Edizione privata Centro Studi Anton Giulio Barrili Carcare
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Prima edizione, Edizione privata Centro Studi Anton Giulio Barrili Carcare, 2011
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Ringraziamenti La prima edizione di questo libro nel 2011 fu resa possibile grazie alla pubblicazione finanziata e voluta dallora assessore alla cultura di Carcare Christian De Vecchi ed al fondo Bolla che ringrazio vivamente.
La prima documentazione mi fu fornita da Fausto Conti, direttore della biblioteca di Carcare, che mi procur copia degli Atti e memorie - nuova serie volume XXXVI 1 della Societ Savonese di Storia Patria di Savona e copia dellarticolo della professoressa Eleonora Salomone Gaggero 2 .
Quando ripresi a documentarmi, dovetti bussare a molte porte, alcune non risposero, altre si aprirono e apparvero persone disponibile e cortesi a cui va la mia gratitudine.
Spero di non dimenticarmene nessuna, se cos fosse, chiedo venia.
Un grazie al bibliotecario della Societ Savonese di Storia Patria di Savona, signor Francesco Loni, che venne alla presentazione del libro, stimol la mia curiosit fornendomi nuovi spunti e guidandomi nella consultazione della fornita biblioteca dellassociazione.
1 Societ di storia patria, Atti e memorie, nuova serie volume XXXVI, Savona 2000, Culti orientali a Vada Sabatia, pagine 7 - 27. 2 Universit degli studi di Genova, Facolt di Lettere e Filosofia, Un incontro con la storia nel centenario della nascita di Luca De Regibus, 1895-1995, Atti del pomeriggio di studio Vognona dOssola, 1 luglio 1995, a cura di Angela Franca Bellezza, estratto, Genova 1996, pagine 195 - 209 La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 4 di 56
ignis surgere Sommario Dov iniziata la ricerca ....................................................................................................................... 5 Perch .................................................................................................................................................. 5 Cosa: notizie inerenti il calco conservato presso il museo .................................................................... 7 Quando: collocazione storica e geografica ........................................................................................... 7 Chi Giove Sabazio ............................................................................................................................. 8 Figure rappresentate sulla mano ......................................................................................................... 11 Significati delle figure rappresentate sulla mano di Carcare ............................................................... 12 Significati delle figure presenti sulle altre mani ................................................................................. 18 Conclusioni ........................................................................................................................................ 23 Copyright delle immagini................................................................................................................... 24 Bibliografia e fonti. ............................................................................................................................ 24 Figura 1, le fotografie esposte nel museo della biblioteca di Carcare. ................................................ 26 Figura 2, immagini di Giove Sabazio ................................................................................................. 27 Figura 3, luoghi dove sono conservate delle copie della mano di Sabazio. ........................................ 28 Figura 4, la Tracia come provincia romana ........................................................................................ 29 Figura 5, Tillini, divinit celtica ......................................................................................................... 30 Figura 7, Fotografia del calco di gesso conservato a Carcare. Palmo ................................................. 31 Figura 8, Fotografia del calco di gesso conservato a Carcare. Dorso ................................................. 32 Figura 9, Fotografia del calco di gesso conservato a Carcare. Lato pollice. ....................................... 33 Figura 10, Fotografia del calco di gesso conservato a Carcare. Lato mignolo. ................................... 34 Figura 11, Fotografia del calco di gesso conservato a Carcare. Giove Sabazio .................................. 35 Figura 12, Fotografia di mano riprodotta dal De Cartari .................................................................... 36 Figura 13, Mano tratta dal De Cartari de i Dei palmo ..................................................................... 37 Figura 14, Mano Giove Sabazio non identificata ............................................................................... 38 Figura 15, Fotografia di mano simile a quella riprodotta dal De Cartari ........................................... 39 Figura 17, Mano Giove Sabazio - Mano liturgica. ............................................................................. 40 Figura 18, ManoGiove Sabazio, Melburne Museum, Palmo .............................................................. 41 Figura 19, Mano Pantea, Pompei, Complesso dei Riti Magici ........................................................... 42 Figura 20, Mano Giove Sabazio, British Museum, Palmo.................................................................. 43 Figura 21, Mano Giove Sabazio, British Museum, Particolare del dorso ........................................... 44 Figura 22, Mano Giove Sabazio, simile a quella del British Museum, Disegno Palmo e dorso ......... 45 Figura 23, Mano Giove Sabazio, simile al quella del British Museum, Disegno Palmo e dorso ........ 46 Figura 24, Mitra con il berretto frigio e larpa. ................................................................................... 47 Figura 26, Mitra ................................................................................................................................. 48 Figura 27, i Re Magi .......................................................................................................................... 48 Figura 28, il buon pastore ................................................................................................................... 49 Figura 28 a, Attis con il cappello frigio .............................................................................................. 49 Figura 29 Arte gotica e romanica ....................................................................................................... 50 Figura 30, il Doge con il corno dogale ............................................................................................... 51 Figura 31, Cappello frigio .................................................................................................................. 51 Figura 32, la Libert che guida il popolo ............................................................................................ 52 Figura 33, la Marianne Maconique con il copricapo frigio ................................................................. 52 Figura 34, Ganimede con il cappello frigio ........................................................................................ 53 Figura 35, la statua della libert di New York .................................................................................... 53 Figura 36, mani utilizzate come amuleti, gesti scaramantici o ........................................................... 54 Tabella riassuntiva delle figure presenti sulle varie mani. .................................................................. 55
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Dov iniziata la ricerca
Carcare, 29 agosto 2010, festa di San Giovanni del monte, antica festa del bestiame. Santo del giorno, San Giovanni decollato. Tra gli appuntamenti enogastronomici e bucolici, c stato un incontro culturale presso la biblioteca di Carcare, che prevedeva alcuni interventi sulla festa ed in particolare sulla figura di San Giovanni Battista. In particolare, le conferenze tenute dal professor Giorgio Amico e dal dottor Luciano Dan hanno fornito agli ascoltatori interessanti ed inedite informazioni. Al termine delle conferenze, ripensavo alla peculiarit di questo santo del quale si commemora sia il giorno della morte, nascita in cielo, che quello della nascita terrena. Questa uneccezione al calendario dei santi che nella tradizione cristiana scandisce lanno liturgico. Tale metodo nacque nella cultura cristiana al fine di commemorare ogni anno i martiri nel giorno della loro morte. Giorno detto Dies Natalis, in quanto quello della "nascita al cielo". Considerando che il festeggiamento del giorno della nascita prerogativa del Cristo e di sua madre Maria, in questa scelta, secondo la mia opinione, c stata la volont di sottolineare limportanza della figura iniziatica la cui voce url nel deserto, che battezzava con lacqua e che annunciava la venuta di colui che avrebbe battezzato con il Fuoco. Carisma riconosciuto a san Giovanni Battista anche dallIslam, che lo cita nel Corano. Le mie riflessioni furono interrotte dallinvito dellassessore a visitare il museo della biblioteca di Carcare. Mentre attraversavo le stanze di quella che fu lultima dimora di Anton Giulio Barrili (Savona, 14 dicembre 1836 Carcare, 14 agosto 1908), patriota garibaldino, massone e scrittore italiano, la mia attenzione fu attratto da un pannello riproducente due foto di una mano ricca di figure e da un didascalia. (figura 1).
Perch
Appassionato dilettante di mitologia e simbolismo, mi ripromisi di approfondire la simbologia della mano. Chiesi la possibilit di vedere il calco di gesso conservato nel museo e di fotografarlo. Cos avvenne e iniziai la ricerca di altre mani, al fine di sapere come erano catalogate. La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 6 di 56
Ben presto mi accorsi che le fonti erano scarse ed i reperti rari. Di alcune mani trovai indicazioni precise, di altre informazioni parziali, solo il palmo e non il dorso, di altre nulla. Limportanza di poter esaminare gli originali fondamentale per una ricerca completa ed approfondita. Le discrepanze tra stampe e fotografie fornisce informazioni contrastanti e fuorvianti. Ad esempio, in una stampa la mano rappresentata sinistra ed raffigurata destra nella fotografia della stessa mano. Laiuto di internet, che fornisce molte, troppe notizie, spesso mal catalogate e comunque sempre da verificare, mi ha permesso di raccogliere una serie di informazioni frammentarie che sono servite da base per la ricerca. Le catalogazioni che trovai variavano da mano di Giove Sabazio, mano benedicente di Giove, mano pantea (questultima definizione, data per la quantit di attributi di varie divinit presenti sulle mani) non accettata da tutti gli studiosi 3 ). Siccome la ricerca, quando non fatta su fonti primarie, necessita sempre di prudenza e precisione, devo considerare il mio lavoro migliorabile ed ampliabile. Questa prima raccolta servir di base per un futuro lavoro pi approfondito con la raccolta di fonti primarie presso i musei. Ho cercato di applicare la regola delle 5W 4 ; spero di esserci riuscito. Sono grato fin dora a chi mi vorr segnalare eventuali errori, fornire informazioni, porgere suggerimenti e quantaltro possa essere utile per la seconda edizione ampliata ed approfondita. Renato Breviglieri, via Pascoli, 6/1, 17043 Carcare (SV) contattami@renatus.it , cellulare 348.2249297. I diritti dautore delle foto sono citati nel capitolo copyright. Copyright del libro e delle foto del calco sono dellautore che ne autorizza lutilizzo senza scopo di lucro citandone le fonti.
3 Nuovi ritrovamenti. Per la diffusione del culto di Sabazio: testimonianza, Volume 86, Giovanna Sotgiu, Marisa Conticello de' Spagnolis, Leiden E.J. Brill Archive, 1980 - 58 pagine. 4 La cosiddetta regola delle 5 W (Five Ws in inglese) la regola aurea dello stile giornalistico anglosassone. Le cinque W stanno per: WHO (Chi), WHAT (Cosa), WHEN (Quando), WHERE (Dove), WHY (Perch). Sono considerate i punti irrinunciabili che devono essere presenti, come risposta alle probabili domande del lettore che si accinge a leggere.
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Cosa: notizie inerenti il calco conservato presso il museo
Con riferimento alla figura 1, la didascalia sotto le due foto la seguente:
Copia di un bronzetto raffigurante una divinit traco-frigia di Giove Sabazio rinvenuto nel 1891 in uno scavo vicino alla parrocchia di Vado, SV. Durante i lavori vennero alla luce due mani votive, loriginale del reperto qui esposto andato perduto, mentre laltro conservato al British Museum di Londra. La datazione risale al III secolo a.C.
La posizione delle dita pollice, indice e medio distesi, anulare e mignolo ripiegati rappresenta il gesto tipico della benedictio Latina; mentre il personaggio barbuto associato ai numerosi simboli come la pigna, la testa caprina, la donna con bambino, la lucertola ed altri, simboleggia la divinit tracofrigia di Giove Sabazio.
Anton Giulio Barrili venne in possesso del calco grazie al suo caro amico Vittorio Poggi che allepoca era Regio Commissario per le Antichit e Belle Arti della Liguria e studioso di questi cimeli.
Cosa apprendiamo da questa didascalia? Che le mani erano due, che sono considerate mani votive, che rappresentano il gesto tipico della benedictio Latina, che sono state trovate a Vado Ligure, la Vada Sabatia degli antichi romani sviluppatasi nel II secolo a.C., (forse cera un santuario dedicato a Sabazio dove ora c la chiesa?).
Il nome di Vada Sabatia citato in alcuni scritti di importanti personaggi romani: da Bruto in una lettera del I secolo a Cicerone (Vada), dallo storico e geografo greco Strabone (Vada Sabatium), da Plinio il Vecchio come Portus Vadorum Sabatium e dal geografo Pomponio Mela nel I secolo.
Quando: collocazione storica e geografica
Tracia (figura 4) La Tracia storica si estendeva ad est della Macedonia verso il Mar Nero e il mar di Marmara, e a sud del Danubio verso il mar Egeo,il La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 8 di 56
confine tra Macedonia e Tracia coincideva praticamente con il corso del fiume Strimone in greco (Strymn), famoso per le miniere d'oro della sua foce (miniere d'oro del Pangeo), presso la citt di Anfipoli. Il popolo indoeuropeo dei Traci ha lasciato qualche traccia scritta e archeologica. In Bulgaria si contano circa 19.000 tombe attribuite alla cultura trace a partire dal IV millennio a.C., ed dalla Tracia che sono arrivati nella mitologia greca, ad esempio, Dioniso, Orfeo, Cibele. Il territorio trace fu oggetto nei secoli di molteplici scorrerie, invasioni, colonizzazioni: Ricordiamo la grande spedizione dei Celti. Dal 279 a.C. sino al 212 a.C. i Celti transitarono in Asia minore con il nome di Galati e costituirono l'omonimo regno. Nel 47 d.C. l'imperatore Claudio la elesse a provincia romana, sulla base di accordi conclusi con i re locali: nacque cos la provincia romana di Tracia. Nel VI secolo d.C. la Tracia fu invasa dagli Slavi.
Chi Giove Sabazio
Sabazio (in greco , -, in latino Sabazus, -i) era una divinit frigia. Sabazio era venerato in Asia Minore come compagno di Hipta o di Cibele, talvolta con lappellativo di Zeus- Sabazios. Nel IV a.C., Eschine ne festeggiava i misteri al grido di hys Attes. Giamblico accosta i posseduti dal dio ai coribanti, sottolineando che Sabazios ha il potere di purificare le anime e di liberarle da antichi risentimenti cio dalle collere divine connesse a una sorta di peccato originale. Nelliniziazione sabatica la parola dordine era: il dio che attraversa il petto. Era ritenuto comunemente figlio di Rea, anche se altre versioni lo riconoscono come discendente di Zeus e Persefone. Il mito ritiene che i Titani lo assassinarono, spezzandolo in sette parti. Il culto, in et imperiale, ebbe ampia diffusione sia in Grecia che a Roma. Prevedeva molti misteri, gran parte dei quali legati alla figura del serpente, ed in particolare al mondo della fertilit. La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 9 di 56
Fra i suoi riti era molto conosciuta una celebrazione orgiastica che, a causa di una similitudine con i riti del dio Dioniso, divenne anche un suo attributo 5 . Sabazio identificato, a seconda delle fonti che si consultano, con Zeus, re degli dei per lantica Grecia. Giove nella mitologia romana. Nellimmaginario sincretico classico era associato a varie altre divinit, come l' Egizio Amon, e l'Etrusco Tinia.
Insieme con Dioniso aveva assunto il ruolo del principale dio Frigio Sabazios, dando vita alla divinit conosciuta come Sabazio nel sincretismo dell'antica Roma.
I riti in onore di Sabazio si svolgevano di notte. Era una divinit legata al sonno ed era rappresentato dal serpente della vita.
L'iniziazione ai misteri Sabazi era abbastanza frequente nella Grecia Antica ed era rappresentata dal rapporto che gli iniziati avevano con i serpenti.
Troviamo testimonianza di questo legame negli inni orfici. Ascolta, padre, figlio di Crono, Sabazio, demone glorioso, che Bacco Dioniso, dal suono rimbombante, Eirafiote, hai cucito nella coscia, affinch portato a termine andasse al sacro Tmolo presso Ipta dalle belle guance. Ma, beato, protettore della Frigia, re supremo di tutto, benevolo vieni soccorritore a coloro che celebrano i misteri.
L'Inno Orfico, con un gioco di situazioni, fonde in un'unica invocazione la divinit Frigia Sabazio e Zeus. Latto di Zeus di cucirsi il feto nella coscia per permettergli la gestazione la rappresentazione misterica per cui la vita vince sempre.
L'Orfismo da considerarsi uno dei fenomeni religiosi misterici pi importanti della Grecia antica del VI secolo a.C..
In esso va rinvenuta la radice dei Misteri eleusini e degli Oracoli di Delfi.
5 Anna Ferrari, Dizionario di Mitologia Classica, TEA La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 10 di 56
Elemento interiore di una religione esteriore che aveva i suoi dei nei rappresentanti planetari Zeus, Giove, ecc., l'Orfismo dimostra profonde radici anteriori e antichissime, che ne collegano la dottrina a fonti egizie e mesopotamiche.
Questo ci permette di ipotizzare che il culto di Sabazio risalente almeno al IV secolo a.C.
Associati a Sabazio troviamo altre divinit:
Bacco o Libero, Divinit maggiore che risiede nellOlimpo, Dioniso nella cultura greca, Fuflun nella cultura etrusca.
Epiteti: Zagreo, Bacco, Erifo (Capretto), Bicornigero, Dimetor (dalle due Madri), Gran Cacciatore di Anime, Padre, Sabazio, Sabaoth, Gioia dei Mortali, Salvatore, Spirito di Giove, Santo, Phanes, Antio, Lieo, Bromio, Nictelio, Omeste, Omadio, Elvio, Egobolo, Antroporreste, Kissos, Siceate, Onfatti, Dendride, Dendreo, Endendro, Dialo, Fallene, Orthos, Enorchos, Eleuterio; dio dai Mille Nomi. A Sabazio abbiamo trovato accostata la parola ebraica Shabbath, riposo, festeggiare e con la radice greca sebaz 6 , il Venerabile. In estrema sintesi:
Sfere di controllo: Vino, vite (frutto), belle donne, delirio mistico, ispirazione, fecondit, orzo, birra, grano, buoi, rinascita, vigilanza.
Animali sacri: Serpente, ariete o capra, rospo o rana, lucertola, scarabeo, tartaruga, pavone o oca.
Sacrifici: Capretto, cerbiatto, lupatto, mano destra in bronzo, semi.
6 Visconti DEnnio Quirino, Florilegio visconteo, Milano, 1898, voce Sabazio. La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 11 di 56
Figure rappresentate sulla mano Per descrivere pi facilmente le figure rappresentate sul calco sono state fatte quattro fotografie sulle quali la mano stata ripresa da quattro punti di vista, palmo, dorso, lato pollice, lato mignolo. Lo stato di conservazione non eccellente e questo non ha aiutato linterpretazione di alcuni particolari. Si tratta di una mano destra. Lato del palmo: (Figura 7) 1. Statuetta raffigurante una figura di uomo barbuto, Giove Sabazio, che indossa una tunica ed un cappello frigio. Essa posta al centro con i piedi allaltezza del palmo e la testa che sovrasta laltezza dellindice. In grembo, c una coppella circolare. 2. Una pigna posta sulla punta del pollice. 3. Una testa di ariete appoggiata sopra la nocca della prima falange del mignolo ripiegato. 4. La testa del serpente, posato sul dorso, si erge sulla falange ripiegata del dito anulare. 5. Unara con sopra tre oggetti (olocausti?) posta nella parte inferiore del palmo. 6. Oggetto non decifrabile a sinistra dellara. 7. Sul polso una nicchia (grotta?) contenente una donna sdraiata sul lato sinistro (come nel triclinium) con in braccio un infante (puerpera?) (Minerva?). Lato dorso: (Figura 8) 8. serpente che parte dalla base lato pollice e sale in diagonale sino allanulare affacciandosi dal lato del palmo. 9. Una bilancia a due piatti sotto linsenatura formata dal pollice e dallindice. 10. Un caduceo a due incroci posto sotto lindice ed il medio. 11. Cornamusa (?) 12. Piuma 13. Tre oggetti non identificati 14. Oggetto non identificato sotto la bilancia Lato pollice: (Figura 9) 15. Lucertola 16. Tenaglia 17. Cazzuola Lato mignolo: (Figura 10) 18. Tartaruga 19. Vaso La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 12 di 56
Significati delle figure rappresentate sulla mano di Carcare Gli oggetti sono gli attributi di divinit o attivit. Simbolo Significato Altare, ara, cista Altare, altarium. Usato nella classicit latina solo al plurale, da altus p.p. di alere (nutrire) destinato in origine alla mensa destinata a ricevere gli olocausti. Offerti in dono alla statua del nume. Sommit dellara dove si facevano le offerte e si bruciavano le offerte. Ariete L'Ariete il primo segno zodiacale dell'astrologia occidentale e dell'astrologia indiana; in sanscrito e in hindi chiamato mea che significa ariete. In entrambe le tradizioni l'Ariete un segno cardinale e di fuoco, governato da Marte e opposto al segno della Bilancia. Berretto frigio Il berretto frigio o cappello frigio o berretto di Frigia o berretina un copricapo rosso conico con la punta ripiegata in avanti. Nellantichit era una pelle dagnello modellata a cappello con appendici che si legavano sotto la gola. Cappuccio di forma conica con la punta ripiegata, in origine era indumento del regno persiano dal VI al II sec a.C. La sua particolare forma nasce da quella della pelle di capretto aperta, inizialmente il berretto era composto da una pelle intera, le zampe posteriori erano legate al mento mentre quelle anteriori andavano a formare la caratteristica punta che poteva cadere in modo morbido sul davanti o sul dietro o rimanere pi rigida in posizione verticale. Col tempo il berretto non stato pi formato da pelle di un solo capretto ma nonostante questo ne ha mantenuto la particolare forma. Fu dapprima utilizzato dai sacerdoti del Sole nella regione omonima della Frigia (Asia Minore), nell'attuale Anatolia turca. Fu uno degli attributi del dio Mitra. Nell'arte greca del periodo ellenistico appare come indumento tipico degli orientali. Fu quindi adottato dai soldati dell'esercito persiano e pi tardi, nell'antica Roma, divenne il copricapo che veniva donato dal padrone agli schiavi liberati, i "liberti"; quindi molto probabilmente da allora il berretto frigio (pileus) assunse il suo valore simbolico di "libert". Una sua variante "l'elmo di Minerva", che orna l'immagine della dea della guerra e della sapienza. Adottato, nel colore rosso, dai giacobini, divenne l'emblema di tutti i rivoluzionari. La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 13 di 56
Bilancia Secondo l'astrologia occidentale, la Bilancia un segno zodiacale cardinale e d'aria. governato da Venere. In questo segno Mercurio si trova in esaltazione, Marte in esilio, il Sole in caduta. opposto al segno dell'Ariete. Caduceo Un caduceo un bastone con due serpenti attorcigliati intorno a esso (la tradizione vuole che si tratti di Zamenis longissimus detto anche colubro di Asclepio o saettone). La parola italiana deriva dal latino caduceus che riprende il greco antico Karykaion, aggettivo di karix (o keerix), traducibile come araldo. Il caduceo era un simbolo del commercio ed associato con il dio greco Hermes (Ermete-Mercurio). Ordinariamente era un bastone di araldo, a volte con ali, con due nastri bianchi attaccati. I nastri col tempo diventarono serpenti in forma di otto. Attualmente spesso utilizzato scambievolmente con il bastone di Asclepio, associando il caduceo con la medicina, specialmente negli Stati Uniti. Storicamente i due simboli ebbero significati distinti. Il simbolo inoltre usato in Italia come emblema dell'Ordine dei Farmacisti. Lucertola La sua predilezione per la luce e la sua capacit di restare immobile sotto i raggi solari hanno certamente colpito gli antichi greci che hanno elevato questo rettile al rango di animale sacro al dio Apollo. Esso presente in molte raffigurazioni dell'Apollo Sauroctono (uccisore di lucertole). Nell'arte romana pu essere associato alla dea Salus. Inoltre la lucertola simbolo orfico d'immortalit, e a questo titolo figura su alcuni monumenti funerari dell'et classica, dove incarna l'eternit della luce. Secondo Cumont, l'animale sarebbe legato all'Eros funerario e la sua presenza andrebbe interpretata come segno di resurrezione. Questa capacit simbolica di incarnare il ritorno alla vita probabilmente legata a due fattori principali: il fatto che la lucertola va in letargo d'inverno per ritornare alla luce in primavera; e la sua straordinaria capacit di farsi ricrescere la coda. Nel Fisiologo la Lucertola Solare modello per l'uomo che si deve rivolgere al Signore Ges per trovare la "luce negli occhi del cuore", cos come la lucertola, una volta divenuta vecchia, si mette su un muro rivolto ad oriente ed attende che il vigore del sole gli ridoni la vista. Kantharos dal greco , (latino cantharus) era una coppa per bere caratterizzata da due alte anse che si estendono in altezza oltre l'orlo. Olocausto Olocausto una parola derivante dal greco La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 14 di 56
(olokaustos, "bruciato interamente"), a sua volta composta da (holos, "tutto intero") e (kaio, "brucio"). Essa definisce una tipologia di sacrificio, specificatamente della religione greca, ebraica e nei culti dei Cananei, nel quale ci che si sacrifica viene completamente arso. Per estensione, si riferisce anche all'oggetto del sacrificio. Nella Bibbia, 'olah un termine ricorrente, specialmente in occasione di sacrifici rituali tesi a sancire un rinnovo dell'alleanza tra il Dio di Israele e il proprio popolo. Rispetto ai culti cananei, tenutisi nello specifico nella valle dell'Hinnom, l'olocausto indica il sacrificio umano al dio Moloch. Pigna Per i greci ed i romani, la pigna un simbolo di eternit. associata molte volte al dio Dioniso ed suoi misteri. Misteri legati alla morte ed alla rinascita, alla rigenerazione e alla resurrezione. Nell'arte cristiana la pigna, come tutti i frutti a guscio duro, rappresenta il corpo umano, che racchiude in un "guscio" l'anima umana. In uno dei cortili dei musei vaticani, il cortile della pigna, posta una scultura a forma di pigna che si dice fosse posta in cima a Castel Sant'Angelo, ovvero sulla tomba dell'imperatore Adriano. Puerpera Donna che ha appena partorito. L'etimologia da ricercarsi nel latino puer (fanciullo) e pario (partorisco). Minerva fu la divinit romana della guerra, della saggezza e la protettrice degli artigiani. Da un punto di vista mitologico, la figura di Minerva deriva da quella di Atena, suo corrispettivo nella mitologia greca. Come per Atena anche per Minerva l'animale sacro la civetta, talvolta il gufo. Sabazio Sabazio (in greco , -, in latino Sabazus, -i) era una divinit frigia. Era ritenuto comunemente figlio di Rea, anche se altre versioni lo riconoscono come discendente di Zeus e Persefone. Il mito ritiene che i Titani lo assassinarono, spezzandolo in sette parti. Il culto, in et imperiale, ebbe ampia diffusione sia in Grecia che a Roma. Prevedeva molti misteri, di cui gran parte legati alla figura del serpente, con un forte legame al mondo della fertilit. Tanto che fra i suoi riti pi conosciuti, era molto conosciuta una celebrazione orgiastica e, a causa di una similitudine con i riti del dio Dioniso, divenne anche un suo attributo. Serpente Dioniso Zagreo, figlio di Zeus sotto forma di serpente. Il serpente nelle antiche religioni, era la rappresentazione della vita. La necessit del crescere e la qualit della crescita La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 15 di 56
rappresentano l'insieme delle religioni misteriche antiche. La vita che striscia e cresce, che si apre una strada nell'infinito fra mille fatiche. Il serpente d'oro che veniva fatto scivolare lungo il corpo degli iniziati, nei riti di Sabazio, era la rappresentazione della nascita del Dio attraverso la pratica dell'iniziazione. Dove l'iniziato era colui che viveva strategicamente al fine di costruire il Dio dentro di lui. Il Dio che cresce sotto mille rappresentazioni come quella del serpente della vita di Asclepio. Celebrare questo celebrare uno dei Misteri Dionisiaci. Marino, nella Vita di Proclo, ci racconta: Mentre era nel dormiveglia vide un serpente che strisciava attorno al suo capo, da dove aveva preso inizio la paresi; in seguito a questa visione ebbe l'impressione che il suo male avesse smesso di propagarsi. Un altro episodio importante per comprendere come nei Neoplatonici (al di l dell'interpretazione culturale che loro ne davano) fosse presente il concetto del dio che cresce dentro all'Essere Umano e che viene partorito dal corpo fisico alla sua morte data dalla simbologia del serpente apparso poco prima che Plotino spirasse. Aver affrontato per vita per sfida, con animo intrepido e un cuore puro, al di l di come noi possiamo considerare la sua sfida, lo ha portato a trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. Demostene accusava Eschine di essere stato iniziato dalla madre a riti di Sabazio in quanto andava per le strade gesticolando con dei serpenti rossi. I serpenti sono legati anche al culto della Grande Madre della quale Zeus prende il posto continuando la gestazione. In realt, una volta morto il mondo che avvolgeva il Feto con la sua entrata nell'atmosfera, la gestazione continua. Ci che noi siamo non il punto d'arrivo della nostra esistenza, ma un momento di trasformazione. Solo che quando si era nel grembo materno si viveva senza ragione. La volont muoveva le nostre azioni ed i nostri intenti; ora che siamo legati nella coscia di Zeus dobbiamo esercitare la nostra volont e siamo consapevolmente responsabili di ogni nostro adattamento. Sabazio e Zeus vengono legati l'uno all'altro nell'Intento manifestato. Sabazio era una delle divinit fondamentali della Frigia, Zeus l'utero La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 16 di 56
nel quale stiamo continuando le nostre trasformazioni. Quando la gestazione sar terminata, Ipta 7 ci condurr! Con gli Orfici, anche noi possiamo concludere: Ma, beato, protettore della Frigia, re supremo di tutto, benevolo vieni soccorritore a coloro che celebrano i misteri. Ed la stessa cosa di Dioniso che la madre non pu pi tenere in grembo perch morta e Zeus se ne prende cura. Nella rappresentazione orfica, siamo tutti cuciti nella coscia di Zeus e l abbiamo il dovere di crescere e di portare a termine la nostra gestazione. Tutti noi, infatti, viviamo nell'atmosfera. latmosfera che si prende cura di noi dopo che al momento della nostra nascita il mondo che circondava la nostra esistenza morto. Cos Zeus si preso cura di noi consentendoci di continuare a crescere. Gli esseri esistono per crescere. Detto in questo modo, oggi come oggi, sembra semplice, salvo definire in che cosa consiste il crescere. Strumento musicale, forse una cornamusa (?) Si narra che Giulio Cesare, intrapresa la conquista dell'isola britannica, fosse stato seriamente impensierito dalle resistenze dei guerrieri locali. Questi, infatti, sebbene meno equipaggiati e meno preparati dei soldati romani, possedevano indomito coraggio e non dimostravano timore nella lotta. L'abile condottiero cap che bisognava escogitare qualcosa per vincere la resistenza delle popolazioni dell'isola e per evitare perdite eccessive. Chiam, quindi, alcuni suoi fedeli consiglieri per avere suggerimenti in proposito. Qualcuno pens alla costruzione di un novello cavallo di Troia; ma l'idea fu scartata perch certamente inadatta al caso. Altri rammentarono gli specchi di Archimede, con i quali il "pitagorico" incendi le navi nemiche; ma il sole inglese non era certo come quello siciliano. Altri ancora proposero una sfida ristretta, sul modello degli Orazi e Curiazi, certi della superiorit dei guerrieri romani nell'uso delle armi; ma anche questa ipotesi venne accantonata perch ritenuta troppo rischiosa. Continui suggerimenti e repentini ripensamenti si susseguirono per tutto il giorno e per tutta la notte.
7 Ipta invoco, nutrice di Bacco, fanciulla che grida evo, celebratrice di misteri, che si compiace delle cerimonie del santo Sabo e dei cori notturni di Iacco risonante nel fuoco. Ascolta me che ti prego, madre ctonia, regina, sia che tu in Frigia abiti il santo monte dell'Ida sia che il Tmolo ti allieti, bel luogo di feste per i Lidi: vieni alle celebrazioni rallegrandoti del volto sacro. (Inni Orfici ed. Lorenzo Valla, Trad. Gabriella Ricciardelli)
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Tra i soldati messi a guardia delle tenda ove si svolgeva il summit, vi era un forte giovine proveniente dalle province sannite. Il suo nome era Turno. Egli era un vero virtuoso della zampogna ed aveva contagiato questa passione musicale ad altri soldati suoi amici, tanto che molti romani erano ora in grado di suonare quello strumento. All'alba, Turno, smontato di sentinella dopo una lunga notte, non resistette alla voglia di suonare per ristorarsi dalla fatica sostenuta. Ma quella non era l'ora, poich quasi tutti ancora dormivano. Pens bene, quindi, di appartarsi ai limiti dell'accampamento romano, verso un recinto dove erano stati riuniti i cavalli. Appena inton le prime scale musicali, per, le bestie diedero ad imbizzarrirsi, visibilmente impressionate dal possente suono della zampogna del sannita. Tutto quel trambusto svegli l'intero accampamento, e il povero Turno fu sottoposto ad accuse ed invettive da parte dei compagni. Condotto al cospetto del generale, confess la colpa di quanto accaduto e la ragione della violenta reazione dei cavalli. L'idea geniale scatur come un baleno nella mente di Cesare. Volle che fossero riuniti tutti i soldati capaci di lavorare legno e pelli. Fece reperire i tronchi necessari in un vicino bosco e ordin l'uccisione di molte capre e pecore per la fabbricazione degli otri. In pochi giorni furono costruite oltre cinquanta zampogne. Quando suonavano tutte insieme era possibile udirle sino alle coste francesi. Sarebbe stato quel meraviglioso concerto pastorale l'arma segreta per vincere facilmente il nemico. Due giorni pi tardi si decise per l'azione militare definitiva. Un'ampia vallata erbosa fu scelta quale campo di battaglia. I guerrieri britannici amavano la lotta a cavallo, sicuri nel montare i loro magnifici purosangue, e decisero di sferrare l'attacco cavalcando verso le truppe romane. Per poter raggiungere i lontani soldati avversari, i Britanni furono costretti ad attraversare un lungo tratto della vallata, ai lati della quale erano stati sapientemente disposti i suonatori di zampogne, i quali, quando fu il momento adatto, all'unisono diedero fiato alle canne. Il fragore sonoro spavent e fece imbizzarrire cos tanto i cavalli che gli indigeni, impreparati, furono tutti sbalzati di groppa e, ormai a terra, furono facili vittime dei romani che vinsero la battaglia. Quando i britanni capirono la causa della sconfitta, immediatamente ritennero la zampogna uno strumento di natura divina, dalle chiare capacit magiche. Per questo si La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 18 di 56
lasciarono affascinare dal suo suono e finirono per idolatrarlo, coltivando nel contempo il desiderio di conquistarne la magia. Anni dopo, infatti, nel ricorso di quella battaglia copiarono l'aerofono latino-sannita, realizzando un loro tipo di cornamusa, che ancora oggi elemento fisso e caratterizzante delle bande militari inglesi e scozzesi. Tartaruga La mitologia greca spiegava la genesi dell'animale con la leggenda della ninfa Chelone, dalla quale la tartaruga prender anche il nome. Ella, avendo osato deridere Zeus ed Hedra, proprio il giorno delle nozze, era stata punita dagli Dei infuriati che l'avevano precipitata in mare e condannata a recare sul dorso la propria casa, fino alla fine dei tempi. Nell'inno omerico Ad Hermes, si canta l'invenzione della Lira da parte del dio che, precocissimo neonato, adatt le corde al carapace di una tartaruga, per utilizzarlo come cassa di risonanza, donandolo poi al dio Apollo. Nellantichit europea, a causa delle sue numerose uova, la tartaruga veniva considerata il simbolo della fertilit; per il suo contegno silenzioso era il simbolo dellamore pudico, mentre la sua lunga vita ne faceva la quintessenza della vitalit. Lanimale che vive nella melma era anche il simbolo dellattaccamento alla terra ma, poich col suo guscio si poteva fabbricare uno strumento musicale a sette corde, era anche in grado di rallegrare il cuore. La funzione protettrice del suo guscio era gi nota nei riti magici dellantichit come difesa dalla grandine e dagli incantesimi.
Tenaglia La tenaglia, unitamente al martello sono alcuni degli attributi dei fabbri e della divinit Efesto (greco), Vulcano (latino), Sethians (etrusco)
Significati delle figure presenti sulle altre mani Non sono stati riportati i simboli gi descritti nel precedente capitolo. Simbolo Significato Busto di donna Effige di una o pi divinit. Per lidentificazione si pu ipotizzare che gli attributi rappresentati in prossimit siano suoi. Cazzuola Attributo dei carpentieri, costruttori edili. Associata anche ai riti di fondazione e posa della prima pietra. Cetra, lira Attributo di Apollo e Orfeo. Cimbali Strumenti musicali a percursione appartenente alla famiglia degli idiofoni. I pi antichi risalgono all'800 a.C. I Cimbali vengono suonati prevalentemente in medio ed La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 19 di 56
estremo oriente, sono costituiti da due piccoli piattini metallici ottenuti da leghe pesanti quali: ottone, bronzo, rame e pi raramente argento. Essi emettono suoni se vengono percossi contemporaneamente o se si percuote un solo cimbalo con un bastoncino o una spazzola metallica. Civetta Nome scientifico Athene noctua. Attributo di Atena-Minerva. Simbolo di saggezza, chiaroveggenza. In quanto generata dalla testa di Giove, simbolo del Verbo divino. Coltello Possibile significato di strumento sacrificale o di categoria professionale. Cornucopi a La cornucpia, letteralmente "corno dell'abbondanza", (dal latino cornu, "corno" e copia, "abbondanza"), un simbolo mitologico di cibo e abbondanza. Secondo la mitologia greca il corno perduto dal fiume Acheloo nella lotta con Ercole per Deianira e riempito dalle Naiadi di fiori e di frutta, come simbolo dell'abbondanza, alludendo con ci alla fertilit della valle dove scorreva l'Acheloo e all'imbrigliamento del fiume stesso per opera di qualche principe velato sotto il nome del semidio. In forma di corno traboccante frutta e fiori, spesso presente nei dipinti in braccio alla figura simbolica dell'abbondanza. Attributo di Cerere. Falce Attrezzo attribuito alla mietitura. Attributo di Bacco o dei suoi seguaci. Frusta. Attributo di varie divinit. Gallo, zampe di Iconograficamente rappresentato sin dal VI secolo a.C. su monete e ceramiche greche, costituiva anche motivo di decorazione nell'arte protostorica di antiche civilt: babilonese, indiana e dell'estremo Oriente. Simbolo di ci che buono e di gran pregio, il gallo bianco fu consacrato dai Greci e poi dai Latini a Zeus-Jupiter e ad Helios-Apollo. La sua voce che profetizza il giorno l'esplosione mattutina della vita sul mondo ancora avvolto nelle tenebre: primo grido di guerra all'inerzia. Simbolo naturale della vigilanza, fu legato anche al culto di Hermes-Mercurio, dio del commercio dal quale gli antichi saggi presso i Caldei credevano che il gallo ricevesse all'alba, dal pianeta Mercurio, un influsso divino. Consacrato ad Esculapio, dio della medicina nel tempio di Epidauro, gli antichi gli attribuivano un potere benefico sugli influssi maligni. Uccello della luce e della vita, caro ad Esculapio, il gallo si oppone simbolicamente al serpente, rettile subdolo e muto che porta con s il veleno mortale nella funerea notte La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 20 di 56
della terra. I ruoli simbolici dei due animali diventano a questo punto pi chiari: l'uno il simbolo della malattia che conduce alla morte, l'altro della guarigione che conserva la vita. Per questo i Greci fecero del gallo il simbolo del coraggio militare dopo la battaglia di Temistocle contro i Persiani e istituirono una festa durante la quale facevano combattere l'un contro l'altro i galli. Nell'Europa pagana al gallo bianco fu riservato il triste onore di essere sacrificato all'aruspicina perch dal segreto delle sue viscere si potessero conoscere le intenzioni divine e i pronostici fausti e infausti. Emblema solare presso popolazioni dell'antica Asia, nelle regioni dell'estremo Oriente il pennuto animale ha subto un processo di assimilazione simbolica dovuto al suo accostamento alla fenice, uccello altrettanto sacro. Ancora oggi in Cina il gallo considerato come portafortuna perch il suo nome, Ki, significa fortuna, buona sorte. Per tutto il primo millennio cristiano ha conservato il carattere d'uccello della luce: qualit ereditata da tempi e da popolazioni antecedenti il millennio. Per questo divenne anche il simbolo dei predicatori che proclamano la luce della vita eterna nelle tenebre della vita sulla terra. Gli antichi Egiziani avevano modellato a forma di gallo le lampade di terracotta o di bronzo. La stessa forma avevano dato alle lampade i fonditori greci e romani e, nei primi secoli dell'era cristiana, accanto al gallo, su questi oggetti compariva la croce a significare il Salvatore. Un'ampolla di terracotta dei primi secoli cristiani, porta l'immagine della Vergine Maria che presenta suo figlio appena nato ad un personaggio che le sta dinanzi. Su di essi, un gallo canta e batte le ali; un altro situato dinanzi ai loro piedi a simboleggiare l'arrivo del sole-Ges che caccia via la notte. Sin dall'antichit precristiana alla voce del gallo stato riconosciuto il potere di allontanare l'infausta potenza delle tenebre e, in tempi cristiani, alcuni hanno creduto che il suo canto mettesse in fuga i demoni della notte e le potenze dell'inferno. Ancora oggi in Cina si crede che i cattivi spiriti spariscano al suo canto mattutino e la sua virt protettrice celebrata dall'Oriente all'Occidente dagli antichi poeti latini come da quelli arabi dei nostri tempi. Allo stesso suo canto mattutino, al Gallicinium, era legato l'esercizio della vita monastica. Nel V secolo i monaci egiziani non conoscevano che due tempi dedicati alla preghiera in comune: il Gallicinium al mattino e il Lucernarium alla sera; "1'ora del gallo" e "1'ora La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 21 di 56
della lampada", l'ora della luce e l'ora delle tenebre. La rinascita del giorno che sconfigge la morte della notte che stende sulla terra l'ombra e il silenzio veniva interpretata come la Resurrezione del Signore. In questo trapasso dalle tenebre alla luce il canto mattutino del gallo non era che la voce di Cristo giudice che alla fine dei tem-pi dar il segnale della resurrezione dei morti. Un ricco corredo di mitologia e di cultura pagana aveva permesso al gallo di andar fiero del proprio ruolo fino all'estremo sacrificio (di cui volentieri avrebbe fatto a meno) di farsi torcere il collo per la gloria di Atene o di Roma. Il Medioevo cristiano, pur riconoscendogli indubbi meriti e funzioni in linea col proprio sistema religioso, lo aveva per privato di certi privilegi, primo fra tutti quello di instancabile amatore. La cultura pagana aveva creato un rapporto di complicit fra il gallo, Zeus e Vulcano, noti nella mitologia come gli dei pi capaci nell'arte della seduzione e del piacere, conferendo all'animale, in un processo di identificazione con gli dei, i requisiti di potenza virile e procreatrice. Fu di conseguenza naturale che tale identificazione trasfer, per cos dire, le naturali e positive qualit riproduttive del gallo in una sfera simbolica dal precipuo carattere lascivo. Ne troviamo la prova in certe oscene raffigurazioni dell'arte antica a Delo come nella Roma pagana. II Medioevo poi aveva trasformato il gallo non solo in un animale capriccioso e litigioso, simbolo della collera a causa dei suoi continui combattimenti con altri giovani e meno giovani galli, ma lo aveva inserito anche nel mostruoso serraglio. Metamorfosi del basilisco, lo troviamo raffigurato in scultura su un capitello della cripta della cattedrale di Bitonto. Met gallo e met leone, ali spiegate, corpo teso, coda mobile, ritto sulle zampe in posizione di vigile attesa, la sua confusione anatomica ci lascia perplessi e pensierosi sulla parte che sta recitando. Quelle forme difformi non ci convincono e creano uno sforzo di nevrosi allegorica che non sa dove andare a sfogare per mancanza di strutture elementari di parentela. Oca Simbolo di vigilanza in quanto ha il sonno leggerissimo. Pavone E' il simbolo della fertilit e dell'abbondanza. Aniimale dai cento occhi anche simbolo del sole. Nella mitologia greca aveva un significato negativo di superbia e vanagloria Rana, rospo La simbologia della rana e del rospo legata allassociazione acqua-notte-luna. In quanto animali anfibi, capaci quindi di attraversare la soglia tra due mondi, nella cultura greco- La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 22 di 56
romana potevano essere associati alla sfera funeraria. Gi protagonista di una delle sette piaghe inviate da Dio sullEgitto (Antico Testamento, Esodo VIII, 2 14), Scarabeo Nellantico Egitto lo scarabeo era simbolo della resurrezione. Gli egizi credevano infatti che lo scarabeo della specie stercorario potesse rigenerarsi dalla palla di sterco che linsetto fa rotolare davanti a s. Inoltre, la palla veniva collegata con il disco solare che rinasce dopo la notte: il nome egizio dellinsetto, kheperer, simile a quello del dio Khepri, il Sole, che sorge generato dalla Terra. Il sacro scarabeo era oggetto di venerazione gi nei Testi delle Piramidi. L'animaletto originale era lo scarabeo stercorario Scarabaeus sacer che per gli Egiziani era Khepri, divinit solare e simbolo di rinascita. Lo scarabeo costituiva un potente e diffusissimo talismano, specialmente se nella parte liscia portava una iscrizione o segni magici. Ornava molti oggetti e veniva impiegato anche negli anelli sigillo o montato in stupendi pettorali e braccialetti. "Lo scarabeo del cuore" - chiamato cos, perch veniva posto sulla mummia in corrispondenza del cuore - era un'amuleto fatto di argilla smaltata, diaspro o di pietra verde, il colore simbolo della rinascita. Sia come gioiello che come oggetto funerario, lo scarabeo era sempre l'emblema della risurrezione. Scettro Simbolo del potere e del comando. La verga rappresenta lelemento fuoco. Sistro Il primo uno strumento idiofono proveniente dall'Antico Egitto ed era sacro alla dea Bastet, la quale si credeva fosse l'inventrice dello strumento. In Mesopotamia poteva essere di forma trapezoidale o quadrata e presentava l'immagine del Dio raffigurata sul manico. uno strumento in metallo, con una parte a forma di ferro di cavallo, con un manico e delle aste, perci il suono viene prodotto scuotendo il sistro. Il numero e lo spessore delle lamelle flottanti ne definisce e caratterizza laltezza e lintensit del suono; un suono che resta comunque - come in molti altri analoghi strumenti a sonagli - indeterminato, e cio senza una precisa connotazione tonale. Si hanno notizie di sistri utilizzati in cerimonie gi nella Bibbia (Vecchio Testamento) e prima ancora nella civilt Egizia (era lantico seshesh, di chiara origine onomatopeica) da dove sembra sia stato importato in Palestina e successivamente in Grecia. Attributo di Iside. Tirso Il tirso era un lungo bastone con una pigna in cima, coronato di edera e di pampini; era portato da Dioniso e dai suoi seguaci. La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 23 di 56
Zampe di gallo Gallo simbolo di resurrezione. Annuncia lalba, il ritorno del sole, della vita.
Conclusioni Se utilizziamo gli attributi principali per cercare di definire di quale divinit stiamo parlando, posso formulare la seguente ipotesi: - il cappello frigio mi riporta alle zone della Tracia-Frigia; - le divinit attribuite alla Tracia-Frigia sono; Sabazio, Dioniso, Apollo; - le suddette divinit sono legate a culti della natura; - i riti si svolgono con lutilizzo di strumenti musicali, ballo, estasi, cambio di stato di consapevolezza; - riti orgiastici, ovvero di fertilit; - letimologia di Dioniso, nato due volte, rinascita stagionale. - legati alla luna ed al sole, ovvero a colei che regola la crescita e colui che nutre con il calore; - piante ed animali. Pertanto potrei azzardare di modificare il titolo del libro in la mano di Dioniso Sabazio. A cosa serviva la mano? Alcuni testi definiscono la mano come offerta votiva, (ex voto suscepto), pratica in vigore sin dal neolitico e che prosegue sino ai giorni doggi. Perch una mano come oggetto votivo? Vediamo letimologia della parole e formuliamo unipotesi. Mano, membro delluomo attaccato al braccio per cui mezzo egli fa tutte le sue opere. Figurativo; Aiuto, Forza, Potere, Autorit. Pertanto richiesta daiuto a Giove Sabazio ed a tutte le divinit a lui associate e rappresentate dai vari attributi. Amuleto protettivo del luogo con azione apotropaica. Simbolo di potere e protezione presente nella cultura ebraica e poi trasmesso a quella islamica con la mano di Fatima, ripreso poi nella magia e nella superstizione con la creazione di amuleti quali la mano dellimpiccato, la mano che fa la fica, la mano benedicente, ma mano che la le corna, ecc. Vedere la figura 38. La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 24 di 56
Puntale per il bastone (tirso). La base di alcune mani (ipotesi formulata guardando i disegni e le fotografie) vuota8. Impiego come nelle figure 5 e 6. Possibile impiego rituale. Similitudine con il pastorale utilizzato dagli ortodossi e dai cattolici. Non voglio formulare altre ipotesi fantasiose. Lascio alle vostre considerazioni il materiale che sono riuscito a raccogliere. Il materiale raccolto la base per una ricerca pi estesa, approfondita e documentata che richieder tempo, la collaborazione dei musei e di esperti.
Copyright delle immagini Biblioteca di Carcare British Museum Melburne Museum Museo del Louvre Museo di Pompei Museo Nacional de Arqueologa Subacutica Cartagena (ARQUA) Museo Romain d'Avenches
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8 Nuovi ritrovamenti. Per la diffusione del culto di Sabazio: testimonianza, Volume 86, Giovanna Sotgiu, Marisa Conticello de' Spagnolis, Leiden E.J. Brill Archive, 1980 pagina 6.
La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 25 di 56
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Siti: http://www.comune.carcare.sv.it/ http://www.louvre.fr/llv/commun/home.jsp http://museumvictoria.com.au/melbournemuseum/ http://museoarcheologiconazionale.campaniabeniculturali.it/ http://www.museoarqueologicocartagena.es/ http://www.mfa.org/ http://www.britishmuseum.org/ La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 26 di 56
IMMAGINI
Figura 1, le fotografie esposte nel museo della biblioteca di Carcare.
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Figura 2, immagini di Giove Sabazio La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 28 di 56
Pannonia
Figura 3, luoghi dove sono conservate delle copie della mano di Sabazio.
Boston Melbourne Carcare Parigi - Louvre Londra British Museum Padria Gurulis Vetus Pompei Musei Tracia Cartagena La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 29 di 56
Figura 4, la Tracia come provincia romana Provincie Romane Tracia La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 30 di 56
Figura 5, Tillini, divinit celtica. Figura 6, Bacco Dioniso La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 31 di 56
Figura 7, Fotografia del calco di gesso conservato a Carcare. Palmo
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Figura 8, Fotografia del calco di gesso conservato a Carcare. Dorso
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Figura 9, Fotografia del calco di gesso conservato a Carcare. Lato pollice. La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 34 di 56
Figura 10, Fotografia del calco di gesso conservato a Carcare. Lato mignolo.
La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 35 di 56
Figura 11, Fotografia del calco di gesso conservato a Carcare. Giove Sabazio
La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 36 di 56
Figura 12, Fotografia di mano riprodotta dal De Cartari
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Figura 13, Mano tratta dal De Cartari de i Dei palmo La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 38 di 56
Figura 14, Mano Giove Sabazio non identificata
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Figura 15, Fotografia di mano simile a quella riprodotta dal De Cartari
Figura 16, Mano di Sabazio, scombreras, Cartagena
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Figura 17, Mano Giove Sabazio - Mano liturgica. I secolo d.C. Proveniente da Ercolano. Napoli museo archeologico
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Figura 18, ManoGiove Sabazio, Melburne Museum, Palmo La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 42 di 56
Figura 19, Mano Pantea, Pompei, Complesso dei Riti Magici o casa di Sestilius Pyrricus, I secolo d.C.,
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Figura 20, Mano Giove Sabazio, British Museum, Palmo
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Figura 21, Mano Giove Sabazio, British Museum, Particolare del dorso La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 45 di 56
Figura 22, Mano Giove Sabazio, simile a quella del British Museum, Disegno Palmo e dorso
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Figura 23, Mano Giove Sabazio, simile al quella del British Museum, Disegno Palmo e dorso
23 a
23 b La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 47 di 56
Figura 24, Mitra con il berretto frigio e larpa.
Figura 25, Orfeo con il berretto frigio e larpa.
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Figura 26, Mitra
Figura 27, i Re Magi Mosaico bizantino della basilica di Sant'Apollinare Nuovo (VI secolo e.v.), a Ravenna, i Re d'Oriente (Magi) adorano Ges e indossano il cappello frigio La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 49 di 56
Figura 28, il buon pastore
Figura 28 a, Attis con il cappello frigio La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 50 di 56
Figura 29 Arte gotica e romanica La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 51 di 56
Figura 30, il Doge con il corno dogale Corno dogale, copricapo dei Dogi Veneziani che richiama nella foggia il cappello Frigio. Il Doge era la suprema magistratura della Repubblica di Venezia, istituita sin dal 697 e durata fino alla caduta della Repubblica, il 12 maggio 1797.
Figura 31, Cappello frigio Cappello Frigio fu adottato dai soldati dell'esercito persiano e pi tardi, nell'Antica Roma, divenne il copricapo che veniva donato dal padrone agli schiavi liberati, i liberti. Fu probabilmente in epoca romana che il berretto frigio (chiamato pileus) assunse il suo valore simbolico di libert. stato adottato dai rivoluzionari francesi nel 1789 come simbolo della libert.
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Figura 32, la Libert che guida il popolo
La Marianne, personifica la Repubblica francese e rappresenta la permanenza dei valori della Repubblica, Libert, galit, Fraternit. "La Libert che guida il popolo" di Eugne Delacroix
Figura 33, la Marianne Maconique con il copricapo frigio La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 53 di 56
Figura 34, Ganimede con il cappello frigio
Opera di Bertel Thorvaldsen, 1817.
Figura 35, la statua della libert di New York La statua della libert indossa un cappello Frigio ornato con un diadema. 1884. La mano di Giove Sabazio, immagini Pagina 54 di 56
Figura 36, mani utilizzate come amuleti, gesti scaramantici o apotropaici La mano di Giove Sabazio Pagina 55 di 56
Tabella riassuntiva delle figure presenti sulle varie mani. Solo in Campania sono state trovate 34 mani di Giove Sabazio. Altre sono sparse nei musei del mondo. Si suppone che esemplari possano essere nelle collezioni private. Sono state esaminate le fotografie e le immagine trovate non sempre di qualit tale da poter decifrare gli oggetti. . Le mani sono identificate con i nomi abbreviati delle fotografie.
Simboli ? = non identificato Biblioteca di Carcare Cartari Museo di Napoli Complesso dei riti magici Melbourne Muse de Louvre ? X X X Ara X X X Bilancia X X Busto di donna Caduceo X X Cazzuola (?) Cerchio e croce X Cetra X Cimbali X Ciotola X Civetta X Coltello Cornucopia Corona e croce X Falce X Frusta X Kantharos X X X Lucertola X X X Mano dx X X X Mano sx Olocausti X X X Pavone / oca Pigna X X X X X Puerpera X X X Ramo / fiore X Rospo / rana X Sabazio assente X Sabazio intero X X X Sabazio testa X Scarabeo Serpente X X X X Sistro X Str. musicale ? Tartaruga X X X X Tenaglia X X Testa dariete X X X X Tirso X Zampe di gallo X X La mano di Giove Sabazio Pagina 56 di 56
Simboli ? = non identificato Brithis Museu m Muse Romain d'Avenches Cartagena Sardegna 19 16 15 23 a 23 b 22 ? X X X X X Ara X X X X X X Bilancia X X X X Busto di donna 3 Caduceo X X X X Cazzuola (?) Cerchio e croce Cetra Cimbali X X Ciotola X X X Civetta Coltello X Cornucopia ? X Corona e croce Falce ? X Frusta Kantharos X X X X X X Lucertola X X X X X X Mano dx X X X X Mano sx Olocausti X X X Pavone / oca X Pigna X X X X X X X Puerpera X X X X X X X X X Ramo / fiore X X X X X X Rospo / rana X X X X X X Sabazio assente X X X X X Sabazio intero X X X Sabazio testa X X X Scarabeo X X X Serpente X X X X X X X X X Sistro Str. musicale ? ? ? ? ? ? Tartaruga X X X X X X Tenaglia Testa dariete X X X X X X Tirso X X X Zampe di gallo X