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On the road seguendo

il profumo del deserto


È mattina presto e siamo già on the road. Lasciata Marrakech Tra un’offerta e l’altra beviamo tè
puntiamo decisi verso i monti dell’Atlante. Pochi chilometri
e i quartieri per turisti e nuova borghesia lasciano spazio a seduti per terra È del deserto e delle
villaggi rurali dove l’asino è il mezzo di trasporto più diffuso carovane che un tempo lo
e il cavallo traina ancora l’aratro. A poco a poco la pianura si attraversavano
allontana e la strada s'inerpica in un crescendo di tornanti
problema che da queste parti non sembra molto sentito.
fino a Tizi-n-Ticka, valico a 2260 m. Lungo il percorso,
Mancano ancora un paio d’ore alla cena e decidiamo di
molte bancarelle di fossili e minerali dell’Atlante: acquistare
tornare “in centro” per immergerci nella vita della cittadina.
almeno una ammonite è d’obbligo. Altri venditori, più
Sarà a causa dell’ora tarda, delle letture o semplicemente
temerari, si gettano in mezzo alla strada per offrire geodi dai
dell’eccitazione per il viaggio, ma la piazza centrale profuma
bagliori rossastri. Al passo tira un vento impetuoso, pochi
di avamposto prima del deserto, di carovane, spezie e
secondi per una foto, poi via lungo la discesa per
avventurieri. Qui la piazza è ancora vissuta soprattutto come
Ouarzazate. La città è quasi un unicum nel panorama
luogo di incontri e di commerci, e i camion stracarichi sono
marocchino, una new town priva di un centro storico, pulita
lì a testimoniarlo. Entriamo in un negozio di tappeti. Si
e funzionale, che ha dimenticato i suoi trascorsi di chiama Maison Touareg, ci resteremo un paio d’ore. I
avamposto legionario per abbracciare la palma di capitale
proprietari c'invitano a visitarlo, “seulement pour le plaisir
marocchina del cinema. I suoi teatri di posa hanno accolto le
produzioni di moltissimi kolossal holliwoodiani, da des yeux”, ed è veramente un piacere addentrarsi in questa
“Lawrence d’Arabia” a “Il Gladiatore”. Il Marocco è terra sorta di caverna di Ali Babà, ridondante tappeti e artigianato
fertile per registi e scenografi, che qui trovano paesaggi locale. Inevitabilmente il fascino agisce, e, quasi senza
mozzafiato e grandi abilità artigianali a basso costo. Ci accorgercene, ci troviamo immersi in una trattativa per
fermiamo nella piazza centrale per prendere contatto con l’acquisto di un grande tappeto nomade e di un kilim. Qui
Cherg Expeditions, l’organizzazione di turismo sostenibile però, a differenza di Marrakech, non ci sentiamo pressati
che l’indomani ci condurrà in pieno Sahara. Uno spuntino all’acquisto, tra un offerta e l’altra beviamo tè seduti per
veloce e ripartiamo direzione Agdz, porta della valle del terra, chiacchierando del deserto e delle carovane che un
Draa. È il nostro primo vero incontro con un villaggio tempo lo attraversavano. Oggi nessuno percorre più a dorso
marocchino di provincia e sta' scendendo la sera. Come di dromedario i 50 e passa giorni che conducono fino a
prima cosa, ci preoccupiamo di raggiungere il nostro rifugio Tombouctou nel Mali: i fuoristrada sono più comodi e
per la notte, la “Kasbah de la Palmeraie”, poco fuori il veloci, i campi minati troppo pericolosi, tante le guerre che
paese. Dal centro di Agdz percorriamo una strada sterrata insanguinano l’Africa. Alla fine concludiamo l’acquisto ad
senza illuminazione (un classico) eppure piena di persone un prezzo che a noi pare ragionevole e paghiamo con carta di
che tornano alle loro case, chi a piedi o in bicicletta, chi in credito (la modernità....). I nostri nuovi amici ci invitano a
auto o in ciclomotore, chi a dorso di mulo: affascinante e restare per un po’ di musica sotto le stelle, ma siamo attesi
desolante. Ma il Marocco è paese di contrasti, dove spesso le per cena alla kasbah e siamo già in ritardo. Mangiamo in
apparenze ingannano: alla fine della strada ci attende un giardino un delizioso tajine (stufato cotto nelle tradizionali
mondo idilliaco, la nostra kasbah, immersa nel verde e con pentole di terracotta dai coperchi conici), tra noi cani, gatti e
una piccola piscina...semplice ma davvero accogliente. Ci bambini giocano a rincorrersi, il nostro ospite suona la
rilassiamo qualche istante in giardino, scegliamo le stanze: chitarra. Una diffusa sensazione di libertà si impadronisce di
sono graziose anche se non c’è modo di chiudere le porte, noi.

Pezzi di Marocco
Uno spaccato del suk
di Marrakech (a
sinistra). In Marocco
contrattare è sempre
necessario, anche
quando si tratta di
investire pochi dirham
per un fossile
dell’Atlante (a destra).

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