XX SETTEMBRE: MASSONERIA, NOI SEMPRE LAICI - TRIBUTO GOI A COSSIGA
(AGI) - Roma, 19 set. - "Porta Pia e' simbolo della battaglia di liberta' per l'Unita' d'Italia. Una
conquista laica che e' passata anche per la lotta e il sangue degli uomini liberi del Grande Oriente
d'Italia". Lo ricorda Gustavo Raffi, Gran Maestro del GOI, che sottolinea: "Era percio' naturale,
perfino ovvio, che fossimo presenti domani, con la nostra storia e i nostri progetti, alle Celebrazioni
del XX Settembre, sia a Porta Pia sia in Campidoglio".
Nessuna polemica, quindi con il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, per la presenza alle
celebrazioni anche del cardinal Bertone, ma una precisa indicazione che "ci permette di rimarcare -
continua Raffi - su scala nazionale che non siamo per nulla interessati a vetrine e a celebrazioni
museali delle iniziative per il centocinquantenario dell'Unita'. Controvento, liberi e sicuri come
sempre, gli uomini del Grande Oriente d'Italia hanno tanto da dire e da lavorare per contribuire a
realizzare una nuova idea di Paese, piu' libero e consapevole delle grandi sfide che ci attendono. Lo
abbiamo fatto ieri, non ci fermeremo domani".
Intanto dal GOI e' venuto, in occasione delle tradizionali celebrazioni per l'equinozio d'autunno
sabato sera a villa "Il Vascello", un tributo all'amico, "che non fu mai un fratello", Francesco
Cossiga, uomo e politico "per bene" della Repubblica.
Nell'occasione il Gran Maestro Raffi ha poi rilevato la necessita', "per sconfiggere il virus della
decomposizione che affligge" l'Italia, "di trovare antidoti etici per una stagione di responsabilita'
che abbia cura del nostro futuro. Per cio' non abbiamo bisogno di teatrini, cricche e saltimbanchi.
Servono idee buone e uomini veri per realizzarle", riscoprendo "la bellezza di coltivare un progetto
per il paese, con una politica seria e un Parlamento inteso come scuola di liberta', perche' come
affermava Cavour: 'la via parlamentare e' piu' lunga, ma piu' sicura'". Secondo Raffi davanti
all'Italia "ci sono questioni che invitano a ripensare la cittadinanza, a modulare stili e prassi di etica
condivisa, ad avere un'idea aperta di patria, per un'Italia diversa e vera, una nazione che non abbia
paura dell'agora' e dell'aperto. L'unita', quando non e' figlia zoppa del conformismo, e' una risorsa,
un valore e questa condivisione esige il plurale, esige il tra noi e esige gli altri, quelli che non hanno
smesso di pensare, quelle coscienze libere che non ci stanno a vedere ridurre il confronto soltanto a
slogan, ricette e sondaggi".
UNITA' D'ITALIA: GOI, A PORTA PIA CON NOSTRA STORIA E FORZA PENSIERO LAICO
(Adnkronos) - Roma, 19 set. - ''Porta Pia e' simbolo della battaglia di liberta' per l'Unita' d'Italia.
Una conquista laica che e' passata anche per le lotte e il sangue degli uomini liberi del Grande
Oriente d'Italia. Era percio' naturale, perfino ovvio, che fossimo presenti domani, con la nostra
storia e i nostri progetti, alle celebrazioni del XX Settembre, sia a Porta Pia sia in Campidoglio".
E' quanto afferma Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia. "Tagliando corto -
prosegue - su ogni dietrologia e a differenza da quanto riportato anche oggi da alcuni organi di
informazione, precisiamo e ribadiamo ancora una volta che ci e' giunto solo il giorno dopo il nostro
comunicato, peraltro anticipato via email, l'invito da parte del sindaco di Roma Gianni Alemanno a
partecipare alla seduta straordinaria dell'Assemblea capitolina nell'Aula Giulio Cesare, in occasione
della visita alla Citta' del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nella ricorrenza dei 140
anni di Roma Capitale".
IL GIORNO DEI FATTI: 20 SETTEMBRE 1870 - PORTA PIA
Cessa il potere temporale dei papi: alle 10 del mattino del 20 settembre 1870 i bersaglieri del 34°
battaglione e i fanti del 39° entrano a Roma, attraverso una breccia aperta dall'artiglieria nelle mura,
all'altezza di Porta Pia. Nello scontro cadono 49 soldati italiani e 19 pontifici. Pio IX si rifugia in
Vaticano. Il 2 ottobre un plebiscito sanziona l'annessione di Roma al Regno d'Italia.
ROMA CAPITALE: MASSONERIA, RAFFI: DOMANI A PORTA PIA CON NOSTRI
SIMBOLI. "INVITO ALEMANNO? CI E’ ARRIVATO IN RITARDO".
(Apcom) - Roma, 19 SET. - "Porta Pia è simbolo della battaglia di libertà per l'Unità d'Italia. Una
conquista laica che è passata anche per la lotta e il sangue degli Uomini liberi del Grande Oriente
d'Italia. Era perciò naturale, perfino ovvio, che fossimo presenti domani, con la nostra storia e i
nostri progetti, alle Celebrazioni del XX Settembre, sia a Porta Pia sia in Campidoglio". E' quanto
afferma Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani che ritorna
sula polemica scaturita dal tardivo invito ricevuto dal Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a
partecipare domani alla seduta straordinaria dell'Assemblea Capitolina nell'Aula Giulio Cesare, in
occasione della ricorrenza dei 140 anni di Roma Capitale.
"L'occasione di questo necessario chiarimento - aggiunge Raffi - ci permette al contempo di
rimarcare su scala nazionale che non siamo per nulla interessati a vetrine e a celebrazioni museali
delle iniziative per il centocinquantenario dell'Unità. Controvento, liberi e sicuri come sempre, gli
uomini del Grande Oriente d'Italia - conclude - hanno tanto da dire e da lavorare per contribuire
a realizzare una nuova idea di Paese, più libero e consapevole delle grandi sfide che ci attendono.
Lo abbiamo fatto ieri, non ci fermeremo domani".
ROMA CAPITALE: GRANDE ORIENTE, NOI A PORTA PIA E CAMPIDOGLIO
(ANSA) - ROMA, 19 SET - ''Porta Pia è simbolo della battaglia di libertà per l'Unità d'Italia. Una
conquista laica che è passata anche per la lotta e il sangue degli Uomini liberi del Grande Oriente
d'Italia. Era perciò naturale, perfino ovvio, che fossimo presenti domani, con la nostra storia
e i nostri progetti, alle Celebrazioni del 20 Settembre, sia a Porta Pia sia in Campidoglio''. E' quanto
afferma Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani.
Nell'occasione - aggiunge - ''rimarchiamo che non siamo per nulla interessati a vetrine e a
celebrazioni museali delle iniziative per il centocinquantenario dell'Unità. Controvento, liberi e
sicuri come sempre, gli uomini del Grande Oriente d'Italia - conclude Raffi - hanno tanto da dire e
da lavorare per contribuire a realizzare una nuova idea di Paese, più libero e consapevole delle
grandi sfide che ci attendono. Lo abbiamo fatto ieri, non ci fermeremo domani ''.