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1. Risulta insufficiente soprattutto per l’eccessivo numero di utenze allacciate e perché nel
comune di Pulsano le acque meteoriche e quelle nere sono convogliate nella stessa rete
fognaria. Pertanto, i reflui licenziati dal depuratore non sono conformi per eccesso di
eschirichia coli (batteri dei residui fecali) e tensioattivi (schiume). Altri allacci sono stati
chiesti dai Comuni di Pulsano e Leporano ed autorizzati dalla Regione Puglia durante una
riunione tenutasi il 4 maggio 2009 presso l’Assessorato Regionale alle Opere Pubbliche
(siamo in possesso del verbale) anche se il depuratore era stato dichiarato insufficiente già
alla fine degli anni ‘80. Per questa ragione la fascia costiera non può essere né collegata alla
rete fognaria né a quella dell’acqua potabile. Il Comune di Leporano sta provvedendo a
separare le reti delle acque meteoriche da quelle nere. Con la messa in esercizio della nuova
rete solo le acque nere finiranno nel vecchio depuratore.
2. Il recapito finale del vecchio depuratore è costituito da una condotta che termina
“stranamente” sulla scogliera e non ad esempio in una condotta sottomarina (foto 4, 8 e 11)
in via Litoranea dei Micenei (all’altezza del numero civico 23) tra il ristorante “La Barca” e
la spiaggia del Seno La Fontana (meglio conosciuta come Gabbiano). Lo scarico non è
autorizzato dalla Provincia di Taranto per valori di eschirichia coli e tensioattivi superiori ai
limiti di legge. In situazioni di questo tipo dovrebbe esserci un divieto di balneazione in una
fascia di 500 metri per lato rispetto allo scarico come riportato nel Bollettino Ufficiale della
Regione Puglia n. 215 del 27/12/1989 all’articolo 12 (aree di rispetto) punto B. Il divieto
dovrebbero indicare chiaramente cause e rischi. I divieti sono invece posti solo in prossimità
dello scarico e sono poco visibili dalla strada. Per questo molti bagnanti e sommozzatori si
bagnano in quel tratto di costa.
3. Per oltre un anno si è verificata la fuoriuscita di liquami dai tombini di via La Fontana e via
Lago Maggiore a Marina di Pulsano, con l’immissione degli stessi nella condotta Trigna,
quella che termina sulla spiaggia del Gabbiano. La tracimazione dei liquami in via La
Fontana è continuata nonostante l’installazione nel marzo del 2009 di una pompa adescante
che limita la portata della rete fognaria in corrispondenza di via La Fontana. Tale pompa
intercetta una parte del flusso e lo devia verso il vecchio depuratore. Nel settembre scorso il
Comune di Pulsano ha reso noto il risultato di uno studio per un nuovo intervento sul
vecchio impianto consistente nel raddoppio della condotta nei pressi di via La Fontana. Il
progetto esecutivo presentato dall’Acquedotto Pugliese è stato approvato all’unanimità
durante il Consiglio comunale del 1° marzo 2009. Va sottolineato che questo intervento
forse risolverà o solo limiterà la tracimazione dei liquami dai tombini di via La
Fontana e via Lago Maggiore, ma non sortirà alcun effetto né sulla capacità
depurativa del vecchio depuratore - pertanto la fascia costiera resterà ancora esclusa
dal collegamento alla rete fognaria e di conseguenza a quella dell’acqua potabile - né
limiterà lo scarico dei reflui sulla scogliera e nel mare alla Litoranea dei Micenei (foto
1-12). Dal 10/04/2010 si sono verificate tracimazioni di reflui dai tombini a valle del
vecchio depuratore all’altezza della Litoranea di Micenei, 27 nei pressi della stazione di
sollevamento probabilmente in seguito agli interventi effettuati in via La Fontana a monte
del vecchio depuratore che hanno aumentato la portata convogliata nel depuratore stesso.
Tale portata ha sovraccaricato la rete a valle del depuratore in prossimità del recapito finale.
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Il nuovo depuratore è costato ad oggi circa 20 milioni di euro e risulta essere il più caro della
regione. È stato finanziato mediante il decreto del 20 ottobre 1997 pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale n. 85 dell’11/04/1998 (32 miliardi di lire) e per altri 1.250.000,00 + 900.000 a completo
carico della Regione Puglia con i decreti n. 06 del 12/01/2007 e n. 185 del 10/11/2009 del
Commissario delegato per l'Emergenza Ambientale in Puglia Nichi Vendola.
Il decreto n. 06 del 12/01/2007 finanziava la realizzazione delle trincee drenati come recapito finale,
poi risultate non fattibili per le caratteristiche del terreno; infatti, si sarebbe dovuto disporre di una
superficie di molto superiore rispetto a quella effettivamente disponibile. Il loro progetto era stato
approvato come variante da parte della Giunta Regionale presieduta da Raffaele Fitto (decreto
commissario delegato emergenza ambientale 22 aprile 2003, n. 63 e Bollettino Ufficiale della
Regione Puglia - n. 46 del 30/04/2003).
Il decreto n. 185 del 10/11/2009 finanziava il completamento del nuovo recapito finale ovvero una
condotta per il convogliamento dei reflui licenziati dal nuovo depuratore nel canale maestro che
termina nel mare di Taranto. L’inizio dei lavori annunciati dal Sindaco di Pulsano Ecclesia per
l’autunno scorso (“il Taccuino” numero di settembre, pag. 3) non è ancora avvenuto e, secondo le
nostre informazioni ufficiose, la pratica si sarebbe impantanata in quanto il canale maestro, nel
territorio di Faggiano, potrebbe tracimare - inondando la zona industriale - se si aggiungesse il
flusso proveniente dal nuovo depuratore di Pulsano. Si è pertanto innescato un conflitto di
competenze tra il Comune di Faggiano ed il consorzio di bonifica Stornara & Tara che gestisce il
canale maestro. Come al solito le opere prima si finanziano e poi risultano non fattibili. Dei
controllori istituzionali, indispensabili per scongiurare il solito sperpero di danaro pubblico, se ne
sono da tempo sono perse le tracce.
Il mancato avviamento del nuovo depuratore comporta che buona parte della fascia costiera sia
esclusa dal collegamento alla rete idrica e fognaria a causa del collasso del vecchio impianto.
Pertanto gli abitanti della fascia costiera o devono attingere l’acqua dai pozzi o devono acquistarla
dai privati a 10 volte il prezzo di mercato. Lo svuotamento di un pozzo nero costa tra i 120 ed i 180
€… quasi sempre senza ricevuta! La spesa media di una famiglia italiana per acqua e fogna è di
circa 200 €/anno. Nel nostro caso è di circa 2000€/anno per 30 autobotti di acqua potabile e 6
svuotamenti del pozzo nero.
Sono state presentate molte segnalazioni e denunce da parte dei residenti alle forze dell’ordine tra
cui quella del 14 settembre 2008 alla Guardia di Finanza (scheda della segnalazione 3881) e
l’esposto alla Procura della Repubblica di Taranto da parte dello sportello per la tutela del cittadino
Codici, nel novembre 2009. Fino ad oggi noi residenti della fascia costiera abbiamo riscontrato solo
un peggioramento della situazione in quanto i reflui del recapito finale non finiscono più
direttamente nel mare al termine della condotta, come accadeva fino al 2008, ma sono licenziati
sulla scogliera a causa di un cedimento della condotta stessa ed un aumento della portata.
Come residenti non nutriamo molte speranze sulla messa in esercizio del nuovo depuratore visto
che non esiste un piano ufficiale a riguardo e
• delle parti sono già fatiscenti;
• la tecnologia scelta all’epoca era sperimentale e doppiamente costosa rispetto a quella
tradizionale;
• delle parti sono state rubate (ad esempio motori e rame);
• diversamente da come sarebbe stato logico, invece di essere situato tra il paese e la marina, è
a monte del paese e questo richiede l’uso di svariati motori di spinta delicati e costosi per cui
nessuno fornirebbe ricambi e manutenzione gratuitamente;
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• non è ancora pronto il recapito finale che consiste nel convogliamento – attraverso una
condotta superficiale - dei reflui depurati in uscita dal nuovo depuratore nel canale maestro
che arriva nel mare di Taranto. Inoltre, non è ancora chiaro se il canale maestro sarà capace
di sopportare il flusso dei reflui provenienti dal nuovo depuratore ed eventualmente dove
reperire i fondi per adattarlo. Si parla di 12 milioni di euro richiesti dal Comune di
Faggiano.
Vista la complessità delle procedure burocratiche e – detto francamente – i veti tra i vari enti (es.
Comune di Faggiano), abbiamo più volte inoltrato la richiesta al Presidente Vendola affinché
nominasse un commissario ad acta con pieni poteri in grado di gestire le attività per il
completamento del nuovo depuratore con le procedure d’urgenza, scavalcando i veti dei singoli
enti, i quali avendo le casse vuote usano qualsiasi pretesto per accedere ai finanziamenti pubblici.
Ad esempio, come mai ci si è accorti delle difficoltà col Comune di Faggiano solo dopo l’ultimo
finanziamento? Non si poteva accertare a priori la fattibilità dell’intervento (collegamento al canale
maestro)?
Ci sono anche altri aspetti poco chiari. Ad esempio, come mai l’opposizione nel Consiglio
comunale che chiede di ispezionare il nuovo depuratore, alla risposta che le chiavi sono in possesso
della società appaltatrice, si accontenta e non pretende di ispezionarlo ugualmente come sarebbe suo
dovere istituzionale? Come mai il Presidente Vendola non intende far ispezionare il sito dopo che:
• la tecnologia scelta per il nuovo depuratore è sperimentale e costa circa il doppio di quelle
tradizionali,
• il depuratore si trova a monte del paese e non tra la marina ed il paese come sarebbe stato
logico e come è stato scelto per il vecchio depuratore (questo vuol dire stazioni di spinta e
quindi motori delicati e costosi per cui servono manutenzioni e ricambi che nessuno dà
gratuitamente!),
• finanzia il primo recapito finale, che si rivela non fattibile, finanzia il secondo che si
impantana e circolano voci su furti e all’interno dell’impianto?
Sulla base di questi elementi non gli sorge alcun dubbio e continua ad elargire finanziamenti? Come
mai il Comune di Pulsano che accusa parte della cittadinanza di strumentalizzazioni e
disinformazione non rende pubblico lo stato del depuratore ed il piano per il suo completamento?
Perché in una situazione così torbida ed al tempo stesso vitale per il territorio, la politica anziché
invocare la trasparenza svia l’attenzione dell’opinione pubblica su interventi temporanei o
comunque dipendenti dall’avviamento del nuovo depuratore, come ad esempio il potenziamento
della rete idrica ed il serbatoio da 20 mila metri cubi sul territorio di San Giorgio finanziata per 17
milioni di euro? Perché non si punta tutta l’attenzione sul completamento del nuovo depuratore che
resta l’opera propedeutica a tutti gli altri interventi?
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• 4 novembre 2009: Sulla Gazzetta del Mezzogiorno sono riportate le perplessità del Comune di
Faggiano relativamente al collegamento del depuratore al canale maestro visto che tale canale
attraversa il comune di Faggiano. La portata del canale maestro sarebbe eccessiva con i reflui
del nuovo depuratore.
• 5 novembre 2009: Il Consigliere regionale Cosimo Borraccino invia una lettera al Commissario
Vendola ed all’Assessore alle Opere Pubbliche Fabiano Amati per sbloccare iter e finanziamenti
relativi al completamento del nuovo depuratore.
• 10 novembre 2009: La regione Puglia emette il decreto n. 185 per finanziare il completamento
del recapito finale del nuovo depuratore.
• 27 novembre 2009: Il centro per la tutela dei diritti del cittadino Codici presenta un esposto alla
Procura della Repubblica di Taranto sia per le tracimazioni dei tombini in via La Fontana e
Lago Maggiore – con gli sversamenti nella condotta Trigna - che per lo scarico non autorizzato
alla Litoranea dei Micenei.
• 1° marzo 2010: Approvato dal Consiglio comunale il progetto dell’Acquedotto Pugliese per il
raddoppio della condotta in via La Fontana per 390 mila €.
• Marzo 2010: L’Acquedotto Pugliese pubblica il bando di gara per realizzare la seconda condotta
idrica a servizio di Pulsano, Leporano e le rispettive marine e la realizzazione di un serbatoio da
20 mila metri cubi sul territorio di San Giorgio. Va sottolineato che per collegare le abitazioni
della fascia costiera alla rete idrica senza il collegamento a quella fognaria è necessario che i
pozzi neri, in buona parte di vecchia concezione, siano a norma. La loro messa a punto costerà
15 mila euro a famiglia, pur avendo i tubi diretti al nuovo depuratore a 4 metri dal cancello di
casa.
• Marzo 2010: Compaiono nuovi divieti di balneazione di carta ed anonimi alla Litoranea dei
Micenei, 23.
• 10 aprile 2010: Vengono rilevate le prime tracimazioni dai due tombini in prossimità della
stazione di sollevamento in via Litoranea dei Micenei all’altezza del civico 27.
Alla luce degli eventi riportati è opportuno che il Sindaco di Pulsano, in quanto ad oggi ente
coordinatore del progetto, chiarisca i seguenti punti:
• Come mai il suo predecessore Luigi Laterza (attualmente Presidente del Consiglio
comunale) decise la sua collocazione a monte del paese con la relativa aggiunta dei motori
di spinta? A quanto furono pagati i terreni espropriati? Era tanto o poco rispetto al prezzo di
mercato dell’epoca per terreni di quel genere (prevalentemente pietrosi)?
• La Società appaltatrice Degremont ha ufficialmente consegnato il nuovo depuratore al
Comune di Pulsano?
• Ci sono contenziosi in corso tra il comune di Pulsano e/o Leporano e/o la Società
appaltatrice?
• Eventuali contenzioni potrebbero ritardare la messa in esercizio del nuovo depuratore?
• Qual è lo stato del nuovo depuratore?
• Quanto costerebbe l’eventuale messa a punto del nuovo depuratore (escluso il recapito
finale)? Con quali soldi si pagherebbe?
• Quali sono i rapporti col Comune di Leporano?
• Quando sarà dismesso il vecchio depuratore con il suo scarico illegale sulla scogliera alla
Litoranea dei Micenei? Entro la prossima estate?
• Quando la litoranea sarà completamente allacciata alla rete fognaria ed a quella dell’acqua
potabile?