Professional Documents
Culture Documents
La parola ‘domotica’ deriva dalla composizione tra il termine latino domus (‘casa’) e la desinenza tica di informatica, o
di automatica. Essa, infatti, indica nel linguaggio corrente una tecnologia per la realizzazione di impianti elettrici che “Standard commerciali
fonde gli strumenti dell’informatica e le metodiche dell’automazione, applicando il risultato di tale sintesi all’ambiente e normativa”
domestico. L’uso della locuzione building automation è preferito quando la tecnologia descritta sia prevista già nella fase I primi sistemi elettronici per
progettuale di un intero edificio; talvolta si usa anche indicare tali edifici come ‘edifici intelligenti’. Nei paesi anglofoni, l’automazione di impianti
infine, building automation è spesso da considerarsi sinonimo di domotica. elettrici nascono e si svilup-
Per sgombrare il campo da interpretazioni linguistiche, è possibile riferirsi alle definizioni presenti nella guida CEI pano nella seconda metà de-
205-2, Guida ai sistemi bus su doppino per l’automazione nella casa e negli edifici, secondo le Norme CEI EN 50090: gli anni ‘80 in ambito indu-
• Sistema BUS: insieme dei dispositivi e delle loro interconnessioni che realizza applicazioni utilizzando un supporto di striale per il controllo dei pro-
comunicazione comune a tutti i dispositivi ed attuando la comunicazione dei dati tra gli stessi secondo un protocollo di cessi. L’applicazione agli edi-
comunicazione prestabilito; fici arriva soltanto qualche
• HBES o Sistema HBES o impianto HBES: Home and Building Electronic System (sistema elettronico per la casa e l’e- anno dopo. Tale ritardo è prin-
dificio), Sistema BUS conforme alla serie di Norme CEI EN 50090. cipalmente imputabile alle
seguenti cause:
La definizione di Sistema BUS è particolarmente illuminante per comprendere la differenza tra la sola automazione e la • costi più elevati rispetto ai
domotica. Un semplice esempio può aiutare a far chiarezza: si immagini di voler automatizzare l’apertura della porta di sistemi tradizionali. In campo
un garage e l’illuminazione della zona antistante il box. Una cellula fotoelettrica che reagisca al passaggio dell’autovettu- industriale, il costo dell’auto-
ra aprendo elettricamente la porta del garage rappresenta un sicuro esempio di automazione. Altrettanto si può dire di mazione è facilmente bilan-
un sensore crepuscolare e di un sensore IR che provvedano, rispettivamente, ad attivare l’illuminazione al tramonto ed ciato dai vantaggi che essa of-
al passaggio di una persona. Questa soluzione, tuttavia, non rappresenta un impianto realizzato con tecnologia domoti- fre in termini di modularità
ca, ma si tratta solo di semplice automazione realizzata con tecnologia tradizionale. Per realizzare un sistema domotico funzionale e flessibilità del-
è invece necessario che tutti gli elementi introdotti siano in grado di dialogare tra loro. Tra i due sensori e l’impianto, l’impianto; l’automazione
quindi, deve realizzarsi uno scambio di informazioni; l’azione conseguente (apertura porta o attivazione luci) deve deri- dell’edificio deve invece es-
vare dall’acquisizione dei dati trasmessi dai sensori, anziché da una mera azione elettrica a carico degli stessi. sere ‘sostenibile’ anche dal
Un impianto realizzato in tecnologia domotica è quindi molto simile ad una rete di micro-calcolatori che si scambia- punto di vista del costo com-
no messaggi informativi tramite un mezzo di comunicazione e che reagiscono in conseguenza di tali informazioni. plessivo di progettazione, in-
Spariscono, quindi, alcuni elementi meccanici/analogici caratterizzanti l’impianto tradizionale (uno su tutti: l’interrutto- stallazione e gestione;
re), sostituiti da dispositivi che sono assimilabili a microcomputer in grado di generare ed interpretare messaggi informa- • scarso vantaggio econo-
tivi digitali. mico legato alla manuten-
Gli elementi essenziali che sono presenti in un impianto domotico sono così sintetizzabili: zione. Il ritorno economico
• sensori: dispositivi elettronici che possono essere attivati manualmente (pulsanti, telecomandi, ecc.) o reagire ad un dei sistemi di automazione
qualche stimolo (sensori IR di presenza, sensori crepuscolari, ecc.). In conseguenza di tale attivazione, essi trasmettono rappresenta un valore impor-
un messaggio, detto ‘telegramma’; questo contiene un numero, l’‘indirizzo’, che identifica univocamente il tante per il campo industriale
sensore/comando che lo ha generato. Il telegramma può inoltre contenere informazioni aggiuntive tipo ‘pulsante premu- in quanto riduce la spesa de-
to per 3 secondi’ che risultano molto efficaci per aumentare la flessibilità di utilizzo dell’intero impianto elettrico; dicata alla manutenzione e
• attuatori: dispositivi che si occupano di alimentare o disattivare le utenze (lampade, prese elettriche, ventole, climatiz- i tempi di fermo impianto
zatori, ecc.). Gli attuatori sono i destinatari dei messaggi (telegrammi) inviati dai sensori; si tratta di dispositivi che pos- da essa derivanti. Per gli
sono essere programmati per rea- impianti dedicati al mondo
gire in modo diverso al variare residenziale, invece, questi
del contenuto dei messaggi rice- aspetti sono del tutto margi-
vuti. Gli attuatori sono gli unici nali.
dispositivi, in un impianto Una spinta alla building auto-
domotico, che sono collegati alla mation in ambito non indu-
rete di potenza ed ai carichi. Il striale giunge nel decennio
loro posizionamento può essere successivo dal rilascio di
‘in campo’, cioè in prossimità dei norme nazionali da parte di
carichi da attivare, oppure all’in- alcuni Paesi europei: in Fran-
terno del quadro elettrico. cia BatiBUS ed in Germania
Quest’ultima soluzione è partico- EIB. In quegli anni ancora non
larmente interessante perché esiste nel campo alcuna nor-
aumenta la facilità di manuten- mativa mondiale (IEC), né eu-
zione in caso di guasto, riducen- ropea (CENELEC), ma la Co-
do la probabilità di dover inter- munità Europea pone i pre-
venire nel locale in cui si trova supposti alla futura attività di
l’utenza; normazione armonizzata con
• BUS di collegamento: costitui- il progetto EHS (European
sce, per l’impianto domotico, ciò Home Systems). Si formano
che il sistema nervoso rappresen- negli anni ’90 associazioni di
ta per il corpo umano. È costitui- aziende con lo scopo di favo-
to da un mezzo trasmissivo sul rire lo sviluppo e la diffusione
Esempio di collegamento: i comandi sono collegati soltanto al doppino BUS e non necessitano quale transitano i messaggi digi- di ciascuno dei tre sistemi ci-
del collegamento alla rete elettrica in corrente alternata.
tali generati dai sensori, che sono tati. In particolare:
ricevuti dagli attuatori o da qua-
CIL128 FOCUS pagine XIII-XIV
Un impianto domotico è intrinsecamente più sicuro, dal punto di vista elettrico, di un impianto tradizionale. Tutti i
sensori, compresi i pulsanti con i quali l’utente entra direttamente in contatto, sono infatti alimentati con una bassissima intende “l’idoneità di un dispo-
tensione di sicurezza (SELV: Safety Extra Low Voltage). Si tratta di una tensione continua, generalmente compresa tra sitivo, di un’apparecchiatura o
i 12 V ed i 24 V in funzione dello standard adottato, che, come noto, ha effetti biologici sull’uomo trascurabili. La nor- di un sistema a funzionare nel
mativa sugli impianti elettrici utilizzatori in bassa tensione suggerisce infatti (CEI 64/8-4:2007-01, Sez. 411) l’adozione proprio ambiente elettroma-
di una tensione SELV come protezione combinata contro i contatti diretti ed indiretti. I sensori ed i comandi sono quin- gnetico in modo soddisfacente
di alimentati direttamente dal BUS tramite un alimentatore SELV presente nel quadro elettrico. Come detto, il BUS uni- senza introdurre disturbi elet-
sce quindi la funzione di mezzo trasmissivo e quella di alimentazione dei sensori. Questa soluzione coniuga elegantemen- tromagnetici inaccettabili per
te sicurezza elettrica, facilità di installazione e flessibilità di configurazione. tutto ciò che si trova in tale am-
biente”. Degna di nota è infine
La riduzione del numero di cavi di potenza da distribuire negli ambienti (in traccia o in canalina) è vantaggiosa anche la normativa tecnica che si oc-
ai fini delle interferenze elettromagnetiche. Un cavo percorso da corrente alternata è infatti una possibile fonte di distur- cupa dell’adozione di sistemi
bo, per accoppiamento elettromagnetico, nei confronti di altre apparecchiature elettriche/elettroniche. Nel caso di BUS negli edifici pregevoli per
ambienti particolari – quali ad esempio ambulatori di diagnostica strumentale nei quali si fa uso di attrezzature per la rilevanza storica ed artistica. In
misura di piccoli segnali biologici –, l’utilizzo di un impianto elettrico domotico può essere molto indicato per ridurre le essi, infatti, la necessità di ot-
fonti di disturbo dovute all’impianto stesso. tenere una maggiore sicurezza
Uno dei fattori che hanno inizialmente limitato la diffusione della tecnologia è stato il proliferare, nella seconda ai fini della salvaguardia del
metà degli anni ’80, di standard costruttivi tra loro incompatibili (vedi riquadro). Questa situazione è ormai superata: le patrimonio, unitamente agli
diverse associazioni, supportate dalla serie di norme europee EN 50090, sono giunte ad una tecnologia standard condi- oggettivi vincoli artistici pre-
visa, nota come Konnex, che evita il rischio di obsolescenza dei prodotti in quanto garantisce nel tempo l’interoperabi- senti, rende difficile realizzare
lità tra vecchi e nuovi dispositivi e rappresenta una spinta ad un’ampia disponibilità di componenti e dunque ad una o adeguare gli impianti elettrici
riduzione dei prezzi. secondo la regola dell’arte. La
norma CEI 64-15, Impianti elet-
trici negli edifici pregevoli per
La casa domotica di Bill rilevanza storica e/o artistica,
Gates. Ai visitatori viene
consegnato un microchip
fornisce informazioni integra-
RFId all’ingresso della tive (e talvolta sostitutive) ri-
residenza in grado di
inviare il proprio segnale
spetto alla norma CEI 64-8 per
in qualunque parte della la realizzazione degli impianti
casa si trovi per far sì che
la temperatura della elettrici in bassa tensione; essa
particolare stanza ed altre suggerisce, all’articolo 1.4.1,
condizioni mutino in
conformità con le l’utilizzo di nuove tecnologie
preferenze settate per quel
particolare utente.
impiantistiche quali i Sistemi
BUS per avere un minore im-
patto su impianti e strutture
edili esistenti.
Il Comitato Elettrotecnico Ita-
liano (CEI) ha rilasciato nel lu-
glio del 2001 una Guida CEI 83-
11 dal titolo I sistemi BUS negli
edifici pregevoli per rilevanza
storica e artistica, che intro-
duce lo stato dell’arte sulle tec-
nologie dei Sistemi Bus per gli
edifici ed illustra la completa
Oggi, il principale limite alla diffusione su larga scala degli impianti domotici è da ricercarsi nei seguenti tre aspetti: panoramica delle loro possibili
• scarsa propensione di alcuni progettisti a rivedere completamente abitudini e metodologie di lavoro consolidate applicazioni in relazione ai siti
negli anni; e alle opere oggetto di tutela.
• limitata domanda da parte della committenza, spesso legata al timore di costi complessivi elevati e non sempre a cono- La guida affronta argomenti
scenza delle caratteristiche offerte dalla nuova tecnologia; particolari quali la possibilità
• oggettiva maggiore complessità di configurazione da parte delle ditte installatrici. In un impianto domotico, infatti, di recuperare interi circuiti di
alla fase di mero collegamento dell’hardware deve seguire necessariamente una fase di configurazione software per la impianti elettrici esistenti uti-
quale è indispensabile che il personale sia stato opportunamente formato. lizzandoli come ingresso a di-
Paragonando, infine, la tecnologia domotica e quella tradizionale dal punto di vista dei costi, è opportuno sottoli- spositivi di comando (inter-
neare che le differenze di costo sui singoli componenti tendono ormai ad essere poco rivelanti. Le maggiori differenze facce) che rendono i compo-
sono invece da ricercarsi nella fase di configurazione del sistema (più lunga e costosa nel caso di impianto domotico) e nenti del vecchio circuito (inter-
nella fase di installazione (più onerosa nel caso tradizionale a causa del maggior numero di cavi elettrici da posare e ruttori, pulsanti, ecc.) “inno-
delle maggiori opere di muratura da prevedere). cui” sia in relazione ai pericoli
Ernesto Iadanza derivanti dalle tensioni di con-
tatto – grazie all’uso di circuiti a
bassissima tensione di sicu-
rezza (SELV) –, sia a quelli con-
seguenti al pericolo degli in-
cendi, limitando a 10 mA la cor-
rente massima circolante.