You are on page 1of 10

I

DE CARLO CITATI MEMORIE DIARIO DI LETTURA


L’amore Nel Nulla Nel mare Berengo Gardin
al call center di Leopardi di Conrad 80 anni di foto
«LEIELUI»: come C’era un ragazzo L’avventura Un flâneur tra
tornare a vivere geniale a Recanati dell’immaginazione Gramsci e Simenon
BARILLI P. III FICARA P.V GORLIER P. VI VALLINOTTO P.XI

NUMERO
ANNO XXXIV
1737
SABATO 23 OTTOBRE 2010

C’È
tuttoLIBRI «L’Italia che legge» I colossi dell’ebook muovono i primi passi
IL SALONE e ci si domanda se e quando ci sarà il sorpasso. Per ora un dossier
MA NON PIÙ dimostra che il lettore digitale è anche quello che compra più libri
IL GUSTO
MIRELLA
Il Salone del Gusto è
giunto all'ottava edizione:
SERRI

Voltiamo pagina. Ov-


Asino è
ma che cosa ne è del gusto
in Italia? A volte capita
vero, come li sfogliamo Accaba-
dora di Michela Murgia o La
chi legge
ancora di incontrare
qualche americano di
caduta dei giganti di Ken Fol-
lett? Li maneggiamo, li stra-
senza
passaggio che ripete:
«Voi in Italia sapete
pazziamo, li macchiamo con il
caffè, alla maniera di sempre,
profondità
vivere, avete il gusto della oppure li sfioriamo solo fugge-
vita»; film e varia volmente? In altri termini, ver- BRUNO
QUARANTA
sione virtuale o di carta? Sia-
letteratura hanno reso il mo al bivio: sono circa 5 mila Benedetto Croce era so-
principio quasi una verità gli ebook che, proprio in questi lito domandare agli studenti:
logica, più che un luogo giorni, vengono lanciati dalle «Vi indignate? Perché quando
comune. In Germania si nuove piattaforme digitali Edi- non vi indignerete più sarà la fi-
chiama «Italianisierung» gita e Biblet: 1.500 i volumi ne». Ma come è possibile indi-
(letteralmente (3.500 mila entro Natale) mes- gnarsi se non si sa né leggere né
«diventareitaliani») il si in rete dal gruppo a cui ade- scrivere, se non si possiede quel
processoper cui si aprono riscono Feltrinelli, Messagge- bisturi, quella sonda, quel ter-
ristorantie dehors, si rie Italiane, Gems e Rcs libri e mometro che è l’alfabeto?
1.600 i titoli della mondadoria- Napoletana è Antonella Ci-
prende un caffè o un na Biblet. I colossi dell'ebook lento. Un tempo, nell’età deami-
bicchiere di vino stanno muovendo i primi passi cisiana riverberatasi fino agli
chiacchierando e le domande incalzano: ci sa- anni Sessanta, sarebbe stata in-
all'aperto,mangiando rà il sorpasso? E quando il so- signita della medaglia d’oro. Da
cibi curati. Ma è ancora pravissuto in economica o con chi? Ma dal ministero della Pub-
così? Siamo ancora i copertina cartonata sarà l'ulti- blica Istruzione, tale l’eroica mis-
depositari del «gusto mo dei mohicani? sion che l’autrice di Una lunga
della vita»? Un fiume di A offrir risposte sulla vita e notte, fra i romanzi esemplari de-
malumore,inimicizia, sulla morte (eventuale) di tutti gli ultimi anni, va rinnovando
rabbia e rancore,
attraversal'Italia La nostra editoria è Una scrittrice tra
confusa e corrotta: quarta in Europa gli scugnizzi, offrendo
l'uomo che uccide con un e settima nel mondo, «l’arma scalza»
pugno, il tassista
malmenato in coma, i il Piemonte è la regione che è la parola, antidoto
medici che litigano in sala con più lettori contro ogni babele
parto; e persino Napoli, la
patria del disordine i volumi, tradizionali e new ver- nelle stagioni. Di scuola in scuo-
sion, arriva adesso un'impor- la, porgendo il «talismano» che
felice, di Totò che si infila
tante summa, un completo e la parola è, letta e scritta, un’«ar-
gli spaghetti in tasca, aggiornatissimo dossier di Gio- ma scalza», la definisce nel suo
sembra popolata da gente vanni Solimine, L'Italia che leg- febbrile journal Asino chi legge
cupa e nervosa, ge, in uscita da Laterza (pp. (Guanda, pp. 184, € 16), un’arma
sopraffattadai rifiuti. Un 184, € 12). felicemente impropria, «per ri-
tempo si pensava che la Mettendo in correlazione le cordarci della profondità».
politica, l'arte di più recenti indagini di settore Nei banchi, ad attendere An-
cambiare le cose, fosse la (dall'Istat al Censis all'Ipsos), tonella Cilento, «Esperto Ester-
cura. Ma adesso l'origine lo studioso scopre gioie e dolo- no di scrittura creativa», sono
del disagio e della rabbia ri e tante contraddizioni di gli scugnizzi, scugnizzi di ogni
questa complicata evoluzione. ordine e grado, fino all’istituto
sembra stia proprio lì, E ci spiega anche che l'Indipen- tecnico, fino al liceo, tra le no-
nella politica. Il fatto è dence day, il giorno in cui l'inva- stre speranze, in attesa, loro co-
che la politica non ha sione delle nuove tecnologie se- me tutti i ragazzi d’Italia, della
potere: il vero potere gnerà il passaggio del testimo- parola che montalianamente
consiste nella capacità di ne dalla stampa al lettore digi- «squadri», dirozzi, elevi, nomini
promuoverela pace, tale, non è ancora giunto per e legiferi, infine, il caos, sfarinan-
condizioneprimaria del niente. do gli slogan, gli anatemi, gli

La carta
gusto di vivere («ne cives Le ultime notizie dal fronte strafalcioni. Idealmente, hanno
ad arma ruant»). Ma della nostra produzione libra- come compagno Giulio Bollati,
ria oggi segnano, infatti, molte l’Italiano che non esitava a con-
nonostante i soldi e la novità: le aziende italiane sfor- fessare come il pensiero gli si ri-
notorietà, i «potenti» nano tomi come panini e si col- velasse solo facendo scorrere la
italiani di oggi non hanno locano al settimo-ottavo posto penna sul foglio bianco.
neppure un grammo di nel mondo e al quarto-quinto Legite, prima di effettuare la
questo vero potere. in Europa. Il numero di titoli scissione, approdando a «le gi-
FRANCA D’AGOSTINI pubblicati per mille abitanti te». Avvertiva don Gesualdo Bu-

non è ancora
non è molto diverso da quello falino che la mafia si comincia a
di altri paesi del vecchio conti- vincere nelle classi elementari.
nente. E le nostre case editrici Magari imparando, nello sfoglia-
TUTTOLIBRI si posizionano in uno spazio in- re il vocabolario isolano, che ma-
termedio tra Spagna e Regno fioso, in talune lande, come a Co-
A cura di: Unito (che usufruiscono, però, miso, non è il tipo con la lupara,
LUCIANO GENTA
con BRUNO QUARANTA
di ben altre loro aree di diffu- ma un dire galante, un omaggio
sione linguistica). alla bellezza femminile.

stanca
tuttolibri@lastampa.it Insomma, l'Italia è diventa- Antonella Cilento, ostinata e
www.lastampa.it/tuttolibri/
ta un colosso del libro. Allora, generosa come dev’essere un te-
di cosa ci lamentiamo? «E' un stimone, sparge quotidianamen-
LA STAMPA te le sue rose. L’asino che è in
noi diverrà d’oro, diverrà uomo,
p Continua a pag. IX
diverrà cittadino nutrendosene.
II Scrittori italiani
«UOMINI SENZA VENTO», NOIR MEDITERRANEO DI PEROTTI incastrato infatti nella «bolla», nel mondo circoscritto, mondo reale, fuori dalla «bolla». La donna misteriosa è
In fuga, a caccia di balene quello ripetitivo ma anche protettivo in cui sono arenati
tanti quarantenni. Imprigionati nella bonaccia, in bilico
Sara, una militante ecologista che insegue ed è
inseguita da una nave nera. Una donna che ha fatto una
= Simone Perotti è un uomo che ha trovato il vento, il tra progetto e azione. Antonio gli comunica che scelta, che si è gettata nelle onde della vita. A differenza
coraggio di cambiare vita: da top manager a skipper e qualcosa non va sull’isola, gli trasmette il sospetto e la di Roberto, il quale, decidendo di condividerne il destino
tuttofare, per inseguire il sogno di scrivere e del mare. Il paura. Roberto gli crede soltanto in parte, ma salpa si trova involontariamente risucchiato in una grande
suo ritorno alla libertà lo ha raccontato in Adesso basta ugualmente, con la sua barca a vela, forse più per caccia alla balena e ai balenieri che si gioca tra Ponza,
(Chiarelettere), che è diventato il manifesto del scrollarsi di dosso la Milano degli happy hour, che per l’Elba e la Corsica. A tirare le fila, una massoneria di
downshifting, di chi non ce la fa più con il lavoro fine a spirito d’avventura. Quella che sogna, ma che teme. comandanti di lungo corso e uno scontro inevitabile tra
se stesso e vuole mollare. Il libro è stato laboratorio di In mare, quello vero, s’imbatterà in una goletta Sara e il suo passato. Alla fine della corsa, di questo noir
Uomini senza vento (Garzanti, pp. 292, € 17,60), che condotta da una donna misteriosa. Sull’isola, in uno mediterraneo e ambientalista, in cui il mare domina,
arriva adesso a completare il percorso, anche se a strano abuso edilizio, in una morte che non torna e in contiene ed è luogo di epifania del male, il protagonista
ritroso. Quando Roberto, il protagonista, riceve la un muro di gomma che inquieta. Roberto resta ancora ha, finalmente, superato la linea d’ombra.
Simone Perotti telefonata del suo amico Antonio, da Ponza, è ancora un po’ sulla china, finché precipita nell’azione. Nel Fabio Pozzo

Guarnieri Brahms in casa Schumann:


PAROLE IN CORSO
GIAN LUIGI BECCARIA
una mirabile Sonata fa scattare la scintilla
LORENZO

L’azienda
licenzia Manzoni
MONDO

Se c’è coerenza nella


narrativa di Luigi Guarnieri,
essa consiste nell’applicarsi al
«romanzesco» offerto per così
Un triangolo
di amore e follia
dire in re da certe figure o ac-
cadimenti storici, mantenen-
dosi fedele a una rigorosa do-
Meglio spendere in telefoni che in libri: cumentazione e limitandosi a
sollecitarne i silenzi e le zone
la cultura alla deriva nell’Italia del fare d’ombra. Mi sembra che que-
sto lo distingua dal tradiziona- spettive carriere in una Europa
le autore di romanzo storico sedotta dalla musica, le fervide

G
ustavo Zagrebelsky è conseguenza. Il pluralismo, il dibat- che ricorre con dovizia all’in- amicizie e rivalità, quella tor-
autorevolmente interve- tito, le idee diverse a confronto, di- venzione. Per il resto, egli può mentosa passione che si dibatte
nuto sul tema del lin- straggono, conducono al vanilo- spaziare tranquillamente da nell’ombra proiettata dal reclu-
guaggio moderno della politica, quio. Lombroso a Vermeer, dal colo- so Schumann. Ed è proprio me-
tutto impregnato di aziendali- A questo punto ci viene quasi nialismo in Congo al brigan- ditando sulla sua follia che Guar-
smo e produttivismo. La vita da rimpiangere i tempi tragici, te- taggio nell’Italia meridionale. nieri, e per lui Brahms, trovano
odierna, concentrata sul benesse- sissimi, dell'immediato dopoguer- Oppure, come fa nel suo ulti- gli accenti più veri, le più ambi-
re materiale, sui consumi e lo svi- ra, anni che ci hanno dato il senso mo libro, Una strana storia gue, attraenti invenzioni.
luppo economico, sta lasciando (o l'illusione) della grandezza della d’amore, portandoci nel mon- Forse Schumann, anziché
orme vistose anche nei linguaggi politica e dell'impegno. Oggi che è do della grande musica roman- contrastarla, ha accondisceso
della politica, dove quel che conta subentrata l'azienda, il danaro, la tica dell’Ottocento. alla malattia per un sentimento
è ora «far marciare», cioè far an- politica come affarismo, si alterna- Dirò subito che non occor- di vendetta, per impedire che
dare «nel verso giusto», l'«azien- no sulla scena figure senza speran- l’amore nascente tra Johannes
da Italia», trascurando ogni al- za e senza fantasia, che ci rivelano «Una strana storia»: e Clara, contaminato dal rimor-
tro aspetto profondo e vitale. brutalmente l'insignificanza delle so, avesse un futuro. O forse ha
Meglio spendere in telefonini loro parole. Il linguaggio politico è carriere, amicizie, voluto semplicemente levarsi di
che in libri. La cultura conta sem- terra terra: «Portare a casa» il fe- rivalità, la passione mezzo per generosità, per age-
pre di meno. Compito primario deralismo, «metter le mani nelle ta- volare la destinata unione di
della scuola è ritenuto il produrre sche degli italiani», «mettersi di di Johannes per Clara, due esseri a lui superiori nella
«risorse umane» per lo «svilup- traverso», «tirare per la giacca», il moglie di Robert Clara Wieck, acclamata pianista, moglie di Robert Schumann grazia e nell’arte: «Il progetto, il
po». Si dovrà comunicare quello «doppio forno», e poi tanti insulti e piano di Robert era proprio que-
che davvero conta, cioè l'utile. Se volgarità... re avere la competenza musi- condivide il trasporto che il bion- sto: sgravare dal peso intollera-
Dante e Manzoni tirano poco in Su tante parole della politica cale di cui dà prova Guarnieri do, arcangelico musicista mani- bile della sua presenza le due so-
termini di mercato, meglio accan- l'Italia è spaccata. Quella di mag- per essere catturati dal suo festa per lei. Quando Schu- le persone cui doveva i pochi
tonarli. gior corso è «federalismo», il trasfe- racconto. Che prende ideal- mann, di lì a poco, tenta il suici- giorni di serenità e bellezza che
L'Italia è dunque un Paese rimento di competenze dallo Stato mente le mosse dal giorno di dio e viene ricoverato in manico- aveva vissuto»: dal momento in
fondato sull'economia (e non più alle regioni. Parola magica, che di- settembre del 1853 in cui l’ap- mio, Brahms assume una imba- cui sentì quella sonata, rimasta
sul lavoro), dove i fatti dovranno stoglie dal pensare che il «federali- pena ventenne e sconosciuto razzante posizione, producendo- inedita, che il vecchio Johannes
prevalere sulle chiacchiere. Intel- smo» è cosa utile e buona se inteso Johannes Brahms viene rice- si come cavalier servente della tornerà a eseguire nel suo ulti-
lettuali e professori sono dei per- come il voler rendere più vicine al vuto nella casa di Düsseldorf celebre pianista e sostituto pa- mo addio a Clara. Le chiederà in
digiorno, disperdono nel vento cittadino le istituzioni, deleteria in- dove abitano, con i sei figli, l’af- terno della sua numerosa figlio- quell’occasione di distruggerne
parole e parole (si pensi al tempo vece, se diventa frattura dell'unità, fermato compositore Robert lanza. E’ un amore prima esitan- il manoscritto, perché destinata
che fanno perdere i dibattiti par- disgregazione della coesione socia- Schumann e la moglie Clara te e inconfessato che si accende soltanto a loro due, e all’indi-
lamentari!) che non producono, le. Penso infine a «liberismo», paro- Wieck, acclamata pianista. p Luigi Guarnieri e brucia per una breve stagione, menticato Robert.
che ritardano il «fare», disturba- la intesa come operosità individua- Johannes esegue al piano- p UNA STRANA STORIA per ritrarsi infine e restituirsi al- Il Guarnieri filologo ci infor-
no l'attività dell'imprenditore, le liberata da regole che ostacolano forte una propria Sonata in la D’AMORE la devozione assoluta delle origi- ma che invece riapparve inopina-
non lasciano lavorare. Centrale è l'iniziativa e la libertà personale, i minore che incanta gli ospiti. p Rizzoli, pp. 214 , € 17 ni. Neanche la morte precoce di tamente dopo la morte di
p Luigi Guarnieri è nato a Catanza-
diventato il concetto di operosità: famosi «lacci e lacciuoli». Non la si E’ l’incontro magico che in- ro nel 1962 e vive a Roma. Con
Schumann è riuscita a dargli ali. Brahms, ma come dimezzata, re-
non importa se si è ottusi e incol- confonda con «liberalismo», che è treccia i loro destini e dà vita a «Vita scriteriata di Cesare Lom- Il libro racconta questa sto- stituita nella parte per violino e
ti, basta operare. Le cose si devo- invece un'armonia tra le libertà di un inedito triangolo amoroso e broso» (Mondadori) vinse il pre- ria attraverso la lunga lettera- amputata di quella per pianofor-
no amministrare e guidare come tutti attraverso un controllo ammi- sentimentale. Se Robert, già mio Bagutta. E’ autore anche di confessione che Brahms scrive te. Quasi una metafora dell’amo-
si guida un'azienda, che fa le sue nistrativo e un autocontrollo mora- insidiato dalla follia, intravede «Tenebre sul Congo» e «Una a Clara all’indomani della sua re incompiuto che Guarnieri ha
indagini di mercato e decide di le. Ma è cosa d'altri tempi... in Johannes il più degno conti- breve follia». morte e nella quale rivivono le saputo raccontarci con la sua
nuatore della sua arte, Clara frustrazioni e i successi delle ri- fluida prosa, con il suo fervore.

GIANNI rella d'inchiostro di Angiolina


BONINA Agnello Hornby Nel Regno delle Uzeda de I Viceré, monacata per-
Maria, la capinera ca- ché colpevole come primogenita
tanese di Verga, diventa la mes- Due Sicilie una lacerante clausura di essere nata femmina: con la dif-
sinese Agata della Agnello Hor- ferenza che la remissiva e rinun-

Quella monaca
nby. Che alla sua rinovellata mo- ciataria Angiolina viene qui ri-
naca di Monza dà il nome della scattata dalla irriducibile e risolu-
patrona di Catania, anche lei ta Agata Padellani.
suora, di vasta erudizione e A ben vedere, La monaca della
manzoniana «santa d'alti nata- Hornby, per l'ampiezza del rac-
li». Pur non essendo preda dello
scontro tra amore sacro e amo-
re profano che tormenta la Eloi-
sa di Rousseau e l'altra Eloisa di
ha il coraggio p Simonetta Agnello Hornby
conto, per la potenza della rico-
struzione storica e la pluralità di
personaggi cavati con cura, bene
può essere inteso come un antece-
Abelardo, né mezzo - come la
Susanna di Diderot - per impor-
re il primato della ragione sulla
fede, la monaca della Hornby è
di Antigone p LA MONACA
p Feltrinelli, pp. 300, € 17
Simonetta Agnello Hornby
dente del capolavoro di De Rober-
to, che - in un'ideale controstoria
d'Italia - comincia laddove questo
nuovo romanzo della scrittrice si-
tuttavia, come Susanna, Maria in uno stato di dissidio lacerante mandorla per un ghiribizzo di re- schiudono l'orizzonte sui turbo- me della zia di Agata, la più spre- ciliana si chiude.
e Gertrude, una donna emanci- tra il trasporto per il suo Giaco- moti geni si salva dalla morte, lenti anni prerisorgimentali che giudicata di casa Padellani, «An- Romanzo che pecca però alla
pata che al pari di Antigone lot- mo (che poi diventa James: un che spetta invece alla Maria ver- vive alla distanza e che pure in- giola Maria»), i romanzi che Aga- fine: James scopre dove è tenuta
ta contro le leggi del suo tempo secondo amore più forte del pri- ghiana, e corona il suo sogno. crociano la sua movimentata vi- ta legge di nascosto, Orgoglio e Agata perché «sente» che non
per affermare l'autorità dei sen- mo, ma di cui conserva il nome) e La sua arma vincente (per cenda complicandola. Ma a diffe- pregiudizio su tutti, sono quelli può che essere da Angiola Maria.
timenti sulla potenza dell'etica. un sentito fervore religioso che conquistare il cuore del nobile e renza delle figlie del Principe di che la educano a una cultura Ma non ha mai conosciuto la zia
In un'epoca, quella del Re- non diventa però mai vocazione. ricco James come anche per pri- Salina che di fronte alle uniformi aconfessionale e antinomica. di Agata né il cardinale, ignaro an-
gno delle due Sicilie, nella qua- Alla fine, tra alti e bassi della fe- meggiare in una società che si tur- di Tancredi e Cavriaghi, portato- Sicché la sua guerra alla mo- che lui, può averglielo detto. Un
le già il valzer suscita scandalo de, decisioni a scegliere definiti- ba a sentire parlare inglese una ri del fatto nuovo, lasciano cadere rale corrente è il correlato della ri- po' come tanti romanzi del gene-
anche nei salotti più avvertiti, vamente il chiostro e ripensa- ragazza) sono i romanzi borghesi il «romanzo edificante» dietro la volta che l'insorgenza unitaria co- re storico, non ultimo I promessi
Agata è costretta dalla madre menti perché risospinta verso il che legge e che le infiammano lo poltrona (un romanzo il cui titolo mincia a muovere alla società bor- sposi, anche La monaca alla fine
a monacarsi e vive la clausura mondo, la ragazza dagli occhi a spirito, nonché le gazzette che le curiosamente corrisponde al no- bonica imperante. E Agata è la so- viene chiuso troppo in fretta.
Tuttolibri
SABATO 23 OTTOBRE 2010
LA STAMPA III

PER I RAGAZZI: LA MAFIA RACCONTATA DA GANDOLFI una corsa disperata e fortunosa a un'allungatura di braccio Santino, riappropriandosi dell’identità divisa dal
Per non diventare infame dalla morte. Il bambino la scampa, tuttavia dovrà
macerarsi fra il tacere «per non diventare un infame»,
programma di protezione dei testimoni, e dove collabora
di nuovo con il Cacciatore, il magistrato al quale ha fatto
= Vite a grilletti premuti e vite nel mirino, spezzate negli minaccia zi' Turi, e il parlare per essere un uomo con la nomi e cognomi dei killer di nonno e di papà.
agguati di mafia che Silvana Gandolfi racconta in Io schiena dritta come lo vuole la mamma, finendo per fare la Ma con il ragazzo sul proscenio la solida, catturante
dentro gli spari (Salani, pp. 222, € 14) attraverso il scelta che lo proietta verso un’adultità consapevole e architettura della narrazione si smaglia in una girandola di
«rimbalzo» delle voci di Santino e di Lucio. Sei anni vissuti orgogliosa. Undici anni, livornese d’adozione, madre e combinazioni concatenate che danno affrettatamente
in un paesino del palermitano a masticare giornate con i sorellina al seguito, Lucio narra in prima persona che sull’epilogo scontato: la cattura del killer ancora latitante, e
sensi all'erta, Santino capta che nel mestiere di nonno e «tutto mi fa pena, a partire da me stesso» come scrive al Santino-Lucio ne è l'artefice decisivo. Io dentro gli spari va
papà qualcosa non va. Non tanto perché rubano quanto, Cacciatore, l'amico segreto, in lettere mai spedite. Soltanto ad aggiungersi a Ragazzi di Camorra di Pina Varriale e a Per
piuttosto, perché hanno pestato «piedi d'onore» con la passione per la vela s'innesta a piccoli sorsi interrotti nella questo mi chiamo Giovanni (Falcone) di Luigi Garlando,
qualche mossa maldestra. Per U Taruccatu non è cosa, sua rarefatta esistenza d'attesa, d'improvviso accesa da un titoli di riferimento «intorno» alla criminalità organizzata
però quelli sgarrano di nuovo e allora lui dall’avvertimento sms sbagliato che sembra alludere al rapimento della che inducono a riflettere. E a schierarsi.
passa all'esecuzione. Testimone Santino che schizza via, in madre. Così lo ritroviamo a Palermo dove «indossa» Ferdinando Albertazzi Silvana Gandolfi

Bloc notes
to risulta baciato dal successo, AD AOSTA
RENATO è narratore di fama, abbastanza
BARILLI
prossimo allo stesso autore, il
Per Sapegno
Da circa un trenten- che gli consente un comporta- = Vent’anni fa moriva
nio esiste nella narrativa ita- mento sprezzante che fa stra- Natalino Sapegno, storico e
liana il caso ingombrante co- me dei comuni mortali. Sarebbe critico insigne della letteratura.
stituito dalla fitta produzione questo un tratto negativo, in La Fondazione a lui intitolata,
di Andrea De Carlo, una quin- quanto gli eroi o cavalieri che con sede ad Aosta (Sapegno vi
dicina di romanzi, più questo p Andrea De Carlo compaiono nell'universo di De nacque nel 1901), gli ha
ultimo, Leielui, affidata a un p LEIELUI Carlo dovrebbero essere solita- dedicato una mostra aperta
ritmo di uscite biennali, accol- p Bompiani, pp. 568, € 18,50 ri, lavorare sott'acqua, non usci- fino al 30 ottobre, a Morgex,
te dalla critica con consenso o re troppo allo scoperto. Tour de l’Archet: «Natalino
imbarazzo e repulsione. Un ca- Infatti, diciamolo pure, que- Sapegno: “la letteratura forma
so, a ben pensarci, molto pros- sto Deserti è alquanto antipati- di tutta la nostra vita”».
simo a quello di Moravia, ante- co per la sua oltracotanza, ma
riore a lui di un mezzo secolo. poi rivela pure lui un lato debo- A MILANO
I capi d'accusa che si pos- le, si mostra anima inquieta, per
sono volgere a entrambi si ras- nulla appagato dai facili trionfi
Per Ferretti
somigliano assai: il fatto di nella carriera e nel sesso, posto = «Nuove fonti e prospettive
aver esordito con opere già alla ricerca di un sacro Graal per la storia dell’editoria» è il
quasi perfette, ma col rischio perduto. E così, diviene provvi- seminario organizzato a
successivo di essere condan- denziale l'incontro con Clare Milano per celebrare gli
nati una ripetizione ossessiva Moretto, figura in apparenza ottant’anni di Gian Carlo
e senza troppe varianti. E su- sbiadita, alle prese con un lavo- Ferretti, autore di «Il mercato
bito dopo, la possibile accusa Un’illustrazione da «Amantes» racconti per immagini di Ana Juan, edito da Logos (pp. 208, € 20) ro modesto in un call center, e delle lettere», studioso dei
di «scrivere male», cioè in un rassegnata a convivere con un processi dell’editoria libraria e
italiano medio, perfettamente professionista mediocre. Anche dei suoi rapporti con il
scorrevole e trasparente, sen- lei ha un avvoltoio che le rode il mercato. Il 26 ottobre, alla
za quegli spessori e tormenti De Carlo Un narratore di fama e una donna fegato, se pensa al padre che, vit- Fondazione Mondadori di via
Riccione, con lo stesso Ferretti,
«LEIELUI»: un’anima in apparenza sbiadita ricominciano a vivere Tra noia moraviana Cadioli, Finocchi, Peresson,
Pischedda e Rollo.
inquieta oltre e nausea sartriana,
la carriera e il sesso,
alla ricerca di una
provvidenziale sponda
Nel call center un italiano medio
senza spessori
e tormenti linguistici
DOPO IL TERREMOTO
L’Aquila che legge
= Vincenzo Cerami, Marino
Sinibaldi, Lidia Ravera sono fra i

c’è il sacro Graal


linguistici che piacciono tanto tima di un male incurabile, si è protagonisti, oggi, di «L’Aquila
ai nostri lettori esigenti, sulla fatto saltare in aria rifugiandosi ad alta voce», una kermesse
scorta di Gadda. Entrambi rei nella barca delle vacanze. culturale che culminerà con
di seguire l'ammonimento da- Lei e lui, come dice il titolo, si l’inaugurazione della nuova
to a suo tempo da Stendhal, riconoscono per segni impercet- Bibliocasa. Fino al 31 ottobre,
cioè di valersi dello stesso lin- tibili, si sentono elevati al diso- «L’Aquila felice», festival
guaggio del codice civile. Ma siva. Siamo tutti cittadini di una «usa e getta», e la famiglia è più sce in tanta desolazione taluni pra della mischia, richiamati promosso da Minimondi Parma.
d'altra parte, quanti vantaggi immensa e onniestesa società che mai aperta, ciascuno dei protagonisti di segno contrario, quasi a un pudore edenico che Partecipa il Salone del Libro di
e lati positivi in questa stessa volta a praticare ovunque i non- protagonisti si trascina dietro capaci di alimentare una ripul- gli impedisce di commettere su- Torino proponendo «L’Italia dei
sindrome, e De Carlo ne è lieux di Augé, a saltare da un una serie di nuclei familiari cre- sa, quasi presi appunto dalla no- bito il sesso facile cui non si sot- Festival» con Mantova,
buon erede. week-end all'altro, a praticare ati e abbandonati, con relativa ia moraviana, o addirittura dal- trarrebbero in altre occasioni. Pordenone e Premio Napoli.
La sua scrittura, ampia, acquisti massicci nei super- prole, che però non appare tri- la nausea sartriana. Insomma, Tanto è vero che la loro relazio-
scorrevole, si adatta all'intero market, a essere sempre ben ste e avvilita, bensì pronta a per- ci sono, confusi nella massa, dei ne risulta contrastata, come in A PISA
contesto della nostra civiltà at- forniti di telefonini, corretta- donare i genitori smemorati e a cavalieri intrepidi che vanno al- una corsa a ostacoli, con un cre-
tuale, usi e costumi e consumi, mente vestiti, anche nelle forme continuarli nelle medesime pro- la ricerca di anime gemelle. scendo finale che sembra già
Book Festival
nelle varie modalità di com- casual che si addicono alle circo- cedure. E' insomma ovunque il Posto questo scenario comu- pronto a scivolare in un film o in = Fino a domani, «Pisa Book
portamento, quali si conven- stanze quotidiane. trionfo del banale, del piatto, ne, andiamo a vedere le varianti una telenovela. Ma De Carlo, e Festival», Paese ospite il
gono a una borghesia media Lo stesso si dica se dai con- del conforme. Sennonché, pro- che ci fornisce questo Leielui. Il prima di lui Moravia, ci hanno Portogallo. Nel suo ambito,
che peraltro ha fatto scuola, sumi materiali passiamo a quel- prio come Moravia, seppure su cavaliere errante questa volta insegnato che la narrativa carta- «Pisa Book Junior», per
imposta ad ogni altro ordine li affettivi, dove d'altronde il ses- un livello minore e meno appari- si chiama Daniel Deserti, e reca cea deve ormai spartire il desti- bambini e ragazzi.
sociale dalla diffusione televi- so funziona anch'esso come un scente, anche De Carlo inseri- già un segno di elezione in quan- no con quella su nastro. www.pisabookfestival.it

ANDREA pio persino dimostrativo sono qui


CORTELLESSA Cornia «Operette ipotetiche»: così le pagine 100-104, nelle quali Cor-
E se un bel giorno nella nia descrive (non sto a dire il per-
stanza mi si materializzasse un va in frantumi il panorama mentale ché) la scena più famosa di Fren-
metro cubo d'oro massiccio? E zy: così come la scena di quel «fur-

E se apparisse
se una notte mi venisse a trova- bone» di Hitchcock è tutto un pia-
re mio padre morto, che ha biso- no-sequenza, senza stacchi di
gno di usare il bagno di casa montaggio, così lui s'impenna sul-
mia? E se mi accorgessi che, ap- le montagne russe della sintassi,
pena volto lo sguardo, le cose senza mai un punto fermo, per
che vedevo fino a un momento
fa spariscono?
Sono alcune delle elucubra-
zioni - esilaranti per gli assunti
un metro p Ugo Cornia
cinque pagine filate. Un hors d'oe-
uvre da lasciare senza fiato.
Allo stesso modo lasciano stu-
pefatti, i pezzi del libro, per la
di partenza ma soprattutto per
i ragionamenti cui danno il via,
a soqquadro di qualsiasi organi-
cità logica - raccolte in Operette
cubo d’oro? p OPERETTE IPOTETICHE
p Quodlibet, pp. 115, € 12
Ugo Cornia
combinazione di retoriche «bas-
se» e «classici» repertorî filosofici
e teologici - come la dialettica fra
monoteismo e politeismo o l'esse
ipotetiche del modenese Ugo emiliani, serve in effetti solo a monologo affannosamente parai- seguono ineguali, e desultoria- che sul periodo ipotetico imper- est percipi del vescovo Berkeley -
Cornia. È il secondo suo titolo mettere assieme chi non sta as- potattico, à la Thomas Ber- mente strafottenti - si distilla un niò la sua opera estrema, Nuovo che mostrano come il vero arche-
pubblicato da una collana, la sieme a nessun altro - e se è per nhard, dall'altro (nel caso delle Cornia quintessenziale, millesi- commento), questo artificio asso- tipo di questa scrittura non sia da
«Compagnia Extra» diretta per questo neppure a se stesso (il tito- Storie di mia zia, modellate sul mato: da mandare in brodo di cia una continuità stilistico-retori- cercare nell'aggettivo del titolo,
Quodlibet da Ermanno Cavaz- lo della collana è in tal senso per- giuoco dell'oca) la struttura com- giuggiole gli aficionados. ca («alta» e manieristica nel suo bensì nel sostantivo.
zoni e Jean Talon, che pare fat- fetto). Negli altri suoi libri, quelli binatoria che prova a tenere as- Unico barlume di coerenza, caso, studiatamente ruspante e Usando ritrovati stilistici re-
ta apposta per i tipi come lui: ta- usciti da Sellerio e Feltrinelli che sieme frammenti narrativi, per il come si accennava, l'andamento naïve in quello di Cornia) e una motissimi, al modo di quelle «mo-
lenti anarchici, impossibili da ot- gli hanno guadagnato un pubbli- resto, perfettamente centrifughi. ipotetico. Come ben sapeva uno proliferante discontinuità struttu- rali» di Leopardi anche queste
timizzare editorialmente non- co limitato ma accanito, Cornia Nei libri in apparenza «minori» dei maestri di Cornia, Giorgio rale: ogni ipotesi apre una serie di «ipotetiche» di Cornia ci mettono
ché da etichettare per i lettori. ha seguito due condotte (parlare dati a Quodlibet invece - nei quali Manganelli (che intitolò Hyperipo- «bivî» concettuali e sintattici che di fronte agli interrogativi più ra-
Il cartellino che si tende a di strategie, nel suo caso, sareb- non c'è traccia di scheletro con- tesi la sua adesione a un'«ipotesi frantumano, col dettato linguisti- dicali e ai paradossi più squisiti:
usare, quello degli stralunati be un controsenso): da un lato il nettivo e dunque i «pezzi» si sus- di lavoro» come il Gruppo 63, e co, il panorama mentale. Esem- «con leggerezza apparente».
.

Classici Tuttolibri
SABATO 23 OTTOBRE 2010
LA STAMPA V

GIORGIO dormenta «con versi o parole o


FICARA

Lo ammetto, mi sono
cantilene sulla bocca».
«Leopardi ragazzo che legge
DIALOGHI
avvicinato a questo Leopardi
di Pietro Citati con una lievissi-
in ginocchio davanti alla lanter-
na o alla candela che si sta spe-
IN VERSI
ma esitazione: da De Sanctis a gnendo è una delle grandi visio- MAURIZIO CUCCHI
oggi, gli studi leopardiani han- ni fantastiche che il tempo gli co-
no raggiunto un grado di spe-
cialismo cui Citati stesso si di-
chiara, ironicamente e formal-
struì intorno»: Citati si avvicina
ai massimi «sistemi» leopardia-
ni e ai capolavori - A Silvia, Il
L’ora felice
mente, estraneo (i critici non
sanno «divertirsi»: qui a p.
pensiero dominante, ad esempio -
non dimenticando mai il ragaz-
con i poeti
115). D'altra parte, come scri-
vere una sola riga su Leopardi
al di là di quei risultati «specia-
zo che legge in ginocchio; né il
gracile, dolcissimo uomo che a
tavola, una sera, dopo una cuc-
in giardino
listici»? chiaiata di minestra, dice a Ra-

S
Ma subito, fin dalle prime nieri: «Mi sento un pochino cre- ono talmente poche le
pagine, Citati oltrepassa il suo scere l'asma»; né «Giacomo il buone collane di poesia
stesso snobismo: frequenta prepotente», il «bel parlatore» presenti in libreria che è
senza la minima affettazione delle recite puerili a Recanati; nostro dovere segnalarle. Una
tutti i discorsi che il tempo e la né il figlio prossimo a morte, che di queste, con uscite anche piut-
lena dei filologi e dei biografi si rivolge a Monaldo dapprima tosto frequenti, è quella di Don-
hanno gettato come un ponte, con la dedica: «Signor padre», zelli, dove sono apparsi, anche
o migliaia di ponti, tra noi e Le- poi «Carissimo Signor Padre» e in questi ultimi mesi testi di qua-
opardi, ed è nello stesso tempo poi «Caro Papà», «Mio Carissi- lità, come L'ora felice (p.144, €
libero, altrove. mo Papà». 14) del 59enne marchigiano
Le pagine su Adelaide e Citati segue questo «vero e Francesco Scarabicchi. Chi se-
Monaldo, e sul mondo fantasti- pretto ragazzo» nei suoi malin- gue la poesia già lo conosce, per-
co del piccolo Giacomo, sono conici viaggi, nella sua predilet- ché si tratta di un poeta attivo
le più belle che mai siano state ta postura di absent, a Roma a da quasi trent’anni, che si fa ap-
scritte sull'argomento: Adelai- casa di Antici, piena di «squillan- prezzare per la rara raffinatez-
de «stava sullo sfondo, coi suoi ti vescovi e cardinali, come, za compositiva, per la sottigliez-
stivali, i cappelli, le chiavi, co- d'estate, la campagna romana za elegante e colta della sua
me un'incarnazione tenebro- di grilli e cicale»; a Bologna; a Pi- scrittura, che sa incidersi, senza
sa della Maternità». Monaldo sa, lungo le tiepide rive dell'Ar- sbavature, sulla pagina. Varie
era «un Arlecchino, un Lepo- no dove per un istante ritrova e forme dell’amore troviamo
rello vestito di nero con lo spa- sogna l'Eden. La sua tesi è che espresse in varie scelte formali,
dino» ed era «la vera madre» l'assoluta estraneità di Leopardi con prevalenza dell'endecasilla-
di Giacomo: a tavola gli sedeva al suo tempo, il suo cervello «fuo- bo, e con una ricca serie di tradu-
accanto, lo serviva amorosa- Illustrazione di ri moda», gli consentono di esse- zioni dai sonetti di Shakespea-
mente, ovunque era la sua om- Franco Bruna re moderno, come se costante- re. A volte concentra la sobria
bra. «Giacomo era il suo dop- per Tuttolibri mente «abitasse e guardasse e delicatezza della sua mano in se-
pio: il suo doppio compiuto». studiasse cosa avviene oggi». gni appena accennati, in brevis-
Così le annotazioni sull' All'orizzonte delle pagine dello simi scorci lirici, in singoli versi
amor di sogno tra Giacomo e il Zibaldone, capolavoro filosofica- isolati, o in quartine come que-
fratello Carlo, sono molto acu- mente bloccato al Settecento, Ci- sta: «Guardaci come siamo, sen-
te: «erano un'anima sola in Citati L’arte di accostare con infinita cura tati vede i turbini di Nietzsche, za spine, / noi che ci lincia ogni
due figure, come diceva la tra- Spengler, Adorno. E ancora: volta il tempo, / se lo perdiamo,
dizione teologica», ma tutte le un ragazzo timido per eccesso di riflessione «Senza saperlo, Leopardi parla dal dolore al pianto, / l'amore
sensazioni e i sentimenti di di Flaubert, di Kafka, di Musil, di che si ferma alla tua porta».
Carlo «erano avvolti da un gra- Gadda e di molti scrittori del Tra l'altro, a cura dello stes-
zioso spirito fantastico e chi-
merico». Anche a Napoli, agli

La famiglia, gli amici


i viaggi e in parallelo
Con Leopardi ventesimo secolo, divorati dallo
spirito di incompiutezza».
Ma se la modernità, questa
modernità di cui parla Citati, ha
a che fare per l'appunto con la
so Scarabicchi e di Massimo
Raffaeli esce ora un bel volumet-
to, Poesia in giardino
1994-2004 (ItalicPequod p.180,
€ 12), nel quale sono raccolte poe-

il gioco del Nulla


«sacrilega presa a rovescio» di sie (precedute da note critiche)
l’opera: una vita in cui Nietzsche, o la via chiusa in cui di una trentina di autori che
si dibatte l'arte alle soglie del avevano partecipato a incontri i
era la lettura Novecento, il negativo non anco- sulla bella terrazza anconetana
l’atto fondamentale ra realizzato (realizzato poi: da del Museo Archeologico, ideati
da Franco Scataglini, scompar-
anni della Palinodia e dei Nuo- L’elogio di un cervello so prematuramente proprio nel
O

150
vi credenti, Citati dedica pagi- IL CARATTERE NAZIONALE '94. Tra i presenti nella singola-
ne ammirevoli: viene a capo «fuori moda» che re antologia troviamo D'Elia,
Il progetto di riforma letteraria
d'un altro Leopardi, del tutto
e culturale dell’Italia secondo gli consente di essere Loi, Jaccottet, Neri, De Angelis,
sfuggente e del tutto nuovo ri- Majorino, Magrelli, Baldini, Bel-
spetto al lirico di prima e de- Leopardi appassionerà in moderno, annunciatore lezza, Raboni, Zeichen...
particolareGiulio Bollati, che
scrive, come pochi hanno sa-
gli dedicherà il saggio Giacomo
di Flaubert e Kafka Passando ai nostri lettori -
puto, la sua ira e la sua dolcez- autori, Giuseppe Di Bella mo-
za umana, il suo no all'orgoglio Leopardie la letteratura quella «potente capacità demoli- stra interessante compattezza e
dei «filosofi» napoletani e il italiana (ora per Bollati trice» che Adorno vedrà in concreta energia nei suoi testi,
suo sì all'umile vita delle formi- Boringhieri,pp. 184, e 9,30). Kafka); se ha a che fare con lo caratterizzati da una certa ruvi-
che, dei fiori, degli uomini: Leopardi è, insieme, tra i squilibrio di tutti i punti di vista da asprezza che a volte potrebbe
quella vita che in lui si era riferimenti speciali di Bollati nel p Pietro Citati e una «moltitudine di idee» che, essere attenuata, per evitare
«concentrata» nel sorriso, di-
rà De Sanctis. Napoli stessa, Libri d’Italia delineare L’Italiano (Einaudi,
pp. XXIV-207, € 12,91), ossia il
p
p
LEOPARDI
Mondadori, pp. 436, € 22
secondo Citati stesso, conduce
lo scrittore «contemporanea-
qualche pesantezza evidente, o
qualche sottolineatura intellet-
coi suoi pulcinelli «degnissimi Verso il 2011 caratterenazionale come
storia e invenzione.
p Continua la serie dei suoi saggi
biografici, da Kafka a Proust
mente da molte parti diverse», tualistica: «Sembianze demoni-
di spagnoli e di forche», è una allora Leopardi non è affatto ache stropicciate /Sopra il letto
città «turpe, piena di taverne e «moderno». metamorfico /O memorie evapo-
di bordelli, di Orecchie di le- «Lo Zibaldone era lì, sotto i rate liquescenti». Infatti, quan-
pre e di Malefemmine», ma è suoi occhi - scrive Citati-, come do si fa più sciolto e lieve, è piut-
anche «un'immensa città-tor- un'immensa e mostruosa rovi- tosto efficace: «Sembrava facile
ta o città-gelato, che Leopardi na, a dimostrargli quale forza di capire il corpo / per cave, vena-
divorava con gli occhi e con i dissoluzione lo possedesse». Ma ture di calore / […]/ per fasciarti
denti». la «modernità» di Leopardi non la mano nella mia / sulla tua co-
Il Citati del Tè del cappellaio ha a che fare né con l'incompiu- stola più tenera / ansimante
matto (1972), slegato, curioso, tezza, né con la rovina. Lo Zibal- […]// Solo un velo di muschio e
plastico, erede vivacissimo dei done stesso, libro teratologico e brina /sotto l'arco di quel vicolo
Cecchi, dei Trompeo, dei magnifico composto di tanti li- / […]/ e stillava la tua essenza
Praz, si ritrova qui, in questa bri perfettamente compiuti in minerale /[…] /La vita abbaci-
opera abbastanza colossale su se stessi, e di progetti e canovac- nata da un niente. Lieve /come
un autore dalla «scienza non ci lavoratissimi, mostra un suo a confondersi un velluto di pelle
vaga», e che non parrebbe po- paradossale culto della forma. /la tua voce i capelli le vene».
stulare un tale brio. Eppure, Idea di forma e idea di natura so- Notevole energia scorre an-
l'operazione riesce: il suo Leo- no peraltro in Leopardi stretta- che nei versi di Simona Verzé,
pardi, dove sono profusi centi- mente connesse: la forma è in- capace di caricare il suo testo di
naia di riscontri e allegazioni sieme fondazione e limite, pro- figure e immagini originali: «Ho
anche di prima mano e fonti prio come la natura: al di là della urlato nella trasparenza /
canoniche sugli antichi e i mo- forma non è pensabile alcuna ch’era viola, atra, negra,
derni (Citati ha letto perfino i opera umana, come al di là della /[…]/ma tu non udisti /la nenia
due Avis pedagogici di M.me natura non è pensabile altro che ferale, l'esausta /cantilena del
de Lambert!), è anche un sag- il nulla. mio labbro /esangue, /che fece
gio in cui l'autore «gioca» con Se Leopardi, dunque, è «mo- del mio corpo /-con questa mate-
questo colosso. Gioca con infi- derno», lo è in una direzione ria- /il furioso impasto, /albergo
nita cura e delicatezza con umanistico-critica, e in qualche della tua assenza». Dimostra
questo ragazzo timido per ec- momento utopica, non ignota al- personalità e accensioni forti.
cesso di riflessione, che «tiene la modernità storica. I notissimi Anche a lei dovrebbe essere utile
per nulla» le cose umane e de- versi della Ginestra sulla «social attenuare i toni, oltre a una ri-
sidera la morte, «vola oltre la catena», che a Citati, in conclu- flessione sull’unità verso, quasi
morte»; e, come Rousseau, sione, sembrano «banali», sono sempre scandito un po’ meccani-
considera la lettura l'atto fon- al contrario, quelli sì, del tutto camente per unità di senso.
damentale della vita, e si ad- «moderni». dialoghi@lastampa.it
VI Scrittori stranieri
UN CLASSICO ILLUSTRATO PER BAMBINI (GRANDI) affascinante il Tristano e Isotta di Béatrice Fontanel con le Isotta con una intelligente scelta di metodo: niente
Tristano e Isotta, amore infelice immagini di Aurélia Fronty (Donzelli, pp. 34, € 24). Il
racconto è in prosa ma già le parole iniziali ci introducono
riferimento e reminiscenze culturali medioevali e invece una
precisa lezione di modernità nelle immagini che sostengono
= La tragica vicenda di Tristano e Isotta è una delle nel mondo della ballata: «Ascoltate gente, ascoltate la storia con forti tinte emotive la storia ancora attualissima dei due
leggende spirituali del medioevo in cui è racchiusa la del valente Tristano e della dolce Isotta che si amarono così amanti infelici. Nelle sue tavole ci troviamo di fronte a una
simbologia misteriosa del mito e lo splendore della fede. tanto che oggi ancora si sente, dal fondo della nostra continua suggestione nella rappresentazione di persone,
Poco conosciuta in Italia se non per il nome dei due memoria, il loro cuore battere all'unisono». Il libro ha il animali e paesaggi, di un «mistero» intuitivo, espresso con
protagonisti dell’opera di Wagner, la storia dei due amanti è formato (cm 24x32) degli albi illustrati per la prima infanzia essenziale sintesi poetica. Nell’album, molto ben tradotto
segnata dai sentimenti generali di fedeltà e di rigido onore ma è destinato a lettori più maturi, almeno dai 10 anni in dal francese da Adelina Galeotti, l'equilibrio fra la parte
dominanti nelle epopee nordiche del XII secolo dove trionfa avanti. L'editoria italiana ci ha ormai abituato (a cominciare narrativa e quella illustrativa permette alla parabola d'amore
la nota appassionata dell’amore illegittimo. Amore da quel capolavoro che è Greta la matta, Adelphi 2005) a e di morte di concretarsi in pagine in cui troviamo realizzato
illegittimo che supera tutte le leggi e le convenzioni del libri con contenuti narrativi adatti per il secondo ciclo per il primordiale istinto dell’uomo e nel contempo la spirituale
mondo feudale. Oggi i testi originali sono difficilmente scuola primaria e per la media dell’obbligo, di forte impegno sensualità amorosa.
Illustrazione di Aurélia Fronty leggibili sia per gli adulti che per i ragazzi, è invece narrativo e iconico. Aurélia Fronty ha illustrato Tristano e Roberto Denti

Il poeta pensatore La sistemazione


definitiva di un’officina del Novecento
GIOVANNI CLAUDIO
BOGLIOLO

Se, come egli stesso


ha spesso ripetuto, quelle
che Bonnefoy scrive non so-
Bonnefoy: GORLIER

«Solo nell’immagina-
zione dell’uomo ogni verità
trova la propria effettiva e

l’imperfezione
no poesie autonome e in sé innegabile esistenza. L’im-
concluse, ma frammenti di maginazione, non l’invenzio-
un insieme tanto omogeneo ne, è la forza che domina
quanto multiforme, il «Meri- ogni arte e la vita stessa».
diano» che oggi presenta tut- Questa vigorosa legittima-
ta quanta la sua Opera poeti-
ca è molto di più di una rac-
colta celebrativa: è questo in-
sieme - o, più propriamente,
questo agglomerato di insie-
è la cima zione dello scrivere è di Jo-
seph Conrad, nell’autobio-
grafico A Personal Record,
del 1912, ora disponibile nel-
la traduzione efficace di Ce-
mi - finalmente costituito e cilia Motti come Memorie.
capace, attraverso un infini- Conrad ha cinquantacin-
to gioco di rifrazioni, riecheg- que anni quando il libro ap-
giamenti e rimandi, di far pare, e gli si devono alcuni
emergere in piena luce an- dei suoi assoluti capolavori,
che ciò che, disperso nella dall’iniziale Follia di Al-
miriade di poemi, poteva es- mayer, della cui gestazione -
sere rimasto latente. per così dire - egli tratta qui
A questa sistemazione de- ampiamente, a Lord Jim, a
finitiva, ma non conclusiva Tifone, a Nostromo, tanto per
(l’ottantasettenne poeta è in rammentarne soltanto alcu-
piena e fertile attività e an- ni memorabili.
nuncia per questo autunno La genesi del libro è abba-
l’uscita di una nuova serie di stanza curiosa, poiché l’ami- Particolare da un’illustrazione del volume «Manifesti navali», e
sonetti), ha posto mano con ri- co Ford Madox Ford, pseu-
gore e passione uno studioso donimo di Ford Madox Huef-
accreditato come Fabio Scot- fer, sostenne di averlo scrit-
to, che ha anche tradotto to sotto precisa dettatura di Memorie L’autore di «Follia di Almayer» e
quanto non aveva a suo tem- Conrad. Va rammentato
po provveduto a fare Diana Yves Bonnefoy, 87 anni: in un Meridiano tutta la sua «Opera poetica» che Ford, autore a sua volta nel segno dell’immaginazione, la forza che d
Grange Fiori. Ma quello che del romanzo Il buon soldato,

Conrad, il ma
rende capitale l'impresa e fa do di uno strumento come quel- da molti considerato il capo-
di questa edizione un punto lo del linguaggio che per sua na- stipite della narrativa mo-
di riferimento ormai ineludi- tura è portato ad esprimere dernista, fu ascoltato consi-
bile - e non solo per i lettori non il reale, ma una sua astrat- gliere di Conrad, e collaborò
italiani - è la supervisione che ta nozione. con lui sicuramente in due
ad essa ha dedicato lo stesso L’unico modo per riuscirci è romanzi, Avventura romanti-
Bonnefoy, che ha personal- quello di deviare dai percorsi ca e Gli eredi, e forse in un

è la mia med
mente redatto una meticolo- obbligati e limitativi della logi- terzo, La natura di un delitto.
sa Cronologia, ha legittimato ca e del razionale e fare ricorso
la lezione definitiva ogni volta a tutte le straordinarie possibi- Un’opera apparsa
che di un testo esistevano va- lità comunicative che offre -
rianti e ha collaborato col cu- con le sue sonorità, i suoi ritmi, nel 1912: tra ricordi
ratore affinché il minuzioso p
p
Yves Bonnefoy i suoi giochi di assonanze, allit- e osservazioni
apparato di note, oltre a tutte L'OPERA POETICA terazioni e rime - il linguaggio
le esaurienti informazioni di p a cura di Fabio Scotto poetico: «È sufficiente che la speculative, un ritmo
p trad. di Diana Grange Fiori
carattere storico, editoriale,
e Fabio Scotto
poesia utilizzi le parole a parti- narrativo irresistibile
critico ed esegetico, si arric- p Mondadori, pp. CXXXV-1697, € 60
re dai suoni, e i concetti verran-
chisse anche di sue preziose no messi in pericolo, la loro au- Non bisogna farsi ingan-
riflessioni e autoanalisi. torevolezza sarà indebolita, il nare dalla fattualità del tito-
velo che gettano sulla realtà sa- lo. Queste memorie si snoda-
«Restituire il mondo prime prove, di stretta obbe- rà strappato, in ogni caso assot- no con un quasi irresistibile
dienza surrealista, degli Anni tigliato. Contatto è ritrovato ritmo narrativo, intreccian-
al volto della sua quaranta e si spinge fino a con la presenza». do ricordi, osservazioni spe-
presenza»: una fedele composizioni recentissime Poesia non come fine dun- culative come quella che ab-
uscite per ora soltanto in rivi- que, ma come mezzo di decifra- biamo citato, nel segno di
testimonianza sta consente di seguire il lun- zione del reale e di iniziazione una lampeggiante invenzio- p Conrad
dal Surrealismo a oggi go percorso di una ricerca poe- alla sua conoscenza, secondo ne di scrittura: dunque, tut- p
p
MEMORIE
trad. di Cecilia Motti
tica che ha voluto essere, sen- una concezione etica del fare t’altro che un’opera minore
È un apporto illuminante, za cedimenti né appagamenti, poetico che è stata definita una nel canone conradiano. p Mattioli, pp. 122, € 15,90
p Scritte a 55 anni, dettate al-
perché la poesia di Bonnefoy forma suprema di conoscenza. teologia negativa o, per il suo ri- Queste Memorie sono dav- l’amico Ford Madox Ford, intrec-
è tanto cristallina nella purez- E una scelta degli scritti e dei gore ascetico e per l’esplicito vero un caleidoscopio. Natu- ciando ricordi e speculazioni
za delle sue forme quanto discorsi che l'autore ha dedica- intento di fondare una nuova ralmente una parte fonda- Joseph Conrad, nato in Polonia nel 1857, scompar
densa di sostanza speculativa to alla poesia ne chiarisce effi- speranza, un’escatologia atea. mentale riguarda l’iniziazio-
e ricca di vibrazioni interte- cacemente le ambizioni, le Una sorta di ininterrotto eser- ne alla vita di scrittore, esem- Uno dei maggiori studiosi vi e decisivi orizzonti man-
stuali. Basti pensare che in es- strategie e i conseguimenti. cizio spirituale, che non si la- plificata appunto in chiave di Conrad, Albert J. Guerard, dandolo a Marsiglia. L’ambi-
sa convergono in matura sin- Per Bonnefoy compito della scia distrarre o frenare da com- quasi sperimentale, dalla ha osservato acutamente che guità, che gli fu a suo tempo
tesi tradizioni e istanze poeti- poesia è quello di «restituire il piacimenti formali («Amare la composizione della Follia di queste Memorie sono un libro rimproverata, riguarda il
che diverse e apparentemen- mondo al volto della sua pre- perfezione in quanto soglia, / Almayer. Ma un’altra inizia- con un inizio - la stesura del suo atteggiamento, o se vole-
te incompatibili: non solo senza», intendendo per presen- Ma conosciuta negarla, dimen- zione risulta non meno deci- decimo capitolo di La follia di te il risentimento, nei con-
quelle di Baudelaire e di Rim- za, parola chiave nel lessico del ticarla morta, / L’imperfezione siva, quella al mare, vissuta Almayer - che equivale alla fi- fronti dei dominatori russi.
baud, che un critico come Ge- poeta-pensatore, una percezio- è la cima») e non resta circo- come capitano di lungo cor- ne, e una fine - il primo mo- Più di un critico ha sostenuto
orges Poulet considerava co- ne della realtà tanto lontana scritto al solo ambito canonico so, e risolutamente, irresisti- mentaneo contatto con una che la sua dichiarata acrimo-
sì antitetiche da far deflagra- dalle pericolose astrazioni del della poesia. La stessa tensione bilmente fusa con l’altra, e nave inglese - che sostanzia nia nei confronti di Dostoe-
re, nel passaggio dall’una al- platonismo quanto dall’esteti- di ricerca, lo stesso concomi- universalizzata, nel segno di un inizio. vskij, con il quale possiede
l’altra, l’idea stessa di poesia; smo e dalla deriva onirica del tante ricorso al registro lirico e una incessante metamorfosi. Conrad dedica relativa- numerosi tratti letterari in
ma anche quelle di Omero, di Surrealismo. Contro il duplice a quello critico si avverte nelle Il mare, come «una medicina mente poco e piuttosto ambi- comune, dipende dal fatto,
Virgilio e di Dante, di Nerval inganno del concetto e dell’im- prose poetiche di Bonnefoy e portentosa». Qui realtà e im- guo spazio alla sua iniziale appunto, che era russo.
e di Mallarmé, di Vigny e di magine, presenza è la finitudi- perfino, seppure in gradi diver- maginazione si fondono, so- identità, quella del polacco L’esperienza francese inci-
Keats, per non parlare di Pe- ne del concreto, che va colta si, nella sua importante produ- stanziando il romanzo, dove Jòzef Teodor Korzeniowski. se profondamente su Conrad.
trarca, Shakespeare, Leopar- con i sensi prima e più che con zione saggistica, che è così con- «una forma di vita immagina- Colpisce l’intensità controlla- Anche se egli indica come una
di e Yeats, dei quali Bonnefoy l’intelletto, e nella sua mutevo- tigua a quella poetica da costi- ta diventa più nitida della re- ta del ritratto della madre, il lettura per così dire formati-
è stato anche traduttore. lezza prima e più che nella sua tuirne un naturale, indispensa- altà stessa». L’esperienza ricordo della sorella morta va, di traduzione, i Due genti-
Il rispetto della successio- immutabile essenza. Ma se co- bile complemento. Materia, ci del mare nutre l’immagina- bambina, e naturalmente l’in- luomini di Verona, ci si rende
ne cronologica delle raccol- glierla è arduo, disperante di- auguriamo, di un altro splendi- zione, e conferisce al roman- cisivo ritratto dello zio Thad- conto di quanto contarono gli
te, che va dal recupero delle venta comunicarla, disponen- do «Meridiano». zo un nuovo spazio. deus, quello che gli aprì nuo- autori francesi. Qui egli non lo
Tuttolibri
SABATO 23 OTTOBRE 2010
LA STAMPA VII

«LA COMMEDIA UMANA» DI SAROYAN NEI TASCABILI eppure intimamente drammatica, pacifista e pacificatoria evidenziare le poche piccole virtù, in un delicato gioco di
L’America che ci resta nel cuore persino quando sfiora la non accettazione e addirittura la
ribellione, La commedia umana riprende da Balzac solo il
specchi che s’illude di esorcizzare la violenza e il dolore,
relegandoli in una lontana Europa in guerra dalla quale non
= Ci sono libri che restano nel cuore. Come La commedia titolo, così come dall’Odissea trae unicamente i nomi dei vorrebbero essere contaminati ma che si ostina a irrompere
umana di William Saroyan (1908-1981), ora nei tascabili principali protagonisti, Homer e il fratellino Ulysses, e di con notizie di perdite e di morti. Proprio in tale prospettiva
marcos y marcos (trad. di Claudia Tarolo e Marco Zapparoli, Ithaca, la cittadina californiana ove scorre la loro piccola (sorretta da una straordinaria capacità di conferire alla
pp. 254, € 10). Scritto negli anni caldi del secondo conflitto storia. Il quattordicenne Homer guadagna qualche soldo scrittura gli accenti e i ritmi del racconto orale) risiede il
mondiale e distribuito a pioggia in Italia dalle agenzie di facendo il postino, perché il padre è morto e Marcus, il fratello fascino quasi viscerale di questo minuscolo capolavoro: nella
propaganda statunitensi nei giorni della Liberazione con un maggiore, combatte in una guerra dalla quale non farà facilità con cui riesce a convincerci che non c’è nulla di giusto
autentico volantinaggio aereo, conquistò subito i lettori, che ritorno. Ulysses trascorre il tempo a scoprire il mondo e a ma neanche nulla di ingiusto nella vita e nella morte, nella
di lui già conoscevano Che ve ne sembra dell’America?, innamorarsene. Attorno a loro una variegata platea di amici e felicità e nella sofferenza, nella conquista e nella perdita, si
tradotto da Elio Vittorini nel 1940. Delizioso e toccante parenti, adulti e ragazzi emigrati e viaggiatori: tutte persone ritrova quella filosofia spicciola che per anni abbiamo
collage di racconti montati in romanzo, moderna favola comuni con i propri difetti, delle quali gli altri, in una sorta di associato all’America.
teneramente sentimentale, intrisa di umorismo benevolo benevolenza condivisa e solidale, preferiscono tuttavia Ruggero Bianchi Ritratto di William Saroyan

Némirovsky Il racconto con cui esordì nel 1926


la scrittrice russo-francese che si imporrà con la «Suite»

Ma che inferno è
GABRIELLA scito, nello sforzo di apparire
BOSCO
integrata, che dà alla sua scrit-
«Quelle barocche sil- tura una marcia in più.
labe straniere…». Un indiriz- La storia è quella di un amo-
zo finlandese - Savitaipole, Koi- re infelice tra Yves, ex-benestan-
rami, Haparanda - che Irène te cui la guerra ha tolto i mezzi

questo adulterio
Némirovsky riporta sottoline- costringendolo alla diminutio
ando l'astrusità di una lingua della vita da impiegato, e Deni-
non sua, è una sorta di segno se, alto-borghese sposata con
incastonato nel cuore del pri- bambina piccola che si butta
mo romanzo che pubblicò nell'adulterio con l'ingenuità di
quando ancora non aveva com- un'adolescente e vive l'inferno
piuto ventitré anni. della relazione clandestina resa
Pur nella riconoscibilità di più dolorosa ancora dal progres-
una scrittura forte e caratte- sivo immalinconirsi del suo uo-
rizzata come la sua, Il malinte- mo, provato dalle crescenti diffi-
so suona in effetti in certa mi- coltà economiche e da evidenti
sura atipico rispetto agli altri problemi caratteriali.
di Irène. Non tanto perché è il Dalla costa atlantica, dove è
primo (uscì in rivista nel 1926, ambientato l'avvio del romanzo,
prima aveva pubblicato solo a Parigi, dove si consuma l'edu-
racconti, sarebbe poi diventa- cazione sentimentale dei due
protagonisti, il percorso propo-
«Il malinteso»: sto è quello dello zoom: su un
p Irène Némirovsky modo di vivere, un modo di sen-
dall’Atlantico a Parigi p IL MALINTESO tire, un modo di reagire. Dietro
un amore infelice p
p
trad. di Marina Di Leo
Adelphi, pp. 190, € 12
alla macchina c'è lei, Irène, vesti-
ta alla francese eppure così irre-
edito da Jaca Book a cura di Gabrile Cadringher tra un ex benestante sistibilmente diversa nel tocco,
e una alto-borghese nel movimento della camera.
La felicità non riconosciuta
ta famosa con David Golder di Irène Némirovsky: il suo primo per tempo e quindi non goduta
«Lord Jim»si racconta : lì a tre anni), non cioè per un' romanzo ne rileva la vocazione (il malinteso del titolo) è il perno
eventuale voce ancora da sta- di grande scrittrice autobiografico del libro, ci dico-
domina l’arte e la vita bilizzare, o un'intonazione non no i biografi. Ma è anche, quasi,
ben definita. No, tutto questo è giovanissima e ancora scono- ra prova dalle contingenze diffi- glio di un francese di nascita. una prefigurazione. Quelle ba-

mare
già pienamente fissato, indivi- sciuta autrice di dimostrarsi cili del dopoguerra. Pene per due, fatica spreca- rocche sillabe straniere, l'essere
duabile fin dalle prime pagine, francese, di dare prova di un'as- E l'impegno profuso, gra- ta, verrebbe da dire. Ciò che profondo della Némirovsky, sa-
dalle prime righe addirittura: similazione avvenuta già così zie a un'abilità nel maneggiare (ai nostri occhi odierni - d'ac- rebbero emerse come un fiume
«Yves dormiva sodo, come un tanto, nel giro dei pochi anni tra- i ferri del mestiere già da scrit- cordo) convince e rende inte- in piena, non più barocche e non
ragazzino. Aveva cacciato la scorsi da quando è giunta in trice matura, è tale che i primi ressante Il malinteso, come del più celate, troppo tardi per dar-
testa nell'incavo del gomito…». Francia al seguito della sua fami- commenti, all'uscita del ro- resto gli altri titoli che il pubbli- le la soddisfazione che avrebbe
La Némirovsky è già quella glia esule dalla Russia rivoluzio- manzo, proprio questo le rico- co italiano sta scoprendo gra- meritato. La Francia tanto ama-

dicina
dei titoli più noti, del Ballo, del- naria, da permetterle sottili ela- nobbero. Al pari di Emmanuel zie a Adelphi, è proprio quel ta e ambita era ormai decisa, do-
la Suite. La singolarità del Ma- borazioni psicologiche sui senti- Bove, anche lui di origine rus- tanto di non appartenenza che po averla omaggiata e incensata
linteso sta piuttosto nella sensi- menti intimi di una classe - l'alta sa, scrissero, aveva saputo pe- rende lo sguardo della Némiro- e ufficialmente riconosciuta, a
bile intenzione da parte della borghesia parigina - messa a du- netrare l'animo francese me- vsky acuto. Quel po' di non riu- mandarla ad Auschwitz.

confessa, ma si sa che in un
primo tempo, lasciato il polac- MARTA
co - la cui sintassi, badate, MORAZZONI Edmund White «Ragazzo di città»,
non comparve mai del suo lin- New York e Edmund
guaggio - intendeva scegliere White, un legame fatto di rela- nel cuore bacato di New York
il francese. La famosa tripla zioni sentimentali, storie di

Vi canto
aggettivazione conradiana ri- sesso e letteratura: questo Ra-
manda a Flaubert. La scelta gazzo di città, è infatti il per-
dell’inglese, e dell’Inghilterra, corso, tra autobiografia e rac-
fu fondamentalmente politi- conto, dell’autore che, diventa-
ca, e lo rammentò proprio to newyorchese a vent’anni, è
Ford. Proprio la penultima pa-
gina delle Memorie evoca, qua-
si come una magica eppur ca-
suale illuminazione, la volta
entrato nel ritmo della metro-
poli negli Anni 60 con le emo-
zioni e le aspettative di uno
scrittore alle prime armi alle
la Grande Mela p
p
Edmund White
RAGAZZO DI CITTÀ

sull’abisso
che si sentì rivolgere la parola prese con un mondo pieno di p trad. di Alessandro Bocchi
in inglese, «la lingua che ave- occasioni e promesse e rischi p Playground
vo segretamente scelto, quel- di fallimento. Sono tanti i temi Edmund White p pp. 301, € 18
rso nel 1924 la del mio futuro». E’ la svolta che scorrono sul filo della let-
per chi, a dieci anni, aveva già tura di questo libro dal sapore
letto «tutto Victor Hugo e gli acre a volte, insistito sul tema bre, di cui l’autore, caso raro, dalo del perbenismo borghese, percorre la sua città tra passato la libertà sessuale appena co-
altri romantici». sessuale e sulla scoperta del- non fa cenno. Il suo è piuttosto ma anche la partecipazione atti- e presente con una vena di iro- minciata nel segno di una sorta
Grazie a Conrad prende l’omoerotismo, ma mai inuti- un canto dedicato a un mondo va e emozionata di una genera- nia e autoironia, così da sman- di dichiarata innocenza è subito
forma quella che è stata defi- le, mai gratuito e compiaciuto. al limite, prossimo al collasso: la zione di artisti che muove passi tellare lo sgomento di certe soli- bloccata dalla paura della peste
In queste pagine c’è la storia New York degli Anni 60 è una provocatori, ma nasconde sotto tudini interiori e esteriori. e lo stupore della festa appena
Capitano di lungo di un uomo e insieme la storia città sporca che l’America per pelle una timidezza insospetta- Non sto qui a ripercorrere i cominciata e interrotta percor-
di una cultura che si è espres- bene ripudia e disconosce, una tanti incontri d’amore, di cultu- re le pagine franche di White.
corso, polacco di nascita sa nell’arco di un trentennio società costruita sul provviso- Sesso e letteratura ra e di mestiere di cui lo scritto- Ma le percorre anche un ge-
e inglese per scelta: per nomi famosi, da Truman rio, o tale almeno nella memoria
Anni 60, autobiografia
re ci fa partecipi, questo è uno nuino omaggio all’amicizia e al-
Capote, a Susan Sontag, a sentimentale di White. dei mortivi di interesse del libro la solidarietà che fa di quel mon-
nei romanzi, un mondo Burroughs, e per personaggi È un ritratto della città, que- e ritratto d’ambiente e va scoperto all’atto della lettu- do di protagonisti di una stagio-
che ha «perso il centro» comparsi come meteore, poi sto, che spiazza il nostro oriz-
con la Sontag e Capote,
ra. Mi sembra giusto sottolinea- ne fiorente un luogo di incontro
inghiottiti dall’anonimato o de- zonte visuale. Da Woody Allen re il chiacchiericcio febbrile e le ora solidale, ora burrascoso.
nita «la perdita del centro». stinati al ricordo di pochi cul- in poi siamo abituati a sguardi una stagione di libertà turbolenze di relazioni tra senti- Credo che basterebbero le ulti-
Nessuno dei suoi romanzi, tori. lusinghieri e inquadrature sedu- mento e mestiere, tra sbilancia- me pagine di questa autobiogra-
scritto in inglese, ha luogo in La vena narrativa di White centi, alla favola della Grande ta e un’altrettanto riposto biso- menti affettivi e delusioni, vissu- fia, e biografia di una città, a
Inghilterra. Il polacco Conrad porta il lettore nel cuore di Mela, che qui ci si presenta ba- gno di tenerezza. Viene fatto di ti nella stagione della libertà darci la misura della sincerità e
scopre il mondo, paradossal- una società particolare, nel cata dall’interno. Ma dentro la paragonare questa realtà al sessuale, della rivolta dei gay e dell’affetto su cui appoggia lo
mente appropriando una lin- cuore di una città particolare, malattia e la cancrena di questo mondo sempre sul filo della tra- del loro venire allo scoperto. stile di un autore che, mentre di-
gua che non è la sua, ricrean- che non è la New York patina- mondo White insinua una sua gedia di Pierpaolo Pasolini, per Stonewall, nel 1969, ci ricorda vaga su un tema, jazzisticamen-
dola, ma soprattutto aprendo ta di oggi, tale ancora nono- diversa umanità, il cui sbanda- ricavarne una sensazione a suo White, è stata la loro Bastiglia, te, traccia una affascinante li-
la strada all’epica moderna. stante le ferite dell’11 settem- mento non significa solo lo scan- modo più lieve in White, che cui è seguita la paura dell’Aids: nea melodica.
VIII Idee e società
LELIO
Berselli Una voce libera, che ha DEMICHELIS

Società della cono-


narrato costumi e passioni d’Italia scenza o dell’ignoranza?
Condivisione e cooperazione
FRANCO libera (Wikipedia) o incorpo-
GARELLI

Che cosa ha mai spin-


to Edmondo Berselli a dedica-
re gli ultimi travagliati giorni
Una terza via razione della vita intera nel-
la produzione e nel consu-
mo? Privatizzazione o difesa
dei beni comuni? E’ attorno

per guardare
della sua vita ancora matura a a queste e ad altre opposizio-
scrivere un libro su un tema as- ni (su tutte: tra autonomia o
sai più serio di quelli trattati eteronomia) che si muove
nei pamphlet che l’hanno con- l’agire sociale (anche) nella
sacrato come una delle figure società globale.
più eclettiche dell’editoria e del
giornalismo italiano? Perché
lui, che è stato il biografo di un
Paese impazzito, l’intellettuale
ironico che ha narrato i nostri
oltre la crisi Michael Hardt e Antonio
Negri, in questo Comune - ul-
timo capitolo della trilogia
iniziata con Impero e prose-
guita con Moltitudine - cerca-
costumi e le nostre passioni Edmondo no di uscire dall’opposizione
(parlando di politica, tv, calcio, Berselli, tra privato e pubblico verso
musica pop) ha voluto conse- giornalista l’alternativa del «comune»,
gnarci alla fine un saggio denso e scrittore, mediante la quale la «molti-
e veloce sull’Economia giusta? è scomparso tudine» (questo nuovo «sog-
Certamente la malattia ha nell’aprile getto» composto da infinite
avuto il suo peso, nell’indirizza- scorso singolarità) «apprende l’ar-
re «ciò che resta dei giorni» ad a Modena. te dell’autogoverno e crea
una sintesi più alta e impegnati- E’ stato a lungo forme durature di organizza-
va, che però era già nell’ordine direttore zione sociale». Un saggio
delle cose per uno spirito libero editoriale denso e complesso (e per chi Un manifesto del collettivo francese «Dernier Cri» dal libro «Popup.
che non poteva non cogliere il del Mulino; volesse ripercorrere la sto- Arte contemporanea nello spazio urbano», ed. Franco Cosimo Panini
dramma della situazione politi- tra i suoi libri ria di quell’intellettuale con-
ca ed economica che stiamo vi- «Venerati troverso che è Negri ecco
vendo. E il libro postumo, a sei maestri», Dentro/contro il diritto sovra-
«Adulti con no, ottimamente curato da Hardt-Negri L’alternativa del «comune»,
«Economia giusta»: riserva», Giuseppe Allegri). Un libro,
«Sinistrati». Comune, che tuttavia non ci superando l’opposizione pubblico-privato
quasi un testamento,
un modello di sviluppo re nell’«economia sociale di mer- Altre analisi
che coniughi mercato,
persona e comunità
mesi dalla sua scomparsa, si ri-
cato» quel modello di sviluppo
(di matrice renana) che può tene-
re insieme sia le istanze liberiste
sia i diritti della persona e il sen-
so della comunità. Una sorta di
della globalizzazione
e della modernità
nei saggi di Beck,
Nella Rete
collega alla vena politica e cul-
turale che ha sempre distinto
l’impegno pubblico di Berselli,
sia quando ha sposato e anima-
terza via tra il laissez-faire e il so-
cialismo, capace di armonizzare
interesse privato e benessere
pubblico, dinamismo del merca-
Marazzi e Bauman
sembra essere (come invece
enfatizzato nella seconda di
un passaggio
per andare oltre
to la «fabbrica» bolognese del to e intervento dello Stato teso a copertina) «un modo rivolu-
Mulino, sia nelle profezie scrit- evitare la rapacità del sistema. zionario di pensare la nostra
te sulla nostra società, raccon- p Edmondo Berselli Di qui le molte assonanze di epoca, completando un’ope-
tando l’Italia più diversa. p L'ECONOMIA GIUSTA questo pensiero con la più recen- ra destinata ad essere per il
L’incipit è un rosario dei p Einaudi, pp.100, € 10 te dottrina sociale della chiesa XXI secolo ciò che il Capitale
dubbi e delle lacerazioni che
abitano menti e cuori di quanti
non si capacitano che il mondo
(anche il nostro) si stia avvitan-
do sempre più su se stesso. Co-
una denuncia delle molte cose
che non vanno, dalla crisi globale
innescata dalla «superstizione
cattolica, che per bocca soprat-
tutto di Karol Wojtyla ma anche
di Benedetto XVI ha più volte e
con largo anticipo richiamato
l’attenzione sui guasti sociali di
è stato per il XX». Perché al-
la fine (pur condividendo
questa idea di «comune») il
libro ci sembra non chiarire
il rapporto (e i modi del pos-
il capitalismo
me mai il vento è da tempo gira- monetarista» alle malattie del un sistema economico non rego- sibile conflitto) tra un capita- duzione di conoscenza e più ciò che è «comune» e diverso
to a favore dei partiti di destra? nostro modello di sviluppo, dal lato e sull’imminenza della crisi. lismo sempre più biopolitico questa conoscenza sfugge al da privato e da pubblico. Pas-
Come mai essi sono riusciti a sempre più folto esercito di pre- Ecco dunque l’ultimo mes- che governa (comanda) la suo controllo»; e poi che «Ap- sando dalla «resistenza» ai
tenere le mani sul potere e il cari e disoccupati all’ampliarsi saggio che Berselli ci ha lascia- «vita» delle persone median- ple e Microsoft sopravvivono poteri dominanti, alla «alter-
consenso, nonostante la gravi- della disuguaglianza e dell’ingiu- to, letto da alcuni come il suo te- te conoscenza, immaginari, succhiando le energie dei pro- nativa» ad essi. Uscendo da
tà di una crisi che hanno contri- stizia sociale; per non parlare dei stamento «politico». Si tratta linguaggi, affetti, codici; e un duttori e degli operatori infor- questa modernità verso una
buito a creare? Perché i grandi limiti progettuali delle destre certo di uno spunto interessan- «comune» che produrrebbe matici integrati in una rete «altermodernità» «capace di
temi del Novecento (lavoro, oc- che sono perlopiù al governo e te, a cui dare gambe e profondi- un altro lavoro biopolitico, che si estende ben al di là dei li- generare nuovi valori, nuovi
cupazione, pensioni, investi- dello spaesamento dei partiti co- tà, che invita quanti vogliono il diverso e «sempre più auto- miti dell’impresa»? saperi, nuove pratiche», so-
menti pubblici ecc.) sono sfiori- siddetti progressisti. cambiamento a uscire dal diso- nomo dal comando capitali- Ma cos’è il «comune»? E’ prattutto nuove soggettività.
ti nella mentalità corrente? L’intento coraggioso di Ber- rientamento e a riprendere l’ini- stico» grazie a «cooperazio- «tutto ciò che si ricava dalla Ed è la metropoli, pur con le
Perché la sinistra in Europa selli è di guardare oltre la crisi, ziativa. Con una riflessione fina- ne, autonomia e organizza- produzione sociale, che è ne- sue patologie, ad essere la
sta vivendo un malinconico au- mutuando da Hirschman l’idea le, di sapore antropologico. zione in rete». cessario per l’interazione so- nuova «fabbrica» del «comu-
tunno, senza idee praticabili né che «in ogni condizione c’è una L’uscita dalla crisi (se ci sarà) In realtà: quanto il «comu- ciale e per la prosecuzione ne». Per una nuova rivoluzio-
riscatto possibile? Perché la no- riforma possibile». Così si inne- non ci riporterà ai precedenti li- ne» può essere davvero auto- della produzione». Nella sua ne. Diversa dal passato.
stra gente è appagata dalla sca la sua ricerca delle buone velli di consumo e di benessere. nomo dal biocapitalismo se è storia il capitalismo ha sem- Globalizzazione. Contropo-
«politica di corte» (fatta di pet- prassi del passato, dei contributi Dovremmo abituarci tutti a es- questo che produce la «nar- pre cercato di privatizzare/ tere. E l'idea di cosmopoliti-
tegolezzi e trovate televisive) o teorici e delle esperienze politi- sere più poveri o a vivere in mo- razione sociale» predomi- espropriare il «comune». Co- smo cara a Ulrich Beck, anche
da misure di controllo pubblico che e di governo più significative do più armonico ed essenziale. nante? Come sostenere pri- me opporsi a questa logica in questo Potere e contropotere
spesso inefficaci e ridicole? che hanno abitato l’Europa dal- In sintesi, a ridare priorità alle ma che «più il capitale deve proprietaria? Non ricorrendo nell’età globale. Dove si imma-
Tuttavia il saggio non è solo l’800 ad oggi. Sino ad individua- cose che contano. valorizzarsi mediante la pro- alla proprietà pubblica ma a gina (il libro è del 2002) un «or-
Tuttolibri
SABATO 23 OTTOBRE 2010
LA STAMPA IX

dine alternativo», «al centro


del quale si collocano la liber- Tra guerre e povertà Senza istruzione e reali diritti
tà politica e la giustizia sociale
ed economica (e non le leggi non ci potrà essere sviluppo e giustizia per Africa e Asia
del mercato)». Ma dov’è il con-
tropotere alla globalizzazione

La democrazia
«se non esiste un nemico chia- MARCO
AIME
. ramente individuato» e non
esiste un linguaggio unico del «Nei Paesi piccoli e po-
conflitto, ma una babele di veri che occupano gli ultimi po-
conflitti? Può esserlo il contro- sti nella graduatoria mondiale,
potere dei consumatori politi- dove vive un miliardo di perso-
p Michael Hardt-Antonio Negri
p COMUNE. Oltre il privato

p
p
p
p
e il pubblico
a cura di Alessandro Pandolfi
Rizzoli, pp. 430, € 21
Antonio Negri
DENTRO/CONTRO
ci, che come la globalizzazione
non conosce confini? Ma può il
consumatore, che sempre più
è anche co-produttore delle
merci e dei servizi che consu-
ma, essere contropotere del
ne, la principale via d’accesso
al potere rimane la violenza».
Con queste amare e lucide
parole Paul Collier inizia la sua
riflessione sulla violenza che, a
partire dal termine della guer-
non è un rito vudu
IL DIRITTO SOVRANO potere di cui è parte? Meglio ra fredda, sembra essersi tra- Madre e figlio
p a cura di Giuseppe Allegri allora il contropotere dell’opi- sferita nel cosiddetto Sud del Jumma,
p Ombre Corte, pp. 237, € 20 nione pubblica? Diceva Beck, mondo, sebbene in molti casi minoranza
p Ulrich Beck «il detto so di non sapere non con il contributo delle grandi perseguitata
p POTERE E CONTROPOTERE è mai stato così pertinente co- potenze internazionali. Il succe- del
NELL'ETÀ GLOBALE me oggi per tracciare una dia- dersi di colpi di stato e guerre Banghadesh:
p trad.di Carlo Sandrelli gnosi dell’epoca». locali che ha caratterizzato la una foto da
p Laterza, pp. 455, € 22
p Christian Marazzi
Eppure qualcosa, anzi mol- storia dell’Africa post-indipen- «Siamo tutti
p IL COMUNISMO DEL CAPITALE to, si può sapere (basta voler- denza è uno degli esempi lam- uno. Omaggio
p Ombre Corte, pp. 254, € 23 lo) della globalizzazione e del- panti di questo nuovo scenario. ai popoli
p Zygmunt. Bauman le sue crisi. Come con il nuovo E non basta la finzione delle indigeni della
p MODERNITÀ E AMBIVALENZA libro di Christian Marazzi, dal elezioni, spesso imposte dal terra», a cura
p trad. di Caterina D'Amico titolo intrigante di Il comuni- FMI, dalla Banca Mondiale o di Joanna
p Bollati Boringhieri, pp. 347, € 25 smo del capitale e dedicato a fi- dalle grandi potenze per co- Eeede, edito da
nanziarizzazione, biopolitiche struire una democrazia. Senza Logos in
del lavoro, strategie produtti- la realizzazione di strutture e collaborazione
LEESON, ARRIGHI, INGHAM ve del postfordismo. Perché di servizi, senza la garanzia di con Survival
Tra fascino e disordine l’ultima crisi non è finita e lo sicurezza e senza governi affi-
scenario rimanda ad una sor- dabili si passa, come per esem-
Rotta verso il profitto,
ardimentosa, insofferente di
ta di comunismo del capitale, pio nel caso della Repubblica
lacci e lacciuoli, di regole e in cui lo stato, «assecondando Democratica del Congo, dalla
contrappesi. Passando da i bisogni dei “soviet finanzia- dittatura personale di Mobutu
un’isola del tesoro all’altra. Peter ri”, impone la dittatura del a quella che l'autore definisce all’istruzione, all’assistenza sani- re, la guerra di Corea e che ora si
T. Leeson racconta il fascino mercato sulla società». Produ- la «demopazzia». Una farsa taria, alla politica e alle risorse batte per una politica non violen-
segreto del capitalismo in cendo appunto una bioecono- che il grande scrittore nigeria- economiche, i poveri non hanno ta, fondata sul semplice (ma non
L’economia secondo i pirati no Wole Soyinka ha chiamato nessuna chance di emanciparsi, troppo) concetto di non-killing,
(Garzanti, pp. 300, € 21,60, «democrazia vudu», dove l'ex di uscire dalla loro condizione. non uccidere.
traduzione di Roberto Merlini). Come «resistere» dittatore, per mantenere il po- Ecco la trappola: se non si ri- La domanda che Paige si po-
Giulio Giorello non esita a
«gemellare» i bucanieri di ieri e
ai poteri dominanti tere e soddisfare gli osservato- modellano i rapporti di potere e ne e ci pone è di un’ingenuità ap-
gli uncini invisibili odierni: «Le e quali «contropoteri» ri internazionali, crea due o tre di forza, non si possono nemme- parentemente scoraggiante: «È
società aperte di cui oggi partiti finti, retti da suoi soste- no modificare quelli economici. possibile una società nella quale
l’occidente va tanto orgoglioso
sono possibili nitori e indice false elezioni. La gerarchie delle caste nel sub- non avvengano uccisioni?». La ri-
non hanno che imparare da quei rispetto al mercato? È un’illusione che basti por- continente indiano, i pregiudizi e sposta è sì, ma occorre che an-
“mostri”». tare la gente alle urne, perché le discriminazioni razziali diffuse che e soprattutto la scienza poli-
Giovanni Arrighi, fra i maggiori mia, che tutti coinvolge e con- questa abbandoni il kalash- p Paul Collier in molti paesi non sono fenomeni
esperti dell’economia mondiale, tamina e conforma. nikov. Lo dimostrano peraltro p GUERRE, ARMI E DEMOCRAZIA economici, ma influenzano l’eco-
scomparso l’anno scorso, offre
Tutti gli autori citati hanno p trad. di L. Cespa
nomia. La povertà è anche esclu-
Non si diventa cittadini
un’analisi oltre ogni malìa. I
saggi raccolti sotto il titolo
fatto i conti con la modernità. In troppi Paesi, la via
p
p
Laterza, pp. 248, € 18
I. Khan
sione, non solo carenza di risorse finché si è prigionieri
Capitalismo e (dis)ordine E allora, last but non least ecco
al potere è ancora p PRIGIONIERI DELLA POVERTÀ e le due cose sono indissolubil- della miseria
mondiale per manifestolibri, a Bauman con Modernità e ambi- p trad. di L. Orlando mente adeguate. Purtroppo la
cura di Giorgio Cesarale e Mario valenza (mentre torna dal Mu- la violenza, dice Collier p Bruno Mondadori,pp. 258, € 20 Dichiarazione universale dei di- ed esclusi dalla società
Pianta (pp. 231, € 26), esplorano lino anche La società individua-
e Paige invoca
p G. D. Paige ritti dell’uomo è un bel documen- dice l’indiana Khan
una varietà di temi: dal declino lizzata). Perché la modernità - p NON UCCIDERE. Una nuova to, che esprime pii desideri di al-
dell’egemonia statunitense
all’ascesa del mercato cinese e
in tutte le sue forme fin qui una politica gandhiana scienza politica globale
p a cura di P. Giaiero
cuni uomini di buona volontà, ma tica non consideri più l’opzione
sperimentate - è stata domina- la realtà è che come esseri uma- non violenta solo come un’aspira-
asiatico in generale, dai rapporti
ta da un’idea, quella di ridurre gli eventi più recenti in Afgha- p Emi, pp 215, € 13 ni, non abbiamo nessun diritto, zione filosofica, ma come para-
tra produzione e finanza alle
dinamiche dei movimenti
alla ragione il caos del mondo, nistan o in Iraq. La democrazia perché nessuno ce li garantisce digma sociale, che si impegni nel-
globali. di ordinare, classificare, calco- non è un semplice meccanismo in quanto tali. I diritti che abbia- lo studio di una società in cui tut-
Un’introduzione al Capitalismo lare soprattutto, togliere le zo- elettorale, ma un insieme di nesty International. Secondo mo (o non abbiamo) sono quelli ti gli sforzi vengano finalizzati al-
è l’opera di Geoffrey Ingham, ne d'ombra, uniformare. Ma consapevolezza e di conoscen- l'autrice di Prigionieri della pover- del cittadino e solo l’appartenen- l’abbattimento delle barriere che
docente a Cambridge (Einaudi, questo sogno è fallito, perché za dei diritti e dei doveri e si fon- tà, non basta risolvere il proble- za a una nazione li sancisce o ce li generano violenza. Per fare que-
traduzione di Vincenzo Crupi e è l’ambivalenza (e non l’unifor- da sulla partecipazione attiva ma economico, per sconfiggere nega. La «nuda vita» non è suffi- sto occorrono una serie di rivolu-
Roberta Ghivarello, pp. 306, mità) la condizione normale di di cittadini in grado di giudica- miseria e povertà, ma occorre ga- ciente a questo mondo. zioni teoriche non indifferenti sia
€ 23). Le teorie classiche (Smith, vita degli uomini. Ma l’ambiva- re. L’analfabetismo dominante rantire soprattutto i diritti civili. Se la via di uscita al perpe- sul piano teorico sia su quello
Marx, Weber, Schumpeter,
lenza ci fa paura. è uno degli ostacoli più grandi Ci sono paesi ricchi, dove però la tuarsi di violenze e discriminazio- pragmatico.
Keynes), le istituzioni alla base
del capitalismo e le loro
La postmodernità risolve sul cammino democratico, co- giustizia non è garantita a tutti e ni non può essere solo economi- Il grande pregio di Paige è
relazioni, la risposta alla questo dramma esistenziale me lo sono la fame, la miseria, dove si riscontrano fortissime ca e forse neppure esclusivamen- che si propone di spostare l’ideo-
domanda «che fare?». di noi moderni, accogliendo fi- la difficoltà di accesso a servizi sperequazioni a ogni livello: tra te politica, allora occorre, forse logia gandhiana della non violen-
«L’esigenza più pressante è nalmente l’ambivalenza? Op- fondamentali. classi sociali, tra uomini e donne, una vera e propria rivoluzione za da una dimensione puramen-
evitare la necessità di finanziare pure, tornando a Negri e Har- Dello stesso parere è Irene ecc. Ecco allora che scatta quelle culturale. È questo che vuole di- te etica e morale a una politica e
altri salvataggi su larga scala...». dt, serve piuttosto una «alter- Khan, nata nel Bangladesh ed che viene definita la trappola del- re Glenn D. Paige, un politologo operativa, dando il via a una nuo-
modernità»? ex segretaria generale di Am- la povertà: non avendo accesso americano che fece, come milita- va linea di pensiero scientifico.

La carta non è ancora stanca


MIRELLA SERRI proteine, carboidrati e vitami-
ne sono costituiti da internet,

p Segue da pag. I film, dibattiti, conferenze, gior-


nali. Quelli che, invece, sono
inappetenti in tutti questi set-
gigante con i piedi d'argilla. tà economica, sono in aumen- 38,2 per cento degli uomini). a 400 mila copie. O come Paolo ne? L'attenzione - ecco un' al- tori del consumo culturale e
Siamo la nazione dei parados- to: nel corso dell'ultimo anno Ora registrano un altro prima- Giordano che, con La solitudi- tra sorpresa - viene stimolata dell'informazione non si dedi-
si - osserva Solimine -. Il feno- l'esercito dei «deboli» ha cono- to: sono le più determinate e ne dei numeri primi, dopo l'inco- da manifestazioni, meeting, ra- cano nemmeno alla pagina
meno editoriale, per numero sciuto una flessione e la pattu- solo dopo i 60 anni diminuisco- ronazione, era approdato a duni: dalla Fiera del libro di To- scritta. Anche tra i più giovani,
di libri pubblicati e pure di li- glia dei «forti» o mangiatori a no la loro quotidiana razione di 600 mila, poi a un milione di co- rino a Portici di Carta a incon- contro tutte le aspettative, leg-
bri letti, ha dimensioni rag- quattro ganasce, ha fatto un lettura. Mentre per i fragili ma- pie (quelli che non hanno libri tri come quelli di Cuneo,Verba- gono maggiormente quelli che
guardevoli. Ma si regge su ba- balzo: dal 13,2 al 15,2 per cento. schi il sorpasso dei non lettori adatti a un ampio pubblico si nia, Asti, Biella. Questo avvie- smanettano di più, sentono
si molto fragili. Pochi editori Un colosso all'italiana, l'edi- avviene prestissimo, prima dei devono accontentare di un in- ne anche in gran parte della pe- musica o vedono la tivù (non
- con il gruppo leader Monda- 20 anni. cremento di 20-30 mila copie). più di 3 ore al giorno, però).
dori, seguito da Rcs, Longa- In commercio vi sono Cosa influenza le scelte dei Qual è la regione italiana La lettura soprattutto Piatto ricco mi ci ficco: è il
nesi e Feltrinelli - e pochi let- consumatori? Per anni i criti- dove si legge di più? In Piemon- leit motiv del lettore nostrano
tori si danno da fare per co- 650 mila volumi, ci, gli specialisti, i cosiddetti te c'è un piccolo-grande eserci- fiorisce nel Centro-Nord, e, in questo ipercalorico menù,
prire gran parte del mercato le donne nella lettura addetti ai lavori (o ai livori?) to di oltre 2 milioni che si divo- la zona in Europa arriva l'ebook, pronto ad af-
italiano». hanno sollevato dubbi sull'effi- ra almeno un libro l'anno (52,3 fiancare, a collaborare ma non
I lettori forti - quelli che di- sorpassano di gran cacia dei premi letterari. Ora è per cento nel 2009), i lettori so- più ricca di festival a soppiantare i volumi più tra-
vorano almeno un libro al me- lunga gli uomini certo: molti riconoscimenti, os- no costituiti da 3 residenti su 4 e incontri culturali dizionali. Per il day after, per
se - oggi si stanno avvicinan- serva Solimine, non smuovono e rappresentano il 75,3 per cen- un universo di soli lettori digi-
do al traguardo dei 4 milioni. toria libraria, a cui basta poco il mercato, il Viareggio, per to di tutti coloro che hanno su- nisola (soprattutto al centro- tali, con cimiteri di carta strap-
Sono i pilastri di un Parteno- per fare un passo indietro. I to- esempio, fa fare il salto della perato i 10 anni. I degustatori nord), che si connota come il pata, discariche di tomi defe-
ne di cultura che poggia sulle mi attualmente in commercio quaglia. Ma lo Strega, invece, di carta stampata che, nel paese che ha più appuntamen- nestrati e stipati lacero-contu-
loro sole spalle di consumato- sono 650 mila e le più attive trasforma autori e libri in giraf- 1985, erano il 44 per cento, han- ti culturali d'Europa. si in fila e in pila per finire al
ri della metà dei libri vendu- forchette al desco del libro, co- fe nella savana: come Marga- no avuto un tasso di crescita L'identikit del lettore «for- macero, ci sarà ancora parec-
ti. Questi buongustai della me da tempo è noto, sono le ret Mazzantini che, con Non ti maggiore della media naziona- te» italiano è assai speciale: chio da aspettare. Per il mo-
carta stampata, altra singola- donne (legge il 51,6 per cento muovere, dopo aver vinto la ga- le. legge più libri chi pratica una mento carta resiste, conta e
rità in un momento di fragili- di signore e signorine e solo il ra, in un battibaleno è arrivata All'origine di tanta dedizio- «dieta» ricca di alimenti, dove canta.
.

Classifica Tuttolibri
SABATO 23 OTTOBRE 2010
X LA STAMPA

S
ignori, si scende. Certo si rimpinguano i punteggi, ri, padri della Patria e popolani, agenti dei servizi segreti e mirovsky Anni 20 e un Philip Roth Anni 80. Altro titolo al
AI PUNTI ma solo perché cala il valore in copie vendute dei mafiosi o camorristi si incontrano, si mescolano e si scon- vertice è il ritorno ai fornelli di sciura Antonella Clerici.
LUCIANO GENTA 100 punti di Follett, che ora si assesta poco sopra trano come cowboys e pellerossa. Un’epopea senza retori- Servirebbero buone ricette anche e soprattutto in politica,
quota 10 mila: insomma, i Giganti cominciano a cadere an- ca né «santini», gli eroi che si confondono con i (o si trasfor- per rispondere all’appello di Paul Ginsborg, Salviamo
che qui e probabilmente già nella prossima settimana do- mano in) Traditori, il trionfo della Realpolitik più disin- l’Italia, 9˚ in saggistica. Più sotto, fuori tabella, ci sono un
Risorgimento vranno vedersela con il nuovo Montalbano di Camilleri, Il
sorriso di Angelica, da giovedì in libreria. Intanto appaio-
canta, per non dire cinica. Nella tabella della narrativa
italiana entrano poi il fantafuturo prossimo di Mauro Co-
fiducioso Bill Emmott, Forza, Italia - potenza di una vir-
gola - ovvero «come ripartire dopo Berlusconi» (19˚), e un
no tra i primi 10 il Leopardi di Citati (a pag. 5 la recensio- rona, un mondo senza «petrolio, né gas né carbone né cor- Floris preoccupato di finire in Zona retrocessione (23˚),
come un film ne di Giorgio Ficara) e il «romanzo criminale» del Risorgi-
mento in cui Giancarlo De Cataldo incrocia Salgari e Il
rente elettrica» e un condominio di famiglie dolenti, le Ca-
se degli altri (che poi son le nostre) di Chiara Gamberale.
ovvero «perché l’Italia rischia di finire in serie B». Mentre
son tutti lì a cercare un «cuoco straniero», qui canticchia-

di cowboys Gattopardo come ha scritto qui sabato scorso Giorgio


Boatti, un avventuroso film in cui rivoluzionari e reaziona-
In quella straniera mantengono bene le posizioni, anche se
non «esplodono», Banana Yoshimoto e Brett Ellis, la Né-
mo malinconici Prévert con Montand: «Il pleuvait sans
cesse sur Brest... Rappelle toi Barbara».

I PRIMI DIECI INDAGINE NIELSEN BOOKSCAN

100 73 62 60 53
1 2 3 4 5
La caduta I vinti non LEIELUI Leopardi I traditori
dei dimenticano
giganti
FOLLETT PANSA DECARLO CITATI DE CATALDO
MONDADORI RIZZOLI BOMPIANI MONDADORI EINAUDI

51 48 36 36 34
6 7 8 9 10
La solitudine Le ricette Accabadora Le valchirie Mangia
dei di Casa prega
numeri primi Clerici ama
GIORDANO CLERICI MURGIA COELHO GILBERT
MONDADORI RIZZOLI EINAUDI BOMPIANI RIZZOLI

Narrativa Narrativa Saggistica Varia Tascabili Ragazzi


italiana straniera
1. Leielui 62 1. La caduta dei giganti 100 1. I vinti non dimenticano 73 1. Le ricette di Casa Clerici 48 1. La solitudine dei numeri primi 51 1. Sesto viaggio nel regno... 17
DE CARLO FOLLETT PANSA CLERICI GIORDANO STILTON
18,50 BOMPIANI 25,00 MONDADORI 19,50 RIZZOLI 15,90 RIZZOLI 13,00 MONDADORI 23,50 PIEMME

2. I traditori 53 2. Le valchirie 36 2. Leopardi 60 2. Cotto e mangiato 27 2. Il piccolo principe 21 2. Il mio primo dizionario. Nuovo MIOT 14
DE CATALDO COELHO CITATI PARODI SAINT-EXUPERY -
21,00 EINAUDI 18,00 BOMPIANI 22,00 MONDADORI 14,90 VALLARDI 7,50 BOMPIANI 9,90 GIUNTI JUNIOR

3. Accabadora 36 3. Mangia prega ama 34 3. L’albero dei mille anni 33 3. Instant English 16 3. È una vita che ti aspetto 17 3. La storia dei promessi sposi 13
MURGIA GILBERT CALABRESE SLOAN VOLO ECO
18,00 EINAUDI 18,50 RIZZOLI 17,50 RIZZOLI 16,90 GRIBAUDO 9,00 MONDADORI 12,90 L’ESPRESSO

4. La fine del mondo storto 30 4. La psichiatra 20 4. Terroni 30 4. È facile smettere di fumare... 12 4. Maigret a Vichy 16 4. Caccia al libro d’oro 13
CORONA DORN APRILE CARR SIMENON STILTON
18,00 MONDADORI 18,60 CORBACCIO 17,50 PIEMME 10,00 EWI 9,00 ADELPHI 14,50 PIEMME

5. Canale Mussolini 30 5. Hunted. La casa della notte 20 5. I segreti del Vaticano 24 5. The secret 9 5. Il giorno in più 13 5. Il mio primo dizionario. Nuovo MIOT 10
PENNACCHI CAST & CAST AUGIAS BYRNE VOLO -
20,00 MONDADORI 16,50 NORD 19,50 MONDADORI 18,60 MACRO EDIZIONI 12,00 MONDADORI 12,50 GIUNTI JUNIOR

6. L’intermittenza 29 6. Un viaggio chiamato vita 18 6. Dell’amore e del dolore... 18 6. Ma come ti vesti? 8 6. Un posto nel mondo 13 6. Il piccolo principe 9
CAMILLERI YOSHIMOTO VERONESI GOZZI VOLO SAINT-EXUPERY
18,00 MONDADORI 13,00 FELTRINELLI 18,00 EINAUDI 17,50 RIZZOLI 12,00 MONDADORI 30,00 BOMPIANI

7. La monaca 27 7. Imperial bedrooms 18 7. Un mondo che non esiste più 17 7. I segreti del linguaggio... 7 7. L’ombra del vento 12 7. La storia di Don Giovanni 7
AGNELLO HORNBY ELLIS TERZANI PACORI RUIZ ZAFÓN BARICCO
17,00 FELTRINELLI 18,00 EINAUDI 22,00 LONGANESI 17,00 SPERLING & KUPFER 13,00 MONDADORI 12,90 L’ESPRESSO

8. Mia suocera beve 25 8. Il malinteso 18 8. L’economia giusta 13 8. I ristoranti d’Italia 2011 6 8. I pilastri della terra 11 8. Il diario segreto di Antonella 6
DE SILVA NEMIROVSKY BERSELLI - FOLLETT -
18,00 EINAUDI 12,00 ADELPHI 10,00 EINAUDI 22,00 L’ESPRESSO 14,00 MONDADORI 16,50 SPERLING & KUPFER

9. Le luci nelle case degli altri 24 9. Un giorno 17 9. Salviamo l’Italia 10 9. Guinness World Records 2011 5 9. Esco a fare due passi 11 9. Toy story 6
GAMBERALE NICHOLLS GINSBORG - VOLO -
20,00 MONDADORI 18,00 NERI POZZA 10,00 EINAUDI 28,00 MONDADORI 9,00 MONDADORI 34,90 WALT DISNEY

10. Acciaio 21 10. La controvita 14 10. Senza Dio. Del buon... 10 10. Ristoranti d’Italia... 5 10. Non avevo capito niente 9 10. Unika 5
AVALLONE ROTH GIORELLO - DE SILVA ALLIBIS
18,00 RIZZOLI 21,00 EINAUDI 15,00 LONGANESI 22,00 GAMBERO ROSSO 11,00 EINAUDI 18,90 DE AGOSTINI

LA CLASSIFICA DI TUTTOLIBRI È REALIZZATA DALLA SOCIETÀ NIELSEN BOOKSCAN, ANALIZZANDO I DATI DELLE COPIE VENDUTE OGNI SETTIMANA, RACCOLTI IN UN CAMPIONE DI 900 LIBRERIE.
SI ASSEGNANO I 100 PUNTI AL TITOLO PIÙ VENDUTO TRA LE NOVITÀ. TUTTI GLI ALTRI SONO CALCOLATI IN PROPORZIONE. LA RILEVAZIONE SI RIFERISCE AI GIORNI DAL 10 AL 16 OTTOBRE.

U L
no scrittore (di tempera- rarie e tragiche, marce di avvicina- eggo perché una vita sola za di spiegazioni, per lo più reto-
mento molto robusto, tra PROSSIMA mento al Polo Sud, le pagine davve- non mi basta. Leggo per CHE LIBRO FA riche e autoincensanti?
i più originali) incammi- ro da leggere per il loro condurci essere altrove. Per diven- Anche perché la lettura più
nato su una via quasi solitaria...»: MENTE dentro al cuore non solo di una sfi- tare te. Perché è l'unica attività ...IN FRANCIA entusiasmante, nelle pagine cul-
così, nel 2005 Massimo Onofri MIRELLA APPIOTTI da alla morte ma soprattutto a quel che mi permette di essere al GIOVANNA ZUCCONI turali di questi giorni, non è me-
«vedeva» Filippo Tuena che si era senso di «infinita solitudine» che è tempo stesso solo e accompa- taletteraria, bensì giudiziaria.
appena imposto all’attenzione del la condizione di tutti gli uomini. gnato. Leggo per non invecchia- Processo breve alla francese: nel-
mondo letterario italiano con le
Variazioni Reinbach, grande ro-
Nutrimenti Non sorprende siano state adottate
da Nutrimenti, la casa editrice na-
re. Leggo per essere libero. Leg-
go per leggere.
Non citate l’autunno del 2009 è uscito un
noiretto titolato Aux Malheurs
manzo dentro la Shoah. Onofri si
è rivelato ottimo diagnosta.
Perché, se Tuena ha condotto,
verso le isole ta quasi 10 anni fa «con il mare»,
da due accaniti velisti, a modo loro
esploratori, Andrea Palombi e sua
Ma che pizza! La premessa
è questa: Charles Dantzig, edi-
tore e scrittore, pubblica un li-
la bottega des dames, che comincia con la
sparizione della cassiera di un ne-
gozio di tessuti. Ora, appena un
nel frattempo, molte altre sue par-
ticolarissime indagini, attorno a
del tesoro moglie Ada.
Il tema del viaggio, dalla fiction,
briccino intitolato Pourquoi li-
re?, perché leggere?, ottima-
Montmartre anno dopo, si è celebrato il pro-
cesso: i proprietari del marché
personaggi dell’arte, della musi- la cui «bandiera» è il rocambolesco mente accolto. Anni fa aveva Saint-Pierre, popolare negozio di
ca, del rischio estremo, i suoi Percival Everett (Non sono Sid- pubblicato A quoi servent les tessuti sotto Montmartre, hanno
«viaggi» lo stanno portando sem- ney Poitier) a una saggistica in mo- avions?, A che servono gli aero- riconosciuto se stessi e la loro bot-
pre più lontano dal palcoscenico, vimento tra politica e sottopolitica plani, ma quella era una raccol- tega nel romanzo, e querelato per
dentro a sperimentazioni («sto (in uscita Minzulpop, pamphlet ta di poesie. Questo è un saggio, danni (2 milioni di euro) l’autrice
scrivendo piccole biografie, anche letteratura d’avventura «nel senso ispirato al direttore del TG 1, firma- e la sua risposta alla domanda Frédéric Beigbeder, citate all'ini- Lalie Walker. Nell’aula del tribu-
in versi, che forse non usciranno più ampio del termine». to da un collettivo) finisce per essere è: leggere non serve a niente, zio. Ma: che pizza! nale c’erano parecchi scrittori, a
mai»). Da «uccel di bosco» come Primo titolo in libreria, Il giardi- «il fil rouge di tutta la nostra produ- per questo è una gran cosa. Leg- E se smettessimo di giustifi- quanto pare preoccupati. Tocche-
si definisce, al momento sembra no dei versi, è il ritorno poetico del- zione» dice Palombi. In testa, come giamo perché non serve a nien- carci? E se chi legge deponesse rà emendare libri dall’ambienta-
preferire ai libri propri, i libri al- l’autore dell’Isola del tesoro alla ovvio, Tusitala che a novembre ci te. La critica loda («Dantzig è quel suo complesso di inferiorità- zione riconoscibile, come Assassi-
trui, così ha accettato di dirigere, propria infanzia, un piccolo gioiel- porterà, grazie a Jonathan Mills, quello delle domande alle quali superiorità? Mica dobbiamo, né nio sull’Orient Express, o Il fan-
per Nutrimenti, la nuova collana lo. Sono però quelle dei Diari antar- sulla Zattera della Medusa, l’in- nessun aveva pensato prima»), vogliamo, spiegare perché ascol- tasma dell’Opera, o magari an-
Tusitala («colui che racconta sto- tici dei tre famosi inglesi Scott, quietante capolavoro di Géricault e i lettori aggiungono le loro, di tiamo una canzone, o vediamo che il Codice da Vinci querelabi-
rie», ovvero Stevenson, per gli in- Shackleton, Wilson, protagonisti dietro al quale «si intravedono mol- risposte. Per esempio quelle, mi- un film. Davvero leggere è così in- le dal Louvre? La sentenza è atte-
digeni delle Samoa) rivolta alla tra il 1902 e il 1912 di quattro, teme- te cose della nostra epoca». ca brutte, dello scrittore naturale da pretendere una sfil- sa per metà novembre.
.

Diario di lettura Tuttolibri


SABATO 23 OTTOBRE 2010
LA STAMPA XI

Gianni Berengo Gardin

Il fotografo
MAURO sempre con la motivazione che
VALLINOTTO
un libro del genere non avrebbe
Il Maestro ha compiu- mai avuto mercato, decisi di la-
to ottant'anni, celebrati come in sciar stare e mandai le foto a
uno di quegli interminabili ma- una piccola galleria londinese.
trimoni indiani che ha fotografa- Qui, per caso, le vide Albert
to nella sua carriera: prima la fe- Mermoud, editore della svizze-
sta in famiglia, poi quella con gli ra Guide du Livre. Mi convocò a
amici di sempre, infine l'assalto Losanna e in soli ventidue giorni,
alla torta di panna e fragole nel- comprese le traduzioni dei testi di
lo Spazio Forma di Milano attor- Bassani e Soldati, uscì Venise des
niato dagli altri grandi vecchi, o saisons».
meglio, diversamente giovani, Da allora centinaia di repor-
della fotografia italiana, da Ma- tage in giro per il mondo
rio De Biasi a Mimmo Jodice, da intervallati da brevi pause
Giorgio Lotti a Ferdinando a Milano, dove nel frat-
Scianna. Poi, finalmente, nel si- tempo si era stabilito. Un
lenzio della sua mansarda-stu- libro dopo l'altro. Quali i
dio, che si affaccia sul carcere di preferiti?
San Vittore e sullo studio dell' «Certamente Morire di classe,
amico Vittorio Gregotti, mirabi- sull'istituzione manicomiale, che
le sintesi dei temi più frequenta-
ti nella sua vita professionale, «Conobbi in Laguna
l'architettura e il mondo dei di-
sperati, Gianni Berengo Gardin Bruno Zevi, insieme
riprende fiato e colore. Mentre nel ’60 pubblicammo
Nina, la bassotta di casa, si ac-
coccola in grembo in attesa di il mio primo libro,
carezze, il suo sguardo corre al- «Rossetti architetto»
le capriate e alle travi a vista del
tetto che danno la sensazione di uscì nel 1969 con Franco Basaglia
trovarsi nella stiva di un brigan- e Carla Cerati, poi i molti di archi-
tino in viaggio verso mari e av- tettura che mi hanno permesso di
venture lontani. Idea rafforzata La vita. Giovanni Berengo Gardin, famiglia veneta, è nato a Santa Margherita Ligure il 10 ottobre 1930. Vive a instaurare un rapporto profondo
dalle centinaia di modellini nava- Milano. Negli Anni 50 si formò a Parigi accanto a Henri Cartier-Bresson e Robert Doisneau. Ha collaborato con con grandi professionisti come
li sparsi in ogni canto dello stu- le maggiori testate, da «Il Mondo» a «Time». Nel 2008 gli è stato assegnato il premio «Lucie Award» alla carriera. Renzo Piano, Vittorio Gregotti,
dio in aperto contrasto con i Federico Zeri. Penso poi al libro
classificatori che, in un ordine Le opere. Oltre 200 i volumi pubblicati. Da «Venise des saisons» a «Morire di classe», da «Leopardi . La biblioteca, sulla Gran Bretagna, uno delle de-
svizzero com'era sua madre, so- la casa, l’infinito» (Pazzini) a «Giorgio Morandi» (Charta), a «Nei luoghi di Piero della Francesca» (Silvana) cine realizzati per il Touring Club
no conservati il milione e trecen- o l'Istituto Geografico De Agosti-
ni. Ma quelli che più amo restano i
«Da ragazzino, volumi sul mondo contadino, su-
gli zingari, sulla vita quotidiana
nella Roma fascista, nei Paesi della Bassa come Un pae-
acquistavo i romanzi I PREFERITI Gli ottant’anni di un Maestro dello scatto, se 20 anni dopo, con i testi di Cesa-
re Zavattini».
di Verne e di Salgari, L'occhio sempre attento a
la Serie Oro...» oltre duecento testimonianze, tra opere di culto
tomila negativi che testimonia-
f e di denuncia sociale, come «Morire di classe»
cogliere il tempo dello scat-
to, in aperto contrasto con
il mondo del presente tra-
no la sua straordinaria carriera. volto da un'informazione
E poi i libri: quelli pubblicati in

“Com’è slow
fotogiornalistica digitale
cinquant'anni di lavoro, i tremi- che tutto divora nello spa-
lacinquecento a soggetto foto- zio di pochi istanti...
grafico, infine tutti gli altri, dalla «E' un mondo che non ignoro, ma
collezione completa degli Struz- dal quale, proprio per questo, pre-
zi a Simenon, da Steinbeck alla ANTONIO GRAMSCI ferisco non farmi contaminare. Io
Storia del Partito Comunista di Quaderni del carcere non lavoro in digitale, e le stampe

fotografare
Spriano, accatastati con finta che produco portano un timbro
Einaudi, 4 voll., LXXII-3370, € 60
casualità su vecchie panche di che le garantisce esenti da ogni
legno o sui tavoli Leonardo dise- «Nell’immediato manipolazione digitale, come dei
gnati da Achille Castiglioni. dopoguerra, un autore prodotti Ogm free».
Gianni Berengo Gardin, e fondamentale per la mia Contiguità intellettuale con
non Gardèn come ancora formazione. Oltre ai Carlo Petrini?
si ostina a chiamarlo qual- Quaderni, cruciali anche le «Non so, però il mese scorso, con al-
che parvenu della fotogra-
fia, ignaro delle suo origi-
ni veneziane, quanto del-
la sua giornata dedica alla
lettura?
«Oggi leggo molto meno, il tem-
po è poco. Viaggiando spesso in
Lettere»

f la mia Venise”
tutto di Salgari, la Serie d'Oro e reportage di Life mi fecero capire
tri colleghi, giornalisti e critici della
fotografia,abbiamo fondato un nuo-
vo movimento che si propone "un
rallentamento riflessivo dell'iter fo-
tografico", quasi alla ricerca della
foto perduta:Slow Photo».
C'è un rapporto definito tra
treno mi limito a letture leggere, quelli stampati da Sonzogno, che in un istante che la fotografia non le letture fatte e le immagi-
come i libri gialli. Mi piace però uscivano dalla tipografia con i se- era quella delle albe e dei tramon- ni create?
riprendere in mano quei libri dicesimi intonsi. E una volta a ca- ti, ma uno straordinario e rivolu- «In molte delle mie fotogra-
che lessi quando avevo vent'an- sa, l'attesa era premiata non tan- zionario mezzo per raccontare la fie ritrovo dei punti di contat-
ni: sia perché oggi ricordo solo il to dalla lettura in sé, ma dal lavo- nostra società».
settanta per cento di quelle let- GEORGES SIMENON ro del tagliacarte che svelava il te- Parigi val bene una foto… «Con la mia Leica
ture, sia perché attraverso quei L’uomo che guardava sto del racconto, pagina dopo pa- «Venezia mi stava stretta e nel
titoli, ritorno giovane». gina. Un piacere fisico che pochi 1954 decisi di andare, con la mia tra i flâneur di Parigi,
passare i treni
Oltre duecentoventi volu-
Adelphi, pp. 211, € 10
ricordano». Leica, a Parigi dove rimasi un pa- mi chiamano
mi pubblicati. Alcuni og- E nell'immediato dopo- io d'anni. Lavoravo come camerie-
getto di culto come «Ve- «E’ l’altro libro che vorrei guerra? re, ma ebbi la fortuna di frequen- il Doisneau italiano, ma
nise des saisons», altri di mettere in valigia se mi «La mia famiglia aveva deciso di tare Henri Cartier-Bresson, prediligo Willy Ronis»
profonda denuncia so- capitasse di fare un viaggio ritornare a Venezia, negozio di ve- Eduard Boubat, Robert Doisne-
ciale come «Morire di di lavoro in una landa tri artistici. Non mi interessavano au. Erano gli anni dei flâneurs ai to, magari non immediata-
classe». Qual è il rappor- deserta» molto, anche perché in quegli an- tavolini dei caffè, gli anni di Ca- mente definiti o definibili,
to con gli altri autori di li- ni per la mia formazione fu fonda- mus e Sartre, che non ho più letto con i volumi che ho letto piut-
bri fotografici? mentale, da un lato, leggere le Let- GENTE DI MILANO da allora. Di Parigi mi è rimasta tosto che con le idee delle
«Io guadagno soldi con i libri tere dal carcere di Gramsci, dall'al- appiccicata un'etichetta, quella persone che ho avuto la for-
per comprare quelli degli altri.
Non so rinunciare al piacere di
f tro scoprire quella letteratura
americana, dai Quarantanove rac-
Dagli Anni Cinquanta a oggi,
la capitale morale raccontata
del Doisneau italiano che non mi
appartiene. Se proprio mi si vuole
tuna di frequentare, negli an-
ni e non per l'attimo fuggen-
sentire la trama della carta sot- conti di Hemingway a Faulkner, da Gianni Berengo Gardin. classificare, allora si dica che so- te di uno scatto. Dai registi
to le mie dita, l'odore della tipo- da Steinbeck a Dos Passos, uno «Gente di Milano» esce da 24 no il Willy Ronis italiano. Lui sì mi come Fellini e Olmi agli scrit-
grafia che si sprigiona dalle pagi- degli autori che più ho amato». Ore cultura (pp. 240, 160 ha veramente influenzato». tori come Buzzati e Calvino,
ne. Sono un feticista dei libri e fotografie in bianco e nero, da Soldati a Bocca, in assolu-
Inizio degli Anni 50. La foto- Il ritorno in laguna…
quelli che oggi pretendono di € 5), con i testi di Corrado «Conobbi Bruno Zevi, che inse- to il più grande di tutti, un
grafia…
leggere i libri su una lastra di ve- «Scrivevo e fotografavo allora Stajano. Dal centro alle gnava alla facoltà di Architettura mito per me».
tro mi fanno ridere, è tutto sem- per Ali, una rivista illustrata di periferie, dagli operai ai e insieme pubblicammo, nel 1960,
ERNEST HEMINGWAY Un viaggio di lavoro in
plicementeallucinante». aviazione, come Eugene Smith ai borghesi, dal sacro alla il mio primo libro, Biagio Rossetti
I quarantanove una landa desolata.
suoi esordi. Poi, sotto l'influenza politica. architetto. Allora misi in una car-
E' sempre stato così? Quale libro porterebbe
«Ricordo che da ragazzino, nel- racconti di Paolo Monti e del circolo foto- tella le immagini che racconta- con sé?
la Roma fascista dove con mio Mondadori, pp. 532, € 9,50 grafico La Gondola, fu la volta di vano una Venezia in bianco e «Intanto, avendo due mani, ne
padre c'eravamo trasferiti dalla «Sub ito dopo la guerra immagini di nebbie, lagune vuote, libri, che in Italia sarebbero arri- nero, volti scavati dal tempo porterei due: L'uomo che guarda-
Liguria dove sono nato, correvo scoprii anche la letteratura case abbandonate. Tutte immagi- vati solo molti anni dopo, dei gran- nel tempo, matrimoni e funera- va passare i treni di Simenon e I
al pomeriggio nelle librerie del americana, da Hemingway ni superficiali. Per mia fortuna, di fotografi americani come Do- li, nessuna concessione ai cano- quaderni del carcere di Gramsci».
centro, a piedi per risparmiare a Faulkner, da Steinbeck a uno zio che viveva negli Stati Uni- rothea Lange e Davis Douglas ni oleografici dell'epoca e bus- E la Nikon?
anche i soldi del tram. Acquista- Dos Passos» ti era amico di Cornell Capa, il fra- Duncan. Il lavoro per la Farm Se- sai alla porta dei principali edi- Quella naturalmente sarebbe
vo i romanzi di Verne e soprat- tello di Bob, e iniziò a mandarmi i curity Administration e i grandi tori italiani. All'ottavo rifiuto, appesa al collo.

You might also like