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Studi scientifici affermano che…

Oppure, in inglisch uazamerican, “scientific studies state that...”. Come sono belli quegli articoli
pieni di queste affermazioni... Così veri da sembrare veri. Di solito quando leggo questa frase passo
a DEFCON 3, perchè il rischio di sentirmi fesso aumenta in maniera esponenziale e, si sa, tutti
quelli con complesso di persecuzione detestano sentirsi fessi.

Un classico sono quelle pagine piene di trafiletti dove c'è un mini-articolo a commento di uno di
questi studi, che se tu ti allenassi seguendoli tutti saresti paralizzato da quante cose dovresti fare per
un allenamento decente.

Buttiamo lì una regola empirica: se per giustificare quello che dite dovete ricorrere a studi
scientifici, state slittando sullo specchio o non raggiungerete mai la cima del albero della cuccagna.

“Ma allora su che ci si dovrebbe basare? Sul trial & error da palestra di weideriana memoria?”.
Giusto. Non vorrei che pensaste che io sia per il “tutto funziona in palestra ma devi sperimentare tu
quello che funziona per te...”. Così facendo si va solo a caso. Ma c'è un equilibrio fra andare a caso
e determinare ogni aspetto dell'allenamento sulla base della dimostrazione scientifica che quel
particolare funzioni.

Il problema è che dovete evitare quello che si chiama surplus informativo o sindrome degli avvocati
da telefilm (SAT). Termini ovviamente inventati da me ah ah ah

Avete mai visto i telefilm con gli avvocati dove la difesa o l'accusa chiedono le prove alla
controparte che a sua volta fornisce vagonate di carta? E' un modo per bloccare l'avversario. Vuoi la
verità? Eccola. Tutta. Ora sciroppatela tu, leggi tutto e trova quello che ti serve. Una impresa
biblica.

Per esemplificare il tutto, vi faccio un esempio che Ivo mi passa come un assist impossibile da non
mettere in porta anche per uno zappone monco come me.

Vedetela come un gioco. Lo chiameremo “drill down di uno studio scientifico” nel senso che
procediamo per gradi, espandendo sempre più.

Io dico al bar: “ragazzi, ma lo sapete che fare l'HIIT fa catabolizzare?”. Silenzio in sala, la
temperatura scende di 10°, il sibilo del vento, in lontananza si sentono i cani abbaiare e il pianto di
un bambino.

Ok ok, ho esagerato. Diciamo che dico “fare attività aerobica intensa fa diminuire la risposta al GH,
pertanto è bene non fare questa roba dopo l'allenamento dove invece vogliamo un picco di GH”

E poi aggiungo:

“Studi scientifici lo dimostrano”.

Bene. Vediamo come. Ecco uno studio scientifico:


http://jap.physiology.org/cgi/content/short/00534.2007v1

The growth hormone response to repeated bouts of sprint exercise with and without
1
suppression of lipolysis in men

Keith A. Stokes1, Christopher Tyler1, and Kate L. Gilbert1

1 School for Health, University of Bath, Bath, United Kingdom

A single 30-s sprint is a potent physiological stimulus for growth hormone (GH) release. However,
repeated bouts of sprinting attenuates the GH response, possibly due to negative feedback via
elevated systemic free fatty acids (FFA).

The aim of the study was to use nicotinic acid (NA) to suppress lipolysis in order to investigate
whether serum FFA can modulate the GH response to exercise. Seven non-obese, healthy men
performed two trials, consisting of two maximal 30-s cycle ergometer sprints separated by 4 h of
recovery.

In one trial (NA), participants ingested NA (1 g 60 min before, and 0.5 g 60 and 180 min after,
sprint 1); the other was a control (Con) trial. Serum FFA was not significantly different between
trials prior to sprint 1, but was significantly lower in the NA trial immediately before sprint 2 (NA
vs. Con; mean (SD); 0.08 (0.05) vs. 0.75 (0.34) mmol/l, P<0.05).

Peak and integrated GH were significantly greater following sprint 2 compared to sprint 1 in the
NA trial (peak GH, 23.3 (7.0) vs. 7.7 (11.9) µg/l, P<0.05; integrated GH, 1076 (350) vs. 316 (527)
µg/l/60 min, P<0.05) and compared to sprint 2 in the Con trial (peak GH, 23.3 (7.0) vs. 5.2 (2.3)
µg/l, P<0.05; integrated GH, 1076 (350) vs. 206 (118) µg/l/60 min, P<0.05).

In conclusion, suppressing lipolysis resulted in a significantly greater GH response to the second of


two sprints, suggesting a potential role for serum FFA in negative feedback control of the GH
response to repeated exercise.

Tradotto:

La risposta dell'ormone della crescita a serie ripetute di esercizi con e senza la soppressione
della lipolisi negli uomini.

Interessante, direi. Traduciamo la prima frase.

Un singolo sprint di 30 secondi è un potente stimolo fisiologico per il rilascio dell'ormone della
crescita (GH). Comunque, sprint ripetuti attenuano la risposta del GH, forse a causa del feedback
negativo dovuto agli elevati acidi grassi liberi (FFA) (forse non è preciso, ma non siamo in
tribunale)

Posso perciò dire che fare uno sprint a paletta è positivo (“fa massa”) ma più di uno no. E allora
l'HIIT con gli sprint?

Poi c'è tutto un pacco di scritte, numeri, numerelli. Pallosissimi. Però ci tocca leggerli...

Lo scopo dello studio è stato quello di usare acido nicotinico (NA – boh... avrò tradotto giusto?
Vabbè, per quello che ci serve potrebbe essere anche sangue di drago) per sopprimere la lipolisi per
permettere di investigare se gli acidi grassi liberi modulino la risposta al GH degli esercizi. Sette
uomini in salute non obesi hanno eseguito due prove, consistenti in due sprint massimali da 30
secondo all'ergometro, separati da 4 ore di recupero.

In una prova (NA) i partecipanti hanno ingerito NA (1 g 60 minuti prima, e 0.5 g 60 e 180 minuti
dopo); gli altri erano il gruppo di controllo (Con).

2
Ok, chiaro. Fanno due prove, un gruppo dopo la prima prende la droga per sopprimere la lipolisi, e
un altro no. E vediamo che succede.

Gli acidi grassi liberi non differivano significativamente fra i due gruppi prima dello sprint 1, ma è
stato più inferiore in maniera significante nel gruppo NA immediatamente prima dello sprint 2.

Bene, è accaduto quello che ci aspettavamo.

Ora seguono tutta una serie di numerelli che quantificano le frasi riportate.

(NA contro Con; media (DS); 0,08 (0,05) vs (0,75) (0,34) mmol/l, P<0.05)

Lo so che preferireste una serie di squat sui carboni ardenti, ma qui c'è scritto che il gruppo NA ha
avuto una media di acidi grassi prima dello sprint 2 pari a 0.08, cioè 10 volte più bassa dell'altro
gruppo che è a 0,75. Lasciamo stare la deviazione standard (DS) che non ci interessa.

Notate però le millimoli per litro (mmol/l). C'è sempre una unità di misura, in questo caso una
concentrazione. Se non ci fosse... che cacchio sto misurando? Pere? Mele al quadrato? La mia prof
di fisica e matematica al Liceo disse una cosa che mi ricorderò sempre: chi sbaglia le unità di
misura non ha capito nulla di quello che sta dicendo.

Sembrano finezze, ma è così. Se il vostro interlocutore vi parla di accelerazione e dice “metri al


secondo”, è un cazzone, diffidate. Sono metri al secondo QUADRATO. E non dite “ma è solo un
puntino...” come la pubblicità del parmigiano. E' il puntino che fa la differenza.

Mi ricordo di quando iniziai Analisi Due e c'era un tizio bocciato tipo 15 volte. Diceva: “il prof è
uno stronzo, ho sbagliato un 1 con un -1 e mi ha dato zero”. Vero. Però l'esercizio del compito
consisteva nel dire se un flusso era entrante 1, o uscente, -1. Era il “-” a stabilire se avevi capito o
meno.

Ma sto divagando... dài.

Il P<0,05 è l'intervallo di confidenza, una di quelle cose degli statistici che tutti usano senza capire
in realtà come funzionino. Potete leggere anche di cose come ANOVA o MANOVA. Tutti sistemi di
analisi statistica per dire “i dati che ho raccolto hanno senso e non sono casuali”. Diciamo che
P<0,05 vuol dire “ok, va bene”.

E continua (sopportate... dài...)

Il valore di picco e totale del GH sono stati significativamente maggiori dopo lo sprint 2 comparati
con lo sprint 1 nel gruppo NA (vi riporto solo un paio di valori per non fare confusione: picco del
GH 23.3 contro 7.7 microgrammi/l), e comparati con lo sprint 2 nel gruppo di controllo (picco del
GH 23.3 contro 5.2 microgrammi/l).

E la conclusione:

In conclusione sopprimere la lipolisi permette una risposta al GH significativamente maggiore nel


secondo dei due sprint, suggerendo un ruolo potenziale degli acidi grassi liberi come feedback
negativo nel controllo della risposta del GH a esercizi ripetuti.

Il tutto non è chiarissimo. Notate come gli studi sono in una specie di burocratichese scientifico,
brutti da guardare, aridi da leggere. Perchè devono portare i fatti e basta. Oddio... potrebbero anche
far ridere ogni tanto eh... questa gente due rutti in sala mensa penso che li faccia come tutti, non è
che se parli come mangi ti si crede di meno...

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In pratica il giochino è questo: faccio uno sprint, riposo e ne faccio un'altro. Dopo il primo ho
liberato acidi grassi nel sangue a causa dello sforzo. Misuro il mio GH. Faccio un'altro sprint,
misuro il mio GH.

Ok, prendo un altro tizio, gli faccio fare lo stesso sprint. Ma lo drogo per sopprimere in qualche
modo gli acidi grassi nel sangue. Misuro il GH, gli faccio fare un'altro sprint, misuro il GH. Il GH è
più alto, sempre, nel sangue del secondo tizio rispetto al mio.

Perciò concludo che gli acidi grassi hanno un ruolo nella risposta al GH e più ce ne sono e meno
GH produco. Ok, lo studio FINISCE QUI.

Ma, a questo punto, io insisto: ergo, dato che io quando faccio gli sprint non sopprimo con sostanze
gli acidi grassi, più ne faccio e meno rilascio di GH ho nel sangue. E ancora: ergo, se dopo
l'allenamento io ho un picco di GH, facendo così lo limito.

Ma... queste sono MIE idee! E' questo il cortocircuito logico che mi fa sempre incazzare. Io navigo
su Internet, prendo uno studio qualsiasi che mi piace, e ci tiro fuori delle conclusioni. Ma queste
magari non sono nello studio!

Notate quanto ho dovuto scrivere per arrivare a dire questo. Più facile fare lo scientista e sparare
fregnacce scientifiche. E quante ce ne sono...

Per essere sicuro della mia tesi avrei dovuto trovare uno studio del genere:

Risposta dell'ormone della crescita ad un allenamento con i pesi a cui segue un allenamento
HIIT. Starring. Paolino.

Svolgimento dello studio: abbiamo preso Paolino e gli abbiamo fatto fare squat e stacco, poi lo
abbiamo legato ad una macchina e abbiamo dato gas fino a 30Km/h per 30 secondi. Paolino ha
dovuto correre per non essere consumato dall'asfalto abrasivo. Abbiamo misurato il GH prima
dell'allenamento, durante, dopo, durante la corsa, dopo.

Due settimane dopo abbiamo fatto fare a Paolino solo squat e stacco, e preso il solito GH.

Poi abbiamo comparato la situazione del GH senza sprint e acidi grassi nel sangue e con gli sprint
e gli acidi grassi nel sangue. E' venuto fuori questo, questo e quest'altro

Ecco, questo è uno studio che avrebbe senso.

In altre parole, uno studio è quello che è e niente altro: una ipotesi e un esperimento per dimostrarla
o confutarla. Non è niente di definitivo se non uno strumento per altri ricercatori che lo possono
usare in un lavoro più ampio. Difficile che UNO studio al giorno d'oggi, con la moltitudine di
materiale che c'è, possa essere esaustivo ed innovativo. E considerate anche il fatto che nelle
università vale il detto “publish or perish”, pubblica o muori. Sei conosciuto se scrivi materiale, se il
tuo nome compare nelle pubblicazioni. E se non ho niente di innovativo, riciclo, scrivo fesserie o
cose ovvie.

In tutti i modi, non è possibile stabilire un causa-->effetto fra lo studio e quello che abbiamo
intenzione di fare.

Non mi credete? Vi fornisco dei punti di attenzione:

 Il gruppo NA ha una produzione di GH 3 volte superiore a quella del gruppo Con. 3 volte.
Wow... vale la regola: “e allora?”. Significa che divento più piccolo? Che catabolizzo? Che

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perdo forza? Lo studio lo dice? No. E allora? Uno studio quantitativo non stabilisce
necessariamente un valore di merito dei dati che determina. In altre parole, il triplo di una
cosa che vale zero è sempre zero, state attenti.

 Solitamente questo giochetto del “il triplo”, “il doppio” è tipico di chi usa gli studi: parlare
di 21 millimoli per litro rispetto a 7 è palloso (rileggete: “millimoli”... non vi si impasta la
lingua?) e fa più marketing dire “il triplo”. Questa è la tattica delle pubblicità degli
integratori.

 Lo studio è su 7 elementi in salute e non obesi. E chi sono? Hanno attinenza con voi? Io
conosco tante persone non obese e in salute e non mi scambierei con loro per niente al
mondo. Potrebbe voler dire che non stanno morendo, e basta. Magari in una persona allenata
per bene la risposta al GH è diversa, più modulata, magari cambia del tutto. Magari in quelli
allenati la soppressione del GH è minimale. Non era scopo dello studio preoccuparsi di
questo, ma sta a voi stabilire se il campione dello studio è attinente a voi. Se avessero scritto
“7 maschi pendolari che si svegliano alle 5.45 e si rompono i coglioni al PC tutto il
giorno”... ecco, qui avrei trovato un punto in comune.

 Ripeto: non c'è scritto “perciò non fate l'HIIT perchè catabolizzate”. Mi raccomando, è
importante. Altrimenti la Scienza diventa una barzelletta.

Infine, una piccola polemica: diffidate di quelli che chiamo lettori di abstract perchè sono questi
che rovinano la reputazione scientifica. Quello che ho postato non è uno studio, ma il riassuntino,
che si chiama appunto “abstract”.

Non ho potuto postare lo studio... perchè è a pagamento. L'abstract è un mezzo veloce grazie al
quale un ricercatore può farsi un'idea del materiale che ha a disposizione. C'è un modo per scrivere
gli abstract, palloso, arido, ma efficace. L'abstract non è pubblicità per invogliare la lettura, è una
cosa seria.

Ma è la lettura dello studio che fa capire a pieno la validità e l'importanza dello studio stesso, al di
là che è uno studio. Non basta leggere il riassuntino per essere esperti. Il Bignami va bene per
passare l'interrogazione, non per diventare bravi. Avete mai conosciuto uno con i controcoglioni che
si era basato sui Bignami? Se esistesse, sarebbe un talento sprecato.

Ecco: ci sono siti pieni di abstract tipo Pubmed (che fa un servizio eccezionale ma si deve
giustamente pagare) e divoratori di abstract. Ma questi sono lettori di Bignami. Allora, meglio
Focus o Panorama dal dottore anche se non c'è scritto P<0,05

Se vi bombardano di bibliografie, provate a leggerle. Molte volte sono valide, molte altre sono
semplici elenchi per riempire pagine e fare i fighi esperti. Una volta nella bibliografia di un articolo
sullo squat ho trovato come riferimento un atlante di anatomia. Ma và! Come se in un testo sul
Manzoni trovassi nella bibliografia come riferimento lo Zingarelli.

Perciò... attenti. E comunque, studi scientifici affermano che se siete ancora qui a leggere, siete
persone molto compassionevoli dato che non vi pagano per farlo.

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