Professional Documents
Culture Documents
l'integrazione possibile
Pierfranco Ravotto
pfr@tes.mi.it
docente ITSOS Marie Curie, Cernusco sul Naviglio
coordinatore progetto SLOOP (Sharing Learning Objects in an Open Perspective)
Abstract
Ecco perchè non ci limitiamo a inserire in rete materiali didattici - cui gli studenti
possano fare ricorso a seconda delle specifiche necessità e nei tempi da loro preferiti -
ma sviluppiamo classi virtuali, in cui docente e studenti comunicano, estendendo il
rapporto fuori delle mura scolastiche e fuori dell'orario scolastico.
Oggi è quasi scontato che gli studenti abbiano accesso a un computer, quasi sempre
con una connessione internet, spesso veloce.
Generalmente la familiarità degli studenti con il computer è elevata.
Non sempre si può dire lo stesso degli insegnanti ma esiste una fascia ampia per cui è
uno strumento abituale di lavoro.
Dunque sussistono le due condizioni soggettive indispensabili per prevedere un
massiccio ricorso alla didattica in rete a sostegno e integrazione della didattica in
presenza.
Sussistono anche quelle tecnologiche sia nel senso che sono disponibili efficienti
sistemi per la realizzazione di ambienti di apprendimento in rete - molti sono
opensource e quindi non gravano nemmeno sui bilanci scolastici - sia nel senso che le
scuole hanno, in genere, un'infrastruttura hardware sufficiente per avviare il processo.
Gli ostacoli sono piuttosto due. Il primo è rappresentato da quelle che potrei chiamare
le "cattive prassi" dell'eLearning. Molti insegnanti sono stati coinvolti in esperienze
di formazione con forme di didattica in rete fatte di materiali "cartacei" da scaricare
accompagnati da forum "vuoti" o pieni solo di chiacchiere da caffè. Difficile
convincerli che la didattica in rete possa essere vera didattica, con un sistema di
relazioni e un ruolo del docente analogo - con le dovute differenze - a quello
abitualmente svolto in classe.
Il secondo ostacolo è relativo ai materiali didattici. Per quanto fondata sulle relazioni
e sulla costruzione collaborativa di conoscenza, la didattica in rete richiede materiali
di partenza specificamente prodotti per la rete, per sfruttarne le potenzialità
multimediali, di interattività, di simulazione.
E produrre tali materiali costa energia, tempo, fatica. Troppo per un singolo docente
ma anche per una scuola. Ma perchè non mettere in condivisione free/open learning
object in un ambiente/repository cui i docenti possano liberamente accedere per
cercare, scaricare, modificare materiali didattici e per metterne a disposizione di
nuovi?
SLOOP - sharing learning objecs in an open perspective - è il nuovo progetto in cui
siamo attualmente impegnati, ancora finanziato dalla Comunità Europea nel
Programma Leonardo da Vinci).
Obiettivo del progetto - acessibile all'indirizzo www.slooproject.eu - è la realizzazione
di un free Learning Object management system, freeLOms, e di alcune prime
collezioni di LO. LO free/open in quanto ne è concessa la libertà d'uso e in quanto ne
sono messi a disposizione i file sorgente per permetterne modifiche.
Lo sviluppo di un tale repository di LO, liberamente utilizzabili, non dipende,
ovviamente, dal solo partenariato SLOOP. Si svilupperà se altre scuole e singoli
docenti lo riterranno uno strumento utile, se attorno ad esso si realizzerà una comunità
di pratiche.
I primi segnali, a progetto ancora in corso, sembrano incoraggianti.