2 l Bologna
29 Giugno 2010
ologna
elfare. Manifestazione per non far chiudere il blog Asfalto e due laboratori per persone con difficoltà
r i i so iali a ris io i s ra
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q AntonioMumolo
Pd pungeil omune:
« isioccupipiùdelso-
cialechedeigraffiti»
ian Basilio ieddu
gian.basilio.nieddu epolis.sm
■ Computer in disuso sparsi
su tavolini, delle maschere, stri-
scioni, volantini e un piccolo
buffer. Modo conviviale per sta-
re in piazza. uesta la protesta
per difendere i servizi sociali
per i senza fissa dimora. Gli ul-
timi tra gli ultimi che nonostan-
te le loro condizioni estreme su-
biscono ugualmente i tagli. For-
bici che dovrebbero far chiude-
re il laboratorio di informatica,
dove si cura il blog Asfalto , e
quello delle maschere del pro-
getto “Prova Riprova”. Il ta-
glio del Comune non è andato
giù alle associazioni Piazza
Grande, “Bologna Sold Out,
gente del sociale” e Bartleb che
ieri hanno manifestato in piaz-
za IV Novembre.
PPE PE C E E.
Lo fa Massimiliano Salvato-
ri, responsabile del laboratorio
informatico, che chiede una
moratoria al Commissario An-
na Maria Cancellieri: «Non
si può tagliare così da un giorno
all'altro chiediamo una sospen-
siva del provvedimento che do-
vrebbe partire dal 0 giugno -
spiega Salvatori -. Ci diano tem-
po fino a dicembre per trovare
essile. L azienda si salva dal fallimento e resta a Bologna ma
Pompea prende Arcte
ma solo con operai
■ La casa di intimo Pompea
compra Arcte, l'azienda bolo-
gnese del gruppo Mariella Bu-
rani, e la salva dal fallimento.
Possono sorridere i dipen-
denti, in maggioranza donne,
che possono tornare al lavoro
ma resta difficile la situazione
per i 12 dipendenti rimasti
fuori e fino al 2011 in Cassa In-
tegrazione. «La situazione non
è facile ma l'azienda era in tri-
3 no dei rivenditori del giornale di strada Piazza rande
E dal Pilastro si manda via
il gruppo di danza Mousi
opo anni
■■ Dopo lo sfratto al Vecchio
Son, via ousi è dal Pila-
stro. 'associazione che da
anni organizza corsi di
danza per bambini, adole-
scenti e disabili nei locali co-
munali di via Panzini. 'asso-
ciazione è stata esclusa dal
bando per la riassegnazione
bunale e poteva chiudere, resta
sul territorio, siamo riusciti a
far assumere 1 dipendenti in
più rispetto alle prime offerte -
spiega con sofferenza Maritria
Coi della Filctem Cgil -. Poi se le
cose vanno bene a Pompea, se si
ingrandisce hanno diritto ad
essere chiamate le persone in
cassa integrazione». Insomma
nonostante due collezioni per-
se, «non è facile ripartire in
dei locali del uartiere San
Donato. Il presidente di ou-
si è, ian Paolo oli, la diret-
trice artistica, Franca agat-
ti e con loro i operatori ed
educatori hanno scritto una
lettera a tutti i genitori dei
ragazzi per far sentire la
loro voce al commissario An-
na aria Cancellieri.
queste condizioni», si spera in
un futuro di espansione per Ar-
cte grazie a Pompea. Ma anche
se gli affari andranno bene non
sarà facile riassorbire tutti i di-
pendenti: «Sono aperte diverse
strade che si stanno valutando -
aggiunge Coi -. C' è il rapporto
con il Ministero per altri am-
mortizzatori sociali, stiamo
puntando su piani di formazio-
ne». Il sindacato promette mas-
simo impegno per non lasciare
in strada i 12 dipendenti che
oggi possono contare solo sugli
ammortizzatori sociali: «Ripe-
to la situazione non è facile ma
l'azienda poteva chiudere, ap-
prezziamo lo sforzo di Pompea
elefono
0 0. 5.0200
sms
4 .9215.
P LIS
fondi alternativi». Sguardo ri-
volto alle Fondazioni e alla Re-
gione. «Per questa utenza de-
finita a bassa soglia i laboratori
sono tra le poche cose della vita,
sono luoghi di vita e di raccon-
to». Insomma non si può pro-
testare perchè in strada c'è gen-
te che sta male e poi non offrire
alternative. Ma quanto costano
questi laboratori «Per quanto
riguarda quello che guido io so-
no circa 2 mila euro - spiega
Massimo Machiavelli -. E fac-
ciamo dei prodotti di eccellen-
za. Siamo partiti con le masche-
re di cartapesta, per arrivare a
dipendenti restano in cassa integrazione
P LIS
3 perai tessili al lavoro
e-mail
o ogn i o ogn . o
quelle di cuoio che sono state
esposte in tante mostre. Una è
presente nel disco americano di
Bocelli. Con queste attività i ra-
gazzi acquisiscono una profes-
sionalità, un modo di compor-
tarsi indispensabile per un per-
corso di inserimento». Ma sul
banco degli imputati sale anche
«il clima generale di voler ri-
durre le risorse per utenti a bas-
sa soglia - spiega Leonardo
Tancredi di Piazza Grande -.
Col decentramento dei servizi
sociali si è voluto scaricare que-
sta utenza marginale. Non so se
per strategia o per superficia-
lità». Ovvero se si voleva otte-
nere una minore dipendenza
dai servizi di alcuni soggetti
questo non ha funzionato. E la
spesa alla fine non calerà. In
piazza anche Antonio Mumo-
lo, consigliere regionale Pd e
avvocato di strada, che non usa
mezzi termini con il Commis-
sario: «Forse piuttosto che oc-
cuparsi di graffiti bisognerebbe
pensare di più al sociale». Ma
non si ferma qui: «A Bologna
manca il livello politico. A oc-
cuparsi dei tagli rimangono so-
lo i dirigenti di settore». Scende
in campo anche Legacoop con il
direttore Ethel Frasinetti:
«Sembra di capire che le risorse
tolte a questo servizio verranno
dirottate a sostenere il maggior
costo di un servizio internaliz-
zato nei mesi scorsi, quello de-
gli sportelli sociali, la cui inter-
nalizzazione lascerà senza lavo-
ro 11 assistenti sociali e quattro
educatori». ■
che deve ripartire con un'azien-
da che ha perso due collezio-
ni».
C S E ESS E. Se sta male
la meccanica non sta meglio il
tessile. «È uno dei settori che ha
più risentito della crisi, il 200 è
stato un anno molto duro - spie-
ga Coi - le aziende più grandi
hanno ridimensionato le loro
attività mentre quelle più pic-
cole spesso hanno chiuso. Ma si
parla solo delle imprese più co-
nosciute». Insomma tanti lavo-
ratori travolti dalla crisi e spes-
so senza attenzione mediatica
per le piccole dimensioni delle
aziende dove lavoravano. ■