Professional Documents
Culture Documents
2
http://metropoleggendo.blogspot.com/
Mamma.
Mamma.
E lei è davanti a me, bella e luminosa. Apre le finestre, muove le tende, mi
sgrida per il disordine. Si muove leggera tra le mie cose sparse sul pavimento.
Ride e muove la testa, i capelli brillano e pare che suonino campanelli
d'argento.
Mamma.
Dove sei..
Mmhh, rurrr, grunf, ah.
3
http://metropoleggendo.blogspot.com/
Ho una visione anni '60 della spiaggia, non riesco a togliermela dalla mente.
Che poi, a me, tutta quella gente assiepata, fusa insieme al calore della sabbia
e del sole, mi sa di sporco.
No, io amo le spiagge deserte, il mare azzurro che bacia l'orizzonte.
Un orizzonte senza vele, senza boe, senza pattini, senza...
Un azzurro senza compromessi.
E così ho deciso di inventarmi un gioco: ediamo questa faccia da provolo che
crede di essere uscito dal cartellone pubblicitario dell’intimo Armani quanto
tempo è disposto a perdere se gli faccio annusare il profumo di un diversivo
pomeridiano.
4
http://metropoleggendo.blogspot.com/
perché gli uomini non accettano l’idea che anche noi, come loro, possiamo
desiderare semplicemente un po’ di svago? Questo ha abboccato all’amo come
un citrullo e ora mi vuole tranquillizzare? E se fingessi di dormire?
Caspita, e ora che gli dico? Questo deve aver fatto un corso, dove le ha lette
queste tecniche di produzione di latte alle ginocchia? Tengo ancora gli occhi
chiusi. Quasi quasi accendo il walkman.
Che nome assurdo.
Come se uno dovesse ascoltare la musica solo camminando.
Io la musica l'ascolto quando sto ferma!
Non cammino affatto, mi distrae camminare mentre ascolto musica.
Apro gli occhi e gli sorrido meglio che posso, lasciandogli credere quello che
vuole e, a costo di sembrare scortese, allungo il braccio verso l’ipod sul
comodino, collegato alle casse portatili.
Click. Play.
Occhi chiusi.
Il mio corpo nudo che ora vorrei coprire. Il suo corpo nudo che piano piano si
ricompone.
5
http://metropoleggendo.blogspot.com/
“Lo so, so cosa stai pensando, che da oggi le sue canzoni saranno quel filo
sottile che ci legherà per sempre. Le sue note entrano dentro me, le sento
dentro me.
Ascolto, sento le tue e le mie parole. Quelle che ora non dici e che preferisci far
dire a lui. Chissà se un giorno riascoltando questa canzone, m'immaginerai
così, solo, con me, ma da solo con te.
E l'azzurro del mare all'orizzonte. Quello che ci ha uniti questa estate.
"E scusa se non parlo piano
ma se non urlo muoio".
“Già...!”
“Niente, pensavo di stare per dormire, ma mi chiedo perché chiudo gli occhi e
sto nel letto se non ho sonno! Non mi sopporto! Mi succede spesso, anche di
notte, e normalmente mi vesto ed esco. Oppure quando capisco che non è
proprio il caso di dormire, accendo il pc e mi imbatto in qualche blog divertente,
a volte rido da sola davanti allo schermo, sento che esiste un esercito di
persone che hanno deliri simili ai miei, che hanno idee e parole. E a quel punto
mi addormento sicura di aver trovato un altro posto dove potrò passare spesso
con il mio vagone di fesserie”.
6
http://metropoleggendo.blogspot.com/
“Ti capisco, anche io quando non dormo passo le ore su facebook, che ridere,
ce l’ho pure sul telefono. Poi alla fine, per riuscire a prendere sonno, chiudo gli
occhi e lascio scorrere le immagini nella mia mente, il mare, la sabbia, i corpi
abbronzati, ho anche pensato a te qualche sera fa, mmmm che bella quella
ragazza con il costume a fiori! Non ridere, ma a quel punto la mia mano è
scivolata in basso e ho cominciato a trastullarmi finchè stremato, appagato e
rilassato mi sono addormentato”.
7
http://metropoleggendo.blogspot.com/
scotta. Asfalto su curve così strette da far paura ai ciclisti, un sali-scendi fra
colline ad affiancare guard-rail. Quando tra le vigne la luce appariva in un
attimo era già troppa. Salite fra sterpaglie secche. More selvatiche e tu che mi
dici “se vuoi quelle le possiamo assaggiare, attento alle spine, veloce,
dobbiamo andare, è già tardi”. E poi ancora sterpaglie e rovi, in compagnia di
cavallette grosse e marroni, mimetiche nei colori di questa estate di fuoco.
L'arsura e tu che mi prendi pure per il culo dicendo “mi raccomando di non
cascare, guarda: la vigna del babbo”. Insomma io sono arrivato qui già
stremato, sudato e graffiato dai rovi: è vero che morivo dalla voglia di stare con
te, ma che fatica, che conquista. La prossima volta veniamo in motorino eh?
Glielo confesso che volevo prendermi gioco di lui che da due settimane faceva
il ganzo in spiaggia con l’occhio da pesce lesso, il costumino attillato
microscopico e il fiato trattenuto? No, è troppo stupido, ha già pagato
abbastanza. Ho pronta poesia prête-à-porter per i suoi denti.
“Sai quelle viti le ho innestate io, lavoro dell'anno scorso, vengon su bene, vuol
dire che ho fatto un bel lavoro. E’ il mio vanto, volevo condividerlo con te. Anche
quella è stata una fatica, ma che conquista”.
8
http://metropoleggendo.blogspot.com/
Ecco, hai detto bene, ti pare, è la prima volta che uno prende per complimento
“ammappuciato”. E’ talmente stupido che quasi mi fa tenerezza. Ma ora che fa?
La sua mano lenta lenta scivola fra le mie labbra socchiuse. Oddio, la
vendetta… I miei denti sfiorano le sue dita, sempre più mordaci. Non farlo, no ti
prego… non farlo, fermati… ti ho portato qui per scherzo, ora lo scherzo è finito.
Siamo troppo puzzolenti e collosi, e poi le cicale, il lanciafiamme, le vigne del
babbo… no una seconda volta no, ti prego, d’estate è vietato.
Oops. Ok mi arrendo Momix, avete vinto, tu e la mia carne debole che non
conosce cinismo.
Che pomeriggio! E chi se lo sarebbe mai aspettato che a tre giorni dal rientro il
monokini a fiori avrebbe finalmente ceduto. C’è cascata! Certo, strana è strana,
con la sua storia delle vigne del babbo: un po’ troppo romantica per i miei gusti.
Però ora, dopo una prestazione da guinness come quella di oggi, ora che sono
di nuovo a casa finalmente al fresco e che ho sentito mamma al telefono, ora
provo una sensazione di pace e armonia mescolata a quella certa inquietudine
che l'oscurità porta sempre in me. Mi crogiolo in queste sensazioni con la
malinconia di una vacanza ormai giunta alla fine, con la curiosità di quella parte
di vita non ancora vissuta. Ah, questa vita! Con tutte le emozioni e le sue
sfaccettature, vorrei non finisse mai! Tutto sommato è divertente e quando
meno te l’aspetti ti capita la sorpresa.
9
http://metropoleggendo.blogspot.com/
In un attimo dimentico chi sono stata in favore di chi sarò, di chi in fondo vorrei
essere, nel silenzio di un istante a persiane chiuse da cui filtrano tremolanti
tutte le parole che non ho mai detto a nessuno e che mai dirò...
E invece incosciente afferro il cellulare prima di cambiare idea e invio un sms:
"sono innamorata di te". Cazzo l’ho detto, cazzo l’ho fatto. Io, Angela la cinica, il
tritamassi che prende tutti in giro, mi sono lasciata infinocchiare da quattro
parole da manuale con retrogusto di peperonata. E gli chiedo pure di
rispondermi, di non tenermi in balìa delle onde che troppo spesso mi hanno
travolto. Certa di non aver equivocato i suoi atteggiamenti melensi, ciò che mi
aveva detto nel delirio del dopo. Invio. Aspetto, mentre il ronzio del ventilatore
raffredda la mia anima e intorno tutto è silenzio. Anche le cicale sono andate a
dormire. O qualcuno le ha fatte fuori con un lanciafiamme.
Non c'è nulla. Solo l'attesa. Tutto è sospeso, anche il respiro. E. Il bip del
cellulare mi fa trasalire.
Trepidante lo apro. Un romanzo di dodici sms appiccicati. Un papiello, come si
dice dalle mie parti.
Lo scorro in affanno, veloce, per cercare subito l’esorcismo della figura di
merda che ho appena fatto.
“Angela mia, che giornata! Quando sono andato via beato da casa tua corsero i
miei occhi lungo la strada grigia, ad incontrare altre strade, poi piante, poi
colline ed in fondo il mare. Poi mi sono voltato e ho pensato Ecco, tu sei lì, in
fondo a quella strada e lì, in quella casa senza aria condizionata, ho lasciato litri
di liquidi e di parole frastornate. Poi a casa sono scivolato in un sonno leggero
pieno di sogni. Io che non sogno quasi mai, ultimamente invece ricordo spesso
i sogni, non solo gli incubi. Questo sogno era affollato di gente che conosco che
si sussegue confusamente... E alla fine ci sei tu, che mi abbracci, e non mi
disturba il caldo del tuo abbraccio perchè le tue braccia sono casa.
Quando mi sveglio sei lì, seduta a fianco a me. Hai socchiuso le imposte, entra
una brezza piacevole, e la luce del tramonto. "Ti spalmo la crema doposole, sei
arrossata. Dovresti stare più attenta piccina mia, sai che hai la pelle tanto
delicata". Guardo il tuo sguardo tenero ed adorante e pregusto la camminata
10
http://metropoleggendo.blogspot.com/
sulla spiaggia, al buio, in pace, con la tua mano che stringe la mia. Poi con
l’immagine di noi due ancora abbracciati mi sono svegliato, e allora – lucido –
ho pensato: ma sul più bello, quando stavo lì lì per catapultare te, me e tutti i
santi del paradiso nel vortice dell’incoscienza, tu tesoro mio dovevi proprio
starnutirmi in faccia??? E allora ho capito, Angela mia, è stata solo una bella
scopata, fattene una ragione”.
Lapidata a morte. Con parole che non mi aspettavo. Troppo dure, soprattutto
per uno che non lo è mai stato per tutto il pomeriggio, dolce ai limiti dello
stucchevole, senza possibilità di equivoco. Offensive come se avessi
commesso un crimine efferato. In fondo che sarà stato mai? Uno starnuto!
Mi alzo,il cellulare abbandonato come un cadavere tra le pieghe del lenzuolo,
l'sms illuminato beffardemente. Socchiudo le ante aperte da un colpo di brezza-
immaginata o reale?- mi rimetto a letto, involucro vuoto di attese, speranze e
illusioni. Il falso vento del ventilatore mi accarezza la pelle, i capelli mi sfiorano
il viso. Non penso, respiro a malapena. Ci vuole poco per rimuovere un nome
dal cuore e soffiarlo via al ritmo monotono del ronzio elettrico. Poco quanto in
fondo ci è voluto per scrivercelo, il tempo di un pomeriggio e di quattro bugìe da
alcova.
In fondo è ancora estate. E c'è sempre l'abbraccio dell'unico amante sincero
che abbia mai avuto: il mare. Il mare tornerà ad abbracciarmi molto presto.
E solo lui.
In attesa di.
Sempre.
Ripiombo in un sonno amaro. Mi sveglio d'improvviso e sono bagnata in viso e
sul collo.
Questa volta non è sudore.
Ma lacrime che riempiono, ancora, il vuoto dell’assenza.
Perché adesso sto piangendo ?
In fondo era solo un gioco. Ho perso.
11
http://metropoleggendo.blogspot.com/
fracatz, che cerca ancora mamma nelle scollature delle altre; patèd'animo,
che non riesce a schivare gli starnuti inopportuni; Mau, e la sua peperonata di
mezza estate; Fiorettolo che shekera pensieri in topless; Spavaldo, indeciso
tra la pace e l’autosfinimento dei sensi; Vaniglia, che un giorno sicuramente
sarà e riuscirà a dire quelle parole; Il rospo dalla bocca larga, con il suo
vagone di piacevoli fesserie notturne; lauracanta, e il dolce ricordo di una
madre; CharlieB. e la sua anguria dimenticata; Mk e i suoi sms incauti e i
dolorosi strascichi ammappuciati; ancora Fiorettolo, orgoglio del nonno, e le
sue vigne del babbo; Uno, e la sua fuga dalle folle, con i suoi pensieri e la sua
musica che non cammina; Emix, e la sua caccia alle cicale con il lanciafiamme;
mezza strega, che sa che gli abbracci graditi non disturbano, con il loro calore,
nemmeno ad agosto; Gians, uomo sgualcito di natura, che sa stare bene
ovunque; Alberto, che sogna refrigerio e provoca temporali. E poi nicbellavita
ed Efesto, che non ci sono ma sanno esserci.
12