@lfa Il Sole-24 Ore
La formazione deve essere contestualizzata concretamente nella realtà aziendale
La collaborazione crea un senso di appartenenza
È sopravvissuto alla bolla speculativa
della net economy e copre oltre l'8%
del totale della spesa della formazione.
Questo il dato di ANEE sul peso dell'e-lear-
ning, nel 2003. Un mercato maturo, quindi,
e consolidato nonostante la forte crisi che,
poco dopo la sua "nascita", ha investito il
settore ICT. Abbastanza maturo per poter
riflettere su quali sono le sue potenzialità
ancora non espresse: su cosa, in sostanza,
non ha funzionato e su quali modalità si
potranno rivelare vincenti per il futuro.
1 La forza
della customizzazione
Un primo punto di forza (quando c'è) o
debolezza (quando manca) è la customizza-
zione: "I corsi a catalogo non hanno funzio-
nato, se si eccettuano quelli per la formazio-
ne tecnica ai programmi informatici, affer-
SPECIALE E-LEARNING
ma Roberto Alessandrini, Senior Advisor di
AchieveGlobal (Italia). Se la formazione
non viene contestualizzata concretamente
nella realtà aziendale, non è efficace: va
agganciata allo specifico ambiente e alla
particolare operatività degli utenti. Ma non
basta: va creato e sostenuto anche un sen-
so di appartenenza della formazione alla
realtà dell'azienda utente.
Nell'e-learning, poi, è necessario supera-
re anche il senso di isolamento che gli uten-
ti visto che non si trovano fisicamente con i
propri colleghi all'interno un contesto forma-
tivo. In qualsiasi tipo di formazione, e tanto
più in quella a distanza, è utile creare occa-
sioni di collaborazione allievo-tutor e, a
monte, tra gli allievi, in modo da creare un
senso di appartenenza all'ambito formati-
vo". Tale esigenza ha delle ricadute nella
progettazione del corso da erogare a distan-
za: "Per creare quel senso di appartenenza
- spiega Alessandrini - è utile fare prima un
"needs assessment" (anche elettronico) su
tutti i soggetti. Ciò consente di dividere in
cluster i diversi bisogni sui quali modellare i
percorsi formativi. Ogni azione avrà una
sua struttura, sue logiche e problematiche
specifiche per i differenti cluster. Si crea
così un mix tra soluzioni tradizionali e non,
che può prevedere anche del "coaching on
the job" (per mettere in pratica quanto ap-
preso man mano che la formazione conti-
nua) e dei focus group online, per verificare
il livello di apprendimento strada facendo".
1 Tracciabilità
anche per la formazione
Una simile accezione delle blended solu-
tion, quindi, non significa solo alternare mo-
menti online e sessioni d'aula, ma inserire il
training a distanza all'interno di un più am-
pio progetto di formazione che coinvolge
tutta l'azienda, secondo moduli flessibili, da
assemblare di volta in volta a seconda delle
esigenze specifiche. Un gestione possibile,
però, solo se viene garantita la tracciabilità
dell'erogazione dei percorsi formativi: "Non
si può fare formazione a distanza - spiega
ancora Alessandrini - senza sapere cosa è
accaduto lungo il percorso, senza monitora-
re cosa è stato utilizzato quando e con quali
risultati. Con l'e-learning le nuove compe-
tenze acquisite vengono messe in pratica
più velocemente e, in un certo senso, obbli-
gano l'azienda ad aggiornare altrettanto ve-
locemente i propri prodotti e servizi. La trac-
ciabilità della formazione è una condizione
imprescindibile per creare un sistema inte-
grato di conoscenza e apprendimento, che
si traduce in risultati di business, secondo
una virtual collaboration continua. Ne na-
sce così un flusso di sapere senza interru-
zione, di conoscenza Business to Em-
ployee che permette di sfruttare appieno il
valore del sapere". Concretamente, come
si traduce questo approccio nella progetta-
zione? "Nello specifico di uno strumento
formativo multimediale - conclude Alessan-
drini - i contenuti vengono frammentati se-
condo il maggiore livello di dettaglio possibi-
le, e ogni frammento viene gestito, elabora-
to e customizzato singolarmente.
Ogni frammento entra in un Multimedia
database che consente di catalogare, e ge-
stire successivamente, ogni pezzo della for-
mazione. La fase di editing - l'aggregazione
dei singoli contenuti - viene fatta seguendo
uno schema di layout completamente aper-
to (per esempio, audio o video a seconda
delle esigenze). Infine, la fase di delivery o
erogazione, prevede la modalità (o la combi-
nazione di modalità) più adatta alle esigen-
ze del cliente: CD o DVD, Internet o Intra-
net, etc. Il valore aggiunto di un approccio
simile è, ovviamente, l'elevata flessibilità
nella ricerca e costruzione di percorsi speci-
fici; la creazione di un vero e proprio stru-
mento di Internal Knowledge (con un'archi-
viazione "intelligente" dei contenuti).
Infine, questo percorso permette di non
avere alcun vincolo sul tipo di formato utiliz-
zabile: nel Multimedia Database possono
essere inseriti elementi di testo, video, suo-
ni, immagini etc. Elementi utilizzabili, quin-
di, tanto nell'e-learning quanto nell'aula tra-
dizionale".