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PENSIERI
SENZA TETTO
LA VOCE DELL’ASILO NOTTURNO
SOMMARIO
Degrado e sbandati all’Asi- Pag.2
lo notturno … e poi?
“Con la presente, l’equipe di lavoro dell’ Asilo Notturno di Padova ” Il Torresino” desidera far chiarezza sul
proprio mandato […] . La nostra equipe ha sempre cercato di svolgere il proprio lavoro in maniera accurata
ed in linea con le indicazioni dell’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Padova[…] . Sottolineiamo che
tutti gli ospiti sono adulti ed autosufficienti,e che, non avendo ruolo di operatori dell’ ordine pubblico, i mezzi e
gli strumenti di lavoro che utilizziamo sono la responsabilizzazione, il dialogo, l’ascolto e l’ attivazione delle
risorse che ogni persona possiede[…] .In base alla nostra esperienza e forti del fatto che siamo presenti tutti i
giorni dell’anno, possiamo assicurare un monitoraggio completo della situazione, pur affermando che le no-
stre competenze si esauriscono all’interno dei confini della struttura. Possiamo dimostrare con dati ufficia-
li,che storicamente la situazione è sensibilmente migliorata nonostante il disagio sociale sia aumentato[…].
La maggior parte dei cittadini migranti, spesso richiedenti asilo politico perché provenienti da paesi in guerra,
non può essere ritenuta responsabile di un aumento della conflittualità, anzi, sono soprattutto i cittadini stra-
nieri ad attivare percorsi di emancipazione sociale dopo brevi periodi di pernottamento[…] . A tale proposito,
possiamo dimostrare come la percentuale di rientro in struttura dei cittadini extracomunitari sia molto bassa;
molto più alto lo stesso dato riferito ai cittadini italiani […] . Auspichiamo infine che la stampa locale non conti-
nui a fare confusione tra i termini “senza dimora”, ”extracomunitari”, ”sbandati”, ”disagiati”, e che invece, pos-
sa essere un reale mezzo di informazione dei cittadini per aiutare a leggere i tempi che stiamo vivendo e a
fare chiarezza sui cambiamenti della nostra società, sempre più rapidi ed ineluttabili”
-Gli operatori dell’Asilo Notturno-
Di certo non siamo santi.Di certo a volte siamo un tantino scomodi. Di certo in Via del Torresino siamo deci-
samente “rumorosi”,decisamente non invisibili. Di certo non ci riconosciamo in quello stralcio di parole in cui
veniamo tratteggiati come degli “sbandati” da cui è meglio stare alla larga,per i quali addirittura nasce un co-
mitato!Cavoli siamo davvero cosi’ importanti!? 82 persone riunite in un'unica struttura di certo non passano
inosservate,vogliamo però sottolineare come gli episodi di degrado,di sporcizia e di vandalismo ai cui si rife-
risce il giornalista (chiaramente suggerito e ben consigliato dal Comitato “anti Torresino”) sono atti che noi
confermiamo verificarsi ma da parte di persone che rimangono al di fuori della struttura. Forse tanti non san-
no che quando le persone non vengono accolte all’Asilo Notturno, o il loro diritto ad avere un posto letto
scade, spesso bivaccano sui tre scalini esterni all’entrata del Torresino e fanno del suolo esterno un giaciglio
per dormire. Questo purtroppo capita a chi da un giorno all’altro si trova a dover dormire per strada,a che
non riesce a contenere rabbia, delusione e spaesatezza di fronte alla negazione di un tetto.Ci dissociamo da
queste tipologie di comportamenti che per l’appunto riguardano persone allontanate dall’Asilo Notturno e una
percentuale decisamente bassa fra noi.E poi fateci capire,forse qualcosa vi è sfuggito; la struttura ospita 82
persone tra le quali l’80% italiani e il dormitorio è pressoché sempre pieno ….di italiani e stranieri. La presen-
za di quest’ultimi non fa desistere nessun italiano dal chiedere ospitalità all’Asilo Notturno. La convivenza in
struttura tra italiani e stranieri a volte non è cosi’ semplice, anzi, ma questo solo perché,ci troviamo come in
un frullatore: 82 persone con problematiche diverse ed esigenze diverse; questo rende la quotidianità in que-
ste quattro mura complessa.Tale complessità va al di là della nazionalità con cui ci presentiamo ogni sera al
Torresino.Unica alternativa: la strada.
-Gli ospiti dell’Asilo Notturno-
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Basta una frase,una semplice frase pronun- Gandhi sembra contrapporre al mondo occidentale, in cui do-
ciata da un uomo altrettanto semplice. Un minano altri valori.Forse, come ci suggerisce lui, dovremmo
santone, un profeta ,un avvocato, un folle,
proprio rallentare i nostri ritmi e fermarci un attimo a riflettere.
un visionario un uomo d’amore…ognuno lo
Abdu, Mohamed e Daniele scelgono una parola cosi’ semplice ,
definisca come meglio crede; fatto sta’ che
cosi’…poco scontata: “ pace”,un miraggio ancora troppo lontano
le sue parole, oggi più che mai, rimbomba-
per il mondo in cui viviamo!Kamel sembra essere il più critico nei
no come monito a quello che 60 anni fa già
confronti di Gandhi, imputandogli il fatto di non avere portato a
il Mahatma Gandhi temeva accadesse. Il 2
nessun cambiamento verso il suo popolo, in particolare dal punto
Aprile 1947, Gandhi presenzia alla confe-
di vista economico. Kamel paragona infatti la questione indiana
renza delle relazioni interasiatiche a New
alla realtà del suo paese, l’Algeria, per cui è sicuramente garanti-
Delhi, per trasmettere al mondo un nuovo
ta dalla Francia l’indipendenza dal punto di vista geografico ma
messaggio di pace, “un messaggio di Amo-
non del tutto dal punto di vista economico e decisionale (“se vuoi
re e di Verità”. Settembre 2008: il discorso
aprire un negozio o iniziare un’attività, devi chiedere il permesso
di Gandhi viene reso noto grazie alla tradu-
in Francia”). “Ideali” e’ la prima parola che passa nella testa an-
zione in lingua originale di Tara Gandhi,
che a Simone: ”un pensiero che cerca di trasmettere non solo
figlia del Mahatma, e alla partecipazione di
alla sua nazione, ma al mondo intero: affrontare i problemi non
Telecom che ha favorito la diffusione sul
attraverso la forza ma con il confronto, la pace, l’amore”. E la
Web delle parole del Profeta. Alla spicciola-
provocazione serale ci sta: “e qui in Asilo Notturno come si risol-
ta gli ospiti arrivano, si fanno largo nel no-
vono i conflitti? .E gli ospiti sono tutti della stessa linea: “si cerca
stro piccolo salottino del Borgo Nuovo,
sempre di non arrivare al conflitto vero e proprio ma a volte le
e…pronti via … si tuffano su piccole nuvole
situazioni ti sfuggono di mano e non riesci propriamente a rima-
colorate in cui di pugno scrivono la prima
nere tranquillo davanti a certe situazioni, soprattutto quando le
cosa che passa loro per la mente dopo aver
persone si permettono di offendere i tuoi cari. Diciamo che siamo
letto le parole del Mahatma . E Antonia non
sulla strada del confronto e del dialogo ma la meta è ancora lon-
ha dubbi :“riflessione” è la prima parola che
tana, soprattutto in un posto dove la “ legge di strada” la fa anco-
le viene in mente. Secondo lei è importante
ra da padrone”! ”Credo in un mondo unico,come posso fare di-
ricordare e riflettere su quanto è accaduto
versamente quando sono erede di un grande messaggio di amo-
in passato, tenendo presente che si potreb-
re come questo”. A Franco piace molto l’idea di un mondo in cui
be ripresentare di nuovo in futuro. Al termi-
si possa vivere secondo gli ideali proposti da Gandhi, ma ritiene
ne della serata aggiunge poi un altro car-
che questa visione sia da considerarsi più come un’utopia che
toncino, su cui scrive “La verità è un com-
come qualcosa di realmente realizzabile: ma la prerogativa per-
plemento dell’essere umano” un pensiero
che’ prima o poi qualcosa cambi o accada è quella di crederci
molto bello, non trovate? David: scrive
no…!?
“logic”. Crede che Gandhi sia stato un gran-
-Gli ospiti dell’Asilo Notturno-
de personaggio, che ha saputo agire usan-
do la logica, consapevole che in quel mo-
mento era l’unico mezzo che il popolo po-
teva utilizzare per uscire dalla situazione in
cui si trovava. Indeciso tra ”pensiero” e “… e
“amore”, Franco li scrive entrambi; dipinge io credo il
Gandhi come un grande personaggio, che
ha prima incoraggiato il proprio popolo, per
mio
poi divenire famoso in tutto il mondo come lavoro
portatore di questo messaggio di pace, non-
sara’
violenza, uguaglianza tra i popoli.Chiara
scrive ”saggezza”, un concetto che appar- compiuto”
tiene piu’ al mondo orientale e che,lo stesso
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I luoghi più frequentati dagli ospiti sembrano essere la stazione, le Cucine Popolari ,
Luoghi Prato della Valle e il centro di Padova in generale. Prima, invece, trascorrevano la
propria vita in casa, al posto di lavoro, al bar. Luigi, ad esempio, che è tornato al Tor-
resino da pochi giorni, dice di passare la maggior parte del tempo in stazione, mentre
prima, quando non era al lavoro, si divideva tra ippodromi e casinò, per poi tornare a
dormire a casa, punto di riferimento fondamentale, di cui sente già la mancanza dopo
soli quattro giorni. Anche Drissa sente la mancanza del suo villaggio in Costa d’Avo-
rio, così come Flavio, che spera di tornare a casa il prima possibile.
Impegni
Lavoro
Se l’impegno di Mohamed è quello di far visita
tutti i giorni alla sorella e agli amici, alla ricerca
affannosa di mantenere salde le sue dolci e Quella difficile e tanto temuta parola, più facile da pro-
amate origini marocchine, quello di Drissa e nunciare che da mettere in pratica! Luigi faceva il tappez-
“Callisto” è di trovare un lavoro. E Drissa ci ziere fino ad un anno fa. Patrizio aggiustava le macchine
racconta che prima di venire in Italia i suoi im- del caffè ,o almeno cosi’ ci dice, “Callisto” lavorava in una
pegni erano come possiamo definirli…da fabbrica di scarpe nel suo Paese e qui in Italia ha lavorato
“bravo ragazzo”: casa e lavoro! La baracca era come muratore. Romano in passato ha collaborato alla
da mandare avanti in qualche modo no?! Mu- realizzazione di servizi per varie testate giornalistiche ed
stafa dice di avere molti “impegni”, per lui quelli emittenti televisive. Tanti lavori diversi per i nostri ospiti!
piu’ importanti sono i suoi pensieri, le sue pre- Tutti lo facevano con passione ma una volta che si scivola
occupazioni soprattutto nei confronti della fami- e’ difficile ritornare a galla, soprattutto quando hai cin-
glia. I pensieri sono dei veri e propri impegni, quanta anni ingombranti ed imbarazzanti davanti alla ri-
su questo concordiamo tutti! Luigi, invece, se sposta: ”Cerchiamo qualcuno di piu’ giovane! ”
prima era molto impegnato col lavoro e il suo
telefono squillava in continuazione, ora dice di
non avere più dei veri e propri impegni. Inter-
“I giorni sono sempre uguali”,
viene poi Patrizio, che ci regala una perla di
ci dice Mustafa. Per alcuni,
saggezza in relazione a quello che significa per
però, come “Callisto”, il tempo
lui il concetto di impegno: “essere in una con-
cezione filosofica trascendentale”. E bravo Pa-
Tempo passa veloce, mentre per altri,
come Luigi, Patrizio e Drissa,
trizio!
le giornate passano molto più
lentamente. Roberto, che pas-
sa dal nostro punto di ritrovo
proprio mentre parliamo del
tema del tempo, interviene
alla discussione per dire che
Ecco fatto, puzzle completato! Vita di strada, vita da sogno!
secondo lui la giornata ideale
Facile mettere insieme i pezzi , difficile pensarci! Difficile
dovrebbe essere divisa in tre
pensare alla nostra vita quotidiana e a come questa potrà
parti uguali da 8 ore, in cui
trasformarsi in futuro, ma la speranza che possa assomi-
svolgere queste tre diverse
gliare, anche solo un pochino, a quella sagoma di esisten-
attività: dormire, lavorare, di-
za che avevamo tra le mani prima…bè quella c’è sempre!
vertirsi. Però… non fa una pie-
ga!
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M I S S I N G E R I T R E A
TRADIZIONI CULINARIE
Ogni giorno in me generazioni la stiano abbandonando.
Nel caso in cui un ragazzo si innamori,
Africa, gazzella o leo- non può assolutamente chiedere la ma-
Pensate, la pasta è il secondo
piatto tipico del Paese?! Ma il primo ne che tu sia , non è no della ragazza direttamente a lei..ma
che cos’è? Si chiama “enjera”, lo può fare solamente tramite la famiglia.
una sorta di pane che va servito
importante, comincia a Da quanto abbiamo capito, sembra che
con carne e verdura. Gli ingredienti correre …” sia il padre del ragazzo a doversi recare
dalla famiglia di lei per presentare la ri-
per cucinarlo sono: “teff” (un tipo di
frumento tipico del corno d’Africa), chiesta di fidanzamento del fi-
acqua e lievito. Abraham e Sue ci glio..Insomma, la famiglia sembra esse-
hanno raccontato che questo piatto re di fondamentale importanza! Da sotto-
tipico si mangia 3 volte al giorno a lineare poi il fatto che, di media, le don-
va servito seguendo un rituale ben ne si sposano a 13 anni e gli uomini a
preciso.Tutta la famiglia si siede 18.
attorno al tavolo, che normalmente
Vi abbiamo incuriositi un pochino? Chi lo
è rotondo. La madre porta al centro
sa, se non avete altri programmi per le
del tavolo il pasto, ma non si può
prossime ferie,fate le valige per Asmara
cominciare a mangiare prima che il
e tuffatevi nella “rossa” terra d’Eritrea!
più piccolo della famiglia sia passa-
to a lavare le mani di ciascuno dei -Shu e Abraham-
presenti e che il padre abbia bene-
I N C O S A C R E D I ?
Il 18 gennaio 1992 una giovane originaria Il papà di Eluana, però, non ci sta a continuare a vederla vi-
di Lecco, Eluana Englaro (20 anni) subi- vere in quelle condizioni e avanza richiesta al tribunale di
sce un grave incidente stradale, in seguito Lecco di poter interrompere l’alimentazione e l’idratazione
al quale, per i danni subiti al cervello, cade della figlia, accompagnandola verso una morte “dolce”. Si
in uno stato clinico definito dalla medicina innesca così una lunga vicenda giudiziaria, che vede dappri-
“Stato Vegetativo Persistente” (SVP), cioè ma il rifiuto della richiesta del signor Englaro (la legge italiana
uno stato vegetativo che perdura oltre un non permette di rifiutare atti assistenziali ordinari ad un pa-
certo tempo senza segnali significativi di ziente), poi una inaspettata “apertura” a due condizioni: che
miglioramento: in pratica, il suo organismo venga provato il carattere di irreversibilità dello stato vegetati-
continua a svolgere le funzioni vitali vo di Eluana e che si accerti che Eluana, se avesse potuto
(respirazione, circolazione cardiovascola- esprimersi, avrebbe chiesto lei stessa di morire. Così, sulla
re, digestione, ecc.) ma il grave danno base di una perizia medica invocata dal signor Englaro nel
subito dalla corteccia cerebrale non le per- 2002 e di alcune sue dichiarazioni e presunte testimonianze
mette di compiere autonomamente movi- circa affermazioni di Eluana fatte in precedenza, che prove-
menti come la masticazione e la degluti- rebbero la sua contrarietà attuale al proseguimento della vita,
zione, per cui deve essere alimentata e l’autorità giudiziaria è giunta proprio lo scorso 12 dicembre a
idratata per via “artificiale” attraverso un pronunciare il suo verdetto a quanto pare definitivo: Eluana
può essere “accompagnata” alla morte.Il dibattito etico, che
già divideva l’opinione pubblica su simili vicende (basti pen-
sare al caso recente di Terry Schiavo) si accende ancor di
più, in quanto vengono coinvolte questioni importanti di tipo
giuridico, medico, sociale e soprattutto umano: è lecito a dei
giudici pronunciarsi sulla vita o la morte? È accettabile una
diagnosi di “irreversibilità” di uno stato di SVP (o comunque,
è esso equiparabile ad una malattia terminale)? Ha ancora
valore la vita di un paziente in stato vegetativo? Quali doveri
ha la società nei loro confronti?Tutte queste domande entra-
no con prepotenza anche nella mente e nel cuore di un folto
gruppo di ospiti del “Torresino”, riuniti a discuterne in un cli-
ma raccolto, ma singolarmente “acceso”.”Non conoscevo be-
ne tutti gli aspetti della vicenda» tantissimo ed era cosciente; ep- Quanto al fatto che sia stato pro-
afferma G., uno degli ospiti, tra i pure fino all’ultimo istante mo- prio il padre a chiedere la morte
più attivi nella discussione, am- strava un grande attaccamento per Eluana, alcuni considerano
mettendo una mancanza di infor- alla vita: voleva vivere». Chiedia- legittimo (e comprensibile, come
mazione condivisa da molti pre- mo ad un gruppetto di giovani gesto dettato dalla disperazione)
senti, «però sono certo che nel amici africani, “speaking En- che un genitore possa prendere
dibattito su queste questioni in- glish”, anche la loro opinione: una decisione di tale importanza
fluisce senz’altro la voce della «Togliere l’alimentazione ad E- sulla vita dei figli; ma il nostro G.
Chiesa cattolica, fortemente pre- luana è sbagliato, perché nessun ricorda come proprio in un caso
sente in Italia». Il suo personale uomo può decidere della vita o simile (Terry Schiavo) i genitori
parere, comunque, è che, se an- della morte di un altro essere erano disposti a continuare a far
che ci fosse la remota possibilità umano; la vita è dono di Dio, e vivere la figlia, nonostante ciò
di un improvviso “risveglio” di E- solo Dio può decidere il momen- comportasse sacrifici, costi e
luana, le si dovrebbe continuare a to della morte di una persona». sofferenze [n.d.r.: non sembra
dare indiscutibilmente acqua e In un angolo M., di origine ma- che i nostri ospiti siano poi così
viveri, tanto più che non ci sareb- rocchina, annuisce. L’argomento poco informati sulle vicende di
be nessuna dichiarazione scritta di fede, in realtà, divide un po’ il attualità!]. Insomma, l’argomento
che certifichi la sua volontà di gruppo (anche i volontari!), per- della serata è molto delicato e
vivere o morire. V. un altro ospite ché c’è chi, come D., sostiene complesso e tutti riconoscono
italiano, condivide questo punto che fede significhi credere nel che si è giunti appena a toccare
di vista, aggiungendo che, anche miracolo fino al punto da non questioni molto importanti (nelle
per esperienza personale, il desi- alimentare più Eluana. C’è an- ultime battute, ad esempio, ci si
derio di continuare a vivere (pur che qualcuno che considera leci- arriva a chiedere se sia opportu-
in situazioni drammatiche) è tal- to interrompere una vita quando no introdurre per legge il cosid-
mente forte e radicato nelle per- questa è limitata così fortemente detto “testamento biologico” co-
sone che non viene meno nean- dalla malattia da non poter mo- me strumento per certificare in
che nella prospettiva di una morte strare segnali di coscienza: che qualche modo la volontà di un
imminente: «Mio padre era mala- senso avrebbe vivere come un paziente): questioni che merita-
to terminale di tumore, ha sofferto vegetale? no di essere affrontate una per
una, magari anche per una rifles-
sione personale!
-Gli ospiti del Torresino-
ACCADE A ...
accesso ai servizi di prima accoglienza e tra-
scorre le sue nottate per le strade di Toron-
to.Ed ecco l’idea: nasce ” 15 Blow Jackect” un
particolare tipo di giubbotto prodotto e distri-
Milano,Dicembre 2008: riscaldamento acceso, piccolo buito ai senza tetto di Toronto a spese dell’A-
I passeggeri della notte fornetto per scaldare il panino genzia stessa. Il giubbino è un Anorax in A-
delle mensa popolare,un ba- quamaz, nero,impermeabile,a prova di ven-
Ore 23.15, binario morto, sta-
gno dove lavarsi,basta solo to,solido,leggero e duraturo.Ha chiusure lam-
zione ferroviaria Milano centra-
tenere pulito e la notte sembra po impermeabile,occhielli che permettono
le ,ultima corsa Tgv Parigi- quasi più breve! l’aerazione sotto le braccia e possiede tantis-
Milano.Fino alle 7 del mattino Canada,Dicembre 2008: sime tasche...tasche!?E per quale motivo?
seguente il treno ad alta veloci- ”Project 15 Below” Per imbottirle di giornali.Utilizzando la carta
tà ospita circa una trentina di Era Dicembre scorso quando un come imbottitura,questa crea nel corpo un
senza tetto che,quando le tem- giorno M. Mykolyn,direttore crea- isolamento termico tale da consentire di af-
perature calano, hanno un po- tivo della Agenzia TAXI, realizza il frontare temperature molto basse.Quando si
sto dove ripararsi: numero impressionante di perso- dice...il riciclo !
ne che non riesce ad avere
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1, 2, 3 E L’ A L T E R N A T I V A C’E’ !
Esiste un proverbio Indiano che cita ”Quando punti il dito verso un'altra persona , osserva bene la posizione
che assumono le altre tre dita della tua mano ”. Avete provato? Sì,sì, non avete sbagliato le altre dita rivolgo-
no proprio verso di voi!Puro popularismo?! Sì, forse. Stasera cerchiamo di andare un po’ al di là della solita
retorica e del solita polemica.”Ma il Comune non mi aiuta a sufficienza”,una delle frasi più sentite dentro que-
ste quattro mura.Facciamo un passo in più,non facile, ma ci proviamo cercando di trovare un equilibrio tra
utopia e realtà concreta di tutti i giorni. Quali sono le parole d’ordine per uscire dalla porta del Torresino e,
perlomeno augurarsi, di non varcarla piu?Semplice: lavoro e casa. Ma questa è utopia o realtà?…un momen-
to,un momento,dimenticavamo, tutto questo in un mese! No, no non è utopia , è follia. Trovare lavoro e casa
in un mese è, a dir poco, “mission impossible”…ci proviamo, alcuni di noi riescono anche, ma per troppi di noi
30 giorni sono veramente pochi! E in questi 30 giorni?!Senza un centesimo, vagando per la città alla ricerca di
un ”le faremo sapere”, spesso soli, arrabbiati, tristi…di certo le festività di Natale non aiutano!E allora che fa-
re!? Lamentarsi …nooo…stasera è tempo di proposte. L’obbiettivo finale naturalmente rimane sempre quello:
trovare un’occupazione e quattro mura da poter chiamare casa ma nel frattempo…?
Il progetto nasce con l’intento di creare un luogo-situazione intermedio tra l’essere senza fissa dimora e l’inizio
di un percorso di ricostruzione della propria quotidianità. In contemporanea alla difficile ricerca di un lavoro e
successivamente di una dimora, questo progetto si propone di costituire una valida alternativa al vivere la pro-
pria giornata per strada tra la sala d’aspetto della Stazione dei treni, le Cucine Popolari, i banconi di qualche bar
piuttosto che le sale scommesse.L’obbiettivo è inoltre quello di favorire la messa in gioco di abilità, interessi per-
sonali e creatività delle persone inserite all’interno del progetto: in base alle capacità personali, la persona può
rendersi parte attiva del suo percorso di emancipazione, soprattutto economica, favorendo l’aumento dell’auto-
stima e la fiducia nel proprio Sé.L’attuazione di un percorso di ridefinizione della propria vita insieme ad altre
persone può inoltre limitare la cronicizzazione di relazioni patologiche e favorire la creazioni di nuovi legami re-
lazionali che limitino, o perlomeno circoscrivano, situazioni che rendono complessa l’emancipazione del singolo
dalla sfera della vita di strada.
ORIZZONTALI VERTICALI
1 Penisola che separa il 2 Lo spazio infinito
golfo del Messico dal Mare 3 Può essere patologico, di
delle Antille omonimia o limite
6 Apertura, passaggio... 5 Il complesso di teorie
oppure una pianta filosofiche e magiche che
8 Napoli indagano la natura
10 Forza aspirante 7 Un pesce dei mari tropi-
12 Mani senza vocali cali
14 Vola... in testa 9 Si oppone a tac
15 Nodo fatto con i due 11 Vocali in ora
capi di uno stesso laccio 13 Figli di tuo figlio
19 Ammasso roccioso 16 Fa parte del clero
20 La storica "casa" di tutti 17 Vocali... sode
gli animali 18 I re che arrivano alla
22 MegaByte Befana
24 L’Io latino 21 Un numero nell’indirizzo
25 Breve articolo 23 Serve sulla neve per
27 Cantano "All The Things scivolare
She Said" 26 Ogni... al centro
28 Che si può contestare
(9,5)
TER R
TERRICCIO ROSSO
(5,8)
F RO SA
FRANA ROVINOSA
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