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Presidente della Repubblica

On. GIORGIO NAPOLITANO


Palazzo del Quirinale
ROMA

AL Presidente del Consiglio dei Ministri


On Silvio Berlusconi
ROMA

Al Presidente del Senato della Repubblica


On. RENATO SCHIFANI
ROMA

Al Presidente della Camera dei Deputati


On. Gianfranco Fini
ROMA

Al Ministro del Lavoro


On. Maurizio Sacconi
ROMA

Al Presidente della Giunta Regione


Campania
On. Stefano Caldoro
NAPOLI

ll’Ass. al Personale Regione Campania


On Pasquale Sommese
NAPOLI

AS

Sicuramente non sarà passato inosservato il gravissimo ed annoso problema che affligge i
dipendenti della Comunità Monti Lattari, dall’accorpamento delle due costiere quella
Sorrentina ed Amalfitana con tutte le Comunità Montane della Campania, Questi lavoratori, di
cui il sottoscritto si onora di farne parte, non ricevono lo stipendio dai quattro ai cinque mesi.
Una situazione vergognosa verificatasi in seguito alle Leggi finanziarie 2008 e 2009 per cui le
Comunità Montane hanno subito drastiche riduzioni dei trasferimenti erariali. Fino al 2007
come già saputo, il sistema dei trasferimenti erariali ha dato alle Comunità Montane certezza
di risorse e di vita alle famiglie dei lavoratori, sulla base delle quali e nel rispetto dei limiti di
legge sono state perseguite le politiche di sviluppo dei territori amministrati. Inutile ribadire,
come da piu’ parti gia fatto, che questi tagli operati al fondo ordinario non hanno tenuto conto
delle ripercussioni sulla copertura finanziaria delle spese anche per il personale ma
principalmente in contraddizione con se stessa, ovvero nonostante l’espressa conferma della
salvaguardia dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, disposta dalla legge finanziaria
2007 e dalla successiva L.R. 12/08. I Presidenti delle Comunità Montane della Campania, che
a parere dello scrivente sono i veri responsabili, riunitosi il 16 aprile scorso presso la sede
UNCEM a Vietri sul Mare, hanno predisposto una relazione dalla quale si evince l’impossibilità
ad approvare i bilanci di previsione per l’esercizio Finanziario 2009, e di conseguenza hanno
denunciato di non poter piu’, a partire dal corrente mese di maggio:

• Assicurare gli emolumenti per il personale attualmente dipendente delle Comunità Montane
della Campania,
• Assicurare i salari per gli operai idraulico – forestali (circa 6000), addetti all’4esecuzione
degli interventi previsti dalla L.R. 11/96 e segnatamente per la prevenzione ed estens
• ione incendi boschivi, manutenzione e del patrimonio forestale demaniale della Regione e
sistemazione idraulico – forestale.
Le Organizzazioni Sindacali, complici del misfatto, hanno di conseguenza ed apparentemente
dichiarato uno stato di agitazione del personale delle Comunità Montane rappresentando ai
PREFETTI delle 5 Province della Campania la difficoltà in cui versano attualmente gli
Organismi Montani, una farsa completa.
Risulta evidente che, in analogia alle determinazioni assunte in proposito da altre
Regioni(Basilicata, Toscana, ecc, ecc.), anche la Regione Campania sarebbe dovuta
intervenire con proprie risorse finanziarie per integrare il fondo ordinario per garantire la
copertura delle spese per il personale in servizio presso le Comunità Montane e la
collocazione diretta di quelli in esubero presso l’Ente Regionale o altri Pubblici territoriali,
come che, per i soliti interessi personali e clientelari, non è avvenuta.
Nel continuare la farsa, gli attori protagonisti delle Organizzazioni Sindacali per sollecitare il
ripianamento della situazione deficitaria da parte della Regione Campania organizzarono una
manifestazione del personale delle Comunità Montane, in Via Santa Lucia, davanti al palazzo
di rappresentanza della Regione, andata praticamente quasi deserta. Perché poco importa
manifestare quando la mancata e tempestiva soluzione nel reperimento delle risorse
finanziarie ha comportato gravi immediati riflessi sulla situazione economica di circa 800
famiglie (dipendenti storici), e compromesso il funzionamento delle Comunità Montane,
riordinate a livello Regionale e depauperate nelle risorse necessarie per lo svolgimento delle
proprie funzioni.
Oggi noi dipendenti tutti della Comunità Montana Monti Lattari senza stipendio, hanno
emanato una serie innumerevoli di comunicati, rimasti lettera morta o inchiostro al vento nei
quali si informava, per opportuna conoscenza e diffusione, che i dipendenti della Comunità
Montana Monti Lattari, con sede in Tramonti (SA), hanno proclamato lo stato di agitazione a
causa della grave situazione in cui si erano venute a trovare questa ed altre Comunità
Montane a seguito dell’applicazione della Legge di riordino di tali Enti emanata dalla Regione
Campania (L:R:

12/2008) e che ha portato l’amministrazione alll’impossibilità di corrispondere gli stipendi al


personale.
Il Consiglio Regionale al fine di prendere in giro i dipendenti, approva soltanto un ‘ordine del
giorno di solidarietà verso i 44 dipendenti storici dell’ente il cui destino è segnato a causa
della legge di riordino delle Comunità Montane che ha provveduto all’accorpamento delle ex
Comunità Montane Sorrentina e Amalfitana, nonostante l’art. 12 della medesima legge che
preveda il personale dipendente, proveniente dalle Comunità Montane disciolte, debba
confluire nella nuova Comunità Montana Monti Lattari e che i posti di lavoro siano
salvaguardati, per cui la Regione Campania è rimasta sorda durante i trascorsi di quest’anno,
trascurando volontariamente o con negligenza il problema e segnando nefastamente il
destino non soltanto dei dipendenti della Comunità Monti Lattari, ma anche di quelli delle altre
Comunità Montane Campane.Abbiamo piu’
Volte inviato i vertici della Regione Campania, nonché gli Assessori agli Enti Locali, ad attivarsi
tempestivamente per il superamento immediato di questa crisi annunciata.
Ora, Eccellentissimo Presidente denunciamo alla Sua grande sensibilità la drammatica
situazione in cui versa l’Ente dopo aver inutilmente sensibilizzato: Presidente e Consiglieri
della Regione Campania i Prefetti, I Presidenti delle Province, il Ministro della Funzione
Pubblica, dichiarando sempre ed esclusivamente lo stato di agitazione e di sospendere ogni
prestazione lavorativa fino a quando non verrà garantito il pagamento degli emolumenti, che
per molti lavoratori rappresentano l’unica fonte di sostentamento.
Sono ormai sette mesi di incontri, di redazioni di documenti, anche da parte dell’UNCEM
Campania, di pressioni politiche verso i vertici della Regione Campania, che finora si sono
mostrati poco sensibile verso le istanze delle comunità Montane Campane, ma soprattutto nei
confronti di circa seicento dipendenti storici e delle loro famiglie, molte delle quali vivono
soltanto grazie a questo reddito, il fosco scenario annunciato, ormai è realtà ineluttabile per la
Comunità Montana Monti Lattari, pur avendo approvato l’ipotesi della dotazione organica,
come prescrive la Legge Regionale n. 12/08. Mentre la Regione ascrive le colpe al Governo,
quest’ultimo le rispedisce al mittente approvando un Decreto per la cancellazione delle
Comunità Montane a livello nazionale.
Le riforme, Stimatissimo Presidente, sono necessarie ed auspicabili se si individuano anche le
soluzioni! Lasciando le Comunità Montane in agonia non si rende un buon servizio al territorio
ed ai suoi abitanti.
Il destino della Comunità Montana Monti Lattari è segnato: la paralisi Amministrativa è la
logica conseguenza se la Regione Campania non interviene con proprie risorse finanziarie per
integrare il fondo ordinario a garanzia della copertura delle spese per il personale in sevizio e
la collocazione diretta di quello in esubero presso l’Ente Regionale o altri Enti Pubblici
Territoriali.
Non vorremmo
Che al fine di rimettere il piatto in tavola, dovessimo giungere ad azioni personali e collettive,
non degne di un paese civile.

I LAVORATORI DELLA COMUNITA’ MONTANA MONTI LATTARI

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