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«Difficile lavorare con serenità quando sai che la baracca crolla»

— LODI —
«SONO preoccupata per il futuro dell’Ense e sono stata assunta a giugno dopo sei anni di precariato — racconta Daniela Villa,
addetta al laboratorio sugli Ogm ...

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2010-07-21 invia per E-mail | condividi

— LODI —
«SONO preoccupata per il futuro dell’Ense e sono stata assunta a giugno dopo sei anni di precariato — racconta Daniela Villa, addetta al laboratorio sugli
Ogm —. Ora, dopo tanti sacrifici, spero di poter continuare le mie attività di ricerca anche in futuro». La preoccupazione dilaga in tutte le sale del
laboratorio, dove alcune decine di ragazzi in camice bianco continuano a lavorare su piccoli semi di ogni specie. «Sono qui da pochi mesi grazie ad una
borsa di studio. In questo reparto ci occupiamo di fare delle ricerche genetiche sui semi in modo da poter migliorare la produzione e assicurarci che sia un
prodotto di qualità», commenta Andrea Venturini.

«SE L’ISTITUTO verrà accorpato all’Inran non credo ci lasceranno svolgere le stesse attività che svolgiamo qui. Mi spiace che il Ministero abbia preso
questa decisione proprio ora che sono stata assunta a tempo indeterminato dopo otto anni di precariato — afferma Alessandra Arioli ricercatrice del
reparto di germinazione —. Credo che il lavoro che svolgiamo sia molto importante. Disponiamo di stanze climatizzate in cui far germogliare tutti i semi
che controlliamo, modifichiamo e certifichiamo. Possiamo riprodurre diversi situazioni climatiche in modo da “testare” semi che normalmente
germoglierebbero solo in determinati periodi dell’anno. Ora per esempio stiamo facendo crescere anche dei semi autunnali
in piena estate. Questo lavoro è importante per poter dare dati concreti a chi agli agricoltori che si servono dei nostri semi». Nel reparto purezza, invece,
ogni singolo seme viene accuratamente esaminato e scartato qualora non passi l’esame dei ricercatori.

«CONTROLLARE la purezza dei semi serve a costituire una banca dati catalogata in cui poter ritrovare campioni di ogni seme. Ora ci si chiede se questo
lavoro continuerà. Noi continuiamo a svolgere le nostre mansioni ma è difficile farlo quando sappiamo che l’ente per cui lavoriamo è stato soppresso —
denuncia la ricercatrice Paola Mazzola —. Abbiamo molto lavoro che dovrebbe iniziare in questi mesi. Tra poco ci sarà il raccolto dei cereali e i semi
andrebbero controllati ma ci trovaimo nella situazione di non saper più come comportarci». Il laboratorio dell’Ense di Tavazzano gode di riconoscimenti
internazionali come quello dell’Ista (International seed testing association) e amplia di fatto la presenza italiana nel comitato esecutivo dell’ente europeo.
F.N.

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