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E preferibile che la richiesta del RLS alle Autorit competenti non sia verbale, ma formale, cio
effettuata per mezzo fax, posta elettronica certificata, Raccomandata a ricevuta di ritorno, in
modo da avere la prova del ricorso.
Gli ispettori dellASL o dei Vigili del Fuoco sono Ufficiali di Polizia Giudiziaria (UPG) e sono
pertanto obbligati a intervenire per dare risposta ufficiale al ricorso del RLS in virt dellarticolo
328 del Codice Penale Il pubblico ufficiale o l`incaricato di un pubblico servizio, che
indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica,
o di ordine pubblico o di igiene e sanit, deve essere compiuto senza ritardo, punito con la
reclusione da sei mesi a due anni, pena reato di omissione di atti di ufficio.
Comunque, onde evitare ritardi o mancati interventi da parte della ASL o dei Vigili del Fuoco
bene che il RLS invii il ricorso, per conoscenza e sempre in maniera formale, anche alla Procura
della Repubblica, che ha il ruolo di controllare loperato degli UPG.
Se il RLS non vuole intervenire, il ricorso pu essere fatto da qualunque lavoratore, in quanto il
mancato rispetto degli obblighi relativi alla salute e sicurezza dei lavoratori un reato penale,
perseguibile di ufficio, e qualunque cittadino lo pu denunciare in virt dellarticolo 333
Denuncia da parte di privati del Codice di Procedura Penale che stabilisce che Ogni persona
che ha notizia di un reato perseguibile di ufficio pu farne denuncia. La legge determina i casi
in cui la denuncia obbligatoria. La denuncia presentata oralmente o per iscritto,
personalmente o a mezzo di procuratore speciale, al pubblico ministero o a un ufficiale di
polizia giudiziaria; se presentata per iscritto, sottoscritta dal denunciante o da un suo
procuratore speciale. Delle denunce anonime non pu essere fatto alcun uso [...].
In questo caso per, come vedi, la denuncia anonima non viene presa in considerazione.
Pertanto e visto che una denuncia firmata, fatta dal singolo lavoratore, lo espone alla
vendetta del datore di lavoro, meglio che il ricorso venga fatto dal RLS (o dagli RLS).
Se il RLS non vuole intervenire allora preferibile che la denuncia venga fatta da un gruppo di
lavoratori, il pi numeroso possibile, in modo da evitare ritorsioni dellazienda sul singolo.
In ogni caso i RLS che non vogliono fare il loro dovere, cio quello di difendere i diritti dei
lavoratori da loro rappresentati vanno sfiduciati!
La durata in carica dei RLS infatti non infinita. Tale durata dipende da quanto stabilito dal
Contratto Collettivo, ma di norma di tre anni.
Spetta ai lavoratori alla scadenza del suo mandato non rinnovare lelezione del RLS che non
vuole ottemperare al suo compito e sceglierne uno pi combattivo.
Al di l della possibilit di ricorrere allAutorit competente per segnalare mancati adempimenti
dellazienda rispetto agli obblighi di tutela dei lavoratori, i lavoratori hanno, non solo il diritto,
ma addirittura lobbligo, di segnalare qualunque situazione di rischio, che riscontrino nelle loro
attivit e che non sono risolte dallazienda, al proprio superiore diretto o direttamente a
dirigenti e datore di lavoro, informandone sempre il RLS.
Infatti tra gli obblighi sanciti dal Decreto a carico dei lavoratori, vi quello disposto dallarticolo
20, comma 2, lettera e), che stabilisce:
I lavoratori devono [...] segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al
preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) [attrezzature di lavoro,
sostanze e preparati pericolosi, mezzi di trasporto, dispositivi di sicurezza] e d) [dispositivi di
protezione individuale], nonch qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a
conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nellambito delle proprie
competenze e possibilit e fatto salvo lobbligo di cui alla lettera f) [non rimuovere o modificare
senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo] per eliminare o
ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei
lavoratori per la sicurezza.
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Comitato 5 Aprile di Roma nodo locale della Rete nazionale salute e sicurezza sul lavoro e sui
territori
RIFERIMENTI
Comitato 5 aprile
presso Associazione Usicons onlus
largo Veratti 25 Roma
fax: 06 77 20 14 44
mail: circolotlc@hotmail.com, usicons.roma@gmail.com
Rete nazionale salute e sicurezza sul lavoro e sui territori
mail: bastamortesullavoro@gmail.com, bastamortesullavoro@domeus.it
Web: http://bastamortesullavoro.blogspot.com/
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Roma, 2 Aprile 2014
THYSSENKRUPP CASSAZIONE: LAPPELLO DEI FAMIGLIARI
Sottolineiamo linopportunit della designazione del Relatore nel processo che si terr alla
Cassazione a Sezioni Unite, in considerazione delle opinioni apertamente manifestate e delle
posizioni assunte in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro
Siamo le madri di cinque operai deceduti a seguito del terribile incendio avvenuto alla
Thyssenkrupp di Torino, il 6 dicembre 2007.
Abbiamo seguito, pur se ci rinnovava ogni volta il nostro dolore, tutte le udienze, nessuna
esclusa, dei processi di I e di II grado, abbiamo sentito le raccapriccianti deposizioni dei
testimoni che hanno visto i corpi in fiamme dei nostri figli, abbiamo assistito alle false e
tendenziose deposizioni testimoniali di alcuni dipendenti e dirigenti della Thyssenkrupp, che la
stessa Corte dAssise ha ritenuto tali da richiedere lapertura di un fascicolo per falsa
testimonianza e abbiamo con soddisfazione accolto la lettura della sentenza di I grado che ha
condannato lAmministratore Delegato di Thyssenkrupp per omicidio volontario con dolo
eventuale, e gli altri imputati per omicidio colposo con previsione dellevento in danno dei
nostri figli.
Con dolore abbiamo, poi, accolto la sentenza di II grado che, pur confermando la
responsabilit degli imputati, li ha accomunati tutti nella responsabilit per omicidio colposo,
riducendo le pene irrogate.
Ora, sui ricorsi proposti dal Procuratore Generale di Torino e dagli imputati, il Primo Presidente
della Corte di Cassazione ha assegnato la decisione alle Sezioni Unite, per la delicatezza del
caso in esame, e su questa decisione concordiamo; ma ci che ci ha preoccupato stato il
fatto che stato nominato come Relatore del processo un Giudice che pi volte, in passato, si
era espresso in pubbliche occasioni quali convegni, e con scritti, proprio su alcuni dei temi in
discussione, assumendo una posizione, in tema di determinazione dei confini della colpa nei
processi per infortunio sul lavoro e per malattie professionali che certamente non garantisce
una serena e non prevenuta partecipazione di quel Giudice a un giudizio cos delicato, per i
risvolti che certamente avr non solo sul processo in corso, ma anche su future situazioni
analoghe, in cui si verter su identiche questioni.
Preoccupate da una simile scoperta, abbiamo pensato di segnalare la situazione al Presidente
della Repubblica e al Primo Presidente della Corte di Cassazione, sollecitando un loro intervento
che evitasse che su quel processo potessero addensarsi delle ombre.
Il Presidente della Repubblica ci ha onorato della sua risposta, attraverso una lettera del
Segretario Generale dottor Carbone che, pur spiegando che il Presidente della Repubblica non
aveva competenze sulla questione, ci informava di avere anchegli trasmesso al Primo
presidente della Cassazione la nostra richiesta di intervento; viceversa, nessuna risposta ci
pervenuta dal Primo Presidente.
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Vengono riportati a questo punto precisi esempi di procedura per il recupero di emergenza
(che devono comunque essere integrati tenendo conto delle modalit di effettuazione delle
manovre di emergenza contenute nel manuale dello specifico modello di macchina) con
riferimento a:
recupero da terra;
mancanza di energia (macchine con energia ausiliaria demergenza);
recupero manuale da terra per assenza di energia: procedura di discesa di emergenza a
gravit; procedura di recupero della piattaforma da terra con pompa a mano.
Ad esempio riguardo alla procedura di discesa di emergenza a gravit relativa al recupero
manuale da terra per assenza di energia si ricorda che sulle macchine a sviluppo verticale o a
pantografo generalmente previsto il recupero a terra della piattaforma di lavoro
semplicemente azionando un comando che agisce direttamente sulla valvola posizionata sul
cilindro di sollevamento. Azionando la valvola lolio defluisce lentamente e la piattaforma
scende a terra a velocit controllata e molto lenta. Il documento si sofferma in particolare sulla
procedura di recupero demergenza e abbassamento della piattaforma (controllare il percorso
di spostamento piattaforma e verificare se sono presenti ostacoli che possono impedire
labbassamento della piattaforma o che possono esser urtati dalla piattaforma durante
labbassamento; tenere in considerazione la posizione della piattaforma; azionare il comando
manuale di abbassamento della piattaforma fino a portare la piattaforma; Rimanere a distanza
di sicurezza durante la fase di discesa della piattaforma).
Per concludere segnaliamo che il documento dellINAIL riporta anche la procedura per il
recupero di emergenza con luso di DPI di discesa, con riferimento a quanto contenuto nel
volume Sistemi di protezione contro le cadute, campi di applicazione dispositivi e tecniche:
manuale duso a cura di Marco Vallesi.
In particolare si analizza e si descrive:
la dotazione del sistema per il recupero dellinfortunato tramite luso di dispositivi di
soccorso;
la scelta del kit o dei componenti da assemblare consigliati per luso nelle PLE;
la preparazione del kit;
lanalisi delle possibili circostanze definite emergenza e loro gestione;
le procedure operative relative a autoevacuazione, salvataggio statico verso il basso e
salvataggio autonomo.
Il documento di INAIL Direzione Regionale Marche Luso delle PLE nei cantieri temporanei o
mobili, pubblicazione della collana Cantiere laboratorio realizzata con la collaborazione di
IPAF, edizione febbraio 2012 scaricabile allindirizzo:
http://www.inail.it/internet_web/wcm/idc/groups/internet/documents/document/ucm_portstg_
098597.pdf
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Ricordiamo inoltre che per i conducenti dei carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo
e per diverse altre attrezzature di lavoro (ad esempio trattori agricoli o forestali e macchine
movimento terra), con lentrata in vigore dellAccordo della Conferenza Stato-Regioni del 22
febbraio 2012 richiesta una specifica abilitazione.
Il capitolo del documento si conclude ricordando che nel caso dinottemperanza del rispetto
delle norme di circolazione vigenti allinterno dellazienda, importante prendere
provvedimenti (richiami verbali e scritti, sospensioni temporanee o definitive ad accedere in
azienda da parte di imprese esterne).
Provvedimenti che possono essere presi ad esempio in queste situazioni:
velocit eccessiva dei carrelli e dei veicoli;
condurre i carrelli senza la necessaria visibilit;
mancato rispetto della segnaletica e delle precedenze;
parcheggio selvaggio dei veicoli, soprattutto se questo avviene in corrispondenza delle
uscite demergenza;
deposito caotico dei materiali al di fuori delle aree previste, soprattutto quando questo
costituisce intralcio alla viabilit e pericolo per i lavoratori in caso di caduta dei materiali
stoccati in altezza sui posti di lavoro e di passaggio;
transito dei pedoni e dei mezzi al di fuori delle zone previste e prescritte;
condotta dei mezzi dopera e di trasporto senza permessi, autorizzazioni e formazione
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specifica;
trasporto di persone su veicoli non autorizzati.
Il documento dellAzienda Sanitaria Locale della provincia di Monza e Brianza Carrelli elevatori
e viabilit sicura in azienda. Requisiti essenziali per luso in sicurezza dei carrelli elevatori,
versione settembre 2009, documento elaborato da Sergio Bertinelli, Fernando Biffi, Marco
Canesi, Roberta Panzeri (tecnici della prevenzione), Angela Pirris (medico del lavoro) e Roberto
Cecchetti (Direttore dipartimento di prevenzione) scaricabile allindirizzo:
http://www.puntosicuro.info/documenti/documenti/130903_ASL_Monza_carrelli_elevatori_req
uisiti_essenziali.pdf
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cantiere vi era uno scavo di 10 metri di lunghezza e 1,6 metri di larghezza, con un dislivello
progressivo dal piano strada, lato edificio, fino a una profondit massima di 4 metri nella fossa
situata al centro strada che misurava 6 metri di lunghezza e 1,6 metri di larghezza. Le pareti
dello scavo avevano una pendenza di circa 85 ed erano prive di armature di sostegno. In
prossimit del ciglio dello scavo erano depositati, su entrambi i lati, quattro cumuli di terra e
pietre estratti durante le operazioni di scavo, che sarebbero serviti per il successivo rinterro.
La mancata adozione di un sistema di armatura e di puntellamento delle pareti verticali dello
scavo e il peso di cumuli di terra sul ciglio dello scavo hanno contribuito al franamento delle
pareti.
COSA SI E APPRESO DALLINCHIESTA
Nel cantiere durante lesecuzione di scavo in trincea sono emerse alcune criticit quali:
la mancata adozione da parte dei soggetti responsabili delle imprese affidatarie e
subappaltatrici delle misure di prevenzione e di protezione contro il rischio di seppellimento
e di caduta di materiali/persone dallalto;
lomessa verifica e controllo da parte del coordinatore per la progettazione e lesecuzione
dei lavori e la responsabilit anche a carico del committente.
IMPRESE AFFIDATARIA E SUBAPPALTATRICE
non hanno adottato alcun sistema di armatura e di puntellamento delle pareti verticali dello
scavo profondo 4 metri circa, in relazione alla loro pendenza e alla natura geologica e
geotecnica del terreno, con elementi di sostegno realizzati in legno o in acciaio, al fine di
evitare lo smottamento del terreno;
hanno consentito il deposito di quattro cumuli di materiale di riporto (terra e pietre) lungo i
bordi dello scavo che possono aver contribuito con il loro peso a gravare sulle pareti dello
scavo favorendone cos il franamento;
non hanno tenuto conto delle misure di prevenzione e di protezione per la messa in
sicurezza dello scavo per evitare franamenti indicate nei rispettivi piani operativi di
sicurezza: armature lignee e armatura realizzata con pannelli metallici o legno
puntellata;
non hanno predisposto robusti parapetti con tavola fermapiede lungo i lati dello scavo
esponendo cos i lavoratori a pericoli di caduta da unaltezza di 4 metri e di caduta di
materiale dallalto durante le operazioni di scavo in fossa;
sono state inoltre omesse dallimpresa affidataria dei lavori: la verifica delle condizioni di
sicurezza dei lavori affidati, lapplicazione delle disposizioni e prescrizioni del piano di
sicurezza e coordinamento e la trasmissione del piano di sicurezza dellimpresa
subappaltatrice;
stata utilizzata in cantiere mano dopera in nero; il lavoratore deceduto risultato privo di
regolare contratto di lavoro nonostante eseguisse lavori per conto dellimpresa affidataria
dal 2009.
PERTANTO SUL LAVORATORE
non stata effettuata la sorveglianza sanitaria attraverso visita medica preventiva, al fine
di constatare lassenza di controindicazioni al lavoro assegnato al lavoratore di idoneit
psico-fisica alla mansione, e visita medica periodica per il controllo della salute e lidoneit
alla mansione del lavoratore;
non stata fornita adeguata informazione e formazione, in relazione alle operazioni
previste;
non stato fornito laddestramento qualificato e ripetuto sulle tecniche operative, sulle
manovre di salvataggio e sulle procedure di emergenza.
COORDINATORE PER LA PROGETTAZIONE E LESECUZIONE DEI LAVORI
non ha verificato, con opportuna azione di coordinamento e controllo, lapplicazione da
parte delle imprese esecutrici delle loro disposizioni contenute nel piano di sicurezza e
coordinamento e la corretta applicazione delle relative procedure di lavoro (nel piano
infatti, prevista la realizzazione dello scavo in trincea a mano di larghezza pari a 0,60 m e
profondit variabile da 0,50 m a 1 m per la realizzazione del letto di posa della tubazione
fognaria ed inserimento di pozzetti, mentre nel cantiere lo scavo aveva dimensioni di 10 m
di lunghezza, 1,6 m di larghezza, 4 m di profondit la cui esecuzione era stata realizzata
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COMMITTENTE
non ha verificato lidoneit tecnico-professionale dellimpresa affidataria in relazione ai
lavori da affidare;
anche se ha designato il coordinatore per la progettazione e lesecuzione dei lavori, il
committente non esonerato dalle responsabilit connesse alla verifica delladempimento
degli obblighi sopracitati in capo al coordinatore per la progettazione e lesecuzione dei
lavori.
INDICAZIONI PER LA PREVENZIONE
Per evitare un infortunio di questo genere si possono indicare una serie di misure preventive:
la predisposizione di adeguate armature di sostegno sulle pareti verticali dello scavo,
individuate dopo una valutazione della natura geologica e geotecnica del terreno, che
avrebbe impedito il cedimento delle stesse;
la verifica in cantiere, esercitata dal coordinatore per lesecuzione dei lavori, con opportune
azioni di coordinamento e controllo, che avrebbe messo in luce la mancata adozione delle
armature di sostegno alle pareti dello scavo e il deposito di cumuli di terra sul ciglio e che
avrebbe consentito al coordinatore di prendere i provvedimenti necessari ricorrendo alla
sospensione dei lavori fino alla messa in sicurezza dellarea;
la verifica in cantiere, esercitata anche dallimpresa affidataria dei lavori, delle condizioni di
sicurezza dei lavori e lapplicazione del piano di sicurezza e coordinamento che avrebbero
consentito di rilevare le carenze nella sicurezza emerse nello scavo;
ladeguamento del piano di sicurezza e coordinamento riguardo allevoluzione dei lavori e
alle modifiche intervenute, in particolare relativamente alla profondit dello scavo
riscontrata in cantiere (circa 4 metri) rispetto a quelle esigue previste nel piano (da 0,50 m
a 1 m), che avrebbe comportato lobbligo di predisporre idonee armature di sostegno;
unadeguata informazione e formazione ai lavoratori, riguardo i rischi specifici a cui sono
esposti e un addestramento qualificato e ripetuto sulle tecniche operative, sulle manovre di
salvataggio e sulle procedure di emergenza.
Angelo Vella, Monica Caramello
Servizio PreSAL della ASL TO1
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