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Dopo quattro anni dalla costituzione del Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”, in seguito
all’approvazione del disegno di legge “Governo e gestione del servizio idrico integrato
Costituzione dell'azienda pubblica regionale Acquedotto pugliese,AQP” - alla cui
elaborazione il Comitato, insieme al Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua, ha
contribuito - e alle porte delle prossime elezioni regionali, sentiamo la necessità di fare il
punto della situazione rispetto ai seguenti punti:
1. percorso di questi anni verso la ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese;
2. valutazione del percorso di ripubblicizzazione avviato;
3. richieste per proseguire il percorso di ripubblicizzazione.
Il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” nasce nel 2006 dall’incontro di alcune
esperienze associative del territorio impegnate sul tema (Comitato barese del Contratto
Mondiale sull’Acqua, Osservatorio Sud, Ingegneria Senza Frontiere Bari, Attac Foggia), con
l’obiettivo :
di contrastare il processo di mercificazione a livello nazionale – attraverso la raccolta
firme a sostegno della Legge di iniziativa Popolare “Principi per la tutela, il governo e
la gestione pubblica delle acque a disposizione per la ripubblicizzazione del servizio
idrico” (presentata al Presidente della Camera il 10/07/07);
di avviare il processo di ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese che, con d.lgs.
141/99, è stato trasformato in una SpA (le azioni attribuite alla Puglia per l’87% e alla
Basilicata per il 13%) con il fine di completare la privatizzazione entro sei mesi (cosa,
per fortuna, mai avvenuta).
La partecipazione.
L’impegno per il diritto all’acqua va ben oltre il fatto di usufruire di un servizio di buona
qualità e a un prezzo economico, e investe la sfera etica e sociale. La gente, anche la più
semplice è contraria al fatto che l’acqua possa essere considerata una merce e, in quanto tale,
diventare oggetto di profitto (e per attivare politiche di riduzione dei consumi, di salvaguardia
delle risorse disponibili è necessario il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini).
Questo è il motivo per cui in pochi mesi sono stati realizzati decine e decine di convegni,
conferenze, iniziative e banchetti (nelle scuole e nelle università, nelle chiese e nei luoghi di
ritrovo, nelle piazze e mercati), e sono state raccolte nel 2007 circa 30.000 firme, ovvero l’8%
di quelle raccolte a livello nazionale (oltre 400.000) in occasione della proposta di legge
d’iniziativa popolare. Tale dato attestante il livello di sensibilità dei cittadini pugliesi si è
palesato anche in occasione dei confronti politici e assume maggiore significato se si pensa
che al Comitato aderiscono circa 180 associazioni (religiose, ambientaliste, culturali,
sindacali, partitiche, ecc.).
Marzo 2009. Il Comune di Bari e la Regione Puglia in una conferenza stampa annunciano la
candidatura di Bari a ospitare nel 2015 il Forum Mondiale dell’Acqua (delle multinazionali),
mentre il Coordinamento pugliese degli EE. LL. per la Ripubblicizzazione dei Servizi Idrici
organizza il Convegno “Acqua in Comune”.
Maggio 2009. La Regione Puglia concede il patrocinio al Convegno “H2Obiettivo”
organizzato dalla Federutility in collaborazione con Veolia (prima multinazionale mondiale
dei servizi idrici). Nuova mobilitazione per chiedere spiegazione ad assessori e consiglieri,
presidente e sindaco. Candidature e patrocinio ritirati.
Poi, con la stagione elettorale la richiesta pubblica ai candidati sindaco di esplicitare la
posizione delle coalizioni rispetto al servizio idrico. Cinque su sette candidati-sindaco al
Comune di Bari si esprimono a favore della gestione pubblica con forme partecipative
(Coalizione di Centro-Sinistra, Lista “Bene Comune”, Lista “Grillo”, Sinistra Critica e UDC.
Non hanno risposto: Coalizione Centro-destra e Partito popolare).
Tutto questo produce un cambiamento importante nel comportamento del Governo regionale
che nel mese di giugno apre al confronto costruttivo con il Movimento. Il risultato è
l’approvazione all’unanimità, il 20/10/09, di una delibera con la quale il Governo regionale
sancisce l’acqua come diritto umano e il servizio idrico privo di rilevanza economica, e si
impegna, fra le altre cose, a presentare una legge che trasformi l’acquedotto pugliese da SpA
in ente di diritto pubblico e a istituire, a tale scopo, un tavolo di lavoro con il Comitato
pugliese e il Forum nazionale intitolato “Acqua Bene Comune dell’Umanità”. Con la stessa
delibera si decide il ricorso costituzionale del Decreto Ronchi.
Il Tavolo tecnico, istituito con delibera ad hoc del 27 ottobre 2009, aveva lo scopo di
individuare e indicare anzitutto le modalità migliori per passare dal regime “privatistico” a
quello pubblico e quindi, su questa base, di presentare una bozza di disegno di legge regionale
che definisse l'acqua come bene comune e non come merce, sottraendo il servizio idrico alle
logiche del mercato e del profitto e delineando al tempo stesso per il medesimo servizio una
gestione interamente pubblica e partecipata. Rispettando i tempi previsti, il Tavolo tecnico ha
concluso i propri lavori il 23 dicembre scorso, producendo una bozza completa di disegno di
legge, che è stata ufficialmente trasmessa alla Giunta regionale, la quale ha approvato in data
4 febbraio con delibera un disegno di legge - denominato “Governo e gestione del servizio
idrico integrato Costituzione dell'azienda pubblica regionale “Acquedotto pugliese - AQP”
che, se per vari aspetti ricalcava la bozza licenziata dal Tavolo tecnico, contemporaneamente
se ne discostava però su alcuni punti non secondari, presentando sostanziali e significative
differenze rispetto al testo licenziato dal tavolo tecnico regionale “Acqua Bene Comune
dell’Umanità” (del quale il Comitato e il Forum sono stati parte integrante).
Tali discordanze, hanno reso necessario un incontro politico-tecnico del Comitato pugliese e
del Forum nazionale con il Governo Regionale, a seguito del quale la Giunta ha rettificato con
delibera il testo del disegno di legge, riconducendolo quasi del tutto alla forma originaria,
quale era stata espressa dal Tavolo tecnico congiunto. Purtroppo, a causa della “dilatazione”
dei tempi, la legislatura volgeva al termine e non è stato possibile avviare l'iter di discussione
del ddl nelle commissioni consiliari e in aula. La discussione e l'eventuale approvazione del
ddl sono stati dunque inevitabilmente rinviati alla prossima legislatura regionale.
Come dice Vandana Shiva (2003) “la democrazia non è semplicemente un rituale elettorale
ma “il potere delle persone di forgiare il proprio destino, determinare in che modo le loro
risorse naturali debbono essere possedute e utilizzate, come la loro sete vada placata, come il
loro cibo vada prodotto e distribuito, quali sistemi sanitari e di istruzione debbono avere
[…]. Ognuno di noi ha un suo ruolo nel forgiare la futura storia della creazione. Ognuno di
noi è responsabile del kumbh, la brocca dell’acqua”.