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Darwin
GENERALMENTE
L’evoluzionismo biologico è la teoria per cui le specie animali e vegetali si trasformano l’una nell’altra. Questa fu concepita già nel 700 ma fino
a Darwin mancava di qualsiasi dimostrazione. Il suo merito consiste proprio nel fatto di aver offerto, proprio al tempo romantico, una
compiuta e sistematica teoria scientifica dell’evoluzionismo biologico. Tale teoria si fonda su alcuni punti:
• L’esistenza di piccole variazioni organiche negli esseri viventi dovute alle condizioni ambientali: vantaggiose o svantaggiose.
• La lotta per la sopravvivenza compiuta tra gli esseri viventi .
• La lotta sarà vinta da chi ha subito le modificazioni più vantaggiose, e quindi avrà più possibilità di trasmettere tali caratteristiche.
• Questa è la legge della “selezione naturale”.
Tra le diverse specie quindi saranno sicuramente esistite delle “specie intermedie” che le collegavano strettamente tutte (probabilmente
estinte perché hanno subito mutazioni non vantaggiose). Darwin, secondo il progressivo evolversi di tutti gli esseri viventi, crede nel
miglioramento continuo delle specie. Per Darwin l’unica differenza tra l’intelligenza e il linguaggio nei diversi animali (compreso l’uomo) sta
nello sviluppo, non nella sostanza. Inoltre, il fatto che l’uomo sia il processo evolutivo di organismi a lui inferiori non ne diminuisce la dignità.
Darwin, nel suo definirsi agnostico, esprime la sua impossibilità di trovare nella scienza conferme o smentite decisive dei dogmi religiosi.
Darwin è convinto che la natura sia in continuo progresso (= evoluzione) ma senza avere un’intenzione precisa, ma questo non comporta che il
progresso sia sempre positivo (così come per l’uomo che è destinato a migliorare). Per “darwinismo sociale” si intende quella concezione che
vede anche nella società gli individui gli uni contro gli altri (sopravvivenza). Ciò diede adito a discriminazioni razziste e classiste.
Spencer
L’ISPIRAZIONE FONDAMENTALE
Herbert Spencer si assunse il ruolo di elaborare una dottrina per mettere in luce il valore infinito del progresso. Nato in Inghilterra e cominciò
a scrivere all’età di 25 anni. In uno dei suoi articoli sul progresso da 32enne è esplicato un abbozzo del sistema di Spencer. In esso si coglie:
• L’obbiettivo di giustificare il progresso universale e cosmico.
• Il carattere divino e religioso della realtà (velata dal progresso cosmico).
LA TEORIA DELL’EVOLUZIONE
La filosofia costituisce la conoscenza nel suo più alto grado di generalità. Essa parte dall’osservazione particolare (la scienza) per poi arrivare
alla formulazione di osservazioni universali. Quindi l’oggetto di indagine della filosofia sono i principi più generali a cui è giunta la scienza:
• L’indistruttibilità della materia.
• La continuità del movimento.
• La persistenza della forza.
• Legge del ritmo.
Tramite la legge dell’evoluzione Spencer unifica e sintetizza tali principi generali. Essa infatti afferma che:
• La materia passa da uno stato di dispersione ad uno di concentrazione.
• La forza che comporta l’integrazione si dissipa.
• Tale movimento si ripete in cicli.
La filosofia si configura essenzialmente come una teoria dell’evoluzione. Tale sintesi consta di 3 passaggi:
1. Dall’incoerente al coerente: Progressiva concentrazione: Ogni cosa assume una forma più coerente e armonica.
2. Dall’omogeneo all’eterogeneo: Progressiva dispersione: Ogni organismo si sviluppa attraverso la differenziazione delle sue parti.
3. Dall’indefinito al definito: Progressiva determinazione: Ogni cosa gradualmente si determina e specializza.
Necessitarismo: L’evoluzione è un processo necessario: l’omogeneità instabile necessariamente si trasformerà in eterogeneità stabile.
Ottimismo: Tale processo passa da una situazione peggiore ad una migliore, continuamente (legge del ritmo).