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Corso di formazione per consulenti della coppia e della famiglia

Tesina del 1 anno di corso. Versione del 091106


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Corso di formazione per consulenti della coppia e della famiglia.
Scuola di ologna! accreditata "#CCe$%
Corso di $errara% primo anno% &00'(&009
Tesina di approfondimento di )o*erto $a**ri
#mportanza del linguaggio non(+er*ale
ondeno , adia Polesine! -state &009
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Sommario.
Pag.
0.0 #ntroduzione 0/
0.1 0ue a++ertenze ed una ric1iesta 02
0.& Prefazione con scopo! percorso e mezzi 06
1.0 0efinizioni di comunicazione non +er*ale 12
1.1 3a trasmissione del pensiero 17
1.& 3a comunicazione olfatti+a 1'
1./ 0efinizioni e suddi+isioni 19
2.0 Sistema paralinguistico 20
&.1 Tono &0
&.& $re4uenza &0
&./ )itmo &0
&.2 Silenzio &1
/.0 Sistema Cinestesico &&
/.1 "tteggiamento dello sguardo &&
/.& -spressioni $acciali &/
/./ 5estualit6 &6
/.2 7n approfondimento sulla 5estualit6 di mani e +iso /&
/.2.1 5esti espressi+i //
/.2.& 5esti mimici //
/.2./ 5esti sim*olici //
/.2.2 5esti alternati+i //
/.2.5 Segnali e gesti di accettazione //
/.2.6 Segnali e gesti apotropaici //
/.5 Postura /2
/.5.1 -co posturale /2
/.5.& Segno di legame /5
/.5./ Prossemica /6
2.0 "ptica 21
5.0 #nterconnessioni tra gestualit6 e storia 25
6.0 3a fuga di informazioni non(+er*ali 2'
7.0 Segnali della 8enzogna 29
'.0 Segnali sessuali 5&
9.0 Conclusione 9sempre parziale e sempre pro++isoria:; 55
10.0 i*liografia consultata e riferimenti *i*liografici +ari 56
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0.0 Introduzione
"l termine del primo anno del Corso di formazione per consulenti
della coppia e della famiglia +iene c1iesto ai corsisti di redigere
una tesina di approfondimento su un argomento trattato durante
il corso. 0i fronte a tanti argomenti interessanti e merite+oli di
attenzione! 1o deciso di dedicarmi alla scoperta o a una
ri+isitazione personale di testi concernenti l<interpretazione e
l<ascolto della comunicazione non +er*ale.
Come al solito! la mia = una scelta pragmatica e dettata da fattori
di+ersi e con+ergenti.
a; 3e lingue straniere sono una mia grande e perdurante
passione. #l non +er*ale = essenziale sia in tutte le fasi di
apprendimento c1e nelle +arie situazioni della +ita
4uotidiana.
*; Per il mio +ecc1io la+oro di tecnico trasfertista! tante +olte
mi sono tro+ato a do+er comunicare con operai! facc1ini!
autisti e aiutanti +ari c1e non parla+ano nessuna lingua tra
4uelle da me parlate. #n 4uei casi la comunicazione era
o**ligatoriamente non +er*ale.
c; "ltra passione della mia +ita = il +olo. Per anni sono stato
istruttore di +olo in aliante e il rapporto allie+o(istruttore si
*asa moltissimo sul non +er*ale. Per esempio! il mio
giudizio ultimo e inappella*ile se e 4uando fare effettuare il
primo +olo da solista ad un allie+o si *asa+a sempre e solo
su messaggi non +er*ali! come un tono di +oce! uno
sguardo o da come l<allie+o prende+a posto a *ordo > e io
do+e+o interpretare correttamente tutto 4uanto e su*ito e
senza possi*ilit6 di errore. #n am*ito aeronautico! 4uando si
rice+e una comunicazione radio! il tono della +oce c1e esce
dall<altoparlante! per 4uanto distorto molte +olte fornisce pi?
informazioni rispetto al +er*ale. Per esempio! durante il
primo +olo da solista dei miei allie+i! tutti +ole+ano c1e li
seguissi e parlassi loro per radio anc1e se non a+e+o poi
nulla da dire! ma importante per loro non erano le
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indicazioni c1e a+rei potuto dare e ripete+o cose gi6 ripetute
fino alla nausea e sfinimento! ma era il tono della mia +oce
c1e do+e+a essere calmo! rassicurante! fiducioso e
sorridente. Sorridente@ Si! proprio sorridente perc1A per
radio arri+a anc1e l<espressione facciale. Se non ci credete!
potete domandare conferma ad altri piloti o eB(piloti come
me.
d; "nni addietro 1o fre4uentato un corso di rilassamento e
training autogeno. 7n certo numero di lezioni +erte+a
appunto sulla comunicazione non +er*ale ed era tenuta da
un medico. #l relatore era +alido! l<esposizione era
tecnicamente 4uasi perfetta ed 1a suscitato in me un
grande interesse c1e mi 1a portato a leggere i li*ri di 8orris
e irCen*i1l. " loro +olta 4uesti li*ri mi 1anno portato a
leggere altri testi in un Dprocesso +irtuosoE c1e perdura
tuttora.
e; $acendo passare tutte le cose per la testa! sarei
preoccupato dall<e+entualit6 o prospetti+a di pro+are a
dissertare su cose c1e non capisco. Per esempio sarei
proprio terrorizzato da un<e+entuale costrizione a scri+ere
sui mandala >
Fuindi 4uasi per forza di cose 4uesta mia tesina +erter6 sulla
comunicazione non(+er*ale ed a+r6 continui rimandi o rimpalli tra
le teorie ela*orate da studiosi! cose c1e mi sono realmente
capitate! impressioni personali e pezzi di li*ri. #l tutto condito da
puntini di sospensione e punti interrogati+i.
# testi presi da li*ri e articoli costituiscono l<ossatura portante e gli
elementi di partenza dei +ari paragrafi! le mie osser+azioni e
commenti contri*uiscono al risultato finale.
0.1 Due avvertenze ed una richiesta
3a scelta di utilizzare un carattere cosG grande! il 16! deri+a da
ragioni sia pragmatic1e c1e affetti+e. Ho iniziato 4uesta tesina
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creando un file in DIordE nel mio computer del la+oro per
trasferirci testi +ari e poi aggiunger+i i miei commenti. " 4ueste
operazioni 1o dedicato a*itualmente il tempo dalle 7 alle ' del
mattino e durante la pausa(pranzo 9c1e per me durante alcune
settimane = di+entata la pausa(tesina:;. Poi nel pomeriggio prima
di tornare a casa stampa+o il frutto delle mie fatic1e su carta
riciclata e la rilega+o con una spirale su un fondo di cartoncino
rigido con lo scopo di poterci ancora aggiungere note e appunti a
casa durante la sera o la notte. 3a mattina seguente apporta+o al
file tutte le modific1e scritte a mano a casa durante la sera
precedente! *utta+o +ia la +ecc1ia carta recuperando spirale e
cartoncino ed il ciclo ricomincia+a. 3a scelta di stampare a
grande formato = semplicemente do+uta al calo della mia +ista!
c1e a 51 anni comincia ad essere piuttosto D+istosaE >
Per farla *re+e! dopo alcune settimane di 4uesta procedura! a
la+oro finito mi sono affezionato alla forma grafica di 4uesta
tesina e la propongo cosG come mi = stata fedelmente accanto in
4ueste settimane. Se ne a+essi modificato la forma grafica prima
di stamparla! mi sare**e sem*rato di essere come 4uelle
persone di successo nate e cresciute in un 4uartiere popolare!
c1e dopo a+er fatto i soldi pro+ano +ergogna dei loro +ecc1i
compagni d<infanzia o di la+oro e +orre**ero metterli in giacca e
cra+atta 4uando se li portano in societ6 >
Se non altro! si puJ leggere 4uesta tesina senza occ1iali.
Comun4ue se proprio 4uesto carattere e 4uesto formato non
do+esse piacere! sul file si potre**e sempre impostare tipo di
carattere e grandezza pi? leggi*ile.
Come seconda a++ertenza! faccio notare c1e sono
costituzionalmente pieno di du**i e perplessit6 e sono cosciente
dei miei limiti. Per 4uesto considero anc1e la possi*ilit6 c1e
4uesto la+oro non risponda alle caratteristic1e ric1ieste ad un
la+oro del genere. #n 4uesto caso c1iedo c1e +enga interrotta
su*ito la lettura e di essere contattato 4uanto prima con
indicazioni e consigli su come 4uesto la+oro de+e essere rifatto.
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0.2 Prefazione con scopo, percorso e mezzi
Fuando mi sono messo la prima +olta in +ita mia a scri+ere una
tesi o tesina non sape+o proprio da do+e cominciare e +erso
do+e dirigermi. 8i tro+o a disagio 4uando de+o affrontare cose
c1e non conosco! 4uando ritengo di non essere preparato
oppure 4uando come in 4uesto caso non 1o le idee *en c1iare
su cosa fare e come farlo. 7m*erto -co col suo DCome si fa una
tesi di laureaE = stato prodigo di *uone idee pratic1e! ma non so
dire 4uante sono risultate effetti+amente utilizza*ili in 4uesto mio
scritto.
"nc1e dal punto di +ista strettamente filologico! la semplice
definizione delle parole DtesiE e DtesinaE mi lascia a**astanza
perplesso. Se mi attengo strettamente alla linguistica! DtesiE si
traduce in tedesco! inglese e francese con 0issertation! in
spagnolo con disertaciKn. Secondo il +oca*olario italiano! DtesiE
sare**e un<ipotesi da dimostrare attra+erso una dissertazione.
La mia ipotesi c1e = oggetto di 4uesta mia dissertazione che
vale la pena di dare pi peso al linguaggio non ver!ale. #n
una prima stesura della tesina! la semplice e *re+e frase 4ua
sopra defini+a con una *uona dose di presunzione = lo scopo
finale di 4uesto la+oro. Per la mia formazione tecnica! di pilota e
di traduttore sono stato a*ituato a non esprimere con 4uattro
parole 4uello c1e = *en esprimi*ile con solo tre. Senza
considerare c1e se la 4uarta parola = superflua! allora = anc1e
inutile! e se = inutile allora = anc1e dannosa e 4uindi de+e
essere accuratamente e+itata. 8a mi = stato fatto notare c1e la
mia spiegazione iniziale non era *aste+ole e c1e de+o esprimere
con pi? forza le moti+azioni per le 4uali 1o deciso di approfondire
la conoscenza dei linguaggi non +er*ali! come metto in relazione
4uesto approfondimento col corso e come penso di utilizzare
4ueste conoscenze nel mio e+entuale futuro di consulente.
Paradossalmente! in un Corso *asato anc1e su ascolto! ascolto
costrutti+o e auto(ascolto! mi risulta difficoltoso specificare in
4uale area applicare le conoscenze e+entualmente ac4uisite
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attra+erso di 4uesto la+oro di approfondimento sull<ascolto del
non(+er*ale. Verre**e da dire c1e la conoscenza dei linguaggi
non(+er*ali = propedeutica e importante per tutti gli aspetti e in
tutti gli am*iti della comunicazione tra persone. Se si 1a a c1e
fare in una 4ualsi+oglia maniera e con un 4ualsi+oglia fine con
una persona! = importante c1e si ascolti e si capisca tutto 4uello
c1e 4uesta persona sta esprimendo. 3a conoscenza dei
linguaggi non(+er*ali = *en paragona*ile se non addirittura
superiore alla conoscenza delle lingue straniere ed = essenziale
per tutte le +arie forme ed aspetti della comunicazione umana.
Tra le infinite argomentazioni utilizza*ili per sostenere la
superiorit6 e la maggiore utilit6 pratica del non(+er*ale su altre
tecnic1e di comunicazione! = note+ole 4uella data da -lio Tosc1i
nel suo li*ro. D#n fuga attra+erso l<HimalaLaE! li*ro non
inaspettatamente intro+a*ile e c1e 1o fortunosamente tro+ato
nella sua traduzione in inglese. DMint1 time lucCLE. Tosc1i era un
incursore di marina c1e nel 1921 +enne catturato dagli inglesi e
spedito in un campo di prigionia in #ndia. 0opo otto tentati+i di
fuga Ddi forzaE! Tosc1i si rende conto dell<inutilit6 sia di tentare
una fuga Ddi forzaE c1e di imparare uno o pi? tra le migliaia di
dialetti indiani! ma c1e per passare inosser+ato +ale+a la pena di
concentrarsi sui comportamenti non(+er*ali degli indiani c1e per
+arie ragioni fre4uenta+ano il campo di prigionia o +i+e+ano nelle
+icinanze. 7na +olta appreso a muo+ersi e comportarsi come un
indiano! Tosc1i tenta per la nona +olta la fuga! e da 4ui il titolo
dell<edizione inglese! attra+ersa tutta l<#ndia parlando il meno
possi*ile e raggiunge la li*ert6 a 5oa! allora colonia portog1ese.
Per 4uanto lontana nel tempo! la +icenda di Tosc1i = attuale!
indicati+a e paradigmatica. Tosc1i non raggiunse il suo risultato
nei suoi otto tentati+i Ddi forzaE! *ensG in seguito ad
un<osser+azione atti+a ed alla padronanza del non(+er*ale.
Ci sono *en poc1e pro*a*ilit6 di tro+arsi un giorno rinc1iusi in un
campo di prigionia in un paese straniero nel mezzo di
popolazioni c1e parlano migliaia di lingue e dialetti. 8a anc1e
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stando a casa nostra! tra poco ci ritro+eremo nel mezzo di
popolazioni c1e parlano migliaia di lingue e dialetti e c1e 1anno
anc1e un non(+er*ale di+erso dal nostro:
Mei luog1i pu**lici si +edono spesso cartelloni e a++isi di laurea
di neo(laureati in DScienze della ComunicazioneE. Ci sare**e da
essere curiosi di conoscere 4uanti di costoro conoscano almeno
sufficientemente i meccanismi *asilari della comunicazione non(
+er*ale > ma per e+itare delusioni! arra**iature e dispiaceri
forse sare**e meglio non approfondire troppo l<argomento:
"ncora non mi sono messo seriamente a considerare il mio
e+entuale futuro di consulente perc1A preferisco non creare
aspettati+e *asate su semplici idee o fallaci e ingiustificate
impressioni personali. Tra i poc1i Dpunti fermiE del mio e+entuale
futuro di consulente! so c1e de+o dare molta attenzione e spazio
ad ascolto ed auto(ascolto. Partendo da la+ori di antropologi e
specialisti della materia e con integrazioni personali o di altro
tipo! 4uesta tesina tenta di dimostrare c1e la maggior parte
dell<espressi+it6 umana = non(+er*ale e c1e = impensa*ile per
un consulente famigliare non tenerne conto. 8a = anc1e
impensa*ile c1e anc1e un comune essere umano come me non
ne tenga conto per tutte le +arie occasioni della +ita 4uotidiana.
3a stesura di 4uesta tesina mi ric1iede specificatamente di
c1iarire la mia ipotesi sostenuta! il punto di +ista e la mia
argomentazione personale al di l6 dell<importanza intrinseca
della comunicazione non +er*ale. #o +oglio affermare con forza e
ferma determinazione l<importanza per un futuro consulente
famigliare della conoscenza del non +er*ale e la necessit6 di
conoscere i meccanismi ed i linguaggi non +er*ali.
3<art.0& a; dello statuto "#CCe$! pre+ede espressamente c1e il
consulente attui percorsi centrati su atteggiamenti e tecnic1e di
accoglienza! ascolto e auto ascolto c1e +alorizzino la persona
nella totalit6 delle sue componenti. -**ene! se il 9/N
dell<espressi+it6 umana = non(+er*ale! un consulente non puJ
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certo ignorarla operando solo sul restante 7N e nemmeno
ritenerla una cosa secondaria e degna di poca attenzione. "nzi!
de+e essere un +ero esperto nell<accoglienza.
Ora c1e 1o cercato di definire compiutamente lo scopo finale! mi
resta da descri+ere *re+emente percorso e mezzi.
- I mezzi sono i libri ed i siti che riportati nella bibliografia e
alcune esperienze che ho vissuto e che per varie ragioni sono
riconducibili al soggetto di questa tesina.
- Il percorso si snoda attraverso una esposizione di richiami a
testi confermati e verificati da avvenimenti dei quali sono stato
testimone.
#n anni passati! la scuola dell<o**ligo impone+a agli scolari o
studenti dei la+ori di ricerca c1iamati appunto Dricerc1eE. Fuesti
si limita+ano a tro+are e copiare in *ella(copia pezzi di li*ri o
articoli di giornale disegni o illustrazioni stampate e
assem*la+ano il tutto con un minimo di introduzione e di
conclusione.
"nc1<io a mio tempo sono incappato nelle ricerc1e! ma dopo il
periodo della mia infanzia e della mia scolarizzazione primaria
non 1o proprio mai a+uto modo di incontrare o scontrarmi con
4uello c1e sem*ra essere la sorella maggiore della ricerca. la
tesi. #nfatti! mi sono formato presso scuole tecnic1e do+e al
massimo 1o a+uto a c1e fare con la cugina di ricerca e tesi. la
relazione. Poi le relazioni sono di+entate un elemento essenziale
della mia +ita professionale. Mel corso degli anni sono stato
c1iamato a redigere relazioni di di+erso tipo. relazioni di miei
inter+enti tecnici! relazioni di meeting con clienti! relazioni di
telefonate! relazioni di fiere o corsi di aggiornamento! relazioni!
relazioni! relazioni > ma mai nessuna tesi o tesina.
Oltretutto la prima caratteristica ric1iesta alle relazioni = la
descrizione a(emozionale di fatti! situazioni e collo4ui. Melle
relazioni non c<= spazio per personalismi! commenti! proposte o
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idee. " 4uanto mi = dato di immaginare! la tesi in+ece do+re**e
comprendere le descrizioni tipic1e di una relazione per poi
lasciare spazio a idee! interpretazioni e ipotesi. Cose c1e in
italiano! guarda caso! +engono appunto definite col termine
DtesiE.
Citando il dottor 8assimo Pierpaoli nelle dispense delle sue
lezioni del corso di training autogeno! per i primi 100.000.000
anni della sua e+oluzione l<uomo 1a comunicato solo ed
esclusi+amente utilizzando mezzi non(+er*ali. Pare c1e solo
a**astanza recentemente 950.000 anni fa! c1e non sono poi tanti
per i tempi dell<e+oluzione; la faringe si sia s+iluppata tanto da
consentire ai nostri progenitori di emettere ed articolare fonemi
defini*ili come parole. Per conoscere gli straordinari risultati di
4uesto processo e+oluti+o! *asta accendere il tele+isore e fare
zapping fino a tro+are un talC s1oI con ospiti politici o giornalisti
sporti+i >
Secondo 4uanto scri+e il Fuaderno n.'6 dell<otto*re 1995 de D3e
ScienzeE! la parola sare**e il pi? importante mezzo di
comunicazione a disposizione dell<uomo. #o non 1o ne<
l<esperienza! ne< i mezzi per confutare affermazioni di di+ulgatori
professionali e di illustri studiosi! ma se +olessi scendere in
polemica a+rei 4ualc1e numero dalla mia parte.
#; Per circa 100.000.000 anni la comunicazione umana si =
a++alsa solo di mezzi non(+er*ali e solo recentemente si =
cominciato a parlare 9e se 4uesta e+oluzione 1a a+uto come
risultato i talC(s1oI con politici di cui sopra! i referti medici! le
sentenze dei tri*unali e gli articoli della Dgazzetta dello sportE!
a**iamo proprio *en poco da rallegrarci:;
##; 0a uno studio condotto nel 197& da "l*ert 8e1ra*ian
9PMon(+er*al communicationP; 1a mostrato c1e ciJ c1e +iene
percepito in un messaggio +ocale puJ essere cosG suddi+iso.
8o+imenti del corpo 9soprattutto espressioni facciali; 55N
"spetto +ocale 9Volume! tono! ritmo; /'N
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"spetto +er*ale 9parole; 7N
3<efficacia di un messaggio dipende 4uindi solamente in minima
parte dal significato letterale di ciJ c1e +iene detto! e il modo in
cui 4uesto messaggio +iene percepito = influenzato
pesantemente dai fattori di comunicazione non +er*ale. Se lo
studio fosse corretto e 4uindi solo il 7N delle informazioni
+enissero scam*iate con parole! forse non +arre**e la pena di
dedicare al linguaggio +er*ale tutte le attenzioni delle 4uali gode
e sare**e meglio di+entare +eramente padroni del non(+er*ale.
" proposito di percentuali e con+enienza! un giorno il grande
arnum! il re(in+entore del circo e4uestre cosG come lo
conosciamo! fu rimpro+erato per a+er dedicato tutta la +ita e tutte
le sue energie al mondo del circo 4uando esiste+ano cose *en
pi? importanti. arnum non si scompose e domandJ
all<interlocutore una stima di 4uante fossero in percentuale le
persone intelligenti rispetto al totale. 3<interlocutore azzardJ un
10(15N massimo e arnum replicJ gelido. D"llora +ale la pena di
occuparsi di loro o degli altri@E.
"ddirittura il principe di TalleLrand sostene+a c1e la parola ci =
stata donata per masc1erare i nostri pensieri 93a parole nous a
AtA donnAe pour dAguiser notre pensAe;. "ddirittura fenomenale
il *re+e ed esilarante capitolo su TalleLrand ed i sui rapporti con
la domestica ne D3e +ite degli uomini illustriE di "c1ille
Campanile.
###; Paradossalmente! ma neppure poi tanto! anc1e la
letteratura = piena di esempi sull<efficacia del non(+er*ale
rispetto al +er*ale. Come esempio tra i tanti! si potre**e
prendere 4uesto cele*re sonetto del elli.
#ncontrai Qermatina a Via 3eccosa
un Cardinale drento a un carrozzino!
c1e! si nun fussi stato l<um*rellino
lo piQa+i p<er legno d<una sposa.
" +ermmelo lG! per fa una cosa!
Qe +orzi dun4ue dedic6 un inc1ino!
e messame la mano ar *erettino
piegai er collo e caricai la dosa.
- acciJ la con+ergenza nun ze sperda
in smorfie! ciaggiontai cusG a la lesta.
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RSe piace! -minentissimo! la merda@T
"ppena Su< -minenza se fu accorta
0er comprimento mio! cacciJ la testa
e me fece de sG pi? d<una +orta.
Giuseppe Gioacchino Belli
"i fini di 4uesta tesina = interessante notare come il cardinale in
portantina non a**ia 9per fortuna del elli:; nemmeno sentito la
domanda! ma si sia accontentato del non(+er*ale del poeta.
Come dargli torto! considerando c1e il non(+er*ale costituire**e
*en il 9/N della comunicazione@ Fuante +olte a**iamo fatto
anc1e noi come il cardinale e non a**iamo nemmeno sentito le
parole di c1i ci sta+a di fronte perc1A crede+amo di a+er gi6
capito tutto dalla gestualit6 del nostro interlocutore@ O peggio
ancora. 4uante +olte non a**iamo percepito l<esistenza di un
a*isso tra le parole e l<atteggiamento del nostro interlocutore@ -
4uando la discrepanza l<a**iamo percepita! ci siamo lasciati
con+incere dal 7N di messaggio c1e ci +eni+a +eicolato dalle
parole o dal restante 9/N del non(+er*ale@
7n esempio personale e per me indimentica*ile di dissociazione
tra linguaggio +er*ale e non(+er*ale mi = stato dato da un mio
anziano collega di la+oro originario di Cento. Con lui a fine anni
70< ero a Tripoli di 3i*ia per un inter+ento tecnico di un paio di
mesi. Ci era stata assegnata un<auto e tutti i giorni ci
aspetta+ano i tragitti dall<al*ergo nel centro cittadino alla fa**rica
in zona industriale e +ice+ersa. #l modo di guidare dei li*ici era
spa+entoso e terrorizzante! ma loro si scusa+ano affermando di
a+er imparato dagli italiani. #l mio collega pi? anziano non si =
mai completamente li*erato dalla paura del traffico tripolino! ma
la esorcizza+a con una forma personalissima di grammelot e
situazione ed atteggiamento erano paragona*ile a 4uello di
5ioacc1ino elli col suo cardinale. Tutte le +olte c1e 4ualcuno
non rispetta+a la precedenza! passa+a col rosso o ad uno stop si
appoggia+a al nostro paraurti posteriore ingranando la prima
marcia! accelera+a e solle+a+a la frizione per spingerci a+anti ed
in+itarci a toglierci dai piedi! e**ene il mio collega sorride+a tutto
felice! saluta+a *onariamente e con +oce melliflua e amic1e+ole
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dice+a in dialetto centese 9se si parla in italiano a Tripoli si corre
il risc1io di essere capiti:;. Dan to da catar a do or a not con na
roda sbusa a la curva dlAlbaraza, che po ad dagg mi al crik:E.
Tradotto molto li*eramente! significa. Dmi auguro dal profondo del
cuore di incontrarti una +olta alle due di notte in localit6 Cur+a
dell<"l*erazza mentre sei fermo con un pneumatico *ucato. Poi
ci penso io a darti il criC:E. Precisazione importante. la localit6
detta Cur+a dell<"l*erazza si tro+a +icino a Cento anc1e oggi =
un luogo tran4uillo ed = storicamente deputato ad certo tipo di
incontri perc1A lG nel 192/ = stato assassinato il $ederale
51isellini e nei regolamenti di conti del dopoguerra di+ersa altra
gente = sparita proprio nelle +icinanze. Messuno dei tripolini 1a
mai supposto cosa stesse loro augurando 4uell<omino
+agamente somigliante a -nzo iagi! mite! sorridente e con l<aria
spaesata! e spero proprio per loro c1e non si siano mai +erificate
le condizioni loro augurate perc1A un cric dato in testa con forza
puJ essere una forma di linguaggio non(+er*ale molto efficace e
destinato a lasciare un segno profondo:
#V; Per a+er conferma sull<opportunit6 di conoscere 4ualcosa di
pi? sul non(+er*ale! si potre**e andare al circo a +edere i cloIn
oppure senza muo+ersi da casa na+igare in internet cercando i
film muti di C1arlie C1aplin degli anni &0< del secolo scorso! i file
dei discorsi di "dolf Hitler o gli spezzoni degli spettacoli nei 4uali
0ario $o recita in grammelot.
" proposito di grammelot! C1arlie C1aplin! 0ario $o e Hitler! +ale
la pena di leggere una definizione di grammelot.
Il grammelot uno strumento recitativo che assembla suoni,
onomatopee, parole e fonemi privi di significato in un discorso.
Gli attori utilizzavano e utilizzano il grammelot con il fine di farsi
comprendere anche senza saper articolare frasi di senso
compiuto in una lingua straniera, oppure per mettere in parodia
parlate o personaggi stranieri. !i" che ne risulta una
recitazione fortemente espressiva e iperbolica. Il linguaggio
usato acquisisce inoltre un surplus di espressivit# musicale, in
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grado di comunicare emozioni e suggestioni. $are che questo
artificio recitativo fosse utilizzato da giullari, attori itineranti e
compagnie di comici dell%arte. &etti professionisti dello spettacolo
pare recitassero usando intrecci di lingue e dialetti diversi miste
a parole inventate, affidando alla gestica e alla mimica quel
tessuto connettivo che rendeva la comunicazione possibile a
prescindere dalla lingua parlata dall%uditorio. 'n esempio di
grammelot cinematografico rappresentato dal monologo di
Adenoid ()nkel nel film Il grande dittatore. In tempi pi* recenti
questo filone stato recuperato dal premio +obel per la
letteratura ,--. &ario /o, che lo ha valorizzato nuovamente,
come ad esempio nell%opera 0istero buffo.
1.0 Definizioni di comunicazione non ver!ale
"desso si puJ dare una prima definizione del linguaggio non
+er*ale. Tra le tante possi*ili! 1o scelto la del sito della S."ndreI
7ni+ersitL! ma la traduzione non = letterale e ci sono alcune
piccole modific1e o aggiunte.
Secondo gli studi della S."ndreI 7ni+ersitL! la comunicazione
non +er*ale riguarda 4uell<insieme di stimoli non +er*ali nella
comunicazione c1e sono prodotti dalla fonte 9emittente; e
dall<uso c1e luiUlei ne fanno nell<am*iente e c1e 1anno un
messaggio potenziale per l<emittente ed il rice+ente. #n *re+e si
tratta della emissione ed della ricezione di messaggi in un certo
numero di modi c1e +anno aldil6 dei codici +er*ali 9parole;.
Fuesti messaggi possono essere sia intenzionali c1e non(
intenzionali. 8olti degli emittenti e dei rice+enti non sono
coscienti di 4uesto. 3a comunicazione non +er*ale include! ma
non si limita! a.
( #l +olume di 4uanto detto
( Sfumature +ocali
( #ntonazione
( Pause e silenzi
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( Scelta delle parole e della sintassi
( Suoni 9paralinguaggio;
( Prossimit6
( "**igliamento
( Postura
( 5estualit6
( -spressione facciale
( #o sguardo
( #l contatto +isi+o
( #l tatto e il toccare
( Odore
#n senso pi? generale! ci sono due categorie(*ase del linguaggio
non(+er*ale.
a; linguaggio non(+er*ale prodotto dal corpo e
*; linguaggio non(+er*ale prodotto da un contesto pi? ampio
9spazio! tempo! silenzio;
Perc1A = cosG importante la comunicazione non(+er*ale@ Perc1A
principalmente si tratta di uno degli aspetti(c1ia+e della
comunicazione! specialmente importante in contesti culturali di
alto li+ello. 3a comunicazione non(+er*ale ricopre un<ampia
gamma di funzioni.
( si puJ usare per ripetere i messaggi +er*ali 9per esempio il
guardare in una direzione mentre si danno indicazioni su come
andarci;
( = spesso usata per sottolineare e confermare i messaggi
+er*ali 9per esempio! il tono +er*ale puJ indicare il reale
significato di ciascuna parola;
( puJ completare i messaggi +er*ali! ma anc1e contraddirli. Per
esempio! un segno di assenso col capo rinforza un messaggio
positi+o! mentre una Dstrizzatina d<occ1ioE puJ contraddire un
simultaneo messaggio +er*ale.
( PuJ anc1e fungere da regolazione delle interazioni. #ndicazioni
non(+er*ali possono essere c1iari segnali a 4uando altre
persone do+re**ero prendere la parola o do+re**ero e+itare di
prenderla.
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( PuJ essere un sostitutoUsurrogato del linguaggio +er*ale
9specialmente 4uando 4uesto = limitato da rumore! interruzioni
o altri distur*i;! per esempio un dito alle la**ra indica la
ric1iesta di silenzio e un inc1ino indica appro+azione o
consenso.
0a notare le implicazioni del pro+er*io inglese. D3e azioni
parlano pi? forte delle paroleE 9"ctions speaC louder t1an Iords;.
#n pratica! 4uesto pro+er*io sottolinea l<importanza della
comunicazione non(+er*ale nelle situazioni di inter(culturalit6. -
pro*a*ilmente le differenze nell<am*ito della comunicazione non(
+er*ale si trasformano e portano a difficolt6 comunicati+e.
"nc1e se ci sono migliaia di testi scientifici di autori importanti e
di studiosi c1e offrono definizioni pi? specific1e e pertinenti! =
apprezza*ile la capacit6 di sintesi di 4uesta definizione.
1a comunicazione non verbale quella parte della
comunicazione che comprende tutti gli aspetti di uno scambio
comunicativo non concernenti il livello puramente semantico del
messaggio, ossia il significato letterale delle parole che
compongono il messaggio stesso.
1a visione comune tende a considerare questo tipo di
comunicazione come universalmente comprensibile, al punto da
poter trascendere le barriere linguistiche. In effetti, i meccanismi
dai quali scaturisce la comunicazione non verbale sono assai
simili in tutte le culture, ma ogni cultura tende a rielaborare in
maniera differente i messaggi non verbali.
Prima di affrontare gli argomenti c1e costituiscono il cuore di
4uesta tesina! de+o fare due importanti di+agazioni. la prima per
escludere l<esistenza un<ipotetica e impro*a*ile forma di
comunicazione Dcer+elloticaE e la seconda su un modo di
comunicare del 4uale ci si rende sempre meno conto > ma c1e
si sente:
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1.1 La trasmissione del pensiero
8i sento in do+ere di fare almeno un accenno a 4uesto
argomento c1e non compari+a nei miei progetti iniziali. Se
esistesse! la trasmissione del pensiero a+re**e tutti i re4uisiti per
comparire in una tesina sui linguaggi non(+er*ali. "nzi do+re**e
essere proprio in cima alla lista dei mezzi di comunicazione c1e
non usano le parole: 8a l<uomo non sem*ra in grado di utilizzare
4uesto tipo di comunicazione! pur ammesso c1e esista. Ogni
+olta c1e pratic1iamo un<atti+it6 di pensiero! emettiamo onde
elettromagnetic1e c1e si diffondono nell<aria 9come un telefono
portatile;! il pro*lema = c1e non siamo in grado di decodificarle.
Solo alcuni sostengono di a+ere una capacit6 innata di
interpretare il pensiero altrui! ma la 4uasi totalit6 delle persone
nemmeno sostiene di essere in grado di farlo. Se capita certe
+olte di a+ere come l<impressione di essere come Dc1iamatiE da
altre persone! si tratta di fenomeni *asati solo sull<auto(
suggestione e non dimostra*ili scientificamente. 0al punto di
+ista scientifico! di 4uesto processo di emissione del pensiero
non ne conosciamo i meccanismi e nemmeno sapremmo
controllare l<emissione di onde elettromagnetic1e. " discolpa
nostra incredulit6 e per lasciare uno spiraglio aperto a studi e
s+iluppi futuri! possiamo ricordare c1e siamo solo capaci di
utilizzare circa un 4uinto della nostra capacit6 cere*rale.
Mel suo DViaggio nel mondo del paranormaleE! Piero "ngela
spiega i principali ostacoli ad una possi*ile trasmissione del
pensiero umano.
( Per propagarsi! le onde cere*rali elettromagnetic1e 1anno
*isogno di una temperatura di &00 V C sottozero e
( "nc1e in caso di temperature ultra(si*eriane! il raggio di
azione delle onde non sem*ra essere maggiore di 4ualc1e
metro.
"nc1e ammesso c1e in una 4ualc1e maniera di potessero
superare 4uesti pro*lemi e si potessero emettere a comando e
rice+ere decodificando le onde cere*rali! non ne +erre**e fuori
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nulla di *uono. - 4ui il pro*lema sem*ra non essere al momento
supera*ile perc1A ogni essere umano 1a il cer+ello collegato in
maniera di+ersa attra+erso miliardi di sinapsi. )ecentemente
di+ersi studi 1anno dimostrato c1e 4uesti percorsi cere*rali sono
modifica*ili! ma fino a 4uando non fossero effetti+amente
modificati! il rice+ente si tro+ere**e come ad utilizzare la pianta
di Parigi per muo+ersi nel centro di )oma >
1.2 La comunicazione olfattiva
Mel cer+ello umano esiste una grossa area c1e +a dal *ul*o
olfatti+o all<ippocampo! sede della sensazione olfatti+a.
Mell<uomo moderno 4uesto mezzo di comunicazione e di
conoscenza dell<am*iente esterno = andato +ia +ia riducendosi.
0o+e+a in+ece essere *en presente nell<uomo primiti+o in grado
di fiutare la preda e di inseguirne le tracce. Venendo meno
4uesta esigenza primaria! in seguito a condizionamenti sociali! =
+enuto meno l<utilizzazione dell<olfatto. Mell<arco di cin4ue milioni
di anni! le scimmie si erano diffuse in tutte le foreste e a+e+ano
s+iluppato le *asi per +edere ed affrontare il mondo. Ogni
mutamento rientra+a in un complesso di mutamenti correlati! in
un modello e+oluti+o in +ia di formazione. #l senso dell<olfatto
perdette parte della sua importanza. "ll<inizio del secolo scorso! i
ricercatori attri*ui+ano tale declino all<impossi*ilit6 lasciare o
seguire una traccia olfatti+a *en netta tra gli al*eri% e pertanto i
primati ar*oricoli non pote+ano utilizzare il senso dell<olfatto per
indi+iduare piste direzionali e continue nel frammentato contesto
di foglie! rami e spazi +uoti tra il fogliame. 8a le cose non stanno
esattamente cosG perc1A i primati! e altre specie ar*oricole!
lasciano tracce e definiscono confini territoriali urinando in luog1i
strategici. #noltre sanno distinguere l<amico dal nemico in *ase
all<odore. 8a il senso dell<olfatto assunse una posizione
secondaria in confronto a 4uello della +ista. 3e scimmie non
1anno pi? il muso tondo e canino delle proto scimmie. #l ner+o
olfatti+o! c1e porta i messaggi dal naso al cer+ello! diminuG di
diametro come si deduce dalle misurazioni effettuate nel tempo e
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comparati+e dei fori situati nella parte nasale del cranio
attra+erso i 4uali passano i ner+i.
Mei cani e gatti possiamo +edere un esempio di come l<uomo
primiti+o usasse l<olfatto. l<indagine principale del mondo esterno
a++iene appunto attra+erso l<olfatto. #n+ece nell<uomo moderno la
funzione olfatti+a inconscia = limitata alla conoscenza ed alla
sfera sessuale. 3<uomo = in grado di captare i ferormoni!
sostanze aromatic1e a+enti un<azione di stimolo e ric1iamo
sessuale e c1e sono emesse soprattutto dalle g1iandole
sudoripare di collo! ascelle e inguine.
3a relazione odore(stimolo sessuale = *en conosciuta dai
produttori di profumo c1e accanto a profumi *asati su essenze
floreali 9*ergamotto! rosa! +ioletta! la+anda etc.; a scarsa azione
sessuogenica! producono profumi ad alto ric1iamo sessuale. i
cosiddetti profumi di *osco o musc1iati c1e contengono estratti
di musc1io di *osco mescolato con urine e feci di animali
sel+atici. #l risultato finale sono odori simili ai ferormoni c1e
attra+erso il *ul*o olfatti+o stimolano i desideri sessuali
dell<uomo. #l meccanismo non differisce da 4uello usato dalle
coppie di cani c1e durante i preliminari si annusano a +icenda le
parti intime.
1." Definizioni e suddivisioni
- dopo 4uest<intermezzo tra il cer+ellotico e l<odoroso! ora
torniamo alle descrizioni prese da li*ri. MellWam*ito delle scienze
della comunicazione la comunicazione non +er*ale +iene
suddi+isa in 4uattro componenti.
Sistema paralinguistico
Sistema cinesico
Prossemica
"ptica
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3a descrizione = 4uanto mai DdottaE e completa. $orse =
addirittura troppo completa e troppo accurata. Personalmente
tro+o difficile sta*ilire o anc1e solo capire do+e finire**e una
componente e do+e iniziere**e l<altra e +edo con occ1io
a**astanza perplesso la Dmania di catalogazioneE c1e sem*ra
per+adere studiosi e di+ulgatori.
2.0 Sistema paralinguistico
0etto anc1e 2istema vocale non verbale! indica lWinsieme dei
suoni emessi nella comunicazione +er*ale! indipendentemente
dal significato delle parole. #l sistema paralinguistico =
caratterizzato da di+ersi aspetti.
2.1 #ono
#l tono +iene influenzato da fattori fisiologici 9et6! costituzione
fisica;! e dal contesto. una persona di ele+ato li+ello sociale c1e
si tro+a a parlare con una di li+ello sociale pi? *asso tender6 ad
a+ere un tono di +oce pi? gra+e.
2.2 $re%uenza
"nc1e in 4uesto caso lWaspetto sociale 1a una forte influenza. un
sottoposto c1e si tro+a a parlare con un superiore tender6 ad
a+ere una fre4uenza di +oce pi? *assa rispetto al normale.
2." &itmo
#l ritmo dato ad un discorso conferisce maggiore o minore
autore+olezza alle parole pronunciate. parlare ad un ritmo lento!
inserendo delle pause tra una frase e lWaltra! d6 un tono di
solennit6 a ciJ c1e si dice% al contrario parlare ad un ritmo
ele+ato attri*uisce poca importanza alle parole pronunciate.
MellWanalisi del ritmo nel sistema paralinguistico +6 considerata
lWimportanza delle pause! c1e +engono distinte in pause +uote e
pause piene. 3e pause +uote rappresentano il silenzio tra una
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frase e lWaltra! 4uelle piene le tipic1e interiezioni 9come PmmmP!
P*e1P; pri+e di significato +er*ale! inserite tra una frase e lWaltra.
2.' Silenzio
Paradossalmente anc1e il silenzio rappresenta una forma di
comunicazione nel sistema paralinguistico e le sue
caratteristic1e possono essere fortemente am*i+alenti. il silenzio
tra due innamorati 1a o++iamente un significato molto di+erso
rispetto al silenzio tra due persone c1e si ignorano. 8a anc1e in
4uesto caso gli aspetti sociali e gerarc1ici 1anno una parte
fondamentale. un professore c1e parla alla classe o un ufficiale
c1e si ri+olge alle truppe parleranno nel generale silenzio!
considerato una forma di rispetto per il ruolo ricoperto dalla
persona c1e parla.
Per 4uanto riguarda il +alore e l<espressi+it6 del silenzio! mi
sento di fare una grossa di+agazione e di citare lo scrittore c1e
preferisco nel suo li*ro c1e mi piace di pi?. "ntoine de Saint(
-BupArL in DTerra degli uominiE. 0e Saint -BupArL scri+e delle
sue a++enture di +olo! e non solo! tra $rancia e deserto del
Sa1ara +erso il 19/0. St(-B descri+e l<atmosfera respirata sopra
il +ecc1io auto*us c1e a ore antelucane lo porta+a dal suo
alloggio fino in aeroporto dal 4uale di lG a poco si sare**e le+ato
in +olo per trattare Dda pari a pariE coi drag1i custodi delle nu+ole
di tempesta. Mel *uio precedente l<al*a! l<auto*us si ferma+a a
raccogliere funzionari doganali! direttori e tra+et mezzo(
addormentati c1e sali+ano! saluta+ano con un grugnito! si
sede+ano e si addormenta+ano definiti+amente. St(-B scri+e di
come in 4uell<auto*us con un dialogo di non pi? di 10 parole
+enne a sapere della morte di un suo collega! il pilota 3Acri+ain!
uno dei tanti colleg1i piloti c1e presero congedo dal mondo in
una notte di tempesta o in giorno di ne**ia. "lla salita di un
funzionario! dopo i saluti a *ase di grugniti mentre 4uesti si sta+a
sedendo! arri+J una +oce dal *uio in fondo all<auto*us. D3Acri+ain
non = atterrato! stanotte! a Casa*lancaE. #l funzionario
scuotendosi dal suo pre(sonno e con uno sforzo per mostrarsi
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zelante replicJ con un. Da1! non = riuscito a passare@ 1a fatto
dietro(front@E. "l c1e la +oce dal fondo dell<auto*us replicJ con
un semplice DnoE seguito dal silenzio. - man mano c1e i secondi
passa+ano! fu c1iaro a tutti c1e il pilota 3Acri+ain non sare**e
pi? atterrato mai pi? in nessun luogo! per l<eternit6.
Sempre St.-B in DVolo di notteE racconta di un altro incidente
aereo con la morte di un pilota. St(-B scri+e c1e Di suoi compagni
non fecero 4uasi commenti perc1A una grande fraternit6 li
dispensa+a dalle paroleE. #o c1e sono eB(pilota e c1e mi sono
tro+ato in una situazione identica conosco *ene il significato di
4uesta frase ed il +alore e l<espressi+it6 del silenzio in certe
circostanze tristi.
".0 Sistema cinesico
#l sistema cinesico comprende tutti gli atti comunicati+i espressi
dai mo+imenti del corpo. Per D5estiE intendiamo. espressioni
facciali% mo+imenti delle gam*e! del tronco! del *acino! della
testa e degli occ1i c1e ri+elano emozioni e regolano lWinterazione
+er*ale.
".1 (tteggiamento dello sguardo
#n primo luogo +anno considerati i mo+imenti oculari. il contatto
+isi+o tra due persone 1a una pluralit6 di significati! dal
comunicare interesse al gesto di sfida. 3Waspetto sociale ed il
contesto influenzano anc1e 4uesto aspetto. una persona! in una
situazione di disagio! tender6 pi? facilmente del solito ad
a**assare lo sguardo.
Fuando due persone si incontrano! i loro occ1i +engono in
contatto. Me risulta una complicata serie di mo+imenti oculari! il
cui studio puJ ri+elare moltissimo su loro rapporto. Mel caso di
due innamorati! si tro+ano modelli di comportamento molto
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interessanti. Se sono timidi! passano molto tempo a non
guardarsi! fissando un punto esterno. Se uno dei due = meno
timido fa Dgli occ1i da pecoraE 9rimane un po< di timidezza per
ri+olgere gli occ1i completamente +erso l<altro;. Se in+ece =
audace fissa lungamente dentro gli occ1i dell<altro. egli non
pote+a staccare gli occ1i da lei > continua+a a guardarla > o
almeno cosG si dice:
Se non domina l<amore! *ensG la posizione sociale! puJ
succedere c1e direttore con+oc1i l<impiegato c1e 1a commesso
una sciocc1ezza. 4uest<ultimo cerca di s+iare lo sguardo girando
gli occ1i o+un4ue! mentre il direttore minaccioso gli punta gli
occ1i addosso come per dire. Dattento c1e ti tengo d<occ1io:E ..
ed = esattamente 4uello c1e fa:
-sistono dun4ue due tipi di sguardo. il guardare e il non
guardare c1e esprimono tre emozioni principali. amore! ra**ia!
paura. -sistono poi tutta una serie di atteggiamenti sociali.
".2 )spressioni facciali
#l nostro +olto A una macc1ina estremamente sofisticata e
complessa c1e 1a come funzione primaria 4uella di comunicare
delle emozioni. #l primo studioso c1e 1a posto l<accento sul
+alore emoti+o delle espressioni facciali = stato C1arles 0arIin!
l<ideatore della teoria dell<e+oluzione.
Fuesto *iologo sostene+a c1e molte delle espressioni facciali!
delle emozioni! fossero state selezionate per ragioni di
adattamento all<am*iente cio= ser+issero a comunicare 4ualcosa
riguardante lo stato interno di una persona c1e! senza *isogno di
parole! trasmette agli altri come si sente in 4uel momento. triste!
felice! timoroso e +ia dicendo. Tutto ciJ 1a un +alore sul piano
personale e sociale. "d esempio la paura = unWemozione c1e
segnala in genere un pericolo! e 4uindi = utile comunicarla ad
altri mem*ri della stessa specie.
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"ttorno alla met6 del secolo scorso! le osser+azioni di 0arIin
sono state approfondite e s+iluppate dallo psicologo americano
Paul -Cman. -Cman studiJ a lungo le relazioni tra i +ari gruppi di
persone +i+enti negli 7S" e passJ anc1e alcuni anni in una
riser+a indiana. 0a 4uesto tipo di approccio e interessi! si
capisce come a**ia fatto ad occuparsi dei linguaggi non +er*ali.
-Cman 1a esaminato migliaia di espressioni facciali e 1a
ela*orato un modello scientifico per la loro interpretazione. 5li
atteggiamenti del +olto osser+ati da 4uesto ricercatore anc1e
all<interno di culture molto di+erse. Per esempio anc1e in un
gruppo della Muo+a 5uinea! di cultura primiti+a! le espressioni
facciali c1e gli indi+idui esi*iscono 4uando pro+ano un<emozione
sono identic1e a 4uelle mostrate da c1i +i+e nel mondo
occidentale.
Si = cosG appurato c1e la mimica di ra**ia! disgusto! felicit6!
tristezza! paura e sorpresa sono uguali dappertutto.
Pro*a*ilmente! puntualizza -Cman! si tratta di comportamenti
c1e 1anno radici *iologic1e e c1e 4uindi non 1anno *isogno di
essere appresi per manifestarsi.
5razie agli studi sulle espressioni facciali = stato possi*ile
arri+are a una descrizione particolareggiata di 4uesta mimica!
accorgendoci c1e puJ essere estremamente complessa e
raffinata% alle +olte! nel giro di poc1i secondi! possono
DaffacciarsiE sul +olto delle PposeP di cui! normalmente! ci si
accorge a malapena dato c1e sono estremamente *re+i.
#n altri casi! le emozioni possono dare luogo a delle espressioni
soffocate% in cui! l<atteggiamento della faccia +iene ini*ito e
4uindi si osser+a solo un D*randelloE della mimica. 3e espressioni
del +olto sono spesso complesse e am*igue% 4uesto accade
soprattutto perc1A pro+engono da un sistema duplice! +olontario
e in+olontario! capace di mentire e di dire la +erit6% a +olte!
contemporaneamente.
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3e espressioni +ere! sentite! atti+ano il mo+imento spontaneo di
alcune regioni muscolari del +olto% = possi*ile simularle! ma in
modo! in genere! non con+incente.
Fuelle false in+ece sono intenzionali e comportano l<innesco
+olontario di una Dmasc1eraE. ser+ono! in 4uesto caso! a
nascondere ciJ c1e si pro+a +eramente o a mostrare 4ualcosa
c1e non si sente. Fuesta affermazione di -Cman mi ricorda la
mia terza Drelazione emozionaleE del primo anno di corso c1e 1a
a+uto come detonatore e soggetto un<atti+azione c1iamata
Dpassa la masc1eraE. 0opo a+er letta la mia relazione! $iorenza
1a espresso l<intenzione di cam*iare il nome dell<atti+azione in
Dpassa 4uello c1e 1ai dentroE. - io non a+e+o ancora sentito
nominare -Cman e i suoi studi:
#n linea di massima! = pi? facile fingere emozioni positi+e c1e
negati+e. la maggior parte delle persone tro+a infatti molto
complicato imparare a muo+ere +olontariamente i muscoli c1e
sono necessari per fingere realisticamente dolore e paura%
mentre A pi? facile assumere lWatteggiamento della ra**ia e del
disgusto. "nc1e 4uesta affermazione tro+a conferma in 4ualcosa
di +issuto direttamente. "nni fa! dietro al *ancone di un *ar 1o
+isto un cartello con 4uesta scritta spiritosa.
$accia arra**iata. 65 muscoli impegnati
$accia sorridente. 19 muscoli impegnati
"nc1e solo per economia. sorridete:
Ora mi rendo conto c1e il cartello a+e+a ragione anc1e dal punto
strettamente scientifico e tecnico.

Mel suo li*ro! I 3olti della 0enzogna! -Cman elenca almeno tre
c1ia+i di lettura per sta*ilire c1e un<espressione non sia genuina
e sincera. asimmetria dell<espressione nei due lati del +olto!
scelta s*agliata dei tempi di innesco e DdisinnescoE della mimica
facciale! errata collocazione dell<espressione nell<interazione.
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( Asimmetria. in un<espressione facciale asimmetrica! le stesse
azioni compaiono identic1e nelle due met6 del +iso! ma sono pi?
intense su un lato rispetto all<altro. 7na spiegazione di 4uesto
fatto risiedere**e nel fatto c1e lWemisfero cere*rale destro sia pi?
specializzato del sinistro nell<ela*orazione delle emozioni. dato
c1e lWemisfero destro controlla gran parte dei muscoli della met6
sinistra del +iso e il sinistro 4uelli della met6 destra! le emozioni
osser+ano con maggiore intensit6 sulla parte DmancinaE del +olto.
Se al contrario! = il lato destro a mostrare un certo atteggiamento
in modo pi? marcato! possiamo presumere c1e l<emozione non
sia sentita da++ero.
( 4empo. 3e espressioni DtirateE 9c1e durano! cio= pi? di 10
secondi; sono pro*a*ilmente false perc1= la mimica c1e esprime
emozioni autentic1e non resta sul +iso pi? di 4ualc1e secondo.
Se la sorpresa = genuina! poi! tutti i tempi! di attacco e di stacco!
sono *re+issimi. in genere si tratta di 4ualc1e secondo.
( !ollocazione nel discorso. Se 4ualcuno finge di arra**iarsi e
dice ad esempio Pti metterei le mani addossoP% per accertare c1e
la minaccia sia +era! do**iamo fare attenzione alla mimica. se i
segni di collera nell<espressione facciale +engono dopo le parole!
la persona non = poi cosG adirata come +orre**e far credere.
Come regola! +ale lWassunto c1e le espressioni del +iso non
sincronizzate coi mo+imenti del corpo costituiscono pro*a*ili
indizi di falso.
"." *estualit+
3a cinesica riguarda i mo+imenti prodotti da una parte del corpo.
gli esempi di cinesica pi? noti sono i PgestiP! ma appartegono a
4uesta classe anc1e i mo+imenti del collo! del tronco! del naso
9es. un arricciamento;! della *occa! dei piedi 9ad esempio!
pestarsi i piedi! artigliare le dita! solle+are i talloni! ecc;.! delle
dita o delle gam*e! degli occ1i.
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uona parte dei mo+imenti cinesici sono in+olontari e legati
allWemozione c1e si pro+a al momento% altri accompagnano il
discorso! lo sostituiscono! lo completano. come disegnare
nellWaria una siluette di una donna formosa o! nel puntualizzare
4ualcosa! fare un gesto simile allWOX! muo+endo la mano in
+erticale.
"lcuni comportamenti cinesici 1anno la funzione di regolare il
flusso della con+ersazione% indicano al locutore di ampliare
4uanto dice! di cam*iare discorso! di ripetere! di affrettarsi! di
passare la parola! ecc.
"d esempio! lWinterlocutore puJ annuire e in 4uesto modo da
dimostrazione al parlante di essere seguito! se perJ fa lo stesso
gesto +elocemente e ripetutamente A come se gli dicesse
Pmuo+iti c1e +oglio prendere il mio turno di con+ersazioneP%
spesso in 4uesto caso! per limare lWeffetto della sollecitazione ad
affrettarsi! lWascoltatore fa spesso contemporaneamente un
sorriso. 3a ric1iesta di prendere il turno di con+ersazione puJ
essere indicata anc1e da altri comportamenti. prendere fiato!
guardare in modo prolungato il locutore! sc1iudere le la**ra e
produrre suoni +ocali! spostare il *usto in a+anti! solle+are un
dito! ecc.
CWA una stretta relazione tra certi comportamenti cinesici e il
modo di parlare% inoltre! 4uesti segnali! detti regolatori! sono
accompagnati da espressioni +ocali! detti tratti prosodici! c1e
riproducono il messaggio prodotto con il gesto. ad es. se si alza il
tono! le palpe*re! la mano o la testa si solle+ano. # mo+imenti di
conclusione e le +ariazioni tonali di conclusione si modificano
nello stesso senso. cosG.
( C1i parla a**assa il tono e un segmento del corpo al termine di
una domanda.
( #l locutore aumenta il tono e solle+a una parte del corpo al
termine di una domanda.
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( Mel pronunciare una se4uenza di frasi! il parlante tiene in
tensione una parte del corpo 9ad es. il tronco; e tono ad uno
stesso li+ello finc1A non 1a concluso la prima frase del discorso.
7na se4uenza coordinata di frasi 9detti tecnicamente PenunciatiP;
costituisce per lo psicologo "l*ert Sc1eflen un $unto 1inguistico.
nel realizzare un Punto! la testa! gli occ1i +engono mantenuti in
una data posizione fino a c1e lWespressione +er*ale non A
completata% il +olto A diretto +erso lWascoltatore e la +oce A
proiettata +erso 4uestWultimo. #n 4uesto modo! la comunicazione
c1e definisce la durata del punto! ser+e anc1e a selezionare
lWascoltatore% se esistono pi? ascoltatori la testa non A tenuta
rigida! ma oscilla lateralmente come una specie di faro. Fuando
c1i parla 1a terminato lWunit6! a**assa la testa o gli occ1i o le
mani o puJ giungerle in grem*o.
3e unit6 puntuali sono raccolte in insiemi pi? ampi. c1iamati
Posizioni% una posizione A unWunit6 comunicati+a c1e contempla
pi? atti+it6 simultanee. ad esempio! c1i parla orienta il corpo
intero +erso lWascoltatore e! mentre fa 4uesto puJ contrassegnare
le unit6 puntuali con mo+imenti di mani! occ1i e testa% nello
stesso tempo puJ orientare le gam*e in modo da includere
nellWinterazione una terza persona. 3a Posizione A mantenuta
finc1A il discorso non +iene completato. se c1i parla +iene
interrotto mentre intende dire 4ualcosa in genere manterra
inalterata la posizione del suo corpo indicando cosG lWintenzione
di riprendere il discorso.
5li atteggiamenti descritti possono anticipare lWintenzione di
parlare. 3a direzione dello sguardo A modificata in relazione alla
struttura della con+ersazione. ad esempio.
( Si alza lo sguardo *re+emente nelle pause grammaticali
( "l completamento delle espressioni si da unWocc1iata
prolungata
( come gi6 detto! si possono a**assare gli occ1i al
completamento di una frase.
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8entre il terzo comportamento A un puro gesto di regolazione! i
primi due ser+ono a c1i parla anc1e per accertarsi c1e
lWascoltatore lo segua. Fuesti comportamenti non sono
intenzionali e! pur se appresi! in una con+ersazione se ne puJ
percepire lWassenza! ma generalmente non si prende atto della
loro presenza.
Tornando ad un discorso pi? generale! definiamo 4uali sono le
categorie in cui sono suddi+isi i segnali cinesici. Per farlo ci si
puJ affidiare alla classificazione messa a punto da due studiosi
sul comportamento cinesico! Paul -Cman e -riC $riesen. Paul
-Cman li ric1iama nel suo D# +olti della menzogna.5
Fuesti ricercatori propongono cin4ue categorie.
1; )m!lemi%
&; Illustratori%
/; (ffect,displa- 9dimostratori di emozioni;%
2; &egolatori%
5; (dattatori 9autoUeteroUoggetto(adattatori;.
"nalizziamo 4uindi in dettaglio ogni categoria.
3a prima! 4uella degli )m!lemi definisce atti non +er*ali c1e
1anno una traduzione +er*ale immediata! conosciuta e condi+isa
dai mem*ri di un gruppo! di una classe! di una cultura. 1anno un
significato concordato.
Solitamente la loro funzione = di ripetere! sostituire! il discorso
c1e accompagnano. 5li em*lemi possono prendere il posto delle
parole 4ualora non si riesca a parlare a causa del rumore! dalla
distanza! da condizioni organic1e 9mutismo; o dalle con+enzioni
9ad es. nel gioco dei DmimiE;.
5li em*lemi sono prodotti consape+olmente e costituiscono uno
sforzo intenzionale e deli*erato di comunicare. Fuesti gesti sono
appresi nell<am*ito di una data cultura% a 4uesta classe
appartengono il gesto di fare le corna! il *attere la tempia per
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indicare c1e 4ualcuno A PtoccoP! il ruotare lWindice nella guancia
per esprimere lWidea di un ci*o particolarmente gustoso e cosG
+ia. 0al momento c1e si tratta di gesti appresi in un dato am*ito
culturale! *isogna fare molta attenzione 4uando si usa un gesto
codificato in un paese di+erso dal proprio. ad esempio! il gesto
pressoc1A uni+ersale dellWOX potre**e suscitare le ire del suo
destinatario. infatti! in certe culture significa Psei omosessuale:P
# *esti Illustratori sono direttamente collegati al discorso e
ser+ono ad illustrare ciJ c1e +iene detto. solitamente +engono
prodotti in contemporaneit6 con il discorso.
Possiamo distinguere sei tipi di illustratori.
( *acc1ette. si tratta di mo+imenti c1e *attono il tempo!
accentuando e enfatizzando particolari parole o frasi%
( mo+imenti ideografici. sono segnali c1e indicano la direzione
del pensiero 9ad esempio! muo+ere la mano da+anti alla fronte
per esprimere l<idea di essere storditi;
( mo+imenti deiettici. indicano 4ualcosa o 4ualcuno c1e si tro+a
da+anti o attorno a noi% un gesto deiettico A puntare con lWindice
4ualcosa su cui +ogliamo ric1iamare lWattenzione o c1e A oggetto
del nostro discorso
( mo+imenti spaziali. descri+ono una relazione spaziale%cosG nel
descri+ere la dinamica di un incidente potremmo far s*attere
da+anti a noi la punta delle dita tenute unite per rappresentare la
collisone delle automo*ili.
( mo+imenti cinematografici. sono mo+imenti c1e illustrano
un<azione del corpo% ad esempio! per esprimere lWidea di a+ere
respinto 4ualcuno possiamo rappresentalo portando
effetti+amente le mani da+anti a noi e facendo come se stessimo
spingendo
( mo+imenti pittografici. delineano una sil1ouette di ciJ a cui ci si
sta riferendo 9ad esempio! 4uando si traccia una linea cur+a c1e
+a dalla *ase dello sterno al *acino per indicare una persona
so+rappeso;.
5li illustratori sono prodotti in modo consape+ole e intenzionale e
sono solitamente informati+i! nel senso c1e forniscono un
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significato decodificato condi+iso e collegato all<espressione
+er*ale.
5li affect,displa- 9o dimostratori di emozioni; sono mo+imenti
dei muscoli facciali e corporei in associazione alle emozioni
primarie come Sorpresa! Paura! Collera! 0isgusto! Tristezza e
$elicit6.
Mumerose ricerc1e 1anno comun4ue dimostrato c1e le
espressioni del +iso comunicano in modo efficace ciJ c1e la
persona pro+a in 4uel momento% mentre i mo+imenti del corpo
fanno capire 4uant<= l<intensit6 dell<emozione. -< possi*ile! e
anc1e semplice! controllare consape+olmente l<espressione
facciale. non sempre! 4uindi! = una fonte attendi*ile di
informazioni sullo stato emoti+o% = molto pi? difficile! in+ece!
controllare gli affect(displaL corporei.
5li affect(displaL possono essere collegati al comportamento
+er*ale ripetendo! 4ualificando o contraddicendo un<emozione
espressa +er*almente.
# &egolatori sono azioni c1e mantengono e regolano l<alternarsi
dei turni di con+ersazione 9cio= dei momenti in cui si prende o si
passa la parola; nella con+ersazione. # regolatori sono eseguiti in
maniera inconsape+ole e a*ituale! secondo delle regole apprese
anc1<esse in modo inconscio.
5li (dattatori sono l<ultima categoria proposta da -Cman e
$riesen. 5li autori ipotizzano c1e tali mo+imenti siano stati
appresi originariamente come sforzo di adattamento per
soddisfare *isogni psic1ici o fisici o per esprimere emozioni atte
a mantenere o s+iluppare contatti personali. Mell<adulto 4uesti
comportamenti sono messi in atto in forma stilizzata e parziale.
"lcuni adattatori sono appresi con lWesperienza persona. per
4uesto moti+o i significati collegati sono idiosincratici! cio=
estremamente personali. l<esecuzione degli adattatori% 4uesti
stimoli sono riconduci*ili ai moti+i! alle circostanze! 5li adattatori
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sono inconsci! legati all<a*itudine e pri+i di intenzioni
comunicati+e.
Si possono distinguere tre sottocategorie. gli DautoadattatoriE! gli
DeteroadattatoriE e gli DoggettoadattatoriE. 5li DautoadattatoriE
sono mo+imenti prodotti sul proprio corpo% un adattatore molto
noto = il portare la mano alla *occa. 5li DeteroadattatoriE sono
eterodiretti! cio= sono indirizzati +erso un<altra persona. 5li
DoggettoadattatoriE riguardano un<azione prodotta su oggetti a
portata di mano.
".' .n approfondimento sulla *estualit+ delle mani e viso
Vale la pena di approfondire ancora o +edere da un altro punto di
+ista la gestualit6! in primo luogo 4uella c1e si riferisce alle mani.
3a gestualit6 manuale puJ essere un<utile sottolineatura delle
parole! e 4uindi rafforzarne il significato! ma anc1e fornire una
c1ia+e di lettura difforme dal significato del messaggio espresso
+er*almente. "nc1e in 4uesto senso +6 considerata la difformit6
interpretati+a c1e le di+erse culture danno ai +ari gesti. ad
esempio in ulgaria lo scuotimento laterale del capo! c1e in
4uasi tutte le culture significa DMoE! 1a esattamente il significato
opposto% in #ng1ilterra! il gesto della mano con indice e medio
alzati col palmo della mano ri+olto +erso il corpo! c1e in altre
parti del mondo potre**e essere identificato col segno della
+ittoria! 1a il significato di una gra+e offesa.
-sistono circa una cin4uantina di categoria di gesti! ma ne
+edremo solo alcuni come esempio.
".'.1 *esti espressivi
Sono azioni *iologic1e comuni a 4uasi tutti gli uomini ed anc1e
ad alcuni animali. Sono soprattutto espressioni facciali c1e
esprimono tutta una serie di segnali non +er*ali o rappresentanti
+eri e propri stati d<animo. Oppure sono gesti naturali in genere
spontanei e c1e non 1anno relazione con la locomozione. sorrisi!
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*ronci! smorfie! ammiccamenti etc. > 1anno il solo scopo di
comunicare un sentimento o uno stato.
".'.2 *esti mimici
#l soggetto tenta di imitare un oggetto o un<azione tale da
risultare comprensi*ile anc1e a c1i non l<1a mai +isto. -sempi.
mangiare! *ere! fumare! sparare. " 4uesto genere appartiene
anc1e la mimica sociale! cio= il fare la faccia adatta ad ogni
occasione.
".'." *esti sim!olici
Ci si allontana dall<e+idenza dei gesti mimici in 4uanto indicano
una 4ualit6 astratta c1e non 1a e4ui+alente nel mondo degli
oggetti e dei mo+imenti. -sempio. 4uando per indicare la
stupidit6 si *atte l<indice contro la tempia! non si fa altro c1e
ric1iamare l<attenzione sul cer+ello. Per poi rendere il gesto pi?
incisi+o si gira la punta dell<indice per indicare c1e il soggetto =
anc1e s+itato. #l gesto tipicamente italiano di fare le corna si rif6
alle corna del toro! ma il gesto = sim*olico e per spiegarlo si
do+re**e scoprire il legame fra i tori ed il tradimento sessuale.
".'.' *esti alternativi
8olti gesti per un solo significato. se per esempio due uomini
+edono passare per strada una *ella ragazza! 4uesti 1anno molti
gesti a disposizione per esprimere il proprio apprezzamento.
".'./ Segnali e gesti di accettazione
Segnano il tempo! il ritmo dei pensieri espressi in parole. #l ruolo
essenziale consiste nell<indicare i punti d<enfasi del nostro
discorso! sono parte integrante della nostra espressione +er*ale
al punto c1e e a +olte gesticoliamo anc1e al telefono. 3e mani di
c1i parla non stanno mai ferme e il soggetto sem*ra dirigere in
maniera inconsci la musica delle proprie parole.
".'.0 Segnali e gesti apotropaici
0i effetto a +olte opposto ai segnali e gesti di accettazione! ma a
loro a**astanza +icini come modalit6 operati+e stanno i Segnali
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e gesti apotropaici. #l termine DapotropaicoE deri+a dal greco e
significa appunto. Dc1e allontanaE. Fuindi in 4uesto modo si
definisce un gesto o segnale di rifiuto . Fuelli c1e come me non
1anno studiato il greco! li c1iamano con un termine meno dotto
ma pi? comprensi*ile. DscongiuriE. " parte Dle cornaE o altri gesti
+olgari e +olontari! esiste una +astissima gamma di gesti e
segnali in+olontari e 4uasi automatici di 4uesta categoria.
"./ Postura
"ltro elemento del sistema cinesico = la postura. "nc1e in 4uesto
caso gli elementi sociali e di contesto 1anno grande importanza!
tal+olta identificando con precisione la posizione corretta da
mantenere in una data circostanza 9i militari sull<attenti di fronte
ad un superiore;! tal+olta in maniera meno codificata ma
comun4ue necessaria 9una postura corretta e dignitosa di un
alunno in classe di fronte al professore;.
Studiare 4uindi la gestualit6 = entrare nel mondo istinti+o c1e
l<uomo moderno cerca di nascondere! contemporaneamente fare
un +iaggio attra+erso le stratificazioni della storia di una
popolazione. Spesso l<uomo si concentra talmente sulla
comunicazione +er*ale da dimenticare il controllo dei mo+imenti
del suo corpo c1e parlano in+ece un linguaggio pi? istinti+o e
ata+ico. 3a filosofia! la scienza dun4ue non 1anno del tutto
sostituito l<azione animale.
"./.1 )co posturale
5eneralmente 4uando due amici si incontrano o discorrono in
maniera ed am*iente informale! assumono atteggiamenti simili.
3e posizioni dei loro corpi tendono a di+entare ancora pi? simili!
lo fanno in maniera inconscia! = una naturale esi*izione di
cameratismo. #l corpo trasmette un messaggio silenzioso ma
c1iaro. sono come te. Fuando siete in compagnia di un amico o
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di un<amica! potete anc1e tentare un piccolo esperimento.
cam*iate la +ostra postura ogni poc1i minuti ed osser+ate come
il +ostro amico U la +ostra amica modifica la sua. #o l<1o fatto e
sono rimasto sorpreso:
"./.2 Segno di legame
Y una 4ualun4ue azione c1e indica un rapporto personale. Per
esempio. due persone c1e +anno a *raccetto! la stessa
+icinanza fisica! la +ecc1ietta c1e +iene aiutata ad attra+ersare la
strada! oggetti condi+isi! il legame con marito defunto
rappresentato dal +estito nero della +edo+a. - c1e dire delle
torme di tifosi tutti +estiti con i colori di s4uadre le cui +icende
non portano loro nessun effetto o *eneficio concreto oltre agli
sfottJ da ar Sport@
7n particolare segno di legame = 4uello c1e ci lega a oggetti di
propriet6 altrui o c1e ai nostri occ1i sostituiscono
metaforicamente un<altra persona. - 4ui racconto un episodio
riguardante la mia tradizione orale famigliare.
8ia madre si = sposata gio+ane ed = entrata in casa di mio
padre do+e a*ita+a ancora mio nonno paterno! anziano e
+edo+o. Fuando tra loro si +erifica+ano dei contrasti! mia madre
non pote+a rispondere o litigare con mio nonno! ma a+e+a una
sua tecnica particolare di affrontare il pro*lema. 8ia madre
aspetta+a c1e il nonno uscisse di casa! poi prende+a un cappello
orsalino c1e era carissimo al nonno e lo calpesta+a dicendogli
tutto 4uello c1e a+re**e +oluto dire al nonno. Poi lo puli+a
accuratamente e lo rimette+a al suo posto > #o 1o sempre riso a
sentire 4uesta storia! ma adesso forse la capisco di pi? e riesco
a non +ederla come un semplice episodio folcloristico *ensG
come la dimostrazione pratica di un forte segno di legame. Per
anni dopo la morte del nonno! il suo orsalino 1a mantenuto la
sua posizione nell<attaccapanni dell<ingresso come a significare
la sua perdurante presenza con noi.
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"./." Prossemica
3<aspetto prossemico della comunicazione analizza i messaggi
in+iati con l<occupazione dello spazio. Con prossemica si
definisce la distanza interpersonale e i rapporti spaziali tra le
persone e lWam*iente. Fueste cose giocano un ruolo
fondamentale nel sentirsi a proprio agio o a disagio in una certa
situazione.
-dIard Hall! lWantropologo c1e 1a coniato il termine prossemica!
nel suo DT1e 1idden dimensionE definisce 4uesta disciplina Plo
studio di come l%uomo struttura inconsciamente i microspazi - le
distanze tra gli uomini mentre conducono le transazioni
quotidiane, l%organizzazione dello spazio nella propria casa e
negli altri edifici e infine la struttura delle sue citt#.P
#n effetti! come gli animali a**iamo un nostro territorio e lo
sta*iliamo in ogni luogo in cui ci tro+iamo. da casa nostra! al
nostro ufficio! al nostro *anco a scuola o alla nostra scri+ania sul
la+oro fino al compartimento sul treno o allo spazio c1e circonda
l<om*rellone 4uando siamo in spiaggia.
3a territorialit6 un meccanismo istinti+o c1e negli animali
consente la regolazione della diffusione della popolazione e della
densit6 di insediamento. #l territorio assume per lWanimale un
luogo sicuro! tanto A +ero c1e unWanimale c1e a**ia perso il
proprio territorio A pi? +ulnera*ile ai predatori. Parallelamente!
nelle dispute tra animali della stessa specie per il possesso di un
territorio 1a in genere la meglio il possessore del territorio. 3o
stesso a++iene anc1e per l<essere umano% si sa! ad esempio!
c1e una s4uadra di calcio c1e gioc1i in casa appaia sempre pi?
temi*ile c1e se giocasse sul terreno a++ersario.
5li animali mostrano! 4uando un altro animale si a++icina ad una
certa distanza! un comportamento di fuga. 4uesta distanza A
detta D0istanza di $ugaE e +aria da specie a specie. per un
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antilope A di mezzo c1ilometro% per una lucertola! meno di due
metri. 3Wanimale! se puJ e+ita il confronto! per lo meno fin
4uando 1a uno spazio sufficiente. oltre una certa distanza detta
DCriticaE! perJ! procede allWattacco del nemico o dellWin+asore.
"lla stregua degli animali anc1e lWuomo 1a un 4ualcosa di
assimila*ile alla 0istanza di $uga e a 4uella Critica% la reazione
umana a una +iolazione dello spazio personale A perJ pi?
contenuta e alle +olte non da luogo nemmeno allWazione.
3a distanza in *ase alla 4uale lWuomo regola i rapporti
interpersonali A detta DSpazio VitaleE o DProssemicoE. potremmo
rappresentarcela come una *olla di sapone c1e ci a++olge. Ogni
+iolazione dello spazio +itale! c1e nella nostra cultura si estende
in ogni direzione per circa 70 cm. ( 1 metro! porta ad un aumento
dello stato di tensione. Come dire c1e ogni tentati+o di entrare
nella *olla! pro+oca una pressione c1e +iene a++ertita come
fastidiosa o sgrade+ole. Fuesto possiamo +erificarlo! 4uando
siamo in am*ienti affollati! in cui lo spazio prossemico si riduce!
al punto di arri+are al contatto fisico% in 4uel caso! sopportiamo di
essere messi Dal muroE% non cosG se 4ualcuno ci si a++icina
troppo 4uando c<= Dspazio da +endereE:
#n modo analogo! se entriamo in un treno! non andiamo nel
primo scompartimento c1e tro+iamo! ma andiamo a cercarcene
uno li*ero. se ci tro+iamo gi6 nello scompartimento possiamo
compiere atti c1e dissuadano gli altri ad entrare o a sedersi
+icino a noi. "d esempio! mettendoci in piedi e ro+istare nei
*agagli sulle cappelliere proprio al momento in cui treno sosta
nelle stazioni! oppure disseminando *orse e +aligie su tutti i posti
disponi*ili.
"nc1e a ta+ola esprimiamo lWistinto del possesso territoriale%
senza accorgercene! di+idiamo il ta+olo in due met6. Se
4ualcuno! ad esempio! *e+e e nel poggiare il *icc1iere! lo mette
nella nostra ipotetica met6! a++ertiamo un senso di stizza.
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Tornando al concetto di spazio prossemico! +a precisato c1e la
P*ollaP non = sferica. infatti! una +iolazione prossemica fatta sul
fianco crea meno tensione di una fatta faccia a faccia! o per
alcuni! se eseguita da dietro. 3a *olla 1a! in definiti+a! i contorni
irregolari.
#noltre! lo spazio prossemico personale +aria da cultura a cultura.
= molto ridotto nei popoli dei paesi caldi come per gli ara*i! in cui
arri+a 4uasi al contatto fisico. Y in+ece! molto ampia nei paesi
freddi 9ad es. tra gli inglesi = di circa & metri;% da 4uesta di+ersit6!
nascono dei pro*lemi nei rapporti interetnici% lWuno puJ tro+are
lWaltro appiccicoso e il secondo ritenere il primo freddo.
#l modo nel 4uale le persone tendono a disporsi in una
determinata situazione! apparentemente casuale! = in realt6
codificato da regole *en precise. Ognuno di noi tende a
suddi+idere lo spazio c1e ci circonda in 4uattro zone principali.
Zona intima 9da 0 a 50 centimetri;
Zona personale 9da 50 cm ad 1 metro;
Zona sociale 9da 1 m a / o 2 m;
Zona pu**lica 9oltre i 2 m;
3a zona intima =! come facilmente intui*ile! 4uella con accesso
pi? ristretto. di norma +engono accettati senza disagio al suo
interno solo alcuni familiari stretti e il partner. 7n ingresso di altre
persone esterne a 4uesto ristretto nucleo di DammessiE all<interno
della zona intima +iene percepita come una in+asione c1e
pro+oca un disagio! +aria*ile a seconda del soggetto. Come
conferma di 4uesto *asti pensare alla situazione di im*arazzo
c1e si pro+a 4uando siamo costretti ad ammettere nella nostra
zona intima soggetti estranei! ad esempio in ascensore!
sull<auto*us o in ospedale% la conseguenza di 4uesta situazione
= un tentati+o di mostrare l<in+olontariet6 della nostra Din+asioneE!
4uindi si tende ad irrigidirsi e a non incrociare lo sguardo con le
altre persone.
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3a zona personale = meno ristretta. +i sono ammessi familiari
meno stretti! amici! colleg1i. #n 4uesta zona si possono s+olgere
comunicazioni informali! il +olume della +oce puJ essere
mantenuto *asso e la distanza = comun4ue sufficientemente
limitata da consentire di cogliere nel dettaglio espressioni e
mo+imenti degli interlocutori.
3a zona sociale = 4uell<area in cui s+olgiamo tutte le atti+it6 c1e
pre+edono interazione con persone sconosciute o poco
conosciute. " 4uesta distanza 9come detto da 1 a / o 2 metri; =
possi*ile cogliere interamente o 4uasi la figura dell<interlocutore!
cosa c1e ci permette di controllarlo per capire meglio le sue
intenzioni. Y anc1e la zona nella 4uale si s+olgono gli incontri di
tipo formale! ad esempio un incontro di affari.
3a zona pu!!lica = 4uella delle occasioni ufficiali. un comizio!
una conferenza! una lezione uni+ersitaria. #n 4uesto caso la
distanza tra c1i parla e c1i ascolta = relati+amente ele+ata e
generalmente codificata. Y caratterizzata da una forte
asimmetria tra i partecipanti alla comunicazione. generalmente
una sola persona parla! mentre tutte le altre ascoltano.
Fuando le persone si a++icinano l<una all<altro! modificano tutto il
loro comportamento% cosG si riducono gli sguardi! la +oce si fa pi?
*assa e de*ole e gradatamente spariscono le gesticolazioni e
aumentano i contatti fisici.
3a Percezione prossemica si ri*alta nei rapporti intimi. #nfatti
+iene +issuto con piacere un a++icinamento e con sofferenza un
allontanamento. Se il mio partner ad una festa mantiene le
distanze e parla con tutti! trascurandomi! lo +i+o come un rifiuto.
-W per riproporre lWunione c1e coniugi! fidanzati o parenti stretti!
costretti a tenersi a distanza dalle circostanze! si scam*iano
sguardi! 4ualc1e parola e a +olte! fugge+oli contatti. "lle +olte! si
assiste nel caso di legami stretti al comportamento di partner
c1e! pur distanti! producono allWunisono e inconsape+olmente!
+ariazioni di postura e mo+imenti sincronici ad esempio
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nellWannuire% inoltre! possono tendere mani e gam*e lWuno +erso
lWaltro o tenere le mani scostate come se si tenessero per mano.
3o status di un indi+iduo influenza la dimensione della zona
personale. tanto pi? ele+ata = la posizione sociale o la+orati+a!
tanto pi? ampia sar6 la sua sfera prossemica. #noltre dirigenti e
graduati dellWesercito spesso si arrogano il diritto di +iolare la
distanza intima dei propri su*ordinati.
3a distanza prossemica = influenzata da di+ersi fattori.
( etnici! di temperamento 9una persona estro+ersa +iola pi?
facilmente lo spazio prossemico di una intro+ersa;%
( dallo stato dWanimo 9un indi+iduo ner+oso o furioso mostra di
tollerare meno degli altri la +iolazione dello spazio
personale% un depresso puJ anc1e non percepirla;!
( dalla storia personale. se una donna 1a su*ito uno stupro!
puJ di+entare particolarmente suscetti*ile allWa++icinamento
di un uomo.
7n altro fattore c1e indice sulla percezione della distanza
interpersonale A il sesso. 7na donna gradisce meglio un
a++icinamento frontale e meno se 4ualcuno le si approssima da
lato% per un uomo in+ece = l<esatto contrario.
7n am*iente particolarmente opprimente e minaccioso rende le
persone pi? circospette e aggressi+e 4uando 4ualcuno si
a++icina loro. #n un esperimento sui carcerati A stato dimostrato
come gli indi+idui +iolenti a**iano un ampio spazio prossemico
attorno! circa tre +olte di pi? rispetto ai prigionieri non +iolenti% per
altro! 4uesti ultimi! mostrano un aumento della percezione
prossemica posteriore. 4uesto perc1A! come A stato confermato
dagli stessi reclusi! temono un attacco fisico o omosessuale da
tergo.
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'.0 (ptica
3<aptica = costituita dai messaggi comunicati+i espressi tramite
contatto fisico. "nc1e in 4uesto caso si passa da forme
comunicati+e codificate 9la stretta di mano! il *acio sulle guance
come saluto ad amici e parenti;! ad altre di natura pi? spontanea
9un a**raccio! una pacca sulla spalla;.
3<aptica = un campo nel 4uale le differenze culturali ri+estono un
ruolo cruciale. ad esempio la 4uantit6 di contatto fisico presente
nei rapporti interpersonali fra le persone di cultura sud(europea
+erre**e considerata come una +iolenta forma di in+adenza dai
popoli nord(europei.
#l contatto fisico ri+este un ruolo primario nella +ita sociale% alla
nascita = il senso pi? s+iluppato e contri*uisce in maniera
determinante allo e+oluzione del pensiero! del cer+ello e allo
s+iluppo dei legami interpersonali. Mel primo anno di +ita! poi! la
sua presenza o la sua assenza giocano un ruolo c1ia+e per
imparare a comunicare% inoltre! la fre4uenza con cui si = tenuti in
*raccio! coccolati! accarezzati dopo la nascita consente al
neonato di s+iluppare il senso dello spazio e del tempo! proprio
in conseguenza delle ripetute separazioni e contatti con c1i si
prende cura di lui.
#l contatto! rile+a lo psicologo americano Step1en T1aLer non
solo = la forma di comunicazione pi? primiti+a! ma anc1e la pi?
intensa e immediata. 0all<altro lato! = anc1e il modo di
comunicare in cui siamo pi? cauti! timidi e circospetti e do+e
a**iamo pi? pudori e ritrosie.
5i6 Sigmund $reud negli anni &0< del secolo scorso a+e+a intuito
il +alore del contatto% in 6#ni*izione! sintomo e angoscia5 scri+e
infatti. 6 [>\ il toccare! il contatto corporeo rappresenta la meta
immediata sia dell<in+estimento oggettuale aggressi+o! sia di
4uello amoroso. 3<-ros +uole il contatto poic1A tende all<unione!
all<a*olizione delle *arriere spaziali tra l<#o e l<oggetto amato. 8a
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anc1e la distruzione [>\ presuppone necessariamente il contatto
corporeo! la manualit6.
Proprio per confermare ed oltrepassare 4uanto affermato da
$reud! si puJ ricordare una cosa curiosa anc1e se tragica. Mei
lager nazisti! le esecuzioni di massa e le operazioni pi? *iec1e e
degradanti non erano s+olte da tedesc1i! *ensG erano
demandate a colla*orazionisti di +aria pro+enienza come ucraini!
polacc1i! russi! e*rei! *altici e appartenenti a minoranze +arie.
Fuesto atteggiamento da parte dei tedesc1i puJ essere letto
come il desiderio di Dnon sporcarsi nemmeno le maniE con degli
esseri ritenuti inferiori e neanc1e degni di essere ammazzati
direttamente > esiste un segno non(+er*ale di rifiuto pi? netto e
totale di 4uesto@
7n tempo si pensa+a c1e il toccare fosse in grado di trasmettere
solo un atteggiamento positi+o o negati+o. Ora! grazie agli studi
portati a+anti da 8att1eI S. Hertenstein! professore associato di
psicologia sperimentale presso il Touc1 and -motion 3a* della
0ePauI 7ni+ersitL! con l<aiuto delle colla*oratrici )ac1el Holmes
and 8argaret 8cCulloug1! = stato accertato c1e il modo di
toccare esprime emozioni *en precise. Hertenstein 1a scoperto
c1e attra+erso il tatto si puJ parlare un linguaggio efficace ed
articolato. "ncora pi? promettente e stupefacente! il tatto
oltrepassa e ignora linee di demarcazione culturale ed =
condi+iso da perfetti estranei. Hertenstein ] Co. 1anno condotto i
loro esperimenti negli Stati 7niti! in Spagna e in PaCistan.
3e Dca+ieE sono state *endate e di+ise in diadi con un
comunicatore 9o encoder; ed un rice+ente 9o decoder;. "l
comunicatore +eni+a c1iesto di toccare il rice+ente comunicando
una certa sensazione definita 9come ra**ia! paura! tristezza!
disgusto amore! gratitudine o +icinanza(solidariet6;! poi +eni+a
c1iesto al rice+ente cosa effetti+amente a+esse percepito.
#l li+ello di accuratezza della comunicazione era completamente
s+incolato da come la diade era formata! intesa come masc1io(
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masc1io! masc1io(femmina! femmina(masc1io e femmina(
femmina. "ncora pi? interessante notare come comunicatori e
rice+enti non si conoscessero tra di loro e c1e appartenessero a
gruppi culturali o etnici di+ersi e c1e il tocco durasse non pi? di 5
9cin4ue; secondi. Melle comunicazione attra+erso il tatto! 4ueste
coppie di estranei silenziosi e *endati raggiunge+ano percentuali
di successo dal 50 al 7'. di media
Toccare = senza du**io l<aspetto non +er*ale pi? uni+ersale
nelle interazioni interpersonali. "nc1e la reazione al contatto
dipende da come! 4uando e do+e uno +enga toccato. Ci sono poi
molto differenze culturali al riguardo. Mella cultura occidentale!
uomini e donne toccano in modo di+ersi. il sesso forte tende ad
usare forme pi? formali di contatto come la stretta di mano o una
pacca sulla spalla! mentre le donne sono pi? sciolte! spigliate e
cordiali nel loro modo di toccare e spesso trasmettono messaggi
affetti+i o di conforto in 4uesto modo. # modi di toccare sono
di+ersi perc1= possiamo farlo con la mano! con le *raccia! la
*occa! le gam*e! le ginocc1ia! i piedi o con il corpo intero. Se
fatto con le mani possiamo accarezzare! lisciare! massaggiare!
pizzicare! stringere! spingere! ecc.
Certe parti del corpo 9le mani! le *raccia e le spalle; possono
essere toccate sia da conoscenti c1e da estranei senza c1e
4uesto +enga +issuto in modo sgrade+ole o in+adente. Per
contro la testa! il collo! il tronco! le gam*e e i piedi sono
tipicamente delle zone ta*?. Solo partner o genitori 1anno li*ero
accesso al corpo rispetti+amente del partner e del *am*ino.
Ci sono! inoltre! regioni del corpo c1e sono toccate dal padre!
altre dalla madre e altre ancora da amici dello stesso sesso o del
sesso opposto.
Maturalmente! oltre c1e toccare gli altri! possiamo accarezzare!
stringere o manipolare parti del nostro corpo. spesso 4ueste
forme di auto(contatto si osser+ano 4uando siamo a disagio! gi?
di corda o ci sentiamo confusi e incerti sul da farsi in una data
situazione. #n 4uesti casi possiamo accarezzare ripetutamente
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una parte del corpo! girare ner+osamente un anello sul dito!
stropicciarci le dita e cosG +ia.
"nc1e 4ui conta il sesso di c1i si tocca. le donne sono pi? inclini
ad accarezzarsi e estendono il contatto al corpo intero. 5li
uomini in+ece 1anno contatti pi? rudi! +igorosi e pri+ilegianti le
mani e si limitano a toccare il retro del collo! il torace o le cosce.
3<antropologo 8Lc1ael "rgLle nel li*ro D#l Corpo e il suo
3inguaggioE efferma c1e Dil toccare sem*ra a+ere un significato
originario di accresciuta intimit6! ed esso pro+oca un incremento
dell<eccitazione emoti+a5. Con 4ueste parole ricalca in parte
un<osser+azione di $reud! il 4uale ne 6#l motto di spirito e le sue
relazioni con l<#nconscioE scri+e c1e il toccamento = Dfonte di
piacere da un lato e [>.\ afflusso di nuo+o eccitamento dall<altro.
Mumerose ricerc1e a+re**ero pro+ato 4uesto effetto stimolante
del contatto fisico% si constatato ad esempio! c1e essere sfiorati
da un commesso di un supermercato c1e attira la nostra
attenzione su un prodotto in offerta o ci propone una
degustazione rende molto pi? pro*a*ile c1e lo si assecondi o
c1e le cameriere c1e! nel portare il conto! tocc1ino la mano del
cliente rice+ono pi? mance e pi? sostanziose.
0allWaltro lato il contatto puJ essere anc1e molto rassicurante e
a+ere un effetto calmante. #n una ricerca A stato esaminato come
reagisce il cer+ello 4uando 4ualcuno ci tiene per mano in
condizioni di tensione. 3Wesperimento! condotto alla 7ni+ersitL of
Virginia negli Stati 7niti! consiste+a nel monitoraggio del cer+ello
delle partecipanti femminili 4uando +eni+ano sottoposte ad una
moderata situazione di stress 9in 4uesto caso! si tratta+a della
somministrazione di un leggera scossa elettrica;. 3e donne
pote+ano tro+arsi in una delle seguenti condizioni. a+e+ano con
sA il marito c1e stringe+a loro la mano. Oppure! se la mano
+eni+a tenuta da uno sconosciuto e infine pote+a essere del tutto
sole.
3Wesito 1a dato dimostrazione c1e stringendo la mano di
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4ualcuno! diminuisce lWatti+it6 delle aree del cer+ello c1e si
coin+olte nella percezione e nella reazione a situazioni di
minaccia% inoltre! il rilascio degli ormoni dello stress nelle donne
confortate dal partner era di gran lunga inferiore a 4uello delle
altre partecipanti. 3Weffetto era molto pi? significati+o 4uando il
contatto a++eni+a con il proprio partner.
Mel &00/ lo psicologo Xaren 5reIen della Sc1ool of 8edicine
della 7ni+ersitL of Mort1 Carolina(C1apel Hill condusse degli
studi con lo scopo di +erificare l<effetto sulla salute dei contatti
fisici ed affettuosit6. Fuesti studi 1anno dimostrato c1e un
contatto fisico tra partner puJ rendere pi? sereno c1i de+e
affrontare una situazione im*arazzante. MellWesperimento +eni+a
c1iesto ad alcuni partecipanti di rimanere +icini al partner!
parlandogli! tenendolo per mano e a**racciandolo. "ltri
partecipanti per contro rimane+ano isolati. Tutti poi +eni+ano
sottoposti a un piccolo stress. parlare in pu**lico. 8entre lo
face+ano +eni+a presa loro la pressione e +eni+ano misurate le
pulsazioni. Si A cosG constatato c1e c1i era stato PcoccolatoP dal
compagno o dalla compagna a+e+a una pressione e un *attito
cardiaco pi? *assi.
/.0 Interconnessioni tra gestualit+ e storia
3asciando per un attimo da parte gli esperimenti americani e
a++icinandoci a luog1i di nostra a*ituale residenza! torniamo a
definire ancora la comunicazione gestuale. Per importanza! dopo
la parola la gestualit6 = il mezzo di comunicare pi? utilizzato
dall<uomo! con la differenza c1e la parola = sempre espressione
di una ela*orazione mentale +olontaria! mentre la gestualit6 puJ
anc1e essere +olontaria! ma pi? spesso = in+olontaria. Y
senz<altro la forma di comunicazione pi? antica dell<uomo! c1e
all<inizio! comunica+a solo con gesti! seguiti da suoni scomposti!
c1e una +olta organizzatisi 1anno dato origine alla parola.
Fuesto tipo di comunicazione = primaria e il pi? delle +olte
in+olontaria ed = 4uindi un sistema prezioso di studio
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dell<etologia umana! della +ita istinti+a ed ancestrale c1e l<uomo
moderno! pur portando con se! 1a dimenticato o addirittura
cercato di nascondere. #l *am*ino sordomuto s+ilupper6
inconsciamente e istinti+amente una maggiore gestualit6.
#l professore di anatomia del mio medico di famiglia sc1erzando
sostene+a c1e per *en comprendere l<anatomia dei && piccoli
muscoli facciali *isogna a+ere a disposizione il cada+ere in un
napoletano. asta infatti pensare alle espressioni mimic1e di
TotJ o di -duardo 0e $ilippo per renderci conto c1e con un gesto
della faccia si possono comunicare interi pensieri. 5li italiani in
genere 1anno un +iso molto comunicati+o e un<ampia gestualit6
a differenza! per esempio dei popoli nordici c1e 1anno spesso
+olti inespressi+i e pri+i di mimica. Tutto 4uesto 1a una ragione
*iologica ma soprattutto storica. #l nostro genoma sta*ilisce la
disposizione! la rappresentazione! il tono etc. dei nostri muscoli
facciali! il fenotipo 9impianto del genoma con l<am*iente; puJ
modificare il genoma.
7na famosa *arzelletta ritannica domanda come si potre**e
rendere muto un italiano. 3a risposta 1a due finali concomitanti.
gli si legano le mani o gliele si tagliano. #ndipendentemente dal
li+ello di trucolenza di c1i racconta 4ueste tristi amenit6! *isogna
riconoscere un fondo di +erosimiglianza perc1A gli italiani
gesticolano molto di pi? dei figli di "l*ione ed altri popoli nordici.
Me D3a nascita dell<uomoE! So1n Pfeiffer sostiene c1e la
dipendenza dell<uomo dai suoi geni non = identica a 4uella degli
animali. Secondo Pfeifer! l<uomo apprende e trasmette! insieme
coi geni! anc1e la conoscenza accumulata da una generazione
all<altra e costruisce i suoi ripari! i suoi utensili e le sue armi in
misura sempre crescente con il suo stesso am*iente.
Maturalmente i geni continuano ad operare in lui! come del resto
l<apprendimento puJ assumere un<importanza rile+ante presso
gli altri animali. 0opo tutto! egli eredita il suo cer+ello ed e
4uesto! pi? di ogni altra cosa! c1e fa di lui un uomo. 8a la
differenza = c1e nell<uso mondo l<apprendimento e la tradizione
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1anno una note+ole importanza perc1A l<e+oluzione culturale
predomina rispetto all<e+oluzione genetica. - 4uesto tipo di
e+oluzione risale a tempi relati+amente recenti. Mei tempi in cui
gli ominidi +i+e+ano nella sa+ana! i nostri progenitori erano
ancora creature relati+amente genetic1e! nel senso c1e
l<ereditariet6 a+e+a nella loro atti+it6 una parte assai maggiore
rispetto a 4uella c1e ne 1a oggi. 3a prospetti+a di maggiori
possi*ilit6 si aprG durante il sorgere della caccia in gruppo e della
psicologia del cacciatore non solitario con la concomitante
espansione del cer+ello circa mezzo milione di anni fa. "ncora
pi? tardi! forse centomila anni fa! la tradizione cominciJ a
pre+alere sulle forze genetic1e di+entando un grande e
determinante fattore del comportamento umano.
3<uomo un tempo +i+e+a sugli al*eri! poi con la desertificazione
dell<am*iente esterno! per sopra++i+ere l<uomo 1a do+uto
imparare a camminare nella sa+ana passando da "rc1eopiteco a
1omo erectus.
8olto pi? tardi ed un po< pi? in l6! nella nostra #talia le popolazioni
indigene 1anno da sempre su*ito le in+asioni di popoli stranieri.
greci! fenici! *ar*ari! unni! ara*i! normanni! spagnoli! francesi!
tedesc1i c1e 1anno in+aso la penisola di +olta in +olta > e
anc1e se le in+asioni sono finite! ora a**iamo a c1e fare con
migrazioni! esodi di massa e +acanze(tutto(compreso:
#n passato! 4uando a++eni+a un<in+asione! passa+ano di+ersi
decenni prima c1e la popolazione residente interpretasse la
lingua degli in+asori! 4uindi per lung1i periodi le due etnie
comunica+ano a gesti. 3a nostra gestualit6 esagerata = tipica di
una popolazione c1e 1a a+uto tanti contatti con gli stranieri per
moti+i di in+asione o anc1e solo pi? semplicemente per moti+i
commerciali 9con gli ara*i! per esempio;. #n un secondo tempo e
dopo di+ersi anni! +isto c1e non esiste+a l<istruzione! a++eni+a
l<integrazione linguistica tra le due popolazioni. 8a poi 4ualcosa
rimane+a e perdura nel tempo.
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Pensiamo per esempio all<influsso c1e i celti 1anno a+uto sulla
toponomastica ferrarese 9Tresigallo! 8assafiscaglia! 5allumara;!
sulla cadenza e sul dialetto. Per esempio. spadzar e spadzada
1anno la stessa radice del tedesco spazieren. Oppure l<aggetti+o
moQ 9*agnato; c1e forse deri+a dallo spagnolo moQado e
dall<ara*o moQa 9ac4ua;. - 4uesti come altri di deri+azione
straniera sono termini dialettali prettamente locali e circoscritti
nella nostra area.
0.0 La fuga di informazioni non,ver!ali
Mella nostra societ6 +i sono molte occasioni in cui +orremmo
nascondere i nostri +eri sentimenti! ma in 4uesto modo finiamo
per tradirci. C1i mente sa camuffare *ene i mo+imenti del +iso!
mentre camuffa meno *ene la postura del dorso e delle gam*e!
ma soprattutto delle mani.
#n collo4ui di pre(assunzione o in un esame ci si sente pi? a
proprio agio dietro una scri+ania perc1A +iene nascosta la met6
del corpo c1e sappiamo controllare meno *ene. )isulta molto
scomodo in+ece sedersi su una seggiola in mezzo ad una stanza
come nel caso delle assunzioni competiti+e. Mon per niente un
*el li*ro di gestualit6 e linguaggio non +er*ale si c1iama
appunto. DPerc1A mentiamo con gli occ1i e ci +ergogniamo coi
piedi@E
Fuesto differente controllo di parti del nostro corpo +ale anc1e
per le piccole menzogne nelle occasioni sociali. Fuesti sono
alcuni piccoli consigli per i *ugiardi 9ma solo per le piccole *ugie
in occasioni sociali::;.
1; Mon tenere le mani ferme come fa il *ugiardo incauto c1e
cerca di controllare i mo+imenti delle mani *loccandone
totalmente il mo+imento.
&; 0iminuire il numero dei contatti mano(+iso. c1i mente male
aumenta inconsciamente 4uesti contatti.
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/; 8uo+ere poco il corpo. c1i mente si torce sulla sedia come
se il suo corpo +olesse fuggire.
1.0 I Segnali della 2enzogna
Si dice c1e le *ugie a**iano le gam*e corte ... e pro*a*ilmente A
proprio cosG. 3e dispense di 8assimo Pierpaoli sostengono c1e
l<orientamento di gam*e e piedi 4uando mentiamo! assieme a
numerosi altri segnali non +er*ali! tradisce le nostre intenzioni e
ciJ c1e +ogliamo celare.
Fuando mentiamo o 4uando intendiamo celare i nostri pensieri e
i sentimenti cerc1iamo di controllarci e sem*rare spontanei%
proprio 4uesto intento ci porta! a meno c1e non siamo dei Dpezzi
di g1iaccioE o degli attori consumati! a lasciarci sfuggire 4ualcosa
> specie se non a**iamo idea c1e un certo comportamento li
possa tradire.
-< per 4uesto c1e l<osser+azione dei segnali del corpo ci puJ
aiutare a s+elare le menzogne. cosG! se 4ualcuno ci racconta
frottole! impro++isi tic al +olto! il manipolare 4ualcosa! il de+iare
lo sguardo e altri comportamenti in+olontari possono far trapelare
i suoi +eri atteggiamenti o contraddire ciJ c1e afferma.
Monostante ci sia la credenza c1e la *ugia sia legata a
determinate azioni! in realt6 ciJ c1e trapela = solo un<emozione.
Per cui! anc1e se mentiamo! 4uanto pi? siamo tran4uilli o
disinteressati! tanto pi? riusciremo a controllarci. "l contrario! pi?
siamo impauriti! in colpa o in ansia! tanto meno potremo
impedire a 4ueste emozioni di DscapparciE.
7no delle azioni c1e facciamo pi? di fre4uente 4uando +ogliamo
masc1erare un sentimento = il sorriso falso. Mon tutti i sorrisi
sono uguali. dallWanalisi della mimica = possi*ile indi+iduarne
oltre una cin4uantina! ognuno con un aspetto e un messaggio
particolare.
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5i6 alla met6 del dicianno+esimo secolo il neurologo francese
0uc1enne de oulogne a+e+a indi+iduato le caratteristic1e del
+ero sorriso sincero c1e coin+olge! oltre ai muscoli della *occa!
anc1e 4uelli degli occ1i.
#n genere! si = notato c1e le persone si lasciano facilmente
ingannare dai falsi sorrisi% la causa di 4uesti fre4uenti
fraintendimenti = lWincapacit6 di distinguere i +eri sorrisi da 4uelli
creati ad 1oc.
#l tratto comune al sorriso autentico = la modificazione
nell<aspetto prodotto dal muscolo zigomatico maggiore c1e
contraendosi! solle+a gli angoli della *occa inclinandoli +erso gli
zigomi.
## sorriso genuino = contraddistinto da una contrazione
spontanea di un muscolo dellWocc1io noto come pars lateralis. 3o
studioso Paul -Cman e altri nell<articolo DSmiles I1en lLingP in
Sournal of PersonalitL and Social PsLc1ologL! 1a messo in luce!
tramite la misurazione dellWatti+it6 cere*rale di +arie persone
sorridenti! c1e solo 4uelle c1e contraggono 4uesto muscolo
atti+ano aree cere*rali c1e determinano sensazioni di piacere.
Fuando in+ece si sorride in modo manierato 4uesto non accade
e le Dzampe di gallinaE c1e si producono a lato degli occ1i e il
lie+e a**assamento delle sopracciglia c1e compaiono nel sorriso
autentico non sono presenti.
Fuando = usato come una masc1era! il sorriso falso copre solo
le azioni della parte inferiore del +iso e della palpe*ra inferiore.
#noltre il sorriso falso risulta spesso asimmetrico e caratterizzato
da un tempo di stacco anomalo! per cui puJ scomparire in modo
troppo impro++iso o a sing1iozzo.
"nc1e alcune +ariazioni della +oce e del modo di parlare
possono accompagnare la menzogna. 7n tratto +ocale c1e
contraddistingue c1i sta mentendo = un tono c1e suona pi?
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acuto e stridulo. Se la persona pro+a del risentimento! ma +uole
nasconderlo! la sua +oce tende a di+entare pi? metallica! secca
e di +olume pi? alto. 3<articolazione delle parole su*isce
un<accelerazione! le parole +engono di fre4uente DmangiateE e il
discorso appare spezzato% inoltre! le pause fra le parole si fanno
pi? *re+i. Se = amareggiata o scontenta 9come di fronte ad un
regalo deludente; il suo tim*ro ec1eggia pi? *asso! fle*ile e
sospirato. #n 4uesto caso! anc1e il parlare su*isce un
rallentamento e le pause sono pi? lung1e.
5esti e manipolazioni sono in genere *uoni PcompagniP delle
*ugie. spesso c1i mente! tende a gesticolare meno del solito%
4uesto sia perc1A = pi? concentrato del normale su 4uello c1e
dice! sia perc1A riducendo i gesti! si sente meno esposto.
7na delle cose c1e c1i mente in+ece fa di pi? = manipolare!
stritolare! premere 4ualcosa con le dita. puJ cosG appallottolare
un foglietto! stringere il pacc1etto di sigarette o prendere una
penna o il telefonino come se do+esse usarlo! ma limitandosi a
gioc1erellarci e a portare lo sguardo su di esso. FuestWazione
di+enta cosG un pretesto c1e consente di alle+iare la tensione
dello sguardo diretto 4uando 4uesto di+enta insosteni*ile.
Fuando tutto il resto del corpo PtaceP! ci pensano le nostre
gam*e e i nostri piedi a tradirci. se siamo in ansia o ci sentiamo
in colpa! le estremit6 saranno dirette +erso una potenziale +ia di
fuga! come una porta! un atrio e perfino una finestra.
Con i piedi possiamo tradirci in molti modi. solle+ando i talloni!
torcendo le dita! piegandoli sul lato esterno! calpestandoli!
tirandoli indietro 4uando siamo seduti ... insomma! 4uello c1e
esprimiamo in 4uei momenti A proprio lWintenzione di Pdarcela a
gam*eP:
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3.0 Segnali sessuali
Vista l<importanza per un corso di consulenti della coppia! 4uesta
sezione sui segnali sessuali pote+a essere anc1e messa in
apertura della tesina ed esserne un punto di partenza. 8a 1o
preferito metterla 4uasi alla fine come punto di arri+o.
" parte alcune eccezioni! credo c1e ciascuno di noi a**ia la
c1iara coscienza di essere nato masc1io o femmina. Fuello di
cui forse non ci rendiamo conto sono i tanti comportamenti
4uotidiani! *anali ed inconsci legati al nostro sesso. $orse +ale la
pena di conoscere 4ualcosa di pi? sul perc1A e come tanti
segnali di identit6 sessuale operano al disotto del li+ello della
nostra conoscenza.
"lla nascita l<unico segnale di identit6 sessuale = la forma dei
genitali e l<uomo do+r6 attendere la pu*ert6 per assumere la
propria identit6 sessuale. 3a frattura sessuale appartiene al
passato remoto. 3<uomo = passato dal tipo di +ita dei primati c1e
raccoglie+ano ci*o nelle immediate +icinanze ad un sistema c1e
esige+a la di+isione del la+oro tra i sessi. Passando dalla ricerca
del ci*o alla caccia! tutta l<organizzazione sociale do+ette
cam*iare o formarsi. 3a caccia comporta+a episodi di intensa
atti+it6 atletica per i masc1i! mentre le femmine del gruppo
do+e+ano sta*ilire una *ase fissa per poter affrontare
gra+idanza! allattamento e alle+amento dei figli. 3e femmine
do+e+ano 4uindi limitarsi alla raccolta di ci*o attorno a 4uesta
*ase.
#l risultato di 4uesta di+isione dei compiti fu c1e il corpo masc1ile
di+enne sempre pi? una macc1ina per correre e lanciare oggetti!
mentre 4uello femminile di+enne sempre pi? adatta alla
riproduzione e all<alle+amento dei figli.
# tratti somatici masc1ili includono le seguenti caratteristic1e.
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1; #l corpo masc1ile = pi? alto e pesante di 4uello femminile
&; Ha gam*e e piedi pi? lung1i e pi? grandi
/; Ha spalle e *raccia pi? larg1e
2; Ha mani pi? grandi
5; Ha un petto pi? ampio! con polmoni e cuore pi? grande
Mel corpo femminile.
1; 3a pel+i = pi? larga e ruotata all<indietro
&; 3<om*elico = pi? profondo e il +entre = pi? largo
/; # seni sono gonfi per l<allattamento! mentre il petto = pi?
piccolo
2; 3e natic1e sono pi? sporgenti perc1A il *acino = pi? ruotato!
da ciJ deri+a un<andatura di+ersa
5; 3e *raccia sono pi? +icine al *usto rispetto all<uomo c1e 1a
il petto pi? largo.
Oltre alle caratteristic1e esposte 4ua sopra! molti altri segnali
d<identit6 sessuale operano al di sotto del li+ello di coscienza.
3a pancia = un segnale d<identit6 pre+alentemente masc1ile!
cosG come il grasso c1e nelle donne si accumula sui fianc1i e
sulle natic1e. 3e grosse e rotonde natic1e femminili sono un
antico segnale di ric1iamo sessuale e4ui+alente al gonfiore delle
natic1e delle femmine delle scimmie durante il periodo fertile.
Tutti 4uesti segnali di masc1ilit6 o femminilit6 naturali possono
+enire esagerati in 4uesta o 4uella cultura.
3e spalle pi? larg1e dell<uomo +engono ampliate da im*ottiture!
la +ita sottile della donna = so+ente ulteriormente diminuita con
*usti strettissimi! il seno = reso pi? prominente con reggiseni! le
la**ra carnose +engono enfatizzate col rossetto! i piedi piccoli
rimpiccioliti con scarpe strette! alla pelle liscia si aggiunge cipria
e cosmetici >
"ccanto a 4uesti segni naturali esistono segnali in+entati dalle
+arie culture.
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1; Capelli corti nell<uomo! lung1i nella donna
&; 3a gonna non = una discriminazione sessuale
/; 3e donne si a**ottonano la giacca da destra a sinistra
perc1A preferi+a appoggiare il neonato sul seno sinistro in
modo c1e il piccolo sentisse meglio il *attito del cuore della
madre. Sempre per una 4uestione di cuore! o per meglio
dire per la posizione del cuore! i masc1i si a**ottonano la
giacca da sinistra a destra perc1A i nostri progenitori si
resero conto c1e le ferite toracic1e a sinistra erano pi? letali
rispetto a 4uelle a destra. Fuesto portJ il *raccio sinistro a
sostenere lo scudo e 4uello destro a maneggiare la spada o
altre armi. Pi? a+anti nel tempo appesero la loro arma alla
cintura a sinistra in modo c1e la mano destra potesse
estrarla age+olmente.
"cca+allare le gam*e attorcigliandole = una postura tipicamente
femminile do+uta a moti+i anatomici! da seduto l<uomo tende a
di+aricare le gam*e.
3a donna 4uando incontra un uomo gira le spalle al masc1io
4uando gli passa accanto! mentre l<uomo tende a +oltarsi +erso
la donna. 3a donna con 4uesto mo+imento tende a difendere
seni e addome.
Mel nostro mondo le differenze sono state eliminate perc1A il
masc1io non si procura pi? il ci*o cacciando in gruppo e la
donna 1a ridotto il suo ruolo materno. Tutta+ia un milione di anni
di e+oluzione umana non puJ essere spazzato +ia in un *re+e
periodo. # segnali c1e si *asano sul retaggio genetico umano
testardamente resistono al progresso umano. Certo muteranno
ancora! ma la frattura fra i sessi pur restringendosi! conser+a
gran parte della sua affascinante complessit6 e del suo
interesse.
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4.0 5onclusione 6sempre parziale e sempre provvisoria78
3o scopo di 4uesta tesina era di dimostrare l<importanza e di una
conoscenza approfondita dei semplici e arcaici meccanismi del
linguaggio non(+er*ale. 3e sezioni 1anno riassunto e
puntualizzato l<e+oluzione nel tempo del linguaggio non(+er*ale
e 4uanto ancora ci esprimiamo senza parlare.
#n particolare! un futuro consulente de+e essere padrone di
4uesti linguaggi. 3<accoglienza delle persone c1e *ussano alla
porta di consultorio passa attra+erso la corretta interpretazione
della totalit6 dei messaggi c1e costoro in+iano. - i messaggi non
+er*ali sem*rano essere preponderanti rispetto a 4uelli di tipo
+er*ale. Mon do**iamo poi dimenticare l<importanza c1e il
consulente non esprima in modo non(+er*ale giudizio!
ripro+azione! disaccordo o altri messaggi incongrui con la
situazione e con le finalit6 della consulenza.
Per 4uanto riguarda me! intanto c1e recupera+o materiali
leggendo o rileggendo li*ri! siti e articoli! mi sono reso conto di
conoscere *en poco e c1e l<argomento del linguaggio non(
+er*ale = molto pi? +asto! interessante ed utile di 4uanto
immaginassi e mi riprometto di approfondirne gli aspetti.
Come ultima cosa! i li*ri della *i*liografia potre**ero dare
4ualc1e altra curiosa e *izzarra indicazione di un mondo
interessante e pieno di utili suggerimenti per la +ita di tutti i
giorni. Si tratta di li*ri seri e di fonti affida*ili! ma sono tutti di
semplice e piace+ole leggi*ilit6. Certi siti! come 4uello degli
uni+ersitari milanesi con consigli su come presentarsi ad un
esame ed interpretare il non(+er*ale dei professori durante le
interrogazioni contengono elementi di +ero interesse e mi
dispiace proprio di non a+er letto i loro consigli ai tempi c1e ero
studente:
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10.0 9i!liografia consultata e riferimenti !i!liografici vari:
( Piero "ngela. DViaggio nel mondo del paranormaleE! Oscar
estsellers 8ondadori! 8ilano &000
( Vera irCen*i1l. DSegnali del corpoE! $ranco "ngeli! 8ilano
&00&
( "c1ille Campanile. DVite degli uomini illustriE! 7) )izzoli!
8ilano 1999
( "ntoine de Saint(-BupArL. DTerra degli uominiE! 8ursia! 8ilano
&007
( "ntoine de Saint(-BupArL. DVolo di MotteE! Oscar Classici
8ondadori! 8ilano &001
( 5uillaime 0uc1enne. 8ec1anism of Human $acial
-Bpression. Cam*ridge 7ni+ersitL Press! Cam*ridge 1990
9data prima pu**licazione. 1'6&;
( 7m*erto -co. DCome si fa una tesi di laureaE! ompiani
editore! 8ilano &001
( Paul -Cman. D# +olti della menzognaE! 5iunti editore! 8ilano
19'9
( -dIard Hall. DT1e 1idden dimensionE 0ou*ledaL! 5arden CitL
M.^. 1966
( 0esmond 8orris. D3a scimmia nudaE! ompiani! 8ilano &00/
( 0esmond 8orris. D3<uomo e i suoi gestiD! 8ondadori! 8ilano
19'&
( "lan e ar*ara Pease. DPerc1A mentiamo con gli occ1i e ci
+ergogniamo coi piedi@E! 7) )izzoli 8ilano &005
( So1n Pfeiffer. D3a nascita dell<uomoE! 8ondadori! 8ilano 1971
( -lio Tosc1i. DMint1 time lucCLE. _illiam Xim*er! 3ondon 195/
( 8assimo Pierpaoli. 0ispense dattiloscritte di lezioni su
training autogeno. $errara 1992
( Fuaderno n.'6 dell<otto*re 1995 de D3e ScienzeE sul
DPopolamento della TerraE! in particolare i due capitoli sulla
diffusione delle lingue
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( Paul -Cman! _. V. $riesen! and 8. OWSulli+an. 919'';.
PSmiles I1en lLingP. Sournal of PersonalitL and Social
PsLc1ologL! 52! pp. 212,2&0.
( 1ttp.UU_iCipedia.it alle +oci. comunicazione non(+er*ale!
grammelot e altre
( 1ttp.UUIII.linguaggiodelcorpo.it
( 1ttp.UUstudenti.unimi.itUstudentestrategicoUesameUnon`+er*ale.
1tm
( 1ttp.UUIII.usatodaL.comUneIsU1ealt1U&00/(0/(09(1ug(
usat`B.1tm
( 1ttp.UUIII.independent.co.uCUlife(stLleU1ealt1(and(
familiesU1ealt1(neIsU1oI(t1e(poIer(of(touc1(reduces(pain(
and(e+en(fig1ts(disease(21926&.1tml
( Step1anie Salter. C<mon! c<mon! c<mon! c<mon noI touc1 me!
*a*e T1e Tri*une(Star "ugust 15! &009

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