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TESI DI DIPLOMA
DI
MEDIATORE LINGUISTICO
(Curriculum Interprete e Traduttore)
LAUREE UNIVERSITARIE
IN
SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA
Matr.N. 1178
essere umano, che ha diritto di esistere e scegliere per se stessa, ma come un qualcosa
che potesse essere utile al fine di mandare avanti le generazioni. Anche se nel tardo
Medioevo le donne, dei ceti più elevati, venivano idolatrate e riportate in poesia come
figure angeliche, non avevano alcun potere decisionale ed erano, anzi, legate al padre
prima ed al marito una volta sposate, per il resto della loro vita. Sempre durante il
Medioevo, con la “creazione”, da parte della Chiesa, dei conventi, molte donne
nei conventi facessero una vita di restrizioni. Nei conventi, le donne ricevevano
un’istruzione, anche se provenivano dai ranghi più bassi. Per quanto riguarda le
donne che non appartenevano alla nobiltà, queste vivevano in una condizione di
degrado, costrette ad aiutare la famiglia e a badare a questa, senza mai ricevere alcun
salario o alcuna gratifica. Con l’avvento dell’ Illuminismo, epoca in cui vi è una
un’educazione. Ma, mentre nel Medioevo non potevano esporre il loro sapere, con l’
Illuminismo, la donna ha la possibilità di mettere in mostra, sempre in maniera
ridotta, le sue conoscenze. Questo grazie ai salotti, dove si riunivano gli aristocratici
ed i borghesi insieme agli intellettuali per discutere delle diverse opinioni che erano
in voga all’epoca. Purtroppo per quanto riguarda le donne dei ceti più bassi la
in seguito grazie alla rivoluzione industriale, che alcune donne iniziarono a riflettere
sulla loro condizione e a domandare per maggiori diritti, anche se inutilmente poiché
della donna, durante la prima e la seconda guerra mondiale, queste furono richiamate
nelle industrie belliche, poiché gli uomini erano impegnati sul fronte di guerra. Gli
anni delle due guerre mondiali furono veramente difficili per le donne, poiché queste
dovevano lavorare in fabbrica, pensare alla famiglia (benché questa fosse una delle
sue mansioni principali, divenne un compito arduo durante questo periodo, data la
scarsità degli alimenti disponibili) ed inoltre, spesso, era lasciata a se stessa e non
Ma fu proprio durante questi due secoli, dalla rivoluzione francese fino agli
inizi della seconda metà del novecento, che prese forma un movimento che iniziò a
chiedere che le donne godessero degli stessi diritti degli uomini. Questo movimento,
così chiamato per la prima volta dal giornale Daily Mail, le “Suffragette”. Questo
movimento chiese come primo diritto, che anche le donne avessero diritto al voto,
Grazie alle proteste ed alle richieste da parte di questi movimenti, le donne del mondo
occidentalizzato, possono godere di molti diritti, che fino alla prima metà del
scegliere per loro stesse e in molti settori, come ad esempio quello lavorativo, e la
che vengono fatte fra i due sessi. Un esempio di questo è il fatto che in quasi tutti i
Paesi, sia che questi siano industrializzati o meno, le donne percepiscono un salario
nettamente inferiore a quello degli uomini per lo stesso lavoro svolto e per le stesse
ore di lavoro. Come ad esempio in Australia, in ogni Stato, dallo quello del Victoria
al Western Australia, dal Queensland alla Tasmania, il salario medio di una donna è
inferiore a quello di un uomo. Per di più, col fatto che le donne, possono decidere di
rimanere incinta poiché vogliono crearsi una famiglia e grazie a questo mandare
avanti l’umanità, vengono spesso discriminate nel mondo del lavoro. Infatti, i datori
questi non hanno bisogno di un periodo di maternità, poiché le donne devono essere
pagate anche durante questo periodo che non consente loro di lavorare. Ma, anche se
con qualche discriminazione, il mondo del lavoro offre, oggigiorno, alle donne
siano psicologiche o fisiche. In molti paesi non industrializzati, le donne sono vittime
di abusi e, in certi casi, queste vengono considerate alla stessa strenua di un oggetto
utile al lavoro e alla procreazione. Inoltre, nei paesi del Terzo Mondo, le donne non
godono dei diritti fondamentali che “spettano” a qualsiasi essere umano, di entrambi i
hanno perso qualsiasi diritto, persino quello fondamentale alla vita. Con l’entrata di
questo regime, infatti, le donne hanno passato dei veri e propri anni di oppressione e
violenza. In India, le donne non hanno diritto a vivere da sole, o per meglio dire,
senza un marito, e nel caso in cui questo dovesse morire, si ricorre alla pratica del
Sati. Questa pratica prevede che, nel caso in cui il marito dovesse morire, la moglie è
costretta a buttarsi viva sulla pira in fiamme e se dovesse decidere di non farlo,
con l’acido e poi bruciate. In Africa, una pratica che trova le sue origini nella penisola
arabica e che poi si è diffusa fra i Paesi dell’Africa sud sahariana, ma soprattutto nel
poiché viene considerata come una tortura e in quanto tale non può essere praticata,
anche se sono stati registrati molti casi di madri immigrate africane che chiedevano
l’infibulazione, non è considerata una violenza nei Paesi in cui viene fatta e pertanto
continua ad essere praticata e di conseguenza porta alla morte di innumerevoli
arabi e africani contro le donne è la lapidazione. Questo tipo di pena di morte, che
una volta era estesa a tutta la popolazione, viene effettuata soprattutto nel caso in cui
una donna tradisca il proprio marito (anche se, molto spesso, le donne sono le vittime
A causa del fatto che, molte delle violenze contro donne vengono fatte nei
Paesi in cui la religione più praticata è quella Mussulmana, l’occidente, molto spesso
tende a credere che sia la religione la causa di tutto ciò. In realtà, il mondo
occidentalizzato, dimentica che in passato anche gli uomini di religione cristiana sono
stati gli autori di atroci atti contro l’umanità in generale e la donna in particolare.
Inoltre, una questione che infervora fra i media del mondo occidentale è quella del
velo indossato dalle donne mussulmane e che viene spesso associato alla repressione
di queste ultime. Anche se in alcuni Paesi mussulmani, alcuni tipi di velo sono stati
mondo d’oggi, le donne vengono considerate al pari degli uomini, oppure vengono
ancora discriminate?
Capitolo I: L’evoluzione della condizione della donna dal Medioevo fino
all’Illuminismo.
bui, in cui la popolazione era vittima della superstizione e delle credenze popolari che
molto spesso portavano alla negazione dell’individuo senza una ragione specifica.
L’immagine della donna nel Medioevo non è certo positiva, anzi, viene dipinta
come un essere che deve essere protetto anche da se stesso. Questa idea venne diffusa
dagli uomini di chiesa, per i quali le uniche donne che potevano salvarsi da questa
tutti e tre i casi rinunciavano alla loro sessualità o, nel caso delle donne sposate,
Secondo gli uomini dell’epoca, la donna non doveva essere ne troppo truccata
esteriore alla cura dell’anima, i cibi troppo caldi e il vino potevano eccitarla e per
tale che questa non attirasse l’attenzione a tal punto che non era permesso loro di
dicevano che, le donne, erano abili nel mentire e che si scambiavano maldicenze e
parlavano inutilmente. A prova di questo, dicevano che Cristo fosse apparso alla
Maddalena poiché questa, essendo una donna, lo avrebbe riferito subito agli apostoli.
Durante questo periodo, le donne erano sottomesse all’uomo e non potevano
ribellarsi, poiché se lo avessero fatto sarebbero state escluse dalla società. Non
godevano di alcun diritto e non potevano prendere alcuna decisione. Le donne che
vivevano nella nobiltà erano assoggettate alle decisioni del padre e, una volta
sposate, a quelle del marito. Inoltre, per un padre nel Medioevo, la nascita di una
figlia non era certo lieta, poiché tutti i suoi beni una volta sposata sarebbero andati al
suo sposo. Quando questa nasceva, il padre, prendeva accordi matrimoniali a cui lei
doveva sottostare. Ad esempio, se per lei il padre sceglieva un marito, questa doveva
trasferirsi da lui una volta sposata e tutto ciò che lei aveva ereditato dalla sua
famiglia, diventava proprietà del marito. Un altro modo adottato dal padre,
soprattutto dai nobili spagnoli dell’epoca, per riuscire a “sistemare” le proprie figlie,
era quello di farle diventare suore. Sin da quando erano bambine, venivano mostrate
loro immagini di sante e di martiri. Veniva promesso loro che una volta entrate in
potuto fare il buono e il cattivo tempo. Questa violenza psicologica veniva fatta loro
la famiglia fino a che non avessero cambiato idea. Ma la strada del convento non
veniva intrapresa solo dalle ragazze delle famiglie nobili, bensì anche dalle ragazze
dei ceti inferiori che, grazie ai conventi, potevano ricevere un’istruzione (anche se
basata sulla religione) ed essere protette dal mondo esterno, che invece le esponeva a
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http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/d/d089.htm
Per quanto riguarda le donne borghesi o delle classi inferiori, queste erano
soprattutto donne di casa. La loro istruzione consisteva nel cucire, fare il pane,
occuparsi del bucato, tutte attività casalinghe, in maniera tale che non si dicesse che
costrette alla sottomissione maschile, non erano autorizzate ad uscire da sole se non
nei giorni di festa o quando dovevano andare in chiesa e anche in questo caso
misogine. Infatti, a causa della superstizione e delle opprimenti paure che questa
portava fra le popolazioni del Medioevo, molte donne venivano ritenute streghe. Ciò
che faceva decidere se queste fossero streghe o meno, non era un simbolo o una
venivano considerate streghe a volte a causa del colore dei capelli, a causa di nei o
bibbia o il vangelo e persino il fatto che queste avessero cambiato villaggio, in quanto
scritta una sorta di guida per riuscire a scovare le cosiddette streghe. Questa specie di
guida fu scritta dai teologi domenicani Krämer e Sprenger, che furono autorizzati dal
come “Il Martello delle Streghe”). In questo libro, articolato in tre parti, si spiegava
come trovare e far confessare una strega. Inoltre descriveva i diversi tipi di streghe: le
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http://www.letteraturaalfemminile.it/donnenelmedioevo.htm
streghe giovani erano “addette” al controllo della fertilità ed agli aborti mentre quelle
più anziane si occupavano della malvagità e dell’invidia. Ma cosa fece credere agli
dottrina Cristiana, che invece promulgava l’idea della procreazione). In parte è vero
che queste riuscivano a creare delle bevande in grado di aiutare le donne per quanto
riguarda la gravidanza, ma ciò era dettato dal fatto che la maggior parte di queste
erano levatrici e , in quanto tali, avessero osservato nel corso del tempo, quello che
poteva aiutare una partorente ad alleviare il dolore, come ad esempio la bella donna,
usata tuttora come omeopatico antispastico. Un’altra cosa, sempre in contrasto con la
dottrina cattolica del Medioevo, è il fatto che queste donne si basassero sulla prova
empirica delle loro pozioni, cosa assolutamente vietata a quel tempo, in quanto ci si
Quando una donna veniva considerata una strega, questa veniva processata e
durante il suo processo, più simile ad un calvario, veniva torturata nei modi più
delle relazioni con il diavolo. Una volta che la sentenza veniva decisa, questa veniva
messa su una pira in fiamme e bruciata viva oppure veniva impiccata, a seconda della
pena di morte vigente nel paese delle condannate. Era comune all’epoca credere che,
diavolo, e non perché stessero soffrendo. Molti uomini di chiesa fra il 1400 e il 1600,
riportano di aver fatto bruciare un quantitativo enorme di donne ritenute streghe,
come ad esempio l’inquisitore domenicano spagnolo Paramo, che nel 1404 asseriva
Trier, in ben due paesi era rimasta solo una donna ed infine in Germania dove il
streghe vennero fatte durante tutto il Medioevo, causando così la morte di migliaia di
donne senza una ragione precisa. Nel tardo Medioevo e anche - in Italia - nel primo
degli uomini: Dio aveva rivolto solo ad Adamo le parole in base alle quali l'uomo è
libero di seguire la propria natura e di scegliere la propria vita. La tesi della dignità
umana era rivolta contro la più vecchia dottrina della miseria humanae conditionis,
della Chiesa avevano attribuito ad Eva la colpa del peccato originale e identificato
ingresso del diavolo» (ianua diaboli) e per Agostino la sessualità, anche coniugale,
era un peccato. Secondo Girolamo, era possibile evitare il peccato solo vivendo in
assoluta castità, poiché l'amore dell'uomo per la donna, personificazione del male e
della tentazione, non poteva essere compatibile con l'amore di Dio e quindi costituiva
una minaccia per la salvezza dell'anima dell'uomo. Gli uomini che desideravano la
cosiddetti “secoli bui” del Medioevo, anche le donne iniziavano una “ rinascita”, per
così dire, dal punto di vista sociale ma soprattutto umano. Infatti, non erano più
modo, a poter esporre anche loro, parte del loro sapere, sempre con garbo e
riservatezza, poiché non erano considerate ancora del tutto al pari degli uomini e, di
Quando si parla del secolo dei lumi, vi è un’abbondanza di figure femminili nei
salotti, come ad esempio Madame d’Epinay, la quale riuniva nel suo salotto le menti
più illustri del tempo, la Marchesa di Pompadour, protettrice delle arti e delle lettere.
principali degli scrittori, i quali si interrogano sulla sua fisiologia, la sua mente, la sua
educazione ed il suo ruolo sociale. La donna è dunque, nel secolo dei Lumi,
onnipresente, sia che questa sia reale, immaginaria o oggetto di studio. Ma nonostante
dall’uomo. Bisogna aggiungere inoltre che non le veniva riconosciuto alcun diritto
professionale, civile o politico e che, nonostante i salotti brulicassero di figure
femminili e che gli intellettuali dell’epoca non disdegnassero scambiare le loro idee
Encyclopédie.
morale fosse necessario alla cooperazione della società e che per arrivare a questo,
fosse necessario che la maggior parte della popolazione fosse istruita; perciò, durante
questo periodo, l’istruzione non si limitava più soltanto ad alcune donne ma si estese
per tutte coloro che facessero parte della classe medio alta. Benché l’istruzione si
estese ad una fascia più ampia di donne,tuttavia vi erano solo alcune discipline che
potevano studiare, perché si riteneva che queste non fossero in grado o non fossero
portate per studiare alcune scienze o filosofie. Alle donne veniva riservato lo studio
della musica, del disegno e delle arti in genere, poiché queste materie avrebbero
perfezionato la loro natura gentile e la loro posizione di mogli una volta sposate.
Per quanto riguardava i ceti più bassi, le donne non ebbero l’opportunità di
collaborare all’età di sei o sette anni. A volte lasciavano la famiglia per andare a
lavorare in un’altra “casa” e quando si sposavano dovevano avere una “dote” che
diventava proprietà del marito. Molto spesso, quando i mariti lavoravano nelle
campagne, erano le donne che andavano per i mercati a vendere i prodotti. Vi erano
tuttavia delle specie di guardie, che cercavano di intralciare il lavoro delle donne
poiché questo era considerato immorale. Inoltre, quando i mariti partivano, anche in
altri stati, per dei lavori che duravano anche un’intera stagione, erano le donne che si
Economicamente, con la crescita del capitalismo, vennero fatte molte leggi che
sul fatto che anche loro, in quanto individui ed esseri umani, dovevano godere di
alcuni diritti fondamentali e di essere considerate al pari degli uomini. Grazie alla
filosofia, che pur non essendo materia di studio delle donne era riuscita a filtrare
anche fra queste, si ebbero i primi scritti che rivendicavano in un certo senso
volersi riscattare dalla loro posizione. Durante questo secolo infatti troviamo un
primo esempio, da parte di alcune donne che si basavano sul principio della
coscienza del fatto che potevano essere utili alla società, non solo stando a casa e
prendendosi cura della famiglia, bensì lavorando anche fuori casa al pari degli
partire da quella tessile, di donne. Grazie alle tradizioni tramandate nei secoli, le
donne erano in grado di cucire e rammendare e ciò diede loro l’opportunità di poter
lavorare anche fuori casa, prima in piccoli laboratori artigiani ed in seguito nelle
industrie tessili.
registrano cifre altissime di donne impiegate nelle miniere. Questo era dovuto anche
corporatura inferiore a questi, venivano mandate nei meandri più nascosti delle
anche a sostituire i cavalli visto che era molto meno caro pagare una donna, che un
uomo per l’utilizzo del suo cavallo. Ma nonostante il loro contributo, la loro
condizione non era cambiata di molto, dato che avevano il diritto di lavorare nelle
industrie, ma non quello di dirigerle. Erano spesso soggette alle ingiurie da parte dei
datori di lavoro, i quali potevano permettersi anche di non pagarle o addirittura di non
donne non si limitava al lavoro in fabbrica, infatti era sempre compito loro badare
alla casa e alla famiglia. Inoltre gli orari della fabbrica impiegavano la maggior parte
del loro tempo,poiché queste lavoravano solitamente dalle sei del mattino fino alle
ciò, per le comunità dell’epoca, non sembrava un peso così grande. Le donne, prima
volte anche oltre, e non veniva riconosciuto loro alcun merito o diritto. A ciò si
aggiungeva il fatto che dovessero occuparsi dei figli e del marito, creando così una
sorta di doppio lavoro. Questo però non era abbastanza; la reazione da parte
dell’opinione pubblica maschile, non era certo incline alla presenza delle donne nelle
fabbriche, poiché questo veniva visto come una sovversione naturale, se non un vero
maschi. Nelle lettere di protesta indirizzate dal personale ai dirigenti delle fabbriche,
si parlava spesso delle donne come di “sgualdrine” che vivevano nel lusso,
approfittando della loro nuova condizione sociale ed economica, quando, in realtà
donne prendersi cura dei raccolti. Inoltre, nelle campagne erano le donne che si
occupavano del commercio che veniva affidato loro dal marito, poiché questo era
economica e culturale del marito come «sostentatore» e della moglie come «operaia
dell'amore» (nel senso letterale del termine era comunque lei a «sostentare» la
cucina e chiesa).5
senza la protezione del marito e senza alcun diritto. Molte di loro vennero impiegate
dovettero lavorare duramente nelle industrie senza godere appieno dei benefici che
tale posizione portava, almeno per gli uomini. Molte delle giovani ragazze che si
videro costrette a lavorare nelle fabbriche si ammalarono a causa del contatto con
(canarini) per il colore della pelle che tendeva verso il giallo dato dal fatto che il loro
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http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/d/d089.htm
Per le donne il trauma bellico ha creato lutto, sofferenza e ansia materna, ma ha
Inoltre, come in tutti gli altri secoli, vi era una differenza dalla condizione in
cui vivevano le donne delle classi sociali meno abbienti, costrette a sopportare
classe medio alta, che trovavano, semplicemente, per la prima volta il modo di uscire
pubblicamente riconosciuti.
Da un certo punto di vista si può dire che, molte donne iniziarono a liberarsi da
una condizione che le costringeva alla subordinazione di padri e mariti; ma non tutte
le donne, vissero il tempo di guerra allo stesso modo, ma almeno per alcune la
memoria di quel tempo “felice” appare oggi comprensibile, perché rinvia al senso di
spose, nel quale si trovavano comunque “prigioniere” ancora in quel tragico agosto
del 1914.
Visto che la donna stava iniziando, almeno nel settore lavorativo, ad ottenere
maggiore libertà, per alcuni la guerra sembrò ristabilire la distinzione fra i sessi;
chiaramente una specie di invasione di campo femminile nelle più diverse realtà
pertanto alla rimozione di tabù e confini tra compiti e ruoli canonici, con una nuova
maniera sorprendente soprattutto nelle banche (dove passò dal 3,5% all’11,4%) e nel
libertà: vivere sole, uscire da sole, assumersi da sole certe responsabilità erano cose
che ora divenivano per molte finalmente possibili, anche se non sempre accettate
Dal 1915, i salari aumentarono in modo irrisorio rispetto agli alimenti, al punto
che, in tutta Europa, molti generi di prima necessità, come scarpe ed indumenti, erano
inaccessibili. Così molte donne si videro costrette a raccogliere l’erba dai giardini
senza considerare che il prezzo della carne, del pane e del latte non solo erano
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http://www.lagrandeguerra.net/gggrandeguerradonne.html
quadruplicati, ma molto spesso erano quasi impossibili da trovare. Le donne, più
“fortunate”, erano quelle che lavoravano nelle fabbriche, cosa che gli permetteva di
Durante la guerra, il ruolo della donna fu comunque utile anche sul campo di
battaglia, dove, non solo rischiavano di morire a causa della guerra stessa, ma il
furono le donne che divennero infermiere o che entrarono a far parte della Croce
Rossa, le cosiddette crocerossine. Gli sforzi compiuti dalle donne in questa direzione,
suo sostegno durante la guerra di Crimea. Durante la Prima Guerra Mondiale, si conta
che circa 10.000 donne entrarono a far parte della Croce Rossa per dare il loro aiuto e
modo sole; molte di loro erano rimaste vedove con una famiglia a carico e tante
vedevano tornare a casa mariti e figli, che non potevano più essere d’aiuto dal punto
di vista lavorativo. Ma anche per coloro che lavoravano fuori casa non fu facile. Al
termine della guerra, molti Stati si ritrovarono con una sovrapproduzione di materiale
Fu in questo clima che, in Italia, il Fascismo trovò terreno fertile su cui far
attecchire i propri ideali. Infatti, esaltava le folle che, trovandosi in questa situazione,
venivano “rincuorate” e per certi versi dava loro coraggio. Anche per le donne fu lo
stesso.
tale che questo potesse ottenere anche il loro consenso. Frasi del tipo “Madri nuove
per figli nuovi” erano comuni durante questo periodo. La donna doveva ricoprire i
ruoli di madre, moglie e massaia, fino a farsi portavoce della missione patriottica. In
quegli anni fu istituita l’ O.M.N.I, l’opera nazionale per la protezione della maternità
esaltate nel loro ruolo tradizionale, erano escluse dalla vita politica; infatti il governo
donna era per certi versi tutelata, si ritrovava nuovamente costretta a casa, senza
alcuna scelta dato che l’ideologia fascista dava alla donna l’illusione di sostenere le
sue aspirazioni ma, di fatto, la relegava nei suoi ruoli tradizionali, varando misure
contrarie al lavoro femminile. Con la guerra in Etiopia del 1935, le leggi razziste e
antifemministe si fecero ancor più forti. Alcune riviste femministe vennero censurate
e fatte sparire dalla pubblica piazza, come ad esempio “Donna Italiana”. Furono
eliminate molte attività che potevano allontanare le donne dal ruolo che prevedeva
per loro il governo fascista, cioè sposarsi ed incrementare le nascite, al punto che lo
scuola.7
si insediò al potere un altro regime totalitario, il Nazismo, che si basava sulle stesse
idee politiche per quanto riguarda la condizione della donna. Nel Nazismo, che
incentrava la sua idea politica sulla supremazia della razza ariana, anche le donne
gradino sotto gli uomini. Anche Hitler durante il regime nazista, così come Mussolini
in quello fascista, pensava alla donna solo come un oggetto utile alla procreazione e
costretto a casa ad obbedire al marito. Infatti, per quanto riguarda l’ideologia nazista,
tedesca non disposta ad abbandonare del tutto gli usi della Repubblica di Weimar,
infatti, se pur con molti sforzi, le donne continuarono a studiare, lavorare e cercarono
come tali. Per quanto possa sembrare paradossale, vi furono alcune donne naziste al
del matrimonio per poter prendere parte alla vita politica ed altre cercarono di
tale da poter entrare a far parte di quel regime totalitario che le respingeva. Come
sottolinea la storica Claudia Koonz, il regime misogino nazista non era riuscito a
7
http://www.storiain.net/arret/num107/artic5.asp
attivismo, ad esempio il Frauenwerk (Opera Femminile), un organizzazione nazista
femminile.
Si possono distinguere due periodi, ben distinti fra loro, per poter capire il
ruolo della donna nell’epoca nazista. La prima fase corrisponde al Kampfzeit (il
tempo della lotta), quando i dirigenti nazisti ignoravano completamente il ruolo delle
donne. Senza alcun controllo, le donne organizzarono la loro idea di donna e del
principi nazisti) dove Hitler modificò bruscamente le sue priorità. Infatti dopo essere
state ignorate per decenni dai dirigenti nazisti, le donne iniziarono ad essere prese in
considerazione, poiché senza di loro non era possibile perseguire il loro obbiettivo di
tedesca che distrusse la vita di molte altre donne, considerate “inumane”. Infatti, non
solo il nazismo opprimeva le donne, ma anche i non ariani con le leggi razziali, e
soprattutto antisemite.8
anche in Italia arrivarono le leggi antisemite, moltissime donne persero la vita nei
fame e stenti e a dover veder morire le proprie figlie, quando non venivano separate
8
http://www.storiain.net/arret/num105/artic1.asp
da queste ultime. Le madri che partorivano nei lager erano costrette a loro volte a
veder morire i loro neonati per la fame, la mancanza di cure o per gli esperimenti che
i medici delle SS facevano sui loro bambini. Tutto ciò ha portato le donne vittime dei
nazisti a cercare in ogni modo e con ogni strumento, alla sopravvivenza, cercando di
raggruppate e costrette in docce buie e fredde per essere spaventate. Vivevano con la
potuto rivedere i loro cari. Sono innumerevoli le donne deportate che persero la vita
nelle camere a gas, dove venivano raggruppate e poi veniva spruzzato su di loro un
gas che faceva reazione con l’acido cianidrico che si trovava sulle mura e le
asfissiava fino alla morte. Molte di loro subirono interventi chirurgici orribili, che
sterilizzazione delle donne ebree, perché secondo l’ideologia nazista la razza ebrea
era inferiore a quella ariana e in quanto tale doveva essere eliminata. Durante la
soffrire in silenzio una volta uscite dai laboratori. La maggior parte delle donne che
erano prigioniere nei lager avevano infezioni alla bocca date dai componenti chimici
che venivano messi nelle esimie razioni di cibo. Quando erano in vita, quelle
considerate migliori, erano costrette a “prostituirsi” con le guardie dei campi di
potevano durare ore, al freddo senza alcun vestito. Inoltre venivano schernite
momento all’altro.9
hanno vissuto l’Olocausto, anche se sufficienti a raccontare l’orrore vissuto nei lager.
meno sotto alcuni regimi, in Russia si impose al governo il regime Comunista, che, in
teoria, proclamava l’uguaglianza fra gli esseri umani a prescindere dalla loro classe
Lenin incitava la donna a prendere parte sia alla vita politica che a quella lavorativa,
la società non era ancora pronta ad un cambiamento così radicale, poiché per molti
famiglia e della casa. Ma questo non fu il solo motivo. Nonostante il regime avesse
legalizzazione dell’aborto nel Novembre 1920, e aveva creato delle strutture per
aiutare le donne con bambini, l’impiego della donna nel modo del lavoro fu molto
9
(Lifton, 1988)
difficile. In primo luogo, gli uomini non erano disposti a prendere il ruolo delle donne
a casa o ad aiutarle, dato che il regime prevedeva si che la donna lavorasse in fabbrica
o nelle campagne, ma che non rinunciasse al suo ruolo di madre e moglie. Secondo
poi, molte donne non venivano pagate allo stesso modo degli uomini ed infine
conseguenza era molto difficile coinvolgerle nella politica. Solo poche riuscirono ad
entrare in questo mondo e ad esporre le loro idee che non vennero ascoltate.10
donna, non era così diversa rispetto alla Prima Guerra Mondiale, anche se alcune cose
cambiarono. Così come nella Prima Guerra Mondiale, anche durante il Secondo
conflitto mondiale, le donne si videro, soprattutto nei Paesi che non erano stati
“colpiti” dai regimi totalitari fascisti, richiamare nelle fabbriche e dovettero sostituire
diversi gruppi per le donne, come ad esempio l’ATS (Auxiliary Territorial Services)
(The Women’s Royal Naval Service) dove lavoravano come operatori radiofonici e
costrette allo stesso ruolo delle loro “antenate” prima della rivoluzione industriale.
Inoltre in Germania, le donne ebree erano costrette alle peggiori torture da parte del
10
http://www.zum.de/whkmla/sp/0910/lse/lse1.html
11
http://www.secondaguerramondiale.net/il-ruolo-delle-donne.htm
regime nazista. Molte donne in Italia, una volte entrate in guerra decisero di
combattere al fianco dei partigiani. Queste portavano messaggi cuciti addosso per
conto degli uomini, poiché queste destavano molti meno sospetti. Molte di loro
fascisti.
a pensare a loro stesse non più come un essere esclusivamente utile alla riproduzione
Già nella seconda metà del XVIII secolo, durante la rivoluzione francese,
alcune donne, in Francia, iniziarono ad esporre le loro idee; ad esempio Madame B.B
considerate come cittadine. Sempre durante gli anni della rivoluzione francese,la
scrittrice Olympe de Gouges iniziò a domandare per i diritti della donna come
morte da Robespierre.
Nel secolo successivo, in Inghilterra alcune donne ebbero gli stessi ideali ma il
loro movimento, con il tempo venne ascoltato. Questo gruppo, fu chiamato per la
prima volta dal quotidiano Daily Mail con il nome di Suffragette, poiché le donne
Rivendicazione dei diritti della donna, dove ridicolizzava la figura della donna per
come veniva vista da parte della società e parlava dell’uguaglianza fra i sessi.
12
http://www.historylearningsite.co.uk/suffragettes.htm
Inizialmente, le militanti di questo gruppo si chiesero perché la donna non
potesse avere il diritto al voto, ma dovesse sottostare alle leggi del governo che le
promulgava? e inoltre, perché le donne non potesse avere alcun diritto quando erano
(tranne la regina) fu che le donne, a causa della loro natura troppo sensibile non
sarebbero state in grado di pensare logicamente come gli uomini e per questo non
Questo movimento fu creato dalle donne della media borghesia, ormai stanche
intravedevano nel suffragio universale, un modo che avrebbe permesso loro di uscire
piede in Inghilterra, seguita da Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda per poi
svilupparsi, nel secolo successivo, anche in molti altri Paesi d’Europa. Iniziarono a
manifestare in maniera pacifica per le strade, chiedendo il diritto al voto. Nel 1869
riuscirono ad ottenere il diritto al voto municipale, ma fu solo nel 1893 che, la prima
nazione, la Nuova Zelanda, diede il diritto di voto a tutte le cittadine di età superiore
ai ventuno anni. Seguita poi da quasi tutti gli altri paesi europei e da Stati Uniti,
Canada e Australia.
Una delle più importanti attiviste fu Millicent Fawcett, che discusse con
diritto al voto. Inizialmente spiegò che se le donne facevano parte di una società che
imponeva delle leggi e loro dovevano sottostare a queste e seguirle, di conseguenza
meno. Inoltre chiedeva alle donne appartenenti a questo movimento di agire sempre
loro obbiettivo, ciò avrebbe dato adito all’idea che le donne si facevano prendere
figlia Christabel. Insieme fondarono la Women’s Social and Political Union nel 1903.
Questo fu praticamente il primo “partito” creato dalle donne. Questo partito nacque
esponenti che erano disposte a tutto e che avrebbero usato poi la violenza per ottenere
donne avessero il diritto di votare. Non vi fu alcuna risposta. Le due donne iniziarono
a gridare contro questi due membri dell’assemblea di rispondere alla loro domanda
intervallandolo con lo slogan “Votes for women” ( il voto alle donne). Vennero
arrestate per questo motivo, ma il fatto di andare in prigione non le rendeva tristi.
Tutt’altro, erano contente, perché così avrebbero potuto praticare lo sciopero della
(perché la chiesa d’Inghilterra era contro il diritto di voto alle donne), vandalizzarono
sfavorevole nel dare il voto alle donne, danneggiarono campi da golf e attaccarono i
Tamigi, gridavano a favore del voto alle donne. Alcune di queste toccarono il
culmine tanto da farsi martirizzare. La prima di loro fu Emily Wilding Davison, che a
Derby nel 1913 si buttò sotto un cavallo del re, dando così origine al primo “martire”
si questo movimento. Purtroppo, questo gesto fece ricredere gli uomini, i quali si
interrogarono sul fatto che una donna colta fosse arrivata a tanto e cosa sarebbe
fatto che le donne hanno una natura troppo sensibile per poter votare. Alcune di loro
smisero persino di pagare le tasse. Tutto ciò fu aspramente criticato dagli uomini e
non solo. Infatti anche i maggiori esponenti delle Suffragette condannarono questi
atteggiamenti.
13
(Punkhurst, 1911)
Questo fenomeno, non è come credono in molti, un movimento che vuole la
supremazia da parte delle donne sugli uomini, ma chiese e chiede soltanto che le
donne vengano considerate al pari di questi e che possano godere di qualsiasi diritto
gli spetti, di non essere discriminate per il loro sesso e di essere emancipate senza per
donne apparteneva ad una cultura, un Paese o una religione diversa e pertanto aveva
da cui prende origine questo termine coniato da Hubertine Auclert nel 1880 sulla
consueto oggi nei paesi di lingua inglese) un grido di rivolta, sommesso o acuto,
allora si tratta di un fenomeno specifico del XIX e del XX secolo. In questo caso,
trattando delle voci precedenti, sarebbe preferibile usare i termini che esse stesse
usavano, per esempio «libertà», che anche in passato era un termine tanto noto quanto
amato.
14
http://plato.stanford.edu/entries/feminism-topics/
Col passare del tempo, il femminismo si è sviluppato in moltissimi Stati.
In seguito si resero conto che la donna, così come l’uomo, ha diritto ad orari di lavoro
dal lavoro durante la maternità e che questo periodo venisse comunque stipendiato;
chiesero il diritto ad avere il controllo sulle nascite (come ad esempio la questione dei
di tutto ciò che comporta la gravidanza e scegliere per la loro carriera. A proposito di
questo, il sociologo Arlie Russell Hochschild, aveva dibattuto sul fatto che in una
famiglia dove entrambi i membri hanno una carriera, la donna avrebbe avuto in ogni
caso, una sorta di doppio lavoro, poiché oltre alla carriera, doveva anche occuparsi
dei figli e della casa. Per tutta risposta, la giornalista americana Cathy Young, i cui
scritti spesso si sposano con l’ideologia femminista, aveva risposto che una donna
non può farsi carico di entrambe le cose o che debba di conseguenza rinunciare alla
carriera lavorativa(poiché rinunciare all’idea che questa potesse non prendersi cura
della casa sarebbe stato impensabile), ma che le mansioni di casa e la gestione dei
legale contro gli stupri e le violenze in genere contro le donne. Questo a causa del
fatto che in molte culture il maltrattamento delle donne veniva fatto entro le mura
domestiche e molto spesso da un parente stretto. Perciò risultava difficile alle donne
denunciare un loro caro, anche se questo era stato il loro aguzzino. In seguito sono
state create delle leggi che tutelano la donna non solo dalle violenze fisiche, ma anche
da quelle psicologiche, come le leggi antistalking. Tutti questi diritti, che furono,
parzialmente conquistati col tempo, sono quelli di cui molte donne dell’Europa
paesi d’Europa e soprattutto negli Stati Uniti. In quegli anni, i movimenti femministi
stesso ideale, ossia che la società sciovinista andava cambiata poiché non poteva
anni 60 e 70, fu nel fatto che se fino ad allora le donne avevano creduto
diversità e su tutte quelle caratteristiche che differenziano l’uomo dalla donna. Infatti,
15
(Hochschild, 2001)
ottenere l’uguaglianza ed avevano creduto fermamente nella democrazia
Certo negli anni questo non era stato in grado di realizzare riforme reali e il
movimento femminista aveva spesso diffidato di quelle leggi. Una delle critiche
principali che le femministe degli anni 70 facevano alla società erano i valori
patriarcali; il movimento femminista di allora infatti, denunciava non solo il fatto che
non dovesse basarsi su principi maschilisti (una famiglia in cui l’uomo è a capo di
tutto). Vi era dunque una critica molto forte verso la famiglia “tradizionale”, ma non
maschili e su come la donna, a causa di ciò, venisse rappresentata dalla cultura e dai
delle donne su base politica o razziale, come ad esempio negli anni 70, si
svilupparono diversi gruppi di femministe, che pur partendo dallo stesso sfondo
culturale e dalla stessa ideologia (quella che le donne, se pur diverse biologicamente
dagli uomini, devono avere comunque gli stessi diritti) erano indipendenti l’uno
16
(Taramundi, 2004)
17
http://www.ecu.edu/wost/Types.html
Col tempo i movimenti femministi si sono basati su delle ideologie politiche
oppure sono nati per difendere il ruolo della donna non solo nella società, ma anche
protezione e l’uguaglianza dei diritti della donna sulla base dell’ideologia socialista,
Betty Friedan, ha scritto molti libri a riguardo fra cui Feminine Mystique, che al
americana che aveva una visione conservatrice della donna, poiché questo dibatteva
sul fatto che la donna non poteva “realizzarsi” soltanto tramite il matrimonio e i figli,
ma anche attraverso il mondo del lavoro. Altri esempi di femminismo che hanno le
loro fondamenta nei movimenti politici sono il femminismo radicale, che vede la
fra i due sessi per annullare l’idea che l’uomo possa comandare sulla donna e, a
proposito di questo, la scrittrice femminista Kate Millett ha scritto nel 1970 il libro
Sexual Politics, dove denuncia che la società patriarcale condanna il sesso femminile
Miller; il femminismo ecologico, che crede che la distruzione della natura sia legata
alla distruzione della donna; il femminismo marxista che vede come causa
nacque in risposta al femminismo che era nato dalle donne bianche della classe
vincitrice del premio Pulitzer, Alice Walker nel suo libro In Search of Our Mother’s
Gardens, con la frase :<<Lo Womanism sta al Femminismo, così come il viola sta
femminile, a quelle sofferte dalle donne, soprattutto afroamericane. Negli anni della
Cone, disse che Gesù era nero, poiché aveva sofferto così come stavano soffrendo gli
afroamericani in quel tempo. Ma Jacquelin Grant ribatté, dicendo che Gesù non
rappresentava la sofferenza degli uomini neri, ma delle donne nere, dato che
l’oppressione delle donne era molto diversa rispetto a quella degli uomini. Molti libri
riguardo lo Womanism sono stati scritti dopo la sua nascita, di tipo storico,
Questo movimento è stato d’ispirazione per tutte le donne che facevano e che
18
(BRADLEY, 1984)
difende i diritti delle donne messicane, chicane e ispaniche in generale soprattutto
negli Stati Uniti. Chicana è un movimento nato negli anni 70, che combatte contro le
differenze razziali. Come scrisse una delle esponenti di questo movimento, Ana
Nieto-Gomez, dicendo che l’unica cosa che poteva accomunare una donna americana
di origini anglosassoni e una donna americana di origini ispaniche era solo il fatto che
entrambe fossero donne, poiché la prima doveva combattere solo per ottenere
l’uguaglianza dei diritti in base al sesso, mentre l’altra doveva combattere non solo
per il fatto che fosse una donna, ma anche per il colore della sua pelle, per la lingua
che parlava e per il suo stato socio-economico(che all’epoca era fra meno abbienti
negli Stati Uniti). Questo gruppo non nasce solo dal femminismo, ma anche da un
gruppo che chiedeva l’uguaglianza fra le razze. Questo movimento era formato da
soli uomini che vedevano nella donna uno strumento per combattere l’ineguaglianza
fra le razze ma all’interno del quale le donne venivano discriminate poiché la visione
della donna da parte degli esponenti di questo gruppo misogino può essere
paragonata a quella medioevale, ossia la donna deve stare a casa e badare ai figli
rimaste a lungo “senza una voce”, senza qualcuno che potesse difenderle dagli abusi
e dalle discriminazioni da parte degli uomini, fino al 1978 Awa Thiam scrisse il suo
classico “Speak Out, Black Sister”. Da quel momento in poi le scrittrici africane
19
http://www.chicanas.com/
risposero alla sfida, come le attiviste della Sierra Leone Daphne Williams-Ntiri e
incentrano tutte il loro pensiero sul dar voce alla donna africana e liberarla
africano, sul fatto di dare importanza alle donne africane, di combattere lo stereotipo
che vede la donna africana come una donna relegata in casa senza un istruzione.20
sviluppatosi soprattutto negli anni 90 e dopo il 2000, del femminismo islamico, che,
come gli altri movimenti femministi, si basa sul rispetto della donna, ma, in questo
caso, lo fa attraverso la lettura del Corano con una visione da parte delle donne e non
donne sia nella vita pubblica che nella sfera privata. Fanno parte di questo
spiegano, tramite alcuni versetti del Corano, come le donne siano state sempre
importante nella società mussulmana, a partire Khadjia e Aisha, che erano sue mogli
fino a Umm Salama, la sua consigliera. Attraverso queste letture, queste donne
vogliono spiegare al mondo che non è l’Islam a mettere da parte i diritti della donna o
20
(Kolawole, 1997)
a rinnegare la sua posizione nella società, ma l’uomo con la sua visione
conservatrice.21
modo tutte le battaglie portate avanti da queste donne hanno cambiato la vita delle
donne, specialmente in Occidente, nel XXI secolo? Molti potrebbero pensare che il
movimento femminista sia scomparso e che le donne ormai abbiano ottenuto tutto ciò
che volevano, cioè un lavoro o una carriera indipendente, il fatto di non essere più
costrette a doversi sposare per potersi realizzare e di trovare nella famiglia l’unico
modo per riuscire nella loro vita, il diritto al voto, il fatto che qualsiasi settore
lavorativo sia aperto anche alle donne. Purtroppo tutto questo non è sufficiente, dato
che molti Occidentali in particolare dimenticano che le donne ancora oggi non
vengono pagate quanto gli uomini, che non vengono prese in considerazione come gli
uomini e che molto spesso sono ancora costrette a scegliere se avere una carriera o se
restare a casa con i figli. Perciò, a prescindere da quale “gruppo” di femministe una
donna femminista appartenga, sia che abbia basi politiche o religiose o etniche, deve
ancora lottare per essere rispettata dalla società, sul lavoro così come fra le mura
domestiche, deve lottare per ottenere i suoi diritti, che anche se in parte sono stati
continente, sia Occidentale che Orientale, per affermare il fatto che è un individuo e
21
(CAFERRI, 2010)
Capitolo IV: Cosa è cambiato per le donne?
Partendo dal Medioevo, sicuramente le condizioni della vita delle donne sono
di gran lunga migliorate. Al giorno d’oggi in molti Paesi le donne non sono più
vittime della superstizione e hanno molte libertà in più. Dalla vita privata fino al
mondo del lavoro, almeno nei Paesi industrializzati, le donne possono dire di aver
raggiunto quasi a pieno molte delle libertà che fino a pochi decenni fa, non erano
nemmeno immaginabili. Per molte donne, rispetto al passato, quello che è cambiato è
il fatto di aver preso coscienza che anche loro sono degli individui e che grazie alla
questa, non solo attraverso la procreazione, ma anche grazie al fatto che possono
esporre le loro idee, giuste o sbagliate che siano, nel mondo del lavoro e della
politica. Inoltre nel “mondo” delle donne è cambiato il fatto che queste sono più
sicure di loro stesse, grazie ai diritti ottenuti in passato, e questo gli permette di vivere
più proficua.
donne non hanno quasi più ostacoli. Molte di loro ottengono anche incarichi
cambiata oppure vengono fatte ancora delle discriminazioni nel mondo del lavoro?
Purtroppo, nonostante tutte le proteste del passato le donne ancora oggi non
sono considerate o non vengono date loro le stesse possibilità che agli uomini per
quanto riguarda il lavoro. Sorge spontaneo il dubbio sul perché di tutto ciò. Vi sono
molteplici risposte a riguardo, poiché per quanto le donne abbiano potuto lottare ed
ottenere quei diritti fondamentali di cui godono oggi, è l’idea in generale che ha la
società della donna, che questa non sia all’altezza di svolgere un lavoro e di far
conciliare a questo il fatto di poter mandare avanti una famiglia, del fatto che in una
coppia sia per forza la donna a dover sacrificare il suo lavoro se vuole dei figli e
infine che le donne vengono ancora viste come “gli angeli del focolare”. Infatti, per
quanto queste abbiano potuto lottare contro l’idea di una società patriarcale e
misogina e per quanto questa non sia più così “forte” nelle società moderne, è rimasta
comunque di fondo.
degli uomini, nonostante il tasso di studenti e laureati sia costituito in gran parte da
donne. Questo perché nel momento in cui questa decida di rimanere incinta avrebbe
se lei non può essere presente. Inoltre, senza un motivo preciso, le donne vengono
pagate meno degli uomini, per lo stesso lavoro e per le stesse ore di lavoro. Un
esempio eclatante di ciò è l’Australia, uno dei Paesi più civilizzati ed industrializzati
al mondo. In qualsiasi stato di questo Paese, le donne hanno sempre uno stipendio
inferiore rispetto a quello di un uomo, che può variare a seconda dello Stato. Secondo
donna guadagna il 17,8% in meno per ogni ora di lavoro rispetto ad un uomo. Tutto
carriera delle armi e lavorare nell’esercito, nella marina o nella polizia. Inoltre
possono anche partecipare alle cosiddette missioni di pace nei Paesi che sono teatro
di andare ad aiutare nei territori di guerra è ancora minimo, rispetto agli uomini, sta
dimostrare che possono valere quanto gli uomini. Se si prende come esempio il
Inghilterra fino alla prima metà del 900’ le donne potevano assistere alle classi di
scienze ma non partecipare ai club dove gli scienziati esponevano le loro idee. Dopo
essere riuscite a dimostrare che anche loro erano in grado di poter far fronte a questo
mondo “riservato” agli uomini, alcune donne sono anche riuscite a ottenere dei premi
nobel per la scienza, come Rita Levi Montalcini, che ha vinto il premio Nobel per la
Nel mondo della politica anche le donne hanno preso posizioni di rilievo, come
governo ormai da diversi anni, o il primo ministro islandese dal Gennaio 2009,
Johanna Sigurdardottir, che, al momento della sua elezione, ha ricevuto il 73% dei
segretario di stato è una donna, che per di più era anche in corsa per la presidenza alla
degli Stati Uniti due donne sono state segretario di stato, Madeleine Albright e
della Camera dei Lord in Gran Bretagna, è dal 2009 Alto rappresentante per gli Affari
Le donne nel Medioevo così come in tutti gli altri secoli, compreso quello
attuale, sono sempre state vittima di qualsiasi tipo di violenza. Oggi, in Europa, Nord
America, Australia e Nuova Zelanda le donne sono protette legalmente da ogni tipo
di abuso. Infatti, molte leggi sono state fatte a riguardo, per proteggere le donne dagli
antistalking. Nonostante tutto queste leggi non sempre vengono eseguite in maniera
corretta oppure a causa di cavilli legali non possono essere applicate e molto spesso i
fautori di questi orribili gesti non pagano per quello hanno fatto. Un chiaro esempio
di tutto ciò è accaduto in Italia. Negli anni 90 una ragazza venne stuprata ed il suo
stupratore non fu condannato perché lei portava un paio di jeans. Secondo la difesa
era impossibile che l’uomo fosse riuscito da solo a levarglieli e pertanto doveva
essere stato aiutato. Probabilmente questa ipotesi sembrò sensata ai giudici, i quali
non lo condannarono e non solo. Poiché la donna dopo l’accaduto aveva guidato per
lucida a causa del misfatto. Un esempio simile accadde a Milano, quando i giudici
Secondo quanto dichiarato dai giudici, se la donna fosse stata “realmente” stuprata i
collant si sarebbero rotti, o perlomeno scuciti, invece in questo caso rimasero intatti,
portando alla conclusione che non vi erano prove sufficienti per condannare
tempo il ragazzo è stato rilasciato in libertà vigilata per buona condotta. Questi sono
solo alcuni esempi, ma ve ne sono molti altri simili, dove le uniche a pagare, in un
certo senso, sono le donne, alle quali nessuna condanna potrà mai cancellare il
22
http://www.un.org/womenwatch/daw/egm/IndicatorsVAW/IndicatorsVAW_EGM_report.pdf
In qualsiasi epoca storica, compresa quella attuale, le donne sono sempre state
vittime di violenza, sia fra le mura domestiche sia a causa della società. Nel
Medioevo moltissime donne furono accusate di essere streghe e per questo motivo
specie umana ormai molte credenze siano svanite e che l’uomo si sia reso conto che
le donne vanno rispettate e non uccise o torturate. Questo concetto è ancora poco
concreto in Occidente, in Oriente e nei Paesi del Terzo Mondo non lo è praticamente
per niente.
da parte di padri del Pakistan o del Bangladesh contro le proprie figlie. È proprio in
un’idea medievale, che impone alle figlie di sposare il marito scelto per loro alla
nascita. Molte di queste tentano di ribellarsi, poiché grazie all’istruzione hanno capito
di essere libere e che non devono necessariamente sottostare a questa regola. I casi di
ragazze uccise da parte dei padri provenienti da questa parte del mondo è molto alto,
ragazze che vivono in Europa, è ancora peggio per coloro che vivono in questi due
Paesi. Una pratica abominevole è quella di sfregiare le ragazze con degli acidi. A
causa di questo molte di loro perdono totalmente la vista. Molto spesso accade che
l’acido entri all’interno del corpo, bruciando così anche parte degli organi che fanno
a respirare bene, anche per diverso tempo. Alcune di loro raccontano che
preferirebbero essere morte piuttosto che soffrire quelle atroci pene. Per non parlare
poi della pelle che viene totalmente ustionata e a volte non riesce nemmeno a
ricrescere. La causa di tutto ciò?il fatto che lacune di queste ragazze si ribellino a
questo tipo di tradizione è solo una parte;infatti, molte di loro vengono bruciate solo
finita in tribunale, dopo aver denunciato il marito che l’aveva prima legata e poi
tagliata con un coltello per poi infine bruciarla. L’uomo si è giustificato davanti alla
corte dicendo che era stata la moglie a provocarlo e che lui pensava che lo avesse
tradito. Ma negli ultimi anni, i tribunali del Pakistan hanno imparato a non dar retta a
queste scuse e così hanno condannato l’uomo. In Italia un padre pakistano aveva
ucciso la figlia perché questa aveva deciso di vivere come un occidentale e , secondo
lui, così facendo disonorava la famiglia. In Inghilterra, un periodo molte ragazze nei
quartieri affollati da immigrati pakistani molte ragazze venivano investite, fino a che
si scoprì che erano stati dei veri e propri omicidi sempre da parte dei padri o dei
fratelli. Molti di loro facevano venire i “futuri sposi” dal Paese natio e quando queste
Inghilterra, come nel resto d’Europa, vietano le torture, il modo più semplice e meno
evidente per “rivendicare” il loro onore era quello di ucciderle in un modo che
Un altro Paese in cui una pratica orribile viene imposta alle donne è l’antica
pratica del Sati. Questa prevede che nel caso in cui il marito dovesse morire, al
momento del funerale in cui la salma vien arsa la vedova debba gettarsi sulla pira in
fiamme ancora viva. Nel caso in cui questa decidesse di non farlo, verrebbe
morire di fame e stenti se stessa e la sua famiglia. La pratica del Sati era molto
diffusa in tutta l’India prima della colonizzazione della Gran Bretagna. Quando i
coloni inglesi arrivarono e videro ciò succedeva a queste donne, decisero di abolirla.
Durante gli anni della colonizzazione inglese il numero di donne che venivano
nuovamente. Inoltre in India il numero di donne che subisce una violenza domestica
da parte del marito è molto alta, quasi una tradizione, poiché per molti uomini indiani
violenza domestica, sono state create per aiutare queste donne a ribellarsi e per far
capire agli uomini che così facendo distruggono l’equilibrio familiare. La cosa più
sorprendente è che queste donne utilizzano come unica arma il dialogo. Grazie a
questo, vanno nelle case dei villaggi dove sanno che ci sono delle vittime e parlano
sia con il marito e con la moglie per far capire loro che tutto ciò non può continuare.
23
http://dweb.repubblica.it/dweb/1998/06/30/attualita/dalmondo/014dha10714.html
Pur sapendo che rischiano di essere picchiate o cacciate, continuano la loro battaglia
e convincono anche i loro mariti a parlare con gli altri, dato che la parola di un uomo,
soprattutto in questa parte del mondo, è molto più influente rispetto a quella di una
donna.24
regime talebano si ispira ad alcune antiche leggi che vigevano in passato nelle
Inizialmente imposero che tutte le scuole per le bambine venissero chiuse e che le
insegnanti non potessero più lavorare. Proseguirono poi con le infermiere e i medici
partorire in casa, assistite solamente dalle donne della famiglia, dato che un uomo
anche medico non poteva vedere una donna a meno che questa non fosse sua moglie.
Così,nel caso in cui fossero sorte delle complicazioni questa sarebbe morta poiché
nessuno poteva aiutarla. Senza considerare gli strumenti che venivano usati sia per
aiutare la partoriente, sia per aiutarla a guarire, e dello stato d’igiene in cui questa era
costretta a dar luce a suo figlio. In seguito arrivò la legge che imponeva alle donne di
indossare il burqa (un vestito fatto con stoffe pesanti che copre la donna da capo a
piedi e che ha una retina sugli occhi come unico foro). Poiché nel Corano c’è scritto
24
http://www.indianchild.com/sati_in_india.htm
che le donne in segno di rispetto dovrebbero, quindi non devono, indossare il velo, i
talebani utilizzarono questa regola come un pretesto per imporre il burqa, poiché a
loro dire, la loro ideologia governativa si basava sulle leggi coraniche. In realtà il
burqa non era una legge coranica ma un modo come un altro per abolire l’identità
della donna. In seguito fu ordinato che le finestre delle case venissero verniciate di
nero, in maniera tale che le donne non potessero essere viste. Un’altra legge fu quella
uscire di casa e che nessuna parte del loro corpo poteva rimanere scoperta in
pubblico, nemmeno le mani, poiché questo poteva tentare gli uomini, e dovevano
indossare dei calzari che non facessero rumore in maniera tale da non essere notate.
Ma questo fu solo l’inizio dei soprusi che vennero fatti contro le donne.25
Il primo caso in cui una donna venne uccisa senza un motivo dai talebani, fu a
Kabul quando una donna, senza una ragione specifica ma che secondo loro aveva
violato la legge, fu portata in uno stadio e,davanti ad una folla immensa, fu fatta
inginocchiare. Uno dei soldati talebani le sparò alla nuca senza colpo ferire davanti a
tutti. Il corpo della donna rimase lì a terra tutto insanguinato senza che nessuno lo
potesse toccare, perché questo serviva da esempio per la popolazione per dimostrare
che quello che succedeva a chi non rispettava la loro legge. Probabilmente da questo
momento in poi iniziarono le violenze che portarono alla morte moltissime donne
afghane senza alcun motivo. Purtroppo non vi sono moltissimi casi registrati, ma
alcune testimonianze raccontano che una donna che si trovava con i suoi bambini al
25
(Rampoldi, 1997)
supermercato fu brutalmente picchiata a sangue fino a morire perché il suo burqa si
era spostato leggermente ed aveva fatto intravedere la mano. Il corpo della donna fu
lasciato li per terra in una pozza di sangue davanti ai suoi figli. All’inizio del regime,
racconta una donna del campo profughi di Peshavar in Pakistan, una coppia marito e
moglie sui vent’anni andava in bicicletta a Kabul quando li vide un soldato talebano
più giovane di loro. I due vennero fermati e il soldato chiese loro come mai la donna
mostrasse le caviglie, dato che era severamente proibito dalla legge. La donna,
giustamente indignata, chiese al ragazzo chi fosse questi per poterle dire una cosa del
genere. Arrivò un altro soldato talebano più anziano che sparò al piede del marito e al
petto della donna uccidendola. La donna testimone racconta che, nonostante avesse
deciso di indossare il burqa perché pensava che tutto ciò non sarebbe durato a lungo,
dopo questa orribile scena decise di scappare dal suo Paese. Molte donne come lei
decisero di emigrare nei campi profughi di Peshavar, una zona che si trova in una
conca desertica senza acqua ne riparo dal caldo, ma che ai loro occhi è un paradiso a
confronto con la Kabul governata dai talebani. Inoltre molte donne raccontano di
essere scappate dalle città dell’Afghanistan perché stanche di essere prese d’assalto,
picchiate con delle “verghe sacre” e umiliate davanti a tutti dalla polizia coranica. Un
altro caso invece è quello di una ragazzina di sedici anni che fu presa dai soldati
talebani perché era stata accusata da un vicino di avere una relazione, una cosa
brutalmente dai soldati che portarono via la ragazza. Questa fu stuprata e picchiata e
delle donne, infine uccisa, senza che vi fosse alcuna prova che avesse una relazione
con qualcuno. Moltissime donne, inoltre, furono lapidate durante questo regime
sanguinario per diversi motivi. La causa principale era il tradimento da parte della
moglie, anche se molto spesso questa non aveva tradito il marito ma era stata
violentata e la maggior parte delle volte era stato un parente. Tutta questa violenza da
parte del regime è proseguita per diversi anni, costringendo le donne a vivere in un
regime di terrore, a non sapere se una volta uscite di casa vi avrebbero mai fatto
ritorno, a rinnegare la loro esistenza, poiché il “compito” del burqa non era quello di
non tentare gli uomini, bensì di annullare l’esistenza delle donne, di ridurle a non
esistere per la società afghana e di cancellare tutto ciò che queste rappresentavano. A
volte, sempre a causa del regime talebano, alcune donne hanno visto morire i propri
figli senza poter fare niente. Come racconta una testimonianza, a Kabul una donna si
talebano. Il bambino, che doveva avere all’incirca quattro anni, venne sparato ed il
soldato si giustificò dicendo che con quel gesto, quel bambino aveva voluto sfidarlo e
per questo gli aveva sparato. La madre non poté fare niente per impedirlo e rimase a
L’Africa è uno dei Paesi al mondo in cui le donne ricevono il maggior numero
di violenza. Essendo un Paese molto grande molte di queste variano a seconda dello
stato. A causa delle numerose guerre civili, le donne africane molto spesso sono
muoiono di Aids. Uno degli stati africani, teatro di uno dei peggiori genocidi della
storia è il Ruanda. Questo piccolo stato è stato vittima della guerra civile negli anni
90’ fra Hutu e Tutsi, dove l’etnia Hutu, quella prevalente, ha ucciso moltissimi fra
poiché venivano considerate dal governo Hutu come le infiltrate da parte del governo
Tutsi per tentare gli uomini Hutu. Ma cosa ha scatenato tutto questo odio contro le
fisicamente agli standard europei. Così,si scatenò una sorta di odio fra le due etnie.
Durante il genocidio le donne Tutsi vissero anni con il terrore dello stupro. Le milizie
Hutu andavano per le case cercando le donne Tutsi. Queste venivano prese e
gli Hutu accettavano che le donne Tutsi sposassero uomini Hutu, perché pensavano
che fosse il padre il garante della specie. Ma quando l’odio per l’altra etnia arrivò al
culmine, venne impedito agli uomini Hutu di sposare donne dell’etnia opposta e
durante il genocidio, anche se gli uomini che avevano deciso di sposare una Tutsi
risaputo che lo stupro compiuto su un essere umano lascia un segno indelebile nella
vita di una persona, queste venivano a volte lasciate vivere in maniera tale che
durante la loro vita potessero soffrire a causa di questo tremendo ricordo. Molto
stuprate ripetutamente. Quelle che erano in cinta o che avevano partorito da poco,
frequentemente morivano di emorragia. Molte donne sono state prigioniere per anni,
visto che i soldati le tenevano segregate nelle loro case spacciandole per le loro
compagne davanti agli occhi del governo, quando in realtà erano solo delle schiave
sessuali. La cosa peggiore di tutto ciò è che questi stupri non risparmiavano alcun
essere di sesso femminile che appartenesse all’etnia Tutsi. Infatti le milizie Hutu non
risparmiarono nemmeno le bambine, alcune delle quali avevano solo due anni. Inoltre
dopo essere state stuprate, alle donne venivano mutilati i genitali in maniera tale che
non avrebbero più potuto avere figli. Molto spesso le donne venivano anche spogliate
e picchiate in pubblica piazza, in maniera tale che l’umiliazione fosse ancora più
grande. Le tracce lasciate da questo orribile massacro sono evidenti ancora oggi.
Moltissime donne Tutsi pagano ancora oggi il prezzo di far parte di una minoranza in
uno stato come il Ruanda. A causa dell’odio che si è venuto a creare fra le due etnie
molte donne Tutsi sono ancora oggi vittime di stupri da parte sia dei soldati sia dei
ribelli che si trovano nelle foreste adiacenti ai villaggi. Queste donne prese
d’assalto,non solo sono costrette a sopportare il peso dello stupro durante tutta la loro
nell’anonimato. Dopo uno stupro molte donne vengono cacciate di casa dai mariti, a
causa della diffusione dell’Aids, i quali hanno paura di poter essere contagiati. 26
Dopo questo raccapricciante genocidio, il governo negli ultimi anni, precisamente dal
2003 ha deciso che se il Ruanda, nonostante sia ancora costernato da violenze, voleva
andare avanti, doveva permettere anche alle donne di entrare al parlamento. Infatti al
giorno d’oggi al parlamento ruandese il 56% dei parlamentari sono donne. Il governo
26
http://academic.udayton.edu/race/06hrights/georegions/africa/Rwanda01.htm
aveva deciso che almeno il 30% dovevano essere donne, ma il restante 26% fu votato
spontaneamente.27
trovano nel Corno d’Africa, in modo particolare in Somalia, Eritrea, Etiopia e Sudan,
ragazze prima della pubertà. Inizialmente era diffusa nella penisola araba e poi è
“fibula” che significa chiusura. Questo perché, quando questa viene praticata, alle
donne non vengono rimossi solo parte degli organi genitali, ma le due estremità
vengono cucite insieme e viene lasciato solo un piccolo foro. Tutto ciò viene fatto per
essere sicuri che la donna arrivi vergine al matrimonio. Molto spesso viene detto a
ma in realtà non vi è traccia di tutto ciò né nel Corano né nella Bibbia. Questa
“operazione”, non viene compiuta negli ospedali, bensì nelle case di solito da una
momento del parto. Inoltre le condizioni igieniche in cui viene effettuata sono
tagliente, come ad esempio pezzi di vetro o anche un semplice coltello. Un Paese che
in Africa ha deciso di abolire tutto ciò è stato l’Egitto nel 2005, in seguito alla morte
di due ragazzine, a poca distanza l’una dall’altra. Dato che vi è stata una
27
(McCrummen, 2008)
legali molti potrebbero riuscire a praticarla lo stesso, il governo egiziano a disposto
come pena un pagamento che va dalle 1000 alle 5000 lire egiziane e in più la
reclusione che può andare dai tre mesi ai due anni. Si stima che in Egitto, prima che
venisse promulgata questa legge, il 96% delle donne in età compresa fra i 15 e i 49
anni sia stata vittima di questa abominevole tradizione. Questa usanza non viene
considerata una barbaria nei confronti delle donne, di conseguenza molti Stati in
Africa decidono di non abolirla; inoltre, dato che viene vista come un qualcosa che va
fatto, sono stati registrati anche in Italia molti casi di madri immigrate africane che si
Fortunatamente in Italia tali pratiche, che risultano essere torture inutili, sono vietate
e la legge punisce qualsiasi medico con delle multe e la reclusione per diversi mesi. A
testimoniare come tutto ciò sia orribile per le ragazze che devono subire questa sorta
dove racconta più o meno una storia del genere. In un'intervista ha raccontato la sua
esperienza personale, quando si è trovata a dover assistere una ragazza che doveva
partorire e che era stata precedentemente infibulata. Oltre alla descrizione delle
condizioni in cui si è vista costretta a dover far nascere il bambino, ha spiegato anche
quanto sia stato difficile riuscire salvare la madre che, probabilmente, senza di lei e
tale. L’africa non è l’unico Paese in cui l’infibulazione viene praticata. Infatti, anche
in alcuni stati del Medio Oriente è diffusa questa pratica. Grazie all’opera dei medici
compiuta in questi Paesi, sono nate delle associazioni che assistono le donne che
Questa è una punizione che prevede la condanna a morte delle donne a causa
tale condanna sono proprio le donne, le quali sono vittime di stupro da parte di un
parente e ciò viene visto come un tradimento agli occhi della “legge” africana. Questa
punizione, prevede la sepoltura del corpo della donna fino al busto e la parte che resta
scoperta viene presa a sassate fino alla morte. Di questa pena di morte si parla
gli stati che avevano condannato le donne a morire in questo modo atroce. Alcune
volte sono riuscite a fermare gli Stati, prima che questi le giustiziassero, come nel
caso di Safiya Husseini, la donna nigeriana condannata alla lapidazione nel suo Paese
e per cui il mondo intero si è mobilitato per salvarla. A processo finito, quando ormai
siccome sono persone influenti non vengono punite. Questo succede a me che sono
una donna povera di un povero villaggio.>> dopo che la Nigeria aveva sospeso la
pena per Safiya, a breve un’altra donna, Amina, è stata condannata e uccisa nello
stesso modo e per lo stesso motivo. La Nigeria si è giustificata dicendo che la donna
aveva tradito il marito e che secondo la Sharia, la legge islamica introdotta alla fine
degli anni 90’, la donna doveva pagare. Infatti questa è la riprova che il caso di Safiya
28
(Caferri, 2008)
è stato solo uno fra tanti, poiché il numero di donne che sono costrette a subire tutto
Ma la violenza non colpisce solo le donne dei Paesi del Terzo Mondo, bensì
vengono lapidate, infibulate o pestate dalla polizia solo perché non sono vestite nel
modo giusto, ciò non esclude che queste non siano vittime di violenza. Nel 2008 in
Australia una donna su tre era stata vittima di violenza domestica e in Europa nel
che in tutti i rapporti il 90% di questi ha riportato che le donne subiscono violenze
fisiche e l’80% sono vittime di abusi psicologici. Inoltre, la prima causa di mortalità
delle donne è dovuta alle violenze subite dal partner, che portano all’alcolismo,
rispetto al passato. Molte leggi contro lo stalking sono state promulgate per
proteggere le donne che si vedevano costrette a rimanere chiuse in casa per paura di
essere perseguitate. Nel 1993 durante un incontro delle Nazioni Unite sono stati
stabiliti i diritti per le donne, che a quanto sembra, non vengono tuttavia rispettati,
poiché se l’opinione del mondo riguardo il rispetto per le donne non cambia, non vi
sarà mai una legge in grado di proteggerle dalle tradizioni che fanno di lei una vittima
di violenze.30
29
http://news.bbc.co.uk/2/hi/africa/1879506.stm
30
http://www.bbc.co.uk/radio4/womanshour/03/2008_33_mon.shtml
Capitolo VI: È la religione la causa della violenza contro le donne oppure
un fatto culturale?
Negli ultimi anni si parla molto della violenza contro le donne, soprattutto di
quella nel mondo islamico. A partire dall’undici settembre 2001, dopo l’attacco alle
torri gemelle da parte di terroristi islamici, i media si sono accaniti sulle condizioni in
cui vivevano le donne in Afghanistan. Ma la cosa a cui hanno prestato più attenzione
è che queste indossassero il burqa e non il motivo per il quale queste fossero costrette
ad indossarlo. Infatti i media si sono incentrati sul fatto che fosse il “costume” del
velo di per sé a rappresentare tutte le violenze subite dalle donne afghane e non il
fatto che questo particolare tipo di velo fosse stato imposto per annullare la figura
della donna; infatti il regime talebano non solo ha imposto che le donne mettessero il
velo per poterle nascondere, ma ha anche imposto che queste indossassero delle
scarpe che non facessero rumore e ha ordinato che le finestre delle case venissero
pitturate di nero in maniera tale che le donne non potessero essere viste anche quando
si trovavano a casa. Purtroppo i media non hanno riportato anche questi fatti e il che
ha fatto credere alla maggior parte degli occidentali che i maltrattamenti subite dalle
donne nei Paesi islamici si riducessero all’uso del velo. A causa della religione,
fornita dai mass media per far ricadere le colpe di ciò che avevano fatto è stata data al
loro credo. Purtroppo, non solo i media hanno fatto la loro parte nel far credere
questo alle persone che vivono in Occidente, poiché la scusa della religione per
purificare la popolazione viene usata di continuo e molto spesso sono gli stessi
mussulmani che costringono le donne a mettere il velo più come per sminuirle che
per un fattore religioso. A causa di tutto ciò, da dieci anni a questa parte, sembra che
le donne islamiche che decidono, anche se in alcuni Stati sono costrette, di indossare
prettamente islamico, ma che si trova, innanzitutto, nella religione cristiana, che per
coincidenza proviene dalla Palestina come l’islamismo, e che anche in altri Paesi le
cristiano, fra i più cari al cattolicesimo e anche l’unico concesso alle donne, delle
suore prevede che queste portino un velo che permette di scoprire solo il viso,
rappresentata senza un velo sopra la testa, per dimostrare che probabilmente il velo
sulle donne è un’usanza della regione palestinese, dove appunto hanno preso origine
le tre grandi religioni monoteiste. In India l’abito delle donne, il sari, prevede che
queste indossino un velo che copra la testa e parte del corpo. Senza dimenticare che
anche in Italia le donne fino agli anni 50’ e 60’ portavano un velo sopra la testa in
segno di rispetto.
donne da parte della religione islamica e che questa imponga una “schiavitù” della
donna. Inoltre non aiuta ad avere una visione più chiara il fatto che in molti Paesi
musulmani, che spesso utilizzano la Sharia come legge, le donne vengono torturate o
Ma è davvero un fattore religioso che impone tutto ciò? Se così fosse, allora
cristiana e non solo, poiché durante le crociate, giustificate con ossimoro guerra
questo caso neanche le religioni orientali si salverebbero, visto che nonostante queste
prove che non è la religione la causa dei maltrattamenti contro le persone in genere, e
famiglia e come nel resto del mondo iniziarono ad essere maltrattate e la loro figura
ad essere annullata, al punto che nelle famiglie avere una figlia era considerata quasi
una disgrazia e per questo motivo molte furono uccise appena nate. In India la
religione prevede che tutti gli esseri siano uguali, ma poiché la tradizione indiana
prevede che la società sia divisa in caste, le persone dei ceti più alti non hanno alcun
tipo di relazione con quelli dei ceti più bassi e viceversa; inoltre questa non condanna
dalla maggior parte delle persone è quella cristiana, così come in Europa dove le
donne sono molto spesso vittime di violenza e vengono sfruttate per la prostituzione,
nonostante la maggior parte degli Stati sia di religione cristiana. In realtà nessuna
religione impone che le donne vengano picchiate, né nella Bibbia né nel Corano, né
nei testi sacri indiani. La causa delle violenze contro le donne, e la società in genere,
sono dovuti ad un fatto culturale e poiché ogni Paese ha una cultura a sé, per giusta o
sbagliata che essa sia, che non può essere spiegata alle altre, viene utilizzata la scusa
della religione.
Purtroppo i concetti religiosi e il modo in cui questi vengono applicati sono due
cose differenti e finché le persone non impareranno a rispettare gli altri la scusa della
Nel corso della storia, dal Medioevo fino ad oggi, molte donne hanno deciso di
nella quale vivevano, sia che questa riguardasse la donna sia la popolazione di cui
faceva parte attraverso la letteratura o agendo in maniera vera e propria. Inoltre molte
Per quanto riguarda coloro che hanno deciso di operare attivamente nella
storia, durante la guerra dei cent’anni Giovanna d’Arco riunificò il proprio Paese
contro quelle inglesi; Dolores Ibárruri Gómez detta la Pasionaria, fu una donna
politica, attivista e antifascista spagnola, già segretaria generale e poi presidente del
PCE (1944-1960), e membro del parlamento spagnolo prima della dittatura franchista
Emmeline Punkhurst e sua figlia Christabell; Rosa Parks, una delle eroine
afroamericane nella lotta contro l’apartheid; Aung San Suu Chi, una politica
birmana, attiva da molti anni nella difesa dei diritti umani sulla scena nazionale del
suo Paese, devastato da una pesante dittatura militare, imponendosi come leader del
movimento non-violento.
Queste sono solo alcune delle donne che hanno contribuito ad aiutare la
condizione della donna o della loro popolazione con la protesta. Ma poiché la natura
della donna si è basata soprattutto nel passato su una critica letteraria, la maggior
parte delle rivoluzioni da parte delle donne si trova negli scritti. Una delle “eroine
fosse di buona famiglia anche se non per suo volere, e preferisce aspettare qualcuno
scelto da lei anche se già grande per sposarsi; una scrittrice che tramite i suoi libri
condannava la società dell’800 è Virginia Woolf, oltre ad essere una delle più
importanti autrici della sua epoca è stata anche un’attivista che ha combattuto per
l’uguaglianza fra i sessi; la poetessa contemporanea Carol Ann Duffy, che soprattutto
con la sua raccolta di poesie “La Moglie del Mondo” parla di come le donne siano
state sempre subordinate rispetto agli uomini, ma in realtà erano le donne stesse,
grazie alla loro intelligenza, a sottomettere gli uomini; le autrici femministe degli
anni 70’ e dei movimenti femministi appartenenti alle minoranze, che tramite i loro
e Mary Wollstonecraft fino ad arrivare ad autrici come Alice Walker (vincitrice del
protesta né tramite la letteratura, ma con opere e azioni benevole verso gli altri che, a
Teresa. Questa donna era una religiosa albanese, che ha operato fra i poveri di
Calcutta per moltissimi anni ed ha vinto il premio Nobel per la Pace nel 1979. Una
donna invece meno famosa, ma che ha operato in Italia per aiutare le persone e
soprattutto le bambine nelle scuole italiana, è Bianca Milesi che dopo i suoi studi in
Svizzera decise di introdurre un nuovo metodo di studio; negli anni 70’ Raffaella
hanno dimostrato di poter essere all’altezza degli uomini vincendo anche dei premi
Nobel. Un esempio eclatante è Rita Levi Montalcini, che vinse il premio Nobel per la
Medicina nel 1986 oppure Maria Sklodowska, meglio nota come Marie Curie che ha
vinto due premi Nobel di cui uno per la fisica nel 1903 e uno per la chimica nel 1911
Queste sono solo alcune delle centinaia di donne che in qualche modo hanno
contribuito ad aiutare la società. Nonostante il loro aiuto sia stato prezioso per
Conclusioni:
in Occidente. Mentre in passato le donne non solo venivano considerate come degli
esseri umani di una classe inferiore, ma subivano anche ogni tipo di violenza, oggi le
anche coloro che vivevano nei ceti più agiati non godevano, tuttavia di alcun diritto.
Per molto tempo, fino alla fine dell’illuminismo, le donne hanno vissuto nel terrore,
poiché con un qualsiasi pretesto queste potevano essere condannate al rogo dopo
essere state torturate. Oggi le donne in Occidente vedono tutto ciò come una realtà
molto lontana da loro, quando, in realtà questa è ancora presente in molti Paesi
orientali. Infatti le donne che vivono soprattutto negli Stati più poveri del pianeta,
non solo la superstizione è la causa di molte torture che vengono fatte alle donne,
poiché molte tradizioni portano le donne fino alla morte. Ad esempio l’infibulazione,
che viene praticata su delle bambine in condizioni poco igieniche e viene effettuata
da una donna di un villaggio e non da un medico. Questo però non causa solo gravi
questa usanza barbarica, spesso rischiano in seguito di morire di parto e di far morire
Tutto ciò sembra molto lontano alle donne che vivono in Europa, negli Stati
Uniti, in Canada, in Australia, in Nuova Zelanda, ma persino negli Stati più poveri
Molto spesso la disinformazione porta a pensare che uno dei più grandi torti
che si possa fare ad una donna sia quello di imporle di mettere un velo. In realtà per
quanto le donne abbiano potuto lottare per ottenere l’indipendenza dagli uomini, per
ottenere dei diritti che, secondo una logica morale, dovrebbero essere concessi a
qualsiasi essere umano, per essere rispettate come individui, tutto ciò non è stato
proprio dal mondo del lavoro, dove una donna molto spesso deve lottare il doppio di
un uomo per poter raggiungere una posizione di rilievo. Una cosa che dimostra che la
società ancora non considera le donne sullo stesso livello degli uomini è il fatto che
molte donne vengano costrette a prostituirsi e che l’opinione pubblica trovi tutto ciò
Ma ciò che è ancor più degradante per la donna è il modo in cui le ragazze
delle persone non penserebbe mai di aiutare una ragazza costretta a prostituirsi o a
Perciò, nonostante le donne abbiano ottenuto dei diritti, siano state varate delle
leggi che le proteggono, sia dalle violenze, sia nel mondo del lavoro, la loro lotta non
è ancora finita e non finirà fino al momento in cui la società mondiale sarà
pienamente cosciente che le donne così come gli uomini sono esseri umani e in
Caferri, F. (2008, Giugno 10). Mai più donne mutilate- L'Egitto vieta l'infibulazione.
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Introduction
Throughout the years, the living conditions of women have changed in many ways.
During the Middle Ages, women weren’t taken into consideration as they were
considered the property of men; when they were young they belonged to their family,
particularly to their father and once they got married to were the property of their
husbands.
After the Enlightenment, women obtained a relevant role in high society. They could
After two centuries, women played a key role during the Industrial Revolution,
because they started to work in factories. Even if they had a job, which gave them the
considered men's equals. In fact men’s wages were higher compared to those that
women earned for the same amount of working hours. Moreover, men had complete
control of the industries while women could only work there; they had a sort of
double job, because they didn’t only work in factories but they also had to run the
family. Since then, things started to change, because society understood that women
played a very important role. In fact, during the First and the Second World War, the
work women carried out was of fundamental importance because they helped out in
the army industry while men couldn’t because they were fighting in the war.
Afterwards women got involved more and more in the world of work and due to this
and because of their knowledge, they started to demand for more rights. Between
1800 and 1900, a movement of women, who understood the importance of women as
human beings, started to take place in the United Kingdom. This movement was
called Suffragette by the Daily Mail newspaper,. They first demanded the right to
vote for women and they then requested all the rights that a human being deserves, in
particular the right to be considered men's equals. This “group” helped society to
better understand that the idea that “women belonged home” was wrong. Moreover
society came to realize that women could give an extraordinary contribution to the
world. Unfortunately, even if this movement inspired thousands of groups which in
turn offered their support to women, today, the world doesn’t consider them clever,
strong or able to work like men. In particular, in some areas of the world, such as
some countries in Africa, the Middle East and Asia in general, women are still
considered as useful as animals. For example, in some regions of Africa and Asia,
women are condemned to death because they are accused of having cheated on their
husbands (while in most cases they have been raped by the man considered their
lover), while men can marry more than a woman or chase away their wives without a
specific reason. In India women are tied to their husband and if he dies they are
forced to die with him. This practice is called Sati and it was abolished during the
British colonisation, but after India got its independence, Sati was practiced once
again. Luckily in countries which are economically more developed, the situation is a
lot different. In Europe, Canada, the United States, Australia and New Zealand,
women are free to live their life as they chose but they are still not completely
considered men's equals. For example, in Australia, women earn a lot less than men
If we read a newspaper or listen to the news, it is often reported that women are not
considered in countries where they have to wear a headscarf, such as the Hijab and
Niquab; but they don’t report that, in countries, where women are more independent
the registered rate of domestic violence is higher So, has the condition of women
really changed or are women still not respected like men by society?
Chapter I: The condition of women from the Middle Ages until the
Enlightenment
During the Middle Ages women didn’t have the fundamental rights that most of the
women have in developed countries nowadays, that is the choice to decide their
future. In high society, for kings as well as for rich or noble men having a daughter
wasn’t considered a good thing because they had to help their daughter find a place in
society. If she was a princess her father could choose the king she had to marry,
whether she liked it or not. If she was the daughter of a noble man, for example a
duke, her father made arrangements for a forced marriage with another noble man.
After the marriage, everything that belonged to her was given to her husband and this
was a loss for her father. This was one of the many ways to “arrange” the future of
their daughters. In Spain, a common way to sort out this problem was to send the
violence and their fathers started to give them pictures of saints or martyrs. They used
to tell them that if they became nuns, they would have been remembered just like the
women in those pictures. The situation was different for boys, who could become
kings, dukes or knights and once they got married, they could inherit all the fortune
of their wives.
In the lower classes the situation was even worse. Not only did they have to marry a
man they didn’t like, but they underwent all kinds of abuse. They were raped and
beaten by their husbands and if they refused to obey they could be chased away. The
highest inspiration was to become the charwoman of an upper class family. In this
way, they had a place to sleep and they were sure that they wouldn’t starve. Thanks
the “dark period” of the Middle Ages, women started to express their opinion in the
so-called coffeehouses. In this period women could display all their knowledge and
this was probably the biggest change for women in comparison to the Middle Ages.
As a matter of fact upper class women received an education during the Middle Ages,
but they couldn’t express themselves, whereas during the Enlightenment women
could take part in discussions. Even the physical aspect of women changed. In both
ages women wore jewelry and clothes decorated with precious stones, but in the the
Middle Ages only upper class women could dress in this manner provided that they
had a “pious aspect”. During the Enlightenment they started to put a lot of white
powder on their faces as well as wear wings, this to symbolise their rebirth.
Therefore, the Enlightenment, started to give societies the idea that women could
mentally interact with men and not only be good wives and housewives, that is they
started to believe that women could think and express their opinions.
During the 18th century, in some ways, the French Revolution gave more importance
alongside men for their freedom. Furthermore, some historians reported that during
this period women, tired of their condition, started to demand for their rights. They
wanted to be considered citizens just like the men. But their effort was vain.
Chapter II: The help provided by women in the Industrial Revolution and
The first factories were established in England, followed by the rest of Europe and
North America. Because the help of men wasn’t sufficient, women were employed in
all types of factories, especially in textile factories, because of their attitude to sew
clothes for the family. At the beginning they worked in small laboratories and later in
bigger firms. They didn’t earn proper wages compared to the work that they did and
they were mistreated by their employers. They had to work for an inhuman amount of
hours (usually it was from eight o’clock in the morning until eleven o’clock at night
during the winter and from six o’clock until midnight in summer) and they didn’t
know if their employers would call them to go back to work. They worked in mines
and they replaced horses because it was cheaper. They had to carry huge amounts of
coal out of mines and go in the darkest and smallest part of the caves. Moreover,
they earned a lot less than men, but at that time, all this didn’t seem very strange. As
a matter of fact, with the industrialisation, women started to leave the countryside and
move to the cities, but the amount of work didn’t change. In the countryside women
worked just as hard as men; they ploughed fields and they tended flocks and stocks
with men. Afterwards, they had to run the house and look after the family.
Women continued to work under these circumstances until and after the Second
World War.
In both the First and Second World War women worked in the army factory because
of the lack of men. They weren’t considered able to go to war and fight in the war
fields, so they had to stay home and look after the family, meanwhile they had to
work in firms. In Britain, between 1914 and 1918, an estimated two million women
replaced men at work. The rate of women employed increased from 24% in July 1914
Because they were alone and not protected by men, they were often raped by soldiers.
They had to take care of their families and, because of the war, they struggled to find
The Suffragette is the first movement created in the second half of the 19th century
by women, to give all women the right to vote. This name was given to the
movement for the first time by the Daily Mail newspaper and it included the militant
suffrage movement in the United Kingdom. In the 18th century, in France and
England, some groups of women requested the right to vote but they didn’t create a
specific group that could fight for them and help them obtain this right.
It was created by women from the middle class who were frustrated because of this
situation and saw, through the suffrage, an outlet to change their condition.
This movement started in the United Kingdom, followed by the United States,
At the beginning the main issue was: why can’t women vote if they can do the same
job as men and if they can think? The answer given by society, that at the time was
governed only by men (with the exception of the queen), was that women had were
too sensitive to vote therefore they couldn’t think as logically as men. They took to
the streets and finally, in 1869 they received the “municipal” right to vote, but it was
only in 1893 that New Zealand granted the right to vote to all women over the age of
21for parliamentary elections. In 1897 they “gave birth” to the National Union of
Women’s Suffrage Societies. From that point onwards things changed a great deal.
Women from the suffragette took to the streets to demand for more human rights
such as the right for women to work in every field and the right to be independent
from men.
One the most important women of the Suffragette, Millicent Fawcett, believed that a
peaceful protest was the only way of achieving the aim to give women the right to
vote because a violent protest could made men think that women could not be trusted
to have this right. She made clever and logical arguments. She argued that if men
could make laws and women were obliged to follow them, then they should be part of
this process. With this clever argument she proved to be as intelligent as men.
Later two other women, Emmeline Punkhurst and her daughter Christabel, create a
group named Women’s Social and Political Union in 1903. This last movement
started as a peaceful one but some of the members were ready to use violence to get
their way. In 1905 Christabell and another woman belonging to the same movement
asked Wiston Churchill and Sir Edward Grey at a political assembly in Manchester if
women deserved the right to vote but they didn't reply. They then started to shout
“Votes for Women” at the two politicians. For this reason, they were arrested but
they were happy to go to prison, because there they could start a hunger strike to
protest for their rights. Unfortunately, as occurs in every movement, some members
decided to vandalise churches and some parts of London, even if this was against the
“These groups of women, didn’t just inspire the future generations of women to
demand the rights they deserve, but they also set the example to fight for what is
right.”(personal quotation)
These movements are considered the basis of modern feminism. This term is often
misunderstood. A lot of people think that feminism only refers to a group of women
who want to exalt women into a privileged world. It is actually a lot more than this. It
involves different groups of women who demand their rights, who understand that
they are human beings as much as men and, because of this, they deserve to be
treated with the same respect as men. It is a movement seeking for equal rights and
this includes legal protection and the recognition for women’s power and culture;
sure enough they wanted to eliminate the domination of one sex by the other. Thanks
to feminism, women of developed countries can benefit from some rights which were
inexistent until 1900. These rights include the right to initiate divorce proceedings,
reproductive rights concerning pregnancy (including access to contraceptives and
abortion). In this way women could have a say in their career. They had a sort of
double job, because they had a professional career (which required the same amount
of working hours for both genders) and they also had to look after their family once
they got home. A sociologist, Arlie Russell Hochschild, stated that in two-career
couples, a man and a woman spend the same amount of hours working, but the
woman still spends more time working at home, and, the Russian-American writer
and journalist, Cathy Young, whose article espouses the equality feminism theory,
responded that men and women should equally share parenting and housework.
They advocated for the right of maternity leave and protested against gender
discrimination because most employers would not have employed a woman. This
was due to the fact that women could get pregnant, consequently the employer would
They struggled to legally protect women from domestic violence and sexual assault.
Several feminism movements that are often related to other movements of protest
developed over the years. They can be divided into two groups; the first one is
Cultural and Radical feminists. The second group started after the phenomenon of
feminism took place. It is called Womanism and it is associated with racial bases. In
fact, the women who belonged to the feminism movement, were white middle class
includes Mexican and Hispanic women. The term Womanism was used, for the first
time, by Pulitzer Prize winning author Alice Walker in her book entitled In Search of
Our Mother’s Gardens. Womanism found its roots in the theology of Jacquelyn Grant
Between 1980 and 2000, many books, concerning biography, politics, literature,
Afro-American writers. This to symbolise how strong this movement has become
If we compare today's condition of women with that of the past, we can surely notice
that a lot of things have changed, at least in Europe and North America.
Until the mid 20th century women had restricted freedom. Men believed women had
to look after their family and perhaps have a job. Today, women are free to choose if
they want to study, have a professional career and whether or not they want a family.
But has the situation really changed? It is clear that it has improved, even if this
situation is not the same worldwide, and a lot more still has to be done to obtain equal
have the same rights as men, but they are still discriminated because of their sex. In
the world of work, women encounter more difficulties than men. This is because
women can decide to have a baby at any given time, and will therefore have to stay at
home for a brief period of time and go on maternity leave. For this reason employers
would rather hire a man than a woman. Therefore, for women it is always a challenge
to obtain a high position at work. For no particular reason,, women often earn less
than men. In Australia, one of the most democratic and developed countries, women
receive lower wages in every state compared to those of men. In spite of this, women
A great example of the previous statement is that women can join the army. As we
know from history, until the Second World War, the only thing that women could do
during the war, was work in army factories or in hospitals. Today, women are free to
join the army and go to war just like men, even if furthering their career is still a bit
more difficult. Moreover, they play a key role in politics. In the current American
even in the previous administrations there were two women, Condoleezza Rice and
Madeleine Albright holding the same position. Moreover, in Germany the position of
chancellor is held by Angela Merkel, also a woman, In Italy there are many women
in parliament as well.
As for legal protection from sexual assault and abuse, a number of laws have been
implemented, but are they always exercised in the proper way? Unfortunately, these
laws have some flaws and sometimes they don’t work properly. But what is more
absurd is the fact that sometimes judges are not able to exercise them. Proof of this is
a legal case which took place in Italy. A young girl was raped and her persecutor was
arrested; but in the end he was found innocent, because she was wearing a pair of
tight jeans, which were impossible to take off without any help from the victim, this,
according to the judges. In the end he was a free man. Another similar case took
place in Italy. A girl was raped, in a small town and her persecutor was arrested, but,
after a couple of months, he was released on parole. Unfortunately, there are many
Despite the dire facts, laws to protect women from verbal abuse and psychological
One of the worst aspects concerning the condition of women worldwide both in the
past and today is the violence against them. In every century and culture, women
have been victims of physical and psychological violence. “This is something that the
entire society should be ashamed of”( personal quotation). Even if laws have been
made to protect them, they are still victims of abuse and cruelty. This is common
because they were reckoned witches. They were accused of having ties with the devil
and representing the devil itself on earth. There wasn’t a particular characteristic that
could prove this. In fact, they could be accused because of the colour of their skin or
hair, or because they had a strange mole or a birthmark. Sometimes they were even
accused because they didn’t have any knowledge regarding something in particular
in the Bible. They were burnt alive and while this was happening it was common for
people to think that they were screaming to call upon Satan for help. Sometimes, they
were tried to admit that they were witches. During the trial they were tortured. In the
end to stop the horrible pain and suffering women would falsely claim to be witches.
In China the life of women changed with the advent of Confucianism, which was
based on a patriarchal society. Since then, Chinese women have experienced a life of
subjection. They had no rights and if a family had too many daughters, they were
killed. Today, in Europe, this kind of torture is abolished, but unfortunately, this isn't
the case all over the world. Currently, the worst abuses against women are reported in
Asia and Africa. In Afghanistan, with the establishment of the Taliban regime,
Afghan women experienced years of terror, and continue to do so still today. The
Taliban believe that women don’t have the right to exist. When their regime started to
assistance. Once this regime was established all girl schools around the country were
closed. The Taliban chased away female doctors from hospitals and teachers from
schools. They obliged women to wear a burqa (a dress, made of heavy fabric, that
covers the entire body and comes in different colours according to who is going to
wear it). When they started governing the country women were not allowed to go out
alone. They had to be accompanied by a male relative whether it was their father,
at least by their son, but they weren’t totally safe. A number of cases have been
reported where the Taliban have abused women. One of the first cases to be reported
was that of a woman in Kabul, who, in the opinion of the Taliban, didn’t abide by
law; she was taken to the stadium and, in front of a crowd, was shot in the back of her
neck. Another case is that of a woman who was at the market with her children.
While shopping, her burqa unfortunately moved and uncovered her hand. Two
“soldiers” of the Taliban regime saw her and beat her to death in front of her children,
leaving her covered in blood. Then there's the story of a sixteen-year old girl, who
was accused by a neighbour of being sexually involved with a man who wasn’t her
husband. Her uncle tried to protect her and explained that this wasn’t true. He was
beaten savagely. The Taliban took her from her house, raped and beat her and later
killed her. These are only a few of the many cases in which women have been
abused. The number of women who have been stoned, for no reason at all, is
countless. Psychologically women were also abused because they were forced to live
like “ghosts”. After imposing women to wear a burqa, the Taliban regime wanted all
windows to be painted black, because women weren't allowed to be seen from inside
their houses. In addition to this, women couldn’t go to hospital, because there were
only male doctors and a woman couldn’t be seen by a man who wasn’t a relative.
Therefore they had to give birth at home and if there were any complications they
were very likely to die. The Taliban regime used the pretext of religion to commit
these horrible crimes against women, while spreading the idea that Islamism imposes
the subjection of women to men. No verse in the Koran states that people are allowed
to perpetrate such atrocities against human beings, no matter what their sex is.
In India, there is a practice called Sati. This was abolished in 1829, under British
colonialism. Nevertheless Sati still takes place in some parts of India. It is an old
tradition, in which widows have to burn alive on the pyre of their dead husband. If
they don’t do so, they are marginalized by the community and they live a life of
hardship with their children, until they die of hunger. In Pakistan and Bangladesh,
girls still cannot choose who to marry and, if they refuse to marry the man chosen for
high concentration of Pakistani and Bangladeshi immigrants. They bring men from
their native countries to marry their daughters. Pakistani and Bangladeshi girls, who
have grown up in Britain, refuse forced marriages, so their fathers first burn their
faces with acids and then set them on fire. These crimes are committed to vindicate
their honour. This is the excuse that men use before the court in Pakistan, but in the
Africa has one of the highest rates of violence against women and this includes rape,
murder and torture. In Rwanda, the war between Hutus and Tutsis has left the region
in a state of misery. Now, the war might be over but violence against women still
continues. In this African region the highest rate of rape committed by soldiers or
rebels is reported. Therefore there is no protection for women, who can only trust
themselves and no one else. It is still dangerous for those who live in small villages
and decide to go to church and pray. Sometimes churches are located close to forests
where rebels live. Thus when women are on their way home they risk being raped
repeatedly. A member of the International Medical Corps, who has been documenting
in Somalia, Nigeria and Eritrea, but even in Egypt, Indonesia and some Arabic
countries, is female infibulation. This term takes its origin from the Latin word
“fibula”, which means pin or clasp. Apparently, it is associated with culture and
religion, although nor the Bible nor the Koran mention it. Moreover it does not
associated with the death of a great number of young girls. This ancient practice
consists in the partial mutilation and removal of the external female genital organs
and the partial closure of the vulva. It found its roots in southern Arabia and then
spread all over the Horn of Africa. Because of this practice, a lot of women have died
girls, before they reach puberty, so as to prevent them from having premarital sexual
intercourse. Luckily, some associations like Aidos are fighting to put an end to this
practice. In Egypt infibulation was abolished in 2008 after two girls died due to this
horrible practice. What might seem strange is the fact that for these people this is
considered normal, therefore they don’t see it as a barbaric act against women, but as
a tradition that has to take place. Cases of African women who demanded to be
infibulated in Italy have been reported in some hospitals. Figures show that, in Italy,
between thirty and fifty thousand girls, who are the daughters of African immigrants,
are victims of this savage practice. A law, approved in 2005, abolished infibulations,
in Italy, with strict punishments. Doctors performing this practice will be struck off
African countries, is stoning. In some countries, like Iran and Nigeria, stoning is used
to punish women for cheating. In the past it was used for both women and men, but
today it is “reserved” only for women. In recent years some cases have mobilised
public support worldwide. A clear example is the case of Safiya Husaini, who won
her trial in Nigeria, because of a global mobilization. Unfortunately, because this type
of death penalty is the result of a wrong interpretation of Sharia (the Islamic law),
another woman was not so fortunate and was stoned in the same country. Proof that
this capital punishment in particular is only an abuse against women, is the statement
released by Safiya Husaini during her trial: “Others have committed worse crimes,
but because they are men and because they have influence in high places, they are not
punished”.
Violence against women might be associated with culture, traditions or customs, but
women?
In all monotheistic religions, no prophet or holy book states that women have to be
subjected to men. But what religion is and how people perceive it, is totally different.
Christian religion we have the image of Mary, who is respected and taken into great
consideration. But were and are all women treated or respected like Mary? Not
women as historical figures and denied the importance of women, but it put both
sexes on the same level when it came to sin, forgiveness and grace. So basically the
spirit was considered the same for men and women, but, on earth women were
considered inferior to men. Therefore, religion was adapted to culture and not the
other way around. Therefore, the Holy Scriptures were based on the thought of that
time. If we look at the past, we notice that Christians did, more or less, the same
because they were considered witches. Only common women were treated this way
because the order of nuns, created by the Christian church, that still exists today, was
excluded from the sin of “having ties” to the devil. Even if the creation of this order
gave some women, at that time, the opportunity to study and to learn, they were
forced to stay in convents and they could not make any decisions on their own.
Today, the West judges Muslim countries because they stone women, even though
they basically did the same thing in the past, if not even worse.
Today one of the most debated issues, upon which the media speculates by
This matter increased people's awareness in society when the news on television and
in newspapers reported that women in Afghanistan wore burqas. But, are the societies
of western Europe and the US sure that the veil is an imposition and not a choice?
And, furthermore, is the headscarf only worn and “imposed” in the Muslim religion?
First of all, people should remember that both religions, Christianity and Islamism,
come from the same region of the world. In fact, as I previously stated , religion is
adapted to culture. If we think of the image of Mary, we can surely say that she is
constantly represented wearing a veil on her head. Nuns, considered the brides of
Jesus, must wear a veil that only shows their face. Moreover until the 1960s the
majority of women, mainly in the southern regions of Italy, wore a veil that covered
their head. Thus the veil isn’t typical of Muslim religion, but of the area where the
most common monotheistic religions were born. What should really raise awareness
in society is if Muslim women can chose whether or not they want to wear the veil
and if they choose not to then what consequences do they face in some countries. For
example, in Saudi Arabia, the law obliges women to wear the headscarf and if they
imposed women to wear a burqa, which covers their entire body as a sign of rejection
of their existence. In Iran, with the 1979 Islamic revolution, women were imposed to
wear the headscarf. But in Turkey, an Islamic country, women aren't obliged to wear
the headscarf, although many of them choose to wear it. Thus, the headscarf is linked
to religion, but only in some cases is it associated with freedom and individuality.
There are two other types of headscarves used in Arabic countries; these are the Hijab
(a veil that it is similar to the one worn by nuns), which is the most common among
Muslim women all over the world, and the Niqab (which covers the entire face and
only shows the eyes) mostly used by women of the Arab Emirates.
In addition, the typical dress of Indians, the Sari, covers the head of women. Thus it
can be considered a veil. But why is this type of veil not judged by society and the
media? The point is that the issue of the veil is misunderstood because, in the end, the
use of the veil is only an old tradition that is still followed in some countries. When it
In every century and society, there were women, who understood that they were
bound to suffer in silence and thus decided to denounce what was happening through
literature or by taking action. In the Middle Ages, Joan of Arc, the French heroine,
led the French army against the English invasion, during the Hundred Years’ War. At
the time of the French revolution madame B.B del Caux wrote Le Cahier de
Doleance, where she denounced the position held by women, who were believed to
be unable to look after themselves. She stated that they had to stand together to atone
their social position and to ask for equal treatment. In the “world” of Feminists there
are many women, who protested against how they were thought of at the time. Only
who fought for the rights of the indigenous in Guatemala; Bianca Milesi, who, after
innovative way of studying for women; in Italy, in the 70s, Raffaella Lamberti
through their poetry and novels. A writer who during the 1800s refused and
denounced, the idea of women as objects that had to obey men, through her books,
was Jane Austen. She wrote a few novels about this matter, such as Pride and
Prejudice, a book that can be considered a sort of autobiography. Carol Ann Duffy,
wrote a lot of books about women and the most impressive is the collection of poems
entitled The World’s Wife. Mary Wollstonecraft, a British writer and philosopher,
who fought through her book, A Vindication of the Rights of Women, for the
promulgation of the rights for British women. The same was done for French women
by Olympe de Gouges in 1792 with the Declaration of the rights of women and
female citizens. In 1963, through her book The Feminine Mystique the American
writer Betty Friedan denounced the frustrating lives of countless American women,
who were expected to find fulfilment primarily through the achievements of husbands
and children, All these women are only a few examples of those who contributed to
help “improve” the condition of women; thanks to their work in the past now at least
women living in developed countries can benefit from the rights they deserve.
Conclusions
After years and years of fighting to achieve independence from men, women can
finally enjoy the freedom and the respect they deserve not only in everyday life, but
in the work field as well since they can cover relevant positions. Unfortunately, they
are still not considered men's equal and, in some cases, they are still victims of abuse.
Despite this great leaps forward have been made. They have legal protection if they
are abused and, even if in developing countries they are not fully protected, the
world’s organisations which are centred on the tutelary of women, mobilises the
global population to help them. Even so, has the woman’s condition changed? I can
finally state that the world population has become aware that women have to be
treated like human beings, therefore they have to be respected just like men.
Women’s living conditions have improved in many parts of the world, they have
changed in the legal field and in the world of work in many ways, even though much
Pendant toute la période médiévale, les sociétés européennes ont vécu des années
de la femme pendant le Moyen Âge n’était pas positive, au contraire, les sociétés
être protégées aussi par eux-mêmes. Cette idée, qui était diffusée par l’église, disait
que les seules femmes qui pouvaient se sauver étaient les religieuses et les femmes
mariées ou veuves.
Mais la vie pour les femmes du Moyen Âge n’était pas facile dans toutes les
catégories. Elles ne pouvaient pas trop se maquiller, parce que cela montrait qu’elles
donnaient plus importance à l’aspect extérieur plutôt qu’à l’âme ; elles ne pouvaient
pas manger de choses trop chaudes ou boire du vin parce que ça aurait altéré leur état
d’âme. Mais c’est là juste une petite partie de ce qu’elles n’étaient pas autorisées à
faire. De plus, elles pouvaient juste sourire mais non rire et elles devaient pleurer en
silence. Enfin, les prêcheurs disaient que les femmes étaient des habiles menteuses et
qu’elles aimaient souvent parler hors de propos. Pour prouver cela, ils avaient diffusé
l’idée que si le Christ était apparu à la Madeleine, c’était juste parce qu’elle, étant une
femme, l’aurait dit à tout le monde. Dans la noblesse, les femmes avaient deux choix
choix ne leur appartenait pas, en effet c’était leurs pères qui décidaient pour eux. Pour
la plupart, ils décidaient de les faire devenir religieuses, parce que de cette façon ils
pouvaient sauver une partie de leur richesse, puisque quand une fille se mariait, elle
devait donner à son époux une partie des biens de son père. Enfin, le choix de
Espagne, quand un homme avait une fille, dès qu’elle était petite, il lui donnait des
images pieuses et lui disait que si elle devenait religieuse, après sa mort tout le monde
l’aurait connue. Si elle refusait, toute sa famille l’ignorait et elle était éloignée par
tous. C’était une pratique très diffusée dans la noblesse. C’était les pères qui
choisissaient un mari pour elles, c’était hors de question qu’elles refusent. Pour les
femmes qui vivaient à la campagne ou qui appartenaient aux classes sociales les plus
basses, la situation était presque la même. Quand elles se mariaient, elles devaient
donner une dote à leur mari que leur père avait mis de côté. Parfois, quand elles
étaient heureuses, des filles allaient travailler comme serveuses pour des familles
riches. Certaines décidaient de devenir religieuses, parce que, de cette façon, elles
pouvaient recevoir une instruction, qui se basait sur la religion, qui à l’époque était
Comme les hommes d’église étaient superstitieux, ils croyaient que beaucoup de
femmes étaient des sorcières. À cause de cela, beaucoup des femmes ont perdu la vie
pendant cette époque. Il n’y avait pas une raison spécifique qui expliquait qu’une
femme était une sorcière ou non. Parfois c’était à cause de la couleur de ses cheveux
connaissaient pas très bien la Bible ou l’Evangile. Quand elles étaient accusées, au
début elles étaient torturées jusqu’à qu’elles admettaient qu’elles étaient des
femmes étaient forcées d’admettre qu’elles avaient eu des relations avec le diable.
Après, elles étaient condamnées à mort et elles étaient brûlées devant tout le village et
quand elles criaient, le gens pensait que ce n’était pas pour la souffrance mais pour
invoquer le diable. Pendant tout le Moyen Âge, beaucoup des femmes qui étaient
considérées comme sorcières ont été torturées et tuées des façons les plus horribles et
Le siècle des Lumières a été comme une Renaissance pour toutes les sociétés
européennes qui avaient vécu dans le Moyen Âge. Pendant cette période, les salons
philosophie. Les femmes aussi participaient à ces salons. Elles pouvaient écouter les
idées et exprimer leur opinion, mais avec grâce et sans se mettre trop en vue. Bien
que l’instruction ait été concédée aussi aux femmes de la haute bourgeoise, elles
n’avaient pas l’opportunité d’étudier les sciences parce qu’elles n’étaient pas
considérées comme étant en mesure de les comprendre. Ainsi les femmes étudiaient
juste la musique, le dessin et les arts en général parce que cela devait améliorer leur
nature gentille et elles seraient devenues des meilleures épouses. De toute façon la
femme était encore subordonnée à l’homme. Elle n’avait pas de personnalité civile et
elle était exclue des centres du pouvoir. De plus, elle n’avaient pas de droit
professionnel et si elles participaient aux discussions des intellectuels, il n’y avait pas
des femmes n’était pas meilleure qu’au Moyen Âge. Elles ne recevaient pas
d’instruction et elles devaient travailler dans leur famille pour créer une dot, qu’elle
aurait donnée à son époux. Quand le mari travaillait dans la campagne, la femme
devait aller à la ville pour vendre les produits et, en plus, elle devait s’occuper de la
famille et de la campagne quand le mari partait pour travailler dans une autre ville.
Mais tout cela était considéré immoral et il y avait des gardes qui surveillaient surtout
les femmes qui vendaient des produits dans les marchés dans le centre-ville. Pendant
ce siècle, avec la Révolution Française qui se fondait sur les principes de fraternité,
de liberté et surtout d’égalité et grâce à la philosophie que les femmes avaient écouté
dans les salons littéraires, elles commençaient à prendre conscience d’être des êtres
humains et, par conséquent, à demander pour le droit d’être considérées comme des
l’Assemblée de Paris un écrit pour les Droits des femmes, qui s’intitulait «
femme, Mary Wollstonecraft écrivait des droits des femmes, une revendication pour
mouvement féministe qui a protesté pour leurs droits s’est formé en Angleterre et il
s’appelait « Suffragette ».
comme des êtres humains et qui, par conséquent, avaient des droits. Au début, en
dénoncer la condition de la femme, mais sans aucun résultat. En 1800, un groupe des
concédé le droit de voter à toutes les femmes à partir de vingt-un ans a été la
par le journal anglais Daily Mail avec le nom de « Suffragettes », parce qu’elles
Millicent Fawcett, laquelle utilisait des arguments très intelligents pour soutenir ses
idées. Elle se demandait la raison qui interdisait aux femmes de voter et elle disait
que si les femmes devaient suivre les lois et elles devaient faire partie du système, par
conséquent, elles devaient avoir l’opportunité de choisir les personnes qui faisaient
les lois. Puisque pendant ce siècle les femmes étaient retenues très sensibles pour
voter, Millicent Fawcett demandait à son groupe de ne pas agir avec violence, mais
utilisaient la violence pour atteindre leurs objectifs. Une autre représentante des
Suffragettes était Emmeline Punkhurst qui, avec sa fille Christabel, fondait un parti
politique, qui était composé uniquement de femmes, le Women’s Social and Political
Union, en 1903. Quelques années plus tard, Christabel et une autre représentante du
Edward Grey les raisons qui empêchait les femmes de voter. Les deux hommes ne
l’assemblée de permettre aux femmes de voter. Après cet épisode, les deux femmes
furent arrêtées, mais elles étaient contentes d’aller en prison parce que, de cette façon,
elles pouvaient commencer une grève de la faim pour protester. Beaucoup d’autres
représentantes brûlaient les églises anglicanes, parce que celles-ci était contre le droit
aussi était contraire au droit de vote pour les femmes. Tout ça avait affirmé l’idée que
la nature des femmes était trop sensible pour leur permettre de voter.
leurs droits qui ont créé le mouvement féministe. Le mouvement féministe est un
mouvement mondial créé par des femmes qui demandent pour l’égalité entre les
cours du 20ème siècle. Au début, les femmes demandaient juste le droit de vote. Les
femmes qui appartenaient au mouvement féministe à leur tour ont inspiré les femmes
qui appartenaient à des minorités ethniques pour réclamer leurs droits. Elles étaient
de droits, comme le droit à la maternité, le droit de travailler dans tous les secteurs, le
droit d’avorter et le droit de divorcer. Elles ont obtenu tous ces droits. En plus, elles
ont demandé la protection contre la violence, mais cela était plus difficile à obtenir
parce que beaucoup de femmes étaient battues ou violées par un membre de leur
famille et par conséquent elles ne voulaient pas le dénoncer. Mais surtout elles
demandaient à la société d’être considérées comme des êtres humains. Dans les
années 60 et 70, les féministes se sont divisées selon leurs idées politiques et elles ont
changé leur point de vue ; en effet si les premières féministes soulignaient l’égalité
entre les hommes et les femmes, les féministes de la deuxième moitié du siècle
exaltaient les différences. En outre, elles accusaient la société d’être trop patriarcale
importantes du féminisme des années 70 sont Betty Friedan et Kate Millet. Même si
les féministes se basent toutes sur la même idée, elles se sont divisées selon leurs
« Womanism » a été utilisé pour la première fois par la lauréate du prix Pulitzer,
proteste pour les droits des femmes afro-américaines et il trouve ses origines dans les
Jacqueline Grant et Dolores Williams. James Cone Hall disait que Jésus était noir
parce qu’il avait souffert comme les Noirs, mais Jacqueline Grant avait insisté sur le
fait que Jésus devait représenter les Noirs qui souffraient, il représentait les femmes
noires et pas les hommes noirs. Après le Womanism, les femmes africaines se sont
africaines sont restées « sans voix », c’est-à-dire que personne ne protestait pour elles
et contre les abus qu’elles subissaient. En 1978, Awa Thiam a écrit le livre Speak
Out, Black Sister dans lequel elle dénonçait la condition de la femme africaine. À
Molara Ogundipe-Leslie et des femmes d’autres nations comme Bolanie Awe, Helen
Kuzwayo, Irene Assiba ou Abena Busia, lesquelles, bien qu’elles aient des idéologies
différentes, voulaient aider les femmes africaines à devenir libres. Aux États-Unis, les
femmes de la minorité hispanique, dans les années 70, protestaient pour leurs
conditions parce qu’elles étaient discriminées par les américains pour la couleur de
leur peau et pour leur sexe par les hommes hispaniques. Ce mouvement féministe
et chicanes. Une des représentantes, Ana Nieto-Gomez a dit que la seule chose que
peut avoir en commun une femme américaine d’origine anglo-saxonne et une femme
américaine d’origine hispanique est leur sexe, puisque les américaines d’origine
Un groupe féministe qui base son idéologie sur la religion est le féminisme islamique.
Coran avec un point de vue féminin. Les femmes de ce mouvement expliquent que la
position de la femme a toujours été importante dans la vie des musulmans, comme
Umm Salama, la conseillère de Mahomet, et que la façon dont elles sont traitées est
islamique s’est développé dans les années 90 et après l’an 2000. Les représentantes
Tous les mouvements féministes, même si ils se basent sur des idéologies différentes,
entier.
Chapitre IV : Comment a changé la condition de la femme aujourd’hui ?
Beaucoup de choses ont changé aujourd’hui pour les femmes qui vivent dans le
monde occidental, elles sont libres de choisir comment vivre et elles ne sont plus
obligées de choisir entre la carrière et la famille. Les femmes sont protégées par la loi
contre les abus et les violences dans beaucoup de pays. Grâce aux protestations des
mouvements féministes, les femmes ont obtenu beaucoup de droits qu’elles n’avaient
pas jusqu’à la fin des années 70. Par exemple, maintenant, elles ont l’opportunité de
choisir si elles veulent étudier ou non et, de plus, elles peuvent choisir l’orientation
dans leurs études. Elles ont le droit de choisir si elles veulent avorter ou non ou si
elles veulent divorcer, des droits qu’elles n’avaient pas jusqu’aux années 70, quand la
corps et de la lutte contre la société patriarcale qui imposait aux femmes de garder
leur enfant une fois qu’elles tombaient enceintes et de se soumettre à leur mari.
Beaucoup de femmes ont compris que, grâce à leur coopération avec les hommes,
Dans le monde du travail, les femmes ont beaucoup d’opportunités. Elles ont aussi la
encore discriminées par rapport aux hommes. Souvent les employeurs préfèrent les
hommes, parce que si un couple choisit d’avoir un fils, il ne devra pas quitter son
travail pendant long temps. En effet, les femmes ont obtenu le droit d’avoir un congé
de maternité, mais cela représente une perte pour l’employeur. C’est-à-dire que quand
une femme tombe enceinte, elle a besoin d’une période libre de son travail, mais
l’employeur doit la payer. Au contraire, un homme n’a pas besoin de quitter son
plus, sans aucune raison, les femmes sont moins payées que les hommes. En
Australie, par exemple, un des pays les plus civilisés au monde, dans tous les États,
les salaires des femmes sont plus bas que ceux des hommes. Selon l’Union
Européenne, une femme gagne 17,8% de moins par heure par rapport à un homme et
cela augmente le taux de pauvreté chez les femmes. Mais, ce « détail » mis à part, les
femmes ont beaucoup amélioré leur situation en ce qui concerne le travail. Par
titulaires d’un doctorat en chimie n’avaient pas la possibilité de participer aux clubs
de sciences, mais avec le temps elles ont prouvé qu’elles pouvaient faire aussi bien
que les hommes et elles ont gagné des prix Nobel, comme Rita Levi Montalcini en
1986. Dans le monde de la politique, elles ont commencé leur ascension avec les
suffragettes, qui avaient crée le parti politique Women’s Social and Political Union
en 1903, et maintenant elles occupent des postes très importants, comme en Islande
où le chef de l’État est une femme, Johanna Sigurdardottir, qui a obtenu 73% de
votes. Aux États-Unis, dans l’administration Obama, le secrétaire d’État est une
Sécurité.
Pendant les deux conflits mondiaux, les femmes ont occupé des postes secondaires,
mais aujourd’hui elles peuvent devenir militaires et elles peuvent aussi prendre part
dans les champs de bataille, comme en Afghanistan et en Irak. En plus, elles peuvent
avoir une véritable carrière militaire, dans la police ou dans les autres secteurs
militaires.
loi condamne les violeurs mais parfois elle n’est pas utilisée correctement à cause des
erreurs des avocats. Par exemple, en Italie une femme a été violée et son violeur a été
condamné mais, après quelques mois, il a été libéré de prison pour bonne conduite. Il
y a un autre cas qui a bouleversé l’Italie dans les années 90 ; une femme a été violée,
mais son violeur n’a pas été condamné parce que la femme portait un jeans et par
conséquent il était impossible que l’homme l’ait violée sans son aide. Selon les juges,
cette théorie était acceptable et ils ont décidé de ne pas condamner le violeur. Ce sont
juste des cas qui montrent que pour la société, malgré les progrès, la femme est
encore subordonnée et elle est aussi considérée inférieure à l’homme. Donc, bien que
les protestations effectuées par les femmes et les organisations internationales aient
crée des lois pour l’égalité des chances, le problème est l’idée de la société sur la
position de la femme et jusqu’à ce qu’elle change, les femmes seront toujours
discriminées.
Chapitre V : La violence contre les femmes
À partir du Moyen Âge jusqu’à la moitié du 20 ème siècle, les femmes n’étaient pas
protégées par la loi. Aujourd’hui, dans le monde occidental, les femmes sont
protégées par des lois contre le viol, le harcèlement et les abus en général.
Malheureusement, dans le Pays du Tiers-Monde, les violences contre les femmes sont
toujours courantes et cela contraint les femmes à vivre dans une situation de terreur
des violences horribles. Il y a plusieurs raisons à cela : une des raisons est que les
filles sont obligées d’accepter les mariages forcés et quand celles-ci refusent, elles
sont brûlées au visage avec de l’acide par leur père ou un des frères. L’acide ne brûle
pas seulement leur visage, mais aussi les organes intérieurs et surtout ceux de
l’appareil respiratoire. Tous cela provoque des élancement, qui les mènent à vouloir
mourir. Parfois, elles sont tuées par des membres de la famille. Une autre raison est
que les filles décident d’étudier et leur famille n’est pas d’accord. Des cas de violence
beaucoup de cas des filles victimes de la collision ont été enregistrés dans les
la police, qui a suspecté et qui a enquêté sur ces cas, on a découvert que les filles
étaient tuées parce qu’elles refusaient le mariage forcé ou parce qu’elles décidaient de
vivre comme les filles occidentales. De plus, ce ne sont pas les seules violences
contre les femmes du Pakistan ou du Bangladesh, puisqu’il a été enregistré un taux
élevé de violences domestiques. En Inde aussi, le taux de violence domestique est très
décidé de les combattre en utilisant la parole comme seule arme. Ces femmes vont
dans les villages et elles cherchent à faire raisonner les hommes concernant la
violence contre les femmes et elles cherchent aussi à expliquer que frapper leur
épouse n’est pas juste, bien- qu’en Inde battre une femme est comme une tradition.
Une autre pratique qui force les femmes à se donner la mort est le rite de la Sati. Ce
rite prévoit qu’au moment de la mort du mari, la veuve, encore vivante, doit se jeter
sur un bûcher en flammes. Si elle choisit de vivre, elle et sa famille sont éloignées par
tout le village et, par conséquent, elle meurt de faim. Ce rite a été aboli en 1829 par
les colonisateurs anglais, mais il est encore effectué. Un des pays asiatiques où les
femmes sont victimes de tous les types de violence est l’Afghanistan. Dans cette
nation, avant le régime taliban, les femmes vivaient comme dans toutes les autres
parties du monde, mais après elles ont vécu des années de terreur. Au début, le
régime voulait imposer à la population afghane des lois de l’époque du Coran, qui
étaient utilisées dans la campagne afghane, pour « purifier » les gens. Ils ont
commencé à imposer la fermeture des écoles pour les enfants et que les femmes ne
devaient plus travailler dans les hôpitaux. C’était juste le début. Après, ils ont imposé
aux femmes de mettre la burqa et des chaussures qui ne faisaient pas de bruit. Cet
habillement n’était pas une imposition religieuse mais une façon d’annuler
l’existence de la femme. En plus, les femmes étaient obligées de peindre les fenêtres
de leur maison en noir parce que, de cette façon, les hommes ne pouvaient pas les
voir. L’excuse des talibans était que de cette manière les hommes ne pouvaient pas
être tentés par les femmes. De plus, les femmes ne pouvaient pas sortir toutes seules
mais elles devaient être accompagnées par un homme, qui pouvait être leur père ou
leur mari. Malheureusement, les talibans ont perpétré des crimes horribles contre la
population afghane et surtout contre les femmes afghanes. Un des premiers cas de
violence contre une femme afghane a été quand une femme a été amenée dans un
stade pour être tuée. Des soldats talibans l’ont accusée de ne pas avoir respecté la loi
islamique et donc elle devait payer. Elle a été amenée dans le stade de Kaboul et les
soldats l’ont forcée à s’agenouiller ils lui ont tiré une balle dans la tête. La foule, qui
avait assisté à cette scène horrible, se sauva terrorisée. A partir de ce moment-là, une
véritable période de terreur a commencé pour les afghans. Des témoignages des
femmes qui vivaient en Afghanistan au moment des abus de pouvoir par les talibans
racontent que la situation était ainsi terrible qu’elles ont préféré vivre dans un camp
de réfugiés au Pakistan dans une vallée aride où il n’y a pas d’eau courante et la
température est très élevée plus tôt que dans leur pays. Une des femmes raconte
qu’elle a vu à Kaboul deux soldats qui avaient arrêté un couple et un des soldats avait
demandé à la fille pourquoi elle se déplaçait en vélo. Elle avait répondu que n’était
pas leur problème et après un des soldats avait tué le jeune couple. La femme qui a
raconté cela a dit qu’elle était si choquée qu’elle a décidé d’abandonner son pays.
Une autre femme raconte qu’une fois une jeune fille de seize ans a été accusée par un
voisin d’avoir une relation avec un homme sans être mariée. La fille a été enlevée de
sa maison par les talibans, elle a été frappée, violée et enfin tuée. Son oncle, qui avait
cherché à arrêter les soldats et à défendre sa nièce, a été battu. Un autre cas d’une
femme qui se trouvait au marché avec ses enfants qui a été battue à mort parce que sa
burqa s’était déplacée et sa main était découverte. Mais ce sont des cas spécifiques,
parce que le nombre des femmes qui ont été tuées par lapidation ou qui ont été
chiffrer.
L’Afrique est une autre partie du monde où les femmes sont victimes des pires
violences. Un des rites les plus horribles qui est effectué sur les femmes est
l’infibulation. Cette ancienne pratique trouve ses origines dans la péninsule arabique
et, au fil du temps, s’est étendue dans beaucoup des pays de l’Afrique subsaharienne
mais surtout dans ceux de la Corne de l’Afrique. Le mot infibulation dérive du latin
« fibule », qui signifie fermeture. Ce rite prévoit l’ablation des organes génitaux
féminins et après la fermeture avec un fil. Tout ceci est fait sans aucune anesthésie ou
désinfectant dans des conditions d’hygiène précaires qui, parfois, portent à la mort de
la femme. Cette opération est effectuée par une femme ancienne sur les filles avant
qu’elles commencent la puberté, de sorte que les filles soient vierges au moment du
mariage. Le premier État qui a interdit l’infibulation a été l’Égypte en 2005 après la
mort de deux jeunes filles. La peine imposée par l’État égyptien, pour ceux qui
paiement d’une contravention. Puisque l’infibulation n’est pas vue par les populations
africaines comme un rite barbare mais comme une tradition, beaucoup de cas ont été
enregistrés en Europe sur des femmes immigrées qui demandaient que leurs filles
soient infibulées. En Italie, des lois ont été promulguées qui punissent les docteurs
qui acceptent d’infibuler les filles. Il y a des associations qui aident les filles et les
en Afrique aussi la peine de mort la plus utilisée sur les femmes en particulier est la
lapidation. Celle-ci prévoit la couverture de la femme jusqu'au cou et après elle vient
pris à coups de pierres jusqu’à la mort. Dans la majorité des cas, les femmes sont
accusées d’avoir trompé leurs maris, mais en réalité ce sont souvent les femmes les
véritables victimes, puisqu’elles sont violées par leur « amant ». Un des cas qui a
suscité l’intérêt de la population mondiale est le cas de Safiya Husseini, une femme
sur la peine de mort mais aussi sur les violences toujours subies par les femmes
africaines. Safiya, à la fin de son procès a déclaré : « d’autres personnes ont fait des
choses pires. Mais parce que ce sont des hommes et ils connaissent beaucoup de
monde, ils ne sont pas condamnés ». Après quelques temps, une autre femme a été
condamnée pour la même raison au Nigéria. Les autorités nigérianes se sont justifiées
en disant que selon la Sharia, la loi islamique en vigueur dans ce pays depuis 2000,
elle avait enfreint la loi. Ce cas a prouvé que les autorités nigérianes avaient supprimé
la lapidation de Safiya seulement grâce à la pression exercée par les autres chefs
d’État et qu’en réalité ils n’avaient pas compris la gravité de la situation, c’est-à-dire
une situation dont les femmes sont les victimes de viol et les hommes ne sont pas
condamnés.
Le pays africain où les femmes subissent la majorité des abus est le Rwanda. Entre
1990 et 1995, au Rwanda, il y avait une guerre qui a provoqué beaucoup de morts à
cause de la haine raciale entre les deux ethnies, les Hutu et les Tutsi. Les européens
sont à la base de la cause de cette guerre, parce que pendant la période coloniale ils
préféraient l’ethnie Tutsi, parce que cette ethnie ressemble beaucoup plus aux
européens que celle des Hutu. Pendant les années de la guerre, l’ethnie Hutu a
diffusé, dans tout le pays, une propagande contre les Tutsi. Pendant cette propagande,
étaient considérées comme des tentatrices pour les hommes. Pendant la guerre, les
femmes Tutsi ont été violées par des viols collectifs, elles étaient frappées et devant
rwandaises n’a pas beaucoup changé. Malheureusement, les femmes sont toujours
victimes de viol par les soldats et les rebelles. Beaucoup de celles qui ont été violées
sont éloignées par leurs maris à cause du SIDA. Par conséquent, les femmes se
retrouvent sans maison et sont exposées à tous types de violence, parce qu’elles n’ont
plus la protection de leurs maris. Mais les pays du Tiers Monde ne sont pas les seuls
où les femmes sont victimes de violence. En effet, dans le monde occidental, les
femmes sont protégées par la loi contre les abus, mais cela ne signifie pas qu’on
n’abuse pas d’elles. Selon un ballon d’essai lancé en Australie en 2008 une femme
sur trois avait subi des abus. En Europe, en 2006, une enquête menée dans 25 pays
européens, dont 17 Pays étaient des pays membres, a indiqué que dans une relation
90% des cas la femme avait subi des violences physiques, 80% des femmes étaient
victimes de violence psychologique. En plus, la première cause de mort chez les
femmes est la violence qu’elles subissent par leur petit-ami et quand elles ne meurent
1993, l’Organisation des Nations Unies a établi les droits pour les femmes, mais si les
idées de la société et les traditions ne changent pas concernant la violence contre les
la culture ?
Dans les dernières années, les medias se sont concentrés sur la violence contre les
femmes dans le monde islamique, en accusant la religion pour tous les abus subis par
les femmes. Cette attention spéciale a commencé après les attaques terroristes contre
les tours jumelles par des terroristes de religion musulmane. Les terroristes étaient
afghans et les médias se sont concentrés sur les conditions dans lesquelles vivent les
mondiale pense que les abus subis sur les femmes afghanes sont liés à la religion à
alliée au port du voile, au point que le voile porté par les musulmanes est devenu le
dire tout d’abord qu’il y a différents types de voile : l’hijab, le niquab et la burqa et
ceux-ci sont utilisés dans des pays différents selon la tradition. Le problème est que
les femmes qui portent le voile habitent dans des nations où les femmes ne sont pas
respectées, mais ce n’est pas à cause de la religion. En effet, dans le Coran, il n’y a
pas l’imposition pour les femmes de porter le voile, au contraire c’est un choix que
augmenté l’idée en occident que le voile est imposé pour soumettre les femmes. Mais
la religion islamique n’est pas la seule qui impose aux femmes de mettre un voile sur
la tête. Dans la religion Chrétienne, les religieuses sont forcées de porter un voile qui
est très similaire à celui des femmes musulmanes et en plus, pour les religieuses, c’est
une imposition et non un choix comme pour les musulmanes, mais personne ne pense
que les religieuses sont maltraitées ; en Italie, jusqu’aux années 50 et 60, les femmes
figure de la Vierge est toujours représentée avec une voile. En Inde, la robe des
femmes indiennes prévoit qu’un voile couvre leur tête, mais la population occidentale
ne pense pas que c’est lié à des violences. Si l’on pense à la violence et à la torture
subies par les femmes, il faut se rappeler que pendant le Moyen Âge jusqu’au siècle
des Lumières à cause de la religion Chrétienne, le nombre des femmes qui ont été
brûlées, torturées, tuées et maltraitées est indéchiffrable parce que elles étaient
considérées comme des sorcières. Depuis le confucianisme, les femmes chinoises ont
vécu dans l’anonymat et dans le passé elles n’avaient aucun rôle dans la famille et, en
Chine, les femmes ne sont pas forcées de mettre le voile mais elles subissent toujours
des maltraitances. En Amérique du sud, les femmes ne sont pas respectées mais la
Chrétienne est en vigueur mais le taux de violence contre les femmes est très élevé.
Si l’on réfléchit sur l’Islam et le Catholicisme, on peut noter que les deux sont nées
en Palestine et que dans les deux religions, le port du voile est juste une ancienne
tradition que les musulmans ont décidé de préserver. Les medias devraient plutôt
s’interroger si les femmes sont libres de choisir de porter le voile ou non, comme en
Arabie Saoudite où la loi impose à toutes les femmes de mettre un voile qui couvre la
tête ; il faudrait réfléchir si les femmes sont libres de choisir pour leur vie ou si elles
maltraitances, comme les talibans en Afghanistan, les pères pakistanais qui tuent
leurs filles parce que celles-ci choisissent de vivre comme les occidentaux et ne
la femme et où, dans le passé, les enfants étaient tués sans aucune raison. Jusqu’à ce
que les personnes n’apprennent à respecter les autres, l’excuse de la religion, comme
d’autres excuses, seront utilisées pour se justifier. En effet, les concepts religieux et la
façon dont ceux-ci sont utilisés par les hommes sont des choses différentes.
Je pense que si les medias cherchent à enquêter un peu plus sur la question des
violences dans le monde musulman, cela pourrait aider les pays occidentaux à mieux
occidentales et orientales.
aidé la société. Beaucoup d’entre elles ont décidé de faire entendre leur voix par la
français contre l’armée anglaise pendant la Guerre de Cent Ans ; l’activiste espagnole
Rigoberta Menchù, qui a lutté pour les indigènes du Guatemala et qui est devenue
ambassadeur de l’UNESCO ; l’activiste Rosa Parks qui a été une des combattantes
Punkhurst et sa fille Christabel ; Aung San Suu Chi, une politicienne birmane, qui
Dans le monde littéraire, on trouve beaucoup de femmes qui ont protesté par leurs
écrits. Une femme qui a refusé la tradition patriarcale, c’est Jane Austen qui, avec son
livre, Orgueil et Préjugés, racontait comment les femmes n’avaient pas l’opportunité
attendant l’homme de sa vie ; une autre écrivaine est Virginia Woolf, qui dénonçait la
condition de soumission des femmes dans ses écrits ; la poète Carol Ann Duffy qui
dans ses poésies raconte que, bien que les femmes étaient soumises, dans la réalité
Walker qui a gagné le prix Pulitzer grâce à son livre In search of our mother’s garden
Il y a aussi eu des femmes qui ont contribué à aider la société avec des découvertes
scientifiques comme Marie Curie, qui a gagné deux prix Nobel, un pour la physique
et l’autre pour la chimie, ou Rita Levi Montalcini en Italie qui a gagné le prix Nobel
pour la médicine en 1986. D’autres femmes ont aidé la société, comme Mère Teresa
de Calcutta, qui a travaillé toute sa vie avec les pauvres de Calcutta et, en Italie,
Bianca Milesi qui après ses études en Suisse, a apporté une nouvelle méthode
Ces femmes sont juste une petite partie des femmes qui ont contribué à aider la
société, chacune de façon différente, mais leur aide a été précieuse pour le monde
Pendant tous les siècles, les femmes ont été considérées inférieures aux hommes.
d’égalité, les femmes ont commencé à comprendre leur importance et qu’elles aussi
avaient des droits, comme tous les êtres humains. Par la suite, avec le mouvement
féministe, les femmes ont lutté pour de nombreuses années pour obtenir des droits
choisir. Mais est-ce que la condition de la femme a changé ? Bien sûr, dans le monde
occidental, les femmes sont protégées par la loi si elles subissent des violences et
elles ont l’opportunité de travailler. Dans les pays du Tiers Monde, les femmes ont
moins de droits que femmes des pays développés. Malheureusement, ce qui n’a pas
changé dans le monde occidental, c’est l’idée de la femme, laquelle est encore vue