valori tradizionali: “Io non creo, trasmetto” l Secondo la tradizione, non solo il suo luogo di origine sarebbe vicino alla casa reale Zhou, ma egli stesso sarebbe addirittura un discendente degli Shang. l Per la prima volta un testo, i Dialoghi (lunyu 论语) parla in prima persona Le basi etiche: 1. L’apprendimento
l Pur non affermando mai esplicitamente che la natura
umana sia buona, Confucio ritiene che sia sempre possibile migliorarsi e afferma la necessità dell’apprendimento.
l L’educazione, che è per tutti, non può essere solo
libresca, ma anche e soprattutto pratica: il fine è formare uomini capaci di diventare uomini moralmente inattaccabili e di servire la comunità l L’educazione non era intesa però come mezzo per la scalata sociale, come avverrà in seguito Il junzi 君子: 君子 da “figlio del principe” a “uomo di valore”
l Il gentiluomo non è semplicemente colui che
ha nobili natali ma colui che ha affinato le sue qualità morali ed ha imparato ad essere umano, ovvero ad anteporre il benessere della collettività al proprio, in contrapposizione all’uomo dappoco, xiaoren 小人, che pensa solo al proprio tornaconto. 2.“L’umanità”, virtù principale
l Il concetto di “essere umano” viene da ren 仁 che è
la netta cognizione dell’uomo in relazione ad un contesto sociale e come tale avendo in sé la virtù morale, conosce a applica automaticamente il giusto comportamento. Non è facile da acquisire, l’apprendimento è virtualmente infinito. l Insieme vi è il concetto di shu 恕 mansuetudine, ossia considerare gli altri come se stessi l Da notare, tuttavia, che si tratta di un pensiero aristocratico Evoluzione dell’uomo di valore
l A quindici anni, decisi di apprendere. A
trenta, ero saldo sulla Via. A quaranta, non avevo più dubbi. A cinquanta, compresi il decreto del Cielo. A sessanta il mio orecchio era perfettamente intonato. A settanta, agivo, seguendo il mio cuore, senza per questo trasgredire alcuna norma. (Dialoghi, II, 4) 3. Lo spirito rituale (li 礼)
l 禮 : non è evidenziato l’aspetto religioso vero
e proprio, ma l’atteggiamento di chi partecipa al rito. Non è un’azione esteriore, anzi, si origina dall’interno dell’animo, dove una profonda convinzione morale dà luogo a gesti armonici e controllati. Accordo perfetto tra la bellezza esteriore e quella dell’intenzione interiore. E’ tra i criteri discriminanti tra civiltà e barbarie La santità
l La santità dunque non ha nulla di divino, ma
deriva dalla consapevolezza profonda di ciò che è giusto e può essere raggiunta tramite questi tre capisaldi (l’apprendimento, l’umanità e lo spirito rituale), e abbandonando ogni considerazione particolaristica. La religione tradizionale Shang e Zhou si arricchisce di questo apporto incentrato sull’uomo Gli aspetti pratici: 4. I cinque rapporti
l La relazione principale che lega gli uomini è quella
tra padre e figlio, da qui la centralità di xiao 孝, la pietà filiale. l Seguono sovrano-suddito, fratello maggiore- minore, marito-moglie, amico-amico l Si delinea una struttura piramidale, in cui tutto è governato dalla gerarchia, sia nel microcosmo familiare che nello stato, ma sempre in base a considerazioni morali non costrizioni. Una specie di sistema anche concentrico, dove i legami si allentano ai margini 5. Governare con la “virtù”
l Anche il sovrano governa attraverso il de 德,
la virtù, e la benevolenza, non con la forza. Si intende con questo termine non la virtù opposta al vizio, ma piuttosto una sorta di carisma, che emana naturalmente dal sovrano e trasforma coloro che vi si trovano a contatto 6. La rettifica dei nomi (zhengming 正名) 正名
l La corrispondenza tra il linguaggio e la realtà
è essenziale l Se ognuno dunque compie il proprio dovere e rispetta il ruolo sociale assegnatogli, la società procederà in armonia, senza sforzo I cinque (sei) classici
l Classico dei Documenti (shujing 书经)
l Classico delle Odi (shijing 诗经) l Classico dei Mutamenti (Yijing 易经) l Memorie sui riti (Liji 礼记) l Le Primavere e Autunni (Chunqiu 春秋) l (Il Classico della musica Yueji 樂记, perduto) La compilazione del Chunqiu
l Secondo la tradizione, quando Confucio
comprese che non sarebbe stato in grado di compiere la missione affidatagli dal Cielo di restaurare i valori morali Zhou, decise di insegnarli attraverso lo studio della storia e perciò scrisse il ChunQiu. Il nome stesso (Primavere e Autunni) fa riferimento agli shi, gli scribi, che annotavano gli avvenimenti in ordine cronologico. La concezione della storia
l Gli Shi si occupavano anche della
compilazione del calendario e conoscevano molto bene i moti celesti. l La storia di Confucio appare dunque indissolubilmente legata al Cielo. Negli eventi si fa cenno, in modo talvolta criptico, ad una sorta di corrispondenza tra eventi umani e eventi celesti. La storia come esempio da seguire
l Lo storico non deve quindi registrare tutto,
ma solo gli eventi che hanno un preciso valore, un significato morale. Questo è il contributo di Confucio: aggiungere una precisa interpretazione, una valenza, un senso supremo da seguire, proprio perché la storia è scritta dai funzionari per i funzionari. La storia è il canovaccio per costruire il presente
l 学而不思则罔,思而不学则殆。Lunyu 2,15 l Imparare senza riflettere è inutile, riflettere senza studiare è pericoloso La scuola rujia 儒家