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Mario Di Febo

Il Profeta Isaia
Appunti tratti dalle lezioni di Sacra Scrittura 5
Prof. Rosario Chiarrazzo
Corso di Teologia per Laici. Roma EST 1 - AA 2013-14
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 1
INDICE
1. Lorigine del profetismo
1.1 Estremo Oriente
1.2 Grecia
1.3 Medio Oriente ntico
1.! Islam
2. Profetismo e"raico
2.1 Profetismo e"raico antico
2.2 I profeti scrittori
3. Il profetismo nel cristianesimo
!. #$adro %torico&Politico del Profetismo
'. L($omo Isaia
). Il Li"ro di Isaia
).1 Commento al Proto&Isaia
).2 Commento al De$tero&Isaia
).3 Commento al *rito&Isaia
ppendice 1 Profetismo semitico antico
ppendice 2 Indole e a$tore del Li"ro di Isaia
ppendice 3 Isaia+ l$omo+ il profeta
ppendice ! Li"ro di Isaia, ntologia
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 2
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1. Lorigine del profetismo
La generica accezione del termine profeta fondata sull'immagine dei grandi personaggi
profetici biblici quali Isaia o Geremia non corrisponde pienamente al fenomeno religioso
profetico presente negli antichi regni vicino-orientali. Anzi, pu invece generare equivoci in
sede storica, basti solo pensare che il termine profeta inesistente in ebraico, oppure che
molti di coloro che chiamiamo profeti hanno rifiutato l'appellativo ebrai co nev, solitamente
tradotto con profeta (cf. Am 7,14; Isaia detto profeta solo tre volte in tutto il suo libro),
cos come altri profeti biblici si sono opposti a coloro che noi chiamiamo profeti (Mi 3,ll; Ger
6,13; 14,14; Zc 13,2-6). Nell'AT il termine pi frequente, ma tardivo, per indicare un profeta
nev letteralmente chiamato, ma ad esso si dovranno aggiungere almeno r'eh veggente
e hozeh veggente.
Non essendoci nell'AT e nelle culture vicino-orientali antiche un unico termine che corrisponda
al nostro profeta, prassi descrivere il fenomeno religioso del profetismo partendo dal
nostro modo di intenderlo, piuttosto che basarsi sulla complessa terminologia antica. Un tale
modo di procedere quello adottato gi dai LXX i quali, utilizzando il vocabolo greco prophts
per tradurre l'ebraico nev, resero in greco la funzione del nev, senza rendere il significato
letterale del termine.
Infatti prophts, contenendo la radice verbale phmi dire e il prefisso pro davanti, prima,
pu essere tradotto con portavoce, sottolineandone la mediazione del profeta tra il mittente
del messaggio (Dio) e il destinatario (re, popolo ecc.). Il senso di predire derivato da un
significato temporale ("prima") del prefisso pro; e presso i Greci chi prediceva il futuro era
detto mantis (invasato), mentre il "profeta" era colui che esponeva e spiegava gli oracoli
dell'invasato, del dio, ecc., parlando in sua vece.
Nel campo religioso i due sensi del termine profeta indicano due aspetti diversi ma connessi:
l'autenticit del messaggio divino, che egli proclama, garantita da predizioni. Non v' dunque
da stupirsi se l'importanza del fenomeno varia molto secondo i tipi di religione; per esempio il
profetismo si adatta male al principio di autorit in una religione essenzialmente sociale e
tradizionalista; esso suppone al contrario, con il libero manifestarsi dell'ispirazione spontanea,
uno stato d'individualismo come si riscontra nello stadio giovanile delle religioni. Il contrasto
messo spesso in evidenza, tra le religioni cosiddette d'autorit e quelle cosiddette d'ispirazione,
cio a forma profetica, esprime solo stadi diversi dell'evoluzione religiosa.
Anche nelle religioni dell'antichit classica e dell'Oriente antico con carattere soprattutto sociale
o nazionale il profetismo sussiste, ma sotto una forma che si potrebbe chiamare di profetismo
diretto. Invece che un dono, essenzialmente individuale e gratuito, esso una funzione, spesso
collettiva, detenuta in maniera esclusiva da una casta sacerdotale, o perfino ereditaria.
Anzich opporsi al principio d'autorit e di conservazione, il profetismo in tal caso messo al
suo servizio, sia come un'attribuzione d'un corpo sacerdotale unico, come i druidi Celti, sia
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come funzione particolare di un corpo specializzato e generalmente subalterno: il caso degli
uguri e degli aruspici della religione romana. Allo stesso tipo appartiene, in moltissime
religioni, il personale addetto a un santuario particolare e incaricato dell'interpretazione d'un
oracolo (come a Dodona, Delfi, Tebe d'Egitto) o di un documento rivelato (Libri Sibillini
1
). Ma in
tutti questi casi manca l'essenza del vero profetismo: la libert e la spontaneit dell'ispirazione
e del vaticinare, il carattere personale e imperativo della missione. L'uso di una tecnica
supplisce alla vocazione; un oggetto s'interpone tra il dio e il suo profeta che invece di ricevere
per comunicazione diretta i progetti divini, deve interpretarli dall'esterno; egli non pi
profeta, ma indovino. Allorch, in questo stadio dell'evoluzione religiosa, sorge un vero profeta,
il pi delle volte ci accade ai margini della religione ufficiale o contro di essa.
Nelle religioni primitive il profetismo, anche se non si possono citare grandi nomi, pur
tuttavia un fenomeno importantissimo. In generale in tale stadio il profeta non predica una
dottrina, ma piuttosto una prassi religiosa e spesso esercita un'azione politica. Cos, tra i nativi
americani sembra che alcuni loro profeti abbiano annunciato la venuta degli spagnoli; e nelle
stesse regioni, fino al sec. XIX, il profetismo stato una manifestazione del sentimento
nazionale eccitando la rivolta contro i bianchi.
E' dal mito che l'antichit classica fissa in letteratura figure di profeti leggendari della preistoria
religiosa e nazionale. Il pi celebre Orfeo, ma si pu ricordare anche Virgilio che cre,
letterariamente e politicamente, la funzione profetica di Anchise, preannunziatore dell'Impero
romano.
Tuttavia i profeti per eccellenza sono i grandi fondatori o riformatori di religioni. Maometto
venerato a tale titolo nell'Islm; e del profeta egli ebbe il temperamento fortemente mistico, la
foga e la capacit di agire. Altrettanto caratteristica la figura di Zarathustra, secondo la
tradizione rapito in estasi fino al cielo, dove ricevette dalla bocca stessa di Ahura Mazda la
nuova dottrina e la missione di predicarla nell'Iran.
Quanto al contenuto delle profezie, allorch esse sono state fissate per iscritto, esso talvolta
l'annuncio di avvenimenti particolari o, pi spesso, della fine dei tempi, talvolta prescrizioni
rituali, talvolta una cosmogonia (Vlusp
2
; profezia di Vola nell'Edda), talvolta una dottrina
propriamente detta e, per lo pi, una combinazione di questi diversi elementi.
Tra le tante definizioni finora proposte, ci si pu riferire a quella, autorevole, di M. Weippert:
il profeta una persona che, tramite un'esperienza cognitiva (visione, audizione o
sogno), riceve la rivelazione di un messaggio divino e lo trasmette coscientemente, in
forma verbale o per mezzo di gesti, a un determinato destinatario
Questa definizione pone quale elemento specifico dell'esperienza profetica quello della
comunicazione tra dio e uomo tramite un annuncio prevalentemente verbale. Il messaggio
1 Raccolta di responsi oracolari scritti in greco e conservati nel tempio di Giove Capitolino sul Campidoglio.
2 Vlusp (!a profezia della veggente) il primo e pi famoso poema dell'Edda poetica che racconta la storia della creazione del mondo
e la sua futura fine narrata da una vlva o veggente che parla ad Odino. una delle pi importanti fonti primarie per lo studio della
mitologia norrena. Il poema interamente conservato nel Codex Regius (1270 circa) e nei manoscritti dell'Hauksbk (1334 circa).
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divino e la sua trasmissione verso un destinatario umano assumono in questa definizione un
ruolo primario. La definizione data distingue nettamente il profeta dal divinatore;
quest'ultimo infatti solitamente inteso come colui che impiega specifiche tecniche deduttive,
quali ad es. l'extispicio
3
, per conoscere la volont divina e comunicarla al suo destinatario.
Questa distizione importante perch l'AT parla con naturalezza di profeti e datori di oracoli
fuori di Israele (e.g. Balaam in Num 22-24, i profeti di vari popoli stranieri in Ger 27,9) anche
se il termine "profeta" in Ger 27,9 non implica di per s un giudizio di autenticit teologica, ma
usato per indicare un certo tipo di "specialista" religioso dal punto di vista fenomenologico.
Quindi si tratta di distinguere fra "profeta" in questo senso e gli altri specialisti religiosi
stranieri menzionati in Ger 27,9, cio, "indovini, sognatori, maghi, stregoni", personaggi noti
anche in Israele come risulta dalla legge che proibisce la loro attivit (Deut 18,9-22, spec. vv.
10-14). In altre parole, occorre chiarire la distinzione fenomenologica fra "divinazione" (attivit
degli indovini e simili) da una parte, e "profezia" (in Israele e fuori Israele) dall'altra parte.
In sintesi si tratta di "divinazione" quando i praticanti si servono di conoscenze tecniche
acquisite e (qualche volta) anche di interventi tecnici con lo scopo di poter preannunziare il
futuro corso degli eventi (p.e. epatoscopia, astrologia, ecc.); si tratta invece di "profezia"
quando i praticanti dicono di aver ricevuto dei messaggi immediatamente dalla divinit,
messaggi chiari e che non hanno bisogno di tecniche manipolatorie o di interpretazioni dotte.
Si tenga per presente che questa distinzione tra profezia e divinazione concerne solo la
modalit, non il contenuto del messaggio divino all'uomo. Nelle culture vicino-orientali antiche,
infatti, oracoli e vaticini mantici sono entrambi metodi validi per conoscere la volont divina, ed
entrambi, anche nella Bibbia, sono a volte strettamente associati, come risulta chiaramente da
1Sam 28,6 quando afferma che, dopo la morte di Samuele, YHWH non rispose alla
consultazione di Saul n tramite sogni, n mediante gli urim
4
, n per mezzo di profeti
(nebi'im). La profezia potrebbe quindi essere considerata come parte della pi ampia
categoria della comunicazione divina all'uomo (cfr. anche 1Re 22,5ss; Ger 21,lss; Dt 13,2).
Anche se in Israele che il profetismo raggiunge le vette pi alte, la sua significativa presenza
anche in molte altre aree e culture rende necessaria un'attenta analisi sui presunti contatti tra
il profetismo biblico e quello extrabiblico, cos da conoscere meglio sia le eventuali affinit sia
le divergenze.
1.1 Estremo Oriente
Recentemente
5
si voluto tentare un raffronto tra i profeti biblici e i saggi cinesi, insistendo su
Confucio (552-479 a.C.) che si riteneva "un inviato dal cielo ("iscorsi II,4, su Meti, 479-381
3 Estispicio (nell'antichit romana), esame delle viscere degli animali immolati da cui gli aruspici traevano predizioni per il futuro o
interpretavano il volere degli dei.
4 Urim e Tummim, parole ebraiche solitamente tradotte come luci e perfezioni o rivelazione e verit#, designavano uno strumento o una
tecnica divinatoria usata dagli antichi Ebrei per interpretare il volere di Dio. La natura esatta di Urim e Thummim non nota. Secondo la
Bibbia, il pettorale dell'efod (un abito del sommo sacerdote) indossato da Aronne, fratello di Mos, era decorato con due pietre che
"servivano per" Urim e Thummim.
5 H. A. Rowley, in $rophec% and &eligion in 'ncient (hina and )srael, London, 1956
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a.C.; su Mencio, 374-289 a.C.). Certamente tanto i saggi cinesi che i profeti biblici
condannarono lambizione e lorgoglio dei dominatori. Entrambi lavorarono con passione per
riformare la mentalit umana sostituendola con la legge della giustizia e non concepivano "let
delloro come un mondo utopistico o un Eden materiale, ma volevano soprattutto il regno
della giustizia e del diritto.
Non vi nulla per che rende i profeti della Bibbia assimilabili ai saggi cinesi. Questi
differiscono dai profeti dIsraele nella loro attitudine verso il culto. I profeti ebrei cercarono di
spiritualizzare il culto, non di riformare i riti; avevano una concezione particolare di Dio e
questa era dovuta al loro contatto con Dio e alla loro esperienza personale di Dio (il che era
qualcosa di molto intimo nel loro essere). I saggi cinesi ignorano del tutto questo contatto
personale con Dio. Ed proprio qui che si trova il carattere unico ed esclusivo del profetismo
biblico.
1.2 Grecia
Il profetismo greco si esprime in due modi diversi: il m#ntis (posseduto) che si rivolge
allaristocrazia; il cresmlogo, che d oracoli al popolo in nome della divinit. Il m#ntis (come
Cassandra o Tiresia) era in contatto con i sovrani o (come Pitia) con i luoghi di culto. La loro
attivit sesplicava usualmente nel campo della magia: Tiresia, ad esempio, studiava gli uccelli
per dedurne un responso. Questaspetto magico assolutamente assente nel profetismo
biblico, tanto vero che i traduttori greci della Bibbia hanno del tutto evitato di ricorrere alla
parola greca m#ntis per designare i veggenti e i profeti biblici. pur vero che in alcuni casi i
profeti greci assumono forme estatiche, come descrivono sia Luciano (*arsalia 5,161) che
Virgilio (Eneide 6,45-51). Tiresia e Cassandra si sentono ispirati dalla divinit senza alcuna
previa operazione magica, tuttavia, la sostanza dei loro messaggi riguarda eventi particolari
che non hanno niente a che fare con una visione di un migliore avvenire (messianismo). In loro
vi il fato che domina tutto e a cui non si pu sfuggire! I cresmologi ("dicitori di poemi) si
ritenevano ispirati direttamente dalla divinit ed erano improvvisamente presi da estasi o
posseduti senza ricorrere alla tecnica divinatrice. una caratteristica che ebbero dall8 al 6
secolo a.C., ma che poi persero nel 5 secolo, quando si ridussero al rango di puri ripetitori
interpreti degli oracoli emessi dai loro predecessori. Erano popolani che non agivano presso le
corti, ma in mezzo al popolo. Giravano nei paesi offrendo i loro oracoli e profetizzando
limmediato futuro. Vivendo poveramente di elemosina, predicevano solo i fatterelli che
interessavano il richiedente, proprio come fanno gli indovini o "maghi attuali. Non avevano
dottrine sociali da presentare alla gente, giacch il popolo non avrebbe potuto attuarle.
questa labissale differenza tra loro e i profeti ebrei. Un carattere pi sociale si pu rinvenire
nel testo di Esiodo, !e +pere e i giorni, che tratta della giustizia e della corruzione sociale. Per
Esiodo la giustizia sta nellordinamento politico della citt, nella difesa della propriet e nella
stabilit delle gerarchie sociali. Anche in questo caso i profeti biblici sono tuttaltra cosa, per
essi la giustizia un attributo divino. da Dio che si deve attendere la giustizia. La giustizia
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profetica non una realt nazionale ma una realt sopranazionale e divina.
1.3 Medio Oriente ntico
Nella ricerca attuale dominano due correnti: una sostiene che il profetismo biblico sarebbe un
prodotto di un fenomeno comune a tutti i popoli dellOriente antico; laltra ne limita la
derivazione dalla Siria o da Mari.
Secondo la prima corrente, si pensa di trovare in Arabia la migliore spiegazione del termine
nab ("profeta), che deriverebbe da naba# ("parlare a nome di un altro) se non che la parola
nab non si rinviene nellarabo antico (si tratta invece di unimportazione in epoca tardiva
attraverso lebraico). NellIslam lindovino si chiamava hon (da ,-n, "stare dinanzi a Dio),
parola che designava anche il sacerdote. un indizio troppo debole anche il fatto che i profeti
portavano un mantello di pelo come quello dei beduini (.&e 19:13; 2&e 1:8, cfr. con /acc
13:4). Ancor pi debole la supposizione che le incisioni sulla pelle di cui parlerebbe .&e
20:41 sarebbero la sopravvivenza dellantico segno distintivo tribale tatuato sulla pelle
((ha%ne, in Enciclopedia 0iblica colonna 3857). Si citano poi due documenti egizi: la $rofezia
di )pu1er che risale forse al periodo tra lAntico e Medio Impero (2300-2050 a.C.) e 2efer3
&ohu riferibile al re Snefru della 4
a
dinastia (2630 a.C.). In ogni caso, nessuno dei due profeti
egizi parla in nome di un dio o si presenta come ispirato da lui. Si tratta piuttosto di indovini
che nulla hanno a che fare con i profeti ebrei.
Manifestazioni affini al profetismo ebraico si riscontrano presso altri popoli semitici
dell'antichit. Babilonia aveva il b4r-, cio il "veggente" che praticava la divinazione e
annunciava il volere del dio, e di cui esistevano corporazioni ereditarie costituenti una vera
professione abituale; l'Arabia antichissima aveva il ,4hin, "divinatore", (differente quindi per
significato dall'ebraico ,5hen, "sacerdote"), il quale parimente prediceva il futuro e annunciava
l'oracolo divino. Sennonch queste manifestazioni si presentano allo storico come veri mestieri
o professioni, esercitati per lo pi ereditarimente, e in stato psichico normale lungi da ogni
stato di condizione entusiastica o parossistica.
Invece nei Cananei, semiti anch'essi, si trovano egualmente tali manifestazioni ma in forma
diversa. A met del sec. IX a.C. i "profeti" di Baal, contro cui scese in lizza Elia, esercitavano il
profetismo in stato di esaltazione psichica fino a incidersi la viva carne e spargere sangue (cfr.
1&e, 18, 28). Anche prima, ai tempi di Mos, la maniera in cui l'indovino (65sem) Balaam
agisce contro gli Ebrei svela chiaramente uno stato mantico o entusiastico, pur non essendoci
spargimento di sangue (2u, 22-24). Uno stato entusiastico o estatico pure attestato, verso il
1100 a. C., dalla relazione che l'egiziano Wenamn fece in quel tempo sulle coste della
Palestina-Fenicia, essendosi egli imbattuto a Biblo in un paggio che veniva invasato dal dio in
un tempio di quella citt e che rimaneva nottetempo in tale condizione
6
.
pertanto chiaro che le persone soggette a siffatte manifestazioni erano "profeti" nel preciso
senso etimologico, cio "parlatori in luogo" del dio rispettivo, di cui essi si presentavano come
interpreti o strumenti vocali. La previsione e predizione del futuro poteva entrare nella loro
6 (Testo della relazione in H. Gressmann, 'ltorientalische 7e8te zum 'lten 7estament, 2 ed., Berlino e Lipsia 1926, p. 72).
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professione, ma non era che una delle sue conseguenze, giacch essi si affermavano gli araldi
della divinit tanto per il futuro, quanto per il presente o per il passato.
Gli indovini mesopotamici formavano spesso una vera corporazione ereditaria. Tra le varie
categorie di veggenti si notano i baru, gli shalu e i mahhu. Anche se il mahhu non sempre
collegato con le pratiche magiche, sembra che di regola i divinatori della Babilonia utilizzassero
una tecnica divinatoria basata sullesame degli uccelli, del fegato delle vittime e degli astri.
Quindi, neppure qui un collegamento riscontrabile con il profetismo biblico.
Una corrente molto diffusa ritiene che il profetismo biblico si ricolleghi a manifestazioni
esistenti in Siria e che sarebbero state conosciute dagli ebrei dopo il loro ingresso in Canaan.
qui, fanno notare questi studiosi, che appare per la prima volta una forma estatica, mentre
prima il profetismo ebraico era esercitato senza alcuna esaltazione psichica (come ad esempio
Debora sotto la sua palma, in 9dc 4:4). Presso i cananei appaiono danze frenetiche con la
saltatio claudicans (saltellare zoppicando), incisioni personali e altro:
:*ino a 6uando zoppicherete dai due lati; <e il <ignore "io,
seguitelo= se invece lo 0aal, seguite lui>
(1Re 18:21)
:<i misero a gridare pi? forte, e a farsi delle incisioni addosso,
secondo il loro costume>
(Ibidem v. 28)
Di queste manifestazioni parla anche Eliodoro
:<@ergono saltando leggermente, ora zoppicando, ripiegando
tutto il corpo come dei possessi, aggirandosi in circolo>
(Aethiopica IV,17)
Unestasi ricordata nei testi di &as <hama. Non si pu negare che in Israele talvolta sia
apparsa una manifestazione estatica simile a quella cananea. I profeti biblici a volte si
sentirono invasati da una forza esteriore che li faceva agire in modo insolito. Di Sansone,
quando si sent riempito dallo spirito di Dio, si dice che
:lo spirito del <ignore invest <ansone, che, senza aver niente in
mano, s6uart la belva Aun leoneB, come uno s6uarta un capretto>
(Gdc 14:6)
Si noti che il verbo ebraico itnab ("profetizzare) indicava anche il manifestare con
entusiasmo spirituale, con parole, canti e gesti di esaltazione e di estasi:
:)l <ignore scese nella nuvola e parl a Cos= prese dello <pirito
che era su di lui, e lo mise sui settanta anziani= e appena lo
<pirito si fu posato su di loro, profetizzarono, ma poi smisero>
(Nm 11:25)
Si noti qui che il profetizzare non comportava in questo caso nessuna proclamazione di
rivelazione, ma solo il comportamento, tanto che Saul:
:'nche lui si spogliava delle sue vesti e si comportava, anche lui,
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 8
da profeta davanti a <amuele, e, caduto, giac6ue nudo tutto 6uel
giorno e tutta 6uella notte $erci dicevanoD 'nche <aul tra i
profeti;>
Questo tipo di comportamento strano (nel linguaggio biblico: "profetizzare) era tipico anche
dei profeti di Baal:
:)nvocavano con 6uanto fiato avevano e si facevano incisioni
secondo la loro abitudine con daghe e lance, finch si fecero
scorrere il sangue addosso AEB e continuavano a comportarsi da
profeti>
(1Re 18:28,29)
Il profetismo del culto di Baal (detto 0aal saltationis) fu introdotto in Israele dalla regina Izebel
(.&e 18:19), ma si tratt di un fenomeno concernente il culto di Baal e non della spiritualit#
ebraica.
Il profetismo biblico, pur avendo in alcuni casi manifestazioni simili a quelle cananee, non pu
ritenersi originato da Canaan. La dimostrazione che esso appare anche prima dellingresso in
Canaan (Mirym, in Es 15:20; Aaronne, ibidem; Mos, in "t 34:10; i settanta anziani, in 2m
11:25) ed privo dei segni caratteristici del baalismo, come lo zoppicare nel rito pagano.
Lopposizione netta dei profeti biblici al culto di Baal rende impossibile che essi abbiano tratto
la loro origine dal culto di Baal. Solo alcune manifestazioni profetiche al tempo di Samuele
possono spiegarsi con linflusso del baalismo, ma questo non basta per sostenere lorigine
cananea del profetismo biblico che usualmente si presenta senza i caratteri estatici (di
fenomeni estatici se ne parla solo per Daniele ed Ezechiele). In pi, le manifestazioni estatiche
cananee erano provocate, mentre i profeti biblici parlano come inviati di Dio da cui erano
afferrati improvvisamente senza alcuna preparazione. Il profeta biblico parla personalmente e
coscientemente in nome di Dio, mentre negli estatici era la divinit che si esprimeva senza la
consapevolezza della persona.
Il problema delle origini del profetismo entrato in una nuova fase dopo la scoperta (tra il
1931 e il 1951) di 20.000 tavolette cuneiformi della prima met del secondo millennio a.C.
nelle rovine del palazzo di Zimri-Lim, ultimo re della citt amorrita di Mari sulla riva occidentale
dellEufrate.
Una trentina di tavolette contengono 35 oracoli divini. L'esempio pi spesso citato una
tavoletta il cui testo stato pubblicato nel 1950 da A. Lods: si tratta di un oracolo con minacce
e promesse indirizzate al re e condizionate alla condotta che egli terr. I testi di Mari
presentano fondamentalmente due forme di comunicazione divina: le profezie pubbliche e
private e i sogni [cfr. Appendice 1].
A Mari, oltre alla presenza della divinazione, appaiono gi dal tempo di Hammurabi (18 XX
a.C.) alcune forme tipiche del profetismo ebraico. Dalle lettere di Mari, oltre ad un profetismo
cultuale costituito da sacerdoti-indovini (baru) e a personaggi con capacit estatiche (mahhu),
appare anche il profeta direttamente chiamato da un dio che gli comunica la sua volont
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indipendentemente da qualsiasi preparazione magica.
Queste scoperte hanno posto fine alle ipotesi di alcuni critici sull'anacronismo delle
manifestazioni profetiche ebraiche del periodo pre-monarchico da considerare, al pi,
proiezioni nel passato di situazioni posteriori. Dopo l'analisi delle lettere di Mari non c pi
ragione di dubitare della storicit e delle veridicit biblica circa il profetismo. La
documentazione di Mari attesta che gi nel 18 secolo a.C. queste manifestazioni vi erano
presenti molto tempo prima delle manifestazioni profetiche ebraiche che sono posteriori e che
differiscono su tre punti.
1. Mentre presso i popoli pagani sempre un dio che invia il suo rappresentante, presso
Israele i profeti sono invece inviati da YHWH che lunico Dio vero ed esistente. Il
monoteismo biblico mai, come nei profeti, appare proprio nel suo pi fulgido splendore.
2. I messaggi extra biblici sono in genere spiritualmente molto poveri. Presso i pagani
basta esporre un problema a un dio, offrirgli un sacrificio, edificargli un tempio e tutto
sar risolto cambiando la sorte del paese. Per i profeti biblici, al contrario, occorre che
popolo e governanti cambino entrambi la propria condotta morale adorando lunico vero
Dio senza nessuna forma idolatria. Per i profeti i sacrifici a nulla valgono, occorre bens
cambiare lintento del proprio animo.
3. Le predizioni bibliche si trovano in condizioni nettamente superiori alle predizioni di altri
popoli. Le predizioni pagane sono predizioni o congetture che non sappiamo se si siano
avverate o no; si tratta poi spesso di predizioni con redazione cronologica incerta (si
veda ad esempio Nefer-Rohu). Per i testi profetici biblici, al contrario, abbiamo la
certezza che essi sono stati composti in epoca anteriore agli eventi e non per glorificare
il popolo, ma per profetizzare mali imminenti o futuri, rimandando lesaltazione a un
solo piccolo resto di persone (messianismo).
1.! Islam
I Profeti dell'Islam (arabo: nabF) sono uomini inviati da Allah per additare all'umanit la via
della Salvezza e sono descritti nel Corano e dalla tradizione letteraria dei musulmani. Nell'Islam
tutti (compresi Ges e Maometto) sono considerati esclusivamente e del tutto uguali di fronte a
Dio.
La tradizione islamica insegna che i profeti sono inviati da Dio ad ogni nazione. Nell'Islam,
dopo Hud, Salih e Shu'ayb, stato infine inviato Maometto (Mecca, 570 - Medina, 632), al fine
di portare una volta per tutte il messaggio divino all'intera umanit, mentre altri profeti
sarebbero stati inviati per portare un messaggio a specifici gruppi o nazioni.
Diversamente dal Giudaismo e dalla Cristianit, l'Islam distingue tra messaggeri di Dio ( ras-l)
e profeti (nabF) pur essendo entrambi portatori della rivelazione (Gahi) "ispirata divinamente".
I messaggeri sono portatori del messaggio divino per una specifica comunit attraverso un
libro. Si noti che mentre tutti i HraslH sono HnabFH, non tutti i HnabFH sono Hras-lH.
Tutti i messaggeri, e alcuni dei profeti, sono menzionati nel Qur'an, ma di un gran numero di
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essi s'ignorano opere e nomi, come dimostrato dalla credenza islamica che nell'area compresa
tra la Ka'ba e il muretto semicircolare, detto hatFm, sarebbe sepolto un gran numero d'inviati
divini, del tutto ignoti per alla storia redatta dagli uomini.
I musulmani credono che il primo profeta sia stato Adamo, mentre l'ultimo sarebbe Maometto,
da cui il titolo di <igillo dei $rofeti.
Ges nato da una vergine sia per l'Islam che per la Cristianit, ed visto come un nabF
perch aveva ricevuto la Rivelazione da Dio ed anche come un ras-l perch Dio gli ha rivelato il
Vangelo. Per, diversamente dalla cristianit, nell'Islam si commette eresia affermando che Dio
avrebbe avuto un figlio, e lo stesso Ges considerato un essere umano, pur se di grande
carisma e capacit taumaturgica.
Maometto accolse dal cristianesimo e dal giudaismo il vocabolo nabF (dall'ebraico), ma con esso
intese personaggi dell'Antico e del Nuovo Testamento o anche arabi che ebbero da Dio testi
rivelati con l'incarico di farli conoscere ai rispettivi popoli. Primo della serie Adamo, penultimo
Ges e ultimo Maometto, che chiude per sempre le serie dei profeti
2. Profetismo e"raico
Presso gli antichi Ebrei il profeta era designato con tre nomi: r5'eh, h5zeh, n4bhF'. I primi due
termini significano rispettivamente "veggente" e "scorgente"; cio persona che aveva facolt di
"vedere" e "scorgere" cose occulte, ad es., il luogo dove si trovavano delle asine smarrite, (cfr.
.<am [&e], 9, 6).
L'ultimo termine, n4bhF', di derivazione non ebraica, ma entrata nell'ebraismo da altre lingue.
Una radice naba'a si trova in altre lingue semitiche: in arabo, alla II forma, significa "addurre"
(specialmente una notizia); in assiro si ha nab-, "annunziare", "nominare", da cui proviene il
nome di 2ab-, il dio "oratore" che bandisce l'"oracolo" divino.
Quanto all'uso storico di questi termini ebraici si ha una importante indicazione nella nota
redazionale di .<am (&e) 11, 9, la quale dice che colui che ai tempi del redattore era chiamato
"profeta" (n4bhF'), ai tempi del re Saul (cui si riferisce la nota) si chiamava "veggente" (r5'eh).
Stando quindi a tale indicazione, verso la seconda met del sec. XI a. C. il "profeta" era ancora
chiamato presso gli Ebrei "veggente", e la sostituzione di questo termine col precedente
avvenne pi tardi in epoca imprecisata. Due punti tuttavia sembrano assicurati, che cio verso
il sec. VIII a. C. essa era gi usuale, perch da quell'epoca abbiamo scritti di profeti che la
testimoniano; d'altra parte, la sostituzione non fu certamente subitanea tanto che il tardivo
cronista (v. cronache) impiega ancora ai suoi tempi il termine "veggente".
Sarebbe per ingiustificato concludere dall'indicazione suddetta che prima dell'epoca di Saul il
termine "profeta" (n4bhF') fosse sconosciuto presso gli Ebrei. Gi ai tempi di Mos descritta
una manifestazione di profetismo collettivo, di tipo "entusiastico", e designato col termine di
n4bhF' (2u 11, 24ss), che affine al profetismo dei tempi di Saul (.<am [&e] 10, 5ss; 19,
20ss). Bisogner piuttosto ritenere che ambedue (o tutti e tre) i termini erano gi noti agli
Ebrei, e che poco dopo l'istituzione della monarchia, sotto Saul e specialmente sotto David,
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 11
cominci a prevalere l'uso di "profeta" (n4bhF'), senza dubbio in relazione con i mutamenti
sociali-religiosi che subiva contemporaneamente il popolo ebraico.
Nella lunga e documentata storia del profetismo ebraico troviamo manifestazioni varie e tipi
differenti, pur in epoche uguali.
Tra i profeti pi antichi che la storia d'Israele ricorda, abbiamo Abramo, Mos, Elia.
Abramo
Capostipite del popolo d'Israele e radice della sua fede, stato considerato il tipo ideale di
profeta. In Genesi 15,1-6 per due volte ad Abramo viene attribuita la terminologia tipica della
rivelazione profetica. La stessa terminologia si trova anche in Gen 15,5 e ancora in Gen 20,7
egli viene definito profeta.
Mos
Definito dalla tradizione ebraica come il sommo profeta in Israele (cfr. "e, 34, 10) viene da
essa presentato come il legislatore calmo e lucido della prima organizzazione nazionale; in Dt
18,15 egli stesso si autodefinisce profeta e Israele vedr in Ges il Messia suo successore.
Elia
Viene presentato come il profeta del fuoco e questo il suo simbolo. La sua apparizione
irruenta nella Bibbia in 1Re 18 dove fa scendere fuoco dal cielo. Le sue parole sono sempre
infuocate e lui stesso scomparir in un carro di fuoco. La sua ascensione per Israele stata il
simbolo della sopravvivenza in Dio ed Elia stesso viene considerato dai cristiani il simbolo della
Chiesa che sar rapita dallo Sposo.
All'epoca dei Giudici appartengono sia la profetessa Debora sia il profeta Samuele che
compaiono entrambi in stato psicologico calmo e lucido anche se ai loro stessi tempi vi erano le
corporazioni profetiche, i cui membri profetizzavano collettivamente esaltandosi con musiche e
canti in atti eccentrici rilevata anche da contemporanei, e le cui manifestazioni erano
presiedute dallo stesso Samuele (.<am [&e], 10, 5 segg.; 19 20 segg.).
Pi tardi ancora, negli stessi profeti rimasti classici nella tradizione ebraica, o anche in quelli di
cui possediamo gli scritti permangono innegabili tracce di stato profetico "entusiastico" o
testimonianze nettissime di atti giudicati eccentrici anche dai contemporanei
7
.
Le azioni eccentriche erano cos abituali in profeti anche di solito calmi e lucidi, basti ricordare
le azioni simboliche di Osea, di Geremia e perfino del tardivo Ezechiele, che testimoniato
nella Bibbia l'uso di chiamare mIshugg4', "forsennato", "squilibrato", un profeta del resto
autorevole e rispettato (2&e 9, 11; 9er 29, 26; +s 9, 7).
Si potr pensare che originariamente il profetismo ebraico fosse di tipo calmo e lucido, secondo
le analoghe forme presso i Babilonesi e gli Arabi primitivi, e che tale fosse anche l'antico
profetismo dei Cananei presso i quali, invece, il tipo "entusiastico" e "frenetico" non fu che un
effetto del culto orgiastico della Gran Madre
8
, il quale a nord del Canaan, in Asia Minore e nella
7 Elia, l'avversario dei frenetici profeti di Baal, percorre velocemente la distanza di molte miglia dal Carmelo a Iezrael facendo da
battistrada al cocchio del re Acab (1&e, 18, 46)
8 Cibele, la Grande Madre, la prima fra gli Dei, la mai nata, l'eterna. Come tutte le Dee mediterranee e asiatiche era Vergine, ma nel
senso antico, non come colei che si asteneva dall'accoppiamento, ma colei che non aveva marito. Infatti gi tra i Romani la vergine nel
senso odierno era chiamata "virgo intacta". La Dea partori un figlio, Attis, senza il concorso del maschio. Questi crebbe e da adulto
divenne il suo paredro. Ma quando Attis la trad innamorandosi di una ninfa, Cibele per vendetta lo fece impazzire si che il Dio si evir.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 12
Siria occidentale, era predominante in tempi remotissimi.
In tal caso anche presso gli Ebrei la sostituzione dell'appellativo di "veggente" (r5'eh) con
quello di "profeta" (n4bhF), potrebbe esser messo in relazione con le nuove condizioni sociali di
sedentarismo e di contatto diretto con i Cananei e col loro profetismo; essi in parte ne subirono
l'influenza, e in parte reagirono contro di esso in virt del loro proprio jahvismo.
La storia del profetismo ebraico oggi comunemente divisa in due periodi: quello del
profetismo antico, e quello successivo dei profeti scrittori dei quali ci sono giunte composizioni
letterarie.
2.1 Profetismo e"raico antico
Nel primo periodo, fino circa al sec. VIII a.C., le grandi figure che vi campeggiano sono
psicologicamente appena abbozzate, n si conosce il processo spirituale interno che
accompagnava il loro ministero profetico. Risulta, invece, che era prevalente in questo periodo
il tipo di profeta "entusiastico", quale si ritrova anche in Elia ed Eliseo. Un'istituzione, poi,
caratteristica di questo periodo e prolungatasi anche al successivo, quella delle corporazioni
di profeti.
I membri di queste corporazioni sono designati nella Bibbia con l'appellativo di "figli di profeti",
in cui il termine "figlio" ha il significato, frequente in ebraico, di "appartenente a" una casta,
corporazione, ecc. (cfr. in 2e, 3, 8, 31, i "figli dei profumieri", i "figli degli orefici", cio i
membri delle rispettive corporazioni). Molti studiosi moderni, a proposito di tale espressione,
parlano di "scuole di profeti"; ma il termine inadatto, giacch non si trattava di adunanze che
mirassero ad apprendere o diffondere il fenomeno del profetismo, bens di una corporazione, o
congrega, o casta sociale, che faceva da parallelo a quelle puramente economiche dei vari
mestieri (profumieri, orefici, fornai, ecc.) e ad altre di tipo parentale-congregazionalista quale
quella dei Recabiti. Questi "figli di profeti" infatti vivevano con le loro mogli e figli (2&e, 4, 1), e
a quanto sembra anche in una specie di comunanza economica (ivi, 38 segg.). certo,
tuttavia, che in queste corporazioni i membri si esercitavano nel fenomeno profetico, e lo
provocavano o favorivano, come anche Eliseo, mediante la musica (.<am X, 5).
Inoltre, i fenomeni psichici che accompagnano le manifestazioni profetiche collettive di queste
corporazioni, non solo sono "entusiastici" e spingono ad azioni eccentriche, ma sono anche
"contagiosi" e si propagano a spettatori estranei e alieni dal parteciparvi; i messi di Saul, e
Saul stesso, sono "contagiati" contro loro voglia dal fenomeno psichico di una manifestazione
profetica collettiva, e Saul si denuda "profetizzando" di fronte allo stesso Samuele (.<am 19,
20 segg.) con tanta veemenza che resta poi nudo prostrato a terra per un giorno e una notte
interi.
Le corporazioni dei "figli di profeti" appaiono nella storia dell'ebraismo antico come
grandemente potenti anche nel campo civile, tanto che nel regno settentrionale la dinastia di
Jehu pot avere il sopravvento su quella precedente, di Amri, e soppiantarla grazie all'appoggio
esplicito dei circoli profetici. Questo periodo di potenza provoc naturalmente affluenza di
Seppell poi i genitali di Attis, che divent cos Dio della vegetazione, che ogni anno muore e resuscita.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 13
profittatori; questi, senza essere investiti del vero fenomeno profetico, si spacciavano per
motivi d'interesse quali veri profeti, imitando empiricamente le varie manifestazioni psichiche,
e in particolare quelle pi eccentriche e pi adatte a colpire la fantasia. Furono costoro i molti
pseudo-profeti che rappresentarono l'ostacolo massimo per l'attivit di genuini profeti, e in
particolare di Geremia. Poteva darsi il caso infatti che un "figlio di profeta" non risultasse mai
investito del vero fenomeno profetico, pur essendone presumibilmente in attesa per lo meno in
virt della sua appartenenza all'omonima corporazione; ma, all'opposto, poteva darsi il caso in
cui il vero fenomeno profetico si manifestasse inaspettatamente in chi non era "profeta n
figlio di profeta", come dice di s Amos, il quale cio come mandriano e scortecciatore di
sicomori non aveva mai pensato a esercitare la professione profetica n a entrare nella relativa
corporazione. intuibile che gli pseudo profeti dovevano in gran parte uscire dalle file di quei
"figli di profeti" che restavano delusi nella loro aspettativa. Nel periodo successivo, quello dei
profeti scrittori, il fenomeno va perdendo sempre pi il carattere "entusiastico" e sembra
scomparire l'uso d'impiegare la musica e altri mezzi artificiosi per provocarlo: rimane invece
fino all'epoca pi tarda, con Geremia ed Ezechiele, l'uso di ricorrere ad azioni eccentriche di
significato simbolico.
Sull'intima natura di questo fenomeno psicologicamente oscuro e storicamente incontrollabile
ben poco possiamo oggi dire, specialmente riguardo al periodo antico, dei cui profeti non
possediamo alcuno scritto e le cui storie ci sono pervenute attraverso redazioni posteriori, che
possono aver risentito della nuova terminologia e dei nuovi aspetti del profetismo. Ma il
comune carattere morale dell'antico e del nuovo profetismo si riassume in due punti:
fede e culto spirituale dell'unico dio JHWH;
pratica della giustizia individuale e sociale in virt di JHWH.
Il primo testimoniato da moltissimi episodi dell'antico profetismo: ad es. quasi tutta l'attivit
di Elia. Ma anche del secondo punto, nello stesso profetismo antico, vi sono prove eloquenti:
solo Nathan ardisce rinfacciare al re David il suo adulterio con Bethsabea e la sua ingiustizia
verso Uria; solo Elia osa redarguire il re Acab per il suo misfatto ai danni di Naboth; ecc.
Spesso poi i due motivi si compenetrano a vicenda: come avviene, ad es., nell'episodio del
profeta Achia, il quale predice a Geroboamo che succeder a Salomone nella maggior parte dei
suoi domini, in punizione certamente dell'idolatria di Salomone, ma anche del suo fiscalismo
oppressivo che gli aveva alienato gli animi di moltissimi sudditi (1&e 11, 29 segg.).
2.2 I profeti scrittori
Per il successivo periodo, dal sec. VIII a.C. in poi, dalle Scritture risulta che la figura generica
del profeta del nuovo periodo pi precisa, pi matura, di quella del profeta dell'antico
periodo, ma i suoi capisaldi sono sempre i due tradizionali: monoteismo jahvistico e giustizia
morale. A questo solenne binomio si riduce, in ultima analisi, l'attivit di tutti i profeti.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 14
In mezzo a quella societ, essenzialmente teocratica, si faceva avanti il profeta, affermando
che veniva da parte di JHWH e per "parlare in luogo di lui", come gi enunciava il nome del suo
ufficio (n4bhF'): di qui anche la sua autorit presso i suoi ascoltatori, i quali, come membri di
una societ teocratica, non potevano negar credito, almeno in teoria, al "parlatore in luogo del"
dio nazionale. Nulla perci sfuggiva all'autorit del profeta. Davanti a lui i re e i sacerdoti di
JHWH non valevano pi dell'ultimo pastore della steppa che adorava JHWH pascendo il suo
gregge; la reggia e il tempio di Gerusalemme potevano echeggiare delle fiere invettive d'un
profeta rinfacciante abusi e corruzione, come analoghi rimproveri poteva egli far risonare nel
tugurio dell'operaio e del contadino; il profeta si presentava improvvisamente in una festivit
pubblica a proclamarvi castighi divini per i comuni delitti, come fece Amos, ovvero a
rinfacciarvi ai maggiorenti e alla plebe la colpevole negligenza per il decoro del tempio, come
fece Aggeo.
Il profeta era infatti l'"uomo di Dio" ('Fsh-h4'IlohFm). Ci che egli diceva, era detto da Dio
stesso, era un "oracolo di JHWH" (nI'um Jah1eh), era la "parola di JHWH" (dIbhar Kah1eh).
Tali espressioni sono frequentissime negli scritti dei profeti, quasi insistente appello al principio
che giustificava la loro missione e su cui si fondava la loro autorit. I profeti erano i portatori
della "parola di JHWH", e perci chi ascoltava loro ascoltava Dio (!u .L, 16).
Ma se tutto ci era ben chiaro, sia nella coscienza dei profeti sia in quella di quasi tutti i loro
ascoltatori, in pratica le cose potevano spessissimo andare assai diversamente. I profeti
autentici, a differenza degli pseudoprofeti, furono quasi sempre in netto contrasto con
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 15
l'opinione pubblica in forza appunto della loro missione. Quando la purit della religione
iahvistica veniva inquinata da culti sincretistici e pratiche idolatriche, s'avanzava il profeta a
maledire in nome di JHWH quelle pratiche; quando il superstizioso popolino riponeva una
fiducia feticistica su oggetti e riti liturgici (l'Arca, il tempio, i sacrifici, la circoncisione, ecc.) il
profeta al contrario proclamava che tutte queste cose non valevano nulla per s stesse e
potevano essere distrutte e abolite da JHWH, il quale ricercava attraverso esse lo spirito e la
purit di cuore, e preferiva al sacrificio di animali il soccorso alla vedova e all'orfano, e alla
circoncisione materiale quella morale del cuore; quando a scapito del carattere nazionale-
religioso del popolo di JHWH si architettavano alleanze con potenti regni idolatrici, e quando
agli austeri costumi del puro jahvismo subentrava sempre pi la corruzione morale
dell'individuo e della societ, il profeta interveniva esecrando quelle alleanze, additando quella
corruzione, annunciando gl'imminenti castighi divini sugl'individui e sulla societ.
Questa incessante censura del profetismo dava naturalmente fastidio; perci, nonostante la
sua indiscussa autorit sociale, il profeta finiva assai spesso ucciso. Egli, anche scontrandosi
con l'ostilit pubblica, da "parlatore in luogo di" Dio seguiva imperturbabile a parlare,
minacciando ed esecrando: il popolo a un certo punto fingendo di dimenticare il carattere di
quel parlatore, lo lapidava in un momento di furiosa reazione o per lo meno lo rendeva oggetto
di continue persecuzioni. "Quale dei profeti i vostri padri non perseguitarono?" domanda
Stefano ai Giudei di Gerusalemme ('t, VII, 52), n alle sue parole si pu attribuire altro valore
che storico (cfr. Cat 23, 29 segg.; Eb 11, 36 segg.).
Notoria era questa prospettiva che attendeva il profeta nella sua missione, e ci forse spiega la
titubanza e anche la precisa riluttanza di qualche profeta ad assumere la missione profetica. Se
Amos, da semplice mandriano, mostra soltanto stupore di essere stato scelto come profeta, nel
caso di Giona si ha invece una vera riluttanza alla missione profetica (9ion 1, 1-3); la quale poi
nettissima in Geremia, che si lamenta della gravosit del suo ufficio di cui vorrebbe quasi
liberarsene, arrivando al punto di chiamare Dio il suo "seduttore" (9er 2L, 7-9). Ma tutti poi si
arrendono, perch la "parola di JHWH" che costituiva l'impulso e l'oggetto della loro missione,
era "nel cuore come un fuoco divoratore, racchiuso dentro le ossa" (9er 2L, 9), a cui nessuno
poteva sottrarsi. Poich "se il leone ruggisce, chi non tremer? se il Signore JHWH parla, chi
non profetizzer?" ('m 3, 8).
Storicamente si pu concludere che i profeti furono i tenaci rettificatori dell'incessante deriva
del popolo ebraico dal suo genuino iahvismo. Al complesso della loro opera si pu applicare
quanto fu detto a uno di essi proprio al principio della sua attivit:
HEcco, io AMNGNB ti pongo oggi 6uale citt# munita e 6uale colonna di ferro e 6ual muro di
bronzo contro tutta la regione, di fronte ai re di 9iuda, ai suoi principi, ai suoi sacerdoti e
al popolo della regioneH
(Ger 1, 18)
Quanto vi fu di pi nobile nell'ebraismo fu salvato principalmente dai profeti e da essi
trasmesso a epoche successive.
Di questa grande importanza spirituale furono consapevoli sia i profeti, nonostante le continue
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 16
persecuzioni subite, sia il popolo pur tra episodi furiosi che finivano con la lapidazione di un
profeta. Come i profeti pi volte avevano paragonato la loro missione a quella delle vedette
che dall'alto delle torri spiano il nemico o delle sentinelle notturne che vigilano sulla sicurezza
dell'accampamento, cos il popolo sapeva per esperienza che nei momenti pi decisivi della vita
nazionale compariva inesorabile il profeta a redarguire, a minacciare, a correggere, a esortare,
e si era abituato a udire il tono iroso delle sue rampogne.
E quando col tramonto del profetismo quelle autorevoli voci si udirono sempre pi raramente e
poi tacquero, il popolo si trov come smarrito, ripens con desiderio accorato ai suoi profeti, ne
vener sempre pi la memoria e ne adorn i sepolcri.
L'ultimo profeta di cui ci sono pervenuti gli scritti con la loro attribuzione Malachia che ag in
Gerusalemme a met del secolo V a.C. Non senza una ragione che i suoi scritti siano messi
nel Canone all'ultimo posto dei Profeti Minori. A quel tempo infatti il profetismo ebraico non era
certo ancora tramontato, sebbene in pieno declino, poich il posto del profeta era sempre pi
occupato dallo scriba e la sua funzione era sempre pi sostituita da quella del legislatore.
Ai tempi del risorgimento maccabaico i profeti erano del tutto scomparsi in Israele. Se ne
conservava per, non solo il ricordo passato, ma anche la speranza futura, ritenendosi che
JHWH non avrebbe lasciato la sua prediletta nazione priva per sempre dei profeti; anzi era
comune credenza che il massimo fra essi, il "profeta" per eccellenza, fosse riservato per la
maturit dei tempi messianici, e sarebbe stato artefice di grandiose restaurazioni nazionali.
Nel 140 a.C. il popolo di Gerusalemme, adunato in solenne assemblea, mostr la sua
riconoscenza alla famiglia dei Maccabei per tutto ci che essa aveva fatto per il bene della
nazione: elesse perci Simone, unico superstite della famiglia, a "egumeno e sommo sacerdote
in eterno, fino a che sorgesse un profeta fedele" (1Cacc .O, 41).
A Simone fu concessa la somma potest civile e religiosa ma non la dignit regia riservata,
secondo la tradizione, alla stirpe di David, da cui doveva uscire il futuro "profeta fedele", cio il
Messia.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 17
Cronologia dei profeti "i"lici
Profeti della parola Sec.
Samuele Giudice, sacerdote e profeta, epoca dei re Saul e Davide XI
Natan Epoca del re Davide (secondo periodo del regno) X
Gad Secondo periodo del regno di Davide X
Acha Epoca del re Geroboamo. Regno di Israele X
Semaia Epoca del re Roboamo. Regno di Giuda X
Elia Epoca del re Acab. Regno di Israele IX
Eliseo Epoca del re loram. Regno di Israele IX
Profeti scrittori
Amos Epoca del re Geroboamo II. Regno di Israele VIII
Osea Periodo dei re Geroboamo, Zaccaria, Sallum, Menachem,
Pekakia e Pekach. Regno di Israele
VIII
Isaia (1-39) Epoca dei re Iotam, Acaz ed Ezechia. Regno di Giuda VIII
Michea Opera nello stesso periodo di Isaia primo. Regno di Giuda VIII
Sofonia Periodo del re Giosia. Regno di Giuda VII
Naum Epoca del re Amon. Regno di Giuda. VII
Abacuc Epoca del re loiakim. Regno di Giuda VII
Geremia Epoca dei re Giosia, loakaz, loiakim, loiachin, Sedecia. Regno
di Giuda. La tradizione gli attribuisce le Lamentazioni
VII-VI
Ezechiele Periodo dell'esilio a Babilonia dopo la prima deportazione con
il re loiachin. Regno di Giuda
VI
II Isaia (40-55) Epoca del rientro in patria dall'esilio in Babilonia VI
Aggeo Epoca del postesilio. Ricostruzione del tempio VI
Zaccaria (1-8) Opera nello stesso periodo di Aggeo
III Isaia(56-66) Opera nel medesimo periodo di Aggeo e di Zaccaria (1-8)
Abdia Epoca dell'esilio in Babilonia VI
Malachia Epoca del postesilio, riforma di Esdra e di Neemia V
Baruc Prima parte dell'epoca dell'esilio in Babilonia (sec. VI) e
seconda parte e redazione definitiva del I sec. a.C.
Giona Epoca del postesilio V
Gioele Epoca del postesilio V
II Zaccaria (9-14) Periodo ellenistico IV
Daniele Ultimo profeta e primo scrittore apocalittico, epoca della
rivolta dei Maccabei
II
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 18
3. Il profetismo nel cristianesimo
Nel cristianesimo primitivo era chiamato "profeta" colui che, insignito del carisma della profezia
e mosso dallo Spirito, nelle adunanze della chiesa diceva cose d'immediata comprensione e
destinate alla "edificazione ed esortazione e consolazione" degli ascoltatori (1Co 14, 3).
Talvolta il profeta preannunciava anche avvenimenti futuri ed interessante che anche le
donne potessero essere investite di questo carisma.In che maniera nelle adunanze della chiesa
si dovesse regolare questo ministero edificativo e parenetico del profeta, stabilito dallo stesso
S. Paolo (1Co 14, 29 segg.).
A motivo della sua efficacia di edificazione pubblica, S. Paolo preferisce il carisma della profezia
a quello della glossolalia (.(o, 14, 5, 39). Dalla "idach, 10, risulta che il profeta aveva
grande campo di attivit nel rito dell'Eucaristia, come pure (ibid., 11) nelle opere di carit
verso i poveri; perci ai profeti si dovranno offrire aiuti e primizie, essendo essi i "sommi
sacerdoti" (ibid., 13). In .9, 4, 1, sono nominati gli pseudoprofeti, e nella "idach, 11, si
stabilisce che dai rispettivi comportamenti si devono distinguere il profeta e lo pseudoprofeta.
Poi i profeti scompaiono nelle comunit ortodosse, mentre conservano grande importanza, p.
es., nel montanismo
9
.
Il Concilio Vaticano II, in particolare nella costituzione dogmatica sulla Chiesa !umen 9entium,
spiega perch nella Chiesa cattolica non sono riconosciute figure particolari di profeti: in realt
ogni battezzato, in forza della sua unione con Cristo, partecipe del suo ufficio profetico. Ogni
cristiano dunque profeta, nel senso che diventa capace con la forza dello Spirito Santo di
diffondere dovunque la viva testimonianza del Cristo, soprattutto per mezzo di una vita di fede
e di carit.
!. #$adro %torico&Politico del Profetismo
Il popolo d'Israele fin dall'inizio della sua storia con l'insediamento nella terra promessa e con
le conquiste territoriali intrecci rapporti commerciali con i popoli vicini; rapporti il pi delle
volte segnati da ostilit e da guerre, anche perch Israele cerc sempre di difendere la propria
identit e la propria originalit religiosa in mezzo ai popoli idolatri. Un popolo che ebbe molti
legami politici e commerciali con Israele fu quello dei Fenici, chiamati anche Cananei,
organizzati non in uno stato unitario ma per citt, situate sulla costa (in particolare Tiro e
Sidone) che va dal Monte Carmelo a sud sino all'attuale costa della Siria a nord.
Con Davide, che nel 1000 a.C. conquista Gerusalemme rendendola capitale, si costituisce uno
Stato che subentra alla originaria confederazione delle 12 trib.
9 Il montanismo sorse attorno al 172 in Frigia (eresia dei *rigi) per opera del predicatore Montano. Si diffuse in tutta lAsia Minore e
nellAfrica romana. Montano prevedeva limminente fine del mondo con la discesa della nuova Gerusalemme dal cielo nella pianura di
Pepuza, villaggio a oriente di Filadelfia, da Montano stesso ribattezzato Gerusalemme.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 19
Ripartizione territoriale delle dodici trib di Israele
Davide trasferisce l'Arca dell'alleanza da Silo a Gerusalemme e avvia la costruzione del Tempio
che viene poi conclusa da Salomone. Questi, regnando dal 970 al 930 a.C., estende con le sue
conquiste territoriali i confini d'Israele, completa l'organizzazione amministrativa e militare
dello Stato e soprattutto costituisce una corte reale con un proprio apparato. Alla morte di
Salomone le 10 trib del nord contestano l'autorit di Roboamo, successore di Salomone anche
a motivo della supremazia politica di Giuda e dell'accentramento delle ricchezze a
Gerusalemme, e si organizzano nel Regno d'Israele a nord (trib di Efraim), retto da
Geroboamo, mentre le 2 del sud costituiscono il Regno di Giuda, governato dalla dinastia
davidica.
Alla frattura politica si aggiunge quella religiosa con la costituzione di due capitali:
Gerusalemme al sud e Samaria al nord in cui vengono edificati due santuari, uno a Betel e
l'altro a Dan, che consentono di svolgere la pratica religiosa nel territorio d'Israele senza la
necessit di recarsi al tempio di Gerusalemme.
E' in quell'epoca che nel regno del nord, pi che in Giuda, si verifica una notevole
contaminazione da altri culti, principalmente quello di Baal, divinit cananea della fertilit.
I due regni mantennero la loro indipendenza, pur tra numerose vicende belliche
10
, e tramite un
complesso intreccio di alleanze con i popoli limitrofi per circa 200 anni.
10Un'alleanza tra Acab d'Israele e Ben Hadad II di Damasco riusc a respingere le incursioni degli Assiri, con una memorabile vittoria
alla battaglia di Qarqar (854 a.C.). Tuttavia, il Regno d'Israele alla fine venne distrutto dal re assiro Tiglatpileser III intorno al 750 a.C.
E anche il Regno filisteo sub la stessa sorte.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 20
Mappa della Palestina nell'800 a.C.
Nel 733 a.C. l'Assiria si annette la Galilea e Galad lasciando a Israele soltanto la parte
meridionale del territorio (Efraim). Nel 722 crolla il regno d'Israele ad opera del re assiro
Sargon II, la capitale Samaria viene distrutta e buona parte del popolo finisce in esilio in
Assiria mentre con un'operazione di pulizia etnica nei territori conquistati i deportati vengono
sostituiti con popolazioni straniere. Le dieci trib del nord erano cos scomparse e il territorio
del cessato regno d'Israele assume il nome di quella che era stata la sua capitale, cio
Samaria, divenendo una provincia del regno di Assiria abitata dai Samaritani, una popolazione
mista che adorava Jahv insieme a idoli stranieri e che per tale motivo fu disprezzata dagli
ebrei del sud per secoli sino al tempo di Ges.
Il nome di Israele da quell'epoca rivendicato soltanto dal sopravvissuto piccolo regno di
Giuda, come erede non soltanto dello Stato davidico ma anche della tradizione religiosa di tutto
il popolo e del suo culto.
Il regno di Giuda, pur avendo conservato l'indipendenza a costo di forti tributi, si trova in
condizioni di pesante vassallaggio nei confronti del confinante regno assiro ma attraversa un
periodo di relativa tranquillit anche nel secolo successivo (il VII), perch inizia presto il declino
della potenza assira sotto la spinta dei Babilonesi (o Caldei). In quel secolo si verifica nel regno
di Giuda un ritorno al passato, in fatto di religione e di politica, caratterizzato da tendenze
restauratrici.
Nel 622 a.C. a Gerusalemme, durante i lavori di restauro del tempio, il Sacerdote Chelkia
scopre un libro della legge che fa recapitare al re. Costatando che non si era obbedito alle
parole di questo libro, Giosia, dopo essersi consultato con la profetessa Culda, decide di farlo
leggere davanti a tutto il popolo.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 21
Tale rotolo conteneva un grande discorso di commiato di Mos prima della conquista della terra
promessa e la rielaborazione della Legge del popolo di Dio. Il re Giosia riconosce subito in quel
libro la seconda legge (da qui il nome di Deuteronomio) e conclude una nuova alleanza tra
JHWH e Israele. Da questi avvenimenti ha origine la nota riforma religiosa di Giosia; riforma
che il re di Giuda vuole estendere al nord dove fa distruggere il tempio idolatrico di Baal e
massacrare tutti i suoi sacerdoti. Ma anche per Giuda si approssima il tempo della fine. Il re
Giosia viene sconfitto e ucciso dal re egiziano Nekao nel 609 nella battaglia di Meghiddo e il
regno di Giuda diviene vassallo degli egiziani fino al 605 per passare da quell'anno al
vassallaggio dei babilonesi sino al 601. Di nuovo vassallo dell'Egitto per un breve periodo, il
regno di Giuda subisce una prima sconfitta da parte dei babilonesi che conquistano dopo un
breve assedio Gerusalemme nel 597.
A quella conquista segue, 16 marzo 597 a.C., una Prima Deportazione a Babilonia del re e degli
ebrei appartenenti alle classi sociali pi elevate.
Il vassallaggio di Giuda inizia con la costituzione di una monarchia da parte di Nabucodonosor
che nomina re Mattania, al posto di suo fratello Ioiachin, cambiandogli il nome in Sedecia.
Questi, che aveva ventun'anni quando divenne re e regn undici anni a Gerusalemme, era
nipote di Geremia da parte di sua madre Camitl.
Geremia fu suo consigliere, ma egli:
. fece ci che male agli occhi del Signore /
(2 Re 24,19)
Fu un vassallo molto ambiguo, dal momento che i suoi consiglieri erano divisi in una fazione
filo-babilonese ed una (maggioritaria) filo-egiziana. Nel 588 a.C. la fazione filo-egiziana,
basandosi sulle promesse d'intervento del faraone Psammetico II (629 a.C. - 588 a.C.)
costringe Sedecia alla denuncia del trattato di vassallaggio con Babilonia. Nel frattempo muore
il faraone e il nuovo sovrano d'Egitto Apries (607 a.C. - 569 a.C.) non tiene fede all'accordo
cos che gli Ebrei si trovano soli a contrastare Babilonia. L'esercito di Nabucodonosor attacca:
H'llora nel decimo mese dell'anno nono del suo regno, il dieci del mese, venne
2abucodnosor re di 0abilonia con tutto l'esercito contro 9erusalemme (ostoro si
accamparono intorno ad essa e costruirono attorno opere d'assedio !a citt# rimase
assediata fino all'undecimo anno del re <edeca 2el 6uarto mese, il nove del mese,
mentre la fame dominava nella citt# e non c'era pi? pane per la popolazione, fu aperta
una breccia nella citt# 'llora tutti i soldati fuggirono, uscendo dalla citt# di notte per la
via della porta fra le due mura, che era presso il giardino del re e, mentre i (aldei erano
intorno alla citt#, presero la via dell''raba !e truppe dei (aldei per inseguirono il re e
raggiunsero <edeca nelle steppe di 9erico= allora tutto il suo esercito lo abbandon e si
disperse )l re fu catturato a tarda notte e condotto a &ibla nel paese di 'mat presso il re
di 0abilonia che pronunzi la sentenza contro di lui )l re di 0abilonia fece sgozzare i figli
di <edeca sotto i suoi occhi e fece sgozzare anche tutti i capi di 9iuda in &ibla= cav gli
occhi a <edecaAPB e lo fece legare con catene e condurre a 0abilonia, dove lo tenne in
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 22
carcere fino alla sua morte
(Ger 52,4-11)
2el 6uinto mese, il dieci del mese, essendo l'anno decimonono del regno di
2abucodnosor re di 0abilonia, 2abuzarad#n, capo delle guardie, che prestava servizio
alla presenza del re di 0abilonia, entr a 9erusalemme Egli incendi il tempio del
<ignore e la reggia e tutte le case di 9erusalemme, diede alle fiamme anche tutte le case
dei nobili 7utto l'esercito dei (aldei, che era con il capo delle guardie, demol tutte le
mura intorno a 9erusalemme )l resto del popolo che era stato lasciato in citt#, i disertori
che erano passati al re di 0abilonia e 6uanti eran rimasti degli artigiani, 2abuzarad#n,
capo delle guardie, li deportD dei pi? poveri del paese 2abuzarad#n, capo delle guardie
ne lasci una parte come vignaioli e come campagnoli ) (aldei fecero a pezzi le colonne
di bronzo che erano nel tempio, le basi a ruote e il mare di bronzo che era nel tempio e
ne portarono tutto il bronzo in 0abilonia Essi presero ancora le caldaie, le palette, i
coltelli, i bacini per l'aspersione, le coppe e tutti gli arredi di bronzo che servivano al
culto )l capo delle guardie prese ancora i bicchieri, i bracieri, i bacini, le caldaie, i
candelabri, le coppe e i calici, 6uanto era d'oro e d'argento AEB
)l capo delle guardie fece prigioniero <erai#, sacerdote capo, e il secondo sacerdote
<ofonia insieme con tre custodi della soglia "alla citt# egli fece prigionieri un
funzionario, che era a capo dei soldati, e sette uomini fra i pi? familiari del re, i 6uali
furono trovati in citt#, e l'aiutante del capo dell'esercito che arruolava la gente del paese,
e sessanta uomini della gente del paese, che furono trovati nella citt# 2abuzarad#n,
capo delle guardie, li prese e li condusse presso il re di 0abilonia, a &ibla )l re di
0abilonia li fece percuotere e uccidere a &ibla, nel paese di 'mat (os fu deportato
9iuda dal suo paese Questa la gente che 2abucodnosor deportD nell'anno settimo
tremilaventitr 9iudei=H
(Ger 52,12-28)
Una parte dell'esercito ebraico si rifugia in Egitto presso il confine con la Nubia, nella citt di
Elefantina, dove vengono impiegati come guardie di frontiera assieme ad un contingente di
mercenari greci. Coi secoli, questi coloni ebrei si fusero con la popolazione locale e tornarono al
politeismo, adorando un Pantheon composto da una triade divina con a capo un dio di nome
"Yah", evidente storpiatura del nome del dio ebraico "Yaveh".
Il Regno di Giuda ridotto a provincia dell'impero babilonese e per il popolo ebraico inizia
l'esilio babilonese. Le terre dei deportati vengono assegnate dai babilonesi alla popolazione
rimasta nelle campagne. Anche i profeti opereranno tra gli esiliati i quali in Babilonia trovano il
lavoro e un certo benessere, la possibilit di vivere in propri quartieri e di conservare il culto,
non pi sacrificale, in attesa del rientro in patria.
Ai tempi dell'esilio in Babilonia si manifesta la diaspora anche verso altri stati, come l'Egitto,
che si estese successivamente ai territori dell'Asia Minore e del Mediterraneo orientale per poi
raggiungere Roma.
L'esilio dura 50/60 anni, fino all'avvento sulla scena del medio oriente della potenza persiana.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 23
Ciro II, re di Persia, conquista Babilonia nel 539 e con il crollo dell'impero babilonese si apre la
prospettiva di un rapido ritorno in patria degli esuli. L'editto di Ciro del 538 a.C. concede agli
ebrei il diritto di rientrare a Genxsalemme e. si pongono quindi le premesse per la ricostruzione
della citt e del tempio.
Il cilindro di Ciro ( accadico cuneiforme, VI secolo a.C.) attesta il
permesso concesso alle popolazioni esiliate: "radunai le popolazioni
e le ricondussi nei loro luoghi".
La Palestina entra a far parte dell'impero persiano come stato vassallo con i governatori inviati
dall'imperatore. Il ritorno in patria degli esuli avviene gradualmente, ma non coinvolge tutti
perch una parte di essi preferisce rimanere nei territori della deportazione.
La ricostruzione del tempio viene realizzata in tempi non brevi e termina nel 515 a.C., ma
senza l'arca che non viene mai pi ritrovata.
Sotto l'influenza di ambienti ebraici in Babilonia, in stretti rapporti con la patria, i re persiani
curano la riorganizzazione dello stato. Due funzionari imperiali di origine ebraica, Esdra e
Neemia, operano dalla met del V secolo in poi (dopo il 450 a.C.) e realizzano una nuova
riforma religiosa con la promulgazione in Giudea della Legge di Dio come legge del re, con il
divieto di matrimoni misti e con la lotta ai culti stranieri e contaminati. A quell'epoca risale
anche la ricostruzione delle mura di Gerusalemme. L'opera di Esdra e di Neemia mirata al
ripristino dell'identit tradizionale del popolo ebraico e alla rivalutazione della Legge contenuta
nel Pentateuco.
La Giudea divenuta territorio autonomo sotto la guida politica dei dominatori persiani. Il
potere non appartiene pi al re ma a Dio che lo esercita, tramite il sacerdozio (ierocrazia) e la
legge (nomocrazia), su una comunit teocratica.
Il tempio, nel corso dei secoli VI, V e IV, riprende splendore e anche notevole importanza
economica grazie agli oboli delle comunit della diaspora. La corrente profetica si estingue alla
fine del V secolo (verso il 400 a.C.) con i profeti Malachia e Gioele e nel secolo IV con il II
Zaccaria. Staccato nel tempo (quasi 3 secoli dopo) appare il libro di Daniele, considerato tra i
libri profetici soltanto dalla Bibbia greca e latina, mentre nella Bibbia ebraica compreso tra gli
"altri scritti".
Nel 332 a.C. Alessandro Magno, diretto verso l'Egitto, occupa la Palestina e gli Ebrei in Giudea
vengono quindi a contatto con la cultura ellenistica. Come anche per gli altri territori
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 24
conquistati Alessandro assicura libert di culto e riconosce l'autorit del sommo sacerdote.
Secondo Giuseppe Flavio in questo contesto che si crea lo scisma con i samaritani, quando
Alessandro concede loro il permesso di costruire il tempio sul monte Garizim.
Alla morte di Alessandro nel 323, in accordo alle direttive della Spartizione di Babilonia, la
Giudea passa sotto il dominio dei re Tolomei d'Egitto, i quali proseguono la politica di
tolleranza.
Nel 200 a.C. la Palestina conquistata da Antioco III, re seleucide di Siria, anche con l'aiuto
degli Ebrei. Il re per ringraziamento garantisce notevoli privilegi fiscali. I rapporti tra Ebrei e re
ellenistici cominciano a incrinarsi dal 187 quando Seleuco IV, in difficolt finanziarie,
saccheggia il tempio di Gerusalemme (2Mac 3 riferisce per che il tentativo fu mandato a
vuoto da un intervento miracoloso di Dio).
per col successore Antioco IV Epifane (175-164) che si arriva all'aperta rottura; nel 169
saccheggia il tempio, nel 167 ordina la costruzione di un altare a Zeus nel tempio e proibisce la
circoncisione e la celebrazione delle feste ebraiche, incluso il sabato, pena la morte. In questa
opera di ellenizzazione forzata trova appoggio in un forte partito filoellenista che comprende
tra l'altro il sommo sacerdote.
La persecuzione antigiudaica scatena l'opposizione degli Ebrei tradizionalisti che si definiscono
hasidim, i "pii" da cui derivano probabilmente i farisei. La rivolta antiseleucide scoppia a Modin,
per opera di Giuda detto Maccabeo (martello), figlio del sacerdote Mattatia; Giuda diviene capo
della resistenza e conquista Gerusalemme nel dicembre del 164. Il 18 dicembre di quell'anno
riconsacra il tempio, evento ricordato nella festa ebraica della Hanukkah (dedicazione). Antioco
V (164-162), successore di Antioco IV, concede un editto di tolleranza.
La storia dei giudei continua a vivere un periodo difficile e tormentato sino al passaggio sotto
l'influenza e il dominio di Roma, avvenuto durante il I secolo a.C.
!a menorah portata a &oma come trofeo
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 25
*0OL C1ONOLOGIC
1220 a.C. ca. Conquista della terra promessa da parte degli Ebrei
1200 - 1030 ca. Governo dei Giudici
1030 - 1010 ca. Regno di Saul (primo re)
1010 - 970 Regno di Davide
970 - 931 Regno di Salomone
931 Suddivisione della Palestina in due regni: Israele al nord (capitale
Samaria, re Geroboamo); Giuda al sud (capitale Gerusalemme, re
Roboamo)
VIII sec. a.C. Primi profeti scrittori
733 a.C. Annessione alla Siria di buona parte del territorio di Israele (Galilea e
Galad)
722 a.C. Crollo del regno di Israele ad opera degli Assiri (re Sargon II),
distruzione di Samaria e deportazione in Assiria di buona parte degli
abitanti (re Osea)
622 a.C. Rinvenimento a Gerusalemme del rotolo del Deuteronomio e inizio ad
opera del re Giosia di una riforma religiosa
609 a.C. Il re Giosia viene sconfitto e ucciso nella battaglia di Meghiddo dal re
egiziano Nekao
609 - 605 a.C. Il regno di Giuda diventa vassallo dell'Egitto
605 - 601 a.C. Il regno di Giuda diventa vassallo di Babilonia
601 - 597 a.C. Il regno di Giuda diventa vassallo dell'Egitto
597 a.C. Prima conquista di Gerusalemme da parte di Babilonia e prime
deportazioni
597 - 587 a.C. Il regno di Giuda diventa vassallo di Babilonia
587 - 586 a.C. Ribellione di Giuda (re Sedecia), nuovo assedio, distruzione di
Gerusalemme e del tempio da parte dei Babilonesi e nuove deportazioni
539 a.C. Ciro re di Persia conquista Babilonia
538 a.C. Ciro concede agli Ebrei il diritto di rientrare in patria con il tesoro del
tempio
Dopo il 538 a.C. Rientro graduale degli esiliati in Giuda e ricostruzione del tempio iniziata
nel 520 e terminata nel 515 a.C.
Dopo il 450 a.C. Nuove riforme religiose operate da Esdra e da Neemia
333 - 332 a.C. Alessandro Magno conquista il Medio Oriente, inizio dell'epoca ellenistica
167 - 164 a.C. Grande persecuzione degli Ebrei ad opera di Antioco IV
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 26
'. L($omo Isaia
Isaia (ebr. Resha@Rahu, cio Mahv salva) appartiene alla trib di Giuda e tra tutti i profeti ,
probabilmente, quello che ha lasciato meno informazioni circa la sua vita. Figlio di Amoz ( Is
1,1: da non confondere con il profeta Amos), Isaia nacque intorno al 765 a.C. a Gerusalemme
dove con ogni probabilit svolse tutto il suo ministero.
Fu sposato con una "profetessa" (Is 8,3), forse una donna che aveva una funzione profetica nel
culto del tempio di Gerusalemme (cfr. la figura di Culda [Hulda] un secolo dopo al tempo di
Geremia: 2 Re 22). La coppia ebbe almeno due figli, che nel libro ricevono nomi simbolici,
portatori cio di messaggi profetici: "Sear-iasub" (Is 7,3: soltanto un resto che ritorner#) e
"Maher-salal-cash-baz" (Is 8,1-4: bottino pronto, saccheggio prossimo).
Per quanto riguarda la posizione di Isaia nella societ del suo tempo, si d'accordo nel
considerarlo di famiglia nobile e appartenente alle classi pi istruite della citt, come
testimonia l'ottima qualit letteraria dei suoi oracoli e l'ampia conoscenza della situazione
internazionale che vi traspare.
Nel 740 a.C., anno della morte del re Ozia, ebbe nel Tempio una visione in cui il Signore lo
inviava ad annunciare la rovina di Israele [3].
Svolse la sua attivit sotto i regni di Acaz (736 a.C.-716 a.C.) e di Ezechia (716 a.C.-687 a.C.).
Fu attivo nella storia degli ebrei dal regno di Ozia (781 - 740) attraverso i regni di Iotam (740 -
736), Acaz (736 - 716) ed Ezechia (716 - 687) fino a quello di Manasse (689 -642).
Visse in un periodo di forti tensioni sociali e politiche durante le quali Israele era sotto la
costante minaccia di un'invasione assira e fu testimone della caduta del regno di Israele con la
conquista di Samaria e la deportazione degli abitanti in Assiria (722 a.C.-721 a.C.).
Il peso politico datogli dal suo essere profeta lo rese un personaggio molto in vista nel suo
tempo e nella sua vicinanza alla corte di Gerusalemme fu costantemente impegnato a
denunciare il degrado morale portato dalla prosperit del paese. Egli tent di impedire ogni
alleanza militare con altri paesi indicando come unica strada la fiducia in Dio.
Di Isaia si perdono le tracce nel 700 a.C.; una tradizione ebraica piuttosto leggendaria riferisce
che fu arrestato e condannato a morte sotto Manasse, che lo fece segare in due.
Le fasi del suo ministero
(cfr. la Tavola Cronologica del VIII sec.)
Secondo la sovrascritta del libro (1,1) il ministero di Isaia si svolse durante il tempo di quattro
re di Giuda: Ozia, Iotam, Acaz, e Ezechia. La grande visione del cap. 6 come indica che Isaia
avrebbe iniziato il suo ministero "nell'anno in cui mor il re Ozia" (6,1). Purtroppo la cronologia
di questi quattro regni molto discussa e non c' assolutamente accordo fra gli specialisti.
Prima della guerra Siro-Efraimita
Secondo alcuni studiosi una prima fase del ministero d'Isaia avrebbe avuto luogo negli
anni fra la sua chiamata e lo scoppio della guerra Siro-Efraimita ca. 734. Il tema
principale dei suoi interventi allora sarebbe stato la critica sociale (cfr. i brani pertinenti
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 27
nei capp. 2-3, 5 e 9,7-10,4). Inoltre, alcune parti del cap. 1 potrebbero venire da questa
prima fase, ma certamente non tutto il capitolo.
Durante la guerra Siro-Efraimita
In ogni modo certo l'intervento di Isaia durante la crisi di questa guerra. Cfr. i capp. 7-8
e anche 17,1-6 e 28,1-4. Tema dominante adesso la critica politica, nel senso di una
comunicazione della parola di YHWH per guidare le decisioni politiche del re di Giuda: il re
Acaz viene incoraggiato a non fidarsi delle manovre e delle alleanze politiche con l'impero
assiro per avere sicurezza per Gerusalemme e Giuda, la sicurezza del popolo viene solo
da una fiducia totale in YHWH. Di fronte al rifiuto del re di accogliere tale messaggio (Is
7,1-17) Isaia annunzia che gli Assiri chiamati in aiuto dal re si riveleranno in realt come
un mezzo per punire re e popolo di Giuda (8,5-8). Secono alcuni studiosi, Isaia avrebbe
anche annunziato la nascita di un futuro re davidico che, a differenza di Acaz, sarebbe
fedele a YHWH (8,23-9,6).
Fra il 732 ed il 705
Dopo il fallimento del suo tentativo di convincere il re Acaz a fidarsi della protezione di
YHWH, sembra che Isaia sia rimasto quasi silenzioso per diversi anni, nonostante gli
avvenimenti drammatici della caduta del regno del Nord (presa di Samaria da parte degli
Assiri nel 722/1). Almeno gli studiosi non riescono a datare degli oracoli in quegli anni
con poche eccezioni (cfr. 14,28-32).
Per un suo nuovo intervento nella vita pubblica bisogna attendere il regno del figlio di
Acaz, Ezechia, e precisamente negli anni 713-711 quando Ezechia insieme con diversi
altri re dei piccoli stati circostanti tent di organizzare una ribellione contro l'Assiria,
sperando in un aiuto dall'Egitto. Come nel tempo della crisi Siro-Efraimita, il messaggio
profetico di Isaia insiste sull'inutilit di alleanze politiche e sulla necessit di fidarsi solo di
YHWH. Come allora, anche adesso non viene ascoltato, anzi viene schernito (28,7ss). Gli
avvenimenti provano la correttezza del messaggio del profeta: la ribellione viene
schiacciata dagli Assiri. Ezechia, a quanto pare, si ritirato in tempo (forse anche a causa
delle parole di Isaia?) e non viene punito dagli Assiri.
Seconda ribellione anti-Assira (705-701)
Dopo la morte del re assiro Sargon nel 705 gli stati vassalli del Ovest tentarono ancora
una volta di ribellarsi contro il suo successore Sennacherib, e Ezechia di Giuda si associ
con loro. Di nuovo Isaia intervenne (cf. diversi testi nei capp. 30-32), sottolineando la
follia di aspettare aiuto dall'Egitto: H9uai a 6uanti scendono in Egitto per cercar aiuto
!'Egiziano un uomo e non un dio, i suoi cavalli sono carne e non spiritoH (Is 31,1-3).
Questa volta Ezechia persever nella ribellione e venne castigato duramente da
Sennacherib (devastazione di Giuda e assedio di Gerusalemme nel 701). Gli Assiri non
distrussero la citt e gli abitanti festeggiarono la loro salvezza; Isaia invece lamenta la
loro superficialit e mancanza di comprensione degli avvenimenti (cf. 22,1-14).
Dopo questi eventi drammatici del 701 non c' evidenza di ulteriori interventi profetici di Isaia.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 28
Cronologia Isaiana
Azaria ( Ozia ) re di Giuda 779 - 738
Nascita del profeta Isaia 770
Vocazione di Isaia 740
Iotan re di Giuda 742 - 735
Primo periodo dellattivit profetica:
Denunzia di ingiustzie, formalismo, anarchia 740 - 736
Acaz re di Giuda 736 - 715
Tiglatpilesser re dAssiria 745 - 727
Salmanassar V re dAssiria 726 - 722
Rezon di Damasco assedia Gerusalemme 735
Distruzione di Damasco 732
Secondo periodo dellattivit profetica
Crisi siro-efraimitica colloqui con Acaz, minaccie di rovina 735 - 733
Sargon II re dAssiria 722 - 705
Distruzione del Regno del Nord 722
Sargon batte la lega antiassira ( Karchemis ) 720
Periodo di silenzio 732 - 716
Ezechia re di Giuda 715 - 693
Terzo periodo dellattivit profetica:
Condanna per scelte filoegiziane, appello alla fede 715 - 711
Sennacherib re dAssiria 705 - 681
Conquista assira di gran parte della Giudea 701
Sennacherib assedia Gerusalemme 701
Quarto periodo dellattivit profetica: 705 - 701
Manasse re di Giuda 693 - 639
Morte di Isaia: durante il regno di Manasse
Il suo messaggio
Il nucleo centrale della sua teologia la santit di Dio: avendo un Dio santo, tutto il popolo di
Israele deve essere santo. Fu un profeta brillante nel parlare e seppe attaccare, con sottile
ironia, certi costumi e riti pagani praticati da molti. Nel timore di contaminazioni pagane fu
contrario a qualsiasi alleanza con popoli stranieri. Secondo Isaia il regno futuro sar realizzato
da coloro che accetteranno le richieste di JHWH. A capo di tale regno vi sar il re Messia,
discendente di David, lEmmanuele, il Dio-con-noi.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 29
anche ricordato come il profeta degli oracoli messianici della Vergine (7,14) e del Germoglio
di Jesse (11,1).
La sua opera
Due grandi rotoli di pergamena, risalenti all'incirca al periodo che va dal II secolo a.C. al I
secolo d.C. furono scoperti casualmente nel 1947 in una grotta di Qumran, presso il Mar Morto.
Un rotolo conteneva il testo completo del libro di Isaia, scritto in ebraico con una grafia
piuttosto popolare. L'altro invece un testo ebraico quasi completo che riporta assai
fedelmente quello masoretico. Furono chiamati Rotoli di Isaia e si trovano ora custoditi
nell'Universit ebraica di Gerusalemme. Il grande interesse per questi due rotoli di Isaia
consiste nel fatto che il testo ebraico precedente a questa scoperta risale, come tutto il resto
della Bibbia ebraica, allVIII secolo d.C. A questo si aggiungono anche considerazioni di
carattere storico-critico e linguistico-espressive.
Storia della ricerca critica del libro d'Isaia
Nella tradizione giudaica e cristiana dagli inizi fino al Settecento il libro venne attribuito per
intero al profeta Isaia.
Due grandi commentatori ebraici del Medio Evo (Ibn Ezra, 1092-1167; Baruch Spinoza, 1632-
1677) accennarono alla possibilit di un altro autore per i capp. 40 e seguenti ma soltanto sul
finire del 18 sec. la teoria di una pluralit di autori profetici nel libro di Isaia attrasse
l'attenzione di alcuni studiosi protestanti tedeschi (J. C. Dderlein, J. G. Eichhorn ed altri).
Durante il 19 sec. l'idea che i capitoli Is 40ss debbano essere attribuiti a un autore dell'epoca
dell'esilio babilonese (il cosiddetto Deutero-Isaia) diventa sempre pi seguita fra gli studiosi
protestanti, anche se alcuni mantenevano la tesi tradizionale di un unico autore.
La tesi della pluralit di autori riceve nel 1892 la sua forma classica nell'influente commentario
su Isaia di Bernhard Duhm (1847-1928) che proponeva di distinguere ulteriormente nella
seconda parte di Isaia due sezioni diverse: i capp. 40-55 (in gran parte l'opera del profeta
esilico, Deutero-Isaia) e i capp. 56-66 (l'opera, secondo Duhm, di un profeta postesilico, detto
Trito-Isaia). Tale divisione tripartita del libro rimasta nello studio del libro fino ad oggi.
La reazione culturale del Magistero cattolico fu piuttosto tardiva; soltanto nel 1902 fu fondata
la Pontificia Commissione Biblica, che intervenne nel 1908 nella questione dell'autore del libro
d'Isaia con una serie di cinque risposte (cfr. Appendice 2).
La svolta inizi con l'enciclica "ivino afflante spiritu di Pio XII del 1943, che incoraggiava l'uso
dei metodi storici e filologici nello studio della Bibbia senza mescolare le questioni dogmatiche
(l'ispirazione delle Scritture) con quelle storiche e letterarie (autori e redattori).
Gli studiosi contemporanei reagiscono sempre di pi contro una comprensione semplicista del
libro d'Isaia, come se fosse una raccolta di tre libri separati e indipendenti. Questa reazione
prende due direzioni metodologiche:
Primo
nell'ambito del metodo di storia redazionale, ci si rende conto che non possibile
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 30
attribuire le tre parti del libro semplicemente a tre periodi storici diversi (8 sec., tempo
dell'esilio, periodo postesilico). Al contrario, c' un largo consenso sul fatto che nella
prima parte del libro (capp. 1-39, Proto-Isaia) vi sono testi che provengono sia dal 8
secolo (il tempo di Isaia stesso) che da secoli successivi fin dal periodo postesilico
(epoca persiana e forse anche ellenistica, secondo alcuni). Nella seconda parte del libro
(capp. 40-55, Deutero-Isaia) vi sono testi dal tempo dell'esilio, VI sec., ma anche dal
periodo postesilico, mentre nella terza parte del libro (capp. 56-66, Trito-Isaia) vi sono
testi probabilmente solo dal periodo postesilico, ultimo quarto del VI secolo.
Secondo
nell'ambito degli studi della forma finale del libro (una novit degli ultimi venti o trenta
anni), ci si rende conto delle molte interconnessioni fra le tre parti del libro a livello
lessicale, tematico e teologico. Il libro ha una certa sua unit, non di autore ma di
composizione; una unit non perfetta, certamente, ma comunque da non trascurare
pervenuta alla forma attuale poco prima del 180 a.C. E relativamente a ci nacque
anche la questione del perch le parti siano state raccolte in un insieme unitario. Alcuni
ipotizzano lesistenza di una scuola teologica che riun consapevolmente le varie sezioni.
NOTA
Anche se la suddivisione di Isaia in tre parti ormai comunemente accettata, non si pu
ignorare lo studio diacronico del libro di Isaia, pubblicato nel Westminster Theological Journal
11
,
secondo il quale il linguaggio usato attesta in modo schiacciante una data pre-esilica per i
capp. 40-66. Lautore dello studio conclude:
:<e una parte di )saia fosse stata scritta nell@S))) secolo a( e un@altra 2LL anni dopo,
ci dovrebbero essere delle differenze nell@ebraico usato in ciascuna parte <e i critici
continuano a insistere che )saia andrebbe datato al periodo esilico o postesilico,
devono farlo nonostante le prove contrarie fornite dall@analisi diacronica>
Anche Alberto Mello
12
, nel suo ")saia 3 )ntroduzione, traduzione e commento propone una
suddivisione del libro in due parti quasi uguali, ciascuna composta di cinque sezioni o
sottounit, che, considerata la diversit di ambientazione storica, qualcuno ha anche proposto
di chiamare lIsaia assiro (VIII secolo a.C., ovvero le profezie di sventura che si sono gi
realizzate) e lIsaia babilonese (VI secolo a.C., ovvero le profezie di consolazione che devono
ancora realizzarsi), ma che preferibile considerare come le due parti di uno stesso libro.
Nell'ipotesi accademica oggi pi condivisa i 66 capitoli del libro sono cos raggruppati:
Prima parte (capp. 1 - 39)
Presenta caratteristiche, contenuti e generi letterari disparati.
Capitoli 1-6: oracoli isaiani su Giuda e Gerusalemme di alto tenore letterario e teologico,
11 Edward J. Young, "Isaiah 34 and its position in the prophecy," Westminster Theological Journal 27.2 (May 1965): 93-114.
12 Alberto Mello (1951), monaco della Comunit di Bose, vive da oltre vent'anni a Gerusalemme, dove insegna esegesi e teologia
presso lo Studio Biblico Francescano. Si occupato soprattutto dei Salmi, prestando attenzione all'antica esegesi ebraica.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 31
nonch una parabola (5:1 -7)
Capitoli 7-12: diverse profezie, numerose denunce di soprusi sociali e religiosi, episodi
biografici,) e un canto di ringraziamento (12:1 -6). I commentatori cristiani hanno attribuito le
profezie contenute nei capitoli dal 7 al 12 al Messia che deve arrivare. Questa parte detta
libro dell'Emmanuele, isaiano anche se con inserzioni posteriori.
Capitoli 13-23: oracoli contro le nazioni straniere e i nemici del regno di Israele e di Giuda,
isaiano. Si predice la caduta di Babilonia ad opera dei Medi e la sua completa desolazione,
avvenuta nel II secolo d.C. La critica ha convalidato l'autenticit di questo capitolo.
Capitoli 24-27: detta apocalisse maggiore di Isaia. Materiale apocalittico pi tardo, forse
post-esilico (V secolo a.C.?).
Capitoli 28-33: oracoli sparsi prevalentemente isaiani, si riferiscono al tentativo di Giuda di
allearsi con l'Egitto contro l'Assiria. I cap. 30:1 -7 e 31:1 -3 sono stati probabilmente inseriti
dopo la morte di )saia da parte di suoi discepoli e per 6uesto motivo per niente profetici
Capitoli 34-35: due profezie (o pseudoprofezie come spesso accade nell'AT). E' detta
apocalisse minore di Isaia nello stile del Deutero-Isaia; forse opera post-esilica.
Capitoli 36-39: appendice storica degli eventi narrati in 2 Re 18-20 in stile deuteronomistico.
Seconda parte (capp. 40 - 55)
Non sappiamo nulla in concreto di questo grande autore, che si pu considerare lIsaia di
Babilonia. Lo conosciamo praticamente solo tramite il suo libro, che il grande poema del
ritorno dallesilio, il "secondo esodo, ancora pi glorioso del primo. Probabilmente lautore
svolge la sua attivit profetica nel decennio precedente loccupazione di Babilonia da parte di
Ciro, tra il 550 e il 540. Quando Ciro conquist Babilonia nel 539 si trovavano in esilio alcune
decine di migliaia di Giudei, lelite del popolo eletto, deportati negli anni 597, 587, 582. Nel
538 un editto di Ciro consenti il ritorno dei deportati in patria. Il Deutero-Isaia un grande
teologo, che tratta i temi della santit e della trascendenza di Dio, della salvezza, del "resto
dIsraele e ha una concezione messianica della storia. E il profeta dei carmi del Servo di Javh,
della consolazione, della speranza, dellannunzio della prossima liberazione che hanno uno
speciale significato per i commentatori ebrei e cristiani. I "Carmi del servo" (42, 1-9), (49, 1-
7), (50, 4-11), (52,13) e (53,12) dalla Chiesa cattolica sono considerati profezie sulla passione
e missione di Ges mentre gli ebrei li hanno considerati sempre personificazioni di Israele del
dopo esilio. La seconda parte un specie di inno al felice ritorno a casa. Ed infatti chiamato il
"Libro della Consolazione.
40-48 inni di Javh e di Israele
40, 1 - 42-12 fondamento della salvezza e invito di Ciro.
O2, .3O primo canto del Servo di Javh.
42,13 - 44,23 la salvezza come riscatto.
44,24 - 49,13 la pienezza della salvezza. OT, .3U secondo inno del Servo di Javh.
49,14 - 52,12 salvezza: rinascita di una speranza. PL, O3T ss terzo inno del servo di Javh.
P2,.V 3 PV,.2 quarto inno del servo di Jav.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 32
54,1 - 52, 12 salvezza: alleanza di pace.
55,7-13 inno conclusivo.
Terza parte (capp. 56 - 66)
Anche del Trito-Isaia, del profeta della ricostruzione, cui sono attribuiti gli ultimi undici capitoli
del libro non sappiamo nulla, opera quasi certamente di suoi discepoli che riecheggia i temi
delle due parti precedenti e presenta oracoli vari uniti altri generi letterari, databili in epoca
post-esilica. Il nucleo sembra essere di un profeta, che agisce in Giuda dopo la restaurazione,
tra la povert e lo scoramento dei rimpatriati. Trito-Isaia si ricollega alla tradizione profetica
anteriore, specialmente ad Ezechiele. La collezione dominata da un carattere escatologico,
cio da una prospettiva aperta verso un futuro definitivo. Lautore i nsiste sullosservanza delle
pratiche cultuali e legali e mette in risalto limportanza del tempio e la santit di Dio. Promette
la salvezza, che comporta la ricostruzione di Gerusalemme e del tempio, il ritorno dei Giudei
dalla diaspora, il pellegrinaggio dei pagani verso il monte Sion, una pace paradisiaca. Parla di
una nuova creazione, modellata sulla prima, ma pi ampia ancora; simboli della restaurazione
sono la luce e la festa nuziale. Gli undici capitoli del terzo Isaia sono variamente suddivisi dagli
studiosi. Una suddivisione possibile la seguente:
56-58 oracoli di condanna e altri oracoli, lamento del popolo e risposta di Dio.
60-62 rinnovo del messaggio di salvezza,
63-64 lamento del popolo e risposta d Dio,
65-66 oracoli di condanna e oracoli apocalittici.
). Il Li"ro di Isaia
In ambito cristiano Isaia, il pi ampio libro profetico, fu per molto tempo considerato un testo
unitario in grado di preannunciare, con un anticipo di quasi otto secoli, la nascita miracolosa di
Ges o la sua passione e morte espiatorie. Tra gli scritti dell'AT era considerato dunque un libro
eccezionale a cui fu riservata unattenzione seconda solo a quella riservata al Pentateuco. E
sempre stato oggetto di ascolto, di preghiera e di studio; e fin dai primi tempi, di notevoli
commenti, da Origene a Cirillo di Alessandria, da Alberto Magno a Tommaso dAquino.
).1 Commento al Proto&Isaia
Nelle note che seguono riportato, sinteticamente, un commento al Libro di Isaia basato sulla
recente critica cattolica.
Il corrispondente punto di vista rabbinico [cfr. Appendice 3] riportato in:
Isaia, luomo, il profeta
Jewish Encyclopedia (1901-1906).
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 33
Cap. 1. 2 1&32 3
Il primo capitolo inizia con la presentazione di Isaia, figlio di Amos (v. 1), prosegue con vari
oracoli, pronunziati in diverse circostanze, quindi inizialmente indipendenti. I temi sono quelli
del peccato, del giudizio e della salvezza. Il capitolo quasi una sintesi della predicazione di
Isaia.
Cap. 2 2 1&22 3
Il secondo capitolo inizia con un oracolo escatologico (1-5 ), che uno dei vaticini pi notevoli
dellA.T. Poi nei vv. 6-22 viene descritto il giorno di Javh, una straordinaria manifestazione del
Signore che punisce i peccatori e i nemici del popolo, mentre salva il "Resto.
Cap. 3 2 1&2) 3
I vv. 1-15 trattano dei primi anni di governo dellinesperto re Acaz, mentre si prepara la guerra
siro-efraimitica. Con vivaci colori descritto lo sfacelo morale della societ giudaica, specie
delle classi dirigenti. Questo stato di cose considerato come un castigo divino per i peccati
commessi. I vv. 16-26 denunziano la ricchezza e il lusso sfrenato che fanno montare in
superbia le donne di Gerusalemme e preannunciano il conseguente castigo per il peccato di
orgoglio.
Cap. ! 21&) )
Il v. 1 legato al capitolo precedente e fa cenno ad una delle calamit della guerra, la
decimazione degli uomini. I vv. 2-6 parlano del sacro "resto di Sion e sono una sintesi della
dottrina del "resto.
Cap. ' 2 1&34 3
Il capitolo inizia con il canto della 5igna 21&6) Segue il brano 8-25 che contiene una serie di
invettive contro le varie categorie di violatori dellordine sociale, che avrebbero dovuto
salvaguardare il diritto: latifondisti, crapuloni, beffardi, ingiusti in campo sociale. I vv. 26-30
trattano dellinvasione assira.
Cap. ) 21&13 3
Tutto il capitolo presenta la 5oca7ione e linvio in missione del profeta Isaia.
Li"ro delEmman$ele8 6&12
Cap. 6 21&23 3
I vv. 1-9 raccontano dellincontro avvenuto verso il 733 tra il re Acaz e Isaia nel frangente della
guerra siro-efraimitica. Segue ( 10-17 ) il vaticinio dellEmanuele. Da 18 a 25 si fa cenno
allinvasione nemica.
Cap. 9 21&23 3
Il capitolo una raccolta di oracoli pronunziati da Isaia ai tempi della crisi siro-efraimitica: 1-2:
giudizio sugli alleati siro-efraimiti; 5-10: la mancanza di fiducia in Javh il motivo
dellinvasione assira; 10-20: oracoli vari. 21-23: giorni di tenebra ed epifania del Signore.
Cap. : 2 1&24 )
SS 1-6: vaticinio che annunzia la nascita di $n "im"o di stirpe regale. 7-20 : punizione che
si abbatte sul regno del Nord e sulla sua capitale Samaria. Vengono descritti gli assalti dei
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 34
nemici, il malgoverno del paese, le discordie interne, le ingiustizie sociali.
Cap. 14 2 1&3!3
VV. 1-4, ancora sulla punizione del regno del Nord e di Samaria. Da 5 a 34 troviamo una serie
di poemi pronunziati in varie circostanze e raccolti insieme perch i ritmi sono somiglianti. 5-
19: periodo precedente al 701, anno dellassedio di Gerusalemme da parte di Sennacherib e
del suo ritiro, che visto come punizione per la superbia assira. 20-22: fiducia del popolo in
Javeh, in contrasto con la mancanza di fede di Acaz . 20-27: oracolo che preannunzia la fine
del dominio assiro. 28-34 : avanzata e sconfitta degli assiri.
Cap. 11 21&1)3
VV. 1-9: celebre oracolo messianico probabilmente dellultimo periodo dellattivit del
profeta; preannunziato un regno di pace. 10-16 : concordia e pace ritrovata tra i regni di
Giuda e di Israele e ritorno in patria degli esiliati; probabilmente il brano del tempo dellesilio.
Cap. 12 21&)3
E un salmo in due parti. 1-4: ringraziamento per la salvezza raggiunta: 4-6 : lode a Javh. E
probabilmente unaggiunta liturgica del tempo dellesilio.
Contro le na7ioni straniere8 Capitoli 13&23
La sezione 13-23 tutta composta da oracoli contro le nazioni straniere, con leccezione del
Cap. 22, che tratta di Gerusalemme. I brani sono quasi sempre introdotti dalla parola "oracolo
(mass#). Appartengono in generale a Isaia, e furono pronunziati in varie periodi della vita del
profeta. Quelli non attribuibili a Isaia sono del periodo dellesilio o anche pi recenti. La
collezione stata curata da un redattore posteriore e completata dopo lesilio.
Cap. 13 2 1&22 3
Il primo capitolo della sezione del tempo dellesilio e annunzia in una cornice di giudizio
universale e con stile apocalittico la caduta di Babilonia. E un capolavoro poetico, in cui viene
presentato Javh che raduna e passa in rassegna le truppe ( 2-5 ) descritto il giorno di Javh
( 613 ), il massacro e la distruzione di Babilonia ( 14-19 ) e la sua riduzione ad un ammasso di
rovine (20-22).
Cap. 1! 2 1&32 3
Il capitolo comprende quattro brani di contenuto e origine diversa.
Inizia con due versetti (1-2), inseriti in seguito per collegare i capp. 13 e 14 che parlano della
fine dellesilio e della conversione dei popoli pagani.
3-13 sono una satira contro un tiranno. Se questo tiranno un re assiso, i versetti sono di
Isaia, se invece un principe babilonese sono di un profeta posteriore.
24-27: oracolo pronunziato dal profeta contro lAssiria, forse durante linvasione di
Sennacherib. 28-32: oracoli contro la Filistea, del periodo che va dal 715 al 721 circa.
Cap.1' 21&:3 e 1) 21&133
I capp. 15 e 16 trattano della sorte di Moab, regno che si estendeva ad oriente del Mar Morto.
Non v certezza sulla data di composizione e sullautore . Per alcuni sono precedenti ad Isaia,
per altri sono di dopo lesilio, ma probabilmente sono in parte opera del profeta, che li avrebbe
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 35
composti verso il 701.
Tutto il Cap. 15 tratta della devastazione di Moab avvenuta per uninvasione assira. Nelle
quattordici citt nominate, si compiono riti penitenziali. mentre gli abitanti sono deportati e le
campagne devastate. In 16,1-5, il profeta invita i Moabiti, tradizionali nemici di Israele, a
trovare rifugio nel territorio di Giuda e i Moabiti supplicano il re di Giuda perch li accolga.
In 16, 6-12 si asserisce che la devastazione di Moab, di nuovo ricordata, causata dallorgoglio
dei moabiti.
Cap. 16 2 1&1! 3
Il capitolo contiene oracoli di Isaia pronunziati in varie circostanze. I v. 1-3 sono sulla
distruzione di Damasco. 4-14 parla di Efraim, che era alleata di Damasco contro Giuda, e sar
devastata dagli Assiri.
Cap. 19 2 1&6 3
Loracolo di questo capitolo stato pronunziato da Isaia verso il 714/13 quando gli
ambasciatori della 25 dinastia etiopica, dominatrice dellEgitto andarono a Gerusalemme per
indurre il re Ezechia ad aderire ad una lega antiassira. Il profeta li invit a tornarsene in patria,
convinto che a Giuda avrebbe provveduto Javh stesso.
Cap. 1: 2 1&2' 3
Il brano probabilmente di Isaia e pu essere datato dal periodo in cui era prevedibile
loccupazione dellEgitto da parte dellAssiria. Vengono annunziati, nei primi v. (1-4 ) il giudizio
divino contro lEgitto per le lotte intestine e linvasione assira e, nei v. 5-15, una secca del Nilo
con conseguente rovina della pesca e dellagricoltura. In 16-25 si trovano cinque oracoli
sullinstallazione di Giudei in Egitto e sulla conversione del paese del Nilo. Il brano
probabilmente del dopo esilio, quando numerose colonie ebraiche si stabilirono in Egitto.
Cap. 24 21&) )
E il racconto dellunica azione simbolica compita da Isaia, che per tre anni predica vestito del
solo manto profetico e senza sandali, per preannunziare la sconfitta dellEgitto da parte
dellAssiria. La data del racconto lanno 711.
Cap. 21 21&1) )
I vv. 1-10 sono un oracolo drammatico sulla fine di Babilonia. E probabilmente del tempo
dellesilio e si riferisce alla presa di Babilonia da parte da Ciro, coadiuvato dai Medi e dagli
Elaminiti, nel 539. 11-12 un oracolo di Isaia, pronunziato quando lassiro Sargon sottomise
nel 711 Edom
13
. 13-17 un oracolo per le trib arabe cacciate da uninvasione, forse di
Sargon, avvenuta nel 715.
Cap. 22 2 1&1! 3
I vv. 1-14 sono di Isaia, ma linterpretazione del capitolo discussa. Forse tratta della
campagna di Sennacherib del 701, immediatamente prima dellassedio di Gerusalemme. Gli
abitanti della citt si danno alla gioia spensierata e Isaia annunzia la catastrofe. I vv. 15-25
sono sempre di Isaia, ma anteriori alla campagna di Sennacherib; sono un oracolo riguardante
13 Iduma (ebraico: Edom "rosso") un nome di Esa (o Edom) e quindi alla nazione discesa da lui, la terra di Edom. Gli edomiti
parlavano una lingua semitica ed erano un gruppo tribale che abitava il deserto del Negev e il Uadi Araba, a sud di Israele
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 36
Sebn, maggiordomo di Ezechia, megalomane, che viene rimproverato e al quale viene
predetta la sostituzione con Eliakin.
Cap. 23 2 1 &19 3
Nei vv. 1-14 riportata lelegia profetica sulla fine di Tiro e di Sidone. Sembra che i vv. su
Sidone riguardino la situazione della citt durante linvasione di Sennacherib ; quelli su Tiro
dovrebbero essere stati aggiunti in seguito. I vv. 15-18 probabilmente sono stati aggiunti dopo
lesilio e trattano prima del perdurare della rovina di Tiro, poi della sua riabilitazi one
commerciale e dellinserzione nel regno messianico.
La grande apocalisse.
Capitoli 2!&26
La grande apocalisse dei capp. 24-27 tratta del regno di Javh stabilito su Sion, al quale
parteciperanno Giudei e altri popoli salvati, della punizione del mondo e dei suoi potenti capi e
della fine di una citt innominata, la cui distruzione connessa con la fondazione del Regno di
Dio. Questa citt secondo alcuni sarebbe Babilonia, distrutta da Serse nel 485. Lautore un
entusiasta discepolo spirituale di Isaia e il periodo della composizione sarebbe limmediato
dopo esilio. Lo stile enfatico e misterioso e in parte apocalittico.
Cap. 2! 2 1&23 3
I primi sei versetti ( 1-6 ) descrivono con stile apocalittico la punizione delluniverso,
prendendo come spunto il crollo della citt del caos, tipo del regno antidivino. Nei vv. 7-16
descritta la desolazione di una citt nemica di Dio. 16-23 continua la descrizione della
catastrofe mondiale iniziata nei primi sei versetti e interrotta nel v. 7.
Cap. 2' 2 1&14 3
I vv. 1-5 trattano il tema dei Giudei e dei nemici convertiti che si salvano e glorificano Dio per
aver distrutto la citt nemica. 6-10 unentusiastica illustrazione della salvezza escatologica
universale, simboleggiata da un sacro banchetto.
Cap. 2) 2 1&1: 3
La prima parte del brano (vv. 1-6) un inno di ringraziamento a Dio. La seconda parte (7-19)
simile ad un salmo+ in cui si fondano motivi diversi, come la supplica perch sia accelerato il
giudizio di Dio, il desiderio di unione con Dio, la fede nella risurrezione.
Cap. 26 2 1&13 3
Il v. 1 preannunzia la punizione delle potenze straniere nemiche dIsraele, presentate sotto la
figura di un mostro marino, denominato Leviatan. 2-5 ripresenta il carme di Is 5, 1-7 sulla
vigna-Israele, non pi infedele, ma riconciliata con Dio. 6-13 un brano lirico che illustra il
felice stato della comunit israelitica e le sue aspirazioni escatologiche, in seguito alla
distruzione della citt nemica.
Oracoli del tempo di E7ec;ia8 capp. 29&33
In questi oracoli riflessa lattivit profetica di Isaia durante il regno di Ezechia, quando la
Giudea si agitava per concludere una lega antiassira. Sembra che alcuni brani risalgano al
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 37
periodo della lega e qualche altro sia del tempo dellesilio.
Cap. 29 2 1&2: 3
I vv. 1-6 sono diretti contro la capitale del regno del Nord, Samaria, e si riferiscono agli anni
precedenti alla caduta per mano degli Assiri (722 ). Il castigo causato dallorgoglio che
animava il regno dIsraele. I vv. 7-22 contengono ammonimenti e minacce risalenti al periodo
precedente linvasione assira del 701, dirette contro la classe dirigente di Giuda e contro le loro
mene diplomatiche filoegiziane.
Il brano 23-29 sapienziale e dice che il lavoro dei campi, condotto secondo regole diverse,
rivela la saggezza di Dio nello stabilire il regno messianico attraverso il giudizio purificatore.
Cap. 2: 2 1&2! 3
Tutto il capitolo tratta di Gerusalemme e risale probabilmente al periodo precedente lassedio
assiro della citt del 701. Nei v. 1-8 si alternano le minacce e le promesse. Viene predetta la
presa e la distruzione della citt e nello stesso tempo lintervento di Javh che la libera.
Il brano 9-16 presenta la situazione degli abitanti di Gerusalemme alla vigilia della campagna
di Sennacherib : il popolo che pratica il culto senza impegnarsi nella condotta morale, i politici,
disprezzando gli avvertimenti di Isaia, cercano unintesa con lEgitto.
Nei vv. 17-24 si dice che la condizione del paese sar totalmente cambiata: i malvagi veranno
soppressi e nel paese sar instaurato un regime di pace.
Cap. 34 2 1&33 3
In questo che uno dei pi lunghi capitoli di Isaia si trovano minacce, rimproveri, promesse,
predizioni di mali, descrizioni storiche. In gran parte il capitolo, eccetto forse i v. 19-26 , del
tempo in cui Gerusalemme viveva sotto la minaccia di Sennacherib. I vv. 1-7 che sono del
703/702, stigmatizzano il fatto che, per liberarsi dalla minaccia assira, si voglia ricorrere alla
alla protezione dellEgitto, che si riveler inutile. 8-18 riassume tutti i capi di accusa contro
Giuda: ribellione contro la legge di Javh e contro i profeti e fiducia nella potenza militare, e
annunzia la punizione.
[19-26] descrive la futura prosperit di Gerusalemme, totalmente dedita al culto e alla
religione iavista. Il brano ha strette relazioni con gli oracoli dellesilio.
[27-33] una vivida descrizione della teofania divina e della guerra che stermina gli eserciti di
Assur. Questo brano considerato uno dei capolavori di Isaia.
Cap. 31 2 1&: 3
E un capitolo che ha molte affinit col precedente ed stato composto nelle medesime
circostanze. In 1-5 il profeta ripudia la falsa fiducia nellaiuto egiziano, con cui probabilmente
Giuda aveva gi fatto unalleanza. 6-9 contiene unesortazione ad Israele perch si converta a
Javh e la predizione della sconfitta degli Assiri, mediante uno straordinario intervento di Dio.
Cap. 32 2 1&24 3
Il capitolo sicuramente tutto di Isaia, salvo qualche versetto. In 1-8 il profeta presenta il
regno giudaico idealizzato, con un re che governa con giustizia e apporta benessere al popolo.
In 9-14 in occasione di una pubblica calamit, che forse si identifica con linvasione del 701, le
donne leggere e insensate di Giuda sono invitate alla penitenza. 15-20 la presentazione di
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 38
una situazione di benessere di una societ felice.
Cap. 33 2 1&2! 3
Abbattuta la potenza nemica viene annunziato il regno escatologico, nel quale
Gerusalemme, purificata dai peccati, godr perfetta pace. Dovrebbe essere del dopo esilio 1-6.
Lanciata una minaccia allindirizzo del devastatore, il profeta, a nome del popolo, rivolge a Dio
una preghiera 7-16. Annunzio di uno straordinario intervento divino 17-24. Entusiastica
descrizione di Gerusalemme, citt di pace e sede del dominio di Javh. Il brano imparentato
con i capitolo 60-62.
La piccola apocalisse8 capp. 3!&3'
I due capitoli della "piccola apocalisse sono di contenuto escatologico e illustrano i temi del
giudizio e della salvezza. Sembrano composti dopo lesilio e dipendono letterariamente dal
Deutero Isaia.
Cap. 3! 21&16 3
Immagini grandiose illustrano il giudizio divino su Edom, la nazione che prese parte
allumiliazione di Giuda, quando il regno fu distrutto da Nabucodonosor. Il quadro
escatologico e apocalittico. Nei vv. 1-4 le nazioni ostili a Javh vengono annientate, mentre il
cosmo sconvolto. In 5-17 il giudizio si riferisce pi particolarmente a Edom, simbolo di tutti i
nemici di Giuda e di Dio.
Cap. 3' 2 1&14 3
I vv. 1-7 illustrano la gloria di Gerusalemme restaurata nella sua dignit di capitale del regno di
Dio, che raccoglie i dispersi. 8-10 descrive il grande pellegrinaggio che i credenti di Babilonia e
quelli dellera escatologica fanno al monte Sion, centro del regno di Dio.
ppendice storica8 Capitoli 3)&3:
I quattro capitoli finali in prosa sono quasi identici, con qualche differenza, a 2Re 18, 13-20,
19, e sono stati aggiunti in appendice alla prima parte del libro di Isaia per provare
concretamente lefficacia dellintervento del profeta in un momento decisivo della storia
dIsraele.
Cap. 3) 21&22 3
Il capitolo narra la prima ambasciata che Sennacherib invi al re Ezechia, nellintento di indurlo
a chiedere la resa. Si nota che lassiro conosceva la predicazione di Isaia relativa a questo
critico momento storico.
Cap. 36 2 1&39 3
VV. 1-7: in questa critica situazione il re Ezechia invi unambasciata al profeta Isaia, volendo
sentire il parere delluomo di Dio nel momento critico. [8-13] : Sennacherib invia una seconda
ambasciata ad Ezechia, con messaggi simili a quelli della prima. [14-20] : Ezechia invoca
laiuto dellunico Dio esponendo la situazione ed i motivi che dovevano indurre Iavh ad
intervenire in suo favore. [21-35]: lunga satira poetica nella quale il profeta si beffa del potere
del re di Assur e annunzia la punizione del bestemmiatore pagano. [36-38]: il brano descrive il
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 39
compimento della precedente profezia.
Cap. 39 2 1&21 3
I vv. 1-8 narrano come verso il 708/709 , il re Ezechia, caduto in una grave malattia , prega il
Signore che gli ridoni la salute e il Signore gli ridona la salute. Lo stesso episodio raccontato
nel libro dei Re con molte i differenze. [9-20]: salmo di lamentazione che si conclude con una
promessa di ringraziamento, pronunziata dal re gravemente malato che implora la guarigione.
[21-22]: medicamento per la malattie e segno dellintervento di Dio.
Cap. 3: 2 1&9 3
Ambasciata del 701 di Merodach-Baladan, principe di Babilonia, che invita Ezechia ad entrare
in una lega antiassira e minaccioso oracolo di Isaia, sempre contrario ad alleanze con popoli
pagani.
).2 Commento al De$tero&Isaia
I capp. 40-55 del libro di Isaia non sono certamente di Isaia: diverso il genere letterario;
diverso lo sfondo storico; diversa e decisamente pi "matura la teologia, centrata
sullaffermazione del Dio di israele come Dio creatore e universale, signore della storia dei
popoli.
Allautore di questi 16 capitoli non possibile dare un nome e volto. Lignoranza del nome pare
mettere in luce il suo messaggio, che viene (cos pare) immediatamente dal cielo, per essere
compreso non serve altro che una voce.
Il suo annuncio riprende un tema tipico del Deuteronomio: linfedelt genera maledizione, e
tuttavia la salvezza di Dio converte la maledizione in benedizione; anzi, la benedizione e il bene
sopravanzano di gran lunga la maledizione e la sofferenza. Partendo dal ricordo dellEsodo e
delle promesse che gli sono legate, il Profeta proclama che il Signore, superando ogni
aspettativa umana, sta per produrre una cosa nuova, e non pensa pi al passato. La salvezza
nuova, ora preparata, non ha precedenti nella storia del popolo; come una nuova creazione.
Si allude pi volte alla caduta di Babilonia e a Ciro, re di Persia, che ne fu la causa; il profeta
vissuto palesemente alla fine dellesilio in Babilonia. Oper a partire dal 550; quando la fine
dellesilio ormai prossima, riceve la vocazione di annunciarla e di consolare il popolo di Dio in
misura assai insistente sulla novit di quanto il Signore sta per fare. In tal senso la liberazione
imminente come una nuova creazione. Il Signore insieme creatore del mondo e creatore di
Israele; il popolo che egli sceglie, chiamandolo alla vita nella sua realt di creatura dipendente
da Dio (Is 43,1.7.15; 44,2.212; 45,11-13) perch Dio ama Israele, insieme lo sceglie, lo libera
e in questo modo lo plasma. Limminente liberazione descritta dal Profeta come paradigma
della salvezza escatologica e universale. Creazione ed elezione sono poste sullo stesso piano: il
popolo la cui storia pareva finita con lesecuzione della minaccia dellesilio, ora segno della
novit che il Signore porta nella storia e che, oltre a essere segno dellamore fedele del Signore
per il suo popolo (43,4), segno di novit per tutti i popoli attraverso Israele stesso (43,10;
55,4). C una consolazione di Dio che per tutti e che nessuno aspettava.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 40
Struttura
Nonostante la notevole omogeneit stilistica dei 16 capitoli, difficile individuare una struttura
precisa nella composizione del libretto. Molti autori hanno distinto una prima parte che guarda
verso Babilonia e trasmette la promessa della liberazione e rispettivamente linvito ad uscire
(cc. 40-48), da una seconda parte che guarda invece verso Gerusalemme a cui bisogna tornare
(cc. 49-55). Nella prima parte assegnato un ruolo a Ciro, strumento pagano del disegno di
Dio; nella seconda parte in primo piano il servo/Giacobbe, anti-eroe che vince mediante la
sua sofferenza.
Tra le due parti posto un inno, il secondo canto del Servo, letto come un ritratto
autobiografico del profeta anonimo; anche per lui, come per tutto il gruppo degli esiliati, e
prima che per loro, vale la legge del passaggio da una esperienza di sfinimento e delusione alla
sorprendente esperienza di diventare luce delle nazioni, e non solo di Israele. Le due parti sono
articolate in unit minori, legate da parole e/o da motivi chiave, sempre concluse con un inno.
Il libro risulta cos articolato:
40, 1-11 Prologo
--------- A/ Sezione di Giacobbe/Israele
40,1242,13 Il creatore e il futuro di Israele (inno: 42, 10-13)
42,1444, 23 Dio si riscuote dal sonno (inno: 44, 23)
44,2445,8 Dio provvede a Israele mediante Ciro (inno: 45,8)
45,948,22 La fine di babilonia (inno: 48, 20-21)
--------- Transizione
49, 1-13 Canto del servo (inno: 49,13)
--------- B/ Sezione di Sion/Gerusalemme
49,1451,3 La fedelt di Dio vince sul peccato (inno: 51,3)
51,452,12 La liberazione (inno: 52, 9-12)
52,1354,3 Il servo sofferente (inno: 54, 1-3)
54,455,7 Ricostruzione di Gerusalemme (inno: 55, 6-7)
55, 8-13 Epilogo (inno: 55, 12-13)
Bench il Deutero-Isaia sia assai breve, il messaggio che propone molto denso:
a) Isaia attribuiva a Gerusalemme il valore di segno e di memoriale, agli occhi del popolo, della
salvezza che viene da Dio; rifacendosi alla tradizione del pellegrinaggio che ogni pio israelita
compiva a Gerusalemme, il Deuteroisaia vede ancora nella citt un segno di salvezza ( la
meta del ritorno del popolo) a cui ascendere, ma che non per gli israeliti soltanto.
Is 49, 51 - 52,12: chi salir a Gerusalemme e a che condizioni? Chi Gerusalemme per il
Signore, che tipo di rapporto ha con lui (Is 54)? Si pu dire che c come un parallelismo tra la
Gerusalemme di Is 54 e il Servo descritto da Is 52,13-53,12?
b) In diversi luoghi il DeuteroIsaia descrive il patto tra Dio e il popolo come un rapporto
familiare (padre/figlio, sposo/sposa), in questo seguendo la tradizione di un Profeta vissuto
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 41
prima dellesilio, che nella sua vita di famiglia aveva visto come in parabola la storia degli
israeliti. Qual questo Profeta e che altri legami ha col DeuteroIsaia?
c) Molto discussa la questione dei quattro canti del servo: giustificato accorparli, come per
lo pi si fa, oppure essi appartengono a contesti troppo diversi e si deve evitare di leggerli
come un corpo coerente?
).3 Commento al *rito&Isaia
Vi innanzitutto da notare, in questo testo, l'assenza di molti temi tipici del Deutero-Isaia.
Babilonia
In Is 56-66 non ci sono riferimenti a Babilonia n alle sue divinit n alle sofferenze dei
deportati in Babilonia n al re Ciro n alla marcia del popolo liberato attraverso il deserto
trasformato. Manca, cio, l'atmosfera babilonese che caratterizza soprattutto la prima parte
del Deutero-Isaia (capp. 40-48).
Tempio
Mentre nel Deutero-Isaia il Tempio viene menzionato una sola volta (44,28b: che forse non
appartiene allo strato pi antico della raccolta), nel Trito-Isaia invece si manifesta un forte
interesse nel Tempio di Gerusalemme con abbondanza di riferimenti (56,5-7; 60,7-13;
63,18; 64,10; 65,11; 66,1.6). In questi testi probabilmente c' da distinguere fra quelli che
presuppongono che il tempio sia ancora in rovina (63,18; 64,10) e quelli che suggeriscono
che sia di nuovo in funzione (56,5-7; 65,11; 66,6).
Sabato
Il termine "sabato" assente dal Deutero-Isaia (una sola citazione nel Proto-Isaia [1,13]),
invece vari testi del Trito-Isaia menzionano l'osservanza del sabato come una esigenza
importante dell'appartenenza alla comunit giudaica (56,2.4.6; 58,13.13; 66,23).
Abusi sociali e cultici
Mentre la critica sociale praticamente assente nel Deutero-Isaia e la critica cultica vi si
trova principalmente nella forma di derisione per i fabbricanti di statue di divinit, ambedue
i temi si trovano nel Trito-Isaia in forme che rassomigliano di pi alla profezia pre-esilica:
(1) dure denunce dell'ingiustizia sociale all'interno della comunit giudaica (capi che
agiscono per il proprio tornaconto, calpestando i diritti degli altri, ecc): cf. 56,9-57,1; 58,1-
10 (il digiuno che YHWH vuole...); 59,1-15;
(2) dure denunce di pratiche idolatriche della comunit (57,3-13; 65,1-7.11-12; 66,3-4.17).
Fedeli e infedeli
Le promesse del Deutero-Isaia sono per lo pi rivolte a tutto il popolo senza distinzione, al
contrario nel Trito-Isaia (soprattutto capp. 65-66 ma anche altrove) c' una netta
differenziazione fra i fedeli del Signore (per loro ci sar la salvezza) e i loro fratelli infedeli
(per loro vengono annunziati duri castighi).
Il contrasto fra il Deutero-Isaia e il Trito-Isaia si vede nell'uso del tema "servo di YHWH".
Molte volte nel Deutero-Isaia quel termine, al singolare, indica tutto il popolo, invece nel
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 42
Trito-Isaia il termine si usa solo al plurale (i servi di YHWH) e indica, non tutto il popolo, ma
solo i fedeli che poi sono anche oppressi dagli altri giudei loro fratelli (cf. 65,13-15; 66,14).
In conclusione, l'ambiente presupposto da molti testi in Is 56-66 non quello della
deportazione in Babilonia ma quello di una comunit in Giuda alle prese con le difficolt della
ricostruzione senza pi un'autonomia politica e che deve svilupparsi sotto la guida della
religione di YHWH (perci l'insistenza nuova sull'osservazione del sabato, fra altro). Cio,
l'ambiente quello di Giuda (Yehud) del periodo postesilico sotto dominio persiano.
Temi e generi letterari
In tre punti la variet teologica in Is 56-66 si fa vedere chiaramente.
Gioioso annunzio di salvezza / lamento di una comunit.
I capp. 60-62, al centro della collezione, comprendono tre oracoli di salvezza (60,1-22; 61,4-
11; 62,1-12) con l'autopresentazione di un messaggero del Signore mandato ad annunziare la
salvezza per Sion (61,1-3). C' un'atmosfera di luce e di gioia in questi testi, che hanno molti
contatti (linguistici e tematici) con testi del Deutero-Isaia (pur con delle differenze).
Cap. 63,7-64,11: la tonalit del tutto diversa, non pi gioia ed esultanza ma lamento e
confessione di peccati. Il testo infatti simile al genere salmico di "lamento (o supplica) della
comunit", e inoltre ha molti contatti con la teologia della storia nel libro (deuteronomistico)
dei Giudici. I contatti con Deutero-Isaia sono assai pochi.
Come spiegare e vivere il ritardo nel compimento delle promesse?
Le splendide promesse del Deutero-Isaia (e anche di Is 60-62) non si sono compiute in modo
rapido ed evidente, invece le difficolt nella vita della comunit in Yehud continuavano gravi e
persistenti. I testi del Trito-Isaia ci mostrano tre diversi atteggiamenti di fronte a questo fatto.
(1) Alcuni nella comunit concludevano che le promesse erano illusorie; YHWH non voleva
ascoltare le preghiere della comunit, anzi non poteva salvare il popolo (cf. 59,1 dove tale
atteggiamento viene criticato). Questi scettici, concludendo che YHWH in pratica non si
interessava pi della vita della comunit, si sentivano liberi di assicurare il proprio benessere
con la forza e la prepotenza (cf. 59,9-11, e tutti i testi che parlano di ingiustizie sociali
all'interno della comunit) e si permettevano di prendere in giro i fedeli della comunit che
ancora aspettavano da YHWH un miglioramento della loro situazione (cf. 66,5).
(2) Il testo di 59,1ss gi menzionato spiega il ritardo delle promesse precisamente con il
comportamento etico biasimevole di questi cattivi:
HEcco non troppo corta la mano del <ignore, da non poter
salvare= n tanto duro il suo orecchio, da non poter udire Ca le
vostre ini6uit# hanno scavato un abisso fra voi e il vostro "ioH
Il testo prosegue descrivendo in dettaglio i crimini sociali commessi dai cattivi. Implicita in
questa diatriba (e in alcuni altri brani nei capp. 56-58 che insistono su tematiche etiche)
l'idea che, se il comportamento etico nella comunit fosse quello giusto, allora le promesse di
YHWH si realizzerebbero. L'etica condiziona l'escatologia.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 43
(3) Un terzo atteggiamento di fronte al ritardo nel compimento delle promesse si affaccia in
vari brani dei capp. 65-66. Si tratta anche qui di un atteggiamento dei fedeli di YHWH, i suoi
servi, in mezzo alla comunit, ma diversamente dal secondo atteggiamento qui non viene
offerta una soluzione in termini di etica ma piuttosto di un'escatologia allontanata, proiettata
quasi fuori della storia, che prelude in diversi tratti all'apocalittica (cfr. i "nuovi cieli e nuova
terra" di 65,17 e 66,22; poi l'idea di una definitiva vittoria dei fedeli di YHWH e una rovina
definitiva per gli infedeli nella comunit e per ogni forza ostile straniera).
Vari atteggiamenti verso gli stranieri
Alcuni testi del Trito-Isaia sono molto aperti nei riguardi degli estranei: cfr. 56,3-7 (ammissione
al culto) e forse anche 66,21 (interpretazione difficile nel senso di un'ammissione di stranieri al
sacerdozio e all'ordine levitico). Accanto a questi testi per ce ne sono altri, che annunziano un
tremendo giudizio contro altre nazioni (cf. 63,1-6; 66,14-16; 66,24).
Struttura
La variet dei temiii e dei generi letterari presenti in Is 56-66 non vuole dire che questi capitoli
siano una semplice giustapposizione di testi diversi. Secondo parecchi studiosi, al contrario, la
forma finale dei capitoli evidenzia una strutturazione concentrica molto accurata che sottolinea
l'unit compositiva degli undici capitoli:
%tr$tt$ra7ione di Is ')&))
2E. C;arpentier, 1. 1endtorff, et al.3
(A) 56,1-8: Condizioni per entrare nel popolo di Dio
(B) 56,9-58,14: Due serie di oracoli: rimproveri per i malvagi (56,9-57,13a; 58,1-5), e
promesse per i fedeli (57,13b-21: 58,6-14)
(C) 59,1-14: Salmi (vv. 1-8; 9-11) e confessione dei peccati (vv. 12-14)
(D) 59,15-21: La vendetta (o meglio, retribuzione) divina
(E) 60,1-22: La Nuova Gerusalemme, glorificata da
YHWH
(F) 61,1-11: L'annuncio di salvezza
proclamato dal messaggero unto da YHWH
(E') 62,1-12: La Nuova Gerusalemme, diventata sposa di
YHWH
(D') 63,1-6: La vendetta (o meglio, retribuzione) divina
(C') 63,7-64,11: Salmo e confessione di peccati (64,4b-11)
(B') 65,1-66,17: Rimproveri per i malvagi; promesse per i fedeli
(A') 66,18-24: Condizioni per entrare nel popolo di Dio
Questa tesi, proposta inizialmente nel 1963 da Charpentier, stata poi accolta da molti altri (in
alcuni casi con qualche modifica). Vale la pena di considerarla, anche se bisogna sempre avere
un'occhio critico di fronte a tali schemi che, soprattutto quando applicati a grandi blocchi di
testo, corrono spesso il rischio di livellare i testi, notando solo le somiglianze e non le
differenze fra i testi corrispondenti. In ogni caso l'esame dello schema senz'altro ci fa guardare
pi da vicino il testo biblico, il che sempre una cosa positiva.
Infine, a conferma dell'esistenza di una vera composizione in Is 56-66, alcuni studiosi hanno
notato una serie di motivi comuni all'inizio e alla fine del blocco (cio, elementi di inclusione):
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 44
il motivo del sabato (56,2.4.6; 66,23);
il motivo del tempio con i termini "casa di Dio" e "il mio santo monte" (56,5.7; 66,20);
il motivo del "nome" per gli israeliti (56,5; 66,22);
stranieri associati con israeliti (56,6-8; 66,18-21).
3. La genesi del testo (studio diacronico)
Nel corso della discussione intorno alla formazione di Is 56-66 gli studiosi si lasciano dividere
grosso modo in due grandi gruppi:
(a) quelli che attribuiscono i capitoli (o la maggior parte di essi) ad un profeta anonimo,
detto Trito-Isaia,
(b) quelli che al contrario pensano che sia pi probabile pensare ad una pluralit di profeti e
redattori che hanno gradualmente formato la collezione e curato la sua integrazione nel
processo di formazione di tutto il libro di Isaia.
(a) Prima tesi: ruolo predominante di un profeta-autore, il "Trito-Isaia"
Questa prima tesi era la posizione di Duhm
14
(1892), che per primo ha sostenuto
dettagliatamente l'identit specifica dei capp. 56-66. Per Duhm il profeta Trito-Isaia visse e
svolse il suo ministero a Gerusalemme nel 5 secolo poco prima dell'arrivo di Neemia (445
a.C.). Nelle parole del profeta si vedono gli influssi del Deutero-Isaia principalmente ma anche
di Ezechiele.
Una variante importante di questa tesi stata proposta da Elliger
15
(1928-1933), che ha
appoggiato la posizione di Duhm sull'unicit dell'autore con una serie nutrita di argomenti
lessicali, sintattici e stilistici, ma se ne separato quanto alla data dell'attivit del profeta, che
per Elliger doveva essere intorno all'anno 515 (anno di dedicazione del Secondo Tempio), in
parte prima di quel evento, in parte dopo.
Nei decenni successivi molti studiosi hanno seguito la posizione di Elliger, divenuta la tesi
dominante per molto tempo.
(b) Seconda tesi: molteplicit di autori e redattori
Pochi anni dopo la prima edizione del commentario di Duhm uno studioso inglese, Cheyne
16
, ha
proposto una tesi dissidente (1895): i materiali in Is 56-66 non rifletterebbero l'attivit di un
solo profeta ma invece di tutto un gruppo di autori profetici della stessa scuola. Le differenze
interne quanto a tematica e teologia (cfr. sopra) hanno suggerito questa soluzione, che stata
accettata con varianti da parecchi studiosi.
Una variante della tesi si pu vedere nel commentario influente di Westermann
17
(1966), che
allo stesso tempo prelude all'approccio di storia della redazione degli anni recenti. Per il
Westermann bisogna pensare ad un profeta ("Trito-Isaia") attivo intorno al 530, i cui oracoli si
trovano soprattutto nei capp. 60-62 (e anche nel 57,14-20; 65,16b-25; 66,6-16; e forse
14 Bernhard Lauardus Duhm (1847 - 1928) teologo luterano tedesco
15 Karl Elliger redattore insieme a Wilhelm Rudolph della 0iblia Nebraica <tuttgartensia che costituisce la versione di riferimento
ufficiale del testo biblico ebraico-aramaico sia per gli ebrei che per i cristiani.
16 Thomas Kelly Cheyne (1841 - 1915) teologo inglese, professore di Esegesi Biblica ad Oxford.
17 Claus Westermann (1909 - 2000), professore di Antico Testamento a Heidelberg
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 45
anche nel 58,1-12); come si vede, questi materiali non costituiscono la maggior parte delle
collezione. Dopo questo strato originale gli altri materiali si sono raggruppati intorno al nucleo
dei capp. 60-62 in tre stadi successivi nel tempo. Gli stadi si distinguono per ragioni
teologiche:
(1) testi che riflettono la differenziazione fra i buoni e i cattivi nella comunit,
(2) testi che annunciano un giudizio contro le nazioni, volendo cos "correggere" l'apertura
verso gli altri popoli mostrata dal Trito-Isaia stesso,
(3) testi all'inizio e alla fine della collezione che riprendono un'atteggiamento di apertura
missionaria verso altri popoli e che insistono all'osservanza del sabato.
Non entriamo in ulteriori dettagli qui, ma si vede che alla base del problema c' l'esigenza di
trovare una spiegazione per la variet tematica e teologica che si osserva leggendo la forma
finale del testo.
Mentre il Westermann e molti altri studiosi in tempi pi recenti continuano a pensare
all'esistenza di un profeta "Trito-Isaia", che sarebbe stato il punto di partenza di una serie di
redazioni successive dovute ad altri, ci sono alcuni studiosi (per es. Steck e Vermeylen) che
integrano i capp. 56-66 totalmente nel processo di formazione del libro e non vedono per
niente il riflesso dell'attivit orale di un profeta neanche per una parte del testo.
Nell'Appendice 4 riportata un'antologia di testi del Libro di Isaia secondo quanto suggerito dal
Pontificio Istituto Biblico - 2011:
2,1-5 (i popoli salgono a Gerusalemme);
5,1-7 (il canto della vigna);
6,1-13 (vocazione di Isaia);
7,10-25 (loracolo dellEmanuele);
14,3-23 (la fine del re di Babilonia);
25,6-9 (il banchetto dei popoli);
40,1-11 (consolate, consolate!);
42,1-9 (primo canto del servo);
49,1-6 (secondo canto del servo);
50,4-11 (terzo canto del servo);
52,13-53,12 (quarto canto del servo);
61,1-11 (missione del profeta).
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 46
Appendice 1
Profetismo semitico antico
Testi di Mari
Il primo gruppo di testi proviene dagli archivi di palazzo della citt di Mari (tell Hariri), capitale
di un importante regno paleobabilonese sul medio Eufrate.
Qui sono state recuperate oltre 20.000 tavolette e, tra queste, una particolare rilevanza
assume la corrispondenza epistolare inviata a corte da vari ufficiali residenti in Mari o nelle
citt vicine.
Tra queste lettere, sono stati identificati pi di 50 testi contenenti una o pi rivelazioni
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 47
profetiche concesse prevalentemente a singoli individui. La grande maggioranza dei testi
rinvenuti sono lettere indirizzate all'ultimo re di Mari: Zimri-Lim.
In questi documenti ci che noi chiamiamo messaggio profetico o profezia viene
prevalentemente denominato trtum, lett. messaggio, mentre l'espressione che indica il
comunicare un messaggio profetico trtam nadnum dare/comunicare un oracolo (ARM
18

2611, 200:6 ecc.); altre volte si usa invece egerrum dichiarazione (ARM 2611, 207:6; ARM
26/1,196:8).
Molti sono i proclamatori di oracoli ed essi possono appartenere a un gruppo di specialisti con
una propria denominazione, oppure possono anche essere semplici cittadini, sia donne che
uomini. Tra gli appartenenti a gruppi di specialisti, si possono qui ricordare l' pilum
interprete, spesso collegato a una determinata divinit (pilum di Addu, pilum di Dagan,
pilum di Samas), e il muhhum invasato, estatico, infuriato. Non mancano comunque altre
denominazioni per indicare i profeti, come ad esempio l'assinnum o la qammatum; per gli studi
biblici particolare rilevanza ha il rinvenimento del termine nabu in ARM 26/1,216:7, lettera
nella quale stato possibile osservare una straordinaria affinit semantica e funzionale con il
n#bi' biblico.
Importante a livello religioso rilevare come molti di questi profeti avevano una vera e propria
coscienza profetica, poich si sentivano inviati direttamente dalla divinit per trasmettere il
loro messaggio, come dimostrano lettere quali ARM 26/1,210 nelle quali l'oracolo inizia con le
parole: (Il dio) Dagan mi ha inviato, oppure ARM 26/1,233:32-33 dove in sogno il profeta
riceve direttamente il comando divino: Tu ora va', io ti mando a dire a Zimri-Lim in questi
termini....
Con l'intento di chiarire solo alcune caratteristiche rilevanti in sede comparativa sono riportati,
qui di seguito, due estratti presi da lettere profetiche.
Il primo un estratto da una lettera inviata dalla sacerdotessa Inib-sina al re, suo fratello,
Zimri-Lim (ARM 26/1,197:4-16):
W7empo fa l'assinnum Xelebum mi aveva trasmesso un oracolo e io te (lo) avevo
mandato +ra una sacerdotessa36ammatum di "agan di 7r6a venuta da me e
ha detto cosD H!e mosse di pace dell'uomo di EYnunna
.T
sono un ingannoD sotto
la paglia l'ac6ua scorre Ca nella rete che egli annoda
2L
, io lo catturerHZ
L'oracolo, pronunciato dalla qammatum del dio Dagan, ricevuto dalla sorella del re, la quale,
conformemente a un uso ben attestato in tutto il Vicino Oriente antico
provvede a inoltrarlo al sovrano per mezzo di una lettera, similmente a quanto aveva
precedentemente gi fatto. La profezia ricevuta di carattere politico e avverte di non
compiere alleanze con il re di Esnunna, Ibal-p-El II, unitamente a un oracolo di sventura
pronunciato contro lo stesso re nemico.
18 ARM (Archives Royales de Mari) raccolta dei testi degli archivi di Mari, pubblicati dal 1979 a cura di Dossin e Charpin.
19 Si tratta del re Ibal-p-El II. Esnunna (lattuale 7ell 'smar) fu la capitale della civilt sorta sulle rive del Diyala - un affluente del Tigri
che nasce nei Monti Zagros - nel III millennio a.C., che raggiunse il suo massimo splendore durante il primo quarto del II millennio a.C.,
prima di essere assorbita dal regno di Hammurapi di Babilonia.
20 La rete da caccia, come strumento bellico per trattenere i nemici in gabbia un motivo letterario e iconografico ben noto in
Mesopotamia (cfr. la famosa Stele degli avvoltoi del re Eannatum) e nella Bibbia (cfr. le profezie di Ez 12,13 e 17,20 contro
Gerusalemme).
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 48
La questione delle alleanze politiche un tema ricorrente nelle profezie (sia di Mari che
altrove), e la pratica di compiere alleanze solo dopo aver consultato il volere divino attestata
anche in ARM 26/1,199:29-31:
W<periamo che il re, senza consultare il dio, non stringa patti con l'uomo di EYnunnaZ
Il secondo testo estratto da una lunga lettera inviata da Nr-Sn, ambasciatore ad Aleppo, al
re Zimri-Lim nella quale sono riportati degli oracoli del dio Addu che, reclamando il territorio di
Alahtum, promette contestualmente al re prosperit e un lungo regno:
W'nnuncia al mio signore A[ il re /imri3!imBD cos dice 2-r3<\n, tuo servoD H]na volta,
due volte, e (fino a) cin6ue volte io ho scritto al mio signore a proposito della consegna
dello zu,rum al dio 'ddu e della propriet# A[ il territorio di 'lahtumB che il dio 'ddu,
<ignore di ^allassu, richiede da noiH()
"urante _lo svolgimento de`i riti oracolari, 'ddu, <ignore di ^allassu, si alzato dicendo
cosD H2on sono forse io 'ddu, <ignore di ^allassu, che lo A[ /imri3!imB ho fatto crescere
tra le mie cosce e l'ho fatto ritornare sul trono della casa di suo padre; "opo averlo fatto
tornare sul trono della casa di suo padre io gli ho ridato una residenza= ora cos come
l'ho fatto ritornare sul trono della casa di suo padre, io voglio prendermi una propriet#
dal suo patrimonio <e non _me` la dona _lui stesso`, io 3 il <ignore del trono, del
territorio e della citt# 3 mi riprender ci che gli ho dato Acio, il trono regaleBa <e al
contrario, egli acconsentir# al mio desiderio, io gli dar trono su trono, casa su casa,
territorio su territorio, citt# su citt# )o gli dar il paese dal suo levante al suo ponenteH
(E)
E' venuto da me A[ 2-r3<\nB l'interprete (4pilum) del _dio` 'ddu, <ignore di 'leppo,
assieme a 'buhalim, e cos mi ha dettoD H<crivi al tuo signore cosD 2on sono forse io
'ddu, <ignore di 'leppo, che ti ho fatto crescere sul mio seno e ti ho fatto ritornare sul
trono della casa di tuo padre; 2on chiedo nulla da te _Ca` 6uando un oppresso o una
oppressa si appelleranno a te, sii pronto a giudicare il loro caso Questo _` ci che io
richiedo da tea _<e` tu farai 6uesta cosa che ti ho scritto e la mia parola tu osserverai,
io ti dar _in possesso` il paese da oriente a occidente e anche il paese di AB>
Questo _ ci che` mi ha detto l'interprete di 'ddu, <ignore di 'leppo, alla presenza di
'buhalim (i sappia il mio signoreZ
Questi oracoli si inseriscono nella contesa tra il Palazzo e il tempio del dio Addu di Aleppo sul
possesso del territorio di Alahtum. Essi sono interessanti innanzi tutto per la testimonianza
dello stretto rapporto che lega il profeta al suo dio. Il primo oracolo infatti presentato come
se fosse stato pronunciato direttamente dal dio Addu, anche se ovviamente si tratta di
pronunciamenti compiuti concretamente da profeti (forse di tipo pilum, cfr. linea 29). La
seconda profezia pronunciata da un pilum del dio Addu, cio da un profeta qualificato del
dio, il quale ordina a Nr-Sn, alto ufficiale di Mari, di scrivere al re un messaggio divino
espresso dal profeta in prima persona.
Quest'ordine, unito all'uso della prima persona, rende evidente che il profeta si sentiva inviato
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 49
direttamente dalla divinit di cui lui era appunto il portavoce.
In merito al contenuto dei messaggi profetici, essi risultano importanti sia per la loro struttura
letteraria, sia per l'alta valenza religiosa. La loro struttura letteraria infatti molto ben
costruita: dapprima una domanda retorica che identifica la grandezza divina del mittente (non
sono forse io...), poi l'argomentazione si sviluppa con un'esplicita memoria delle grandi opere
compiute dalla divinit in passato (io che ti ho fatto crescere ... ti ho fatto ritornare), seguita
da uno sguardo rivolto al presente con un richiamo di tipo ammonitorio o morale verso il
sovrano (non chiedo nulla da te, sii pronto..., questo richiedo da te...). Il futuro viene
infine prospettato in funzione dell'aderenza del sovrano al volere divino: se il sovrano si
comporter secondo quanto richiesto dal dio, allora si avverer la promessa divina rivolta verso
il futuro (io ti dar il paese...). Per quanto concerne il contenuto, degno di nota il secondo
oracolo, che presenta il tema tipico dell'ideologia religioso-regale secondo cui il sovrano, quale
rappresentante di dio in terra, doveva essere il protettore dei deboli e il liberatore degli
oppressi.
Simile struttura ed etica si ritrovano anche in un altro oracolo di Mari, quello pronunciato da
Abiya, pilum del dio Addu, al re Zimri-Lim nella tavoletta A.1968: 5-11, 1'-11':
W(os parla 'dduD H)o avevo donato tutto il paese a Jahdun3!im e, grazie alle mie armi,
egli non aveva avuto rivali Egli (per) mi abbandon e cos io consegnai il paese che gli
avevo donato a XamYi3 'dad ([ re di Jamhad) AfratturaB
)o ti ho rimesso sul trono Adella casa di tuo padreB e le armi con le 6uali mi ero battuto
contro 7bmtum io le ho date a teH E
'scolta una parola da parte miaD H<e 6ualcuno si appella in giudizio (a te) dicendoD '<ono
stato derubato', disponiti a rendergli giustizia &ispondigli correttamente Questo _solo`
io richiedo da teHZ
Oltre a questo tipico topos morale, l'oracolo pronunciato dall' pilum di Addu si caratterizza per
un forte carattere critico verso il sovrano che, a quanto pare, si ostinava a non rispettare le
richieste del dio della tempesta Addu. Il profeta del dio Addu ritiene che il suo dio abbia
autorit superiore a quella del sovrano terreno e che le vittorie passate e presenti dei sovrani
marioti siano in definitiva dipendenti dalla potenza del dio Addu. Basandosi su tale prerogativa,
il profeta ammonisce direttamente il re e lo esorta alla pratica della giustizia. Alla luce di questi
testi, e contrariamente a quanto a volte stato sostenuto, la critica verso il re non pu essere
considerata una prerogativa esclusiva del profetismo biblico.
Testi di Esnunna
Contemporanei alle precedenti lettere di Mari sono due testi frammentari, conservati nella Free
Library di Pennsylvania (FLP) e pubblicati nel 1987, provenienti da uno degli archivi del tempio
della dea Kititum (una manifestazione locale di Istar) nella capitale del regno di Esnunna. Il
testo meglio conservato, la tavoletta FLP 1674, si differenzia dalle usuali lettere profetiche
paleobabilonesi perch la dea si rivolge direttamente al re senza intermediari espliciti. L'inizio
della tavoletta, pur richiamando quello usuale delle lettere paleobabilonesi, non conforme allo
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 50
standard, poich manca la formula del messaggero. Il testo inizia invece direttamente con
l'indicazione del destinatario al vocativo e la menzione del mittente divino:
W+ re )bal3p\3Ela (os _parla` la dea ^ititumZ
Ci troviamo quindi di fronte a una trascrizione, forse in forma letteraria, di un messaggio
verbale divino indirizzato direttamente al re e che non si allontana molto dalle usuali profezie
di salvezza ricevute da Zimri-Lim, re di Mari. Il testo infatti prosegue con le seguenti parole
della dea:
W) segreti degli di sono posti di fronte a me $oich l'invocazione (lettD memoria) del
mio nome sempre sulla tua bocca, io apro continuamente i segreti degli di a te
<econdo la decisione degli di, _e` secondo la parola di 'nu, il paese ti dato per il
governo= tu riscatterai il (;) del paese superiore e inferiore E
[linee di traduzione controversa: si annuncia la sicurezza economica?]
)o ^ititum fortificher le fondamenta del tuo trono E
[linee 3-15,22-24]
Le linee 3-8 costituiscono l'introduzione del messaggio e testimoniano della comunicazione tra
gli di e il re: i grandi di, padroni dei destini e delle eterne decisioni, rivelano i loro segreti alla
dea Kititum la quale, a sua volta, li rivela al re suo prediletto, poich egli si dimostra fedele
invocando con regolarit il suo nome. Tramite l'intercessione della dea Kititum il re pu cos
avere accesso alle decisioni emesse dai grandi di (il dio celeste Anu e gli altri) che le linee 9-
13 specificano trattarsi della concessione al re Ibal-p-El del governo sul paese di Esnunna. La
dea in questo modo conferma la legittimit del re, di modo che egli di fronte ai suoi ascoltatori
possa vantarsi del consenso divino. Le linee successive, di incerta traduzione, contengono
l'assicurazione da parte divina di un periodo di vittorie, di prosperit e di un regno duraturo
con espressioni non lontane dagli usuali oracoli regali antico-orientali.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 51
Appendice 2
Indole e a$tore del Li"ro di Isaia
Pontificia Commissione Biblica
)l 2c giugno .TLc, nell'udienza benignamente concessa ai due &everendissimi (onsultori
segretari, il <anto $adre ha ratificato 6ueste risposte e ne ha ordinato la pubblicazione.
<egretari consultori
Fulcrano VIGOUROUX, P.S.S.
Lorenzo JANSSENS, O.S. B.
Ai seguenti dubbi presentati, la Pontificia Commissione biblica ha risposto come segue:
"ubbio ). Si pu insegnare che le profezie che si leggono nel libro di Isaia - e in diversi passi
della Scrittura - non sono delle profezie propriamente dette ma o sono narrazioni composte
dopo l'evento o, se bisogna riconoscere che l'annuncio ha preceduto il fatto, il profeta non
prevede l'avvenire per una rivelazione soprannaturale di Dio ma per una certa felice sagacit
e per un naturale acume d'ingegno che il profeta ha preannunciato il futuro per congettura
dalle cose passate?
&isposta: No.
"ubbio )). L'opinione che pretende che Isaia e gli altri profeti non hanno pronunciato profezie
che su fatti imminenti o che sarebbero dovuti accadere entro un breve lasso di tempo
conciliabile con le profezie, principalmente le profezie messianiche ed escatologiche,
pronunciate da quegli stessi profeti certamente molto tempo prima degli eventi; ed
conciliabile inoltre con l'opinione comune dei Santi Padri, concordi nell'affermare che i profeti
hanno anche predetto fatti che dovevano compiersi solo dopo molti secoli?
&isposta: No.
"ubbio ))). Si pu ammettere che i profeti non soltanto come censori della depravazione
umana e come araldi della parola divina per il miglioramento dei loro uditori, ma anche mentre
annunciavano l'avvenire, hanno costantemente dovuto rivolgersi non ad uditori futuri, ma ad
uditori presenti, a loro contemporanei, in modo da poter essere chiaramente compresi da essi;
cos, di conseguenza, la seconda parte del profeta Isaia (cap. 40-66), in cui il profeta si rivolge
non ai Giudei contemporanei di Isaia, ma ai Giudei che gemono nell'esilio babilonese come se
vivesse tra essi e li consolasse, non pu avere per autore Isaia stesso, morto da lungo tempo,
ma bisogna attribuirla a qualche ignoto profeta che viveva tra gli esiliati?
&isposta: No.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 52
"ubbio )S. L'argomento filologico, dedotto dalla lingua e dallo stile, che si utilizza per criticare
l'identit dell'autore del libro di Isaia, deve essere giudicato di una forza tale che un uomo
autorevole, esperto di scienza critica e di ebraico, non possa non riconoscere la pluralit degli
autori di tale libro?
&isposta: No.
"ubbio S. Gli argomenti presentati, anche presi in blocco sono abbastanza probanti per
dimostrare che il libro di Isaia deve essere attribuito non al solo Isaia stesso, ma a due o anche
a pi autori?
&isposta: No.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 53
Appendice 3
Isaia+ l$omo+ il profeta
Traduzione della voce "Isaiah
Jewish Encyclopedia (1901-1906).
"ati biblici
Isaia il pi grande dei profeti ebrei di cui restano importanti opere letterarie. Risedeva
Gerusalemme, al contrario di Mich, il profeta delle zone rurali. Era sposato ed aveva figli. Il
suo comportamento indica che poteva inserirsi dignitosamente nella pi alta societ, come
dimostrano le libert che si prendeva nei confronti di Achaz e la sua amicizia con Uriah, il Gran
Sacerdote. Lapertura di Isaia 1; 1 riferisce di Uzziah, Jotham, Achaz, and Hezekiah come i re
sotto i quali ha profetizzato. Comunque questa e simili altre indicazioni non hanno alcun valore
storico poich sono dovute a scrittori pi tardi, le cui dichiarazioni non hanno fondamento
documentale ed sono puramente ipotetiche. vero inoltre che non si pu dimostrare che
qualche sua profezia fosse precedente all'epoca di Uzziah a parte ci che si trova nel capitolo
sesto. "Nellanno in cui il re Uzziah mor io vidi il Signore, ecc. (6; 1), sembra derivare da un
ciclo di storie profetiche, alcune delle quali vengono attribuite, a torto o a ragione, ad Isaia.
Certamente la grandezza delluomo riflessa nella grande visione del capitolo sesto. Nessuna
considerazione personale lo trattiene, contrariamente a Geremia, dalloffrirsi come portavoce
del Signore, e bench fosse certo che nessun richiamo avrebbe avuto effetto sulla coscienza
dei suoi ascoltatori, egli comunque va tra la gente come se una tale speranza fosse ancora
possibile; e forse, essendo la natura umana imprevedibile, cera ancora speranza, anche
quando ragione la escludeva del tutto. La storia di "colui che fece per viltade il gran rifiuto di
dantesca memoria, che avrebbe potuto condurre il suo popolo ad un ripensamento sociale e
personale, grazie al saggio consiglio del profeta, riportata nel capitolo settimo.
Isaia non fu uno statista eppure i consigli che dava al re erano validi sia da un punto di vista
politico che da un punto di vista religioso. Perch mai Achaz avrebbe dovuto pagare gli Assiri
per svolgere un compito che semplicemente per proprio interesse sarebbero stati comunque
costretti ad eseguire? Perch mai avrebbe dovuto prendere largento e loro nel Tempio e nel
palazzo per mandarli come tributo al re assiro?
Si pu notare nellottavo capitolo che la moglie di Isaia chiamata "la profetessa. Per il suo
appoggio al marito essa staccata dal popolo tra il quale vive ed resa, cos comera,
particolarmente riverita. Anche i suoi figli sono "segni e presagi di nomina divina; si pu
pensare che se Isaia avesse mai immaginato il peggior disastro che piombava su
Gerusalemme, egli avrebbe visto se stesso e la propria famiglia come Lot che se ne va, salvo
(ad eseguire il compito riservatogli da D-o), lontano dalla citt condannata.
Il capitolo 20 descrive la strana procedura con cui Isaia predisse, nudo e scalzo, la sorte
destinata a Mizraim e Cush (Egitto ed Etiopia) o, altri pensano, a Mizrim e Cush (Arabia del
Nord) dove i popoli della Palestina contavano cos tanti alleati.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 54
I capitoli dal 36 al 39, forse, non possono aiutarci molto nella biografia di Isaia, perch nella
forma attuale sono certamente di unepoca molto pi tarda. Non si pu dire nientaltro di Isaia
da informazioni documentarie dirette. Le sue parole sono la sua vera biografia. In esse si vede
la sua forte, ed incorruttibile natura di uomo, che amava molto il suo popolo ma ancor di pi il
suo D-o.
Isaia ha tutte le caratteristiche dello scrittore classico, chiarezza, amore del pittoresco e
originalit. Ma era anche un poeta? difficile pensarlo. Pu un personaggio simile adattarsi
allarte necessaria per la stessa esistenza della poesia? Isaia 37, 22-29 attribuito a lui. Ma la
narrativa in cui incastonato considerata da molti critici tarda e la fraseologia del poema
stesso sembra indicare qualcuno diverso da Isaia.
2ella letteratura rabbinica
Secondo i Rabbini Isaia era discendente di Jeud e Tamar (Sot 10b). Suo padre era un profeta
e fratello del re Amazi (Meghill 15a).
Secondo il Midrash, mentre Isaia camminava su e gi nel suo studio ud D-o che diceva: "Chi
mander? Ed Isaia rispose "Eccomi, manda me! Al che D-o gli disse: "I miei figli sono
irrequieti e sensibili; se tu sei pronto a farti insultare ed anche picchiare da essi, tu potresti
accettare il Mio messaggio; altrimenti faresti meglio rinunciarci (Lev. R. 10).
Isaia accett la missione e fu il pi paziente, come pure il pi ardente patriota tra i profeti,
sempre pronto a difendere Israele ed a chiedere perdono per i suoi peccati.
Si distinse inoltre da tutti gli altri profeti in quanto riceveva le sua comunicazioni direttamente
da D-o e non attraverso un intermediario (ibidem). Quando disse "abito tra un popolo dalle
labbra impure fu rimproverato da D-o per aver parlato in tali termini del Suo popolo. (Cant. R.
1, 6)
I rabbini collocano Isaia in ordine di importanza subito dopo Mos; per certi aspetti Isaia
sorpassa persino Mos, per aver ridotto i comandamenti a sei: onest nei contratti; sincerit
nel parlare; rifiuto di guadagni illeciti; assenza di corruzione; avversione per i fatti di sangue;
disgusto per il male (Mak. 24a). Pi avanti li ridusse a due: giustizia e carit (ibidem).
Il principale merito delle profezie di Isaia il loro carattere consolatorio: dove Mos dice "Tu
perirai con la nazione, Isaia annuncia salvezza. Le parole consolatorie di Ezechiele comparate
con quelle di Isaia sono come le parole di un contadino accanto al discorso di un uomo di corte
(Hag. 14a). Per questo la consolazione attende colui che vede Isaia in sogno (Ber 57b).
Si dice nel Talmud che Rabbi Simeon ben 'Azzai trov a Gerusalemme un resoconto nel quale
era scritto che Manasse uccise Isaia. Manasse disse ad Isaia "Mos il tuo maestro ha detto
`nessun uomo vedr D-o e vivr (Esodo 33; 20); ma tu hai detto `ho visto il Signore seduto sul
suo trono (Isaia 6; 1); e and avanti indicando altre contraddizioni come tra Deut. 6; 7 e
Isaia 44; 6; tra Esodo 33; 26 e Re II, 20; 6. Isaia pens "so che non accetter le mie
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 55
spiegazioni; perch dovrei far aumentare la sua colpa? Mormor allora il Nome
Impronunciabile, si apr un albero di cedro e Isaia spar dentro di esso.
Allora Manasse ordin che il cedro venisse segato in pezzi e quando la sega raggiunse la sua
bocca, Isaia mor; cos fu punito per aver detto "abito tra un popolo dalle labbra impure (Yeb.
49b).
Una versione leggermente diversa di questa leggenda data dallo Yerushalmi (Sanhedrin 10).
Secondo questa versione Isaia, temendo Manasse, si nascose in un albero di cedro, ma la sua
presenza fu tradita dai bordi del suo abito e Manasse fece segare lalbero in due. Un passo del
Targum su Isaia afferma che quando Isaia fuggiva dai suoi inseguitori e trov rifugio nellalbero
e lalbero fu segato in due, il sangue del profeta spruzz fuori. Dal Talmud la leggenda del
martirio di Isaia giunta poi fino agli Arabi.
)l libro di )saia
La principale caratteristica del libro di Isaia la variet, variet di tono, di stile, di pensiero e
del suo background storico. Il primo passo nello studio di Isaia comprendere questa variet
facendo un rapido excursus dei suoi contenuti. Gi il titolo prepara il lettore ad aspettarsi una
raccolta di profezie correlate (quindi chiamate una "visione, al singolare) che riguardano Giuda
e la sua capitale. chiaro quindi che i capp. 13-18 furono inseriti soltanto in un secondo
momento; infatti, con leccezione del capitolo 12, essi riguardano soltanto nazioni straniere. I
cap. 14; 24-27; 17; 12-14; 22; 1-14 e 15-25 (che si riferiscono a Giuda o Gerusalemme)
possono essere considerati frammenti che sarebbero andati persi se un compilatore non avesse
pensato di inserirli in questo gruppo. Anche i capitoli dal 14 al 17 possono aver trovato posto
soltanto con unestensione del programma originale, poich essi parlano principalmente di un
giudizio sullintero mondo e quando si occupano di Israele lo fanno con un linguaggio oscuro
che gli uomini di "Giuda e Gerusalemme non avrebbero potuto comprendere. Similmente i
capp. 34 e 35 non potevano formare parte della versione originale poich la loro maggiore
parte (34) si occupa non di Giuda ma di Edom. I capitoli da 36 a 39 parlano di Isaia in terza
persona e coincidono quasi completamente con il Secondo libro dei Re, dal cap. 18 v. 13 fino al
cap. 20 v. 19. I capitoli dal 40 al 56 hanno come sfondo, perlomeno in misura considerevole,
Gerusalemme in rovina e il suo popolo in prigionia. Quindi, seguendo listinto per lordine, che
non naturalmente la stessa cosa di una critica ma perlomeno una parte di essa, la prima
impressione di Isaia si deve ottenere dai capitoli 1/12 e 28/33.
Capitolo 1: uno dei pi begli esempi conosciuti di retorica profetica. Nella sua forma attuale
una profezia generale, piena di apprezzamento per tutti i periodi della storia di Israele, anche
se la preminenza che viene data nei versi 29 e 30 al culto idolatra praticato nei recessi dei
giardini non sarebbe sembrato affatto naturale in un periodo successivo di stretta osservanza
religiosa. Ci sono quattro idee guida: lingratitudine di Israele verso il suo D-o; il falso
pentimento; il vero pentimento con un cambio di vita; la purificazione dallesterno in mancanza
di una purificazione dellinterno.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 56
Capitoli dal 2 al 4: una serie di denunce della corruzione nazionale chiuse tra due immagini
dellepoca ideale. Qui Isaia scende in grande dettaglio, sia per ci che concerne la natura dei
peccati di Giuda sia per linevitabile punizione. Come in una tempesta lira del Signore
rovescer lorgoglioso e canceller i lussi terreni dei grandi del paese; tutte le classi saranno
rimosse dal loro piacevole senso di sicurezza; i migliori cittadini andranno in prigionia, perch
le loro colpe sono le pi gravi; anche le donne di Gerusalemme non troveranno scampo (cfr.
Amos 4; 1-3).
Capitolo 5: un pi breve discorso con uno scopo simile. Inizia con una brillante parabola sulla
vigna del Signore, la morale della quale il pericolo dellingratitudine di Giuda; poi segue una
serie di lamenti sui principali peccati nazionali e uno strano, misterioso annuncio di terribili
invasori.
!@appello del profeta
Capitolo 6: questo capitolo si sarebbe ben potuto trovare allinizio dellintero libro. Esso
descrive lappello del profeta. Una visione, come quelle che tutti i profeti possono aspettarsi di
avere (anche se labbondanza di visioni non prova della grandezza dell"uomo di D-o) appare
ad Isaia, ed in questa visione, la sostanza della quale un Tempio glorificato e idealizzato, D-o
e Isaia scambiano queste parole: "Chi mander? "Manda a me. Nessun altro passo
altrettanto importante per conoscere la vera biografia di Isaia.
Capitoli dal 7 al 9: in parte storico e in parte profetico. un peccato che questa impostazione
non venga seguita pi spesso. Si sa che Isaia tentava di influenzare Achaz, ma veniva respinto
dal re. Giuda era in terribile pericolo per gli invasori Pekah e Rezin (non gli invasori che egli
aveva indicato cos misteriosamente nei versi 26 e seguenti) e cera un conflitto tra due
principi, la speranza in un aiuto umano dallesterno e limplicita fiducia di Israele in Dio. Achaz
era per il primo, Isaia per il secondo. Ci fu un risultato che Achaz non avrebbe mai potuto
prevedere: il segno Immanuel ha fornito materiale per la controversia del momento. Si
sarebbe potuto pensare che fosse una promessa di salvezza. Ma Isaia non poteva "parlare di
pace quando non cera alcuna pace. la desolazione, non la salvezza, che la mancanza di fede
di Achaz avrebbe alla fine portato sul suo infelice paese (7; 17-25).
Nel capitolo 8; 1-4 Isaia riafferma la sua dichiarazione (7; 7-9) di un giudizio che giungeva
rapidamente per Damasco e la Samaria. Ma riuscir Giuda a sfuggire? No, ma il nucleo della
nazione sfuggir. Il giudizio porter con s la purificazione. La salvezza gi esiste nei consigli
del Signore, ed egli la restaurer sul regno di David in una forma idealizzata (9; 1-7).
Capitoli dal 9 v. 8 al 10 v. 4: un quadro altamente poetico dellavvicinarsi della rovina sul
Regno del Nord, anche se ci sono alcuni sguardi su Giuda. La rivalit delle fazioni nello Stato e
la caduta dei governanti incompetenti sul campo di battaglia sono descritte quasi graficamente.
'ffidamento sull@'ssiria
Dal capitolo 10 v.5 al capitolo 12 v.6: c pi pensiero religioso nei discorsi contenuti in questi
capitoli. La variet dellimmaginario pure veramente notevole. LAssiria (cio il suo re, cfr.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 57
luso di "Francia e "Inghilterra in Shakespeare) la frusta o laccetta nelle mani di D-o, il suo
esercito come una foresta. La fame di conquista dellAssiria come la caccia alle uova nei
nidi degli uccelli.
Guardate la stupefacente e rapida marcia delle orde armate! Alcuni dei loro leader scuotono le
loro mani verso la sacra montagna. Il regno Davidico sar, come sembra, abbattuto. Ma anche
lAssiria sar abbattuta; e mentre un "germoglio scaturir dal tronco di Jesse nessuna
prospettiva di questo tipo c per lAssiria. La nazione riparer verso Gerusalemme, non verso
la Babilonia. La pace del paradiso sar esemplificata non in Assiria ma in terra d'Israele. L
saranno riportati tutti gli esiliati di Israele, cantando salmi di devozione e di gioia.
Capitoli 28-33: anche questi capitoli sono molto vari. Fin dallinizio il profeta alterna giudizio e
salvezza. Lorgogliosa corona degli ubriaconi di Efraim (ubriaconi principeschi) abbattuta; per
il resto c la corona di gloria (Samaria cadde nel 722 a.e.v.), ma ci sono ubriaconi (sacerdoti
ubriaconi!) anche in Giuda, che si affidano a un "rifugio di bugie invece che alla pietra della
"sicura di fondazione (28; 15-17). In un altro punto il maestro sembra aver adottato un tono
diverso. Alcuni pochi, forse, si sono sconsolati per i frequenti riferimenti di Isaia alla
distruzione. Questo rivoltare e sfasciare sarebbe andato avanti per sempre? No: un agricoltore
terreno troppo saggio per questo; lAgricoltore dei cieli sa meglio di chiunque altro che la
distruzione giustificata soltanto dal fine di seminare piante utili quando il suolo stato
preparato (28; 23-29). vero, come mostra il capitolo 29, che la grande maggioranza della
gente era impressionata dalla predicazione di Isaia. Una profonda sonnolenza ha annebbiato i
sensi dei governanti (versi 10-12). Ma il rombo del tuono li risveglier. Entro un anno
Gerusalemme sar assediata, e nel mezzo dellassedio D-o stesso si abbatter su
Gerusalemme e la punir (1-4, 6). Ma non c paura; il nemico soffrir di pi, Dio non
permetter alle nazioni di distruggere il Monte Sion (5, 7, 8). Guai ai formalisti e ai politici
senza credo di Giuda! (13-15). Ma tutte le migliori benedizioni sono per i poveri e i deboli.
'lleanza con l@Egitto
La causa dellira di Isaia contro i politici era unalleanza con lEgitto che veniva pianificata in
segreto. Lo dimostra il capitolo 30. Isaia predice il disappunto degli ambasciatori, il terribile
risultato che sar conseguenza della miopia della loro politica. Ma verranno gli Anni dOro; la
natura parteciper alla gioia della rigenerazione di Giuda. La Siria sar schiacciata, e
contemporaneamente gli ebrei canteranno, come nella notte dei giorni di festa (la vigilia di
Pesach; cfr. Esodo; 12, 42).
Nei capp. 31 e 32; 8 il profeta torna sugli stessi temi, mentre nel capitolo 32; 9-20 la sicurezza
senza scrupoli delle donne rimproverata (cfr. 3; 16 e seg.). descritta la desolazione che
presto sar portata sull'invasore, e, con forte contrasto, la futura trasformazione del carattere
nazionale e delle condizioni fisiche della vita sono di nuovo annunciate con sicurezza.
Il capitolo 33 uno dei pi singolari esempi di scrittura profetica conosciuti. Non c nessuno
schema apparente e alcuni versi sembrano essere piuttosto isolati. Viene descritto qualcosa
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 58
come una visione. La terra e abbandonata e incolta. Oh Signore, aiuto! Ma guarda! Le orde
nemiche scompaiono allimprovviso; il D-o di Sion la sua sicurezza. Ma attenzione! Non
ancora. Le strade sono ancora deserte. Lintero paese, dal Libano allo Sharon, in lutto. S, il
momento che D-o sorga. Egli, infatti, sorto e i senza D-o (gli ebrei convertiti) tremano,
mentre ai giusti assicurata la salvezza. Quanto i passati affanni, visti in retrospettiva, li
rendono felici! (verso 18). Allora sar evidente, anche, che il carico di colpe di Sion stato
rimosso.
)l !ibro dei 9iudizi
Lidea che pervade i primi dei cinque libri minori (capp. 13-23, 24-27, 34-35, 36-39, e 40-64)
pu essere espressa con le stesse parole di Isaia (accettando per un momento che siano
proprio di Isaia): "questo il proposito che si propone su tutta la terra: e questa la mano che
stesa su tutte le nazioni (14; 26). Si tratta infatti di un Libro del Giudizio sulle nazioni,
eccetto quattro passaggi che hanno trovato spazio in esso e che si riferiscono non al mondo
esterno ma al piccolo popolo che, come Isaia pu avere pensato, superava agli occhi di D-o
tutte le altre nazioni messe insieme. I quattro passi sono questi:
Il capitolo 14, versi 24-27, una breve profezia che dichiara che lintendimento del D-o
dIsraele di calpestare sotto i piedi lAssiria sulle montagne di Giuda, a cui aggiunta una
solenne dichiarazione, parte della quale stata citata sopra (versi 26, 27).
Al capitolo 17, v. 12-14 c una profezia grafica della distruzione delle "molte nazioni che
attaccano Gerusalemme (cfr. 14 -8, 9-10; 29, 7-8); non citata nessuna nazione in
particolare.
Nel capitolo 22; 1-14 c un indignato rimprovero del popolo di Gerusalemme che non ha tratto
conseguenze dal pericolo, appena rimosso, degli Assiri; invece di farsi un esame di coscienza,
di cessare di fare il male, imparare a fare bene, esso induce in feroci rivalit.
Nel capitolo 22; 15-25 c uninvettiva contro il visir del momento (Shebna), seguita dalla
promessa che il suo incarico sar dato ad un uomo di maggior valore (Eliakim); a questa
aggiunta unappendice che annuncia la caduta anche del secondo visir.
Dei giudizi su specifiche nazioni, diverse da quella ebraica, il primo (cap. 13) dichiara la caduta
di Babilonia e ad esso aggiunta una bella e artistica ode di trionfo sul re di Babilonia (14; 4-
21). Da notare che il profeta parla distintamente come se i Medi stessero gi preparando la
marcia su Babilonia. Dobbiamo pensare che Isaia in quel momento fosse in unestasi?
Il capitolo 14; 22-23 una profezia che si riassume la caduta di Babilonia in uno stile pi
prosaico.
Il capitolo 14; 28-32 parla della caduta dei Filistei che sono in uno stato di prematura
esaltazione per la "rottura di un qualche terribile "asse.
I capp. 15 e 16, 12 sono estremamente drammatici; cominciano con il quadro della
costernazione dei Moabiti nel panico provocato da un invasore e descrivono la fuga della gente
in grande dettaglio, raccontando come un appello di aiuto al Monte Sion venisse rigettato;
riferiscono con empatia i lamenti dei Moabiti per le loro vigne distrutte, e poi, senza nessuna
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 59
connessione apparente, affermano che nessun appello di aiuto rivolto a Chemosh potr essere
utile. A questo aggiunta, nei versi 13 e 14, una solenne dichiarazione che le profezie che
erano state date in momenti precedenti si sarebbero avverate entro tre anni.
Il capitolo 17; 1-11 diretto contro Damasco (che Siria) ed Efraim (che Israele). Queste
due potenze si sono poste contro il vero D-o e devono soffrire la stessa caduta. Per i pochi
rimasti in Israele si rivolgeranno al santo D-o, e abbandoneranno forme di culto inferiori.
Il capitolo 18 doveva apparentemente rivolgersi allEtiopia: ma gi al verso 3 il profeta si
rivolge al mondo in generale e richiede agli uomini di prendere nota dei segni
dellavvicinamento divino. Quando le potenze ostili a D-o saranno pronte per la distruzione
esso non sar pi disponibile. Allora gli Etiopi manderanno doni a Gerusalemme. La sorte
avversa quindi in effetti limitata ai versi 4-6.
Capitolo 19 descrive il totale collasso dellEgitto, a causa della conquista da parte di un
"signore crudele (verso 4). La cosa pi interessante comunque, si trova nei versi 18-24, che
apparentemente contengono predizioni circostanziate sullo stabilimento di colonie ebraiche in
cinque citt dellEgitto, compresa la "citt del sole; sullerezione in Egitto di un santuario al
Dio di Israele; sul salvataggio degli ebrei (?) dEgitto nella loro profonda sofferenza; sulla
conversione degli egiziani; sulla provvidenziale punizione dellEgitto che dora in avanti sar
membro di una sacra triade di nazioni strettamente connesse: lEgitto, lAssiria e Israele. La
profezia del capitolo 20 d un secondo giudizio sullEgitto e un giudizio completamente nuovo
sullEtiopia. Si pone in netto contrasto sia con il capitolo 18 che con il capitolo 19. Poich
contiene un'introduzione storica si sarebbe potuta trovare insieme ai capp. 7-9, v. 7 e ai capp.
36-39; era per troppo breve per essere un capitolo a s stante.
Il capitolo 21 contiene tre "carichi (o oracoli) -quello del "deserto del mare relativo alla
distruzione di Babilonia da parte di Elam e dei Medi (parti dellesercito assalitore?); quella di
Dumah (cio Edom) e quella dei "Dedaniti, individuati dai primi redattori del testo ebraico "in
Arabia, termine apparentemente tratto dalle parole di apertura "nelle foreste dellArabia.
Gli oracoli del capitolo 21 contengono grandi difficolt testuali. Lultima profezia in questa
sezione quella su Tiro. Ha un carattere fortemente elegiaco e i suoi riferimenti sono molto
discussi. Qui, di nuovo, i problemi testuali devono essere risolti prima di ogni tentativo di
interpretazione. Ma chiaro che il punto di vista dei versi 15-18 non lo stesso dei versi 1-14.
un epilogo, ed esprime uno spirito molto pi speranzoso di quello della profezia originale.
Tiro un giorno diverr importante per la gente di Gerusalemme; quindi giusto auspicare la
sua prosperit. Qui, allora, le note di variet o di contrasto sono fortemente marcate come in
ogni altra parte di Isaia. Ma ancora pi notevole la variet dei contenuti del secondo dei libri
minori (capp. 24-27). R. G. Moulton osserva che, per quanto questo bel passo possa essere
drammatico, si cercherebbe invano una successione temporale e si troverebbe invece "il
movimento del pendolo caro allimmaginazione ebraica, che si alterna tra il giudizio e la
salvezza. Per le parti di questa "rapsodia non possono essere distribuite con sicurezza tra le
"dramatis person perch non sono letterariamente un tuttuno, ma una "rapsodia, non nel
senso inteso da Moulton, ma una collezione di frammenti grandi e piccoli, cuciti insieme cos
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 60
come erano. Si potrebbe anche chiamare un mosaico e, poich pochi tentativi sono stati fatti,
ammesso che siano stati fatti, per fondere insieme questi diversi elementi, si potrebbe con
grande vantaggio leggerli come un lavoro composito nel seguente ordine:
- 24; 1-23: Il Giudizio Finale.
- 25; 6-8: La Festa di Iniziazione nella comunione con D-o, non solo per Israele ma per
tutti i popoli.
- 26; 20-21: Ordine agli ebrei di chiudersi in casa mentre il Signore porta avanti la
terribile punizione dei malvagi (cfr. Esodo 12; 22,23).
- 27; 1-12: Profezia mistica della fine del Leviatano e reinstallazione di tutti gli ebrei
dispersi.
- 27; 7-11: Condizioni per la salvezza degli ebrei.
- 26; 1-19: Canto di ringraziamento per la salvezza dei Giusti, che medita sugli eventi
recenti e chiude con una profezia sulla risurrezione di coloro che hanno avuto fede fino
alla morte.
- 25; 1-5: Canto di ringraziamento per la distruzione di una citt insolente.
- 25; 9-12: Canto sulla vigna di Dio, Israele.
I capp. 34-35 mostrano la stessa oscillazione tra giudizio e salvezza che stata gi notata in
precedenza. Il giudizio su tutte le nazioni (specialmente Edom) dipinto in tinte vivide; di qui
segue direttamente un quadro di salvezza e la restaurazione degli esiliati ebrei.
I capp. 36-39 sono un misto di narrativa, profezia e poesia. Viene riferita la grande salvezza da
parte dellAssiria sotto Hezekiah, nella quale Isaia gioca un ruolo importante. Unode sulla
caduta del re dellAssiria (che richiama il capitolo 14; 4-21) mostra Isaia (se Isaia scrivere)
come un poeta molto dotato (37; 21-29); e una specie di salmo (vedi 38; 20) ascritto ad
Hezekiah ci dice come colui che parla abbia superato una difficile malattia e riconosce che la
sua guarigione prova del completo perdono dei suoi peccati. Una prefazione storica lo spiega.
Sia lode nel capitolo 37 che il salmo nel capitolo 38 sono accompagnate da profezie
circostanziali non in forma poeticai indirizzate a Hezekiah.
Il capitolo 39 contiene la predizione della schiavit babilonese, ugualmente indirizzata ad
Hezekiah e una prefazione storica.
!a 6uestione dei capp OL3UU
Restano i capp. 40-66 che seguono bruscamente i capp. 36-39, anche se un occhio attento
potrebbe individuare una preparazione per il "Confortate, confortate nellannuncio della rovina
di Gerusalemme e nel trascinamento in esilio in Babilonia dei figli di Hezekiah nel capitolo 39. I
capp. 40-66 sono spesso chiamati "la Profezia della Restaurazione eppure non serve una
grande preparazione per vedere che questi 27 capitoli sono pieni di variet nel tono, nello stile
e nel sottofondo storico. Una indicazione di questa variet pu essere data presentando un
indice dei contenuti. Ugualmente, da un punto di vista storico e religioso, questi capitoli
premieranno uno studio pi approfondito, tanto pi per il fatto che la controversia resa meno
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 61
acuta in queste profezie rispetto alle profezie dei capp. 1-39. La parola "profezie per ha delle
associazioni che potrebbero ingannare: si dovrebbe dire meglio "profezie non pronunciate e
orazioni poetiche.
Buone nuove per gli esiliati (50; 1-11).
Ragionamenti sulle difficolt mentali di Israele (50; 12-31).
Il Signore, il solo vero D-o, ha provato di esserlo con le profezie riguardanti Ciro (51; 20).
Disputa tra il vero D-o e le false deit (51; 21-29).
Contrasto tra l'Israele ideale e quello reale, con accondiscendenti promesse (52,1 - 53,7).
Come Israele, per quanto cieco, debba portare testimonianza del vero D-o che il D-o della
profezia: si torna continuamente sullargomento della profezia (53; 8-13).
La caduta di Babilonia e il secondo Esodo (53; 14-21).
Il Signore supplica un insensibile Israele (53; 22 -54; 5).
Di nuovo, largomento del vero D-o delle profezie insieme ad una sarcastica descrizione della
fabbricazione degli idoli (44; 6-23).
Il vero scopo delle vittorie di Ciro: la salvezza di Israele (44; 24 -45; 25).
Le deit di Babilonia in contrasto con il D-o di Israele (46; 1-13).
Un canto di derisione riguardante Babilonia (47; 1-15).
Le vecchie profezie (quelle sulle vittorie di Ciro) sono grandi; le nuove (quelle sulla
reinstallazione di Israele) sono pi grandi (48).
Israele e Sion, ora che sono stati virtualmente reinstallati, sono gli elementi centrali nel lavoro
divino (49; 1-13).
Consolazioni per Sion ed i suoi figli (49; 14 -50; 3).
Il vero servo di Dio, al contempo confessore e martire, parla a s stesso (50; 4-11).
Esortazione e consolazione, con una breve fervida preghiera ripetitiva (51; 1-16).
Parole di plauso per Sion esausta (51; 17 -52; 12).
Il martirio del vero servo del Signore e la sua susseguente esaltazione (52; 13 -53; 12).
Ulteriori consolazioni per Sion che di nuovo la sposa del Signore con un nuovo patto eterno
(54).
Un invito agli ebrei della diaspora di far propria la benedizione del nuovo patto, seguito da altre
profezie di riscatto (55).
Promesse ai proseliti e agli eunuchi credenti (56; 1-8).
Uninvettiva contro i cattivi governatori di Gerusalemme e contro il cattivo comportamento
degli eretici e dei miscredenti, con promesse per gli umili penitenti (56; 9 -57; 21).
Discorso pratico sui digiuni e sullosservanza del Sabato (58).
In parte denuncia dellimmoralit, in parte confessione dei peccati (54; 1 15).
Una visione di riscatto con la promessa delleternit della rinnovata missione di Israele (54;
15-21).
Una poetica descrizione di Sion glorificata (60). Il vero servo del Signore, o forse lo scrittore
profetico, parla in un soliloquio del benigno messaggio affidatogli; il Signore conferma la sua
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 62
parola (61; 1-12).
Visione del divino guerriero che torna da Edom (63; 1-69).
Esausto e disperato Israele si lamenta con il Signore (63; 7 -64; 12).
Minacce alla fazione degli eretici e dei miscredenti, promesse per i fedeli (65).
Polemiche contro coloro che vorrebbero erigere un tempio rivale di quello di Gerusalemme (66;
1-4).
Il contrasto tra il destino di Gerusalemme e quello dei suoi opponenti (66; 5-24).
)l problema della critica
Il lettore che sia riuscito a seguire l'ordine del testo di Isaia come qui raccomandato, sar in
posizione di giudicare in qualche modo tra i due partiti contrapposti che, come pu capire
anche chi non sia un esperto, dividono il mondo dei teologi. Lo studio del criticismo, cos come
comunemente chiamato, separato dallesegesi, senza valore; il miglior critico di Isaia colui
che conosce i problemi esegetici al meglio; per entrare in sintonia con i migliori critici lo
studioso deve dedicare i suoi giorni e le sue notti allo studio del testo di questo libro. Faremo
ora un tentativo per dare qualche idea dei principali problemi critici. Molte persone pensano
che il problema in questione sia se i capp. 1-39 furono scritti (a parte alcune piccoli inserimenti
editoriali) da Isaia, e se i capp. 40-66 invece da qualche altro scrittore in un periodo molto pi
tardo. Questo un errore. Una serie di annunci profetici di riscatto dallesilio sparpagliata ad
intervalli attraverso tutta la prima parte di Isaia, e la data di questi annunci deve essere
investigata in ogni caso con gli stessi metodi applicati alle differenti parti di Isaia 40-66.
La parte di Isaia 40-66 citata perch anche qui esiste un errore molto diffuso. Il fatto che la
seconda parte di Isaia non abbia alcuna unit letteraria sar ovvio ad ogni lettore della sinopsi
riportata pi sopra. Discutere se il cosiddetto Libro di Isaia abbia uno o due autori non ha
senso. Se c stato pi di un Isaia ce ne devono essere stati pi di due, perch la stessa variet
di idee, di fraseologia e di sfondo che molti studiosi portano come prova che "Consolate,
consolate il mio popolo dir il vostro D-o (40; 1) non fu scritto da Isaia, pu essere utilizzata
per provare che "Grida con la gola, non rattenerti; alza la tua voce a guisa di tromba e dichiara
al mio popolo i suoi misfatti (58; 1) non fu scritto dallo stesso autore di "Consolate, consolate
il mio popolo dir il vostro D-o.
!a :variet#> di )saia
Per "variet non intendiamo naturalmente assolute differenze. ragionevole pensare che un
grande profeta come Isaia avrebbe esercitato una notevole influenza sui successivi scrittori
profetici. Non c quindi nessuna giustificazione per pensare che, poich la frase "il Santo di
Israele e "il Potente di Israele si ritrovano in entrambe le met di Isaia (la seconda frase per
muta in Isaia 40 e seguenti con la sostituzione di "Giacobbe al posto di "Israele), lo stesso
profeta debba aver scritto entrambe le porzioni. La corrispondenza di frasi isolate che non sono
nemmeno uniformemente esatte un argomento di poco valore e pu essere controbilanciato
da molte frasi peculiari delle profezie in discussione. Ancora meno saggio sarebbe arguire, da
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 63
certe somiglianze tra lidea di D-o nelle profezie nelle due parti di Isaia, che le due parti
abbiano stesso autore profetico, specialmente ora (inizi del 1900 N.d.T.) che la misura del
contributo di Isaia alla prima met del libro cos intensamente dibattuta. E assolutamente
meno saggio sarebbe il dar peso alla tradizione di Isaia come autore dellintero libro, tradizione
che risale soltanto allEcclesiaste (Sirach) 48; 24, 25: "Con grande ispirazione vide gli ultimi
tempi, e consol gli afflitti di Sion. Egli manifest il futuro sino alla fine dei tempi, le cose
nascoste prima che avvenissero.
$eriodi della profezia
Pu essere sufficiente qui, dare alcune indicazioni circa i probabili periodi delle principali
profezie.
Tre grandi crisi nazionali hanno provocato quasi certamente le pi chiaramente attribuibili
profezie di Isaia - linvasione Siro Israelita (734); lassedio e la caduta della Samaria (722) e la
campagna di Sennacherib (701).
Tra le profezie non attribuibili ad Isaia ci sono due profezie in esilio per la caduta di Babilonia
(13; 1 -14; 23 e, come molti credono, 21; 1-10); una profezia probabilmente post-esilio, o
elegia, sulla rovina di Moab (15 16); profezie sullEgitto e Tiro, entrambe post-esilio, la prima
completata da una successiva appendice appartenente al periodo greco.
Gli strani e difficili passaggi chiamati "rapsodia o "a mosaico (capp. 24-27) non possono
essere precedenti alla caduta della Persia e allapparire dellimpero Greco-Macedone.
I capp. 34-35 sono cos deboli che non vale la pena di discutere sulla loro data, che certamente
molto tarda.
La Profezia della Restaurazione , certamente, unopera del tardo periodo desilio; si discute se
si concluda con il capitolo 48 o con il capitolo 55.
Le successive profezie sono aggiunte, appartenenti presumibilmente ai tempi di Nehemiah ed
Ezra. Gli ultimi editori dei capp. 40-66 sembrano aver dato una parvenza di unit alle varie
profezie dividendo lintero corpo in tre libri quasi uguali, i primi due dei quali si concludono con
parole molto simili. (48; 22 -57; 21).
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 64
Appendice 4
IL LI<1O DI I%I
*esto e Commento
I%I 2+ 1&'
*esto
1 Ci che Isaia, figlio di Amoz, vide riguardo a Giuda e a Gerusalemme.
2
Alla fine dei giorni, il
monte del tempio (bet) del Signore sar eretto sulla cima dei monti e sar pi alto dei colli; ad
esso affluiranno tutte le genti.
3
Verranno (1ehale,u) molti popoli e diranno: Venite (le,u),
saliamo sul monte del Signore, al tempio (bet) del Dio di Giacobbe, perch ci indichi le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri. Poich da Sion uscir la legge e da Gerusalemme la
parola del Signore.
4
Egli sar giudice fra le genti e sar arbitro fra molti popoli. Forgeranno le
loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzer pi la spada contro un altro
popolo, non si eserciteranno pi nell'arte della guerra.
5
Casa (bet) di Giacobbe, vieni (le,u),
camminiamo (1enel,#h) nella luce del Signore.
Commento
Oracolo escatologico che annunzia la diffusione mondiale del monoteismo javistico, che avr
come centro Gerusalemme e come caratteristica la pace universale. Lo stesso oracolo con
qualche variante si trova in Michea 4, 1-4. Il brano si suddivide in tre momenti principali:
1. lintroduzione (.3V) e lannunzio che le genti verranno al tempio del Signore (bet
MNGN);
2. il pellegrinaggio al tempio del Dio di Giacobbe (bet Eloe Ja@a6ob);
3. la legge (trah) come fonte escatologica di pace universale.
S)<)+2E ") )<')' (1)
Il titolo reca di nuovo (come 1,1) il nome del profeta, quello del padre (Amoz) e i destinatari
("Giuda e Gerusalemme, un abbinamento per indicare la comunit dellesilio e del dopo
esilio).
'!!' *)2E "E) 9)+&2) (2)
La formula, (ina ahrat umi) che traducibile meglio con : per i tempi a venire e si pu
interpretare con "un futuro imprecisato, introduce di solito le profezie messianico-
escatologiche.
<'&'@ E!ES'7+ (2)
La mitologia dellantico Oriente identificava il monte del tempio col monte altissimo in cui
dimoravano gli dei e dove il mondo terrestre si univa con questo celeste. Nella concezione
comune che vedeva i monti come luogo di residenza degli dei, gli Ebrei pensavano che JHWH
avesse scelto Sion come sua dimora e pertanto il monte del tempio fosse laxis mundi, il
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 65
"centro della terra (Ez Vc, .2) avendo gli altri monti cessato di essere divini. Questa mitologia
viene usata per indicare limportanza di Gerusalemme quale centro mondiale del monoteismo,
luogo benedetto della dimora di Dio sulla terra e speranza escatologica di Israele.
SE&&'22+ C+!7) $+$+!) (3)
Nel cerimoniale babilonese in cui principi, governatori e ambasciatori affluiscono alla reggia del
grande sovrano (sarru rabu), supremo legislatore e giudice di tutti, qui sono tutte le genti
(goim
2.
) che si affollano a Gerusalemme, per ricevere dal "gran re JHWH linsegnamento e la
parola del Signore, ossia direttive e aiuti per la vita concreta nelle sue molteplici situazioni (ci
indichi le sue vie)
$+)(Nd "' <)+2 (3)
Legge e la parola del Signore sono termini per indicare la rivelazione divina nella sua totalit.
E9!) <'&e 9)]")(E (4)
Il culto universale di JHWH e linstaurazione del suo regno sono accompagnati dal disarmo
generale, dalla fratellanza dei popoli, dalla prosperit. Questo quadro idilliaco si realizza
parzialmente e spiritualmente gi sulla terra nella vera Chiesa di Cristo.
Nel regno di JHWH le guerre sono assurde e lobbedienza alla parola del Signore d origine ad
una situazione in cui gli strumenti di morte vengono cambiati in strumenti di vita (spade in
vomeri, lance in falci); dove viene accettato Dio giudice non esiste pi la guerra, che
conseguenza del peccato
('<' ") 9)'(+00E (5)
E una risposta della comunit che prende sul serio la visione del futuro qui esposta. Se deve
venire un giorno in cui tutti i popoli accorreranno a Gerusalemme per farsi ammaestrare dalla
legge di Dio e comportarsi di conseguenza, la casa di Giacobbe deve prima imparare a
camminare alla luce del Signore.
I%I '+ 1&34
*esto
1 strofa
1
Canter per il mio diletto (%adid) il mio cantico d`amore per la sua vigna (le,armo). Il mio
diletto possedeva una vigna (,rem) sopra un fertile colle.
2
Egli l'aveva vangata e sgombrata
dai sassi e vi aveva piantato scelte viti; vi aveva costruito in mezzo una torre e scavato anche
un tino. Egli aspett che producesse uva, ma essa fece uva selvatica (1a%e6#1 la@asot fanabim
1a%#@as be@ushm).
2 strofa
3
Or dunque (1e@att#h), abitanti di Gerusalemme e uomini di Giuda, siate voi giudici fra me e la
21 Per indicare un uomo gli ebrei dicono anche Goi (gentile). A volte, ma molto raramente, gli israeliti vengono chiamati con questo
nome. Per lo pi, esso applicato ai non ebrei, o idolatri. Nei libri ebraici che trattano dell'idolatria, gli idolatri sono spesso chiamati
con questo solo nome Goi. Per questo motivo, in edizioni recenti del Talmud, l'uso della parola Goi viene evitato di proposito e altre
parole vengono usate al suo posto per i non ebrei in quanto Goim ha assunto un significato negativo; per esempio, nel Choshen
Hammischpat (34,22): "I traditori gli epicurei e gli apostati sono peggiori dei Goim."
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 66
mia vigna (,armi).
4
Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna (le,armi) che io non abbia
fatto? Perch, mentre attendevo che producesse uva, essa ha fatto uva selvatica?
3 strofa
5
Ora (1e@att#h) voglio farvi conoscere ci che sto per fare alla mia vigna (le,armi): toglier la
sua siepe e si trasformer in pascolo; demolir il suo muro di cinta e verr calpestata.
6
La
render un deserto, non sar potata n vangata e vi cresceranno rovi e pruni; alle nubi
comander di non mandarvi la pioggia.
7
Ebbene, la vigna (,rerm) del Signore degli eserciti
la casa di Israele; gli abitanti di Giuda la sua piantagione preferita. Egli si aspettava ( 1a%e6#1)
giustizia (mishp#t) ed ecco spargimento di sangue, attendeva rettitudine (tseda,#h) ed ecco
grida di oppressi.
8
Guai a voi, che aggiungete casa a casa e unite campo a campo, finch non
vi sia pi spazio, e cos restate soli ad abitare nella terra.
9
Ha giurato ai miei orecchi il Signore
degli eserciti: Certo, molti palazzi diventeranno una desolazione, grandi e belli saranno senza
abitanti.
10
Poich dieci iugeri di vigna produrranno solo un bat e un homer di seme produrr
unefa.
11
Guai a coloro che si alzano presto al mattino e vanno in cerca di bevande inebrianti e
si attardano alla sera. Il vino li infiamma.
12
Ci sono cetre e arpe, tamburelli e flauti e vino per i
loro banchetti; ma non badano allazione del Signore, non vedono lopera delle sue mani.
13
Perci il mio popolo sar deportato senza che neppure lo sospetti. I suoi grandi periranno di
fame, il suo popolo sar arso dalla sete.
14
Pertanto gli inferi dilatano le loro fauci, spalancano
senza misura la loro bocca. Vi precipitano dentro la nobilt e il popolo, il tripudio e la gioia della
citt.
15
Luomo sar piegato, il mortale sar abbassato, gli occhi dei superbi si abbasseranno.
16
Sar esaltato il Signore degli eserciti nel giudizio e il Dio santo si mostrer santo nella
giustizia.
17
Allora vi pascoleranno gli agnelli come nei loro prati, sulle rovine brucheranno i
grassi capretti.
18
Guai a coloro che si tirano addosso il castigo con corde da tori e il peccato
con funi da carro,
19
che dicono: Faccia presto, acceleri pure lopera sua, perch la vediamo;
si facciano pi vicini e si compiano i progetti del Santo dIsraele, perch li conosciamo.
20
Guai
a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in
tenebre, che cambiano lamaro in dolce e il dolce in amaro.
21
Guai a coloro che si credono
sapienti e si reputano intelligenti.
22
Guai a coloro che sono gagliardi nel bere vino, valorosi nel
mescere bevande inebrianti,
23
a coloro che assolvono per regali un colpevole e privano del suo
diritto linnocente.
24
Perci, come una lingua di fuoco divora la stoppia e una fiamma consuma
la paglia, cos le loro radici diventeranno un marciume e la loro fioritura voler via come
polvere, perch hanno rigettato la legge del Signore degli eserciti, hanno disprezzato la parola
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 67
del Santo dIsraele.
25
Per questo divampato lo sdegno del Signore contro il suo popolo, su di
esso ha steso la sua mano per colpire; hanno tremato i monti, i loro cadaveri erano come
immondizia in mezzo alle strade. Con tutto ci non si calma la sua ira e la sua mano resta
ancora tesa.
26
Egli alzer un segnale a una nazione lontana e le far un fischio allestremit
della terra; ed ecco, essa verr veloce e leggera.
27
Nessuno fra loro stanco o inciampa,
nessuno sonnecchia o dorme, non si scioglie la cintura dei suoi fianchi e non si slaccia il
legaccio dei suoi sandali.
28
Le sue frecce sono acuminate, e ben tesi tutti i suoi archi; gli
zoccoli dei suoi cavalli sono come pietre e le ruote dei suoi carri come un turbine.
29
Il suo
ruggito come quello di una leonessa, ruggisce come un leoncello; freme e afferra la preda, la
pone al sicuro, nessuno gliela strappa.
30
Fremer su di lui in quel giorno come freme il mare;
si guarder la terra: ecco, saranno tenebre, angoscia, e la luce sar oscurata dalla caligine.
Commento
Is 5, 1-30 conosciuto come "Canto della Vigna, uno dei capolavori poetici dell'AT. Esalta la
tenerezza di Dio per il popolo ingrato, un capolavoro di arte e di psicologia. I commentatori ci
vedono un canto damore forse di una festa autunnale della vendemmia; ha laspetto di una
favola, che permette di trasferire nella realt i singoli suoi tratti.
E probabilmente dei primi periodi dellattivit profetica di Isaia. Ha una struttura semplice ed
di effetto immediato. Lelemento pi vistoso di Is 5, 1-7 la ripetizione di unintera frase al
versetto 2 e al versetto 4D 1a%e6#1 la@asot fanabim 1a%#@as be@ushm, che la traduzione Cei
cos rende al v. 2 : :che producesse uva, ma essa fece uva selvatica, e al 4 :" che producesse
uva, essa ha fatto uva selvatica> . Tutto il brano si divide in tre strofe, di cui le ultime due
iniziano con : "1e@att#h. I protagonisti che entrano in scena sono: il profeta (.32), il diletto
(V3U), il profeta (g)
('27E&+@ $E& )! C)+ ")!E77+ (1)
Probabilmente il profeta che fa la sua comparsa nel bel mezzo della festa e annunzia un
"canto per il suo diletto (sirhat dodi), che pu significare "amico o lamato di una ragazza, o
zio da parte di padre. Il termine "diletto, se riferito a JHWH, non sconveniente e si pu
essere posto accanto a quello di "sposo(+sea 2) e di fidanzato. (9r 2, 2)
!' <]' S)92' (1)
Questo amico, il cui nome taciuto, possedeva una vigna (,rem) in una terra resa fertile, che
stata vangata a fondo e lavorata intensamente, liberata dai sassi e arricchita di viti.
]2' 7+&&E (2)
Il proprietario, che vuole farne una vigna modello vi costruisce in mezzo una torre, invece della
solita capanna, per dare protezione sicura al custode; infine il proprietario vi scava un tino.
(NE $&+"](E<<E (23)
Dopo tutto questo lavoro, naturalmente, lamico si aspetta un raccolto superiore alla media,
invece va incontro ad una cattiva vendemmia, presentata come prodotto di uva selvatica.
]+C)2) ") 9E&]<'!ECCE (3)
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 68
Introdotto da un "or dunque (1e attah), il discorso, che prende la forma di una domanda,
compie una svolta. Il proprietario parla e intenta un processo. Afferma che egli ha compiuto il
suo dovere e che le sue aspettative nei riguardi della vigna sono andate deluse e domanda agli
"abitanti di Gerusalemme che cosa deve fare.
Con un secondo "or dunque(1e attah) viene annunziata la sentenza sulla vigna: essa sar
completamente abbandonata alla distruzione.
!' S)92' h !' ('<' "@)<&'E!E (7)
Il profeta prende di nuovo la parola e spiega il significato dellallegoria. Il proprietario il
"<ignore degli eserciti, la vigna :la casa d@)sraele, tutto il popolo dei due regni; essa stata
la sua piantagione prediletta, quindi grande la delusione di Dio perch non ha portato frutti.
<) '<$E77'S' 9)]<7)/)' (7)
Il Signore aspettava giustizia e rettitudine e Israele si macchiato di delitti e di oppressioni.
9]') (8-30)
Segue in 8-24 uninvettiva su coloro che opprimono i poveri. In 26-30 si concretizza il castigo:
arriver un invasore.
I%I )+ 1&9
*esto
1
Nell'anno in cui mor il re (hammle,) Ozia, io vidi (1a@er@eh) il Signore ('dona%) seduto
(%oshh) su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio.
2
Attorno a
lui stavano dei serafini (serafim) , ognuno aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si
copriva i piedi e con due volava.
3
Proclamavano (6ar# amar) l'uno all'altro: Santo, santo,
santo il Signore (JHWH) degli eserciti. Tutta la terra piena della sua gloria.
4
Vibravano gli
stipiti delle porte alla voce (mi66l) di colui che gridava (ha66r), mentre il tempio si
riempiva di fumo.
5
E dissi (1a@om#r): Ohim! Io sono perduto, perch un uomo dalle labbra
impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito (%oshb); eppure i miei
occhi hanno visto (ra@u) il re (hammle,), il Signore degli eserciti (MNGN seb#@t).
6
Allora uno
dei serafini (serafim) vol verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso
con le molle dallaltare.
7
Egli mi tocc la bocca e mi disse: Ecco (hinne,), questo ha toccato
le tue labbra, perci scomparsa la tua iniquit e il tuo peccato espiato.
8
Poi io udii la voce
(6l) del Signore ('dona%) che diceva: Chi mander e chi andr per noi?. E io risposi
(1a@om#r): Eccomi, manda me!.
Commento
Racconto autobiografico di mirabile fattura poetica, uno dei capolavori della Bibbia. Tutto ci
che il profeta affermer pi tardi gi racchiuso in questa visione. Non sappiamo perch questi
versetti, che dovrebbero stare allinizio del libro siano situati al sesto capitolo. Viene presentata
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 69
la chiamata al ministero profetico. Leggendo attentamente il testo ebraico si vede che il
Signore nominato quattro volte con la seguente sequenza: Adonay (.), JHWH (V) , JHWH
(P), Adonay (c)= due volte si trova il termine "hammle, ([re), la prima volta indica Ozia (.),
la seconda il Signore stesso (5); "serafim ([ serafini), si trova due volte (2 e U); due volte il
profeta dichiara di aver visto: "io vidi (.), "i miei occhi hanno visto (P) e una volta asserisce
di aver udito: "Io udii (c)
)2 (]) C+&i +/)' (1)
Ozia il re Azaria (MNGN ha aiutato), che chiamato Ozia da 2 Cron 26, 1-23; regna in Israele
dal 779 in tempo di prosperit economica. La sua morte avviene tra il 742 e il 748.
)! <)92+&E (1)
JHWH appare come un re, il cui trono situato nel cielo e il cui paludamento regale copre il
tempio di Gerusalemme secondo l'iconografia cananea, il cui sistema mitologico prevedeva che
El svolgesse le sue mansioni di governo seduto in trono come un re. Il nome di Mechisedech
([ re /ede,) prova che a Gesusalemme un dio era venerato come un "re; anche "santo,
attribuito alla divinit con probabilit di origine cananea. In Israele JHWH per non re degli
dei e uno tra di loro, ma il solo Dio, re dIsraele. La teofania di JHWH nelle vesti di giudice poi
frequente nella tradizione profetica.
<7'S'2+ ) <E&'*)2) (2)
Dio circondato da una corte. Il nome di "serafino significa "bruciante , ed termine che in
Dt 8, 12 designa un serpente del deserto che procura un dolore che brucia. Qui per si tratta di
esseri celesti dalla forma umana, dotati di sei ali e di sesso (piedi) che si trovano al servizio di
JHWH. A loro, come ad ogni altra creatura, non lecito guardare Dio in faccia, per questo
nascondono il viso e il corpo in segno di profondo rispetto e sono sempre pronti ad eseguire gli
ordini di Dio. Di esseri simili non c cenno in nessuna altra parte della Bibbia.
<'27+ (2)
Lacclamazione a Dio asserisce che Egli tre volte santo, cio santo in sommo grado, per
indicare lassoluta diversit di Dio ("santo> da 6#ds, che proviene forse dalla radice :6d> [
separare, dividere) Il testo dice che Dio "MNGN sebaot, cio Dio degli eserciti (la corte
celeste o le stelle). Asserisce che la terra piena della sua gloria (,#bt), cio di quella
potenza con cui rimane in contatto con il cosmo e la storia e ne regge i destini.
S)0&'S'2+ 9!) <7)$)7) (4)
La manifestazione della ",#bt una manifestazione violenta, espressa spesso dalle immagini
della tempesta e del fulmine (Sal 97, 1). Terremoto e fumo simile ad un nube sono elementi
che fanno parte dellusuale decorso della teofania.
E ")<<) (5)
Viene ora descritta la presa di coscienza del profeta della sua condizione di peccatore di fronte
alla maest divina. Egli ha impure le labbra, cio tutta la sua persona liturgicamente impura
e si sente perduto, dato che gli Israeliti pensavano che nessun uomo potesse contemplare Dio
e restare vivo (Es V, U). Isaia pensa che Dio cos santo che la violenza della sua santit un
pericolo mortale, per lesistenza delluomo che si trova in una situazione peccaminosa.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 70
Isaia confessando la propria colpa riconosce la dignit di JHWH come giudice. Tale ammissione
comporta anche il perdono e lassoluzione del peccato.
]2+ "E) <E&'*)2) (6)
Viene presentato ora un quadro cultuale. Con un atto simbolico "sacramentale, che non
sappiamo se si colleghi ad un atto presente nel culto ebraico, la colpa cancellata e il peccato
perdonato. Il serafino tocca le labbra, cio la persona e Dio consuma col fuoco lantico modo
peccaminoso di esistere delluomo, conservandolo in vita. Grazie allintervento divino luomo
non esiste pi nel peccato, le sue opere cattive sono cancellate. Non si tratta solo di una
purificazione interiore, ma di una modificazione di tutto lessere.
(N) C'2"E&j (8)
Dio chiede chi andr in missione "per noi. Il noi potrebbe essere un plurale maiestatis, ma
probabilmente un coinvolgimento anche degli spiriti che sono al servizio di JHWH. La pronta
risposta di Isaia: " Ecco, mandami contrasta con i tentennamenti di Mos (Es 4, 10-12) e di
Geremia (1, 6) in simili circostanze.
I%I 6+ 1&16
*esto
1
Nei giorni di Acaz figlio di Iotam, figlio di Ozia, re (melek) di Giuda, Rezn re (melek) di Aram
e Pekach figlio di Romelia, re (melek) di Israele, marciarono contro Gerusalemme per muoverle
guerra, ma non riuscirono a espugnarla.
2
Fu dunque annunziato alla casa di Davide (bet
David): Gli Aramei si sono accampati in Efraim. Allora il suo cuore e il cuore del suo popolo
(amo) si agitarono, come si agitano i rami del bosco per il vento.
3
Il Signore disse a Isaia
(Jahwek wayymer): V incontro ad Acaz, tu e tuo figlio Seariasb, fino al termine del canale
della piscina superiore sulla strada del campo del lavandaio.
4
Tu gli dirai: Fa' attenzione e sta'
tranquillo, non temere e il tuo cuore non si abbatta per quei due avanzi di tizzoni fumosi, per la
collera di Rezn degli Aramei e del figlio di Romelia.
5
Poich gli Aramei, Efraim e il figlio di
Romelia hanno tramato il male contro di te, dicendo:
6
Saliamo contro Giuda, devastiamolo e
occupiamolo, e vi metteremo come re il figlio di Tabel.
7
Cos dice il Signore Dio (JHWH
`Adonay amr): Ci non avverr e non sar!
8a
Perch capitale di Aram Damasco e capo di
Damasco Rezn.
9a
Capitale di Efraim Samaria e capo di Samaria il figlio di Romelia.
8b
Ancora sessantacinque anni ed Efraim cesser di essere un popolo.
9b
Ma se non crederete,
non avrete stabilit.
10
Il Signore parl ancora (JHWH lemor) ad Acaz:
11
Chiedi un segno
dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lass in alto.
12
Ma Acaz rispose: Non lo
chieder, non voglio tentare il Signore.
13
Allora Isaia disse: Ascoltate, casa di Davide(bet
David)! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perch ora vogliate stancare anche
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 71
quella del mio Dio?
14
Pertanto il Signore stesso vi dar un segno. Ecco: la vergine concepir e
partorir un figlio, che chiamer Emmanuele.
15
Egli manger panna e miele finch non
imparer a rigettare il male e a scegliere il bene.
16
Poich prima ancora che il bimbo impari a
rigettare il male e a scegliere il bene, sar abbandonato il paese di cui temi i due re.
17
Il
Signore mander su di te, sul tuo popolo (ammka) e sulla casa di tuo padre giorni quali non
vennero da quando Efraim si stacc da Giuda: mander il re (melek) di Assiria.
Commento
Isaia 7, 1-17 si compone di due parti .
La prima (g, .3T) il racconto biografico in terza persona dellincontro avvenuto nel 733 tra il
re Acaz e Isaia nel frangente della guerra siro-eframitica (gVO3gV2) e culminante nella
sentenza sulla fede. Damasco ed Israele assalirono Giuda, che aveva rifiutato di partecipare
alla lega anti-assira. Lo scopo degli alleati era quello di destituire il legittimo discendente della
dinastia davidica e di porre al suo posto uno straniero. Isaia divinamente incaricato di
comunicare al re linsuccesso del piano progettato dal nemico e di consigliargli di affidarsi a Dio
e non a criteri di politica umana.
La seconda parte (.L3.g) contiene loracolo dellEmmanuele; racconta un altro incontro tra il re
e il profeta probabilmente nella reggia di Acaz.
Il testo si apre e si chiude con la presentazione di tre sovrani (mele,) (di 9iuda, di 'ran e
d@)sreale) , in esso due sovrani sono posti in antitesi : Acaz e il re di Assiria (.g). Una
sequenza di nomi ripetuti indica il popolo di Dio (Efraim3bet "avid3am), per tre volte detto
che JHWH parla (amar, 1a%%o@mer, le@mor) Nel brano risaltano tre centri di attenzione:
1 lantitesi tra tre re e il potente re dellAssiria,
2 la triade indicante il popolo ebraico (casa di "avide, Efraim, popolo),
3 lantitesi tra i progetti di Dio e i progetti di Acaz.
2E) 9)+&2) ") '('/ (.)
I personaggi qui citati sono stati protagonisti della guerra siro-efraimitica : Acaz (gVO3g2g) era
re di Giuda, Rezin re di Aram, Pekachia re usurpatore della Samaria (2 &e .P, 2.) Rezin e
Pekachia mossero guerra a Gerusalemme, perch Acaz non aveva voluto far parte della
coalizione contro lAssiria, che gi dai tempi di Adadninari III (TLT3ccT) era diventata una
grande potenza e dopo un periodo di indebolimento aveva ripreso vigore con lascesa al trono
nel 745 di Tiglat-Pilesser III che rafforz continuamente legemonia assira nella regione
palestinese. Acaz non aveva voluto far parte di una coalizione che si era formata contro
lAssiria, ritenendo la cosa pericolosa, e i confederati intendevano costringerlo a parteciparvi,
assediando Gerusalemme e destituendolo dal trono.
9!) '&'CE) <) <+2+ '(('C$'7) (2)
Lassedio di Gerusalemme produce effetti psicologici devastanti nel popolo e nel re, che pensa
di rivolgersi per aiuto proprio a Tiglat-Pilesser III.
S' )2(+27&+ '" '('/ (3)
In questo momento interviene Isaia, inviato da Dio come suo messaggero, per consigliare di
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 72
mantenere la calma e riporre tutta la fiducia nel Signore. Lo accompagna il figlio Seariasb, il
cui nome significa "un resto ritorner, cio si convertir; lincontro con Acaz avviene presso un
canale, che era forse una piscina situata nella parte meridionale della citt.
7)//+2) *]C+<) (4)
Espressione che indica linsuccesso che avr la spedizione contro Gerusalemme.
)! *)9!)+ ") 7'0'EE! (5)
Questo personaggio della Trasgiordania era uno straniero per Giuda; se fosse diventato re
avrebbe interrotto la successione davidica al trono e avrebbe collaborato con gli alleati contro
lAssiria.
()+@ 2+2 'SSE&&'@ (7)
JHWH, fedele alle promesse fatte alla casa di Davide, impedisce categoricamente la riuscita del
piano dei re in guerra contro Gerusalemme.
('$)7'!E ") '&'C E@ "'C'<(+ (8)
Loracolo lapidario: ogni capo ha il suo posto, ogni regno ha la sua capitale, ogni capitale ha il
suo re. Questa la concezione comune delle culture semitiche in cui la stabilit che porta
giustizia e benessere. La conclusione : la capitale di Giuda rimane Gerusalemme e re di
Gerusalemme rimane il discendente di Davide.
'2(+&' <E<<'27'()2Q]E '22) (8)
Il detto sulla caduta del regno del Nord (Efraim) , per alcuni una glossa, per altri una vera
e propria profezia, che per non si riferirebbe alla caduta di Samaria (g22), ma a circa mezzo
secolo dallinizio dellesilio, quando, in seguito ad altre deportazione, divenne impossibile la
ricostruzione del Regno del Nord. Cos il popolo ebraico si ridusse a poco pi di un "resto,
ossia al Regno del Sud.
<E 2+2 (&E"E&E7E (9)
Solenne enunciazione del principio della fede, quale condizione di salvezza. La fede
latteggiamento col quale il re e lo stato giudaico riconoscono la suprema maest di JHWH e
lalleanza che egli ha stretto con il popolo. Accettando questo messaggio, confidando nel solo
aiuto divino e rinunziando allaiuto umano, il re e il popolo supereranno la crisi.
$'&!+@ '" '('/ (11)
La scena cronologicamente distinta dalla precedente, ma logicamente congiunta. Anche in
questo intervento, JHWH sempre nominato in terza persona, eccetto in questo versetto, dove
la parola diretta proviene probabilmente da un ampliamento secondario.
]2 <E92+ (11)
Si tratta di un fatto strepitoso, proveniente dal cielo o dagli inferi, ma che si possa dimostrare
divino e che confermi il re, propenso a chiedere lintervento assiro, nella promessa di
liberazione divina.
2+2 !+ (N)E"E&+@ (12)
Il re, che ha gi fatto i suoi piani e non vuole seguire le indicazioni di Isaia, rifiuta il segno,
dicendo che non vuole tentare Dio e protestando cos alto sentimento religioso, che per solo
unipocrita maschera del suo rifiuto.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 73
('<' ") "'S)"E (13)
Isaia si rivolge alla corte del re, a tutti coloro che sono responsabili delle decisioni politiche.
<7'2('&E 9!) ]+C)2) (13)
Probabilmente Isaia allude alla politica ambigua di Acaz e dei suoi consiglieri, che si erano
barcamenati tra la coalizione siro-palestinese e Assur, finendo per sottoporre Gerusalemme ad
un prova lancinante.
'2(NE Q]E!!' "E! C)+ ")+ (13)
Isaia dice che Acaz vuole stancare il "mio Dio; non dice il "tuo Dio, quasi ad indicare che col
suo atteggiamento la "casa di Davide compromette lalleanza con JHWH.
S) "'&'@ ]2 <E92+ (14)
Malgrado la diffidenza di Acaz, Isaia promette un bambino che sar segno di salvezza per i
credenti, caparra di liberazione del paese, ma nello stesso tempo anche pegno di punizione che
colpir Giuda e i suoi nemici.
!' SE&9)2E (14)
Lidentificazione della donna e del meraviglioso bambino non facile. Essa detta " ha alma,
che significa "figlia arrivata allet di marito, o "fidanzata o anche "giovane donna . Proprio
"giovane donna qui sembra la migliore traduzione. Ma la parola "alma preceduta
dallarticolo " ha, si parla quindi di una donna determinata, conosciuta, anche se non
necessariamente presente. Linterpretazione pi accreditata che la donna sia la giovane
moglie di Acaz.
ECC'2]E!E (14)
Emanuele ("io con noi) fa parte dei nomi di fiducia inerenti alla comune imposizione dei nomi
in Israele. Il nome simbolico "Dio con noi riconoscimento dellaiuto di Dio. Questo bimbo pu
essere Ezechia, figlio e successore di Acaz, che costituisce un grande segno della protezione
divina alla casa di Davide.
")+ (+2 2+) (14)
La solennit del vaticinio, la natura del segno, il fatto che sia stato conservato da Isaia anche
dopo la nascita di Ezechia, inducono a uninterpretazione che punta ad una persona del futuro,
sul vero Emmanuele, sul re davidico futuro, di cui Ezechia tipo e anticipazione.
Linterpretazione tradizionale cristiana, favorita dalla traduzione greca di "alma con "partenos
([ vergine) riconosce nel bambino il Messia (Ct ., 2V) e ravvisa nel testo lannunzio della
nascita prodigiosa di Ges da Maria Vergine a Madre.
E9!) C'29E&'' (15)
Questo cibo, tipico pasto delle popolazioni nomadi, secondo alcuni indica le ristrettezze nelle
quali dovr vivere il fanciullo, perch linvasione nemica distrugger i raccolti dei campi e si
torner alla vita pastorale, come detto al v 22: :ognuno manterr# una vitella e due
pecoremangeranno panna e miele:
<'&'@ '00'2"+2'7+ )! $'E<E
Mentre il bambino sar ancora nellinfanzia i due paesi dei re che hanno assediato
Gerusalemme saranno devastati.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 74
IL <)92+&E C'2"E&'' (17)
Il versetto contiene una minaccia. Se loracolo dellEmmanuele indica un segno di salvezza per
limmediato futuro, dato che Gerusalemme sar liberata dal pericolo del momento, l'incredulit
di Acaz porter pesanti frutti di sventura per il futuro del Regno del Sud. Lincredulit
provocher la rovina.
Lintervento di Dio salva la dinastia davidica, giacch la coalizione mirava a colpire il re e
sostituirlo con uno straniero. Dio resta fedele alle promesse fatte a Davide (2 <an g, .U) . Isaia
per avvisa : <e non crederete non avrete stabilit# . Acaz non si affida a Dio, ma ricorre
allAssiria e attira la condanna di Dio: " )l <ignore mander# su di te , sul tuo popolo e sulla
casa di tuo padre giorni 6uali non vennero da 6uando Efiam si stacc da 9iuda; Dio mantiene
la promessa e invia il bimbo, che salver la dinastia, ma Acaz, non credendo, attira sul suo
popolo linstabilit.
I%I 9+ 23 & :+1&)
*esto
=9+23> In passato (kat karishon) umili la terra di Zbulon e la terra di Nftali, ma in futuro
render gloriosa la via del mare, oltre il Giordano e la curva di Goim.
=:>
1
Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce (or); su coloro che
abitavano in terra tenebrosa una luce (or) rifulse.
2
Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la
letizia (simhr) . Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si gioisce
(simehah) quando si spartisce la preda.
3
Poich (ki) il giogo che gli pesava e la sbarra sulle
sue spalle (shikm), il bastone del suo aguzzino tu hai spezzato come al tempo di Madian.
4
Poich (ki) ogni calzatura di soldato nella mischia e ogni mantello macchiato di sangue sar
bruciato, sar esca del fuoco.
5
Poich (ki) un bambino nato per noi, ci stato dato un figlio.
Sulle sue spalle (shikm), il segno della sovranit ed chiamato: Consigliere ammirabile, Dio
potente, Padre per sempre, Principe della pace (shalom) ;
6
grande sar il suo dominio e la
pace non avr fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con
il diritto e la giustizia, ora e sempre (meatth wead lm); questo far lo zelo del Signore
degli eserciti.
Commento
Questo oracolo fu probabilmente pronunziato dopo che Tiglat-Pilesser III occup nel 732 la
Palestina del Nord su richiesta di aiuto di Acaz, che si era venuto a trovare in contrasto con i re
di Aram (<iria) e dIsraele. Tiglat-Pilesser intervenne, conquist la Siria e le localit pi
importanti del Regno del Nord, che dieci anni dopo (g22) verr distrutto da Sargon II, un suo
successore. Il Sud rest in pace, ma a costo della protezione dell'Assiria. Isaia disapprov la
politica di Acaz.
Isaia 8, 23 - 9,1-6 una pericope profetica sulla nascita del Messia, non una visione "filmica
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 75
di quella nascita, ma un testo inserito in tutto il processo dellattesa messianica della salvezza.
Il vaticinio annunzia la nascita di un bambino di stirpe regale, che il re Messia, apportatore di
pace, gioia e prosperit, in contrasto con le tenebre delloccupazione nemica della Palestina
settentrionale.
Il brano allinizio accenna ad un passato di umiliazione: " in passato (,a@t ,ari@shon) e alla
fine indica un presente e un futuro ricco di luce: "ora e sempre (me@att#h 1e@ad3l#m) Le
tematiche portanti sono:
1. il contrasto tra il passato e lora e sempre lantitesi tra lumiliazione e la glorificazione;
2. la molteplice opera di Dio, riassunta con il simbolo della luce (or), che indica la gioia per
la liberazione e per la nascita del bambino;
3. il bambino e le sue caratteristiche;
4. la conclusione: tutto opera di Dio :6uesto far# lo zelo del <ignore degli eserciti>
)2 $'<<'7+ (8, 23)
Questo versetto prende lo spunto dal periodo turbolento in cui Tiglati Pilesser III aveva invaso
le regioni del Nord della Palestina, che erano state umiliate. I dati geografici con probabilit si
riferiscono alla suddivisione territoriale effettuata da quel re assiro e riguardano le zone abitate
dalle trib di Naftali e di Zabulon, corrispondenti alla provincia di Megiddo o "Galilea delle
genti. Il territorio si estende grosso modo dal Giordano al Mediterraneo (mare) Questo
territorio era una naturale via verso il Mediterraneo e quindi verso lEgitto. La stessa regione
detta "distretto dei gentili, perch abitata da una popolazione mista di pagani e di Ebrei. In
questo luogo di passaggio Isaia attende una luce, un "re (render# gloriosa) E la regione in
cui verr Ges)
('CC)2'S' 2E!!E 7E2E0&E (9, 1)
Le tenebre sono quelle delloppressione assira.
!](E (1)
Nelle tenebre, simbolo del caos e immagine della morte, sorge improvvisa la luce come di una
nuova creazione. Il contrasto tra luce e tenebre indica la liberazione e la prosperit che
succede alloppressione straniera e alla miseria del paese. Da una parte la situazione senza
via duscita e dallaltra la luce si presenta cos improvvisa e inaspettata, che levocazione della
potenza creatrice di JHWH simpone da s. Qui, ma specialmente nei versetti seguenti, sembra
che Isaia si elevi ad una concezione che trascende la situazione contingente e un paese e un
tempo determinato.
N') C+!7)$!)('7+ !' 9)+)' (2)
Esplode una gioia, che paragonata a due altre gioie, uno di tempo di pace e una di tempo di
guerra: la mietitura e la divisione della preda. Viene la luce, moltiplicata la gioia.
)! 7EC$+ ") C'")'2 (3)
La liberazione anche paragonata alla vittoria riportata da Gedeone sui Madianiti (9dc g, .U
2P), non per opera umana ma per laiuto di Dio.
N') <$E//'7+E+92) ('!/'7]&' (3 -4)
Scompare loppressione (il giogo, la sbarra, il bastone) perch la guerra terminata (il fuoco
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 76
distrugge i resti della guerra D le calzature e i mantelli insanguinati)
]2 0'C0)2+ E@ 2'7+ ' 2+) (5)
Il motivo di tanta luce e tanta gioia e della fine delloppressione la nascita di un bambino. Lo
scrittore tanto certo di questa futura nascita che dice: "E@ nato. E un bambino che rimanda
a quello delloracolo di 7, 14-15: : !a vergine concepir# e partorir# un figlio, che chiamer#
Emanuele> Isaia pensa ad Ezechia? Forse.! Ma ci che dice supera ogni re dIsraele. :(i
stato dato " significa Dio ha dato a noi. In questo bambino di stirpe regale, re della stirpe di
Davide, si vede il re-Messia, apportatore di pace, gioia e prosperit, in contrasto con le tenebre
delloccupazione della Palestina settentrionale.
<]!!E <]E <$'!!E (6)
Sembra che ora si passi dalla notizia della nascita allincoronazione Secondo le usanze del
tempo il re sulle spalle ha linsegna di principe, gli viene consegnato lo scettro e gli vengono
attribuiti quattro nomi:
1 Consigliere ammirabile, che opera meraviglie simili a quelle dellEsodo,
2 Dio potente, rivestito di potenza divina,
3 Padre per sempre, amministratore della casa reale,
4 Principe della pace.
In questi titoli di consigliere, generale, padre e principe che hanno tonalit "divine sono
attribuite al bambino tutte le massime virt amministrative, militari e regie dei grandi spiriti
dIsraele. Alcuni pensano che "dal grande dominio cio re che ha un vasto dominio, sia un
quinto nome. In oriente si usava date ai re alcuni nomi o titoli reali dintronizzazione; questi
nomi in Egitto in genere erano cinque.
9&'2"E "+C)2)+ E !' $'(E (6)
Il bambino realizza in pieno e per sempre le promesse fatta da Dio alla casa di Davide ma in
proporzioni sovrumane. La grande visione supera quanto si pu dire dei re dIsraele. Niente
manca: il dominio sar universale, la pace non sar pi turbata, diritto e giustizia saranno
sempre presenti.
Lavvento di questo re segna la fine della storia infedele di Giuda e inizia lera salvifica in cui il
Messia, quale rappresentante di Dio, esercita il dominio di pace, di giustizia e libert.
!+ /E!+ "E! <)92+&E (6)
E lo zelo, lamore fedele di Dio, che compie le promesse. Lorizzonte immenso che va dal
passato allora e sempre dominato dallo "zelo del Signore. Dio salva il suo popolo e dalle
"tenebre si fa passare alla "luce". La stessa situazione si verifica quando Sennacherib assedia
Gerusalemme (2 &e .T, V. e )s Vg, V2) e quando tutto sembra perduto, un "resto del popolo
riuscir a sopravvivere; "il "resto della casa di Giuda che scamper e continuer a mettere
radici e a dar frutto. In Isaia 8, 23 - 9,1-6, Dio, che padrone del tempo e della storia sta per
compiere una salvezza forte e amorevole verso il suo popolo, in procinto di donare al popolo
un principe straordinari. Le terre di Zbulon e di Nftali vivono unumiliazione legata al castigo
per i peccati commessi; la loro liberazione sar una delle tante esperienze di salvezza divina
([ gloria) vissute dal popolo ebraico.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 77
!E77]&' (&)<7)'2'
La nostra pericope un mirabile vaticinio che annunzia un bambino di stirpe regale, un re della
discendenza di Davide, che il re-Messia, apportatore di pace, gioia e prosperit, in contrasto
con le tenebre delloccupazione della Palestina settentrionale. Il Nuovo Testamento e la
tradizione della Chiesa hanno letto questa grande profezia in senso messianico e lhanno
riferita a Cristo (!c O, .V3.U= !c ., V2) Fino a Cristo infatti cera stato attesa e speranza,
ideale non compiuto, ma creduto e desiderato e quindi tensione verso il futuro, come annunzio
e preparazione e solo in Cristo viene ad assumere la pienezza di significato. I Padri della Chiesa
e la liturgia cristiana hanno applicato direttamente a Cristo i quattro nomi del versetto
Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace.
La luce sfolgorante indica il mondo misterioso di Dio manifestato agli uomini e il suo piano
eterno di salvezza svelato. E la gloria di JHWH che si rende visibile agli occhi mortali, la
potenza divina che si fa toccare con mano, lamore infinito di Dio da cui il popolo si sente
illuminato Questa luce presente a Natale e scaccia le tenebre del dolore, della morte,
dellerrore, dei dubbi, di ogni male. Ges che nasce la luce che manifesta il vero volto di Dio
e la sua infinita bont, svela pienamente il mistero del suo piano di amore e fa cadere i dubbi
sulla vocazione e sul destino delluomo e del mondo. Il Bambino di Betlemme dona agli uomini
la salvezza, mette in luce la vera dignit di ogni persona, il senso di ogni vita , la meta della
storia. Perch nasce Ges il male, il peccato, la morte sono destinati a scomparire e la pace, la
gioia, la bont, lamore a trionfare per sempre.
I%I 11+ 1&14
*esto
1
Un germoglio spunter dal tronco di Iesse (Yishy), un virgulto germoglier dalle sue radici
(mishorshyw).
2
Su di lui si poser lo spirito (rach) del Signore (JHWH), spirito di sapienza
(chokmh) e di intelligenza (binh), spirito di consiglio (ezh) e di fortezza (gheburrh), spirito
di conoscenza (dat) e di timore (yirt) del Signore (JHWH).
3
Si compiacer del timore del
Signore. Non giudicher secondo le apparenze e non prender decisioni per sentito dire;
4
ma
giudicher con giustizia i miseri e prender decisioni eque per gli oppressi del paese. La sua
parola sar una verga che percuoter il violento; con il soffio delle sue labbra uccider l'empio.
5
Fascia dei suoi lombi sar la giustizia, cintura dei suoi fianchi la fedelt.
6
Il lupo dimorer
insieme con l'agnello, la pantera si sdraier accanto al capretto; il vitello e il leoncello
pascoleranno insieme e un fanciullo li guider.
7
La vacca e l'orsa pascoleranno insieme; si
sdraieranno insieme i loro piccoli. Il leone si ciber di paglia, come il bue.
8
Il lattante si
trastuller sulla buca dell'aspide; il bambino metter la mano nel covo di serpenti velenosi.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 78
9
Non agiranno pi iniquamente n saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perch la
saggezza (deh) del Signore (JHWH) riempir il paese come le acque ricoprono il mare.
10
In
quel giorno (wehayh bayym hahu) la radice (shoresh) di Iesse (Yishy) si lever a vessillo
per i popoli, le genti la cercheranno con ansia, la sua dimora sar gloriosa.
Commento
Is 11, 1-10 inserito nel "libro dell@Emanuele> (g3.2) ed un celebre poema messianico.
In contrasto con lumiliazione che JHWH infligger al re assiro sotto le porte di Gerusalemme,
Isaia presenta la persona, le qualit ed il regno ideale del discendente davidico, apportatore di
giustizia e di pace universali; un oracolo di pace definitiva, di un nuovo paradiso.
E probabilmente dellultimo periodo dellattivit profetica.
Per alcuni il testo non di Isaia, ma dei primi tempi dellesilio, quando il regno di Giuda era
stato stroncato ed era rimasta solo una radice.
]2 9E&C+9!)+ (1)
Nei versetti precedenti (.L, 2O32g) viene annunziata la cessazione dellinvasione assira e il
rapido arresto dellaggressore alle porte di Gerusalemme grazie a JHWH (.L, 2c3VO).
In contrasto con la potenza assira, i cui rami saranno abbattuti "con veemenza da JHWH, la
volont di Dio far sorgere un nuovo germoglio dalle radici dellalbero (Jesse, padre di Davide)
della dinastia davidica.
Il pensiero orientato agli umili inizi, ad un stirpe di contadini e di pastori sconosciuti di
Betlemme, da cui prima provenne Davide e in avvenire un nuovo Davide.
Anche "germoglio e "virgulto alludono allumile condizione di provenienza del nuovo Davide.
In contrasto con le armate assire, la salvezza viene da un "germoglio proveniente da una
radice, che sembra ormai secca. Su questo germoglio passa un vento che arriva dai quattro
punti cardinali e trascina con s sei doni.
Il vento lo spirito di Dio, animatore dei capi carismatici. I doni sono quelli dellinvestitura del
"germoglio, che un personaggio non qualunque, ma un uomo sempre sperato e messo
allorizzonte dellattesa si Isreale: il Messia.
<) $+<E&'@ !+ <$)&)7+ (2)
E la potenza divina concessa a persone elette destinate a gesta straordinarie. Il re messianico
permanentemente rivestito della pienezza della forza celeste.
<$)&)7+ (2)
La forza celeste riempie di doni leletto: di sapienza (conoscenza delle cose e capacit# della
vita pratica), di intelligenza (capacit# di discernere il bene e il male, il vero e il falso), di
consiglio (capacit# di indicare ai sudditi la via per una vita felice e di fare progetti e prendere
decisioni), di fortezza (forza per mettere in pratica le decisioni), di conoscenza (intuitiva e
riconoscimento pratico di "io), di timore (atteggiamento di venerazione davanti al creatore e
di osservanza della sua legge), di piet, cos i LXX hanno tradotto la ripetizione di "timore del
Signore. E si giunti cos allindicazione di sette doni, che serv poi di fondamento per la
dottrina dei Padri e dei teologi che parlano dei "sette doni dello <pirito <anto>
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 79
2+2 9)]")(NE&'@ (3)
Dalla pienezza dei carismi spunta un governo giusto. Compito del capo amministrare la
giustizia e, prima di tutto, difendere il povero e loppresso. Il futuro capo imporr il regno della
giustizia e del diritto, senza parzialit personali, senza cedere a calunnie o false informazioni
(per sentito dire).
9)]")(NE&'@ (+2 9)]<7)/)' (4)
I poveri e gli oppressi, che potevano sperare aiuto e protezione solo da Dio, potranno ottenere
giustizia per mezzo dei decreti del futuro re messianico.
<'&'@ ]2' SE&9' (4)
La sua sentenza sar "parola efficace, verga che esegue il castigo del colpevole, " soffio che
condanna a morte del malvagio.
*'<()' "E) <]+) !+C0) (5)
La funzione che ha nel vestito la cintura, che tiene insieme la tunica, d libert di movimento,
necessaria per la battaglia e d ornamento alluomo, ha la giustizia nella condotta del re
messianico.
)! !]$+ ")C+&E&'@ (6)
Quadro idilliaco che illustra labbondanza della pace esistente nel nuovo regno. Le metafore
sono tratte dal mondo animale e presentano una convivenza armonica degli animali tra loro e
con luomo. In una serie di cinque membri gli animali feroci sono messi insieme o con animali
domestici o con luomo. Il ritorno allo stato paradisiaco si basa sulla concezione ebraica dello
stretto nesso che unisce luomo e lopera della salvezza alla natura. La lotta e il disordine
furono introdotti nel mondo dalla rivolta delluomo contro Dio (9nV, .g3.T), mentre la pace
universale opera del re messianico.
]2 *'2()]!!+E 0'C0)2+ CE77E&'@ (6-8)
E' significativo il tema del bimbo: gli animali si sono fatti cos mansueti, che basta un bambino
a pascolarli; oppure si sono fatti cos mansueti per opera del bambino ("il germoglio).
2+2 '9)&'22+ $)]@ (9)
Distrutti i malvagi e ammansite le fiere, il male cessa in questo nuovo paradiso, al cui centro
sta il Monte Santo, sul quale Dio ha stabilito la sua dimora. Nel primo paradiso luomo si rovin
per aver ambito la "scienza di Dio, qui gli si concede la "saggezza del Signore, conoscere
convivendo. E questo pienezza di gioia e di pace, paragonabile allimmensa pienezza del
mare (come le ac6ue).
)2 Q]E! 9)+&2+ (10)
Questo versetto fa parte del quadro seguente (.., .L3.U), che descrive la pace e la concordia
ritrovata tra i regni di Giuda e di Israele e il ritorno di tutti i dispersi ed esiliati nella terra
dIsraele. Probabilmente il brano del tempo dellesilio ed stato unito al precedente a causa
della somiglianza delle espressioni :radice di Messe. Dice che la radice di Jesse, il germoglio, il
futuro re sar la salvezza per tutti; tutte le nazioni accorreranno a lui e accetteranno i suoi
richiami e le sue decisioni. La salvezza che si estender anche ai pagani conferir splendore
alla residenza del Messia, al santo Monte del Signore e questo luogo diventer il punto centrale
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 80
della aspirazioni dei popoli verso Dio.
I%I 2'+ ) & 14
*esto
6
Preparer il Signore degli eserciti per tutti i popoli (hol haammim) , su questo monte (bahr
hazzh), un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di
vini raffinati.
7
Egli strapper su questo monte il velo che copriva la faccia di tutti i popoli (kol
ha ammim) e la coltre che copriva tutte le genti (kol haggym).
8
Eliminer la morte per
sempre; il Signore (JHWH) Dio asciugher le lacrime su ogni volto; la condizione disonorevole
del suo popolo (amm) far scomparire da tutto il paese, poich il Signore (JHWH) ha parlato.
9
E si dir in quel giorno: Ecco il nostro Dio; ( questo: zeh) in lui abbiamo sperato
(qiuwwin) perch ci salvasse; questi (zeh) il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci,
esultiamo per la sua salvezza (bshato).
10
Poich la mano del Signore si poser su questo
(zeh) monte (bahr hazzh).
Commento
Questo brano fa parte della 9rande 'pocalisse )saiana, delimitata dagli oracoli contro Tiro
(capitolo 2V) e dalle invettive contro Efraim (capitolo 2c), che descrive la punizione del mondo
e dei suoi potenti capi e lo stabilimento del regno di Dio su Sion, in cui saranno invitati ad un
grasso banchetto i Giudei e gli altri popoli salvati.
)! <)92+&E "E9!) E<E&()7) (U)
JHWH preparer in Sion un banchetto, come il banchetto sacro del Sinai (Es 2O, T3..)
") 9&'<<E S)S'2"E (U)
Il banchetto sar particolarmente sontuoso e come tale si fa cenno alle vivande e ai vini. I cibi
ricchi di grasso erano tanto apprezzati che le carni pi grasse venivano offerte a JHWH nei
sacrifici; i vini "eccellenti e "raffinati erano quelli stagionati e fatti con uva matura, liquorosi e
dal gusto pieno. A JHWH veniva offerto il meglio.
<7&'$$E&'@ )! SE!+ (g)
Il "velo che copre il volto e la "coltre distesa sui popoli indicano la cecit religiosa. Prima i
popoli non vedevano il Signore, perch erano ciechi, ora il Signore toglie il velo e la coltre e si
rivela perch possano conoscerlo.
E!)C)2)&'@ !' C+&7E (c)
JHWH distrugger la morte. Laffermazione, sorprendente per lA.T., va nella direzione della vita
eterna e allude ad una speranza nella risurrezione. Tale speranza appare anche pi avanti in
Isaia 26, 19: " Ca di nuovo vivranno i tuoi morti, risorgeranno i loro cadaveri. Viene
preannunziato il fatto escatologico della fine della morte.
I convitati vivranno sempre con il Signore senza dolore n lacrime. Questo annunzio della
vittoria sulla morte e della fine di ogni sofferenza una delle grandi rivelazioni dellA.T.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 81
LApocalisse di Giovanni presenta immagini simili descrivendo la salvezza finale (g, .g= 2O, O)
Lattenzione a tutti i popoli non fa dimenticare il popolo di Dio, cui assicurata la scomparsa
della "condizione disonorevole. Lautore pensa a Gerusalemme e alla derisione da parte dei
popoli e dice che questa situazione finir.
E <) ")&'@ (T)
E' un breve inno cantato dal popolo salvato. Israele ha buoni motivi per cantare, date le opere
di Dio che regna in Sion. Il popolo indica Dio (il nostro "io) in cui ha sperato; il giubilo e la
gioia cui invita tutti (rallegriamoci, esultiamo) indice dellaiuto divino ricevuto.
<] Q]E<7+ C+27E (.L)
La mano di JHWH riposa sul monte Sion per sottolineare il motivo della gioia. Qui egli
continuer ad agire, da qui continuer a salvare, ad aiutare, a benedire, a proteggere.
Fine della Prima Parte
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 82
%ECOND P1*E DEL LI<1O DI I%I
DE?*E1O & I%I
I%I !4+ 1 & 11
*esto
1
Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio (yomr Elohim).
2
Parlate (debbar) al
cuore di Gerusalemme e gridatele che finita la sua schiavit, stata scontata la sua iniquit,
perch ha ricevuto dalla mano del Signore doppio castigo per tutti i suoi peccati.
3
Una voce
grida (ql qre): Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per
il nostro Dio.
4
Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno accidentato
si trasformi in piano e quello scosceso in pianura.
5
Allora si riveler la gloria del Signore e ogni
uomo la vedr, poich la bocca del Signore ha parlato (dibbr) .
6
Una voce dice (ql omr):
Grida (qer) e io rispondo: Che dovr gridare?. Ogni uomo come l'erba e tutta la sua
gloria come un fiore del campo.
7
Secca l'erba, il fiore appassisce quando il soffio del Signore
spira su di essi.
8
Secca l'erba, appassisce il fiore, ma la parola (dabr) del nostro Dio dura
sempre. Veramente il popolo come l'erba.
9
Sali su un alto monte, tu che rechi liete notizie in
Sion; alza la voce (harm ql) con forza, tu che rechi liete notizie in Gerusalemme. Alza la
voce, non temere; annunzia (`imr) alle citt di Giuda: Ecco (himmh) il vostro Dio!
10
Ecco, il
Signore Dio viene con potenza, con il braccio (zer) egli detiene il dominio. Ecco (himmh),
egli ha con s il premio e i suoi trofei lo precedono.
11
Come un pastore egli fa pascolare il
gregge e con il suo braccio (zer) lo raduna; porta gli agnellini sul seno e conduce pian piano
le pecore madri.
Commento
Abbiamo qui il tema dell'investitura del profeta nel suo ufficio e della legittimazione dellinviato
da Dio. Come Mos nel Documento sacerdotale, quasi contemporaneo, il Deuterioisaia non ha
una visione, ma sente, senza vedere nulla, delle voci. La pericope si divide in quattro unit
minoriD
.k :(onsolate il mio popolo> (.32),
2k :$reparate la via al <ignore> (V3P),
Vk :'nnunzia> (U3c),
Ok !a voce del profeta (T3..)
(+2<+!'7E (.)
($rima unit#D .32). JHWH si rivolge alla coorte celeste e indirettamente al profeta. Dio che
parla il Dio di Israele, dellalleanza. La duplice espressione "mio popolo>, :vostro popolo
riflette la cosiddetta formula dellalleanza "io vostro "ioe"voi mio popolo> (cf Es g, g= 9er
V.,VV, ecc). Il tono affettivo " consolate>, :parlate al cuore e indica un rapporto di amore.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 83
9&)"'7E!E (2)
Il contenuto della promessa un ribaltamento della situazione: la colpa gravissima, che solo
JHWH pu perdonare, e che ha condotto Israele in esilio, ora viene perdonata.
Il soggiorno in Babilonia paragonato alla schiavit di Egitto e considerato come una punizione
subita per i peccati.
"E finita la schiavit, letteralmente "il servizio di guerra compiuto, secondo laccezione
egiziana del servizio che dovevano prestare gli schiavi: "E stata espiata la sua iniquit,
letteralmente "la sua colpa espiata, dice che non solo finito il castigo, ma stata rimessa
anche la colpa.
"+$$)+ ('<7)9+ (2)
"Doppio castigo si pu anche tradurre con "e6uivalente e significa che Israele ha gi sofferto
e subito abbastanza. Tutto si rimette a posto, gi di nuovo in ordine.
]2' S+(E 9&)"' (V)
(<econda unit#D V3P). La voce misteriosa lequivalente profetico della formula profetica:
"(os parla MNGN.
2E! "E<E&7+ (V)
Si suppone che JHWH abbandoni Babilonia e si metta a capo degli esuli che prendono il
cammino del ritorno verso Gerusalemme. La strada quella che collega Babilonia alla Palestina
e attraversa il deserto siro-arabico.
"Deserto e guida di JHWH ricordano anche luscita dallEgitto. Come per i monarchi orientali,
che visitavano le citt, si preparava la via, o anche erano preparate le strade per le processioni
del dio Marduk, cos si deve preparare la via per Gerusalemme a JHWH. Ma in fondo JHWH
stesso che prepara la strada al suo popolo: " Ecco nel deserto aprir una strada, e sentieri
nelle aride terre> ()s OV, .T= OT,..)
+92) S'!!E (O)
La natura inanimata prende parte al ritorno di JHWH. Gli ostacoli che vengono rimossi per
agevolare la via del ritorno hanno anche un significato morale: gli esuli sono invitati a
prepararsi interiormente al grande ritorno di Dio.
'!!+&' <) &)SE!E&'' !' 9!+&)' (P)
La presenza del Signore e la sua realt divina, la sua efficacia e importanza, sono la sua
"gloria (,abod) che riempie sempre la terra, ma di cui gli uomini non si accorgono. Questo
ritorno, come prima quello dallEgitto (Es .O, O), o la creazione delluniverso (<l .T, 2) o la
dedicazione del tempio (. &e c, .L3.V) ne una chiara manifestazione per tutti; ed essa sar
una risposta di JHWH ai popoli che hanno vinto Israele e hanno chiesto con disprezzo: :"ov@
rimasto il vostro "io> (<l gT, .L)
]2' S+(E 9&)"'
(7erza unit#D U3c). Si tratta di scena di vocazione profetica introdotta da un dialogo. Nei due
versetti una voce dice al profeta " :9rida, ed egli risponde (osa dovr# gridare; allora la voce
precisa che dovr "gridare la parola di Dio che rimane in eterno e riesce ad imporsi
nonostante la debolezza e la caducit del profeta e di coloro che ascolteranno (secca l@erba).
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 84
'!/' !' S+(E (T)
(Quarta unit#D T3..). Drammatica e poetica descrizione del ritorno di Dio a Gerusalemme,
come se fosse sul punto di realizzarsi. Il profeta invita una messaggera, che poi la stessa
Gerusalemme (<ion) ad annunziare alle citt circostanti (citt# di 9iuda) "liete notizie.
Limmagine della messaggera deriva dalluso antico di preparare larrivo dei grandi personaggi,
mediante una solenne proclamazione, che aveva lo scopo di suscitare la gioia degli abitanti.
E((+ )! S+<7&+ ")+ (.L)
Il ritorno concepito come una teofania, con la quale si instaura il regno definitivo di
Dio."Potenzae "braccio sono termini che indicano la liberazione dalloppressione faraonica.
N' (+2 <E@ )! $&EC)+ (.L)
Gli esuli che fanno ritorno sono il bottino strappato ai Babilonesi e perci appartengono al
vincitore.
(+CE ]2 $'<7+&E (..)
L'immagine di JHWH pastore frequente nella Bibbia per indicare lamore misericordioso di Dio
per il suo popolo. Qui per lamorosa cura non per la comunit ma per le singole persone che
egli conduce, dirige e porta, perch ognuno abbia parte a ci che promesso alla collettivit.
Questa immagine che il Deutetroisaia ha ereditato dai predecessori (Gr 23, 3; Ez 34, 2-4) sar
usata nel NT per descrivere linfinito amore che Cristo ha per gli uomini (Mt 18, 12-13; Lc 15,
3-7; Gv 10, 1-16).
I%I !2+ 1&:
*esto
1
Ecco il mio servo (aebaed) che io sostengo (etmak) , il mio eletto (bekiri) di cui (nepsh) mi
compiaccio. Ho posto (nattt) il mio spirito (ruchi) su di lui; egli porter il diritto (mishpt) alle
nazioni.
2
Non (lo) grider n (lo) alzer il tono, non (lo) far udire in piazza la sua voce,
3
non
(lo) spezzer una canna incrinata, non (lo) spegner uno stoppino dalla fiamma smorta.
Proclamer il diritto (mishpt) con fermezza (emet ;
4
non (lo) verr meno e non (lo) si
abbatter, finch non avr stabilito il diritto (mishpt) sulla terra; e per la sua dottrina
(thorah) saranno in attesa le isole.
5
Cos dice il Signore Dio che crea i cieli e li dispiega,
distende la terra con ci che vi nasce, d il respiro alla gente che la abita e l`alito a quanti
camminano su di essa:
6
Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano;
ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni,
7
perch tu apra gli occhi
ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle
tenebre.
8
Io sono il Signore (JHWH): questo il mio nome; non ceder la mia gloria ad altri, e
il mio onore agli idoli.
9
I primi fatti, ecco, sono avvenuti e i nuovi io preannunzio; prima che
spuntino, ve li faccio sentire.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 85
Commento
Primo dei quattro carmi del Servo di JHWH (aebaed MNGN). La pericope presenta un
personaggio misterioso, che avendo delle affinit con il popolo dIsraele, ne differisce per
alcune marcate qualit. Dio stesso descrive la speciale natura di questo eletto che, ripieno
dello spirito, dallagire delicato e soave, dovr essere il profeta della religione javista presso
tutti i popoli. Matteo 12, 17,21 applica direttamente a Ges questo testo.
E((+ )! C)+ <E&S+ (.)
JHWH presenta il servo, consacrandolo per unalta missione. Il termine "servo non indica una
posizione sociale disprezzata, anzi spesso un titolo donore.
Cos designato come "servo il primo ministro, i profeti, il re, il popolo dIsraele. La parola
:aebaed qui usata pu denominare, come il latino "puer , sia il servo che il figlio, laltra
parola altre volte usata "talia> pu significare sia servo che agnello; cos non escluso che le
parole del Battista: "Ecco l@agnello (talia) di "io> (9v ., 2T, VU), significassero allinizio : Ecco
il servo di "io>
Qui il servo risulta essere oggetto di una protezione, di un affetto, di unassistenza particolare
di Dio (io sostengo mio eletto) che lo prende per mano [6] e lo sorregge.
)! C)+ <$)&)7+ <] ") !]) (2)
Lo spirito che viene comunicato quello profetico, che lo abilita a svolgere un ufficio di
missionario presso i pagani, "le nazioni " (go%im).
Il "diritto che porter la grande decisione di salvezza presa da Dio e anche il retto
ordinamento e la "verit in generale. Proclamando il "diritto di Dio, il servo crea il
fondamento per la pace e per la salvezza.
2+2 9&)"E&'@ (V)
Il testo non specifica positivamente il modo in cui il "servo eseguir il compito, si limita invece
ad alcuni cenni proposti in forma negativa (g volte : non>) La prime tre negazioni: : 2on
grider#, n alzer# il tono, non far# udire " proclamano che il "servo avr uno stile diverso da
quello dei falsi profeti che amavano assumere atteggiamenti carismatici.
2+2 <$E//E&'@ ]2' ('22' (V)
La successiva coppia di negazioni: : 2on spezzer#E non spegner# " indica lattenzione e la
delicatezza con la quale il "servo adempir la sua missione di fronte ai poveri e agli oppressi,
agli stanchi e agli spossati, a chi vive nello scoramento e nellabbattimento.
$&+(!'CE&'@ )! ")&)77+ (P)
Si distinguer per la fedelt nello svolgimento della missione di annunzio della salvezza e della
verit (il diritto con fermezza).
2+2 SE&&'@ CE2+ (O)
Le ultime due negazioni dichiarano la costanza del servo in mezzo ai contrasti, compiendo sino
alla fine la sua missione (stabilito il diritto)
$E& !' <]' "+77&)2' (O)
Le "isole non sono solo gli abitanti di terre lontane, ma tutti i popoli privi della vera rivelazione
e di cui sono "in attesa. La "dottrina attesa dai pagani la legge, la vera religione.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 86
VV 5-
7) N+ (N)'C'7+ $E& !' 9)]<7)/)' (U)
Linterpretazione dei vv. 5-9 controversa: alcuni li considerano un prolungamento del carme,
altri li interpretano del re Ciro. Per chi segue la prima interpretazione loracolo di investitura del
v. 6 si riferisce al Servo e indica il fine per cui stato scelto da JHWH. Dio ha chiamato il servo
per la salvezza (giustizia) e "lo ha preso per mano.
7) N+ *+&C'7+(U)
Il servo lo strumento di cui Dio si serve per stingere alleanza con tutti i popoli, come gi
strinse alleanza con Israele. E detto che per questo Dio lo "ha formato e il verbo quello
usato in Gn 2, 7. Lespressione "luce delle nazioni probabilmente appartiene a 49, 6.
7] '$&' 9!) +((N) ') ()E(N) (g)
Il versetto esprime in modo metaforico la missione del servo verso Israele, cio la liberazione
dallesilio (reclusione) di Babilonia. Ma esprime anche la missione del servo verso i pagani, che
saranno illuminati dalla salvezza. La prigionia perdita della libert e della luce. Il "servo dar
la vista ai ciechi (9v T) e la libert ai prigionieri (9al P, .). Luomo deve riconoscere la sua
schiavit e cecit prima di essere liberato.
)+ <+2+ )! <)92+&E (T)
Dio si presenta in prima persona, unico di fronte agli dei; si manifesta nel suo nome : :)o sono
il <ignoreD 6uesto il mio nome>= nella sua gloria:"non ceder la mia gloria> e nella sua parola
che svela il futuro: : i nuovi (fatti) io preannunzio>= con la stessa parola che ha annunziato il
passato che si avverata: i castighi, annunzia il futuro: la salvezza, che inizia a realizzarsi.
I%I !:+ 1&)
*esto
Secondo canto del servo del Signore
1
Ascoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno materno mi ha
chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunziato il mio nome.
2
Ha reso la mia bocca
come spada affilata, mi ha nascosto all`ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita,
mi ha riposto nella sua faretra.
3
Mi ha detto: Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifester
la mia gloria.
4
Io ho risposto: Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mie
forze. Ma, certo, il mio diritto presso il Signore, la mia ricompensa presso il mio Dio.
5
Ora
disse il Signore che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e
a lui riunire Israele, poich ero stato stimato dal Signore e Dio era stato la mia forza
6
mi disse:
E` troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le trib di Giacobbe e ricondurre i
superstiti di Israele. Ma io ti render luce delle nazioni perch porti la mia salvezza fino
all`estremit della terra.
7
Dice il Signore, il redentore di Israele, il suo Santo, a colui la cui vita disprezzata, al reietto
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 87
delle nazioni, al servo dei potenti: I re vedranno e si alzeranno in piedi, i principi vedranno e
si prostreranno, a causa del Signore che fedele, a causa del Santo di Israele che ti ha
scelto.
Commento
'<(+!7'7EC) , + )<+!E (.)
Il servo stesso prende la parola e descrive la sua vocazione e la sua missione nei riguardi di
Israele e delle nazioni. Il canto comincia con grande solennit, secondo lo schema vocazionale
di Geremia, ma questo servo non solo profeta, come Geremia ha la missione di far giungere
la salvezza a tutti i confini della terra, che allora era ristretta allarea mediterranea, unico
mondo conosciuto. Le isole sono appunto le coste del mediterraneo e in generale le lontane
terre di occidente.
"'! <E2+ C'7E&2+ C) N' (N)'C'7+ (.)
Prima ancora della nascita, nelle radici dellesistenza, Dio gli ha assegnato un incarico Fin da
allora ha un nome proprio e una missione concreata da compiere ("mi ha chiamato>,
:pronunziato il mio nome :).
N' &E<+ !' C)' 0+((' (2)
Le immagini della spada e della freccia alludono al successo dellattivit profetica, del servo che
perfetto strumento nella mani di Dio.
C)+ <E&S+ 7] <E) (V)
Primo oracolo divino. E chiamato "servo e gli si d un nome, Israele, che pu essere inteso
come titolo onorifico in quanto rappresenta lespressione ideale del popolo eletto.
)+ N+ &)<$+<7+ (O)
La reazione del servo sorprende: "Invano ho faticato. E lo scoraggiamento umano,
limpotenza gi esperimentata. Si pu supporre che il servo abbia gi iniziato la sua missione
ma senza ottenere alcun successo. Per ecco il paradosso: linsuccesso apparente; il servo
riceve la ricompensa da Dio (:la mia ricompensa presso il mio "io>)
)! <)92+&E (NE C) N' $!'<C'7+ (U)
Secondo oracolo. Il servo ha il compito, come nuovo Mos di radunare Israele non solo
politicamente, ma religiosamente, cio di convertirlo a Dio. E per linsuccesso di questa
missione gi iniziata, che nel versetto precedente il servo si dimostrato scoraggiato. Qui per
Giacobbe sintende il popolo dIsraele in esilio.
&)(+2"]&&E (U)
"Ricondurre e "ritornare in ebraico sono " sub ([ ritornare), termine classico del profetismo,
che significa compiere una svolta di 180 gradi e tornare a Dio. La traduzione dei LXX parla in
proposito di "metanoia ([ cambiare mentalit#). In italiano traduciamo con "conversione.
E@ 7&+$$+ $+(+ (P)
Il Signore dice che la missione verso Israele insignificante se messa a confronto con la nuova
missione che gli affida: superare le frontiere di Israele ed estendersi a tutte le nazioni.
!](E "E!!E 2'/)+2) (U)
Luce significa la pace, la prosperit, cio la salvezza, che solo da Dio viene; ma il Signore si
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 88
serve del servo come strumento e mediatore. Lespressione profetica "ti render luce delle
nazioni fu applicata a Cristo dalla comunit cristiana del tempo apostolico. Cristo daltronde
disse: :)o sono la luce del mondo, chi mi segue non cammina nelle tenebre> (9v c,.2)
I%I '4+ !&:
*esto
Terzo canto del servo del Signore
4
Il Signore Dio mi ha dato una lingua da iniziati, perch io sappia indirizzare allo sfiduciato una
parola. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perch io ascolti come gli iniziati.
5
Il Signore
Dio mi ha aperto l`orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro.
6
Ho
presentato il dorso ai flagellatori, la guancia a coloro che mi strappavano la barba; non ho
sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
7
Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto
confuso, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare deluso.
8
E`
vicino chi mi rende giustizia; chi oser venire a contesa con me? Affrontiamoci. Chi mi accusa?
Si avvicini a me.
9
Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarer colpevole? Ecco, come una veste si logorano
tutti, la tignola li divora.
Commento
Qui il servo appare come un fedele discepolo di JHWH che a sua volta diventa un maestro di
sapienza per gli umili e i dubbiosi. Perseguitato e maltrattato dagli avversari, egli pone la sua
fiducia in Dio, che gli assicura protezione e trionfo.
E' un salmo di confidenza, una confessione profetica personale nella quale si fondono
sentimenti di lamentazione e di fiducia.
)! <)92+&E ")+ C) N' "'7+ (O)
Signore JHWH il titolo ripetuto quattro volte che troviamo anche nel primo Isaia ed in
Ezechiele.
!)29]' "' )2)/)'7) (O)
Chi parla descrive il proprio rapporto con Dio. Egli un discepolo, ci che dice non
uninvenzione, ascolta e riferisce (:orecchio da iniziati> suppone latto di ripetere ci che sente
per impararlo e la fedele comunicazione agli altri). E gli altri sono gli sfiduciati, gli stanchi,
coloro che hanno perso ogni confidenza in Dio.
'$E&7+ !@+&E((N)+ (O)
Dio ha formato perfettamente il suo messaggero, che non oppone resistenza e perci
giustificato. : 'prire l@orecchio significa ricevere la rivelazione divina con docilit e obbedienza.
Come i sapienti egli annunzia un messaggio che non suo. Egli luomo della parola.
2+2 N+ +$$+<7+ &E<)<7E2/' (P)
Non "ho opposto resistenza significa che non ha disobbedito alla parola comunicatagli "ogni
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 89
mattina, e non si "tirato indietro nemmeno nel momento difficile, nelle prove pi dure (vedi
v. 6)
N+ $&E<E27'7+ )! "+&<+ (U)
Vengono elencate nei dettagli le conseguenze concrete che derivano al servo dalladempimento
preciso del suo compito: percosse, strappo della barba (grande insulto in Oriente), oltraggi e
sputi (la massima ingiuria). Sono le sofferenze dei profeti, inflitte soprattutto da coloro per i
quali il servo si impegna (:sostenere lo stanco con la parola>).
")+ C) '<<)<7E (g)
E unaffermazione di fiducia. Dio lo conforta e lo assiste, lo rende forte e gli permette di
resistere. Questa assistenza corrobora il servo, gli d sicurezza in tutti gli assalti e certezza di
non venire travolto. Dio vicino al suo servo, e lo assiste.
S)()2+ (+!]) (NE C) &E2"E 9)]<7)/)'(c)
Con questo aiuto il servo nel fallimento non fallisce, ma glorifica Dio e realizza quanto doveva
fare (OT, T) e in un immaginario giudizio, Dio appare come il giudice e il difensore.(:chi mi
dichiarer# colpevole;) Il servo condannato, indifeso, apparentemente messo in condizioni di
non nuocere, trascina alla sbarra gli avversari. San Paolo dir: " <e "io con noi, chi sar#
contro di noi;E(hi ci separer# dall@amore di (risto;> (&om c, V.3VP)
I%I '2+13&1' & '3+1&12
*esto
Quarto carme del servo
'2 13
Ecco, il mio servo (ebed) avr successo, sar onorato, esaltato (ns) e molto innalzato.
14
Come molti (rabbim) si stupirono di lui tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto
(rh) e diversa la sua forma da quella dei figli dell'uomo
15
cos si meraviglieranno di lui molte
(rabbim) genti; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poich (hi ashr) vedranno (rh) un
fatto mai ad essi raccontato e comprenderanno ci che mai avevano udito.
'3
1
Chi avrebbe creduto alla nostra rivelazione? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del
Signore? (JHWH)
2
E` cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra
(`eretz) arida. Non ha apparenza n bellezza per attirare i nostri sguardi (rh), non splendore
per provare in lui diletto.
3
Disprezzato (bazh) e reietto dagli uomini, uomo dei dolori (makob)
che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato
(bazh) e non ne avevamo alcuna stima.
4
Eppure egli si caricato (ns) delle nostre
sofferenze, si addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio
(`elohim) e umiliato.
5
Egli stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquit. Il
castigo che ci d salvezza si abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
6
Noi tutti (kulanu) eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 90
Signore (JHWH) fece ricadere su di lui l'iniquit di noi tutti (kulanu)).
7
Maltrattato, si lasci
umiliare e non apr la sua bocca (we lo yiptch pu); era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non apr la sua bocca (we lo yiptch pu).
8
Con
oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua sorte? S, fu
eliminato dalla terra (`eretz) dei viventi per l'iniquit del mio popolo fu percosso a morte.
9
Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse
commesso violenza n vi fosse inganno nella sua bocca.
10
Ma al Signore (JHWH) piaciuto
prostrarlo con dolori. Quando offrir se stesso in espiazione, vedr una discendenza, vivr a
lungo, si compir per mezzo suo la volont del Signore (JHWH).
11
Dopo il suo intimo (nfeh) tormento vedr (rh) la luce e si sazier della sua conoscenza; il
giusto mio servo (ebed) giustificher molti (rabbim), egli si addosser la loro iniquit.
12
Perci io gli dar in premio le moltitudini (rabbim), dei potenti egli far bottino, perch ha
consegnato se stesso (nfeh) alla morte ed stato annoverato fra gli empi (posh m), mentre
egli portava (ns) il peccato di molti (rabbim) e intercedeva per i peccatori (posh m).
Commento
Qui viene presentato il Servo innocente, mite, disprezzato, perseguitato e messo a morte che
offre le proprie sofferenze per espiare i peccati degli uomini e diventa il capo di tutti i
giustificati davanti a Dio.
Il tema di questo carme semplice: la salvezza attraverso la sofferenza, attraverso la croce,
fino alla gloria.
Ma questo considerato un messaggio inaudito, incredibile.
Il tema determina, in parte, la struttura: al centro un gruppo narra la passione, morte e trionfo
del servo, il tutto racchiuso da un oracolo del Signore, che conferma il trionfo, attraverso la
sofferenza.
E((+ )! C)+ <E&S+ (P2.V)
JHWH presenta ad Israele il servo trionfante, che dalla massima abiezione passa al somma
esaltazione.
Lelevazione consiste nella stima e nellapprezzamento di cui gode il servo a causa del successo
della sua opera.
C+!7) <) <7]$)&+2+ ") !]) (.O)
Il dolore e la gloria del servo sono presenti attraverso leffetto che producono in coloro che li
osservano.
Lo stupore per la sofferenza che sfigura il suo volto e oscura limmagine di Dio.
<) CE&'S)9!)'&+2+ (.P)
La meraviglia e il "chiudersi la bocca, in segno di ossequio, per un fatto nuovo, mai
avvenuto, nella storia della salvezza.
CHI AVREBBE CREDUTO (53, 1)
Incomincia a parlare un gruppo anonimo e il profeta si riporta al tempo in cui il dramma del
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 91
servo gi concluso e fa due domande retoriche, che prevedono una risposta.
La potenza del Signore, sempre attiva nella storia, ha compiuto unopera difficile da capire e,
quando viene annunziata, coloro che la odono non riescono a credere al messaggio.
E CRESCIUTO COME UN VIRGULTO (2)
Il Canto inizia la descrizione delle sofferenze del servo, che come un virgulto o una radice che
cresce in terra arida. La terra arida la decaduta dinastia davidica.
NON HA APPARENZA (2)
Gli manca la bellezza corporea, considerata dagli antichi come un effetto della benedizione
divina.
DISPREZZATO (3)
E un uomo sfigurato, sofferente; ripudiato dagli uomini come Geremia e Giobbe.
Ai dolori e alle sofferenze si aggiunge labbandono da parte di quasi tutti, che interpretano la
sofferenza come castigo di Dio, temono di contagiarsi se si avvicinano e si nascondono il viso
per proteggersi dalla sua vista.
SI E CARICATO DELLE NOSTRE SOFFERENZE (4-5)
Viene data la spiegazione dei dolori del Servo.
Egli non un peccatore punito, ma un innocente espiatore dei peccati, delle infermit e del
castigo cui dovrebbero essere sottoposti gli altri uomini.
NOI TUTTI (6)
Nuova confessione del peccato con limmagine del gregge che fa ricordare il popolo di Dio,
desolato e disperso. Il Signore ha fatto ricadere sul servo il peccato degli uomini.
MALTRATTATO, SI LASCIO UMILIARE (7)
Il servo non solo non si lamenta, come farebbe ogni persona che soffre, ma "si lascia umiliare,
come un agnello "condotto al macello, come "una pecora muta di fronte ai tosatori.
Probabilmente per riferimento a questo testo Ges stato chiamato da Giovanni " agnello di
Dio (9v ., 2g)
FU TOLTO DI MEZZO (8)
Con uniniqua sentenza umana fu condannato a morte (fu tolto di mezzo) fra la generale
indifferenza (chi si affligge per la sua sorte).
SI DIEDE SEPOLTURA (9)
La sepoltura ha posto il sigillo ad una vita di sofferenze.
Egli finisce nella fossa comune dei giustiziati (con gli empi)= nel luogo dove venivano sepolti i
ricchi (con il ricco fu il suo tumulo), che spesso erano visti come persone odiose (i ricchi della
citt# sono pieni di violenzaD Ci U, .2).
Ma di lui si deve dire che fu innocente in opere e parole (sebbene non avesse commesso
violenza)
E PIACIUTO PROSTRARLO (10)
Dio non ha piacere a prostrare, a lui non piace lingiustizia. Versetti come questo vanno letti
attentamente alla luce dello stile letterario ebraico. Tutta la vicenda dolorosa del servo
corrisponde ad un piano divino di salvezza dato che la passione e la morte del servo espiano i
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 92
peccati degli uomini e li salvano. Una interpretazione dellasserzione pu essere la seguente:
:)l <ignore ha trovato compiacenza nel suo colpito,
e ha guarito colui che ha dato la sua vita in espiazione>
(Westermann)
se si ammette una lettura che parla della compiacenza di Dio rivolta al servo e non alla prova.
Unaltra lettura pu essere:
"io ha consentito che il servo fosse provato dai dolori, in
vista della salvezza degli uomini
QUANDO OFFRIRA (10)
Il Servo di Dio mette volontariamente a repentaglio la vita e la impegna perch gli altri siano
salvi; egli dona la vita, d se stesso come vittima per ottenere lespiazione. Il linguaggio era
pi comprensibile nel mondo ebraico, dove si offrivano animali come vittime di espiazione.
VEDRA UNA DISCENDENZA (10)
Vengono fatte esplicite promesse di salvezza: la discendenza e una lunga vita. Ma dal
momento che il servo dar proprio la vita in espiazione, la promessa della vita va intesa
metaforicamente come futura elargizione di salvezza. Queste promesse intendono dire che
lopera del servo sar coronata da successo.
DOPO IL SUO INTIMO TORMENTO (11)
Dopo lassicurazione del successo dellopera ora anche al servo personalmente promessa la
salvezza."Vedere la luce significa godere prosperit e vita. Qui l'autore anticipa di quattro
secoli lidea della risurrezione (2 Cc g, ..32T) e quella pi recente della felicit beata (<p 2)
SAZIERA DELLA SUA CONOSCENZA (11)
La conoscenza probabilmente quella di Dio e dellopera redentiva.
IL GIUSTO.GIUSTIFICHERA (11)
Il giusto si addossa le iniquit umane e salva "molti. Si asserisce che la possibilit di salvezza
ormai data a "molti, cio lintera umanit.
GLI DARO .LE MOLTITUDINI (11-12)
Dio annulla il giudizio umano, dichiarando innocente il suo servo e affermando che la sua
passione innocente servir a render giusti "molti. Questi uomini giustificati, liberati da una
condanna meritata, saranno il bottino della sua vittoria e il servo otterr un potere regale su
tutti gli uomini.
Fine della !econda Parte
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 93
*E1@ P1*E DEL LI<1O DI I%I
*1I*O & I%I
I%I )1+ 1&11
*esto
1
Lo spirito del Signore (`Adomay JHWH) Dio su di me perch il Signore mi ha consacrato con
l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori
spezzati, a proclamare (qar) la libert degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri,
2
a
promulgare (qar) l'anno di misericordia del Signore (JHWH), un giorno di vendetta per il
nostro Dio (`elohim), per consolare tutti gli afflitti,
3
per allietare gli afflitti di Sion, per dare loro
una corona invece (tchat) della cenere, olio di letizia invece (tchat) dell'abito da lutto, canto
di lode invece (tchat) di un cuore mesto. Essi si chiameranno querce di giustizia, piantagione
del Signore (JHWH) per manifestare la sua gloria.
4
Ricostruiranno le vecchie rovine,
rialzeranno gli antichi ruderi (shomemot), restaureranno le citt desolate, devastate
(shomemot) da pi generazioni.
5
Ci saranno stranieri a pascere i vostri greggi e figli di
stranieri saranno vostri contadini e vignaioli.
6
Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore
(JHWH), ministri del nostro Dio sarete detti. Vi godrete i beni delle nazioni (goyim), trarrete
vanto dalle loro ricchezze.
7
Perch il loro obbrobrio fu di doppia misura (mishnt) , vergogna e
insulto furono la loro porzione; per questo possiederanno il doppio (mishnt) nel loro paese,
avranno una letizia perenne (`olm).
8
Poich io sono il Signore (JHWH) che amo il diritto e odio
la rapina e l'ingiustizia: io dar loro fedelmente il salario, concluder con loro un'alleanza
perenne (`olm).
9
Sar famosa tra i popoli (goyim) la loro stirpe (zra), i loro discendenti tra le
nazioni. Coloro che li vedranno ne avranno stima, perch essi sono la stirpe che il Signore
(JHWH) ha benedetto.
10
Io gioisco pienamente nel Signore (JHWH), la mia anima esulta nel
mio Dio (elah), perch mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della
giustizia (tzedaqh), come uno sposo che si cinge il diadema e come una sposa che si adorna
di gioielli.
11
Poich come la terra produce la vegetazione e come un giardino fa germogliare i
semi, cos il Signore Dio ('dona% MNGN) far germogliare la giustizia (tzedaqh) e la lode
davanti a tutti i popoli (goyim).
Commento
LO SPIRITO DEL SIGNORE (1)
Nei vv. 1-3 raccontata la missione dell'autore dellultima parte di Isaia (capp PU 3 UU) o
almeno dei capp. 60-62. Egli incaricato di annunziare la liberazione dai nemici e lanno della
misericordia e della giustizia divina. La pericope presenta molte affinit letterarie con i carmi
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 94
del servo di JHWH. Ges applic a se stesso il messaggio del profeta (!c O, .g32.)
E SU DI ME (1)
Lo spirito del Signore afferrava i Giudici di Israele (9dc V, .L= U, VO, ecc), era concesso ai re (.
<am .U, .O) e lunzione era il rito di chiamata e di insediamento (1 Re 1, 39). Il dono dello
Spirito caratterizza la missione profetica e lunzione da intendersi come una speciale
illuminazione che fa conoscere la parola di Dio e rende atti a comunicarla.
ANNUNZIO AI POVERI (1)
E probabile che il Trito-Isaia si riferisca soprattutto alla cattivit babilonese, che parte del
popolo aveva gi lasciato. Ma nelle sue parole c un aprirsi di pi larghi orizzonti spirituali.
Allora "i poveri, quelli dal cuore spezzato sono i pii della comunit post-esilica, che nella
sofferenza e pazienza attendono da Dio la salvezza, i deportati e i "prigionieri sono gli schiavi
del peccato.
ANNO DI MISERICORDIA (2)
Il versetto che troviamo cos tradotto dal nostro testo : l@anno di misericordia del <ignore, va
tradotto pi esattamente cos: " "un anno di grazia da parte di MNGN, un giorno di vendetta da
parte del nostro "io:. Lespressione " anno di grazia evoca lanno giubilare prescritto in Lev 25
manifestazione di un ideale, che avrebbe voluto riportare il paese alle origini, quando fu dato
da Dio in dono a Israele, evitando laccumularsi di grandi propriet in poche mani, ingiustizia
deplorata tra laltro da Is 5, 8 e da Mi 2, 2. In quellanno particolare vigevano due principi:
Il primo : "Ognuno di voi torner nella sua propriet e nella sua famiglia (Lv 25, 10),
Il secondo: "Ciascuno torner in possesso del suolo.(Lv 25, 13).
Dietro allanno del Signore proclamato dal Trito-Isaia c lattesa di un tempo voluto da Dio in
cui avverr la liberazione delluomo da qualunque schiavit (peccato, malattia, servit, morte,
ecc) compresa la schiavit del possesso e della ricchezza.
GIORNO DELLA VENDETTA (2)
"Giorno di vendetta (na6#n) rimanda al "giorno di JHWH()s 2,.2=.V, U), il giorno in cui JHWH
operer la salvezza per il suo popolo. Il termine "naqn indica la riparazione di un ordine leso
dalla cattiveria degli uomini, pu significare unazione che riporta al giusto equilibrio una
situazione come era stata creata della giustizia (tzeda6#h) La vendetta di Dio , in ultima
analisi la restaurazione del suo popolo e il ristabilimento dellordine precedente.
PER CONSOLARE TUTTI GLI AFFLITTI (2)
Viene descritta la metamorfosi prodotta dal messaggio consolatorio del profeta (olio, invece di
abito di lutto) e il glorioso avvenire degli Israeliti, fondato sulla celebrit e sulla prosperit.
RICOSTRUIRO LE VECCHIE ROVINE (4)
Gli Israeliti avranno un glorioso avvenire. Saranno restaurate la citt, lagricoltura, la
pastorizia. I lavori dei campi saranno fatti dagli stranieri, lasciando il popolo libero di dedicarsi
agli uffici sacri.
SACERDOTI DEL SIGNORE (6)
Viene ripetuto il concetto del sacerdozio universale dei fedeli, di cui tratta Es 18, 6. "Ministri "
di Dio sono coloro che compiono le azioni liturgiche.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 95
VI GODRETE I BENI DELLE NAZIONI (6)
Come i leviti ricevevano il loro sostentamento dal popolo, cos ora gli israeliti riceveranno le
ricchezze degli altri popoli.
OBBROBRIO (7)
"Doppia misura si riferisce ai prodotti del paese e alle ricchezze delle nazioni. Come il soffrire
fu grande in terra straniera, cos sar grande la gioia in patria. E la festa sar senza fine.
AMO IL DIRITTO (8)
La garanzia di tutto il Signore, che appare in prima persona come colui che odia la rapina, il
salario rubato, il lavoro forzato; ama la giustizia e la ristabilisce col suo intervento.
ALLEANZA PERENNE (8)
La nuova condizione del popolo confermata da un patto, voluto da JHWH e che dura in
eterno.
FAMOSA. LA STIRPE (9)
Il popolo dIsraele appare come una nazione gloriosa, benedetta da Dio ed eternamente
riconosciuta dai popoli.
IO GIOISCO PIENAMENTE (10)
La comunit, personificata con una donna, esulta perch Dio ha gi profeticamente compiuto la
salvezza. Le metafore delle "vesti e del "manto indicano che la "salvezza/giustizia avvolge
lietamente la comunit come delle vesti festive. Il giubilo e labito festivo richiamano
limmagine dello sposo e della sposa pronti per il giorno delle nozze. Le prime due righe (io
gioisco pienamente nel <ignore, la mia anima esulta nel mio "io) sono riprese nel primo
versetto del Magnificat (!c ., OU)
COME LA TERRA PRODUCE (11)
La comunit conclude la sua risposta, proclamando con fiducia lintervento salvifico di Dio (far#
germogliare la giustizia) Egli interverr realizzando le aspettative senza sconvolgimenti o
rivoluzioni; la sua opera sar una definita da una crescita serena, senza prodigi appariscenti,
"come un giardino fa germogliare i suoi semi>
I%I )2+ 1&12
*esto
Splendore di Gerusalemme
1
Per amore di Sion non tacer, per amore di Gerusalemme non mi dar pace, finch non sorga
come stella la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada.
2
Allora i popoli
vedranno la tua giustizia, tutti i re la tua gloria; ti si chiamer con un nome nuovo che la bocca
del Signore indicher.
3
Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale
nella palma del tuo Dio.
4
Nessuno ti chiamer pi Abbandonata, n la tua terra sar pi detta
Devastata, ma tu sarai chiamata Mio compiacimento e la tua terra, Sposata, perch il Signore
si compiacer di te e la tua terra avr uno sposo.
5
S, come un giovane sposa una vergine, cos
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 96
ti sposer il tuo architetto; come gioisce lo sposo per la sposa, cos il tuo Dio gioir per te.
6
Sulle tue mura, Gerusalemme, ho posto sentinelle; per tutto il giorno e tutta la notte non
taceranno mai. Voi, che rammentate le promesse al Signore, non prendetevi mai riposo
7
e
neppure a lui date riposo, finch non abbia ristabilito Gerusalemme e finch non l`abbia resa il
vanto della terra.
8
Il Signore ha giurato con la sua destra e con il suo braccio potente: Mai pi
dar il tuo grano in cibo ai tuoi nemici, mai pi gli stranieri berranno il vino per il quale tu hai
faticato.
9
No! Coloro che avranno raccolto il grano lo mangeranno e canteranno inni al Signore,
coloro che avranno vendemmiato berranno il vino nei cortili del mio santuario.
10
Passate,
passate per le porte, sgombrate la via al popolo, spianate, spianate la strada, liberatela dalle
pietre, innalzate un vessillo per i popoli.
11
Ecco ci che il Signore fa sentire all`estremit della
terra: Dite alla figlia di Sion: Ecco, arriva il tuo salvatore; ecco, ha con s la sua mercede, la
sua ricompensa davanti a lui.
12
Li chiameranno popolo santo, redenti del Signore. E tu sarai
chiamata Ricercata, Citt non abbandonata.
Commento
$E& 'C+&E ") <)+2 (.)
Il profeta non vuole tacere n darsi tregua per amore di Gerusalemme ma parler a coloro cui
stato inviato in nome di Dio e a Dio in nome del popolo. Oggetto della sua supplica la
salvezza di Gerusalemme e la liberazione dalle sventure.
) $+$+!) SE"&'22+ !' 9)]<7)/)' E2+CE 2]+S+ (2)
La restaurazione di Gerusalemme avr una risonanza universale (:popoli vedranno).
E la "giustizia che i popoli vedranno la salvezza, la situazione di pace (shalom)
7) <) (N)'CE&'@ (+2 ]2 2+CE 2]+S+ (2)
Il "nome nuovo che avr Gerusalemme corrisponde ad una nuova essenza, ed segno della
trasformazione , del nuovo rapporto con Dio.
In altri passi della Bibbia viene anche detto quale il nome nuovo: "7rono di MNGN> (9er
V,.g), :Qui MNGN> (Ez Oc, VP), :MNGN nostra giustizia (9er VV, .U), "(itt# fedele (/c c,V)
<'&') ]2' C'92)*)(' (+&+2' (V)
La corona e la tiara, simboli della rinata Gerusalemme sono un ornamento di gloria per JHWH,
che favorisce e protegge la citt. La figura della citt come corona forse presa dalle
raffigurazioni dellepoca in cui non erano insolite presentazioni divine, in cui il dio protettore
reca sul capo come diadema la corona delle mura della citt.
Gerusalemme anche diadema nella "mano di Dio. Le figure della corona e della gemma nella
mano illustrano il rapporto unico e irrepetibile tra JHWH e Sion.
2E<<]2+E'00'2"+2'7' (O)
Segue una nuova immagine tratta dalla vita matrimoniale. I nomi simbolici antitetici indicano
la differenza tra il periodo del castigo e quello della grazia. Il paese desolato, abbandonato e
devastato raffigurato come una sposa abbandonata, Gerusalemme risorta come la donna
sposata, di cui si compiace lo sposo.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 97
(+CE ]2' 9)+S'2E <$+<' (P)
Ancora sotto la figura matrimoniale messo in risalto il profondo amore e la fervida gioia di
JHWH per la citt ricostruita.
N+ $+<7+ <E27)2E!!E (U)
Forse il profeta che ha posto sentinelle sulle mura, non con il compito di suonare lallarme
allavvicinarsi del Signore, ma di ricordare sempre a JHWH le sue misericordiose promesse di
restaurazione, con linvocazione (e neppure a lui dare riposo)= sono quindi uomini di preghiera
di zelo che stanno tra il popolo e pregano Dio.
)! <]+ 0&'(()+ *+&7E (c)
Saranno rimosse le punizioni attirate dalla disobbedienza e sar garantita una pace perpetua
(mai pi? dar)
(+!+&+ (NE 'S&'22+ &'((+!7+ )! 9&'2+ (T)
Il godimento dei prodotti della terra sar sicuro, e per essa verr lodato il Signore (inni al
<ignore) e vi sar perpetua celebrazione della festa dei Tabernacoli (berranno il vino nei cortili)
("t .U, .V3.U)
$'<<'7E, $'<<'7E (.L)
Gli abitanti di Gerusalemme sono invitati a preparare la via per la quale torner trionfante e
vincitore JHWH giudice e salvatore. La via che deve essere preparata e il vessillo che sar
innalzato hanno lo scopo di attirare i pagani e anche gli Ebrei che vivono allestero al centro del
regno universale.
E((+ ()+ (NE *' <E27)&E (.L)
Il messaggio da proclamare dice che il Signore verr avendo al seguito il popolo riscattato, che
il premio della sua vittoria.
!) (N)'CE&'22+ $+$+!+ <'27+ (..)
Le qualit del nuovo popolo, adunato a Gerusalemme saranno: la santit, la libert e il
costante favore da parte di Dio.
I%I )3+6&1: & )!+1&11
*esto
)3
7
Voglio ricordare i benefici del Signore, le glorie del Signore, quanto egli ha fatto per noi.
Egli grande in bont per la casa di Israele. Egli ci tratt secondo il suo amore, secondo la
grandezza della sua misericordia.
8
Disse: Certo, essi sono il mio popolo, figli che non
deluderanno e fu per loro un salvatore
9
in tutte le angosce. Non un inviato n un angelo, ma
egli stesso li ha salvati; con amore e compassione egli li ha riscattati; li ha sollevati e portati su
di s, in tutti i giorni del passato.
10
Ma essi si ribellarono e contristarono il suo santo spirito.
Egli perci divenne loro nemico e mosse loro guerra.
11
Allora si ricordarono dei giorni antichi,
di Mos suo servo. Dov` colui che fece uscire dall'acqua del Nilo il pastore del suo gregge?
Dov` colui che gli pose nell`intimo il suo santo spirito;
12
colui che fece camminare alla destra
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 98
di Mos il suo braccio glorioso, che divise le acque davanti a loro facendosi un nome eterno;
13
colui che li fece avanzare tra i flutti come un cavallo sulla steppa? Non inciamparono,
14
come armento che scende per la valle: lo spirito del Signore li guidava al riposo. Cos tu
conducesti il tuo popolo, per farti un nome glorioso.
15
Guarda dal cielo e osserva dalla tua
dimora santa e gloriosa. Dove sono il tuo zelo e la tua potenza, il fremito della tua tenerezza e
la tua misericordia? Non forzarti all`insensibilit
16
perch tu sei nostro padre, poich Abramo
non ci riconosce e Israele non si ricorda di noi. Tu, Signore, tu sei nostro padre, da sempre ti
chiami nostro redentore.
17
Perch, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire
il nostro cuore, cos che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle trib,
tua eredit.
18
Perch gli empi hanno calpestato il tuo santuario, i nostri avversari hanno
profanato il tuo luogo santo?
19
Siamo diventati come coloro su cui tu non hai mai dominato,
sui quali il tuo nome non stato mai invocato. Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te
sussulterebbero i monti.
)!
1
Come il fuoco incendia le stoppie e fa bollire l'acqua, cos il fuoco distrugga i tuoi
avversari, perch si conosca il tuo nome fra i tuoi nemici. Davanti a te tremavano i popoli,
2
quando tu compivi cose terribili che non attendevamo,
3
di cui non si ud parlare da tempi
lontani. Orecchio non ha sentito, occhio non ha visto che un Dio, fuori di te, abbia fatto tanto
per chi confida in lui.
4
Tu vai incontro a quanti praticano la giustizia e si ricordano delle tue vie.
Ecco, tu sei adirato perch abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli.
5
Siamo divenuti tutti come una cosa impura e come panno immondo sono tutti i nostri atti di
giustizia tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquit ci hanno portato via come il vento.
6
Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si riscuoteva per stringersi a te; perch tu avevi
nascosto da noi il tuo volto, ci hai messo in bala della nostra iniquit.
7
Ma, Signore, tu sei
nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci d forma, tutti noi siamo opera delle tue mani.
8
Signore, non adirarti troppo, non ricordarti per sempre dell`iniquit. Ecco, guarda: tutti siamo
tuo popolo.
9
Le tue citt sante sono un deserto, un deserto diventata Sion, Gerusalemme
una desolazione.
10
Il nostro tempio, santo e magnifico, dove i nostri padri ti hanno lodato,
divenuto preda del fuoco; tutte le nostre cose preziose sono distrutte.
11
Dopo tutto questo,
resterai ancora insensibile, o Signore, tacerai e ci umilierai sino in fondo?
Commento
Impressionante salmo di implorazione del popolo, canto di rara bellezza poetica e profondit di
concetto, un gioiello della Bibbia. Non si conosce la datazione, evidente per che il regno di
Giuda gi stato sconfitto, che Gerusalemme distrutta e citt e tempio sono ancora un
cumulo di macerie; pertanto il salmo databile al primo periodo del ritorno dallesilio quando
lunico appoggio dei rimpatriati era Dio stesso. La lamentazione collettiva si articola in due
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 99
grandi sezioni.
La prima (UV,g3.O) propone una considerazione storica, che guarda retroprospettivamente agli
interventi di JHWH per salvare il popolo. Tale ricordo offre lo spunto alla lamentazione
successiva (UV, .P3UO, ..)
S+9!)+ &)(+&"'&E (UV, g)
Il salmo ha inizio con la commossa evocazione delle gesta salvifiche di JHWH nel passato, che
lorante, parlando a nome del popolo, vuole celebrare (voglio ricordare)
E9!) E@ 9&'2"E )2 0+27'@ (g)
E celebra la bont (hesed) di JHWH che :ci tratt secondo il suo amore, secondo la grandezza
della sua misericordia>, che fece alleanza col popolo (mio popolo), fu salvatore (fu per loro un
salvatore) e :egli stesso li ha salvati, con amore e compassione, egli li ha riscattati, li ha
sollevati e portati con s>.
C' E<<) <) &)0E!!'&+2+ (.L3.O)
Il salmista dice anche che il popolo si ribellato e ha contristato "il suo santo spirito. E ricorda
lesodo in cui attore delle gesta sono Dio col suo santo spirito e il suo braccio Mos.
9]'&"' "'! ()E!+ E +<<E&S' (.P)
Ha qui inizio la seconda parte.
Il salmista inizia con uninvocazione a Dio perch soccorra di nuovo il suo popolo. A JHWH
chiede: :guarda dal cielo e osserva dalla tua dimora santa e gloriosa>, alludendo al tempio
celeste del cielo, di cui quello di Gerusalemme una figura, e dice: " dove sono il tuo zelo
(ossia lamore appassionato di Dio per il suo popolo) e la tua potenza?.
7], <)92+&E (.U)
Linvocazione a Dio motiva la richiesta precedente. Lapostrofe coraggiosa. Dio visto come
Padre. Israele sapeva di essere un figlio prediletto, ma fino ad ora aveva evitato di chiamare
Dio "Padre, per non creare confusioni. I popoli delloriente consideravano i loro dei come padri
delle famiglie e dei gruppi etnici, invece la paternit divina per Israele era basata su un fatto
storico, la liberazione dallEgitto, e la paternit di Dio era intesa in senso traslato. Dio era visto
anche come "Redentore (go@el
22
). Il Signore si era rivelato go'el riscattando il popolo dalla
schiavit dEgitto.
$E&(NE@ () !'<() S'9'&E (.g)
Vengono rivolti a Dio arditi interrogativi, che sembrano renderlo responsabile dello stato di
abbandono in cui versa il popolo. Sembra unaccusa a JHWH, ma lorante sa che Israele il
colpevole della situazione in cui versa. Il "perch segno di uno stupore: perch Dio ha
permesso che il popolo deviasse dalla retta via, che vagasse come chi si perso nel deserto e
che il suo cuore si indurisse come quello del faraone (Es g, V) Nei vv. 18 e 19/a lautore
domanda come mai sia stata possibile la distruzione di Gerusalemme per opera dei Babilonesi
e asserisce: :<iamo diventati come coloro su cui tu non hai mai dominato, sui 6uali il tuo nome
non stato mai invocato>
22 Il termine go@el deriva dal diritto tribale e denota il parente pi prossimo, che aveva lobbligo di riscattare o ricomperare chi fosse
caduto in schiavit straniera.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 100
&)7+&2' $E& 'C+&E (.g)
Questa situazione non porta il popolo a perdere fiducia e ad allontanarsi da Dio, ma ad
invocarne il ritorno. Le trib dIsraele esistono ancora, sono ancora propriet di Dio (delle
trib?, tua eredit#) e sulla base reale di questo rapporto, mai sconfessato, il popolo prega Dio di
intervenire.
<E 7] <Q]'&()'<<) (.T)
Con un linguaggio simbolico, la comunit rivolge a Dio una travolgente invocazione. Lo stile
quello del Sinai (Es .T, .c2L); come allora Dio scese dalle sedi celesti, avvolto nei segni della
potenza e della gloria, irresistibile, tale da scuotere la terra e far scomparire i monti dal suo
cospetto, cos ora voglia rivelarsi al suo popolo. Ma i cieli sembrano chiusi e il popolo chiede
che Dio li squarci, appaia e discenda tra il suo popolo. Questo versetto usato dalla liturgia
latina dellAvvento, nel senso di affrettare la venuta di Cristo.
"'S'27) ' 7E (UO, .)
La grandiosa manifestazione di Dio dovrebbe operare la salvezza dIsraele e la distruzione dei
nemici. Il versetto 1/a descrive con due esempi un po strani la potenza distruttiva
dellapparizione divina (come il fuoco incendia le stoppie e come il fuoco fa bollire l@ac6ua) che
simboleggiata dal fuoco.
(+C$)S) (+<E 7E&&)0)!) (2)
Viene ricordato lintervento di Dio e i prodigi (cose terribili) che accompagnarono luscita
dallEgitto.
+&E((N)+ 2+2 N' <E27)7+ (V)
Nessun dio ha mai operato come ha fatto JHWH con il suo popolo. Non gli idoli ma Dio solo
opera la salvezza. Il versetto ripreso liberamente da Paolo (.(or 2, T) ed applicato alla
rivelazione di Cristo.
7] S') )2(+27&+ (O)
Ma perch Dio intervenga, la comunit deve ammettere di aver peccato e di essersi allontanata
da Lui, dato che il popolo si davvero allontanato da JHWH, e il salmista ammette questo
peccato, caratterizzato da quattro forme:
1. ribellione (siamo stati ribelli),
2. corruzione (cosa impura, immondizia legale),
3. apostasia (ci hanno portati via come il vento),
4. mancanza di fiducia (nessuno invocava il tuo nome)
7] 'SES) 2'<(+<7+ ' 2+) (U)
Dio ha abbandonato e consegnato Israele in balia dei nemici, ha nascosto il proprio volto, ha
sottratto la propria presenza che dava salvezza e il popolo caduto nella desolazione e nella
morte. Dio interrompe la sua relazione personale, abbandonando luomo alla merc della sua
colpa.
<E) 2+<7&+ $'"&E (g)
Vibrante appello alla paternit divina. Malgrado le colpe, Israele appartiene fondamentalmente
a Dio. Limmagine del vasaio e dellargilla, che sottolineano la completa dipendenza delluomo a
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 101
Dio, sono frequenti nella Bibbia.
<)92+&E 2+2 '")&'&7) <E2/' *)2E (c 3..)
Il salmo prosegue fino al v. 11, con linvocazione a JHWH: "<ignore non adirati troppo, la
lamentazione sulla desolazione del paese e del tempio distrutto lattestazione che la sincera
confessione delle colpe non pu non commuovere Dio, che nella sua bont e potenza pu
salvare.
I%I )'+ 1)&2'
*esto
16
Chi vorr essere benedetto nel paese, vorr esserlo per il Dio fedele; chi vorr giurare nel
paese, giurer per il Dio fedele; perch saranno dimenticate le tribolazioni antiche, saranno
occultate ai miei occhi.
17
Ecco infatti io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorder pi il
passato, non verr pi in mente,
18
poich si godr e si gioir sempre di quello che sto per
creare, e far di Gerusalemme una gioia, del suo popolo un gaudio.
19
Io esulter di
Gerusalemme, godr del mio popolo. Non si udranno pi in essa voci di pianto, grida di
angoscia.
20
Non ci sar pi un bimbo che viva solo pochi giorni, n un vecchio che dei suoi
giorni non giunga alla pienezza; poich il pi giovane morir a cento anni e chi non raggiunge i
cento anni sar considerato maledetto.
21
Fabbricheranno case e le abiteranno, pianteranno
vigne e ne mangeranno il frutto.
22
Non fabbricheranno perch un altro vi abiti, n pianteranno
perch un altro mangi, poich quali i giorni dell'albero, tali i giorni del mio popolo. I miei eletti
useranno a lungo quanto prodotto dalle loro mani.
23
Non faticheranno invano, n
genereranno per una morte precoce, perch prole di benedetti dal Signore essi saranno e
insieme con essi anche i loro germogli.
24
Prima che mi invochino, io risponder; mentre
ancora stanno parlando, io gi li avr ascoltati.
25
Il lupo e l'agnello pascoleranno insieme, il
leone manger la paglia come un bue, ma il serpente manger la polvere, non faranno n male
n danno in tutto il mio santo monte. Dice il Signore.
Commento
La futura salvezza descritta con i colori apocalittici dellet delloro. Si avr una nuova
creazione e una nuova Gerusalemme, lieta della felicit recuperata, mentre i suoi abitanti
godranno di una considerevole longevit. Linstaurazione del nuovo ordine descritta a due
livelli: al primo appartiene la vita storica e terrena del popolo, sono le benedizioni esaltate
quanto pi possibile; il secondo contiene un segno trascendente, che include un nuovo cosmo
e un nuovo paradiso.
<'&'22+ ")CE27)('7E (.U)
Questo versetto conclude il brano (UP, c3.U) che parla della sorte finale dei buoni e dei cattivi
e fa da transizione verso la pericope (.g l2P), che tratta del nuovo ordine. Ormai si invoca
solo il nome del vero Dio.
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 102
)+ (&E+ (.g)
Il verbo "bar (creare) indica una radicale trasformazione.
()E!) 2]+S) E 7E&&' 2]+S' (.g)
Espressione che indica il nuovo universo. La creazione di un cielo nuovo e di una terra nuova
non comporta la distruzione materiale delluniverso, ma la trasformazione morale, con la quale
viene instaurato un nuovo ordine di cose.
)gnoriamo il tempo in cui avranno fine la terra e l@umanit#, e non sappiamo il modo con cui
sar# trasformato l@universo $assa certamente l@aspetto di 6uesto mondo, deformato dal
peccato <appiamo, per, dalla rivelazione che "io prepara una nuova abitazione e una
terra nuova in cui abita la giustizia, e la cui felicit# sazier# sovrabbondantemente tutti i
desideri di pace che salgono dal cuore degli uomini 'llora, vinta la morte, i figli di "io
saranno risuscitati in (risto 7uttavia l@attesa di una terra nuova non deve indebolire bens
piuttosto stimolare la sollecitudine nel lavoro relativo alla terra presente, dove cresce 6uel
corpo dell@umanit# nuova che gi# riesce ad offrire una certa prefigurazione che adombra il
mondo nuovo Qui sulla terra il &egno gi# presente, in mistero= ma con la venuta del
<ignore, giunger# a perfezione [Gaudium et Spes 39]
") 9E&]<'!ECCE ]2' 9)+)' (.c)
Nella creazione finale luomo godr di una gioia eterna, liberato dalla sofferenza e dalla morte.
Gerusalemme sar il centro del nuovo mondo.
2+2 () <'&'@ $)] ]2 0)C0+ (2L)
La longevit era considerata come una ricompensa e la morte prematura una punizione.
Nellera escatologica viene restaurata la longevit dei patriarchi, indice della benedizione divina
(9n P) Si tratta di una descrizione metaforica della felicit finale
*'00&)(NE&'22+ ('<E (2.)
La benedizione del lavoro porter alla riuscita e al godimento dei suoi prodotti. E una classica
formula del Deuteronomio
$E&(NE '!7&+ S) '0)7) (2V)
Non ci saranno pi invasioni di nemici o di predoni.
2E 9E2E&E&'22+ (2V)
Sar eliminata la mortalit. Le madri non generanno figli che muoiono giovani.
)+ &)<$+2"E&+@(2O)
Dio sar vicino e accessibile ai fedeli e non ci sar pi bisogno di chiedere nulla con la
preghiera.
)! !]$+ E !@'92E!!+ (2P)
Viene citato il celebre passo di Isaia 11, 6-9, senza porlo in connessione col Messia. Nellera
escatologica regneranno la pace e lordine paradisiaco. Lallusione al serpente ricorda il testo
della Genesi (9n P,.P) e la completa assenza di pericoli.
Fine della Ter"a Parte
M. Di Febo - Il profeta Isaia - Pag. 103

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