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Comune

Rio Marina
Provincia di Livorno
SERVIZIO 3 ASSETTO DEL TERRITORIO
Ufficio Edilizia Privata Ambiente - Condoni
Piazza Salvo DAcquisto, 7 57038 Rio Marina (LI)
tel. 0565 925545 - fax 0565 925536
e-mail: l.sandrini@comuneriomarina.li.it

PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO COMPOSTO DA
TRE LOTTI DI POTENZA COMPLESSIVA NOMINALE PARI A 970 KWP SITO IN LOCALITA
VIGNERIA NEL COMUNE
DI RIO MARINA (LI)
IL SINDACO
On. Francesco Bosi

Il Responsabile del Servizio 3
Assetto del territorio
NEUMUS S.r.l. Via F. Soldani 21 50137 Firenze
tel / fax : 055 5272599 e-mail :info@neumu.it
Arch. Adriana Mercantelli

Ing. Franco Guidi

!itolo:
Relazione tecnica
"la#orato:
B
Marzo 2011
P R OGE T T O DE F I NI T I V O
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INDICE
1 INTRODUZIONE .................................................................................. 4
2 FASI OPERATIVE E TEMPISTICHE ................................................. 5
3 INTERVENTI PRELIMINARI ............................................................... 6
3.1 ACCANTIERAMENTO .................................................................................. 6
3.2 SISTEMAZIONE AREE E MOVIMENTO TERRA .............................................. 7
3.3 VIABILIT .................................................................................................. 7
3.4 CAVIDOTTI ................................................................................................ 8
3.3.1 Scatole, cassette di derivazione e pozzetti di distribuzione ............ 10
3.5 PLATEE DI SUPPORTO .............................................................................. 11
3.6 REGIMAZIONE ACQUE .............................................................................. 12
4 IMPIANTO FOTOVOLTAICO ............................................................ 15
4.1 DEFINIZIONI .............................................................................................. 15
4.2 DESCRIZIONE DELLIMPIANTO .................................................................. 17
4.3 SPECIFICHE TECNICHE DEI COMPONENTI .................................................. 19
4.3.1 Moduli fotovoltaici ................................................................................... 19
4.3.2 Stringhe ...................................................................................................... 21
4.3.3 Sottocampi ................................................................................................ 21
4.3.4 PowerBlock ............................................................................................... 22
4.3.5 Convertitore statico CC/CA (inverter) .................................................. 22
4.3.6 Posizione sezione misure/acquisizione dati/sistema di controllo .. 24
4.3.7 Impianto di messa a terra ....................................................................... 24
4.3.8 Protezione scariche atmosferiche ........................................................ 25
4.4 VERIFICHE E MISURE .............................................................................. 25
4.4.1 Norme tecniche di riferimento ............................................................... 28
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4.5 DESCRIZIONE COMPONENTI .................................................................... 30
4.5.1 PowerBlock ............................................................................................... 30
4.5.2 Quadri ......................................................................................................... 32
4.5.3 Cavi ............................................................................................................. 34
4.5.4 Cabina elettrica e Trasformatori ............................................................ 36
4.5.5 Protezioni e certificazioni ....................................................................... 47
5 OPERE ACCESSORIE ....................................................................... 48
5.1 STRUTTURE DI SUPPORTO....................................................................... 48
5.2 SISTEMA DI ANCORAGGIO ....................................................................... 49
5.3 IMPIANTI AUSILIARI ................................................................................. 49
11.2.1 Impianto di illuminazione ................................................................... 49
11.2.2 Impianto di controllo e monitoraggio ............................................... 50
11.2.3 Impianto di allarme e videosorveglianza ......................................... 50

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INDICE DELLE TABELLE

Tabella 1 Specifiche tecniche pannelli monocristallini ................................... 20
Tabella 2 Caratteristiche delle Stringhe di pannelli Monocristallini .............. 21
Tabella 3 - Caratteristiche dei Sottocampi di pannelli Monocristallini ............ 21
Tabella 4 Collegamento PowerBlock per pannelli Monocristallini ............... 22
Tabella 5 - Caratteristiche Inverter ....................................................................... 24

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1 INTRODUZIONE
Il presente progetto stato redatto in accordo con concordato con gli
addetti del Comune di Rio Marina e si riferisce alla progettazione di un
impianto fotovoltaico composto da tre lotti singoli, di cui due di potenza pari
nominale pari a 176,40 kWp ed uno di potenza pari a 617,40 kWp da
realizzare presso larea della miniera, posta a Nord dellAbitato di RioMarina.
Il presente elaborato individua le specifiche tecniche dei materiali, le
prescrizioni operative nonch le procedure tecniche da seguire
nellinstallazione dellimpianto e gli accertamenti per verificare la conformit
al presente progetto di quanto fornito.
Nei paragrafi che seguono vengono descritti dettagliatamente i seguenti
aspetti:
attivit di accantieramento;
realizzazione viabilit interna di cantiere
regimazione acque meteoriche
realizzazione dei cavidotti per il passaggio cavi
realizzazione platee di supporto presidi elettrici
Impianto fotovoltaico
Sistema di ancoraggio
Strutture di supporto


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2 FASI OPERATIVE E TEMPISTICHE
Le operazioni previste nel presente progetto si articoleranno in un
periodo di circa 27 settimane e pertanto richiederanno complessivamente
135 giorni lavorativi.
Le diverse fasi riportate nel diagramma di Gantt riportato in Elab. A si
dovranno susseguire secondo lordine prescritto e le sovrapposizioni sono
state valutate e proposte in accordo agli standard di Sicurezza e di fattibilit
degli interventi.
Lorganizzazione del lavoro ed il crono programma dettagliato viene
riportato in Elab.C Piano della sicurezza ai sensi del D.Lgs 81/08.


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3 INTERVENTI PRELIMINARI
Le procedure di seguito riportate si riferiscono agli interventi
preliminari allinstallazione dei pannelli fotovoltaici.
3.1 Rinterro
Realizzazione di un piccolo rilevato in terra ai margini dei piazzali, lato
mare, da sottoporre a rapida idrosemina e a impianto di specie arbustive.
Limpianto, costituito da specie vegetali locali, ed in particolare ecotipi, avr
lo scopo di ridurre ulteriormente la visibilit dellopera.
3.2 Accantieramento
Secondo quanto riportato in Elab. D verranno predisposte tutte le
opere necessarie allinstallazione del Cantiere.
Verr realizzata una recinzione in rete metallica, di altezza pari a 2 m
lungo tratti riportati in Tav. PD030. La rete sar sorretta da pali metallici
infissi in terra e delimiter larea che sar pertanto accessibile tramite cancelli
metallici posti in prossimit dellarea di manovra automezzi al termine della
viabilit di accesso al cantiere e delle altre aree di accesso ai gradoni.
Durante la fase di cantiere saranno posati in posto, i presidi a servizio
del personale, questi, come riportato in Elab D - Piano della Sicurezza ai
sensi del DLgs 81/08, saranno realizzati tramite posa in opera di opportuni
locali prefabbricati ed amovibili che saranno rimossi alla conclusione dei
lavori per la realizzazione dellimpianto.
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3.3 Sistemazione Aree e movimento terra
Larea sar sottoposta ad interventi di adeguamento per ospitare le
strutture, i pannelli ed i cavidotti necessari per il funzionamento dellimpianto.
In tal senso si render necessario effettuare alcune operazioni di
movimento terra quali:
1. demolizione dellammasso roccioso posto al centro del primo
gradone;
2. livellamento delle propaggini rocciose poste in prossimit del
versante Est del primo gradone;
3. intubazione del fosso e livellamento terreno in prossimit
dellaccesso al secondo gradone;
4. creazione della viabilit di accesso dal secondo al quarto
gradone;
5. allargamento e sistemazione della viabilit di accesso dal
quarto al terzo gradone.

Tali operazioni verranno effettuate con escavatore meccanico
attrezzato con braccio a martellone demolitore per le propaggini rocciose.
I materiali di risulta originati dalle due prime attivit verranno utilizzati
allinterno del cantiere per il livellamento e la sistemazione delle aree dei
diversi gradoni.
3.4 Viabilit
Allinterno dellarea sar individuata una viabilit che permetter ai
mezzi di accedere ai moduli ed ai presidi elettrici per effettuare le operazioni
di manutenzione.
La viabilit sar organizzata secondo quanto riportato in Tav. PD080 e
sar predisposta in fase di cantiere ma verr mantenuta anche durante
lesercizio dellimpianto.
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Le piste interne avranno una larghezza utile di 5,00 m e saranno
realizzate in rilevato (+20 cm) rispetto allattuale piano di campagna; tutte le
operazioni saranno altres realizzate al fine di permetterne una facile
dismissione a fine vita impianto, per un ritorno alloriginale stato delle cose.

Procedure Operative
- Scavo di scotico del terreno (circa 0,30 m) per una larghezza di
circa 5,00 m lungo il percorso individuato in tav. PD060, per
costituire un idoneo piano di posa.
- Posa in opera di TNT grammatura 300 gr/mq con funzione di
menisco separatore per delimitare il piano di posa del materiale
inerte.
- Posa in opera, rullatura e compattatura di uno strato di circa 30 cm
di materiale presente in posto per costituire idoneo manto stradale.

Lungo la viabilit verranno realizzate, dove necessario, opportune
canalette di raccolta delle acque meteoriche.
3.5 Cavidotti
La logica con cui verranno realizzati i cavidotti per il passaggio dei
corrugati quella di convogliare allinterno di questi anche le acque di
infiltrazione, pertanto lo scavo verr realizzato ad una maggiore profondit e
successivamente verr posato uno strato di materiale inerte per il drenaggio
ed il convogliamento delle acque verso i punti di deflusso delle acque poste
in prossimit delle scarpate.
Pertanto si render necessario effettuare gli scavi garantendo la
pendenza del fondo scavo verso i punti di depluvio.

All'interno dell'area saranno presenti tubazioni corrugate interrate per il
passaggio delle linee in bassa tensione lato a.c., per il passaggio degli
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impianti a servizio delle utenze presenti (es. illuminazione esterna,
predisposizione per allarme antintrusione perimetrale) e per il passaggio
delle linee in media tensione. Il percorso delle tubazioni indicato nella
tavola PD110.
Sono presenti anche altre tipologie di canalizzazioni che dovranno
contenere le linee elettriche dalimentazione per i vari carichi,
complessivamente nell'impianto si potranno avere le seguenti canalizzazioni:
- Tubo flessibile in HD-PE per posa interrata (a doppia parete) nei
tratti di distribuzione esterna (il diametro dei tubi utilizzati sono
riportati in planimetria).
- Tubo portacavi rigido in PVC, autoestinguente di opportuni diametri
(mai inferiore a 20 mm di diametro), conforme alla relativa Norma
di prodotto, per posa a parete e a soffitto.
- Canale portacavi di opportune sezioni di tipo in PVC, conforme alle
norme di prodotto CEI 23-31, dotato di setto separatore per la posa
dei cavi di segnale (se necessario).
Per evitare di danneggiare il materiale isolante durante la posa delle
condutture si dovranno usare pezzi speciali prefabbricati (es. curve) per
evitare la eventuale presenza di spigoli vivi.
Le tubazioni dovranno essere fissate a parete con opportuni sistemi e
la distanza fra un sostegno e laltra non dovr essere superiore a 1.2 m.
I cavi dovranno poter essere sfilati dai tubi protettivi, per questo il
diametro interno dei tubi dovr essere almeno pari ad 1,3 volte il diametro del
cerchio circoscritto al fascio di cavi in esse contenuti; e non sar mai inferiore
a 20 mm.
Per non pregiudicare linfilabilit o sfilabilit dei cavi ed evitare il loro
danneggiamento, il tracciato delle tubazioni dovr essere il pi rettilineo
possibile, inoltre le tubazioni non dovranno correre, per quanto possibile,
nelle zone utili delle pareti. La dove ci non fosse verificato si dovranno
comunque rispettare i raggi di curvatura, imposti dal costruttore, per le
tipologie dei cavi in transito nel tubo. Le tubazioni dovranno garantire il grado
di protezione richiesto per lambiente in cui sono installate, anche nei loro
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punti di raccordo con le scatole di derivazione, per questo si dovr fare uso di
idonei pressatubo, pressacavi e pezzi speciali.
Le tubazioni interrate dovranno essere di tipo HD/PE o con doppia
parete in PVC pesante, posta a una profondit di almeno 0,5 m e protetti con
una protezione meccanica supplementare.
Per la posa dei conduttori nelle tubazione interrate si dovranno
interrompere, almeno ogni venti metri, con pozzetti rompitratta in cls.
Il dettaglio dei cavidotti riportato nelle Tav.PD060 e PD110.
3.3.1 Scatole, cassette di derivazione e pozzetti di distribuzione
Lungo il percorso delle condutture a causa degli impedimenti
architettonici dei locali si renderanno necessarie brusche variazioni rispetto
alla linea ideale del percorso e si renderanno altres necessarie derivazioni
della linea dalimentazione principale.
In corrispondenza di questi punti critici la tubazione sar interrotta con
apposite cassette di derivazione in materiale plastico per posa da incasso a
parete o per posa a vista.
Le scatole saranno utilizzate anche per effettuare deviazioni o
connessione presenti nel canale e nelle passerelle. Si ricorda che le
connessioni sono vietate entro i tubi.
Le scatole dovranno avere dimensioni tali da mantenere un margine
del 50% rispetto allo spazio impegnato dai conduttori con le relative
derivazioni o giunzioni.
Le scatole di derivazione devono mantenere inalterato il grado di
protezione IP richiesto per lambiente in cui sono installate, facendo
eventualmente uso di idoneo pressatubo, pressacavi o altri pezzi speciali.
Le giunzioni dei conduttori saranno eseguite nelle scatole di
derivazione impiegando opportuni morsetti a cappuccio, per sezioni fino a 6
mm
2
, senza ridurre la sezione dei conduttori e senza lasciare parti conduttrici
scoperte. Per sezioni superiori a 6 mm
2
si devono usare morsettiere fissate
alla scatola.
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Dette scatole devono essere costruite in modo che nelle condizioni
ordinarie dinstallazione non sia possibile introdurvi corpi estranei, inoltre
deve risultare agevole la dispersione del calore in esse prodotto. Il coperchio
delle cassette deve offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo
con attrezzo.

Per pozzetti, si intendono quei contenitori realizzati in c.a., cls o PVC,
installati interrati, murati e non a quota zero rispetto al piano di campagna
destinati a contenere dispositivi di giunzione e di derivazione. Dovranno
essere installati in maniera tale da risultare facilmente ispezionabili, dotati di
coperchio apribile con attrezzo e di tipo carrabile per i mezzi pesanti, di forma
quadrata delle dimensioni idonee per il passaggio delle condutture, tali da
contenere un numero doppio di connessioni di quelle necessarie. Tali
pozzetti verranno collocati in corrispondenza di brusche deviazioni di
percorso o quando la lunghezza della tubazione risulti eccessiva.
I pozzetti verranno utilizzati per la distribuzione dei conduttori esterni e
per contenere i dispersori dellimpianto di terra (in questo caso la loro
presenza deve essere segnalata con idonei cartelli).
Il pozzetto pu avere il chiusino sia in cemento (carrabile) che in ghisa
alleggerita (per le zone pedonali).
3.6 Platee di supporto
Alcuni presidi elettrici quali: PowerBlock, Trasformatori, e la Cabina
Elettrica di Consegna ENEL dovranno essere posate su idonea struttura
dappoggio; a tal scopo e per sollevarle dallattuale piano campagna si
dovranno realizzare fondazioni superficiali costituite da platee di altezza pari
a 20 cm.
Le platee da realizzare sono riportate in Tav. PD060 e saranno
rispettivamente n.33 per i PowerBlock, n.2 per trasformatori ed n.1 per la
cabina elettrica.
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Le dimensioni saranno rispettivamente:

Larghezza Lunghezza Spessore
PowerBlock 2,0 3,0 0,2
Trasformatori 8,0 4,0 0,2
Cabina Elettrica 22,0 4,0 0,2

Le procedure realizzative, al netto delle dimensioni saranno le
medesime per le tre tipologie di platee:
- Scavo di scotico del terreno superficiale, localizzato come in Tav.
PD090, fino ad una profondit di (0,20 m), per costituire un idoneo
piano di posa.
- Posa in opera di TNT grammatura 300 gr/mq con funzione di
menisco separatore per delimitare il piano di posa del materiale
inerte.
- Posa dei pieni per le trincee cavidotti
- Posa in opera di uno strato di Magrone di regolarizzazione per uno
spessore di circa 10 cm.
- Realizzazione di platea in cls armato di spessore pari a 20 cm delle
dimensioni opportune secondo limpiego, con annegata eventuale
rete metallica elettrosaldata 8/20.
Per una trattazione pi accurata delle verifiche strutturali e dei calcoli
di dimensionamento si rimanda allElab. F Relazione di calcolo strutturale.
3.7 Regimazione acque
Limpianto in progetto si inserir in unarea gi provvista delle idonee
pendenze e degli idonei presidi per la regimazione ed il convogliamento delle
acque meteoriche.
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Lattuale rete di canalizzazioni presente sullarea, sar mantenuta e
subir poche modifiche localizzate esclusivamente in prossimit delle
intersezioni con la viabilit di progetto.
Le modalit costruttive delle fondazioni di ancoraggio delle strutture al
terreno necessiteranno di operazioni di scavo per la realizzazione di
fondazioni interrate; a fine realizzazione per verranno ripristinate le quote
originali, pertanto non verranno alterati i dislivelli ed i percorsi di depluvio
delle acque.
Particolare cura verr posta nel caso di intersezioni con la viabilit,
pertanto sar previsto lintubamento localizzato dei fossi per il solo
attraversamento della viabilit.
Larea su cui si sviluppano i pannelli, fatta eccezione per i manufatti di
appoggio dei PowerBlock e per le travi di ancoraggio delle strutture al
terreno, rimarr in terreno naturale e pertanto permeabile alla infiltrazione
delle acque piovane.
In prossimit della viabilit verranno realizzate fossette di raccolta
delle acque piovane, infatti la viabilit sar leggermente sopraelevata rispetto
al piano attuale, pertanto potrebbe impedire il deflusso delle acquie, pertanto
a monte idrologico delle piste verranno realizzate canalette che
convergeranno verso la rete attuale di regimazione delle acque.
Per il dettaglio di tali opere si veda la Tav. PD110.
Le intersezioni tra i fossi di regimazione e la viabilit interna saranno
gestite come di seguito riportato:
- Regolarizzazione del piano di posa che dovr avere una leggera
pendenza (1%) tale da garantire il deflusso
- Posa di tubazione prefabbricata in cls precompresso autoportante
De 500 mm per una lunghezza tale da garantire lattraversamento
della viabilit con un franco di circa 1 m da ciascun lato.
- Realizzazione della soprastante viabilit secondo le modalit gi
descritte.

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Particolare cura dovr essere posta nel passaggio fosso/tubazione al
fine di permettere un deflusso naturale e senza ristagni.

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4 IMPIANTO FOTOVOLTAICO
4.1 Definizioni
a) Impianto o sistema fotovoltaico un impianto di produzione di
energia elettrica mediante conversione diretta della radiazione solare, tramite
Ieffetto fotovoltaico; esso composto principalmente da un insieme di
moduli fotovoltaici, uno o pi convertitori della CC/CA e altri componenti
minori;
b) Potenza nominale (o massima, o di picco, o di targa) dellimpianto
fotovoltaico la potenza elettrica dellimpianto, determinata dalla somma
delle singole potenze nominali (o massime, o di picco o di targa) di ciascun
modulo fotovoltaico facente parte del medesimo impianto, misurate alle
condizioni nominali, come definite alla lettera d);
c) Energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico l'energia
elettrica misurata alluscita del gruppo di conversione della corrente CC/CA,
resa disponibile alle utenze elettriche del soggetto responsabile e/o immessa
in rete elettrica;
d) Condizioni nominali sono le condizioni di temperatura e di
irraggiamento solare, nelle quali sono rilevate le prestazioni dei moduli
fotovoltaici, come definite nelle norme CEI EN 6090A-1;
e) Punto di connessione il punto della rete elettrica, di competenza
del gestore di rete, nel quale l'impianto fotovoltaico viene collegato alla rete
elettrica;
f) Data di entrata in esercizio di un impianto fotovoltaico la data,
comunicata dal soggetto responsabile, di cui alla lettera g), al gestore di rete
e al soggetto attuatore;
g) Soggetto responsabile il soggetto, avente i requisiti per
beneficiare dellincentivazione, responsabile della realizzazione e
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dellesercizio dellimpianto, nel rispetto delle disposizioni del presente
decreto, e che ha diritto a chiedere e ottenere le tariffe incentivanti;
h) Soggetto attuatore il soggetto che dispone delle modalit di
erogazione dellincentivazione;
i) Potenziamento l'intervento tecnologico eseguito su un impianto
entrato in esercizio da almeno cinque anni, tale da consentire una
produzione aggiuntiva dellimpianto medesimo, come definita alla lettera j);
l) Produzione aggiuntiva di un impianto Iaumento, ottenuto a seguito
di un potenziamento ed espresso in kWh, dellenergia elettrica prodotta
annualmente, di cui alla lettera c), rispetto alla produzione annua media
prima dellintervento, come definita alla lettera k);
m) Produzione annua media di un impianto la media aritmetica,
espressa in kWh, dei valori dellenergia elettrica effettivamente prodotta, di
cui alla lettera c), negli ultimi cinque anni solari, al netto di eventuali periodi di
fermata dellimpianto eccedenti le ordinarie esigenze manutentive;
n) Rifacimento totale l'intervento impiantistico-tecnologico eseguito
su un impianto entrato in esercizio da almeno venti anni che comporta la
sostituzione con componenti nuovi almeno di tutti i moduli fotovoltaici e del
gruppo di conversione della corrente CC/CA.
o) Potenza di picco: potenza erogata nel punto di potenza massima
alle condizioni standard;
p) Efficienza di conversione di un modulo: rapporto tra la potenza
massima del modulo ed il prodotto della sua superficie per la radiazione
solare, espresso come percentuale;
q) Quadro protezioni di campo: quadro in cui vengono convogliate le
terminazioni di tutte le stringhe e dove ne viene eseguita la messa in
parallelo;
r) Quadro di parallelo B.T.: quadro in cui eseguita la connessione in
parallelo di tutti gli inverters. Il quadro fornito di protezioni all'ingresso delle
linee AC degli inverters e all'uscita in monofase o trifase con interruttore
magnetotermico differenziale per la consegna in parallelo rete dell'impianto.
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s) Convertitore CC/CA (inverter): convertitore statico in cui effettuata
la conversione dell'energia elettrica da continua ad alternata, tramite un
ponte a semiconduttori, opportune apparecchiature di controllo, che
permettono di ottimizzare il rendimento del campo fotovoltaico e un
trasformatore.
4.2 Descrizione dellimpianto
Nel suo complesso si individuano tre sezioni di impianto fotovoltaico
completamente distinte.
Si proceder all'analisi sia delle sezioni dei due impianto da 176,4
kWp (che risultano essere identici), che di quella da 617,4 kWp. Gli impianti
fotovoltaici che si vogliono realizzare sono destinati a operare in parallelo alla
rete elettrica di distribuzione in Media tensione e connessi alla rete di utente.
Il dettaglio dei presidi elettrici riportato planimetricamente in Tav.
PD110
I vari campi fotovoltaici saranno costituiti da pannelli monocristallini.
La presente documentazione di progetto riguarda sia la sezione in
corrente alternata (lato a.c.), sia la sezione lato corrente continua (sezione
d.c.).
Per quanto riguarda i pannelli monocristallini abbiamo che
complessivamente (nei tre impianti) saranno installati 5544.
Per quanto riguarda l'impianto da 176,4 kWp saranno installati 1008
pannelli. I pannelli saranno suddivisi in stringhe da 14 pannelli ciascuna in
modo da ottenere, complessivamente, 72 stringhe. Su ogni inverter
monofase da 7,2 kWp insisteranno n 3 stringhe accoppiate in parallelo e
quindi complessivamente si avranno 24 inverter a servizio dei pannelli
monocristallini. Ogni powerblock dotato di n 6 inverter e
complessivamente saranno presenti n 4 strutture powerblock a servizio di
tale sezione di impianto (le due sezioni da 176,4 sono identiche dal punto di
vista dello schema di distribuzione).
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Per quanto riguarda l'impianto da 617,4 kWp saranno installati 3528
pannelli. I pannelli saranno suddivisi in stringhe da 14 pannelli ciascuna in
modo da ottenere, complessivamente, 252 stringhe. Su ogni inverter
monofase da 7,2 kWp insisteranno n 3 stringhe accoppiate in parallelo e
quindi complessivamente si avranno 84 inverter a servizio dei pannelli
monocristallini. Ogni powerblock dotato di n 6 inverter e
complessivamente saranno presenti n 14 strutture powerblock a servizio di
tale sezione di impianto
I generatori fotovoltaici saranno gestiti come sistema IT, ovvero con
nessun polo connesso a terra.
Ciascun Powerblock risulta essere dotato di un quadro di campo, con
le relative protezioni lato CC realizzato con carpenteria in poliestere a grado
di protezione IP65 e comunque opportunamente protetto contro gli agenti
atmosferici. I sottocampi cos ottenuti saranno collegati ai relativi inverters di
conversione CC/AC e successivamente si avr il quadro di parallelo nel
quale i sei inverter saranno parallelati a due a due (due inverter per ogni
fase).
In uscita dal quadro di parallelo i cavi si attesteranno al quadro di
protezione in a.c., (denominato quadro QP, di protezione PowerBlock),
dotato di protezione magnetotermica differenziale. Dal quadro QP, il cavo,
raggiunger il relativo quadro QGBT (QGBT1, QGBT2 e QGBT3) tramite
tubazione interrata.
Ai vari QGBT1, QGBT2 e QGBT3 si attesteranno tutti i cavi
provenienti dai relativi powerblock e da questi al relativo trasformatore
elevatore; il parallelo dei vari powerblock avverr sulla barratura principale
dei vari quadri QBT. Gli impianti (in ogni sezione) saranno suddivisi su due
locali, in uno avviene la trasformazione bt/MT, mentre la consegna avverr in
apposito locale di consegna ENEL.
Il parallelo dell'impianto fotovoltaico con la rete ENEL avverr in media
tensione e le caratteristiche e i componenti che costituiranno limpianto in a.c.
saranno descritti in dettaglio successivamente.
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La funzione di Protezione di Interfaccia con la rete sar prevista sul
dispositivo che funge anche da Dispositivo Generale, posto nella sezione
ricevitrice in Media Tensione. Le protezioni installate (dispositivo di
interfaccia dotato di Sistema di protezione di interfaccia, protezione di
rincalzo e dispositivo generale con associato il relativo Sistema di
Protezione) saranno conformi alla Norma CEI 0-16 e saranno tarate come
da indicazioni ENEL.
In fase di progettazione della sezione in a.c. abbiamo individuato una
specifica configurazione e di questa abbiamo verificato che i valori della
tensione e della corrente di ingresso al gruppo di conversione (inverter) siano
compatibili con quelli del generatore fotovoltaico, mentre i valori della
tensione e della frequenza in uscita siano compatibili con quelli della rete alla
quale viene connesso l'impianto. Ogni inverter basato sul sistema a
commutazione forzata, con tecnica PWM, privo di clock e di riferimenti
interni, in grado di operare in modo completamente automatico e di inseguire
il punto di massima potenza del generatore fotovoltaico.
La separazione galvanica fra gli impianti fotovoltaici e la rete ENEL
risulta essere effettuata dai trasformatori elevatori MT/bt, che fungono
appunto anche da separatori fra rete ENEL e impianto fotovoltaico.
L'impianto sar dotato di pi apparecchi che visualizzino la quantit di
energia prodotta dal generatore fotovoltaico e le rispettive ore di
funzionamento.
Gli schemi elettrici relativi alle apparecchiature costituenti limpianto
sono riportati in Tav.PD100 ed in All.5.
4.3 Specifiche tecniche dei componenti
4.3.1 Moduli fotovoltaici
I moduli fotovoltaici scelti per il progetto saranno del tipo in silicio
mono e policristallino. Le caratteristiche che seguono si riferiscono alle
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condizioni standard (norme CEI EN 904/1-2-3 Radiazione incidente 1kW/mq;
temperatura della cella = 25C; massa d'aria = 1,5).

Modello SUN EARTH 175 WP
Tipo Silicio monocristallino ad alta
efficienza
Potenza di picco 175 Wp
Tens. Al punto di max
potenza
36 V (Vmp)
Corr. Al punto di max
potenza
4,87 A (Imp)
Tensione a vuoto 44,4 V (Voc)
Corrente di corto circuito 5,21 A (Isc)
Lunghezza 1580 mm
Larghezza 808 mm
Spessore (solo cornice) 46 mm
Peso 16 Kg
Cornice Alluminio anodizzato
Tabella 1 Specifiche tecniche pannelli monocristallini

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4.3.2 Stringhe
La stringa sar costituita dalla serie di n 14 moduli fotovoltaici
Numero moduli 14
Potenza di picco stringa 2.450 Wp
Tens. Al punto di max
potenza
504 V (Vmp)
Corr. Al punto di max
potenza
4,87 A (Imp)
Tensione a vuoto 621,6 V (Voc)
Corrente di corto circuito 5,21 A (Isc)
Superficie 17,87 m
2
Spessore (solo cornice) 46 mm
Tabella 2 Caratteristiche delle Stringhe di pannelli Monocristallini
4.3.3 Sottocampi
I sottocampi sono costituiti dal parallelo di n 3 stringhe
Numero stringhe 3
Potenza di picco
sottocampo
7.350 Wp
Tens. Al punto di max
potenza
504 V (Vmp)
Corr. Al punto di max
potenza
14,61 A (Imp)
Tensione a vuoto 621,6 V (Voc)
Corrente di corto circuito 15,63 A (Isc)
Tabella 3 - Caratteristiche dei Sottocampi di pannelli Monocristallini

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I valori di tensione alle varie temperature di funzionamento (minima,
massima e desercizio) rientrano nel range di accettabilit ammesso
dallinverter. I moduli saranno forniti di diodi di by-pass. Ogni stringa di
moduli sar munita di diodo di blocco per isolare ogni stringa dalle altre in
caso di accidentali ombreggiamenti, guasti etc.
4.3.4 PowerBlock
Ogni fase riceve il contributo di due inverter in parallelo
Numero stringhe 6
Numero inverter 2
Potenza di picco
sottocampo
14.700 Wp (per ogni
fase)
Tens. Al punto di max
potenza
504 V (Vmp)
Corr. Al punto di max
potenza
29,22 A (Imp)
Tensione a vuoto 621,6 V (Voc)
Corrente di corto circuito 31,26 A (Isc)
Tabella 4 Collegamento PowerBlock per pannelli Monocristallini

4.3.5 Convertitore statico CC/CA (inverter)
Gli inverter saranno alloggiati in una zona apposita allinterno del
Powerblock. Ogni Powerblock avr a bordo sei inverter. I sei inverter saranno
collegati in parallelo (due per ogni fase).
Il collegamento in parallelo delle uscite in alternata sar realizzato
allinterno del quadro di parallelo come da schema allegato.
L'inverter sar dotato di un display alfanumerico sul quale sar
possibile evidenziare i parametri elettrici di funzionamento pi importanti.
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Tipo PLATINUM 7200TL

Dati generali
Rendimento massimo 98.60 % (euro 97,6%)
Tipo di raffreddamento Ventilazione naturale
(forzata al picco
massimo)
Grado di protezione IP66
Dimensioni 720x320x250 mm
Peso 29 Kg
Temperatura di lavoro -20 / +60C
Umidit relativa 0 / 100%

Ingresso CC
Potenza generatore FV 7200 - 8100 W
Tensione di lavoro 351 710V sotto carico
Tensione massima d'ingresso 880V
Corrente Massima ingresso 21,0A

Uscita CA
Tensione nominale di rete 230V, +/-20%
Frequenza nominale 50 Hz
Potenza nominale di uscita Pnom 6.300 W
Potenza di picco 6.900 W
Corrente Nominale 27,4A
Corrente Massima 30A
Fattore di Potenza 1

Protezioni
Protezione da sovratensioni DC Integrate
Protezione contro l'inversione di
polarit
Integrata
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Tipo PLATINUM 7200TL
Isolamento galvanico NON presente
Tabella 5 - Caratteristiche Inverter
4.3.6 Posizione sezione misure/acquisizione dati/sistema di
controllo
Allinterno dei vari Power-Block saranno installati i sei inverter. Il luogo
di alloggiamento dei vari inverter sar dotato di una sezione dedicata a tutte
le apparecchiature di misura e controllo dell'impianto.
Tutti gli inverter presenti saranno collegati tra loro tramite rete seriale
RS485. I vari Power-Block saranno divisi in gruppi; ogni gruppo (costituito da
circa 8 Power-Block), oltre ad avere tutti i vari power-block collegati fra loro,
sar collegato al relativo Webmaster. I quattro webmaster saranno inoltre
collegati al Master Webmaster che permetter di gestire e monitorare il
funzionamento di tutto limpianto, tramite PC. Il PC potr essere posizionato
anche nella sede della propriet per monitore il funzionamento dell'impianto
in telegestione.

4.3.7 Impianto di messa a terra
La messa a terra di tutte le masse e masse estranee delle
apparecchiature dell'impianto fotovoltaico sar eseguita secondo la
normativa vigente realizzando dei collettori di equipotenzialit a cui si
attesteranno i conduttori di equipotenzializzazione.
Ogni power-block sar dotato di proprio impianto di terra fisicamente
connesso con quello a servizio di tutti gli altri power-block, in modo da creare
una rete di terra unica per tutto il campo fotovoltaico. I vari impianti di terra
presenti (per i tre impianti) saranno collegati fra di loro.
I conduttori equipotenziali principali saranno del tipo N07V-K
giallo/verde e avranno una sezione non inferiore a met di quella del
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conduttore di protezione pi elevata dellimpianto, con un minimo di 6 mm2 e
un massimo di 25 mm2. Dai collettori equipotenziali saranno realizzati i
collegamenti con l'impianto di terra esistente mediante corda del tipo N07V-K
giallo/verde di opportuna sezione. Le cornici dei pannelli fotovoltaici saranno
messe a terra.

4.3.8 Protezione scariche atmosferiche
La struttura dell'impianto del tipo a terra, quindi per quanto riguarda
il rischio di Fulminazione Diretto si valuter esclusivamente il rischio dovuto
alla perdita di vite umane (R1), considerando economicamente non
conveniente il costo per l'eventuale realizzazione dell'LPS (considerati gli
elevati costi di realizzazione dell'LPS). Considerando il numero di fulmini
all'anno per chilometro quadrato (Nt) presenti nel comune di Rio Marina (LI)
Nt=1,5 e in base alle caratteristiche geometriche dell'impianto in oggetto
(considerando di avere un unico impianto, quindi in condizioni peggiorative),
si ha che il perimetro di circa 1.100 m e area occupata circa 40.400 m
2
,
basandoci su tabelle presenti in bibliografia possiamo affermare che il valore
del rischio R1 presente tollerabile e non si deve prevedere l'installazione di
LPS. Per quanto riguarda la protezione degli apparecchi dal rischio di
Fulminazione di tipo Indiretto si prevede di installare SPD di adeguate
caratteristiche sia su ogni quadro di parallelo (lato d.c.), sia sul quadro
generale di bassa tensione QBT (lato a.c.), nelle posizioni indicate nelle
planimetria e elaborati grafici allegati.
4.4 Verifiche e Misure
Limpianto fotovoltaico e i relativi componenti saranno realizzati nel
rispetto delle norme tecniche vigenti.
I sistemi di misura dellenergia elettrica prodotta e immessa in rete
saranno DUE, collocati alluscita di ciascun gruppo di trasformazione bt/Mt,
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nella sezione in Media Tensione e saranno idonei a consentire la telelettura
della misura dellenergia elettrica prodotta e di quella immessa in rete nel
caso in cui il soggetto responsabile intenda avvalersi del gestore di rete cui
l'impianto collegato per il servizio di misura. Le verifiche di cui sopra
dovranno essere effettuate, a lavori ultimati, dallinstallatore dellimpianto,
che dovr essere in possesso di tutti i requisiti previsti dalle leggi in materia e
dovr emettere una dichiarazione, firmata e siglata in ogni parte, che attesti
l'esito delle verifiche e la data in cui le predette sono state effettuate.
Al termine dei lavori linstallatore dellimpianto effettuer le seguenti
verifiche tecnico-funzionali:
1. corretto funzionamento dellimpianto fotovoltaico nelle diverse
condizioni di potenza generata e nelle varie modalit previste dal
gruppo di conversione (accensione, spegnimento, mancanza rete,
ecc.);
2. continuit elettrica e connessioni tra moduli;
3. messa a terra di masse e scaricatori;
4. isolamento dei circuiti elettrici dalle masse;

Limpianto dovr essere realizzato con componenti che assicurino
l'osservanza delle due seguenti condizioni:

a) condizione da verificare: Pcc > 0,85*Pnom *I / ISTC;
in cui:
1. Pcc la potenza in corrente continua misurata all'uscita del
generatore fotovoltaico, con precisione migliore del 2%;
2. Pnom la potenza nominale del generatore fotovoltaico;
3. I l'irraggiamento [W/m] misurato sul piano dei moduli, con
precisione migliore del 3%;
4. ISTC, pari a 1000 W/m, l'irraggiamento in condizioni di prova
standard;
5. Tale condizione deve essere verificata per I > 600 W/m.

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b) condizione da verificare: Pca > 0,9*Pcc.
in cui:
1. Pca la potenza attiva in corrente alternata misurata all'uscita
del gruppo di conversione della corrente generata dai moduli
fotovoltaici continua in corrente alternata, con precisione
migliore del 2%.
La misura della potenza Pcc e della potenza Pca deve essere
effettuata in condizioni di irraggiamento (I) sul piano dei moduli superiore a
600 W/m.
Qualora nel corso di detta misura venga rilevata una temperatura di
lavoro dei moduli, misurata sulla faccia posteriore dei medesimi, superiore a
40 C, ammessa la correzione in temperatura della potenza stessa. In
questo caso la condizione a) precedente diventa:
a) Pcc > (1 - Ptpv - 0,08) * Pnom * I / ISTC
Ove Ptpv indica le perdite termiche del generatore fotovoltaico
(desunte dai fogli di dati dei moduli), mentre tutte le altre perdite del
generatore stesso (ottiche, resistive, caduta sui diodi, difetti di
accoppiamento) sono tipicamente assunte pari all'8%.
Le perdite termiche del generatore fotovoltaico Ptpv, nota la
temperatura delle celle fotovoltaiche Tcel, possono essere determinate da:
1. Ptpv = (Tcel - 25) * / 100
oppure, nota la temperatura ambiente Tamb da:
2. Ptpv = [Tamb - 25 + (NOCT - 20) * I / 800] * / 100
in cui:
3. : Coefficiente di temperatura di potenza (parametro,
fornito dal costruttore, per moduli in silicio cristallino
tipicamente pari a 0,40,5 %/C).
4. NOCT: Temperatura nominale di lavoro della cella
(parametro, fornito dal costruttore, tipicamente pari a
4050C, ma pu arrivare a 60 C per moduli in
vetrocamera).
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5. Tamb: Temperatura ambiente; nel caso di impianti in cui
una faccia del modulo sia esposta allesterno e laltra faccia
sia esposta allinterno di un edificio (come accade nei
lucernai a tetto), la temperatura da considerare sar la
media tra le due temperature.
6. Tcel: la temperatura delle celle di un modulo
fotovoltaico; pu essere misurata mediante un sensore
termoresistivo (PT100) attaccato sul retro del modulo.
4.4.1 Norme tecniche di riferimento
CEI EN 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente
continua
CEI EN 11-20: Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di
continuit collegati a reti di I e II categoria
CEI EN 60904-1: Dispositivi fotovoltaici Parte 1: misura delle
caratteristiche fotovoltaici tensione- corrente
CEI EN 60904-2: Dispositivi fotovoltaici Parte 2: prescrizione per le
celle fotovoltaiche di riferimento
CEI EN 60904-3: Dispositivi fotovoltaici Parte 3: principi di misura
per sistemi solari fotovoltaici e uso terrestre e irraggiamento spettrale
di riferimento
CEI EN 61727: Sistemi fotovoltaici Caratteristiche dellinterfaccia di
raccordo con la rete
CEI EN 61215: Moduli fotovoltaici in silicio cristallino per applicazioni
terrestri. Qualifica del progetto e omologazione del tipo
CEI EN 61000-3-2. Compatibilit elettromagnetica (EMC) parte 3:
Limiti Sezioni 2: Limiti per le emissioni di corrente armonica
(apparecchiature con corrente di ingresso = 16 A per fase)
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CEI EN 60555-1: Disturbi nelle reti di alimentazione prodotti da
apparecchi elettrodomestici e da e equipaggiamenti elettrici simili
Parte 1: definizioni
CEI EN 60439-1-2-3: Apparecchiature assiepate di protezione e
manovra per bassa tensione
CEI EN 60445: individuazione dei morsetti e degli apparecchi e delle
estremit dei conduttori designati e regole generali per un sistema
alfanumerico
CEI EN 60529: gradi di protezione degli involucri
CEI EN 60099-1-2: Scaricatori
CEI 20-19: Cavi isolati con gomma con tensione nominale non
superiore a 450/750 V
CEI 20-20: Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non
superiore a 450/750 V
CEI 81-1: Protezione delle strutture contro i fulmini
CEI 81-3: Valori medi del numero di fulmini a terra per anno e per
chilometro quadrato
CEI 81-4: Valutazione del rischio dovuto al fulmine
CEI 0-2: Guida per la definizione della documentazione di progetto
per impianti elettrici
CEI 0-3: Guida per la compilazione della documentazione per la le e
n. 46/90
UNI 10349: Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati
climatici.
CEI EN 61724: Rilievo delle prestazioni dei sistemi fotovoltaici. Linee
guida per la misura, lo scambio e l'analisi dei dati
IEC 60364-7-712: Electrical installations of buildings -Part 7-712:
Requirements for special installations or locations Solar
photovoltaic power supply systems.
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4.5 Descrizione Componenti
4.5.1 PowerBlock
Ogni PowerBlock sar collegato all'altro con una tubazione di tipo
corrugato HD/PE, interrata, che collegher i vari PowerBlock sulla relativa
cabina di trasformazione.
Da ogni PowerBlock, tramite la tubazione interrata, partir un cavo
unipolare (o multipolare) del tipo FG70-R che andr ad attestarsi su un
quadro di bassa tensione (QBT) da posizionare nei pressi del trasformatore
elevatore (bt/MT). Complessivamente saranno installate tre cabine di
trasformazione (una per ogni sezione di impianto); su un trasformatore
insisteranno 14 PowerBlock, mentre sugli altri due trasformatori si
attesteranno 4 PowerBlock ciascuno.
Sulla cabina di trasformazione 1 si attesteranno 14 PowerBlock. per
una potenza complessiva su ogni cabina pari a 617,4 kW.
Il trasformatore installato avr una potenza di targa di 1000 kVA e sar
in resina.
I PowerBlock si attesteranno sul quadro generale di bassa tensione
QGBT1, il parallelo delle linee provenienti dai vari PowerBlock sar effettuato
sulla barratura generale del quadro.
Il trasformatore avr, sull'uscita, la protezione della sezione in media
tensione. La cella di media tensione, presente nel locale di trasformazione,
sar dotata di Sistema di Protezione Generale e di Interfaccia conforme alla
CEI 0-16.
Dalla cabina di trasformazione MT/bt, in uscita dalle celle di media
tensione, partiranno i cavi in media tensione del tipo RG7H1R/18-30 kV,
posati in cavidotti interrati, che raggiungeranno la cabina dove si effettuer
l'allaccio con la rete ENEL. Nella cabina dove si effettuer l'allacciamento
con la rete ENEL saranno presenti le celle di media tensione a protezione
delle condutture in media tensione in partenza.
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Sulla cabina di trasformazione 2 si attesteranno 4 PowerBlock. per
una potenza complessiva su ogni cabina pari a 176,4 kW.
Il trasformatore installato avr una potenza di targa di 315 kVA e sar
in resina.
I PowerBlock si attesteranno sul quadro generale di bassa tensione
QGBT2, il parallelo delle linee provenienti dai vari PowerBlock sar effettuato
sulla barratura generale del quadro.
Il trasformatore avr, sull'uscita, la protezione della sezione in media
tensione. La cella di media tensione, presente nel locale di trasformazione,
sar dotata di Sistema di Protezione Generale e di Interfaccia conforme alla
CEI 0-16.
Dalla cabina di trasformazione MT/bt, in uscita dalle celle di media
tensione, partiranno i cavi in media tensione del tipo RG7H1R/18-30 kV,
posati in cavidotti interrati, che raggiungeranno la cabina dove si effettuer
l'allaccio con la rete ENEL. Nella cabina dove si effettuer l'allacciamento
con la rete ENEL saranno presenti le celle di media tensione a protezione
delle condutture in media tensione in partenza.
Sulla cabina di trasformazione 3 si attesteranno 4 PowerBlock. per
una potenza complessiva su ogni cabina pari a 176,4 kW.
Il trasformatore installato avr una potenza di targa di 315 kVA e sar
in resina.
I PowerBlock si attesteranno sul quadro generale di bassa tensione
QGBT3, il parallelo delle linee provenienti dai vari PowerBlock sar effettuato
sulla barratura generale del quadro.
Il trasformatore avr, sull'uscita, la protezione della sezione in media
tensione. La cella di media tensione, presente nel locale di trasformazione,
sar dotata di Sistema di Protezione Generale e di Interfaccia conforme alla
CEI 0-16.
Dalla cabina di trasformazione MT/bt, in uscita dalle celle di media
tensione, partiranno i cavi in media tensione del tipo RG7H1R/18-30 kV,
posati in cavidotti interrati, che raggiungeranno la cabina dove si effettuer
l'allaccio con la rete ENEL. Nella cabina dove si effettuer l'allacciamento
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con la rete ENEL saranno presenti le celle di media tensione a protezione
delle condutture in media tensione in partenza.
Le ubicazioni di tutte le apparecchiature elettriche: PowerBlock,
Trasformatori, Cabina Elettrica, sono individuate nella Tav.PD110.
I collegamenti tra le apparecchiature elettriche a servizio dellimpianto
saranno realizzate per mezzo di cavi idonei che correranno allinterno di
cavidotti dotati delle opportune protezioni e saranno dotati di adeguati
pozzetti di ispezione.

4.5.2 Quadri
QUADRO DI CAMPO E QUADRO DI PARALLELO
Il quadro di campo e il quadro di parallelo risulteranno essere installati
su tutte e tre le sezioni di impianto e saranno installati all'interno dei vari
PowerBlock. Il quadro di campo ha la funzione di raccogliere i cavi che
provengono dalle varie stringhe. Sul quadro di campo si troveranno sia gli
scaricatori per la protezione contro le sovratensione dei vari moduli, che i
sezionatori di campo. Dai morsetti di uscita del quadro di campo si derivano i
cavi che si attesteranno sui relativi inverter. Su ogni PowerBlock saranno
presenti sei inverter monofase.
Gli inverter presenti sul PowerBlock saranno messi in parallelo sul
quadro di parallelo, in modo da ottenere una configurazione trifase.
Sul quadro di parallelo si troveranno sia interruttori di manovra che
apparecchiature per la protezione dell'impianto dal sovraccarico e dal corto
circuito.

QUADRO QP PROTEZIONE POWERBLOCK
In partenza da ogni Powerblock si installer un quadro al cui interno si
avr un interruttore magnetotermico differenziale (in classe A) a protezione
del cavo del tipo FG70-R 0,6/1kV che si collegher al relativo quadro QGBT.
All'interno dello stesso quadro si installer un SPD a protezione dell'inverter
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(per evitare che si possa avere ingresso di sovratensioni indirette dal lato bt,
in corrente alternata).

QUADRO QGBT1, QBT2 E QGBT3 (locale di trasformazione)
In ognuna delle TRE cabine di trasformazione bt/MT (ciascuna relativa
a una sezione di impianto) sar realizzato un quadro per la protezione dei
cavi provenienti dai PowerBlock e per effettuare il parallelo dei vari
PowerBlock. Il quadro sar realizzato con carpenteria metallica, del tipo ad
armadio autoportante con grado di protezione IP30. Il quadro dovr essere
dotato di tutte le apparecchiature necessarie per fornire il quadro completo e
a regola darte. Il quadro dovr essere dotato di regolare certificazione
secondo la CEI 17-13/1.
I conduttori per il cablaggio interno saranno del tipo non propagante
lincendio, come prescrive la norma CEI 20-22 e saranno collegati ad
apposite morsettiere o direttamente sugli apparecchi. I conduttori di
cablaggio dovranno essere contenuti in canalette in PVC autoestinguente di
opportune dimensioni. La colorazione dei conduttori di cablaggio dovr
seguire un determinato codice che ne permetta la immediata classificazione
al sistema di appartenenza (es. se circuito di potenza, comando, ausiliari).
Le giunzioni allinterno dei quadri devono essere evitate.
Dovranno essere prese tutte le precauzione per la protezione dei
contatti diretti (vedi paragrafo 5) e le parti attive dovranno essere protette da
isolante asportabile solo mediante distruzione, non sono accettate quindi
vernici o resine sintetiche da applicare sulle parti attive.
Per le parti terminali delle condutture si dovranno utilizzare capicorda
isolati.
Le apparecchiature saranno del tipo modulare adatte per il montaggio
a scatto su barra DIN, con caratteristiche uguali a quelle riportate sugli
schemi unifilari allegati. La dimensione della carpenteria dovr essere tale da
mantenere un margine vuoto e disponibile per future evoluzioni dellimpianto,
pertanto lo spazio occupato dalle apparecchiature non dovr essere
superiore al 75% del volume del quadro.
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Sar necessario posizionare sul fronte quadro targhette con
lindicazione chiara e indelebile delle funzioni dogni singola apparecchiatura,
nonch una targhetta riportante il nome dellinstallatore e tutti i dati
caratteristici del quadro come da normativa.
La protezione contro i sovraccarichi e i cortocircuiti deve essere
effettuata in ottemperanza alle prescrizioni delle norme CEI 64.8 cap.VI, in
particolare il coordinamento sar realizzato nel rispetto delle condizioni
precedentemente dette
Gli interruttori automatici magnetotermici avranno un potere
dinterruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito presunta nel punto
dinstallazione e indicata negli schemi di progetto.
Gli schemi dei quadri elettrici sono riportati in Appendice alla presente
relazione e pi completamente in All.5.

4.5.3 Cavi
Le sezioni dei conduttori saranno scelte in funzione della corrente
nominale del carico alimentato, del dispositivo di protezione installato a
monte, delleventuale coefficiente di riduzione per tenere conto di problemi di
stipamento nelle tubazioni o nei canali e della caduta di tensione massima
ammissibile che, come stabilisce la norma 64.8, in condizioni ordinarie di
funzionamento non deve mai superare il 4% della tensione nominale nel
punto di consegna.
I conduttori da porre in opera dovranno possedere caratteristiche di
non propagazione dellincendio, in conformit alla norma CEI 20-22 e in
base alle modalit di posa, individuate nellambiente in esame,
simpiegheranno i seguenti tipi:
1. Posa interrata (cavi MT): RG7H1R - 18/30 kV;
2. Posa interrata: FG70R o FG7R - 0,6/1kV;
3. Posa in tubo PVC o canaletta PVC a parete o sotto traccia: FROR
o FG70R;
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4. Posa interrata (cavi che vanno dai Powerblock fino ai trasformatori
elevatori): FG70H2R 0,6/1kV;
I conduttori unipolari impiegati nellesecuzione degli impianti devono
essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle
dunificazione CEI-UNEL 00722 e 00712 In particolare:
- blu chiaro per il conduttore di neutro;
- giallo/verde per i conduttori di protezione ed equipotenziali.
- i conduttori di fase, devono essere contraddistinti in modo
univoco dai colori: nero, grigio e marrone.
Qualora si preveda lesistenza di circuiti appartenenti a sistemi elettrici
diversi, questi devono essere protetti da tubi diversi e far capo a cassette
separate. Tuttavia ammesso collocare i cavi nello stesso tubo e far capo
alle stesse cassette, purch essi siano isolati per la tensione pi elevata e le
singole cassette siano internamente munite di diaframmi, amovibili se non
per mezzo dattrezzo, tra i morsetti destinati a serrare conduttori appartenenti
a sistemi elettrici diversi.
I carichi devono essere opportunamente equilibrati sulle fasi, in modo
tale che il massimo grado di squilibrio ad impianto completamente
funzionante non superi il 20% tra le fasi.
La sezione del conduttore di neutro sar pari a quella del condutore di
fase se la sezione della fase inferiore a 16 mm
2
o (per qualunque altra
sezione della fase) se il circuito monofase. Nel caso in cui la sezione del
conduttore di fase sia maggiore di 16 mm
2
il neutro potr avere una sezione
pari alla met di quella della fase e in ogni caso mai al di sotto di 16 mm
2
.
Durante la posa delle condutture si dovr fare attenzione ad evitare sforzi di
trazione eccessivi e alla formazione di raggi di curvatura inferiori a quelli
ammessi dalla Norma.
Le riduzioni della sezione delle condutture, senza una adeguata
protezione nel punto di variazione di sezione, non sono ammesse a meno
che la derivazione non abbia una lunghezza inferiore a 3 metri, sia lontana
da materiali combustibili e il rischio di corto circuito sia ridotto al minimo.
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4.5.4 Cabina elettrica e Trasformatori
La sezione di media tensione risulta essere cos strutturata:
Si avranno tre locali di trasformazione bt/MT, ai quali arriveranno tutti i
cavi in partenza dai Powerblock presenti in campo che saranno posti in
parallelo sul quadro QGBT. In ognuno dei tre locali sar presente un
trasformatore elevatore (la cui taglia stata indicata ai paragrafi precedenti)
dal quale partiranno i cavi in media tensione che raggiungeranno i relativi
locali di consegna, nei quali si effettuer il parallelo con la rete ENEL.
I dettagli grafici delle apparecchiature sono riportate in Appendice al
presente elaborato, la loro ubicazione riportata in Tav. PD110.
Nei relativi locali di consegna saranno presenti le celle di media
tensione (una per ogni sezione di impianto) al cui interno si troveranno le
apparecchiature classificate come Dispositivo Generale e Dispositivo di
Interfaccia, dotate della Sistema di Protezione e della Sistema di Protezione
di Interfaccia come indicato nella CE 0-16, inoltre sar presente il Dispositivo
di rincalzo. Per chiarimenti si veda lo schema di distribuzione allegato.
- Sezione media tensione
La sezione media tensione, sar costituita da quadri di media tensione
composti da celle dotate di protezioni (interruttori motorizzati) e di interruttore
di manovra isolati in vuoto o in SF6.
Il dimensionamento delle linea MT sar eseguito in base al valore
della corrente di cortocircuito simmetrica lato MT ed al tempo di eliminazione
del guasto, rispetto alla massima energia specifica passante sopportabile dal
cavo.

- Apparecchiature di media tensione
Quadro di media tensione isolato in gas, in esecuzione senza perdita
di continuit d'esercizio, a semplice sistema di sbarra, esente da
manutenzione, insensibile alle condizioni climatiche, ermeticit garantita a
vita (interruttore di durata E2-M1), completamente certificato, ampliabile,
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nessun lavoro col gas per il montaggio e ampliamento, montaggio
semplificato, allacciamento cavi MT dal fronte.
Il quadro dovr essere esente da manutenzione a vita, completamente
certificato e isolato in gas SF6.
La capsula di contenimento del gas SF6 sar completamente saldata
(esente da guarnizioni) quindi ermetica secondo IEC 60694. La capsula sar
costruita in acciaio inox.
Gli isolatori passanti, cos come tutti gli organi di manovra, saranno
saldati direttamente sulla capsula di contenimento SF6 (esenti da
guarnizioni).
Lermeticit del quadro sar garantita per un periodo > di 30 anni.
I pannelli singoli verranno affiancati e collegati per mezzo di sbarre
omnibus isolate allesterno delle capsule di contenimento del gas SF6.
Non saranno necessari lavori con il gas SF6 nella fase di montaggio,
ampliamento ed esercizio del quadro.
I comandi del sezionatore a 3 posizioni e dellinterruttore integrato in
gas saranno posti allesterno della capsula SF6 e facilmente accessibili. I
comandi, cos come gli apparecchi, saranno garantiti esenti da
manutenzione.
Trasformatori di corrente e di tensione devono essere alloggiati
allesterno della capsula in SF6. I cavi allacciati dal fronte.
Non sono ammesse segregazioni isolanti: classe delle segregazioni
PM secondo CEI EN 62271-200.

Interruttore in gas secondo IEC 62271-100, classe M1-E2-C1
I quadri MT saranno equipaggiati con interruttore secondo IEC 62271-
100, classe M1-E2-C1, con tecnica di interruzione dell'arco rotante.
Gli interruttori sono equipaggiati con:
Chiusura manuale a mezzo leva, apertura ad accumulo di energia,
comandi manuali; opzionale: a motore.
Sganciatore di apertura oppure opzionale : dispositivo di minima
tensione.
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Contatti aux con 2NA + 2NC + 2 scambio, opzionale 7NA + 7NC + 2
scambio.
Contamanovre opzionale
Indicatori meccanici interruttore aperto/chiuso.

Interruttore di manovra sezionatore a tre posizioni secondo IEC62271-
103 e IEC62271-105
Il sezionatore dovr essere realizzato secondo IEC62271-103 e
IEC62271-105 in classe M1-E3 del tipo a tre posizioni racchiuso in un
involucro in acciaio isolato in gas SF6 con possibilit di controllo della
presenza del gas.
Le posizioni del sezionatore sono CHIUSO SU LINEA - APERTO -
CHIUSO SU TERRA con comando indipendente dalloperatore.
La costruzione del sezionatore impedisce la chiusura contemporanea
su linea e su terra senza luso di blocchi a chiave.
Nel pannello sezionatore, il sezionatore sottocarico a 3 posizioni a
comando manuale (opzione per comando a motore).
Nel pannello sezionatore con fusibili, lapertura del sezionatore a 3
posizioni collegata ai fusibili ad alto potere di rottura ed il comando
manuale (ad accumulo di energia solo per lo sgancio).
Il sezionatore sottocarico e il sezionatore di terra sono facili da
manovrare e sono interbloccati meccanicamente. Il comparto fusibili cos
come laccesso ai cavi MT sono possibili solo a derivazione chiuso a terra.

Comparto cavi
Lingresso cavi accessibile dal fronte.
La porta cavi MT accessibile solo con derivazione chiusa a terra.
Le terminazioni cavo sono studiate per poter accettare qualsiasi tipo di
terminale a T. La prova cavi possibile direttamente sul terminale a T senza
scollegamento dei cavi stessi.
Trasformatori di corrente e di tensione
Trasformatori di corrente
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I trasformatori di corrente sono del tipo toroidale trifasi monoblocco.
Sono montati allesterno della capsula SF6 a potenziale di terra, direttamente
sugli isolatori passanti della derivazione. E possibile montare TA toroidali
anche sui cavi di derivazione.
Trasformatori di tensione
I trasformatori di tensione sono del tipo metallicamente incapsulati.
Essi sono estraibili e vengono alloggiati allesterno della capsula SF6 sia
sulla derivazione che sulle sbarre omnibus.
I trasformatori di corrente e tensione per le celle misura possono
essere del tipo convenzionale o del tipo combinato.
Segregazioni metalliche secondo IEC62271-200 classe PM


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Il quadro sar previsto con separazioni metalliche tipo sendzimir-
galvanised in classe PM secondo IEC62271-200 e/o in acciaio INOX.
Sbarre omnibus
Le sbarre omnibus sono collocate allesterno della capsula SF6 e sono
metallicamente segregate, in classe PM secondo IEC62271-200, dal resto
del quadro.
Le sbarre omnibus consistono in tondi di rame con isolamento in
gomma siliconica. E possibile lampliamento senza lavori col gas SF6.
Carpenterie
Le carpenterie sono di lamiera Senzdimir zincate. Le parti frontali sono
trattate con verniciatura a polvere di tonalit grigio chiaro.
Per lallacciamento cavi ogni cella munita di piastre di ancoraggio
orientabili in larghezza e profondit.
Fusibili
Le camere portafusibili sono unipolari e collocate allesterno della
capsula SF6. Le stesse sono accessibili con derivazione chiusa a terra.
Gli scomparti fusibili saranno classificati LSC2A PM secondo CEI EN
62271-200.
Lampade di presenza tensione
Il quadro provvisto di prese capacitive per indicatori di presenza
tensione


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Dati tecnici
Tensione nominale (kV) 10 24
Tensione di esercizio (kV) 10 20
Tensione di prova:
Ad impulso (kV) 75 125
A frequenza industriale (kV) 28 50
Frequenza (Hz) 50 50
Corrente nominale delle sbarre (A) 630 630
Corrente nominale alimentazioni (A) 630 630
Corrente nominale cella RK (Linea) (A) 400/630 400/630
Corrente nominale cella TR (Trasformatore) (A) 200 200
Potere di stabilimento nominale
per derivazione linea (kA) 50 40
per derivazione trasformatore (kA) 25 25
per interruttore (kA) 50 40
Corrente di c.to c.to per 1 sec. (kA) 20 16
Isolamento SF6 < 0,5 bar

Sezione di trasformazione
La sezione di media tensione risulta essere cos strutturata:
Si avranno tre locali di trasformazione bt/MT, ai quali arriveranno tutti i
cavi in partenza dai Powerblock presenti in campo che saranno posti in
parallelo sul quadro QGBT. In ognuno dei tre locali sar presente un
trasformatore elevatore (la cui taglia stata indicata ai paragrafi precedenti)
dal quale partiranno i cavi in media tensione che raggiungeranno i relativi
locali di consegna, nei quali si effettuer il parallelo con la rete ENEL.
I dettagli grafici delle apparecchiature sono riportate in Appendice al
presente elaborato, la loro ubicazione riportata in Tav. PD110.
Nei relativi locali di consegna saranno presenti le celle di media
tensione (una per ogni sezione di impianto) al cui interno si troveranno le
apparecchiature classificate come Dispositivo Generale e Dispositivo di
Interfaccia, dotate della Sistema di Protezione e della Sistema di Protezione
di Interfaccia come indicato nella CE 0-16, inoltre sar presente il Dispositivo
di rincalzo. Per chiarimenti si veda lo schema di distribuzione allegato.
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- Sezione media tensione
La sezione media tensione, sar costituita da quadri di media tensione
composti da celle dotate di protezioni (interruttori motorizzati) e di interruttore
di manovra isolati in vuoto o in SF6.
Il dimensionamento delle linea MT sar eseguito in base al valore
della corrente di cortocircuito simmetrica lato MT ed al tempo di eliminazione
del guasto, rispetto alla massima energia specifica passante sopportabile dal
cavo.

- Apparecchiature di media tensione
Quadro di media tensione isolato in gas, in esecuzione senza perdita
di continuit d'esercizio, a semplice sistema di sbarra, esente da
manutenzione, insensibile alle condizioni climatiche, ermeticit garantita a
vita (interruttore di durata E2-M1), completamente certificato, ampliabile,
nessun lavoro col gas per il montaggio e ampliamento, montaggio
semplificato, allacciamento cavi MT dal fronte.
Il quadro dovr essere esente da manutenzione a vita, completamente
certificato e isolato in gas SF6.
La capsula di contenimento del gas SF6 sar completamente saldata
(esente da guarnizioni) quindi ermetica secondo IEC 60694. La capsula sar
costruita in acciaio inox.
Gli isolatori passanti, cos come tutti gli organi di manovra, saranno
saldati direttamente sulla capsula di contenimento SF6 (esenti da
guarnizioni).
Lermeticit del quadro sar garantita per un periodo > di 30 anni.
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I pannelli singoli verranno affiancati e collegati per mezzo di sbarre
omnibus isolate allesterno delle capsule di contenimento del gas SF6.
Non saranno necessari lavori con il gas SF6 nella fase di montaggio,
ampliamento ed esercizio del quadro.
I comandi del sezionatore a 3 posizioni e dellinterruttore integrato in
gas saranno posti allesterno della capsula SF6 e facilmente accessibili. I
comandi, cos come gli apparecchi, saranno garantiti esenti da
manutenzione.
Trasformatori di corrente e di tensione devono essere alloggiati
allesterno della capsula in SF6. I cavi allacciati dal fronte.
Non sono ammesse segregazioni isolanti: classe delle segregazioni
PM secondo CEI EN 62271-200.

Interruttore in gas secondo IEC 62271-100, classe M1-E2-C1
I quadri MT saranno equipaggiati con interruttore secondo IEC 62271-
100, classe M1-E2-C1, con tecnica di interruzione dell'arco rotante.
Gli interruttori sono equipaggiati con:
Chiusura manuale a mezzo leva, apertura ad accumulo di energia,
comandi manuali; opzionale: a motore.
Sganciatore di apertura oppure opzionale : dispositivo di minima
tensione.
Contatti aux con 2NA + 2NC + 2 scambio, opzionale 7NA + 7NC + 2
scambio.
Contamanovre opzionale
Indicatori meccanici interruttore aperto/chiuso.

Interruttore di manovra sezionatore a tre posizioni secondo IEC62271-
103 e IEC62271-105
Il sezionatore dovr essere realizzato secondo IEC62271-103 e
IEC62271-105 in classe M1-E3 del tipo a tre posizioni racchiuso in un
involucro in acciaio isolato in gas SF6 con possibilit di controllo della
presenza del gas.
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Le posizioni del sezionatore sono CHIUSO SU LINEA - APERTO -
CHIUSO SU TERRA con comando indipendente dalloperatore.
La costruzione del sezionatore impedisce la chiusura contemporanea
su linea e su terra senza luso di blocchi a chiave.
Nel pannello sezionatore, il sezionatore sottocarico a 3 posizioni a
comando manuale (opzione per comando a motore).
Nel pannello sezionatore con fusibili, lapertura del sezionatore a 3
posizioni collegata ai fusibili ad alto potere di rottura ed il comando
manuale (ad accumulo di energia solo per lo sgancio).
Il sezionatore sottocarico e il sezionatore di terra sono facili da
manovrare e sono interbloccati meccanicamente. Il comparto fusibili cos
come laccesso ai cavi MT sono possibili solo a derivazione chiuso a terra.

Comparto cavi
Lingresso cavi accessibile dal fronte.
La porta cavi MT accessibile solo con derivazione chiusa a terra.
Le terminazioni cavo sono studiate per poter accettare qualsiasi tipo di
terminale a T. La prova cavi possibile direttamente sul terminale a T senza
scollegamento dei cavi stessi.
Trasformatori di corrente e di tensione
Trasformatori di corrente
I trasformatori di corrente sono del tipo toroidale trifasi monoblocco.
Sono montati allesterno della capsula SF6 a potenziale di terra, direttamente
sugli isolatori passanti della derivazione. E possibile montare TA toroidali
anche sui cavi di derivazione.
Trasformatori di tensione
I trasformatori di tensione sono del tipo metallicamente incapsulati.
Essi sono estraibili e vengono alloggiati allesterno della capsula SF6 sia
sulla derivazione che sulle sbarre omnibus.
I trasformatori di corrente e tensione per le celle misura possono
essere del tipo convenzionale o del tipo combinato.
Segregazioni metalliche secondo IEC62271-200 classe PM
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Il quadro sar previsto con separazioni metalliche tipo sendzimir-
galvanised in classe PM secondo IEC62271-200 e/o in acciaio INOX.
Sbarre omnibus
Le sbarre omnibus sono collocate allesterno della capsula SF6 e sono
metallicamente segregate, in classe PM secondo IEC62271-200, dal resto
del quadro.
Le sbarre omnibus consistono in tondi di rame con isolamento in
gomma siliconica. E possibile lampliamento senza lavori col gas SF6.
Carpenterie
Le carpenterie sono di lamiera Senzdimir zincate. Le parti frontali sono
trattate con verniciatura a polvere di tonalit grigio chiaro.
Per lallacciamento cavi ogni cella munita di piastre di ancoraggio
orientabili in larghezza e profondit.
Fusibili
Le camere portafusibili sono unipolari e collocate allesterno della
capsula SF6. Le stesse sono accessibili con derivazione chiusa a terra.
Gli scomparti fusibili saranno classificati LSC2A PM secondo CEI EN
62271-200.
Lampade di presenza tensione
Il quadro provvisto di prese capacitive per indicatori di presenza
tensione

Sezione di fase Conduttore di protezione
infilato nello stesso tubo
della fase
Conduttore di protezione
esterno al tubo della fase
Sezione minore o uguale a 16
mm
2
Sezione uguale alla fase Sez. 2.mm
2
5 se protetto
meccanicamente
Sez. 4 mm
2
se non protetto
meccanicamente
Sezione maggiore di 16 e
minore o uguale a 35 mm
2
Sezione 16 mm
2
Sezione 16 mm
2
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Sezione maggiore di 35 mm
2
Met della sezione del
conduttore di fase con un
minimo di 16 mm
2
Met della sezione del
conduttore di fase con un
minimo di 16 mm
2
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4.5.5 Protezioni e certificazioni
La scelta della potenza nominale dellimpianto fotovoltaico sar effettuata in
modo che la quantit di energia elettrica da esso producibile su base annua
(in corrente alternata) copra parte del fabbisogno energetico dellutente e
anche in base alla disponibilit di superficie sulla quale porre i pannelli solari.
La quantit di energia elettrica producibile sar calcolata, comunque, sulla
base dei dati radiometrici di cui alla citata norma UNI 10349 e assumendo
come efficienza operativa media annuale dell'impianto delI80%
dellefficienza nominale del generatore fotovoltaico. Limpianto sar
progettato per avere:
a) una potenza lato corrente continua superiore all85% della potenza
nominale del generatore fotovoltaico, riferita alle particolari condizioni di
irraggiamento;
b) una potenza attiva, lato corrente alternata, superiore al 90% della potenza
lato corrente continua (efficienza del gruppo di conversione);
Lintero impianto dovr godere di una garanzia non inferiore a due anni a far
data dal collaudo dellimpianto stesso, mentre i moduli fotovoltaici godranno
di una garanzia di 20 anni sempre a partire dalla data di collaudo.
I moduli impiegati DOVRANNO essere certificati come conformi alla Norma
EN 61215 (CEI 82-2)


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5 OPERE ACCESSORIE
Il presente capitolo descrive nel dettaglio i presidi per lancoraggio
delle strutture al terreno nonch le caratteristiche tecniche della struttura di
sostegno stessa rappresentata nel dettaglio in Tav. PD050 e Tav. PD090
5.1 Strutture di supporto
Nel progetto prevista linstallazione di tre file parallele di pannelli per
ogni stringa; ogni pannello fotovoltaico fissato a n. 2 traversi longitudinali,
che a loro volta sono ancorati ai telai trasversali. La struttura di supporto dei
pannelli fotovoltaici, quindi, costituita dai traversi longitudinali e da una
serie di telai trasversali, ad interasse di 2,50 m, che trasmettono le azioni alle
fondazioni. Per controventare la struttura in direzione longitudinale si dispone
un controvento a croce in una campata centrale.
I traversi longitudinali, I montanti e le aste diagonali del telaio
superiore in p
tipo diretto in c.a.
Per maggiori dettagli si rimanda agli elaborati grafici.
Per una trattazione pi accurata delle verifiche strutturali si rimanda
allElab. F Relazione di calcolo strutturale.
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5.2 Sistema di Ancoraggio
strutture di fondazione per una lunghezza l = 0,55 m.
Attraverso i montanti vengono trasmessi carichi puntiformi alle
strutture di fondazione che ripartiscono tali azioni al terreno.
Vista la regolarit in pianta, si prevede fondazione di tipo a trave in
c.a. (di dimensioni in sezione di 0,65 x 0,65 m) che collega i montanti pi alti,
mentre plinti in c.a. di dimensioni 0,65 x 0,65 x 0,65 m in corrispondenza dei
montanti pi bassi.
Le strutture di fondazione verranno realizzate in c.a. utilizzando
calcestruzzo classe C32/40. Il piano di posa della platea posto a -75/80 cm
dal piano campagna attuale. Come indicato nella relazione geologica e
geotecnica allegata, non si prevedono interazioni fra piano di posa della
fondazione e livello della falda.
5.3 Impianti Ausiliari
11.2.1 Impianto di illuminazione
Il campo fotovoltaico, i passaggi di servizio e le cabine elettriche
saranno dotati di impianto di illuminazione, l'illuminamento minimo lungo le
vie carrabili garantito sar di 10lux.
L'illuminazione della viabilit sar realizzata con riflettori in alluminio
stampato, diffusore in policarbonato trasparente infrangibile ed
autoestinguente V2, stabilizzato ai raggi UV con pressacavo PG, reattore
rifasato, con staffa di montaggio Classe di protezione I, IP65, dotati di
lampada SAP da 100W, fissati su palo in alluminio estruso rigato, con
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finestra di ispezione. Altezza palo 4,1m fuori terra. Il cavidotto di
alimentazione sar interrato e cavi di spessore adeguato alle cadute di
tensione sulla linea.
Relativamente ai lampioni si suggerisce lutilizzo del lampione
schermato (cut - off). Tale lampione ha l'ottica piana incassata ed montato
con una inclinazione rispetto al piano di calpestio di zero o pochi gradi. Le
due soluzioni fanno in modo che la luce diretta verso il cielo sia minore del
1% (apparecchi di illuminazione che assicurino che il flusso emesso sopra
lorizzonte sia uguale a zero).
11.2.2 Impianto di controllo e monitoraggio
Ogni sezione dell'impianto fotovoltaico sar dotata di sistema di
monitoraggio impianto fotovoltaico inverter e stringhe.
Sar installato un Datalogger per il monitoraggio locale e remoto
impianto fotovoltaico, necessario per la trasmissione di messaggi di errore
via SMS, FAX o E-mail e linterrogazione a distanza dellimpianto FV via
INTERNET. Il data logger dovr registrare i valori istantanei, la resa e gli
eventi degli inverter e di tutte le stringhe e trasmettere il tutto
automaticamente ad un server. Si dovr accedere ai dati dell'impianto da
qualsiasi PC con accesso a internet.
Il sistema di monitoraggio sar dotato anche di sensore di irradianza e
temperatura.
11.2.3 Impianto di allarme e videosorveglianza
E prevista linstallazione di un sistema di video sorveglianza per
lintero campo FV composto da:
telecamere tipo night&day fisse complete di staffa per fissaggio su
palo e custodia con obiettivo fisso 4,3 mm, unit di acquisizione immagini
DVR con registrazione in locale h24 con possibilit di remotizzare in Centrale
Operativa con sistema di connessione ad onde radio compresi i
collegamenti elettrici ed il quadretto di comando. Le suddette telecamere
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garantiranno la copertura degli accessi principali al campo FV e delle cabine
di conversione.

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