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Comunicato Stampa Rete per la Tutela della Valle del Sacco

La Magistratura e i Carabinieri del NOE fanno il loro dovere,


ma le lobby del ciclo dei rifiuti non demordono.
Fuori lincenerimento rifiuti dalla Valle del Sacco!

Le lobby del ciclo dei rifiuti legato allincenerimento non cessano di violare le leggi, anche sapendo che i
controlli sono dietro langolo, pur di realizzare enormi profitti. Questa la principale deduzione da quanto, in
attesa del riscontro conclusivo dellArpa, sembra ormai innegabile: ancora una volta agli inceneritori di
Colleferro giunto cdr non conforme, in questo caso contenente car fluff (triturato delle parti non metalliche
degli autoveicoli), in grado di elevare i comunque non salutiferi valori di emissione stabiliti dalla normativa e
dunque di recare grave danno alla salute dei cittadini e alla tutela dellambiente. Doveroso il plauso alla
Procura di Velletri, ai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Roma, la cui attenzione non si
abbassata. Ed era naturale, considerati i fatti che hanno portato al sequestro degli inceneritori nel marzo
2009. Di fronte a un reato cos grave, la Magistratura e le Forze dellordine restano allerta per evitare la sua
reiterazione. Ma la ditta che a quanto si legge sulla stampa ha conferito cdr con conforme non ne era
consapevole? Evidentemente la ricerca del profitto e la speranza dellimpunit superano ogni ragionevole
prudenza. Mentre si sta avviando il processo che lega la gestione della discarica di Malagrotta per il
presunto conferimento di cdr non conforme presso gli inceneritori di Colleferro, per il quale abbiamo
presentato la nostra istanza di costituzione di parte civile, il nuovo conferimento di cdr irregolare conferma
che i controlli devono essere sempre pi frequenti e metodici, e che comunque il loro inasprimento non
scoraggia totalmente lelusione. Finch non si riuscir a far decollare la raccolta differenziata a livello
regionale, rimarr operante il cancro del sistema dellincenerimento, che garantisce enormi profitti grazie agli
incentivi per le fonti rinnovabili cui lenergia derivante da incenerimento dallo Stato assimilata (nonostante
le ripetute procedure dinfrazione da parte dellUnione europea), e dunque finanziata da circa il 7% delle
nostre bollette con i famigerati incentivi della delibera CIP6/1992. Il problema va risolto una volta per tutte
alla fonte. Come va risolta una volta per tutte alla fonte lanomalia di una Colleferro inquinata e al centro del
ciclo dei rifiuti basato sullincenerimento (discariche produzione cdr inceneritori). Si prenda esempio da
quanto avvenuto luned scorso, grazie allimpegno del coordinamento delle associazioni anagnine (di cui
Retuvasa parte integrante), della Provincia di Frosinone e del Comune di Anagni, che ha portato la
conferenza dei servizi regionale a bocciare il progetto di inceneritore di car fluff. Ha trionfato il logico
principio: non si inquina dove gi inquinato. Queste decisioni, lo chiediamo in primo luogo
allAmministrazione comunale, perch non si prendono anche a Colleferro? Ed ecco che il car fluff che non
si incenerisce ad Anagni, in quello che sarebbe stato il primo impianto europeo dedicato, arriva per vie
traverse a Colleferro. Cosa dobbiamo concludere? Che ce lo siamo voluto, visto che il car fluff non si pu
conferire in discarica e non si sa come smaltirlo? Al contrario, le istituzioni, ad ogni livello, fino al Ministero
dellAmbiente, devono impegnarsi senza perdere altro tempo a rendere praticabili le alternative ecologiche
(green fluff) in corso di sperimentazione.

Colleferro, 18 Giugno 2010

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