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Titolo originale:

Zwei Mal Halley

ERNST ]UNGER

DUE VOLTE LA COMETA

Traduzione di Quirino Principe

ISBN 88·7746-0,8,·6
UGO GUANDA EDITORE

© 1987 Ernst Klett Verlage GmbH u. Co. KG, Stuttgart IN PARMA

© 1989 Ugo Guanda Editore S.p.A., Strada della Repubblica '6, Parma
Sull'aereo, 7-8 aprile 1986
A ogni nuovo volo verso una meta lontana sorpren­
dono i progressi che, una volta dopo l'altra, si avvi­
cinano alla perfezione. Negli anni della mia infan­
zia, frasi come questa le avremmo lette nei romanzi
di Jules Verne. Ce ne saremmo potuti servire come
di uno stimolo alla partenza - ma intanto, ecco le
ombre insinuarsi nel quadro. Di notte, gli aeropor­
ti hanno un aspetto demoniaco, non soltanto a cau­
sa delle luci che si diramano fino alle lontananze
estreme e fanno venire alla mente la tentazione di
sant' Antonio. Esistono anche i rumori: c'è un mo­
do tutto speciale di ascoltare. A tutto questo ci si
potrebbe abituare: sarebbe ancora più pericoloso.
Un'eccezione è stato per me il breve scalo a Du­
bai: illuminazione con fuochi di bengala multicolo­
ri. Una sovrabbondanza di energia: è evidente. Ora,
alle due del mattino, ancora filari e ghirlande di
luci: saranno forse emiri che tornano da feste
sontuose.

Come si spiega questa accelerazione dei progressi


- talora grandi, come l'uso del reattore, ma anche
5

~
•.
quisizioni si sono fatte più scrupolose. Persino il
minimi, i miglioramenti del comfort e dell'illumi­ ;*'
nazione, la semplificazione dei movimenti e dei co­ mio coltello da tasca mi è stato restituito con qual­
mandi - se ripensiamo all'inizio del secolo, quando che riluttanza.
ancora si discuteva se, in generale, il «più pesante Certo, sta crescendo il numero dei dirottamenti
dell' aria» potesse volare? aerei e degli attentati contro passeggeri in volo: le
Allora, all' epoca dei Lilienthal, l il problema ap­ vittime sono innocenti: lo erano i quattro uccisi
pariva ancora, come già per Leonardo, una mezza di recente da un'esplosione durante un volo delle
utopia; se ne occupava qualche bell'originale. Oggi «Transworld Airlines» nel cielo della Grecia - fra
volano milioni di persone, e altre migliaia nelle agen­ essi, una nonna con figlia e nipotina. La bomba
zie fanno il possibile per aumentarne il numero. era stata nascosta sotto il loro sedile; esplodendo,
Ecco svilupparsi l'amministrazione, il servizio a ter­ aprì un foro nella fiancata della fusoliera, e il disli­
ra, gli aeroporti - mentre rami particolari della tec­ vello di pressione risucchiò le infelici spingendole
nica del volo, come la missilistica e l'astronautica, fuori ad alta quota, senza che se ne rendessero conto.
penetrano già nel prossimo secolo. Una mano maligna che ci afferra, come nelle Mille
e una notte. Ognuno potrebbe essere coinvolto in
tal modo, e ciascuno si domanda a questo punto:
*

Per contrappeso, grandi città sono state distrutte


«Perché proprio io?» Là dove il filo della razionali­
tà si assottiglia, si potrebbe interrogare l'oroscopo:
da incursioni aeree. Nell'aviazione germina e si an­ esistono costellazioni che sconsigliano i viaggi per
nida anche una speciale forma di criminalità, come mare, altre i viaggi aerei. Si narra anche di presen­
avviene per ogni nuova tecnica: causa primaria di timenti quanto mai attendibili. Si legga Thornton
ciò è il carattere mercuriale che nella tecnica è con­ Wilder, The Bridge oj San Luis Rey.
naturato. Ne abbiamo fatto esperienza prima del
decollo da Francoforte e anche durante lo scalo qui
a Dubai: i nostri bagagli esaminati con cura, noi Kuala Lumpur, 8 aprile 1986
coscienziosamente tastati, insomma ispezioni e per­
Dopo mezzogiorno, l'atterraggio a Kuala Lumpur,
lOtto Lilienthal (1848-1896), ingegnere tedesco e pioniere dove ci attendeva Wolfram Dufner. Insieme, sia­
dell'aviazione, pubblicò nel 1889 il trattato Der Vogel/lug als mo andati in auto alla sua residenza. Per la terza
Grundlage der Fliegekunst e nel 1891 iniziò esperimenti di volta in questa città, l'abbiamo vista ulteriormente
volo su monoplano e biplano, fino alla tragica morte avvenu­ mutata. In poco tempo, gli ultimi edifici dell' epoca
ta sulle colline di Stolln presso Rhinow, dove egli si sfracellò. coloniale hanno ceduto il posto allo stile interna­
Fu il primo che sia riuscito a librarsi in aria a un'altezza
significativa (circa 250 metri). Da lui presero le mosse Octa­ zionale.
ve Chanute e i fratelli Wright. (N.d. T.) Rivediamo Brigitte Dufner, prendiamo il tè nel

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giardino. Riconosco gli alberi, i cespugli ora in pie­ ~!
na fioritura. L'altro ieri, a Wilflingen, c'era ancora
la· neve.
il'
*
Si afferma che esistono rapporti tra un' attitudine
È vero che alcuni tronchi sono caduti sotto la innata e l'invecchiare. Quel che si pratica spesso
furia dell'uragano, ma l'imponente fico si erge an­ e volentieri, si vorrebbe farlo per sempre. Ciò si
cora nella sua armatura di radici aeree. Non è per­ riflette chiaramente nelle rappresentazioni del Pa­
messo illuminarlo; anzi, dev'essere trattato con ti­ radiso: per i cacciatori, esso s'identifica con i pa­
more reverenziale, poiché in esso dimora uno spiri­ scoli in cui si può cacciare in eterno. 2 Fra i cac­
to. Nel folto di palme e frangipane, un pino silve­ ciatori va annoverato anche il collezionista, quale
stre: alto, slanciato, col suo ombrello luminoso sot­ che sia r oggetto della sua cupidigia. I collezionisti
to il sole. sono insaziabili; perciò anche gli spilorci sono de­
Un giardino come questo è pieno di vita. Mi ha stinati a vivere fino alla più tarda età.
colpito soprattutto un picchio che si arrampicava Quando Federico Guglielmo I, durante la con­
su per le palme: ali arancione, collo bianco con stria­ fessio generalis, senti dire dal suo predicatore di cor­
ture nere, ciuffo rossoblù che si rizzava a guisa di te che in cielo non esistono soldati, non riusda
cresta. Girava intorno al tronco, senza posa. rassegnarsi a quell'idea. A me accade qualcosa di
simile, se provo a immaginare un mondo senza fio­
ri e farfalle.
*

Naturalmente, non potei fare a meno di rivedere


L'attrazione esercitata dall'Islam proprio sui po­
poli primitivi si spiega anche con il ruolo primario
qualcuna delle siepi; le trovai abitate da piccole aver­ assegnato dal Profeta ai piaceri dei sensi. «Mortifi­
le. Allora mi tornò alla memoria la confortante sen­ cate le vostre membra terrene» (Colossesi, ,3): que­
sazione che provai, più o meno cinquant' anni fa, ste parole non avrebbero per quei popoli un suono
studiando negli «Entomologische BHitter» la rela­ molto incoraggiante.
zione su un viaggio. Un raccoglitore di cerambici
- credo che fosse Tippmann - descriveva un'escur­
sione scientifica in Brasile. Quel che soprattutto
mi andò a genio fu che i partecipanti alla spedizio­
*
2 Gioco di parole intraducibile. In tedesco, die Jagd è la cac­

ne, cosi allegri, laggiù, nel brandire le reti per co­ cia e der Jager il cacciatore, e l'originale ha: fur den Jager sind
leotteri, avevano tutti superato la bella età di set­ es die Ewigen Jagdgriinde. Se propriamente der Jagdgrund è
tant' anni. Se dovessi emularli, la piccola caccia nei la zona di caccia, nel linguaggio familiare die Ewigen Jagd­
griinde sono tÙJ.s Jenseits, 1'aldilà: in italiano si direbbe i «pa­
, Tropici continuerebbe a offrirmi qualche possibili­ scoli celesti», con metafora assai meno venatoria, il che ren·
tà. Mi sembra di avere buone speranze di riuscita. de intraducibile la locuzione. Cosi, in die Ewigen Jagdgriinde
lntanto, ho superato di oltre vent'anni quel limite. schicken significa «mandare all' altro mondo». (N.d. T.)
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Sul percorso da seguire. La morte può trasformare gniferi che corrono sul terreno, sotto il tappeto
il piacere, non estinguerlo. Mi viene in mente di erboso.
nuovo la spirale. Una spirale in astratto, come quel­
la teorizzata dai matematici, io me la posso rappre­
sentare visivamente, o piuttosto «immaginarla». *

Nello spogliatoio. Mi accade con i cinesi, non sol­


Ma in quale modo posso immaginarla realizzata
- come vite, turbina, trapano, argano, serpentina, tanto giovani, quel che mi accade con alcuni fiori:
della loro bellezza mi sono accorto per la prima vol­
cavatappi? Qui non ci sono di alcun aiuto i sotter­
ta dopo anni. Certo, non voglio imbarcarmi in una
fugi alla Darwin, né i «piccolissimi passi», né l'idea
questione di fisiognomica: per esempio, non voglio
di un lentissimo avvicinamento alla materia.
discutere se noi «bianchi nasilunghi» siamo più at­
No, dev' esserci stato un salto, e con esso una
traenti. Ma la pelle liscia e levigata, il suo splendo­
diminuzione. Il cerchio divenne ruota, perdendo
qualcosa della forza originaria e traducendola in mo­ re «lunare», bambù e giada, riflettono la calma se­
vimento. La ruota, immagine progettuale di mondi rena di un'opera d'arte cui nulla manca e nulla è
privi di dolore e di fatica, stride e geme quando da aggiungere. La mia inclinazione per loro è pro­
la mettiamo in moto. Cosi anche la farfalla, mes­ prio quella che si ha per un'opera d'arte, quindi
saggero che la bellezza platonica ci invia - ma sol­ non erotica in senso stretto - piuttosto, l'allusione
tanto come ombra. Su questa terra dobbiamo ac­ a una qualità più alta.
contentarci di poco.
*

Ancora sulla spirale. Non si esclude la possibilità


Kuala Lumpur, 9 aprile 1986 che il bios si sia separato e allontanato dalle forme
ideali, conservando in sé unicamente il ricordo o
Questa dev' essere la città che detiene il record dei la nostalgia di esse. Cosi, esso non le ha dimentica­
temporali: non so se il mio calcolo sia esatto. In te, ma resta escluso da esse e confinato in una zona
ogni caso, è ripreso a tuonare per la seconda volta che per un· verso è divenuta il regno della morte,
quando al Golf Club siamo scesi dall' automobile; per un altro verso s'identifica con l'aldilà. Ciò im­
volevamo fare un bagno in piscina. plica un indebolimento dei valori; persino le rap­
Il campo da golf, un vastissimo impianto in pu­ presentazioni del Paradiso sono divenute insuffi­
ro stile coloniale inglese, era già stato abbandona­ cienti. La superiorità degli animali è nella loro ac­
to dai giocatori a causa della pioggia, poiché qui cettazione di questo stato di cose. Vivono in ma­
i fulmini si abbattono spesso anche sul terreno di niera amorale, la loro forza è maggiore nella specie
gioco. Ci sono continui e ripetuti incidenti mor­ che negli individui. Rispettano i loro vecchi più di
tali quando le folgori vanno a colpire i filoni sta­ . quanto l'uomo non rispetti i suoi.
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e qui l'equilibrio tra Yin e Yang ha il ruolo fonda­
*

Tre punti, anche lontani, ai confini del mondo visi­


mentale. Il paziente siede di fronte al medico il
quale ne osserva il volto e particolarmente gli oc­
bile, suscitano il desiderio di unirli con una linea; chi, lo fa parlare, esamina le pulsazioni toccandogli
cosi si formano le costellazioni. Questa linea è ine­ entrambe le braccia e il dito indice, insomma cerca
stesa e inconcepibile; noi possiamo dunque imma­ di ottenere i dati per un giudizio complessivo sul
ginarci l'inesistente - tuttavia, per poterlo fare ab­ suo stato psicofisico, dopo di che egli dispone e
biamo bisogno di punti d'appoggio. Rivestiamo le indirizza il trattamento.
figure con immagini, cercando di rica~are modelli La farmacista distribui su un vassoio dodici me­
dal repertorio della nostra esperienza. E un campo dicamenti tratti dai tre regni della natura, e pose
in cui potremmo fare esercizi. accanto delle palline che aveva impastato durante
la notte. Ci indicò alcuni degli ingredienti: fra essi,
bile di serpente e polvere di ippocampi disseccati.
Poi si comportò come se fosse seduta di fronte a
Kuala Lump~r, lO aprile 1986 un paziente; per portare Yin e Yang a un punto
Siamo andati in città, con l'interprete dell' amba­ di equilibrio cominciò a maneggiare staccando qui
sciata, fino alla farmacia cinese, la MedicaI Hall. un pezzo da una tavoletta e là aggiungendo una
L'interprete si chiama, se ho ben capito, Au Pin presa a una polvere.
Pin, che vuoI dire <da cortese». Questa signora tra­ Per pesare la polvere e le pastiglie o per dosare
duce dal mandarino in inglese e viceversa. i veleni, ella si servi di un grazioso e delicato stru­
Eravamo annunciati; il farmacista Lee Tan Shep mento che trasse fuori da una custodia. Benché le
e sua moglie ci salutarono e fecero servire il tè. pastiglie siano costose, anche alla figlioletta dell' aiu­
Oltre a loro, nel negozio movimentato da un gran­ tante ne vengono offerte alcune, pestate in un mor­
de andirivieni, c'erano un aiutante e la sua figlio­ taio e disciolte in una bevanda. Devono essere que­
letta di cinque anni. I clienti si trattenevano a lun­ ste pastiglie a produrre nelle persone il colorito chia­
go, poiché questo è un farmacista che non solo si ro che viene tanto più apprezzato quanto più si av­
cura di loro fornendo medicine, ma viene anche vicina al bianco splendente della porcellana Ming.
consultato. PUÒ essere definito un iatrochimico, co­ Possono essere ridotte in polvere, con la quale la
me ce n'erano da noi ai tempi di Paracelso. Ha stu­ sposa s'incipria nel giorno delle nozze.
diato medicina a Ipoh per quattro anni, e per un Anche la radice di ginseng è costosa, ma indi­
anno, a Hong Kong, farmacologia. spensabile. Ne vedemmo un frammento, della lun­
Il concetto cinese di salute comprende diversi ghezza di una mano, il cui prezzo era di ottanta
~spetti di benessere: corporeo, spirituale e sociale. dollari. Poiché nelle varie parti del mondo il gin­
E questo il fine cui tende il trattamento medico, seng viene venduto ai prezzi più diversi, mi do­

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mando quale sia il criterio che permetta di valutare di come mai ne avevo veduti, tali da ricordare i
la differenza. Un criterio è certamente il luogo di cavallucci di legno dei bambini. Un tempo li usava­
ritrovamento: la migliore radice è quella che si estrae mo anche noi in medicina. Il venerabile Gesner li
con scrupolosa avidità in zone solitarie della Corea raccomandava come mezzo contro l'idrofobia; d'al­
e della Manciuria; il fortunato rinvenitore la segna tra parte, egli diceva, essi «contribuiscono alla lus­
con un'asticella e la lascia maturare completamen­ suria». Forse non sono sulla strada sbagliata se nu­
te. Devono esserci però anche sostanziali criteri di tro il sospetto che proprio quel grido d'allarme spie­
qualità. Non sono riuscito a sapere nulla in propo­ ga la sovrabbondante offerta che qui si fa di que­
sito, forse perché non sono stato capito per diffi­ sta merce. Qui gli ippocampi attendono mummifi­
coltà di lingua, o perché è una conoscenza che deve cati i compratori, e così pure olocefali, rane e ogni
rimanere segreta. La vera e propria unità di misu­ altro ben di Dio custodito e pronto per essere pol­
ra, capace di testimoniare la bontà della radice, è verizzato.
il successo ottenuto. Il ginseng ha il compito di raf­
forzare nel suo insieme l'energia vitale, e in parti­
colare la potenza sessuale. La radice viene usata
con parsimonia: o aggiunta, in piccole prese, ad al­
*

Le cucine e le farmacie cinesi sono già descritte


tre medicine, oppure grattugiata in brodo di pollo. in antiche relazioni di viaggi, un po' come ricetta­
Dai nostri medici, il ginseng fu annoverato a lungo colo di cose ripugnanti, un po' come collezione di
fra le superstizioni; ora lo troviamo di nuovo in rarità. Naturalmente, qui come dappertutto, in ciò
ogni farmacia. Nell'antica Cina, il ginseng era l'ul­ che viene offerto si trova una gran dose d'imbro­
timo dono che si dava al morente; secondo il mito, glio e di ciarlataneria. D'altra parte, la virtù tera­
la mandragola è un attributo delle Tre Divinità e peutica di parecchi preparati è accertata da secoli,
di Orione. anzi, da millenni. Si pensi al serpente: già nell' anti­
Viene magnificata la virtù terapeutica che si at­ chità, e ancora nel medioevo, il brodo di vipera
tribuisce a un tipo raro di capriolo; essa si concen­ era ritenuto incomparabile per ricostituire l'ener­
tra nella bile e nella coda disseccata. Abbiamo ve­ gia vitale. Anche qui c'è stata una riscoperta: il ve­
duto anche vescichette biliari di coccodrilli e di al­ leno di serpente è divenuto un potente farmaco ­
tri animali: sacchetti pieni di una sostanza simile 1:
è antidoto per eccellenza.
a inchiostro secco. Contro i gonfiori derivanti da E molto lodevole anche l'abitudine di non som­
punture di zanzara si usa come rimedio una squa­ ministrare soltanto rimedi astratti come polveri,
ma presa dalla corazza di un armadillo; si strofina compresse e tinture, ma di esporre anche molte so­
dolcemente la squama sulla zona della puntura e stanze in natura. Anche nelle nostre farmacie si è
il dolore scompare immediatamente. sensibili a questa esigenza di ravvivare l'immagine
Degli ippocampi, alcuni erano piccoli, altri gran­ - ed ecco le curiosità nelle vetrine. Forse proprio
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questo bisogno sta aprendo nuovi spazi alla medici­ la sua opera, nell'insieme, ha la sua cifra personale.
na cinese nei paesi occidentali, e lo stesso sta acca­ Il secondo test d'esame ricorda quello adottato
dendo con la gastronomia. La crescente diffusione da MacMahon, il quale, nel valutare un ufficiale,
dell' agopuntura è un presagio. domandava a conclusione: «E come sta seduto a
cavallo?» Nel nostro caso, significherebbe doman­
*

A queste nostre nuove conoscenze cinesi se n'è ag­


darsi se il pittore sappia anche disegnare. Potrebbe
averlo dimenticato, così come si dimentica la pro­
pria capacità di cavalcare o di nuotare. Per richia­
giunta una malese. Durante il ritorno in automobi­ marmi a Ingres: «il disegno è l'onestà dell'arte».
le siamo passati accanto alla Galleria Nazionale, e Come dicevo, abbiamo avuto una conversazione
abbiamo visto che là sono esposte le opere di Ibra­ animata: Wolfram Dufner traduceva, da buon in­
him Hussein. Hussein è considerato il miglior pit­ terprete, e Ibrahim Hussein mi ha regalato il suo
tore del paese; siamo scesi Rer farcene un'idea, e catalogo. Fra le mie conoscenze posso contare su
abbiamo avuto la fortuna d incontrare il maestro, rapporti amichevoli con pittori di buon talento, e
il quale si trovava là per caso. È un uomo che al costoro hanno contribuito a formare nella mia mente
primo sguardo suscita simpatia: con lui abbiamo l'immagine di un tipo umano cui anche questo nuo­
avuto una bella occasione di conversare. Ci ha det­ vo incontro corrisponde: modestia sostenuta da si­
to che la mostra è stata allestita per celebrare il curezza. Si sa quel che si è in grado di fare, la riser­
suo cinquantesimo compleanno. vatezza trattiene dagli eccessi. Sguardo tranquil­
Quando mi trovo di fronte per la prima volta a lo e fermo, anche sull'interlocutore, come in atte­
questo tipo di lavori, tengo in serbo, per mio uso sa di quel che egli dirà, ma anche per soppesarlo.
privato, due domande essenziali. La prima, per usa­ Una distinzione fra le arti visive, inclusa l'archi­
re un'espressione di Baudelaire: «Quest'uomo' ha tettùra, e la poesia, è il fatto che nelle prime l'ope­
un poncif?» Cioè: possiede un segreto di fabbri· ra d'arte dev' essere colta istantaneamente dallo
cazione, uno stile personale dal quale si possa ri· sguardo. Il poeta svolge un discorso, il pittore svela
conoscere se un quadro sia opera sua, comunque di colpo. La mostra di quadri è un'impresa rischio­
esso gli sia riuscito? Ed è stato così, nel nostro sa, sia nei confronti della critica, si~ nei confronti
caso. Notevole è l'intreccio di linee esilissime che di se stessi e del proprio talento. E qualcosa che
attraversano molti quadri, lievi come impronte di­ s'imprime nel carattere, a lungo andare.
gitali. Basti questo dettaglio. La tavolozza di Hus­
sein ha una gamma di stili molto estesa - la sua
pittura usa un linguaggio concreto e astratto, im­
pressionistico e surrealistico: paesaggi, fiori, ritrat­
*

Una visita come quella può lasciare soltanto un'im­


ti, fra i quali alcuni autoritratti molto belli. Ma pressione fuggevole: eppure, su di me ha lasciato
16 17.
il segno. Ricordo particolarmente due quadri. TI pri­ dopo che la sera ebbi consultato i disegni del poeta
mo era un girasole - anche qui il motivo di linee intitolati Aus Indien. Hesse giunse alla stazione «si­
sottili. Talamo verde cupo, quasi nero, petali di un gnorile» di Kuala Lumpur, costruita a foggia di mo­
verde chiaro che poi cangia in ricche sfumature di schea, il primo ottobre 1911, scese dal treno e an­
colori. Insomma, un girasole non proprio à la Van dò ad alloggiare all' «Empire», che più tardi è stato
Gogh: tropicale, arieggiante piuttosto il Messico. chiuso. TI suo giudizio su quell' albergo è poco lu­
Poi un quadro doppio: un astronauta simile a un singhiero: «Hotel elegante, caro, imponente all'e­
manichino, costruito con tanti strumenti di bordo sterno, ma non buono. Vitto e servizio cattivi, nel­
montati insieme, con maschera subacquea e una cin­ le camere vasi da notte non vuotati». Al suo malu­
tura di banconote. Accanto, il padre di Ibrahim, more potrebbe avere contribuito la caccia alle far­
vestito soltanto col perizoma dei raccoglitori di riso. falle che la mattina lo aveva stancato nella torrida
L' homme machine e l'uomo allo stato di natura, sterpaglia presso Ipoh. La sera egli si riprese, parte­
come già Esiodo lo ha cantato: «L'uomo abbia ad cipando a una festa privata in una casa cinese e
arare nudo!» E il pittore, a questo proposito: «Quan­ passeggiando per la città. Durante quel giro lo col­
do raccontai a mio padre del mio incontro con l'uo­ pirono gli altari festosamente illuminati nei vesti­
mo che per primo aveva camminato sulla luna, da­ boli delle case cinesi e persino (ciò che lo meravi­
vo già per scontato il suo stupore, ma il vecchio gliò) dei bordelli, dove essi sono certo particolar­
disse: 'Siete un mucchio di pazzi. Che avete da cer­ mente necessari, come già sapevano gli antichi.
care La mattina seguente, Hesse andò di nuovo a cac­
., luna? Là non c'è niente - e qui c'è tanta
. sulla
mISeria ». cia di farfalle, questa volta nel giardino pubblico
della città, e poi si fece condurre a Batu, il tem­
pio indù, che anch'io spero di rivedere presto. Là
*

La Galleria di Stato è ospitata nei locali dell' ex Hotel


fu assorbito, come egli scrive, in un'atmosfera da
Flauto magico. Da allora le cose qui sono molto cam­
«Majestic», divenuto celebre grazie a romanzieri che biate, benché egli avesse già trovato una buona re­
potremmo chiamare «i clienti letterari dell'Orien­ te ferroviaria e piantagioni di rubber 3 - e invece
te». Là, come al «Raffles'» di Singapore, essi hanno pochissime automobili, molti risciò e una civiltà
fatto sosta volentieri, e si sono anche fermati per originale.
un certo tempo. Poiché le stanze e le sale, a causa
del clima, sono costruite con il soffitto molto alto,
si prestano molto bene al nuovo ruolo di galleria *

Più tardi mi assicurai ancora qualche piccolo risul-


d'arte. L'ambasciatore.riteneva che anche Hermann
Hesse fosse stato ospite qui negli anni precedenti
la prima guerra mondiale, ma ripotesi risultò falsa J Il caucciù. (N.d.T.)

18 19
· ,
tato interessante: casuali trouvailles all'interno del­ sa al patrimonio statale della Malaysia. Ora vi abi­
la città, ripetendo gli itinerari di Hesse. Prima an­ ta, nei periodi di riposo, il Presidente del Consiglio
dai alla ricerca di una lente d'ingrandimento, aven­ dei Ministri, Mahattir, che l'ha messa a disposizio­
do smarrito la mia. Annoto questo particolare, poi­ ne dell'ambasciatore e dei suoi ospiti.
ché un'altra simile, che mi avrebbe reso lo stesso Per salire da Kuala Lumpur fino in· montagna
servizio, era posata a mia disposizione sul davan­ si passa attraverso boschi fitti e collinosi, le cui bal­
zale della finestra. Mi irritai ancora di più, ma ze sono sorvolate dal bucerotide, detto in inglese
era uno stato d'animo insensato in cui molti si la­ hornbill. Purtroppo, non ci fu dato di vederlo; in
sciano irretire. La perdita effimera passa in secon­ compenso, non mancarono altri uccelli multicolori
do piano - quel che conta, ora, è l'ordine in sé. e grandi farfalle, e per tutto il viaggio ci accompa­
Ho perduto molto tempo in simili ricerche, a van­ gnò, ininterrotto, lo stridulo canto delle cicale.
taggio, d'altronde, della disciplina interiore. Esa­ Passammo sulla strada angusta, percorribile per
gerata appare anche l'inquietudine che ci prende un tratto soltanto a senso unico, dove intorno al
quando in una conversazione ci sfugge di mente 1950 il governatore inglese, di ritorno a Kuala
una parola. Nel labirinto del linguaggio abbiamo Lumpur con la sua scorta, fu ucciso a colpi d'arma
perduto un filo e dobbiamo ritrovarlo .. quel che da fuoco da una banda di partigiani. L'episodio fu
è minacciato è ben più che il nostro comunicare l'inizio di lunghi combattimenti che non ebbero
in quel fuggevole istante. termine neppure con l'indipendenza della Malay­
sia. Ancora adesso la zona è insicura; per i villaggi
confinanti con i boschi vige un coprifuoco nottur­
*

il medico che consultiamo soltanto in sogno: lo di­


no. Le scaramucce si ripetono di continuo: appena
poco tempo fa, la polizia individuò un gruppo. di
mentichiamo. Ma lo riconosC1amo di nuovo nelle partigiani che si stava approvvigionando d'acqua,
ore notturne, quando andiamo da lui. Riconoscia­ e apri il fuoco su di loro. Una soldatessa dell' Arma­
mo anche la sua casa, il piano, l'arredamento del ta Rossa fu uccisa, gli altri fuggirono nel bosco.
suo studio. Di sogno in sogno, egli continua la sua Il capo della polizia, Haniff Omar, diffida i sim­
cura. patizzanti che riforniscono i partigiani di armi, vi­
veri, medicine e apparecchi radio. Essi portano i
rifornimenti dall'area urbana fino ai margini della
zona boschiva, dove pattujlie venute dall'interno
Fraser's Hill, 14 aprile, 1986 della giungla li prelevano. Questo stato d'inquietu­
Abbiamo trascorso alcuni giorni a Fraser's Hill, l'ex dine arde come un tizzone semispento sotto la ce­
residenza del governatore inglese, su un' altura. Co­ nere; in qualsiasi istante, può di nuovo divampare.
me tutti gli enti dell' epoca coloniale, è stata annes­ Una fiamma viene fatta ardere a fuoco lento; cer­
20 21
to, viene tenuta sotto Qsservazione in uffici lonta­ scaglia è stata diradata, e le radure sono destinate
ni, forse anche alimentata. Non si sa mai, un gior­ al soggiorno di sultani e di grandi industriali, come
no potrebbe servire. S'intende, i cinesi non sosten­ bill stations. Nello spazioso impianto non manca nep­
gono più i partigiani con invii di armi, però li aiuta­ pure un campo da golf.
no con informazioni. Molti fra gli outlaws, stanchi
della vita nella giungla, si costituiscono e ritornano
alle loro famiglie. *

Ero venuto qui - devo dirlo: incidentalmente o prin­


cipalmente - spinto da due aspettative: da un lato,
*

Louis James Fraser era un avventuriero scozzese che


come si comprenderà, per fini entomologici, dal­
l'altro, per vedere o meglio per rivedere ancora una
al principio del secolo venne in questa regione, do­ volta la cometa di Halley. L'atmosfera afosa di Kuala
po aver fatto il cercatore d'oro in Australia. Qui Lumpur offriva scarse possibilità di osservazione;
egli costrul, per i cinesi che abitavano sulle monta­ avevo riposto la mia speranza in queste altitudini.
gne, una mulattiera lungo la quale il minerale di La prima aspettativa è stata largamente esaudi­
stagno veniva trasportato fino alla costa. Un gior­ ta; ho annotato i dettagli per il lavoro che farò una
no scomparve e nessuno lo vide più. Egli sarebbe volta ritornato a casa. Una grande terrazza, illumi­
ormai dimenticato da molto tempo, se Ferguson nata a giorno al primo calar del buio, e dinanzi una
Davie, vescovo di Singapore, non avesse fatto del­ foresta vergine che si estende fino ai limiti dell' o­
le ricerche per ritrovarlo. Le ricerche furono va­ rizzonte, con alberi fioriti e legname secco. Arriva­
ne, ma il vescovo diede al monte il nome di Fra­ no in volo senza farsi troppo attendere: in primo
ser, in memoria di quell'uomo. luogo grandi farfalle, coleotteri e cicale. Di que­
Probabilmente, Fraser si sarà smarrito nella giun­ st'ultime è curioso il ronzante crepitio, simile a
gla e là dev'essere morto, un po' come quell'indu­ quello dei giocattoli a carica che, dopo un urto e
striale il cui destino abbiamo udito narrare nelle un rimbalzo, cominciano a girare come trottole sul
Cameron HighIands. Anche noi, prima della par­ pavimento. In men che non si dica, le pareti tut­
tenza per i monti, siamo stati messi in guardia dal t'intorno alle lampade e le mattonelle bianche sono
percorrere il bosco, immediatamente confinante col già coperte di esemplari interessanti, e ben pre­
terreno della residenza, al di fuori dei sentieri se­ sto le bocce per la cattura risultano troppo piccole.
gnati. Pochi passi a destra o a sinistra, é ci si perde Nelle vicinanze non sono mancate altre minuscole
nella sterpaglia, senza speranza. creature: sono riuscito a scorgere alcuni gechi e un
Ci accontentammo, quindi, di passeggiare lungo rospo. Facevano la loro parte, e ai margini della
.le vie più battute; il centro residenziale è costruito, foresta volavano pipistrelli che menavano strage
come Roma, su sette colli. Su quelle alture la bo­ fra gli sciami.
22 23
Era sorprendente il numero e anche la moltepli­ si diffondono in tutto il mondo, e vanno nelle mani
ce varietà dei cervi volanti - e tuttavia spiegabile, di mercanti, di musei e di collezionisti. Mister Fu,
poiché queste bestie si sviluppano nel legno mar­ a sua volta, è rifornito da contadini dei dintorni,
cio, del quale quinon c'è davvero penuria. Veniva­ soprattutto dai loro bambini. In questa attività non
no lentamente, avvicinandosi con un volo quasi ver­ c'è alcun pericolo che qualche specie venga minac­
ticale, ed erano anche abbastanza diversi in gran­ ciata, e neppure che diventi rara. Semmai, viene
dezza; uno delicato, color noce, raggiungeva appe­ ridotto il numero dei parassiti: il poderoso tricorno
na le dimensioni di un'unghia di pollice, mentre dai riflessi metallici, il calcosoma, di cui ci hanno
un gigante, di un nero lucido, era lungo come il detto che devasta le piantagioni di banane. La mo­
mio dito medio. La mia Stierlein 4 me lo ha offer­ desta quantità sottratta da un qualsiasi mister Fu
to tutto zampettante nel suo corsaletto, come un scompare nel gran libro della natura, paragonata
gambero. In questa mia ultima sera qui, è stato il alla radicale distruzione che l'agricoltura provoca
pezzo migliore del bottino. con i suoi veleni, o anche soltanto estendendosi.
Mi figuro modesti, dopo tutto quel che ho visto,
anche i proventi di questo raccoglitore d'insetti.
*

Non dimenticheremo mister Fu, un solerte cinese


Prima che le sue prede giungano a destinazione là
dove esse vengono offerte agli amatori a prezzi di­
che ci ospitò durante una delle nostre escursioni. versi - e si tratta di acquirenti che egli non osa
Là venni a conoscere la fonte del commercio degli neppure sognare - sono passate per molte mani e
insetti; incontrammo quell'uomo nella sua casupo­ hanno percorso molta strada in lungo e in largo.
la, mentre stava preparando un'immensa operazio­
ne di cattura. Fuori, sotto la calura più rovente,
due dei suoi bambini saltavano all'intorno tenendo
in mano delle reti.
*

Il mio secondo desiderio, rivedere la cometa di Hal­


Gli esemplari di lusso che l'entomologo, con ter­ ley, rimase purtroppo inappagato, benché sulle al­
mine tra l'ammirativo e lo spregiativo, chiama ture la vista fosse migliore che giù in basso, nel­
«strappaocchi», vengono incorniciati per ornare le la foschia di Kuala Lumpur, o magari ai margini
pareti, e inviati a Singapore insieme con la moltitu­ dello Schwabischer Alb.' Wolfram Dufner, con
aine non assortita degli altri insetti. Da Singapore
4 Liselotte, la seconda moglie di Ernst Jiinger. Lo scrittore 5 Letteralmente il «pascolo svevo»: è la fascia di alture col­
l'ha soprannominata Stierlein (= piccolo toro) con riferimen­ linose che corre diagonalmente attraverso il Wiirttemberg
to al suo segno zodiacale di nascita. Ringrazio Marcello Sta­ a settentrione del Bodensee (il lago di Costanza), da Tuttlin­
glieno e Karl Lubomirski, oltre allo stesso Jiinger, per i chia­ gen (a sud-ovest) a Heidenheim an der Brenz (a nord-est).
rimenti su questo punto., (N.d. T.) (N.d.T.)

24 25
raiuto di astronomi, si era fatto calcolare l'azimut
esatto per Fraser' s Hill, e tutti i giorni regolava
la sveglia alle cinque del mattino. Purtroppo, il cie­
*

Un' occasione molto personale di rivederla, e in cir­


lo rimase coperto. costanze che un tempo nessuna fantasia avrebbe
escogitato: nel momento in cui l'era dell' Acquario
è al suo preludio.
Fu Ranke, credo, a dire che ogni storiografo do­
Kuaia Lumpur, 15 aprile 1986 vrebbe invecchiare, poiché soltanto chi ha vissuto
E invece sono riuscito a rivederla - una pietra mi­ personalmente grandi mutamenti può comprender­
liare. Wolfram Dufner ha bussato alla mia porta: ne di simili. Con quelle parole egli deve avere allu­
credevo che fosse per svegliarmi in vista della par­ so non tanto al singolo processo di eventi, quanto
tenza, ma era ancora buio. Ha gridato: «C'è la co­ all' acquisizione di esperienza. Il rapporto tra le due
meta!» Quasi da non credere: ci siamo precipitati situazioni è analogo a quello tra il soldato che ha
nella sua camera, e io avevo il cannocchiale in ma­ fatto addestramento soltanto in piazza d'armi e il
no. Infatti, Halley spiccava nel cielo, nitida pro­ soldato che si è visto coinvolto nel bel mezzo del
.prio come settantasei anni fa a Rehburg, quando combattimento.
l'avevo veduta insieme con i miei genitori e i miei Quanto tempo deve trascorrere prima che si pos­
fratelli. sa capire il proprio padre! Se ripenso al mio, intor­
Questa volta mi è parsa più grande, ma nello stes­ no al quale allora stavamo in piedi davanti alla no­
so tempo meno imponente che allora - senza coda, stra casa - mia madre, quattro figli e una figlia ­
con una luminosità vaga e diffusa, un po' come un mi sembra che da un lato egli rappresentasse in mo­
gomitolo di filo. Era anche più in alto nel cielo, do tipico l'epoca in cui viveva, e che dall' altro egli
sotto la costellazione australe del Triangolo, con prendesse le distanze da essa in modo critico, acco­
la quale formava un trapezio allungato. gliendo in sé, sotto questo aspetto, connotati arcaici.
Le comete ci si presentano cosi come gli antichi Tipico di quell' epoca era già il quadretto che of­
pittori vollero collocarle sopra la stalla di Betlem­ frivamo: il padre in mezzo alla sua grande famiglia.
me e come esse infatti, secondo tradizioni degne A tale immagine si conformavano l'imperatore, la
di fede, sono apparse in tutta la loro terrificante maggior parte dei nostri conoscenti, i contadini dei
grandezza. Nella maggior parte, le fotografie che dintorni. A intervalli periodici - per me non erano
ho visto, almeno quelle prese da terra, ingannano, eventi gradevoli - dovevamo fare insieme con lui
poiché chiunque lasci impressionare la pellicola ab­ un viaggio a Hannover, prima dal parrucchiere, poi
bastanza a lungo può applicare a ogni astro una co­ dal fotografo, possibilmente in un giorno in cui a
da di varia lunghezza, a piacere. teatro si rappresentasse un' opera di Mozart.
Nello stesso tempo, il quadretto è arcaico: la fa­
26 27
miglia intenta a contemplare un insolito segno nel la chimica - e la storia fornivano i pilastri por­
cielo. Non si può escludere un residuo di timore tanti. Anche la visione della storia era positivisti­
reverenziale. In genere, occorre andar cauti con lo­ ca. Essa prediligeva i grandi individui: Alessandro,
cuzioni come «tipiço per la sua epoca», poiché ogni Cortez, Wallenstein, Napoleone. Inoltre, a ciascu­
epoca accoglie molte cose che non si armonizzano no il suo seguito: gli argonauti, i diadochi, i con­
con essa. Se ne ha una prova diretta nelle pagine quistadores, i grandi marescialli. Mi colpì il fatto
di vecchi libri genealogici di famiglia. Fra coloro che mio padre, malgrado la sua predilezione per
che là dentro furono «eternati», alcuni divennero le grandi azioni militari, mostrasse una scarsa ade­
ecclesiastici, medici, giudici, impiegati, altri ban­ sione interiore alla prima guerra mondiale; non vi
chieri o rivoluzionari, altri ancora fecero naufragio trovava la giusta pregnanza logica - l'elemento ma­
e scomparvero in America. Ma il ductus del mano­ teriale aveva assunto troppa forza. Un'eccezione fu
scritto è comune; si snoda secondo un ordine preci­ la battaglia dello Skagerràk, che egli studiò come
so, decennio per decennio. Quelle persone ebbero si studia una partita a scacchi.
tutte qualcosa in comune tra loro, più di quanto Di filosofia non si occupò quasi mai; per lui, i
non pensassero o volessero. fatti non avevano bisogno di spiegazione, parlava­
Leggendo Padri e figli di Turgenev fui colpito no da sé. Nei confronti della società era scettico
dall'analogia tra l'atteggiamento del padre e quello - da essa, considerata en masse, c'era da aspettarsi
dei giovani nihilisti, la cui arroganza fu profetizza­ di tutto. Nel dominio delle muse, le preferenze era­
ta dall' autore. Il clima razionale dell'Università di no circoscritte: i drammi storici di Schiller, Mo­
Heidelberg aveva lasciato su di lui un'impronta in­ zart, e fin dalla sua prima giovinezza l'Iliade, le leg­
confondibile. Molti anni dopo la sua morte ho avu­ gende classiche, le Mille e una notte. In secondo
to in proposito una corrispondenza epistolare con piano, gli scacchi, più tardi l'astronomia. Da stu­
la vecchissima figlia di Victor Meyer, del quale Tur­ dente, stimolato dalla lettura di Scheffel,6 aveva
genev era stato assistente. suonato la tromba - allora andava di moda, così
«La teologia non è una scienza.» Oppure: «I pen­ come in anni precedenti era di moda il frac alla
sieri vengono prodotti da una combinazione e una Werther. Più tardi, un grande pianoforte trovò po­
disgregazione di molecole di albumina». Simili afo­ sto in biblioteca. Lo suonava mio fratello Hans,
rismi portavano l'acqua al mio mulino, li sentivo
miei. D'altra parte, la quasi affettuosa ammirazio­ 6 Allusione al poema narrativo, popolarissimo in Germania
ne per le forze che agiscono in natura e per le loro e assai noto in riduzioni per bambini, intitolato Der Trompe­
astuzie - in esse si nascondeva certo un'inafferra­ ter von Siickingen (<<Il trombettiere di Slickingen»), scritto nel
185.3 da Joseph Viktor von Scheffel (1826-1886). Scheffel
bile intelligenza. La natura indicava la direzione: fu lo scrittore più letto in Germania intorno al 1870. In terra
si era obbligati a seguirla. tedesca circolavano persino soprammobili effigianti il trom­
Le scienze naturali - fra tutte, in primo luogo, bettiere, protagonista del poema. (N.d. T.)
28 29
.,..

specialmente nel periodo in cui prendeva l'oppio.


A volte mio padre scendeva la mattina in biblio­ *

teca e ascoltava, seduto in un angolo. Poiché egli Osservammo l'astro a lungo; il cielo, sopra la fore­
teneva molto alla lucidità mentale, ogni eccesso, sta vergine, si manteneva limpido. Se qualcosa man­
anche l'ebbrezza, gli era spiacevole. Due o tre vol­ cava, in quell'incontro, era il nipote cui avrei potu­
te l'ho veduto lievemente brillo, e rimpiango di non to affidare la consegna di salutare Halley da parte
aver vissuto più spesso una simile esperienza. mia - il prossimo ritorno avrà luogo, se ho fatto
In tali occasioni non era facile intravedere la fi­ bene i miei calcoli, nell'anno 2062. E se qualcosa
sionomia del paterfamilias, che veniva alla luce spe­ è mutato, si tratta del clima generale: dell' ottimi­
cialmente in situazioni difficili. Fu così anche nelle smo, con cui mio padre pronunciò la sua profezia,
ultime parole che, a quanto mi fu riferito, egli dis­ non rimane traccia.
se, già malato di quella polmonite che lo portò alla Andammo a dormire per altre due ore. Venne
tomba, mentre lo sostenevano aiutandolo a scende­ Hans Speidel e si congratulò con me. Mentre usci­
re le scale: «Ora dovrete proprio cavarvela da soli». va l'uomo di guardia, conversammo con piacere.

Ciò che uno pensa o non pensa non è irrilevante,


*

Viaggio di ritorno a Kuala Lumpur. Quando sento


eppure è d'importanza secondaria: dipende dai tem­ questo nome, mi pare sempre di udire, da lontano,
pi e dalle circostanze. Mio padre non teneva in il brontolio di un temporale.
gran conto l'aldilà, eppure l'ho visto come circon­ Rapida sosta a una cascata. In simili luoghi, la
dato da un' aureola. Egli era convinto che si possa sabbia umida attira nugoli di farfalle. Si allargava­
sopravvivere nei propri figli. I suoi lo avrebbero no a tappeto dopo avere brillato di mille colori nel
ricordato, così come lui si ricordava dei suoi non­ polverio di spruzzi e di goccioline.
ni, soprattutto di quelli westfalici. Era questo il Là c'era anche il passeggero di un camion che
clima che regnava in casa, e tutti eravamo raccolti stava prendendo il sole: un pakistano che si regge­
intorno a lui, quando egli disse: «Di tutti voi, forse va sulle stampelle. Si era rotto la gamba in un inci­
Wolfgang sarà quello che vedrà ancora una volta dente ed era stato ricoverato per un anno, senza
la cometa». alcun esito, in un ospedale pubblico, finché non
WoHgang era il più giovane di noi, ma anche il era riuscito a mettere da parte mille dollari per far­
primo di noi fratelli che sia morto. Così, ho preso si curare da un medico cinese. Costui lo aveva di
il suo posto. nuovo messo in piedi, alla meno peggio.

30 31
Kuala Lumpur, 16 aprile 1986 il mio amico Murphy nell'Orto Botanico di Singa­
pore. Essa circola nei rami di un arbusto di bambù
A botanici e guardaboschi devo alcuni graditi in­ come nella struttura di una ferrovia sotterranea.
contri. Cos1 pure agli scienziati dell'Istituto tede­ Un'ape senza pungiglione, la trigona, nidifica tra
sco-malaysiano, i quali si occupano di ricerche fo­ gli alberi e dinanzi al foro dell'alveare modella, ce­
restali nella zona montuosa che domina la capitale. mentandola, una via d'uscita simile alla canna di
Ne abbiamo conosciuti tre, e ad essi devo aggiun­ un annaffiatoio. Un' altra specie incornicia la via
gere un entomologo cinese, il dottor Tho, il quale d'accesso con una targa luccicante.
riteneva che il loro vero problema non fosse la fo­ A tutto questo si aggiunse un' escursione nella
resta, ma l'uomo. In realtà, questo vale per ogni giungla. Il punto d'ingresso è segnato da un'impo­
paese. nente vegetazione delle più grandi canne di bambù
Ci sarebbe stato molto da annotare - purtroppo esistenti: dendrocalamus giganteus - un ricordo del
non tutto s'imprime nella memoria. È sempre pos­ periodo carbonifero. Alberi e arbusti caratteristici
sibile inserire nel mosaico del sapere qualche pie­ recano targhette con il loro nome; potei cos1 classi­
truzza. Ciò accadde per la rafflesia, che avevo spe­ ficare alcuni insetti, che avevamo catturato en pas­
rato di vedere qui. La mia aspettativa fu delusa, sant sui fiori e nella parte inferiore dei funghi, se­
ma venni a sapere che questa meraviglia, il più gran­ condo la loro pianta ospite.
de fra tutti i fiori, non è rara nella giungla in pros­ Poco prima, il presidente della Repubblica Fe­
simità di Ipoh. Là essa viene raccolta dagli aborige­ derale Tedesca durante la sua visita di Stato era
ni e venduta a farmacisti cinesi. I boccioli hanno stato condotto su questo stesso sentiero, che in
la forma e la grandezza di un cavolfiore; con essi precedenza era stato ispezionato a fondo a cl!lusa
viene preparato un tè che restituisce forza alle don­ delle sanguisughe che allignano nella zona. Colo­
ne dopo il parto. ro che ospitavano il presidente avevano avuto l'ac­
Un gatto rosso, cos1 come me lo rivedo dinanzi cortezza di percorrere alcune volte quella strada,
agli occhi, con una punta di marrone appena accen­ per attirare a sé le succhiatrici di sangue e cos1
nata, si strofinò alla mia gamba: un gatto maschio, saziarle. Nel frattempo c'era stato un nuovo af­
non grande ma ben piantato, molto affettuoso. La flusso di quelle importune, ben conosciute grazie
mattina aveva dato il colpo di grazia, con un morso a un gran numero di resoconti. Anche Haeckel ne
alla nuca, a uno dei ratti che qui rosicchiano il sa­ fa menzione nel suo diario da Ceylon. Avevo letto
pone facendo infuriare i ricercatori. . che questi animali si lasciano cadere dagli alberi;
L'arboreto è rinomato; vi è annessa anche una qui li vidi a terra, minuscoli filamenti cne serpeg­
scuola botanica. Una novità fu per me il reparto giavano. Stierlein, con una lunga ferita sanguinan­
in cui si tengono popolazioni di api e di formiche. te al malleolo, fu l'unica a subire un danno.
Mi colp1, fra l'altro, la specie di cui ci aveva edotti Una visita al museo del dottor Tho concluse l'e­

32 33
...
scursione. Nd giardino antistante l'edificio s'innal­
zavano diversi arbusti per l'allevamento di bruchi
*

e locuste. La collezione comprende in primo luogo Idée fixe. Come molti, e come usava fare anche Frie­
microlepidotteri ordinati in modo esemplare; nei drich Georg,7 ho il tic di contare le automobili.
locali regna una frescura che in questo clima è una Per giunta, mi piace sommare le cifre dei loro nu­
vera benedizione. Persino mio nonno Amsd, uno meri di targa. Se la somma è divisibile per tre, ciò
dei massimi conoscitori, non avrebbe risparmiato è un presagio favorevole, e rafforza l'ordine dd mon­
lodi dinanzi a questo spettacolo. Naturalmente, l'o­ do. Qui ho creduto di fare un colpo grosso: nd
pera di lui era nota al dottore. Gli entomologi sono giardino dinanzi al Club erano parcheggiate due
tutti legati da una sorta di massoneria. Ricevetti, macchine, l'una accanto all'altra, con i numeri di
come regalo d'addio, alcuni pezzi di valore. targa 9999 e 3<333. Mi sono fatto illuminare dalla
signora Dufner. Non si trattava di un caso: i pro­
prietari dovevano aver pagato di sicuro una som­
Kuala Lumpur, 17 aprile 1986 ma assai considerevole - i cinesi, poi, sono avidi
di segni augurali e di numeri fortunati.
Con Brigitte Dufner di nuovo al ristorante dd Golf
Club. La zona montuosa dove l'altro ieri abbiamo
trascorso la giornata costituisce lo sfondo all' ondu­ *

lato verde del campo da gioco. I sultani e le grandi Progressi anche nd condizionamento d'aria: gli ap­
ditte possono permettersi di pagare i loro diverti­ parecchi funzionano in maniera più silenziosa che
menti a un certo prezzo - fra l'altro, il salario a durante il nostro soggiorno di vent'anni fa, e vi
settecento dipendenti. Tutto ha un tono elitario: sono anche termostati che regolano la temperatura.
e non è detto che qui ogni ambasciatore abbia la Il sollievo di un po' di fresco ha qui un costo annuo
certezza di essere accettato. sempre molto devato, cosl come noi, a Wilflingen,
spendiamo molto per il riscaldamento.
*

Cucina cinese: zuppa di pinne di squalo in tre pre­ Parabat, 18 aprile 1986
parazioni: con pollo, con granchi o liscia. Di buon mattino all'aeroporto, destinazione Suma­
Un turista che mangi del pesce non lo deve rove­
sciare dopo averne consumata la metà, ma deve stac­
care e toglier via la lisca e le spine - altrimenti in­ 7 Friedrich Georg Jiinger (Hannover 1898 - Uberlingen aro
correrà in irritanti contrattempi durante il viaggio Bodensee 1977), fratello minore di Ernst Jiingere anch'egli
di ritorno. scrittore. (N.d. T.)

34 35
tra. Avevamo già veduto l'isola dal mare e dal cie­
lo, ma non vi abbiamo mai messo piede. Gli spor­
telli e le sale d'attesa sono posti d'osservazione di
*

Difficile scalo a Penango Sopra le nubi continuo


prim' ordine per gli etnologi: vi si può studiare un la mia lettura: i Diari di Renard, quarto volume.
groviglio di lingue, facce, figure, diverse fogge del Una buona edizione, regalo di Janet Frachon. Le
vestire. Ecco qui, soprattutto, malesi, cinesi, india­ massime non sono perfette - lo stesso Renard le
ni, aborigeni del continente e delle grandi isole ­ definisce embrioni del suo spirito - molte fra esse
gli europei sono eccezioni. stimolano alla contraddizione, e magari a,lla medi­
Gigantesco calderone. La migrazione dei popoli, tazione e al ripensamento. Eccone una: «E ammis­
già accelerata dalle ferrovie, raggiunge qui un nuo­ sibile che a un' anima di qualità inferiore sia con­
vo grado d'intensità, mettendo insieme alla rinfusa cessa l'immortalità?»
tipi umani dei più lontani paesi. Si aggiungano guer­ A lui, questo sembra assurdo. lo potrei, in armo­
re, rivoluzioni, espulsioni. Poi, i lavoratori stranie­ nia con il pensiero cristiano, rispondere di sì. Re­
ri - già gli inglesi hanno occupato parte delle loro nard pone un problema di qualità, ma le monadi
colonie insieme con indiani e cinesi. Il ricambio non hanno qualità. Esse possono far maturare e pro­
delle popolazioni - dove sono i tedeschi della Po­ durre qualità; ciò è una perdita. I caratteri non si
merania, della Prussia Orientale? fondano su distinzioni di maggiore o minore bontà
Sfavorevoli prospettive per la stabilità. Appiat­ fra piccolissime, minime particelle, ma sulla loro
timento delle lingue letterarie, annacquamento aella combinazione, tanto effimera quanto necessaria.
sostanza. La conseguenza potrebbe essere un siste­ Ognuno è immortale, ma certo non come indivi­
ma simile a un termitaio - senza caste o classi, con duo. Egli non tramonta, ma viene innalzato.
distinzioni stabilite secondo gradi d'intelligenza. Mi appassiona piuttosto, da tempo, il problema
La tecnica come linguaggio universale, come uni­ del trapasso: un calice di terracotta è trasformato
forme del lavoratore. Le armi sono nascoste, i di­ in oro, e poi in luce. Solo una domanda, in tale
stintivi di grado mascherati. L'energia non ha biso­ questione, mi preoccupa: se questo innalzamento
gno di motivazioni; essa atterrisce già quando è sia ancora percepito dalla conoscenza, se penetri
esibita come un ostensorio. Si potrebbe pensare a ancora nella coscienza. Ciò dovrebbe avvenire per
imprevedibili colpi andati a segno fra le possibilità metà nel tempo, per metà fuori dal tempo. Il sole
che si offrono a miliardi. Si aggiungano interven­ è tramontato, ma i suoi riflessi splendono ancora.
ti programmati, capaci di agire sulle specie e sulla Meditazioni che s'impongono in un'epoca in cui
loro evoluzione. A Gea serve anche il cervello. la morte può giungere a volo radente, più veloce
di quanto mai sia stato in altri tempi.

36 37
r
."""...

La luce non si spegne, viene riassorbita dalla luce


chio che all' occhio - cosÌ al telefono, o nella con­
versazione notturna.

primordiale. I fenomeni ritornano alla loro patria


d'origine. *
Verso le undici, atterraggio a Medan, capoluogo
di Sumatra, la seconda isola, in ordine di grandez­
*

L'ammonimento di Renard: «Diffida dei principii


za, dell' arcipelago malese. Ora siamo in Indonesia.
Il console Schneider è venuto a prenderei all' aero­
che fruttano molto denaro», dovrebbe esser fatto . porto; abbiamo trascorso due ore nella sua casa ospi­
proprio dalle formule della cresima. tale, e rimarremo sotto la sua protezione finché sa­
Se ne può aggiungere quest'altro: «lo sono adat­ remo nell'isola. Nella grande sala ornata di armi,
to piuttosto a una buona azione che non a buoni maschere e trofei era in azione un ventilatore; non
sentimenti» (sentiments). Questa confessione parla c'era un moderno impianto di aria condizionata.
per lui; per altri versi, il Diario contiene passi auto­ La calura era intensa, ma gradevole. Posso immagi­
critici di una tale acutezza da far nascere nel letto­ nare che a essa ci si abitui, e che si rinunei malvo­
re il desiderio di prendere l'autore sottobraceio. lentieri a un godimento da lucertola.
Malgrado il breve incontro, ci pesò il commiato.
Subito dopo siamo partiti per Parabat, una città
*

Della fisiognomica. A proposito di Capus, uno scrit­


sulle rive del lago di Toba. La campagna era colti­
vata; anche là dove essa dava l'impressione di una
tore in voga durante la belle époque, che Renard foresta, si levavano alberi di gomma e di cacao,
definisce «il più spiritoso francese del suo tempo»: palme da zucchero e da olio. E tuttavia non manca­
«Quando mente, mette a nudo le sue zanne; ed es­ vano gli uccelli, e dove il terreno si faceva paludo­
se si scorgono spesso». so abbiamo salutato il bufalo indiano - è sempre
lo, semmai, ho osservato questo dettaglio nei mal­ un piacere rivederlo. L'animale dalla pelle liscia e
vagi. Da una contadina sentii dire addirittura: «Al­ dalle corna a mezzaluna sembra vivere più felice
la notizia della morte di mio marito tutto il vicina­ che non i suoi parenti prossimi, forse perché ha
to, per la gioia, ha mostrato i suoi molari». guadagnato una prima tappa nel suo cammino di
Un buon fisiognomo legge nei volti come in un ritorno verso roceano.
libro illustrato. Questo talento è inestimabile, ma Le strade erano fiancheggiate da alberi di moga­
può raggiungere un tale grado di perfezione da di­ no. L'esportazione di questo legno, un tempo cosÌ
venire fastidioso, cosÌ come lo è l'orecchio assoluto. pregiato, dev' essere diminuita - da un lato, per il
La bugia è più facilmente riconoscibile all'orec­ mutare della moda, dall' altro, perché la tecnica del­
38 39
,...,... .. ....,..­

l'impiallacciatura permette un impiego più intensi­ è stata certo più potente di quella del vulcano Kra­
vo, con minore spreco. Una volta si usava il moga­ katoa, o anche dell'eruzione di Santorino. La visio­
no per le alberature delle navi; ora quell'uso è quasi ne panoramica delle isole dell'Egeo, dove abbiamo
scomparso. Ricordo bene i mobili dei nonni: il loro soggiornato due anni fa, mi ricorda assai da vicino
legno solido, rosso bruno, con riflessi dorati. Mio questo spettacolo. Ma là l'orlo del cratere spunta
padre era poco legato a quegli oggetti; nell' arreda­ dal mare soltanto in frammenti, mentre qui esso
mento dei «vecchi» egli trovava, in genere, una punta costituisce un massiccio di forma chiusa. Nella no­
di mauvais gout. stra epoca, queste spente fucine di fabbro merita­
no una rinnovata attenzione.

Parabat, 19 aprile 1986 *

Benché la giornata di ieri sia stata faticosa, ho fini­


Siamo in debito con il caro console Schneider per to durante la notte il quarto volume del Diario di
il soggiorno e l'accoglienza in questo bungalow, nel Renard. Non posso neppure immaginare un solo
quale pensiamo di abitare per qualche giorno con giorno senza lettura, e mi domando spesso se io, in
i Dufner. Sorge sulla riva del lago di T oba, e un fondo, non sia vissuto da lettore. Se è cosi, il mon;"
angusto giardino, dinanzi alla casa, ci separa dalla do dei libri sarebbe l'unico per il quale l'esperien­
battigia. Appena giunti a destinazione, abbiamo con­ za vissuta rappresenti la sperata conferma, e nul­
cluso la lunga giornata con un bagno; l'acqua era la più - e questa speranza sarebbe sempre delusa.
più calda dell'aria. L'effetto può anche consistere nel fattò che ~li
Sulla formazione del lago di Toba, gli scienziati autori presentano la materia in un ordine superIo­
non sembrano essere completamente d'accordo. Sa­ re, e perciò essa reca un suggello migliore che non
rei incline a seguire l'opinione di chi lo ritiene un il tessuto delle coincidenze biograficr,e. Noi vedia­
gigantesco cratere riempitosi d'acqua. Un'isola di mo soltanto il rovescio del gobelin. E anche il mo­
nome Samosir, anch'essa di probabile origine plu­ tivo per cui mi ritrovo e mi oriento meglio in un
tonica, occupa in gran parte la conca; è unita alla buon romanzo che nella mia propria biografia. Gli
terraferma mediante un cordone ombelicale, un po' eventi narrati in Irrungen und Wirrungen di Fonta­
come Reichenau, la nostra isola nel Bodensee. ne mi sono più familiari del fuoco di cannoneggia­
Circonda il lago una cerchia di montagne, sulla mento nel Boschetto 125, durante il quale lessi quel
quale torreggiano vulcani in parte ancora attivi. Se libro sotto un riparo di fortuna. 8
le immagino come perle di una collana, posso con­
siderare Samosir il solitario, il rubino nel mezzo 8 Il riferimento è a uno dei molti episodi della prima guer­
ra mondiale cui Junger prese parte come ufficiale combatten­
di un preistorico mondo di fuoco. L'eruzione cen­ te. L'episodio è oggetto dello scritto autobiografico di Jiinger
trale dev' essere avvenuta in tempi immemorabili; Das Wildchen 125, edito nel 1925. (N.d. T.)
40 41
Parabat, 20 aprile 1986 unicamente per avidità di carne; in simili casi, per­
sone inermi venivano arbitrariamente accusate di
Abbiamo trascorso la giornata a Samosir. Wolfram un delitto punibile con la morte, e considerate co­
Dufner aveva tentato invano di scovare una barca me un gradito arricchimento del cibo da mettere
a motore; perciò abbiamo preso a noleggio una del­ in pentola. In generale, tuttavia, erano determinanti
le imbarcazioni per turisti che sono qui all' ancora altri motivi di natura profana». La punizione aveva
- e in verità non c'era affollamento, e il prezzo come scopo il completo annientamento del delin­
era moderato. quente.
, Già a casa avevo preso informazioni sull'isola. Esisteva una specie di codice di leggi, lo Hadat,
E abitata dai Batak, un' antica stirpe malese respin­ scritto su ossa di animali. Secondo le sue norme,
ta nel territorio intorno allago di Toba, alla quale un nemico fatto prigioniero poteva riscattare se stes­
Josef Winkler ha dedicato una monografia (Die so con un'ammenda di sessanta piastre e un bufalo.
Toba-Bataks, 192'). Quel che si sa di loro non pro­ Ma il codice era terribilmente pericoloso per un
mette nulla di buono. Nel quindicesimo secolo il uomo comune che avesse commesso adulterio con
portoghese de Barros osò spingersi fino in quel ter­ la moglie di un rajah: egli doveva essere mangiato.
ritorio. Egli descrive i Batak come «il popolo più
crudele del mondo», come cannibali e cacciatori di
teste. Essi hanno certo fatto onore a questa loro
*

fama fino al principio del nostro secolo. Ancora Nei suoi resoconti sui Batak, Volhard si riferisce
nel 1921, pare che due missionari siano stati divo­ ad alcuni testi di Wilhelm Junghuhn, che viaggiò
rati. Oggi sono in prevalenza cristiani e musulma· attraverso le Indie Olandesi come ufficiale di sani·
ni. Abbiamo visto, in mezzo alle cuspidi indonesia­ tà e morì nel 1864 a Bandung nell'isola di Giava.
ne, chiese e moschee, e anche monumenti funerari Il fatto che nei confronti di un debitore si pre­
sulle pendici dei monti. tenda come risarcimento una parte del suo corpo,
Eduard Volhard, un discepolo di Frobenius, nel· ricorda il Mercante di Venezia: forse la trama tea­
la sua classica opera sul cannibalismo (1929) fa una trale di Shakespeare risale ad antiche descrizioni
distinzione fra i caratteri profani, giudiziari, magi­ di viaggi.
ci e rituali di questa atrocità .. Egli tratta dunque
il tema, sia pure con passaggi sfumati, in crescendo.
Il cannibalismo dei Batak era una forma di giu­
*

stizia. A questa pratica venivano sacrificate perso­ Ancora Volhard: «Alla tribù dei Batak, su' cui ci
ne espulse dal contesto tribale, trattate come nemi­ informano pochi esploratori, per altro assolutamente
ci o animali, e di conseguenza mangiate. Ma non degni di fede, si attribuisce l'uso di mangiare i vec­
di rado «processi di questo tipo venivano istituiti chi della comunità. Così Raffles, nel 1820, apprese
42 43
dalla loro viva voce che essi, in tempi precedenti, motori dalla strada litoranea e il brusio di voci dal
ritenevano assolutamente normale divorare i geni­ villaggio, regnava quassù l'assoluto silenzio che grava
tori quando questi erano divenuti troppo vecchi per in prossimità della morte.
lavorare. Essi lo facevano non tanto per soddisfare
la gola quanto per motivi rituali. Perciò un uomo,
quando è stanco di vivere, invita i suoi propri figli
a divorarlo nel momento in cui il sale e i limoni
*

La via del ritorno in direzione del villaggio passava


acidi siano a buon mercato». accanto ai sepolcri del re, e per un tratto li fian­
Cinquecento anni prima, Marco Polo aveva scritto cheggiava. Con la parola «re~> non ci si riferisce a
qualcosa di simile sugli abitanti del reame di Da­ sultani, ma a piccoli capi tribù, ai re del villaggio,
groian, che probabilmente sono identificabili con appunto. Anche questi siti sono scavati in pietra mas­
i Batak. siccia, e le lastre che li ricoprono come un tetto so­
stengono tozze figure. Ci sono immagini primitive
molto promettenti, simili ai bronzetti sardi; altre
*

Nel mettere per iscritto le parole «divoratori di carne


producono un effetto come se fossero morte in em­
brione, quasi rami secchi che non siano mai fioriti.
umana» sento che qualcosa mi frena. «Divorare» Opere d'arte di bambini, dimenticate nella sabbia
è termine radiato dai registri della civiltà, e soprat­ - si è presi dal malumore quando esse resistono per
tutto chi ama gli animali lo ha cancellato dall'uso. tutta la notte, e qui si provava la stessa impressione.
Chi ama gli uomini dovrebbe essere ancora più cau­ Le case, o capanne, erano tutte circondate da
to. Almeno, esistono differenze nel morso. oggetti souvenir, quando addirittura non erano già
state costruite a priori con questo scopp. Anche
la strada del villaggio che ci si apriva dinanzi era
*

I luoghi delle esecuzioni capitali, per quanto ab­


fiancheggiata di chioschi in cui si vendevano merci
di ogni genere. Era approdato un battello di turi­
bandonati, conservano una loro aura; 1'110 avverti­ sti: una gran calca e un babelico groviglio di lin­
ta anche senza sapere quale evento fosse là accadu­ guaggi. Non poca confusione aggiungevano gli abi­
to. Essi coronano le colline sovrastanti i villaggi: tanti del villaggio, soprattutto i bambini batak. Ar­
seggi di pietra scura, scolpiti in un solo blocco; quello rivavano in autobus e venivano condotti dai loro
del re è più massiccio ed elevato rispetto agli altri. maestri alle tombe e agli altari degli antenati, più
I seggi circondano una tavola ricavata dallo stesso o meno come noi portiamo i nostri al monumento
tipo di pietra - banco del macellaio o altare sacrifi­ di Arminio e a Fallingbostel- con l'unica differen­
cale? 10 sguardo vagava al di sopra degli alti alberi, za che qui la preistoria comincia già dalla genera­
delle palme e dei bambù. Malgrado il frastuono dei zione dei nonni in su.
44 45
Fra l'altro gli scolari portavano, come noi allora, tasca una fune con mi nodo scorsoio. Passammo
vesti tini alla marinara, e a qualcuno ciondolava sul oltre, senza aspettare la scena dell'esecuzione.
petto una macchina fotografica. Mi dispiacque non
poter capire quel che dicevano i maestri e le mae­
stre a titolo di lezione illustrativa: sarei stato lieto
di sapere in quale forma continui a vivere in loro
*

Misure naturali. Il portone esterno che dà accesso


la tradizione. al palazzo del sultano dev' essere tanto largo da la­
A questo scopo, fu possibile intendersela alla me­ sciar passare un bufalo indiano con le sue corna,
no peggio con le donne che sedevano davanti alle e tanto alto che una donna con l'involto delle sue
porte di casa e masticavano un po' d'inglese. Tene­ mercanzie sulla testa vi entri senza urtare.
vano i bimbi in grembo per spidocchiarli. Tipica­
mente contadine, d'integra moralità, sorridevano,
senza interrompere il lavoro, mentre scambiavamo
qualche parola. Una di loro, che notò la nostra cu­
*

Abbiamo concluso il viaggio in battello con una vi­


riosità, ci gridò, senza sollevare lo sguardo: «Ku­ sita alla piccola isola di Palau Tao, tutta coltivata
tu ... lice».9 a parco. Il nome non ha nulla a che fare con un' «ori­
ginaria radice» cinese: sono due parole indonesia­
ne. Palau significa isola, Tao è illàgo.
*

Approdammo ad alcuni villaggi dell'isola - chi ne


Ci siamo presi un po' di refrigerio all'ombra di
una poinciana, lO e siamo ritornati alla riva. Il bat­
ha visto uno li conosce tutti. Le tradizionali case telliere aveva utilizzato la sosta per pescare con la
della comunità col frontone ad arco acuto sono in lenza, e aveva preso un pesce - un tocco di piccola
gran parte scomparse; là dove si sono conservate, economia che non sarebbe dispiaciuto a Goethe.
se ne ha cura.
Human food. Ad Ambaritsa udimmo un cane guai­
re senzavederlo. L'uggiolio veniva da un sacco ab­ *

Il tipo umano dei Batak ha lasciato in me un'im­


bandonato a terra; c'erano due uomini in piedi, li
vicino. Uno dei due sollevò il sacco e lo soppesò
lO La poinciana (Poinciano. regia) è una pianta delle Legumi­
su una bilancia automatica - una cosa che per un
nose: cresce in piccoli alberi con fiori aranciati o rossi, in
cane non promette nulla di buono, l'essere pesato. grandi corimbi. La poinciana elegante (Poinciano. pulcherri­
Quando il peso fu stabilito, l'altro uomo trasse di ma) è un arbusto alto .3 o 4 metri, con fiori profumati rossi
e gislli. In tedesco è detta Flammenbaum (<<albero fiamman­
te»). L'evidenza pittorica del testo originale (<<im Schatten
~ Lice: in inglese, «pidocchio». (N.d. T.) eines Flammenbaumes») non è traducibile. (N.d.T.)
46 47
pressione profonda. Lo riconoscerò negli aeropor­ segno, che nei miei viaggi più recenti io abbia in­
ti: aborigeni con largo naso appiattito e labbro su­ contrato sempre più di rado un serpente. Ad Am­
periore sporgente e arcuato in avanti; il volto sem­ baritsa fui avvertito dell'evento dalla reazione di
bra come compresso, e ciò gli conferisce" un'espres­ Stierlein che aveva veduto una vipera scomparire
sione tenebrosa. Non riesco invece a ricordare nes­ in un muro. Là, evidentemente, la presenza di que­
suna fisionomia individuale, benché essi siano cer­ st' animale è sopportata, poiché una donna batak
tamente tanto dissimili fra loro quanto noi occi­ gridò: <onake!» .
dentali. Quanto più lontana e diversa è una razza, Gea non soltanto cambia pelle; si ritira e si na­
tanto più essa dà l'impressione del gregge. sconde nella sua misteriosa realtà.

Più tardi, ancora un bagno nel lago. Ultimo saluto Parabat, 21 aprile 1986
del fiore d'ibisco, prima di chiudersi, al sole appe­ Prima del risveglio: un signore con la barba a pun­
na tramontato. Il rosso si fa più intenso. ta, in finanziera, che spazza la strada dinanzi alla
Questo fiore è un rompicapo: il pistillo somiglia sua porta.
a un fallo, eppure è l'organo femminile che attende Ecco, visto? Un medico con clinica pediatrica,
la fecondazione. Il compito di fare onore al ruolo otto letti, momentaneamente in difficoltà poiché
maschile spetta a numerosi organi simili a minusco­ le infermiere si sono ammalate. Come avevo in men­
li piumini per la cipria. te tutto questo? Attraverso la porta semiaperta, ave­
Anche nell' orlo fluttuante della corona di stami vo visto un comò con otto cassetti, e avevo letto
che circonda la capsula di papavero si intravede la la storia nelle venature del legno.
funzione satellite della potenza virile, forse addi­
rittura la sua superfluità. Anche in certi animali,
come nell'ibisco, il maschio convive con la femmi­
na in maniera parassitaria, e talora rappresenta ma­ *

gari un organo interno. Non c'è prima colazione senza papaia. Il suo sapo­
L'ermafrodito, parlando in termini botanici, è re, qui, è incomparabilmente migliore, rispetto a
monoico. La sua presenza nell' arte è tanto più pe_ tutte le altre che si comprano in Europa. Anche
netrante quanto più prevalgono i caratteri femminili. qui, quelle che crescono nel giardino davanti a casa
sono da preferirsi ai frutti di piantagione. Aula­
gnier, anzi, nel suo Dictionnaire des aliments; mette
*

Trovo' preoccupante, anche solo come un cattivo


in guardia da quelle coltivate in serra: avrebbero
un sapore disgustoso. Al contrario, ne elogia la vir­
48 49
tù digestiva. La sostanza rossa del succo sarebbe, supera la mia pazienza, ed è ben diversa da qualco­
egli scrive, affine al sangue. sa che potrei paragonare a una lettura costante in
cui lo stimolo non viene mai meno. Anzi, è una
lettura che va più a fondo di quanto non si faccia
*
leggendo un libro: ciò che qui è la grammatica, là
è l'ideografia immediata.
Nel pomeriggio prendiamo il tè. Davanti al bunga­
low fioriscono orchidee in una angusta aiuola. Vidi
là qualcosa di simile a tanti atterraggi su un aero­ Parabat, 22 aprile 1986
'porto lillipuziano. Esaminai i petali da vicino, e li
trovai pieni di epilacne che vi si erano insediate. Notte inquieta. Temporale - il bagno nel lago, al
Epilacna è «ciò sopra cui è la lana»Il - lo scien­ mattino, mi ha dato refrigerio. Pensiero: quanti pos­
ziato che diede il nome a questo animale si avvide sono essere già annegati qui dentro? Di ciò esiste,
che il suo dorso, diversamente da quello dei suoi se non una statistica, almeno una contabilità.
parenti prossimi, era villoso. Le specie e le varietà
in cui si articola questo genere di insetti vivono
sulle cucurbitacee; tra l'altro, mi stupl che anche *

Dopo mezzanotte mi destò un'ondata di gratitu­


quelle nostrane si possano incontrare, di paese in
paese, fino al Sudafrica. Forse la specie si estende dine per genitori, insegnanti, compagni di scuola,
fin Il di oasi in oasi. A casa avevo consultato il cata­ commilitoni, vicini di casa, amici sconosciuti, sen­
logo universale, che registra una serie di specie am­ za il cui aiuto non avrei mai raggiunto la mia età.
Le mie ossa si sarebbero sbiancate nel Sahara, sa­
bientate a Sumatra. Perciò non fu strano incon­ rebbero marcite nel cratere scavato da una granata;
trarne qui una di esse; fu strano trovare un' orchi­ sarei rimasto a struggermi di fame e di sete nei campi
dea soggiacere al suo assalto. di concentramento o nei penitenziari. Chissà chi
Questi appunti dovrebbero essere annotati pro­ mi sostitullà dove era in gioco la pelle, chi falsificò
priamente nel mio diario entomologico, ma ecco per me atti pubblici e documenti, o li fece sparire.
che, invece, fui assalito da una ventata di malumo­ Si dice: «Gli amici nel bisogno, ce n'è uno su cento
re quando tenni l'animale in mano, dicendo a me che è fedele~>. 12 Ma uno solo basta; ne ho buone
stesso: «Perché ti riempi la mente con questa za­ esperienze. In lievi avarie o in gravi catastrofi ­
vorra?» Si noti: io non tengo a memoria neppure di veri amici ce n'erano sempre. Non può essere
il mio numero telefonic:o. Ma si tratta di cosa che una coincidenza.

11 L'epilacna è un coleottero simile alla coccinella. Propria­ 12 Il proverbio, nell'originale, suona: «Freunde in der Not

mente: epì = «sopra», /achne = «lanugine», «peluria». (N.d. T.) gehen hundert auf ein Lot». (N.d.T.)

50 51
Che cos'è mancato, dunque - a parte il fatto che ci inauditi e per lo più segreti. Come sarebbe facile
ho s~ntito tale assenza in ogni altra plaga del mon­ ricondurre molti sulla retta via! Ciò vale anche per
do? E mancato, penso, colui che conosce la strada: la medicina, specialmente per il regno delle droghe
un uomo esperto. Mi avrebbe risparmiato molti gi­ e per il loro uso. I grandi arcani sono degradati
ri viziosi. L'uomo esperto può farsi avanti come a sostanze inebrianti e a generi voluttuari. La nor­
compagno di scuola o compagno d'armi, come zio, male via d'accesso all'ebbrezza conduceva, attra­
insegnante, condottiero, prete, meglio ancora co­ verso il costume di bere tipico dell' ambiente stu­
me uno sconosciuto ai margini della società - in dentesco, non oltre che a una sorta di fidelitas la
ogni caso, come uno legato a te in una sorta di con­ quale produceva danni rilevanti e spesso durevoli.
giura. Non è un guru dell'alta sapienza, ma uno Nietzsche, a ragione, l'ha biasimata, e proprio leg­
che sa tante cose, che conosce per esperienza la gendo i suoi scritti si ha l'impressione che un alito
banale pratica della vita. Può essere un fallito ­ di Eleusi lo abbia sfiorato da vicino.
forse un ospite di cui i tuoi genitori diffidavano
e contro il quale ti avevano messo in guardia, subo­
dorando che egli non condivideva le loro massime
morali e sociali, o che persino le derideva.
*

Attraverso gli inferi eleusini, uomini esperti hanno


N eppure la mia buona mamma ebbe la meglio indicato la via verso la luce. Oggi, a Eleusi, una
sulle convenzioni e sui pregiudizi che la ispiravano,' fabbrica di calcestruzzo ricopre con la sua polvere
quando i miei primi bollori erotici la sconcertaro­ la contrada. La situazione spirituale del tempo pre­
no. Eppure, per non !asciarsi sfuggire il terreno sotto sente, con la sua crescente fame di trascendenza
i piedi aveva letto Emile di Rousseau, e coltivava che nessuna prosperità può appagare, ricorda l'ir­
idee progressiste. Questo è uno scoglio che . ruzione del vino nella società arcaica e riconferma
un buon pilota. che Dioniso non è affatto un sereno signore delle
Dall' incontro con l'uomo esperto ci si devono feste. Ciò che un tempo fu l'India è oggi il Messico.
attendere suggerimenti la cui efficacia si irradi nel­
la vita pratica. Così nella società: all'interno della
massa, della maggioranza, come ci si comporta con
i pochi, e alla fine con il singolo? Da quali segni ci
*

Trasformarsi in màrtiri all'interno di una società


si riconosce? In altre parole, come ci si sceglie, co­ che fa acqua da tutte le parti è una sciocchezza,
me ci si fa notare, qual è la teoria e la pratica at­ non un atto eroico.
traverso cui l'incontro si traduce in autentica unio­
ne? Qui, a fianco dell'uomo esperto, dovremmoi~
porre un' altra figura: la donna esperta.
Ignoranza e dispregio dei misteri esigono sacrifi­
*

I Dufner si sono accomiatati da noi. Intendono ri·


.52 .53
tornare nella casa di montagna della signora Schnei­ «Finalmente, finalmente eccovi qua una buona
der per un altro breve soggiorno, e poi riprendere volta», come dice Johann Christian Giinther di Sle­
l'aereo per Kuala Lumpur. A malincuore li abbia­ sia. 13 La visita a Sumatra, già fissata dodici anni
mo visti partire: in piena armonia, formiamo un fa per il mio ottantesimo compleanno, si realizza
quartetto bene affiatato. ora. Siamo in corrispondenza da molto tempo, e
Prima siamo andati ancora una volta in auto fino ci siamo anche visti una volta a Wilflingen nell'in­
al campo da golf, per dar la caceia a un bombo che tervallo «tra due tornei di tennis».
mi aveva già colpito a Fraser's Hill. Un insetto blu La prospettiva di questa visita aveva dato l'ulti­
acciaio col corsaletto ricoperto da una gialla lanugi­ ma spinta al nostro viaggio. Si aggiunse una parti­
ne - ne catturammo tre con la rete, mentre una colare circostanza: una farfalla scoperta qui da al­
cetonia iridescente, che incrociò il loro percorso, çuni colleghi era destinata a portare il mio nome.
ci sfuggi. E una gentilezza in uso fra entomologi, festeggiare
in questo modo chi meriti apprezzamento.
Ma nel frattempo si era avuta notizia che la nuo·
Pematang Siantar, 23 aprile 1986 va specie, già corredata di descrizione, era in pos­
sesso del British Museum, che ha in custodia la
Nei viaggi ei sono due momenti di fiacchezza: c'è più grande collezione di farfalle di Sumatra. Eduard
l'affaticamento della prima. sera dopo l'arrivo, di Diehl pensò che fosse facile rimediare al danno:
quelle ore in cui ci sentiamo estranei poiché non ci avrei potuto scegliere, sul luogo, un magnifico esem­
ritroviamo nel nuovo ambiente, e poi ci sono le ore plare dalle sue prede. Ce ne sono sempre di nuovi,
prima della partenza, quando ci si siede sui bauli e in questo campo.
sulle valigie. Così ieri, dopo che i Dufner ei lascia­ Ora vengo a sapere che si è di nuovo voltata pa­
rono e le ore cominciarono a fluire come sabbia. gina, poiché una farfalla da poco scoperta ha col­
Finalmente, udimmo qualcuno dal temperamen­ mato la.1acuna: eurias juengeriana, descritta dal pro­
to sanguigno venire a grandi balzi per la scala che fessor Kobes di Gottingen. Ho già potuto ammira-
dalla strada conduce attraverso il giardino. Com­
parve Eduard Diehl, amico e collega, il quale veni­
va a prenderei per andare insieme a Siantar. Si scu­ Il Johann Christian Giinther (1695-1723), poeta tedesco che
sò per il ritardo: arrivava dritto da un congresso condivise, dell'illuminismo, lo spirito rivoluzionario, portan­
di entomologi che si era tenuto a Budapest. In se­ dolo al parossismo, ma non i motivi di pragmatica razionali­
gno di saluto posò sulla tavola una bottiglia di cham­ tà. Passionale e asociale, ammirato e celebrato nella sua bre­
pagne ben tenuto in fresco, e portò r allegria nel ve vita ma respinto dalle istituzioni della cultura ufficiale,
può essere considerato una sorta di «poeta maledetto» del
bungalow. Si cominciò subito a parlare di ping­ primo Settecento tedesco. Morl ventottenne, dopo anni di
pong, e non mancò certo materia di conversazione. vagabondaggio e di amarissime delusioni. (N.d. T.)

'4
"

re un'immagine della femmina, un'illustrazione su


una bozza di stampa di un libro giapponese che
*

A conferma di queste parole, anch'io ho potuto rac­


il suo scopritore ha portato con sé: una delicata cogliere personalmente tutta una serie di esperien­
creatura, con tonalità a pastello di colore verde, ze, purtroppo, e non solo nei Tropici ma anche in
rosa e grigio. patria. In molti Liinder, la tutela della natura è af­
fidata per competenza al Ministero dell' Agricoltu­
ra, che è come affidare la pecora al lupo. Ho potu­
*
to osservare la progressiva scomparsa delle diverse
specie durante i pochi decenni che ho trascorso a
Il professore riteneva doveroso affrettarsi a descri­ Wilflingen.
vere ea registrare le diverse specie, poiché in se­ Mi domando, in proposito, se questa distruzione
guito alla rapida distruzione delle foreste. esse sono non sia qualcosa che intacca appena r epidermide
condannate a estinguersi presto, e potremmo tro­ della realtà, malgrado la sua estensione. Come in
varIe soltanto nei musei. La sua prognosi è sfavo­ una marea sizigiale, si sovrappongono diversi cicli:
revole: in primo luogo, quello del cesarismo, cosi come l'ha
«La tutela della natura, quale che sia la specie descritto Spengler. I nuovi cesari sono i lavoratori.
che essa intende conservare, può avere un senso Poi, l'ingresso in un altro segno zodiacale. Attra­
soltanto se manteniamo intatti gli spazi vitali. Ciò verso r esperienza dell'umanità ne conosciamo tre:
è possibile a .condizione che la pOfolazione mon­ il Toro, l'Ariete, i Pesci, che lasciano di sé una stu­
diale non cresca, e non aumenti i suo benessere pefacente impronta nello sviluppo storico. Sul pre­
materiale. Poiché nel Terzo Mondo dobbiamo fare cedente, i Gemelli, è possibile costruirsi una teo­
i co~ti con un incremento che per molto tempo· sa­ ria, sulla base delle diverse possibili interpretazioni
rà inarrestabile, la distruzione non può essere fre­ dello stile architettonico antecendente alle Pirami·
nata. Ogni nuovo nato ha bisogno di uno spazio di. Al segno che sta per cominciare, all' era univer­
vitale~ e ciò si risolve, in ultima analisi, anche se sale dell' Acquario, viene attribuita un'immensa in·
egli vive in città, a spese della natura. Soltanto se fluenza spiritualizzante, che si annuncia dapprima
r esplosione demografica viene immediatamente in senso distruttivo, come un livellamento. Il di­
bloccata è possibile salvare la foresta tropicale. La sbosc~mento delle foreste, la loro trasformazione
distruzione delle foreste tropicali provoca l'estin­ r
in steppe e in deserti, ne è, fra altro, uno dei sin­
zione completa di nove decimi di tutte le piante tomi. La sventura è preVista ma non si fa nulla per
e di tutti gli animali, molti dei quali non sono anco­ scongiurarla. Una cosa soprattutto suscita timore:
ra mai stati descritti. La tutela delle specie signifi­ là dove si prendono le decisioni, viene scelta quella
ca tutela degli spazi vitali, e nient'altro». che provoca il massimo possibile di distruzione.
57
56
Poi, finalmente, il ritorno di molti milioni di si di Wilhelm Busch 14 in ogni occasione appro­
anni, un passo dopo l'altro, insieme con altri climi priata e non appropriata, così per Eduard Dieh1
e nuove stirpi di animali: la terra cambia pelle. l'opera dì Eugen Roth U è un pozzo senza fondo,
un serbatoio di cose allegre. Ci siamo accorti pre­
Non mancherà la caduta degli dèi, abbattuti dai
sto che egli la conosce a memoria. lo ho trascorso
prometeidi che porteranno su dagli abissi un nuovo
una serata a Monaco con il poeta, poco prima della
fuoco. sua morte; egli mi ha anche dedicato una poesia
nello stile della sua raccolta Ein Mensch, ma cono­
*

Ma torniamo alla conversazione. Il dottor DiehI era


sco la sua opera più per la risonanza di cui ha godu­
to, che non direttamente. Che da essa valga la pena
ricuperare qualcosa, posso intuirlo dai saggi che
scettico nel suo modo di pensare rigorosamente ra· Eduard Dieh1 ce ne diede, spargendo citazioni a
zionale, connesso anche con la sua professione. Egli piene mani. Eccone uno sulla sua· professione:
dirige a Siantar un ospedale cui ha dato il nome
di «Humanitas», ed è largamente noto come chi­ Che cosa toglie al dottore il suo pane?
rurgo. Riesce particolarmente bene nel rimettere a) la salute, b) la morte.
a posto arti fratturati. E per campare, per viver lui bene,
Il suo giudizio sulla medicina in generale: essa ecco, il medico in bilico ci tiene
è utile agli individui, danneggia le specie. La specie tra l'una e l'altra, in un' incerta sorte. 16
fa le spese dell' eccessivo benessere dei singoli. Di O questo, sugli inevitabili passi falsi in cui incorro­
qui l'invecchiamento, la sovrappopolazione, l'accu­
mulo d'immondizia e di rifiuti. Le foreste muoio­ no soprattutto i chirurghi:
no, cresce il deserto. Nella tua vita, cento colpi azzecchi;
la gente guarda e passa: è andata liscia.

Presto vennero in luce l'erudizione e la fenomenale 14 Wilhelm Busch (1832-1908), poeta satirico e caricaturi·

memoria dell'ospite. Tali doti gli permettevano di sta tedesco. Divenne popolarissimo il suo Max und Moritz

ricambiare ogni osservazione con uno o più aned­ (1865), storia di due ragazzi terribili. (N.d. T.)

l~ Eugen Roth (1895-1976), scrittore tedesco, nato e morto

doti, spesso in rima. a Monaco, coltivò un intelligente umorismo in tono finta­

Il piacere della citazione, ancora molto vivo al mente popolare. (N.d.T.)

principio del seèolo, si è andato affievolendo. Co­ 16 Nell'originale: «Was bringt den Doktor um sein Brot? I a)

me mia madre conosceva a menadito il Faust e mio die Gesundheit, b) der Tod. / Drum halt der Arzt, auf daB

padre il Wallenstein, come venivano declamati ver­ er lebe, / Uns zwischen beiden in der Schwebe». (N.d. T.)

58 59
Ma già, furioso, il cagnolino abbaia giava incessantemente sulla capote dell'auto. Se la
se in un sol caso il bersaglio fallisci. 17 tenda fosse stata già installata, non ci sarebbe stata
alcuna difficoltà, poiché essa è spaziosa e ha una
Di questo potrei far tesoro anche per i miei appun­
copertura impermeabile alla pioggia. Si aggiungano
ti su Autore e paternità delle opere.
comodi sedili, la cesta da picnic serve come tavola
d'appoggio, la parete frontale può essere lasciata
*

Poi ci siamo messi in cammino alla volta di Siantar,


aperta. Cosi è possibile osservare comodamente sullo
schermo di lino, immersi in amabile conversazione,
l'avvicinarsi in volo degli insetti; ma il nubifragio
una città che conta circa un quarto di milione di
ci dissuase dall' avventurarci fuori dall' auto. C'era
abitanti. Questo numero, ci ha detto Eduard DiehI,
poi minaccia di frane e di smottamenti, e gli alberi
è calcolato all'ingrosso. Intorno a un nucleo dell'e­
sradicati avrebbero potuto sbarrarci la via del ri­
poca coloniale, l'insediamento urbano si estende in torno, o almeno rendercela più difficile. Dopo ave­
maniera sempre più caotica. Lo sguardo spazia ol­ re atteso ben oltre mezzanotte senza che il diluvio
tre i boschetti di gomma, di cacao e di palme da
universale smettesse d'infuriare, rinunciammo al
olio, fino alle capanne sparse lungo l'orlo della fo­
progetto.
resta. Le papaie che crescono all'intorno subiscono
Quando a Siantar il custode ci ebbe aperto il por­
durante la notte gli assalti di scimmie e di grandi
tone, fummo accolti e fatti entrare dall' affascinan­
pipistrelli. te padrona di casa: Herlina DiehI. Si era già sul
Mentre viaggiavamo attraverso la foresta ci ac­ far del mattino, ma la signora è abituata a simili
compagnò un temporale con lampi violetti; malgra­
ritardi - evidentemente, anche il tempo ha qui
do questo, il nostro amico non diede segno di preoc­
un'importanza assai minore che da noi. Si vive à
cupazione. Da entomologò purosangue, non volle
la fortune du poto
perdere l'occasione di catturare qualche preda. Or­
dinò al guidatore di piegare in una strada sgretolata
e fradicia, dove egli intendeva piantare la sua ten­
da per la caccia agli insetti - l orlo di. una parete
*

Il padrone di casa è dominato da tre passioni che


rocciosa gli era noto come un luogo favorevole.
riempiono i suoi giorni e anche qualche notte quasi
L'intenzione, però, venne frustrata: il cielo ave­
senza soluzione di continuità: la pratica chirurgica,
va aperto le sue cateratte, l'acquazzone tambureg­
l'entomologia e il tennis. Quest'ultimo Sli ha fatto
vincere alcuni tornei fino a tempi molto recenti,
17 Nell'originale: «Hast du Un Leben hundert Treffer: I Man
ed egli lo segue con piacere anche guardandolo al
siehts, man nickt, man geht vorbei; I Doch wiitend bellt der cinema o alla televisione. Può contare su una me­
kleinste Kliiffer, I SchieBt du ein einzges Mal vorbei». (N.d. T.) moria formidabile, su un occhio eccellente e su una
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mano sicura, che nella sua professione può essere Siantar, 24 aprile 1986
definita addirittura una mano d'oro. Queste doti
gli tornano vantaggiose anche nella sua qualità di N ella mattinata siamo andati a trovare il dottore
entomologo: gli permettono di distinguere le più nel suo ambulatorio: malgrado la notte trascorsa
sottili differenze nei tratti somatici e gli sono utili quasi interamente in bianco, era già al lavoro, fre­
nella piccola caccia di specie abituate a tenersi na­ sco e attivo. I pazienti, alcuni con le stampelle, al­
scoste e a volare con grande velocità. tri con il braccio al collo nella fasciatura, si sotto­
La moglie, egli l'ha conosciuta come paziente, ponevano alla visita. Un'infermiera cinese mostra­
su un tavolo operatorio. A quindici anni era caduta va al dottore la radiografia di ciascun paziente. Senza
da una motocicletta e si era rotta una gamba, che eccezione, il direttore trovò soddisfacenti i progressi
poi le era stata aggiustata malamente, tanto da ren­ della guarigione, e si rivolse ai convalescenti par­
derla sciancata. Egli, nella sua clinica, l'aveva ri­ lando in malese e in cinese. Volle mostrarci come
messa in sesto alla perfezione, liberando l'infortu­ egli rimetteva a posto una scapola fratturata. Poi­
nata dall'impedimento dello zoppicare e restituen­ ché non mi piace vedere simili spettacoli, preferii
dole la sua andatura· naturale. Dopo il trattamento andare con Stierlein nel vasto parco della clinica,
dev' esserci stato il coup de foudre, cui segul, due dove il dottore volle ancora accompagnarci per il
anni fa, il matrimonio. Poco dopo nacque una fi­ breve tratto di tempo necessario ad anestetizzare
glioletta, che si chiama Manuela. il paziente. Poiché egli è uomo che non spreca nep­
La signora Herlina è malese - il fatto di doversi pure un minuto, non volle perdere l'occasione di
sposare secondo il rito islamico non ha avuto alcu­ dare un'occhiata intorno per osservare le farfalle.
na importanza per il dottore. Egli ha fatto volen­ Non ne mancavano certo: alcune erano posate sulle
tieri questo piccolo piacere al suocero, il quale te­ finestre di un passaggio coperto da una tettoia, al­
neva molto a quel dettaglio, benché il Corano rico­ tre svolazzavano sulle aiuole, avanti e indietro, o
nosca al marito diritti preminenti, anzi, quasi asso­ tra i cespugli in fiore. Chi si dedichi a questo tipo
luti. Maggiori difficoltà insorgono durante i viag­ di caccia sappia che gran parte della fatica consiste
gi, come questo a Budapest appena concluso: là il nell' esplorare le tracce del cibo consumato dagli in­
marito, per tranquillizzare la coscienza di Herlina, setti; quando il mio collega scopriva una foglia ro­
aveva dovuto compiere continue visite alle cuci­ sicchiata o perforata, anche il bruco non era lontano.
ne dell' albergo per assicurarsi che i ragù e le salse Il sole era allo zenit; nella calura si sublimava
non contenessero carne di maiale. l'essenza dei fiori, delle erbe aromatiche e dei legni
profumati. I viali erano fiancheggiati d'erba citro­
nella, che viene usata per la fabbricazione di profu­
mi. Anche la foglia dell' albero di mango, ridotta
in polvere, è un profumo delizioso. Accanto alle
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siepi di bambù, nuovi polloni spuntavano dal terre­ a nudo la cisti, un'escrescenza tondeggiante, gran­
no, con capolini simili ad asparagi giganti: ne sug­ de come una ciliegia. Quando la penetrò col bistu­
gerivano la forma anche le sottili foglioline sulla ri' sprizzò un piccolo, scuro zampillo. Egli rimosse
loro sommità. l'escrescenza e cominciò a ricucire. L'intera opera­
Era mezzogiorno: i pazienti sedevano dinanzi al­ zione fu compiuta in dieci minuti. La testa della
le porte dei loro alloggi arredati con semplicità, e donna, o della ragazza, era coperta. Il collo era li­
prendevano col cucchiaio il loro riso da ciotole che scio, rotondo e molto bello. Era stato fatto un buon
tenevano sulle ginocchia. Ci salutarono gentilmen­ lavoro.
te al nostro passaggio. Poiché essi sono per la mag­
gior parte musulmani, all'istituto è annessa anche
una piccola moschea. Ci è stato detto che il ricove­
ro in prima classe, con vitto e pensione completa,
*

Oltre all'infermiera che asciugava il sangue, c'era­


costa una cifra corrispondente a circa venti marchi no due assistenti malesi ai quali il dottore mi pre­
al giorno. Per la seconda classe si paga di meno, sentò mentre gli stavano dando una mano. Sempre
in proporzione; i poveri, il dottore li cura quasi gra­ più frequentemente, in simili occasioni, fa spicco
tuitamente. A ciò egli trova un compenso nella ret­ la mia età, la quale evidentemente suscita negli al­
ta pagata dai cinesi ricchi; anche se essi lasciano tri un effetto maggiore di quanto non ne susciti
la Cadillac nel garage e arrivano in Volkswagen al­ in me. lo mi meraviglio soltanto di averla raggiun­
l'ingresso della clinica, egli li riconosce subito. ta attraverso tutte le vicissitudini che in genere
ho attraversato. CosÌ anche in questo caso ho sen­
*

Ritornati nella clinica, non abbiamo potuto fare a


tito Eduard Diehl che diceva ai suoi colleghi, indi·
candomi: «This gentleman has ninety-one years».
Uno dei due domandò subito: «Do you smoke?»,
meno di osservare il lavoro dal vivo; abbiamo do­ al che potei rispondere di no in buona fede, poiché
vuto assistere all'intervento su una neoformazione lo faccio solo di tanto in tanto, a lunghi intervalli;
al collo, a una «enucleazione». La sala operatoria, e quando fumo, non aspiro neppure. Era poi il caso
direi piuttosto uno stanzone, era semplice; il letti­ di vantarmi dicendo che mi permetto tutti i giorni
no era piuttosto un tavolo di fattura primitiva. «I una bottiglia di vino rosso? CosÌ feci, ma per fortu­
pazienti preferiscono vedere questo, anziché un' ap­ na mi venne in mente che il fatto poteva apparire
parecchiatura scintillante; ne hanno meno paura.» poco edificante agli occhi di un musulmano, e mi
Sul tavolo era distesa una malese di vent'anni; affrettai ad aggiungere: «Però non mangio mai car­
stava contando, finché non perse conoscenza - la ne di maiale», un'affermazione non corrispondente
narcosi era leggera. Mentre eseguiva l'incisione, il al vero. Essa tuttavia venne accettata con sorrisi
dottore spiegò ciò che stava facendo, e infine mise di approvazione.
64 65
*
Le fibre nere, simili a crini di cavallo, servono per .
fabbricare cordami, le foglie palmate si usano come
Il diabete è frequente, soprattutto fra i cinesi bene­ copertura per i tetti. I fusti, scavati nell'interno,
stanti. Gli stessi pazienti possono stabilire la dia­ sono eminentemente utilizzabili come tubi per le
gnosi: quando essi fanno acqua all' aperto, un nugo­ condutture d'acqua, poiché resistono a lungo nel
lo di formiche si addensa subito in prossimità, qua­ terreno. E altro ancora sarebbe da enumerare: è
lora esse avvertano anche la più tenue traccia di un albero utile per una quantità di aspetti, come
sapore dolce nell' orina. il lama fra gli animali. Non so se esso abbia già
trovato il suo monografista, come la palma da dat­
tero l'ha trovato in Ritter - lo avrebbe meritato.
Siantar, 25 aprile 1986 Fin tanto che il succo fluisce, viene spillato tutti
i giorni. A uno dei tronchi era appoggiata la più
Escursione nelle foreste sovrastanti il lago di roba. semplice scala che si possa immaginare: un' asta ca­
Il dottore è arrivato puntuale, benché ci sia stata va di bambù con intagli simili ai buchi fatti dai
un'operazione difficile: «Un groviglio di ossa frat­ topi, nei quali si può infilare esattamente r alluce.
turate. Ma quello può aspettare, per i suoi calcoli Si vede continuamente fogliame appassito negli
renali: li ha in corpo già da dieci anni». scenari tropicali: gli alberi di chiodi di garofano
Frequente, sul sentiero, l'arenga o palma da zuc­ muoiono per un virus trasmesso da una cimice.
chero, sulla quale mi ero già orientato a casa leg­
gendo il libro di Seemann Naturgeschichte der Pal­
men, al quale Alexander von Humboldt ha dedica­
to una prefazione. Non mi sono stupito nel vedere
*

Abbiamo sostato là dove anche l'altro ieri ci erava­


quest' albero piantato in così gran quantità, poiché mo fermati durante il temporale notturno. In effet­
le sue molteplici utilizzazioni superano quelle della ti, c'erano stati smottamenti: alberi sradicati giace­
p'alma da cocco. Esso è coltivato in prevalenza per vano di traverso sul sentiero. Ho seguito il traccia­
Il succo che produce, il famoso toddy. Questo succo to fino a una radura, che è stata aperta per costruirvi
scorre per due anni dai blutici «frustati»: viene be­ una scuola - un edificio in parte già iniziato, con
vuto come mosto quando è fresco, e come vino di annesse dipendenze come autorimesse e abitazioni
palma quando è fermentato. Raffinato, diventa uno dei custodi, ma disabitato. Una buona idea: educa- .
zucchero dal gusto particolarmente squisito. Se ne re i bambini nel bel mezzo della natura primitiva.
distilla anche una sorta di arak; il dottore non mi Purtroppo il luogo, nel frattempo, era diventato inac­
ha saputo dire se lo chiamino ancora «il batavico». cessibile a causa delle frane; l'accesso era sprofon­
I semi della palma da zucchero sono commestibili, dato a tratti in fosse e precipizi, e con esso le passe­
e dal midollo si ricava una farina affine al sago. relle, i pali della luce e i cavi telefonici. Malgrado
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il sole di mezzogiorno non si riusciva a scacciare mente evocato. Qui si libravano in aria molte spe­
l'impressione di uno spettrale pallore. Dopo avere cie, dalle più piccole alle più grandi: fra esse, l'ani­
ammirato questo esempio di progetto sbagliato, e male araldico della Malaysia, lo stupendo rajah
non senza avere erborizzato un po', sono ritornato Brooke's.
al luogo di sosta e ho trovato là il dottore e Stier­ Due modelli: disegno scuro su fondo giallo lumi­
lein, entrambi armati di reti e già in azione. noso, e striature verdi su velluto nero. Ma non vo­
Atmosfera familiare, nomi latini di generi e di
glio approfondire oltre: anche l'eccesso può diven­
famiglie zoologiche a iosa. «Qui sopra sta volando
tare monotono. «Soltanto donne belle»: un ideale
qualcosa di buono. Venga presto: ho visto una ci­
che a volte viene raggiunto, ma che non manca di
cindela.»18 Per gli entomologi, va da sé che il buo­
spaventare. Ma quanto a questo, avevamo dinanzi
no sia migliore del bello. A ogni istante, una nuova
agli occhi altre cose straordinarie.
sorpresa: qui, quella che in lingua indonesiana è

detta «farfalla a carta geografica», là un' euploea con

una specie di pennello che emette profumo, un odore *

Poco prima del crepuscolo siamo partiti per Para­


di vaniglia. bat. Dovendo tenerci forti per la notte, ci siamo
I papilionidi, detti giustamente da Linné «i cava­
lieri», mantengono fra le farfalle un rango principe­ rifocillati in una locanda cinese. Poi siamo ritornati
sco, tanto per usare un'analogia, un po' come le nella foresta, e il dottore, con l'aiuto dell' autista,
palme nel regno vegetale. Da noi, i papilionidi so­ ha montato la rete per la cattura, ideata da lui per­
no rappresentati dal gruccione a coda forcuta e dal­ sonalmente. L'operazione è stata compiuta in un
la farfalla veliera, la cui visione ha incantato qual­ lampo, grazie allo sperimentato esercizio di anni
cuno già nella fanciullezza, conquistandolo poi co­ e anni. Le pareti interne sono illuminate da. una
me amatore. Accadde cosl anche a me e a mio fra­ lampada abbagliante che riceve corrente da un ge­
tello: vedemmo il gruccione a coda di rondine svo­ neratore tramite un cavo. Le condizioni atmosfe­
lazzare sulle aiuole di carote del Rehburger Gar­ riche erano favorevoli: la luna era tramontata, e
ten,19 e raccogliemmo i bruchi per seguire la loro la sua luce non poteva attenuare l'effetto della
lampada.
trasformazione in crisalidi.
Come già in altri meriggi tropicali, anche qui pen­ Ci eravamo appena installati, ed ecco gli insetti
sai per un attimo: «Soltanto il papilio brilla per la arrivare in volo dalla foresta: il mulinello vortican­
sua assenza» - ed eccolo comparire, quasi magica­ te all'inizio intorno alla lampada si è poi spostato
e distribuito sulle pareti della tenda, ben presto ri­
coperte di dentro e di fuori. Anche il tetto traspa­
Coleottero di colore verde con macchie bianche. (N.d. T.)
18
rente è divenuto un campo d'atterraggio. Anzi, si
Rehburg è una cittadina compresa oggi nella Repubblica
19
Democratica Tedesca, tra Minden e Hannover. (N.d. T.) è addirittura creata una sporgenza aggettante, poi­

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ché le grandi falene coprivano con le loro ali le spe­ rimangono appese al tessuto della rete e continua­
cie di piccole dimensioni, alle quali il dottore è par­ no a frinire dopo l'atterraggio. Il loro stridio è una
ticolarmente interessato. Noi stessi ci vedevamo già voce nella perenne musica della foresta vergine, co­
guarniti dalla testa ai piedi, come càpita di carne­ sì ininterrotta da non essere quasi percepita.
vale quando ci si imbatte in una squadra di lancia­ Con le sfingidi, le grandi, eleganti farfalle crepu­
tori di coriandoli. scolari, Eduard Diehl è in confidenza fin dall'in­
Come avevo detto, il lavoro di registrazione non fanzia. Egli le chiama per nome, non appena esse
si occupa tanto delle specie più vistose: quanto più vengono a urtare nella rete. Alcune delle sfingidi,
grande e più bella è una farfalla, tanto più rapida­ che una volta qualsiasi scolaro conosceva, hanno
mente la si individua, riuscendo a distinguere fin qui i loro parenti prossimi, come la sfinge dell'o­
le più sottili differenze di varietà. Eduard Diehl leandro (deilephila neri;) e la sfinge atropa o testa
è più interessato a catalogare l'intero patrimonio di morto (acherontia atropos). Anche il nostro rodi­
entomologico, prima che esso venga decimato dalla legno rosso (cossus cossus) vola verso di noi in ver­
distruzione delle foreste. Quel che attira la sua at­ sione orientale asiatica.
tenzione, fra le prede notturne, e che a suo avviso In simili incontri, il noto si mischia all'ignoto;
manca nei musei o forse addirittura non è ancora ciò confonde le carte, alla maniera dei rebus. Il pri­
stato descritto, egli lo invia a Gottingen, al profes­ mo sguardo coglie una vecchia conoscenza, a noi
sor Kobes, il quale distribuisce il bottino fra gli familiare, ma nello stesso tempo è colpito dalla nuova
specialisti. In questo modo, un contributo fornito veste in cui essa compare. Mutamento di stile al­
alla conoscenza della fauna di Sumatra può anche l'interno della consanguineità - anche le sfingidi
essere inteso come piccola aliquota di una precau­ americane hanno una loro propria morfologia.
zione confinante con il macabro, e non limitata al Le sfingi arrivano veloci come saette; rimangono
campo entomologico. Alcuni anni fa mi fece visita attaccate alla parete della tenda, oppure si lasciano
un professore americano che raccoglieva scrupolo­ cadere allargando le vesti fino a rivelare le parti
samente i dati di misura e di dimensione delle cat­ intime. Sono possenti volatrici; alcune viaggiano
come uccelli migratori. Grazie alle loro linee aero­
tedrali gotiche.
dinamiche e alla loro delicata peluria sono gradevo­
li al tatto, quando le afferriamo; torpedini che si
*

Lo svolazzare di centinaia di ali è accentuato da


posano con agio nel cavo della mano.
Sfinge: avrei scommesso che fu Linné a dare que­
duri colpi sferrati in quel brusio. Coleotteri grossi sto nome, ma ora vedo che fu il grande Fabricius
come topi, ronzando con ritmo lento, colpiscono il padrino di battesimo. In ogni caso, egli colpì nel
là in mezzo come le mazze del timpano in un'or­ ~egno: dalle sfingidi emana un fluido particolare.
chestra. Pesante è anche l'arrivo delle verdi cicale; E ambiguo come il crepuscolo che esse prediligono,

70 71
senza tuttavia essere troppo esclusive in tale prefe­
renza. Volatrici meridiane come la nostra macro­
glossa restano immobili, come i colibrì, sotto il sole
*

Il pittore dev'essere soprattutto un traduttore. Ciò


cocente, dinanzi ai calici di cui succhiano il netta­ spiega, da un lato, lo splendore sospetto di qualche
re, ma in tutte loro avviene che le ali e gli anelli eccellente opera e la sensazione che là si stia soggia.
che solcano il corpo scintillino dei loro riflessi più cendo a un inganno, dall' altro, il fascino che emana
belli in una luce diversa da quella del giorno - sia persino da quadri in cui si ravvisano difetti di
nell'intera tavolozza che nd dettaglio. Alcuni fra tecnica.
i campioni di farfalle sembrano quasi ovattati, av­
volti da nubi variopinte o con striature sfumate co­
me un goccio di assenzio quando si spande nell'ac­
qua, o come quando nd liquido vengono spruzzate
*

In sostanza, ho potuto limitarmi a osservare, ben­


essenze narcotizzanti. ché non mancassero coleotteri. Soprattutto gli in.
Lo spettro è completo, con i colori di un arcoba­ setti cornuti e cerviformi, già nel volo di avvicina­
leno lunare; si armonizza con il profumo di fiori mento, non potevano non attrarre l'attenzione; qual­
che si aprono soltanto di notte, ed è concepito per che bel rappresentante lo esibivano anche i «bec­
organi più fini dei nostri, più per il tatto che per chi» dalle lunghe antenne, e fra essi la batocera,
gli occhi. Qui ci sarebbero stimoli all'ispirazione un genere che ha trovato numerosi amatori. 10 stes­
per pittori amanti della notte e dd crepuscolo, alla so maggiolino appariva vestito in molte fogge, an­
maniera di Fussli. Sarebbe sufficiente una scelta, che in bianco gessato, e in sembianze gigantesche,
poiché di sfingidi, come ho sentito dire da Eduard se paragonato a quelli nostrani.
Dieh1, si conoscono in tutto il mondo circa tremila A volte mi alzavo in piedi per scrutare le pareti
specie, e di alcune esiste un esemplare unico. con la lente d'ingrandimento o per raccogliere da
Una simile scdta potrebbe anche favorire l'abi· terra un pezzo curioso. Se una volta ritornato a
tudine alla vita contemplativa: un oggetto di pura casa io volessi ancora occuparmi di specie tropicali,
meditazione. I colori hanno una loro vita propria, non mi basterebbe l'intera giornata, anche se do­
si trovano anche nella parte interna delle conchi­ vessi ricorrere alla notte.
glie assopite nelle profondità marine - è un indizio Quando i vecchi collezionisti mettevano in guar­
di feste segrete; grazie a una scoperta fortunata po­ dia contro «l'immondo guazzabuglio esotico~>, la loro
tremmo parteciparvi anche noi. comprensione umana era certo condizionata da guel
limite mentale che reagisce abitualmente, confIgu­
randosi come disorientamento di fronte a ricChez­
ze incalcolabili: anche nelle foreste vergini esiste
1'ordine. In esso è facile orientarsi suddividendo
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passionati, anzi questa è la regola, ma ce ne sono
un gruppo di specie in settori e specializzandosi nel­ anche di fanatici, fra i quali annovero Eduard Diehl.
l'uno o nell'altro di quei settori presi singolarmen­
Lo vedo saltellare avanti e indietro dinanzi allo
te, con paziente operosità, finché uno studioso, in schermo di lino, mentre 1'autista smonta la tenda.
una sua monografia, non ricostruisca le connessio­ Vi getta ancora un ultimo sguardo; là sopra potreb­
ni e le relazioni tra specie e specie. be essersi posato ancora qualche buon esem2.lare
Sotto questo aspetto ho potuto essere d'aiuto, volante, o qualcosa di completamente nuovo. Que­
con modesti contributi, a diversi colleghi. Ecco qui: sta notte continuerà a far la cernita del materiale
una cantaride per il dottor Wittmer di Basilea, un catturato, a selezionarlo e a classificarlo, forse scri­
pedèro per il dottor Puthz di Schlitz - persino un verà anche lettere a qualche collega, e domani mat­
ontofago per uno studente che· doveva sostenere tina riprenderà il lavoro al tavolo operatorio - a
l'esame di maturità e che ora sogna di dedicarsi· volte sembra che riesca a tirare avanti senza mai
a questa coorte diffusa su tutti i continenti. Già dormire.
per distinguere la specie è necessaria la lente: per Mi era già tornato in mente il frutteto di Aladi­
lo più riesco a indovinare la famiglia, spesso anche no. Dopo questa notte potrei parlare anche della
il genere - ma ci sono sorprese: mascheramenti, tenda di Aladino.
stravaganze nella forma e nel colore. Proteo, dietro
le quinte, ride in sordina.
Anch'io mi sono concesso qualche bell'esempla­
re da collezione; in particolare, avevo sperato in Brastagi, 26 aprile 1986
una cicindela notturna. L'eccezione conferma la re­ La mattina mi sono occupato del bottino notturno,
gola: fra questi volatori meridiani" certi individui e insieme con Stierlein sono andato in città, al m~r­
originali si sono assuefatti al buio. E singolare che, cato. Un mercato dovrebbe avere un buon odore,
malgrado ciò, essi tendano alla luce, che esercita ma non se lo può permettere del tutto. Un sentore
su di loro, con tutta evidenza, un influsso magneti­ di caducità, di putrefazione, si annida nell' essenza
co, così come lo esercita su molti fra questi fanta­ profumata, così come nell' olio di rose si avverte
smi notturni. A un certo punto, sento Stierlein che una traccia di scatòlo. Una motocicletta-risciò ci
mi chiama dall' esterno della tenda: «Presto, una ha riportati a casa.
cicindela!» Ma è già scomparsa in tutto quel bruli­
chio, prima che io arrivi.
*

*
Abituarci al regolamento di casa non è difficile, poi­
ché vi regna una grande libertà. Gli spiriti servitori
Mezzanotte è già passata da un pezzo quando ci sono invisibili come nel tempo che fu gli gnomi
rimettiamo in cammino. Esistono entomologi ap­
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di Colonia. Alla tavola da pranzo c'incontriamo per fuori a sciami. Così, dopo qualche buona cattura,
caso. Su di essa c'è una grande campana di vetro la nostra caccia ha avuto una fine miserevole.
che protegge un buffet freddo da mosche e formi­
che. Uno la solleva e si serve a piacere~ le pietanze
vengono rinnovate di tanto in tanto. E come una Siantar, 27 aprile 1986
prima colazione che si estenda all'intera giornata. Abbiamo pernottato nel bungalow di montagna
Quando al padrone di casa vien voglia di giocare a della signora Schneider; il maggiordomo e sua mo­
tennis, lo accompagniamo in diversi campi da gioco glie, una coppia di malesi, ci hanno viziati. Certo,
dei dintorni, che si trovano in mezzo a parchi dalla mancavano gli spazzolini da denti, ma per il resto
vegetazione tropicale. Là egli trova sempre qualche c'era tutto quello che uno può desiderare nella vi­
partner, e gioca fino a quando i pipistrelli non di­ ta, persino un caminetto, che a quella altitudine
ventano quasi più distintamente visibili della palla. non era affatto superfluo.
Comunque, quando oggi a mezzogiorno siamo Quando la mattina dopo uscii all'aperto, mi par­
saliti con lui in auto non siamo riusciti a nasconde­ ve di non avere mai veduto un parco così bello;
re il nostro stupore nell' apprendere che si stava pro­ e dire che ne conosco molti, anche grandissimi, al
spettando un viaggio di due giorni. Ma lo abbiamo cui paragone questo era piuttosto un ampio giardi­
sentito dire, a titolo di conforto: «Di spazzolini da no. Ma l'armonia colmava immediatamente di gioia.
denti se ne trovano dappertutto». Siamo andati di I fiori danno il volto a un giardino; a un parco,
nuovo, in automobile, sui monti sovrastanti il lago gli alberi. La loro peculiarità dev' essere tutelata con
di Toba. Abbiamo fatto raccolta ai bordi della stra­ una debita distanza tra l'uno e l'altro. Qui, si era
da, ci siamo riposati dinanzi a un' alta, filiforme ca­ riusciti a farlo. Così pure, in questo luogo, l'ideale
scata, e siamo rimasti a Brastagi dove abbiamo per­ di Piickler,20 che si ispirava a una visione perfet­
nottato. La città ha un famoso mercato dove si ven­ tamente chiusa da uno sfondo lontano, trovava com­
dono frutta, verdura e fiorii è molto lontana da pimento in una catena montuosa da cui svettavano
Siantar. Eppure, abbiamo sentito ripetutamente: vulcani - da uno di questi, quasi ferito a un fianco,
<~Hallo, dottore!» Lo gridavano, salutando, le don­ saliva un fumo di color chiaro.
ne del mercato, sul cui corpo egli ha inciso il suo Davvero unico, in questo parco, era il modo di
monogramma. associare le specie vegetali fra loro: si trova qualco­
La tenda di Aladino era fra i bagagli, ma è parso
più semplice illuminare il muro bianco di una casa 20 Il principe Hermann von Piickler (1785-1871), celebre ar­
che si trovava nella zona. Abbiamo subito avuto chitetto paesaggista, progettatore di giardini e di parchi; fra
un buon afflusso di creature volanti, ma anche una essi, il parco della sua tenuta avita di Muskau, e quello del
bella sfortuna: dentro la casa si celebrava un matri­ castello di Branitz. Fu autore di libri di viaggi, molto apprez­
monio cinese, e gli ospiti, incuriositi, sono venuti zati in Germania. (N.d. T.)

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sa di simile soltanto negli orti botanici, mediante do di esp~orare la parte sotterranea dei funghi che
l'uso di serre calde e fredde. Mi parve che il terre­ proliferano accanto ai tronchi.
no producesse fiori, arbusti e alberi appartenenti Non di rado, sulla costa ripida cresceva il nepen­
in ugual misura alla zona temperata, alla subtropi­ te, la pianta le cui foglie hanno punte, a mo' di pi­
cale e alla tropicale. Straordinario: me ne accorsi gliamosche. Vidi varietà di pianticine che costitui­
s~lo quando cominciai a osservare ciascuna pianta vano il tappeto erboso, ma anche grosse piante si­
sIngolarmente. mili ad anfore panciute. Una volta scoperto un prin­
Il giardino di casa custodiva insieme la rosa, la cipio, esso si articola variamente fino a tradursi
begonia, la fucsia, la dalia, la zinnia, il girasòle ­ in curiosità delle quali questa è un esempio. Nel
accanto alle vecchie conoscenze mediterranee co­ considerare queste curiose creature, dobbiamo am­
me il fico, il ricino, l'ibisco, quest'ultimo con le metterlo: il nostro cervello, per quanti sforzi com­
sue trombe d'oro: di tale bellezza, le vidi qui per pia, non riuscirebbe a escogitare qualcosa di simile,
la prima volta. Mi risultò anche nuovo che le foglie mentre la natura lo dissemina generosamente in mol­
della lantana, se le strofiniamo, odorano di men­ te varianti. Tutta questa profusione è «superflua»,
ta. Altre sorprese vennero dagli agrumi: un limone come rampollata da un umore bizzarro, poiché la
senza punta, simile a un' arancia allungata, e un pianta potrebbe vivere anche senza di essa - «a
cedrangolo amaro, appena più grande di un'oliva, quale scopo», allora, la complicata apparecchiatura?
ma di forma analoga a quella delle normali arance. Si capisce come queste marmitte carnivore trovi­
Da poco tempo noi lo conosciamo sotto il nome no anche ospiti non invitati: uccelli che le beccano
di qumquat. dall'esterno nell'illusione di saccheggiarle; mosche
Tropicale: poinciana, papaia e mango, alte palme le cui larve il succo gastrico non corrode, e che de­
su cui l'esotico picchio traccia le sue spirali in volo. pongono in esso le loro uova. Un collega di Eduard
«Una vera Arcadia», dissi a Eduard Diehl quan­ Diehl ha individuato più di venti specie che si svi­
do lo incontrai al tavolo della prima colazione, «qui luppano negli ascidii ad anfora come nella borsa
la fragola cresce accanto all' ananas.» Egli ebbe una di un canguro e hanno a loro volta i propri parassiti
spiegazione anche per questo: notti fresche, giorni - e cosI via, all'infinito.
caldi con un' alta percentuale di umidità nell' aria. Gli ascidii, soprattutto qu~lli stretti e affusolati,
sono di suprema eleganza. E intuibile un' energia
nascosta; sull' occhio abituato ai movimenti degli
*

Trascorremmo il giorno nelle foreste sovrastanti il


animali, l' opercolo sollevato ha un eHetto di mobi­
lità potenziale, come se si dovesse chiudere .ribal­
lago di Toba, botanizzando sui pendii, dando la tandosi. Chi guarda, può credere di avere dinanzi
caccia alle farfalle che attraversavano il sentiero, un'istantanea fotografica. Mentre sto studiando il
scortecciando gli alberi marciti, e non dimentican­ nepente, il dottore acchiappa una danaide che si
78 79
è appena levata in volo da un fiore. In tre salti, venuti con noi. La zona circostante era paludosa;
tali da suscitare l'invidia di un cercopiteco, l'ha già trovai qui ancora una volta l'epilacna, questa volta
nella rete. su una pianta di zucca. Il luogo era noto al dottore
come un posto preferito per la cattura. Sul far del
crepuscolo piantammo la tenda di Aladino e non
*

Un occhio acuto: ha dato un'altra buona prova di


fummo delusi. Era la notte dei cervi volanti. Arri­
vavano, giganti e nani, e splendevano in tutte le
sé quando siamo giunti alla meta della nostra escur· tonalità e sfumature del frutto d'ippocastano in via
sione, una capanna abbandonata, dove abbiamo ri· di maturazione.
posato prima di darci alla caccia notturna. Eduard
Diehl aécennò a una chiazza gialla, grande come
il tuorlo di un uovo di colomba, che pareva pende­
re da un ciuffo d'erba. Vedere è tradurre - durò *

un momento, finché io non ebbi riconosciuto in Qualcosa che osservai m'indusse a meditare. Cer­
quella chiazza il collare di un sottile sauro verde. to, ci trovavamo nel folto della foresta vergine, ed
Se fossimo stati in Sudamerica lo avrei giudicato era passata mezzanotte, ma non lontano dalla no­
un giovane iguana, poiché aveva una cresta denta­ stra tenda correva la strada dalla quale eravamo ve­
ta. L'amico conosceva il nome: era un calotes, una nuti, quella che conduce da Parabat a Siantar. Luci
bellissima specie di sauri diffusa in tutta l'Asia me­ lampeBgiavano continuamente attraverso l'intri­
ridionale. Potevo festeggiare il piacere di riveder­ co della boscaglia: fanali di autocarri, ora isolati,
lo, poiché l'avevo incontrato vent' anni fa a Ceylon ora in convoglio. .
in circostanze quasi identiche. Il nostro accompa­ Cupi pensieri: tra poco ci sarà anche qui la crisi
gnatore di allora, un indiano, mi aveva detto di dei parcheggi, e gli alberi scompariranno. Con que­
guardare verso una macchia rossa in mezzo a un sta previsione, già noi non raccogliamo più i nostri
ciuffo di felci, nel cui intrico decifrai la creatura. tesori come facevano i Seitz, i Fruhstorfer, i Ribbe
Era adulta, più appariscente del sauro di qui, e in e altri ricercatori viaggianti del secolo scorso - essi
abito nuziale. Quello di qui era grazioso, un gioiel­ ancora si beavano nella pienezza; noi lamentiamo
lo verde, che si lasciò accarezzare dal suo scoprito­ la sua scomparsa.
re. Un occhio acuto e una mano d'oro.

*
Siantar, 29 aprile 1986
Cominciò a piovere. Bevemmo il tè sotto la tettoia Il dottore ha anche una lampada speciale sul tetto.
della capanna, conversando con quelli che erano Egli riesamina tutte le mattine ciò che è volato nel­

80 81
la sua rete, e io trovo alcuni doni, da collega a colle­ al torneo e incitava i giocatori con grida e acclama­
ga, sulla tavola della prima colazione. zioni, è molto noto e amato. Ci venne offerto il
Ancora la clinica. Due giovani ragazze con illab­ tè, e durante i nostri andirivieni eravamo salutati
bro leporino, una di esse anche con la palatoschisi. festosamente.
Casi di routine: imperfezioni rimosse in un tempo
sorprendentemente breve.
I bambini sono molto crudeli - di recente, una
quindicenne si è impiccata per disperazione, a cau­
*

Grammatica. Mentre do una scorsa a questa mia


sa del loro incessante scherno. ultima annotazione, mi colpisce in due parole l'i­
dentità del suono, che pure mi ero sforzato di evi­
tare: quell'urto di due suoni uguali che avviene,
*

La sera, a un torneo di volano tra operai cinesi,


in tedesco, in una frase come: «che il classico ;eu
de paume... ». 21
in un capannone. Conoscevo il gioco fin dall'infan­ Qui l'urto non mi disturba, poiché le due parole,
zia; qui mi stupirono sia l'eleganza che l'impeto dei pur avendo lo stesso suono, hanno una diversa fun­
movimenti. La palla a volte raggiungeva l'altezza zione grammaticale. Se invece la funzione fosse la
del tetto, a volte volava di ritorno, con esattezza, stessa, come per esempio in una frase quale: «un
sopra la rete, al filo. Non posso immaginare che rag.azzo che tiene il coltello a rovescio»,22 allora
il classico ;eu de paume venisse giocato con simile nella coscienza stilistica suonerebbe un campanello
verve. Sarebbe di ostacolo il vestito, che qui consi­ d'allarme.
ste soltanto in un perizoma triangolare e un paio Meritevole di menzione mi sembra questo istin­
di scarpe da ginnastica. Non mi stupirei se allora, to di scrupolosa esattezza, poiché agisce senza ri­
qui in Occidente, si fosse giocato con il cappello flettere. Quando inciampiamo durante una passeg­
in testa. Almeno, non c'era il rischio che saltasse giata, protendiamo le braccia in avanti, quasi a pro­
via la parrucca. Quando ho imparato la norma che teggerci, e troviamo subito la spiegazione: la pietra
«un ufficiale non corre», si trattava di una remini­ in cui abbiamo urtato.
scenza del costume barocco, come parecchie altre
cose in Prussia. 21 Impossibile adattare questa osservazione traducendola in
, Del resto ho notato con sorpresa, in Malaysia una lingua diversa dal tedesco. L'originale suona: «daB das
come in Indonesia, che si viene ancora serviti da ldassische ieu de paume.,,» L'urto è tra dap, traducibile con
uomini e donne a piedi nudi. Ciò rende il service il «che» dichiarativo, e das articolo determinativo neutro.
(N.d.T.)
silenzioso, ma anche inquietante. Si è sempre os­ 22 Nell'originale: «ein Kind, das das Messer verkehrt hiiltll>.
servati. Qui l'urto è tra due funzioni entrambe nominali: il pronome
Anche qui il dottore, che assisteva con passione relativo das e l'articolo das, già menzionato. (N .d. T.)

82 83
larmente la mattina quando si è sobri e digiuni,
Nelle poesie, soprattutto nel sonetto, una rima e ci furono subito regalati anche alcuni aneddoti
tra due parole senza dubbio «identiche» ma diverse che si adattavano allo stile dell'uomo. Fra gli altri:
nel significato può addirittura sorprenderei e di­ Un cacciatore narra di essere stato inseguito da
vertirci come una sottigliezza - purtroppo non mi un leone in mezzo al deserto, e di essersi salvato
viene in mente alcun esempio. fortunatamente dal gravissimo pericolo arrampican­
dosi su una quercia.
«Ma nel deserto non ci sono alberi.»
*
«Questo è un dettaglio su cui non potevo per­
mettermi di sottilizzare. In simili circostanze, l'u­
Atavismi. Quando un coccodrillo, in memoria di

tempi passati, si ritrasforma in un tritone, depone


na cosa o l'altra fa lo stesso.»
la corazza, i denti e gli artigli. Dalla testa ai piedi,

i suoi contorni diventano più morbidi; alla profon­


*

dità dell' acqua travolgente esso preferisce gli ac­

quitrini, il cibo incruento a quello sanguinante, e


Per via. Il fascin~ del gioco d'azzardo è quello di
non trascura neppure di gloriarsene. Ciò è sgra­ una scorciatoia. E come nel combattimento o nel
duello. Fortuna e sfortuna"appaiono senza masche­
devole. ra, immediate.
Ancora più sgradevole, quando questo apparen­
Due pericoli. Il primo: la chance è ridotta a tpero
te tritone si ricorda· degli eroici antenati e si arma
in maniera corrispondente a tale reminiscenza. numero. Il secondo: l'irresistibile attrattiva. E un
frutto che non è più goduto in modo naturale, ma
consumato come droga.
Siantar, 30 aprile 1986 Un'ulteriore scorciatoia: la ricerca della fortuna
tramite le s/ot-machines. I posseduti da questa bra­
Svegliato tardi. Notte trascorsa in una laguna; ac­ mosia sciamano verso Las Vegas come tarme attira­
qua calda e poco profonda su un fondale di pietra. te dalla luce. Le conseguenze: crimine, suicidio, al­
Fra i pesei Che guizzavano laggiù mi piacque uno caloidi, prostituzione.
soprattutto, della grandezza di un'imponente car­ Secondo una valutazione statistica, la partecipa­
pa; era intagliato nel cristallo di rocca e punteggia­ zione a una qualsiasi lotteria deve per forza conclu­
to di azzurro e di nero dalla testa alla coda. lo dersi con una perdita. L'enorme dispendio non solo
raccontai a Eduard Diehl, che insieme con Stier­ chiede di essere ripagato, ma deve anche fruttare
lein incontrai alla tavola della prima colazione, e qualcosa. Ciò diminuisce le possibilità di vincita ­
ne fu lieto: si pensi a quel che costano soltanto gli opuscoli pub­
«Magnifico, oggi a mezzogiorno sarà in tavola». blicitari che tutti i giorni entrano a invaderci la casa.
Era una di quelle risposte che apprezzo partico­
85
84
Siantar, primo maggio 1986 183.5 - Mark Twain - 1910 - Cometa di Halley - 1986
Compleanno di Ernstel. 23 Oggi compirebbe ses­ Sul davanti dell' aerogramma, il francobollo con la
sant'anni. cometa, e un piccolo ritratto dello scrittore incor­
niciato dal seguente testo:
«I carne in with Halley's comet in 183.5. It is
*

Notizie da Wilflingen; Inge Dahm cura la mia cor­


coming again next year, and I expect to go out
with it. It will be the greatest disappointment of
rispondenza. Scrive che, assenti da casa, non per­ my life, if I don't go out with Halley's comet».2'
diamo molto; i meteorologi hanno registrato r apri­ In effetti, questo intimo desiderio di Mark Twain,
le più freddo da centovent' anni a questa parte. il cui Tom Sawyer, ormai ottant'anni fa, mi entu­
Inge aggiunge alcuni allegati, e fra essi una lette­ siasmò così come aveva entusiasmato innumerevoli
ra a un giornale scritta da un lettore di Sacramen­ giovani lettori, fu esaudito; egli morì il 21 aprile
to, Michael Opalack: «Your memories in The Storm 1910 - nell'anno della cometa.
0/ Steel are absolutely an indispensable way to un­
derstand the First World War».24
Simili giudizi si fanno più frequenti, poiché re­ *

vento sposta la propria collocazione nella prospet­ Nel pOmeriggIo abbiamo accompagnato Eduard
tiva storica. Sento dire anche che a Parigi gli An­ Diehl a uno dei suoi campi da tennis; egli ama ve­
ciens Combattants stanno preparando una mostra derci prender parte alle sue grandi passioni, e sia
intitolata «Orages d'acier». Ma nella lettera ho no­ pure da spettatori. Quanto più ci si allontana dal
tato, più che il contenuto, la busta, che mi ha viva­ perimetro della città, tanto più le case cedono il
mente commosso. TI retro mostra un ritratto di Mark posto alle capanne; davanti a ciascuna di esse, o
Twain in contemplazione del cielo stellato, e, sot­ quasi, c'è del pollame che scorrazza liberamente.
to, la scritta: TI gallo malese è affine al gallo selvatico più di quanto
non lo siano i nostri; è più piccolo, con le zampe
lunghe, ha un più acceso· colore metallico, è più
adatto al volo così come al combattimento.
2) Il figlio primogenito di Jiinger, Ernst, nato il primo mag­
gio 1926 e morto in guerra il 29 novembre 1944 sulle «sco­
gliere di marmo» di Carrara. (N.d. T.)
24 «I suoi ricordi in Tempeste d'acciaio sono senz'altro un ap­ 2'«Sono venuto al mondo insieme con la cometa di Halley,
proccio indispensabile per capire la prima guerra mondiale.» nel 183'. È imminente il suo ritorno, l'anno prossimo, e so­
Si parla del libro giovanile di Jiinger, In Stahlgewittern, del no in attesa di andarmene insieme con lei. Sarebbe la più
1920 (Tempeste d'acciaio, trad. it. di Giorgio Zampaglione, grande delusione della mia vita, se io non dovessi uscire di
Edizioni del Borghese, Milano 1966). (N.d. T.) scena insieme con la cometa di Halley.» (N.d. T.)

86 87
Il campo da tennis è spianato all'interno di un La chioma di uno solo fra questi alberi ad alto
parco che scende in declivio verso un fiume, il Ba­ fusto o i bordi di un angusto ruscello sono ricchi
bolon. Fra gli alberi possenti si ergeva u11.a cesalpi­ di abitanti che nessuno mai, o solo casualmente,
nia con la corona di un rosso fiammante. E difficile riesce a scorgere. Così, la moglie dell'ambasciatore
districarsi tra la vegetazione che cresce ai piedi di giapponese non avrebbe mai veduto, nel suo giar­
questo gigante, tutta piante sarmentose, epifite e dino di Kuala Lumpur solcato da un ruscello, nep­
parassite; inconfondibile era un filodendro, che non pure un serpente, senza i suoi due cagnolini che
soltanto avviluppava il suo fusto con un mantello a poco a poco hanno sterminato venti cobra. Sol­
di fogliame, ma per giunta lo nascondeva dietro tanto il ventunesimo ha avuto la meglio nella mor­
un velo di radici aeree. Quando i loro viticci aveva­ tale disfida, e così è finita la caccia, poiché questi
no quasi raggiunto il terreno, si riavviticchiavano cani di una razza particolare cacciano sempre in
tra loro, spingendosi verso l'alto, formando come coppia. Uno dei due stana e affronta il serpente,
delle altalene. l'altro gli gira intorno e lo aggredisce.

*
Medan, 2 maggio 1986
Le città tropicali si sono este:;e negli ultimi decenni
in piena anarchia. Da un lato, un'immigrazione in­ Il commiato da Siantar non è stato facile. Ci siamo.
controllata ha favorito il formarsi di slums; dall' al­ messi in cammino più tardi del previsto, poiché il
tro, capanne rurali e boschive sono state incorpora­ dottore aveva dovuto ancora separare a un bambi­
te nel tessuto urbano, sicché dal tetto dei grattacie­ no le dita che gli erano cresciute tutte unite. Poi
li si abbraccia con lo sguardo un verde panorama siamo andati in auto a Medan, attraverso una cam­
i cui nuclei «evoluti» sono collegati da arterie di pagna coltivata. Si stava spillando la gomma, e c'e­
traffico. Questo si percepisce con evidenza soprat­ rano soltanto uomini al lavoro, nessuna donna, poi­
tutto di notte, grazie alla miriade di luci che, a ca­ ché la tinozza piena di liquido pesa sui trenta chi­
tena, si perdono nella foresta vergine. li. Le palme da cocco spiccano in altezza sul folto
Si capisce come in questi distretti urbani si sia delle piantagioni; le loro chiome, viste di profilo,
conservato ancora molto della vegetazione origina­ formano un disco, quelle che hanno avuto una cre­
ria e della sua fauna. Già a Singapore, sotto questo scita più debole somigliano a un'elica.
as~etto, siamo passati di sorpresa in sorpresa. Qui,
sulle rive del Babolon; ci stupì un giovane varano
della lunghezza di un braccio, che spuntò dal can­ *

neto; lo osservammo a lungo, e alla fine si rituffò Sosta a Tebing-Tinggi, che significa «alta riva» ­
t-ranquillamente nell' acqua scomparendo. un nome che corrisponde, da noi, a quello della
88 89
città di Hannover, o alla veneziana Rialto. Il nome no e nell'altro campo hanno importanza le minime
malese è più facile a legger si che a pronunciarsi. differenze.
Almeno, cosi mi sembra quando ascolto conversa­
zioni in una lingua che non comprendo, come ades­
so quella del dottore con l'autista. Le vocali vengo­
no dette più velocemente di come vorrebbe la let­
*

Abbiamo trascorso la serata al elub tedesco di Me­


tura, e spesso chi parla se le mangia. Una parola dan, «Bei Bier vom FaB»,26 ringraziando Eduard
come Parabat diviene «Prabat» con due a sonore, DiehI ancora una volta per i bei giorni che ci ha
l'ultima delle quali è appena percettibile. Probabil­ donato ospitandoci a casa sua.
mente, il greco parlato quotidianamente al tempo Qui ci .si incontra una volta al mese - membri
di Periele era meno armonioso di quella esatta pro­ del consolato, germanisti del Goethe Institut, uo­
nuncia che si esigeva nelle scuole di oratoria o negli mini d'affari con le loro mogli indigene. lo sedevo
spettacoli teatrali. Permane sempre una distinzio­ accanto a una signora cinese, un medico, sposata
ne tra una parlata che si comprende e una di cui con un insegnante tedesco. La donna si è presa in
si fa uso. Ecco che calza a pennello la mia annota­ casa i bambini di una sua sorella, i quali durante
zione sul suono uguale di «daB» e di «das» - resto la notte hanno paura degli spiriti e si addormenta­
fermo nella mia opinione, con una riserva: sotto no soltanto dopo essersi infilati nel letto dei due
l'aspetto retorico come sotto quello fonetico sono coniugi.
possibili deroghe. Per la notte siamo stati alloggiati al piano supe­
Nelle lingue straniere conviene usare la massima riore dell'Hotel «Tiara», uno dei nuovi grattacieli.
attenzione - babu è la donna di servizio, babi il Se si getta uno sguardo dal balcone, anche qui la
maiale. Per esprimere il plurale, si raddoppia il so­ distribuzione delle luci notturne rivela come la flo­
stantivo: bunga è il fiore, mentre bunga-bunga sono ra e la fauna tropicale s'insinuino copiose nel tessu­
i fiori. Se al sostantivo è premesso un aggettivo to urbano. Gechi si arrampicano sui muri, nell'aria
numerale oppure «molti» o «molte», il raddoppia­ volano pipistrelli in cerca di preda, suoni indefini­
mento è superfluo. bili vengono dal parco, sovrastati dalla voce pode­
Queste e altre curiosità filologiche le ho apprese rosa della rana muggente.
dal dottore durante il viaggio; a esse egli ha aggiun­ In questo quadro d'insieme, l'albergo si mantie­
to una digressione sull'uso del duale nella lingua ne all' altezza dello sviluppo civile - lo si vede dai
araba, in ricordo degli anni durante i quali ewi ope­ piccoli progressi compiuti all'interno di una strut­
rò come chirurgo in uno degli emirati def Golfo tura e di un servizio che finora sono ritenuti eccel­
Persico, non senza dedicarsi alla raccolta di insetti. lenti, e anche dal modo con cui è stato istruito il
Ho già notato spesso che gli entomologi si distin­
guono per una forte sensibilità linguistica - nell'u­ 26 «Alla birra alla spina,» (N.d. T,)
90 91
personale, dallo chef che accoglie gli ospiti nell' a­ le, non soltanto negli uomini, ma anche in animali
trio fino al ragazzino cinese che porta la valigia. e piante; potremmo cercarlo anche nella materia
Queste catene di alberghi sono tutte uguali; de­ - nei suoi tessuti, nelle sue vibrazioni. Perché il
vono avere in uffici lontani un loro Stato Maggiore cerchio si chiude ritornando al suo inizio, perché
che diffonde l'ultimo ritrovato del comfort fino nelle una superficie irradiata tende a dilatarsi? Forse vuo­
foreste vergini. Me ne faccio un'idea, in questa not­ le godere del sole più intensamente, come la lucer­
te afosa, come di un ben riuscito esercizio al tra­ tola che si appiattisce. Esistono piante che cele­
pezio. Se una volta si dovesse spezzare il filo dora­ brano culti solari, altre, culti lunari.
to al quale è sospeso il congegno, tutto si sfasce­ In un ateo, l'atteggiamento di preghiera potreb­
rebbe, e non a poco a poco, ma in un colpo solo. be consistere nel fumare una sigaretta. L'abitudine
«Lo Stato Maggiore» -l'associazione di idee non assumerebbe carattere di culto solo più tardi, qua­
è casuale. L'esercito, il circo, gli alberghi e le ban­ lora la coscienza o un'imposizione le conferiscano
che devono essere guidati in modo analogo. Essi un rango particolare, o la ripetizione dell'atto com­
producono anche tipi affini di chefs e di capitani. piuta con la debita misura divenga rituale. Ne scor­
giamo una traccia nei film: chi ripensa a qualcosa,
o premedita un delitto, o sta per prendere una de­
*
cisione, o magari si prepara a un'impresa rischiosa,
accende spesso e volentieri una sigaretta.
Kuala Lumpur, J maggio 1986
All'aeroporto. Un gentile malese ha sbrigato per
noi l'operazione del check-in - un impiegato d'al­
bergo, e anzi questo tipo di assistenza prestato ai
*

Sopra lo stretto di Malacca lo sguardo cade su una


clienti è proprio il suo incarico d'ufficio. Ci siamo povera, piccola nuvoletta che si va sfilacciando ­
domandati se fosse il caso di offrirgli una mancia; tra poco si dissolverà, non esisterà più. Ma non
l'uomo l'ha accettata con gioia. è. il ~aso ~i abbattersi: monadi, anche qui - Leibniz
Anche le hostess dell'aereo erano gradevoli: fiori Cl viene m soccorso.

di loto, avvolte in tessuto batik. Un make-up di Di nuovo, difficile scalo a Penango


colore rosa vivo dona molto alle malesi, poiché ci
si immagina che sotto il maquillage la carnagione
sia più chiara di quella che in realtà è nascosta.
*

Vedere ancora persone butterate rientra nelle ecce­


zioni, mentre vent' anni fa, nei porti delle città eso­
*
tiche, non era raro. Prima si parlava di una faccia
il cui aspetto era come «se dei piselli fossero stati
L'atteggiamento di preghiera è originario e natura­
93
92
sgranati dal baccello e sparsi su di essa» - ma nep­
pure lo sgranare è cosa che si fa più. *

Tra le mie buone azioni trova posto probabilmente


il fervore con cui ho stimolato qualcuno a tenere

Nei J?osti di do~ana,


*

come qui a Penang, campeggia


un diario. Come sempre: resta un lavoro stretta­
mente personale, d'archivio. Nello stesso tempo,
un VIstoso marufesto, e nessuno fra coloro che de­ appaga uno stimolo: il sentiero è segnato. Il sacro
vono esibire il proprio passaporto può permettersi può avere una sua parte: l'uomo è solo con se stesso.
di non leggerlo: un robusto capestro annodato a
cappio e, sotto, la minaccia della pena di morte
per qualsiasi viaggia~ore nel cui bagaglio venga­ *

È buona cosa che si cominci molto presto a scrivere


no scoperte droghe. E sufficiente anche la minima
dose. In questi giorni sono stati impiccati a Kuala un diario - meglio ancora se esso viene proseguito
Lumpur tre stranieri che avevano importato qual­ fino all'ultimo, al limitare, in prossimità della morte.
che grammo di eroina. .
È sempre scabroso addentrarsi in discussioni sta­ Renard osserva gli stadi della sua malattia - chi
tistiche su questo tema, poiché esso, analogamente li annota sul taccuino, qui, è il paziente, non il me­
a quello dell'alternativa tra inumazione e cremazio­ dico. Anche un calvario. Una volta, per strada, egli
ne, tocca proprio le fondamenta ,delle convinzioni ha cominciato a guardarsi intorno cercando, fra i
che ciascuno serba dentro di sé. E da riflettere sul passanti, qualcuno che come lui portasse all' occhiello
gran numero di casi di morte dovuti appunto all' e­ la rosetta della Legion d'Onore - più avanti lo con­
roina. Si aggiungano le conseguenze per la famiglia sola la vista di quelli che al pari di lui camminano
e la società - anche all' enorme numero di incidenti arrancando a fatica.
stradali che accadono in questo paese contribuisce Poco prima del corpmiato: «Ho il compito di os­
certo soprattutto la droga. Fa bene chi segue gli servare una malattia. E quasi un delitto, in fam.iglia».
ammonimenti di quel manifesto. Questa annotazione è degna di un osservatore
nato. Essa la dice lunga anche sul suo rapporto con
l'individualità. Una processione di formiche gli ap­
*

Sopra le nubi. Leggo ancora nel Journal di Renard.


pare come «nere perle di una collana il cui filo si
sia spezzato».
Mi sto avvicinando alla fine del quarto volume, da­ Il suo occhio individua meglio la povertà concre­
tata 6 aprile 1910. L'autore morì, come Mark ta, che non quella astratta; più che di grandi idee,
Twain, nell' anno della cometa. egli si preoccupa delle pene che affliggono il prossi­
mo, il singolo.
94 9;
del secolo - uomini di lettere che ho incontrato
*

La lettura è resa difficile da parole cadute in disu­


quarant' anni dopo: André Gide, Sacha Guitry, Paul
Léautaud, Abel Hermant, Bonnard e altri.
so, o tali da sfiorare Pargot, e anche da provinciali­
smi che erano usati soltanto nei dintorni del suo
villaggio. Disturbano meno, invece, le imprecisioni
e i bruschi passaggi da un pensiero all' altro - anzi,
*

A Kuala Lumpur ci attendeva Wolfram Dufner ­


rendono tutto più vivo, come improvvise cascate. siamo andati in auto alla sua residenza, naturalmente
Così pure frasi tanto semplici quanto riuscite. Guar­ sotto un temporale. Mentre ci scambiavamo impres­
dando dalla finestra mentre piove: «Les branches sioni di viaggio prendendo il tè, un fulmine si è
minces enfilent des gouttes de pluie».27 abbattuto su una palma.
Bene anche: «La tempesta scuote un albero steri­ Da tempo eravamo digiuni di notizie, né senti­
le come un titano cieco». vamo la curiosità di ascoltarne. Che nel frattempo
un reattore nucleare sia saltato in aria nelle vici­
Indice analitico. Accade molto spesso che vengano nanze di Kiev 28 non mi sorprende affatto. Vivia­
nominate cose e persone del tutto dimenticate, o mo nell'era atomica, e a questa realtà, bene o male,
quasi. Così le annotazioni acquistano più valore. ci dovremo rassegnare. Personalmente, mi accon·
L'effimero ha il suo fascino particolare, e di ciò tenterei di una tecnica e di una scienza quali esiste­
che è indinf,nticato si sa quanto basta. Così non vano al tempo di Alessandro e di Aristotele, anzi,
dispiace ne.~ure un certo «jamais couché avec» nei preferirei che fossero rimaste a quello stadio - indi­
confronti di personaggi celebri. Per esempio: «Che pendentemente da ogni considerazione sulle creden­
cosa pensa, lei, di Nietzsche?» - - - «Che il suo ze religiose e sulla cultura. Intanto, dovremo fare
nome contiene troppe consonanti superflue». i conti con dimensioni rispetto alle quali la scienza
e la tecnica del diciannovesimo secolo e persino quel­

Jules Renard morì nell' anno della cometa: il 22 mag­


le del nostro presente sono lillipuziane. Che se ne
voglia ritagliare una buona parte, ed estirparla, è
comprensibile, ma senza pagare un prezzo non si
gio 1910. Le annotazioni del suo diario hanno per vola fin sulla luna. Senza pagare un prezzo l'umani·
me un motivo speciale di attrattiva, ed è il fatto tà non cresce di circa ottanta milioni l'anno.
che io ho conosciuto tutta una serie di persone fra Che lo sviluppo si faccia beffe della ragione, è
quelle da lui ricordate. Erano ventenni al principio

28 Ovvia allusione alla catastrofe di Cernobyl, avvenuta alla


27 «I rami sottili infilano gocce di pioggia» o anche «trafig­ fine di aprile del 1986. (N.d.T.) .
gono gocce di pioggia». (N.d. T.)

96 97
una prova della sua forza - si pensi al «credo quia sue filiazioni e diramazioni, senza che sia ricono­
absurdum» di Tertulliano. scibile un taglio netto. Un ceppo tronco sarebbe
una lapide tombale; così invece può formarsi una
foresta. C'è ancora qualcosa che genera confusio­
Kuala Lumpur, 4 maggio 1986 ne: alcuni dei nuovi fusti nati per diramazione cre­
scono così strettamente uniti da fondersi insieme
Dopo la prima colazione in ~iardino. La terrazza come gemelli siamesi, e non è più possibile indivi­
è lambita da una fioritura di zenzero-torcia; esso duare le loro entità autonome.
deve il suo nome non al fiore già sbocciato, ma
a quello ancora chiuso - esso somiglia a un razzo
o a un ciuffo di setole dal quale i filamenti degli
stami schizzano come rosse scintille.
*

Da quest'ora ho tratto beneficio. Già l'ombra di


un simile albero induce alla meditazione. Gli india­

*
ni lo sapevano. Il fatto che l'individualità sia ap­
prezzata impone quella cautela che, «se ciò soltan­
All' ombra sotto il grande albero di fico, ficus indi­ to avesse importanza», verrebbe trascurata.
ca. Non va confuso con l'albero detto ficus religio­
sa, benché entrambi siano sacri, il primo per gli
indù, l'altro per i buddisti. Diventano vecchissimi,
sopravvivono ai templi e continuano a vivere ac­
*

In questi giorni, un esperto crede di aver dimostra­


canto alle loro rovine, testimoniando il culto al quale to che un quadro, L'uomo dall'elmo d'oro, per il
essi erano dedicati. quale mia madre aveva una speciale predilezione,
Ùn albero come questo è simile a un rebus, in sarebbe stato attribuito a Rembrandt per errore.
quanto appare ora come unità, ora come moltepli­ Questo può diminuire il prezzo del dipinto, non
cità -:- ora come antenato, ora come stirpe. il suo valore. La firma, come ogni nome, fa parte
Che cosa è accaduto? Dai rami che si protendo­ dell' etichetta - di ciò che un quadro vale in dena­
no orizzontalmente sono calate, come fili, delle ra­ ro, non di ciò che esso è.
dici aeree. Irrobustite subito dopo aver toccato e . La maggior parte del lavoro di cui viviamo è ano­
penetrato il terreno, sono cresciute verso l'alto, an­ nima, la più importante è addirittura segreta: tra­
ch'esse a modo di tronchi. Poco per volta hanno scendente.
formato, come paladini intorno all' albero genealo­
gico, un'armatura, poi una corazza, mentre il gran
vecchio, dopo innumerevoli anni, è morto e marcito.
Ma è morto del tutto? Continua a vivere nelle
*

Sun Wah è il nome della nostra cuoca; suo marito


98 99
Tan serve a tavola. Questa sera egli ci ha stupiti così il ratto s'inoltra attraverso ogni ostacolo in di­
con un nuovo frutto, o piuttosto con una varietà rezione del granaio. Entrambi simboleggiano il cam­
del pesante mango a forma di cuore, che soltanto mino della redenzione.
da poco tempo si è riusciti a coltivare. Questa va­ Elefanti anche come guardiani della porta; vol­
rietà si distingue per la sua grandezza e per la sua gono le proboscidi non verso l'esterno, ma in dire­
polpa aromatica; le manca, soprattutto, la sgrade­ zione del santuario. Fino all'ingresso abbiamo con­
vole fibrosità del tipo classico. Il suo nome è haru­ tato circa trecento gradini -l'altra volta lasciai Stier­
manis mango, e quest' anno giunge per la prima vol­ lein salire da sola, un po' perché volevo rimanere
ta sul mercato. giù a catturare coleotteri, ma anche per prendermi
la parte comoda. Oggi sono salito anch'io, ciò che
giudico un segno di vecchiaia.
Kuala Lumpur, 5 maggio 1986
Nel pomeriggio con Brigitte Dufner alle caverne
di Batu, il santuario indù poco lontano dalla città,
*

A mezzogiorno r ambasciatore aveva ospiti: una cop­


che abbiamo già visitato ventun anni fa. pia indiana in partenza per la Nuova Guinea e un
Il vivaio presso il qQale, allora, mi ero appostato malese che va a Bonn come diplomatico - sua mo­
per catturare il piovanello tridattilo della Cina è ~lie, spagnola, parla bene il francese, è colta, intel­
ora cinto da una cancellata; non c'è più il manzo ligente. In simili incontri, Stendhal è un mot de passe.
a cinque gambe. La novità era costituita da orde L'indiano, qualora sia buddista, considera un sa­
di scimmie dalla lunga coda che scorrazzavano sulle crilegio mangiare carne bovina; il malese, in quan­
rocce e tra gli alberi, tenendosi anche in equilibrio to musulmano, ha orrore della carne suina. Quindi,
sui fili della luce come funamboli. Un bambino get­ ci sono stati serviti pollo e pesce.
tò a una di esse un gelato col bastoncino; r animale Anche fra il personale di servizio ciascuno cuci­
lo prese e lo tenne in mano come noi, dopo averlo na per sé. Certo, la cuoca prepara la carne di man­
leccato nel punto sul quale esso era caduto. Piccola zo con la massima cura, ma non ne assaggia il sugo.
economia. Per il resto, poco era mutato, a parte
il fatto che, come in tutto il mondo, l'afflusso di tu­
risti si era di gran lunga moltiplicato.
Sopra l'ingresso, immagini di dèi indù - fra cui
*

Nei compiti dello scrittore rientra la commovente


una divinità con tre teste e il dio elefante Ganesha. descrizione della povertà - quello di trarne rifles­
La sua testa rappresenta r energia primigenia, e co­ sioni di carattere sociale, egli lo lascia ai teorici.
me strana cavalcatura egli si è scelto il ratto. Come Ciò non esclude un aiuto immediato.
r elefante si apre la via nel folto della boscaglia,
100 101
~
Kuala Lumpur, 6 maggio 1986 si leghino, la polvere deve maturare per un certo
tempo, come vino buono.
Curry powder. Nell' Asia sudorientale, un pranzo non
è concepibile senza questo condimento. Non si tro­ Soltanto in Estremo Oriente si può capire in
va allo stato puro, come il sale o il pepe, ma combi­ quanti diversi tipi e in quali diverse preparazioni
nato con un assortimento di altri aromi. Non c'è il riso può comparire nella ciotola. Indispensabile
famiglia che, nell' economia domestica, non abbia è il pilaf, il riso al curry - ineguagliabile come con­
la sua propria ricetta. Laurence, il nostro cuoco in­ torno per un arrosto di montone preparato con la
diano a Singapore, tornava ogni lunedl dal mercato carne di un animale che viene dai monti dell'India
con il pacchetto di spezie per la sua miscela. Diceva settentrionale: il lamb Rogan ]osh.
che il suo stomaco non si sarebbe sentito a posto
se egli avesse rinunciato al curry per tre giorni di
seguito. In effetti, ci si abitua presto a quell'ingre­ *

Simili piaceri della mensa, come pure il piatto di


diente, e al ritorno in Europa si trova che le pietan­
ze sono più smorte - certo, solo per un po' di tem­ riso giavanese, sono ricordi dell'era coloniale, alla
po. Esiste un rapporto tra la posizione del sole e quale sono sopravvissuti; non sono gli unici. I domi­
i condimenti; già la cucina provenzale è più colori­ natori coloniali non prendevano soltanto, ma erano
ta. Là si condisce con erbe di macchia. anche capaci di dare; c'era uno scambio. Anche se
Mi sono annotato gli ingredienti raccomandati l'autorità visibile è scomparsa, persiste l'impronta.
da Sharwood. Egli ne nomina ventitré; il numero Essa è, come tecnica e architettura dimostrano, dif­
può essere diminuito o aumentato a piacere. Fra fusamente europea, e qui specialmente inglese. Ciò
essi, granelli di senape chiara e scura, pepe bianco, corrisponde a una norma storica - ancora oggi, nel­
nero e rosso, zenzero, curcuma (tumerie), astragalus le città e nei territori germanici in cui s'insediaro­
tragaeantha o barba di Giove (jenugreek), semi di no i Romani, l'influsso di questi ultimi è accentuato.
papavero (poppy seed). ' Si vede subito, al primo sguardo, che in struttu­
I nomi non ci sono di molto aiuto, pòiché è que­ re e impianti di cui la nuova amministrazione si
stione di dosi, e anche di qualità. Una particolare è assunta l'onere, come il Golf Club, poco è muta­
specie di ehili/9 per esempio, può essere trenta to. Certo, là non ho veduto quasi nessun europeo;
volte più forte di quella comune. Queste differenze c'erano, invece, i successori, nobiluomini)O malesi
corrispondono alle varietà messe in commercio: curry )0 L'originale ha «malaiische Nobili». Il sostantivo di forma
leggero, medio, hot e extra hot. Affinché gli aromi italiana pura si usa, in tedesco, soltanto al plurale, e con rife­
rimento esclusivo ai nobili veneziani dei tempi della Serenis­
sima. La traduzione da noi scelta è probabilmente l'unica
29Il peperoncino rosso, con cui si prepara l'omonima salsa. in grado di rendere la sfumatura, con tutto il suo carico di
(N.d.T.) . allusività. (N.d.T.)

102 103
,

e giovani manager cinesi. A tavola, conversavano


nelle loro lingue materne, ma, come in molti paesi,
l'inglese continua a essere parlato come una specie
*

Lo stile coloniale olandese è più originale di quello


di esperanto. inglese; perciò ho sempre amato particolarmente,
Anche i confini politici tra. le vecchie colonie si nelle mie letture, le memorie di soldati, funzionari
sono mantenuti in larga parte, come cicatrici di una e marinai della Compagnia delle Indie Orientali.
colonizzazione attuata con criteri arbitrari. Il viag­ Lord Raffles fondò Singapore nel 1817; duecento
giatore che dall' Indonesia giunga in Malaysia si ac­ anni prima gli olandesi avevano edificato la loro
corge ancora, oggi come ieri, fin dagli usi quotidia­ Batavia sui ruderi della più antica città di Djakar­
ni, delle differenze tra lo stile coloniale olandese ta, il cui nome oggi è ritornato in onore.
e quello brit~mnicQ. Mancavacosl, a Sumatra, la Gli olandesi, nella maniera di costruire, avevano
spaziosa vasca da bagno, sostituita da una cisterna tenuto in poco conto il clima: le case erano coperte
cubiforme sul Cui bordo è posato un ramaiolo. Con da tetti di rame e munite di finestre a vetri, e come
esso, all'occorrenza, ci si può permettere di versar­ in patria erano strettamente accostate l'una all'altra.
si l'acqua addosso con più forza. Devo ammettere Batavia era considerata <da perla dell'Oriente».
che il metodo è non soltanto meno scomodo ma Caffè, riso, zucchero venivano imbarcati e traspor­
anche più vivificante del nostro bagno tradiziona­ tati per nave in Europa in immense quantità, senza
le; forse garantisce addirittura una maggiore puli­ parlare del commercio asiatico; si aggiungano tè,
zia, poiché non è del tutto errata l'opinione degli tabacco, spezie, legno di teak e molti altri prodotti.
asiatici, secondo cui gli europei fanno il bagno nel­ Il ricco mi;nheer era una figura da libro illustrato.
la loro propria sporcizia. Fino alle guerre napoleoniche, Batavia fu un' au­
Altrettanto indicata, per l'assuefazione alla calu­ tentica città olandese. Mantenne la sua funzione
ra tropicale, è la Dutch woman, H che conosciamo di mercato dopo che gli europei, a causa del clima
dalle vecchie relazioni di viaggi: un rotolo rivestito micidiale, ebbero trasferito le proprie residenze in
di lino, che serve da copriletto in funzione ridotta. zone più elevate;· essa è ancora, come sempre, il
Gli impianti d'aria condizionata l'hanno resa obso­ più importante centro commerciale dell' arcipelago
leta, ma a Sumatra essa fa ancora parte dell' arredo malese.
domestico e alberghiero. Noi l'abbiamo trovata gra­
devole.
*

Lo stile coloniale dei /ords sopravvive più a lungo


H In inglese, letteralmente, «la donna olandese», o meglio
«la olandese», per usare in italiano una semantica affine a
di quello dei mijnheers: è più razionale e quindi più
quella di espressioni come «la spagnola» (1'epidemia) o <da attuale. Un suo tratto tipico, anche in contrasto
borgognona» Oa salsa). (N.d. T.) con lo stile dei popoli neolatini, è certamente la
104 105
.

distanza tra i colonizzatori e gli indigeni. Proprio na e l'altra sponda degli Straits Settlements,32 e
per questo la «separazione reciproca» è stata qui infatti attraversò lo stretto sulla sua nave come uf­
più semplice che per gli spagnoli, i portoghesi e i ficiale di marina; conosce anche i retro scena di quel­
francesi, e ciò vale anche per gli olandesi. Si aveva le terre. Egli sa come si pensa e si parla nei circoli
meno da spartire gli uni con gli altri. di ufficiali e nelle agenzie di commercio fluviale
gestite da mercanti sull'orlo della bancarotta. Di
qui nascono, nell'opera dello scrittore, temi narra­
*
tivi come il fallimento morale, r onore macchiato
o compromesso, la rovina finanziaria, l'oppio e la
Ancora nella letteratura di fine secolo, specialmen­
febbre, la mesa/liance. L'origine polacca di Conrad
te in Kipling, si trovano casi estremi, e davvero
è da considerarsi come un ulteriore caso fortunato,
strani, di questa delimitazione. Cosi, un principe
poiché vale ad accentuare l'obiettività. Ciò lo di­
indiano può sedere a tavola insieme con i suoi ospi­
ti britannici nel circolo ufficiali di un reggimento }2 Dopo il ritiro dall'Indonesia (1816) l'Inghilterra ottenne,
inglese, ma non prima del dessert. con il trattato del 1824, tre piccoli possedimenti costieri nel­
Ricordo di aver letto, quando andavo a scuola, la penisola malese: due sulla costa occidentale, Penang più
di un club britannico a Città del Capo nel quale a nord e Malacca a sud, e l'altro, l'isoletta di Singapore, adia­
la gente di colore non poteva assolutamente entra­ cente all'estrema punta meridionale della penisola. I tre pos­
re; addetto a sorvegliare r osservanza di tale pre­ sedimenti furono chiamati Straits Settlements, Possedimenti
dello Stretto, e retti da un governatore dipendente dal gover­
scrizione era un portiere nero, il quale era dotato natore generale (poi viceré) dell'India britannica. L'illogica
di un occhio implacabile nel cogliere anche le più subordinazione fu abolita nel 1867 e gli Straits Settlements
lontane tracce di una pelle originariamente scura, passarono alle dipendenze dirette del Ministero delle Colo­
per esempio una mezzaluna violetta sulle unghie nie di Londra. Dopo il 1874 il protettorato britannico co­
delle mani. I Boeri, essendo olandesi, erano invece minciò a imporsi ad altri territori della penisola malese. Nel
1895, quattro di questi territori vennero riuniti in una fede­
liberali da questo punto di vista. razione fortemente centralizzata, con capitale a Kuala Lum­
Allora, del resto, leggevo simili notizie come pu­ pur. Nel 1909 il Siam cedette alla Gran Bretagna il dominio
re curiosità. Erano dettagli che appagavano la mia su Kedah, Perlis, Kelantan e Trengganu. Nel 1948, tutti i
avidità di sapere: «Ah, usano fare cosi!» territori britannici nella penisola Miilese ebbero statuto di
dominion col nome di Federazione Malese. Quest'ultima rag­
giunse la piena indipendenza nell'agosto 1957, come federa­

*
zione di nove Stati indigeni e di due dei vecchi Straits Settle­
ments, Penang e Malacca. Nel 1963, il nuovo Stato incorporò
anche il terzo dei vecchi Settlements, Singapore, e le ex colo­
Singapore e Batavia. Joseph Conrad è, in letteratu­ nie britanniche di Sarawak e Sabah nel Borneo, e assunse
fa, un caso fortunato, come colui che dispone di il nome di Malaysia. Nel 1965 , Singapore si staccò dalla Ma­
un'insolita ampiezza di esperienze. Egli conosce l'u­ laysia e si costltul Stato indipendente. (N.d. T.)

106 107
r
"
stingue da Kipling; egli non è autentico. I due sono superficie e delle arterie di traffico, una soglia del­
contemporanei, ma Conrad, benché sia il più an­ l'evoluzione. Le antenne dei coleotteri éhe abitano
ziano d'età, come sintomo di un' epoca è il più gio­ le caverne sono più fini e sensibili di quelle dei loro
vane: l'europeo si ritira, sta per uscire di scena. antenati che vivono alla luce.
Paul Scott, ufficiale d'aeronautica in India durante
la seconda guerra mondiale, rappresenta la tappa
conclusiva.
È comprensibile che Conrad, come ogni scritto­
*

Un addio all' albero di fico. I cordoni che calano


re, debba anche celare in sé il lato sotterraneo di giù dalla cima e mettono radici nel terreno hanno
ciò che egli descrive. Perciò non fui meravigliato per me l'aspetto di idee che si realizzano. Ciò che
nel vedere all'Hotel «Raffles'» il suo ritratto sotto acquistano in forma, lo perdono in slancio.
cui era scritto «Lord Jim». Un addio anche al personale di servizio. La go­
vernante cinese pensava che non si sarebbe mai
sposata, a causa aell' emangioma sanguigno sul vi­
Sull'aereo, 7-8 maggio 1986 so. Le ho detto che il dottor Diehl glielo potreb­
Ancora una volta il tè in giardino, in un clima af­ be togliere facilmente, e questo varrebbe la pena
di un volo fino a Sumatra. Lei, invece, sosteneva
fettuoso - speriamo di rivederci presto sulle rive
del Bodensee. I genitori dell' ambasciatore hanno che non è lecito mutare l'aspetto con cui si è stati
telefonato da Costanza. L'esplosione di Kiev sem­ creati; è cosi che ci si deve presentare nell'aldilà.
bra diffondere il terrore da lontano: l'erba dei pa­
scoli, la carne, il latte e la verdura vengono esami­
nati, poiché si vuoI vedere in quale misura abbiano
*

Pochi posti sono occupati nell' aereo. Stierlein non


assorbito le radiazioni. Forse tra non molto un con­
riesce a dormire; ha già ascoltato due volte, goden­
tatore Geiger troverà posto nell' arredamento di ogni
doselo fino in fondo, il programma di musica clas­
casa, accanto al barometro, i bollettini meteorolo­
. sica che si ripete negli auricolari della cuffia. lo
gici saranno integrati da informazioni di natura plu­ mi sveglio di tanto in tanto e cammino su e giù
tonica. Ciò ricorda le paure dei cardiopatici e dei
per il corridoio. Le luci di emergenza diffondono
diabetici che si tastano il polso, ispezionano la pro­
un chiarore crepuscolare.
pria orina e tirano fuori la lingua davanti allo
A volte diventiamo consapevoli del carattere fan­
specchio.
tastico e persino assurdo della nostra esistenza~ Non
Quanto agli impianti sotterranei, il loro grado
di sviluppo è arretrato. Qui forse abbiamo a che ci liberiamo dal sospetto che essa sia per noi soltan­
to un sogno, soprattutto nelle pause che ne sospen­
fare con un'immagine riflessa delle costruzioni in
dono il ritmo. La nostra specie muta fisionomia.
108 109
,

Qual è l'oroscopo di un bambino che nasca qui, minciano ad ardere? Non conoscevano la grotta in
ora? Che ne sarà delle navi spaziali? Non andiamo cui la lampada magica è assopita, né il modo con
più di pari passo con la nostra evoluzione. cui l'oggetto dev' essere strofinato. Ma poi il mago
Analoga era l'atmosfera quando Kirchhorst era viene derubato dei frutti della sua scienza; diviene
sorvolata da squadriglie di bombardieri. Non erano un impiegato, ed è pagato per questo. È l'umiliante
tanto le sirene, il martellio della contraerea, lepo­ ruolo dello «specialista» della cui presenza non si
tenti esplosioni, quanto la luce spettrale dei riflet­ può fare a meno, e che solo per questo viene sop­
tori che squarciava l'oscuramento e pareva disinte­ portato.
grare i muri delle case. Soltanto le travi conserva­
vano un aspetto solido, come un' armatura di rune
- come il «sostegno». Se ne ricavava la sensazione
Wil/lingen, 9 maggio 1986
di essere atterrati su un pianeta estraneo, e per giun­
ta nella cattiva stagione. Nel villaggio poco è mutato. Dell'incidente del reat­
Il traffico assume forme balistiche. Che cosa si­ tore si è avuta notizia soltanto dai giornali, esatta­
gnifica volare a destinazione dentro un missile nel mente come l'abbiamo saputo noi nell' Asia sudo­
cui interno ci si muove circondati da un comfort rientale. Se non fosse per questo, nessuno se ne
studiato fin nei minimi dettagli? In questo c'è sen­ sarebbe accorto: in ogni caso, già prima che fossero
Za dubbio del pericolo - ma il viaggiare sulle navi diffuse le informazioni la gente aveva visto una nu­
a vela, benché più pericoloso, non era cosi in­ be di colore insolito, e l'avevano notata anche a
quietante. Friburgo.
In giardino. Vedo che non abbiamo perduto nul­
la. L'aprile eccezionalmente rigido ha ritardato la
*
primavera - ora essa è in sinfonica fioritura. Prima
Nelle prime ore del mattino, di nuovo lo scalo a della partenza avevo annotato: «Accanto al vivaio
Dubai. I passeggeri si accalcano di fronte alle vetri· la prima iris, lunga un dito, con riflessi giallo-dorati,
ne in cui sono in vendita gioielli d'oro e prodotti i tre petali punteggiati di nero come se fosse schiz­
di lusso, anche pellicce. Gli unici che siano a capo zato inchiostro di china da ùn pennino per disegno.
coperto e si comportino bene sono gli arabi: camo Striature di color verde pallido convergono verso
minano in mezzo al brulichio come se la cosa non il fondo del calice».
li riguardasse. Paragonato a loro, l'europeo mi sem­ Quest'iris è sempre in fiore, come quando l'ho
bra il mago con la laIllpada fatata. Che cosa sapeva­ lasciata. Anche le fritillarie imperiali si sono con­
no questi pastori di pecore, prima che essa venisse servate, e persino il fior di stecco, mentre bucane­
a visitarli, dell'immensa ricchezza che affluisce nel­ ve, crochi e piè di gallo sono sfioriti. I vecchi giar­
la loro terra ogni qual volta i pozzi di petrolio co­ dini hanno il vantaggio che questi messaggeri della
llO 111
primavera, nel corso degli anni e dei decenni, cre­
scono a mano a mano formando cuscini sempre più
grandi.
In mezzo ai faggi rossi, dalla mia coltura a «rota­
zione triennale» (piè di gallo, coridale, mughetto),
è scomparsa la coridale, mentre il piè di gallo allar­
ga a ventaglio le sue foglie divise, e tra l'una e l'al­
tra pianta balzan fuori i mughetti. Circa trent'anni
fa trapiantai ai margini del giardino un rametto del
sigillo di Salomone, H che avevo portato con me
dal bosco. Devo avergli scelto un luogo favorevole,
poiché si rinnova a ogni primavera e a poco a poco
ha rivestito quel punto del terreno. Le piante cono­
scono il proprio posto. Un esempio: abbiamo qui
una fioritura di garofani che borda il giardino, e
il cui seme selvatico è penetrato entro i miei confi­
ni; adesso è una striscia rosseggiante che orna il
bosco.
.
«lI sigillo di Salomone dev'essere la misteriosa
radice di mandragola che soltanto il picchio sa tro­
vare, e i suoi possessori vedono spalancarsi dinanzi
a loro tutte le porte.» (Hegi)J4

Finito di stampare

nel mese di febbraio 1989

per conto della Ugo Guanda S.p.A.

33Nome volgare del po/ygonatum olfzcinale. (N.d. T.) dalla Grafica Sipiel di Milano

}4Gustav Regi (1876-1932), botanico svizzero, professore Printed in Italy

a Monaco e autore del manuale in 12 volumi IIIustrierte Flora


von Mitteleuropa (1906-1929). (N.d. T.)
112

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