FI Culture Il Premio Chianti a Fabio Stassi Il Monito del Giardino e lappello dei cento lab|o S|ass|, con lu|||mo ba||o d| Char|o| (Sc||cr|o), || v|nc||orc dc||a XXVll cd|/|onc dc| prcm|o |c||crar|o Ch|an||. S|ass| c s|a|o proc|ama|o |cr| a| |crm|nc dc||c vo|a/|on| dc||a g|ur|a popo|arc d| 35O |c||or| a||a la||or|a Cas|c||o d| Vcrra//ano, a Crcvc |n Ch|an|| (l|rcn/c), c ha r|ccvu|o 2.2OO curo, o||cr|| da| Ro|ary, da| prcs|dcn|c dc| Ro|ary C|ub San Casc|ano-Ch|an||, Pa|r|/|o C|acon|. C|| a||r| ||na||s|| crano. l|ar|a 8crnard|n| con 0omcn|ca (lc||r|nc|||), A|bcr|o Prunc||| con Am|an|o (Agcn/|a X), lranca R|//| Har||n| con l| man|c||o dc||a /cbra (Tu|||o P|ron|| cd||orc) c Cac|ano Cappc||| con Roman/o |rrcs|s||b||c dc||a m|a v||a vcra (Hars|||o). un appc||o pcr ch|cdcrc a| govcrno Rcn/| d| usc|rc da||cra dc| |oss|||, passarc a||c cncrg|c pu|||c c r|nnovab|||, appogg|arc una/|onc coragg|osa chc, a||ravcrso |o sv||uppo dc||c r|nnovab|||, dc||c|||c|cn/a cncrgc||ca c dc||a ch|m|ca vcrdc, c| avv|c|n| a| |raguardo dc||8O pcr ccn|o d| |ag||o dc||c cm|ss|on| ncccssar|o pcr || 2O5O. lo hanno ||rma|o |n ccn|o, |ra |oro c| sono C|ovann| Sar|or|, Scrg|o S|a|no, S|c|ano Hcr||n|, Harco V|ch|, A|crandcr lonqu|ch, !|n !u, An|on|o Pao|ucc|. lappc||o c par|c |n|cgran|c dc||cd|/|onc 2Ol/ dc| Prcm|o l| Hon||o dc| C|ard|no, cvcn|o organ|//a|o da||a londa/|onc En|c Cassa d| R|sparm|o chc s| |crra nc||Au|a Hagna dc| Rc||ora|o dc||un|vcrs||a d| l|rcn/c || l/ magg|o, c chc sara dcd|ca|o propr|o a||c |on|| cncrgc||chc r|nnovab|||. Libri in incubatrice. Svezzati, coccolati addirittura. Imboccati e fatti crescere giorno dopo giorno, co- me un bambino, finch non saranno in grado di camminare con le pro- prie gambe. Libri dal passo pop. Giovani, e non solo per lanagrafe de- gli autori. Come giovane la casa editrice, Tunu, specializzata in graphic novel e ora lanciata sul ro- manzo. Con la voglia di tagliare per vie oblique la realt: Quattro quinti di realt, uno di sconfinamento. il nostro motto raccon- ta Vanni Santoni, scritto- re fiorentino che ieri al Salone del Libro di To- rino ha presentato, insie- me al direttore editoriale de l l a c a s a e di t r i c e Tunu Massimiliano Cle- mente e allo scrittore e traduttore Christian Rai- mo, la sua nuova avven- tura: la neonata collana chiamata semplicemente Romanzi della Tunu, ideata e diretta da Santo- ni. Insieme a loro, ieri a Torino anche gli autori dei primi due libri proposti dalla collana stes- sa: Sergio Peter e Iacopo Barison. I cui esordi, Dettato e Stalin+Bianca saranno in tutte le librerie da giove- d 15 maggio. Parole dordine: Esordio, giova- ne et, romanzo breve, letterario, no- stalgico. E a livello commerciale la filosofia quella dellaccessibili- t: prezzo a soli 9.90 euro, distribu- zione con licenza Creative Com- mons. Anche le copertine pareggia- no in stile il mordente della collana: grafica scarna, essenziale, a tinta uni- ta con al centro un enigmatico sim- bolo ogni volta diverso concordato con lautore: Ero e sono convinto che la crisi delleditoria si debba an- che al fatto che gli editori abbiano ti- rato troppo la corda, troppi casi edi- toriali dellanno, troppi specchietti per le allodole e troppo poco lavoro sul testo, sullautore, sullidentit di collana. Cos abbiamo pensato a una grafica ridotta al minimo, senza fron- zoli, che inviasse anzitutto un mes- saggio: al centro del nostro lavoro c il testo. Ecco che incidental- mente, questa scelta minimale si ri- velata felice anche perch segna una rottura rispetto ai fumetti territo- rio forte per la Tunu e avere co- pertine troppo disegnate ci avreb- be fatto correre il rischio di generare confusione. Doverosa premessa. Va bene fare da incubatrice ma ci si entra solo se si scrive bene avverte Vanni San- toni. Pu sembrare banale, se non lapalissiano, ma penso anzi che sia importante stabilire subito questa cosa e farne la chiave di volta di tut- to. Quello che mi interessa, in una editoria che andata progressiva- mente sfasciandosi inseguendo il lettore da un libro lanno, torna- re a dare invece attenzione al lettore forte, e costui chiede anzitutto buo- na prosa. Quando pensa al modus operandi distributivo delle grandi ca- se editrici (da cui si dissocia fin dal- lapproccio iniziale), Vanni Santoni intravede qualcosa che rassomiglia alla pesca con la dinamite: sul breve pu dare frutti anche straordinari, ma a lungo termine distrugge e inari- disce lecosistema letterario. Ci tro- viamo quindi in un momento delica- to, in cui necessario ristabilire un patto di fiducia col lettore. Il lato ne- gativo sta nel fatto che per ricostrui- re un ecosistema ci vuole molto pi tempo e molta pi pazienza che a di- struggerlo. Il lavoro e sar lungo, faticoso. Sono finiti i bei tempi in cui, nel momento in cui vedevi il tuo libro sullo scaffale, il tuo lavoro co- me autore era finito. La pacchia finita. Occorre invece continuare a correre. Anzi, dopo aver finito di scri- vere, la fatica paradossalmente au- menta: presentazioni in giro per il Paese, promozione serrata, rapporto quotidiano con i lettori sui social network, reti tra autori, festival, blog e aggregatori. Tutto va (ma non solo questo) dentro quella che Santo- ni chiama incubatrice, modello che ora lui ha portato dalla pratica quotidiana alla pratica professiona- le, con loperazione Romanzi della Tunu. Ma dopo il giro di boa, cosa esce dallincubatrice? Pochi, seleziona- tissimi romanzi, solo quattro uscite lanno, proprio per non rischiare di compromettere la qualit, seguiti con attenzione maniacale in ogni fa- se. La parola chiave maniacale. Stile di vita a tambur battente che proviene appunto dallesperienza personale di Santoni con i suoi pri- mi lavori. Quando ho cominciato a me nessuno laveva spiegato, questo aspetto. E lho pagato sulla mia pel- le. E ora che lo ha imparato, il se- greto per far conoscere ci che si crea, il passo successivo trasmette- re questa esperienza ai nuovi autori. Peter ha 28 anni, viene da Como. Barison 26, piemontese. Ma solo il libro di Barison tradisce let del suo autore: un melodramma adole- scenziale, una storia di fuga, amore e violenza. Dettato invece un te- sto atemporale, che si colloca nella tradizione de Le citt invisibili di Cal- vino e dei Narratori delle pianure di Celati. Dopo di loro sto seguendo da vicino anche Firenze e la Toscana e con enorme attenzione, per il nuo- vo fermento letterario che si forma- to negli ultimi due anni. Infatti possiamo anticipare che tra le usci- te Tunu dautunno ci sar il roman- zo della pistoiese Francesca Matteo- ni, gi affermata come poetessa, ma allesordio in narrativa. Lesperienza di Barison importante perch ri- chiama, in un certo senso, lo stesso percorso di Vanni Santoni con i suoi Personaggi precari: entrambi i ro- manzi desordio nascono dai loro blog: 28 grammi Dopo, prima prova del giovane piemontese nato come una raccolta degli scritti sul suo blog. RIPRODUZIONE RISERVATA La mostra A||Arch|v|o d| S|a|o | /5O ann| dc||Accadcm|a dc||c ar|| con | macs|r| chc hanno |a||o |a sua s|or|a di EDOARDO SEMMOLA Tra i documenti Editoria lo scr|||orc |anc|a a Tor|no Tunu|Roman/|. So|o qua||ro usc||c |anno pcr non compromc||crc |a qua|||a La Compagnia dei geni, da Michelangelo a oggi Lelezione di Galileo a console con il commento troppo vecchio! Lunica donna che pot fre- giarsi del titolo di accademico fu Artemisia Gentileschi. Altre non ce ne saranno per molto tempo nella storia di questa isti- tuzione fondata nel 1563 da Co- simo I dei Medici, sulle orme della Compagnia di San Luca che gi nel tardo medioevo riu- niva pittori, scultori e architetti. Ma non lunica curiosit quel- la che riserva la mostra Da Mi- chelangelo alla contemporanei- t. Storia di un primato mon- diale. 450 anni dellAccademia delle Arti del Disegno, che fino al 17 maggio celebra s stessa al- lArchivio di Stato, mettendo in fila i grandi artisti che da Firen- ze hanno fatto la storia dellarte di tutti i tempi, a partire da Mi- chelangelo e Vasari passando per Canova e pi di recente Fat- tori, Morandi, Giorgio de Chiri- co e architetti viventi come Franco Purini e Renzo Piano, presente con una sezione del progetto Muse a Trento. La storia di questa istituzio- ne, i cui antenati dunque pit- tori, scultori e architetti face- vano capo alla Compagnia detta anche dei pittori, una corpora- zione con finalit religiose, ora nelle sale dellArchivio di Stato che dei tesori di questa sorta di Ordine professionale, detiene il nucleo pi antico. A causa dello scarso spazio spiega il professor Luigi Zanghe- ri, presidente dellantica istitu- zione da cui origina lAccade- mia di Belle Arti in piazza San Marco era consuetudine di- slocare le collezioni in altre se- di, per esempio presso la stessa Cappella di San Luca alla Santis- sima Annunziata, che ospitava le tombe degli accademici, co- me agli Uffizi, al Bargello, alla Pergola o allOpera del Duomo. Delle opere ancora custodite nel- la sede di Orsanmichele ne ab- biamo mandato in mostra solo una parte, tra cui i ritratti dei luogotenenti e dei pittori del tempo. E se agli studiosi appa- riranno straordinari i documen- ti sulle esequie del Buonarroti custoditi nelle teche al centro della sala, o lelezione di Galileo a console (1640), con un com- mento a margine troppo vec- chio!, per il visitatore curioso potr essere interessante spiare labbigliamento del tempo con- sigliato nel giorno del consegui- mento del diploma di Accademi- co, documentato da un enorme librone aperto alla pagina del protocollo. Titolo, quello di ac- cademico documentato inol- tre da medaglie, attestati e ad al- tre onorificenze sopravvissute ai secoli. La mostra osserva la direttrice dellArchivio di Sta- to, Carla Zarrilli celebra una doppia ricorrenza, i 450 anni dellAccademia delle Arti e del Disegno e la morte del grande Michelangelo, che di questa, col Granduca, fu padre, appena in tempo prima di morire. Ma lAc- cademia ancora viva e insie- me ai gessi e ai marmi che porta- no la firma di Canova e Bartoli- ni, la truculenta testa di cera di Francesco Susini, e gli esercizi di stile di insospettabili pittori come lantiquario Stefano Bardi- ni che firma un nudo maschile, c' spazio per scultori contem- poranei come Giuliano Vangi o pittori emergenti come Pietro Manzo con la cui opera, un pae- saggio urbano, si conclude la mostra. Questo artista spie- ga Zangheri per 5 anni ha usufruito di uno studio in piaz- za Donatello messo a disposizio- ne dallAccademia. Una tradizio- ne che si perpetua dall800 che vede alternarsi artisti seleziona- ti da una commissione. Loredana Ficicchia RIPRODUZIONE RISERVATA Lo scrittore Vanni Santoni e sopra i libri di Iacopo Barison e Sergio Peter (Tunu/Romanzi), a destra un disegno di Doriano Solinas Sopra Michelangelo, Dio fluviale (deposito Accademia delle Arti del disegno presso Casa Buonarroti); accanto Figurino per la guardia accademica La nuova sfida di Vanni Santoni Una collana con giovani autori Ma devono saper scrivere bene Lindice degli esordienti Codice cliente: 7745884