San Bernardino di Crema (CR) Anno I° nr.

13 del 19 settembre 2010

Regione Comune di Provincia di

Lombardia Crema Cremona

Quindicinale d’informazione del palio di San Bernardino da Siena fuori le mura 2010

Dalle tue parti, dalla tua parte.

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L’esito era incerto fino alla fine dei giochi,

ma alla fine la spunta contrada Martini.
Michele riesce nell’impresa
che non riuscì a suo padre Il Palio è finito… davvero?
la redazione
nel mitico palio del 2000 e
finale a pagina 5

dopo 10 anni ...

Contrada Martini vince!!! Perché ?
a pagina 3

La redazione dell’Eco del Palio alla serata finale
Quando scorrono i titoli di coda di un
film, che ti ha incollato alla poltroncina
senza che ti sia reso conto che sono tra-
scorse un paio d’ore, cresce dentro uno
strano sentimento misto di gratitudine e
tristezza che ti accompagna mentre te
ne torni a casa e resta con te per tutta la
serata. Non vi è mai capitato? A me
spesso. La gratitudine è per chi ha crea-
to quello spettacolo, perché è stato ca-
pace di smuovere dal profondo senti-
menti ed emozioni; tristezza perché è
passato e, anche se vi è la consapevo- Il cartellone del video
lezza di poterlo rivedere, resta la certez- in Sunset Boulevard
za che non sarà più come la prima volta.
Immaginatevi poi se invece di un film ad Hollywood.
stiamo parlando di qualcosa di irripeti-
bile.
Questo è stato il palio di San Bernardi-
no 2010, non credete?
La serata finale ha sancito, senza ombra
di dubbio, il successo di un evento che
difficilmente verrà dimenticato dal no-
stro quartiere e converrete con me che
“ne è valsa la pena!”.
Molti mesi fa, sul numero due del neo-
nato Eco del Palio, mi ricordo di aver
scritto un articolo che si intitolava “E se
per una volta ci lasciassimo coinvolge-
re?”. Beh! Devo dire che in molti, non
certo per merito del mio articolo, ma
per il lavoro di ben più meritevoli ami-
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2 San Bernardino da Siena fuori le mura 2010
di Paolo Gorlani
ci, leggi i capi
contrada ed il
comitato orga-
nizzatore, si sono
lasciati coinvol-
gere. Purtroppo
però a San Ber-
nardino resta una
strana inerzia che
ha fatto si che un
certo numero di
persone è rimasta
alla finestra a
guardare. Sottoli-
neo “alla fine-
stra” e sarebbe
meglio dire “a
spiare” senza partecipare, incuriositi dal
movimento, dall’allegria e dal vociare
che ha ravvivato un’estate indimentica-
bile. Ci hanno guardato, osservato e,
secondo me, anche un po’ invidiato per-
ché il sorriso di scherno iniziale ha la-
sciato il posto alla curiosità ed infine
all’amarezza di non averne fatto parte.
Durante questi mesi, in tanti si sono
presentati dicendo: “ma se mi aveste
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informato, se solo lo avessi saputo”,
loro sono stati accolti e coinvolti, ma
quanti lo avrebbero voluto fare senza
superare quella strana diffidenza o,
chiamiamola con il suo nome, PAURA
DI METTERSI IN GIOCO che è tipica
di questa strana “modernità”.
Ora i titoli di coda sono passati sullo
schermo, che ha virato sul nero mentre
la colonna sonora è sfumata verso il
silenzio. Ancora prima del silenzio sono
scattati gli applausi ed ognuno ha potuto
godere di quei sentimenti di gratitudine
e tristezza di cui parlavo prima. “Che
bello che è stato, ma è davvero finito?”.
Così lasceremo che viva nel nostro ri-
cordo, ma qualcosa di unico è accaduto
durante la serata finale. Avete presente
il video proiettato sulla parete della villa
Martini laggiù in conca? Sono sicuro
che ve lo ricordate eccome! Qualcuno
mi ha detto “da pelle d’oca!”. Questo è
stato il sentimento prevalente perché,
per una volta, la realtà ha superato la
fantasia. Contrariamente a quanto acca-
de di solito, dove il ricordo di un evento
piacevole ce lo fa avvertire più bello di
quanto non fosse, rivedendo sullo scher-
mo cosa è stato questo palio, ci siamo
resi conto che la nostra memoria non lo
abbracciava tutto.
Continua alla prossima pagina
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dal Manzanarre al Reno,
un sol grido s’ode
per l’aere sereno:
Perché ?
Perché tutto questo? Perché di fronte
alla proposta del Palio abbiam pensato
che si poteva riprovare? Sapevamo a
cosa si andava incontro. La pia illusione
che fosse solo un piccolo gioco per
qualche serata si è dissolta in un attimo.
Lo sapevamo che ci avrebbe preso cor-
po e anima, perché abbiam ceduto cosi
facilmente alle lusinghe del Palio?
E non contenti di questo abbiamo anche
perseverato, e anche quando ci siamo
accorti che non ce la facevamo più, che
era troppo, che le fatiche aumentavano,
che toccava sempre a me, che speriamo
finisca presto… noi siamo stati al gioco
Continua dalla pagina precedente
Ho partecipato passo passo al lavoro di
studio e di montaggio del video, ho as-
sistito al fantastico lavoro di creazione
che ha fatto Nadia (da oggi denominata
Nadia Ford Coppola) e sin dalla selezio-
ne delle fotografie e dei filmati, ci sia-
mo accorti noi stessi che alcuni eventi
erano stati dimenticati. Non ditemi che
vi ricordavate di tutto, non ditemi che
non avevate trascurato qualche evento,
che per una qualsiasi ragione non vi
aveva particolarmente colpito, ma che lì
nella conca, proiettato sul muro non vi è
tornato alla mente con nostalgia. Io stes-
so mi sono pentito di averne persi un
paio.
Quando ho visto il video il pomeriggio
sullo schermo del pc, finalmente com-
pletato, ho provato un brivido. Una qua-
Vi è piaciuto il video celebrativo del Palio?
Se davvero vi interessa, potete prenotare la vostra co-
pia su DVD presso il bar dell’oratorio.
In esso troverete, oltre al già citato filmato, anche la
ripresa dello spettacolo pirotecnico e un altro video,
una vera chicca, che riassume le ultime gioie del Palio.
Bastano solo € 5,00.
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e il gioco va avanti. Perchè tutta
questa perseveranza? Perché siam
voluti arrivare fino alla fine? Lo
sapevamo che alla fine avrebbe
vinto una sola contrada e, horribile
dictu, poteva non essere la nostra!
Perché non ci siamo persi d’animo,
e fino all’ultima sera eravamo lì,
trepidanti, in attesa del verdetto
della giuria? E un attimo dopo il
triplice botto che sanciva la fine dei
fuochi d’artificio e del Palio di
S.Bernardino extra moenia 2010,
un’ultima, decisiva domanda ci
scuote con brividi la schiena: perché lora forse ci accorgeremo di tutto il be-
tutto questo? Cosi ci è rimasto? Cosa ne che abbiamo condiviso in questi me-
abbiamo portato a casa per alimentare i si, sotto la protezione del nostro Patro-
tristi giorni che verranno? Lo sappiamo no.
bene che, come per tutte le cose belle Forse mi son posto troppi perché. E non
che riempiono la nostra vita, della bel- cercate da me la risposta giusta ad ogni
lezza e grandezza del palio ce ne rende- interrogativo. Potrei rispondervi, come
remo conto appieno solo dopo un po’. farebbe ogni buon ebreo, con un’altra
Quando sentiremo la sua mancanza al- domanda: perché lo chiedi a me?
sto, la sequenza la velocità, il crescere
della musica e l’accelerare delle imma-
gini … ragazzi, che roba!
Dico! Ma vi rendete conto di cosa è sta-
to questo palio? Ehi dico a noi! Noi che
abbiamo partecipato ed oggi possiamo
dire di esserci stati. E voi, voi che ci
avete osservato da lontano, sappiate che
il 2013 è lì che viene e se lo desiderate
c’è posto anche per voi. Intanto godia-
moci questo ricordo, ne parleremo spes-
so quando l’occasione ci farà incontrare
e quando i primi freddi ci costringeran-
no a chiuderci in casa ricorderemo que-
Nadia sulla sedia da regista già a 1 anno. sta calda estate del 2010 … ti ricordi
rantina di eventi in cinque mesi di lavo- che bel caldo faceva? Ma ti ricordi i
ro, centinaia se non migliaia di persone mercatini? Che fatica! E il caldo che
che si sono succedute, il lavoro paziente c’era alla sfilata di moda? Si, si, ma non
del comitato, dei capi contrada e dei era niente in confronto all’afa della cor-
contradaioli. Beh! Da pelle d’oca. sa dei Raanei. Già … ed il palio sarà lì
Nadia è riuscita a creare il pathos giu- dentro di noi.
Per chi avesse mancato l’annullo postale, c’è ancora tempo, fino a
fine mese, di poter avere questo ricordo del palio. Basta solo andare
al bar dell’oratorio ed acquistare almeno una delle quattro cartoline
celebrative stampate per l’occasione e lasciarla a Emilia,la barista,
che provvederà a darla a Stefano Domenichini per l’annullo. Vi
chiederà di pagare € 0,60 per ciascun annullo, il semplice prezzo
del francobollo che è necessario all’operazione, mentre ciascuna
cartolina costa € 1,50 mentre, se le volete tutte e quattro, vi coste-
ranno solo € 5,00.

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Non fermiamoci. Lo dissi dopo il Grest,
lo ribadisco con maggior vigore dopo la
fine del Palio. Guardiamo avanti: alla
luce di quel che è stato il Palio, cosa
possiamo fare per animare il nostro
quartiere? I mesi trascorsi offrono im-
portanti spunti per una riflessione di
quel che possono essere le iniziative
future.
Partiamo dalle certezze: la voglia c’è.
Le gente anche. I “Fantastici Quattro”
del comitato organizzatore hanno fatto
un lavoro fantastico per quel che riguar-
da riunioni, regolamenti o il trascinar la
gente in questo progetto. Così come
hanno portato avanti fisicamente il Pa-
lio, trovandosi a sistemare l’impianto
audio, far tardi per smontare il palco,
schizzare da una parte all’altra della
città per permessi e conferenze, o sol-
tanto sobbarcarsi di mail e telefonate.
Ma la gente ha sempre risposto, sia nu-
mericamente agli spettacoli, sia quando
c’era da dare una mano. Magari non
erano sempre presenti, e quelli che
c’erano a discutere un regolamento (non
per chiedere informazioni, ma per far si
che ci fosse materiale serio e condiviso)
non erano gli stessi che davano una ma-
no a portar le sedie in Chiesa. Ma c’è
sempre stato qualcuno che ha par-
tecipato, e questo è stato il vero
successo di questi mesi. Ricordo
il mio primo articolo apparso su
questo giornale, auspicavo un Pa-
lio partecipato. San Bernardino ha
vinto questa sfida.
E domani? In che modo possiamo
investire questo “capitale” portato
in dono dal Palio? Le proposte
non mancano. Sicuramente i gran-
di giochi riservati ai più piccoli
vanno riproposti, già dalla prossi-
ma primavera. Ancora serbiamo il
ricordo della prima e divertentis-
sima parte del Palio dei Raanei,
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quello riservato ai bambini, ma anche il
gioco dell’Oca, per esempio. La mia
decennale esperienza di Grest condizio-
na e non poco questa valutazione, così
come il ricordo - ero davvero un bambi-
no - di giornate come la “Pechino-
Parigi”. L’Oratorio è sempre stato un
luogo per i giovani, non soffochiamoli
e, possibilmente, diamogli la preceden-
za. Gli stand gastronomici son sempre
stati un successo, e probabilmente i vo-
lontari non son stati ringraziati abba-
stanza: speriamo di rivederli all’opera.
Per quel che riguarda il Palio in sé,
competizione del quartiere, in che modo
potrebbe essere riproposto? Il successo
di questa edizione pone sicuramente le
basi per la prossima, tanto che gli orga-
nizzatori hanno indicato una data, il
2013. Sicuramente c’è bisogno, ancora
una volta, di gente. Che abbia voglia di
fare, e con delle idee. Che qualche cosa
sia stata sbagliata in questa edizione è
indubbio e ci mancherebbe che tutto
fosse filato liscio al primo colpo! Ma in
che modo può essere cambiato il Palio?
Probabilmente nella durata. Le gare da
Maggio a Settembre hanno offerto una
miriade di appuntamenti che hanno ani-
mato la vita di un quartiere mai stato
così allegro. E di fatti il problema non
sta tanto in questo ricco buffet, ma nel
fatto che fosse legato al Palio, che ri-
spetto alla primavera ha perso parte del
suo appeal. Probabilmente una versione
più “light”, non per questo confinata a
Settembre, farebbe si che non si perda
neanche per un momento interesse; nul-
la vieta poi di disseminare appuntamenti
ludici per il resto del tempo. Voci a par-
te, la divisione delle contrade è andata
bene. Non si può infatti incolpare allo
spezzatino della contrada Fior i
l’insuccesso di Porta Serio, tanto che la
Pietà è stata a lungo la contrada più or-
ganizzata e numerosa, pur essendo me-
no abitata; nulla invece è cambiato per
Chiesa e Martini. Se tuttavia stiamo
osservando il presente guardando al
futuro, parlando di contrade si può au-
spicare una maggiore cornice. Spieghia-
mo. Molte volte è parso che, una volta
consolidata l’organizzazione interna –
sempre che sia stata mai raggiunta - si
sia fatto poco per affiatare i componenti
del gruppo. Tutte le attività delle contra-
de son state rivolte esclusivamente al
quartiere, mai per creare quel sano ca-
meratismo che è il vero sale della com-
petizione. Nessuno ha indetto feste per i
contradaioli, né ha creato iniziative o
appuntamenti che coinvolgessero anche
le altre contrade, o ancora si sia dato un
vero blasone, che sono poi il bello del
Palio. Vero è che gli appuntamenti era-
no troppo fitti e la gara alla pri-
ma edizione. Ma, guardando ciò
che è stato fatto, impariamo dalle
cose sbagliate e miglioriamo gli
errori di questa edizione. Molti
hanno apertamente contestato il
Palio in queste settimane, criti-
candolo e ostacolandolo. Ma son
sicuro che quando questa indige-
stione sarà passata, molti ne sen-
tiranno la mancanza, e anzi non
vedranno l’ora che inizi la pros-
sima edizione. E state pur certi
che ci sarò, con la bandiera gial-
lo-blu a poter urlare, finalmente:
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Se non vi foste accorti dei botti dei fuo-

chi d’artificio, mi annuncio che il Palio
e la sua coda, nei primi giorni della
settimana seguente, è davvero finito.
Qualcuno ne sarà sollevato ma già, in
fondo al cuore, qualcuno si sente smar-
rito. Questo personaggio guarda le case
di San Bernardino e le vede nude, co-
me se, senza nastri colorati, non fosse-
ro più le stesse case e abitate dalla stes-
sa gente. Come quando, appena passato
Natale, riporre le ghirlande fosse come
“metter via” tutta la festa, ci sentiamo
“vuoti”. Il Palio è stata un’impresa ma
niente e nessuno prescrive che tutto
debba tornare allo stato precedente:
questo è impossibile. La nostra vita è
cambiata in un modo o nell’altro, anche
del Palio ce ne siamo occupati poco.
Chi di noi è stato più attivo soffre ora diatamente percepito e condiviso. “Ce sciocchi o esagerati, cosa credete ab-
più degli altri. Ma qualche idea, mossa la possiamo fare” è questo il pensiero biano pensato del Comitato alla pubbli-
da una nuova energia e da un nuovo che di sguardo in sguardo contagia i cazione del calendario? Un’idea, pur
coraggio, comincia a profilarsi nostri eroi, memori di quelle imprese strana che possa essere, è pur sempre
all’orizzonte e i visi prima smorti riac- che il Palio ha chiesto loro. Allora cosa un’idea, ha in sé una volontà di render-
quistano colore, un guizzo nei occhi aspettate, coraggio! Qualcuno deve si reale e, come diceva Walt Disney,
riattiva quella complicità che il Palio pure rompere il ghiaccio e non possia- “Se puoi immaginarlo, puoi farlo!”.
ha creato e un progetto anche solo but- mo pretendere che sia sempre qualcun
tato lì, mai detto ad alta, viene imme- altro. Non abbiate paura di apparire
an-

la redazione
poco meno di 25 kg di anguria ma ogni che perché la mancata presenza gli ha
categoria ha un proprio campione- tolto ben 2.400 punti in classifica.
mangione. Per i bambi-
ni, Nicola ne ha man-
giato 1,5 kg mentre
Luca, juniores, ne ha
Il Palio, dopo la pausa estiva per le me- fatto sparire 2,4 kg, ed
ritate vacanze, ha deciso di trattenere un entrambi sono della
pochino l’estate, ormai agli sgoccioli contrada Chiesa. Ma il
con una gara davvero agostana : i Man- record è detenuto da
gi Angurie ossia vince chi è in grado di Fabrizio e i suoi 2,6 kg
mangiare più anguria in un tempo fissa- di anguria mangiata per
to. Le contrade in gara hanno deciso di la contrada Pietà.
giocare “le briscole da 11”, specie nella Un grosso rammarico
categoria degli adulti e dei Juniores, con ha offuscato la festa: la
campioni in grado di tritare (e non esiste contrada di porta Serio
termine più adatto) almeno due kili di non si è presentata alla
anguria. In gara sono stati consumati gara. Peccato davvero

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Lo sguardo negli occhi di Paola e le
poche parole che le sono uscite dalla
bocca, alla fine della serata di sabato,
ha ripagato delle fatiche e delle arrab-
biature provocate dal concorso per le
band giovanili. Ma andiamo per ordine
e cominciamo giusto da qualche sasso-
lino da “far fuori”.
Iniziamo con il dire che il concorso per
band giovanili era organizzato in colla-
borazione con l’assessorato alle politi-
che giovanili del Comune, l’ufficio
Orienta Giovani, la Provincia che,
all’interno dell’operazione “Saunz
Gud”, voleva proprio evidenziare grup-
pi emergenti. Voi avete visto qualcuno
di questi signori sabato sera? Beh, noi
no! Nonostante gli inviti, quasi a livello
di supplica, erano tutti in altre faccende
affaccendati. E poi, detta tutta, è andata
delusa anche l’aspettativa di pubblico o
almeno di ritorno di immagine sulla
6 San Bernardino da Siena fuori le mura 2010
ABBI GLI AMENTO
|Ä ÇxzÉé|xààÉ
di Castellozzi Marisa
di Peppa Martina
stampa. Silenzio, assordante silenzio:
non c’è nulla di più triste di un concer-
to deserto.
E ora le cose belle.
Intanto il comitato e soprattutto Simone
e Paolo che hanno seguito questo even-
to con una passione che viene da lonta-
no, forse da quando entrambi erano più
giovani e si dilettavano a suonare fra
amici. Hanno vagliato ogni proposta,
cogliendo le scelte ardite o sbagliate
fatte da tutti i gruppi che hanno suonato
all’interno della manifestazione, co-
gliendo sfumature e aspetti non facili e
di sicuro frutto di una personale e con-
solidata cultura musicale.
Poi la giuria, tanto odiata dalle due
band non premiate. Forse costoro pen-
savano di avere vita facile, data la mag-
giore esperienza, soprattutto per un
gruppo che aveva almeno 10 anni più
degli altri in gara, ma forse non è stato
Palio di San Bernardino
da Siena fuori le mura
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capito quale era lo scopo del concorso.
Non premiava la bravura o la tecnica
s icura ma la pot enzia lit à,
l’imperfezione e anche il coraggio nel
misurarsi con pezzi non sempre facili
ma sicuramente interessanti. Proprio la
giuria al contrario ha capito, e bene,
cosa significava “emergenti”: intrave-
dere possibilità di miglioramento e la
voglia di mettersi in gioco, anche con
un repertorio diverso da quello presen-
tato a Luglio. Chi ha un disco in uscita
non può dirsi emergente e bisogna so-
prattutto capire dove e per chi si suona
per evitare di apparire “fuori luogo”.
L’artista non è solo chi padroneggia
uno strumento ma soprattutto chi sa
interpretare la situazione, mostrandosi
anche umile di fronte al pubblico. Que-
sto ha guidato le scelte e, dopo breve
discussione, il verdetto è stato unanime
e da meravigliare, per primi, proprio i
vincitori.
“Pur considerando che i So Far e i
Frenesia presentano una maggiore
maturità tecnica, abbiamo deciso di
premiare gli Zenith, per le potenzialità
espressive, l’originalità e una persona-
lità interessante con possibilità di ulte-
riore crescita e maturazione.”
E infine lo sguardo di Paola. Uno
sguardo estasiato nel vedere che il pro-
getto del concorso essersi realizzato ha
riempito la serata di senso.
Donata, di sicuro,
avrebbe apprezzato
non solo la manife-
stazione ma soprat-
tutto la sua conclu-
sione, con un ver-
detto imprevisto e
sorprendente. Era
una persona a cui
piaceva stupire e
che delusione sa-
rebbe stata smenti-
re questa sua indo-
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Inizia, nel pomeriggio del Sabato della
sagra, la fase finale del Palio con i gio-
chi riservati ai bambini e ai ragazzi. La
sfida é sui giochi antichi o meglio quelli
che si giocava una volta e di cui ora se
n'é perso memoria: mosca cieca, campa-
na, bandierina, salto alla corda.
Il pomeriggio è caldo al punto giusto,
anche come clima di gara, attento a non
concedere troppo agli avversari e deter-
minato a dare il massimo per potere a
casa i 1.500 punti in palio. I giochi sono
un successo soprattutto perchè questi
bambini li hanno riscoperti, rendendosi
conto che non sono così banali come
pensavano all'inizio e davvero diverten-
ti, dove conta agilità fisica ma anche
tattica... giocare a Bandierina è soprat-
tutto strategia e alcuni nostri piccoli lo
hanno capito subito, tanto da riuscire ad
eliminare avversari molto più gran-
di. Filippo della Martini riesce ad eli-
minare ben tre avversari, grandi almeno
il doppio di lui, ma alla fine perde la
sfida sicuramente essendosi divertito
molto. Mosca Cieca è stato forse il gio-
co più facile ma è stato necessario ripe-
tere e ripetere le regole, “non si corre” e
qualcuno correva, “se vi prendono vi
dovete fermare” e qualcuno faceva
l’indiano. Ma che pazienza che ci vuo-
le! Piattela o Mondo si è rivelata
“tosta”. Uno potrebbe pensare “E cosa
ci vuole?” ma i bambini hanno scoperto
che bisogna avere il sasso giusto, quello
della Chiesa si rompeva ad ogni tiro,
poi è necessario avere mira perché bec-
care la casella quando è sul fondo non è
così facile come si pensava e infine ser-
ve resistenza perchè, se ti capita si sba-
gliare un po’, saltare avanti e indietro ti
fa venire un fiatone…
Anche i ragazzi hanno avuto la loro par-
te di paio con una staffetta che iniziava
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sul campo di calcio per finire su quello
di basket; fra corsa coi sacchi, percorso
con cucchiaino e pallina da ping pong,
salto alla corda e cerchio della bici han-
no avuto anche loro di che sudare. Ma
fa niente, l’importante è divertirsi ma
anche, soprattutto in questa occasione,
portare a casa qualche punto per la con-
trada perchè ormai di gare ne resta solo
una.
Domenica sera, fra giocatori e pubblico
in attesa dei fuochi, l’oratorio era stra-
colmo. Al rintocco delle campane delle
sette al via l’ultima gara di questa lunga
maratona. Martini e Pietà sono a distan-
za minima e qui si gioca il tutto per tut-
to, non bisogna sbagliare. Iniziano le
donne con la corsa coi sacchi e vince
Pietà mentre i giovani della Martini si
rivelano imbattibili nel tiro alla fune.
Chiude le gare i birulì, sfida su tutte le
sfide dove davvero i grandi non vedeva-
no l’ora di tornare bambini. Con la scu-
sa di “fare allenamento” (mi sa che a-
desso si dice così) hanno passato tutta
l’estate a cercare la carta giusta, valuta-
re le distanze dei bersagli, sviluppare il
fiato, affinare la mira e,ovviamente,
divertendosi davvero davvero molto.
Vince la Pietà ma il verdetto finale non
c’è ancora. Il comitato ha deciso di farli
soffrire fino il fondo e l’annuncio sarà
dato solo dopo tutte le premiazioni.
“Vince Martini!” e il boato dei contra-
daioli risuona nella conca mentre le al-
tre sfidanti applaudono sportivamente:
era chiaro fin dall’inizio che solo uno
avrebbe vinto, si è sperato fino
all’ultimo che fosse la nostra contrada
ma l’esperienza del palio in sé, per
quello che ha significato e per quello
che ci lascia in eredità, basta e avanza e
mette in secondo piano una sconfitta.
Resta la gratitudine verso tutti, lo so che
l'ho già detto tante, forse troppe volte,
ma i contradaioli in gara sono un piace-
re per gli occhi e per lo spirito. Per gli
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di Nadia Manclossi
occhi, nel guardare un così vasto cam-
pionario di talenti ed individualità, per
lo spirito perchè, anche se chi vince è
uno solo, la festa è stata di tutti.
Complimenti alla contrada della Pietà,
che ha dato filo da torcere ai vincitori,
birulì dopo birulì, forse se sabato pome-
riggio avesse avuto un pò più di fortu-
na…
Onore alla contrada Chiesa, che chiude
con un ottimo bottino di punti, se solo
non avesse preso quelle penalità in mo-
do così sciocco…
E poi ci sono i miei preferiti. Forse per-
chè tutti noi siamo più affezionati a Pa-
perino che a Gastone, forse perchè a-
miamo i perdenti simpatici, quelli che
non si prendono troppo sul serio, quelli
che imparano a nuotare anche dentro un
tsunami, bevendo molto ma mai anne-
gando... i vincitori della classifica al
contrario, Porta Serio. Si poteva fare di
più... vero, si farà meglio la prossima
volta... certo!
Alla contrada Martini la gioia della fe-
sta per una vittoria sudata fino all'ultimo
tiro di fune, fino all'ultima piattella tira-
ta, una contrada che ci ha creduto, poi
forse ha dubitato e poi ancora ha cam-
biato idea ma alla fine il Palio l'ha ag-
guantato e adesso, almeno per un pò, si
può dire soddisfatta.
Intanto l'onore e l'onere (perchè la sta-
tua di San Bernardino pesa mica male!)
di portare in processione il Santo, fino
alla chiesina della Pietà, è toccato pro-
prio alla contrada vincitrice...e anche
stavolta con botto finale!
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E non dimentichiamo gli organizzatori

del Palio ovvero la banda Bassotti di
questo evento: Matteo, Egidio, Simone,
di Michele Mozzi Francesco, Matteo e tra questi vorrei
inserire anche Paolo Gorlani. Devo
E’ arrivato il tempo dei festeggiamenti trada di Porta Serio e ringraziarli per proprio dire che, durante questo bel
per noi della contrada Martini che, do- gli sforzi fatti in virtù delle enormi dif- cammino insieme, li ho odiati anche un
po ben cinque mesi di grandi fatiche e ficoltà sorte durante le varie competi- po’ per tutte quelle richieste e il calen-
la bellezza di trentatre gare svolte, do-
menica 12 settembre 2010 abbiamo
visto queste fatiche ripagate al meglio
grazie alla vittoria del Palio.
Da Capocontrada devo ammettere che,
nel cammino sino al raggiungimento di
questo traguardo, sono sorte delle diffi-
coltà a livello personale in quanto la
fiducia nei propri mezzi è venuta meno
in alcune occasioni ma lo spirito com-
petitivo, che cresceva proporzional-
mente all’avvicinamento alla fine di
quest’avventura, ha ravvivato la volon-
tà di fare bene in qualsiasi situazione
anche dopo delusioni importanti come
la gara del palioTeatrando. Anche la
vicinanza di alcune persone che, in
qualsiasi situazione, erano disposte ad
allungare una mano in aiuto, è stata
determinante alla conquista di questo
prestigioso traguardo. Vittorie e scon-
fitte, gioie e delusioni. Ma palio vuol
dire anche questo!!!
E’ importante che sia io, il Capocontra- zioni. dario di gare davvero tosto. Già li sti-
da, a scrivere questo pezzo per fare Alla Contrada Chiesa ai suoi compo- mavo e li conoscevo più o meno bene,
come si deve i ringraziamenti nenti ed al Capocontrada Monica Cat- ora però devo ammettere che il rappor-
d’obbligo a tutti coloro che si sono im- taneo un grazie dovuto: devo ammette- to che si è creato è saldo e la stima spe-
pegnati alla buona riuscita di questa re che, inizialmente, mi sarebbe piaciu- ro reciproca, che si è instaurata tra noi,
esperienza che rimarrà indelebile nel to vincere il Palio anche per fare un durerà e l’amicizia mai verrà meno.
cuore di molte persone. dispetto a loro che nelle passate edizio- Come meglio della semplice parola
Vorrei iniziare dagli amici della Con- ni era uscita sempre vincitrice, ma con GRAZIE può esprimere quello che io
l’andare del tempo e delle gare questa provo nei loro confronti?
mia decisione è andata scomparendo, Infine, per ultimo ma non per questo
lasciando spazio all’amicizia che mi meno importanti, vorrei ringraziare i
lega a questa Contrada. contradaioli della Martini che hanno
Un grazie e un abbraccio alla Contrada permesso la vittoria di questo palio e in
della Pietà che, fino all’ultimo, mi ha particolare ringrazio il Vice, Federico,
fatto e ci ha fatto soffrire mille pene, che attivamente mi ha dato una mano e
rivelandosi una concorrente davvero mi ha anche sostituito nel periodo della
temibile. Ringrazio anche in questo mio esame di stato. E’ cresciuta la con-
caso i suoi membri e il Capocontrada sapevolezza nelle nostre capacità e di
Luca Venturelli che, come me, molto si essere riusciti a guidare una Contrada
è impegnato al raggiungimento della sino al raggiungimento della VITTO-
meta e anche in questo caso voglio evi- RIA attesa da dieci anni, davvero
denziare come sia nato un sentimento un’impresa incredibile!
di sincera amicizia. GRAZIE

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 11 San Bernardino da Siena fuori le mura 2010

Eccomi ancora una volta a voi, con

carta e penna in mano e tanta soddisfa-
zione, a salutare tutti i “miei” contra-
daioli che, per cinque mesi, mi hanno di Luca Venturelli
sempre sopportato e aiutato con grinta
in questa grande “impresa” . Vi sono
veramente riconoscente per la vostra
vicinanza, sopra di noi , non sempre c’è
stato un bel cielo sereno ma, come si
usa dire, “dopo un temporale, torna
sempre il sole” e questo è servito a far-
ci crescere e a aumentare, tra noi, la
grande complicità necessaria per af-
frontare le gare con il giusto spirito.
Avrete capito che sono un uomo di po-
che parole. Voglio solo dirvi un sincero
grazie, grazie di cuore a tutti voi. Voi
siete stati “GRANDI” e questa è la no-
stra vittoria. Mi sento in dover di espri-
mere tutta la mia gratitudine a Micaela,
Miriam, Luca, Paolo e Walter. Io sono
stato il “capo” ma loro sono stati le
“cariche della contrada”!
Ciao e un “a presto”, anche se stavolta
ci ritroveremo seduti in un bar, magari
proprio all’ortorio, a gustare un buon
caffè e a parlare del più e del meno.

ni e che non hanno nulla da invidiare ai

San Bernardino – 12 Settembre 2010 –
ore 22.15 - Tutti i contradaioli riempio-
no la conca in attesa del verdetto finale.
Naturalmente tra una premiazione e
l’altra l’agitazione dei capi contrada è
ai massimi livelli… già si intuiscono le
due in lizza per il primo ed il secondo
posto. Le gare disputate durante la sera
sono state quasi tutte vinte dalla contra-
da Pietà ma la Martini ieri si è difesa
bene… l’esito è più che mai incerto.
Prima della proclamazione della vinci-
trice, il nostro capo contrada Luca vie-
ne premiato come “miglior contradaio-
lo del palio” con una targa intitolata a
Madre Teresa di Calcutta, ponte tra i
p op oli, pr emio a ss egna t ogl i
all’unanimità dal comitato.
Ore 22.30 – Finalmente arriva il ver-
detto e la contrada Martini esulta. Lo
scarto è minimo, solo 85 punti su un
di Paola e Micaela
totale di più di 19.000. Dopo due edi-
zioni del palio in cui la contrada Marti-
ni era sempre uscita piazzata al secon-
do posto, finalmente riesce ad aggiudi-
carsi il podio, tra l’esultanza e i festeg-
giamenti dei propri contradaioli. Al di
là del risultato finale, la contrada Mar-
tini si è distinta per correttezza e rispet-
to degli avversari, il linea con il com-
portamento del proprio capo contrada,
il simpaticissimo Michele Mozzi.
L’esperienza del palio è stata stancante
ma allo stesso tempo ricca di eventi
divertenti; è stata un’occasione per sco-
prire “nuovi e vecchi” amici sfacchi-
nando per riuscire a portare a termine
tutte le gare nel modo migliore.
Ore 22.40 – Inizia il grande spettacolo
che tutti attendevano: i fuochi
d’artificio! 20 minuti buoni di puro
spettacolo, gradito da tutti i compaesa-
più grandi eventi.
Lunedì 13 Settembre – Durante la pro-
cessione, Michele, il capocontrada del-
la Martini, ha avuto l’onore di sfilare
con il palio per le vie del paese, mentre
i suoi contradaioli portavano a spalla la
statua del santo patrono San Bernardi-
no. Tutto ciò è stato naturalmente ac-
compagnato dalla banda di Trigolo. Un
ultimo encomio a Matteo Gramignoli
che ha voluto farci un’altra sorpresa:
un imprevisto scoppiettio di fuochi
d’artificio ha illuminato i visi di tutti i
fedeli in processione una volta giunti
alla chiesina della Pietà.
Un saluto a tutti i nostri contradaioli e
non solo, arriverdi al 2013 sperando in
un piazzamento migliore!

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Quante volte mi son posta questa doman-
da! Ultimamente la fatica si faceva senti-
re, dopo una lunga pausa estiva, reclutare
le persone per disputare le ultime gare è
stata un’impresa titanica. Ad un certo
punto mi è anche balenata l’idea di ab-
bandonare tutto, ma no, non era quello
che volevo davvero…. Bisogna giocare
fino alla fine. Perciò con determinazione
e con l’aiuto di alcuni contradaioli ho
cercato di organizzare al meglio le ultime
gare in calendario: il palioteatran-
do,l’autosburla e il palio dei raanei.
Ho incontrato serie difficoltà con i pre-
parativi per il palioTeatrando, dovevo
preparare uno spettacolo, un monologo e
una poesia e per ogni esibizione avevo a
disposizione dieci minuti e il numero dei
partecipanti non poteva essere inferiore a
dieci. Niente di più semplice vero? Co-
munque sapevo di potercela fare con
l’aiuto dei miei contradaioli. Perciò per
la poesia nessun problema, due simpati-
che mondine, Gabriella e Marina, si sono
improvvisate poetesse interpretando una
poesia da loro composta e fin qui tutto
bene. Però i giorni trascorrono veloce-
mente e la serata della gara si avvicina…
non sono ancora pronta. Chi fa il mono-
logo? E chi lo spettacolo? Oddio non c’è
più tempo!!! Nella mia mente tanti nomi
ma nessuno in grado di interpretare que-
sti ruoli. Ad un certo punto penso:” E se
chiedo alle mie contradaioline di inventa-
re uno spettacolo? Di certo non mi delu-
deranno così in un solo giorno Francesca,
Rebecca, Sara, Anna e Benedetta, Valen-
tina e Sabrina hanno preparato un sem-
plice spettacolo basato sul famoso film
“Camp Rock”. Ed ora manca il monolo-
go, qualcuno mi suggerisce il nome di
Luigi Nava noto per la sua capacità di
raccontare barzellette esilaranti così sen-
za pensarci troppo l’abbiamo contattato
confermandoci la sua presenza. Bene, la
gara del palioTeatrando è salva lo so di
non poter competere con le altre contra-
de, ma spero di contribuire alla buona
riuscita della serata.
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all’ultima.
Finalmente BASTA preoccuparsi di in-
vogliare la gente a giocare, BASTA se-
di Monica Cattaneo dute plenarie per la consegna del famoso
Un’altra gara è andata… e adesso? modulo dei partecipanti, BASTA mes-
L’autoSburla... Tranquilli, qui la contra- saggi minatori di Nadia del tipo: “Entro
da Chiesa è preparata. Con un bellissimo domani articolo per l’eco del palio!”,
bolide guidata da piloti esperti, ci siamo BASTA riunioni con i capi-contrada ed il
aggiudicati il primo posto in classifica.
Una magnifica giornata ricca di emozioni
e colpi di scena, sembrava di essere in
un vero e proprio gran premio con il
warm-up, lo schieramento e il semaforo
per la partenza. E non è finita qua, gli
organizzatori per l’occasione hanno alle-
stito i box per le macchinine e il podio
per la premiazione dei vincitori. Solo un
dettaglio è stato dimenticato: lo champa-
gne per i festeggiamenti.
Siamo giunti all’ultimissima gara, quella
del Palio dei Raanei da disputare in due
fasi. La prima coinvolge venti tra bambi-
ni e ragazzi compresi nella fascia d’età 0-
17 anni. Le quattro contrade devono far
scendere in campo i loro contrada ioli
più piccoli 0-12 anni pronti per sfidarsi
nel gioco di Mosca Cieca, il Campanù e
Bandierina. I ragazzi dai 13-17 anni inve-
ce dovranno dimostrare le loro abilità nel
percorso a staffetta che prevede la corsa
con il sacco, il cucchiaio e la pallina,
saltare a corda e far girare un cerchio il
tutto da portare a termine nel minor tem- comitato del palio, BASTA sentirsi di-
po possibile. re :” Hai rubato”, BASTA con le lunghe
La seconda invece interessa gli adulti dai attese per conoscere i verdetti delle gare,
18-100 anni che dovranno cimentarsi con BASTA….è tutto veramente finito!
il gioco della corsa con i sacchi riservato Ed ora cosa rimane di questa meraviglio-
alle sole donne, il tiro alla fune per i ra- sa avventura? Soffermandomi un attimo
gazzi dai 18-25 anni e per finire il famo- a riflettere su che cosa sono stati per me
so gioco dei birulì. Tutto procede per il questi quattro mesi posso confessarvi che
meglio, presenti i partecipanti e anche il il palio mi ha dato la possibilità di socia-
pubblico pronto a tifare per la propria lizzare con gente di S. Bernardino alla
contrada. Per i primi due giochi tutto quale rivolgevo a stento la parola, di
pronto, manca però ancora qualcuno che farmi conoscere grazie al ruolo di capo-
ha voglia di fare quattro tiri con la cer- contrada, di vivere intensamente la vita
bottana. Mi sono rivolta al “Signore”, si di quartiere con i momenti belli e brut-
perché nono avendo ancora giocato il ti….insomma anche se tante volte ho
jolly ho deciso che la persona più indica- “sclerato” dicendo di non farcela più tra
ta per questo tipo di gioco è proprio lui in incomprensioni, malumori, battutine iro-
nostro parroco Don Natale. niche, questo palio già mi manca. Non
Ci siamo ora le gare sono tutte terminate potrò mai dimenticare un’esperienza co-
e son fiera di aver dato la possibilità alla struttiva come questa e voglio ringrazia-
contrada Chiesa di disputarle dalla prima
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Questa estate che volge inevitabilmente

al termine sarà ricordata dagli abitanti
di S.Bernardino per il Palio che ha
animato, a volte troppo, il quartiere.
Quello che è stato il Palio lo abbiamo
visto, quello che rimarrà dello stesso lo
vedremo nel tempo, nei ricordi, nelle
immagini che del Palio rimarranno im-
presse nella memoria di ognuno di noi.
Certo è che questo grande avvenimento
è stato fortemente voluto da un gruppo
di persone che ci ha messo cuore e ani-
ma, che non si è lasciato scoraggiare
dalle critiche che sicuramente saranno
arrivate, anzi, proprio da queste ha trat-
to nuova forza per proseguire. A loro
va il mio primo ideale applauso.
Il secondo ideale e sentito applauso va
fatto a Paolo e Nadia che con tutti i
“quasi giornalisti improvvisati” hanno
messo in piedi un periodico carino,
sicuramente perfettibile, ma bello nei
colori, nell’impaginazione ed eccezio-
nale nei contenuti.
Il terzo applauso va fatto a chi ha eco-
nomicamente sostenuto questa bizzarra
ed avventurosa idea, senza il vile dena-
ro, senza gli euro da “investire” proba-
bilmente non avremmo visto ciò che
abbiamo visto, a tutti gli sponsor, gran-
di e piccoli, a tutti i contradaioli che
hanno contribuito alle spese della con-
trada, a tutti quelli che hanno donato
ciò che si sentivano va quindi questo
applauso.
Un applauso ancora a chi nella contra-
da Porta Serio si è distinto per assidua
partecipazione alle competizioni e alla
di A.Dossena
organizzazione, nonché al reperimento
di partecipanti e via dicendo. Di queste
persone non faccio nomi per paura di
dimenticare qualcuno, chi si è sentito
compreso in questo gruppo prenda per
sé quel poco di applauso che vuole.
Un applauso ancora più forte va fatto
alle contrade “avversarie” che si sono
distinte per correttezza e per lealtà, bra-
vissimi tutti, ovviamente complimenti
sentiti alla contrada vincitrice.
Un applauso speciale lo vorrei ideal-
mente dedicare a chi ha fatto sì che la
cucina funzionasse durante le serate di
gara in modo da garantire dei fantastici
panini con la salamella e non solo a
tutti.
Dopo tutti questi applausi vorrei lascia-
re il segno con una tiratina di orecchie
a chi, dopo aver dato piena disponibili-
tà ad aiutare si è nascosto nell’ombra, a
guardare e a criticare, adducendo scuse dendo così più ricco e colorato
e giustificazione varie, mi spiace do- l’avvenimento dell’anno.
verlo fare, ma gli impegni presi volon- Solo una domanda mi rimbalza in testa,
tariamente sarebbero stati da portare a ma con tutto quel rumore che c’è stato
termine, comunque non fa nulla, ciò attorno al Palio, è possibile che alcune
che è stato è stato, ora rimangono dav- persone non si siano accorte di nul-
vero solo i ricordi. la???? A loro rimarrà il fastidio di
L’ultimo pensiero va ai Capicontrada un’estate troppo chiassosa per il nostro
delle tre rivali di questo Palio che han- quartiere, a me rimarrà il piacevole
no concesso, in molte situazioni di ga- ricordo di un’avventura nata per caso e
ra, di poter partecipare anche a noi, finita forse troppo presto, forse troppo
pure se in numero non sufficiente, ren- tardi, ma finita.

Continua dalla pagina precedente
re il comitato organizzatore del palio per
aver creduto in me quando, nel lontano
febbraio mi hanno consegnato la cartel-
letta rossa piena di documenti sulla quale
c’era la scritta Chiesa e, da quel momen-
to e per i quattro mesi successivi, è entra-
to un uragano nella mia vita. Mi ha com-
pletamente strappato alla tranquillità del
mio menage familiare ritrovandomi così
in giro per tutto il paese a distribuire il
giornalino, a cercare persone con la vo-
glia di darsi da fare, addobbare i cancelli
agli anziani che chiedevano il mio aiuto,
insomma la mia vita privata non esisteva
più mente e corpo a completa disposizio-
ne di quell’ uragano chiamato Palio.
La serata finale si è conclusa con la pre-
miazione della contrada Martini, vincitri-
ce del Palio 2010, e con un fantastico
spettacolo pirotecnico che ha lasciato
tutti a bocca aperta.
Nella speranza che la gente abbia com-
preso il vero senso del palio auguro a
tutti di poter far parte in futuro questa
bellissima realtà

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C'é stata così tanta attesa intorno a que-
sta gara-evento che si rischiava di fare
miseramente "flop" ma così non è stato.
Questa, fra tutte le gare del Palio, è for-
se stata quella più odiata perché ha co-
stretto tutte le contrade ad un autentico
“tour de force” per arrivare con una
macchina a pedali che garantisse un
minimo di sicurezza e che le ha anche
sfinite con una serie di riunioni sopra
riunioni per tenere sotto controllo i la-
vori di ciascuna contendente.
Domenica 5 Settembre ha visto una fe-
sta partecipata, non come si si sarebbe
atteso, ma partecipata anche se da solo
tre contrade, rassicurando il comitato
tutto circa la caparbietà con cui questa
gara è stata difesa e portata avanti. Co-
me ogni gran premio che si rispetti è
arrivato il momento delle qualificazioni
per fissare la griglia di partenza. Così,
dopo le raccomandazioni legate alle
sicurezza, coordinate dai nostri super
pimpanti nonni vigili e supervisionate
da un trio divertito di vigili "veri", si è
proceduto con questa fase della gara:
due giri del tracciato sulle biciclettine
dei più piccoli. Che fatica con quelle
ruotine piccole piccole per i piloti che
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L’altro, della contrada Chiesa, ha addi-
rittura la forma di una bara, con tanto di
aureola incorporata che dovrebbe essere
di Peppa Martina
il volante; Matteo ci scherza su annun-
ciando che una nota agenzia di pompe
piccoli non sono più
e, quasi per dispetto
ma per la loro inco-
lumità, erano pure
costretti in un casco
integrale: davvero
uno spettacolo an-
cor prima che fosse
dato il via. Martini
conquista la Pole
Position, grazie ai
suoi timonieri, Mi-
chele e Federico,
Cip e Ciop sempre
loro!, mentre un
pilota della contrada
della Pietà non arri-
va nemmeno alla prima curva, una cate- funebr i sar ebbe int er essa ta
na dispettosa cade e non ne vuole più all’acquisto… davvero un bel modo per
sapere di tornare al suo posto. raccogliere fondi per la contrada! Le
Così si procede alla presentazione dei squadre delle contrade sono lì in bella
"bolidi da corsa", le macchine che han- mostra a ricevere l'applauso del pubbli-
no visto la luce in questa lunga estate co, schierate con le qualificazioni hanno
nelle rimesse delle contrade. Avanzano stabilito: in Pole Position Martini, a se-
sotto le note di un inno di trionfo, per- guire Chiesa ed infine Pietà.
ché un trionfo è già, le contrade al La gara parte e, quasi subito, si capisce
completo, sfilano davanti al pubblico che la sfida è fra il bolide della Chiesa e
riunito in tutte le sue componenti, dai il fuoriserie della Martini, anche se que-
piloti ai meccanici, dai progettisti alle sto perde pezzi ad ogni giro. Ogni con-
vallette, ovvia- trada deve fare almeno 3 soste ai box,
mente dotate di allestiti presso la villa dell’Oratorio, per
ombrelli paraso- permettere i cambi fra i quattro piloti
le… proprio come richiesti da regolamento. La fatica è
a Monza. Per il tanta, davvero sottostimata e i cambi
divertimento del sono in numero maggiore, anche per
pubblico, vengono permettere “aggiustamenti” sulla mac-
fatte sfilare anche china. Niente cambio gomme a tempo
i prototipi, scartati record ma comunque una strategia di
per mancanza di gara c’è per ogni contrada, puntando sui
sicurezza. Il pri- propri piloti dalle gambe buone… in
mo, costruito dalla fondo bisogna per pedalare. Sulla Pietà
Pietà è interamen- sembra pendere una maledizione e, ap-
te di legno, ha una pena passata la metà gara, la catena an-
struttura tozza ma che di questo bolide cade... il pilota su-
proprio questo lo da e si sporca in modo inverosimile ma,
rende “simpatico”. dopo una generosa dose di imprecazioni
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e di consigli più o meno richiesti da par-

te degli addetti al tracciato, piazzati
dall’organizzazione, riesce a rimettere
in pista la sua vettura ma la gara è prati-
camente conclusa.
Taglia il traguardo per prima, con un
giro di vantaggio anche sulla Martini,
l'auto della contrada Chiesa, che sembra
nato per correre mentre, con calma, arri-
vano anche le altre. Matteo, preso dal
suo ruolo di speaker ufficiale di gara,
annuncia che è possibile fare un gito di
prova e don Natale non si tira indietro.
Al suo rientro in piazza conferma quan-
to quest’auto sia facile da guidare ma, e
questo l’abbiamo capito tutti anche se
lui non ce l’ha detto, sembra più
complicato entrare e uscire
dall'abitacolo, specie se la taglia
dell'autista è... abbondante!
Non restano che le premiazioni
con tanto di inno nazionale da
cantare e anche in questa occa-
sione i nostri capi contrada non
si tirano indietro… sono sicura-
mente meglio dei giocatori della
nazionale di calcio. Almeno
loro conoscono le parole!

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Lorenzo Lunghi, Paolo Gorlani, Miriam Confuorto, A.Dossena,

Fotocopiato in proprio della Parrocchia di S.Bernardino in Crema.

Redazione: Don Natale Grassi Scalvini, Nadia Manclossi,

Direttore responsabile: Don.Natale Grassi Scalvini
Editoriale speciale di TUTTINCONCA

Coordinatrice della redazione: Nadia Manclossi.

Contatti : palioSanBernardino@gmail.com
Grafica e impaginazione : Paolo Gorlani.
Matteo Pedrinazzi.
Il comitato organizzatore ringrazia per
la collaborazione i seguenti enti : Par-
rocchia di San Bernardino, Polisportiva
“P.G.Frassati”, Associazione Culturale
e Teatrale “Quattro Vie”, Associazione
Combattenti e Reduci, sede di San Ber-
nardino, Movimento Cristiano Lavora-
tori di San Bernardino, Circolo ARCI
di San Bernardino, Gruppo “Raneei in
festa”, Bocciofila Ercole, Bocciofila
ARCI, Tipografia Locatelli, AUSER
Nonni Vigili di San Bernardino e Asso-
ciazione amici della Scuola Elementare
di San Bernardino.

Tel. e fax 0373 83348 - E-mail: publica@libero.it - www.studiopublica.com