You are on page 1of 3

EUGAD : European Citizens working for the global development agenda

EUGAD is one of the actions that implement the European Commission Programme of Public awareness and education
for development in Europe
EuropeAid Contract: DCI-NSA ED/2008 153-791
Programme reference: EuropeAid/126341/C/ACT/Multi

For more information see:


http://www.eugad.eu/
http://www.eugad.eu/wiki/index.php?title=Vincenzo_Pira_-_Bilancio_dopo_Summit_MDGs_2010
http://www.eugad.eu/wiki/index.php?title=How_National_Governments_contribute_to_the_achievement_of_the
_MDGs%3F

Interview on Youtube, Italian language: http://www.youtube.com/watch?v=pOA0HS2ScYU

INTERVIEW to VINCENZO PIRA (Rome, Italy, 2010)

AN ANALYSIS AFTER THE SUMMIT on MDGs (New York, Sept 2010)

by Wilma Massucco

Vincenzo Pira ( Armadilla Coop) has a relevant Expertise in Designing and


Managing International Cooperation Projects and Actions, related to Human
Rights, Human Development, Human Aid , in Latin America, Mozambique and
Angola. For Eugad action he is the Project Coordinator and one of the editors of
the Manuals.

Key points of the interview

Vincenzo Pira, expert of International Cooperation and support to Sustainable Development (Armadilla ONG) makes
his analysis the day after the Summit of New York on MDGs.

The reason why some Countries provide 0.7% of their GDP (i.e. PIL in Italian language) for Development, while others
not, in his opinion is much due to the fact that it is easier to provide this amount when GDP is not a consistent value (as
it is for the case of the Northern European Countries, for example) compared to those Countries whose GDP is a huge
amount. Moreover, in this regard Vincenzo believes it's also influent the different policy assumed by the Advanced
Countries which, on one side have historical been moving towards the respect of human rights, while on the other sides
have been moving on keeping such a kind of relationship as that typical of ex - colonies (as it is for example with the
case of France or Great Britain), i.e. not much involved in respect of human rights and struggle against poverty.

Sarkozy's suggestion to apply a tax on financial transactions (suggestion proposed the first time in 1972 by James
Tobin, and reformulated in the Porto Alegre Forum in 2001) has been applied by no Country till now. It would be
useful not only to collect money for Development but also to check and stop the financial speculations. But it needs to
be technically improved: who applies the tax? who gets the income derived from this tax?

1
EUGAD : European Citizens working for the global development agenda
EUGAD is one of the actions that implement the European Commission Programme of Public awareness and education
for development in Europe
EuropeAid Contract: DCI-NSA ED/2008 153-791
Programme reference: EuropeAid/126341/C/ACT/Multi

For Vincenzo the best would be to institute a world Government, able to apply sanctions for any Country not respecting
its commitments for fighting against poverty.

In the immediate, as concrete steps, his suggestion is to work in order to spread awareness and to develop political
coherence. Which is just the specific finality of Eugad as well.

INTERVIEW, INTEGRAL EDITION, Italian language

INTERVISTA a VINCENZO PIRA

Bilancio dopo la chiusura del Summit sullo stato di avanzamento degli Obiettivi del Millennio (New York, 20- 22
settembre 2010)

di Wilma Massucco

Vincenzo Pira, esperto di Cooperazione Internazionale e sostegno allo Sviluppo (Armadilla ONG) fa la sua analisi il
giorno dopo il Summit di New York sugli Obiettivi del Millennio.
Perché non tutti i Paesi mantengono l'impegno dello 0,7% PIL per la lotta contro la povertà? La proposta
di Sarkozy (tassare le transazioni finanziarie) ha avuto effettivo riscontro? Perchè non emettere sanzioni nei
confronti di quei Paesi che non mantengono gli impegni presi?

Qual è il tuo bilancio alla chiusura del Summit 2010 sugli Obiettivi del Millennio?
Durante i Summit si fanno sempre proposte positive, che poi purtroppo hanno un riscontro dimezzato o comunque
molto diminuito nella realtà. Le promesse si fanno ma poi dalle parole alla pratica c’è di mezzo un mare.
Serve comunque che un’entità come le Nazioni Unite, in un vertice così importante, richiami l’attenzione anche dei
media e di tutti gli enti a parlare di queste problematiche, di cui abbiamo comunque una ricaduta, anche nella vita di
tutti i giorni. Se non si risolvono questi problemi oggi, ce li troviamo aggravati domani , in una fase emergenziale in cui
costerà tutto molto di più. Vedi il discorso dei flussi migratori, vedi quello che si paga per non aver gestito i
cambiamenti climatici in termini intelligenti e così via.

Perché il contributo dell’0,7% del PIL è stato fornito solo da alcuni Paesi, mentre altri (come l’Italia, ad esempio) sono
ancora molto lontani dal raggiungimento di questo obiettivo?
I Paesi che hanno mantenuto storicamente il contributo sono soprattutto i Paesi nordici, che hanno nel loro dna, proprio
a livello istituzionale, l’impegno di mantenere le promesse che fanno. Hanno inoltre dei PIL limitati, quantitativamente.
Il che, a livello economico e finanziario, rende più facile mantenere la promessa. L’esperienza generale di cooperazione
che hanno è inoltre già orientata, storicamente, come finalità al rispetto dei diritti umani e alla solidarietà. Altri Paesi,
invece, quali la Francia, l’Inghilterra e la Spagna sono legate ai Paesi del Sud del mondo soprattutto in termini di
rapporto ex – coloniale. Per cui si cerca di costruire accordi di tipo commerciale o finalizzati a creare equilibri, anche in
ottica di controllo della sicurezza, piuttosto che accordi basati sul rispetto dei diritti umani e sul raggiungimento degli
Obiettivi del Millennio. O per interessi commerciali come la Germania.
Questi Paesi hanno inoltre dei PIL molto consistenti.
L’Italia ad esempio ha un PIL pari a 1500 MLD di Euro, per cui lo 0,7%, di questo valore equivale a oltre 10 MLD di
Euro, che è di fatto una quantità di denaro piuttosto consistente (nella realtà attuale il contributo dell’Italia allo Sviluppo
è pari solo allo 0,19%; per la cooperazione bilaterale nel 2010 solo 100 Milioni di Euro).

2
EUGAD : European Citizens working for the global development agenda
EUGAD is one of the actions that implement the European Commission Programme of Public awareness and education
for development in Europe
EuropeAid Contract: DCI-NSA ED/2008 153-791
Programme reference: EuropeAid/126341/C/ACT/Multi

Cosa pensi della proposta di Sarkozy di inserire una tassazione sulle transazioni finanziarie, da devolvere allo Sviluppo?
E’ una proposta che era stata formulata per la prima volta nel 1972 da James Tobin, un economista che proponeva le
tassazioni sulle transazioni finanziarie come strumento per controllare le transazioni e per combattere le speculazioni.
Questa proposta non è passata per nulla, sì che vengono mantenuti guadagni enormi da parte di chi fa transazioni
finanziarie, anche a livello speculativo. Questa proposta è stata ripresa nel Forum sociale di Porto Alegre nel 2001, ma
nessuno Stato l’ha assunta. Oggi si ripropone in questi termini, anche per dare risorse alla lotta alla povertà e alla global
governance del mondo.

Qualche Paese ha raccolto la proposta di Sarkozy?


L’ha assunta come proposta il leader spagnolo Zapatero ma nessuno ancora la ha applicata. E’ una proposta che ha
comunque bisogno di essere perfezionata tecnicamente. Chi tassa? A chi vanno gli utili di questa tassazione?
Trattandosi di libero mercato e di transazioni globali, non è una tassazione che può essere messa in atto da parte di un
singolo Stato. Potrebbe essere applicata se le banche centrali di Europa, Giappone, Cina, Stati Uniti si mettessero
d’accordo: proponendo che quei fondi vadano alle Nazioni Unite, per esempio.

Se tu avessi potuto prendere parte al Summit di New York, che cosa avresti suggerito per supportare concretamente la
realizzazione degli Obiettivi del Millennio?
Avrei detto che bisogna aumentare la consapevolezza dell’urgenza e dell’importanza di dare risposte operative; questa
consapevolezza è ancora carente. Bisognerebbe poi trovare delle misure che portino a superare l’assistenzialismo nella
lotta alla povertà. Occorre affrontare un’esigenza strutturale di governance complessiva, che comporti anche aspetti
sanzionatori nei confronti di quei Paesi che non rispettino gli impegni presi. Come uno Stato canaglia, per esempio
(cioè uno Stato che tortura i propri cittadini o non rispetta la dignità delle persone), viene sanzionato con boicottaggi,
stigmatizzazioni o denunce, altrettanto dovrebbe avvenire a livello mondiale nei confronti di chi non si adopera per
trasformare una situazione in cui un miliardo di persone sta morendo di fame o non ha accesso all’acqua o non si
rispettano gli equilibri dei cambiamenti climatici.
A monte dovrebbe esserci un insieme di norme cogenti, applicabili solo attraverso il riconoscimento di un governo
mondiale: governo di cui le Nazioni Unite al momento non dispongono, e che neanche il G20 riesce a concordare e ad
impostare.
Il passo concreto a mio avviso non può che essere quello di collaborare per aumentare consapevolezza, coscienza
politica, coerenza tra il dire e il fare. Cosa che anche noi di Eugad ci siamo riproposti di fare.

For more information see:

http://www.eugad.eu/

http://www.eugad.eu/wiki/index.php?title=Vincenzo_Pira_-_Bilancio_dopo_Summit_MDGs_2010

http://www.eugad.eu/wiki/index.php?title=How_National_Governments_contribute_to_the_achievement_of_the
_MDGs%3F

Interview on Youtube, Italian language: http://www.youtube.com/watch?v=pOA0HS2ScYU

You might also like