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SCENA PRIMA
Signore, signori, quando il sipario si leva sopra una scena di teatro ove si
erge un sedile, a destra, presso a un albero, a una fontana o a non importa
che cosa, è che una scena d’amore deve inevitabilmente avvenire. È
necessario che vi riveli come fra poco, in questa notte fremente — o
melanconia dei cuori innamorati ! — l’amante, secondo l’uso, verrà a
sedersi su quel sedile, presso all’amante, e che ivi entrambi
mormoreranno, gemeranno, piangeranno, singhiozzeranno, canteranno,
esulteranno di cose eterne... (Guardando attraverso il parco.) Che cosa
dicevo ? Sento un rumore di foglie sfiorate, vedo due ombre avanzarsi
lentamente attraverso i rami... Eccole... Come sono tristi !...
SCENA II
LUI e LEI.
LUI. Ah ! ecco il sedile... il caro sedile... (Si avanza verso il sedile, tenendo
l’amante per la vita, teneramente.)... il vecchio e caro sedile di pietra...
così spesso testimonio delle nostre ebbrezze... delle estasi nostre...
LUI. Come siete bella !... Siete ancora più bella questa sera... E anche la
sera com'è bella... (Si seggono sul sedile, LEI rigida senz’abbandono e LUI
chinato verso di LEI, tenendole le mani e guardandola negli occhi. Silenzio
abbastanza lungo.) Deliziosa serata !...
LEI (sempre distratta e vaga.) Deliziosa...
LUI (lirico). Ah ! che potente mistero è dunque l’amore? ... Ogni sera
veniamo qui... Le stesse cose sono intorno a noi... le stesse luci... lo stesso
sogno notturno... e tuttavia ogni sera mi sembra di provare gioie nuove... e
più forti... e... più misteriose... sempre più sconosciute... e così dolci... cosi
dolci !... (Un uccello risvegliato nell’albero, sopra di loro, getta piccole
strida di spavento e se ne va... LUI tace... Abbandona la mano di LEI,
guarda in direzione dell’uccello ch’è volato via... Poi, riafferrandole le mani
con forza maggiore.) ... E così dolci... (Silenzio.) Talmente dolci !... (Nuovo
silenzio.) Non è vero ?...
LEI. Chi ?
LUI (un po’ sconcertato). Ma... non so... queste luci... questo sogno
notturno... quel piccolo uccello che è volato via... (Improvvisamente
entusiasta.) E le nostre gioie... le nostre gioie folli !...
LUI. Non riconosco più la vostra voce... non vi riconosco più... Siete tutta
mutata... (Pausa.) Mia cara. (Silenzio.) Cara anima. (Nuovo silenzio.
Insistente.) Caro tesoro dell’anima mia... (Silenzio. Si riavvicina ancora,
cerca di stringerla più strettamente. Ella indietreggia un poco.) Perchè non
dite nulla ?... A che pensate ?
LEI. A nulla...
LEI. Irritata ?
LUI. Sì...
LEI. Ma no... Che idea !... Perchè sarei triste ?... (Sospira.)
LUI. Non mi si inganna... non s'inganna il mio cuore... il mio cuore mi dice
che voi avete qualche cosa... Che cosa avete ?...
LEI. Non ho nulla...
LEI. Lasciatemi...
LEI. I nervi indubbiamente... la notte, forse... (Un po' amara.) Forse queste
luci... questo sogno notturno... e le nostre gioie !... Non è nulla, vedete...
non piango... (Singhiozza.) Ma è assurdo... non voglio... non voglio
piangere...
LUI (turbato, cercando le parole). Cara amata... adorata cara... mia cara...
perchè siete mia, non è vero ?... I... io... io... sono vostro... (Gesto di
diniego triste di LEI.) Si, insomma... siamo nostri... entrambi...
LEI (scuotendo la, testa con un gemito). Oh ! così poco. Così poco !...
LUI. Ascoltatemi... Non voglio che piangiate... Non dovete... non potete
piangere... non avete il diritto di piangere... Quando piangete...
impazzisco... non vivo più... io... io... proprio così... Via... rispondetemi...
Per favore... per pietà. .,. rispondetemi... (Guardandosi la mano.) Oh ! M’è
caduta una lacrima sulla mano... una cara lacrima dei vostri cari occhi
sulla mano !...
LUI. La rugiada dei vostri occhi... dei tuoi occhi... sulla mano... (Bacia la
propria mano)... cara... piccola, cara lacrima... sulla mano... (Pausa.) Vi ho
dunque addolorata ?
LUI. Allora... qualcuno vi ha fatto del male ?... (Eroico.) Ah ! Se sapessi che
qualcuno vi avesse dato qualche dolore ?... (Agitatissimo.) Ah ! Se ciò
fosse !... (Minaccia i fantasmi in lontananza.)
LEI. Calmatevi... lasciatemi... Per che cosa ?... Non comprendereste... non
è colpa vostra... siete uomo... ed io sono donna...
LEI. Vedete pure che non mi potete comprendere... Bisogna essere donna
per comprendere... per sentire quello che io soffro... (Fa qualche passo,
lacrimosa.)
LEI. Ma no...
LUI. Lo sapevo benissimo... Io... che voi soffrivate...
LUI. Non sono anche l’amico dcl vostro pensiero... del vostro cuore...
dell’anima vostra ?... (Ardente.) Non sono più l’anima dell’anima vostra ?...
Ah ! sarebbe orribile !... Ve ne prego !... LEI. No... lasciatemi...
Riconducetemi... Qualunque cosa vi dicessi, sarebbe inutile... Ho avuto
torto di mostrarvi la mia pena... È meglio che sia sola a soffrire...
LUI. Sola a soffrire ?... Ah ! no, per Dio !... Non lo permetterei... Questo
mai... dei vostri dolori, voglio la mia parte... tutta la mia parte...
LUI (esaltato). Ne voglio la mia parte... tutta la mia parte... che dico ?..
tutta la mis parte ?... Li voglio tutti per me... i vostri dolori... Tutti,
capite ?... Sola a soffnire ? Ma è mostruoso quello che dite... Ah !... no...
mille volte no. (Carezzevole.) Voglio che siate felice.
LEI. Indubbiamente...
LUI. Io ?... Perchè mi dite questo ?
LUI. Ma... è pazzo... è profondaniente pazzo... È... una... follìa... una vera...
una pura... follˆa... Non vi arno più ?... Non capite ch’è una bestemmia...
che è... una follìa... (A un movimento di LEI)... Certamente... mantengo la
parola... una follìa... È insensato... Ma donde può venire questa folle... idea
che... io... io... non vi ami più ?...
LEI. Da tutto.
LUI. Protesto...
LEI. Non come ora... Un tempo... non avreste mai osato fumare... dopo...
LEI. Vi sono dettagli che non isfuggono a una donna delicata... e che ama...
LUI. Infine che c'è in me di mutato ?... Vi confesso che è umiliante... Sono
umiliato... umiliato al di là d’ogni cosa... molto... molto umiliato...
(Dignitoso.) Per il mio onore... per il nostro amore... esigo che precisiate...
lo esigo... Poichè, infine, sono umiliatissimo...
LEI. Sono cose... sfumature... nonnulla... che si indovinano più che non si
spieghino...
LEI. No... Ed ecco dove sento che non mi amate più... Un tempo... sareste
balzato...
LUI. Morire... quest'oggi ?... Non vi ho mai vista così gaia, così
incantevole... così felice... così innamorata... Ricordatevi... nel salottino...
le cortine abbassate... il divano... le mie carezze... ingrata... i tuoi baci...
smemorata...
LUI. Dico che vi tenevo nelle braccia... E quando la mia mano si perdette
nei pizzi... Ah ! Come eravate bella... Consenziente e spasimante !... Dico...
LUI. Via... via... via... non litighiamo... Non si trattava dell’anirna vostra...
quest’oggi... si trattava di...
LUI. Veramente, mia cara amica, non comprendo nulla di tutto quello che
dite... siete strana, questa sera...
LEI. Strana... proprio così... sono strana... Ah ! Non vi manca ora che di
insultarmi...
LUI. Ma... non vi insulto... dico che siete strana... questa sera...
LEI. E voi... che cosa siete dunque ?... Che v’importa di urtare, tutti i
minuti... i miel più intimi sentimenti... le mie delicatezze ?...
LEI. Mi amate ?... Ma forse che vi siete mai preoccupato della mia felicità ?
LUI. Certamente...
LEI. Mi avete... non fosse che per un seconda... data tutta la vostra vita... a
me che v’ho dato tutto... più che la mia vita... la mia reputazione... la mia
pace.. il mio onore ?... (A un movimento di lui.) Sì, il mio onore.
LEI. Non mi avete forse compromessa ?... Osate dire che non mi avete
compromessa ?
LEI. La trattoria... la fiera di Neuilly... i palchi al teatro ?... Che so, io ?... E i
vostri amici... che conducevate in casa mia... che mettevate al corrente
della nostra vita secreta ?... (Dinieghi dell’amante.) Allora, come chiamate
questo ?...
LUI. Siate giusta... Ricordatevi. I miei amici... le trattorie.. il teatro...
eravate voi... cuoricino mio caro... voi che volevate, che esigevate...
LEI. Io ?...
LUI. Ma che dite mai ?... Che dite ?... Dove andate a pescare quello che
dite ?
LEI. Perbacco !... È chiaro... ero una sgualdrina per voi... una di quelle
miserabili creature con le quali non prendevate tutti i giorni la cura
d’evitarmi il contatto offensivo... Comprendo ora... ah !... coniprendo...
Corne è malefico !... com’è vile !... (Si nasconde il viso nelle manu e
singhiozza.) Che vergogna !...
LUI (disperato). Ah ! piangete ancora... Mio Dio ! Mio Dio !... Non so più che
cosa dirvi... che cosa rispondervi...
LEI. Ho forse meritato d’essere trattata così da voi ?... Da voi ?... è troppo
crudele...
LEI. No... no... non voglio... non voglio più... Non lo meritate più... è
odioso...
LEI. Ah ! Che cosa v’importa ?... Che cosa vi può importare ?...
LUI. Ebbene... sì... ho avuto dei torti verso di te.... mia sublime amica... non
li conosco... ma ne ho certamente avuti... e gravi... immensi torti... si, lo
confesso... Ma è finita... Me ne pento... Ti chiedo scusa...
LUI. Non parlare così... te lo proibisco... Morire ?... Non ne hai il diritto...
LEI. Sì, sì. È meglio che io muoia. Oh ! ora... la mia feIicità è spezzata... per
sempre... vedi ?... Non sono più nulla per te... Un amor proprio... una
vanità... un piacere, forse !... ma non sono nulla per te... l’anima mia è
niente per te...
LUI. L’anima tua ?
LEI. L’anima mia. .. Cattivo... la mia povera anima... Che cosa è per te ?...
LUI. Ah ! la tua anima... Non bestemmiare... la tua anima è tutto per me...
LUI (con voce profonda). Tutto... è tutto... è la mia vita... tutta la mia vita...
tutta la mia gioia... è tutto...
LEI. Tu non pensi abbastanza, mio caro, che sono una donna...
LUI. Tu ?...
LEI. Sì, sì... mi credi sciocca... Non è vero che mi stimi sciocca ?
LUI. Ecco !... (L’abbraccia lungamente.) Cara... cara adorata... sciocca ?...
Ma tu sei il mio sole... la mia intelligenza... il mio tutto... tu sei il mio
tutto... il min caro tutto... (gaiamente.) il mio caro tuttino...
LUI. Tu sei la mia forza... la mia cara forza... Non vivo che in te... che per
te... che per te... Senza te... non sono nulla... non sono nulla... nulla...
Lunge da te... sono perduto... sono come una povera anima in pena...
come un viaggiatore... di notte... in una foresta... come un cane... perduto
nella folla.... come... come...
LUI. Non c’è giorno... non minuto... non secondo... nel quale tu non mi sia
presente... il giorno, la notte... e la sera... nei miei sogni... nel mio
pensiero... nei miei lavori... Non un minuto... comprendi... nel quale il tuo
cuore... la tua anima...
LUI. Il tuo cuore... la tua anima... i tuoi occhi... e le tue mani... le tue care
mani... i tuoi cari occhi...
LEI (spasimando). Oh ! caro... caro... mai più... dimmi... mai più dolori al
tuo piccolo bebè ?...
(Silenzio. Baci.)
CALA LA TELA