Azionamenti in Corrente Alternata:
La Macchina Asincrona
a cura dell’ing. Francesco Vasca
Dipartimento di Informatica e Sistemistica
Universita degli Studi di Napoli “Federico II”
via Claudio 21, 80125 Napoli, Italy
1 Introduzione.
Il motore asincrono o ad induzione (m.i.) @ oggi uno tra gli azionamenti
pit impiegati a livello industriale e commerciale. Il suo principale, vantaggio
rispetto al motore in corrente continua (m.c.c.) risiede nella eliminazione di
qualsiasi elemento meccanico di connessione tra statore e rotore (non esistono
le spazzole), consentendo quindi un minor costo di costruzione oltre che una
mggiore robustezza del motore stesso.
Sfortunatamente la veliocita del m.i. non pud essere agevolmente variate
se non ricorrendo ad opportuni sistemi di conversione il cui sviluppo negh
ultimi anni ha provocato un considerevole impulso nella ricerca e neli’impiego
dei mi. per applicazioni in cui tradizionalmente un m.c.c. era usato.
1 riferimenti base delle prossime sezioni sono i seguenti testi:
“Lezioni di macchine e impianti elettrici”: Macchiaroli, vol.l, Liguori Edi-
tore;
“Power Electronics”: Mohan-Undeland-Robbins, John Wiley and Sons, 1989;
“Power Electronics and AC Drives”: Bose, Prentice Hall, 1986.Appunti di Elettronica Industriale 2
2 Brevi cenni costruttivi.
La machina asincrona strutturalmente pud essere divisa in due parti: statore
€ rotore.
Lo statore é costituito da una carcassa esterna di ghisa o di lamiera.
Nel suo interno & posto il pacco di lamiere costituito da elementi separati
ed isolati tra loro mediante opportune vernici, al fine di ridurre la potenza
dissipata per correnti parassite. Nella parte interna del pacco lamiere sono
ricavate delle cave in cui si dispongono gli avvolgimenti statorici.
Il rotore pud essere di due tipi: a gabbia di scoiattolo oppure avvolto. Il
primo @ costituito da barre di materiale conduttore, opportunamente sago-
mate, parallele all'asse del rotore e cortocircuitate agli estremi mediante due
anelli di materiale conduttore. Il secondo invece & costituito da un comune
avvolgimento trifase distribuito sulla periferia del rotore. Un esempio della
disposizione di tali avvolgimenti @ presentato in Fig.1, nel caso di quattro
cave per fase (q = 4) e di due coppie polari (p = 2).
Il sistema complessivo degli avvolgimenti statorici ¢ rotorici concentrati
equivalenti pud essere rappresentato come in Fig.2. In essa si sono supposti
il rotore e lo statore cilindrici con traferrro costante e per semplicita si 2
fatto riferimento ad una sola coppia di poli equivalenti e ad un avvolgimento
concentrato per ciascuna fase dei sistemi trifase in esame.
Gli avvolgimenti sono disposti in modo tale che ciascuna fase e’ sfasata
nello spazio rispetto alla successiva di 2r/3 dove con 2r si # indicato il cosid-
detto passo polare, ossia la distanza tra una fase (ad esempio la as) e la
successiva fase “omonima”. Per rendere l’idea si ricordi che in una machina
a poli salientiil passo polare é la distanza tra due poli successivi dello stesso
tipo . Nel caso particolare presentato nelle precedenti figure si @ supposto
2r = x. Nel motore reale, come gid detto, gli avvolgimenti non sono concen-
trati, ma distribuiti in opportune cave.
Si osservi che il numero di cave statoriche e quelle rotoriche sono primi tra
loro, infatti in caso contrario la riluttanza del circuito magnetico passerebbe
da un massimo (cave di fronte ai denti) ad un minimo (denti di fronte ai
denti). I! numero di copie polari rotoriche deve essere pari a quello delle
coppie polari statoriche, mentre il numero di fasi pud eventualmente essere
diverso.Appunti di Elettronica Industriale 3
3 Il campo magnetico rotante.
Se gli avvolgimenti statorici sono alimentati da un sistema trifase simmetrico
equilibrato di tensioni sinusoidali di pulsazione w, si produrra nel traferro un
cosiddetto campo magnetico rotante la cui espressione &
3 xz
(2,1) = 5 Bras 008 (“= — wrt) (a)
Questa @ l’espressione di un'onda migrante nello spazio con velocita
Or wr
Alas (2)
che corrisponde ad una velocita angolare
wer
w= (3)
dove R é la distanza tra i conduttori statorici e Iasse del rotore. Essendo
2eR = 2rp si ricava
jwnerns
a avant (4)
Quindi il campo magnetico prodotto’da un sistema trifase equilibrato
di correnti circolanti in un avvolgimento trifase distribuito @ equivalente a
quello che sarebbe prodotto da 2p poli magnetici, di polarita alternativamente
diversa, che ruotino con velocit& angolare legata alla pulsazione delle correnti
dalla relazione (4).
Si osservi inoltre che la (4) rappresenta anche il legame che in generale
esiste tra i radianti elettrici e quelli meccanici. Infatti se indichiamo con
tm la velocita angolare del rotore in radianti meccanici e con wy quella in
radianti elettrici sussiste la logica relazione:
Oe = Pn, (5)
D’ora in poi. per evitare incomprensioni, si fara quasi sempre riferimento
alla u,.
Vediamo ora come si pud ricavare Vespressione (1). L'andamento della
f.m.m. relativa a ciascuna fase risulta dalla sovrapposizione dei contributi dei
singoli gruppi di spire collegati in serie ed @ del tipo “a gradini”. Essendo il