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PARTE PRIMA
IL TEMPO NELLA SOCIETà
Marx si occupa del tempo riferendosi all’analisi del modo di produzione capitalistico.
Analizzando la mercificazione del lavoro, mette in luce come il suo valore sia determinato dal
tempo di lavoro necessario per produrla..
Delinea, in pratica, i tratti fondamentali di un’economia del tempo, costruita sulla definizione del
tempo come variabile economica strategica.
Teoria del plus-lavoro di Marx: i proprietari, i capitalisti non pagano gli operai l’intero tempo di
lavoro da loro speso in fabbrica ma solo la quota corrispondente alla mera riproduzione della forza
lavoro.
Il tempo non pagato si oggettiva in plus-lavoro.
In sintesi lo sfruttamento della forza lavoro si esprime: tempo di lavoro erogato-tempo di lavoro
remunerato.
L’analisi di Marx ha sollecitato la sociologia a porre attenzione alla relazione tra concezioni e
rappresentazioni del tempo e modi di produzione sottolineando la scissione tra tempo di lavoro e
tempo extra-lavorativo.
Durkheim, decenni dopo, formula, per la prima volta, il concetto di tempo sociale.
Enfatizza la corrispondenza tra l’idea di tempo (ma anche di spazio) che una data collettività
esprime e l’organizzazione che le corrisponde.
Egli sottolinea il carattere sociale del tempo, il suo essere insieme prodotto ed espressione di un
collettivo, di una gruppo, di una società.
La sua funzione è quella di coordinare e sincronizzare l’esistenza collettiva.
Attraverso le periodicità che ritmano il vivere del gruppo (es. feste, celebrazioni, cerimonie
pubbliche) il tempo garantisce ordine e prevedibilità all’agire.
Il calendario è espressione per eccellenza del tempo organizzato socialmente: esprime il ritmo delle
attività collettive mentre ne garantisce la regolarità.
Per contro, nella riflessione Durkheimiana il tempo individuale appare del tutto privo di valore.
Come referente dell’analisi temporale abbiamo la vita collettiva, il tempo comunitario mai quello
singolo.
Se il tempo costituisce un elemento ordinatore centrale della vita societaria e gli schemi temporali
un ancoraggio e una guida di valore strategico per l’integrazione e la coesione sociale, esso, in
ragione di questi stessi tratti, possiede una realtà oggettiva.
L’aspetto normativo del tempo è parte integrante di questa oggettività.
La percezione del tempo a livello della coscienza passa in secondo piano; l’interesse va al tempo
come medium per la riproduzione sociale, insieme di prescrizioni che la comunità fissa in base alle
proprie esigenze.
Norbert Elias: ovvero i concetti temporali come prodotto storico-sociale, il tempo come dimensione
unitaria.
Per Elias, l’esperienza soggettiva del tempo è parte costitutiva dell’analisi sociologica del tempo.
Conta inoltre la consapevolezza tra l’interdipendenza e le dimensioni del tempo.
Il tempo è il simbolo di un gruppo di viventi e Elias con l’evoluzione afferma che il tempo è sempre
meno concreto.
Importante è che bisogna coordinare le tre dimensioni dell’uomo, quella individuale, sociale e
naturale.
Memoria e storia accomunate dalla relazione con il passato e divise dalle modalità attraverso le
quali metterlo a tema.
Per la storia è fondamentale la ricostruzione del passato; per la memoria la sua rielaborazione.
Nella memoria il passato che ricordiamo è filtrato da esperienze e desideri.
La memoria comprende in sé l’oblio (una sorta di operatore della memoria, forma di selezione della
memoria).
L’oblio in chiave collettiva rinvia in primo luogo alla mancata trasmissione. Di quanto si conosce
alle generazioni successive e poi anche della memoria virtualizzata che comprime la capacità d
elaborazione propria delle memorie.
La coscienza del fluire del tempo è resa possibile dalla memoria.
Memorie collettive: espressione di gruppi.
Memorie sociali: insieme di più memorie collettive, oggi scomparse ma di cui la vita sociale porta
ancora traccia.
PARTE SECONDA
IL TEMPO DEI SOGGETTI
Fase biografica giovanile preparatoria alla vita adulta, una sorta di attesa, il tempo stratigico nella
costruzione di sé.
In questa prospettiva il futuro è lo spazio per la costruzione di un progetto di vita e per la
definizione di sé: progettando cosa si farà in futuro si progetta anche chi si sarà.
Il tempo quotidiano va investito e fatto fruttare.
Oggi con la contrazione degli orizzonti temporali le cose sono cambiate.
Più che rinunciare alle gratificazioni che un presente può offrire conviene addestrarsi cogliendo
l’attimo, disporsi positivamente nei confronti di un’indeterminatezza.
In questo orizzonte temporale compresso i desideri prendono forma lungo la linea del presente e nel
presente cercano soddisfazione.
La prospettiva della lunga durata scolora insieme a quella della stabilità.
Il tempo che viviamo sembra cancellare la continuità temporale e la figura del progetto.
L’incertezza, dimensione costitutiva del nostro spirito del tempo necessita di rivedere costantemente
gli obiettivi che ci si è posti alla luce dell’evoluzione degli eventi, divenendo parte del bagaglio
cognitivo dei giovani.
Varie tendenze:
-sostituzione dell’idea di progetto (piano d’azione a medio e lungo termine finalizzato al
raggiungimento di scopi ben determinati e capace di determinare giorno dopo giorno
l’organizzazione di vita) con quelle di linee guida, una sorta di bussola per l’azione una sorta di
indirizzi esistenziali a cui possono comparire altri piccoli progetti.
-tende a scomparire il riferimento a linee-guida.
La figura principale è il caso, inteso come accadimento imprevisto da elaborare in modo riflessivo e
da trasformare in risorsa per l’azione.
La biografia diventa un continuo work in progress.
-il terzo gruppo tende ad intrecciarsi con circostanze di fortuna, intesa com eabilita nel saper
cogliere le occasioni
-Caso puro, intrecciato alla fortuna
Il presente esteso è uno spazio temporale in cui trovano conclusione le iniziative avviate oggi.
Produce un effetto rassicurante nella rappresentazione di un tempo biografico, sempre più costretto
a confrontarsi con discontinuità e frammentazioni, di poco o nulla progettabile.
La maggioranza dei giovaniè in grado di elaborare strategie biografiche adeguate al confronto attivo
con la nuova incertezza biografica.
La percezione che il tempo abbia accelerato i suoi ritmi a fronte di una decelerazione dei tempi di
definizione dell’adulto alimenta un sentimento generalizzato dell’essere in ritardo.
Alcuni provando questa sensazione pensano di non essere adeguati ai tempi.
Inoltre si diffonde il sentimento di speco del tempo.
Le giovani donne
Prima c’era una gerarchia biografica per le femmine da seguire strutturata intorno al tempo privato
della famiglia.
A differenza delle figlie le madri non l hanno potuta eludere.
Il confronto con le generazioni passata e di grande conforto.
Usano il tempo per sé: per esprimere se stesse, le proprie passioni, bisogno di auto-realizzazione
etc.
Per qualcuna investire, senza rinunciare al tempo per sé, nella famiglia e nel lavoro è una
prerogativa fondamentale.