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TUTTO ETNA
ENOGEA - II SERIE - N. 32

speciale ultima frontiera

Da denominazione marginale e quasi dimenticata,


l'Etna nel corso degli ultimi dieci anni ha visto
crescere in modo siginficativo sia il numero di
aziende sia l'interesse dell'appassionato. Proviamo
quindi a fare di fare il punto della situazione.

di Giampaolo Gravina

Prologo in aeroporto È allora che incrocio la montagna. ha sempre parlato del vulcano, inteso
«Io ero, quell’inverno, in preda ad Nella fase di atterraggio a Fonta- come masculo. È da qui che prendono
astratti furori. Non dirò quali, non di narossa avevo sonnecchiato, solo le mosse le mie prime curiosità etnee,
questo mi sono messo a raccontare. ora alzo lo sguardo, al colmo dell’in- ammantate di leggenda per i racconti
Ma bisogna dica che erano astratti, sofferenza per i contrattempi e le paterni di sopralluoghi all’alba sulle
non eroici, non vivi». polemiche: e vedo l’Etna. È per l’Etna tracce di Charles Richter, il sismolo-
Non se ne abbia a male la buonanima che sono qui, sarà bene tenerlo a go e vulcanologo americano padre
di Vittorini se l’incipit di Conversazione mente, e quel colpo d’occhio lam- dell’omonima scala, che papà riven-
in Sicilia mi è tornato in mente proprio peggia come un monito, come un dica come docente (ma sarà vero? le
allo sportello dell’autonoleggio. Il fatto richiamo all’ordine. Meglio abbassare biografie ufficiali dicono che Richter
è che questa volta, all’aeroporto di la cresta e telefonare in banca. lasciò la California una sola volta, per
Catania, ce l’hanno messa tutta per onorare una borsa Fulbright all’Uni-
farmi perdere le staffe. Passi il volo Il vulcano o la montagna? versità di Tokio: vuoi che abbia scam-
in ritardo, passi l’attesa al nastro del Fuoco amico o nemico? biato l’Etna con il Fuji?).
recupero bagagli, al limite passi perfi- Soldi e sesso, nella rivista del Masna, Salvo Foti, al contrario, usa il fem-
no il cappuccino preparato con il latte giocano un ruolo tendenzialmen- minile. Per lui, che mi ha suggerito
a lunga conservazione, ma questa te marginale, lo so. Però stavolta, a suo tempo le prime preziose dritte
storia della carta di credito che non benevolo lettore, ti toccherà tollerare per orientarmi tra contrade, alberelli
copre e non autorizza il pagamento mi un’eccezione: dovrai infatti provare a e palmenti, l’Etna è innanzitutto la
sembra proprio una solenne minchia- immaginare il sottoscritto che, supera- montagna. Anzi: ‘a Muntagna, con la
ta. E anche ammesso di galleggiare al te le prime difficoltà di ordine econo- maiuscola che si impone quando la
limite del plafond, possibile che per tre mico e risolti gli impedimenti finanziari consuetudine dell’inflessione dialet-
giorni su una Panda sgangherata sia all’autonoleggio, arranca in Panda tale non può coincidere mai del tutto
necessario mobilitare una caparra di su per i tornanti verso Milo, attana- con la familiarità; e quando il rispetto
oltre 500 euro? Vi lascio un assegno, gliato ora da un’alternativa di natura viene alimentato anche da una qual-
un documento … un rene! Niente. Così brutalmente sessuale: il vulcano o la che forma di timore, di soggezione.
monta il nervoso, e mentre saltano le montagna? Quando si pensa all’Etna, Del resto, si tratta pur sempre della
prime visite in cantina programmate quando se ne declina il nome, va Montagna di fuoco, come recita il titolo
per la tarda mattinata, all’impiegata più usato il maschile o il femminile? del libro che Foti ha pubblicato un paio
inflessibile dell’intera rete Hertz lancio Rispolverando i suoi ricordi di studen- d’anni fa per i tipi della Food Editore
furibonde occhiate di sfida, di un furore te in Geologia nella Catania di fine (vedi box). E di un fuoco tutt’altro che
neanche poi tanto astratto. anni ’50, mio padre ad esempio mi amico, capace come è di tenere in
scacco da secoli la gente del posto parole sul territorio. Un’avvertenza, che specie nel versante est scendono
con la sua continua attività sismica, però: non aspettatevi qui la ricogni- non di rado sotto lo zero anche nel
la minaccia delle eruzioni, la peri- zione dettagliata delle vigne e delle periodo di inizio germogliamento, e
colosità delle colate che travolgono parcelle, nello stile rigoroso e pun- con escursioni termiche tra il giorno
boschi, vigne e abitazioni, solcan- tuale cui il Masna vi ha abituati. La e la notte che nei mesi estivi posso-
do profonde ferite tanto nel territo- situazione dei vigneti è ancora troppo no arrivare fino 30 gradi. Altrettanto
rio quanto nell’animo delle persone fluida (e la mia consuetudine troppo anomalo rispetto ai parametri isolani è
coinvolte. Tutt’altro che amico, certo, intermittente) per lanciarsi in un’atten- l’andamento delle precipitazioni, che si
ma anche tutt’altro che nemico: con dibile operazione di mappatura. Sarà concentrano in particolare nel versante

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l’ambivalenza originaria che governa piuttosto un primo giro d’orizzonte, est, dove superano costantemente i
l’intensità dei rapporti tra uomini ed per far emergere dalle macrozone di 1000 millimetri annui.
elementi naturali, anche il fuoco della più consolidata vocazione viticola i Non meno originale è la fisionomia
montagna etnea è infatti percepito nomi delle contrade più importanti e dei terreni, con colori che variano dal
dai suoi abitanti con un sentimento di meglio frequentate. Ma quel che più bruno scuro al nero, ricchi in microele-
profondo rispetto e perfino gratitudi- conta, sarà essenzialmente una prima menti minerali (ferro e rame) e poveri

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ne, che permane anche a fronte delle scrematura di cantine e di etichette, d’azoto e di calcio, tutti formati dallo
continue insidie e può venire frainteso per suggerire nomi e cognomi dei sgretolamento di vari tipi di lava di età

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come contraddittorio solo agli occhi di vini più interessanti, stando almeno diverse, nonché da materiali eruttivi
un osservatore superficiale. alle ipotesi critiche che mi sono anda- quali lapilli, ceneri e sabbie. La loro
to costruendo in questi sopralluoghi composizione può dare origine tanto a
Bianco o rosso? degli ultimi mesi: almeno sei diver- suoli dalla tessitura molto fine, quanto
Macrozone e microambizioni si sopralluoghi, tutti compresi tra le a terreni ricchissimi di scheletro e
Maschile e femminile, brezze marine versioni 2009 e 2010 del benemerito abbondanti in ripiddu, quella sostanza
e viticoltura di montagna, fascino e evento Le Contrade dell’Etna, ideato che si presenta come una sgranatura
soggezione: l’Etna si annuncia subito e ospitato da Andrea Franchetti nella di pomice di piccole dimensioni, un
come luogo di contrasti, paradossi e sua cantina di Passopisciaro. brecciolino nero dalle elevate capacità
cortocircuiti. Anche l’Etna del vino. drenanti. Pur nella comune matrice
Lo aveva lucidamente colto già Mario Un territorio di carattere vulcanica, questa profonda varietà
Soldati, che inaugura il suo Vino al Il territorio, dunque: se consideriamo dei terreni dovuta alla stratificazione
Vino con un’escursione sul vulcano, in prima approssimazione la zona di di colate laviche di età diversa è dun-
dove sostiene che «l’Etna bianco produzione individuata e delimitata que la principale responsabile delle
raccoglie e fonde, nel suo pallore e dal disciplinare della Doc, istituita notevoli differenze tra i vini, differenze
nel suo aroma, nella sua freschezza nel 1968, l’Etna del vino si configura apprezzabili talvolta non solo tra un
e nella sua vena nascosta di affumi- come una “c” letta allo specchio con versante e l’altro, tra una contrada e
cato, le nevi perenni della vetta e il al centro la vetta del vulcano: una l’altra, ma anche tra le diverse vigne
fuoco del vulcano». fascia semicircolare che va da nord di una stessa contrada.
In tema di bianco, però, già che ci a sud-ovest, come il quadrante di un
siamo, mi sia consentito in via preli- orologio cui avessero tolto le 8, le 9 Nerelli e alberelli
minare un timido e garbato dissenso e le 10. Si tratta di un territorio molto La viticoltura si è diffusa sull’Etna nella
dal grande Soldati, che dice di essersi esteso, in cui la superficie vitata si tradizionale forma di allevamento ad
accorto presto che tra i vini etnei «i è drasticamente ridotta, seguendo alberello, con tutore in legno di casta-
bianchi sono, nettamente, superiori ai un andamento praticamente oppo- gno: due/tre branche per pianta con
rossi». Ecco, senza nulla togliere alla sto a quello del resto della Sicilia: uno sperone che porta due gemme,
genialità di Vino al Vino e all’indubbia basti pensare che a fine ‘800, prima una densità delle viti tradizionalmente
suggestione dei suoi pionieristici “viag- dell’avvento della fillossera, la regio- molto alta, fino a nove/diecimila ceppi
gi d’assaggio”, io su questa faccenda ne etnea produceva da sola più di per ettaro, con sesti d’impianto spesso
ci andrei più cauto. E non tanto per cento milioni di litri di vino, e contava vicini allo schema 1 metro x 1 metro,
ridimensionare le potenzialità del carri- su oltre cinquanta mila ettari di vigne- e potature lasciate corte per limitare
cante, che nonostante una certa voca- ti. Oggi, stando ai dati dell’Istituto le rese, che raramente superano i
zione alla produttività (come il nome Regionale della Vite e del Vino, la 70/80 quintali per ettaro. Ma il primato
lascia del resto intuire) può essere a superficie iscritta alla Doc è di circa dell’alberello, da più parti considerato
buon diritto considerato uno dei vitigni duemila ettari, di cui però neanche come la migliore forma di allevamento
più originali nel non così elettrizzante cinquecento rivendicati alla produzio- per la viticoltura di qualità, è messo
repertorio di uve a bacca bianca del ne, il cui dato effettivo supera di poco vieppiù in crisi dall’incidenza dei costi
nostro mezzogiorno. Quanto per il i due milioni di bottiglie. della mano d’opera, vista l’impossibili-
fatto che, allo stato attuale, tolta una Praticamente sparita dalle località più tà di meccanizzarne le lavorazioni.
mezza dozzina di etichette piuttosto basse, anche a causa dell’incalzante Vitigno principe della zona è il nerello
interessanti, i bianchi etnei in com- speculazione edilizia, la coltura della mascalese, varietà di una certa vigoria
mercio superano raramente la soglia vite ha seguito un deciso spostamento vegetativa e produttiva e a maturazio-
della correttezza e della neutralità, e altimetrico e si attesta oggi in media ne piuttosto tardiva (in genere da metà
in generale non sembrano in grado di tra i quattrocento e i mille metri di ottobre in avanti, ma con differenze
reggere il confronto con i rossi. quota. Il clima fa registrare tempera- significative in relazione all’altimetria
Ma prima di entrare nel vivo dei giu- ture medie molto più basse rispetto dei vigneti). Tendenzialmente scarico
dizi sui vini, sarà bene spendere due agli standard siciliani, con le minime nel colore, con un indice medio-basso
di antociani totali (condivide con il tempo. Magari resterà un distretto FEUDO CAVALIERE
pinot nero la curiosa mancanza di vinicolo confinato ai margini dei gran-
un particolare tipo di antociani, detti di numeri, come fenomeno di nicchia Etna Bianco Millemetri 2009 83 C
acilati), il nerello mascalese è molto incapace di riproporre i volumi del suo Etna Rosato Millemetri 2009 80 C
diverso quanto a struttura e polifenoli glorioso passato, o di spostare quote Don Blasco 2007 81 D
dall’altra varietà storica etnea a bacca importanti di mercato (e in questo
rossa, il nerello cappuccio (o nerello destino per così dire “minoritario”, Tel. 348.7348377
mantellato), che al contrario offre vini pure a fronte di cotanti trascorsi, ci
abbastanza colorati ma poco adatti vedo qualche curiosa analogia col Margherita Platania guida un’azienda
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all’invecchiamento. Chiude il cerchio nord Piemonte); ma ho la sensazio- vitivinicola di venti ettari, per metà
degli autoctoni il carricante, varietà ne che nella consapevolezza degli destinati a vigneto, nella campagna di
a bacca bianca piuttosto produttiva, appassionati i vini etnei tenderanno a Santa Maria di Licodia. È una donna
tardiva nella maturazione e sostenu- occupare un’attenzione e uno spazio molto affabile, ma anche determinata
ta nell’acidità, particolarmente diffusa stabili, con picchi d’interesse critico e grintosa: un po’ come i suoi vini,
nel versante est e nelle contrade crescente per i migliori rossi delle più
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che coniugano la verve comunicativa


più alte, dove il nerello non arriva a vocate contrade del versante nord. con un tratto più teso e contrastato,
maturazione (come a Caselle, nel Nel frattempo, ecco un primo tentati-
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e valorizzano già nel nome l’apporto


comune di Milo, zona d’elezione per il vo di ricognizione, dove ho cercato di decisivo di vigne ad alta quota. In
carricante, dove l’Etna Bianco diventa fotografare questa fase di transizione questa luce, accanto a uno dei bian-
Superiore). Nonostante la forte perso- attraverso il profilo delle aziende a chi più nitidi dell’intera denominazio-
nalità e un certo potenziale di longevi- mio avviso più rappresentative. La ne, convince anche la sensazione di
tà, il carricante è stato però progres- selezione propone una sequenza da freschezza rilasciata dal Rosato, che
sivamente abbandonato: quattromila sud a nord, secondo una distinzione non sfigura a mio giudizio accanto
ettari nel dopoguerra, solo una cin- in cinque diversi gruppi, per un tota- alle migliori espressioni della tipologia
quantina oggi. le di una trentina di cantine: inutile (come il Rosso Relativo di Valcerasa,
dire che si tratta di un tentativo del il Vinudilice dei Vigneri, l’Etna Rosato
Un grande avvenire dietro le spalle? tutto arbitrario e incompleto di met- di Tenuta delle Terre Nere e il Don
Ma forse l’epoca dell’abbandono delle tere ordine nel frastagliato panorama Michele di Vincenzo Pennisi); anco-
vigne volge al termine e anzi l’Et- etneo, dove nel frattempo le aziende ra in cerca di una sua più efficace
na si caratterizza oggi per un certo sono diventate circa il doppio; così definizione la fisionomia del rosso da
rilancio dell’imprenditoria vitivinico- come è inutile precisare che nelle vecchie vigne, che conserva tuttavia
la, con investimenti molto diversifi- macrozone individuate, accanto a un suo dinamismo nonostante la spe-
cati, di grandi gruppi come di piccoli un minimo comune denominatore in ziatura della barrique.
dilettanti, di marchi storici del vino termini di analogie pedoclimatiche,
siciliano come di anonimi appassio- resistono tuttavia anche numerose
nati stranieri. È una ripresa che ha differenze, specie per quanto riguar- MASSERIA SETTEPORTE
già fatto sentire pesantemente le sue da lo stile dei vini. Ma forse è proprio
ripercussioni sul prezzo dei terreni, e grazie al gioco delle analogie e delle Nerello Mascalese 2008 88 D
suscita molti interrogativi per come differenze che l’Etna del vino comin-
sta modificando in profondità il tes- cia a ritagliarsi in questi anni un suo Tel. 335.5338152
suto produttivo di questa zona: ci si pubblico di aficionados: la speranza,
chiede soprattutto se si tratti dell’en- ovviamente, è che questa affezione, Apprezzato uomo di legge, impren-
nesima moda passeggera, legata agli questa istintiva simpatia per i vini ditore di successo nella ristorazione
umori e ai capricci delle tendenze di etnei possa ora articolarsi in consue- (è tra i soci della Cantinaccia, locale
mercato, che dopo la sbornia da rossi tudine, e auspicabilmente nutrirsi di catanese col vento in poppa), Piero
“tutti chiacchiere e distintivo”, musco- una consapevolezza critica sempre Portale tracima simpatia e buonumo-
lari e ipercolorati, dai tannini dolci più lucida. Buona lettura. re, e quando parla del suo Nerello
e levigati, torna ora a guardare con gli brillano gli occhi. A giudicare da
interesse a vini più sapidi e freschi, di questa versione 2008, dedicata alla
assetto verticale, contrastati e perfino memoria di papà Ferdinando, l’orgo-
selvatici, ma sempre più immediati e VERSANTE SUD glio sembra ben riposto: definizione,
facili da bere; o se si tratti piuttosto Biancavilla e Santa Maria di Licodia slancio aromatico, succosità, espan-
di un fenomeno di più ampio respiro, sione al palato ne sono le convincenti
destinato a lasciare un segno meno prerogative, sintetizzate da un’estre-
superficiale. Nel distretto meridionale della deno- ma facilità di beva. Nonché da un
Con tutte le cautele e le prudenze minazione le aziende che imbotti- timbro di marca sapida che lo rende
del caso, e per quello che può vale- gliano si contano sulle dita di una amabile compagno della tavola e ne
re la mia modesta opinione, devo sola mano: non che ci sia penuria di fa oggi il miglior rosso in circolazione
confessare subito che io non credo vigneti, anzi, la viticoltura è un com- del versante sud del vulcano. Oltre
si tratti di una mera infatuazione parto ancora piuttosto significativo all’alta qualità del nerello di contrada
momentanea, ma sono anzi convinto per l’economia agricola, ma fino ad Rapilli, seguito in vigna da Giovanni
che la reputazione dell’Etna come oggi le uve migliori sono confluite per Marletta, l’esito felice di queste prime
potenziale territorio di grandi vini si lo più nelle cantine di altri produttori vinificazioni deve molto allo scrupolo
andrà sempre più consolidando nel etnei. di precisione di Calogero Statella,
braccio destro di Marco De Grazia, tono notevole cura nella vinificazione, Eccellenze etnee:
nella cui cantina sono confluite fino esaltata dalla consulenza tecnica di a ogni annata la sua contrada
ad oggi le uve di casa Portale; quan- Luigi Moio, con una segnalazione
do nei prossimi mesi cominceranno particolare per i bianchi, di estrema BENANTI
anche a Setteporte i lavori per la chiarezza e precisione aromatica. 94 - Etna Rosso
nuova cantina, auguriamo a Piero di Serra della Contessa 1998
conservare il sorriso.
BENANTI TENUTA DELLE TERRE NERE
93 - Etna Rosso
Etna Rosso

TUTTO etna
Calderara Sottana 2007
VERSANTE EST Serra della Contessa 2006 86 E
Trecastagni, Viagrande, Etna Rosso Rovittello 2005 85 E BIONDI
Santa Venerina e Sant'Alfio Etna Bianco Superiore 93 - Etna Rosso Outis 2004
Pietramarina 2006 91 C
BENANTI

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Con una piccola forzatura, accorpo Etna Rosso di Verzella 2007 79 C
in quest’unico gruppo una selezione 93 B Etna Rosso Rovittello 2001
Etna Bianco di Caselle 2009 80 C

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di aziende dei settori est e sud-est,
Noblesse Brut 84 F GIROLAMO RUSSO
vuoi per evitare un frazionamento
92 - Etna Rosso San Lorenzo 2006
eccessivo, vuoi perché nel quadrante
orientale della denominazione le con- Tel. 095.7893438
PASSOPISCIARO
dizioni pedoclimatiche mostrano sulla
Ogni volta che si parla dei vini di 92 - Passopisciaro 2005
carta un solido repertorio di analogie.
E tuttavia, a dispetto di queste consi- Benanti, corre quasi l’obbligo di ricor-
derazioni, in nessun’altra zona etnea darne il primato: se infatti c’è una
cantina che ha saputo tenere alta la Una vendemmia da
è dato ritrovare nerello e carricante
guardia negli anni ’90, quando le eti- incorniciare: i migliori 2008
elaborati in un così ampio ventaglio
di opzioni, dalle bollicine al bianco chette etnee sul mercato della qualità
si contavano sulle dita di una mano, PASSOPISCIARO
in barrique, dal rosso spensierato e
commerciale da uve acquistate, al è proprio questa. Il quartier generale 96 E Contrada Rampante 2008
grande vino di vigna di più autentica è a Viagrande, sotto l’affascinan-
te conetto vulcanico di Serra della TENUTA DI FESSINA
matrice territoriale.
Contessa, dai cui alberelli arrivano 94 E Etna Rosso Il Musmeci 2008
le uve per il rosso omonimo, spesso
il più convincente dell’intera gamma. BIONDI
BARONE DI VILLAGRANDE Una gamma in realtà fin troppo ampia, 94 F Etna Rosso M.I. 2008
Etna Bianco Superiore 2009 80 C che spazia da Pachino a Pantelleria,
benché siano poi sempre i vini etnei TENUTA DELLE TERRE NERE
Etna Rosso 2008 83 C 93 E Etna Rosso Guardiola 2008
(specie quelli Doc) a segnalarsi per
Fiore di Villagrande 2008 85 D una più esplicita matrice territoriale.
Etna Bianco Superiore Allo stato attuale, la conduzione eno- TENUTA DELLE TERRE NERE
Legno di Conzo 2007 86 E logica resta nelle mani di Salvo Foti, 91 E Etna Rosso Feudo di Mezzo
attento custode dell’identità stilistica Il Quadro delle Rose 2008
Tel. 095.7082175 ma è stata scorporata dalla gestione
dei vigneti. E dopo che per oltre dieci MOGANAZZI
L’azienda della famiglia Nicolosi pos- anni siamo stati abituati a ritrovare 90 D Etna Rosso Don Michele 2008
siede sedici ettari di vigneti, per i tre le selezioni di Benanti costantemen-
quarti dedicati al carricante e disposti te in testa alle gerarchie etnee, e PASSOPISCIARO
ad anfiteatro, con affaccio panoramico con ben pochi antagonisti, fa un 90 F Contrada Porcaria 2008
sul versante jonico, in un corpo unico po’ impressione constatare quanto si
intorno al nucleo aziendale. Un nucleo siano accorciate negli ultimi tempi le L'Etna in un libro
bellissimo, immerso nei boschi della distanze dai migliori vini emergenti, e Salvo Foti, La Montagna di Fuoco,
campagna di Milo (querce, noccioli, quanta energia sia dunque richiesta a Food Editore, 2008
castagni) a circa 700 metri sul livello queste etichette per così dire “deca-
del mare, e il cui recente restauro ha ne” per mantenersi ai vertici della ... in un piatto
interessato tanto le storiche cantine, tipologia. Un supplemento di energia San Giorgio e il Drago, Randazzo,
quanto l’ampio caseggiato, ora anche che probabilmente non verrà dalle Piazza S. Giorgio 28, tel. 095.923972,
residenza enoturistica. Marco Nicolosi ultime vendemmie in commercio per chiuso martedì
raccoglie qui con serietà e competen- le selezioni etnee di casa Benanti: ... in uno scaffale
za l’impegnativo testimone del padre come sempre più austero e lento ad Enoteca Il Brigante, Passopisciaro, via
Carlo, già apprezzato docente di eno- aprirsi il Rovittello, più lineare del Castiglione 5, tel. 328.9485646
logia all’Università di Catania (la col- solito il Serra. Pare tornato invece
lana I Semi della Veronelli Editore di nuovo ai livelli della splendida ... in una stanza
gli ha recentemente dedicato una versione 2004 il Pietramarina, che in Feudo Vagliasindi, Randazzo, Contrada
monografia). Tutte le etichette riflet- virtù di una sfilza di annate di entu- Feudo S. Anastasia, tel. 392.5541470
siasmante longevità, si è ormai gua- nel listino di un distributore serio e
dagnato i galloni di piccolo Riesling selettivo come Teatro del Vino, i vini VERSANTE NORD-EST
etneo. Come si è soliti commen- del Cantante (alias Mike Hucknall dei Linguaglossa e Rovittello
tare ogni volta che una leadership Simply Red, roscetto vieppiù tenden-
viene messa in discussione, “c’è ora te al brizzolato) suscitano sentimenti Per più aspetti considero Linguaglossa
da aspettarsi una pronta reazione”. contrastanti. Curiosità da un lato, data come una sorta di spartiacque ideale,
Staremo a vedere. la supervisione di Salvo Foti, l’ade- un paese varcato il quale l’Etna del
sione al consorzio dei Vigneri e la vino fa sentire la sua voce più intran-
SPECIALE etna

serietà complessiva dell’investimen- sigente: da qui in su niente più argille


BIONDI to, che vanta vecchie vigne di nerello nei terreni e vini tendenzialmente più
tra Verzella e Calderara, sul versan- sottili, meno immediati, più austeri. E
Etna Bianco Outis 2009 78 D te nord, nonché un nuovo impian- tuttavia le cantine di questo compren-
Etna Rosso Outis 2007 90 E to di quasi due ettari di carricante sorio faticano a proporre etichette con
Etna Rosso M.I. 2008 94 F a Sant’Alfio, in località Puntalazzo. una fisionomia stilistica definita e in
Perplessità dall’altro, o quanto meno
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grado di competere con i migliori rossi


Tel. 095.7807206 cautela, visto il deliberato ritardo del versante nord. Per alzare la media
nell’immissione in commercio (il
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ho aggregato alla comitiva anche la


Nel contesto della viticoltura etnea rosso 2004 uscirà dopo l’estate, con frazione Rovittello, il primo nucleo
del versante orientale, che ha spes- il bianco siamo fermi al 2007), che ad abitato che si incontra salendo verso
so nei vini bianchi le migliori riuscite, oggi ci priva di un efficace sguardo Randazzo: quattro case in croce, un
Ciro Biondi si impone al contrario per retrospettivo, considerato che i primi passaggio a livello incustodito e una
i suoi rossi, già da qualche tempo tra imbottigliamenti sono datati 2001. sola cantina in attività, ma con vini tra
i più interessanti vini etnei tout court: Gli assaggi in anteprima lasciano i più buoni assaggiati in giro.
merito certo della sua trascinante comunque spazio a un moderato
passione e di un parco vigneti di ottimismo; meno convincente appare
tutto rispetto, ma merito altrettan- invece la politica dei prezzi, sempre
piuttosto impegnativi. TENUTA CHIUSE
to indiscutibile di un’impostazione di
DEL SIGNORE
vigna e di cantina che deve molto al
lungo sodalizio con Salvo Foti. Ora Etna Rosso Neretna 2008 81 C
che questo rapporto sembra avere MURGO Pinot Nero 2008 85 E
esaurito la sua energia propulsiva
(per fare spazio a una collaborazio- Brut 2007 88 C
Tel. 335.455934
ne con il giovane Cristiano Garella, Brut Rosé 2007 79 D
enologo della cantina Sella, nonché Extra Brut 2004 83 E Un’affascinante proprietà di circa ses-
produttore in proprio tra Lessona e
Etna Bianco 2009 82 C santa ettari, di cui venti a vigneto,
Bramaterra, in Alto Piemonte) i vini di
Etna Rosato 2009 78 C nella campagna di Linguaglossa, fa
Ciro sono attesi alla prova di un’au-
da sfondo al progetto vinicolo della
spicabile conferma. E per il momento Etna Rosso 2008 79 C famiglia De Luca. La conduzione è
non hanno nessuna intenzione di Etna Rosso Semper 2008 81 C affidata al giovane Sergio, ragazzo
deludere, anzi: l’ultimo nato M.I.,
già capace di suggerire un senso
alias Monte Ilice, che ha esordito con
Tel. 095.7893438 di maturità ed equilibrio, forte della
una vendemmia 2007 di buona pro-
solidità di una famiglia di alberga-
fondità tannica, lo ritroviamo perfino
Dobbiamo alla cantina di casa Scam- tori da tre generazioni (il gruppo
più fresco e vitale nella profumatissi-
macca un’esplorazione nient’affatto Gais Hotels, con quartier generale
ma versione 2008, slanciata e soprat-
episodica delle risorse del nerello a Taormina). Pur senza nascondere
tutto convincente per il lunghissimo
mascalese in chiave spumantistica; e una certa ambizione, il progetto ha
finale di bocca. Nitido e succoso
dobbiamo alle bollicine targate Murgo preso corpo molto gradualmente, dal
anche l’Etna Rosso Outis 2007, che
la conferma che il gioco vale candela, piccolo nucleo vitato originario di sei
pur senza riaccendere gli entusiasmi
e che i Brut a base nerello meritano ettari, fino alla configurazione attuale,
suscitati dalla memorabile versione
rispetto e attenzione, specie se vini- seguita da Lucio Brancadoro, allievo
2004, sembra allineato alle migliori
ficati con simile talento (meno invece di Attilio Scienza. I vini devono ancora
prove della sua non lunga ma già
la versione Rosé). Sempre corrette trovare la giusta definizione stilistica,
esemplare carriera.
anche le altre etichette etnee, ben- ma in attesa di un nuovo bianco da
ché attestate su valori più ordinari e uve chenin, l’annata 2008 fa segnare
IL CANTANTE talvolta segnate da qualche accento apprezzabili progressi, stando anche
un po’ rustico. Tutt’altro che rustica è agli assaggi da vasca di un Pinot
Etna Rosso 2004 85 F invece l’atmosfera della Tenuta San Nero dai tannini molto saporiti.
Bianco 2007 82 E Michele, centro aziendale accogliente
e attrezzato per l’ospitalità enoturisti-
Tel. 095.968203 ca come raramente capita di trovare, TENUTA DI FÈSSINA
non solo sull’Etna. Se siete in transito
Poco o punto conosciuti dal con- dalle parti di Santa Venerina, merita Laenèo 2009 86 C
sumatore italiano, benché presenti senz’altro una sosta. Etna Rosso Erse 2009 85 C
Etna Rosso Il Musmeci 2008 94 E fragranza sapida di marca terrosa non rezza espressiva dei bianchi, segnati
rinuncia talvolta a una punta di rustici- da una freschezza di marca agrumata
Tel. 335.7220021 tà; e con il bianco dalla fisionomia più (pompelmo) e vinificati sur lie con
lineare ma sempre molto onesto nel mano felice. Giocato sul frutto anche il
Tra le novità etnee degli ultimi due/ comunicare la freschezza del carrican- rosso, ma ancora un po’ unidimensio-
tre anni, i vini di Silvia Maestrelli te. Prezzi di estrema correttezza. nale nello sviluppo al palato.
(sua l’azienda toscana Villa Petriolo) e
Federico Curtaz meritano un supple-

SPECIALE etna
mento di attenzione. E chi come me TERRE DI TRENTE VERSANTE NORD
fosse già rimasto colpito dalla bellezza
Nerello Mascalese 2008 84 E Da Solicchiata a Passopisciaro
dei vecchi alberelli della tenuta (a
Rovittello, proprio sotto il passaggio
a livello della Circumetnea) o cattura- Tel. 340.3075433 Più ancora che nella direzione di
to dall’entusiasmo genuino trasmesso Castiglione di Sicilia (il comune cui
dai titolari, resta ora piacevolmente Filip Kesteloot, che gestisce a Bruxelles pure fanno riferimento da un punto

37
conquistato dall’assaggio delle prime la più importante galleria d’arte del di vista formale e amministrativo la
due annate in bottiglia. Il rosso Erse Belgio per la scultura contemporanea, quasi totalità delle contrade viticole

ENOGEA - II SERIE - N. 32
esprime la fragrante immediatezza si è innamorato dell'Etna e ha dedicato di maggior pregio), è sull’asse tra
di un nerello d’annata: in bottiglia a a sua moglie Trente Hargrave la pic- Rovittello e Randazzo che si snoda
giugno, in commercio già nell’ottobre cola azienda acquistata qualche anno il percorso più coinvolgente del vino
successivo alla vendemmia, è un vino fa. Una recente mini-verticale del suo etneo, e il paesino di Passopisciaro
che Curtaz ama definire “del mattino”, Nerello, prodotto a partire dal 2005 finisce per esserne un po’ il fulcro.
cioè capace di comunicare tutta la fre- appoggiandosi alla cantina di Marco
schezza di un vigneto esposto a est, e De Grazia e alla consulenza di Franco
perciò al riparo dalla calura del pome- Mazzola, mi ha confermato la vitalità BAGLIO VERARDO
riggio (l’utilizzo a colazione resta tutta- del progetto, centrato su due diversi
appezzamenti vitati, ugualmente divisi Murami 2008 87 D
via sconsigliato). Il Musmeci somiglia
invece piuttosto a un Barolo dell’Etna, tra vecchie vigne e nuovi impianti: uno
in contrada Molarella, l’unica zona Tel. 340.6293565
tutto “nordico” nel carattere, di austera
profondità tannica, che dopo un anno di Linguaglossa con terreni argillo-
si; l’altro più a nord, tra Verzella e Prime bottiglie per il nerello mascalese
di affinamento in bottiglia riesce a di Francesco Fleres, un vino di cui non
coniugare il profilo floreale con uno Passopisciaro, in contrada Arcurìa.
Il vino ha carattere e definizione, e il avevo mai nemmeno sentito parlare
sviluppo al palato di notevole artico- fino a poche settimane fa, e che si
lazione, per chiudere con un finale di passaggio in barrique non ne frena
l’apprezzabile slancio gustativo: più è per contro rivelato in tutta la sua
bocca contrastato e rinfrescante, di sorprendente complessità: tanto sul
sorprendente sapidità e lunghezza. sul frutto il 2006, più bilanciato e matu-
ro il 2007, con il 2008 è attesa anche piano aromatico, dove le note di ama-
E se l’esordio era già promettente, rene selvatiche incrociano un profilo
questo 2008 va salutato come uno una seconda etichetta, un cru azien-
dale dal nome ancora imprecisato. affumicato invitante, quanto soprat-
dei migliori rossi etnei di sempre. Una tutto in bocca, naturalmente saporita,
vendemmia complicata come la 2009 succosa e dai tannini soffici, con un
tiene poi a battesimo la terza etichet- finale in crescendo di freschezza e
ta etnea della casa, Laenèo, nerello VIVERA sapidità. A parte questo, però, posso
cappuccio in purezza proveniente da A’mami 2009 84 C dirvi ben poco, se non che la vigna è
tremila metri di vigneto a S. Maria di a Passopisciaro in contrada Porcarìa e
Licodia, nel versante sud: un rosso Etna Bianco Salisire 2009 85 C
che la vinificazione è seguita dall’eno-
tutto sul frutto, dal carattere pepato e Etna Rosso Martinella 2009 79 C logo Andrea Marletta, cui si sono affi-
goloso e dalla beva irresistibile. date anche un altro paio di aziendine
Tel. 095.643837 in rampa di lancio, con vigne nel ver-
sante est (Contino e Billotta). Ad ogni
GAMBINO Complice la mediazione di Rosario modo, e per quello che può valere una
Greco (ex commerciale di Benanti, ora segnalazione fondata sul solo assag-
Etna Bianco Tifeo 2009 81 B in forza all’azienda), sono stato accol- gio, senza il necessario sopralluogo
Etna Rosso Tifeo 2007 83 C to da Antonino Vivera e da sua figlia in azienda, sicuramente una sorpresa
Loredana nella tenuta di Linguaglossa, delle più promettenti.
Tel. 095.2272278 acquistata nel 2002 tra Piano Arrigo e
Martinella. La cantina è nuova di zecca,
Rinnovata nel parco vigneti, l’azienda così come rinnovati per la quasi tota- CACIORGNA
di Francesco Raciti conta oggi su una lità sono i dodici ettari vitati dell’azien-
dozzina di ettari, con impianti a spallie- da, che rappresentano per il sorridente Etna Rosso N’Anticchia 2006 90 E
ra di nuova generazione. I vini hanno Nino (uomo dolcissimo, dalla simpa- Etna Rosso N’Anticchia 2007 88 E
spesso nella bevibilità la loro dote più tia irresistibile) l’approdo di qualità
apprezzabile: specie le selezioni Tifeo, dopo lunghi anni di apprendistato nella Tel. 348.7903804
con l’Etna Rosso che esprime il carat- Cooperativa Vitivinicola Corleonese.
tere più verace del nerello, dove la Ho molto apprezzato l’estrema chia- Capita anche a enologi navigati, con
consulenze nelle più prestigiose regio- Arcurìa, alberelli di veneranda età a Mezzo (o Porcarìa, che dir si voglia);
ni del vino, di perdere la brocca per Feudo). E tuttavia, nell’intervallo tra gli alla 2007 servirà invece ancora un po’
l’Etna. E come già Federico Curtaz assaggi in anteprima e l’esito di que- di bottiglia per tradurre la grinta tanni-
(Tenuta di Fèssina), così ne sa qual- sto primo imbottigliamento, il neonato ca in succosità e sfumature.
cosa anche il buon Paolino Caciorgna, Arcurìa sembra aver ingranato una
uomo mite ma sempre meno fedele marcia in più. Decisamente centrato il
alla natia Toscana, che sta dirottando rapporto qualità/prezzo. GRACI
da queste parti quote significative dei
Etna Bianco Quota 600 2009 83 D
SPECIALE etna

suoi interessi e della sua passione di


vignaiolo e produttore. Dai due ettari di COTTANERA Etna Rosso 2008 85 C
vigneto di proprietà, che comprendono Etna Rosso Quota 600 2008 87 E
oggi piccole parcelle di vecchi alberelli Etna Bianco 2009 84 D
di nerello acquistate a più riprese nelle Etna Rosso 2007 85 D Tel. 348.7016773
contrade Passo Cannone e Santo
Spirito e poi anche nel territorio di Tel. 0942.963601 Un grosso investimento in vigneti e la
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Solicchiata, Caciorgna produce attual- consulenza enologica della Enosis di


mente un solo vino: N’Anticchia. E se Profondamente scossa dalla morte Donato Lanati alimentano l’avventura
ENOGEA - II SERIE - N. 32

il nome vola basso, esprimendo tutto il del titolare Guglielmo Cambria, avve- etnea del giovane Alberto Aiello: soli-
garbo e la pacatezza del suo artefice nuta a fine 2008, l’azienda Cottanera dità e concretezza, dunque, ma anche
(n’anticchia in dialetto siciliano sta per sembra aver reagito con forza. Almeno tanto entusiasmo e voglia di mettersi in
“un pochino”), il vino rivendica per con- così mi è parso di capire dalle parole gioco, con un’energia propositiva che
tro tutta l’attenzione possibile, coniu- e dalla grinta propositiva della giovane distingue l’approccio dei più promet-
gando naturalezza ed eleganza sotto Mariangela, incontrata all’evento delle tenti tra i giovani imprenditori catanesi
il segno della grazia espressiva. Molto Contrade, dopo che la mia visita in innamorati del vino etneo (accanto ad
buono il 2006, con il San Lorenzo azienda, appena un anno prima, era Aiello, metterei anche Michele Faro
di Peppe Russo e il CruCimonaci di rimasta segnata da un clima di com- di Pietradolce). Senza queste prero-
Valcerasa tra i rossi per me più riusciti prensibile mestizia e dolore. Anche i gative, del resto, non si spiegherebbe
di quella vendemmia; ma decisamente vini provano a tradurre positivamente l’exploit qualitativo di un’azienda che
riuscito anche il 2007, dove ritroviamo questa determinazione a raccogliere già alle sue prime apparizioni aveva
una gamma aromatica analogamente al meglio l’eredità di papà Guglielmo: sorpreso per il radicamento territoriale
invitante e una bocca di avvolgente tanto l’Etna Rosso, che la vendemmia e la definizione stilistica dei suoi vini.
cremosità, appena meno sfumata. 2007 ci consegna nella sua migliore Vini di montagna, come il riferimento
versione di sempre, convincente nella altimetrico intende sottolineare (è in
definizione aromatica e nella progres- arrivo anche un promettente Quota
CALCAGNO sione al palato (è solo frenato sul finale 1000!) ma anche vini di contagiosa
di bocca da un tannino appena irrigidi- succosità, frutto di selezioni esaspera-
Etna Rosso Arcurìa 2008 84 C to, che ha ancora bisogno di bottiglia); te condotte in un vigneto tutto nuovo e
Nerello Mascalese quanto l’Etna Bianco, che coniuga appena entrato in produzione (18 etta-
Feudo di Mezzo 2008 81 C freschezza agrumata e salinità in una ri piantati tra 2005 e 2007 in contrada
sintesi tecnicamente irreprensibile e Arcurìa, all’uscita di Passopisciaro)
Tel. 095.923848 – 338.7772780 tutt’altro che banale. oltre che da altre piccole parcelle
sparse di vigne più vecchie. Ulteriore
L’assaggio di un Nerello Mascalese balzo in avanti con la selezione Quota
2007 dall’etichetta virata seppia e EDOMÈ 600 della vendemmia 2008, che però
dalla vibrante selvatichezza vulcani- una volta in bottiglia non ho più ritro-
ca mi ha messo lo scorso anno sulle Etna Rosso Aìtna 2007 ? D vato allo stesso livello di intensità e
tracce dell’azienda dei fratelli Gianni Etna Rosso Aìtna 2006 85 D compiutezza d’espressione dei diversi
e Franco Calcagno: ma era luglio, assaggi invernali in anteprima.
faceva caldo, e per il sopralluogo in Tel. 339.4444642
azienda ho preferito soprassedere.
A Ottobre, però, con più calma, sono Gianclaudio Tribulato e Ninì Cianci, I VIGNERI
tornato a contattare il gentilissimo avvocato uno, professore universita-
Etna Rosso Vinupetra 2006 88 F
Gianni, che mi ha portato a vedere le rio l’altro, mettono la loro amicizia e
piccole parcelle vitate di proprietà, in comune passione per il vino al servizio Vinudilice 2008 85 E
contrada Arcurìa e Feudo di Mezzo. A di un progetto etneo che nasce sotto Vinujancu 2008 85 E
partire dalla vendemmia 2008, sempre l’attenta supervisione di Salvo Foti.
appoggiandosi alla cantina di Marco Il nome sta per “è del mio” e dà vita Tel. 0933.982942
De Grazia, si è scelto di vinificare a un’unica etichetta, Aìtna, un rosso
separatamente le uve delle diverse che in questi primi imbottigliamenti si Chi erano, chi sono i Vigneri? Erano
contrade: scelta più che mai appro- è rivelato piuttosto solido e reattivo al un’associazione tra viticoltori, costitui-
priata, viste le significative differenze palato. L’annata 2006, a mio avviso ta a Catania nel XV secolo e attiva su
tra i due appezzamenti in termini di la migliore prodotta fin qui, esprime tutto il territorio etneo, gettando le basi
suoli ed esposizioni, sesto d’impianto tutto il radicamento territoriale del bel per una professionalità vitivinicola i cui
ed età delle vigne (filari anni ’80 ad nucleo vitato in contrada Feudo di protagonisti fossero gli stessi produt-
tori. Sono oggi una squadra di mae- e tensione gustativa; e ancora più L'Etna dei vini più estremi:
stranze locali (in qualche caso perso- promettente (benché quasi dimezza- Calabretta, Frank Cornelissen,
ne rientrate apposta dalla Germania, to dalle grandinate) sembra il Rosso Anna Martens
dove erano emigrate in cerca di lavo- 2008, che ancora risente dell’imbot- Il movimento dei cosiddetti vini
ro) specializzate nell’impianto e nella tigliamento recente (andrà in com- naturali va trovando anche sull’Et-
lavorazione dei vigneti, che Salvo Foti mercio a Ottobre) ma già annuncia la na interpreti di un certo talento.
ha messo insieme recuperando ide- profondità tannica delle migliori anna- In particolare, accanto a un mar-
almente il testimone di quella stori- te. Degni della massima attenzione chio storico come Calabretta, l’im-

SPECIALE etna
ca esperienza. Intorno al lavoro dei anche il fragrante Rosato, di conta- pulso più intenso sembra arrivare
Vigneri, Salvo è andato poi aggre- giosa bevibilità, e l’olio extra-vergine da due vignaioli “forestieri”: Frank
gando in un piccolo consorzio quel d’oliva, forse il migliore assaggiato Cornelissen, un belga trasferito in
drappello di produttori (non solo etnei: in zona, che esalta il fruttato intenso pianta stabile a Solicchiata già da
una decina d’anni, e Anna Martens
accanto al Cantante, anche Ferrandes delle cultivar nocellara e brandofino.
un’australiana che dopo una profi-
di Pantelleria, Daino di Caltagirone e cua collaborazione con la dépen-
altri) che ne utilizzano la professiona-

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dance etnea di Andrea Franchetti, a
lità, e che si riconoscono in senso più PIETRADOLCE Passopisciaro, sta ora proponendo
ampio in quell’idea di conservazione e

ENOGEA - II SERIE - N. 32
i primi imbottigliamenti in proprio.
tutela di una tradizione vitivinicola cen- Etna Rosso Archineri 2007 85 D
Una sola etichetta per la Martens,
trata sulla manualità del lavoro, che Etna Rosso Archineri 2008 84 E il Vino di Anna, il cui ricorso alla
ha nell’alberello il suo simbolo ideale. macerazione carbonica propizia un
Enologo, consulente nonché produtto- Tel. 348.4037792 2008 immediatamente espressivo,
re in proprio, Foti è a mio avviso una dall’invitante profilo floreale, ma già
figura-chiave per capire le effettive Conquistato in tempi recenti alla pas- cresciuto in articolazione in questo
risorse del vino etneo, anche se l’uo- sione per il vino, Michele Faro è tra i primo anno di bottiglia. Ben più ricca
mo rifugge con decisione ogni vellei- produttori più accoglienti ed entusiasti e stratificata invece la proposta di
tà creativa e autoriale, proseguendo che ho incontrato nelle recenti trasferte Cornelissen, che si articola in sei
piuttosto una tradizione di famiglia etnee: il suo nucleo vitato principale è diverse etichette e fa leva su un’in-
terpretazione più radicale del con-
che ha radici antiche e a cui si sente un impianto a spalliera di quasi cinque
sueto repertorio di accorgimenti in
molto legato. Gli piace paragonare il ettari a Piano Daini (Chiusa Spagnolo), vigna e in cantina: alberelli piantati
suo ruolo a quello di un custode, per cui si sono aggiunte parcelle di vec- franchi di piede usando sarmenti di
far valere un sentimento di continuità chi alberelli in contrada Marchesa e vecchie viti (pre-fillossera), astensio-
con il passato che si traduce anche soprattutto un terrazzamento ripianta- ne programmatica da ogni forma di
nei vini, tra i più autentici e vibranti to poco più di un anno fa (sempre ad trattamento e sarchiatura del vigne-
in circolazione. Le parcelle vitate di alberello) verso Moganazzi. La cantina to, potature drastiche e riduzione
proprietà, con una parte importante invece è più a valle, nel territorio di dei grappoli per abbassare le rese
di alberelli vecchissimi, si concentra- Riposto, la zona dove si è andata sotto il mezzo kg di uva per pianta,
no nella contrada Feudo di Mezzo: sviluppando la principale attività della nonché lunghe fermentazioni (da
ma rivendicano attenzione anche le famiglia Faro, gruppo leader nella 4 a 7 mesi) in anfore di terracotta
vigne in contrada Nave, a ovest di vivaistica, ma oggi anche imprenditori interrate nella pietra lavica maci-
Randazzo, sopra i mille metri di quota, nell’ospitalità con l’elegante dimora nata, senza utilizzo di solforosa. Si
dove i piccoli appezzamenti vitati sono nel parco Donnacarmela, dove la cura va dai vini più immediati e beverini,
come il Rosato Susucaru e il Rosso
destinati a un bianco e a un rosato di del dettaglio contagia anche la cucina,
del Contadino, di rustica fragranza,
grande freschezza e sapidità. tra le più convincenti della zona. Dopo alle selezioni più impegnative, quali
un paio di vendemmie dedicate a MunJebel e Magma, che specie
microvinificazioni esplorative (seguite nelle versioni “rosse” puntano a
TENUTE MOGANAZZI da Carlo Ferrini) Pietradolce è uscita esprimere un legame più intenso e
allo scoperto con l’annata 2007, che diretto con il territorio, e a restituire
Etna Rosso Don Michele 2008 90 D gli è subito valsa un bonus di atten- le tradizionali vibrazioni del nerello
Etna Rosato Don Michele 2009 85 D zione e visibilità. Una sola etichetta “d’alta quota”. Diverso il discorso
è prodotta al momento, Archineri, un per l’Etna Rosso di Massimiliano
Tel. 095.7463571 – 333.4454913 rosso intenso e alcolico, che amalga- Calabretta, cui il circuito delle “triple
ma con eleganza il timbro affumicato A” ha consentito in questi anni una
Geologo catanese con la passione del nerello e il profilo più speziato visibilità relativamente maggiore: si
della vela, Vincenzo Pennisi è pro- della confezione nel rovere nuovo. tratta di un vino dal carattere evolu-
prietario di sei ettari vitati in contrada Promettenti gli assaggi in cantina delle to, che sceglie la strada dei lunghi
Moganazzi, con alcune delle più stra- diverse parcelle della vendemmia affinamenti in botte grande (è ora
in commercio l’annata 2001), con
ordinarie parcelle di vecchi alberelli 2008, benché dopo qualche esitazione
il rischio di apparire talvolta un po’
ancora in produzione (uve non a caso Michele abbia per il momento lasciato sfibrato nella tempra. La recente
già confluite in passato nel Rovittello da parte l’orientamento di diversificare elaborazione di un nuovo igt da
di Benanti, e più recentemente nei vini il contributo delle diverse contrade, uve nerello (Nonna Concetta 2007)
di Franchetti e De Grazia). Dedicate tornando a imbottigliare solo un’unica segnala ben al di là del nome pre-
alla memoria di papà Michele, grande etichetta: a tuttavia dal confronto tra lo scelto la volontà di un ripensamento
appassionato ma non bevitore, le sue stile levigato di questo Archineri 2008 almeno parziale di questa strategia.
prime vinificazioni rivelano personalità e le impressioni di tonicità suscitate Stiamo a vedere.
dalla slanciata personalità del vino di certamente la vera novità di quest’ul- Tutto in divenire, dunque, ma tutto già
Marchesa assaggiato nei tonneaux, tima stagione a Passopisciaro: quattro bene a fuoco, con la concretezza e la
qualcosa deve essersi perso per stra- diverse declinazioni del nerello che ne consapevolezza stilistica che è un po’
da. conservano a vario titolo quel tratto il marchio aziendale, e sempre sobria-
“pungente e terso, roccioso e canfo- mente al riparo dalla retorica e dagli
rato”, per usare le parole del nostro. svolazzi pseudopoetici. Buon lavoro.
In questo quadro, Rampante è un
VERSANTE NORD piccolo capolavoro, esprimendo la ten-
Da Passopisciaro a Monte La Guardia sione gustativa (viene quasi da dire: la FATTORIE ROMEO
TUTTO etna

e Randazzo purezza) del più nordico e verticale dei DEL CASTELLO


cru, dove i vecchissimi alberelli sulle
Ancora una distinzione un po’ arbitra- ripide terrazze della parete di lava di Etna Rosso Vigo 2007 86 E
ria, che accorpa in un unico gruppo Solicchiata, spesso su piede franco, Etna Rosso Vigo 2008 85 E
aziende di ispirazione eterogenea, traducono i terreni più chiari e sabbiosi
con vigneti in contrade diverse, ma in termini di luminosa freschezza acida
40

Tel. 095.7991992
tutte a vario titolo coinvolte nel territo- (l’amico Isao Miyajima lo ha paragona-
rio più settentrionale della denomina- to a un Barolo di Serralunga); anche
ENOGEA - II SERIE - N. 32

I nomi dei paesi e delle contrade


zione, che si ramifica in varie direzioni Sciaranuova propone altimetrie impe- etnee evocano spesso scenari inquie-
proseguendo da Passopisciaro verso gnative (quasi 900 mt.), ma la migliore tanti: basti pensare a Passopisciaro,
Randazzo. È possibile trovare qui esposizione e un impasto di lave più Scannacavoli, Porcarìa, Barbabecchi,
alcune delle etichette più riuscite e morbide e friabili ne propiziano qui, Chiappemacine, luoghi peraltro non
appassionanti, che con ogni probabi- come pure a Porcarìa, una maggiore privi di un certo fascino, ma che stan-
lità andranno ancora rafforzando nel ampiezza e carnosità; torna a proporsi do all’onomastica hanno a rigore ben
prossimo futuro la propria reputazio- come più reattivo e contrastato invece poco appeal. Diverso il discorso per
ne di stelle polari del vino etneo. il Chiappemacine, vino cui neanche il Allegracore, forse sulla carta la più
nome riuscirà a nuocere, tanto suc- invitante delle contrade, benché sce-
cosa è la beva e saporiti i tannini. A nario durante l’eruzione etnea del
PASSOPISCIARO chiudere il cerchio di una vendemmia 1981 di una delle più insidiose colate
2008 così ricca di ottime riuscite, va di lava. È qui che si trova l’azienda di
Guardiola Bianco 2009 88 D
segnalata anche la miglior versione Rosanna Romeo del Castello e di sua
Passopisciaro 2008 83 E di sempre del Guardiola Bianco, dal figlia Chiara Vigo, ed è anzi sul loro
Contrada Rampante 2008 96 E piglio floreale risolto in un amalgama di terreno che la colata, dopo averne tra-
Contrada Chiappemacine 2008 89 E sapidità e dolcezza ricco di sfumature, volto qualche ettaro, ha pensato bene
che mette una volta di più in fuorigioco di deviare il suo corso, per arrestarsi
Contrada Sciaranuova 2008 84 F il luogo comune dello Chardonnay proprio davanti alla vecchia vigna.
Contrada Porcarìa 2008 90 F siciliano burroso e iperalcolico. Seguita in campagna e in cantina da
Salvo Foti, l’azienda può contare su
Tel. 0578.267110 – 338.1300778 oltre tredici ettari vitati, con una quota
PLANETA significativa di vecchissimi alberelli. Il
Chi ha incontrato Andrea Franchetti a 2007 è l’annata dell’esordio, con un
fine anni ’90 nella sua Tenuta di Trinoro, Carricante 2009 83 C rosso di solida intelaiatura tannica e
in Toscana, magari ragionando con lui convincente sapidità, benché un po’
di primeur di Bordeaux davanti a un Tel. 091.327965 compresso e asciugato sul finale; sulla
bicchiere di Cabernet, oppure qualche stessa linea il 2008, forse più dinamico
anno dopo, affacciandosi sulle vigne Poco si può ancora dire dell’importan- nello sviluppo al palato ma non ancora
di petit verdot e chardonnay che ha te investimento etneo della famiglia risolto nel dosaggio del rovere.
insediato nei bellissimi terrazzamenti Planeta, e sarebbe ingeneroso affidar-
della sua azienda etnea in contrada ne il commento solamente a questo
Guardiola, fa un po’ fatica a ricono- primo imbottigliamento di Carricante,
scerlo oggi come l’artefice di questi ancora ben poco espressivo di tutto GIROLAMO RUSSO
straordinari nerelli di contrada. E inve- il potenziale. Eppure le sensazioni Etna Rosso ‘A rina 2008 83 C
ce è proprio lui, che nel più autentico suggerite da un giretto per le vigne
spirito di un vigneron d’ispirazione bor- a Sciaranuova, intorno a quota 900, Etna Rosso San Lorenzo 2008 87 E
gognona, si è imposto nel giro di pochi lasciano per così dire la bocca buona, Etna Rosso Feudo 2008 88 E
anni come uno dei nomi di riferimento e in questi casi tendo a fidarmi. Il pro-
nello scenario del vino etneo, offrendo getto è centrato sui bianchi, vinificati Tel. 328.3840247
un contributo decisivo per valorizzarne in assenza di legno in un ventaglio di
la matrice territoriale. Va in questa opzioni che darà plausibilmente spa- Diplomato in pianoforte al conser-
direzione ad esempio un evento come zio tanto all’autoctono che all’inter- vatorio e laureato in lettere con una
quello delle Contrade, che aggrega la nazionale (riesling), tanto al bianco tesi sulla musica di Wagner nel cine-
quasi totalità dei produttori locali resti- fermo che alle bollicine, di cui ho ma di Visconti (che è poi diventata
tuendo loro una visibilità e un’attenzio- recentemente assaggiato un’anticipa- una pubblicazione di riferimento per
ne impensabili prima. Ma più ancora zione davvero sfiziosa. E troverà una gli specialisti), Giuseppe Russo non
ci vanno le nuove etichette etnee, sua piccola nicchia anche il nerello. aveva alcuna intenzione di dedicarsi
al vino. Almeno fin quando la morte ma è forse ancora prematuro da giudi- mia 2008, che ha già offerto nei mesi
improvvisa di suo padre Girolamo care, se non per elogiarne la scelta del scorsi un rosso di base di incredibile
nel 2003 non lo ha messo di fronte nome, di icastica efficacia, che letto al vitalità aromatica, si annuncia forse
a una riconsiderazione complessi- contrario… come l’annata del Guardiola, che agli
va della sua vocazione intellettuale. assaggi in anteprima rivela la tensio-
Nasce così il progetto di prendere in ne gustativa del grande rosso. Ma è
mano l’azienda di famiglia, centrata TENUTA DELLE TERRE NERE la prova d’insieme a dare il senso di
su un’importante dotazione di sedici una maturità espressiva e di un savoir
ettari di vigneti, in larga parte ultra- Etna Bianco 2009 87 C faire con pochi analoghi nell’attuale

TUTTO etna
cinquantenni, distribuiti su due nuclei Etna Bianco scenario etneo.
tra Calderara (Feudo) e San Lorenzo, Le Vigne Niche 2008 85 E
fin quasi alle porte dell’abitato di Etna Rosato 2009 84 C
Randazzo; e di cominciare a vinifi- VALCERASA
care le proprie uve interrompendo la Etna Rosso 2009 86 C
consuetudine di venderle interamente Etna Rosso Etna Rosso CruCimonaci 2006 89 D

41
a terzi. Fin dalla prima vendemmia Calderara Sottana 2008 86 E Etna Rosso 2006 86 C
nel 2005, Giuseppe (seguito dall’eno-

ENOGEA - II SERIE - N. 32
Etna Rosso Guardiola 2008 93 E Rosso Relativo 2008 86 C
logo fiorentino Emiliano Falsini) ha
Etna Rosso Santo Spirito 2008 88 E Etna Bianco 2008 80 C
mostrato un talento di rara finezza
interpretativa, che ha spinto i vini Etna Rosso Feudo di Mezzo Etna Bianco Noir 2008 85 D
della neonata cantina alla ribalta delle Il Quadro delle Rose 2008 91 E
cronache e all’attenzione di operatori Etna Rosso Prephylloxera Tel. 095.337134
e appassionati. Attenzione più che la Vigna di Don Peppino 2008 89 H
meritata, tanto convincenti si vanno Una tiratura limitata di sole 3500 bot-
confermando di anno in anno tutte Tel. 095.924002 tiglie segna l’esordio del nuovo Etna
le etichette: più semplice e lineare Rosso di Alice Bonaccorsi e Rosario
‘A rina (la sabbia, in siciliano), più Wine merchant fiorentino dalla per- Pappalardo, a mio giudizio forse il
sfumati e contrastati i due cru, con sonalità forte e carismatica, capace miglior vino rosso prodotto fin qui a
San Lorenzo che rivela spesso mag- come pochi altri di suscitare entu- Valcerasa. Il nome CruCimonaci gioca
giore esplicitezza nel declinare le sue siasmi e ammirazione come di cata- con la nozione di cru e richiama quel-
nuances floreali, e Feudo che recu- lizzare invidie e antipatia, Marco De lo della contrada Croce Monaci, che
pera alla distanza grazie a un bonus Grazia ha offerto in questi ultimi anni ospita il centro aziendale nella campa-
di grinta sapida e dinamica gustativa. un impulso e un contributo decisivi al gna di Monte La Guardia e sovrasta i
Assaggiati a più riprese nei mesi rilancio dell’Etna come regione di vini vigneti di Calderara: qui convivono un
scorsi, gli imbottigliamenti della ven- di qualità. E lo ha fatto investendo importante nucleo vitato, con un etta-
demmia 2008 annunciano un’annata nella sua Tenuta delle Terre Nere, ro e mezzo di vecchi alberelli, e una
notevole, cui servirà ora un adeguato vale a dire in un parco vigneti di tutto cantina nuova di zecca, dove Alice e
periodo di affinamento in bottiglia. rispetto, con otto diversi appezza- Rosario si avvalgono della consulenza
menti distribuiti nelle contrade più di Marinka Polencic. Proprio in canti-
vocate (Calderara, Guardiola, Feudo na, mentre fuori piovigginava secondo
TASCA D’ALMERITA di Mezzo, Santo Spirito) che lui per parametri più irlandesi che etnei, ho
primo, sfidando le contraddizioni legi- verificato nel Marzo scorso quanto sia
Tascante 2008 83 D slative e rischiando talvolta le rappre- cresciuto il livello di tutte le etichette
saglie di una burocrazia ottusa, ha aziendali: a partire dall’Etna Rosso di
Tel. 091.6459711 cominciato a valorizzare già in eti- base, che con le vendemmie a partire
chetta. Ma lo ha fatto anche mettendo dal 2006 infila una sequenza di trasci-
Dovendo introdurre la dépendance in piedi una cantina seria e tecnica- nante succosità; per procedere con il
etnea di casa Tasca, il discorso da mente attrezzata (la produzione si Rosso Relativo, rosato per modo di
fare non si discosta di molto da quel- attesta intorno alle centomila bottiglie) dire, scarso in colore ma ricco in pro-
lo che ho provato ad abbozzare per che nel giro di cinque vendemmie ha fumi, da una piccola vigna di nerello a
Planeta. Nel senso che anche qui i saputo proporsi anche come centro di Solicchiata, che sfoggia una versione
lavori in corso sono piuttosto impegna- aggregazione per le uve di tanti piccoli 2008 con pochi rivali nella sua tipolo-
tivi, come ho accertato camminando viticoltori, offrendo loro una chance di gia; per finire con due bianchi altret-
insieme ad Alberto Tasca per i terraz- visibilità e un’occasione di confronto e tanto convincenti, tanto l’Etna Bianco
zamenti riportati alla luce in contrada di crescita. Affiancato dall’infaticabile 2008, da una vigna in conduzione a
Boccadorzo, dove saranno piantati ex Calogero Statella, De Grazia esplora Santa Maria di Licodia, nel versante
novo cinque ettari di nerello, tutti ad le risorse delle singole parcelle vitate sud, da uve non diraspate e vinifi-
alberello. Un po’ più in alto, oltre quota con oltre cinquanta micro-vinificazioni cato con un prolungato contatto sui
700 in contrada Sciaranuova, è l’altro diverse, e propone un ampio venta- lieviti; quanto il neonato Etna Bianco
consistente nucleo vitato, con filari glio di etichette capaci di tradurre le Noir 2008, appena 1500 bottiglie di
invece già belli attempati. Il rosso pre- peculiarità dei vari cru nel quadro di un bianco macerato sulle bucce, che
sentato in anteprima all’ultimo evento un’apprezzabile identità stilistica. Se proviene dalle diverse varietà a bacca
in casa Franchetti (e poi al Vinitaly) il 2007 aveva esaltato la grazia flore- bianca raccolte tra i vecchi alberelli di
rivela una sorprendente grinta tannica, ale del Calderara Sottana, la vendem- nerello.

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