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DICHIARAZIONE DI DISSESTO FINANZIARIO:

CHI NE PAGA LE CONSEGUENZE?

Ormai, tutti noi abitanti di Rionero siamo giunti a consapevolezza e, in qualche modo, ci siamo
rassegnati al fatto che, in seguito alla dichiarazione di dissesto finanziario siamo tenuti a farci carico
dell’aumento di aliquote e tariffe dei servizi forniti dal Comune, al fine di consentire il riequilibrio
del bilancio comunale.
Una delle conseguenze di tale situazione è che, a partire dal 12 Febbraio 2010, a seguito della
delibera di Consiglio Comunale n. 10/2010, se un cittadino dovesse richiedere una concessione
edilizia sarebbe tenuto a versare come costo di costruzione la cifra di 336,00 euro al mq.
Evidentemente, però, ciò è vero solo ed esclusivamente se tale richiesta venisse fatta da un comune
cittadino, senza santi in paradiso, almeno non nel paradiso del Palazzo comunale nelle quali stanze,
nonostante dal Protocollo risulti una richiesta in data posteriore al 12 Febbraio, c’è qualcuno
disposto a dichiarare il contrario. E, indovinate un po’?! Come per magia il nostro amico
richiedente si troverà a pagare come quota di costruzione non più 336,00euro, bensì 129,11euro, la
vecchia tariffa, quella precedente alla delibera di cui abbiamo detto.
Sì penserete: “la solita barzelletta”!! Invece no, questo è quello che davvero è successo: il
Protocollo attesta la presentazione di una domanda in data 17/02/2010 per la costruzione,
sottolineamo, non di una semplice abitazione da parte di un cittadino con l’esigenza di costruire una
casa per la propria famiglia, ma di qualcosa che è un’iniziativa esplicitamente imprenditoriale, cioè
la realizzazione di un complesso turistico residenziale. Di fronte a tale evidenza il nostro amato
Sindaco dichiara che, in realtà, la domanda è stata depositata in data 08/02/2010 e non si sa bene a
causa di quale arcano motivo protocollata solo con nove giorni di ritardo. Ora, quale che sia il
motivo, di fatto, nelle casse dell’Ente entrano ben 25.000,00 euro in meno di quanti ne dovrebbero
effettivamente entrare.
E le misure per sanare il dissesto che fine hanno fatto? Questo è evidentemente il sistema con il
quale l’Amministrazione ritiene di poterne far fronte: imporre tariffe decisamente esagerate ai
poveri cittadini e favorire, invece, chi dall’uso del territorio conta di recuperare un utile
imprenditoriale.
Noi, in qualità di Gruppo di Minoranza, nell’esercizio del nostro ruolo di controllo, abbiamo fatto
di questo, quantomeno discutibile, modo di amministrare oggetto di denuncia alle Istituzioni.
La conseguenza di questa nostra iniziativa è stata che la Giunta, come il gatto col sorcio in bocca,
cerca un modo di mascherare le cose; così propone la delibera n. 68 del 13/10/2010 con la quale, al
fine di evitare gravi conseguenze di carattere penale, cerca di cambiare gli effetti della delibera
n.10/2010 rispetto alla decorrenza dei tempi di adozione dei nuovi costi di costruzione. Non
sappiamo se tale disperato tentativo sortirà gli effetti sperati, certo è che gli atti compiuti sono
irreversibili e sarà la magistratura a trarne le conseguenze di carattere legale.
Il problema politico, però, resta: possibile che l’intero Gruppo di Maggioranza sia appiattito sulle
posizioni della Giunta? Come si può sopportare che, a seguito di un acritico appoggio, i Consiglieri
di maggioranza consentano un comportamento tanto lesivo degli interessi del Comune e tanto in
contrasto con quanto propagandato in campagna elettorale?
Aspettando le risposte a queste domande restiamo, comunque, vigili ed attenti sul comportamento
dell’Amministrazione a garanzia di quegli interessi collettivi così tanto palesemente violati dal
Sindaco e dai suoi accoliti.

IL GRUPPO DI MINORANZA

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