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http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/
Mi agradecimiento a la supervisión de la Dra. Ragna Cordes, a las fichas magníficas de Amaya Padilla
(http://garachicoenclave.blogspot.com/), el texto de Guadalupe (http://aulautista.wordpress.com/)
y de Frances Vega (http://www.viviendoenotradimension.com/), los imprescindibles pictogramas de
ARASAAC (http://www.catedu.es/arasaac/) y toda la información e imágenes que he ido encontrando
en Internet.
Le emozioni sono complesse e riguardano tutti gli individui. Le persone con autismo presentano
un deficit nella percezione delle emozioni, che costituiscono un elemento essenziale per contribuire
allo sviluppo affettivo ed emozionale dell'individuo. Ma è falso il mito che afferma che le persone
con autismo non sono capaci di sentire emozioni e che non sentono attaccamento a nessuno.
Le persone nello spettro autistico dimostrano le emozioni in modo diverso e hanno alcune difficoltà
ma non è vero che non hanno sentimenti né si attaccano a nessuno.
Favorendo la percezione e l'espressione di emozioni, sentimenti e desideri delle persone con autismo
migliorerà l'integrazione sociale degli stessi, tanto in livelli personali come sociali.
1) Identificare le emozioni
2) La capacità di regolare e controllare le loro emozioni
3) Difficoltà a condividere i loro sentimenti
4) Diminuzione della capacità di vedere le cose dal punto di vista degli altri
5) Problemi a identificare la causa dei loro sentimenti
A partire da ora vedremo come lavorare le emozioni basilari (allegria, tristezza, paura, collera),
passo a passo, tale e come lo siamo andati a realizzare - e seguiamo - con mio figlio:
I. COMPRENSIONE EMOZIONALE
La sorpresa la lavoriamo dopo in forma separata, per quello che includerò un link col programma
e le attività che seguiamo alla fine del documento. Altre emozioni complesse come vergogna, gelosia,
invidia, orgoglio sono complicate da insegnare, per quello che le introdurremo più avanti e non le tratto
in questo testo.
È importante durante questo programma assicurarsi che il bambino entri in interazione con l'adulto
e che le stia imparando nel modo più attivo possibile.
I. COMPRENSIONE EMOZIONALE
1.IDENTIFICAZIONE DI ESPRESSIONI FACCIALI:
OBIETTIVO: Insegnare a riconoscere, il nome e abbinare le quattro emozioni fondamentali:
"felice" "triste" arrabbiato "e" impaurito.
http://www.viviendoenotradimension.com/feelingsfacesc.pdf
http://www.mes-english.com/flashcards/files/feelings_span.pdf
http://disfasiaenzaragoza.com/pictogramas/pictogramas.html
http://www.catedu.es/arasaac/s/arasaac/
http://rincones.educarex.es/diversidad/index.php?option=com_remository&Itemid=90&func=select
&id=20
http://www.iocresco.it/index.php?option=com_wrapper&view=wrapper&Itemid=88
http://www.do2learn.com/picturecards/printcards/social_emotionshealthpeople.htm
Esercizio 1; "(nome dal bambino) metti (emozione) con ( emozione)", (Leg richtig)
Utilizziamo come materiale di lavoro quattro disegni in formato DINA4 molto basilari nei quali
si riflettevano le quattro emozioni:
OBJETIVO: Enseñar a a reconocer, nombrar y emparejar las cuatro emociones básicas: “contento”,
uno arrabbiato e quattro con uno spaventato.
Potete utilizzare questi magnífici pictogrammi di ARASAAC:
"Guarda, (nome del bambino), la bambina è contenta" e rinforzavamo l'affermazione con la mimica di essere
contento. Collocavamo l'immagine sopra al tavolo. Di seguito presentavamo il disegno del pecs contento;
;"Guarda, è un bimbo contento", e lo collocavamo sopra al disegno grande con la bambina contenta.
Dopo avere presentato queste due emozioni basilari, raccoglievamo il materiale ed incominciavamo a lavorare.
Si prendeva il disegno grande con la bambina contenta: "Guarda, la bambina è contenta" e si collocava sul tavolo.
E la stessa cosa col disegno dal bambino triste. Vicino a mio figlio c'era un mucchietto con i pecs contenti e tristi.
Prendevamo un pecs, lo mostravamo e dicevamo: "Guarda, (nome dal bambino, un bimbo contento."
Glielo davamo con l'ordine:
“Metti contento con contento "; Se il bambino non lo metteva, gli prendevamo la mano con la nostra mano
e lo aiutavamo a collocarlo. Ricompensa ed elogio: “Molte bene, contento con contento”.
Se (nome del bambino) prendeva un pecs "bimbo triste”, perché l'ordine era: "Metti triste con triste";
Quando si domina questo esercizio, si dovrà variare l'ordine. Non si dice più metti contento con contento",
contento”, ma “metti bene”.
Rinforzo: Per aiutare mio figlio a riconoscere l'espressioni più semplici delle emozioni, modellavamo insieme
con la plastilina (questo serve anche come stimolazione sensoriale). Il gioco era fare con la plastilina:
Triste: la bocca era una linea ricurva verso l'alto e mettevamo anche una “lacrima” vicino ad un occhio.
Come materiale di lavoro cominciammo ad usare fotografie con visi che esprimevano le quattro emozioni basilari.
Il meccanismo è come quello dell'esercizio precedente.
Avevamo le fotografie ordinate in quattro scatole. In ogni scatola era incollata il viso del pecs corrispondente.
Quando mio figlio andava dominando l'esercizio, collocavamo le fotografie in forma aleatoria, senza che avesse
come "rinforzo" l'aiuto del pecs.
http://www.iocresco.it/index.php?option=com_wrapper&view=wrapper&Itemid=88
Rabbia:
Allegria:
Tristezza:
Paura:
Esercizio3: "Indica l'emozione",
Come materiale di lavoro utilizzeremo fotografie con visi che esprimono emozioni.
Si mettono sul tavolo e si dà l'ordine:
"(nome del bambino), indica (emozione): gioia." Se il bambino lo indica, immediatamente ricompensa ed elogio
Se no, lo si aiuta a farlo conducendo la sua mano con la nostra mano; ricompensa ed elogio.
Gli ordini si possono variare: "prendi" (emozione) “dammi (emozione)”, "metti (emozione) nella scatola."
Nota: è importante continuare a variare le fotografie e non utilizzare sempre le stesse che il bambino conosce già.
2.COMPRENSIONE DELLA RELAZIONE TRA SITUAZIONE ED EMOZIONE
OBIETTIVO: In questa fase pretendiamo che il bambino sia capace di identificare che stati emozionali
si presenteranno in diverse situazioni (anticipare l'emozione che si produrrà,come essere capace
di spiegare la relazione causale tra situazione ed emozione.
Per questo esercizio facemmo piccole simulazioni di "teatro." Si ha bisogno almeno di due persone
col bambino. Bisogna provocare una gran interazione con una mimica molto esagerata.
(a parte sulla comprensione si va a lavorare sull'espressione di emozione).
Contento: Fa che un adulto faccia solletico ad un altro oppure che gli dia una cucchiaiata di gelato.
Con grande mimica si esprimerà: gioia. Allora domanda al bambino "Come si senta (lei o lui)?."
(Aiuta il bambino a rispondere «Contento» o « (lei o lui) è contenta/o».
Poco a poco si può insegnare al bambino ad applicare queste denominazioni di emozione a sé stesso.
Il bambino imparerà a fare la faccia allegria e triste. Ideando programmi più elaborati
iIdeando programmi più elaborati per l'identificazione dei propri sentimenti, devono farsi paralleli
i programmi che abbiamo descritto già per insegnare al bambino a nominare emozioni negli altri.
Per esempio: l'adulto fa il solletico o dà il gelato al bambino. La domanda è: "come stai?, come ti senti?".
“Contento”.
Spaventato: Una volta che il bambino puè rispondere appropriatamente alle domande senza aiuto
si introduce una seconda emozione, spaventato. Ora il primo adulto agirà come se stesse picchiando
l'altro adulto, chi si avvilisce e fa la faccia spaventata.
Come prima, domanda "Come si senta (lei o lui)?." Aiuta e rinforza il bambino affinché risponda in modo
appropriato, « lei/lui è spaventato». Osserva che vi sono diversi segni in questa situazione che
che supportano o indicano l'umore. Il più impotante è il contesto del sentimento, per esempio,
il primo adulto minacciando di picchiare il secondo. Gradualmente questi segni devono dominuire
affinché il bambino possa rispondere appropriatamente solo guardando il viso del secondo adulto.
In altre parole, il bambino avrà imparato a leggere i segni dello stato emozionale solo prestando
attenzione alla mimica facciale.
Rabbia: In generale, quanto più esplicito sarò il contesto di questi sentimenti, più facile sarà per il
bambino distinguerli. Ritornando alla prima situazione nella quale il bambino osservava un adulto
che picchiava l'altro, adesso la persona che è picchiata farà la faccia spaventata, mentre la persona
che picchia avrà un'espressione facciale che mostrerà rabbia.
Mentre all'inizio il bambino ha imparato a denominare i sentimenti del destinatario/ricevente
come "spaventato", gli sarà chiesto ora descrivere i sentimenti dell'adulto che sta picchiando, .
e che sembra arrabbiato.
Triste: Il sentimento di tristezza normalmente avviene in un contesto di perdita di qualcosa, perciò,
la persona che insegna la tristezza dovrebbe creare una situazione dove qualcuno perde qualcosa.
Un esempio sarebbe la situazione dove un adulto toglie un giocattolo ad un secondo adulto, ed il 2°
adulto mima la tristezza facendo come se piangesse e si aciugasse una lacrima dal viso. Al bambino
quindi gli viene chiesto di nominare questi sentimenti, lo si aiuta (lui è triste) e lo si rinforza come prima.
Una forma utile di ampliare il programma precedente sarebbe sostituire gradualmente il secondo
adulto con disegni/fotografíe di gente che sembra arrabbiata o contenta. Come in altri programmi,
quanti più disegni abbiamo e quanto più vari sono, più utile sarà il programma.
Continueremo facendo un disegno semplice interattivo col bambino nel quale si narri una piccola storia.
Esempio:
Disegna un bambino con un gelato in mano (fai il gelato molto grande e un gran sorriso sul viso del
bambino). Domanda: “E' contento il bambino che ha il gelato?”. La risposta dovrá essere: “sí”.
Inmediatamente si rinforza la risposta con ricompensa ed elogio: “molto bene, il bimbo è contento".
Andando avanti si domanda: "(nome del bambino), come sta il bambino che ha il gelato?." La risposta
dovrebbe essere: " il bambino, è contento." Ricompensa ed elogio.
In seguito si disegna che il gelato cade al suolo (si spiega e si racconta). Ci sono varie domande:
“Il gelato è caduto. E' contento il bambino?” o “Il gelato è caduto, E' triste il bambino? oppure
“Come sta il bambino?, il gelato è caduto”.
Altro esempio
Disegnare un bambino che picchia un altro. Il bambino che viene colpito è triste.
Si disegna un cane con denti molto grandi. Il bambino ha paura. E poi il padrone del cane che
lo porta via. Qui si potrebbe iniziare ad introddurre il concetto: "alleviato".
Come materiale di lavoro utilizziamo un puzzle, prima facevamo insieme il puzzle, ed alcuni disegni nei quali
lsi mostrava i bambini in diverse situazioni:
Si vanno spiegando e lavorando le situazioni col bambino. E dopo si domanda: “indica il bambino
contento” o “indica il bambino triste, arrabbiato, etc.”.
Un altro modo di ampliare questo programma è in segnare al bambino ad accoppiare le espressioni
facciali con le emozioni corrispondenti. Per esempio, una volta che il bambino ha imparato a
denominare correttamente le varie espressioni facciali, come sorridere, gli si potrà insegnare
ad accoppiare l'espressione facciale con una situazione che esprime l'emozione. In questo modo
il bambino potrà descrivere un disegno di una persona felice come "Quello sta sorridendo egli è contento"
E dirlo ampliando con frasi del tipo:
http://picasaweb.google.de/MaestrosAyL/LOTERIADEEMOCIONES#
Con quest'altro materiale, mio figlio accoppiava il bimbo contento con la bimba contenta, etc.
http://www.iocresco.it/picture-card/category/292-emozioni
Esercizio 9: “Dammi il bambino che (per esempio)che sta per mangiare un gelato".
- Dammi il bambino che sta per mangiare un gelato (doveva dare la foto del bambino contento))
- Dammi la bambina a cui han tolto il gioco (doveva dare la foto della bambina triste)
- Dammi il bambino che ha appena colpito un altro bambino. (doveva dare la foto del bimbo arrab) .
- Dammi il bambino che ha visto un cane molto, molto grande con denti enormi.
- Etc.
La mamma di Aless preparó del materiale molto bello con immagini molto grafiche in cui si
rappresentava una azione buona o cattiva. Sotto ad ogni azione c'è un circolo dove il bambino deve
attaccare un pecs contento per l'azione buona o uno triste per l'azione cattiva.
Si presenta e si spiega l'azione. Dopo, si domanda al bambino: "che cosa succede qui?". Si lascia
rispondere il bambino. Poi si domanda: “E' buona o è cattiva?”.
Quando il bambino risponde, si dà un nuovo ordine: "attacca il pecs."
Il materiale si può scaricare qui:
http://www.scribd.com/doc/12733883/Emotionen-Arbeitsmaterial-Elegir-Accion-Buena-Mala
E questo altro pannello, nel quale il bambino può attaccare " mi piace" o "non mi piace":
http://www.scribd.com/doc/26376614/1-2-1-Material
(Prima di lavorare con questo esercizio è meglio leggersi il programma "comunicazione e narrazione :
di vissuto")
http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/2009/11/lenguaje-comunicativo-y-narracion-
de.html
http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/2009/11/lenguaje-comunicativo-y-narracion-
de_10.html
http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/2009/11/lenguaje-comunicativo-y-narracion-
de_13.html
http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/2009/11/lenguaje-comunicativo-y-narracion-
de_26.html
http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/2009/12/lenguaje-comunicativo-y-narracion-
de.html
Bisogna presentare la storia al bambino biglietto per biglietto, (prima senza i biglietti con le facce delle
emozioni). Si racconta con frasi molto brevi.
Quindi si chiede al bambino che le metta in ordine. (Per aiutare mio figlio utilizzammo uno schema con
quadrati numerati in sequenza, dove si collocavano le varie foto in sequenza.
(Quadrato 1 foto 1, quadrato 2 foto 2 etc.).
Una volta che il bambino ha ordinato la storia, si chiede che la racconti. Si aiuta con domande se non lo
narra in modo spontaneo.
Di seguito si posizionano i biglietti coi visi con le espressioni nel posto corretto della storia.
Per esjempio, la faccia del bambino spaventato nel momento nel quale vede la siringa. La faccia del
bambino alleviato quando l'iniezione è finita.
Possiamo fare tutto con mimica e sempre con rinforzo verbale: "Sì, molto bene, il bambino è spaventato
perchè ha paura della siringa”. “Sí, il bambino è alleviato perchè l'ago non fa male.
cioè, dando contesto alle emozioni e già preparando la causalità:Perchè?, che sarà un passo seguente.
Dopo che il bambino ha imparato a denominare i sentimenti, bisogna insegnargli a fare affermazioni
sulla causa dei sentimenti. «Perchè è contento?». In questo caso, la risposta appropriata sarebbe
l" Perchè gioca con gli altri bambinI" (Nota questo lo cominciamo a fare dopo aver fatto il programma:
"causalità..... perchè?
http://elsonidodelahierbaelcrecer.blogspot.com/2009/12/la-causalidad-por-que.html).
Chiedevamo a mio figlio che disegnasse situazioni nelle quali si riflettesse un'emozione.i
Qui alcuni esempi:
Nel primo disegno, i bambini sono contenti perché giocano insieme. Nel secondo, un bambino ha paura
che gli dia corrente mettere le dita nella presa, e una mamma che ha paura di una volpe.
Un'idea posteriore per questo esercizio fu raggruppare le storie che narravano una stessa emozione:
Ed attaccarli in tavole giganti. In questo modo potevano esprimersi più argomenti per ogni emozione.
Questi sono esempi dei pannelli che facemmo con mio figlio:
3.COMPRENSIONE DELLA RELAZIONE TRA DESIDERIO ED EMOZIONE
Si lavora nello stesso modo di prima, stabilendo però,la relazione tra i desideri e il loro possibile
raggiungimento o no, come fattore determinante della emozione risultante.
Esempio1: Pietro vuole (desidera) un camion. Pietro apre il pacchetto, è un camion. Pietro sarà contento.
Esempio2: Pietro vuole (desidera)un camion. Pietro apre il pacchetto, non è un camion. Pietro sarà
arrabbiato.
2 – Luca desidera una bicicletta, e pensa che suo papà gli comprerà la bicicletta
Emozioni
C – Luca avrebbe preferito la bicicletta, pero alal fine gioca e si diverte con il camion
D - Luca avrebbe preferito la bicicletta, pero alal fine gioca e si diverte con la palla
“Una risorsa che mi ha dato buoni risultati è stataquella di elaborare materiali specifici
utilizzando per ogni alunno, come protagonista delle storieo personaggi di loro specifico interesse.
specifico interesse.
scheda di desiderio - emozione di elaborazione propria usando personaggi di interesse per l' alunno.
4.COMPRENSIONE DELLA RELAZIONE TRA PENSIERO ED EMOZIONE:
Prima di incominciare a lavorare la relazione tra pensiero ed emozione (a cosa pensa la bimba che)
è triste?”), il bambino deve essere abituato ad usare i concetti dire e pensare. Per quello lavorammo
in precedenza con mio figlio le "nuvole" tipo fumetto per riflettere "dire" o "pensare."
Più avv anti si potrebbe associare l' emoz ione allo stato mentale di un' altra persona. Dal blog Aula
Autista, di Guadalupe, presi questo testo : "Questo è il passo di maggiore complessità nel lavoro
delle abilità socio-emozionali poiché implica risolvere ed analizzare situazioni basate sugli stati
mentali di altre persone, con le conseguenti difficoltà che questa questione genera ad alunni e
alunne con disturbo dello spettro autistico. Per potere abbordarli, è necessario che i bambini
conoscano termini mentali come (pensare, credere, immaginare) essere in grado di utilizzare )
nuvole di pensieri ed avere certe abilità di Teoria della mente che permetta loro di distinguere le
credenze degli altri dalle proprie.
Storie sociale , fotografíe, immagini o disegni realizzati insieme al bambino , oltre alle schede
elaborate da maya Padilla (http://www.garachicoenclave.blogspot.com) con pictogrammi di
Sergio Palao Procedencia: ARASAAC http://catedu.es/arasaac/
Sistema di lavoro:
Vediamo un esempio con Situazione: Sta piovendo. Prospettiva1: Un bambino con stivali di gomma sta
saltando nelle pozzanghere = felice. Prospettiva2: Una bambina in spiaggia che non può bagnarsi= triste.
Il materiale verrà sempre preparato in anticipo. In questo caso, prepariamo due fogli in cui sta
piovendo. Erik fece i disegni dei bambini seguendo le nostre indicazioni.
Si descriverà sempre la situazione: perciò si presenta molto un'immagine o un disegno molto chiari
che la rappresenti. In questo caso sarà “piove”.
il nostro schema preparato per il disegno.
-“(nome del bambino), che succede qui? – Sta piovendo – Molto bene, sta piovendo.
Poi si presenterà la prima prospettiva possibile, Bambino con stivali di gomma. Si andranno a fare
diverse domande al bambino per aiutarlo nella descrizione e nella comprensione:
- “(nome del bambino)”, Cosa vedi qui? – Vedo un bambino – Molto bene, qui c'è un bambino.
- “(nome del bambino), Dov'è il bambino? – Il bambino è in strada – Molto bene, il bambino è in strada.
- (nome del bambino), Com'è il tempo? Che tempo fa? – Sta piovendo – Bravissimo sta piovendo!
- (nome del bambino), Guarda bene il bambino, che vestiti ha addosso? - Il bambino porta una giacca,
i pantaloni e gli stivali di gomma. Certo, gli stivali da acqua – Certo, lo hai fatto bene: Il bambino è per
strada e siccome piove si è messo gli stivali da pioggia e l'impermeabile. Fantastico.
- (nome del bambino), Cosa fa il bambino? – Il bambino salta in una pozzanghera. - Certo, il bambino
salta in una pozzanghera.
- (nome del bambino), Perchè il bambino può saltare nella pozzanghera? – Perchè ha gli stivali di gomma.
giusto! si può saltare nelle pozzanghere quando si hanno gli stivali di gomma.
- (nome del bambino, ed ora fa' attenzione bene al viso dal bambino, come sta il bambino?, come si sente
il bambino? `) Il bambino è contento Síiiiiiiiiiiii, il bambino è contento. Può saltare nelle pozzanghere
perchè porta gli stivali di gomma.
- Gli attacchiamo il viso, quale scegliamo, contento o triste? È... Contento! - Giusto è contento, attacca
il viso della situazione.
- Riassunto della situazione e della prospettiva: SicCome sta piovendo, il bambino è uscito per strada con
l'impermeabile e gli stivali di gomma. Può saltare nelle pozzanghere, ed è molto contento.
Adesso raccontamelo tu - il bambino racconta.
Poi si presenterà la seconda prospettiva possible (bimba in spiaggia). Si andranno a fare
diverse domande al bambino per aiutarlo nella descrizione e nella comprensione::
- “(nome del bambino)”, Cosa vedi qui? – Vedo una bambina – Molto bene, qui c'è una bambina.
- “(nome del bambino), E dov'è la bambina? – La bambina è in spiaggia – Molto bene la bambina è
in spiaggia.
- (nome del bambino), Com'è il tempo?, che tempo fa'? – Sta piovendo – Bravissimo sta piovendo!
- (nome del bambino), guarda bene la bambina, che vestiti ha addosso? – La bambina ha un costume
Certo ha un costume , hai detto bene. La bambina è in spiaggia è ha un costume.
- (nome del bambino), Cosa fa la bambina? – La bambina guarda il mare – Certo, la bambina guarda
il mare, non si sta bagnando.
- (nome del bambino), Perchè non si bagna la bambina? – Perchè sta piovendo – Perciò, non può
bagnarsi perchè è brutto tempo e sta piovendo.
- (nome del bambino), e adesso guarda bene la faccia della bambina, come sta la bambina? come si
sente la bambina? – La bambina è triste – Síiiiiiiiiiiii, la bambina è triste. NO si può bagnare perchè è
brutto tempo e diventa triste.
- gli attacchiamo il viso, quale scegliamo, contento o triste? - Triste - giusto! triste, attacca il viso
della situazione.
- Riassunto della situazione e della prospettiva: Sicome sta piovendo, la bambina non può bagnarsi nel
mare, e diventa triste. Adesso raccontamelo tu - il bambino racconta.
Quando piove, non tutte le persone reagiscono ugualmente. A molte persone piace la pioggia e sono
contenti, ad altre persone non piace e diventano tristi. Le persone non pensano sempre uguale.
A volte piove e siamo preparati, per quello che diventiamo contenti. Il bambino con gli stivali da acqua
può saltare nelle pozzanghere. Non gli importa che piova. Lui è preparato e si diverte.
A volte piove e siamo nel posto sbagliato, per quello che diventiamo tristi. La bambina della spiaggia
non può bagnarsi perché piove. E per quello che diventa triste.
CONTENTO (ALLEGRO) – Scontento, Triste, magari anche Arrabbiato
Situazione 1: Piove:
Situazione 2: Piove:
(disegno di Erik)
(disegno di Erik.)
(disegno di Erik)
(disegno di Erik)
P2. Papà rimane solo in Germania, sente la nostra mancanza e diventa triste.
Situazione: acquisto di biglietto nella pesca di beneficenza:
(disegno di Erik.)
(disegno di Erik.)
P2: Bambino che è molto contento e lo accarezza, perchè a lui piacciono molto i cani.
P2. Bambino entusiasta, perchè gli piace sentire come dice "UUUUhhhhhhhhhhh" e sa che
i fantasmi non esistono.
P2: Mamma tranquilla, perché sa che è il ramo dell'albero che batte nella finestra per il vento.
Situazione: I genitori propongono un'escursione, non dicono dove, è una sorpresa..... Vanno via
ed arrivano al Planetario.
P2. Sorella maggiore delusa, a lei piacciono gli animali e voleva andare allo zoo.
Situazione: suona il telefono, E' la zía Felicia che è malata. Non possono andare a casa sua a mangiare.
P1: Bambina che diventa triste perchè la zia è malata,, però è contenta di non andare a casa sua a
mangiare così potrà giocare con la sua amica per più tempo.
P2: Bambino diventa triste, perchè la zía è malata e perchè non mangerà quei dolci così buoni che fa.
http://www.scribd.com/doc/26413654/Teoria-de-La-Mente-11-Diferentes-Perspectivas-Fichas-
Amaya
6. “CREARE” STORIE CON EMOCIONI E SCHEDE DI LAVORO.
Arrabbiato.
Arrabbiata.
Allegro
Felice
Contento
Contenta
Scrivi o racconta qualche esperienza che hai avuto
e come ti sei sentito.
Triste
Tímido
Tímida
Con vergogna.
Scrivi o racconta qualche esperienza che hai avuto
e come ti sei sentito.
Spaventato.
Spaventata.
Stanco.
Stanca.
Affaticato.
Affaticata.
Scrivi o racconta qualche esperienza che hai avuto
e come ti sei sentito.
Sorpreso.
Sorpresa.
Dolorante.
Osserva l'immagine
KLAUS, IL TOPO
Carissimi bambini,
Grazie,
Klaus.
(Noi diamo ai bambini la storia con le immagini per capire meglio):
PIANGO SPESSO
HO BISOGNO DI AIUTO
Analisi del testo: domande e soluzioni
- Dove vive il topo Klaus? – in una casa molto grande – Molto bene, lui vive …
- Non può giocare con nessuno – Oh, giusto, non può giocare con nessuno. Klaus è triste per questo.
- Piange - ….
- Super!!!! Adesso potete raccogliere il vostro topo klaus, che è già il vostro amico, e curarlo molto bene.
+ foto di ERIK =
STARE SOLO AVERE AMICI
Cari bambini,
Stavo provando la mia abilità di oltrepassare le pareti, quando improvvisamente ho sentito alcuni
rumori spaventosi e strani.
Che paura ho avuto!
Il mio cuore batteva tanto veloce come un'automobile da corsa e le mie mani tremavano.
Che cosa potrebbe essere quello rumore spaventoso?
Cosa posso fare? La prossima volta voglio essere coraggioso. Avete qualche idea?
Grazie,
Hu.
SONO HU, IL FANTASMA .
VIVO IN UN CASTELLO.
- Oh, però Hu non vuole avere paura, vuole essere coraggioso. Cosa possiamo fare?
- Super!!!! Andiamo a trovare Hu, stiamo con lui e scopriamo la causa del rumore.
Causa del rumore:
I bambini devono imparare ad utilizzare il loro viso ed il loro corpo per esprimere emozioni.
per questo analizzeremo separatamente le diverse componenti del viso (occhi, sopracciglia e
bocca). Noi utilizziamo questo materiale:
Si presenta all'altezza degki occhi una delle foto. Per esempio bambino contento (all'inizio lo
rinforzavamo facendo noi la stessa espressione con la mimica.) E si dice: “fallo tu”. Il bambino deve
mostrare una espressione contenta Per rinforzarlo, è meglio ridere con lui, fare il solletico....
GIOCO DI RINFORZO: Nel gruppo di gioco o nelle mie sessioni all'asilo, giocavamo ad indovinare
l'emozione. Un bambino prendeva una delle schede e rappresentava l'emozione e gli altri indovinavano.
Nota: I testi che vengono adessi li ho presi dal blog de Guadalupe Aula
Autista (http://aulautista.wordpress.com/), cosí come un artícolo di Frances Vega, de
Viviendo en otra dimensión (.http://www.viviendoenotradimension.com) E adesso
vorrei iniziare a lavorare con mio figlio questa parte, così comincio a preparare i materiali
Alla fine di tutto c'è un esempio che abbiamo già implementato sul tema: "piangere è normale
perchè mio figlio ha presentato dei problemi.
Le persone con ASD hanno spesso difficoltà a misurare l'intensità delle loro espressioni emotive,
che tendono ad essere sproporzionate in molte situazioni. Per questo è importante insegnare che le
emozioni hanno diversi gradi di intensità e realizzare un lavoro specifico su questo.
Il primo passo è aiutare la persona a riconoscere come si sente lei stessa davanti a diverse situazioni,
farla cosciente di che cosa genera allegria, paura, tristezza o rabbia. È possibile che la persona abbia
difficoltà a rispondere a queste questioni perciò può essere molto utile disporre di opzioni di risposta da
fargli scegliere.Quindi si possono preparare elenche di informazioni con i dati menzionati:
.
Esempio di riconoscimento di risposte emotive a situazioni diverse.
Una volta che la persona sa identificare i suoi sentimenti davanti a differenti situazioni è il momento
di stabilire gradazioni. Prima con una forma molto semplice: molto e poco, (Pepe diventa per esempio
un pò contento quando gli danno una caramella e molto contento quando giocajcol pc) e poi stabilendo
gradazioni più complesse in cui si utilizzano diversi termini di intensità ( allegro, contento felice ed euforico)
Quando si insegna l'intensità è importante analizzare anche la forma di espressione adattandola ad esempi
reali della vita della persona. Per esempio ad un'allegria "piccola" (comprare una borsa di patate) è adeguato
sorridere, però non saltare ed emozionarsi....
MATERIALI: Macchina fotografica. Possiamo fotografare la persona con autismo sceneggiando le
diverse intensità delle emozioni per poi usare queste foto nell'elaborazione delle schede o di un album
di ripasso.
TERMOMETRO DI EMOZIONI: Attrezzo eccellente per lavorare i gradi di intensità e la sua relazione
con le situazioni in forma individualizzata.
Puoi mettere foto o pecs delle emozioni di fianco ai numeri per aiutarlo a capire i differenti gradi
delle emozioni.
5-furioso
4-disgustato
3-Irritato
2-Infastidito
1-Calmo
Inoltre è buono prendere appunti sulle cause dei cambiamenti di umore del bambino, per poterlo
aiutare ad identificare quando è infastidito o furioso.lesto o furioso. E' una buona idea fare una
(tabella portatile (plastificarla!) per tenerla sempre a portata di mano e quando sorgono i cambi d'umore
si può segnalare il numero al bambino. E quando il bambino può identificare il grado dell'emozione
possiamo aggiungere destrezze per aiutarlo a maneggiare le sue emozioni.
Ci sono diversi modi per utilizzare questa scala qui ci sono diversi esempi:
http://jillkuzma.files.wordpress.com/2008/11/5-point-scale-group-check-in.pdf
http://jillkuzma.files.wordpress.com/2008/09/big-little-problem-5-point-chart.pdf
http://www.5pointscale.com/more_sweet_scale.htm
3.ADATTAMENTO DELL'ESPRESSIONE EMOZIONALE ALL'AMBIENTE E
ALLE SITUAZIONI CONCRETE
Finalmente, è necessario insegnare alla persona con autismo alcune norme basilari di condotta sociale
relazionate con l'espressione emozionale. Non coincidono sempre le norme sociali coi sentimenti ed
emozioni dei nostri piccoli. Per esempio, possono dare situazioni di tristezza (una ospedalizzazione o
una morte) che non suppongano questo sentimento per le persone con autismo, ma nonostante ciò
è importante che conosca le espressioni adeguate e inadeguatein questo caso. Perciò si possono fare le
analisi di situazioni nella quale l'alunno pianifichi come deve essere la risposta emozionale corretta ed
adeguata.
MATERIALE: E' conveniente elaborare un libretto di regole e situazioni che servadopo da guida e
riferimento E ANCHE LE STORIE SOCIALI CON PECS.
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COME COMPLEMENTO A QUESTO LIBRETTO “LE EMOZIONI PASSO A PASSO” lascio i link
dell'altro materiale che usiamo per lavorare:
1. “Piangere è normale”:
http://www.scribd.com/doc/26870934/Llorar-Es-Normal
2. La sorpresa:
http://www.scribd.com/doc/26318217/SORPRESA-espanol-completo
3. La vergogna:
http://www.scribd.com/doc/19233464/Trabajamos-los-sentidosla-verguenza