CENTRO DI RESTAUTO DEL LEGNO BAGNATO ANGELINA DE LAURENZI - INTRODUZIONE AL DISEGNO DELLA CERAMICA ROMANA CNAP - manuali Cantiere delle Navi Antiche di Pisa e Centro di Restauro del Legno Bagnato ANGELINA DE LAURENZI - INTRODUZIONE AL DISEGNO DELLA CERAMICA ROMANA Sono ormai alcuni anni che il Cantiere delle Navi Antiche di Pisa - e il Centro di Restauro del Legno Bagnato - , offrono le loro strutture, in collaborazione con Universit ed enti di ricerca italiani e stranieri, per la formazione delle pi svariate professionalit nel campo dellarcheologia, del restauro e delle scienze applicate ai Beni Culturali. La molteplicit di attivit in corso di svolgimento ha suggerito la creazione di una serie di brevi guide - gratuite e scaricabili dal sito del cantiere - , che possano servire come riferimento di base. INDICE 1 Il disegno della ceramica romana 2 1 Com una sezione 3 2 Disegnare un vaso 3 2.1 Ricostruzione dellinclinazione 4 2.2 Ricostruzione della circonferenza 5 2.2.1 Ricostruzione geometrica 7 2.2.2. Il cerchiometro 8 2.3 Il profilo 8 2.3.1 Il disegno con la squadra 10 2.3.2 Disegno con la squadra di vasi integri (semplificato) 10 2.3.3 Disegno con la fettuccia di piombo 11 2.3.4 Disegno con la plastilina 11 2.3.5 Metodi alternativi (schiuma, fotocopie ecc.) 11 2.3.6 Dove non si arriva a misurare 11 2.4 Il ribaltamento del profilo 12 2.5 Il prospetto e la caratterizzazione 13 2.6 Metodi automatici (scansioni 3D e varie) 13 3 Standard e caratterizzazioni 13 3.1 Profili tratteggiati, anneriti o vuoti Manuali del Cantiere delle Navi Antiche di Pisa e del Centro di restauro del Legno Bagnato 1 Introduzione al disegno della ceramica romana A.De Laurenzi di prossima pubblicazione: 2 Catalogazione e schedatura dei reperti 3 Campionature e analisi chimiche 4 Campionature petrografiche e sedimentologia 5 Stratigrafia dei fondali fluviali 6 Appunti sullo scavo dei reperti osteologici 7 La gestione del magazzino 8 Rilievi 3D, scansioni e restutuzioni grafiche 9 Nozioni di museografia: organizzare una mostra 10 Norme di sicurezza sui cantiere archeologici 11 Introduzione alle tecniche di restauro: il legno 12 introduzione alle tecniche di restauro: la ceramica 13 Documentazione grafica sullo scavo Supplemento N.0 di Gradus Firenze - Pisa 2006 P u apparire strano che nel XXI secolo ancora si parli di disegno manuale dei materiali. In realt quegli strumenti che prima venivano ritenuti indispensabili per la divulgazione dei materiali ceramici ora sono diventati un metodo di studio. Se infatti vero che scanner, fotocopiatrici e quantaltro stanno sostanzialmente sostituendo il tecnico (cio in questo caso il disegnatore), daltro canto il disegno tecnico dei materiali diventato un indispensabile strumento didattico e di studio. Un vecchio adagio diceva chi non sa fare non sa comandare: difficile immaginare degli studenti che si specializzino nelle tecniche informatiche di rilevamento del profilo dei materiali senza essere in grado di capire le ragioni che sottendono lo stesso. Va inoltre sottolineato che il disegno una forma di studio e di interpretazione delloggetto cos come il rilievo dei monumenti eseguito a mano dagli archeologi spesso mette in evidenza particolari caratteristiche (crepe, slittamenti, andamenti particolari delle strutture, anomalie varie, ecc.) altrimenti non individuati col disegno esclusivamente strumentale. Il disegno dei materiali mobili, con il suo approfondito contatto con loggetto, permette infatti allo studioso e allo studente di soffermarsi su di una serie di caratteristiche e di registrare considerevoli quantit di dati altrimenti perdute. Diversi anni di esperienza in attivit seminariali nel campo dello studio della ceramica mi hanno convinto che chi disegna i materiali impara pi velocemente a identificare i confronti tipologici, perch ha ben chiaro quali siano le caratteristiche salienti che permettono di accostare un manufatto ad un altro. Il semplice automatismo di guardare a sinistra per il profilo e la decorazione interna e a destra per laspetto esterno, si acquisisce pi velocemente se si sono eseguiti dei disegni: come dire che imparando a scrivere si impara pi velocemente a leggere. Il disegno dei cocci non pi una necessit legata alla pubblicazione delloggetto o allo studio in biblioteca di vasi o frammenti non trasportabili ma diventa quindi uno strumento didattico e di studio. Tutti i metodi di disegno rapido che si avvalgono dellinformatico sono altrettanto utili, ma non possono prescindere, per chi li utilizza, dalla conoscenza del disegno tradizionale dei materiali archeologici. Il disegno della ceramica romana Il disegno della ceramica romana, per quanto analogo dal punto di vista metodologico a quello delle ceramiche appartenenti ad altre fasi culturali, presenta comunque alcune caratteristiche peculiari. Nella quasi totalit dei casi, infatti, salvo alcune eccezioni di cui si accenner in seguito, trattandosi per lo 13 3.1 Profili tratteggiati, anneriti o vuoti 14 3.2 Una scelta: vasi frammentari o ricostruiti 14 3.3 Lombreggiatura della caratterizzazione 15 3.4 La decorazione ripetitiva 15 3.5 Iscrizioni o decorazioni particolari 16 3.6 Solcature e tracce involontarie 16 3.7 Bolli e decorazioni sul fondo della vasca e sullorlo 16 4 Lucidatura e presentazione 17 5 Disegnare un fittile particolare 17 5.1 Disegnare una lucerna 18 6 Quasi come la ceramica 18 6.1 Il disegno del vasellame in vetro 18 6.2 Il disegno del vasellame in metallo 19 APPENDICE 1 Un kit di base per il disegno della ceramica 19 APPENDICE 2 FINESTRA: PROFILOGRAFO, BALLERINA, CALIBRO 21 BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO Introduzione al disegno della ceramica romana Angelina De Laurenzi A.De Laurenzi INTRODUZIONE AL DISEGNO DELLA CERAMICA ROMANA 1 Figura 3- Tazza in ceramica invetriata. l) sezione dellansa (ricostruita); m) parte mancante del vaso; n) fascia decorata a rilievo; o) prospetto dellansa (ricostruito); p) decorazione a rilievo; q) ingombro dellansa; r) aree lacunose; s) vista dallalto di orlo e ansa 2. Disegnare un vaso 2.1 Ricostruzione dellinclinazione Nel caso di frammenti necessario per prima cosa individuare la corretta inclinazione del pezzo per posizionarlo nel disegno. Il caso pi frequente quello dei frammenti di orlo. Il metodo pi comune (fig. 4) consiste nel poggiare il bordo su di una superficie orizzontale, in modo che aderisca a questa (fig. 4.1 corretto; fig. 4.2 e 4.3 errati), prendendo poi i valori a e b come in (fig. 4.4, fig. 4.5); in base ad essi si posiziona il frammento (cfr. infra) o si posiziona la sagoma precedentemente disegnata (fig. 4.6). Nel caso di frammenti di parete si dovr ricorrere a tutte le informazioni ricavabili dal pezzo, in primo luogo alle solcature lasciate dalla tornitura. Figura 4 - Ricostruzione dellinclinazione di un frammento di orlo (rielaborazione da GIULIANI 1986, p. 82) pi di ceramica tornita e prodotta in serie, si d per scontato che il vaso sia sostanzialmente regolare (o comunque presenti almeno alcune caratteristiche standardizzate); questo presupposto semplifica (o meglio, sistematizza) molte operazioni di disegno e soprattutto di caratterizzazione. 1. Com una sezione I disegni della ceramica classica non sono raffigurazioni artistiche n necessariamente del tutto realistiche, ma presentano spesso semplificazioni convenzionali. Nei seguenti disegni sono riportate alcune terminologie e convenzioni cui spesso si far riferimento nel presente manuale. Figura 1 - Coppa a vernice nera. a) prospetto interno; b) prospetto esterno; c) sezione; d) solcatura involontaria (di tornitura); e) spigolo intenzionale Figura 2 - Balsamario. f) sezione dellansa; g) prospetto interno dellansa; h) sezione interna ricostruita (non misurabile); i) prospetto dellansa; j) bande di vernice; k) solcature involontarie (di tornitura) A.De Laurenzi INTRODUZIONE AL DISEGNO DELLA CERAMICA ROMANA 3 2 www.cantierenavipisa.it CNAP - MANUALI a b c d e f g h i j k l m n o p q r s 1 2 3 4 5 6 perfetto, sia per quanto riguarda il labbro che per il resto del corpo. I metodi pi semplici per ricostruire la circonferenza originale di un vaso del quale si possiede solo un frammento sono essenzialmente due; la ricostruzione geometrica e limpiego del cosiddetto cerchiometro. 2.2.1 Ricostruzione geometrica il metodo pi lungo, ma in assoluto il pi accurato. La sua precisione si riduce con la dimensione del frammento, ma non richiede particolare esperienza; anche nei vasi piuttosto deformati con questo metodo si ottiene un diametro approssimativamente corretto. Si ricalca su di un foglio uno degli archi di cerchio del frammento in questione, correttamente inclinato (fig. 7.1). La curvatura pu essere presa in corrispondenza di qualsiasi punto del frammento, purch questo resti facilmente rintracciabile al momento del montaggio del profilo sulla sezione. Generalmente si preferisce la circonferenza esterna (quando il frammento lo permette), mentre si utilizza la circonferenza interna quando il labbro esterno presenta troppe fratture o irregolarit tali da non poterne ricavare un arco di cerchio sufficientemente ampio da essere significativo per la ricostruzione. Sar quindi necessario individuare il centro geometrico della circonferenza cui pertinente larco di cerchio tracciato, questo tracciando due raggi, ottenibili ricavando in due punti i segmenti perpendicolari alla circonferenza (o meglio, alla retta tangente la circonferenza in un dato punto). La procedura illustrata nella figura 7. Si punta con il compasso sullarco di cerchio tracciato (punto A), con apertura a piacere, e si traccia un arco. Si traccia poi con la stessa apertura un altro arco di cerchio puntando dove il primo cerchio interseca la curvatura del vaso (punto A). Si punta con la stessa apertura sul lato opposto (punto B) e si traccia un altro arco; nel punto in cui questo interseca larco di cerchio del vaso (B) si punta nuovamente e si traccia un quarto arco. Si sono individuati cos quattro punti A1, A2, B1 e B2; si tracciano due rette una passante per A1 e A2 e laltra passante per B1 e B2: le due rette si intersecheranno in un punto (C), che sar il centro della circonferenza: la distanza tra C e un qualsiasi punto dellarco di cerchio sar il raggio del vaso. Per verificare la correttezza della misura si pu puntare col compasso su C con apertura CD e tracciare un cerchio, che dovrebbe coincidere con larco di cerchio preso sul vaso. 2.2 Ricostruzione della circonferenza E necessaria se il vaso frammentario o incompleto, e quindi la reale dimensione delloriginale non correttamente percepibile. Va anzitutto valutata la natura stessa del pezzo, in quanto alcune determinate forme ceramiche presentano naturali deformazioni; lapplicazione delle anse su di una coppa, ad esempio (fig. 5), pu ovalizzarne la circonferenza tanto da rendere il diametro perpendicolare alle anse maggiore anche di alcuni centimetri rispetto al diametro preso in corrispondenza delle anse. Figura 5 - Lapplicazione delle anse su di una coppa in ceramica a vernice nera ne deforma sensibilmente loriginaria circonferenza Lo stesso problema si presenta nel caso si una brocca con becco (fig. 6). Anche estromettendo il becco, la zona prossima a questo si presenta parzialmente deformata, tanto da far risultare la circonferenza del vaso, molto maggiore rispetto alla reale. Figura 6 - La curvatura dellorlo di una brocca tale da variare considerevolmente, da punto a punto, il diametro della circonferenza generante In linea di massima comunque, salvo casi particolari come quelli citati, per la ceramica tornita si considera che il vaso sia regolare, e inscrivibile in un cerchio A.De Laurenzi INTRODUZIONE AL DISEGNO DELLA CERAMICA ROMANA 5 4 www.cantierenavipisa.it CNAP - MANUALI Figura 8 - Ricostruzione geometrica della circonferenza (a partire da tre punti) Lo stesso sistema molto utile per disegnare alcuni pezzi particolari, come ad esempio una parete ceramica priva dellorlo; in questo caso larco di cerchio viene preso in un punto prestabilito della parete con il profilografo o con la fettuccia di piombo, per poi riportarlo sul foglio. Il raggio viene poi calcolato con lo stesso sistema sopradescritto. 2.2.2. Il cerchiometro Il metodo prevede lutilizzo di uno stampato, il cosiddetto cerchiometro (scaricabile in formato *.pdf dal sito www.cantierenavipisa.it), su cui sono tracciati una serie di cerchi concentrici, distanti 5 millimetri luno dallaltro. Il frammento viene sovrapposto, correttamente inclinato, sul foglio, fino a far coincidere la curvatura con uno degli archi di cerchio, leggendone poi il diametro. Il sistema consigliabile solo per chi ha una certa esperienza e conoscenza delle forme che si vanno a disegnare. E comunque inadatto per ceramiche deformate o dalla circonferenza ovalizzata. Figura 9 - Uso del cerchiometro Figura 7 - Ricostruzione geometrica della circonferenza (a partire da un arco di cerchio) Nel caso non sia possibile ricalcare dal frammento un arco di cerchio preciso si pu utilizzare il sistema dei tre cerchi, generalmente utilizzato, nel rilievo architettonico, per calcolare la curvatura di unabside. Si pone nella corretta inclinazione il frammento (come per prendere larco di cerchio), e si segnano dalla curvatura tre punti (A, B, C); si sceglie unapertura di compasso la cui dimensione sia inferiore alla distanza tra i punti presi (cio inferiore della distanza tra A e B e tra B e C), si punta in A e si traccia un cerchio. Con la stessa apertura di compasso, si punta in B, e si traccia una altro cerchio; in ultimo, sempre con la stessa apertura, si punta in C per disegnare un terzo cerchio. I tre cerchi si intersecano in quattro punti D, E, F, G; tracciando una retta passante per D ed E ed una passante per F e G, queste si incroceranno nel centro della circonferenza. Come sopra, anche in questo caso si pu effettuare la prova aprendo il compasso con apertura HA o HB o HC e tracciare il cerchio tutti i punti presi dovranno cadere sulla circonferenza cos disegnata. A.De Laurenzi INTRODUZIONE AL DISEGNO DELLA CERAMICA ROMANA 7 6 www.cantierenavipisa.it CNAP - MANUALI 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 6 10.6), con le fettuccia di piombo o con altri mezzi; con questo sistema sono necessari solo due punti che diano linclinazione, ma se ne possono prendere molti di pi per aiutarsi a tracciare il profilo. Pi il disegnatore esperto e/o il profilo del vaso semplice, pi il numero di punti necessari per il disegno diminuisce. - Alla sezione cos ottenuta si deve giuntare il profilo interno del vaso. I punti di riferimento (fig. 10.7) possono essere presi con la ballerina (la ballerina deve essere graduata e non deve essere confusa con quella da modellatore che, pur avendo la stessa forma, non presenta scale graduate di misurazione se il vaso integro, o con il calibro se frammentario, e riportare su di questi il profilo interno preso con il profilografo o con il filo di piombo (fig. 10.8). Per poter utilizzare questi strumenti bisogna utilizzare il profilo esterno come griglia di aggancio; si misura lo spessore sul vaso da un punto riconoscibile sul profilo esterno gi disegnato, e quindi si riporta lo spessore cos ottenuto. Questo metodo, oltre che per la precisione, particolarmente indicato per il disegno di vasi integri, per i quali gli altri metodi sotto descritti appaiono piuttosto difficili, quando non impossibili, da utilizzare. Figura 10 - Disegno del profilo esterno con il metodo della squadra 2.3 Il profilo Il disegno del profilo del vaso, essendo il vaso un solido di rotazione, in sostanza il disegno della sezione dello stesso. I metodi per disegnare i profili sono molti, ed in sostanza ogni disegnatore possiede il proprio. Si propone una rapida carrellata dei metodi pi usati; alcuni di questi, tuttavia, non solo sono pi precisi, ma permettono a chiunque di disegnare a prescindere dalle capacit grafiche del disegnatore. fortemente consigliabile che gli studenti siano in grado di disegnare i propri materiali, anche se non faranno mai i disegnatori di professione. Il disegno infatti fondamentale non solo per lo studio e la pubblicazione dei materiali stessi ( difficile infatti portarsi intere cassette in biblioteca per cercare i confronti, le foto sono pi utili allo studio storico- artistico per la verifica degli impasti che per un discorso tipologico), ma anche per acquisire quegli automatismi che consentono la comprensione delle similitudini e delle differenze tra un vaso e un altro, ed in sostanza la comprensione dei meccanismi di tipologizzazione. Il metodo pi utile in questo senso, anche se il pi lungo certamente il disegno con le quadre. 2.3.1 Il disegno con la squadra - Il vaso o il suo frammento va posizionato su di un piano orizzontale, rispettando (se si tratta di un frammento) loriginaria inclinazione, con lausilio di un sostegno (generalmente della plastilina) (fig. 10.1). Dopodich sul lato esterno del vaso, a contatto con il frammento, si pone una squadra o un doppio decimetro in verticale (fig. 10.2), tangente alla sua superficie esterna, e perpendicolare alla sua curvatura (anche la squadra pu essere fissata al tavolo, per semplificare il lavoro). - Si traccia su di un foglio, meglio se millimetrato, una coppia di assi cartesiani di riferimento (fig. 10.3), avendo laccortezza che la X sia in alto e la Y sulla sinistra; gli assi si incroceranno nellangolo in alto a sinistra. E molto importante ricordare di verificare se la scala metrica della squadra inizi direttamente dallo spigolo o parta a qualche millimetro da esso (in genere tra i 5 ed i 6 millimetri). In tal caso questa differenza andr riportata sugli assi cartesiani. - Si riportano, a cadenze regolari, le misure prese tra pezzo e squadra con lausilio di un altro strumento di misura (unaltra squadra, un calibro o un righello di precisione, fig. 10.4-5). I punti cos ottenuti danno linclinazione del profilo esterno del vaso, cio la sua posizione reale nello spazio, ma possono essere utilizzati, a seconda dei casi, sia per disegnare il profilo ad occhio (in questo caso, ovviamente, questi devono essere necessariamente pi fitti), o per riportare sul foglio il profilo preso con il profilografo (fig. 1 2 3 4 5 6 7 8 A.De Laurenzi INTRODUZIONE AL DISEGNO DELLA CERAMICA ROMANA 9 8 www.cantierenavipisa.it CNAP - MANUALI identificare sulla fettuccia i punti di riferimento per inclinare correttamente il profilo. 2.3.4 Disegno con la plastilina Il disegno con la plastilina analogo a quello descritto con la fettuccia di piombo, con la differenza che la plastilina si mantiene pi stabile quando viene staccata dal vaso, ma richiede pi tempo perch si deve aspettare che si indurisca raffreddandosi. Nel caso si abbia a portata di mano un frigorifero questo accelera i tempi; congelando la plastilina questa ultima si indurisce prima e si stacca meglio dal vaso stesso, dando un profilo pi attendibile (da non utilizzare con materiali fragili e/o molto porosi). Oltretutto i punti in cui sono state prese le circonferenze possono essere segnati direttamente nello spessore della plastilina, eliminando questo rischio di errore. 2.3.5 Metodi alternativi (schiuma, fotocopie, ecc.) Per materiali non troppo sottili e fragili si utilizzano anche i fogli di materiale espanso utilizzati solitamente dai fiorai; inserendo attentamente i pezzi nella sostanza cedevole, si pu ricalcare o addirittura fotocopiare la sezione cos ottenuta. Un metodo alternativo quello utilizzato da alcune scuole, soprattutto per frammenti molto piccoli e non torniti (quindi non ritenuti del tutto rappresentativi dellintero vaso) ma che si pu utilizzare per un disegno veloce anche per i materiali frammentari di vasi torniti. Con il calibro si prende la distanza massima tra interno ed esterno; si tracciano due linee parallele poste alla distanza appena presa tra i due punti. Si pone il frammento in modo tale che ciascuno dei punti coincida con una delle due linee; a questo punto si tracciano i profili interno ed esterno. Eventuali correzioni al profilo possono essere effettuate con il profilografo. I limiti di questo sistema sono evidenti. 2.3.6 Dove non si arriva a misurare A volte, quando si disegnano vasi integri, non possibile disegnare il profilo interno della sezione, potendo arrivare con gli strumenti di misura solo poco sotto il collo e sul fondo. In questo caso, si traccia il profilo noto con tratto continuo, e si segna una ideale prosecuzione con alcuni trattini, o se ne ricostruisce il tracciato plausibile con una linea tratteggiata (cfr. fig. 2). 2.4 Il ribaltamento del profilo Fino ad ora abbiamo parlato esclusivamente della sezione del vaso, mentre il disegno definitivo costituito di pi parti e deve dare lidea, anche quando non si tratta di un disegno ricostruttivo, dellaspetto originale dellintero vaso. 2.3.2 Disegno di vasi integri con la squadra (semplificato) Il disegno di vasi integri, con il metodo precedentemente descritto, risulta estremamente semplice: - Si fissa una squadra, che rappresenta lasse delle Y, cui si fa aderire il vaso. - Con una seconda squadra o righello si prendono le distanze tra Y e il vaso, e si riportano sul foglio sul quale sono stati tracciati gli assi cartesiani, avendo laccortezza di porre in questo caso lasse delle X in basso e non in alto, come si opera in genere per i frammenti; lincrocio degli assi andr quindi a cadere nellangolo in basso a sinistra del foglio. - Dopo aver preso un certo numero di punti (un minimo di tre) ci si pu avvalere dei sistemi gi descritti per tracciare la restante parte del profilo. - Nel caso dei vasi interi indispensabile, per tracciare lo spessore della parete, utilizzare la ballerina che, per la sua forma, permette di prendere lo spessore anche in profondit; praticamente inutile risulta invece il calibro. - In mancanza della ballerina un metodo alternativo (ma non particolarmente preciso) per stabilire lo spessore della parete quello detto a sottrazione: stabilita infatti lampiezza della circonferenza esterna in determinati punti in questo si ricava il diametro interno (non sempre possibile; lapplicazione del metodo dipende infatti dallampiezza della bocca, e dalla possibilit di introdurre uno strumento (profilografo, filo di piombo, ecc.) per prendere limpronta allinterno del vaso stesso). Sottraendo il secondo al primo si ha lo spessore nel punto stabilito. 2.3.3 Disegno con la fettuccia di piombo Si fa aderire la fettuccia a piombo al frammento di vaso, nel punto nel quale il profilo meglio conservato, e si fa scorrere lungo il frammento, sfilandola. Il profilo interno del filo di piombo si ricalca quindi sul foglio, cercando di rispettare linclinazione del vaso, ottenuta con il metodo suddescritto. Per ottenere linclinazione pi precisa possibile si pu anche applicare il metodo generalmente utilizzato per il disegno delle pareti, che non avendo come riferimento lorlo (e quindi il punto preciso di appoggio del vaso), basculano nello spazio: si prendono in due punti prestabiliti due archi di circonferenza sulla parete del vaso, e se ne calcolano i raggi; queste due distanze vengono poi tracciate facendo riferimento ad un asse verticale che rappresenta lasse di rotazione del vaso. Quando i punti R1 e R2, riconoscibili sulla sezione, intersecano i due segmenti tracciati, il frammento si trova nella giusta inclinazione ed quindi possibile ricalcarne il profilo. Questo sistema presenta diversi inconvenienti, primo fra tutti la facilit di deformare il filo staccandolo dal frammento, ma anche la difficolt di A.De Laurenzi INTRODUZIONE AL DISEGNO DELLA CERAMICA ROMANA 11 10 www.cantierenavipisa.it CNAP - MANUALI La decorazione, se ripetitiva ed uniforme su tutto il vaso, nei vasi romani viene generalmente estesa a tutta la met destra: a differenza della produzioni ceramiche non tornite, nella ceramica romana si tende a non disegnare il prospetto del frammento. Se la decorazione non ripetitiva, cio presente solo in alcune parti del corpo, o differisce da parte a parte, o non uniforme (come ad esempio una linea incisa in maniera non regolare), pu essere necessario invece eseguire il prospetto del frammento, indicandone su questo lesatta posizione e lesatto andamento della decorazione, piuttosto che raffigurare il dettaglio sul prospetto esterno con la conseguente deformazione costituita dalla proiezione su di una superficie curva (cfr. fig. 3). Trattandosi anche in questo caso di una proiezione il prospetto del frammento dovr comunque essere disegnato con la corretta inclinazione che questo ha nello spazio: per posizionare correttamente il frammento di parete basta far coincidere la linea superiore dellorlo con lasse delle X sul disegno, e il punto pi in basso del profilo esterno con una retta parallela ad X e passante per il punto pi in basso disegnato del profilo esterno. Una volta posizionato, il frammento andr disegnato ponendosi in posizione zenitale, e proiettandolo sul foglio. La posizione del frammento, non esistendo in ceramica classica convenzioni a riguardo , dal punto di vista tecnico, irrilevante; la differenza data solo dalle esigenze grafiche delleditore. 2.6 Metodi automatici (scansioni 3D e varie) Sono in corso di sperimentazione, anche presso il cantiere delle navi, numerosi sistemi automatizzati per la scansione tridimensionale degli oggetti o per la loro documentazione grafica con metodi automatici. Allo stato attuale della sperimentazione, tuttavia, questi sistemi a forte automazione risultano ancora essere piuttosto costosi ed applicabili su pezzi particolari. La maggior parte di questi metodi inoltre, richiedono comunque una consistente assistenza dellesperto in fase di elaborazione, e mantengono delle forti limitazioni in quanto incapaci di compiere quelle operazioni di sintesi delloggetto che sostanzialmente solo il disegnatore esperto di una determinata classe ceramica riesce ad elaborare. 3 Standard e caratterizzazioni 3.1 Profili tratteggiati, anneriti o vuoti Una questione apparentemente irrilevante, ma in realt significativa, quella inerente la scelta del metodo di caratterizzazione della sezione. Il profilo integralmente annerito, che di fatto il sistema pi preciso, stato progressivamente abbandonato per la sua generica cattiva definizione in fase di riproduzione e stampa (e, soprattutto, di fotocopia), ed convenzionalmente per questo che il profilo viene riportato anche sul lato destro del disegno, generando il prospetto esterno. In realt non si tratta di un disegno eseguito ex novo, ma del ribaltamento del profilo gi disegnato in precedenza. Innanzitutto necessario che lungo lasse delle X, a partire dal punto dove si preso larco di cerchio per calcolare la circonferenza (cfr. supra), si segni il raggio e si faccia passare per questo punto cos preso un asse delle Y mediano (fig. 11.1). Il ribaltamento viene fatto ricalcando su di un foglio di carta da lucido gli assi cartesiani (lasse Y mediano e lintero asse delle X, fig. 11.2) e il profilo esterno del vaso; successivamente si capovolge il foglio e si fa coincidere la Y mediana lucidata e quella sul foglio originale e si ricalca di nuovo il profilo sul foglio da lucido (fig. 11.3). Sul foglio di carta rimarr limpronta del profilo del vaso, ribaltata rispetto a quella di sinistra (sulla quale spesso necessario ripassare con la matita, fig. 11.4). Figura 11 - Ribaltamento del profilo 2.5 Il prospetto e la caratterizzazione A questo punto necessario caratterizzare il disegno e mettere in evidenza le particolarit delle pareti interne (parte sinistra del disegno, prospetto interno) ed esterne (parte destra del disegno, prospetto esterno). In alcuni (rari) casi necessario fare anche il prospetto delloggetto cos come ci giunto (cio del frammento stesso) per rendere chiaro quanta parte del vaso realmente esistente o per permettere di mostrare una decorazione particolare. 1 2 3 4 A.De Laurenzi INTRODUZIONE AL DISEGNO DELLA CERAMICA ROMANA 13 12 www.cantierenavipisa.it CNAP - MANUALI Figura 12 - Esempi di decorazioni ripetitive e standardizzate con ombreggiatura convenzionale basata sulla differenza di spessore delle linee. a) solcatura; b) cordone; c) coppella, digitalatura; d) bugna; e) iscrizione incisa a crudo; f) rotellatura; g) scaglie di pigna; h) mammae; i) decorazione a rilievo; j) bollo impresso con lettere a rilievo 3.4 La decorazione ripetitiva I sistemi per trasporre sul vasellame le tracce di una decorazione sono molti, e spesso sono scelti in base a cosa lo studioso vuole evidenziare del vaso e delle sue caratteristiche. Per quanto riguarda le rotellature complesse, possibile anche ricalcarle su di un foglietto di carta da lucido o di acetato fatto aderire alla superficie del vaso, che si pu successivamente riportare sul disegno, tenendo sempre presente la deformazione data dalla curvatura della parete del vaso sul prospetto. 3.5 Iscrizioni o decorazioni particolari Particolari produzioni ceramiche, grazie allimpiego della produzione amatrice, sono contraddistinte da complesse sintassi decorative, dotate di un certo grado di ripetitivit, ma comunque difficili da valutare e da confrontare se proiettate sul prospetto del vaso (con la conseguente deformazione). In questi casi preferibile separare il disegno dettagliato della decorazione (che dovr essere raffigurato nel suo sviluppo, a lato della sezione/prospetto, cfr. fig. 3). La parte decorata potr comunque essere raffigurata in proiezione nel prospetto o, con luso inaugurato dal conspectus, campita da una retinatura. Allo stesso modo, le iscrizioni incise sul vaso, sia prima che dopo la cottura, devono essere disegnate separatamente, e posizionate a lato della sezione/prospetto in corrispondenza della parte di vaso nella quale sono realizzate (sulla destra del disegno se sul corpo, sopra se nella vasca, sotto se sul piede, totalmente separate se di grandi dimensioni). riservato alle sezioni di vasellame in altri materiali (vetro, metallo), nei quali non necessaria alcuna caratterizzazione della sezione per indicare, ad esempio, la linea di curvatura del vaso in corrispondenza dellattacco di una ansa. Il tratteggio parallelo, utilizzato in testi anche di grande rilevanza, a mio avviso riduce considerevolmente la percezione del profilo in fase di lettura, confondendo locchio di chi consulta. La scelta di gran lunga preferibile certamente quella del profilo vuoto, tracciato con una linea leggermente pi spessa della rimanente caratterizzazione. Va tuttavia ricordato, soprattutto a chi lucida per la prima volta un disegno, che il tratto di ricalco del disegno a matita va tracciato tenendo conto dello spessore della linea, tenendosi con questa allinterno del vaso, e mantenendo il suo limite esterno coincidente con quello del profilo. In caso contrario, specie per i materiali di dimensioni medio- piccole, si tende ad una smussatura e semplificazione involontaria del profilo. 3.2 Una scelta: vasi frammentari o ricostruiti Il disegno della ceramica romana, come gi detto, riguarda materiali caratterizzati da un forte grado di standardizzazione, che consente spesso lidentificazione, in fase di disegno, di tutte le caratteristiche del vaso originale, anche di quelle mancanti. La possibilit che, tuttavia, possano intervenire varianti e differenze sussiste sempre; quindi decisamente da evitare lintegrazione di parti mancanti che non siano ricavabili tramite la semplice rotazione del pezzo. Per quanto riguarda la caratterizzazione della frammentariet del vaso nel prospetto esterno (destro), o interno (sinistro), questa ritengo sia generalmente da evitare, in quanto confonde la lettura del disegno. di gran lunga preferibile, specie nel caso di decorazioni ripetitive (rotellature, solcature parallele, retinature indicanti colature di vernice, ecc.) semplicemente omettere queste nei punti dove stata effettuata una integrazione per rotazione. 3.3 Lombreggiatura della caratterizzazione Una convenzione generale, di uso generalizzato nel disegno dei reperti archeologici, che lombreggiatura di qualsiasi anomalia (rilievi, solcature, bolli, decorazioni, ecc.) viene raffigurata come se generata da una fonte di luce che provenga dallalto a sinistra rispetto allosservatore delloggetto integro. Nella ceramica romana, dove in genere sconsigliato luso dellombreggiatura e del puntinato, questi effetti si ottengono con limpiego di linee ispessite o sottili. a b c d e f g h i j A.De Laurenzi INTRODUZIONE AL DISEGNO DELLA CERAMICA ROMANA 15 14 www.cantierenavipisa.it CNAP - MANUALI da ricordare che i disegni dovrebbero sempre essere lucidati utilizzando lo spessore definitivo del tratto, tenendo conto delle dimensioni dellimpaginato da pubblicazione; ogni variazione di spessore in corso dopera, infatti, nei file vettoriali, comporta una variazione della misura del tratto nelle due direzioni della sua mediana, comportando una variazione anche delle dimensioni delloggetto raffigurato. 5 Disegnare un fittile particolare Il problema del disegno di reperti particolari, specie quelli non seriali, si pone in ogni contesto; non si possono fornire regole precise, ma il suggerimento comunque di uniformare il pi possibile le modalit di presentazione del disegno ai pezzi dei quali si presenta il disegno tradizionale. Reperti non torniti quali pesi da telaio, pesi da rete, scandagli possono essere pubblicati con sezioni/prospetto del tutto analoghe a quelle della ceramica, mentre elementi fittili particolari quali votivi, statuaria in generale, antefisse, ecc. dovranno, oltre alle sezioni ritenute necessarie per lavorare sulla ricomposizione architettonica, o sullo studio del pezzo, essere documentati con prospetti su tutti i lati decorati. 5.1 Disegnare una lucerna Il disegno di una lucerna, dal punto di vista geometrico non differisce da quello di qualsiasi altro oggetto, basandosi comunque sul rilevamento per coltellazione delle misure e sul loro riporto su assi cartesiani. Fondamentale nello studio della lucerna non la sezione (soprattutto nelle produzioni a matrice), che spesso siamo impossibilitati a rilevare (nel caso del pezzo integro), ma essenzialmente la sua visione dallalto. Sono infatti elementi di fondamentale importanza per la tipologizzazione il becco e, qualora conservato, il disco. Si disegnano due assi cartesiani su di un foglio, su cui verr posta la lucerna. Sugli assi verr segnata una griglia di riferimento misurata, che verr disegnata anche sul foglio da disegno. I punti, presi osservando il pezzo dallalto con una squadra e un righello (con la massima cura di evitare parallasse, cio a non proiettare obliquamente il punto), si riportano sul foglio da disegno tramite il riferimento degli assi cartesiani. Il numero di punti necessari al disegno delloggetto e del disegno interno deve essere valutato dal disegnatore. Importante ricordarsi di evitare il parallasse soprattutto in fase di caratterizzazione (ad esempio, un errore frequente la errata posizione dei fori per gli stoppini, che vengono spesso osservati obliquamente). Qualora sul fondo sia presente un bollo o una iscrizione, necessario fare anche una vista inferiore del vaso. Se, come di frequente, la met inferiore non 3.6 Solcature e tracce involontarie Solcature e tracce involontarie, specie se causate dalla tornitura, si riportano convenzionalmente (per distinguerle dalle tracce intenzionali del ceramista) con dei tratti leggeri e spezzati. 3.7 Bolli e decorazioni sul fondo della vasca e sullorlo Le decorazioni sullorlo, non visibili o troppo deformate nel prospetto interno o esterno, si riportano in proiezione sopra il prospetto/sezione. La consuetudine di raffigurarne sopra la met sinistra, oppure sopra tutto il disegno. In casi particolari, quando il disegno riguarda decorazioni complesse della vasca, o bolli con particolari disposizioni, si pu riportare anche lintera vista dallalto del pezzo. Qualora il bollo sul fondo della vasca non richiedesse di specificarne lesatta posizione, potr essere raffigurato sopra la sezione/prospetto, in corrispondenza della linea di sezione. Lo stesso sistema si utilizza qualora le anse dei vasi abbiano forme complesse e particolari, per presentarne la vista superiore (cfr. fig. 3). 4 Lucidatura e presentazione La lucidatura manuale del disegno sempre pi rara, anche per lelevato costo in termini di manodopera, tempo e accuratezza del prodotto. Per queste operazioni si tenga conto di quanto gi detto per il disegno delle sezioni, e si tenga presente che i disegni devono essere lucidati con norme univoche in modo da consentire una certa uniformit nella pubblicazione. Lo stesso vale per le operazioni di lucidatura effettuate a computer con programmi di grafica. sempre pi invalso luso del CAD per la lucidatura (digitalizzazione) dei disegni. Questo uso, diffuso soprattutto a causa della invadenza di operatori con formazione da architetti nel campo archeologico, piuttosto discutibile. I programmi CAD, infatti, essendo nati per la progettazione di nuove realizzazioni e non per la raffigurazioni di oggetti gi esistenti, sono estremamente macchinosi, con comandi complessi e consentono procedure di importazione dellimmagine in formato raster e sua digitalizzazione estremamente imprecisi e lunghi. Limprecisione aumentata proprio dalla ripetitivit dei comandi, che porta (specie nel rilievo archeologico, ma anche nel disegno dei materiali), anche nelloperatore pi esperto, ad una certa tendenza alla semplificazione della raffigurazione. E quindi decisamente preferibile limpiego di programmi di grafica e illustrazione (come Corel Draw! o molti altri), che consentano una pi immediata importazione delle scansioni e lesportazione dei prodotto finito in file vettoriali pi leggeri o in raster dai formati definitivi, pronti per ledizione. A.De Laurenzi INTRODUZIONE AL DISEGNO DELLA CERAMICA ROMANA 17 16 www.cantierenavipisa.it CNAP - MANUALI APPENDICE 1 Un kit di base per il disegno della ceramica - squadra 30/60 (possibilmente con lo zero che parte dallo spigolo) - righello (possibilmente con lo zero che parte dallo spigolo) - calibro ventesimale - ballerina - profilografo - compasso con prolunga - fettuccia di piombo o di alluminio ricotto - plastilina - carta millimetrata - carta da lucido - matita da disegno (2B) - matita morbida (per il ribaltamento, almeno HB) - acetato e marker sottile - un piano di lavoro solido e orizzontale - cerchiometro APPENDICE 2 FINESTRA: PROFILOGRAFO, BALLERINA, CALIBRO Il profilografo (spesso chiamato mimic dal nome di una marca diffusa, fig. 13.1) uno strumento costituito da un corpo centrale che stringe una fitta fila di rebbi paralleli, che possono scorrere separatamente nel senso della lunghezza. Accostando lo strumento ad un oggetto, i rebbi si spostano mantenendo una sorta di impronta del profilo delloggetto. Il calibro a scala ventesimale (fig. 13.4) uno strumento per la misurazione di precisione, che consiste in un due parti principali (dette scala fissa e nonio scorrevole) che scorrono luna contro laltra; empiricamente, la misura presa sui due lati del becco pu agevolmente essere riportata sul disegno. La misura puntuale invece si prende leggendo la prima tacca della scala incisa sul nonio scorrevole (centimetri e millimetri) a cui si somma la lettura della prima tacca del nonio scorrevole che coincide perfettamente con una tacca della scala fissa (decimi e centesimi di millimetro) (alcuni esempi in figg. 13.5-7). La ballerina uno strumento di misura analogo al calibro, ed particolarmente utile per prendere le misure degli spessori (fig. 13.2) nei vasi integri. La fettuccia di piombo o di alluminio ricotto (fig. 13.3) una strisciolina di lamina metallica larga 4-5 millimetri e spessa meno di 1 millimetro, che viene fatta aderire al frammento e ne prende limpronta. presenta alcuna caratteristica utile, baster riportare il solco circolare della base e il bollo, a lato della vista superiore. Il bollo pu essere anche ricalcato su di un supporto trasparente (carta da lucido, acetato), posto direttamente a contatto del vaso. Realizzata la vista dallalto, se ritenute necessarie, si proiettano le due sezioni, una frontale e una laterale. 6 Quasi come la ceramica 6.1 Il disegno del vasellame in vetro Le operazioni per il disegno del vasellame in vetro, a parte le ovvie considerazioni sulla fragilit delloggetto, risultano del tutto analoghe a quelle della ceramica. Convenzionalmente la sezione si campisce in nero, per un motivo eminentemente pratico: talvolta il tratto di sezione standard risulta infatti essere di spessore maggiore di quello delloggetto stesso. Sar comunque necessario osservare attentamente i punti nei quali la pasta stata ripiegata (orlo, piede), per poi rendere evidente lasola e la direzione di ripiegamento. Le variazioni della superficie, le incisioni e le variazioni di colore (nel caso della pasta vitrea), seguono le stesse norme della ceramica, anche per quanto riguarda la ricostruzione (entro i limiti evidenti dati della incertezza dovuta alla mancanza della tornitura). 6.2 Il disegno del vasellame in metallo Per quanto riguarda il vasellame in bronzo, la caratteristiche del disegno sono analoghe a quelle della ceramica. Nel disegnare la sezione, piena, si devono tener conto dei ripiegamenti della lamina, delle saldature e di eventuali ribattini. La superficie originale dei reperti, le sue variazioni e deformazioni sia duso che postdeposizionali si rendono con un leggero puntinato, non potendo essere certi della ricostruzione per rotazione del pezzo, n della intenzionalit o rilevanza di deformazioni o lacune. Il puntinato seguir comunque le norme sulla luce gi esposte. A.De Laurenzi INTRODUZIONE AL DISEGNO DELLA CERAMICA ROMANA 19 18 www.cantierenavipisa.it CNAP - MANUALI Bibliografia di riferimento ADKINS, ADKINS 1989; L. Adkins, R. Adkins, Archaeological Illustration, Cambridge 1989. GIULIANI 1986; C.F. Giuliani, Archeologia Documentazione Grafica, Roma 1986. LEONARDI, PENNELLO 1991; G. Leonardi, G. Pennello, Il disegno archeologico della ceramica, Torino 1991. PENNACCHIONI 2004; M. Pennacchioni, Metodologie e tecniche del disegno archeologico, Firenze 2004. PENNACCHIONI 1970; M. Pennacchioni, Per il disegno dei manufatti litici, Roma 1970. PENNACCHIONI, ANGELOTTI 1971; M. Pennacchioni, M. Angelotti, Rappresentazione grafica di manufatti fittili, Roma 1971. Figura 13 - Strumenti per il disegno. 1) profilografo o MIMIC; 2) ballerina; 3) fettuccia di piombo; 4) calibro ventesimale; esempi di lettura sul calibro: 5) 1 millimetro + 10/20 = 1,5 millimetri; 6) 28 millimetri + 13/20 = 28,65 millimetri; 7) 0 milimetri + 9/20 = 0,45 millimetri (rielaborazione da Pennacchioni 1970) 1 2 3 4 5 6 7 A.De Laurenzi INTRODUZIONE AL DISEGNO DELLA CERAMICA ROMANA 21 20 www.cantierenavipisa.it CNAP - MANUALI