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Il termine Ermetico viene dato

Siamo nel periodo dal critico Francesco Flora nel


della prima guerra 1936 che vuole indicare un tipo di
mondiale poesia con un linguaggio difficile
a volte ambiguo e misterioso

L'ermetismo

Il termine ermetico
deriva da Hermes ,
nome del dio greco,
Le parole assumono
I testi degli ermetici dio enigmatico e
un significato allusivo
sono essenziali; ci misterioso
e simbolico
sono poche parole

Talvolta mancano nessi


logici e a volte manca la
punteggiatura

feb 20­22:21

1
15­Giuseppe Ungaretti ­ Fratelli [Roberto Herlitzka]

Scritta nel 1916 durante


Fratelli i combattimenti della
prima guerra mondiale
Di che reggimento siete
fratelli?
La parola Fratelli è parola 
tremante, è foglia appena nata Metafora
Parola tremante
nella notte Il tema centrale è
quello della solidarietà
Foglia appena nata Metafora

Nell'aria spasimante
involontaria rivolta
dell'uomo presente alla sua
fragilità
Tutto ruota attorno alla
parola fratelli
Fratelli

L'unico segno di
punteggiatura è il punto
interrogativo

feb 20­22:32

2
15­Giuseppe Ungaretti ­ Fratelli [Roberto Herlitzka]

Fratelli

Di che reggimento siete


fratelli?

Parola tremante
nella notte

Foglia appena nata

Nell'aria spasimante
involontaria rivolta
dell'uomo presente alla sua
fragilità

Fratelli

feb 20­22:34

3
Tipica poesia ermetica
Quattro parole

Mattina

M'illumino
d'immenso
Descrive la bellezza
dell'alba

La luce avanza
finchè il poeta vi
si immerge

feb 20­22:39

4
Mattina

M'illumino
d'immenso

feb 20­22:40

5
Ungaretti Giuseppe ­ Veglia
Veglia 23 dicembre 1915

Un'intera nottata
allitterazione
buttato vicino Protagonista è la morte
a un compagno rappresentata
massacrato dall'immagine del
con la sua bocca compagno morto
La bocca digrignata
digrignata
indica la morte
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata L'orrore della morte
nel mio silenzio suscita il desiderio di
ho scritto scrivere lettere
lettere d'amore
piene d'amore

non sono mai stato


tanto Viene riscoperta la
attaccato alla vita vita

feb 20­22:45

6
Veglia 23 dicembre 1915

Un'intera nottata
buttato vicino
a un compagno
Ungaretti Giuseppe ­ Veglia
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere
piene d'amore

non sono mai stato


tanto
attaccato alla vita

feb 20­22:50

7
Luglio 1918

Il tema è la precarietà dei


Soldati
soldati e degli uomini in genere.
Le fasi della vita sono come le
Si sta come
stagioni e le generazioni come
d'autunno
le foglie
sugli alberi
le foglie

Metafora

feb 20­22:56

8
Luglio 1918

Soldati

Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie

feb 20­22:57

9
Sono una creatura agosto 1916
Il san Michele
è un'altura Come questa pietra
Il tema si riferisce
presso Gorizia del S. Michele
alla crudeltà della
così fredda
vita di soldati
così dura
così prosciugata
così refrattaria
così totalmente
disanimata

Come questa pietra La morte appare come


è il mio pianto liberazione desiderabile
che non si vede L'angoscia è tanto
opprimente che si arriva a
La morte concepire la vita come un
si sconta prezzo da pagare per
vivendo ottenere il premio della
morte.

feb 20­23:02

10
Sono una creatura agosto 1916

Come questa pietra


del S. Michele
così fredda
così dura
così prosciugata
così refrattaria
così totalmente
disanimata

Come questa pietra


è il mio pianto
che non si vede

La morte
si sconta
vivendo

feb 20­23:05

11
Giuseppe Ungaretti ­ San Martino del Carso ­ Veglia

San Martino del Carso agosto 1916

Descrizione
Di queste case
oggettiva
non è rimasto
che qualche Il tema centrale è
brandello di muro quello della guerra

Di tanti
Riflessione che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tanto

Ma nel cuore
nessuna croce manca

Metafora E' il mio cuore


il paese più straziato

feb 20­23:09

12
San Martino del Carso agosto 1916

Di queste case
Giuseppe Ungaretti ­ San Martino del Carso ­ Veglia
non è rimasto
che qualche
brandello di muro

Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tanto

Ma nel cuore
nessuna croce manca

E' il mio cuore


il paese più straziato

feb 20­23:14

13
Ungaretti Giuseppe ­ Natale
Natale
tema della il tema è la
Non ho voglia
stanchezza sofferenza
di tuffarmi
in un gomitolo della guerra
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

tema Lasciatemi così


come una
dell'indifferen cosa
similitudine
za posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
tema del silenzio
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
tema della pace con le quattro
capriole
di fumo
del focolare

feb 20­23:17

14
Natale

Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ungaretti Giuseppe ­ Natale Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare

feb 20­23:23

15
metafora
La madre

E il cuore quando d'un ultimo battito Il tema è quello


avrà fatto cadere il muro d'ombra,
dell'amore materno, un
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano. amore che va oltre il
tempo e la vita
similitudini In ginocchio, decisa,
sarai una statua davanti all'Eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.

Alzerai tremante le vecchie braccia,


come quando spirasti
dicendo"Mio Dio, eccomi".

E solo quando m'avrà perdonato,


ti verrà desiderio di guardarmi.

Ricorderai d'avermi atteso tanto,


e avrai negli occhi un rapido sorriso.

feb 22­21:40

16
La madre

E il cuore quando d'un ultimo battito


avrà fatto cadere il muro d'ombra,
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.

In ginocchio, decisa,
sarai una statua davanti all'Eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.

Alzerai tremante le vecchie braccia,


come quando spirasti
dicendo"Mio Dio, eccomi".

E solo quando m'avrà perdonato,


ti verrà desiderio di guardarmi.

Ricorderai d'avermi atteso tanto,


e avrai negli occhi un rapido sorriso.

feb 22­21:45

17
Si chiamava Moammed Sceab
Questa poesia è stata scritta da Ungaretti
Si chiamava
Nella poesia è Moammed Sceab nel 1916, mentre si trovava al fronte.
Discendente La poesia è dedicata alla memoria di
del tutto Moammed Sceab, un amico arabo conosciuto
di emir di nomadi
assente la suicida in Egitto e successivamente stabilitosi a
punteggiatura perchè non aveva più Parigi.Lontano dalla sua terra e incapace di
patria accettare la dura vita dell'emigrante,
Moammed si sente senza patria e ne soffre
Amò la Francia a tal punto che decide di togliersi la
e mutò nome vita.Ora riposa in un camposanto a Parigi.
Questo è il nome
francese di Moammed Fu Marcel
scelto per cercare di ma non era francese
integrarsi meglio nel e non sapeva più
nuovo Paese vivere
nella tenda dei suoi
dove si ascolta la cantilena
del Corano
gustando un caffè

E non sapeva Non sapeva parlare del suo


sciogliere
dolore attraverso la poesia
il canto
del suo abbandono

L'ho accompagnato
insieme alla padrona dell'albergo
dove abitavamo
a Parigi
stretto e squallido dal numero 5 della rue des Carmes
appassito vicolo in discesa

feb 28­21:39

18
Riposa
nel camposanto d'Ivry
sobborgo che pare
sempre
in una giornata similitudine
di una
decomposta fiera cioè che sembra sempre alla fine
di una giornata di fiera
E forse io solo
so ancora
che visse

Forse solo Ungaretti è


il solo a ricordarsi
dell'esistenza di
Moammed

feb 28­21:44

19
Si chiamava Moammed Sceab

Si chiamava
Moammed Sceab
Discendente
di emir di nomadi
suicida
perchè non aveva più
patria

Amò la Francia
e mutò nome

Fu Marcel
ma non era francese
e non sapeva più
vivere
nella tenda dei suoi
dove si ascolta la cantilena
del Corano
gustando un caffè

E non sapeva
sciogliere
il canto
del suo abbandono

L'ho accompagnato
insieme alla padrona dell'albergo
dove abitavamo
a Parigi
dal numero 5 della rue des Carmes
appassito vicolo in discesa

feb 28­22:21

20
Riposa
nel camposanto d'Ivry
sobborgo che pare
sempre
in una giornata
di una
decomposta fiera

E forse io solo
so ancora
che visse

feb 28­22:21

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