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IL RESPIRO

DELL’EST
San Paolo maestro dello spirito tra Oriente e Occidente: la parola al cardinale Špidlík
a vita di Tomáš Špidlík è come un profondo relazione ai problemi del mondo contemporaneo.

L
21 ottobre 2003:
il neo cardinale respiro con i due polmoni della Chiesa,
Tomáš Špidlík Oriente e Occidente. Nato in Moravia nel Eminenza, esistono molte definizioni
saluta papa 1919, il giovane gesuita si formò tra occupazione della preghiera, ma in che cosa consiste,
Giovanni Paolo II nazista e avanzata sovietica. Nel 1951 fu chiamato secondo l’apostolo Paolo?
al Concistoro
a Roma da Radio Vaticana, fornendo un prezioso «La preghiera cristiana è come il respiro della
Ordinario Pubblico
in piazza San aiuto per i Paesi d’oltre cortina. Per 45 anni nostra umanità divinizzata, non se ne possono
Pietro. Qui sotto: insegnerà Teologia spirituale patristica e orientale dare che definizioni approssimative, prese
l’ultima opera in varie università divenendo, tra l’altro, il primo dall’esperienza umana. Se ne trovano numerose
firmata da Sua titolare della cattedra di Teologia Orientale nella tradizione. Tre sono tuttavia divenute
Eminenza, in uscita fondata al Pontificio Istituto Orientale e membro famose: la domanda a Dio dei beni convenienti,
in questi giorni. onorario della Società di Studi Bizantini di l’elevazione della mente a Dio e il colloquio
Pietroburgo. Ma all’attività di ricerca e di con Dio. La prima è propria a tutte le religioni;
sistematizzazione teologica, padre Špidlík afiancò san Paolo, però, vi aggiunge una nota: “Lo Spirito
sempre un intenso “esercizio pratico”: viene in aiuto alla nostra debolezza, perché
per ben 38 anni è stato direttore nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente
spirituale del Pontificio Collegio domandare” (Rm 8,26). L’elevazione della mente
Nepomuceno. Nel marzo 1995 viene è la definizione presa dai filosofi greci. I cristiani
chiamato a predicare gli esercizi vi dovevano necessariamente aggiungere che il
spirituali alla Curia vaticana e l’anno Dio, al quale ci rivolgiamo, è un Padre personale
successivo papa Giovanni Paolo II lo con cui entriamo in un dialogo fiducioso.
incarica di ripensare la sua cappella Paolo, che si rivolgeva ai cristiani convertiti
privata Redemptoris Mater, insufflando dall’ambiente greco, doveva quindi insistere
la tradizione iconografica orientale nel fortemente che, per chiamare Dio Padre, bisogna
cuore di Roma. Oggi Špidlík, creato essere “in Gesù Cristo” (Rm 8,1) e vivere nello
cardinale nell’ottobre del 2003, Spirito Santo. Il Paraclito è lo Spirito di filiazione
vive e lavora presso il Centro di Studi per mezzo del quale gridiamo: “Abbà, Padre!”
e Ricerche Ezio Aletti per lo studio (Rm 8,15). Ne possiamo concludere che Paolo si
della tradizione dell’oriente cristiano in sentiva obbligato a sottolineare fortemente questo

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fondamento teologico, trinitario della preghiera». Ma come vivere questa “preghiera
perenne” nella quotidianità?
Il suo “stile orante” è più vicino alla tradizione «I monaci d’oriente si sono sempre
orientale o a quella occidentale? sforzati di seguire questo precetto. Il solo
«La preghiera si fa nello Spirito, per mezzo problema era come giungervi. Emersero
del Figlio, al Padre. Questo principio paolino tre soluzioni. I messaliani (“preganti”),
è fermamente mantenuto sia in Oriente che in una tendenza carismatica della Siria,
Occidente. Si può forse indicare una sfumatura volevano veramente concentrarsi sulla
nell’espressione verbale. Gli orientali non temono sola preghiera e rifiutavano ogni opera
di dire che lo Spirito è tanto unito a noi da far profana, lasciando lavorare soltanto
parte della nostra personalità. Professano la gli “imperfetti”. Gli acemeti (“coloro
tricotomia antropologica, indicando tre parti che non dormono”), i monaci di un
della composizione umana: il corpo, l’anima, monastero di Costantinopoli, cercavano
lo Spirito Santo. Gli occidentali hanno temuto di giungere alla preghiera perpetua
che questo si potesse male interpretare come avvicendandosi tra di loro. Così, una
un panteismo, perciò preferiscono affermare parte della comunità era sempre in chiesa, mentre Tra i volumi
che abbiamo nell’anima la “grazia” che è altri lavoravano o riposavano, poi si scambiavano del card. Špidlík
il “dono” dello Spirito, non la Persona stessa. il turno. La terza soluzione generalmente accettata ricordiamo: A due
Ma la differenza è veramente solo verbale. è quella data da Origene: “Prega incessantemente polmoni (1999),
La fede secondo
Il dono dello Spirito è la sua azione e dove Egli colui che unisce la preghiera alle opere necessarie
le icone (2000)
agisce è presente. D’altra parte, è vero che e le opere alla preghiera”. È il famoso Ora con M.I. Rupnik,
le preghiere allo Spirito degli orientali sono molto et labora del monachesimo benedettino». La preghiera
belle proprio perché sono così personali». secondo la
L’invito alla preghiera incessante è all’origine tradizione
All’inizio del libro degli Atti si specifica che della vicenda del Pellegrino russo... dell’Oriente
il compito degli apostoli sarà duplice: «Per pregare bene si esige naturalmente una cristiano (2002),
«Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera buona disposizione interiore, in particolare i due tomi di Alle
e al ministero della Parola» (At 6,4). Quasi a il sentimento della presenza di Dio, al quale fonti dell’Europa
dire che l’apostolo non può essere tale, ci rivolgiamo e per cui lavoriamo. Dobbiamo (2004-2006),
Manuale di
se non è uomo di preghiera... rendercene conto almeno all’inizio di ogni
spiritualità (2005),
«La scelta della propria vocazione deve essere opera buona. Ma i contemplativi hanno sempre Il monachesimo
molto seria e consapevole. Ma si considera da desiderato che sia un sentimento stabile. secondo la
due punti di partenza diversi. Da parte nostra Esercitandosi, si arriva dai singoli “atti” tradizione
dobbiamo prima esistere, renderci conto delle di preghiera allo “stato” di orazione. dell’Oriente
nostre capacità e poi riflettere quale vocazione Come raggiungerlo? Un metodo semplice cristiano (2007).
scegliere. Da parte di Dio, si agisce in modo
inverso. L’uomo riceve prima la sua vocazione nel
mondo e poi, per realizzarla, riceve l’esistenza.
Paolo ne è sicuro. Si era convinto di essere stato
chiamato a essere apostolo di Cristo già dal
grembo della madre (cfr. Gal 1,13ss.) e non lo
sapeva, perciò faceva il contrario. Ricevette
però l’illuminazione da Cristo. È successo
in modo straordinario sulla via in
Damasco. Ma in seguito egli aspettava
ulteriori illuminazioni nella preghiera
assidua. Da queste illuminazioni
ricevute nella preghiera si faceva
guidare nei suoi viaggi. Si considera
apostolo di Cristo, anche se non lo
aveva conosciuto in modo visibile.
Lo stesso atteggiamento vale per
tutti i cristiani: pregando, ascoltando
la voce di Dio, troveranno il loro
giusto posto nel mondo».

Ecco allora che proprio Paolo – l’uomo


di azione – prescrive più volte di pregare
«incessantemente» (1Ts 5,17; Ef 6,18).

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Paolo insiste sul “rendimento di
grazie” in ogni Lettera, ringraziando
il Signore soprattutto per la fede
di coloro che hanno accolto il suo
annuncio. Quale “spazio” occupa
la lode nell’esperienza del cristiano?
«Il peccato capitale dei pagani, secondo
Paolo, è “di non aver dato gloria né
aver reso grazie” a Dio (cfr. Rm 1,26).
In ogni orazione devono ritrovarsi
quattro elementi: la domanda,
la preghiera, la supplica, l’azione
di grazie (cfr. 1Tm 2,1). Gli esegeti
però sottolineano che la parola “grazie”
non esiste in ebraico. Nella maniera
semitica si ringrazia lodando
e glorificando il donatore,
benedicendolo. Perciò conosciamo,
nelle liturgie orientali, molte litanie,
che cominciano in tale modo:
“Benedetto sia (letteralmente: sia detto
23 ottobre 2005: consiste nella ripetizione frequente di qualche bene, parlato bene...) il Signore...”, perché ci ha
il card. Špidlík breve invocazione. In Oriente si raccomandava fatto tale o tale bene. E concludono: “perché tuo
incontra il soprattutto la “preghiera di Gesù” (o piuttosto è il regno, la potenza, la gloria”».
Patriarca di Serbia “a Gesù”): “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio,
Pavle, deceduto lo
abbi pietà di me peccatore”. Serve a eliminare Anche circa la “preghiera di domanda” Paolo
scorso novembre.
Qui sotto: Sua
i pensieri malvagi, cioè a purificare il cuore è molto insistente con le sue comunità,
Eminenza illustra e a rafforzare il sentimento del pénthos, cioè il convinto che la preghiera apra le strade
le attività del ringraziamento per il perdono dei peccati e delle all’evangelizzazione (Col 4,3; Rm 1,10; 15,30...).
Centro Aletti nostre debolezze. Questa giaculatoria va ripetuta «Mettendosi in contatto con la divinità,
al Ministro degli in ogni momento libero. Ma il famoso Pellegrino gli uomini spontaneamente formulano le loro
Affari Esteri della russo propagò un metodo più conseguente. domande, chiedono qualche cosa. Possono essere
Repubblica Ceca. La preghiera è un pensiero rivolto a Dio unito esauditi? Non sarebbe contrario al giusto ordine
a un simbolo esterno. Questo simbolo non è che il Dio assoluto e onnipotente pieghi la sua
necessariamente una parola. Unire il pensiero alla volontà secondo il desiderio dell’uomo?
respirazione e al battito del cuore ci assicura che Di questo parere erano, infatti, i filosofi
possiamo sentire che la preghiera e la vita ellenistici. E anche a san Paolo viene un dubbio,
sono inseparabili». “perché nemmeno sappiamo che cosa sia
conveniente domandare” (Rm 8,26).
Però aggiunge subito dopo:

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“Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza» dello Spirito Santo”. Gli autori orientali Per volontà del
(ibid.). Questo, secondo Origene, si realizza recenti amano sottolineare l’aspetto “dossologico” servo di Dio
nel modo seguente: noi preghiamo, ma lo Spirito della liturgia, dove si manifesta “il Signore Giovanni Paolo II,
“interviene”; la sua voce è più forte della nostra della gloria” (1Cor 2,8)». il card. Špidlík ha
concepito il ciclo
e così, pur desiderando le cose piccole, chiediamo
iconografico della
anche le grandi cose che sono volute da Dio. Paolo è il teologo della cristificazione (Gal 2,20): rinnovata Cappella
Tale è evidentemente la salvezza del mondo. possiamo dire che è alla base della spiritualità Redemptoris
Ogni preghiera possiede quindi un aspetto della divinizzazione, tanto cara ai Padri? Mater nel Palazzo
missionario, che può divenire talvolta pienamente «Infatti, i Padri orientali preferiscono parlare della Apostolico
consapevole. Perciò ci ammonisce Origene: vita cristiana come vita in Cristo (cfr. l’omonima vaticano, un
“Quando preghi, domanda le cose grandi!”. opera di Cabasilas) più che della vita secondo mosaico di 600
L’altezza dei beni domandati mostra l’idea Cristo (cfr. il libro L’imitazione di Cristo). In Paolo metri quadrati che
che si ha della grandezza di Dio». troviamo entrambe le espressioni, ma la prima è raffigura la storia
più fortemente sottolineata: “Paolo, apostolo di della salvezza. Alla
sua realizzazione
Paolo testimonia anche alcuni carismi che Gesù Cristo per volontà di Dio: ai santi che sono ha partecipato
si manifestano nella preghiera comunitaria. in Efeso... Benedetto sia Dio, Padre del Signore anche l’iconografo
Invita tutti a elevare inni e canti. Cosa insegna nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetto con ortodosso
al nostro pregare insieme? ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. Alexander
«Lo Spirito Santo è uno in molti, può essere In lui ci ha scelto prima della creazione del Kornoukhov.
quindi considerato “anima della Chiesa”. mondo, per essere santi e immacolati al suo
La preghiera nello Spirito, anche se è pronunciata cospetto nella carità, predestinandoci a essere figli
individualmente, ha un carattere ecclesiale, adottivi per opera di Gesù Cristo... per realizzarlo
è quindi essenzialmente comunitaria. nella pienezza dei tempi; il disegno cioè di
Un santo russo, Giovanni di Kronštadt scrive: ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo
“Le letture, gli inni, le preghiere e le suppliche come quelle della terra” (cfr. Ef 1,1-10). Questa
che facciamo nella chiesa sono la voce delle riconciliazione in Cristo del cielo e della terra è un
nostre anime..., sono la voce dell’umanità modo di esistenza. Divinizzazione è il termine con
intera...; queste preghiere e questi inni sono cui i Padri rendono il vivere in Cristo di Paolo».
meravigliosamente belli, rappresentano il respiro Paolo Pegoraro

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