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Guardiagrele, 2 giugno 2007 bisogni della comunità e pur nella forza della legittima

segnalazione di un problema, tenta di farlo notare, viene limitata.


La solennità civile della festa della Repubblica scandisce ogni Vi è il senso diffuso che ogni parola detta ed ogni gesto
anno la vita della nostra comunità nazionale e della nostra città. compiuto vadano nella direzione diversa da quella che appare.
Da tre anni ha assunto il connotato singolare del cammino che è, Vi è il senso diffuso che la responsabilità di ciò che si ritiene o
come abbiamo detto più volte, metafora del percorso della vita che solo appare illegittimo, cioè non conforme alle regole dello
di ciascuno. stato o della morale o anche solo del buon gusto, possa essere
Dalla pace alla solidarietà sociale e corresponsabilità, alla attribuita, senza distinzioni ma facendo appello ad una visione
legalità e contro ogni mafia. impersonale e oggettiva delle responsabilità, a chiunque
Il tema di questo 2007, che viene da un percorso ideale ma fatto rappresenti la città, il paese.
di volti, di incontri, di ragionamenti e dibattiti, è quello, appunto, Vi è il senso diffuso di una infondata presunzione di indifferenza
della legalità e del contrasto ad ogni forma di mafia. da parte di chi è chiamato ad una pubblica responsabilità verso le
Trovare il motivo di questo ragionamento nel più ampio e denso cose e i problemi – come si dice – reali della gente senza che ci
spazio della festa della Repubblica non è, poi, a bene vedere, si imponga una preventiva verifica dei comportamenti e delle
così difficile. La Repubblica, prima scelta nel 1946 e poi definita azioni, personali e politiche, per capire e interpretare
nei suoi contenuti con la Costituzione, racchiude in sé il senso correttamente ciò che spesso appare silenzio.
più profondo di ogni lotta per l’affermazione della persona. Vi è il senso diffuso che questo silenzio non sia conseguenza di
Tutto, però, rischia non di appannarsi ma di passare in secondo una scelta ma la causa o l’effetto di un calcolo personale o di
piano di fronte alle necessità del momento, a chi, per quella gruppo, di una scientifica scelta contro qualcuno o, peggio, di
necessità, ogni giorno si trova in difficoltà, in credito di risposte, cattiva fede.
in sofferta constatazione che non è sempre facile affermare un Vi è il senso diffuso di una distanza tra l’ente pubblico e – dico
diritto o di fronte, il che è la cosa peggiore, al sospetto che ciò ancora – la gente che porta la persona ad un improvviso ed
che spetta appare agli occhi di chi riceve come una cortesia o un istintivo moto di rivalsa che spesso non guarda al fondo del
favore del potente di turno. problema.
Insomma, sia detto con la franchezza e la trasparenza che una Vi è il senso diffuso di una distorta interpretazione della
comunità deve a se stessa e con la responsabilità di chi tenta di competizione politica che non riesce a dare alla gara per il
amministrarla seguendo un progetto politico per il quale ha governo della città o della stessa nazione la direzione di un
ricevuto fiducia, il nostro stare qui non può non evocare ciò che richiamo serio alle rispettive responsabilità e cede, a volte, alla
ci accade intorno: nella nostra città, nella nostra regione, in tentazione di cavalcare l’onda di una pur legittima protesta.
Italia. Vi è il senso diffuso di una ignoranza della nuova e diversa
Vi è il senso diffuso di sfiducia verso le istituzioni democratiche: dimensione della democrazia che chiede il confronto e il
e la voce che, sebbene impietosa e critica di chi è attento ai coinvolgimento della città e della presunzione di assoluta
conoscenza di quelle norme forse mai lette e, da alcuni, mai dell’anziano sulla fatica della vita quotidiana e non voglio dire
correttamente interpretate. nulla degli sforzi che si fanno per dare strutture di “comunione”
Vi è il senso diffuso di una incapacità a riconoscere le proprie alla città – l’albo, le consulte, questo stesso evento -),
responsabilità, a fare autocritica, a non sentire il bisogno di concludiamo in questa piazza la fiaccolata di questa festa della
rispondere a chi ci circonda: i figli per i genitori, i lavoratori per Repubblica.
l’imprenditore, gli studenti per gli insegnanti, i cittadini per i Quale è il senso di una fiaccolata per la legalità e contro ogni
politici. mafia?
Vi è il senso diffuso di una continua contesa, della fatica della Il senso è innanzitutto quello delle parole. Delle parole scritte
comunione e della relazione, a volte di un contrasto e di una sugli inviti che ciascuno di voi ha ricevuto o, comunque, letto.
esasperazione dello spirito di parte che la città, il paese intero, da Ma soprattutto delle parole dette e ascoltate nei giorni in cui il
terra di contesa appare diventare terra di nessuno. forum di primavera di questo 2007 ci ha chiamati a raccolta.
Vi è il senso diffuso della necessità di rispondere in maniera Non credo di dover aggiungere altro alla passione, alla forza, alla
efficace ed economicamente apprezzabile ad ogni afflizione fedeltà all’impegno che appena due settimane fa a Guardiagrele
umana vicina e lontana. ci hanno consegnato Antonio Balsamo, Magistrato a Palermo e
Vi è il senso diffuso, però, che a afflizione debba rispondere solo Francesco Forgione, presidente della Commissione Parlamentare
chi può e che, in ogni caso, sia davvero poco il tempo per antimafia.
attraversare personalmente e con la propria stessa vita Hanno parlato le loro vite.
quell’afflizione. La sensibilità e la apparente timidezza, la gestualità e l’eloquio
Vi è il senso diffuso della necessità e della opportunità di sereno di chi per mesi lavora in casa a studiare, leggere e
rispettare le regole, di pagare quanto ci è chiesto, di pretendere – scrivere le sentenze dei più complessi processi contro la mafia. Il
e giustamente – servizi. senso istituzionale di chi ben comprende quanto sottile sia il
Vi è il senso diffuso, però, che questi servizi debbano essere la confine tra il delitto di associazione mafiosa e il comportamento
risposta gratuita di una entità esterna nella quale a fatica ci si moralmente e politicamente deprecabile ma che delittuoso non è.
immedesima e alla quale – ripeto, giustamente – si chiede senza La consapevolezza che spesso la giustificazione di un lavoro di
porsi, però, il problema di dare. indagine a volte indirizzato a ricercare un crimine dove, per la
Vi è il senso diffuso della inutilità della memoria, della inutilità legge, esso non è, non è sufficiente a portare ad un giudizio di
di ritrovarsi in precisi momenti a rivivere gesti, persone, fatti. condanna. L’impegno giudiziario visto come parte del più vasto
In questo clima difficile, dove, però, tanti segni di speranza campo dell’impegno sociale. La necessità di contrapporre alla
danno fiducia (la vita che nasce, la serenità nella vicinanza a chi circolazione di modelli criminali la circolazione di sistemi
soffre, la dignità di chi soffre, l’impegno di una associazione, giuridici ed educativi.
l’uscire presto e il rientrare tardi a casa di chi lavora, l’impegno Questa è la legalità di cui è impastata la coscienza di persone
domestico di una madre, la ricerca di una risposta, la vittoria come Antonio Balsamo.
La conoscenza diretta di tanti scenari a noi solo appena Il 23 maggio e il 19 luglio di 15 anni fa a Palermo morivano
dischiusi. La forza, fino anche a non poter più parlare per la ammazzati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con le scorte.
secchezza della gola, leggendo appunti nervosamente scritti su in E, ancora.
pezzo di carta. Il visitare ogni giorno i volti di ragazzi e bambini Il 1° maggio di 60 anni fa la prima strage mafiosa a Portella
per far loro comprendere come la ragione del rispetto della della Ginestra con 11 morti uccisi dalle squadre di Salvatore
norma che impone di indossare il casco stia nella necessità di Giuliano.
salvare la vita e non nel formale ossequio ad una norma scritta Il 30 aprile di 25 anni fa Pio La Torre, era ammazzato a Palermo.
che ci appare esterna ed estranea. La fiducia che sia alla nostra Date, nomi, fatti e tanti altri nomi, tante altre date, tanti altri fatti:
portata una società dove è possibile costruire gli anticorpi perché chi li ricorda? Chi ce ne parla?
si sviluppi una comunità alternativa che operi e lavori in nome La memoria non viene da sé; la memoria riattualizza il fatto. Ma
dei principi repubblicani. L’onestà di guardare ad una realtà che, ha bisogno di un ministro. Ci sono, oggi, i ministri laici che
se diffusa è la circolazione di droghe e stupefacenti, se sono possano riattualizzare questi fatti.
presenti personaggi legati alla criminalità campana e pugliese, se Siamo noi, evidentemente.
vi è un interesse del crimine organizzato verso importanti Sono i cittadini, sono gli insegnanti, sono gli amministratori, i
operazioni immobiliari, forse isola felice non è più. politici, i lavoratori, le donne e gli uomini chiamati a resistere
Questa è l’antimafia di ogni giorno di cui è impastato l’operare contro la tentazione della sfiducia e del senso diffuso di cui ho
politico di persone come Francesco Forgione. parlato all’inizio.
E poi, ancora, il dovere della memoria. Cosa dire ancora? Niente che non possa farmi correre il rischio
La memoria che, purtroppo, ha seguito le sorti di un vizio più di non essere fedele al senso più vero di ciò che celebriamo e che
che di un valore rispettato e custodito come chiave di è tale, a ben vedere, solo quando è vissuto e non solo detto.
interpretazione fondamentale delle vicende umane. […] vizio nel La scelta repubblicana è giunta al termine della guerra di
senso che è un vizio, un ingombro indesiderato che si vorrebbe liberazione e della resistenza.
annullare nell’illusione di essere più “liberi”; ma anche nel Oggi, come 61 anni fa, è ancora necessario lottare per la libertà
senso che la memoria dei fatti può essere inesatta, imprecisa o dal senso diffuso; è ancora necessario resistere alla sfiducia.
selettiva, insomma una memoria viziata dalla volontà di Oggi, come ogni primo giorno della vita della Repubblica che fa
adeguare il passato ai fini raggiunti, di asservire ciò che è stato memoria di sé, è necessario ripartire.
a ciò che si è diventati (Gherardo Colombo, Il vizio della Ascoltare queste parole, dette con serena fiducia, ma, soprattutto,
memoria, Feltrinelli, Milano, 1996). guardare ed imitare la vita di testimoni credibili a cui la fedeltà
2007, anno di anniversari importanti. ad un impegno ha chiesto anche di pagare con quella stessa vita.
Il 17 febbraio di 15 anni fa era arrestato a Milano Mario Chiesa: Ognuno sa, me per primo, cosa e come bisogna operare,
si apriva la stagione di tangentopoli e di mani pulite. scegliere, dare risposte, rendere conto. Ognuno sa, me per primo,
che ogni gesto rischia di non essere capito, di non andare nel
verso che si desidera, nel senso che, compiendolo, ad esso Ora e sempre Resistenza
ciascuno affida.
Ciò che conta è l’intenzione, retta e la consapevolezza di avere Lapide ad ignominia
opposto un secco no al senso diffuso.
Lo avrai
Ecco perché anche qui, anche noi vogliamo costruire il nostro camerata Kesselring
monumento contro quel senso diffuso. il monumento che pretendi da noi italiani
Ecco perché anche qui, anche noi vogliamo essere ciascuno al ma con che pietra si costruirà
proprio posto, proprio dove e, soprattutto, come ciascuno deve a deciderlo tocca a noi.
esserci, vivi e collo stesso impegno, popolo serrato intorno al Non coi sassi affumicati
monumento che si chiama ora e sempre resistenza (Piero dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
Calamandrei). dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio dei torturati
Più duro d'ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA

(Piero Calamandrei)

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