
al rilascio del certificato di prevenzione incendi
La normativa di riferimento tuttavia richiede il rispetto di alcuni criteri in particolare la presenza
delle misure necessarie per levacuazione in caso di emergenza. Pertanto si ritenuto
fondamentale ridurre al minimo i percorsi da fare in caso di evento calamitoso: per tutte le sezioni
si provveduto ad individuare una propria via di fuga direttamente verso lesterno ovvero il
cosiddetto luogo sicuro. Gli ambienti destinati al riposo sono collegati alla sezione mediante una
porta dotata di maniglione anti panico in modo da favorirne lesodo.


INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA

Le caratteristiche dei lavori (cantiere superiore a 200 uomini giorno e presenza anche non
contemporanea di pi imprese) fa rientrare il progetto nellambito della obbligatoriet di
predisposizione del Piano di Sicurezza e Coordinamento e del Coordinatore in fase di
progettazione e di esecuzione.
Nella stesura del PSC e nel calcolo dei costi necessari alla sicurezza dei lavoratori, sono state
prese in considerazione in special modo, oltre a quelle necessarie per lincolumita e la salute dei
lavoratori durante lesecuzione dei lavori, tutte le opere utili a garantire la sicurezza e lincolumita
della popolazione delle zone interessate da eventuali fattori di rischio derivanti dalla presenza del
cantiere.
In questo senso speciale attenzione stata prestata alla viabilita di cantiere al fine di ridurre il
pericolo verso lesterno dellarea di cantiere.
Per una migliore definizione degli aspetti legati alla sicurezza si rimanda al Piano di Sicurezza e
Coordinamentoed al relativo crono programma che prevede per la realizzazione dellopera 210
giorni naturali e consecutivi.


MODALITA DI FINANZIAMENTO DELLOPERA

Il presente progetto riguardante il primo stralcio finanziato con risorse proprie delle
amministrazioni comunali sui bilanci 2006 2007 ed in graduatoria per lottenimento di
un contributo provinciale legato ai finanziamenti regionali della legge 1/2000 cos come
disposto dalla deliberazione della giunta regionale 6 novembre 2006 n 1525 LR 1/00 e
successive modifiche: adozione programma degli interventi per lo sviluppo e la
qualificazione dei servizi educativi rivolti ai bambini in et 0-3 anni Anno 2006 .


Il progetto definitivo composto dai seguenti elaborati:
1. relazione tecnico illustrativa;
2. relazione geologica
3. capitolato speciale dappalto
4. disciplinare descrittivo e prestazionale delle opere edili
5. crono programma
6. computo metrico estimativo opere edili
7. computo metrico estimativo opere edili costi diretti sicurezza
8. elenco prezzi unitari opere edili
9. Piano della Sicurezza e coordinamento
10. quadro economico;
elaborati grafici di progetto opere edili;
TAV 1 stato attuale inquadramento cartografico
TAV 2 stato attuale rilievo plano altimetrico dellarea
TAV 3 progetto planimetria inserimento nellarea
TAV 4 progetto planimetria aree esterne recinzioni rete acque b/n
TAV 5 progetto pianta schema fondazioni
TAV 6 progetto pianta piano terra
TAV 7 progetto pianta orditura solai
TAV 8 progetto copertura
TAV 9 sezioni
TAV 10 prospetti
TAV 11 abaco serramenti
TAV 12 particolari strutture portanti in legno
TAV 13 eliminazione barriere architettoniche
Elaborati impianti::
impianti meccanici ed elettrici relazione tecnica descrittiva-
impianti meccanici ed elettrici specifiche tecniche-
impianti meccanici ed elettrici computo metrico estimativo
impianti meccanici ed elettrici elenco prezzi unitari
impianti meccanici ed elettrici stima incidenza sicurezza (costi diretti)
impianti elettrici relazione tecnica ex L.46/90
impianti elettrici relazione di calcolo scariche atmosferiche
impianti elettrici planimetria area esterna
impianti elettrici planimetria forza motrice e illuminazione quota pavimento
impianti elettrici planimetria forza motrice e illuminazione quota soffitto
impianti elettrici planimetria impianti speciali
impianti elettrici planimetria copertura
impianti elettrici schema a blocchi distribuzione principale
impianti elettrici schema interruttore generale attivit
impianti elettrici schema quadro generale Q.E1
impianti elettrici schema quadro generale Q.E2
impianti elettrici schema quadro centrale termica- Q.CT
impianti elettrici schema quadro UTA
impianti elettrici calcoli illumino tecnici

Impianti meccanici-relazione di calcolo D. LGS 311/96;
Impianti meccanici aree esterne allacciamenti e antincendio;
Impianti meccanici strutture scambianti D. LGS 311/96;
Impianti meccanici piano terra distribuzioni idrauliche
Impianti meccanici piano terra idrico sanitario e scarichi
Impianti meccanici piano terra impianto a pannelli radianti
Impianti meccanici piano terra impianto aeraulico ed estrazione aria
Impianti meccanici piano copertura impianto aeraulico ed estrazione aria
Impianti meccanici piano copertura impianti idraulici e fonti rinnovabili
Impianti meccanici pianta e sezioni centrale termica
Impianti meccanici schema funzionale e di regolazione



IL TECNICO PROGETTISTA

arch. Alessandro Mordini
(Servizio Lavori Pubblici e Patrimonio)
comune di Spilamberto

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