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Venuta dal freddo…

Brynhild nasce a Selbu, in Norvegia, nel 1859. La sua è una famiglia povera, che s’arrangia come
può. Il padre Paul ha una piccola fattoria che basta a malapena a sfamare la famiglia; la madre, Berit
Olsdatter, è una casalinga senza mezzi che sforna un bambino dopo l’altro. In famiglia, infatti, sono
in tanti: Brynhild è la più giovane nove figli e per raggranellare qualche soldo, non le resta che
portare le pecore al pascolo. I fattori per i quali lavora non si lamentano di lei. Tutt’altro. La ragazza
– che è alta, robusta e fisicamente molto forte- sa fare bene il formaggio e non si comporta da
femminuccia… anzi. Passa tranquillamente la notte nelle baite di montagna, per seguire il gregge.
Ma se i datori di lavoro la “amano”, gli altri ragazzini del villaggio tendono invece ad evitarla.
Perchè è cattiva, è bugiarda, è una ragazza cui nessuno vuol bene. Dura, forte, senza paura. Così è
Brynhild finchè, un giorno, non le accade qualcosa. Un episodio che non ha mai trovato conferma
ma che potrebbe servire a spiegare i suoi comportamenti futuri. C’è una festa, infatti, nel villaggio
di Brynhild. Lei, la ragazza dura e forte, è incinta e dunque più vulnerabile di quanto non sia
normalmente: basta un calcio sferratole al ventre per farla piegare dal dolore e procurarle un aborto
spontaneo. L’autore del gesto- così si dice- è un nobile, e per questo non viene perseguito. Da quel
giorno, Brynhild cambia. Cambia innanzitutto vita. Grazie alla sorella e al cognato, riesce a lasciare
il suo sperduto villaggio e ad approdare negli USA. Anche la pastorella svedese vuole la sua fetta di
sogno americano: cambia il suo nome in Belle e inizia a fare la cameriera. Un paio d’anni dopo, la
ragazza venuta dal freddo della Norvegia convola a giuste nozze con un connazionale, che di nome
fa Mads. I due, nei primi anni di matrimonio, non hanno figli naturali e quindi adottano una
bambina, Jenny: la piccola è orfana di madre ed ha un padre che non se la sente di crescerla da solo.
In seguito, Belle riuscirà ad avere figli suoi ma due su quattro muoiono di malattia. Come se non
bastasse, nel 1900 Belle perde anche il marito Mads, con il quale aveva condiviso sedici anni di
matrimonio e tanta povertà. Il medico che dovrebbe firmare il certificato di morte ha il sospetto che
si tratti di un avvelenamento da stricnina e Belle, effettivamente, ammette di aver dato al marito una
“polvere” per curarlo. Ma gliel’ha prescritta il medico, che infatti conferma e dissipa qualsiasi
sospetto. Belle è una vedova onesta, che può incassare le due assicurazioni sulla vita del defunto
marito. Con quei soldi, la donna sembra voler cominciare daccapo: vuol fare l’imprenditrice ed apre
un negozio d’abbigliamento. Ma la sorte non le sorride, almeno apparentemente: il negozio va
completamente a fuoco.
È stata una lampada al kerosene, spiega Belle ai pompieri. Che ne cercano i resti, senza però
trovare nulla. A Belle comunque, vanno anche questa volta i soldi dell’assicurazione , con i quali
acquista una fattoria a La Porte, nello stato dell’Indiana. Qui, inizia una nuova vita con la figlia
adottiva Jenny e due figlie naturali che le erano rimaste. Qui, nel 1902, si trasferisce anche il suo
nuovo marito: Peter Gunness. Di mestiere, Peter fa il macellaio e muore una sera, proprio a causa di
un “ferro del mestiere”, ovvero un tritacarne. Belle racconta di essersi allontanata per qualche
minuto, e poi di aver trovato- al suo ritorno- il marito morto, schiacciato da un tritacarne. Sembra
strano, però. La polizia non crede all’ipotesi dell’incidente e se non fosse per la testimonianza di
Jenny, che dà man forte alla madre, probabilmente aprirebbero un’inchiesta. Invece, tutto viene
archiviato e Belle riceve pure qualche soldo dall’assicurazione. Quando però Jenny comincia a
cambiare versione e a raccontare in giro strane storie d’omicidio, la madre la spedisce in collegio. O
almeno, così racconta a tutti. Intanto, Belle è una donna single che si gode la vita, ha numerosi
amanti tra i quali Ray, un aiutante della fattoria. Ma non si accontenta. Vuole sistemarsi o almeno,
così racconta a tutti. E mette un annuncio sul giornale, in cui dice chiaro e tondo di cercare un uomo
benestante “scopo matrimonio”. E per sottolineare il suo spirito pragmatico, chiede anche un
versamento in denaro a suo nome, “in segno di fiducia”.
Gli uomini arrivano. Pagano. Scompaiono. E nessuno li viene a cercare. Belle, tra i suoi
pretendenti, sceglieva quelli che non avevano famiglia. Li sceglieva accuratamente, attentamente.
Ma, quando adescò, Andrew Hegelien, commise un errore. Andrew infatti, ha un fratello che si
chiama Asle. Un fratello testardo, che arrivò dritto dal South Dakota per presentare denuncia di
scomparsa alla polizia di La Porte. Peccato che, prima che gli agenti possano interrogare la donna,
un feroce incendio distrugga la fattoria durante la notte. Belle è morta, ne sono convinti tutti. E tutti
piangono lei e le sue bambine. Asle però non si arrende. E continua ad indagare per conto suo.
Finchè Joe, un dipendente di Belle, non si lascia sfuggire cdi versato grosse quantità di immondizia
nel porcile su ordine della padrona. Perchè mai? Asle, testardo, convince lo sceriffo a controllare e
lo scavo nel porcile non si rivela inutile. Tutt’altro. Emerge subito il cadavere di Andrew. Poi quelli
altri uomini: pretendenti e dipendenti-amanti. C’è anche la figlia Jenny, che no, non è andata in
collegio. Si trovano anche due bambini e un corpo di donna. Belle li ha uccisi tutti. E a confessarlo
è Ray, suo dipendente ed ex amante. Lui non ha partecipato agli omicidi, no. Ma ha aiutato Belle a
seppellirli tutti, quei poveri “pretendenti” adescati tramite annuncio. Ma quell’unico corpo di
donna- trovato nel porcile- è effettivamente Belle? Ray dice che no, non è lei. È una poveretta che
Belle ha attirato con la promessa d’un impiego, per poi ucciderla e farla ritrovare al posto suo, nella
fattoria carbonizzata. Certo, accanto alla donna c’è la “dentiera” di Belle…ma avrebbe potuto esser
stata messa lì apposta. E poi, per quanto il fuoco possa aver “ristretto” i cadaveri, tutti si rendono
conto che le misure non coincidono. Belle è molto più alta, molto più robusta della donna ritrovata.
Molto robusta, molto forte, molto alta. Tanto da far credere, a tutti gli abitanti di La Porte, che Belle
fosse in realtà… un uomo. Un uomo vestito da donna, che avrebbe inscenato le gravidanze.
Che sia morta nell’incendio oppure abbia “costruito” la sua fine. Che sia nato uomo oppure donna.
Che abbia continuato a girare indisturbata per le vie di La Porte, oppure no…una cosa è certa: Belle
Gunness è tra le più note serial killer americane avendo ucciso, in tutto, quaranta persone.

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