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SIMBOLO
Buddha insegna che la retta via si trova nella via di
mezzo (MEDIANA) .
Il buddismo originario non è una religione nel senso
proprio, infatti non si pone il problema di Dio, quanto
piuttosto quello dell’uomo.
IL SIGNIFICATO DEL NOME
Buddhismo proviene dallo spirito
dell’induismo attraverso
Siddhiartha denominato Buddha
(Buddha = illuminato). Questa
religione sorse nella seconda
metà del VI secolo A.C.
DIFFUSIONE
Si ritiene che i
buddhisti siano circa
350 milioni (il 6% della
popolazione mondiale), e
ciò fa del Buddhismo la
quarta religione più
diffusa nel mondo.
Le varie scuole buddhiste si raggruppano in
due tradizioni principali, le quali divergono nel
modo di intendere la dottrina del Buddha:
il Theravada, o il Mahayana, o
Insegnamento degli Grande Veicolo
Anziani
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del Buddha.
Buddha.
I LIBRI SACRI
L’insegnamento di Buddha all’inizio fu tramandato
oralmente, solo in seguito fu fissato per iscritto la sua
dottrina. Il canone, l’elenco ufficiale dei testi sacri, fu
ridotto in lingua pali (dialetto sanscrito ) nel I secolo
a.C… sotto il re Ceylon. Il Tripitaka (i tre canestri),
cosi chiamato perché gli scritti di pergamena erano
raccolti entro canestri, o Triplice Canone delle
scritture Buddiste, si compone in tre raccolte di libri:
Suttapitaka, che contiene prediche, discorsi massimi,
parabole del Buddha;
Vinaya Pitaka, che contiene le regole della comunità
monastica;
Abhidhamma Pitaka, commento ai Sutta e agli altri
testi più antichi.
L’UOMO SACRO
Alla sua morte Buddha lascia una comunità monastica che
costituisce uno dei perni fondamentali della dottrina. I
membri maschi sono chiamati Bhiksu e le donne Bhikicum.
In Tibet si chiamano “lama” e in Giappone “bonzi”.
A15 anni l’aspirante novizio viene ammesso alla comunità
con la recita della formula “tre gemme”.
A 20 anni l’aspirante può diventare monaco e dovrà
rispettare tre regole fondamentali:
-assoluta povertà
-non essere mai causa di dolore per nessun vivente
-astensione totale dai rapporti sessuali.
Il monaco vive all’insegna della massima semplicità e non
possiede che gli 8 oggetti dell’asceta: due sottovesti e una
tunica, una spilla, un rasoio per mantenere rasato il capo,
una cintura con 108 grani infilati, un colino, una ciotola per
l’elemosina. Il monaco mangia solo una volta al giorno
nutrendosi delle offerte dei laici che ne vengono
gratificati.
Il monaco è un viandante a
continuo contatto col prossimo e
con la natura, eccetto i tre mesi
monsonici in cui è vietato uscire
dal monastero per non arrecare
danno ad esseri viventi, insetti o
germogli appena nati.
Uno dei riti più importanti della
vita monastica è il “patimokkha”,
una sorta di confessione
collettiva, in coincidenza coi
giorni del digiuno ricorrenti ad
ogni plenilunio e novilunio.
Secondo i buddhisti, per
49 giorni dopo la morte
l’individuo va errando
tra il mondo dei morti e
quello dei vivi;
dopodiché il meccanismo
del karma decide in
quale corpo si
reincarnerà. Come per
gli induisti, l’obiettivo
ultimo dei buddhisti è di
porre fine al ciclo
ininterrotto delle
rinascite per
raggiungere l’estinzione
delle sofferenze, o
nirvana.
PREGHIERA
Nella casa c’è in genere un
altare in cui è posta un’immagine
del Buddha, a cui ogni giorno
vengono presentate delle
offerte simboliche (frutti,
acqua, incenso).
Accanto alla statua del Buddha
vengono esposte le fotografie o
le tavolette dei parenti defunti.
Per meditare, i buddhisti
assumono la “posizione del loto”
(seduti a terra con la schiena
dritta e le gambe incrociate).
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TEMPO SACRO:
L’inizio dell’ era Buddhista
coincide con il momento in cui il
Buddha storico giunse al
Paranirvana, questo evento
viene collocato 543-544 anni
prima della nascita di Cristo,
data che tuttavia non coincide
con quella a cui storicamente si
fa risalire la morte del Buddha,
il 483 a.C.
Non esiste tuttavia una
uniformità di calendario;
ciascuna nazione tiene infatti
conto anche di scansioni del
tempo e di riti indigeni e
prebuddhisti.
Il calendario delle festività
buddhiste segue l’anno lunare
e non quello solare, tranne in
Giappone. Le festività cadono
sempre in un plenilunio.