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Cosa ci si pu aspettare dall'esperienza psicoanalitica?

La parte conclusiva del seminario di Lacan sulletica ha come tema, possiamo dire, la
politica della psicoanalisi. Lacan ha appena messo a punto il suo testo La direzione della
cura e riferendoci allarticolazione che qui fa tra tattica, strategia e politica, le due lezioni si
riferiscono al terzo termine di questa tripartizione, la politica, la considerazione cio degli
obiettivi, di ci a cui punto lesperienza psicoanalitica.
Per quanto queste parole siano state pronunciate nellestate del 19!, i problemi che
pongono sono assolutamente attuali, sono gli stessi con i quali ci confrontiamo nella nostra
pratica psicoanalitica oggi. "e consideriamo che la psicoanalisi debba portare in qualche
modo a migliorare la condizione del soggetto, rileggere queste lezioni e riprenderne i temi
ci serve a non dare per scontato cosa significhi miglioramento, in questo caso e, se il
miglioramento qualcosa che pu essere considerato come una guarigione, ci permettono
di entrare maggiormente nel merito di cosa sintende per guarigione, quando trasferiamo
questo concetto dal campo della medicina a quello della psicoanalisi.
#a cosa vuol guarire il paziente quando chiede unanalisi$ "e dicessimo da un
sintomo, daremmo una versione riduttiva di quel che il paziente si aspetta. Penso a un mio
paziente il cui sintomo era svenire in determinate occasioni, anche in pubblico, per
esempio in metro. #opo i primi mesi di unanalisi che dura ormai da alcuni anni, questo
sintomo gi% non si presentava pi&, ma il mio il mio paziente non sembra particolarmente
contento di questo' esprime ora una sua generale insoddisfazione per la vita e per
lassenza di una felicit% che la psicoanalisi, allo stato attuale dei fatti, sembra non riuscire a
dargli.
"entiamo quindi tutta la pertinenza, sul piano clinico, della questione da cui parte
Lacan per interrogarsi sugli obiettivi della psicoanalisi' mette infatti esplicitamente sul
tappeto il problema della felicit%.
(uel che ci viene domandato in unanalisi in effetti non la guarigione o la soluzione
di un problema, ma la felicit%. "e Lacan introduce il tema della felicit% evidentemente
per portarci nel labirinto in cui si dimostra non solo che impossibile per la psicoanalisi
garantire la felicit%, ma per mostrare le antinomie legate a questo concetto.
) notevole il fatto che i politici contemporanei invece si siano prefissi si offrire la felicit%
alle popolazioni europee. #i questo almeno si parlava prima della grande crisi del *!!+, e
prima che traballasse non solo la felicit% ipotetica, ma tutto il sistema del ,elfare state gi%
acquisito. Lo stesso Lacan parte dalla connessione tra felicit% e politica, definendola come
peculiarit% della condizione moderna. Lacan si riferisce alle dichiarazioni pronunciate
durante la -ivoluzione francese, ma il problema resta attuale.
.l progetto lanciato da -ichard La/ard nel *!!0, per esempio, mira a sviluppare la
massima felicit% per il maggior numero di persone. ) evidentemente un progetto di marca
dichiaratamente utilitarista, che riprende i concetti di 1en2amin 1entham declinandoli con gli
argomenti di #aniel 3ahneman, uno psicologo che ha sviluppato un metodo per misurare la
felicit% in senso oggettivo. Lidea di La/ard infatti che la felicit% sia uno stato corporeo
misurabile, come la febbre, e che sia possibile scrivere un grafico dei suoi valori nel corso
della giornata.
Lacan non si riferisce a -ichard La/ard, che negli anni in cui si svolgeva il seminario
sulletica non aveva ancora formulato i suoi programmi, ma a "aint45uste, che
nell6ssembl7e 8ationale del 9 marzo 1:9; pronuncia un discorso dove sostiene che con
la rivoluzione il popolo pu finalmente cominciare a lamentarsi della propria infelicit% e
chiedere ai governi un intervento per porvi rimedio.
Lacan vede questo il segno della concezione moderna della politica, e la differenza tra
il modo in cui pensiamo oggi la felicit% e quello in cui la pensavano i greci. Per 6ristotele la
felicit% consisteva in un esercizio continuativo della virt&, nel portare alleccellenza le
proprie doti e capacit%. 8ella misura in cui invece la felicit% diventa un problema politico, e
si chiede ai governi di provvedervi, chiaro che si radicalmente cambiato direzione
rispetto alla via aristotelica. La felicit% non pi& pensata attivamente come correlata a un
esercizio, ma come qualcosa che pu essere accordato, che si pu passivamente ricevere.
Lassioma di partenza contemporaneo, secondo Lacan, che non ci pu essere
soddisfacimento per nessuno se non c per tutti. 1isognerebbe considerare quanto questo
assioma abbia tenuto in un mondo dove, a partire dagli anni <ttanta, immediatamente
dopo la morte di Lacan, la forbice della disuguaglianza sociale ha cominciato a crescere
spropositatamente. "embra che la felicit% sia ora requisita dalluno per cento della
popolazione, e che gli indignados di Puerta del "ol a =adrid abbiano rappresentato la
protesta del restante novantanove per cento.
(uesto il nuovo contesto in cui siamo, ed il clima sociale in cui lanalista si trova in
posizione di ricevere la domanda di felicit%. 8on una domanda alla quale possiamo
sottrarci. #obbiamo offrirci in questa posizione, nonostante la psicoanalisi non abbia mai
avanzato nessuna pretesa pari a quella aristotelica. >li obiettivi definiti dallortodossia
psicoanalitica classica sono in fondo circoscritti' pervenire alla maturit% genitale e trovare
un buon modo di andare al passo con la societ%. .l freudiano disagio della civilt% resta
occultato, nella formalizzazione ortodossa, dietro laspirazione a innalzare il conformismo a
propria parola dordine, un po come quando si fa pulizia nascondendo la sporcizia sotto il
tappeto.
?ome potremmo allora ambire a far s@ che misteriosamente e miracolosamente le
cose al soggetto vadano bene attraverso la promessa oscura dellavvento delloggettualit%
genitale, o dellaccordo con la realt%, cio delladattamento$
Lo psicoanalista deve quindi senzaltro accettare di mettersi in posizione di ricevere la
domanda di felicit%, ma qual la risposta$ Lacan sinterroga in questo senso quando si
chiede quale possa essere la felice soddisfazione di una tendenza. (uesta domanda lo
porta al tema della sublimazione. "i tratta di una via del tutto classica, che parte dallidea
che la sublimazione una forma di soddisfacimento senza rimozione. .l nevrotico ha le sue
modalit% di soddisfazione, che per paga sempre a caro prezzo, che sono accompagnate
dal senso di colpa, dallangoscia, dellaggressivit%. "i tratta evidentemente di una
soddisfazione ottenuta allinterno del conflitto nevrotico, dove ci che soddisfatto da un
lato, viene addebitato con sovrapprezzo dallaltro.
?osa porta fuori dal conflitto nevrotico$ ?osa d% una soddisfazione che non chiede
una controparte in rimozione$ Prendere questa via un modo di chiedersi che cosa pu
portare lanalisi al suo compimento. La sublimazione comunque solo un modello, un
esempio, ma non la soluzione. Lacan non fa coincidere la fine dellanalisi con la
sublimazione, la prende solo come un modo dinterrogarsi sul desiderio nel suo carattere
radicale, dove la realizzazione del desiderio si ponga non come transitoria e relativa, ma
come condizione assoluta.
Lidea che se dobbiamo considerare unanalisi compiuta a tutti gli effetti, il desiderio
deve potersi realizzare senza rimozione, cio senza controtendenza conflittuale, e deve
realizzarsi in via definitiva. .l solo fatto che Lacan porga il problema in questi termini, ci fa
provare il retrogusto vintage di unepoca eroica della psicoanalisi A il riferimento alleroe
contrapposto alluomo comune ritorna pi& avanti proprio in queste lezioni A dove leroismo
leroismo del desiderio. 8egli anni "ettanta Lacan non si sarebbe espresso negli stessi
termini.
.l modo in cui si esprime qui infatti riflette la visione drammatizzata delle cose presente
nel seminario sulletica. Lacan utilizza a questo proposito lespressione Bgiudizio universaleC
quando dice che' BLa realizzazione del desiderio si formula necessariamente in un
prospettiva da giudizio universaleC.
1isogna sentire qui tutta la forza dellespressione' quando si parla di giudizio
universale si parla della fine dei tempi, del momento in cui viene pesata la vita di un uomo
nel suo insieme. "e consideriamo il problema dalla nostra specifica angolatura, quella
dellesperienza psicoanalitica, il giudizio di cui si tratta quello sullazione di un uomo in
rapporto al desiderio che la abita.
La realizzazione ultima del desiderio, in questo senso, mette in gioco la morte e la
domanda su come luomo, in qualit% di vivente, possa giungere a conoscere qualcosa del
proprio rapporto con la morte. ?onsideriamo inoltre che da un lato la pulsione
fondamentale la pulsione di morte e, dallaltro, che linconscio non contiene una
rappresentazione della propria morte.
Per affrontare questo punto in cui la realizzazione del desiderio ha un valore assoluto,
Lacan prende la via di definire un aspetto che, direi, il precursore della nozione di
parvenza che svilupper% dieci anni dopo.
.l punto di fondo del desiderio, allo stadio di riflessione in cui Lacan si trova nel
seminario sulletica, una mancanza dessere che niente pu colmare. "i tratta come di
una cornice vuota in cui il soggetto trova il proprio posto rispetto all6ltro, la propria
collocazione significante, qualcosa che un significante inquadra, mettendo per in questo
modo in evidenza lorrore di un abisso senza fondo. .l desiderio come desiderio di niente
non qualcosa che si possa guardare a cuor leggero. ?i vuole qualcosa allora che lo
renda visibile velandolo, ci vuole qualcosa che lo spogli vestendolo, qualcosa che sia il
contrario dello striptease, che metta a nudo aggiungendo anzich7 togliendo.
"i tratta di ci che Lacan definisce come il miraggio centrale' questo miraggio indica il
posto del desiderio come desiderio di niente. Lacan lo chiama con un nome greco' himeros
enarghes, espressione tratta dal secondo coro dell6ntigone, dove viene cantato Dros
linvincibile, Dros che sta in agguato nelle tenere lisce guance della fanciulla, e significa il
desiderio che brilla, che splende, che si manifesta, che si rende visibile.
Eimeros enarghes ci che rende manifesto linvisibile abisso del desiderio di niente.
6 questo proposito Lacan moltiplica i riferimenti per delineare ci che rende visibile
linvisibile. . riferimenti sono sostanzialmente due. Fno il bello. Lacan lo spiega
prendendo lesempio delle scarpe da contadino dipinte da Gan >ogh che, abbandonate,
manifestano la presenza di unassenza, e le mette in rapporto con una tensione temporale,
ricorrendo addirittura allidea di una generazione spontanea.
.l bello, come segno del tempo, come segno di ci in cui le cose trascorrono e mutano,
appaiono e scompaiono, diventa lindice stesso della creativit%. .l bello non imitazione
proprio perch7 nasce piuttosto dallinventiva. ?he il bello non sia imitazione significa anche
che non in rapporto con la verit%, ma con lestro, con la produzione del nuovo, con il
mutare, con il crescere e il morire. Laltro riferimento 6idos, il pudore, la Bbarriera che
preserva dallapprensione diretta di quel che al centro della congiunzione
sessualeCHp.9;I.
"ia il bello sia il pudore sono riconducibili al fallo, il significante4immaginario in presa
con la vita che sempre scivola via, il coronamento inattuabile dellesistenza, come detto
chiaramente in 6nalisi terminabile e interminabile, dove Jreud precisa che proprio su
questo punto sincontra la roccia basilare dellanalisi. (uesto permette di definire in modo
preciso cosa lesito di una psicoanalisi non . La roccia basilare della castrazione infatti, sia
per luomo sia per la donna, mostra che la conclusione di unesperienza danalisi non pu
consistere nella realizzazione del fallo, e in ci che rappresenterebbe come acquisizione
del "ommo 1ene.
La risposta alla domanda di felicit% che la psicoanalisi pu dare non va nel senso
dellacquisizione del 1ene A questo un aspetto su cui Lacan insiste con forza, ed uno
dei suoi maggiori punti di critica al platonismo A ma va piuttosto in direzione
dellaccettazione di ci che Lacan, attingendo anche qui all6ntigone, chiama l6te, la
condanna che traversa le generazioni, luva verde mangiata dai padri che legher% i denti
anche ai figli.
6te la sventura, il termine con cui lo traduce Lacan malheur. (ui si vede laspetto
radicale, drammatico che sta sul fondo dellesperienza psicoanalitica. 6lla domanda di
felicit%, di bonheur possiamo rispondere solo con lintimazione di accettare l6te, il malheur,
la mancanza trasmessa dalle generazioni precedenti.
(uesto naturalmente non vuol dire niente di catastrofico, vuol dire solo che il soggetto,
per collocarsi nella posizione dove pu fare in modo che le cose vadano meglio, che gli
vadano bene, non deve intralciarsi da s7 inseguendo lideale di un 1ene irrealizzabile. Le
coordinate di questa posizione non sono date dal "ummum 1oni, dal paradiso ritrovato, ma
dall6te, dal segno della stirpe. 6lla luce del successivo insegnamento di Lacan potremmo
chiamarlo un segno di godimento, ma non ancora in questi termini che si pone il
problema nel seminario sulletica.
Kolto il "ummum 1oni, il 1ene celeste, cosa resta$ -estano i beni, i beni terreni, e
Lacan si domanda a questo punto se il successo dellanalisi debba consistere nella
prospettiva di agio individuale, che vede collegato a quel che chiama service des biens,
cio dedicarsi allamministrazione degli affari correnti.
.l quesito dunque ' se consideriamo che letica non abbia pi& di mira la meta, prima
platonica e poi teologica, del "ommo 1ene, pu allora avere forse come obiettivo la
prospettiva utilitarista dei beni materiali$ La risposta per implicita nella stessa critica che
Lacan ha sviluppato nelle lezioni precedenti alla visione utilitaristica. Lacan delinea qui con
nettezza la distinzione tra due campi' quello dellamministrazione dei beni che ha una sua
legittimit%, che riguarda la famiglia, la casa, la professione, la societ%, che riguarda
insomma la sfera degli agi borghesi, a cui Lacan contrappone radicalmente il piano del
desiderio.
? una tendenza, che cresciuta con il tempo, a promuovere fino alle estreme
conseguenze, a rendere universale lordine fondato sullamministrazione dei beni. Lo
vediamo bene oggi, in un momento in cui il mercato preso a modello universale, e
inghiotte la politica, letica, le aree dei comportamenti tradizionalmente non mercantili.
(uesto non solo non risolve, secondo Lacan il rapporto delluomo con il desiderio, ma lo
decisamente lo amputa, sulla scia dello stile puritano di un rapporto con il desiderio che
consiste semplicemente nel mortificarlo.
.l modello senzaltro l.nghilterra sotto il governo di <liver ?rom,ell, che impose la
riforma dei costumi, con la chiusura dei teatri e di tutti i luoghi di divertimento, tanto che
quando fu restaurato il regno di ?arlo .., questi venne chiamato the =err/ =onarch, perch7
la sua incoronazione poneva fine al cupo periodo in cui ogni fonte di allegria e di gioia per
la vita era considerata immorale.
.n modo diverso il periodo che stiamo attualmente vivendo, quello di un liberismo che
universalizza il mercato facendone modello di ogni relazione umana e inaugura lo stile di
vita dei protocolli e della valutazione, svuota la vita riducendola a prestazione, a
ottimizzazione delle risorse, a gestione protocollare di procedure.
"e anche la relazione tra medico e paziente regolata in modo protocollare, come
accade nella evidence based medicine, chiaro che non c pi& spazio per la curiosit%, per
il desiderio, per un provvedimento che esca dal seminato, perch7 qualsiasi intervento non
protocollare esposto a rischio giudiziario. ) noto che i medici sono tra le categorie
professionali a pi& alto rischio di cause di risarcimento, e per le specialit% di ortopedia,
ginecologia, chirurgia, almeno una causa nel corso della carriera non probabile,
praticamente certa.
.l lavoro di ricerca in universit% poi, dovendosi fondare sulla valutazione dei beneficio
che se ne possono ricavare, e se la ricerca deve essere giustificata dalla produzione di
beni, sparisce il rapporto della ricerca con il sapere, con ci che muove il desiderio dello
scienziato.
La totalizzazione della vita nella sfera dei beni, limpero dellutile, il liberismo sfrenato
portano a una politica di estinzione del desiderio, che il prolungamento con altri mezzi del
modello puritano di ?rom,ell. Lacan segna allora questo spartiacque, sganciando letica
della psicoanalisi dalla ricerca dei beni, per instradarla verso la via del desiderio.
La versione che qui Lacan d% del desiderio piuttosto drammatizzata' il desiderio
visto nel suo rapporto fondamentale con la morte, e lidea guida che lesperienza
psicoanalitica debba condurre chi vi si sottopone di fronte alla realt% ultima della condizione
umana. (ual questa realt%$ ) quel punto di fondo al di l% dellangoscia che Jreud indica
come EilflosigLeit, il punto in cui il soggetto si trova senza nessun appiglio, e in cui non
deve aspettarsi alcun aiuto da nessuno. ?i che qui appare come una radicale
disperazione, in realt% il solo vero passaggio che risveglia luomo allazione, che non lo
induce ad alzare gli occhi al cielo in cerca di soccorso, e lo porta invece a raccogliere le
forze per essere realmente nella vita.
"i tratta, dice Lacan, di entrare in una regione in cui luomo arriva al termine di ci che
e di ci che non . Per mostrare con maggiore chiarezza la geografia di questa regione,
si richiama a due figure, quella di Ddipo e quella di re Lear. "ono due personaggi che
apparentemente seguono la stessa via, ma in condizioni molto diverse. .l primo una
figura che si staglia nella sua grandezza tragica, il secondo si delinea invece in un profilo
ridicolo.
Ddipo innanzi tutto sfida la "finge, e cio mette in gioco la propria vita, e questa una
prima indicazione. "eguire la via del proprio desiderio non qualcosa che si possa fare
adottando mezze misure. Ddipo segue la sua curiosit%, il suo desiderio di sapere, ma
questo desiderio di sapere lo porta a superare dei limiti, a varcare le colonne di Drcole, vuol
sapere di pi&.
8ella ricerca di sapere di Ddipo non si lascia portare da una curiosit% di studioso
borghese. Lamore del sapere ha un prezzo radicale. Gediamo questa estremizzazione nel
rapporto con il desiderio anche in un altro personaggio a cui Jreud ha dato un posto di
rilievo' il 1assanio del =ercante di Genezia, che deve scegliere tra tre scrigni per avere la
mano di Porzia. La prova dei tre scrigni una prova del desiderio, che si dimostra non
andando verso ci che tutti desiderano, perch7 tutti desiderano ci che abbaglia, ci che
incanta e inganna, quelloro che la fucina del diavolo trasforma in escremento. 8on bisogna
andare neanche verso una logica del merito, rappresentata dallargento, perch7 chi fa
valere i propri meriti ragiona in una logica degli scambi, d% solo quanto riceve,
uneconomia da piccolo borghese.
"olo chi mette in gioco tutto, rivolgendosi allo scrigno di piombo, che minaccia pi& di
quanto non prometta, si pu guadagnare linestimabile, quel che fuori dalla parit% degli
scambi. Perch7 in effetti il desiderio si articola con limpari, con linestimabile, ma per
raccordarvisi deve passare per il grigio piombo della morte.
6lla figura di Ddipo, eroe tragico, Lacan contrappone quella ridicola di re Lear. 6nche
re Lear si ritira dallamministrazione dei beni, ma in un modo completamente diverso da
Ddipo' re Lear non entra nella zona in cui il desiderio sfiora la morte, ma in quella della
festa, dello spasso, alla ricerca della spensieratezza. 6bbandonare lamministrazione dei
beni per re Lear semplicemente la rinuncia allonere di amministrarli, perch7 vuol
mantenere il suo corteo di cavalieri e di damigelle e andare in giro come ospite delle figlie a
cui consegna il carico della gestione.Guole il frutto senza il lavoro di coltivare la pianta, ed
chiaro quindi che si trova disarcionato. -e Lear, dice Lacan, resta in panne perch7 Bha
trasmesso liberamente quel che gli assicurava la forzaC, e si affidato solo al patto
damore, coltivando lidea di essere amato, e la sventura viene proprio dal fatto di essersi
fondato solo su una fedelt% privata della forza che la vincola.
Lacan fa qui una riflessione sulla natura degli obblighi, estendendola alluomo
comune, e mostrando come quella che chiama la compiacenza morale o lalibi morale, il
fatto cio dimporsi dei doveri, nasconda in fondo solo Bil timore dei rischi a cui si va
incontro se non ce li si imponeC.
Lesperienza danalisi lo mostra chiaramente quando fa apparire come sia Bpi&
comodo subire il divieto che incorrere nella castrazioneC. "e gettiamo ora uno sguardo
dinsieme sul cammino che Lacan sta percorrendo nel seminario sulletica, vediamo che da
un lato presenta la dimensione tragica dellanalisi, dove il suo compimento avviene
nellassunzione della maledizione della stirpe, dove il desiderio si profila sullo sfondo della
morte, dove i due corni della scelta che il soggetto deve compiere si delineano come quello
della gestione dei beni e quello del desiderio. 1eni e desiderio sono in alternativa
disgiuntiva' o gli uni o laltro.
"ul terreno preparato nel seminario sulletica, lanno successivo, con il seminario sulla
traslazione, Lacan avverr% il confronto e il regolamento di conti con il platonismo. "e il
seminario sulletica si concentra sulla critica stringente dellutilitarismo, del modo di vita
incentrato sullamministrazione dei beni, e sulluniversalizzazione del mercato, il seguito
svilupper% in modo pi& deciso la critica al "ummum 1oni, gi% abbozzata qui, come
riconsiderazione del platonismo, e decostruzione dellidea platonica di 1ene, che definir%
come una "ch,armerei, una fantasticheria.
Lacan, che nella sua fare classica ha un versante platonico, con letica inizia a uscire
dal platonismo e sviluppa unetica alleggerita dalle premesse del platonismo, che sincentra
evidentemente sulla nozione di 1ene.
?osa significa questo$ "ignifica abbandonare una visione del mondo dove tutto ci
che esiste emana dal 1ene e agisce grazie a esso, significa smettere di considerare un
mondo dove lFno, che in Platone il 1ene, domina sullessere e sugli enti, significa uscire
dalla trascendenza dove a partire dal 1ene che si formula il giudizio sullazione umana, e
dove lazione delluomo riceve un valore per il fatto di essersi conformata al 1ene inteso
come un valore assoluto.
Letica del 1ene unetica del giudizio, di carattere superegoico, e resta sempre
incastrata nel paradosso messo in luce da Jreud nel #isagio della civilt%, per cui quanto pi&
luomo si adegua al dettato del "uperio, tanto pi& ne sente il peso e il senso di colpa.
<gni etica del giudizio bloccata in questo paradosso. Per questo Lacan disegna
unetica che implica il rovesciamento del platonismo, cio labbandono del riferimento a un
assoluto.
"i tratta di un passo significativo, perch7 il riferimento allassoluto stato centrale nel
pensiero occidentale nelletica, e ha il proprio culmine in 3ant, che il primo pensatore a
svuotare il pensiero etico di ogni riferimento al 1ene, ma perch7 assolutizza al suo posto il
dovere.
Per questo Lacan, nel seminario sulletica mette 3ant e "ade uno di fronte allaltro, li
articola mostrando il volto sadico di 3ant e lossessione dellimperativo in "ade. Lassoluto
del dovere e limperativo del godimento sono due lati di uno stesso problema.
Lacan riprende questo tema proprio nelle lezioni conclusive del seminario, quasi a
farne il suggello del suo percorso.
BLa morale tradizionale definiva quel che si doveva fare nella misura del possibile,
come si suol dire, e come si costretti a dire. 1isogna smascherare il punto chiave per cui
essa si situa cos@, e non nientaltro che limpossibile, in cui riconosciamo la tipologia del
nostro desiderio. .l superamento ci dato da 3ant, quando pone che limperativo morale
non si preoccupa di quel che si pu o non si pu. La testimonianza dellobbligo, in quanto ci
pone la necessit% di una ragione pratica, un #evi incondizionato.
Kale campo trae tutta la sua portata dal vuoto in cui lo lascia, se si applica in tutto il
suo rigore la definizione 3antianaC Hp.9I.
) questo posto delineato in filigrana da 3ant quello in cui riconosciamo le coordinate
del desiderio.
3ant, in negativo, individua un posto del desiderio, e possiamo dire che, in un certo
senso, la formula con cui Lacan conclude il seminario' B8on cedere sul proprio desiderioC
un traduzione di della formula Lantiana che impone di' BJare il proprio dovereC. Kutto fin qui
andrebbe bene, dice Lacan, se non fosse che 3ant reintroduce, in altro modo, una
contabilit% che declina il dovere in direzione del merito, come se, allultimo momento, dopo
aver ben guardato lo scrigno di piombo, scegliesse quello dargento. .n un certo senso
Lacan ci fa vedere che dietro lo scrigno di piombo 3ant nasconde ancora lo scrigno
dargento, quello che contabilizza il merito. ?ome si distoglie 3ant dalla via del dovere
incondizionato per ritrovare la via del merito$ ?on la prova dellimmortalit% dellanima.
6ttraverso largomentazione di questo tema si reintroduce infatti un riferimento in 3ant
al 1ene "upremo che aveva eliminato, anche se lo ritrova in una diversa versione. .n
unetica in cui lidea centrale fare categoricamente A senza deflettere A il proprio dovere,
il "ommo 1ene, la fonte della felicit%, la virt&. Kroviamo allora che la virt& il 1ene
"upremo ma, per essere tale deve essere unita alla felicit%. 3ant si rende conto per che in
questo mondo felicit% e infelicit% dipendono ampiamente da cause naturali, da colpi o da
rovesci di fortuna. Le cause naturali ovviamente non sono connesse ai meriti, e questo fa s@
che la felicit% a sua volta non lo sia.
?i devessere allora unaltra vita, dove la felicit% necessariamente connessa alla
virt&, e quindi al merito. (uesto quel che Lacan chiama contabilit%, e che esemplifica
anche in modo meno aulico che con 3ant, riferendosi al film di 5ules #assin =ai di
domenica. ) la storia, che si svolge in >recia, di una prostituta per vocazione A da cui si
capisce il senso del titolo. ?onoscendola, un visitatore americano se ne innamora e si
prefigge di redimerla. Dntra allora in conflitto con lentourage locale della ragazza,
interpretata da una splendida =elina =ercouri, un conflitto che in diversi momenti degenera
in risse. Le scazzottate nelle taverne greche finiscono per sfasciare un po di arredamento,
e le spese di questi dissesti vengono contabilizzate, e rese visivamente nel film
dallimmagine di un contatore di cassa che fa tintinnare il suo campanello, facendo da
contrappunto alle risse del moralista americano.
(uesta contabilit% dei meriti mantiene lorizzonte dal senso di colpa. 8el mondo retto
dalla logica o dalletica dei meriti infatti, quando sacrifico qualcosa lo faccio sempre con
riserva. "e perdo qualcosa sulla base di un calcolo per ritrovarlo remunerato con gli
interessi. ?onduco una vita retta e parca su questa terra solo per avere il godimento
differito di entrare in un momento successivo nella cerchia degli eletti e dei beati.
6 volte questo modo di fondarsi sul merito, privandosi del vantaggio immediato,
accompagnato da una sfumatura sadica, evidente in alcune descrizioni antiche dei beati
che godono nel vedere le sofferenze dei dannati allinferno. La teologia contemporanea
non presenta pi& immagini simili, perch7 non sono in sintonia con la sensibilit%
contemporanea, ma evidente che nel mondo fondato sul merito il godimento assoluto ha
bisogno del contraltare di una dannazione altrettanto assoluta.
(uesto va necessariamente insieme a un certo senso di colpa. <ra una cosa il
senso di colpa e altra cos la responsabilit%. Per dirlo in modo semplice e immediato, il
senso di colpa trascendente' sono messo di fronte a un modello che mi trascende e il
senso di colpa misura la mia inadeguatezza a esso. ) il dominio di quello che "pinoza
chiamava le passioni tristi. 8ella responsabilit% invece ho deciso mia la strada, che voglio
seguire, e so che spetta solo a me percorrerla e sopportarne le eventuali conseguenze.
Per questo Lacan formula il problema in modo molto radicale, dicendo che Blunica
cosa di cui si possa essere colpevoli, nella prospettiva analitica, di aver ceduto sul
proprio desiderioCHp.9:!I. Jare le cose in nome del desiderio tuttaltra questione che farle
in nome del 1ene, dove ci si pu sempre chiedere' B.n nome del bene di chi$C Lacan
delinea la figura delleroe proprio a questo punto' leroe chi va incontro al proprio destino.
Leroe non la figura deccezione, luomo comune e A dice Lacan A B.n ciascuno di noi
tracciata la via per un eroe, ed da uomo comune che la si percorreC.
8on limpresa straordinaria a qualificare leroe, ma il fatto di passare attraverso le
passioni in cui luomo comune singarbuglia. "embra unespressione tratta dallultimo
insegnamento di Lacan, quando sostiene che occorre se debrouiller avec le s/mptMme.
?os@ leroe non solo 6ntigone, ma anche per esempio Jilottete, che non compie nessuna
impresa memorabile, se non starsene dieci anni nellisola in cui viene abbandonato dai
compagni perch7 la sua ferita puzza troppo. Perch7 Jilottete allora un eroe$ Perch7
persevera aderendo al proprio odio fino in fondo.
La dimensione delleroe, ma anche quella del pensatore, delluomo dazione, dello
psicoanalista, di andare fino in fondo, al di l% del tornaconto dei beni, un al di l% il cui
nome sar% agalma, la cosa preziosa, la cosa che il denaro non pu acquistare.
#eviando da questo tracciato si incontra sempre solo la dimensione del tradimento,
sia quando si tradisce laltro spinti dallidea di un bene, di un vantaggio materiale, sia
sopratutto quando si tradisce se stessi, cosa che avviene quando si riducono le prospettive
alla malparata, quando, date le circostanze, si abbassano le proprie pretese, si dice di s7
stessi, o dellaltro, che non si vale poi tanto, che il gioco non vale la candela e che meglio
rientrare nei binari della vita ordinaria.
(uesto cedere sul proprio desiderio, e su questa via sincontra il disprezzo di s7 e
dellaltro.
.l senso dinadeguatezza, che tante volte sincontra nellesperienza clinica, legato a
questincapacit% di tenere la via del desiderio certamente pi& che non al dovere della
prestazione. Lansia di prestazione mostra in ultima istanza sullo sfondo ancora una riserva
sul desiderio, unesitazione nel giocarsi fino in fondo, un attaccamento a qualcosa che si
teme di abbandonare, fosse anche, se non un bene, limmagine narcisistica su cui il
soggetto si sostiene, e che costituisce il suo rifugio.

=arco Jocchi

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