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PECCATO CHE FOSSE UNA SGUALDRINA

Tragedia in cinque atti


di John Ford
Titolo originale: 'Tis Pity She's A Whore
Traduzione di Alberto Valles Poli
Rizzoli Editore !ilano "#$%
PERS&'A(()
*&'AVE'T+RA, -rate
+' .AR/)'A0E, nunzio del Pa1a
S&RA'2&, nobile
F0&R)&
/&'AT& cittadini di Par3a
(R)!A0/), gentiluo3o ro3ano
()&VA''), -iglio di Florio
*ER(ETT&, ni1ote di /onato
R)..)AR/ETT&, tra4estito da 3edico
VAS5+ES, ser4o di Soranzo
P&(()&, ser4o di *ergetto
A''A*E00A, -iglia di Florio
)PP&0)TA, 3oglie di Ricciardetto
F)0&T), ni1ote di Ricciardetto
"
0A (&VER'A'TE di Annabella
%
*anditi, (uardie, (ente del seguito, Ser4i, ecc6
La scena in Parma
1
7 1ersonaggio -e33inile6
2
Ford a4e4a dato a questa (o4ernante di Annabella il no3e di Putana, che 1er i conte31oranei del
1oeta, co3e 1ensa anche !ario Praz, do4e4a essere chiara3ente allusi4o e tale da contribuire 8a creare
quell'at3os-era equi4oca che 9 1ro1ria del dra33a86 Si 9 1re-erito :anzich; darle un altro no3e dal
signi-icato analogo co3e ha -atto il traduttore .arlo )zzo chia3andola Scan-arda< indicarla col se31lice
a11ellati4o di (o4ernante (Tutoress) co3e del resto qualche 4olta la chia3a diretta3ente la stessa
Annabella6
DEDICA
Al nobilissimo John, Conte di Peterborough
1
, Lord Mordaunt, Barone di Turvey
Mio signore,
dove un merito reale ha una generale attestazione, l'amore non che un debito di giusta
riconoscenza. a grandezza non !u" sovente reclamare la virt# !er diritto ereditario$ e!!ure,
in %uesto, la vostra a!!are !i# elevata, !er il &atto che voi non siete !i# giustamente erede
della vostra &ortuna di %uel che la gloria sar' della memoria di voi. Delicatezza di sentimento
nobilita la libert' della nascita$ in ambedue il vostro legittimo credito aggiunge onore al
vostro nome, e indulgenza alla mia !resunzione. a vostra nobile a!!rovazione di %uesti
!rimi &rutti del mio tem!o libero veramente m'incoraggia a con&idare che inter!reterete con
molta liberalit' %uesta !resentazione$ s!ecialmente !er il &atto che il mio omaggio un
!articolare, doveroso obbligo !er i &avori e la !articolare attenzione (ostra. a gravita del
soggetto !u" &acilmente scusare la leggerezza del titolo, altrimenti io sarei stato un severo
giudice della mia stessa col!a. Ci son !r)nci!i che han concesso il loro &avore !er inezie
o&&erte con !urit' d'a&&etto$ (ostra *ignoria !u" allo stesso modo com!iacersi di ammettere
alla sua stima, con %uesti modesti tentativi, la costanza dell'a&&etto del sincero estimatore dei
(ostri onorevoli meriti.
+,-. /,0D
A11, 20IM,
SCENA PRIMA
1
+ohn, !rimo conte di 2eterborough, ottenne tale titolo nell'anno 1324526. Allevato nel cattolicesimo, si convert) !oi alla religione
anglicana. .el 1372 ader) all'esercito del 2arlamento, &u &atto generale d'ordinanza e colonnello d'un reggimento di &anteria, sotto Esse8$ e
mor) in %uello stesso anno.
2
La cella di Frate Bonaventura.
ntrano il /0A1E e 9I,(A..I.
/0A1E .on discuterne !i#$ !erch: sa!!i, giovanotto, che %ueste non sono %uestioni da
dis!ute scolastiche
1
. ;na &iloso&ia sottile !u" tollerare delle argomentazioni
inverosimili, ma il Cielo non ammette bu&&onate< i begli s!iriti che !resumono
tro!!o del loro s!irito, con lo s&orzarsi a !rovare con abili ma stu!idi
argomenti che Dio non c'era, sco!ersero !er !rima cosa la strada !i# corta !er
l'in&erno, riem!iendo cos) il mondo d'un ateismo maledetto. 1ali %uestioni,
giovanotto, sono vane< molto meglio benedire il sole che chiedersi !erch:
ris!lenda, e Colui di cui tu !arli assai !i# in su del sole. =asta> .on !osso
sentire cose del genere.
9I,(A..I Dolce !adre, v'ho a!erto la mia anima o!!ressa, ho vuotato i miei !ensieri e il
mio cuore &ino in &ondo, ho &atto me stesso !overo di segreti$ e non ho
tralasciato di dire una sola !arola, che avesse !otuto chiarire tutto %uello che
ardissi mai di !ensare e com!rendere. Ed %uesto il con&orto che ne avrei?
.on debbo &are io %uello che !ossono &are tutti gli altri? amare?
/0A1E *), !uoi amare, &igliuolo caro.
9I,(A..I .on debbo io lodare %uesta bellezza che, se &osse creata di nuovo e gli di
l'avessero lass#, ne &arebbero una divinit' e le s'inginocchierebbero davanti,
come io m'inginocchio davanti a loro?
/0A1E Ma come, &olle insensato...
9I,(A..I E una !arola da nulla, una &ormale consuetudine, in uso &ra uomo e uomo, di
dirci &ratello e sorella, sar' una barriera messa &ra me e la mia &elicit'
!er!etua? Dite !ure che avemmo uno stesso !adre$ dite che uno stesso grembo
@maledizione !er le mie gioieA diede a tutti e due vita e nascita$ non siamo
!ro!rio !er %uesto tanto !i# legati dalla natura l'uno all'altro dai legami di san5
gue, di ragione? E anzi, se !ro!rio lo volete, anche di religione< essere sem!re
uno solo, un'anima, una carne, un amore, un cuore, un solo tutto?
/0A1E /iniscila, giovane sventurato
2
, !erch: sei gi' !erduto.
9I,(A..I E allora, !erch: sono nato &ratello suo, le mie gioie dovranno essere bandite
!er sem!re dal letto di lei? .o, !adre, vedo nei vostri occhi il segno della !iet'
e della com!assione$ dalla vostra et', come da un oracolo sacro, si distilla
l'essenza stessa della saggezza. Ditemi, sant'uomo, che cura mi dar' sollievo in
%uesti bisogni estremi?
/0A1E Il !entimento, &igliolo, e il dolore !er %uesto !eccato< !erch: hai !rovocato
una su!rema Maest' col tuo bestemmiare %uasi da &olle.
9I,(A..I ,h, non !arlate di %uesto, mio caro con&essore>
/0A1E *ei &orse tu, &igliolo mio, %uel miracolo d'intelligenza che una volta, soltanto
tre mesi &a, era stimato !er la sua et' una meraviglia in tutta =ologna? Come
a!!laudiva l';niversit' la tua !adronanza, il tuo contegno$ e il sa!ere, la
!arola, la cortesia, e tutto %uello che !oteva &are di te un uomo> Ero orgoglioso
del mio !u!illo, e !re&erii lasciar !iuttosto i miei libri che se!ararmi da te. Io
&eci %uesto< ma i &rutti di tutte le mie s!eranze sono !erduti in te, come tu ti sei
!erduto in te stesso. ,h, 9iovanni> -ai lasciato le scuole del sa!ere !er
1
!"chool#$oints! dice il testo$ ed erano le controversie intorno alle %uali si usava dis!utare nelle scuole.
2
2re&erisco BsventuratoB %unha$$y& a BsciaguratoB, com' stato tradotto da altri, !erch: !ochi versi !i# avanti 9iovanni vede negli
occhi del /rate !iet' e com!assione.
C
discorrere insieme alla lussuria e alla morte? 2erch: sulla tua lussuria as!etta la
morte. 9uarda il mondo e vedrai ris!lendere migliaia di &acce !i# lucenti di
%uest'idolo che adori. asciala, buttati sulla cosa !i# !reziosa
1
, molto minor
!eccato$ sebbene in giochi come %uesti !erdano %uelli che vincono.
9I,(A..I *arebbe !i# &acile &ermare nell',ceano il &lusso e il ri&lusso che dissuadermi
dai miei giuramenti.
/0A1E E allora ho &inito, e nelle tue brame ostinate vedo gi' !ronta la tua rovina. Il
Cielo giusto. E!!ure... Ascolta il mio consiglio.
9I,(A..I Come una voce di vita.
/0A1E (ai svelto a casa di tuo !adre. Chiuditi a do!!ia mandata in camera tua, solo.
2oi buttati gi# in ginocchioni, e !rosternati a terra. 2iangi come vuole il tuo
cuore$ e, se lo !uoi, lava ogni !arola che !ronunci con lacrime di sangue. 2rega
il Cielo di !urgarti dalla lebbra della lussuria che t'im!utridisce l'anima$ renditi
conto di %uel che sei, un miserabile, un verme, un niente$ !iangi, sos!ira, !rega
tre volte al giorno e tre volte ogni notte< &ai %uesto !er sette giorni$ !oi, se non
hai trovato nessun mutamento nei tuoi desideri, torna da me< !enser" io a un
rimedio. 2rega !er te in casa tua, mentre io !regher" !er te %ui. (ai> a mia
benedizione t'accom!agni> Abbiamo bisogno di !regare.
9I,(A..I /ar" tutto %uesto, !er liberarmi dalla &rusta della vendetta divina$ altrimenti
giurer" che il mio &ato il mio dio. %scono.&
SCENA SECONDA
La strada davanti alla casa di Florio.
ntrano 90IMADI e (A*D;E*, con le s$ade sguainate
'
(A*D;E* Avanti, signore, su con l'arma in !ugno$ se vi mostrate vile vi &ar" correre
ancor !i# lesto.
90IMADI .on sei un avversario !er un !ari mio.
(A*D;E* Certo, io non mi sono mai recato in guerra !er !ortar notizie a casa, e non
!osso recitare la !arte di bu&&one !er un boccone di cibo, n: giurare che mi
sono buscato le &erite sul cam!o. (edete %uesti ca!elli grigi? .on arretreranno
!er un naso insanguinato. *u, vuoi deciderti?
90IMADI E come !uoi !ensare, servo della malora, che metter" a re!entaglio la mia
re!utazione con un !ar tuo? Chiama il tuo !adrone. Egli s'accorger' che son
ca!ace...
(A*D;E* Di schiamazzare come una !ettegola5%uesto il vostro mestiere. 2overa ombra
di soldato, ti &ar" vedere io come il mio !adrone tenga al suo servizio gente
meglio di te !er bravura e audacia. (uoi dun%ue batterti o &ar chiacchiere?
90IMADI .: l'una n: l'altra cosa, con te. Io sono romano e gentiluomo$ uno che s'
ac%uistato l'onore a !rezzo di sangue.
(A*D;E* *iete un vile bugiardo, e !er di !i# un bu&&one. =attiti, o !er %uesta s!ada, io ti
scanner"< da bravo, mio signore> (i batterete?
90IMADI .on !rovocarmi, !erch: se osi...
(A*D;E* A te, !iglia.
1
Il testo dice !ta(e thy choice!, cio B&a la tua !i# !reziosa sceltaB o!!ure B!rendi %uel che ti !iace di !i#B.
2
In %uesta scena il !ersonaggio di (as%ues d' a 9rimaldi, nel testo inglese, un !o' del BvoiB e un !o' del BtuB, e si mantenuta tale
distinzione.
7
%Combattono. )rimaldi ha la $eggio.&
ntrano /D0I,, D,.A1, e *,0A.E, da o$$oste $arti.
/,0I, Cosa vogliono dire %ueste im!rovvise liti cos) accosto al mio uscio? .on avete
altri !osti che casa mia !er dare s&ogo alla bile del vostro sangue eccitato?
Devo continuare a essere im!ortunato da un tale chiasso e non riuscire n: a
mangiare n: a dormire in !ace a casa mia? Duesta, 9rimaldi, la vostra
amicizia? (ergogna> .on val !ro!rio niente.
D,.A1, (as%ues, in %uanto a te, mi !ermetto di dirti che non a&&atto bene attizzare
%ueste liti$ tu sei sem!re !ronto a &omentare risse.
ntrano, in alto
1
, A..A=EA e la 9,(E0.A.1E.
/,0I, Dual il motivo?
*,0A.E, Abbiate un !oco di !azienza, signori, e ve lo dir". Duesto signore, che ha &ama
d'essere un bravo soldato @!erch: io non so altroA, mio rivale nell'amore !er
la &iglia del signor /lorio. Egli continua a insistere alle orecchie di lei con la
sua corte, !er mia disgrazia$ !ensando che il miglior modo !er raccomandare
se stesso sia d'abbassare me con le sue !arole. *a!!i, !er", 9rimaldi, che
sebbene tu sia &orse mio eguale !er rango, !ure %uesto tradisce una tale
volgarit' d'animo che dovresti disdegnarla, se tu &ossi nobile, come io disdegno
te !er la tua bassezza$ e !er %uesta ragione io volli che il mio servo gli
correggesse la lingua, non ritenendo un uomo cos) vile avversario degno di me.
(A*D;E* E se il vostro im!rovviso arrivo non ci avesse !revenuto, avrei cavato, a %uesto
gentiluomo, il sangue di sotto la !a!!agorgia. (i avrei tagliato il verme,
signore, !er scaricarvi la !azzia
2
.
90IMADI 0iuscir" a vendicarmi, *oranzo.
(A*D;E* Con un brodino caldo !er &ermarvi lo stomaco, s), angelo d'innocenza, cos)> a
!a!!a nel cucchiaio una dieta !i# sana d'una lama s!agnola.
90IMADI 1i ricorderai di %uesto>
*,0A.E, .on ti temo, 9rimaldi.
%)rimaldi esce.&
/,0I, *oranzo, mio signore, mi !are molto strano che vi &acciate !rendere dalla
collera, avendo io ormai im!egnato la mia !arola. 2oich: !ossedete il cuore di
lei, che bisogno c' di dubitare delle sue orecchie? In %ualsiasi gioco, solo colui
che !erde !u" aver diritto di lamentarsi.
1
a scena elisabettiana @come !u" vedersi, ad esem!io, in un noto disegno d) +ohannes de Fitt dello *Gann 1heatre di ondra,
1HI3A nella !arte anteriore aveva il $roscoenium, s!orgente in avanti in mezzo al !ubblico a un'altezza &ra il metro e venti e il metro e
cin%uanta, dimodoch: gli s!ettatori !i# vicini, che si !igiavano attorno al !alcoscenico, avevan su!!ergi# gli occhi all'altezza delle scar!e
degli attori. e dimensioni di tale $roscoenium erano abbastanza am!ie e al teatro del 9lobe, ad esem!io, eran di circa tredici metri di
larghezza. a &orma !oteva essere %uadrata @come nel disegno citatoA o a mezzo esagono, come in una ricostruzione d'una recita
elisabettiana del Timone di Atene di *haJes!eare @da d'Amico, "toria del teatro&. .ella !arte retrostante si alzavano di regola due colonne
che sostenevano un tetto, sotto il %uale, in basso, si a!rivano le !orte di entrata e uscita degli attori e so!ra si trovava una galleria, che
costituiva l'u$$er stage @scena su!erioreA dove aveva luogo, in taluni casi, !arte dell'azione. ,riginariamente in %u:sta galleria era la
Bstanza dei ordB, ove doveva !robabilmente assistere alla ra!!resentazione il !rotettore della com!agnia con i suoi ami ci< %uesti
s!ettatori !rivilegiati si sistemarono !oi su !anchetti !osti ai lati del !alcoscenico. Duesto era lo schema nei teatri all'a!erto, o teatri
!ubblici$ ma anche %uando si !ass" al chiuso, nei cosiddetti teatri !rivati @in realt' a!erti anche al !ubblico, anche se un !ubblico !i#
sceltoA come il =lacJ5&riars e il CocJ!it @chiamato !oi 2hoeni8 %uando &u ricostruito in seguito a un incendioA lo schema del !alcoscenico
dovette su!!ergi# essere lo stesso. E Annabella e la 9overnante s'a&&acciano dalla galleria che costituiva a!!unto l'u$$er stage.
2
A %uel tem!o si usava tagliare sotto la lingua dei cani il cosiddetto BvermeB, !er !revenire la rabbia, come si legge in 9i&&ord.
H
(A*D;E* 2ure, signor /lorio, la villania delle !arole !u" essere tale da &ar diventare
collerica !er &ino una colomba senza bile. .on biasimate il mio signore !er
%uesto.
/,0I, (oi statevi !i# zitto. Io non vorrei !er tutte le mie ricchezze che l'amore di mia
&iglia dovesse causare lo s!argimento d'una sola goccia di sangue. (as%ues,
rin&odera la s!ada, e !oniamo &ine a %uesta rissa con una bevuta.
%scono.&
9,(E0.A.1E Che ve ne !are, bambina? Eccovi %ui da tutte le !arti minacce, s&ide, liti,
duelli$ e tutto !er amor vostro< dovete guardarvi ben bene, &igliola$ altrimenti, e
ben !resto, vi ruberanno da addormentata.
A..A=EA Ma una vita del genere non mi rallegra. I miei !ensieri sono &issi ad altro.
(orrei che tu mi lasciassi>
9,(E0.A.1E asciarti> .on voglio sentirne altre$ levati dalla testa che me ne vada,
&igliola. Duesto amore bell'e buono. Davvero, io non ti biasimo$ hai un
assortimento adatto alla miglior dama d'Italia.
A..A=EA 1i !rego di non chiacchierare tanto.
9,(E0.A.1E 2rendi il !eggio col meglio. C' 9rimaldi, il soldato, un individuo ben
!iantato. Dicono che sia un romano, un ni!ote del duca di Mon&errato< dicono
anche che &ece molto bene nella guerra contro i milanesi$ ma in &ede mia, &i5
gliola, non mi !iace, non &oss'altro che !er essere un soldato. .on c' uno &ra
venti dei vostri battaglieri ca!itani che non abbia %ualche segreto !ezzo rotto
che gl'incrina la !er&etta stabilit'. Mi !iace anche meno !erch: va tutto storto<
!otrebbe servire se non ci &ossero altri uomini, ma !ro!rio non %uello che io
vorrei scegliere.
A..A=EA ;h, %uante chiacchiere>
9,(E0.A.1E Duant' vero che son donna, mi !iace assai il signor *oranzo. K saggio, e
%uel che conta di !i#, ricco$ e %uel che conta di !i# ancora sim!atico$ e %uel
che conta !i# di tutto, nobile. ;no come %uesto, &ossi io la s%uisita
Annabella, vorrei davvero desiderarlo, e !regherei d'averlo. 2oi un signore
generoso$ inoltre bello, e in &ede mia, credo tutto intero, e %uesta cosa rara
in un ganimede di ventitr anni. 9eneroso, %uesto lo so io. Innamorato, %uesto
lo sai tu. K un vero maschio, che altrimenti non si sarebbe !rocacciata tanta
buona &ama con I!!olita, %uella gagliarda vedova, %uando suo marito era
ancora in vita< e solo !er %uesta &ama, cuoricino mio, vorrei che &osse tuo>
A&&idati a un uomo !er le sue %ualit', ma !renditi un marito che sia un vero
uomo, valido e com!leto. ;no cos) va bene !er il tuo letto, e uno cos) il
signor *oranzo, ci giocherei la vita.
A..A=EA Certo %uesta donna ha bevuto tro!!o !resto stamani.
ntrano =E09E11, e 2,99I,.
9,(E0.A.1E Ma guarda, cuoricino mio, guarda che roba arriva ora. Ecco un altro dei tuoi
zeri !er com!letare il numero. ,h, che galante scimmione col vestito di seta>
9uarda bene.
=E09E11, E credevi, 2oggio, che io volessi sciu!armi il vestito nuovo e !iantare il !ranzo
!er battermi?
2,99I, .o, signore, non vi ho !reso !er un bamboccione simile.
=E09E11, *ono ben !i# saggio io< !erch: s!ero, 2oggio, che tu non abbia mai sentito
dire, d'un &ratello maggiore, che &osse un minchione.
3
2,99I, Mai davvero, signore, &inch: avesse terra o soldi da ereditare.
=E09E11, 2ossibile, 2oggio? K mostruoso> Ebbene io, con una manciata di %uattrini,
sa!r" !rocurarmi in %ualsiasi momento una testa !iena d'ingegno< ma, bello
mio, ho alle mani un altro ac%uisto$ avr" la ragazza, mio zio me l'assicura.
=aster' che mi lavi il viso e cambi le calze, e !oi un attacco, in &ede mia, e l'>
=ada bene al mio !asso, 2oggio> %Attraversa il $alcoscenico ed esce.&
2,99I, *ignore, ho visto un asino e un mulo trottare la !avana s!agnola
1
con miglior
grazia, e non so %uante volte. %*ice +uesto ,ra s-, e lo segue.&
A..A=EA Anche %uest'idiota mi tormenta.
9,(E0.A.1E *), s), ma non s!enderci !arole. Duel ricco s&ondato che gi# con vostro
!adre, &igliola, il signor Donato suo zio, s' &itto in ca!o di &are di cotesto suo
ni!ote un vitello d'oro, e crede che tu sarai l'ebrea adatta e che gli cadrai subito
ai !iedi< ma io s!ero d'averti tirata su meglio. Dicono che un !overo
rimbambito un trastullo !er una dama. Ma tu, comun%ue, avendo denaro
abbastanza, non c' bisogno che ti butti su chi manca di !ol!a
2
. Al diavolo
%uesto imbecille>
)iovanni attraversa la scena.
A..A=EA Ma guarda, governante, guarda> K la &orma divina di %ualche celeste creatura
che ora a!!are> Che uomo %uello, che cammina con as!etto tanto triste,
dimentico di s:?
9,(E0.A.1E Dove?
A..A=EA 9uarda laggi#.
9,(E0.A.1E Ma vostro &ratello, cara.
A..A=EA ,h>
9,(E0.A.1E K vostro &ratello..
A..A=EA .o, non !u" essere lui. K %ualche creatura dolente avvilu!!ata nella !ena,
l'a!!arenza d'un uomo. Ahim, si batte il !etto, si stro&ina gli occhi che son
tutti !ieni di lacrime. Mi !are di sentirlo sos!irare. Andiamo gi#, e &acciamoci
dire la ragione. Conosco mio &ratello, so l'amore che mi !orta, non si ri&iuter'
d'avermi com!agna alla sua tristezza. %Fra s-.& 'anima mia !iena
d'abbattimento e di !aura. %sce, di so$ra, con la )overnante.&
SCENA TERZA
.na sala in casa di Florio.
ntra 9I,(A..I.
9I,(A..I *ono !erduto> 2erduto> Il mio destino m'ha condannato a morte. 2i# lotto
contro l'amore, !i# amo$ e !i# amo, meno s!ero< la mia rovina m'a!!are certa.
-o esaminato a &ondo a %uale risoluzione e a %uali tentativi !otrei ricorrere !er
le !iaghe incurabili che m'hanno tolto la !ace< ma tutto invano. ,h, non &osse
un !eccato sacrilego &are del nostro amore un dio, e adorarlo> -o stancato
1
a !avana s!agnola era una danza severa e solenne$ si danzava anticamente da gentiluomini con co!rica!o e s!ada$ i
signori togati con le loro toghe$ i !r)nci!i, con i mantelli$ le signore, con vesti dai lunghi strascichi. E il loro movimento nella danza
rassomigliava a %uello della coda dei !avoni @-aGJinsA.
2
(uole intendere che Annabella non avrebbe dovuto s!osare uno che &osse inca!ace di soddis&are i suoi desideri sessuali.
4
!er&ino il Cielo con le !reghiere, ho asciugato la sorgente delle mie incessanti
lacrime, ho !er&ino indebolito le mie vene con digiuni %uotidiani< e %uel che
ingegno o scienza !otevano s!ingermi a &are, io l'ho tentato$ ma, ahim,
m'accorgo come tutti %uesti non sono altro che sogni, e &avole di vecchi !er
s!aventare i ragazzi !aurosi. Io sono sem!re lo stesso< devo s&ogarmi o
sco!!iare. .on la lussuria, ne sono sicuro, ma il mio destino che mi s!inge.
a !aura e la vergogna dal timido, !avido cuore se ne stiano con gli schiavi> Io
le dir" che l'amo, dovesse il mio cuore essere stabilito come !rezzo di %uesto
tentativo. 2overo me> (iene lei.
ntrano A..A=EA e la 9,(E0.A.1E.
A..A=EA /ratello.
9I,(A..I %,ra s-& *e %uella cosa che si chiama coraggio ha dimora negli uomini, voi,
!otenze celesti, raddo!!iatela ora tutta intera sulla mia lingua>
A..A=EA 2erch:, &ratello, non mi rivolgi la !arola?
9I,(A..I *). Come stai, sorella?
A..A=EA Comun%ue io stia, mi !are che non stia bene tu.
9,(E0.A.1E Dio mio> 2erch: siete cos) triste, signore?
9I,(A..I (i !rego di lasciarci un !o', governante... *orella, vorrei rimanere solo con te.
A..A=EA 0itiratevi.
9,(E0.A.1E *ubito. %Fra s-& *e %uesta &osse !er lei un'altra com!agnia, considererei la
mia assenza un servizio di %ualche credito< comun%ue li lascer" insieme.
%sce.&
9I,(A..I (ieni, sorella, !orgimi la mano. Camminiamo un !o' insieme> *!ero che tu non
abbia bisogno d'arrossire a !asseggiar con me. .on c' nessuno all'in&uori di
noi due.
A..A=EA Che vuoi dire?
9I,(A..I In &ede mia. non intendo alcun male.
A..A=EA Male?
9I,(A..I .o, in &ede mia. Come stai?
A..A=EA %Fra s-& (oglio s!erare che non sia &uori di s:... %Forte& Io sto benissimo,
&ratello.
9I,(A..I lo invece, credimi, sono malato$ e son tanto malato, temo, che ci" mi coster' la
vita.
A..A=EA Dio non lo voglia> .on cos), s!ero.
9I,(A..I Credo, sorella, che tu m'ami.
A..A=EA *), lo sai che ti amo.
9I,(A..I o so. certo... *ei molto bella.
A..A=EA ,h, senti> Allora hai una malattia allegra.
9I,(A..I 2ro!rio cos). I !oeti immaginano, ho letto, che 9iunone su!erasse assai !er la
bellezza della &ronte tutte le altre dee$ ma oserei giurare che la tua &ronte
su!era la sua, come l' sua le loro.
A..A=EA ,h, davvero, %uesta originale>
9I,(A..I ;na co!!ia di stelle simili ai tuoi occhi, come il &uoco di 2rometeo, darebbero
vita, guardati con a&&etto, a !ietre insensibili.
A..A=EA Ma che dici>
9I,(A..I Il giglio e la rosa, oh la !i# dolce delle meraviglie, lottano &ra loro !er
scambiarsi di !osto sulle &ossette delle tue gote. abbra cos) tenterebbero un
santo. Mani come codeste &arebbero diventare lascivo un anacoreta.
6
A..A=EA 1i !rendi gioco di me o vuoi adularmi?
9I,(A..I *e tu vorrai vedere una bellezza !i# com!leta di %uella che l'arte !ossa mai
imitare o &oggiare la natura, guardati nello s!ecchio e contem!laci la tua.
A..A=EA *ei davvero un bel ti!o>
9I,(A..I Ecco %ui. %Le $resenta il suo $ugnale.&
A..A=EA 2er &ar cosa?
9I,(A..I Ed ecco %ui il mio !etto< miraci diritto> *u, a!rimi il !etto$ vi !otrai
contem!lare un cuore dove scritta la verit' di %uello che ti dico. 2erch: esiti?
A..A=EA Ma tu !arli sul serio?
9I,(A..I *), sono serio al massimo. .on !uoi amare?
A..A=EA Chi?
9I,(A..I Me. 'anima mia tormentata ha !rovato gli a&&anni d'un sudore di morte. ,h,
Annabella, sono com!letamente dis&atto> 'amore !er te, sorella, e la visione
della tua divina bellezza hanno sconvolto tutta l'armonia della mia %uiete e
insieme della mia vita. 2erch: dun%ue non mi col!isci?
A..A=EA Im!editelo, miei giusti timori> *e ci" &osse vero, sarebbe meglio essere morta.
9I,(A..I (ero, Annabella? .on il momento di scherzare, %uesto. -o so&&ocato tro!!o
a lungo le &iamme nascoste che m'hanno %uasi consumato. -o trascorso tante
notti solitarie in gemiti e sos!iri$ ho vuotato tutti i miei !ensieri, dis!rezzato il
destino, ragionato contro le ragioni del mio amore, &atto tutto %uello che la
virt# dalle tenere guance !oteva consigliare< ma ho trovato tutto vano. K il mio
destino che tu mi debba amare, o che io altrimenti debba morire.
A..A=EA Dici %uesto sul serio?
9I,(A..I 2ossa cadermi subito addosso una disgrazia se io &ingo %ualcosa.
A..A=EA 1u sei mio &ratello, 9iovanni.
9I,(A..I E tu mia sorella, Annabella, lo so, e !otrei s!iegarti le ragioni !er cui sento
d'amare tanto di !i#, !ro!rio !er %uesto. A!!unto !er %uesto sco!o la natura
sa!iente, creandoti, intese &arti mia$ !erch: altrimenti sarebbe stato !eccato, e
una cosa &olle, dividere cos) una bellezza in due anime
1.
a vicinanza di nascita
e di sangue dovrebbe solamente !ersuadere ad una !i# stretta vicinanza
d'a&&etti. -o chiesto consiglio alla *anta Chiesa, e mi dice che !osso amarti$ ed
giusto, giacch: lo !osso, che lo debba &are$ e voglio &arlo, s), e lo &ar". Debbo
ora vivere o morire?
A..A=EA (ivere. -ai vinto il cam!o, e senza nemmeno combattere. Duello !er cui
m'hai tanto sollecitato, il mio cuore !rigioniero l'aveva deciso gi' da tem!o.
Arrossisco nel dirtelo, ma bisogna che te lo dica... 2er ogni sos!iro che tu hai
s!eso !er, me io ho sos!irato dieci volte$ !er ogni lacrima s!arsa io n'ho
versate venti< e non tanto !erch: amassi, %uanto !erch: non osavo dire che
amavo, n: a!!ena !ensarlo.
9I,(A..I .on &ate, di, che %uesta musica sia soltanto un sogno, !er !iet', ve ne !rego>
A..A=EA In ginocchio %s/inginocchia&, &ratello, !er le ceneri di mia madre, t'im!loro di
non abbandonarmi al ridicolo o all'odio< amami o uccidimi, &ratello.
9I,(A..I In ginocchio %s/inginocchia&, sorella, !er le ceneri di mia madre, t'im!loro di
non abbandonarmi al ridicolo o all'odio< amami o uccidimi, sorella.
A..A=EA Duesta allora la cara verit'?
9I,(A..I a verit' !i# vera, s)< e s!ero che lo sia anche !er te< dimmi, !arlo sul serio.
A..A=EA 2osso giurarlo, io.
1
.el Convito, di 2latone, Aristo&ane a&&erma che l'amore era scaturito dal &atto che 9iove aveva in origine diviso gli uomini in due
met'.
I
9I,(A..I Anch'io$ e !er %uesto bacio %la bacia& e !er %uesto, e !er %uest'altro ancora...
ora alziamoci %si al0ano.& 2er %uesto non cambierei un tale istante col 2aradiso.
Che dobbiamo &are ora?
A..A=EA Duello che vuoi.
9I,(A..I (ieni, allora. Do!o aver versato tante lacrime im!ariamo a &are all'amore coi
sorrisi, a baciarci e a dormire insieme. %scono.&
SCENA QUARTA
.na strada.
ntrano /,0I, e D,.A1,.
/,0I, *ignor Donato, avete detto abbastanza, e vi ca!isco$ ma vorrei com!rendeste
che io non &orzer" mia &iglia contro la sua volont'. Ca!ite che io ho soltanto
due &igli, un maschio e lei$ e lui cos) a!!assionato dei suoi libri, che, debbo
con&essare la verit', sto in a!!rensione !er la sua salute. *e lui dovesse
mancarmi, tutte le mie s!eranze !oserebbero su mia &iglia. In %uanto a beni
materiali, e ne ringrazio la mia buona stella, sono stato abbastanza &ortunato.
a mia !reoccu!azione s!osarla secondo il suo !iacere< non vorrei si
s!osasse !er danaro, ma !er amore, e se vostro ni!ote a lei !iace, !otr' averla.
K tutto %ui %uello che !osso dire.
D,.A1, Dite bene, signore, da vero !adre$ ed io, !er !arte mia, se i ragazzi si !iacciono
5 tra voi e me 5 !rometto d'assicurare subito a mio ni!ote tremila &iorini l'anno
&inch: vivo, e l'intero mio !atrimonio alla mia morte.
/,0I, K un'o&&erta generosa signore$ vostro ni!ote intanto avr' !iena libert' di
cominciare la sua corte< se sa!r' &arcela, avr' il mio consenso. Cos) !er il
momento vi lascio, signore. %sce.&
D,.A1, =ene, c' ancora s!eranza, se mio ni!ote sa!r' avere giudizio$ ma un tal
balordo, che ho !aura !ro!rio che non vincer' mai %uella ragazza. Duand'ero
giovane io, l'avrei sa!uto &are, in &ede mia$ e anche lui ci riuscir', se vorr'
im!arare da me. Ecco arriva !ro!rio a buon !unto.
ntrano =E09E11, e 2,99I,.
Dove te ne vai, =ergetto, cos) di corsa?
=E09E11, ,h, zio, ho sentito le !i# strane notizie che sian mai uscite di zecca. .on
vero, 2oggio?
2,99I, K !ro!rio vero, signore.
D,.A1, E che notizie, =ergetto?
=E09E11, Attento bene, zio, il mio barbiere m'ha detto !ro!rio ora che un ti!o, arrivato in
citt', sa &ar andare un mulino senza il bench: minimo aiuto d'ac%ua o di vento,
soltanto con sacchetti di sabbia< e %uesto ti!o ha uno strano cavallo, la !i#
straordinaria delle bestie, ve l'assicuro davvero, zio, lo dice il mio barbiere$ la
sua testa, gran meraviglia !er tutta la gente cristiana, sta !ro!rio dietro dov' la
coda. .on &orse vero, 2oggio?
2,99I, Cos) ha giurato il barbiere, veramente.
D,.A1, E tu ti stai !reci!itando l'?
=E09E11, *), zio, certo.
D,.A1, Ma continuerai ad essere sem!re uno sciocco? Ebbene, caro mio, non ci
andrai$ badi !i# a uno s!ettacolo di &antocci che all'a&&are di cui ti dissi.
1L
Insomma, bamboccione, non avrai mai cervello? (uoi diventare lo zimbello di
tutta la gente?
2,99I, 0is!ondetegli, !adrone.
=E09E11, E io, zio, dovrei starmene a casa tran%uillo, e non andare in giro a vedere le
novit' come gli altri giovanotti?
D,.A1, A vedere cavalli a dondolo> E che discorso sensato, ti !rego di dirmelo, hai
&atto con Annabella, %uando sei andato a casa del signor /lorio?
=E09E11, ,h, la ragazzina... Dio mi guardi, zio, l'ho titillata con un discorso cos) sottile,
che le ho %uasi &atto sco!!iar la !ancia dal ridere.
D,.A1, Ah, lo credo$ e che discorso era?
=E09E11, Che cosa dissi, 2oggio?
2,99I, In verit', il mio !adrone disse che l'amava %uasi %uanto amava il !armigiano$ e
giur", !osso testimoniarlo, che ella aveva bisogno soltanto d'un naso come
%uello che ha lui !er diventare la !i# leggiadra delle giovinette di 2arma.
D,.A1, Ma che stu!ido>
=E09E11, *), zio. 2oi lei mi chiese se mio !adre avesse %ualche altro ragazzino, oltre me$
e io dissi di no, e che sarebbe stato meglio si &osse &atto !rima saltar via il
cervello.
D,.A1, Duesto inso!!ortabile.
=E09E11, 2oi disse< BK vero che il signor Donato, vostro zio, vi lascer' tutte le sue
ricchezze?B
D,.A1, Ah> Duesto and" bene. E tocc" ancora %uel tasto?
=E09E11, *e tocc" ancora %uel tasto> E come se lo tocc". Io ris!osi< Basciarmi tutte le
sue ricchezze> Ah, s), bella mia, non !ensa ad altro$ se ci !ensasse verrebbe a
sa!erlo, a sua eterna gloria e con&usione< io so,B ribattei, Bche sono il suo coc5
co
1
, e non sar" gabbatoB. E a %uesto !unto lei sco!!i" in una gran risata e se
n'and". *), s), l'ho !ro!rio sistemata.
D,.A1, Ah, gaglio&&o, m'accorgo bene che non si !u" cambiare la natura. Eh, =ergetto,
temo !ro!rio che resterai sem!re un enorme asino.
=E09E11, Duesto mi dis!iacerebbe davvero, zio.
D,.A1, *u, su, vieni a casa con me< giacch: non sai essere un conversatore meglio di
cos), ti &ar" !oi scrivere a lei %ualcosa di garbato, e chiuderai nella lettera
%ualche gioiello !rezioso.
=E09E11, Ah, certo, e sar' ;na cosa straordinaria.
D,.A1, =asta, bietolone> 2er una volta tanto mander" anch'io a scuola l'intelligenza< se
tutto va all'aria, non sar' che il destino d'uno sciocco.
=E09E11, 2oggio, andr' tutto bene, vedrai, 2oggio.
%scono.&
A11, *EC,.D,
SCENA PRIMA
.na stan0a in casa di Florio.
1
Il testo ha !1hite#boy!, che ha a!!unto il valore di termine a&&ettuoso. a !arola di origine irlandese$ e indicava il %uinto &iglio
nella divisione dell'asse ereditario, %uello che veniva chiamato Bil ragazzo biondoB o Bdal bianco ca!oB.
11
ntrano 9I,(A..I e A..A=EA.
9I,(A..I (ieni, Annabella, non !i# sorella ora, ma amore, un nome !i# grazioso. E non
arrossire, miracolo soave di bellezza, ma sii orgogliosa di sa!ere che
concedendoti hai con%uistato e in&iammato un cuore il cui tributo la vita di
tuo &ratello.
A..A=EA E la mia sua. ,h, come %ueste gioie rubate stam!erebbero sulle mie guance
un modesto rossore, se %ualcosa avesse !revalso che non &osse il gaudio del
mio cuore>
9I,(A..I Mi chiedo !ro!rio !erch: le !i# caste del vostro sesso debbano ritenere %uesto
!rezioso ninnolo chiamato verginit' una !erdita tanto grave, %uando, !erduta
che , nulla, e voi siete ancora le stesse.
A..A=EA (a bene !er te. ,ra tu !uoi !arlare.
9I,(A..I a musica consiste tanto nell'orecchio %uanto nel suono.
A..A=EA ,h, sei !ro!rio un im!ertinente> 0iconoscilo, &aresti molto meglio, su.
9I,(A..I (uoi rim!roverarmi, allora. =aciami... cos)> 9iove si stringeva in %uesto modo
al collo di eda, e succhiava dalle sue labbra ambrosia celeste. Io non invidio
l'uomo !i# !otente della terra$ ma, essendo tuo sovrano, mi ritengo !i# grande
che se &ossi re di tutto il mondo. E!!ure io ti !erder", dolcezza mia.
A..A=EA .on mi !erderai.
9I,(A..I Dovrai s!osarti, amore.
A..A=EA *)> E a chi?
9I,(A..I Dualcuno dovr' averti.
A..A=EA 1u.
9I,(A..I .o, %ualcun altro.
A..A=EA .on dir cos), ora, ti !rego< se non uno scherzo, mi &arai !iangere sul serio.
9I,(A..I Dun%ue, non vuoi> Ma dimmi, amore mio, ti senti tu il coraggio di giurare che
vivrai !er me, e !er nessun altro?
A..A=EA 2er il nostro amore, s)$ e se tu sa!essi, 9iovanni mio, come tutti i corteggiatori
a!!aiono odiosi ai miei occhi, allora mi crederesti veramente.
9I,(A..I ,h, basta, credo alle tue !arole. Amore, dobbiamo dirci addio. 0icorda %uello
che hai !romesso. *tammi bene, tesoro.
A..A=EA (uoi andartene?
9I,(A..I Devo.
A..A=EA 2er ritornare %uando?
9I,(A..I 2resto.
A..A=EA /a' che sia davvero !resto.
9I,(A..I Addio.
A..A=EA (ai dove vuoi, ti serber" %ui nel !ensiero. E dovun%ue tu sia, so che l' ci sar"
anch'io. %)iovanni esce.& 9overnante>
ntra la 9,(E0.A.1E.
9,(E0.A.1E =ambina, come va, bambina? =ene, ringraziando il Cielo, vero?
A..A=EA ,h governante, su %uale !aradiso di gioia mi son trovata>
9,(E0.A.1E .o, BsottoB %uale !aradiso di gioia ti sei trovata> E ora io ti a!!rovo,
&igliola. .on aver !aura di nulla, cuoricino mio< cosa im!orta che sia tuo
&ratello? 1uo &ratello un uomo, s!ero$ e dico di !i#< se una ragazza giovane si
12
sente addosso la voglia, lasciate che !renda uno %ualsiasi, !adre o &ratello che
sia. K tutt'uno.
A..A=EA (orrei che %uesto non lo si sa!esse, !er tutto l'oro del mondo.
9,(E0.A.1E .emmeno io, davvero$ !er le chiacchiere della gente$ altrimenti sarebbe
niente.
/,0I, %di dentro& Annabella, &igliola>
A..A=EA ,him, mio !adre>... *ono %ui, signore> %Alla )overnante& Datemi il mio
lavoro.
/,0I, %di dentro& Che cosa stai &acendo?
A..A=EA Ecco, cos). ,ra &atelo entrare.
ntra /,0I,, seguito da 0ICCIA0DE11, in veste di medico e da /I,1I
con un liuto.
/,0I, Cos) intenta al lavoro> =ene$ non !erdi tem!o. 9uarda, t'ho !ortato degli os!iti.
C' %ui un dottore sa!iente arrivato recentemente da 2adova, molto es!erto in
medicina$ e !oich: ho notato che in %uesti ultimi tem!i sei stata !oco bene, ho
!regato %uesto valent'uomo di visitarti %ualche volta.
A..A=EA Davvero siete il benvenuto, signore.
0ICCIA0DE11, (i ringrazio, signora. ;n'alta e degna &ama ha di&&uso largamente le vostre
lodi, e tanto !er virt# che !er bellezza< !er %uesto ho osato !ortare con me una
mia !arente, una &anciulla, che !er il canto e la musica &orse vi accontenter'.
(ogliate com!iacervi di conoscerla.
A..A=EA *on %ualit' che mi !iacciono. E !er %ueste %ualit' maggiormente gradita.
/I,1I 9razie, signora.
/,0I, *ignore, ora che conoscete la mia casa, vi !rego, non com!ortatevi da estraneo,
e se vi !are che mia &iglia abbia bisogno della vostra arte, vi !agher" %uello
che ci vorr'.
0ICCIA0DE11, *ignore, in %uel che !osso voi non avete che da comandarmi.
/,0I, Io vi sar" obbligato, signore. /igliola, devo intrattenerti su certe &accende che
c'interessano tutti e due. Caro dottore, vi !rego intanto di voler entrare<
chiederemo alla vostra ni!ote un saggio della sua abilit'. 2enso che mia &iglia
non abbia ancora dimenticato del tutto come si &a a toccare uno strumento. ;na
volta l'avrebbe sa!uto &are. e ascolteremo tutt'e due.
0ICCIA0DE11, *ar" ai vostri ordini, signore. %scono.&
SCENA SECONDA
.na stan0a in casa di "oran0o.
ntra "23A452 con un libro.
*,0A.E, %leggendo& BEstremo il grado d'amor, !ena con&orto, la vita a&&anno$ e
ricom!ensa sdegno
1
.B Cos' che dice? eggiamo di nuovo. K cos)$ scrive cos)
nelle sue rime %uesto !oeta licenzioso e morbido. Ma tu menti, *annazaro$
!erch: se il tuo !etto avesse !rovato la stessa a!!rensione che !esa sul mio,
avresti baciato la s&erza che t'aveva &atto bruciare di dolore. Al lavoro, dun%ue,
&elice Musa, e contraddici %uello che *annazaro ha scritto nella sua invidia.
%"crive.&
1
*on versi dun%ue che, secondo /ord, andrebbero attribuiti al *annazaro< ma !are che &ra le !oesie del !oeta italiano non si
trovino tali versi, che, del resto, rientrano in un generico gusto di !oetare sui contrari, di cui &atto Amore, gusto che troviamo &in
dal Duecento con Alain de ille e !oi gi# gi#, attraverso lo stesso 2etrarca, &ino al *eicento.
1C
BMedio il grado d'amor, dolci sue !ene, !iacer la vita e ricom!ensa gioia.B
*e Annabella &osse vissuta %uando *annazaro celebr" nel suo breve ncomio
1
,
(enezia, %uella regina delle citt', avrebbe tralasciato %uei versi che gli valsero
tanta somma d'oro, e !er un solo sguardo di Annabella avrebbe scritto di lei e
delle sue guance !i# che divine. ,h. i miei !ensieri sono...
(A*D;E* %di dentro& =asta, vi !rego. *econdo le regole della cortesia, lasciate che vi
annunzi io< sarei tacciato di negligere il mio dovere e il mio servizio.
*,0A.E, Cos' %uesta villana intrusione che rom!e la mia !ace? .on !osso trovare un
!osto dove starmene solo?
(A*D;E* %di dentro& In &ede mia, &ate torto alla vostra modestia.
*,0A.E, Che succede, (as%ues? Chi c'?
ntrano I22,I1A e (A*D;E*.
I22,I1A *ono io. Mi conosci, ora? 9uarda, uomo s!ergiuro, colei che tu e la tua !azza
lussuria hanno oltraggiata. a &uria libidinosa del tuo sangue ha reso la mia
giovinezza oggetto di scorno a uomini e ad angeli$ e io debbo servire ora a
mettere in risalto la tua insaziata mutabilit'? 1u sai, libertino bugiardo, che
%uando la &ama della mia onest' si manteneva !ura da macchia o scandalo tutti
gl'incantesimi d'in&erno e tutti i sortilegi non avrebbero !otuto !revalere
sull'onore del mio grembo immacolato. I tuoi occhi im!loravano con le
lacrime, la tua lingua coi giuramenti, e tali e tanti che un cuore d'acciaio
sarebbe stato indotto alla !iet', come &u del mio. E &orse che la con%uista del
mio letto legittimo, la morte di mio marito, a&&rettata dal mio disonore, la
!erdita della mia decenza di donna, debbono ora avere l'amara ricom!ensa
dell'odio e del dis!rezzo? .o. *a!!i, *oranzo, che io ho una tal &orza d'animo
da ri!ugnare la schiavit# di temerti, come tu detesti la memoria di %uello che
!assato.
*,0A.E, .o, cara I!!olita...
I22,I1A .on chiamarmi cara, e non credere d'ammorbidire l'enormit' degl'insulti !atiti
con delle !arole insinuanti. .on la tua nuova concubina, la tua bella
mercantessa, che trion&er' della mia umiliazione. Dille cos) da !arte mia< che
la mia nascita &u !i# nobile e anche ben !i# libera.
*,0A.E, *ei tro!!o violenta.
I22,I1A E tu tro!!o do!!io nella tua &alsit'. (edi tu %uesto, %uest'abito, %uesti vestiti
neri, a lutto, carichi di !ena? e tue arti ne sono la causa$ tu hai diviso mio
marito dalla sua vita, e me da lui, e m'hai &atto vedova nella mia vedovanza.
*,0A.E, (uoi ancora ascoltarmi?
I22,I1A 2er sentire altre tue &alsit'? a tua anima immersa tro!!o a &ondo in codesti
!eccati$ non hai bisogno d'aggiungerne altri al numero>
*,0A.E, Allora me n'andr". -ai !assato ogni limite di buonsenso.
I22,I1A E tu di garbo.
(A*D;E* (ergogna, signora, voi siete vicina a oltre!assare i limiti della ragione. *e il
mio !adrone avesse in animo una soluzione nobile come la stessa virt#, voi vi
com!ortate in maniera da &argliene !assar la voglia. *ignore, vi su!!lico di non
tormentarla$ i dolori, ahim, vogliono avere il loro s&ogo< oso !resumere che la
signora I!!olita ora vi ascolter' s!ontaneamente.
*,0A.E, 2arlare a una donna &orsennata>... *ono %uesti i &rutti del tuo amore?
1
Duesto ncomium un e!igramma latino, in sei versi, del *annazaro, !er il %uale il !oeta !erce!) dal *enato di (enezia, citt' a
cui era indirizzato @*e Mirabili urbe 6enetiisA, cento corone !er ogni verso. /ord ne aveva conosciuta la citazione dalle !agine
%Crudities& del viaggiatore CorMat.
17
I22,I1A *on %uesti i &rutti delle tue menzogne, s!ergiuro> .on mi giurasti, mentre
viveva ancora il mio s!oso, che non avresti desiderato altra &elicit' in terra che
%uella di chiamarmi moglie? E non mi !romettesti, %uando lui dovesse morire,
di s!osarmi? Il diavolo che avevo nel sangue, e le !roteste tue, mi s!insero a
consigliarlo d'intra!rendere un viaggio a ivorno, avendo sa!uto che suo
&ratello era morto laggi#, e aveva lasciato una &iglia giovane e senza a!!oggi,
che, con molta &atica, io lo s!insi a !ortare %ui. E cos) &ece, e and"$ e come sai,
mor) !er strada. *venturato> dover !agare la morte cos) cara, e dietro mio
consiglio> E!!ure tu, !er cui io lo &eci, dimentichi le tue !romesse, e
m'abbandoni alla vergogna.
*,0A.E, Chi !otrebbe rimediarvi?
I22,I1A Chi?> 1u, s!ergiuro, lo !otresti, se avessi &ede, o amore.
*,0A.E, 1i sei ingannata< le !romesse che &eci, se lo ricordi bene, erano !eccaminose e
illecite$ sarebbe stato un !eccato maggiore mantenerle che rom!erle< in %uanto
a me, non so mascherare il !entimento. 2ensa tu, %uanto ti sei allontanata
dall'onest' e dal !udore s!ingendo a morte un uomo che era tuo marito$ e uno
come lui, cos) nobile di %ualit', di condizione, di sa!ere, di garbo, di
!ortamento, d'a&&etti, tanto che 2arma non avrebbe sa!uto mostrarne uno
migliore.
(A*D;E* .on vi com!ortate bene. Duesta non era la vostra !romessa.
*,0A.E, .on me ne im!orta. (oglio che lei conosca la sua vita scellerata. 2rima di
rimanere schiavo d'un !eccato cos) nero, che io sia maledetto. Donna, non ti
!resentare !i# %ui$ im!ara a !entirti e a morire< !erch:, sul mio onore, odio te e
la tua lussuria. 1ro!!o im!udica sei stata. %sce.&
(A*D;E* %,ra s-& Duesta !arte stata recitata da bestia.
I22,I1A Duesta bestia dis!rezza stu!idamente il suo destino ed evita d'usare ci" che io
ora disdegno !i# di %uel che un tem!o amassi, il suo amore> Che se ne vada
!ure, la mia vendetta dar' con&orto alla sua !ena
1
. %"ta $er uscire.&
(A*D;E* 2adrona, !adrona, signora I!!olita> (i !rego, ancora due !arole.
I22,I1A A me?
(A*D;E* A voi, se !ermettete.
I22,I1A Che c'?
(A*D;E* Ca!isco che voi ora siete straordinariamente eccitata, e !ensate d'averne
motivo< e in !arte riconosco che ne avete, ma certo non tanto %uanto
v'immaginate voi.
I22,I1A Davvero>
1
K la !ena che lui dovrebbe sentire !er la sua &alsit'.
1H
(A*D;E* ,h, siete stata eccessivamente as!ra, gli avete dato addosso &ino all'ultima
sillaba. In &ede mia &oste !arecchio dura, tro!!o. *ulla mia vita, non avreste
!otuto trovare il mio !adrone in un'occasione !eggiore, da %uando lo conosco.
Domani lo troverete diverso.
I22,I1A =ene, as!etter" i suoi comodi.
(A*D;E* (ia, %uesta non una calma sincera$ vi esce !iena di rancore. (i !rego, &atevi
!ersuadere, almeno una volta.
I22,I1A %,ra s-& -o trovato, &inalmente, e &ar" cos)... ;n'occasione da ringraziare> %A
6as+ues& 2ersuadermi? A che cosa?
(A*D;E* A trovarlo in un momento di miglior umore. ,h, se vi riuscisse di dominare
soltanto un !o' il vostro dis!etto &emminile, come sa!reste vincerlo>
I22,I1A .on mi amer' mai. (as%ues, tu sei stato un servitore tro!!o &edele !er un tale
!adrone, e credo che la tua ricom!ensa, alla &ine, cadr' nel nulla, come la mia.
(A*D;E* 2otrebbe anche essere.
I22,I1A Convinciti che lo sar'. Avessi io uno cos) sincero, cos) veramente onesto, cos)
ca!ace a tenere il segreto, uno come sei stato tu !er lui e !er i suoi segreti,
stimerei una ben scarsa ricom!ensa non soltanto &arlo !adrone di tutto %uello
che ho, ma !er&ino di me stessa.
(A*D;E* ,h, voi siete una nobile gentildonna.
I22,I1A (uoi nutrirti sem!re di s!eranze? Ebbene, so che sei saggio e vedi
%uotidianamente %uale sia la ricom!ensa d'un vecchio servitore.
(A*D;E* Miseria e dimenticanza.
I22,I1A K vero$ ma &ossi tu mio, (as%ues, se tu volessi essere legato a me e ai miei
!rogetti, io %ui solennemente dichiaro che me stessa e tutto %uello che d'altro
!osso chiamare mio, tutto sarebbe a tua dis!osizione.
(A*D;E* %,ra s-& 1u lavori in %uesta direzione, vecchia tal!a? Allora ho il so!ravvento
io... %Forte.& .on sarei degno di %uesto !er nessun merito che stesse nelle mie
!ossibilit'. *e !otessi...
I22,I1A Che cosa, dun%ue?
(A*D;E* 2otrei allora s!erare di vivere %uesti ultimi miei anni nel ri!oso e nella
sicurezza.
I22,I1A Dammi la tua mano. ,ra !rometti solo il tuo silenzio, e aiutami a !ortare a
com!imento un !iano che ho gi' in mente, e %ui, al cos!etto del Cielo, %uando
tutto sar' com!iuto, io ti &accio !adrone di me e delle mie sostanze.
(A*D;E* (ia, avete voglia di scherzare. K %uesta una tale &elicit' che non !osso n:
!ensarla n: crederla.
I22,I1A 2romettimi il segreto, ed cosa &atta.
(A*D;E* Allora @e chiamo %ui a testimoni i nostri buoni geniA, %ualun%ue sia il vostro
!iano, contro chiun%ue sia, non soltanto vi agir" come attore im!ortante, ma
mai lo sveler" &inch: non sia !ortato a termine.
I22,I1A 2rendo al mio servizio la tua !arola, e con %uella, anche te. (ieni, dun%ue,
dobbiamo ancora metterci d'accordo, subito. %Fra s-.& Con %uesto veleno
delizioso i miei !ensieri banchetteranno$ la vendetta addolcir' %uello che i miei
dolori hanno gustato. %sce con 6as+ues.&
SCENA TERZA
La strada.
ntrano 0ICCIA0DE11, e /I,1I.
13
0ICCIA0DE11, 1u vedi, mia cara ni!ote, che strani contrattem!i, e come tutti i miei casi si
voltino !er me in disgrazie. In tutto ci" io non sono che un sem!lice s!ettatore
mentre gli altri agiscono !er la mia vergogna, e io sto zitto.
/I,1I Ma, zio, in cosa !u" darvi soddis&azione %uesto travestimento?
0ICCIA0DE11, 1e lo dir", cara ni!ote. ,ra la tua im!udica zia vive sicura nei suoi eccessi
di lussuria, e !ensa che sono certamente morto nel recente viaggio che &eci a
ivorno in cerca di t:, !oich: ho !rocurato che in giro si s!argesse %uesta
voce. ,ra voglio vedere con %uale grado d'im!udenza d' s&ogo al suo s&renato
adulterio e come la !ubblica voce giudica tutto %uesto. /in %ui ci sono riuscito.
/I,1I Ahim, temo che abbiate in mente %ualche tremenda vendetta.
0ICCIA0DE11, .on ti !reoccu!are$ la tua sem!licit' interceder' !er te in tutto. Ma
veniamo alla nostra &accenda... Dun%ue> -ai sa!uto che il signor /lorio intende
dare sua &iglia in s!osa a *oranzo?
/I,1I *), l'ho sa!uto.
0ICCIA0DE11, Ma come ti !are dis!osto verso di lui il cuore della giovane Annabella?
/I,1I 2er %uello che m' !arso di ca!ire, non !ensa a&&atto a lui, e nemmeno a nessun
altro.
0ICCIA0DE11, Dui c' un mistero che il tem!o chiarir'. 1i ha usato delle gentilezze?
/I,1I *).
0ICCIA0DE11, Ed ha sollecitato la tua com!agnia?
/I,1I *!esso.
0ICCIA0DE11, =ene. a cosa va come desideravo. Io sono il medico$ e in %uanto a
te, nessuno ti conosce< se tutto non va a rotoli, trion&eremo. Ma chi viene? o
conosco$ 9rimaldi, un romano, e un soldato, uno stretto congiunto del duca
di Mon&errato, uno al s:guito del nunzio del 2onte&ice, che risiede ora a 2arma$
e cos) s!era di ottenere l'amore di Annabella.
ntra 90IMADI.
90IMADI (i saluto, signore.
0ICCIA0DE11, E io voi, signore.
90IMADI -o sa!uto della vostra !rovata ca!acit', di cui in 2arma tutti !arlano, e
desidererei ardentemente il vostro aiuto.
0ICCIA0DE11, In che cosa, signore?
90IMADI Ecco, signore, in %uesto... Ma vorrei !arlarvi da solo.
0ICCIA0DE11, asciaci, ni!ote. %Filoti esce.&
90IMADI Io amo la leggiadra Annabella, e vorrei sa!ere se nella vostra arte non ci siano
!er caso ricette !er muovere all'a&&etto.
0ICCIA0DE11, *ignore, %ualcuna &orse c', ma non vi sarebbe di alcun !ro&itto.
90IMADI E !erch:?
0ICCIA0DE11, A meno che non mi sbagli, siete un uomo in gran &avore !resso il
Cardinale.
90IMADI E che c'entra?
0ICCIA0DE11, 2er ris!etto a *ua 9razia, mi !render" la libert' di dirvi che se
intendete di s!osare la &iglia di /lorio dovete !rima rimuovere un ostacolo &ra
voi e lei.
90IMADI Che ostacolo?
0ICCIA0DE11, *oranzo l'uomo che ha il suo cuore$ e &inch: vive, state sicuro che non
concluderete niente.
90IMADI *oranzo> Come, il mio nemico? 2ro!rio lui?
14
0ICCIA0DE11, K vostro nemico?
90IMADI 'ho in odio !eggio del malanno$ vado da lui di corsa.
0ICCIA0DE11, =ene, allora seguite il mio consiglio, anche !er &ar !iacere a *ua 9razia il
Cardinale. Cercher" di sa!ere l'ora in cui lui e lei s'incontrano, e ve ne dar"
notizia$ e !er essere sicuro che non v'abbia a s&uggire, vi &ornir" un veleno in
cui bagnare la !unta della s!ada. Morir' anche se avesse tante teste %uante
n'aveva l'idra
1
.
90IMADI E !osso avere &iducia in te, dottore
2
?
0ICCIA0DE11, Come di voi stesso$ non abbiate alcun dubbio. %)rimaldi esce.& Cos) il
destino ha decretato. *oranzo cadr' !er mano mia, lui che mi rovin". %sce.&
SCENA QUARTA
.n/altra $arte della strada.
ntrano D,.A1,, con una lettera. =E09E11, e 2,99I,.
D,.A1, =ene, mio caro, devo contentarmi di &arti da segretario e da corriere nello
stesso tem!o. .on so che lavoro riuscir' a &are %uesta lettera$ ma, com' vero
che sono al mondo, se tu le !arlerai ancora una volta, ho !aura che guasterai
%ualsiasi cosa io &accia.
=E09E11, Che tu &accia, zio> E come, non sono grande abbastanza da !ortarmi le mie
lettere, scusa?
D,.A1, *), certo, !ortare una testa di ra!a come la tua> 2ezzo di balordo, vorresti
scrivere una lettera e !ortarla da te?
=E09E11, *) che lo vorrei, e leggergliela con la mia stessa bocca$ !erch: dovete !ensare
che se non crede a me %uando mi sente !arlare, non creder' nemmeno allo
scritto di un altro. (oi !ensate che io sia !ro!rio uno zuccone, zio. .o, signore,
2oggio sa bene che io ho scritto una lettera da me$ !ro!rio %uesto ho &atto.
2,99I, *), davvero, signore$ ce l'ho in tasca.
D,.A1, ;na cosa s%uisita, non c' dubbio$ ti !rego di &armela vedere.
=E09E11, .on so leggere tanto bene la mia scrittura, 2oggio. 2oggio, leggila tu.
D,.A1, Incomincia.
2,99I, %leggendo& BMia tenerissima signora, dolce come il miele$ !otrei chiamarvi
bella, e mentire s&acciatamente come uno che v'ama$ ma essendo mio zio !i#
vecchio di me, a&&ido l'incarico a lui, come !i# adatto !er l'et' e il colore della
barba. Io sono abbastanza giudizioso da dirvi che so scherzare %uando se ne
!resenti l'occasione$ e se !re&erite lo s!irito di mio zio al mio, voi s!oserete
me, mentre se !re&erite il mio al suo, s!oser" io voi, a vostro dis!etto. Cos),
raccomandandovi le mie !arti migliori, rimango il vostro su e gi#, o a vostra
scelta, =ergetto.B
=E09E11, Ah, ah, %ui c' sto&&a, zio>
D,.A1, C' sto&&a davvero... da svergognarci tutti. *cusa, da chi ti sei &atto consigliare
!er %uesta eruditissima lettera?
2,99I, Da nessuno, !arola mia, eccetto che da me.
=E09E11, E da me, zio, credilo, da nessun altro$ c' !ro!rio il mio cervello, e ne ringrazio
la mia acuta intelligenza.
D,.A1, (ai a casa, caro, e guarda di restarci ben chiuso dentro &inch: non ritorni.
1
K l'idra di erna, mostro con nove teste, di cui una immortale. .ella sua seconda &atica Ercole tagli" le teste, ma !oich: ne
nascevano due !er ognuna che ne tagliava, !rese un tizzone e bruci" i colli mozzati, im!edendo cos) una nuova crescita$ e la testa
immortale la elimin" gettandola so!ra un enorme masso.
2
Dua 9rimaldi !assato im!rovvisamente dal BvoiB al BtuB< abbiamo ris!ettato il mutamento.
16
=E09E11, Come? Duesta sarebbe davvero bu&&a> In &ede mia, me ne im!i!o.
D,.A1, Come> Dici di no?
=E09E11, Credetemi, !ro!rio no.
2,99I, (eramente, signore, %uesto non molto salutare.
D,.A1, =ene, signorino, se sento, %uando torno, che sei corso come uno sciocco a
vedere burattini o altre stu!idaggini, sarebbe !ro!rio meglio che tu non ci &ossi
andato, badaci. %sce.&
=E09E11, 2oggio, vogliamo andarcene alla chetichella a vedere %uesto cavallo con la
testa al !osto della coda?
2,99I, Magari, ma dovete badare alle botte.
=E09E11, Mi !rendi !er un bambino, 2oggio? *u, mio bravo 2oggio, vieni. %scono.&
SCENA QUINTA
La cella di Frate Bonaventura.
ntrano il /0A1E e 9I,(A..I.
/0A1E =asta> -ai raccontato un &atto di cui ogni !arola minaccia la rovina eterna
all'anima$ m'addolora averlo sentito. *e le mie orecchie &ossero almeno rimaste
sorde un minuto !rima del momento in cui sei venuto da me> 9iovane !erduto,
secondo le regole religiose del mio ordine, ho tenuti svegli i miei occhi stanchi
giorno e notte, al di l' delle mie &orze, a !iangere !er te. Ma il Cielo in
collera, e convinciti che sei un uomo destinato a godere d'un mis&atto.
As!ettatelo$ e se anche verr' tardi, verr' certamente.
9I,(A..I 2adre, siete senza carit' in %uesto. 2rover" che %uel che ho &atto conveniente
e giusto nello stesso tem!o. K un !rinci!io che m'avete insegnato voi,
%uand'ero ancora vostro scolaro, che la con&ormazione e la dis!osizione della
mente debbono seguire la con&ormazione e la dis!osizione del cor!o< cos), se
l'ornamento del cor!o la bellezza, deve !er &orza %uello della mente essere la
virt#$ e ammesso %uesto, la stessa virt# non che ragione ra&&inata, e l'amore la
sua %uintessenza< %uesto !rova che la bellezza di mia sorella, essendo
straordinariamente !er&etta, anche straordinariamente virtuosa$ e
s!ecialmente nel suo amore, e in %uell'amore so!rattutto, ch' il suo amore !er
me< e se cos) il suo !er me, eguale il mio !er lei$ !erch: cause medesime
!roducono i medesimi e&&etti.
/0A1E , ignoranza nella sa!ienza> 1anto tem!o &a, %uante volte ti ho avvertito di
%uesto, !rima? Davvero, se &ossimo sicuri che non c' nessun Dio, e n: Cielo
n: In&erno, allora l'essere guidati solamente dai lumi di natura 5 com'erano i
&iloso&i dei tem!i antichi 5 !otrebbe costituire una %ualche di&esa. .on !er"
cos)< !erci" t'accorgerai, !azzo, che la natura cieca ris!etto a %uello ch'
dogma celeste.
9I,(A..I 'et' vi &a !arlare in %uesto modo$ se aveste voi %uesta mia giovinezza, &areste
del suo amore il vostro Cielo e lei divina.
/0A1E Davvero, ora m'accorgo che sei irrimediabilmente venduto all'in&erno< le mie
!reghiere non hanno !i# !otere di richiamarti indietro. 1uttavia !ermettimi un
consiglio$ !ersuadi tua sorella a trovarsi un marito.
9I,(A..I ;n marito?> Ma %uesto sarebbe condannarla$ e sarebbe !rovare che la sua
lussuria smodata e avida.
1I
/0A1E Che cosa s!aventevole> Ma se non vuoi, concedimi almeno che le !ossa
!arlare in con&essione, !erch: non abbia a morire dannata.
9I,(A..I .e avete la !i# am!ia libert', !adre< cos) vi dir' lei %uanto !ro&ondamente
stimi il mio ineguagliabile amore, e !oi sa!rete che !eccato sarebbe se noi due
&ossimo stati divisi l'uno dalle braccia dell'altra. 9uardatele bene il viso, e in
%uel !iccolo cerchio !otrete osservarci la variet' di un mondo$ !er colore, le
labbra$ !er !ro&umi soavi, il suo res!iro$ !er gioielli, gli occhi$ !er &ili del !i#
!uro oro, i ca!elli$ !er deliziosa scelta di &iori, le guance$ una meraviglia in
ogni !arte di %uella &orma. *entitela a!!ena !arlare, e giurereste che le s&ere
celesti suonano musiche ai cittadini del Cielo. E !oi, !adre, %uello che d'altro
c'. creato !er il !iacere, non star" a nominarlo !er non o&&endere le vostre
orecchie.
/0A1E 2i# io ti ascolto e !i# ho !iet' di te, che uno cos) !er&etto debba a&&idare tutte
%ueste %ualit' a una seconda morte. Duel che io !osso &are solamente
!regare$ e!!ure... !otrei ancora consigliarti, se tu volessi essere guidato.
9I,(A..I In che cosa?
/0A1E Come lasciarla. Il trono della misericordia !i# in su del vostro !eccato$
tuttavia, c' ancora tem!o !er tutti e due...
9I,(A..I D'abbracciarci ben stretti, o altrimenti si smetta del tutto di misurare il tem!o<
siamo ormai risoluti, lei come me, e io sono come lei.
/0A1E =asta cos)> Andr" da lei... Duello che m'angoscia di !i#, stando cos) le cose,
che due anime sono !erdute. %scono.&
SCENA SESTA
.na stan0a in casa di Florio.
ntrano D,.A1,, /,0I,, A..A=EA e la 9,(E0.A.1E.
/,0I, Dov' 9iovanni?
A..A=EA K uscito da !oco, gli ho sentito dire che andava dal &rate, dal suo reverendo
maestro.
/,0I, Duello un sant'uomo, un uomo tutto santit'< s!ero che gl'insegni a
guadagnarsi il 2aradiso.
D,.A1, =ella signora, ho %ui una lettera inviatavi da %uel mio giovane ni!ote< giurerei
che in cuor suo egli v'ami< vorrei !oteste udire %ualche volta ci" che io vedo
giornalmente, i sos!iri e le lacrime, come se il suo !etto &osse la !rigione del
cuore>
/,0I, 2rendila, Annabella.
A..A=EA ,h, !overino %Prende la lettera.&
D,.A1, Cos' che ha detto?
9,(E0.A.1E *e non vi s!iace, signore, ha detto< B,h, !overino>B In verit' io gliene !arlo
con calore ogni sera !rima del !rimo sonno, !erch: vorrei se lo sognasse, e lei
sta ad ascoltare !ro!rio religiosamente.
D,.A1, Davvero? =uon Dio, governante> Ecco %ualcosa !er te. %Le d7 del danaro.& E ti
!rego di &ar %uel che !uoi in suo &avore$ non sar' &atica !ersa, hai la mia
!arola.
9,(E0.A.1E (i ringrazio !ro!rio di cuore, signore. ,ra che v'ho ca!ito bene, lasciatemi
&are.
A..A=EA 9overnante...
2L
9,(E0.A.1E M'hai chiamato?
A..A=EA *erba %uesta lettera.
D,.A1, *ignor /lorio, in ogni caso ditele di leggerla subito.
/,0I, *erbarla? 2er che cosa? 1i !rego, leggimela subito.
A..A=EA *), signore %Legge la lettera.&
D,.A1, Come la trovate dis!osta, signore?
/,0I, (eramente, signore, non lo so. .on va tutto bene come vorrei.
A..A=EA *ignore, mi sento in obbligo di restare debitrice di vostro ni!ote. Il gioiello io
lo restituir"$ !erch:, se m'ama, considero un gioiello il suo amore.
D,.A1, Avete udito? .o, teneteli tutti e due, cara &anciulla.
A..A=EA Dovete scusarmi, ma non voglio tenerlo !ro!rio.
/,0I, Dov' l'anello, %uello che ti lasci" in testamento tua madre, e t'ordin",
benedicendoti, di non darlo ad altri che non &osse tuo marito? 0estituisci
%uello.
A..A=EA .on ce l'ho.
/,0I, Ah, no? E dov'?
A..A=EA Me l'ha !reso stamane mio &ratello, ha detto che voleva !ortarlo lui oggi.
/,0I, =ene, e che dici dell'amore del giovane =ergetto? *ei contenta di s!osarti con
lui? Dimmi.
D,.A1, Duesto il !unto, sicuro.
A..A=EA %,ra s-& Cosa &are? Debbo !ur dire %ualche cosa.
/,0I, Dun%ue? 2erch: non !arli?
A..A=EA *ignore, col vostro !ermesso... Mi concedete d'essere &ranca?
/,0I, Certo. 2arla !ure.
A..A=EA *ignor Donato, se vostro ni!ote intende d'accrescere le sue &ortune con %uesto
matrimonio, la s!eranza che ho io di deludere una tale s!eranza. *ignore, se
lo amate, e io so bene che lo amate, trovategli una che sia !i# degna di me
della sua scelta. In breve, sono sicura che non sar" sua moglie.
D,.A1, 2erbacco, ecco dei modi schietti$ e ve ne lodo davvero$ e la cosa !eggiore che
!ossa augurarvi, che il Cielo vi benedica> Io e vostro !adre, nonostante tutto,
saremo ancora amici. .on vero, signor /lorio?
/,0I, Certo. 2erch: no? 9uardate, ecco vostro ni!ote.
ntrano =E09E11, e 2,99I,.
D,.A1, %,ra s-& Duesto bu&&one> Che cosa viene a &are %ui?
=E09E11, Dov' mio zio, signori?
D,.A1, Che novit' ci sono ora?
=E09E11, *alute a voi, zio, salute. .on dovete credere che venga !er niente, signori... E
come, come si va? Dun%ue, avete letto la mia lettera? Ah, v'ho solleticata bene,
l) so!ra.
2,99I, %rivolto a Bergetto& Ma sarebbe meglio se l'aveste solleticata in un altro !osto.
=E09E11, *enti, dolcezza, te ne voglio raccontare una !ro!rio buona, bu&&a$ e devi
indovinare cos'.
A..A=EA Ma se dite che me la racconterete.
=E09E11, Mentre camminavo !er strada, !ro!rio ora, ho incontrato un ti!o
s!accamontagne che voleva assolutamente che gli cedessi il muro
1
, e dato che
mi s!ingeva con &orza, io con gran coraggio gli diedi del &ur&ante. ui a %uesto
1
K noto come nel *eicento molte &ossero le occasioni di duelli a causa del diritto di Btenersi al muroB$ e in Italia, anzi, si ha notizia
di duelli del genere &in dal 1HL4, come si legge in una lettera di Isabella d'Este citata dal =elloni.
21
!unto m'invit" a tirar &uori la s!ada. Dissi di no, e lui si mise a menarmi in tal
modo con l'elsa della sua che la testa mi rintronava e coi !iedi sgambettavo
nella mota in mezzo alla strada
1
.
D,.A1, %,ra s-& *' visto mai un somaro uguale>
A..A=EA E voi che &acevate nel &rattem!o?
=E09E11, 0idevo di lui !er la sua &igura di minchione, &inch: non vidi il sangue sortirmi
dalle orecchie, e allora non !otei &ar altro che mettermi a !iangere. /inalmente
uno con una gran barba 5 dicono che sia un medico venuto %ua da !oco 5 mi
chiam" in casa sua, e mi diede un cerotto, guardate, eccolo %ui< e c'era una
ragazza, signore, che mi lav" viso e mani in un modo !ro!rio su!erbo. In &ede
mia, l'amer" &inch: avr" vita !er %uella lavatura. .on mi lav" come dico io,
2oggio?
2,99I, *), e vi baci", anche.
=E09E11, =e', l', ora !enserete che dica una bugia, zio, ma ve lo garantisco.
D,.A1, Almeno se %uello che ti ha &atto sortire con le b"tte il sangue dalla testa ci
avesse &atto entrare a b"tte un !o' di senno> 2erch: ho !aura che non ne avrai
!ro!rio mai.
=E09E11, ,h, zio, ma c'era una ragazza che avrebbe intenerito il cuore di un uomo
soltanto a guardarla. 2er %uesti occhi, aveva un viso che si !oteva stimare venti
volte meglio del vostro, signora Annabella.
D,.A1, %,ra s-& Ci &ui mai al mondo uno stu!ido uguale>
A..A=EA *on lieta che vi sia !iaciuta, signore.
=E09E11, Dite sul serio? In &ede mia vi ringrazio, davvero.
/,0I, Certo si tratta della ni!ote del dottore, che l'altro giorno era %ui da noi.
=E09E11, Era !ro!rio lei.
D,.A1, E come lo sai, candido individuo?
=E09E11, .on me l'ha &orse detto lui? *e avesse dovuto dir di no, gli avrei dato del
bugiardo, zio, e cos) mi sarei tirato addosso un'altra secca bastonatura< non ne
voglio mica !i#.
/,0I, K una &anciulla molto modesta e bene educata, da %uel che ho visto.
D,.A1, K !ro!rio cos)?
/,0I, Certo, se vero che ho del buonsenso.
D,.A1, =ene, signore, ora voi siete libero< non avete !i# bisogno di darvi da &are !er
mandar lettere, ormai$ siete licenziato$ la vostra signora, %ui, non vuol sa!erne
di voi.
=E09E11, .o> E a me che me ne im!orta? 2osso avere ragazze a mucchi, a 2arma, !er
mezza corona
2
al !ezzo< non vero, 2oggio?
2,99I, 9arantisco !er voi, signore.
D,.A1, *ignor /lorio, vi ringrazio !er il &ranco aiuto che m'avete dato, ricevendomi
cos)< e %uanto a voi, bella &anciulla, %uel gioiello ve lo dar" e sar' !er %uando
vi s!oserete. *u, volete venire, signore?
=E09E11, Certo, subito vengo. *ignora, addio, signora mia$ verr" ancora domani$ addio,
signora.
%scono *onato, Bergetto e Poggio.&
ntra 9I,(A..I.
1
e strade avevano a %uel tem!o marcia!iedi molto alti e nel mezzo vi era di solito molto &ango, tanto che era in uso l'es!ressione
Bcalar nel &angoB !er indicare lo scendere dai marcia!iedi.
2
Mezza corona eran circa tre lire.
22
/,0I, /iglio, dove sei stato? E come mai solo, sem!re solo? .on ti vorrei cos). Devi
abbandonare %uest'aria di chi sta tro!!o sui libri. =ene, tua sorella s'
sbarazzata di %uel minchione.
9I,(A..I .on era un marito !er lei.
/,0I, .on lo era davvero$ e non !oteva andar meglio. *oranzo il solo uomo che mi
!iace. Metti gli occhi su lui, Annabella... (enite, ora di cena. *) &a gi' tardi.
%sce.&
9I,(A..I Di chi %uel gioiello?
A..A=EA K d'un innamorato.
9I,(A..I 2are anche a me.
A..A=EA K un giovanotto gagliardo, il signor Donato che me l'ha dato da mettere !er
%uando mi s!oser".
9I,(A..I Ma non lo metterai. 0imandaglielo indietro.
A..A=EA Come, sei geloso?
9I,(A..I o sa!rai &ra !oco, %uando saremo meglio a nostro agio. *ii benvenuta, notte
dolce> a sera corona il giorno. %scono.&
2C
A11, 1E0E,
SCENA PRIMA
.na stan0a in casa di *onato.
ntrano 2,99I, e =E09E11,.
=E09E11, Mio zio crede di !otermi trattare ancora come un bambino? .o, 2oggio$ deve
sa!ere che ho ormai una zucca.
2,99I, =enone, non &atevi turlu!inare da lui come una scimmia con una mela.
=E09E11, Mondo &ottuto, avr" la ragazza, anche se lui &osse dieci zii, e a dis!etto del suo
naso, 2oggio.
2,99I, Dategli una lezione coi &iocchi, e non cedete il terreno d'un'unghia. ei in
&ondo vi s' gi' o&&erta.
=E09E11, Certo, 2oggio$ e suo zio, il dottore, giur" che l'avrei s!osata.
2,99I, o giur"$ ricordo.
=E09E11, E io l'avr", %uesto il meglio< non hai visto il laccio da braghetta
1
che mi ha
dato e la scatola di marmellata?
2,99I, Altro che> e v'ha baciato in un modo che a %uella vista m' venuta l'ac%uolina
in bocca. .on c' altro da &are che combinare un matrimonio in %uattro e
%uattr'otto, e alla chetichella.
=E09E11, o &ar"$ !erch: ti dico, 2oggio, che mi !ar !ro!rio di !rinci!iare a diventar
%ualcuno, e che mi cominci a crescere il coraggio.
2,99I, Dovreste aver !aura di vostro zio?
=E09E11, (ada sulla &orca lui, vecchio &ur&ante rimbambito> E lei ti dico che l'avr".
2,99I, .on !erdete tem!o, allora.
=E09E11, (oglio !rocreare una razza d'uomini saggi e di notabili che menino le !uttane
in giro su una carretta
2
a loro !ro!rie s!ese$ e buttare all'aria l'ordine !ubblico
!rima d'aver &inito. (ieni. %scono.&
SCENA SECONDA
.na stan0a in casa di Florio.
ntrano /,0I,, 9I,(A..I, *,0A.E,, A..A=EA,
la 9,(E0.A.1E e (A*D;E*.
1
Il laccio da braghetta non era certo dono adatto ad una &anciulla. In %uanto tale laccio era %uello con cui veniva &issata la
!arte delle brache che co!riva l'a!ertura sul davanti. Dui l'allusione evidentemente oscena, ed !arte di %uella grossa comicit' a&&idata al
!ersonaggio di =ergetto, di un tono volutamente grottesco, come si avverte dall'accostamento d'un simile dono con %uello successivo della
scatola di marmellata.
2
Dui si allude all'uso del tem!o di trascinare le !rostitute in giro !er la citt' so!ra una carretta, &ra gli scherni dei cittadini, che in
%uel modo le mettevano a una s!ecie di gogna in movimento.
27
/,0I, Mio signor *oranzo, bench: debba con&essare che le !ro&&erte che m'hanno
&atto !er s!osare mia &iglia sono state grandi, !ure la s!eranza dei vostri onori
sem!re crescenti ha !revalso su tutte l'altre richieste di matrimonio. ei %ui,
sa come la !enso$ !arlatele voi stesso in vostro &avore. E tu &iglia, ascolta,
guarda di trattarlo degnamente< vi dar" tutto il tem!o di !arlarvi da soli. 1u
vieni, &iglio, e anche tutti voi$ lasciamoli soli$ che !ossano mettersi d'accordo
&ra loro.
*,0A.E, (i ringrazio, signore.
9I,(A..I %ad Annabella& *orella, non essere tro!!o donna. 2ensa a me.
*,0A.E, (as%ues...
(A*D;E* Mio signore.
*,0A.E, As!ettami &uori.
%scono tutti ,uorch- "oran0o e Annabella.&
A..A=EA *ignore, cosa volete da me?
*,0A.E, .on sa!ete %uello che avrei da dirvi?
A..A=EA *). (olete dire che mi amate.
*,0A.E, E sono anche !ronto a giurarlo. .on lo credete?
A..A=EA .on una %uestione di &ede.
ntra 9I,(A..I, nella galleria in alto.
*,0A.E, .on avete voglia d'amare?
A..A=EA .on voi.
*,0A.E, E chi allora?
A..A=EA Duesto sta nel destino.
A..A=EA *), !ro!rio io. *a!!iate tuttavia @ed tutto il con&orto che !osso darviA che se i
miei occhi avessero !otuto scegliere un uomo, &ra tutti %uelli che mi sono corsi
dietro, !er &armene un marito, %uell'uomo sareste stato voi. (i basti %uesto.
*iate nobile nel serbare il segreto e saggio.
9I,(A..I %,ra s-& =ene, ora m'accorgo che mi ama.
A..A=EA Ancora una !arola. 2oich: vi alberg" sem!re nell'animo la virt#, e sem!re vi
&u di guida un nobile com!ortamento, e avreste voluto &armi sa!ere sem!re che
mi amavate, &ate che mio !adre non sa!!ia da voi tutto %uesto< e se dovessi
decidermi a s!osare %ualcuno, sarete voi o nessun altro.
*,0A.E, Accetto %uesta !romessa.
A..A=EA ,h, la mia testa>
*,0A.E, Che c'? .on state bene?
A..A=EA ,h, comincio a star male>
9I,(A..I %,ra s-& Iddio non voglia> %sce dalla galleria.&
*,0A.E, Aiuto, aiuto, %ua, !resto>
3ientrano /,0I,, 9I,(A..I e la 9,(E0.A.1E.
*,0A.E, *occorrete vostra &iglia, signor /lorio.
/,0I, *orreggetela, sviene.
9I,(A..I *orella, cosa ti senti?
A..A=EA Male. /ratello, sei %ui?
/,0I, Adagiatela subito sul letto, mentre io vado a cercare un medico< svelti, su.
2H
9,(E0.A.1E Ahim, !overa !iccola>
%scono tutti, eccetto "oran0o.&
3ientra (A*D;E*.
(A*D;E* Mio signore...
*,0A.E, ,h, (as%ues, ora sono do!!iamente distrutto, e tanto nelle s!eranze !resenti
come in %uelle &uture> M'ha detto chiaramente che non !otr' amare, e subito s'
sentita male$ ed ho !aura che la sua vita sia in !ericolo.
(A*D;E* %,ra s-& 2er la Madonna, signore, anche la vostra lo , se sa!este tutto. %Forte&
Ahim, signore, me ne dis!iace< ma !u" anche essere soltanto un male da
verginelle, giovinezza che strari!a$ e allora, signore, non c' rimedio !i# ra!ido
che un marito alla svelta. Ma v'ha !ro!rio detto un no chiaro e tondo?
*,0A.E, *) e no$ e sono tanto addolorato. Ma ti racconter" !er strada %uello che m'ha
detto. %scono.&
SCENA TERZA
.n/altra stan0a in casa di Florio.
ntrano 9I,(A..I e la 9,(E0.A.1E.
9,(E0.A.1E ,h, signore, siamo tutti rovinati, com!letamente rovinati, rovinati &ino in
&ondo, e svergognati !er sem!re> (ostra sorella, oh, vostra sorella>
9I,(A..I Cos'ha? 2er l'amor del Cielo, !arla. Come sta?
9,(E0.A.1E ,h, non &ossi mai nata !er vedere %uesto giorno>
9I,(A..I .on mica morta, vero? .on morta?
9,(E0.A.1E Morta> no, ben viva$ ma !eggio, gravida. .on sa!ete %uel che avete
&atto, Dio vi !erdoni> K tro!!o tardi ormai !er !entirsi. (i aiuti il Cielo>
9I,(A..I K gravida? Ma come lo sa!ete?
9,(E0.A.1E Come lo so> E sarei arrivata a %uesta et' senza sa!ere %uel che signi&ichino
le nausee e certi dolori nell'orinare? e il cambiar di colore, i turbamenti di
stomaco, i vomiti e un'altra cosa ancora che !otrei dire? 2er carit', !er la sua
re!utazione e !er la vostra, non !erdete tem!o a chiedere il come e il !erch:. K
cos), lei ben viva, !arola mia. *e &ate vedere a un medico la sua orina, siete
rovinati.
9I,(A..I Ma in che condizioni ?
9,(E0.A.1E *ta un !o' meglio< stato soltanto un accesso, di cui mi son subito accorta, e
che lei deve as!ettarsi s!esso, d'ora in !oi.
9I,(A..I *alutatela da !arte mia, ditele di non stare in !ensiro. .on la &ate visitare dal
dottore, incaricatevene voi. 1rovate %ualche scusa, &ino a che non ritorni. ,h,
!overo me> -o un mondo di cose in testa... .on la scoraggiate... Che tremenda
in%uietudine mi d' %uesta notizia>... *e mio !adre va da lei, ditegli che s'
com!letamente riavuta$ ditegli che stata soltanto una cattiva digestione.
Avete sentito, donna? =adate voi a %uesto.
9,(E0.A.1E o &ar", signore. %scono.&
23
SCENA QUARTA
.n/altra stan0a nella stessa casa.
ntrano /,0I, e 0ICCIA0DE11,.
/,0I, E come l'avete trovata, signore?
0ICCIA0DE11, Cos) e cos). .on c' !ericolo, si ca!isce a!!ena che sia indis!osta. *olo che
m'ha detto d'aver mangiato !oco !rima dei !o!oni, e %uelli, come ho !ensato,
le hanno messo in subbuglio lo stomaco, che un !o' delicato.
/,0I, e avete dato %ualcosa?
0ICCIA0DE11, ;n !urgante leggero, nient'altro. .on c' ragione di !reoccu!arsi !er la sua
salute. Io !iuttosto !enso che il suo malessere sia un'esuberanza del sangue...
Mi ca!ite?
/,0I, *), dite bene$ e senz'altro, entro due o tre giorni, &ar" in modo che sar' maritata
!rima che abbia il tem!o d'accorgersene.
0ICCIA0DE11, 2urch: la &retta, signore, non vi &accia &are una cattiva scelta. *arebbe
vergogna.
/,0I, Egregio dottore$ non &ar" assolutamente una cosa simile. 2er dirla chiara,
l'uomo che ho in mente il signor *oranzo.
0ICCIA0DE11, ;n gentiluomo nobile e virtuoso.
/,0I, Come non ce n' altri in 2arma. .on lontano di %ui abita !adre =onaventura,
un &rate molto riservato, che stato !recettore di mio &iglio< nella sua cella
che li &ar" s!osare.
0ICCIA0DE11, Avete studiato una cosa saggia.
/,0I, *tasera mander" subito %ualcuno a !arlargli.
01CCIA0DE11L *oranzo in gamba$ e non !erder' tem!o.
/,0I, *i &ar' cos).
ntrano il /0A1E e 9I,(A..I.
/0A1E 2ace e bene a tutti>
/,0I, =envenuto, ottimo &rate. (oi siete uno che riesce ancora a !ortare benedizioni
nel luogo ove si reca
1
.
9I,(A..I *ignore, ho &atto del mio meglio, e !i# !resto che ho !otuto, !er tirare &in %ui
dalla sua cella %uesto sant'uomo a visitare mia sorella ammalata$ cos), in
%uest'ora di bisogno, colle !arole del con&orto s!irituale, !otr' assolverla, sia
che viva o muoia.
/,0I, -ai &atto bene, 9iovanni$ in %uesto hai mostrato sollecitudine di buon cristiano
e amore di &ratello. (enite, !adre, vi condurr" in camera sua, e vi vorrei
!regare d'una cosa.
/0A1E Dite !ure, signore.
/,0I, -o un !ensiero che sta molto a cuore a un !adre, e vorrei, !rima di scendere
nella tomba, !oterla vedere maritata in modo conveniente. ;na !arola vostra,
d'un uomo tanto serio, la convincer' assai !i# di tutti i nostri migliori argo5
menti.
/0A1E Mio buon signore, dir" soltanto %uesto, che il Cielo !ossa esserle benigno. %scono.&
1
Dui chiara l'allusione ai &rati corrotti, intendendo a!!unto /lorio che un &rate come =onaventura raro. 2er %uesto si !re&erito
tradurre !that stili brlng blessing!, anzich: Bche !orta sem!re le benedizioniB, con Bche riesce ancora a !ortare benedizioniB.
24
SCENA QUINTA
.na stan0a in casa di 3icciardetto.
ntra 90IMADI.
90IMADI ,ra, *oranzo, se il dottore tiene la sua !arola, venti contro uno che !erderai la
tua s!osa. Ca!isco che %uest'azione !oco nobile, e non conviene al valore
d'un soldato$ ma in &atto d'amore, %uando non si !u" &arcela col merito bisogna
usare l'astuzia. Io son deciso, e se %uesto dottore non tiene i !iedi in due sta&&e,
*oranzo gi' !erduto.
ntra 0ICCIA0DE11,.
0ICCIA0DE11, *iete arrivato giusto a tem!o. Duesta notte stessa, com' gi' stato stabilito,
*oranzo sar' !romesso in s!oso ad Annabella, e !er %uel che ne so, la s!oser'
!oi subito.
90IMADI Come>
0ICCIA0DE11, Ma un !oco di !azienza... Il luogo stabilito la cella di &rate =onaventura.
,ra io vi consiglierei che stanotte vi metteste a &are l) intorno una buona
guardia. K soltanto una notte. *e non raggiungete lo sco!o ora, domani sa!r"
tutto.
90IMADI Avete il veleno?
0ICCIA0DE11, K %ui, in %uesta scatoletta. .on abbiate alcun timore, sa!r' lavorare come
va. In ogni caso, se vi !reme la vita, siate svelto e sicuro.
90IMADI o &ar" &uori alla svelta.
0ICCIA0DE11, Cos) bisogna &are. E ora via$ !erch: non !rudente che vi vedano %ui
molto. Abbiatevi il mio a&&etto.
90IMADI E voi il mio. %sce.&
0ICCIA0DE11, =ene> *e %uesta va, vorr" ridere e abbracciarmi ben stretta la vendetta$ e
%uelli che ora sognano un banchetto di nozze !u" darsi debbano !iangere la
rovina dello s!oso &elice. Ma !ensiamo ora al resto... /iloti, ni!ote mia>
ntra /I,1I.
/I,1I Eio?
0ICCIA0DE11, Mia cara ni!ote> Avete ri&lettuto bene?
/I,1I *), e come m'avete consigliato, ho dis!osto il mio cuore ad amarlo< ma lui
giura che mi s!oser' stasera, !erch: teme che altrimenti suo zio, se dovesse
accorgersi di %uesta &accenda, butti all'aria tutto, e gliela &accia !agar cara
1
.
0ICCIA0DE11, *tasera> Ma non !oteva andar meglio. Comun%ue, vediamo... ecco... Ah>
s), dobbiamo &are in %uesto modo... Andremo subito dal &rate travestiti$ ho
ri&lettuto bene.
/I,1I Eio, sta venendo lui.
ntrano =E09E11, e 2,99I,.
0ICCIA0DE11, =envenuto, mio caro ni!ote.
1
etteralmente l'es!ressione !and cali his co0 to shri,t! signi&ica Be chiami suo ni!ote in con&essionaleB. *) !re&erito tradurre con
un'es!ressione italianamente !i# energica, che meglio ci !are si adatti all'intenzione dell'autore.
26
=E09E11, /igliola, bella &igliola, a baciarmi vola, &igliola
1
> Ah, 2oggio> %La bacia.&
0ICCIA0DE11, %,ra s-& C' ancora s!eranza che vada bene... %Forte& Avrete !oi tem!o
abbastanza$ ora venite di l' un momento$ dobbiamo !arlare un !o' con
comodo.
=E09E11, .on avete !er me %ualche dolce bocconcino o %ualche altra s%uisita leccornia?
/I,1I .e avrete con larghezza, amor mio.
=E09E11, Amor mio> .otalo 2oggio... In &ede mia, non !osso &are a meno di baciarvi
ancora una volta !er %uesta !arola Bamor mioB. 2oggio, ho un tremendo
gon&iore
2
vicino allo stomaco, e non so !ro!rio cosa sia.
2,99I, Avrete il dottore anche !er %uello, signore.
0ICCIA0DE11, Il tem!o se ne va' a gran !assi.
=E09E11, Il tem!o una gran testa di ra!a.
0ICCIA0DE11, /renatevi un !o'< %uando avremo &atto tutto %uello che va, allora !otrete
baciarvela a saziet', e !ortarvela anche a letto. %scono.&
SCENA SESTA
La camera di Annabella. .n tavolo con candele accese8
A..A=EA si con,essa davanti al /0A1E$ $iange e si torce le mani.
/0A1E *ono contento di vedere %uesto !entimento$ !erch:, credetemi, avete messo a
nudo un'anima tanto im!ura e col!evole da stu!ire, debbo dir5velo
sinceramente, come la terra abbia !otuto so!!ortarvi. Ma !iangete, !iangete
!ure, %ueste lacrime vi &aranno bene. E !iangete anche di !i#, mentre io vi &ar"
un discorso adatto al caso.
A..A=EA ,h, me sciagurata>
/0A1E *), siete una sciagurata, sciagurata tremendamente, %uasi dannata viva. C' un
luogo, ascolta bene, &iglia> in un abisso buio e &ondo, dove la luce del sole non
si vede mai. ' non ris!lende il sole, ma c' l'orrore &iammeggiante di &uochi
che consumano, e una sul&urea aria senza luce, so&&ocata da nebbie &umose
d'una tenebra in&etta. In %uesto luogo dimorano a migliaia di&&erenti s!ecie di
morti che non !ossono morire< l' anime dannate gridano dis!eratamente senza
trovare !iet'$ l' i golosi hanno !er cibo ros!i e ser!enti< laggi# l'olio bollente
viene versato in gola agli ubriachi$ l'usuraio obbligato a ingoiare sorsate
intere d'oro &uso$ l'assassino laggi# viene !ugnalato !er l'eternit' senza !oter
morire mai$ l' il lussurioso giace su graticole d'acciaio arroventato, mentre
nell'anima so&&re il tormento della sua &uriosa libidine.
A..A=EA 2iet'> 2iet' di me>
/0A1E aggi# stanno gli esseri sciagurati come te, che hanno trascorso come in sogno
interi anni &ra coltri illegittime e segreti amori incestuosi, e che si maledicono
in eterno. Allora desidererai che ogni bacio di tuo &ratello &osse stato !iuttosto
la !unta d'una s!ada$ e sentirai come lui grider'< B,h, vorrei che la mia
malvagia sorella si &osse dannata, !rima di cedere cos) alla lussuria>B Ma basta,
mi !ar di vedere che il !entimento ti scavi in cuore %ualche cosa di nuovo.
Dimmi, come ti senti?
A..A=EA .on c' restato !i# niente che mi liberi da %uesto male?
1
Abbiamo tradotto !come! con BvolaB e !lass! @ragazzaA con B&igliolaB, !er accostarci il !i# !ossibile all'allitterazione del verso
inglese corris!ondente %!Lass, $retty lass, come buss, lass!& e alla ridicolaggine del !ersonaggio.
2
Allusione oscena.
2I
/0A1E ;n modo c', non dis!erarti$ Iddio misericordioso, e ti concede la sua grazia
!er&ino a %uesto !unto. Dovrai &are cos). 2er !rima cosa, !er salvarti l'onore,
s!osare il signor *oranzo$ !oi, !er salvarti l'anima, abbandonare %uesta vita, e
d'ora innanzi vivere solo !er lui.
A..A=EA Ahim>
/0A1E .on sos!irare< so che le lusinghe del !eccato son dure da abbandonare. /arlo
come volere la morte. 0icorda %uello che deve venire. *ei dis!osta?
A..A=EA *).
/0A1E =ene, dun%ue$ stabiliremo il momento... C' %ualcuno di l'?
ntrano /,0I, e 9I,(A..I.
/,0I, Avete chiamato, !adre?
/0A1E K venuto il signor *oranzo?
/,0I, K gi#.
/0A1E 'avete in&ormato bene di tutto?
/,0I, 'ho &atto, ed &uori di s: dalla gioia.
/0A1E E anche noi. Ditegli di venire %ui.
9I,(A..I %,ra s-& Mia sorella sta !iangendo> Ah> ho !aura della &alsit' di %uesto &rate...
%Forte& o chiamo subito. %sce.&
/,0I, /igliola, vi siete decisa?
A..A=EA *), !adre mio.
3ientra 9I,(A..I, con *,0A.E, e (A*D;E*.
/,0I, Mio nobile *oranzo, ecco, datemi la vostra mano$ !er %uella io vi do %uesta.
%Congiunge le loro mani.&
*,0A.E, *ignora, dite anche voi lo stesso?
A..A=EA *), e !rometto di vivere con voi e con i vostri.
/0A1E 1utto risolto a tem!o< ricevete entrambi la mia benedizione> Duel che c'
ancor da &are, !otrete com!ierlo domani, con il sole. %scono.&
SCENA SETTIMA
La strada davanti al Monastero.
ntra 90IMADI con la s$ada sguainata e una lanterna cieca.
90IMADI K a!!ena so!raggiunta la notte, ed ancora tro!!o !resto !er com!iere un tale
lavoro$ mi sdraier" %uaggi# !er sentire chi arriva do!o di me. %"i sdraia in
terra.&
ntrano =E09E11, e /I ,1I travestiti, seguiti a breve distan0a da
0ICCIA0DE11, e 2,99I,.
=E09E11, *iamo %uasi arrivati, e lo s!ero, amor mio.
90IMADI %,ra s-& *ento che sono vicini, e ho udito uno dire Bamor mioB. K lui$ una giusta
collera mi guidi ora diritta la mano in mezzo al suo !etto> %Forte& A voi, ecco,
signore> %Col$isce Bergetto ed esce.&
CL
=E09E11, Ah, aiuto, aiuto> Ecco, mi s' scucito un !unto nelle budella< su, !resto, un
sarto che sa!!ia ricucir la !ancia
1
> 2oggio>
/I,1I Cos' che ti &a so&&rire, amore?
=E09E11, *ono sicuro che non !osso !isciare n: !er davanti n: !er di dietro, e!!ure mi
sento tutto bagnato so!ra e sotto. uce> uce> ,h, un !o' di luce>
/I,1I Ahim, uno scellerato ha ucciso l'amor mio>
0ICCIA0DE11, ,h, Dio non voglia> *veglia la gente che sta %ui intorno, 2oggio, subito, e
!orta dei lumi. %Poggio esce.& Come vi sentite, =ergetto? Assassinato> .on
!u" essere. *iete sicuro d'essere stato col!ito?
=E09E11, ,h, la mia !ancia bolle come un !entolone di zu!!a> Dell'ac%ua &redda, o
bollir" tanto da traboccare$ ho tutto il cor!o in un bagno di sudore, mi !otete
strizzar la camicia$ sentite %ui... ,h, 2oggio>
3ientra 2,99I, con 9;A0DIE e lumi.
2,99I, *on %ui. Ahim, come vi sentite?
0ICCIA0DE11, Datemi un lume... Che cos' %uesto? 1utto sangue> Il ni!ote del signor
Donato stato col!ito a morte. Correte dietro all'assassino in direzione della
citt', senza !erdere tem!o$ non !u" essere lontano di %ui$ correte, mi
raccomando.
9;A0DIE Corriamo, su corriamo> %scono.&
0ICCIA0DE11, *tra!!ati di dosso la biancheria, ni!ote, !er &asciargli le &erite. .on ti
!erdere di coraggio, giovanotto.
=E09E11, 1utto %uesto sangue !ro!rio il mio? =e', allora, mio caro, buonanotte...
2oggio, salutami mio zio, mi senti?, e digli, !er amor mio, che tratti %uesta
ragazza con molto riguardo... ,h, ma me ne sto sicuramente andando !er una
cattiva strada, la !ancia mi &a male in un modo... ,h, addio 2oggio>... ,h...
,h... %Muore.&
/I,1I Dio, morto>
2,99I, Come> Morto>
0ICCIA0DE11, K !ro!rio morto. ,rmai tro!!o tardi !er !iangere. 1ras!ortiamolo a casa,
e cerchiamo di scovare l'assassino con la maggiore ra!idit' !ossibile.
2,99I, ,h, il mio !adrone> 2adrone mio> 2adrone mio> %scono.&
SCENA OTTAVA
.na stan0a in casa di 9$$olita.
ntrano (A*D;E* e I22,I1A.
I22,I1A /idanzati?
(A*D;E* i ho visti con %uesti occhi.
I22,I1A E a %uando le nozze?
(A*D;E* /ra due giorni.
I22,I1A Due giorni> Ebbene, giovanotto, mi basteranno due ore !er s!edirlo al suo
ultimo ed eterno sonno$ e vedrai, (as%ues, con che coraggio lo &ar".
(A*D;E* .on dubito 'della vostra &ermezza, n: voi, !enso, della mia discrezione. *ono
incondizionatamente vostro.
1
Il testo ha Ba ,lesh tailor!, cio, letteralmente, Bun sarto da carneB.
C1
I22,I1A E io sar" tua a dis!etto del mio disonore... Cos) !resto? K uno scellerato, e son
certa, !otrei giurarlo, che riderebbe nel vedermi !iangere.
(A*D;E* Ed una vera e !ro!ria col!evole bassezza.
I22,I1A Ma tu lascia che rida. Io sono salda nel mio !ro!osito. *iimi soltanto &edele.
(A*D;E* Io otterrei ben !oco col tradirvi, a con&ronto d'una !osizione come %uella cui
sto !er innalzarmi.
I22,I1A *), &ino al... mio seno, (as%ues. ascia che la mia giovinezza si s&reni a godere
%uesti !iaceri nuovi. *e si mette tutto bene, lui ora non ha che un !aio di giorni
di vita. %scono.&
SCENA NONA
La strada davanti al $ala00o del cardinale.
ntrano /,0I,, D,.A1,, 0ICCIA0DE11,, 2,99I, e 9;A0DIE.
/,0I, ,rmai inutile &arvi vedere come un ragazzo, signor Donato. Duel che &atto,
&atto. .on !erdete !i# tem!o a !iangere, ma cercate d'ottenere giustizia.
0ICCIA0DE11, Devo riconoscere d'avere %ualche col!a !er non avervi messo al corrente
!rima di che amore si &ossero accesi lui e mia ni!ote$ ma %uant' vero che son
vivo, la sua morte m'a&&ligge come se &osse la mia stessa.
D,.A1, Ahim, !overa creatura> .on voleva &ar male a nessuno, sono sicuro di %uesto.
/,0I, .e sono sicuro anch'io. Ma basta, amico mio< siete certo di aver visto
l'assassino !assare di %ui?
;.A 9;A0DIA *e non vi dis!iace, signore, siamo certi d'aver visto un brutto ti!o, con
un'arma nuda in mano, tutta !iena di sangue, !reci!itarsi nel !alazzo di *ua
9razia il cardinale. .e siamo ben sicuri. Ma !er timore d'o&&endere *ua 9razia,
Dio ce ne guardi, non abbiamo osato s!ingerci oltre.
D,.A1, *a!ete che s!ecie d'uomo &osse?
;.A 9;A0DIA *) certo, lo so. Dicono che sia un soldato$ %uello che amava vostra &iglia,
signore, se non vi dis!iace. Era lui sicuramente.
/,0I, 2er la mia vita> 9rimaldi> I3
;.A 9;A0DIA *), s), !ro!rio lui.
0ICCIA0DE11, Il cardinale un essere nobile< non c' dubbio che ci &ar' !iena giustizia.
D,.A1, Dualcuno batta alla !orta.
2,99I, =atto io, signore. %Batte.&
*E0(I1,0E %di dentro& Che cosa volete?
/,0I, Chiediamo di !arlare a *ua 9razia il cardinale !er una &accenda molto urgente$
vi !rego di in&ormare *ua Eminenza che siamo %ui.
ntra il CA0DI.AE, seguito da 90IMADI.
CA0DI.AE =ene, che succede, amici> Che razza d'im!ortuni siete !er non conoscere n: il
ris!etto n: la cortesia? *iamo &orse !ersona da trattare come se &ossimo il
vostro oste? , la nostra casa diventata !er voi una locanda %ualsiasi, da
battere alla nostra !orta senza ritegno? Che gran &retta mai la vostra, da non
!oter as!ettare un momento !i# adatto? *iete diventati i !adroni di %uesto
stato, !er non conoscere un !o' !i# di discrezione? e vostre novit' sono gi'
%ui, davanti a voi. Avete !erso un ni!ote, Donato, ucciso %uesta notte da
C2
9rimaldi. K %uesta la &accenda urgente? =ene, signore, ne siamo a conoscenza$
e ci" vi basti.
90IMADI Dui davanti a (ostra Eminenza, sinceramente, non ho mai avuto intenzione di
&ar del male a =ergetto. Ma voi !otete dire, /lorio, con %uanto dis!rezzo
*oranzo, s!alleggiato dai suoi amici, mi abbia tante volte insultato$ ed io !er
vendicarmi @!oich: d'altronde non l'avevo !otuto indurre a battersiA avevo
!ensato al modo d'ucciderlo in un agguato. *&ortunatamente l'ho scambiato con
un altro$ altrimenti sarebbe toccato a lui %uello ch' toccato invece al !overo
=ergetto$ e bench: la mia col!a verso di lui sia dovuta !uramente al caso, mi
rimetto tuttavia umilmente al giudizio di (ostra Eminenza %si inginocchia&,
!erch: &acciate di me %uel che volete.
CA0DI.AE Alzatevi, 9rimaldi. %gli si al0a.& (oi cittadini di 2arma, se cercate d'ottenere
giustizia, sa!!iate che io, come nunzio del 2a!a, ricevo %ui 9rimaldi !er
%uesto delitto, sotto la !rotezione di *ua *antit'. .on un uomo %ualun%ue,
ma di nobile nascita, di sangue !rinci!esco, bench: voi, signor /lorio, l'abbiate
stimato un marito tro!!o meschino !er vostra &iglia. *e volete ottenere di !i#,
dovete andare a 0oma, !erch: l' egli andr'. Im!arate ad avere !i# giudizio,
vergogna... *e!!ellite il vostro morto... Avanti, 9rimaldi$ lasciateli
1
>
%scono il Cardinale e )rimaldi.&
D,.A1, E %uesta la voce d'un uomo di Chiesa? C' giustizia %ui?
/,0I, a giustizia volata in cielo, e non s'accosta !i# a noi. *oranzo>... Era dun%ue
!er lui? Che im!udenza> -a avuto la &accia di dirlo senza arrossire> (enite
Donato, venite, non c' !i# nulla da s!erare %uando i cardinali ritengono che
l'assassinio non sia una col!a. I grandi !ossono &are %uello che vogliono, a noi
tocca d'ubbidire. Ma verr' il giorno in cui Dio li giudicher'.

1
1utto %uesto tratto, con la decisione da !arte del cardinale di !rendere sotto la !rotezione di *ua *antit' un assassino reo con&esso,
e !er di !i# col!evole di delitto !remeditato, chiaramente indicativo di %uell'anti!a!ismo che era cos) &re%uente anche in molte altre
o!ere del !eriodo elisa5bettiano. 2arecchio stato del resto scritto su %uesto atteggiamento di denigrazione e ostilit' !er la societ' romano5
cattolica, ostilit' che aveva raggiunto la sua &ase !i# acuta negli ultimi anni del regno di Elisabetta.
CC
A11, D;A01,
SCENA PRIMA
.na stan0a in casa di Florio. .n banchetto imbandito8 suono d/oboe.
ntrano il /0A1E, 9I,(A..I, A..A=EA, /I,1I,
*,0A.E,, D,.A1,, /,0I,, 0ICCIA0DE11,,
la 9,(E0.A.1E e (A*D;E*.
/0A1E I santi riti sono com!iuti. ,ra usate del vostro tem!o !er trascorrere in &esta il
resto del giorno. Ai santi, che sono i vostri os!iti, bench: occhi mortali non
!ossano vederli, !iacciono %uesti o!!ortuni banchetti. Duesto giorno vi sia a
lungo !ros!ero, co!!ia &elice, !er la gioia di tutti e due.
*,0A.E, 2adre, la vostra !reghiera stata ascoltata. a mano della bont' stata !er me
uno scudo contro la morte e, !er benedirmi ancora di !i#, m'ha arricchito la
vita con %uesto gioiello !reziosissimo< un tesoro come la terra non ne ha un al5
tro simile. 0allegrati, amor mio< e voi, signori, amici miei, gioite con me in
allegrezza. Coroneremo %uesto giorno alzando le co!!e ricolme alla salute di
Annabella.
9I,(A..I %,ra s-& Ah che tortura> *e il matrimonio &osse ancora da &arsi, !rima di
so!!ortare %uesta vista e vedere il mio bene abbracciato da un altro, a&&ronterei
%ualsiasi cosa, e non mi smuoverebbe l'orrore di diecimila morti.
(A*D;E* .on vi sentite bene, signore?
9I,(A..I 1i !rego, amico, bada ai &atti tuoi. .on ho bisogno della tua !remura zelante.
/,0I, *ignor Donato, venite, dovete dimenticare le vostre recenti disgrazie, e
a&&ogare le !ene nel vino.
*,0A.E, (as%ues>
(A*D;E* *ignore>
*,0A.E, 2orgimi %uella grossa co!!a. Ecco, 9iovanni, &ratello, ecco %ua !er voi< !resto
verr' il vostro turno, bench: siate ancora sca!olo. Ecco %ua, alla salute di
vostra sorella ed alla mia> %Beve e gli o,,re la co$$a.&
9I,(A..I .on !osso bere.
*,0A.E, Come>
9I,(A..I Mi &arebbe veramente molto male.
A..A=EA (i !rego, non insistete, se non ne vuole. %"uono d/oboe.&
/,0I, Che succede? Cos' %uesto rumore?
(A*D;E* Ecco, signore, avevo dimenticato di dirvelo. Alcune giovani ragazze di 2arma,
!er onorare le nozze della signora Annabella, hanno voluto mostrarle il loro
C7
a&&etto con un balletto mascherato
1
, !er cui esse umilmente vi chiedono !a5
zienza e silenzio.
*,0A.E, *iamo loro ben grati, tanto !i# che la cosa arriva inas!ettata. /atele entrare.
ntrano I22,I1A, seguita da DAME in abiti bianchi
con ghirlande di salice
'
, tutte mascherate. Musica e dan0a.
*,0A.E, 9razie, amabili &anciulle> E ora ci !iacerebbe sa!ere, !er !otervi essere
riconoscenti, a chi siamo in obbligo di %uesto a&&ettuoso omaggio.
I22,I1A *), lo sa!rete. %"i toglie la maschera& Che ne !ensate ora?
1;11I I!!olita>
I22,I1A 2ro!rio lei. .on rimanete sbalorditi$ e voi non arrossite, giovane s!osa
amorosa. .on vengo !er de&raudarvi del vostro uomo. .on ora il momento di
metterci a contare tutte le chiacchiere che a 2arma si sono &atte in lungo e in
largo su noi due. (adano !ure in giro le voci !i# avventate$ l'aria che le s!inge,
alla &ine le rom!er' come bolle di sa!one. Ma ora a voi, dolce creatura$ datemi
la vostra mano... /orse v' stato detto che io reclamerei %ualche diritto da
*oranzo, ora vostro signore. Duali diritti io abbia, lui nell'animo suo lo sa
benissimo< ma !er ris!etto ai vostri nobili meriti, cara Annabella, e alla
sollecitudine !er voi... Ecco, !rendi, *oranzo, !rendi %uesta sua mano dalla
mia$ unir" un'altra volta %uello che gi' stato concesso e com!iuto !er mezzo
della *anta Chiesa. -o &atto bene?
*,0A.E, Ci avete obbligati tro!!o, veramente.
I22,I1A E un'altra cosa. 2erch: !ossiate conoscere la lealt' del mio animo, io rinuncio
%ui liberamente a %ualsiasi diritto che !otessi reclamare, e vi restituisco le
vostre !romesse$ e !er con&ermarlo... 2orgetemi una co!!a di vino. %6as+ues
le d7 una co$$a avvelenata
:
.& Mio nobile *oranzo, con %uesto sorso io bevo
alla vostra durevole &elicit'. %Beve. A $arte, a 6as+ues& =ada bene, (as%ues.
(A*D;E* %a $arte, a 9$$olita& .on temete.
*,0A.E, I!!olita, vi ringrazio$ e brinder" a %uesta &elice unione come ad un'altra vita...
Del vino, %ua>
(A*D;E* .on ne avrete$ e nemmeno brinderete alla sua salute.
I22,I1A Come>
(A*D;E* *a!!iate ora, &emmina del diavolo, che il vostro stesso malvagio tradimento
v'ha uccisa. Io non vi s!oser".
I22,I1A Miserabile>
1;11I Che succede?
(A*D;E* /emmina !azza, sei ora come un tizzone ardente che ha acceso gli altri e brucia
!oi se stesso< !tro$$o s$erar, inganna
;
!. a tua vana s!eranza t'ha ingannata.
.on sei che una morta. E se sei ancora in grazia di Dio, !rega.
I22,I1A Mostro>
1
Il testo !orta !Mas+ue!, che !oteva anche essere un vero e !ro!rio intermezzo drammatico e musicale, sul ti!o di %uelli in cui
eccelse il noto drammaturgo =en +onson @1H42513C4A, che molti ne scrisse !er la sua Corte, ottenendo un successo anche su!eriore a
%uello delle altre sue o!ere teatrali. Dui evidentemente si tratta invece di un sem!lice intermezzo coreogra&ico e musicale, s!ettacolo
molto richiesto dagli s!ettatori del tem!o, che amavano veder ri!rodotte sulle scene !er&ino !rocessioni, incoronazioni, combattimenti, o
%ualsiasi altro avvenimento di carattere coreogra&ico.
2
Duesta !ianta era nota come simbolo dell'amore s&ortunato, come nel &amoso !song! che canta Desdemona nell'2tello di
*haJes!eare @I(, CA.
C
Il delitto mediante veleno era comune nel teatro elisabettiano, so!rattutto %uando l'ambiente ri!rodotto era %uello d'una citt'
italiana. Il viaggiatore inglese della &ine del 'HLL /Mnes Morrison e anche il suo contem!oraneo -enrM Fotton !arlano della !articolare
abilit' degli italiani nel mani!olare e !ro!inare veleni.
7
a &rase in italiano nel testo.
CH
(A*D;E* (ergogna> Muori almeno in grazia di Dio. Duesto essere !ieno di malizia,
%uesta &emmina, ha cercato segretamente di corrom!ermi con una !romessa di
matrimonio, !er riuscire ad avvelenare il mio signore col !retesto di %uesta
&alsa riconciliazione
1
, e !oter ridere della sua rovina !ro!rio nel giorno delle
nozze. e !romisi d'assecondarla lealmente$ ma sa!evo %uale sarebbe stata la
mia ricom!ensa, e le avrei ris!armiata la vita volentieri, se non &ossi stato bene
al corrente del !ericolo che era nel suo malanimo$ e ora l'ho giustamente
!agata della sua stessa moneta< eccola %ua, ha solo ancora... @il tem!o di
!otersi !entire
2
A. 2rega, e &inisci i tuoi giorni in !ace, malvagia &emmina. In
%uanto a vivere, non c' !i# s!eranza. .on ci !ensare nemmeno.
1;11I 9iustizia meravigliosa>
0ICCIA0DE11, Cielo, sei veramente giusto.
I22,I1A ,h, vero$ sento avvicinarsi la mia ora. *e %uel vile servo avesse mantenuto la
!romessa... Dio, che tormento>... tu, a %uest'ora saresti morto, *oranzo... brucio
!i# che nel &uoco d'in&erno> 2ure, !rima di morire... crudeli, crudeli &iamme>...
ricevete insieme la mia maledizione< !ossa il tuo letto nuziale essere una
tortura !er il tuo cuore, e bruciarti il sangue, ribollire di vendetta... ,h, il mio
cuore, sento un bruciore inso!!ortabile>... 2ossa tu vivere !er essere !adre di
bastardi$ e il grembo di lei !artorisca mostri... e !ossiate morire assieme nel
!eccato, odiati, dis!rezzati, e che nessuno abbia !iet' di voi. ,h... ,h...
%Muore.&
/,0I, Ci &u mai una creatura !i# malvagia?
0ICCIA0DE11L Cos) &iniscono la lussuria e l'orgoglio.
A..A=EA K una vista s!aventosa.
*,0A.E, (as%ues, m'accorgo ora che sei un servo &edele, e non ti dimenticher" mai...
(enite, amor mio, andremo a casa a ringraziare il Cielo !er averla scam!ata.
2adre, amici, dobbiamo interrom!ere %uesta &esta. K stato un banchetto tro!!o
triste.
D,.A1, 2ortate via di %ui il cor!o.
/0A1E %a $arte, a )iovanni& Duesto di cattivo augurio. 2rendine nota, 9iovanni, e
bada a %uel che &ai> -o !aura dell'e!ilogo. I matrimoni in cui il banchetto
nuziale comincia cos), col sangue, raro che vadano bene. %scono.&
SCENA SECONDA
.na stan0a in casa di 3icciardetto.
ntrano 0ICCIA0DE11, e /I,1I.
0ICCIA0DE11, Duesta mia scellerata moglie, !i# scellerata !er la sua vergogna che !er i
torti verso di me, ha !agato tro!!o !resto le col!e d'una vita da im!udica e
sono sicuro, ni!ote mia, sebbene la vendetta as!etti, tenendosi ancora alla larga
dal col!ire *oranzo, che cadr' lui !ure e andr' a &ondo con tutto il suo !eso.
.on c' bisogno ormai @me lo dice il cuoreA d'accelerare la sua rovina$ c' uno
lass# che ha cominciato a muoversi. -o sentito dire che gi' tra lui e sua moglie
1
a !arola B&alsaB traduce %ui l'inglese !$olitic!, che al tem!o degli elisabettiani signi&icava BmachiavellicoB, cio colui che
voleva raggiungere un suo sco!o con astuzia so!ra&&ina.
2
Dueste !arole sono state messe &ra !arentesi !erch: stanno al !osto di una lacuna del testo. M. 2raz avrebbe !ro!osto di leggere,
!er com!letare il senso, B!ochi minuti da vivereB. *i !re&erito invece mettere in rilievo la !ossibilit' di !entimento, !er accordarla al
successivo B2rega, e &inisci i tuoi giorni in !aceB. Anche ,tello, nella omonima tragedia di *haJes!eare, dice a Desdemona di !entirsi @(,
2A se vuole morire riconciliata col Cielo.
C3
s'addensano e vengono a ca!o i litigi. ei, come dicono, s!rezza l'amore di lui,
lui non si cura di %uello di lei. *i sentono molte chiacchiere. 9iacch: le cose
vanno cos), ni!ote mia, !er il tenero a&&etto e la !iet' che !orto alla tua
giovinezza, il mio !arere che dovresti sbarazzare la tua et' dal !ericolo di
%ueste !ene, e &uggire di %ui verso la bella Cremona, dove consacrare la tua
anima a Dio in santit' e divenire una suora !er&etta. ascia a me il com!ito di
vedere la &ine di %ueste gravi vicende. 1utte le umane mondane vie sono !iene
d'ostacoli< nessuna vita beata all'in&uori di %uella che !orta al Cielo.
/I,1I Eio, devo decidere di &armi monaca?
0ICCIA0DE11, Certo, ni!ote cara$ e nelle tue !reghiere %uotidiane ricordati di me, del tuo
!overo zio in&elice. ,ra a&&rettati verso Cremona, lasciati guidare dal destino.
a tua casa sia il chiostro, i tuoi migliori amici i grani del rosario. a tua vita
in !urezza e in solitudine coroner' la tua nascita< chi muore vergine vive santa
sulla terra.
/I,1I Addio dun%ue, addio al mondo e a ogni !ensiero terreno, addio> *iate i
benvenuti, voti di castit'$ io vi cedo me stessa. %scono.&
SCENA TERZA
.na camera in casa di "oran0o.
ntra *,0A.E, discinto, trascinando violentemente A..A=EA.
*,0A.E, *u baldracca, sgualdrina svergognata, avanti> *e ogni goccia di sangue che
scorre nelle tue vene d'adultera &osse una vita, %uesta s!ada, 5 la vedi tu? 5 te le
troncherebbe tutte con un col!o solo. =agascia, !uttana unica al mondo, che
addirittura di&endi il tuo !eccato con codesta &accia im!udente, non c'erano
altri uomini a 2arma che !otessero &are da ru&&iani a una !uttana cos) abile e
s&renata? C'ero solo io? Il !rurito che ti bruciava e una voglia cos) &uriosa e la
&oga della libidine dovevano &orse essere saziati &ino alla nausea, e non c'era
nessun altro che me da scegliere !er &are da co!ertura ai tuoi intrighi segreti e
ai sollazzi del tuo ventre? E ora io devo essere il !adre di tutto %uel
guazzabuglio che t'ha riem!ito cote5sta !ancia corrotta che non !u" generare
che bastardi> Di', !erch: !ro!rio io?
A..A=EA *ei un bruto> E %uesto il tuo destino. .on sono stata io a correrti dietro. E se
non avessi !ensato che l'innamoratissima vostra signoria sarebbe diventata
matta a un mio ri&iuto, e m'aveste dato un !oco !i# di tem!o, vi avrei detto in
%uali condizioni mi trovavo. Ma voi volevate assolutamente &are alla svelta.
*,0A.E, *ei la !i# sgualdrina di tutte le sgualdrine> ,si dirmi %uesto?
A..A=EA Certo. 2erch: no? ('eravate sbagliato nei miei riguardi$ e non &u certo !er
amore che io vi scelsi, ma !er salvare l'onore. *a!!iate %uesto comun%ue, che
se &oste dis!osto a essere un !o' !aziente e a tenere nascosta la vostra vergo5
gna, !otrei vedere di riuscire ad amarvi.
*,0A.E, Che razza di bagascia> Ma non sei &orse gravida?
A..A=EA Che bisogno c' di sa!ere %uesto, %uando inutile? o con&esso, s).
*,0A.E, Dimmi chi stato.
A..A=EA Adagio> Duesto non nei !atti. E tuttavia, signore, !er calmarvi un !o' le
smanie e l'a!!etito, sono dis!osta a dirvi %ualche cosa. 'uomo, %uello anzi
ch' !i# d'un uomo, che ha generato %uesto bimbo vis!o, !erch: sar' un
C4
maschio, e dovete !erci" essere &iero, signore, che il vostro erede sia un
maschio...
*,0A.E, Mostro dannato>
A..A=EA =ene, se non volete sentirmi, non !arler" !i#.
*,0A.E, *), !arla, e siano le ultime !arole.
A..A=EA D'accordo> D'accordo> Duesta nobile creatura era in ogni sua !arte cos) uguale
a un angelo, cos) s!lendente, che una donna la %uale &osse stata sem!licemente
umana, come me, si sarebbe messa ginocchioni davanti a lui, a chiedere il suo
amore... (oi> ,h, voi non siete degno di !ronunciare nemmeno una volta il suo
nome senza adorarlo degnamente, e ne!!ure, a meno che !rima non
v'inginocchiate, di sentirlo !ronunciare da un altro.
*,0A.E, Come si chiama?
A..A=EA .on siamo ancora a %uesto !unto. (i sia su&&iciente sa!ere che voi avrete
l'onore d'essere il !adre di chi stato generato da un !adre simile. E insomma,
se non &osse ca!itato %uello che ca!itato, non mi sarei mai a&&annata a !en5
sare che ci &oste voi al mondo< e se non &osse !er %uesto matrimonio non ci
!enserei nemmeno ora.
*,0A.E, Dimmi il suo nome.
A..A=EA Ahim, ahim, %uesto tutto> Ci volete credere?
*,0A.E, Che cosa?
A..A=EA Che non lo sa!rete mai.
*,0A.E, Come>
A..A=EA Mai< e se lo sa!rete, che io sia maledetta.
*,0A.E, .on lo sa!r", donnaccia> 1'a!rir" il cuore e ce lo trover".
A..A=EA /atelo, su, &atelo.
*,0A.E, *), e ti stra!!er" coi denti %uesta meraviglia di libertino, !ezzetto !er !ezzetto.
A..A=EA Ah, ah, ah, il mio signore allegro>
*,0A.E, -ai il coraggio di ridere? Avanti, sgualdrina, dimmi chi il tuo amante, o,
%uant' vero Dio, a brani ti &ar" la carne. Chi dun%ue?
A..A=EA %canta& !Che morte $i< dolce che morir $er amor
1
=!
*,0A.E, Dun%ue ti stra!!er" i ca!elli e ti trasciner" %uesto cor!o lebbroso di libidine
&ra la !olvere, gi#. %La trascina su e gi<.& Ma dimmi il suo nome.
A..A=EA %canta& !Morendo in gra0ia dee morir sen0a dolore
'
.!
*,0A.E, E canti d'esultanza? 1utti i tesori della terra non ti salveranno... Ci &ossero re in
ginocchio a im!lorare !er la tua vita, o scendessero gli angeli a su!!licare, in
lacrime, ne!!ure tutto %uesto !revarrebbe sulla mia rabbia. E tu non tremi
ancora?
A..A=EA E di che cosa? Di morire? .o, siate un carne&ice !rode. 1i s&ido senza !aura.
Col!isci, e col!isci diritto
C
. ascio la vendetta dietro di me, e tu la sentirai
bene.
*,0A.E, Ma !rima di morire dimmi, e dimmi la verit', sa di %uesto tuo !adre?
A..A=EA .o, lo giuro su me stessa.
*,0A.E, (uoi con&essare, e io ti ris!armier" la vita?
A..A=EA a mia vita> .on voglio !agarla cos) cara.
*,0A.E, E io non voglio !i# trattenere la mia vendetta. %Tira ,uori la s$ada.&
ntra (A*D;E*.
1 1
Duesto verso in italiano nel testo.
2
Anche %uesto verso in italiano nel testo.
C
Abbiamo lasciato nella traduzione, come in altri casi, il !assaggio dal BvoiB al BtuB, con cui Annabella a %uesto !unto si
rivolge a *oranzo.
C6
(A*D;E* Che volete &are, signore?
*,0A.E, =asta, (as%ues. ;na dannata !uttana di %uesta &atta non merita !iet'.
(A*D;E* 9li di lo im!ediscano. (orreste essere il suo carne&ice, e ammazzarla con
codesta rabbia? ,h, sarebbe un'azione veramente indegna d'un uomo. K vostra
moglie. Dualsiasi &allo sia stato com!iuto da lei !rima di s!osarvi non &u
contro di voi. Ahim, !overa signora, che cosa ha mai commesso, che non
l'avrebbe &atto %ualsiasi altra signora d'Italia in un caso simile? *ignore, dovete
lasciarvi guidare dalla ragione, e non dalla &uria. *arebbe disumano e bestiale.
*,0A.E, .on deve vivere.
(A*D;E* *uvvia, deve vivere invece. (orreste &arle con&essare chi stato l'autore delle
sue !resenti disgrazie, me ne accorgo bene. Ma una richiesta irragionevole, e
!erderebbe tutta la stima di cui io, !er !arte mia, la ritengo degna, se lei lo
&acesse< !erch: di tutti gli esseri viventi, !ro!rio voi, signore, non dovreste
sa!erlo. Mio buon signore, riconciliatevi. Ahim, !overa signora>
A..A=EA *mettetela, non !regate !er me. *timo la mia vita meno di niente. *e
%uest'uomo sente il bisogno di &are il matto, ebbene, lasciateglielo &are.
*,0A.E, 'hai sentita, (as%ues?
(A*D;E* Certo, e la lodo. Dimostra con ci" la nobilt' d'un animo &iero, e accidenti, ma
%uesto le sta magni&icamente bene. %A $arte, a "oran0o& *ignore, in ogni caso,
so&&ocate la vostra vendetta. asciate che sco!ra io col mio &iuto i torti che v'ha
&atto< sa!!iatevi &renare in modo da badare al vostro onore, o guasterete tutto.
%Ad alta voce& *ignore, se mai i miei servigi m'hanno meritato !resso di voi
%ualche merito, non siate cos) violento nelle vostre escandescenze. (oi ora
siete s!osato. Che trion&o sarebbe la notizia di %uesto &atto !er gli altri
!retendenti dis!rezzati> K umano so!!ortare le sventure, com' divino il
!erdonare.
*,0A.E, ,h, (as%ues, (as%ues, in %uesto !ezzo di carne, in %uesto viso di lei tutto
bugiardo, io... io avevo de!osto il tesoro del mio cuore>... *e tu &ossi stata
virtuosa, donna bella e malvagia, nemmeno le gioie incom!arabili della stessa
vita mi avrebbero &atto desiderare di vivere con nessun'altra santa all'in&uori di
te. Creatura !iena d'inganni, come ti sei !resa gioco delle mie s!eranze, e come
nella vergogna del tuo grembo im!udico hai !er&ino se!olto me vivo> Davvero
tro!!o a caro !rezzo t'ho amata.
(A*D;E* %a $arte, a "oran0o& Cos) va bene. *eguitate in %uesto tono con un !o' di
!assione. *iate conciso e commovente. K !ro!rio a !ro!osito.
*,0A.E, a tua anima e i tuoi !ensieri siano testimoni delle mie !arole$ e dimmi, non
avevi !ensato che nel mio cuore io t'adoravo cos) &ollemente?
A..A=EA Devo riconoscere che sa!evo che mi amavate molto.
*,0A.E, E m'hai trattato cos)> ,h, Annabella, !uoi star sicura che chiun%ue sia stato il
miserabile che t'ha s!into &ino a %uesta vergogna, certo !ot: avere voglia di te
!er lussuria, ma non amarti come me. Egli s'invagh) della !ittura attaccata alle
tue gote !er soddis&are il ca!riccio degli occhi$ ma non di %uelle !arti che ho
amato io, del tuo cuore, e di %uelle che !ensavo &ossero le tue virt#.
A..A=EA ,h, mio signore> Dueste !arole &eriscono !i# a &ondo di %uello che non
!otrebbe &are la vostra s!ada.
(A*D;E* 2ossa mai aver bene, !er&ino io comincio a !iangere, tanta !ena lui mi &a.
=ene, signora, sa!evo che %uando gli &osse !assata la collera si sarebbe giunti
a %uesto.
CI
*,0A.E, 2erdonami, Annabella. *ebbene la tua giovinezza t'abbia s!into a una &ollia al
diso!ra delle tue &orze, !ure non dimenticher" %uello che dovrei essere, e che
sono< un marito. In %uesto nome si nasconde %ualcosa di divino. E se !osso
essere certo che tu ora sarai onesta, io %ui !erdono ogni tua vecchia col!a, e ti
stringo al mio !etto.
(A*D;E* In &ede mia, %uesta una !rova di grande bont' d'animo.
A..A=EA *ignore, %ua in ginocchio...
*,0A.E, Alzatevi, non dovete inginocchiarvi. Andate in camera vostra$ e guardate di
non &arvi vedere agitata. *ar" subito l' con voi< la ragione ora mi dice che B
cosa tanto comune, errare !er &ragilit', %uanto l'essere donnaB
1
. Andate in
camera vostra.
%Annabella esce.&
(A*D;E* =ene> Ecco %ualcosa di ben &atto. E ora che ne !ensate, signore, del vostro
!aradiso di &elicit'?
*,0A.E, 2orto dentro l'in&erno. 1utto il mio sangue brucia e vuole una vendetta ra!ida.
(A*D;E* /orse !ossibile averla$ ma sa!ete voi come, o su chi? Ahim, s!osare una
gran dama !er trovarsi gi' grande nella discendenza senza &aticarci su, un
!assatem!o abituale oggigiorno$ ma sa!ere che razza di &uretto andato a
caccia nella tana della vostra coniglia, %ui il bello
2
.
*,0A.E, Me lo &ar" dire !ro!rio da lei, o!!ure...
(A*D;E* ,!!ure che cosa? .on dovete &are cos). asciatevi !ersuadere a essere ancora
un !o' !aziente. Andate da lei, trattatela con dolcezza. Convincetela, se
!ossibile, a un atteggiamento s!ontaneo, con un !o' di lacrime. 2er il resto, se
tutto batte bene, io non sbaglier" la mira. (i !rego, signore, entrate< le !rime
notizie che vi dar" saranno straordinarie.
*,0A.E, 'indugio nella vendetta &a !i# duro il col!o. %sce.&
(A*D;E* Ah, caro mio, ce n' del lavoro da &are> Avevo in testa da un !o' di tem!o il
sos!etto di %ualche brutto a&&are< ma do!o le occhiate scorbutiche di madama
%ui in casa, e do!o la sua malvagia ostinatezza e %uel trovar da gridare su ogni
cosa, allora mi son ricordato del !roverbio che dice< BDove le galline mettono
la cresta e i galli badano a starsene zitti, ci sono tristi caseB. 2erdio, se una sarta
ha tanta abilit' nel cucire le !arti !i# in basso da sa!er co!rire una !ancia cos)
gon&ia, non mi lamenter" !i# !er tutto il resto della vita d'un !unto storto in
una scar!a. (ien su, e vien su cos) vis!o? e anche cos) alla svelta? Ci vorr'
un'astuzia sottile !er ca!ire chi stato< ma si dovr' sa!ere$ e io ho !ensato
come...
ntra la 9,(E0.A.1E, in lacrime.
(A*D;E* a via eccola %ui, o non ce n' altre... Come, cos), in lacrime, !overa signora>
Ahim, ahim, non !osso darvi torto. Abbiamo un !adrone, Dio ci aiuti, che
matto come il diavolo in !ersona, una vera vergogna !er lui.
9,(E0.A.1E ,h, (as%ues, non &ossi mai nata !er vedere %uesto giorno> 1ratta cos) anche
te, %ualche volta, (as%ues?
1
*ono note le !arole che *haJes!eare &a !ronunziare ad Amleto @I, CA< B/ragilit', il tuo nome donnaB. e !arole che /ord &a
!ronunciare a *oranzo ne sono una variante, certo meno intensa.
2
Il &uretto un mammi&ero della s!ecie delle martore$ usato !er la caccia ai conigli selvatici. .ella &rase c' anche un do!!io senso
osceno dato dalla !arola !cony!, che signi&ica coniglio, ma deriva anche dal latino !cunnus!.
7L
(A*D;E* Me? Mi tratta addirittura come un cane< ma se ci &osse %ualcuno che la
!ensasse come me, so %uello che si dovrebbe &are. Com' certo che sono un
uomo onesto, &inir' con l'uccidere la mia !adrona in modo crudele. Dicono che
sia incinta, ma %uesta una cosa, !er una giovane di %uell'et', da biasimarla
!oi tanto?
9,(E0.A.1E Ahim, mio caro, stato contro la sua volont', e n'ha avuto un gran dolore.
(A*D;E* Io giurerei che tutta la sua &uria !erch: lei non vuol con&essare chi stato, e
lui invece lo vuol sa!ere$ e %uando l'avesse sa!uto, conosco cos) bene il suo
carattere, son certo che dimenticherebbe subito tutto. E m'augurerei !ro!rio
che lei dicesse ogni cosa schiettamente, !erch: davvero %uesto il solo modo.
9,(E0.A.1E o credete?
(A*D;E* Come sarebbe? .e sono sicuro$ a meno che non la obblighi a con&essare con la
&orza. ;na volta gli !assato anche !er la mente che !otevate dirglielo voi, e
voleva ad ogni costo venire a tirarvelo &uori$ ma io l'ho in %ualche modo
calmato$ !ure certo che voi ne dovete sa!er !arecchio.
9,(E0.A.1E Dio ci !erdoni tutti %uanti> *o soltanto %ualcosa, (as%ues.
(A*D;E* E come !otreste &are a non sa!erlo? Chi se non voi? In coscienza, lei vi ama
molto$ e non vorrete certo !rocurarle dei dis!iaceri, !er tutto l'oro del mondo.
9,(E0.A.1E Ah, no, !er tutto l'oro del mondo intero, in &ede mia, no davvero, (as%ues.
(A*D;E* E se lo &aceste sarebbe il !i# grosso !eccato della vostra vita$ ma &acendo
invece come dico io, solleverete lei dai suoi a&&anni, ridando la !ace al mio
!adrone, e insieme guadagnerete !er voi un a&&etto senza &ine e una !osizione
di !rivilegio.
9,(E0.A.1E o credete davvero, (as%ues?
(A*D;E* Io? .e sono sicuro. Certo dev'essere stato %ualche amico molto stretto e in
con&idenza.
9,(E0.A.1E K stato un caro amico davvero$ ma...
(A*D;E* Ma che cosa? .on abbiate !aura di dire il suo nome. /ra voi e il !ericolo ci
metto la mia vita. In &ede mia, credo che non deve essere stato uno di bassa
condizione.
9,(E0.A.1E E tu starai ben &ermo &ra me e %ualsiasi danno?
(A*D;E* Ma !er Dio, e che altro? *arete !er&ino ricom!ensata, ve l'assicuro.
9,(E0.A.1E .on stato che suo &ratello.
(A*D;E* *uo &ratello 9iovanni? E !otete garantirlo?
9,(E0.A.1E 2ro!rio lui, (as%ues$ n: mai un gentiluomo simile baci" una bella donna.
,h, si amano nel !i# scon&inato dei modi.
(A*D;E* Davvero un gentiluomo in gamba> =ene, in %uesto lodo la sua scelta. %Fra s-&
Di bene in meglio... %Forte& Ma siete sicura che sia stato lui?
9,(E0.A.1E *icura$ e vedrete che non sar' nemmeno molto lontano da lei.
(A*D;E* *arebbe da biasimare che lo &osse. Ma come !osso crederti?
9,(E0.A.1E Credermi> Ma come, son &orse una turca o un'ebrea? .o, (as%ues, conosco
%uesti loro tra&&ici da tro!!o tem!o !er dire ora delle bugie.
(A*D;E* Ehi, voi, dove siete? Ehi, signori, l' dentro>
ntrano dei =A.DI1I.
9,(E0.A.1E Che c' ora? Chi %uesta gente?
(A*D;E* o sa!rete subito. (enite, signori, !ortatemi via %uesta vecchia strega dannata,
&atela subito star zitta, e cavatele gli occhi, su, alla svelta>
9,(E0.A.1E (as%ues> (as%ues>
71
(A*D;E* /atela star zitta, ho detto$ !erdio, !erch: la &ate ciarlare? .on siete buoni a
niente? (err" da lei io. =ader" io alle tue vecchie gengive, cagna dalla !ancia
di ros!o>
%9 banditi la imbavagliano.&
2ortatela in cantina senza &arvi vedere, e cavatele subito gli occhi$ se strilla
tagliatele il naso. Avete sentito? *u, svelti, e senza !aura.

%scono i Banditi con la )overnante.&
Duesto !ro!rio straordinario e al di l' d'ogni as!ettativa... Il suo stesso
&ratello> K una cosa orribile> A che estremo limite di !erdizione ha trascinato il
diavolo i nostri tem!i> *uo &ratello, bene> E %uesto non che il !rinci!io. Devo
andare dal mio !adrone e istruirlo a !untino !er consentirgli meglio la
vendetta. ,ra ca!isco come una storiella oscena !ossa nascere da una coda che
sguscia cos) bene
1
. Ma basta> Chi sta arrivando ora? 9iovanni> 2ro!rio %uel
che ci voleva. Duello che credevo ormai ben certo, come son certi l'inverno e
l'estate.
ntra 9I,(A..I.
9I,(A..I Dov' mia sorella?
(A*D;E* K in a&&anno !er un male nuovo, mio signore$ si trova un !o' indis!osta.
9I,(A..I -a mangiato tro!!a carne
2
, !enso.
(A*D;E* 2ro!rio cos), signore, e credo che ci avete colto giusto< ma la mia virtuosa
signora...
9I,(A..I Dov'?
(A*D;E* In camera sua. Andate a &arle visita. K sola. %)iovanni gli d7 del danaro.& a
vostra liberalit' mi rende do!!iamente servo vostro, e sem!re lo sar", sem!re.
%sce )iovanni.&
3ientra *,0A.E,.
(A*D;E* *ignore, sono un vero uomo$ ho recitato la mia !arte con abilit' e successo< vi
!rego di lasciarmi !arlare con voi in tutta segretezza.
*,0A.E, K arrivato il &ratello di mia moglie$ ora sa!r' tutto.
(A*D;E* asciate che lo sa!!ia$ mi sono assicurato %ualcuno di loro abbastanza bene.
Come vi siete com!ortato con madama?
*,0A.E, 9entilmente, come mi avevi consigliato$ ma la mia anima gira e rigira attorno
in !ena !er trovare la vendetta< comun%ue, (as%ues, devo sa!ere...
(A*D;E* .o, io non voglio sa!er !i# nulla, !erch: venuto il vostro turno, ora, di
sa!ere< ma non vorrei !arlarvi cos) allo sco!erto>... %Fra s-& asciamo che il
mio giovane !adrone !renda le cose con comodo, secondo la volont' sua. K
bell'e s!acciato, e non lo riscatter' nemmeno il diavolo. %Forte& *ignore, vi
!rego, &atemi !arlar con voi da solo a solo.
*,0A.E, .on c' !ia niente ormai che sia !eggiore di %uello che temo
C
. %scono.&
1
C' un gioco di !arole osceno &ra !tale! @racconto, storiellaA e !tail!, che aveva anche il signi&icato di !membrum virile!, oltre a
%uello normale di coda.
2
Ancora un do!!io senso e%uivoco sulla !arola !,lesh! @carneA, che comune anche in italiano.
C
Il testo ha !4o con+uest can gain glory o, my ,ear!, che alla lettera signi&ica< B.essuna con%uista !otr' !rocurarsi la gloria con la
mia !auraB. *i !re&erito tradurre !i# liberamente, !er meglio chiarire il !ensiero di *oranzo in un'adeguata &orma italiana.
72
A11, D;I.1,
SCENA PRIMA
La strada davanti alla casa di "oran0o.
A..A=EA a$$are a una ,inestra in alto.
A..A=EA Addio, !iaceri, e voi tutti attimi inutili in cui &alse gioie hanno tessuto il &ilo
d'una stanca vita> Io ora !rendo commiato da %ueste mie vicende. E tu,
!rezioso 1em!o, che veloce e senza !osa cavalchi attraverso il mondo, !er
mettere &ine al cammino dell'ultima mia ora, &erma %ui la tua corsa insonne, e
tramanda ad et' che ancora non sono nate la tragedia d'una donna sventurata e
dolente> a mia coscienza ora ben salda contro la mia lussuria con chiare
accuse scritte nella col!a
%in basso entra il /0A1E&
e mi dice che sono !erduta. 0iconosco ora che la bellezza che adorna l'esterno
del viso maledetta %uando ad adornarla non ci sia la virt#. Dui, come una
tortora chiusa dentro una gabbia, senza com!agno, !arlo con l'aria e i muri, e
gemo inutilmente sulla mia miserevole abiezione. ,h, 9iovanni, che hai
guastato gli stessi tuoi !regi e la mia onesta re!utazione, &ossi tu stato meno
soggetto a %uelle stelle, che !er mia sventura regnavano %uando nac%ui> ,h,
vorrei che la &rusta dovuta a %uesto mio nero !eccato !assasse lontana da te,
!erch: io sola !otessi sentire il tormento d'un &uoco senza &ine>
/0A1E %a $arte& Che ascolto io mai?
A..A=EA Duell'uomo, %uel benedetto &rate, che congiunse in sacro nodo la mia mano a
%uella di colui del %uale ora sono moglie, mi disse s!esso che calcavo il
sentiero della morte, e mi mostrava come. Ma coloro che dormono in un
letargo di lussuria tengono &ra le braccia il loro danno, e &anno ingiusto il
Cielo. E anch'io cos) &eci.
/0A1E %a $arte& Duesta musica !er l'anima>
A..A=EA 2erdonami, mio buon genio, e %uesta volta siimi d'aiuto all'ultime volont'. /a
che !er %uesta strada !assi un brav'uomo, e alla sua cura io !ossa a&&idare
%uesto &oglio rigato, di lacrime e di sangue. E se mi sar' concesso %uesto, io
%ui, con dolore, &accio voto di !entimento e di lasciare %uesta vita in cui sono
stata dentro a lungo come morta.
/0A1E *ignora, il Cielo v'ha ascoltato, e la sua !rovvidenza ha &atto s) che io dovessi
essere il suo ministro !er il vostro vantaggio.
A..A=EA Ah, chi siete?
/0A1E 'amico di vostro &ratello, il &rate$ e lieto nella mia anima d'essere vissuto tanto
da sentire %uesta libera con&essione tra voi e la vostra !ace. Cosa volete, o a chi
vi rivolgete? .on abbiate !aura di !arlare.
7C
A..A=EA K il Cielo tanto generoso? Allora io ho trovato !i# &avore di %uello che
s!erassi. Ecco, sant'uomo %butta gi< una lettera&> rammentatemi a mio &ratello.
Dategli %uesto, %uesta lettera. Ditegli che la legga, e che si !enta. Ditegli che
io, !rigioniera nella mia camera, !rivata d'ogni com!agnia, !er&ino della
governante @e %uesto mi d' molto da sos!ettareA, ho tem!o d'arrossire !er
%uello che successo. 0accomandategli d'essere saggio, e di non credere
all'amicizia del mio signore. 1emo molto !i# di %uello che non !ossa dire. Mio
buon !adre, %uesto !osto !ericoloso, e ci sono s!ie in giro. Ma mi devo
interrom!ere. o &arete?
/0A1E *), siatene certa, e lo &ar" volando. a mia benedizione sia sem!re con te,
&iglia$ e vivi !er morire !i# benedetta> %sce.&
A..A=EA 0ingrazio il Cielo, che m'ha !rolungato il res!iro !er un &ine cos) buono> ,ra
!osso as!ettare la morte come la ben venuta. %"i ritira dalla ,inestra.&
SCENA SECONDA
.na stan0a in casa di "oran0o.
ntrano *,0A.E, e (A*D;E*.
(A*D;E* 2osso essere creduto ora ? 2er !rima cosa avete s!osato una baldracca, che vi
s' buttata addosso solo !er ridere delle vostre corna, !er &ar &esta sulla vostra
disgrazia, darsi bel tem!o alla barba dei vostri a&&anni, &arvi becco nel vostro
letto di s!oso, s!er!erando il !atrimonio &ra mezzani e ru&&iane>
*,0A.E, =asta, ti dico, basta>
(A*D;E* ;n becco una brava bestia innocua, mio signore.
*,0A.E, *ono deciso. .on aggiungere altre !arole. I miei !ensieri sono gravi, e tutti
risoluti come il tuono. /ar" intanto in modo che madama s'addobbi di tutte le
sue vesti nuziali$ la bacer", e la stringer" dolcemente &ra le mie braccia. (a'
!ure... ma, ascolta, sono !ronti i banditi a tendere l'agguato?
(A*D;E* Mio buon signore, non !reoccu!atevi d'altro che della vostra risolutezza.
0ammentate che il tem!o !erso non si !u" richiamare indietro.
*,0A.E, Con le !arole !i# abili che sai trovare, invita al mio com!leanno le !i#
autorevoli !ersone di 2arma, vai in &retta da mio &ratello rivale e da suo !adre,
invitali cortesemente, d) loro di non mancare. (a', s!icciati, e torna !resto.
(A*D;E* .on lasciatevi !rendere dalla com!assione, &ino a che io non torni indietro.
2ensate all'incesto e alle corna in testa.
*,0A.E, a vendetta la sola ambizione a cui as!iro, e arriver" &ino in cima o cadr".
-o il sangue in &iamme. %scono.&
SCENA TERZA
.na stan0a in casa di Florio.
ntra 9I,(A..I.
9I,(A..I 'o!inione comune una vana !azzia, e, come la bacchetta d'un maestro che
tiene a bada un bambino, im!aurisce l'indole d'una mente senza es!erienza.
Cos) successo a me. Anch'io, !rima che la mia !reziosa sorella si maritasse,
credevo che con tale contratto ogni gioia d'amore &osse ormai morta< mentre
77
non trovo nessun cambiamento di diletto in %uesta &ormale legge di sollazzi
1
.
ei ancora !er me la stessa, ed ogni bacio dolce e delizioso come il !rimo
che raccolsi, %uando il !rivilegio della giovinezza le concedeva di chiamarsi
ancora vergine. ,h, lo s!lendore di due cuori uniti come il suo e il mio> 9li
uomini che !erdono gli occhi so!ra i libri sognino !ure altri mondi< una vita di
gioie un !aradiso.
ntra il /0A1E.
2adre, entrate mentre &esteggio le mie delizie segrete. ,ra !osso dirvi che
%uell'in&erno che m'avete s!esso messo davanti non altro che !aura su5
!erstiziosa, bassa e vana$ e !otrei anche !rovarlo...
/0A1E a tua cecit' ti distrugge. 9uarda %ui, scritta !er te. %)li d7 la lettera.&
9I,(A..I Di chi ?
/0A1E 0om!i i sigilli e leggi. Il sangue scorre ancora col suo calore, ma !resto sar'
ghiaccio, e !i# duro del gelido corallo... 2erch: cambi colore, &igliolo?
9I,(A..I 2er Dio, volete mettere %ualche meschino diavolo tira!iedi &ra il mio amore e
la vostra stregoneria mascherata di religione? Dove l'avete avuto?
/0A1E a tua coscienza, giovanotto, indurita, !erch: altrimenti ti !iegheresti a
%uesto avvertimento.
9I,(A..I K la sua mano, la riconosco$ e tutto scritto col sangue di lei. *crive non so
che cosa. Morte> Io non temo il &ulmine !i# tremendo !untato sul mio cuore.
*crive che siamo sco!erti 5 accidenti alle ubbie della vile codardia di chi ha il
cuore debole> 5 *co!erti> Il diavolo ci !orti> Com' stato !ossibile? Ci siamo
&atti noi stessi traditori delle nostre delizie? Alla malora %uesta razza di
bubbole> .on che roba &alsa. *ono le vostre chiacchiere irritanti, di vecchio
rin&rollito.
ntra (A*D;E*.
9I,(A..I 1u che notizie !orti?
(A*D;E* Il mio signore, secondo l'usanza di ogni anno, dando oggi una &esta !er la
ricorrenza della sua nascita, manda me a invitarvi a casa sua. Il vostro degno
signor !adre, con il reverendo nunzio !onti&icio, e altre !ersonalit' di 2arma,
han !romessa la loro !resenza. (olete com!iacervi d'essere anche voi del
numero?
9I,(A..I *), ditegli che ho il coraggio di venire.
(A*D;E* BIl coraggio di venireB>
9I,(A..I Cos) ho detto$ e ditegli anzi che BvoglioB venire.
(A*D;E* Dueste !arole mi riescono strane.
9I,(A..I *entite, io verr".
(A*D;E* .on mancherete?
9I,(A..I Ancora> -o detto che verr". Avete ca!ito bene?
(A*D;E* Cos) ri&erir"... Ai vostri ordini.
%sce.&
/0A1E .on ci andrai, s!ero.
9I,(A..I .on andarci> E !erch:?
1
2er B&ormale legge di sollazziB si deve intendere il matri monio, %uel contratto, cio, che legalmente !ermette i BsollazziB di cui
!arla 9iovanni.
7H
/0A1E ,h, non andarci< %uesta &esta, ci giocherei la vita, soltanto un tranello !er
tirarvi alla rovina. /atti !ersuadere, e non andarci.
9I,(A..I .on andarci> Ci &osse anche la Morte a minacciare, con le sue schiere di
tremendi &lagelli, con turbe di !ericoli brucianti come stelle di &uoco, io sarei
l'. .on andarci> Invece s), risoluto a s!ingere la strage &ino in &ondo, come
loro tutti$ !erch: ci andr".,
/0A1E (ai dove vuoi. M'accorgo che la &uria del tuo destino ti trascina alla &ine, a una
&ine dura e tremenda. Io non rester" a vederti cadere. 0itorner" a =ologna
subito, in &retta, !er &uggire %uesto disastro ormai vicino. Addio, 2arma. .on
t'avessi mai conosciuta, e con te nessuno dei tuoi> Ecco, ragazzo, giacch: non
c' !reghiera ormai che !ossa salvarti, t'abbandono alla tua dis!erazione.
%sce.&
9I,(A..I Dis!erazione, o tormenti di migliaia d'in&erni, tutt'uno !er me. *ono ormai
risoluto. *u ora, avanti, all'o!era in !ro&ondo, !er !ensare a dei !iani di rovina.
*ii in tutto virile, anima mia. .on &are che maledetti e vieti !regiudizi mi
stra!!ino via la bile che d' coraggio e &a a&&rontare una morte gloriosa. *e
devo vacillare come una %uercia !iena d'anni, !arecchi ramoscelli in basso,
nella mia !esante caduta, saranno &rantumati$ e !eriranno tutti %uanti con me.
%sce.&
SCENA QUARTA
.na stan0a in casa di "oran0o.
ntrano *,0A.E,, (A*D;E* con maschere e =A.DI1I.
*,0A.E, .on &allirete e non esiterete in %uest'im!resa?
(A*D;E* 2rendo l'im!egno io !er loro. =adate bene, signori miei, d'essere sanguinari
senza economia, e senza !iet', come se vi trovaste a saccheggiare una ricca
!reda sulle montagne stesse della iguria. 2er essere assolti di tutto, &idatevi
del mio signore$ ma !er %uanto riguarda la ricom!ensa non dovete &idarvi che
delle vostre saccocce.
=A.DI1I /aremo un buon lavoro.
*,0A.E, Ecco dell'oro. %*7 loro del danaro.& Ed eccone ancora< non avete bisogno di
niente. Duello che &ate nobile, e un atto di vendetta giusta. (i &ar" ricchi,
banditi, e liberi tutti %uanti.
=A.DI1I ibert'> ibert'>
(A*D;E* 1enete, ecco una maschera !er ciascuno di voi. %Porge loro delle maschere.&
Duando vi sarete ritirati, guardate di stare !i# calmi che sia !ossibile. *a!ete la
!arola d'ordine
1
$ &inch: non sia data, non vi muovete$ ma a!!ena la sentirete,
buttatevi subito avanti come un torrente in !iena$ e non c' bisogno che
v'insegni io il vostro mestiere.
=A.DI1I .o, no, no.
(A*D;E* Dentro, allora. I vostri sco!i son un buon guadagno e solidi vantaggi. (ia>
%9 banditi escono.&
*,0A.E, 9li os!iti verranno tutti, (as%ues?
1
a !arola d'ordine stabilita , come vedremo in seguito, BvendettaB.
73
(A*D;E* *), signore. E ora lasciatevi &are un !o' di !unta alla vostra risoluzione. (edete
che tutto !ronto !er %uesto grandioso lavoro, &uorch: un &orte animo da !arte
vostra. 0ichiamatevi alla memoria le vostre disgrazie, il vostro onore !erduto,
il sangue d'I!!olita, e armate il vostro coraggio con i torti so&&erti< e assai
meglio &arete giustizia di %uei torti con la vendetta, se voi !otrete sentirli
veramente vostri.
*,0A.E, (a bene< meno !arlo e !i# brucio. E il sangue s!egner' %uesta &iamma.
(A*D;E* ,ra cominciate a essere italiano. Ma ancora una cosa< %uando il nostro giovane
tra&&icante d'incesti arriver', avr' una gran voglia di buttarsi sul suo vecchio
bocconcino. Dategli tem!o a su&&icienza, lasciategli occu!are la vostra camera
e il vostro letto in tutta libert'$ lasciamo !ure che il nostro le!rotto in calore si
cavi le sue voglie !rima d'essere inseguito dai cani e sbranato, sicch:, se
!ossibile, sia s!edito all'in&erno !ro!rio nell'atto in cui si danna l'anima
1
.
*,0A.E, Cos) sia$ e guarda, com'era nostro desiderio, arriva !ro!rio lui !er !rimo.
ntra 9I,(A..I.
*,0A.E, =envenuto, mio carissimo &ratello. ,ra m'accorgo che mi &ate onore. *iete
davvero il benvenuto. Ma mio !adre dov'?
9I,(A..I Con le altre autorit', in attesa del nunzio del !onte&ice, !er accom!agnarlo !oi
&in %ui. Come sta mia sorella?
*,0A.E, Come una brava moglie casalinga, non ancora !ronta. /ate meglio se andate
voi a trovarla in camera sua.
9I,(A..I *e lo volete.
*,0A.E, Devo as!ettare i miei nobili amici. Caro &ratello, andate !ure da lei.
9I,(A..I *iete occu!ato, signore, ca!isco.
%sce.&
(A*D;E* .emmeno al re dei diavoli in !ersona !oteva andar meglio> asciate !ure che
vada e mangi a cre!a!elle nel !iatto della sua rovina.
%"+uillo di trombe.&
*entite, il nunzio %ui. Mio buon signore, !re!aratevi a riceverlo.
ntrano il CA0DI.AE, /,0I,, D,.A1,,
0ICCIA0DE11, e gente del "eguito.
*,0A.E, 0everendissimo signore, mi riem!ie d'orgoglio l'onore che mi &ate degnandovi
di visitare la mia casa. 0ester" sem!re vostro umile servo !er %uesta generosa
benevolenza.
CA0DI.AE *iete nostro amico, mio nobile signore. *ua *antit' sa!r' con %uanto. zelo
onorate il (icario di 2ietro nel suo ra!!resentante. *ia con voi il nostro
!articolare a&&etto.
*,0A.E, A voi, signori, il mio benvenuto, e i miei migliori ringraziamenti !er %uesta
in&inita cortesia. (uole (ostra Eminenza venire avanti?
CA0DI.AE Mio nobile signore, veniamo a celebrare %uesta vostra &esta con gaiezza
sincera, come s'usava un tem!o. Andiamo !ure.
*,0A.E, Accom!agnate *ua Eminenza> *ignori, avanti.
%scono.&
1
Anche Amleto @III, CA !ensa di ammazzare lo zio %uando sia ubriaco, o &ra i !iaceri incestuosi del suo letto, !er !oterlo mandare
diritto all'In&erno.
74
SCENA QUINTA
Camera da letto di Annabella, nella stessa casa.
A..A=EA, riccamente abbigliata, e 9I,(A..I sco$erto, sdraiati so$ra un letto.
9I,(A..I Come> Cambiata cos) !resto> /orse che il tuo nuovo signore, cos) gagliardo, ha
sa!uto inventare !er le tue notti %ualche gioco migliore di %uelli che sa!evamo
&are noi nella nostra sem!licit'? Ah> K cos)? , t' venuto il ca!riccio di &arti
traditrice dei tuoi voti e giuramenti !assati?
A..A=EA 2erch: ti be&&i della mia sventura, senza curarti a&&atto dei !ericoli in cui stai
!er cadere?
9I,(A..I Duale !ericolo grande come mezza tua in&edelt'? *ei una sorella senza &ede,
altrimenti sa!resti che %ualsiasi !er&idia e il !eggiore tradimento si
!iegherebbero davanti alle mie ciglia aggrottate. Io tengo il destino stretto in
!ugno, e !otrei comandare al trascorrere dell'eterno moto del tem!o, se tu &ossi
stata almeno in un !ensiero !i# &erma del mare %uand' in ri&lusso. E come?
,ra vuoi essere onesta? K %uesto che hai deciso?
A..A=EA /ratello, &ratello caro, sai %uello che sono stata, e sai bene che ora c' solo il
tem!o di un banchetto &ra noi e la nostra &ine vergognosa. .on sciu!iamo
%ueste ore !reziose in !arole vane e inutili. Duesti abiti di gala, ahim, me li
hanno &atti indossare solo !er %ualche sco!o$ e %uesta &esta solenne, cos)
all'im!rovviso, non &u ordinata !er scialare nelle s!ese... *e !rima sono stata
chiusa in %uesta camera, %ui sola, isolata dalla mia governante e da tutti gli
altri, e se ora tutto a un tratto sono libera, e !er l'arrivo d'uno cos) caro, non
certo !er caso. .on ti &are ingannare, &ratello, %uesto banchetto un annunzio
di morte !er te e !er me. 0enditi conto di %uesto, e sii !ronto ad accoglierla
bene.
9I,(A..I E cos) sia, dun%ue. I &iloso&i insegnano
1
che tutto %uesto globo di terra si
consumer' e diventer' cenere in un minuto.
A..A=EA -o letto cos) anch'io.
9I,(A..I 2ure, mi sembrerebbe al%uanto strano veder bruciare l'ac%ua. *e credessi che
%uesto !otrebbe essere vero, crederei anche che ci sono l'in&erno e il !aradiso.
A..A=EA Ma %uesto !i# che certo.
9I,(A..I *ono sogni, sogni> !erch:, altrimenti, anche in %uest'altro mondo dovremmo
rivederci tutti.
A..A=EA Ci rivedremo, sicuro.
9I,(A..I 1u hai sentito dire %uesto?
A..A=EA Certamente.
9I,(A..I E credi allora che io laggi# ti rivedr"? 9uardami bene. 2otremo noi baciarci
ancora, chiacchierare, ridere, e &are %uello che si &a %uaggi#?
A..A=EA Duesto non lo so. Ma ora su, &ratello, che cosa intendi &are !er liberarti dal
!ericolo? Ci sar' %ualche via !er s&uggirvi. Certo gli os!iti sono ormai arrivati.
9I,(A..I 9uardami, su, guarda %ui. Cosa mi vedi in viso?
A..A=EA Dis!erazione, e un'anima !iena d'a&&anno.
9I,(A..I Morte, e un'im!rovvisa &ollia angosciosa. Ma guarda ancora. Cosa mi vedi
negli occhi?
A..A=EA Mi !are che tu !ianga.
1
C' %ui un'eco dei !oeti meta&isici del *eicento inglese, so!rattutto Donne, e delle loro !revisioni sulla &ine del mondo.
76
9I,(A..I E !iango, s). Dueste sono lacrime di lutto s!arse sulla tua tomba$ e sono le
stesse che mi rigarono le gote %uando t'amai la !rima volta e non sa!evo
ancora &are all'amore. Mia dolce Annabella, se dovessi ri&are %ui la storia della
mia vita, !erderemmo solo del tem!o. Ma siano testimoni gli s!)riti dell'aria e
ogni altra cosa al mondo, che di giorno e di notte, all'aurora e al tramonto, il
tributo che %uesto mio cuore ha !agato al sacro amore di Annabella sono state
%ueste lacrime, che sono ora le sue accom!agnatrici &unebri. Mai &ino ad ora la
.atura aveva es!resso il meglio di se stessa !er mostrare nel mondo una
bellezza senza uguali, che in un istante, a!!ena il destino geloso l'ebbe vista,
subito la rivolle indietro. 2rega, Annabella, !rega> 9iacch: dobbiamo
se!ararci, vai tu, con la tua anima !ura, ad occu!are in !aradiso un trono di
santit' e d'innocenza.
A..A=EA ,ra ca!isco %uello che vuoi &are... 2roteggetemi, angeli benedetti>
9I,(A..I 1i !roteggano, s). =aciami. *e chi verr' do!o di noi udr' mai di %uesto nostro
bene che subito ci ha stretti, bench: le leggi di coscienza e d'onesto costume
!ossano &orse biasimarci giustamente, !ure, %uando a!!ena sa!essero del
nostro amore, %uesto stesso amore cancellerebbe subito il rigore che degli altri
incesti &a delle cose orrende. *u, dammi la tua mano. Come la vita ri&luisce
dolcemente in %ueste vene cos) colorite> Con %uanta sicurezza %ueste !alme
!romettono salute> Ma io !otrei gridare con la .atura !er %ueste lusinghe
maligne. =aciami ancora$ e !erdonami...
A..A=EA Con tutto il cuore.
9I,(A..I Addio>
A..A=EA (uoi andar via?
9I,(A..I /atti buio, sole che ris!lendi, e &ai diventare %uesto mezzogiorno una notte,
!erch: i tuoi raggi d'oro non contem!lino un &atto che renderebbe il loro
s!lendore !i# nero dello *tige che si &ingono i !oeti> ;n altro bacio, sorella
mia.
A..A=EA Cosa vuol dire %uesto?
9I,(A..I *alvare la tua &ama, e ucciderti in un bacio
1
. %La $ugnala.& E cos) muori, muori
!er me, muori di mano mia> Mia la vendetta$ e l'onore comanda all'amore.
A..A=EA ,h, &ratello, !er mano tua>
9I,(A..I Duando sarai morta dar" ragione di %uello che ho &atto$ !erch: dis!utare ora
con la tua adorata bellezza 5 bella !er&ino nella morte 5 mi &arebbe tremare !er
aver com!iuto un atto di cui tanto mi glorio.
A..A=EA 2erdona a lui, Dio... e a me i miei !eccati> Addio, cattivo &ratello, cos) !oco
amorevole... 2iet', gran Dio> ,h, oh> %Muore.&
9I,(A..I K morta, ahim, anima buona> E il &rutto sventurato che nel suo grembo ebbe
da me la sua vita ha ricevuto da me culla e tomba. .on devo !erdere tem!o.
Duesto triste letto nuziale l'ha tenuta con s:, viva e morta, con tutte le sue cose
!i# belle. *oranzo, hai &allito il tuo col!o in %uesto. -o !revenuto ormai i tuoi
!iani ambiziosi, e ho ucciso un amore, !er ogni goccia di sangue del %uale
avrei im!egnato il cuore. Mia dolce Anna5 bella, %uanto ris!lendi
gloriosamente nelle tue &erite, trion&ando so!ra l'in&amia e l'odio>... .on
arretrare, mano coraggiosa, resta &orte, mio cuore. E com!ite con audacia la
mia ultima e !i# im!ortante !arte>
%La scena si chiude.&
1
Con&rontare %uesto !asso con %uello dell'2tello @(, 2A, in cui ,tello, !rima d'uccidere Desdemona, la bacia.
7I
SCENA SESTA
La sala del banchetto, nella stessa casa. 9l banchetto ? allestito.
ntrano il CA0DI.AE, /,0I,, D,.A1,,
*,0A.E,, 0ICCIA0DE11,, (A*D;E* e altri del "eguito.
(A*D;E* %a $arte, a "oran0o& 0ammentate, signore, ci" che dovete &are. *iate cauto e
risoluto.
*,0A.E, %a $arte, a 6as+ues& =asta, il mio cuore saldo. %Agli altri& 2iaccia a (ostra
9razia gustare %uesti cibi grossolani. =ench: l'uso d'allestire simili banchetti
consista !i# nell'abitudine che nel motivo vero, !ure, reverendo signore, re5
ster" sem!re servitor vostro !er la vostra !resenza.
CA0DI.AE E noi vostro amico.
*,0A.E, Ma dov' mio &ratello 9iovanni?
ntra 9I,(A..I con un cuore in,ilato sulla $unta del $ugnale.
9I,(A..I Dui, *oranzo, sono %ui> Adornato di sangue che &uma ancora e che trion&a
sulla morte, &iero di %ueste s!oglie d'amore e di vendetta> .: il &ato n: le &orze
che sono guida ai moti delle anime immortali avrebbero !otuto !revenirmi.
CA0DI.AE Che signi&ica %uesto?
/,0I, 9iovanni, &iglio mio>
*,0A.E, %,ra s-& E sarei stato !revenuto?
9I,(A..I .on vi stu!ite. *e i vostri cuori !ieni di timore sentono racca!riccio soltanto a
vedere %uesto, %uale !aura senza sangue !er un vile turbamento avrebbe stretto
i vostri sensi se aveste visto !ortar via la vita e la bellezza> 2erch: %uesto ho
&atto> Mia sorella, oh mia sorella>
/,0I, Che ne di lei?
9I,(A..I a gloria della mia azione ha oscurato il sole del mezzogiorno, e il giorno l'ha
&atto simile alla notte. (oi veniste a un banchetto, signori, !ieno di cibi
delicati. Anch'io son venuto alla &esta< ma mi sono scavato il cibo in una
miniera assai !i# ricca d'una che &osse ricolma d'oro o di !ietre di straordinario
valore. Duesto un cuore, signori, un cuore nel %uale se!olto il mio. *u,
guardatelo bene. .on lo riconoscete?
(A*D;E* %,ra s-& Che razza d'imbroglio %uesto?
9I,(A..I K il cuore di Annabella. K il suo. 2erch: tremate? 9iuro che il suo. a !unta
di %uesto !ugnale a&&ondata come un aratro nel suo grembo &ertile, e m'ha
lasciato la &ama d'essere il !i# glorioso dei giustizieri.
/,0I, Ma come, !azzo, sei in te?
9I,(A..I *), !adre$ e !erch: i tem!i che verranno !ossano sa!ere come io ho reso onore
al mio destino, e nello stesso tem!o alla mia vendetta, ascoltatemi !adre.
(oglio con&idare al vostro orecchio %uanto abbia meritato d'esservi &iglio.
/,0I, Cosa dici?
9I,(A..I *ono gi' mutate nove lune da %uando sco!ersi tutta intera !er la !rima volta,
!ro&ondamente amandola, vostra &iglia, la sorella mia.
/,0I, Come> Ahim, signori, un !azzo &orsennato>
9I,(A..I .o, !adre. 2er nove lunghi mesi ho goduto in segreto nel letto della mia dolce
Annabella. 2er nove mesi io vissi da re &elice del suo cuore e di lei... 1u lo sai,
*oranzo. e tue gote !allide !ortano im!ressa la vergogna del disonore, !erch:
HL
il suo grembo tro!!o &econdo trad) tro!!o !resto il !assaggio &elice delle
nostre gioie &urtive e la &ece madre d'un bambino non nato.
CA0DI.AE Incestuoso scellerato>
/,0I, ,h, la sua &uria gli &a dire il &also.
9I,(A..I .o, non il &also, %uesto l'oracolo della verit'. 9iuro che cos).
*,0A.E, *co!!ier" dal &urore... 2ortate %ui %uella baldracca>
(A*D;E* o &ar" io, signore. %sce.&
9I,(A..I /atelo, s)... E nessuno ha ancora tanta &ede da darmi credito del mio trion&o? Io
giuro %ui davanti a voi, su tutto ci" che chiamate sacro e sull'amore che ho
!ortato alla mia Annabella &inch: &u in vita, che le ho stra!!ato %uesto cuore
dal seno con %ueste mie mani.
3ientra (A*D;E*.
9I,(A..I K vero o no, signore?
(A*D;E* K orribilmente vero.
/,0I, ,h, maledetto... *ono vissuto !er... %Muore.&
CA0DI.AE *u, su, /lorio... *ei il !i# mostruoso &ra i &igli> 9uarda cosa hai &atto> -ai
s!ezzato il cuore del tuo !overo !adre. .essuno di voi osa scagliarglisi
addosso?
9I,(A..I o &acciano !ure> ,h, !adre mio> Duanto s'addice la sua morte al suo dolore>
Ma anche %uesto &u un atto di coraggio< e ora non c' rimasto !i# nessuno della
nostra casa all'in&uori di me, s!lendido del sangue d'una bella sorella e d'un
!adre sventurato.
*,0A.E, ,bbrobrio disumano degli uomini, !ensi &orse di so!ravvivere ai tuoi delitti?
%Tira ,uori la s$ada.&
9I,(A..I. *), ti dico, s), !erch: tengo stretti in !ugno i &ili della vita. *oranzo, guarda
%uesto cuore, che &u della tua s!osa. Io lo baratto regalmente col tuo, cos). %"i
battono.& Cos), e cos)> %"oran0o cade.& ,ra la mia una brava vendetta.
(A*D;E* .on !osso !i# tenermi... *ignore, le vostre carne&icine v'hanno &atto diventare
sem!re !i# insolente> A voi>
9I,(A..I (ieni. *ono armato !er a&&rontarti. %"i battono.&
(A*D;E* .o> .on ancora la botta buona? *e non %uesta, sar' %uest'altra. .emmeno
%uesta? (i sistemer" subito io... (endetta
1
.
I =A.DI1I irrom$ono nella sala.
9I,(A..I =envenuti> .e vengano anche altri$ e chiun%ue voi siate, vi s&ido al !eggio. %9
banditi lo circondano e lo ,eriscono.& ,h, non mi reggo !i# in !iedi> Deboli
braccia, avete cos) !resto !erduto la vostra &orza?
%Cade.&
(A*D;E* ,ra siete servito, signore. %A $arte, ai banditi& (ia, signori miei, tutto &inito.
Arrangiatevi a &ilare ora, il com!enso l'avete avuto. Arrangiatevi e &ilate.
=A.DI1I (ia, via>
%scono.&
(A*D;E* Come state, mio nobile signore? o vedete? %9ndicando )iovanni.& Come
va?
1
B(endettaB a!!unto la !arola d'ordine convenuta coi banditi, che nell'udirla debbono &are irruzione.
H1
*,0A.E, *ono morto$ ma nella morte ben &elice d'essere vissuto tanto da veder i miei
torti vendicati su %uel nero demonio. ,h, (as%ues, &ammi esalare sul tuo !etto
l'ultimo res!iro$ e non lasciate che %uel lussurioso viva. ,h>
%Muore.&
(A*D;E* ;na ricom!ensa di !ace e di ri!oso siano con lui, col mio signore e !adrone
sem!re tanto amato.
9I,(A..I Di chi la mano che m'ha &erito cos)?
(A*D;E* a mia, signore. *ono stato io il !rimo. .e avete abbastanza?
9I,(A..I 1i ringrazio. -ai &atto !er me soltanto %uello che altrimenti avrei &atto io. *ei
certo che il tuo signore morto?
(A*D;E* Maledetto im!udente> Certo, come sono certo che vedo morire te.
CA0DI.AE 2ensa alla tua vita e alla tua &ine, chiedi misericordia.
9I,(A..I Misericordia> Io l'ho trovata %ui in %uesta giustizia.
CA0DI.AE *&orzati almeno di &arti udire in Cielo.
9I,(A..I ,h, il sangue scorre in &retta> Morte, sei un'os!ite cercata a lungo. 1'abbraccio
con le tue &erite. Duesto l'ultimo istante> ,vun%ue vada, !ossa godere %uesta
grazia, contem!lare liberamente il viso della mia Annabella. %Muore.&
D,.A1, Miracolo straordinario di giustizia>
CA0DI.AE Date l'allarme in citt', o rimarremo tutti assassinati>
(A*D;E* .on abbiate timore, non sarete assassinati. Condotto ormai a termine %uesto
com!ito &uori dell'ordinario, ho !agato al &iglio il debito di gratitudine che
avevo giurato al !adre.
CA0DI.AE 2arla, sciagurato &ur&ante, che diavolo incarnato t'ha condotto &ino a %uesto
!unto?
(A*D;E* ,nest', e com!assione !er i torti &atti al mio !adrone< !erch: dovete sa!ere,
mio nobile signore, che io sono s!agnolo di nascita, condotto via dal mio
!aese, %uand'ero ancor giovane, dal !adre del nobile *oranzo, che servii,
&inch: visse, con grande &edelt'$ e dalla sua morte in !oi sono stato !er
%uest'uomo %uello che ero stato !er lui. Ci" che io ho &atto era mio dovere &are,
e non mi !ento di nulla, eccetto di non aver !otuto o&&rire la mia vita !er
riscattare la sua.
CA0DI.AE E dimmi, tu, conosci %ualcun altro non ancora nominato, che sia com!lice in
%uesto incesto?
(A*D;E* *), una vecchia, che stata la governante di %uesta donna assassinata.
CA0DI.AE E che n' stato di lei?
(A*D;E* Dui vicino > I suoi occhi, do!o la con&essione, glieli ho &atti stra!!are, ma l'ho
lasciata viva, !er con&ermare %uello che avete udito dalla bocca stessa di
9iovanni. ,ra, nobile signore, sarete voi giudice di %uello che ho &atto$ e
giudice della vostra ragione sia la vostra stessa saggezza.
CA0DI.AE *ilenzio> 2rima di tutto sentenzio che %uesta donna, res!onsabile !rima di
%uesti eventi, sia !ortata via di %ui, &uori della citt', e !erch: serva d'esem!io,
sia bruciata &ino ad essere ridotta in cenere.
D,.A1, K la cosa !i# giusta.
CA0DI.AE E sia incarico vostro, Donato. /atelo &are voi.
D,.A1, *ar' &atto.
(A*D;E* E !er me? *e la morte, ben venga. *ono stato devoto verso il &iglio come lo
&ui verso il !adre.
CA0DI.AE In %uanto a te, giacch: %uello che hai &atto non l'hai &atto nel tuo interesse, e
!oich: non sei italiano, ti bandiamo !er sem!re di %ui. 2artirai entro tre giorni.
H2
E con %uesto intendiamo com!rendere le ragioni che t'hanno mosso, non il tuo
delitto
1
.
(A*D;E* =ene allora. a vittoria la mia, e sono lieto che uno s!agnolo abbia su!erato
un italiano nella vendetta.
%sce.&
CA0DI.AE 2ortate via %uesti !overi morti, &ateli se!!ellire$ e tutto l'oro, e i gioielli, e ogni
altra cosa, siano con&iscati secondo i diritti della Chiesa. .oi ne !rendiamo
!ossesso !er l'uso a cui voglia destinarli il !a!a
2
.
0ICCIA0DE11, %rivelando se stesso& Chiedo !erdono a (ostra 9razia< sono vissuto a lungo
travestito !er vedere gli e&&etti dell'orgoglio e della lussuria uniti insieme,
condotti tutti e due a una &ine vergognosa.
CA0DI.AE Come> 0icciardetto, che credevamo morto?
D,.A1, *ignore, voi eravate...
0ICCIA0DE11, Il vostro amico.
CA0DI.AE Avremo tem!o di !arlare a lungo di tutto. /inora non era comun%ue mai
accaduto che assassinio e incesto s'incontrassero in modo tanto grave. E d'una
ancora cos) giovane, cos) ricca di beni di natura, chi non direbbe< B2eccato che
&osse una sgualdrinaB? %scono.&
F I N E
1
a giustizia del Cardinale la solita giustizia a!!rossimativa che gi' abbiamo notato nell'atto terzo, scena nona, volutamente
!olemica nei con&ronti della Chiesa Cattolica.
2
B.oi ne !rendiamo !ossesso...B Molto sco!erto %ui l'anti!a!ismo, con %uesto svelto incameramento dei beni dei B!overi
mortiB. E il !ubblico, certo, doveva !laudire con molta soddis&azione, !o!olani e nobili, ed anche la Corte.
HC

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