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Metodo Zanoni esami da campioni

Riassunto: Sociologie del tempo (soggetti e tempo nella società dell’accelerazione)

PARTE PRIMA
IL TEMPO NELLA SOCIETà

Cap 1 Tempo e “sociologia del tempo”


Il tempo costituisce una prospettiva che investe tutte le forme del sociale.
La sociologia del tempo è pensata per due motivi:
-lo studio, attraverso l’analisi, di azioni e interazioni sociali, dinamiche istituzionali e di potere, ma
anche, organizzazioni o modelli culturali.
-prende in diretta considerazione i modi attraverso i quali il tempo viene percepito, rappresentato,
vissuto e rielaborato in chiave sincronica e diacronica, dagli individui e dai gruppi dando un valido
contributo alla comprensione delle forme dell’agire sociale e alle loro trasformazioni.
Quando si prende in considerazione la dimensione del tempo appare impossibile separare, ad
esempio, il paio del senso soggettivo dalla dimensione altamente razionalizzata degli ordini
temporali di cui è costellata la nostra vita sociale, la dimensione normativa da quella simbolica.
Il tempo è prodotto e percepito da attori individuali, ma le strutture temporali che sono prodotte e le
sequenze che sono percepite sono socialmente reali, e retroagiscono sugli individui strutturando le
loro vite e il significato che essi trovano nelle loro biografie.
Infatti esiste una relazione biunivoca tra tempo personale (quello che ciascuno di noi produce e su
cui ha signoria) e strutture sociali (dotate di potere normativo).
Si può affermare che livello soggettivo e oggettivo diventano non distinguibili (esattamente come
l’universo Natura/cultura o Mente/corpo o soggetto/oggetto: categorie che filtrate attraverso uno
sguardo temporale si implicano a vicenda).
Non è possibile prendere in considerazione il tempo delle istituzioni o studiare il tempo quotidiano
senza occuparsi dei modi in cui le forme di lavoro hanno influito in quella determinata fase storico-
sociale.
Per mettere pienamente in luce la dimensione sociologica delle categorie temporali, è
preliminarmente necessaria un’operazione che potremmo definire dis-velamento; categorie che
fanno così tanto parte della stessa esistenza da non essere viste.

Tempo e modo di produzione capitalistico, tempo e sociologia della conoscenza: da Marx a


Durkheim

Marx si occupa del tempo riferendosi all’analisi del modo di produzione capitalistico.
Analizzando la mercificazione del lavoro, mette in luce come il suo valore sia determinato dal
tempo di lavoro necessario per produrla..
Delinea, in pratica, i tratti fondamentali di un’economia del tempo, costruita sulla definizione del
tempo come variabile economica strategica.
Teoria del plus-lavoro di Marx: i proprietari, i capitalisti non pagano gli operai l’intero tempo di
lavoro da loro speso in fabbrica ma solo la quota corrispondente alla mera riproduzione della forza
lavoro.
Il tempo non pagato si oggettiva in plus-lavoro.
In sintesi lo sfruttamento della forza lavoro si esprime: tempo di lavoro erogato-tempo di lavoro
remunerato.
L’analisi di Marx ha sollecitato la sociologia a porre attenzione alla relazione tra concezioni e
rappresentazioni del tempo e modi di produzione sottolineando la scissione tra tempo di lavoro e
tempo extra-lavorativo.
Durkheim, decenni dopo, formula, per la prima volta, il concetto di tempo sociale.
Enfatizza la corrispondenza tra l’idea di tempo (ma anche di spazio) che una data collettività
esprime e l’organizzazione che le corrisponde.
Egli sottolinea il carattere sociale del tempo, il suo essere insieme prodotto ed espressione di un
collettivo, di una gruppo, di una società.
La sua funzione è quella di coordinare e sincronizzare l’esistenza collettiva.
Attraverso le periodicità che ritmano il vivere del gruppo (es. feste, celebrazioni, cerimonie
pubbliche) il tempo garantisce ordine e prevedibilità all’agire.
Il calendario è espressione per eccellenza del tempo organizzato socialmente: esprime il ritmo delle
attività collettive mentre ne garantisce la regolarità.
Per contro, nella riflessione Durkheimiana il tempo individuale appare del tutto privo di valore.
Come referente dell’analisi temporale abbiamo la vita collettiva, il tempo comunitario mai quello
singolo.
Se il tempo costituisce un elemento ordinatore centrale della vita societaria e gli schemi temporali
un ancoraggio e una guida di valore strategico per l’integrazione e la coesione sociale, esso, in
ragione di questi stessi tratti, possiede una realtà oggettiva.
L’aspetto normativo del tempo è parte integrante di questa oggettività.
La percezione del tempo a livello della coscienza passa in secondo piano; l’interesse va al tempo
come medium per la riproduzione sociale, insieme di prescrizioni che la comunità fissa in base alle
proprie esigenze.

Norbert Elias: ovvero i concetti temporali come prodotto storico-sociale, il tempo come dimensione
unitaria.

Per Elias, l’esperienza soggettiva del tempo è parte costitutiva dell’analisi sociologica del tempo.
Conta inoltre la consapevolezza tra l’interdipendenza e le dimensioni del tempo.
Il tempo è il simbolo di un gruppo di viventi e Elias con l’evoluzione afferma che il tempo è sempre
meno concreto.
Importante è che bisogna coordinare le tre dimensioni dell’uomo, quella individuale, sociale e
naturale.

Cap 2 la società dell’accelerazione


Sensazione di deficit temporale, ansia del tempo.
Età moderna si caratterizza per l’accelerazione del mutamento sociale.
1800 diffusa sensazione del tempo in fuga, ciò che andava al passo ora va al galoppo, dove il
passato appare una dimensione sempre più remota e il futuro acquista i caratteri di sfida.
Profonda trasformazione dell’esperienza collettiva del tempo e dello spazio.
Le conseguenze sono: crescente velocità di circolazione delle merci, delle persone e delle
informazioni e della relativa distanza tra i luoghi, infatti il ritmo di vita si intensifica.
La high speed society è un vero e proprio modello societario.
Tre i motori dell’accelerazione:
-economico: esprime l’esigenza capitalistica di risparmiare tempo sulla base dell’equivalenza fra
tempo e profitto.
-culturale: vengono individuati gli ideali di cambiamento costante, propri della modernità, in
particolare la risposta laica al problema della finitudine e della morte.
Tanto più il tempo di vita è una risorsa non trascendente e a termine, tanto più forte sarà l’esigenza
di aprirsi al maggior numero possibile di esperienze nell’arco del (limitato) tempo esistenziale.
-strutturale:rinvia infine all’accelerazione dei ritmi del mutamento come conseguenza della
specifica differenziazione della società moderna.
Se queste forze stimolano l’accelerazione occorre distinguere anche tre piani analitici diversi:
-accelerazione tecnologica (comunicazione e informazione)
-l’accelerazione dei processi di trasformazione sociale: ogni generazione è costretta a confrontarsi
in modo costante con una pluralità di processi di mutamento,che la attraversano trasformando gli
scenari quotidiani.
-l’accelerazioni dei ritmi di vita: (compressione temporale da cui sono investite le nostre azioni
quotidiane).
Crescita delle possibilità d’azione ma impoverite di qualità.
Tempo globale: cornice che garantisce a questa molteplicità deregolata un principio di omogeneità
attraverso il riferimento al tempo sempre più rapido del mercato e del profitto.
In questa cornice il tempo reale brucia lo spazio reale rendendo sempre meno facili le appartenenze
e le relazioni tra radici e luoghi.
L’azione umana annulla lo spazio attraverso il tempo.
Il presente è totalmente plasmato dall’idea di futuro.
Con il 900 l’immagine dominante di futuro come campo aperto di possibilità tende via via ad
offuscarsi, poiché si diffonde la sensazione contemporanea di vivere in un’epoca di rischi
incontrollabili e di grandi incertezze.
Il futuro si ripiega sul presente, si consuma prima di venire costruito.
Il presente ora è la sola dimensione disponibile per la definizione delle scelte, un vero e proprio
orizzonte esistenziale, potenzialmente governabile e controllabile almeno idealmente; definito
tempo dell’esperienza.
L’accelerazione della vita sociale adesso rende evanescenti passato e futuro.

Resistere alla de-temporalizzazione del tempo


-Nel quotidiano l’intreccio fra tempi più lenti e più veloci tende a ripetersi, a costruire un ritmo e un
ciclo peculiari.
-Un'altra area di resistenza dell’accelerazione del tempo della vita sociale riguarda la relazione tra
dimensione sociale e interiore del tempo; sono sempre in attrito.
-La responsabilità come forma di ri-temporalizzazione: es. l’attenzione ai problemi climatici.

Cap 4 Ridefinizioni della memoria

Memoria e storia accomunate dalla relazione con il passato e divise dalle modalità attraverso le
quali metterlo a tema.
Per la storia è fondamentale la ricostruzione del passato; per la memoria la sua rielaborazione.
Nella memoria il passato che ricordiamo è filtrato da esperienze e desideri.
La memoria comprende in sé l’oblio (una sorta di operatore della memoria, forma di selezione della
memoria).
L’oblio in chiave collettiva rinvia in primo luogo alla mancata trasmissione. Di quanto si conosce
alle generazioni successive e poi anche della memoria virtualizzata che comprime la capacità d
elaborazione propria delle memorie.
La coscienza del fluire del tempo è resa possibile dalla memoria.
Memorie collettive: espressione di gruppi.
Memorie sociali: insieme di più memorie collettive, oggi scomparse ma di cui la vita sociale porta
ancora traccia.

La memoria collettiva nel pensiero di Halbwachs


Per lui esiste un organizzazione collettiva della memoria.
La memoria collettiva è dunque una sorta di storia vivente: i suoi limiti temporali coincidono con
quelli dell’esistenza del gruppo che ne è portatore.
Non può fare a meno del supporto vivente del gruppo.
Il fatto passato è un insegnamento, i quadri collettivi della memoria offrono dunque al gruppo
indicazioni circa il presente e il futuro; prescrivono i sentieri sui quali transitare e le strade da
evitare.
L’ambito di competenza dello storico inizia quando il passato non viene più occupato dalla
memoria collettiva di gruppi viventi.
Le generazioni costituiscono un vero e proprio memorandum dell’intrinseca storicità dell’esistenza
umana.
Le diverse generazioni sono memoria vivente, incarnano sulla scena le diverse definizioni e
ricostruzioni del passato.
Ma oggi c’è una crisi della memoria temprale.
Difficoltà tra relazione della memoria e generazioni? In primo luogo la caduta di intensità dei
grandi confronti storici tra le generazioni (affievolimento della coscienza storica) concorso a
rendere le memorie meno rilevanti dal punto di vista identitario e più fragili dal punto di vista
sociale.
Coscienza di generazione: capacità di costruire consapevolezza della propria generazione in
relazione alle altre, di costruire un nesso tra le generazioni precedenti e quelle seguenti.

PARTE SECONDA
IL TEMPO DEI SOGGETTI

Cap 5 I giovani e il futuro: biografie senza progetto?

Fase biografica giovanile preparatoria alla vita adulta, una sorta di attesa, il tempo stratigico nella
costruzione di sé.
In questa prospettiva il futuro è lo spazio per la costruzione di un progetto di vita e per la
definizione di sé: progettando cosa si farà in futuro si progetta anche chi si sarà.
Il tempo quotidiano va investito e fatto fruttare.
Oggi con la contrazione degli orizzonti temporali le cose sono cambiate.
Più che rinunciare alle gratificazioni che un presente può offrire conviene addestrarsi cogliendo
l’attimo, disporsi positivamente nei confronti di un’indeterminatezza.
In questo orizzonte temporale compresso i desideri prendono forma lungo la linea del presente e nel
presente cercano soddisfazione.
La prospettiva della lunga durata scolora insieme a quella della stabilità.
Il tempo che viviamo sembra cancellare la continuità temporale e la figura del progetto.

Tempo biografico e progetto di vita


Tempo biografico: dimensione temporale unitaria che emerge come esito dei processi attraverso i
quali i soggetti si rapportano al passato, vivono il proprio presente e guardano alla dimensione del
futuro.
Il nesso fra tempo biografico e identità è assai stretto.
L’identità personale è l’esito della relazione dialettica tra permanenza e mutevolezza, tra continuità
e discontinuità, tra passato presente e futuro.
Norme temporali sociali: infanzia, vecchiaia etc.regolano i corsi di vita e continuano a fare da
sfondo alle costruzioni biografiche.
Da un lato limitano la possibilità degli individui di esercitare un controllo sul tempo personale e
dall’altro garantiscono una sponda importane allo sviluppo della progettualità biografica,
permettendo in linea generale, di trasformare opzioni soggettive in traettorie esistenziali
socialmente legittimate.
Per analizzare il tempo biografico si utilizza il progetto di vita, esito della sovrapposizione tra
progetto e biografia.
Relazione tra progetto, tempo biografico e identità necessitano di un futuro non compresso orientato
su un asse temporale di medio-lungo termine.
Ma la crisi di governabilità del futuro e il clima di incertezza rende obsoleti i progetti.
Ciò apre lo spazio alla ricerca di nuove forme di ancoraggio al presente per l’espressione del sé, dal
punto di vista individuale mentre sul piano sociale rinvia alla deconnessione fra traettorie di vita e
legami con l’universo delle istituzioni intese come garanti della continuità individuale e collettiva.
La conclusione ad es. della fase giovanile avviene sempre più spesso a dipendere da fatti soggettivi
piuttosto che dalla conclusione delle canoniche tappe segnate dai tempi istituzionali.
Le traiettorie esistenziali dei giovani tendono a non identificare nelle istituzioni una sorgente di
sicurezza in rapporto all’ingresso nella vita adulta.
Istituzioni sociali es. scuola, lavoro, famiglia etc.
Oggi le istituzioni sono incapaci di garantire l’ingresso nel mondo adulto sulla base di un percorso
prevedibile.

L’incertezza dei giovani e la vita adulta


Le condizioni di incertezza della transizione alla vita adulta:
-l’ampiezza della transizione si estende, adulti si diventa più tardi e tutte le diverse tappe tendono a
de-sincronizzarsi uscita di casa, creazione di una famiglia etc abbandonando la tradizionale
sequenza temporale.
-l’età media in cui questi passaggi vengono affrontati si allunga e possono verificarsi sospensioni,
rallentamenti e attese.
Quindi la tendenza all’estensione della transizione si accompagna alla sua de-standardizzazione.
Questa transazione enfatizza le abilità individuali.
“Strategia dell’indeterminazioen” si è inteso sottolineare la crescente capacità dei giovani con
maggioi risorse riflessive di interpretare l’incertezza del futuro come moltiplicazione delle
possibilità vituali e l’imprevedibilità che, in particolare oggi, si associa all’avvenire come
potenzialità aggiuntiva invece che limite per l’azione.
Mettendo in conto anche cambiamenti di rotta repentini.
Le biografie senza progetto appaiono congeniali alla crescente diffusione e affermazione di questa
rappresentazione e al tempo stesso suggeriscono il desiderio e la volontà di non lasciarsi sopraffare
dagli eventi e di tenere a bada l’incertezza.
Infatti si dice che i giovani hanno il tempo nelle proprie mani ovvero che il successo o l’insuccesso
biografico dipenda da sé e dalle proprie decisioni.
Il modello del differimento delle gratificazioni appare decisamente segnato dal tempo ora esistono
nuove forme di relazione tra presente e passato.

Cap 6 A confronto con l’incertezza

L’incertezza, dimensione costitutiva del nostro spirito del tempo necessita di rivedere costantemente
gli obiettivi che ci si è posti alla luce dell’evoluzione degli eventi, divenendo parte del bagaglio
cognitivo dei giovani.
Varie tendenze:
-sostituzione dell’idea di progetto (piano d’azione a medio e lungo termine finalizzato al
raggiungimento di scopi ben determinati e capace di determinare giorno dopo giorno
l’organizzazione di vita) con quelle di linee guida, una sorta di bussola per l’azione una sorta di
indirizzi esistenziali a cui possono comparire altri piccoli progetti.
-tende a scomparire il riferimento a linee-guida.
La figura principale è il caso, inteso come accadimento imprevisto da elaborare in modo riflessivo e
da trasformare in risorsa per l’azione.
La biografia diventa un continuo work in progress.
-il terzo gruppo tende ad intrecciarsi con circostanze di fortuna, intesa com eabilita nel saper
cogliere le occasioni
-Caso puro, intrecciato alla fortuna
Il presente esteso è uno spazio temporale in cui trovano conclusione le iniziative avviate oggi.
Produce un effetto rassicurante nella rappresentazione di un tempo biografico, sempre più costretto
a confrontarsi con discontinuità e frammentazioni, di poco o nulla progettabile.
La maggioranza dei giovaniè in grado di elaborare strategie biografiche adeguate al confronto attivo
con la nuova incertezza biografica.
La percezione che il tempo abbia accelerato i suoi ritmi a fronte di una decelerazione dei tempi di
definizione dell’adulto alimenta un sentimento generalizzato dell’essere in ritardo.
Alcuni provando questa sensazione pensano di non essere adeguati ai tempi.
Inoltre si diffonde il sentimento di speco del tempo.

Le giovani donne
Prima c’era una gerarchia biografica per le femmine da seguire strutturata intorno al tempo privato
della famiglia.
A differenza delle figlie le madri non l hanno potuta eludere.
Il confronto con le generazioni passata e di grande conforto.
Usano il tempo per sé: per esprimere se stesse, le proprie passioni, bisogno di auto-realizzazione
etc.
Per qualcuna investire, senza rinunciare al tempo per sé, nella famiglia e nel lavoro è una
prerogativa fondamentale.

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