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PSICHIATRIA

CAP. 1
COLLOQUIO CLINICO: anamnesi psichiatrica e condizioni mentali

COLLOQUIO PSICHIATRICO: obiettivo: raccogliere informazioni che


aiutino l’esaminatore a definire la diagnosi

DIAGNOSI PSCIHIATRICA: si basa su sintomi e decorso clinico

ESAME PSICHIATRICO: 2 parti: -anamnesi (malattie passate e presenti)


-esame delle condizioni menali

ANAMNESI PSICOLOGICA
- età e sesso (sempre)
- occupazione, etnia, stato civile, religione (quando necessario)

PROBELEMA PRINCIPALE: causa del ricovero

ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA:


- quando e come è iniziato l’episodio
- come sono progrediti i sintomi
- trattamento seguito
- farmaci attuali e uso di alcol

ANAMNESI PATOLOGICA REMOTA


- elenco di tutti i precedenti episodi e sintomi
- descrizione dei sintomi
- fattori precipitanti
- precedenti trattamenti
- data e motivi dei ricoveri

ANAMNESI INTERNISTICA
- attuali condizioni mediche e trattamenti
- principali condizioni pregresse
- ricoveri per cause mediche
- storia chirurgica
ANAMNESI FAMILIARE
- attuali membri della famiglia
- membri della famiglia con disturbi psichiatrici

ANAMNESI PERSONALE
- descrivere eventi significativi perla vita del paziente
- definirei cambiamenti della capacità funzionale nel corso del tempo

ESAME DELLE CONDIZIONI MENTALI (ECM)

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registra gli aspetti del pensiero dei sentimenti e del comportamento. Solo i fenomeni
osservati al momento del colloquio sono registrati nell’ECM:
- aspetto
- linguaggio
- espressione emotiva

Pensiero e percezione:
-forma del pensiero
-contenuto del pensiero (deliri, idea di riferimento, ossessioni, preoccupazioni,
rimozione del pensiero)
-percezione (allucinazioni “provenienti dal SNC” e illusioni “provenienti da stimoli
esterni”)

Sensorio: valutazione di diverse funzioni cognitive


le anomalie del sensorio si osservano nel sensorio e nella demenza
ci sono diversi tipi di test che indagano:
-vigilanza
- concentrazione
- orientamento
- memoria
- calcoli
- patrimonio di conoscenze
- ragionamento astratto
- insight, capacità di riconoscere i propri sintomi
- giudizio

ESAME INTERNISTICO E NEUROLOGICO


è un esame obiettivo completo che include un esame neurologico
1) il paziente viene ricoverato
2) sono presenti segni fisici
3) il paziente ha una storia di malattie internistiche in corso
4) le caratteristiche dell’anamnesi o dell’ECM fanno sospettare che vi sia una causa legata ad
una malattia medica o all’uso di sostanze
1. esordio improvviso di sintomi psichiatrici senza storia precedente
2. storia di un uso significativo di sostanze o alcool
3. sintomi fisici (nausea, intolleranza al freddo…)
4. anomalie nella sezione del sensorio dell’ECM

TECNICHE PER LA VALUTAZIONE PSICHIATRICA


il medico tenta di stabilire e di creare un rapporto di atmosfera e di fiducia
- durata colloquio 45-60 min
- la consulenza dovrebbe avvenire in una stanza confortevole con illuminazione
spiacevole. L’esaminatore dovrebbe evitare interruzioni
- iniziare con una domanda generale a risposta aperta e permette al paziente di poter
parlare liberamente per diversi minuti
- l’esaminatore ha in mente le categorie di informazioni necessarie per stabilire una
diagnosi, tuttavia è raramente necessario procedere in modo rigido

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- talvolta sono necessarie interruzioni cortesi se il paziente divaga e non è focalizzato
- usare domande aperte o chiuse: aperte (l’esaminatore propone domande poco
strutturate ed organizzate);chiuse (chiedere risposte fattuali a specifiche domande)
- interventi di sostegno o costruttivi: oltre a raccogliere informazioni, l’esaminatore
fornisce feedback, offre rassicurazioni e risponde in modo empatico a quello che il
paziente sta dicendo.

PARTICOLARI SITUAZIONI DI COLLOQUIO


certe situazioni di colloquio richiedono un cambiamento delle tecniche di valutazione o
dell’enfasi, a seconda della tipologia del paziente (pazienti psicotici, depressi,agitati o
potenzialmente violenti)

REGISTRAZIONE DEI RISULTATI DELL’ANAMNESI E DELL’ESAME DELLE CONDIZIONI


MENTALI
a) diagnosi differenziale: obiettivo dell’esame psichiatrico è di stabilire una diagnosi. Potrebbe
non essere possibile fare una diagnosi definitiva, in tal caso tutte le diagnosi che
potrebbero spiegare i segni e i sintomi del paziente vengono elencate in ordine di
probabilità. Questo elenco è la diagnosi differenziale
b) principali punti decisionali: anche in assenza di una diagnosi, alla fine l’esaminatore
dovrebbe essere in grado di rispondere alle seguenti domande: il paziente è psicotico? è
verosimile che la condizione del paziente sia la conseguenza di un sottostante problema
medico o legato a sostanze? il paziente è a rischio di causare mali a se o agli altri?
c) diagnosi multiassiale: il DSM IV TR elenca 5 assi
ASSE I: sindromi cliniche (elencare i disturbi mentali)
ASSE II: disturbi di personalità e ritardo mentale
ASSE III: malattie o condizioni fisiche
ASSE IV: problemi psicosociali e ambientali
ASSE V: valutazione globale del funzionamento
d) formulazione psicodinamica:
- forze dell’ego: principali meccanismi di difesa, regolazione degli impulsi, relazioni
interpersonali, esame di realtà
- principali conflitti dinamici
- storia dello sviluppo

CAP. 2
SEGNI E SINTOMI IN PSICHIATRIA
SEGNI: osservazioni e reperti obiettivi del medico, come la costrizione affettiva oil
rallentamento psicomotorio
SINTOMI: esperienze soggettive descritte dai pazienti, come umore depresso o mancanza di
energie
SINDROME: gruppo di segni e di sintomi che insieme costituiscono una condizione riconoscibile

CAP. 3
DIAGNOSI E CLASSIFICAZIONE IN PSICHIATRIA
I sistemi di classificazione in psichiatria hanno diversi obiettivi:

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1. distinguere una diagnosi psichiatrica da un’altra, in modo che i medici possano offrire
il trattamento più efficace
2.fornire un linguaggio comune tra medici e professionisti sanitari
3. esplorare le cause dei disturbi mentali di patogenesi ignota
Le 2 più importanti classificazioni psichiatriche le troviamo nel DSM, usato negli USA e
nell’ICD, usato in Europa.

DSM IV TR
elenca 17 principali categorie di disturbi mentali che comprendono oltre 400 malattie
definite
Il sistema diagnostico del DSM mira ad essere affidabile e valido; utilizza un approccio
descrittivo, in base al quale, prima di emettere una diagnosi, devono essere evidenziati
i segni e i sintomi caratteristici di ciascun disturbo

disturbo mentale: è una malattia con manifestazioni psichiche o comportamentali


associate a un’alterazione del funzionamento dovuta a disturbi biologici, psicologici,
genetici, fisici o chimici. Si misura in termini di deviazioni standard dalla media
normale. I disturbi mentali vengono classificati come:
• psicotici: deliri, allucinazioni
• nevrotici: fobie, complusioni..
• funzionali: assenza di un danno strutturale
• organico: malattie causate da uno specifico agente
• primari: nessuna causa nota, idiomatici, simili ai funzionali
• secondari: manifestazione sintomatica nota di un disturbo s
CLASSIFICAZIONE DEI DISTURBI DEL DSM IV
- A: disturbi solitamente diagnosticati per la prima volta nella prima e seconda infanzia
o adolescenza (ritardo mentale, disturbi dell’apprendimento, disturbi delle capacità
motorie, disturbi della comunicazione, disturbo generalizzato dello sviluppo (autismo,
disturbo di Rett, disturbo disintegrativi dell’infanzia, disturbo di Apserger e tipo non
altrimenti specificato) disturbi di deficit dell’attenzione e da comportamento
dirompente)

- B: delirium: confusione e modificazioni cognitive di breve durata


demenza: grave compromissione della memoria, delle capacità di
giudizio, dell’orientamento (demenza tipo Alzheimer, demenza
vascolare, demenza causata da sostanze)
disturbo amnesico: alterazione della memoria

- C: disturbi mentali dovuti a una condizione medica generale

- D: disturbi correlati a sostanze: alcool, nicotina, farmaci psicoattivi, astinenza da


alcool

- E: disturbi con alterazioni del pensiero:


• schizofrenia: alterazione dell’affettività, del comportamento e del pensiero (tipo
disorganizzato, catatonico, paranoie, indifferenziato, residuo)
• disturbo delirante (paranoide)

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• disturbo psicotico breve:meno di 4 settimane
• disturbo schizoaffettivo: sintomi schizofrenici associati a esaltazione (bipolare) o
depressione (depressivo)
• disturbo psicotico dovuto a una condizione medica generale
• disturbo psicotico indotto da sostanze
• disturbo psicotico non altrimenti specificato
- F: disturbi dell’umore (affettivi) :
• disturbi bipolari: notevoli variazioni di umore tra depressione ed esaltazione, di tipo 1 e 2
• disturbi depressivi: di tipo maggiore (umore gravemente depresso) e distimico (forma
meno grave di depressione)

-G: disturbi d’ansia:


• dist. ansia generalizzato
• dist. di panico
• agorafobia
• fobia specifica
• fobia sociale
• dist. ossessivo compulsivo
• dist. post traumatico da stress

- H: disturbi somatomorfi: preoccupazione per il proprio corpo e paura per le malattie:


• disturbi di somatizzazione
• ipocondria
• disturbo algido:preoccupazione per il dolore
• disturbo da dimorfismo corporeo: paura non realistica che qualche parte del corpo sia
deformata
- I: disturbi fittizi: produzione o finzione intenzionale di sintomi psichici po fisici allo
scopo di assumere il ruolo di ammalati

- J: disturbo dissociativo: improvvisa e temporanea alterazione della coscienza o


dell’identità:
• amnesia dissociativa: perdita della memoria senza causa organica
• fuga dissociativa: inaspettata fuga da casa
• disturbi dissociativo dell’identità
• disturbo di depersonalizzazione: sensazione che le cose non siano reali

- K: disturbi sessuali e dell’identità di genere:


• parafilia: soggetti i cui interessi sessuali sono rivolti verso oggetti diversi dalle persone
• disfunzioni sessuali: comprendono i disturbi del desiderio sessuale,dell’eccitamento
sessuale, i disturbi dell’orgasmo
• disturbi dell’identità di genere:

- L: disturbi della condotta alimentare:


• anoressia nervosa
• bulimia nervosa

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- M: disturbi del sonno:
• insonnia
• ipersonnia:aumento del periodo di sonno notturno
• sonnambulismo:
• narcolessia: brevi periodi di sonno durante il giorno

- N: disturbi del controllo degli impulsi: disturbi dove le persone non sono in grado di
controllare gli impulsi:
• disturbo esplosivo intermittente: aggressività
• cleptomania:furto
• piromania: appiccare incendi
• tricotillomania:impulso a strapparsi i capelli
• gioco d’azzardo patologico

- O: disturbo dell’adattamento:reazione di disadattamento a situazioni stressanti


della vita:
• con ansia e umore depresso
• con ansia e umore misto
• con alterazione della condotta
• con alterazione mista dell’emotività e della condotta

- P: disturbi di personalità: modalità maladattive persistenti per tutta la vita del


comportamento
• disturbo paranoide di personalità: diffidenza e sospettosità
• disturbo schizoide di personalità: distacco sociale e affettività limitata
• disturbo schizotipico di personalità: distacco emotivo e forte disagio
• disturbo ossessivo-compulsivo di personalità: ipercontrollo, perfezionismo, ricerca
ossessiva dell’ordine, rituali…
• disturbo istrionico di personalità: ricerca eccessiva di attenzione;emotività
eccessivamente manifesta
• disturbo evitante di personalità: inibizione sociale, ipersensibilità ai giudizi altrui
• disturbo antisociale di personalità: rifiuto delle regole
• disturbo narcisistico di personalità: eccessivo investimento libidico sulla propria
persona .Sfruttamento degli altri
• disturbo borderline di personalità: limite tra nevrosi e psicosi
• disturbo dipendente di personalità: richiesta eccessiva di vicinanza fisica ed emotiva

- Q: in alcuni casi, non vi è un disturbo mentale ma ci sono condizioni che richiedono


valutazione clinica

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CAP. 4
DELIRIUM E DEMENZA

Il delirium è un disturbo della coscienza e dello sviluppo di sintomi nel corso di un breve
periodo di tempo

La demenza è una compromissione cognitiva globale che comprende deficit di memoria

VALUTAZIONE CLINICA
- Anamnesi: si richiedono dati collaterali da cartelle cliniche, personali e familiari
- Esame obiettivo: esame neurologico
- Condizioni mentali
- Valutazione cognitiva
- Consulenze: bisogna essere preparati ad affrontare malattie associate
- Esami di laboratorio

DELIRIUM
il sintomo fondamentale del delirium è una compromissione della coscienza e
compromissione generale delle funzioni cognitive;

il delirium è comune tra i pazienti ricoverati

Le principali cause sono:


- malattie sistemiche
- malattie del SNC
- intossicazioni da farmaci

Se non è evidente una possibile causa si devono fare delle indagini diagnostiche

In alcuni casi il delirium recede spontaneamente; Per trattare il delirium bisogna


identificare la causa e trattarla.

DEMENZA
è un disturbo mentale caratterizzato da deficit cognitivi multipli, compresa perdita della
memoria.
Nella demenza la coscienza non è compromessa. le funzioni colpite sono: l’intelligenza,
il linguaggio, la memoria, l’attenzione, la percezione.

la demenza è una sindrome dell’anziano. L’età è il fattore di rischio più importante.


La causa più comune è la sindrome di Alzheimer seguita dalla demenza vascolare.

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TRATTAMENTO: farmacologico e psicologico

DEMENZA TIPO ALZHEIMER


è una demenza a decorso progressivo; può essere a esordio tardivo o a esordio precoce
(prima dei 65 anni).
L’alzheimer è la più comune causa di demenza; i fattori di rischio sono il sesso
femminile, una storia di traumi cranici, l’incidenza aumenta con l’età.
La sindrome di Down è legata alla demenza tipo alzheimer.

Si nota una degenerazione del sistema colinergico.


E’ associata a bassi livelli di acetilcolina.

DEMENZA VASCOLARE
è la demenza causata da una malattia cardiovascolare, La demenza progredisce a
gradi.
Colpisce persone di 60/70anni, E’ più comune nei maschi. I fattori di rischio sono
l’ipertensione e le cardiopatie.

MALATTIA DI PICK
è una demenza degenerativa primaria rara e clinicamente molto simile alla demenza
tipo alzheimer. E’ una demenza irreversibile, E’ legata alla sindrome di Kluver-Bucy. Di
solito esordisce fra 40-50 anni.
Sintomi: sensazioni aspecifiche di ansia, atassia, segni extrapiramidali, Non è noto
alcun trattamento.

MALATTIA DI HUNTINGTON
è una malattia ereditaria. Una persona con un genitore con malattia di H. ha una
probabilità del 50% di sviluppare la malattia. Esordisce fra i 30 e 40 anni, inizialmente
è asintomatica. Successivamente compare la demenza, spesso con caratteristiche
psicotiche. Ci sono delle complicazioni psichiatriche associate.
Il decorso è progressivo e conduce a decesso 15-20 anni dopo la diagnosi.
E’ frequente il suicidio

MALATTIA D I PARKINSON
è u disturbo del movimento, con esordio in età avanzata, bradicinesia, tremore arioso,
deambulazione a piccoli passi,
E’ presente un certo deterioramento cognitivo. La depressione è estremamente
comune, e non si conosce la causa,
Trattamento con L-dopa (precursore della dopamina)

altre demenze:
DISTURBO AMNESICO:
alterazione della memoria a breve e a lungo termine attribuita a un fattore organico

AMNESIA GLOBALE TRANSITORIA:

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episodi improvvisi di grave amnesia per tutte le modalità; compare in soggetti di mezza
età

DISTURBI MENTALI DOVUTI A UNA CONDIZIONE MEDICA GENERALE:


è una condizione medica generale che causa direttamente sintomi psichiatrici

ALTRI DISTURBI
EPILESSIA: sindromi confusionali durante le crisi; psicosi nell’epilessia; epilessia del
lobo temporale

TUMORI CEREBRALI: cefalea, nausea vomito, crisi emozionali, deficit visivi… è presente
l’ideazione suicida e possono esserci sintomi psichiatrici
TRAUMI CRANICI :
la durata del disorientamento p utile come guida approssimativa alla prognosi.
Le neuroimmagine mostrano lesioni: edema acuto. La fase acuta è amnesia, agitazione,
ritiro sociale, sintomi psicotici, deliri.
la fase cronica comprende amnesia, psicosi, disturbi dell’umore, modificazioni di
personalità.

MALATTIE DEMIELINIZZANTI:
™ sclerosi multipla: alterazioni psichiatriche, la depressione è frequente in seguito compaiono
disinibizione ed euforia; è frequente deterioramento intellettivo.
™ sclerosi laterale amiotrofica: è una rara malattia progressiva non ereditaria che causa
atrofia muscolare asimmetrica, Di solito è mortale entro 4 anni;

MALATTIE INFETTIVE:
™ encefalite erpetica: è il tipo più comune di encefalite, è causato da herpes simplex; i
sintomi più comuni sono: allucinazioni olfattiva e gustativa,modificazione della
personalità,comportamento bizzarro e psicotico
™ encefalite rabbica: irrequietezza, iperattività, agitazione, idrofobia
™ neurosifilide: appare 10-15 anni dopo l’infezione primaria. Appare spesso in associazione
all’AIDS
™ meningite cronica: si osserva in associazione all’AIDS,
™ ponencefalite sclerosante subacuta: è una malattia della prima infanzia. Sopraggiunge in
seguito a un’infezione o a una vaccinazione morbillosa
DISTURBI IMMUNITARI:
™ AIDS: è il principale disturbo immunitario
™ Lupus eritematoso sistemico: coinvolge il SNC; sono comuni i sintomi mentali

DISTURBI ENDOCRINI:
™ ipertiroidismo:causa ansia e depressione
™ ipotiroidismo: causa paranoia,depressione, ipomania

DISTURBI SURRENALICI:
™ malattia di Addison: insufficienza cortico surrenalica

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™ sindrome di Cushing; eccessiva produzione di colesterolo

DISTURBI METABOLICI:

DISTURI NUTRIZIONALI:
™ deficit da niacina (acido nicotinico) è un deficit nutrizionale associato alla dieta vegetariana,
provoca demenza, dermatite, diarrea
™ deficit da tiamina (vitamina B), i sintomi sono apatia, ansia, irritabilità
™ deficit da vitamina B12; produce apatia, depressione, irritabilità

SOSTANZE TOSSICHE:
™ piombo. coliche addominali, encefalopatia,
™ mercurio. gastrite, emorragie genitali, eccessiva salivazione
™ manganese:cefalea, astenia, impotenza, riso e pianto incontrollabili..
™ arsenico: dermatiti, congiuntiviti, lacrimazione eccessiva…
™ tallio: formicolio, dolore addominale, vomito, cefalea…

CAP. 6
DISTURBI CORRELATI ALL’ALCOL

Alcol: è la sostanza di abuso più ampiamente disponibile e culturalmente accettata

Alcolismo: non costituisce un vero e proprio disturbo mentale


i disturbi associati all’alcolismo possono essere:
ƒ disturbi correlati agli effetti diretti dell’alcol sul cervello
ƒ disturbi correlati al comportamento associato all’alcol
ƒ disturbi con effetti persistenti

ABUSO E DIPENDENZA DA ALCOL


Nel DSM IV-TR individua delle aree di compromissione correlate all’alcol:
- tolleranza o astinenza
- tornare all’uso malgrado conseguenze fisiche o psicologiche negative
- fallimento di ripetuti tentativi di controllare l’assunzione di alcol

L’abuso di alcol diagnosticato quando l’alcol viene usato in situazioni fisicamente


pericolose.
L’alcol è altamente assorbibile, altamente idrosolubile, e distribuito in tutto l’organismo.
Il 90% dell’alcol è metabolizzato attraverso l’ossidazione epatica.
I pazienti che usano eccessive quantità di alcol hanno una sovraregolazione egli enzimi
che metabolizzano l’alcol rapidamente.
L’alcol causa sonnolenza e riduzione dell’attività neuronale.

I parenti stretti hanno un rischio di 4 volte superiore per l’alcolismo

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Gemelli identici di un alcolista sono a maggiore rischio di gemelli di zigoti
Bambini adottati figli di alcolisti hanno un rischio volte superiore

Le differenze etniche e culturali influenzano la suscettibilità all’alcole ai suoi effetti.


Molti asiatici mostrano effetti tossici acuti dopo aver consumato minime quantità di
alcol.

L’uso cronico di alcol può causare depressione mentre l’astinenza da parte di un


individuo dipendente può essere causa di ansia.

Molti individui psicotici si curano con gli alcolici quando le terapie prescritte dai medici
non riducono sufficientemente i sintomi psicotici o quando non hanno a disposizione i
farmaci prescritti.

DIPENDENZA:
la tolleranza è il fenomeno per cui il soggetto ha la necessità di bere, nel tempo, la
quantità maggiore di alcol per ottenere lo stesso effetto.
Lo sviluppo di tolleranza indica dipendenza. Una lieve tolleranza all’alcol è comune, ma
una tolleranza grave è rara. La tolleranza varia da un individuo all’altro.

TRATTAMENTO: l’obiettivo è mantenere uno stato prolungato di totale astinenza


• riconoscimento del disturbo da parte del paziente
• alcolisti anonimi
• gli interventi psicosociali sono necessari e molto efficaci; i pazienti devono comprendere gli
effetti che il loro bere ha sui suoi familiari

PSICOFARMACOTERAPIA:
• disulfiram: serve a far rimanere il paziente sobrio
• naltrexone: riduce la ricerca d’alcol

L’alcol è tossico per numerosi apparati organici. L’uso di alcol durante la gravidanza
tossico per il feto

INTOSSICAZIONE ALCOLICA
comportamento ritirato, rallentamento psicomotorio, black out, coma, morte
Blackout: è il periodo di intossicazione per il quale vi + amnesia anterograda completa
durante il quale l’individuo appare sveglio e vigile. Talvolta possono durare fino a
diversi giorni.

DISTURBO PSICOTICO INDOTTO DALL’ALCOL CON ALLUCINAZIONI:


allucinazioni vivide e persistenti senza delirium che si manifestano dopo una riduzione
del consumo di alcolici. Può diventare cronica.

DELIRIUM DA ASTINENZA ALCOLICA (delirium tremens):


si manifesta dopo la cessazione o la riduzione di un’assunzione molto abbondante di
alcol in pazienti con problemi medici e una storia prolungata di dipendenza.

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1)Diagnosi, segni e sintomi:
• delirium, iperattività, allucinazioni vivide, deliri paranoidi

2) Indagini mediche
• raccogliere un’anamnesi completa ed eseguire l’esame obiettivo ,esami di laboratorio
3)Trattamento
• controllare i segni vitali ogni 6 ore
• tenere il paziente sotto osservazione

DISTURBO MNESICO PERSSTENTE INDOTTO DALL’ALCOL


Compromissione della memoria a breve termine dovuta all’abuso di alcol raro al di sotto
dei 35 anni.
• encefalopatia di Wernicke: è una sindrome acuta causata da deficit di tiamina. Atassia,
confusione globale, delirio di breve entità
• sindrome di Korsakoff: è una sindrome cronica. E’ causata da un deFicit di tiamina. E’ rara.
Amnesia retrograda e anterograda

DEMENZA PERSISTENTE INDOTTA DA ALCOL


I sintomi persistono dopo la cessazione dello stato di intossicazione o dell’astinenza. La
demenza è di solito lieve.

CAP. 7
ALTRI DISTURBI CORRELATI A SOSTANZE
Molti pazienti con disturbi da uso di sostanze hanno diagnosi psichiatriche.

I pazienti che abusano di sostanze sono difficili da individuare e tendono a negare


l’abuso e sono inattendibili.

Procedimento:
1. esame tossicologico delle urine e del sangue
2. valutare se ci sono patologie correlate all’abuso di alcol (tossicodipendenti che iniettano,
tossicodipendenti che inalano)
3. trattamento: in genere si tiene in osservazione il paziente per un eventuale overdose, un
eventuale intossicazione da sostanze multiple e di concomitanti patologie mediche

Trattamento:
il trattamento dell’abuso/dipendenza comporta l’astinenza e il trattamento a lungo
termine

™ Intossicazione: comportamento maladattivo dovuto a recente assunzione di droghe


™ astinenza: sindrome specifica da sostanze psicoattivi che si manifesta dopo la cessazione di
un uso pesante di una sostanza

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™ tolleranza: necessità di una maggiore quantità di sostanza per essere intossicato o la stesa
quantità di sostanza produce minori effetti
™ abuso: modalità maladattiva dell’uso di sostanze
™ dipendenza: necessità psicologica e fisica di continuare ad assumere delle sostanze
(dipendenza psicologica, fisica)
™ tossicodipendenza: implica dipendenza psichica e fisiologica, tolleranza e deterioramento
della salute mentale e fisica
™ sindrome da sospensione: indica segni e sintomi transitori si astinenza dopo la sospensione
di un farmaco prescritto

OPPIOIDI
oppio, morfina, eroina, metadone, codeina, ossicodone,
Agiscono sui recettori degli oppioidi.
L’eroina è più liposolubile e ha un esordio d’azione più rapido.

• somministrazione: dipende dal tipo di sostanza. l’oppio viene fumato, l’eroina è inalata e
iniettata. l’eroina viene fumata
• dose: il soggetto che abusa non può conoscere la concentrazione dell’eroina che ha comprato
e può sottostimare la quantità
• intossicazione: depressione del SNC, ridotta mobilità gastro-intestinale, depressione
respiratoria, nausea e vomito, euforia, a volte disforia ansiosa apatia e riduzione dell’attenzione
• sovradosagio: è un’emergenza medica; è di solito accidentale. è spesso conseguente a un uso
combinato con altre sostanze che sopprimono il SNC

TRATTAMENTO SOVRADOSAGGIO
ricovero in unità di terapia intensiva. Somministrazione immediata di Naloxone e
attendere 15 min. Se non funziona se ne somministra ancora.

I bambini nati da madri tossicodipendenti da oppioidi possono presentare sintomi di


intossicazione, sovradosagio, astinenza.

la tolleranza e la dipendenza si sviluppa rapidamente con l’uso a lungo termine degli


oppioidi che aumenta la sensibilità dei recettori dopaminergici, colinergici e
serotoninergini.
Si manifesta dopo la cessazione dell’uso a lungo termine o dopo una cessazione
improvvisa. L’astinenza raramente è un’emergenza medica.

Disintossicazione:
se ci sono segni di astinenza si può somministrare il metadone. Sono stati effettuati
tentativi di usare vari farmaci non oppioidi per la disintossicazione da oppioidi, ma
l’unico che abbia dato risultati promettenti è la CLONIDINA.
il naltrexone aiuta a mantenere l’astinenza per 2 mesi.

Si può ottenere una disintossicazione ultra rapida, una procedura basata sul precipitare
l’astinenza con antagonisti degli oppioidi in anestesia generale.

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SOSTITUI DEGLI OPPIOIDI: il metadone è un metodo di disintossicazione lenta
prolungata,

COMUNITA’ TERAPEUTICHE: attuano programmi residenziali che pongono l’accento


sull’astinenza e sulla terapia di gruppo

ALTRI INTERVENTI: educazione sulla trasmissione dell’HIV e programmi di scambio


gratuito degli aghi, psicoterapia individuale e di gruppo, gruppi di auto aiuto.

SEDATIVI, IPNOTICI E ANSIOLITICI


sono usati per trattare ansia e insonnia.
Sono gli psicofarmaci più comunemente prescritti. I più usati sono le benzodiazepine.

I sedativo-ipnotico sono usati in modo illecito per i oro effetti euforizzanti, per
aumentare gli effetti di altri farmaci che deprimono il SNC.

Il sovradosagio dei sedativi ipnotici e ansiolitici provoca una depressione del SNC e del
sistema respiratorio.
SOSTANZE:
-benzodiazepine: diazepam
-barbiturici: pentobarbital
-altri farmaci ad azione simile: clorato idrato

ASTINENZA:
è una condizione potenzialmente pericolosa per la vita che speso rende necessario il
ricovero in ospedale.

AMFETAMINEE SOSTANZE AMFETAMINO- SIMILI (STIMOLANTI)


Le sostanze amfetamino-simili agiscono inducendo il rilascio di catecolamine,
soprattutto la dopamina.
Il metilfenidato sembra determinare meno dipendenza delle altre amfetamine.
le amfetamine vengono di solito assunte per via orale.
Le amfetamine iniettate danno maggiore dipendenza.
L’intossicazione di solito si risolve in 24-48 ore. L’abuso di amfetamine può causare
grave ipertensione, disturbi cerebrovascolari.

Amfetamine principali: amfetamina, destroamfetamina, metamfetamina..


Amfetamine di sintesi: danno allucinazioni, sono MDMA, MDEA, MMDA..

L’uso di MDMA è associato a senso di fiducia, aumento della sensibilità sensoriale….


ICE: è la forma pura di amfetamina

COCAINA
E’ una delle sostanze con maggior effetto di dipendenza fra le più usate. In passato veniva usata
come stimolante ed euforizzante. La cocaina viene di solito inalata ma anche fumata o iniettata.

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Il fumo di cocaina (crack) da dipendenza.

Il tossicodipendente assume cocaina fino a che nn si sente esausto. Si ha un crollo in uno stato
letargico.

™ Intossicazione da cocaina: irrequietezza, agitazione, ansia, logorrea, aggressività, aumento


della libido, tachicardia, ipertensione, brividi…

L’uso di cocaina p stato associato a morte improvvisa da complicazioni cardiache e delirium.

™ astinenza: il segno principale è la ricerca della sostanza. L’uso cronico può condurre a
depressione, perciò può essere necessario il trattamento con antidepressivi
™ trattamento: il trattamento è sintomatico

CANNABIS (marijuana)
La marijuana e l’hashish contengono la THC, ossia la sostanza che ha un’azione euforizzante

™ intossicazione da cannabis: i sintomi comprendono euforia, disforia, ansia, sospettosità,


alterazione della capacità di giudizio. DI solito non è necessario procedere al trattamento
dell’intossicazione. L’uso cronico può condurre ad ansia o a stati depressivi e una sindrome
apatica amotivazionale
™ dipendenza da cannabis: vi sono molti soggetti con dipendenza psicologica, ma una forzata
astinenza anche in persone che fanno uso di dosi molto elevate non sempre causa una
caratteristica sindrome da astinenza
™ Usi terapeutici: la cannabis viene usata per trattare nausea secondaria alla chemioterapia
,per stimolare l’appetito in pazienti con AIDS e per il trattamento del glaucoma
™ trattamento: non è richiesto trattamento per intossicazione da cannabis

ALLUCINOGENI
 LSD
 PSILOCIBINA
 MESCALINA
 ARMINA E ARMALINA
 IBOGAINA
 MDMA, MDEA, MMDA

Gli allucinogeni sono di solito assunti per via orale o fumati. Gli allucinogeni agiscono come
simpaticomimetici e causano ipertensione, tachicardia, ipertemia.
non si ha dipendenza fisica ma si può sviluppare dipendenza psicologica.
™ intossicazione da allucinogeni: in uno stato di coscienza e vigilanza, alterazioni maladattive
del comportamento , alterazioni della percezione, tachicardia, sudorazione…. Possono
insorgere reazioni di panico
™ trattamento: consiste nel rassicurare il soggetto e nel farlo rimanere con persone di fiducia,
E’ meglio evitare di somministrare farmaci. Se l’individuo è molto ansioso si possono usare
le benzodiazepine. Se il paziente è psicotico e agitato si possono usare antipsicotici a

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elevata potenza. E’ necessario sistemare il soggetto in un ambiente controllato per
prevenire possibili azioni pericolose

DISTURBO DELLA PERCEZIONE POST ALLUCINOGENI


è un’esperienza dolorosa di alterazione della percezione, successiva a una cessazione dell’uso di
un allucinogeno ad es. il flash back. Può essere necessario somministrare al paziente basse dosi di
benzodiazepine o antipsicotici.

FENCICLIDINA (PCP) E SOSTANZE AD AZIONE SIMILE


La PC P è un anestetico dissociativo con effetti allucinogeni .La PCP causa paranoia e
comportamenti violenti

ƒ intossicazione da PCP: litigiosità, aggressività, agitazione, impulsività, ipertensione


arteriosa, rigidità muscolare. Di norma la PCP viene fumata con la marijuana. Il
sovradosagio può causare morte.
ƒ trattamento: occorre isolare il paziente in un ambiente con pochi stimoli. occorre attendere
prima che venga eliminata la PCP. Bisogna effettuare un test per rilevare eventuali altre
sostanze. Se c’è ansia acuta si somministrano le benzodiazepine. Se s’e è psicosi si usano
antipsicotici.

INALANTI
Molte colle, solventi e detergenti volatili possono essere inalati. Sono costituiti da benzina,
Kerosene, cementi plastici… I sintomi di intossicazione sono simili a quelli dell’alcol. Gli effetti sono
litigiosità, euforia,aggressività, atassia, confusione, disorientamento. Questi sintomi possono
progredire in delirium. L’intossicazione da inalanti non è riconosciuta nel DSM IV-TR.

CAFFEINA
è presente nel caffè, nel tè, nella cioccolata. L’intossicazione è caratterizzata da nervosismo,
eccitamento, insonnia, Alte dosi possono provocare ansia e psicosi.

NICOTINA
e’ la dipendenza con maggiore frequenza e tasso di mortalità. la nicotina attiva i recettori nicotinici
dell’acetilcolina oltre al sistema d ricompensa dopaminergica e aumenta vasi neuro-ormoni
stimolatori.
• dipendenza: si sviluppa rapidamente
• trattamenti: ipnosi, agopuntura, spray nasali, cerotti

STEROIDI ANABOLIZZANTI
Sono sostanze controllate illegalmente usate per migliorare la prestazione fisica aumentare la
massa muscolare. Ad esempio si usa il DHEA,androgeno surrenalico venduto come farmaco da
banco
Gli steroidi inizialmente causano euforia e iperattività che possono essere sostituite a ostilità,
irritabilità., ansia…
Gli steroidi inducono dipendenza.
L’ecstasy liquida è stata usata dai body builder come alternativa agli steroidi.
il trattamento per la dipendenza comprende la psicoterapia per affrontare le distorsioni
dell’immagine corporea e gli intensi effetti fisici dell’uso prolungato degli steroidi.

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CAP. 8
SCHIZOFRENIA

E’ un disturbo a eziologia sconosciuta e con quadri clinici eterogenei. Ha sintomi positivi e


negativi. Spesso causa una compromissione cognitiva. Questa malattia è di solito cronica.
1852: uno psichiatra parla di demenza precoce
1896: Kraepelin parla di demenza praecox
1911: Bleuler parla di schizofrenia

• il livello del funzionamento globale del paziente non raggiunge il livello atteso
• il contenuto del pensiero è anomalo e illogico
• la percezione è distorta
• l’affettività è anormale
• il senso del sé è compromesso
• la volontà è alterata
• il funzionamento interpersonale è compromesso
• il comportamento psicomotorio anormale o cambiato
• le funzioni cognitive sono compromesse

TIPI DI SCHIZOFRENIA
™ PARANOIDE: pensieri assillanti e allucinazioni. incoerenza, affettività appiattita,
comportamento disorganizzato. Esordio più tardivo e prognosi migliore dei tipi catatonico
e disorganizzato
™ DISORGANIZZATO: incoerenza, perdita della capacità di stabilire nessi associativi,
comportamento disorganizzato, affettività appiattita. Esordio precoce, aspetto trascurato
™ CATATONICO: stupor, mutismo,negativismo, rigidità, eccitamento non finalizzato con
rischio di lesioni, posture catatoniche, ecolalia, ecoprasia.
™ INIDIFFERENZIATO: predominanza di deliri,allucinazioni, incoerenza e comportamento
disorganizzato .Non soddisfa i criteri del tipo paranoide,catatonico e disorganizzato
™ TIPO RESIDUO: assenza di importanti deliri, allucinazioni, incoerenza e comportamento
disorganizzato.
™ TIPO 1 E TIPO 2: è un altro sistema di classificazione. Il sistema è basato sulla presenza
di sintomi positivi o negativi. Il tipo 1 ha sintomi positivi (allucinazioni, comportamento
bizzarro, logorrea…) il tipo 2 ha sintomi negativi (appiattimento affettività, povertà del
linguaggio, contenuto del linguaggio…)
™ PARAFRENIA(schizofrenia paranoide):sistema delirante ben sistematizzato
™ SCHIZOFRENIA SEMPLICE: termine che venne usato quando il concetto diagnostico di
schizofrenia era più ampio. Era caratterizzata da una perdita graduale delle spinte e delle
ambizioni, Il sintomo primario è il ritiro del soggetto dalle situazioni correlate alla vita
sociale e al lavoro.

L’età di esordio è fra i 15 e i 35 anni, Raramente si manifesta prima dei 10 anni e dopo i 40 anni.
C’è una maggiore prevalenza della schizofrenia tra i neri e gli Ispanici che fra i bianchi ma i
ricercatori ritengono che ciò dipenda da un errore da parte dei medici che eseguono la diagnosi.
C’è un incidenza più elevata d’inverno e all’inizio della primavera,
Attualmente fino all’80% egli schizofrenici viene trattato ambulatorialmente.

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Nessun fattore eziologico è considerato la vera causa della malattia.
Il modello della predisposizione allo stress dice che il soggetto che sviluppa la schizofrenia ha una
specifica vulnerabilità biologica scatenata dallo stress e che conduce a sintomi schizofrenici.
Sono state proposte teorie che ipotizzano l’esistenza di un singolo gene o di geni multipli.

FATTORI BIOLOGICI
• ipotesi dopaminergica: i sintomi della schizofrenia derivano in parte da un’iperattività
dopaminergica a livello limbico e da una riduzione dell’attività dopaminergica frontale
• ipotesi noradrenergici: un aumento dei livelli di noradrenalina nella schizofrenia comporta un
aumento della sensibilità alle afferente sensoriali.
• ipotesi gabaergica: la riduzione dell’attività del Gaba determina un aumento dell’attività
dopaminica
• ipotesi serotoninergica: in alcuni pazienti schizofrenici sembra esservi un’alterazione del
metabolismo della serotonina
• allucinogeni: è stato ipotizzato che alcune amine endogene si trasformino in allucinogeni
endogeni
• ipotesi glutammatergica: è stato ipotizzato che l’ipofunzionamento del recettore del
glutammato possa causare i sintomi positivi e negativi della schizofrenia
• teorie relative allo sviluppo nervoso e neurodegenerativo: ci possono essere anomalie della
migrazione neuronale durante il secondo trimestre di sviluppo fetale

FATTORI PSICOSOCIALI A AMBIENTALI


• fattori familiari: i pazienti le cui famiglie sono caratterizzate da un elevata espressione delle
emozioni hanno tassi di recidiva superiori a quelli le cui famiglie hanno minore espressione
emotiva
• aspetti psicodinamici: ci sono fattori di stress psicosociale possano essere specifici per il
singolo paziente schizofrenico

TEORIA INFETTIVA
ci sono prove di un’eziologia da virus lenti

ESAMI DI LABORATORIO E TEST PSICOLOGICI


• elettroencefalogramma: la maggior parte degli schizofrenici ha un EEG normale
• potenziali evocati: iniziale ipersensibilità a stimoli sensoriali
• studi immunologici: linfociti atipici
• studi endocrinologici: ridotto rilascio di prolattina e di ormone dell’accrescimento

FISIOPATOLOGIA
ƒ neuropatologia: assenza di lesioni strutturali costanti

ESAMI NEURORADIOLOGICI
ƒ tomografia computerizzata: si rileva atrofia corticale
ƒ risonanza magnetica: ridotto volume dell’ippocampo

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ƒ tomografia a emissione di positroni: riduzione del metabolismo dei lobi frontale e
parietale
ƒ flusso ematico cerebrale: ridotti livelli a riposo del flusso

REPERTI OBIETTIVI
nel 50-100% dei pazienti schizofrenici si osservano lievi alterazioni neurologiche ,incapacità di
seguire un oggetto, stato di ipervigilanza

FATTORI PSICODINAMICI
la conoscenza delle dinamiche di un paziente è fondamentale per una comprensione completa del
significato simbolico dei sintomi. L’esperienza interiore di n individuo è caratterizzata da
confusione. Entrano in gioco i meccanismi difensivi dell’Io.

DIAGNOSI DIFFERENZIALE:
™disturbi dell’umore
™disturbo schizo affettivo
™disturbo psicotico non altrimenti specificato
™disturbo delirante
™disturbi di personalità
™disturbo fittizio e simulazione
™disturbi generalizzati dello sviluppo
™ritardo mentale

DECORSO E PROGNOSI
Sintomi prodromici di ansia, confusione, terrore o depressione precedono l’esordi o della
schizofrenia, I sintomi prodromici possono durare alcuni mesi

Il decorso della schizofrenia è caratterizzato da un progressivo deterioramento. la vulnerabilità


allo stress persiste per tutta la vita. Nel corso della malattia i sintomi psicotici positivi come i deliri
bizzarri e le allucinazioni tendono a diminuire di intensità. Invece i sintomi negativi possono in
realtà aumentare.
Circa un terzo dei pazienti conduce una vita normale; un terzo ja disfunzioni gravi che portano a
ripetuti ricoveri.

TRATTAMENTO
Il trattamento prevede il ricovero in ospedale o la terapia antipsicotica e trattamenti psicosociali.
Il ricovero viene fatto per evitare il rischio di lesioni per se e per gli altri.
Vengono usati anche antipsicotici.
La schizofrenia è di solito una malattia cronica e di solito è necessario un trattamento a lungo
termine con farmaci antipsicotici per ridurre il rischio di recidiva.
Se il paziente è stabilizzato da almeno un anno il farmaco può essere ridotto gradualmente fino
alla dose minima necessaria.

Se la terapia antipsicotica da sola non basta devono essere usati anche farmaci che determinano
diversi gradi di miglioramento, è utile il litio.

In alcuni pazienti viene usata con successi la terapia elettroconvulsivante

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TERAPIA PSICOSOCIALE
¾ terapia comportamentale: i comportamenti desiderati vengono rinforzati
¾ terapia di gruppo: sostegno e sviluppo di capacità sociali. i gruppi servono a ridurre
l’isolamento sociali
¾ terapia familiare: le interazioni familiari caratterizzate da emozioni altamente espresse
possono diminuire grazie alla terapia familiare
¾ psicoterapia d’appoggio: la tradizionale psicoterapia basata sull’esame introspettivo è
sconsigliata nella schizofrenia.
¾ addestramento alle capacità sociali: tentativi di migliorare la capacità sociale
¾ case managment: i case managment partecipano al coordinamento del piano terapeutico e
alla comunicazione tra vari operatori
¾ gruppi di sostegno: aiutano i pazienti e le loro famiglie
TECNICHE DEL COLLOQUIO
Comprensione: bisogna comprendere che cosa il paziente schizofrenico è in grado di sentire e
pensare

Bisogna stabilire un contatto con il soggetto. Il paziente ha paura del contatto.

Non esiste la cosa giusta da dire. Chi svolge il colloquio cerca di diminuire il caos interiore o il
terrore nel paziente.

Bisogna trasmettere empatia senza essere invadenti:


• non tentare di discutere persuadere su basi razionali
• ascoltare
• far riconoscere al paziente i sentimenti che stanno dietro ai pensieri bizzarri e i deliri
• non pensare di dover sempre dire qualcosa
• essere flessibili per quanto riguarda i tempi del colloquio
• essere franchi con il paziente, fargli capire che noi sappiamo che il delirio è vero per lui
• prestare attenzione a come vi fa sentire il paziente, perché spesso ciò riflette il suo stile
i interpretazione caratteristico
• non ridere automaticamente di fronte al paziente quando dice qualcosa di buffo
• rispettare l’esigenza di distacco e controllo avvertitala un paziente paranoide
• rispondere a determinate domande personali

CAP. 10
DISTURBI DELL’UMORE
L’umore è un tono emotivo pervasivo che influenza profondamente l’aspetto e la percezione di sé,
degli altri e dell’ambiente in generale.

Disturbi dell’umore:
• disturbo depressivo maggiore
• disturbi bipolari 1 e 2
• disturbo distimico
• disturbo ciclotimico
• disturbo dell’umore causati da altre condizioni mediche

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• disturbi dell’umore non altrimenti classificato

DEPRESSIONE
• umore depresso
• anedonia (difficoltà di provare piacere)
• ritiro sociale
• assenza di motivazioni
• segni vegetativi: perdita della libido, perdita di peso e anoressia..
• stipsi
• secchezza delle fauci
• cefalea

Esame delle condizioni mentali


La depressione può essere mascherata da disturbi somatici (disturbi cardiaci, gastrointestinali,
ortopedici…)
Il contenuto dei deliri e delle allucinazioni tende a essere congruente con l’umore depresso.

-età puberale: disturbi somatici, agitazioni, allucinazioni uditive…


-adolescenza: abuso di sostanze, comportamento antisociale, irrequietezza
-anziani: deficit cognitivi, pseudodemenza, apatia….

MANIA comportamento stravagante e disinibito


• eccessiva prodigalità, gioco d’azzardo
• viaggi impulsivi
• ipersessualità, promiscuità
• eccessivo ampliamento delle attività e delle responsabilità
• ridotta tolleranza alle frustrazioni

Segni vegetativi:
• aumento della libido
• perdita di peso,anoressia
• insonnia
• eccessiva energia

Esame delle condizioni mentali

DISTURBI DEPRESSIVI
1) Disturbo depressivo maggiore (depressione unipolare) Disturbo episodico grave. I sintomi
devono essere presenti per almeno 2 settimane. E’ più comune nelle donne. C’è un
precipitamento dei sintomi al mattino. Possono essere presenti allucinazioni. Età di esordio
circa 40 anni.

Può essere:
™ con manifestazioni melanconiche
™ cronico: presente per almeno 2 anni

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™ con andamento stagionale: insorge con il progressivo accorciarsi delle giornate
™ con esordio nel post- partum
™ con caratteristiche atipiche: episodio depressivo maggiore caratterizzato da amento
di peso e ipersonnia
™ pseudodemenza: disturbo depressivo maggiore che si manifesta con una funzione
cognitiva simile a una demenza
™ depressione nei bambini: non è rara; può sfociare nel suicidio
™ depressione doppia: pazienti distimico che sviluppano una depressione doppia
™ disturbo depressivo NAS: aspetti depressivi che non corrispondono ai criteri per uno
specifico disturbo dell’umore

2) Disturbo distimico (nevrosi depressiva): è più comune e cronico nelle donne. Si manifesta
più spesso nei soggetti con storia di stress cronico o perdite improvvise

DISTURBI BIPOLARI
• disturbo bipolare 1: episodio maniacale completo o misto, grave tanto da richiedere il
ricovero in ospedale
• disturbo bipolare 2: il paziente ha avuto almeno un episodio depressivo e almeno uno
ipomaniacale ma nessun episodio maniacale
• disturbo bipolare a cicli rapidi: alternanza di episodi maniacali e depressivi; ha un decorso
cronico
• mania negli adolescenti: segni di mania mascherata da abuso di sostanze, alcolismo
• disturbo ciclotimico: forma meno grave di disturbo bipolare con periodi alternanti di ipomania
e depressione moderata. E’ cronico e non psicotico. i sintomi devono essere presenti da almeno
due anni

Eziologia:
aspetti psicosociali
- interpretazione psicoanalitica: la mania e l’euforia sono considerate come una difesa nei
confronti della depressione
- interpretazione cognitiva: immagine del sé negativa interpretazione dell’esperienza, visione del
futuro negativa
- eventi stressanti della vita

esami di laboratorio

test psicologici:
• scale di valutazione
• test di Rorschach
• Thematic Apperception Test

neuroradiologia: dilatazione dei ventricoli cerebrali alla tomografia computerizzata

- aspetti psicodinamici

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nella depressione si vive il senso di conflitto, colpa , rabbia, dolore disgusto. Nella mania, i
sentimenti di inadeguatezza e indegnità sono convertiti per mezzo della negazione, della
formazione reattiva e della proiezione in deliri di grandezza.

Diagnosi differenziale:
• disturbi dell’umore dovuti a una condizione medica generale
• disturbo dell’umore indotto da sostanze
• schizofrenia
• lutto
• disturbi di personalità
• disturbo schizoaffettivo
• disturbo dell’adattamento con umore depresso
• disturbi primari del sonno
• disturbi mentali

DECORSO E PROGNOSI
Con il tempo il 15% dei pazienti depressi giunge al suicidio. Se non trattato un episodio
depressivo dura circa 10 mesi.
Il 50% guarisce del tutto, il 30 % guarisce parzialmente, il 20% ha un decorso cronico.
Se non trattati gli episodi maniacali durano 3-6 mesi circa. L’’80 90 % dei pazienti maniacali col
tempo presenta un episodio depressivo.
Il 15 % guarisce, il 50% guarisce parzialmente

TRATTAMENTO
™disturbi depressivi: gli episodi depressivi maggiori sono trattabili nel 70-80% dei casi. Il
medico deve integrare la farmacoterapica con interventi psicoterapeutici
• terapia farmacologica: inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina; triciclico,
tetraciclici… Effetti collaterali( ansia, disturbi gastrointestinali, disfunzioni sessuali) Un
trattamento di mantenimento con antidepressivi per almeno 5 mesi aiuta a prevenire la
ricaduta
• psicoterapia: la psicoterapia, in associazione agli antidepressivi, è più efficace di
ogni altra terapia da sola
• terapia cognitiva: trattamento a breve termine con un terapista interattivo, con
compiti da svolgere a casa
• terapia comportamentale: basata sull’apprendimento generalmente di breve
durata; è volta a eliminare specifici comportamenti indesiderati
• terapia interpersonale: è un trattamento di breve durata per la depressione in
pazienti ambulatoriali non bipolari e non psicotici
• psicoterapia a orientamento psicoanalitico: durata indeterminata; è volta alla
comprensione dei conflitti e delle motivazioni inconsce che possono alimentare e
mantenere la depressione
• psicoterapia di sostegno; durata indeterminata. Da un forte sostegno emotivo
• terapia di gruppo: non indicata a chi ha idee di suicidio
• terapia familiare: è indicata quando la depressione sta incrinando la vita familiare
™ disturbi bipolari:
• terapia farmacologica: litio, divalporex. Per gli episodi maniacali si usano i sedativi. il
litio rimane il trattamento fondamentale

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• psicoterapia: in associazione ai farmaci antimaniacali (litio) non è indicata
quando un paziente presenta un episodio maniacale
• terapia cognitiva
• terapia comportamentale: può essere la più efficace durante il trattamento in ospedale
• psicoterapia a orientamento psicoanalitico: può essere utile nella fase di guarigione
quando il soggetto desidera conoscere i conflitti sottostanti
• psicoterapia di sostegno; indicata durante le fasi più acute e nell’iniziale fase di
recupero
• terapia di gruppo: può essere utile per contrastare la negazione e la grandiosità
difensiva dei soggetti maniacali
• terapia familiare: importante soprattutto nei pazienti bipolari perché gli episodi
maniacali hanno effetti altamente distruttivi sulle relazioni interpersonali.

CAP. 11
DISTURBI D’ANSIA
è uno stato caratterizzato da una sensazione di timore associata a segni somatici indicativi di
iperattività del SNA.

 disturbo da panico e agorafobia: attacchi di panico spontanei; può essere associato ad


agorafobia. Il panico può evolvere in vari stadi, Può condurre ad attacchi di panico
completi, paure ipocondriache…
 disturbo d’ansia generalizzato: ansia cronica generalizzata della durata di almeno 1 mese
 fobia specifica: paura irrazionale per un oggetto
 fobia sociale: paura irrazionale di situazioni pubbliche
 disturbo ossessivo compulsivo: idee, immagini, impulsi, pensieri, ossessioni ricorrenti
 disturbi post- traumatico e acuto da stress: ansia prodotta da eventi stressanti; l’evento è
vissuto nei sogni o sotto fomra di pensiero
 disturbo d’ansia dovuto a una condizione medica generale: molte condizioni mediche
possono causare ansia
 disturbo ansioso-depressivo misto: sono pazienti con sintomi d’ansia e di depressione che
non soddisfano i criteri diagnostici per il disturbo depressivo
 disturbo dell’adattamento con ansia: l’ansia eccessiva si sviluppa entro 3 mesi e non dura
più di 6mesi
 ansia secondaria a un altro disturbo psichiatrico: il 70% dei pazienti depressi ha ansia

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 ansia situazionale: effetti di una situazione stressante che temporaneamente supera le
capacità del soggetto di affrontarla
 ansia di morte: coinvolge paura di impotenza, cambiamenti fisici, perdita di controllo
 ansia di separazione e ansia per gli estranei: adulti che hanno subito una regressione,
compresi quelli ammalati, possono manifestare ansia correlata a questi fenomeni infantili
quando separati dai loro cari
 ansia correlata alla perdita dell’autocontrollo: in circostanze in cui il controllo deve essere
abbandonato i pazienti con una necessità di sentirsi in controllo possono sentirsi assai
minacciati.
 ansia correlata alla dipendenza o all’intimità: se pregressi bisogni di dipendenza on sono
stati soddisfatti o sono irrisolti, un paziente può resistere a situazioni che coinvolgono la
dipendenza.
 ansia correlata a colpa e punizione: se un paziente si attende una punizione per colpe
immaginate o reali, può avvertire ansia
 ansia segnale (S.Freud): è un’ansia non provata consciamente ma che scatena
meccanismi di difesa usati dalla persona per affrontare una situazione potenzialmente
pericolosa

Epidemiologia:
i disturbi d’ansia costituiscono il gruppo più comune di disturbi psichiatrici. Le donne sono più
colpite degli uomini

EZIOLOGIA:
¾ ipotesi biologiche: aumento del tono simpatico, aumento del rilascio di catecolamine
¾ ipotesi psicoanalitiche: gli impulsi inconsci causano ansia
¾ teoria dell’apprendimento:
1) l’ansia è prodotta da frustrazioni o stress. Una volta prodotta diventa una risposta
condizionata in altre situazioni
2) l’ansia può essere appresa attraverso l’identificazione e l’imitazione dei modelli
d0ansia dei genitori
3) i disturbi d0ansia coinvolgono modalità errate del pensiero cognitivo
¾ studi genetici: il 50% dei pazienti ha un parente affetto

TEST PSICOLOGICI:
• test di Rorschach: risposte ansiose, fobiche, ossessivo-complsive
• test di appercezione tematica: aumento di produzioni di fantasie, temi di aggressione,
tensione
• Bender-Gestalt: assenza di alterazioni organiche,m tendenza alla dispersione
• test del disegno di una persona: attenzione per la testa (ossessivo compulsivo) distorsioni
dell’immagine corporea(fobia) disegno rapido (ansia)
• inventario multifasico della personalità Minnesota: punteggi alti per l’ipocondria,
psicastenia, isteria

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Esami di laboratorio: non esistono esami di laboratorio specifici per l’ansia
Fisiopatologia:; esistono alterazioni differenti per ansia, disturbo ossessivo/compulsivo
Aspetti psicodinamici: i meccanismi di difesa proteggono dall’ansia
Diagnosi differenziale: l’ansia è una componente molto importante dei vari disturbi psicologici,
medici e neurologici:
ƒ disturbi depressivi
ƒ schizofrenia
ƒ disturbo bipolare 1
ƒ psicosi atipica
ƒ disturbo dell’adattamento con ansia
ƒ condizioni neurologiche e mediche
ƒ disturbi correlati a sostanze

DECORSO E PROGNOSI
• disturbo da panico: episodi 2-3 volte alla settimana. Decorso cronico. Prognosi eccellente
con la terapia
• disturbo fobico: decorso cronico. Le fobie possono diffondersi, l’agorafobia è la più
resistente di tutte le fobie
• disturbo bossessivo-compulsivo: decorso cronico, prognosi discreta con la terapia; alcuni
casi sono intrattabili
• disturbo d’ansia generalizzato: decorso cronico; col tempo si può sviluppare una
depressione secondaria
• disturbo post-traumatico da stress: decorso cronico, il trauma viene rivissuto
periodicamente per molti anni

TRATTAMENTO:
ƒ benzodiazepine
ƒ inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina
ƒ triciclico
ƒ buspirone
ƒ IMAO
ƒ beta bloccanti
ƒ venlafaxina
ƒ nefazadone

PSICOTERAPIA
™ psicoterapia di sostegno. sono incoraggiate le difese adattive
™ psicoterapia a orientamento introspettivo: lo scopo è accrescere nel paziente lo sviluppo
della conoscenza dei conflitti psicologici che possono manifestarsi come comportamento
sintomatico
™ terapia comportamentale: si può ottenere un cambiamento senza sviluppare un
introspezione psicologica della cause sottostanti. E’ indicata per le fobie
™ terapia cognitiva: il comportamento patologico è secondario a distorsioni
dell’autopercezione del soggetto al modo in cui gli altri lo percepiscono. Il trattamento è a
breve termine con l’assegnazione di compiti a casa
™ terapia di gruppo: i gruppi sono di vario tipo, da quelli omogenei a quelli più eterogenei

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CAP.14
DISTURBI SESSUALI, PARAFILIE E
DISTURBI DELL’IDENTITA’ DI GENERE

Molti episodi di disfunzione sessuale creano uno stato ansioso. Le disfunzioni possono essere
presenti da tutta la vita oppure acquisite, di tipo generalizzato o situazionale. Possono essere
dovute a fattori psicologici i combinati.

• disturbi del desiderio sessuale


• disturbi dell’eccitazione sessuale
• disturbi dell’orgasmo
• disturbi da dolore sessuale
• disfunzione sessuale dovuta a una condizione medica generale
• disfunzione sessuale indotta da sostanze
• disfunzione sessuale non altrimenti specificata

DISTURBO DEL DESIDERIO SESSUALE


1) disturbo da desiderio sessuale ipoattivo: deficit o assenza di fantasie sessuali e di desiderio
per l’attività sessuale
2) disturbo da avversione sessuale: avversione dei contatti con i genitali del partner
Le donne sono maggiormente colpite.

DISTURBI DELL’ECCITTAMENTO SESSUALE


maschi: disturbi dell’erezione
donna: disturbi di eccitazione sessuale femminile
DONNE: il disturbo dell’eccitazione sessuale femminile è sottostimata; questa difficoltà può essere
legata a problemi psicologici o modificazioni fisiologiche
UOMINI: l’impotenza maschile è causata da fattori biologici e da fattori psicologici

DISTURBI DELL’ORGASMO:
Donne: il disturbo dell’orgasmo femminile (anorgasmia) è un ritardo ricorrente o persistente,
oppure consiste nell’assenza dell’orgasmo.
I fattori psicologici associati all’inibizione dell’orgasmo sono la paura della gravidanza o la paura di
essere rifiutata.
Uomini: nel disturbo dell’orgasmo maschile il maschio raggiunge l’eiaculazione durante il coito con
grande difficoltà o non lo raggiunge affatto.

EIACULAZIONE PRECOCE
il soggetto raggiunge in modo costante o ricorrente l’orgasmo e l’eiaculazione prima di quanto
desideri

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Può derivare da un condizionamento legato alle prime esperienze sessuali del maschio.
Questa disfunzione è la più suscettibile alle terapia, soprattutto comportamentale.

DISTURBI DA DOLORI SESSUALI


Vaginismo: è una costrizione muscolare involontaria della vagina che interferisce con l’inserimento
del pene e il rapporto sessuale. La causa può essere un trauma sessuale
Dispareunia: è un dolore genitale ricorrente o persistente prima, durante o dopo il rapporto. Nelle
donne con questo disturbo si devono escludere eziologie organiche. Il dolore pelvico cronicoè un
problema comune nelle donne con una storia di violenza sessuale nell’infanzia

DISFUNZIONE SESSUALE DOVUTA A UNA CONDIZIONE MEDICA GENERALE


Disturbo maschile dell’erezione: il disturbo erettile ha un’origine organica nel 20-50% degli uomini
affetti
Dispareunia: il 30 40 % delle donne con questo problema che vengono visitate in una clinica
specializzata per problemi sessuali ha una patologia pelvica
Disturbo da desiderio sessuale ipoattivo: il desiderio diminuisce dopo gravi malattie
Altre disfunzioni sessuali maschili: il disturbo maschile dell’orgasmo può avere cause fisiologiche e
manifestarsi dopo un intervento chirurgico sulle vie genito-urinarie
Altre disfunzioni sessuali femminili: alcune condizioni mediche possono influenzare la capacità
della donna di avere orgasmi

DISFUNZIONE SESSUALE INDOTTA DA SOSTANZE


con sostanze di uso più comune, la disfunzione si manifesta entro un mese da una significativa
intossicazione o astinenza da sostanze
DISFUNZIONE NON ALTRIMENTI SPECIFICATA
comprende le disfunzioni sessuali che non soddisfano i criteri per una specifica disfunzione

TRATTAMENTO:
 educazione comportamentale sessuale
 densesibilizzazione sistematica
 terapia coniugale direttiva
 approcci psicodinamici
 terapia di gruppo
 farmacoterapica
 terapia chirurgica
 ipnoterapia

Terapia sessuale a orientamento analitico:


la terapia sessuale integrata con la psicoterapia

tecniche comportamentali:
lo scopo di queste tecniche è stabilire la comunicazione verbale e sessuale fra i partner

terapie biologiche:
farmacoterapica: sildenafil, antidepressivi ciclici

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DISTURBI DELL’IDENTITA’ DI GENERE
Persistente preferenza per il ruolo del sesso opposto e la sensazione di essere nato nel sesso
sbagliato
La sensazione di disagio; le presone con disturbo dell’identità di genere tentano di vivere come
membri di sesso opposto

Eziologia:
- fattori bilogici: il testosterone influenza i neuroni cerebrali che contribuiscono alla
mascolinizzazione dell’encefalo
- fattori psicosociali: le madri possono essere depresse o ritirate

Diagnosi differenziale:
feticismo o travestimento
schizofrenia

Decorso e prognosi:
ƒ bambini: decorso variabile. Nei maschi insorge prima dei 4 anni ma il conflitto con i
coetanei insorge verso i 7-8 anni
ƒ adulti: il decorso tende ad essere cronico

TRANSESSUALISMO: la maggior parte dei transessuali ha avuto un disturbo dell’identità di genere


nell’infanzia; vi è il rischio di suicidio

Trattamento:
ƒ bambini: migliorare i modelli di ruolo esistenti
ƒ adolescenti: difficili da trattare a causa della consistenza di normali crisi di identità e di
confusione dell’identità di genere
ƒ adulti:
• psicoterapia; lo scopo è di aiutare i pazienti a sentirsi a proprio agio con
l’identità di genere che desiderano
• chirurgia: definitiva e irreversibile. Il 70-80% dei pazienti è soddisfatto, il 2%
commette suicidio
• trattamenti ormonali: molti pazienti sono trattati con ormoni al posto
dell’intervento chirurgico

PARAFILIE:
impulsi, fantasie o pratiche sessuali insolite, devianti o bizzarre. Più frequenti nei maschi.
Ci può essere una predisposizione biologica.
La teoria psicoanalitica ritiene che la parafilia derivi dalla fissazione di una delle fasi psicosessuali
dello sviluppo.
La teoria dell’apprendimento dice che l’atto sessuale sia associato a un eccitamento sessuale
durante l’infanzia
L’attività parafilia è spesso compulsiva. La messo in atto della devianza produce successivi sensi di
colpa.

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CAP. 15
DISTURBI DELLA CONDOTTA ALIMENTARE
E OBESITA’

Grave alterazione della condotta alimentare: anoressia nervosa e bulimia nervosa .L’obesità non
costituisce una categoria diagnostica del DSM-IV tr

ANORESSIA NERVOSA
condizione grave e potenzialmente fatale caratterizzata da un’immagine corporea disturbata e da
gravi limitazioni alimentari autoimposte.

- tipo con restrizioni


- tipo con abbuffate
esordio fra 10 e 30 anni.

eziologia:
• fattori biologici; maggiore concordanza nei gemelli monozigoti
• fattori psicologici: l’anoressia nervosa sembra essere una reazione alle esigenze di
indipendenza o funzionamento sociale o sessuale nell’adolescenza
• fattori sociali: enfasi della società sulla magrezza e l’esercizio
• fattori psicodinamici: le pazienti sono incapaci di separarsi psicologicamente dalla madre
Diagnosi differenziale
- condizioni mediche e disturbi da uso di sostanze
- disturbo depressivo
- disturbo da somatizzazione
- bulimia nervosa

TRATTAMENTO
i reparto psichiatrico è indicato se le condizioni fisiche lo permettono quando è depressione,
elevato rischio di suicidio. Il trattamento dell’anoressia in ospedale consente di ottenere: aumento
di peso, monitoraggio…

- trattamento farmacologico: non esistono farmaci efficaci


- trattamento psicologico: trattamento psicosociale, terapia di gruppo, terapia
comportamentale

BULIMIA NERVOSA
assunzione episodica, incontrollata, compulsiva di grande quantità di cibo in un breve periodo di
tempo. E’ seguita da vomito autoindotto, uso di lassativi e diuretici.

epidemiologia:
esordio fra i 16 e i 18 anni

fattori biologici:
riduzione dell’attività della noradrenalina e della serotonina

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fattori sociali:
grande importanza che la società ha dato alla magrezza

fattori psicologici:
le pazienti hanno difficoltà a venire incontro alle esigenze dell’adolescenza

Diagnosi differenziale:
- malattie neurologiche
- disturbo borderline di personalità
- disturbo depressivo maggiore

TRATTAMENTO
- ricovero in ospedale: a volte è necessario
- trattamento farmacologico: antidepressivi
-trattamento psicologico: psicoterapia individuale, terapia comportamentale, psicoterapia di
gruppo

OBESITA’
è una condizione caratterizzata da eccessivo accumulo di grasso nel corpo. L’obesità è presente
quando il peso corporeo è superiore del 20% rispetto al peso standard.
Oltre la metà della popolazione degli USA è obesa, E’ più comune fra le donne,

eziologia:
- teorie biologiche
- fattori genetici:; circa l’80% dei pazienti obesi ha una storia familiare di obesità
- fattori psicologici: nessuna malattia mentale è associata all’obesità. Lo stress causa iperfagia

Per alcune persone che non avevano ricevuto sufficiente affetto nell’infanzia, il cibo equivale
all’amore

Diagnosi differenziale
diversi disturbi clinici sono associati all’obesità. L’obesità è associata a una mortalità in età più
giovane

TRATTAMENTO
- dieta: dieta di 1100-1200 calorie
- esercizio fisico
- farmacoterapia: vari farmaci sono usati per trattare l’obesità
-chirurgia: bypass gastrico (lo stomaco viene ridotto), gastroplastica (viene ridotta la bocca dello
stomaco)

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- psicoterapia: modificazione del comportamento è la più efficace. La terapia di gruppo aiuta a
mantenere la motivazione; la psicoterapia introspettiva non è utile

CAP. 19
DISTURBI DI PERSONALITA’
Quando i tratti di personalità sono rigidi e maladattivi si può diagnosticare un disturbo di
personalità
- i tratti sono pervasivi e persistenti
- i tratti sono egosintonici
- i tratti sono alloplastici (il paziente cerca di modificare l’ambiente)
- i tratti sono rigidi
- alla base delle difese c’è ansia

Meccanismi di difesa:
• fantasia: creano amici immaginari
• dissociazioni: affetti spiacevoli sono sostituiti con affetti piacevoli
• isolamento: i fatti sono ricordati privi di componenti affettive
• proiezione: i sentimenti inaccettabili sono attribuiti agli altri
• scissione: gli altri sono visti come completamente buoni o cattivi
• aggressione passiva: atti autodistruttivi
• comportamento dimostrativo: desideri o conflitti sono espressi sotto fomra di azioni
• identificazione proiettiva: gli altri sono costretti a identificarsi con l’aspetto proiettivo del
se

Il paziente è immaturo. Ha difficoltà nelle relazioni interpersonali. Il paziente manca di insight e


tende a non chiedere aiuto. Ha una scarsa tolleranza allo stress.

EPIDEMIOLOGIA
il disturbo di personalità diventa manifesto nella tarda adolescenza. Uomini e donne sono spesso
colpiti in egual misura.

EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE
ci sono determinanti biologiche:
- alti livelli di testosterone
- movimenti saccadici degli occhi
- elettroencefalogramma ad onde lente

TEST PSICOLOGICI
- si rilevano lesioni organiche
- test proiettivi rilevano stili di personalità

FISIOPATOLOGIA
- lobo frontale: impulsività
- lobo temporale: comportamento violento
- lobo parietale: rifiuto ed euforia

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TRATTAMENTO
di solito i pazienti non sono motivati. In caso contrario vengono usati approcci multipli:
psicoanalisi, psicoterapia psicoanalitica, psicoterapia di sostegno, psicoterapia di gruppo, terapia
familiare…

CALSSIFICAZIONE DEL DSM-IV TR


™ gruppo stravagante eccentrico: disturbo di personalità di tipo paranoide, schizoide e
schizotipico
™ gruppo drammatico , emotivo ed erratico: disturbo di personalità di tipo istrionico,
narcisistico, antisociale e borderline
™ gruppo ansioso-timoroso: disturbo di personalità di evitamento, dipendente, passivo-
aggressivo. Isolamento, ipocondria, aggressività passiva

Il DSM-IV TR comprende disturbo di personalità depressivo, passivo-aggressivo, e disturbo di


personalità non altrimenti specificato.

GRUPPO STRAVAGANTE ED ECCENTRICO


- Disturbo paranoide di personalità
hanno una tendenza ad attribuire motivi malevoli agli altri. Sono sospettosi. Questi pazienti si
confidano con riluttanza.
Vedono significati nascosti. Alcuni sono coinvolti in gruppi estremisti.
Più frequente negli uomini e negli immigrati, Ha una natura genetica.
Aspetti coinvolti:
- sentimenti di vergogna
- super Io proiettato sull’autorità
- problemi di autonomia

Decorso e prognosi:
possibili complicazioni dei disturbi deliranti della schizofrenia…

Trattamento:
i pazienti paranoidi tendono a diventare più paranoidi; possono essere somministrati antipsicotici
a piccole dosi; di solito si ricorre alla psicoterapia di sostegno.

Disturbo schizoide di personalità

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Stile di vita solitario senza avere il desiderio di contatto con gli altri. I soggetti non si sentono a
proprio agio con gli altri.
La loro affettività è appiattita. Spesso sono timorosi o indifferenti in presenza degli altri.
L’umorismo è spesso inappropriato. Sono molto attaccati agli animali. Ha una maggiore incidenza
negli uomini. Ha una probabile origine biologica. Si rileva inibizione sociale. Ci possono essere
complicazioni del disturbo delirante, della schizofrenia e altre psicosi.

Trattamento:
può essere utile la psicoterapia di sostegno focalizzato sull’analisi delle emozioni. Può essere utile
la psicoterapia di gruppo e la terapia ambientale. Alcuni pazienti rispondono bene agli
antidepressivi

Disturbo schizotipico di personalità


Questo disturbo determina un comportamento maladattivo per cui il paziente non riconosce i diritti
degli altri.
I pazienti possono presentare caratteristiche psicopatiche. Sono comuni le attività criminali o
disoneste. Il paziente può aver subito violenza. C’è una scarsa pianificazione. I pazienti hanno una
scarsa sensibilità nei confronti degli altri. Sono comuni irritabilità e aggressività. E’ frequente nella
popolazione carceraria. Il disturbo è più frequente nei gruppi socioeconomici inferiori.
C’è una causa biologica. Sono molto comuni storie di abbandono o violenza da parte dei genitori.
I pazienti con questi disturbi sono guidati da impulsi. Ci sono deficit di relazione con gli oggetti,
con incapacità di provare empatia, onore e fiduciari base.
E’ presente l’aggressività.
Le condizioni di norma migliorano nell’età adulta.

Trattamento:
spesso è difficile. Il paziente può essere provocatorio o rifiutare le cure. Può essere utile un
prolungato ricovero in ospedale. Di norma si punta sulla terapia comportamentale.
Disturbo borderline di personalità
la sua definizione p controversa e complessa. Viene spesso confuso con la nevrosi e i disturbi
dell’umore. Sono fondamentali i problemi di separazione-individuazione e i problemi di controllo
dell’affettività.
I pazienti sono sempre in crisi; hanno episodi micropsicotici; sono frequenti comportamenti
autodistruttivi, atti suicidi.

I pazienti non tollerano di stare soli Sono spesso manipolativi, Sono impulsivi per quanto riguarda
il denaro e il sesso.

Questo disturbo è più comune fra le donne. Il 90% dei pazienti ha un’altra diagnosi psichiatrica e
il 40% ne ha due.

Tra le probabili cause ci sono: violenza fisica e sessuale

Decorso:
può migliorare in età avanzata. Sono possibili: suicidio, auto mutilazioni, depressione, disturbi
somatomorfi, psicosi, abuso di sostanze.

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Trattamento:
• psicoterapia mista di sostegno ed esplorativa,
• la terapia comportamentale è utile per controllare gli impulsi
• alcuni farmaci sono utili per la stabilizzazione dell’umore
• il ricovero in ospedale per crisi è di solito breve
• il terapista spesso deve cercare consulenze
• il paziente porta spesso il personale a mettersi gli uni contro gli altri
Disturbo istrionico di personalità
questi pazienti hanno uno stile di comportamenti drammatico, emotivo e impressionistico.
Spesso sono cooperativi e desiderosi di essere aiutati:
- cercano attenzione
- hanno un comportamento dipendente
- possono essere superficiali
- il linguaggio può essere drammatico
C’è una maggiore prevalenza di questo disturbo nelle donne. Si associa a disturbi dell’umore e
abuso di alcool.
Potrebbe esserci stato un padre distante

Decorso e prognosi:
il decorso è variabile. Possibili complicazioni dei disturbi di somatizzazione, di conversione,
dissociativi, sessuali e depressivi.

Trattamento:
- psicoterapia individuale, introspettiva o di sostegno
- per alcuni la psicoanalisi
- utile la terapia di gruppo
- uso di ansiolitici

Disturbo narcisistico di personalità


modalità persuasiva di grandezza ed eccessiva preoccupazione con segni di autostima
- i pazienti hanno un grandioso senso di importanza personale
- senso di peculiarità e importanza
- reagisce alle critiche con rabbia o depressione
- manca di empatia
- forte preoccupazione per l’apparenza

Colpisce l’1% della popolazione

eziologia:
mancanza di empatia materna, precoce rifiuto o perdita

Decorso:
l’invecchiamento è affrontato con difficoltà perché comporta una ferita narcisistica.
Possibili complicazioni: disturbi dell’umore, psicosi transitorie

Trattamento:
psicoterapia individuale, di sostegno o introspettiva.

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terapia ambientale; il principale problema è di preservare l’autostima
GRUPPO ANSIOSO E TIMOROSO
Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità
predominano il perfezionismo, l’ordine e l’inflessibilità
• sono eccessivamente preoccupati per ordine
• eccesso di perseveranza
• indecisione quando la decisione deve essere intuitiva
• costrizione emozionale
• frequente il perfezionismo
• i pazienti cercano di controllare se stessi e le situazioni
• spesso hanno un portamento rigido
• sono legati a dettagli e rituali
• mancano di humour

Prevalenza negli uomini, probabile trasmissione familiare.

eziologia:
spesso i pazienti provengono da una famiglia con una dura disciplina

Decorso:
- il paziente può avere successo in attività in cui è necessario un lavoro metodico e dettagliato
- è probabile che la vita personale del paziente rimanga sterile
- possibili complicazioni della depressione

Trattamento:
- psicoterapia individuale, di sostegno e introspettiva
- la terapia di gruppo può essere utile
- può essere utile la farmacoterapia (clonazepam…)

Disturbo evitante di personalità


il paziente ha una personalità schiva o timida definita fobica
- facile da ferire e sensibile al rifiuto
- socialmente ritirato
- desideroso di coinvolgimento sociale
- è spesso presente un “complesso di inferiorità”

Ci sono possibili fattori predisponiti come malattie deturpanti.

eziologia:
disapprovazione, iperprotezione da parte dei genitori

Decorso:
possibili complicazioni sono la fobia sociale e i disturbi dell’umore

Trattamento:
- psicoterapia individuale, di sostegno o introspettiva
- speso utile la terapia di gruppo

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- addestramento alle capacità soicali e all’autodeterminazione
- farmacoterapia per trattare l’ansia o la depressione

Disturbo dipendente di personalità:


predominano la dipendenza e la sottomissione
- i pazienti sottomettono le loro necessità a quelle degli altri
- manca la fiducia in se stessi
- il paziente non tollera di essere solo
- sono passivi

eziologia:
possibili fattori predisponesti sono malattie fisiche croniche, disturbo d’ansia di separazione

Decorso:
complicazioni depressive se viene per sauna relazione; con il trattamento la prognosi è favorevole

Trattamento:
i pazienti tendono a regredire con paure di abbandono
- psicoterapia di sostegno o introspettiva
- utile anche la terapia comportamentale
- la farmacoterapia è utile in trattamenti specifici

ALTRI DISTURBI DI PERSONALITA’


Disturbo passivo-aggressivo di personalità
il paziente mostra atteggiamento costruzionistico
- resiste alle richieste di una prestazione adeguata
- trova scuse per ritardare
- manca di determinazione

eziologia:
comportamento appreso

Decorso:
possibili le complicazioni dei disturbi depressivi e dell’abuso di alcolici

Trattamento:
- opposizione all’intervento dello psichiatra
- la psicoterapia di sostegno può essere utile se il paziente è disposto a collaborare
- addestramento alla determinazione

Disturbo depressivo di personalità


i pazienti sono pessimisti, anedonici, legati ai doveri
Il paziente è spesso tranquillo, introverso e passivo, pessimistico e critico

eziologia:
perdite precoci, scarse attitudini educative dei genitori

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Decorso:
i pazienti possono essere a rischio per il disturbo distimico

Trattamento:
• psicoterapia a orientamento introspettivo o di sostegno
• utili la terapia cognitiva, di gruppo e interpersonale
• farmacoterapia: possono essere utili i simpaticomimetici

Disturbo sadico di personalità:


comportamento crudele che tende ad avvilire gli altri. Clinicamente raro. Spesso causato da
maltrattamento dei genitori

Disturbo auto-frustrante di personalità:


i pazienti indirizzano la loro vita verso eventi negativi. Rifiutano l’aiuto degli altri o gli eventi
positivi

Disturbo non altrimenti specificato di personalità:


viene fatta se il paziente ha un disturbo di personalità con caratteristiche misteri altri disturbi di
personalità

CAP. 20
SUICIDIO, VIOLENZA E
EMERGENZE PSICHIATRICHE

SUICIDIO:
morte autoinflitta intenzionalmente

Incidenza: 12 su 100.000

Fattori associati:
™ sesso: suicidio più frequente negli uomini; il tentato suicidio è più frequente fra le donne
™ metodo: gli uomini usano metodi più violenti
™ età: i tassi aumentano con l’età
™ razza: il rischio è più elevato fra i nativi americani e gli Inuit
™ religione: suicidio più frequente fra i protestanti
™ stato civile: è più frequente fra le persone sole; elevato nei divorziati
™ salute fisica: le malattie mediche o chirurgiche sono un fattore di rischio elevato
™ malattie mentali: il 50% delle persone che commettono suicidio è depresso

Altri fattori di rischio:


™ desiderio non ambiguo di morire
™ disoccupazione
™ senso di disperazione
™ improbabili interventi di aiuto
™ possibilità di disporre facilmente di farmaci

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™ possesso di armi da fuoco
™ storia familiare di suicidio
™ fantasie di riunione con persone care

Gestione del paziente suicida:


™ non lasciare un paziente suicida da solo
™ rimuovere gli oggetti dannosi
™ valutare se il tentativo era pianificato o impulsivo
™ vedere se il paziente è felice di essere stato salvato
™ può essere necessario il ricovero
™ l’ideazione suicida dei pazienti alcolisti generalmente recede dopo pochi giorni di astinenza
™ le idee suicide dei pazienti schizofrenici devono essere considerate seriamente
™ i pazienti con disturbi di personalità traggono il massimo beneficio da una risposta
empatica
™ il ricovero prolungato è raccomandato per condizioni che contribuiscono all’automutilazione

FARE domande sulle idee suicide


CHIEDERE ai pazienti se vogliono morire
CONDURRE il colloquio in luogo sicuro
NON offrire false rassicurazioni
FARE domande sull’accesso di armi da fuoco
NON dimettere i pazienti se non si è sicuri
NON presumere che i familiari possano controllare il paziente 24 ore su 24

VIOLENZA
azione intenzionale di fare del male a un’altra persona. Le donne sono molto più a rischio di subire
violenza
le condizioni psichiatriche associate a violenza sono:
schizofrenia, mania, intossicazione da alcool e droghe

Trattamento:
• proteggere se stessi
• essere attenti ad atti violenti improvvisi
• mai avere colloqui con persona armata
• togliere oggetti cui il paziente possa aggrapparsi
• tenersi a mezzo metro dal paziente
• lasciare sempre via di fuga
• non dare mai le spalle al paziente
• essere sicuri che il personale sia pronto a bloccare il paziente
• valutare il rischio di suicidio del paziente
• può essere necessario il ricovero
• le potenziali vittime devono essere avvertite
• se il paziente violento viene portato con mezzi di contenzione non togliergli subito
• condurre il colloquio in luogo sicuro
• ricoverare il paziente se necessario

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Fattori di rischio:
ƒ dichiarazione di intento
ƒ formulazione di un piano
ƒ disponibilità di mezzi
ƒ sesso maschile
ƒ giovane età
ƒ condizioni socio economiche sfavorevoli
ƒ precedenti storie di violenza
ƒ crudeltà verso animali

Trattamento farmacologico:
• benzodiazepine
• antipsicotici
• evitare antipsicotici in pazienti a rischio di crisi epilettica
• con pazienti epilettici provare con aticonvulsionanti e poi benzodiazepine

ALTRE EMERGENZE PSICHIATRICHE


Disturbo del pensiero, dell’affettività e delle azioni
In condizioni ideali il paziente viene portato in pronto soccorso psichiatrico

CAP. 21
DISTURBI DELLA PRIMA E SECONDA INFANZIA
E DELL’ADOLESCENZA
Di solito gli psichiatri non vedono i bambini piccoli da soli al momento del primo contatto
Valutazione del bambino:
1) colloquio clinico con genitori, bambino e famiglia
2) informazioni sul funzionamento scolastico del bambino
3) valutazione del funzionamento intellettuale del bambino

RITARDO MENTALE
L’85% delle persone con ritardo mentale ha un rm lieve ed è considerata educabile, in grado di
raggiungere un livello scolastico elementare. Il 10% ha un rm moderato, il 3,4% è grave.

eziologia:
• fattori genetici: errori congeniti del metabolismo, anomalie cromosomiche
• fattori psicosociali: un lieve rm spesso è causato da una cronica mancanza di stimoli intellettivi
• altri fattori: infezioni, intossicazioni, traumi cerebrali

E’ frequente una scarsa autostima

Trattamento:
• educativo: scuole o classi speciali; insegnanti di sostegno
• farmacologico: può essere necessario somministrare antidepressivi

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• psicologico: terapia comportamentale; consulenza per genitori e famiglia; terapia di sostegno
individuale è generalmente inutile

DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO, DELLE CAPACITA’ MOTORIE E DELLA


COMUNICAZIONE
Condividono molte caratteristiche e cormobilità.

Questi disturbi spesso coesistono gli uni con gli altri e con disturbi da deficit di attenzione e di
comportamento dirompente

Trattamento:
™ intervento rieducativo: la maggior parte dei casi non richiede alcun intervento; nei disturbi
della comunicazione è spesso richiesto un intervento logopedico
™ intervento psicologico: è spesso frequente una riduzione dell’autostima. E’ importante la
psico educazione e può essere indicato il counseling scolastico o la terapia individuale,
familiare o di gruppo
™ terapie famacologiche: si usano solo per i disturbi psichiatrici associati

DISTURBI DA DEFICIT DI ATTENZIONE E DA COMPORTAMENTO DIROMPENTE (DDAI)


Quello iperattivo-impulsivo spesso coesiste con i disturbi della condotta o il disturbo oppositivo-
provocatorio.

Trattamento:
• farmacologico: gli stimolanti riducono i sintomi nel 75% dei casi; la clonidina riduce
l’attivazione di bambini con DDAI
• psicologico; terapia per bambino e famiglia

DISTURBI DELLA CONDOTTA


E’ associata a instabilità familiare, come essere vittima di una violenza.
Il disturbo della condotta spesso coesiste con il DDAI e i disturbi dell’apprendimento e della
comunicazione

Trattamento:
• farmacologico: psicostimolanti e antipsicotici atipici
• psicologico: multimodale

DISTURBO OPPOSITIVO-PROVOCATORIO
Può coesistere con molti disturbi ,come il DDAI e i disturbi d’ansia

Trattamento:
• farmacologico: farmaci per il disturbo della condotta
• psicologico: terapia individuale e familiare

DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE DELLA PRIMA INFANZIA


- PICA: ripetuta ingestione di una sostanza non alimentare per almeno 1 mese
- DISTURBODI RUMINAZIONE: rigurgito ripetuto per almeno 1 mese. E’ un disturbo raro

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- DISTURBO DELL’ALIMENTAZIONE: è per i bambini che mangiano in modo inadeguato per
almeno 1 mese, L’esordio avviene prima dei 6 anni

DISTURBI DA TIC
- Disturbo di Tourette: tic motori e vocali, tic motori semplici, tic vocali semplici, tic motori
complessi, tic vocali complessi

- Disturbo cronico da tic motori o vocali: è simile al disturbo di Tourette. Ci sono o tic motori o tic
vocali

- Disturbo transitorio da tic: sono tic che aumentano nei momenti di stress e tendono a regredire
spontaneamente

DISTURBI DELLE FUNZIONI EVACUATIVE


- Encopresi: non controllo degli sfinteri, alcuni bambini hanno paura di usare la toilette;
trattamento: psicoterapia
- Enuresi: si presenta in diversi membri della famiglia. E’ l’emissione di urine nei vestiti e nel letto

ALTRI DISTURBI
DISTURBO D’ANSIA DA SEPARAZIONE
Trattamento:
• farmacologico: ansiolitici, antipsicotici, antidepressivi, antistaminici
• psicologico: psicoterapia individuale, terapia familiare, modificazione del comportamento

MUTISMO SELETTIVO:
è un persistente rifiuto di almeno 1 mese di parlare a scuola e in altri luoghi

DISTURBO REATTIVO DI ATTACCAMENTO


prendersi cura di un bambino in modo inadeguato. Il bambino al di sotto dei 5 anni ha relazioni
sociali disturbate

DISTURBO DA MOVIMENTI STEREOTIPATI


dondolamento, colpi violenti con la testa, mordersi le unghie, tirarsi i capelli

SCHIZOFRENIA A ESORDIO INFANTILE


sono bambini con allucinazioni e dei deliri trattata con farmaci antipsicotici, psicoterapia
individuale e familiare

DISTURBI DELL’UMORE
viene usato il valproato

VIOLENZA E ABBANDONO DA BAMBINI


sono di norma bambini prematuri, sono affetti da handicap

SUICIDIO
i bambini che tentano il suicidio sono tendenzialmente depressi

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PIROMANIA
VIOLENZA
OBESITA’

AIDS:
spesso vengono rifiutati

CAP. 24
PSICOTERAPIA

L’obiettivo della psicoterapia è quello di modificare il comportamento patologico.

La psicoanalisi e la psicoterapia psicoanalitica sono basate sulle teorie di Sigmund Freud

™ Psicoanalisi: è la terapia più intensiva. Lo psicoanalista vede il soggetto 3-5 volte alla
settimana. Il paziente si corica in un divano e il terapeuta si siede dietro di lui. il paziente si
sforza di dire liberamente tutto quello che gli viene in mente. i soggetto si ricollega al
contenuto dei suoi sogni. L’analista usa l’interpretazione per aiutare il paziente a risolvere i
conflitti. La psicoanalisi richiede che il paziente sia stabile, motivato, verbale e
psicologicamente predisposto.
™ psicoterapia a orientamento psicoanalitico: si basa sulle tecniche alla psicoanalisi
classica, ma è meno intensiva; ne esistono due tipo: psicoterapia introspettiva e
psicoterapia di sostegno. I pazienti vengono visti 1-2 volte alla settimana e siedono di
fronte allo psichiatra, Lo scopo è di risolvere il conflitto inconscio ma l’attenzione è posta
sui problemi reali
™ psicoterapia di sostegno: la psicoterapia di sostegno l’elemento cruciale è il sostegno del
paziente piuttosto che lo sviluppo dell’introspezione. Viene usata per i pazienti che hanno
subito un lutto
™ psicoterapia dinamica breve: è un trattamento a breve termine, 10-40 sedute per un
periodo inferiore a 1 anno. Lo scopo è una conoscenza introspettiva dei conflitti sottostanti.
E’ una terapia più introspettiva. Viene circoscritta l’area di conflitto da sottoporre a
trattamento
™ terapia comportamentale: presupposto: ottenere una modificazione del comportamento
patologico senzaconoscerne le cause sottostanti. La terapia comportamentale è basata si
principi della teoria dell’apprendimento
™ condizionamento operante; si basa sulla premessa che il comportamento viene
modellato dalle sue conseguenze
™ condizionamento classico: è basato sulla presenza che il comportamento viene
modellato tramite l’accoppiamento o l’assenza di accoppiamento con stimoli che provocano
ansia
™ terapia comportamentale: è più efficace per comportamenti mal adattivi delineati e
circoscritti
• token economy: è un fomra di rinforzo positivo usata con i ricoverati
• terapia eversiva: è una fomra di condizionamento n cui uno stimolo eversivo viene
accoppiato a un comportamento non desiderato

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• desensibilizzazione sistematica: si chiede a un soggetto affetto da un
comportamento di evitamento collegato a uno specifico stimolo, di costruire una
gerarchia mentale di immagini che provocano ansia
• flooding; è una tecnica con la quale il paziente viene direttamente esposto allo
stimolo che provoca l’ansia più intensa
™ terapia cognitivo comportamentale: si basa sulla teoria che il comportamento è
secondario a ciò ch’egli individui pensano di se stessi e del loro ruolo. La terapia ha breve
durata.
™ terapia familiare: è basata sulla teoria che la famiglia rappresenta un sistema che tenta
di mantenere l’omeostasi. La terapia di focalizza sulla famiglia.
™ terapia interpersonale: è una psicoterapia a breve termine. Non vengono analizzati i
conflitti intrapsichici. Viene posta attenzione sulle attuali relazioni interpersonali
™ terapia di gruppo: l’attenzione può essere concentrata sull’individuo nel contesto del
gruppo, sulle interazioni fra gli individui, oppure sul gruppo nel suo insieme. Possono
essere omogenei o eterogenei (alcolisti anonimi, terapia ambientale, gruppi familiari
multipli)
™ terapia di coppia:è uno strumento efficace per aiutare ciascun membro della coppia a
raggiungere l’autoconoscenza mentre si cerca si operare sui problemi coniugali
™ terapia comportamentale dialettica: usata con successo nei pazienti con disturbo
borderline di personalità e comportamento para suicida
™ ipnosi:la coscienza è alterata in modo tale che i soggetto è suggestionabile e recettivo ad
ordini a pare del terapista
™ immaginazione guidata: usata da sola o con l’ipnosi. Il paziente viene istruito a
immaginare scene con colori, suoni, odori e sentimenti associati
™ biofeedback: fornisce informazioni sulle funzioni fisiologiche di una persona, con
l’obiettivo di produrre uno stato mentale rilassato. Il SNA può essere portato sotto controllo
™ terapia paradossale. il terapista indica al paziente di iniziare intenzionalmente un
comportamento non voluto o indesiderabile
™ terapia sessuale: il terapeuta discute gli aspetti psicologici e fisiologici del funzionamento
sessuale

CAP. 25
PSICOFARMACOLOGIA
Farmacocinetica:
- assorbimento: endovenosa la più rapida
- distribuzione: solo la pare libera giunge all’encefalo
metabolismo: nel fegato

Farmacodinamica:
- sito molecolare di azione
-curva dose-risposta
- indice terapeutico
- tolleranza, dipendenza

Linee guida:

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- Diagnosi
- Scelta del farmaco
- Dose
- Durata
- Dialogo: informazione su effetti collaterali

Condizioni particolari:
- bambini
- anziani
- donne in gravidanza
- pazienti con malattie croniche

Ansiolitici e ipnotici:
-ansia acuta: benzodiazepine
-ansia cronica: antidepressivi
-insonnia: farmaci non benzodiazepinici

La scelta del farmaco dipende da:


- potenza
- durata d’azione
- sintomi da dipendenza e astinenza

- antipsicotici
- antidepressivi
- farmaci antimaniacali
- stimolanti
- inibitori delle colinesterasi
- tec (per disturbo depressivo maggiore, disturbo bipolare, depressi maniacali, schizofrenia,
gravidanza)
SEGNI E SINTOMI CLINICI IN PSICHIATRIA
Segni: osservazioni e reperti obiettivi del medico, come la costrizione affettiva o il
rallentamento psicomotorio
Sintomi: esperienze soggettive descritte dai pazienti, come umore depresso o
mancanza di energia
Sindrome: gruppo dei segni e dei sintomi che insieme costituiscono una condizione
riconoscibile.

Definizione dei segni e dei sintomi psichiatrici:


Abulia: Ridotto impulso ad agire e pensare, mancanza di volontà, sintomo presente
nella depressione, nella schizofrenia.
Acalculia: perdita della capacità di eseguire calcoli, non causate da ansia o
compromissione della concentrazione. Deficit neurologici, disturbi dell’apprendimento.
Acatisia: sensazione soggettiva di irrequietezza motoria che si manifesta come un
incontrollabile capacità di stare fermo.
Acinesia: Mancanza di movimento fisico.
Acrofobia: paura dei luoghi alti.
Adiadocinesia: incapacità di eseguire movimenti rapidi alternati.

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Afasia: qualsiasi disturbo della comprensione o dell’espressione del linguaggio, causato
da una lesione celebrale.
Affettività inappropriata: tono emozionale disarmonico con le idee, pensieri e frasi
che lo accompagnano. Schizofrenia.
Affettività: soggettiva ed immediata esperienza delle emozioni che accompagnano
idee o rappresentazioni degli oggetti.
Aggressività: azione forzata diretta ad uno scopo, può essere verbale o fisica
Agitazione psicomotoria: iperattività fisica e mentale che di solito non è produttiva
ed è associata a sensazioni di disagio interno.
Agitazione: grave ansia associata ad irrequietezza motoria.
Agorafobia: paura morbosa degli spazi aperti o di lasciare un ambiente familiare.
Alessitimia: incapacità di descrivere o di essere consapevole delle proprie emozioni.
Allentamento dei nessi dissociativi: alterazione della progressione logica del
pensiero , che si manifesta come incapacità di comunicare in modo adeguato.
Allucinazione aptica: allucinazione tattile.
Allucinazione di comando: falsa percezione di ordini che una persona può sentirsi
obbligata ad eseguire.
Allucinazione ipnagogica: si manifesta quando una persona sta addormentandosi.
Allucinazione ipnopompica: quando una persona sta svegliandosi.
Allucinazione con cruente con l’umore: coerente con contenuto dell’umore
depresso o maniacale.
Allucinazione non congruente con l’umore: non associata a stimoli esterni, non è
compatibile con l’umore depresso o maniacale.
Allucinazione olfattiva: coinvolgi principalmente gli odori o i profumi
Allucinazione somatica: coinvolge la percezione di un esperienza fisica localizzata nel
corpo.
Allucinazione uditiva: falsa percezione uditiva, di solito voci ma anche suoni.
Allucinazione visiva: coinvolge principalmente il senso visivo
Allucinazioni: disturbo della percezione, si differenziano dalle illusioni. L’individuo ha
la certezza che oggetto dell’allucinazione sia reale; nell’allucinazione non si può far
ricondurre la percezione a qualcosa di razionale. L’allucinazione non ha uno stimolo da
cui partire; il rumore non è qualcosa che avviene realmente, è un aspetto della
percezione dove manca lo stimolo di partenza.
Ambivalenza: sentimenti opposti a quelli della circostanza in cui ci si trova (es: una
persona si mette a ridere di fronte ad una situazione che richiederebbe un morale
triste). L’individuo non ha la capacità di capire il senso della situazione in cui ci si trova.
L’ambivalenza è un sintomo psicotico.
Amnesia anteretrogada: perdita di memoria per gli eventi successivi all’esordio
dell’amnesia. Amnesia retrograda: perdita di memoria per gli eventi che precedono
l’esordio dell’amnesia.
Amnesia: Incapacità totale o parziale di ricordare le esperienze passate. Disturbo
dellamemoria; in psichiatria esistono anche delle amnesie che non sono soltanto
disturbi di tipo cognitivo, ma esistono delle amnesie cosiddette psicogene, dove si
perde la memoria a causa di un determinato motivo (es: dimenticare qualcosa di
spiacevole). L’amnesia psicogena è un fenomeno dissociativo, cioè dissociandosi dalla
realtà delle cose vengono dimenticate (es: individuo che si ritrova a 50 km di distanza
dalla propria casa, senza saperne il motivo), spesso si ha una amnesia psicotica in

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alcuni delitti, dove la persona non ricorda nulla di ciò che è accaduto. L’amnesia è un
sintomo, mentre l’amnesia psicogena può avere un aspetto
sindromico.
Anedonia: incapacità a provare interesse a fare qualcosa, perdere il piacere e
l’interesse di svolgere una qualche attività.
Anergia: mancanza di forza, molto simile all’acinesia.
Annebbiamento della coscienza: qualsiasi disturbo della coscienza in cui la persona
non è del tutto sveglia.
Anomia: incapacità di ricordare i nomi degli oggetti.
Anoressia: perdita o riduzione dell’appettito.
Anosognosia: incapacità di riconoscere un deficit fisico in se stesso
Ansia: sensazione di apprensione causata da una percezione di pericolo.
Apatia: tono emozionale appiattito associato a distacco o indifferenza.
Appiattimento dell’affettività: grave riduzione dell’intensità del tono espresso dei
sentimenti.
Aprassia: incapacità di eseguire un attività motoria finalizzata
Associazione per assonanza: associazioni o linguaggio diretti dal suono di una parola
anziché dal suo significato.
Atassia: mancanza di coordinazione fisica e mentale.
Attenzione: quantità di sforzo esercitato per focalizzarsi su certi aspetti.
Blocco: sintomo psicotico. L’individuo lo descrive proprio come blocco, è difficile da
raggiungere, implica il non riuscire a pensare, perché appunto il pensiero è bloccato.
Catalessia: È un disturbo particolare del sonno, rientra in un gruppo di disturbi
denominati parasonnie. Chi soffre di catalessia dichiara di non riuscire a muoversi pur
essendo sveglio, è frequente, capita spesso in casi in cui ci si sveglia all’improvviso,
soprattutto dal sonno pomeridiano, e ci si sente bloccati per alcuni minuti, questa
sensazione si accompagna spesso dalla percezione che ci siano delle persone nella
stanza che vogliono far del male. Succede spesso durante il sonno REM, svegliandosi da
un sogno, caratterizzato proprio da mancanza di tono muscolare e ci si sente appunto
bloccati.
Cataplessia: improvvisa e temporanea perdita del tono muscolare, che causa
immobilizzazione.
Circonstanzialità: disturbo del pensiero associativo. Il paziente si perde in dettagli e
pensieri inappropriati prima di centrare il senso del discorso.
Cognizione: processo mentale del conoscere e del diventare consapevole.
Coma: stato di profonda assenza di coscienza.
Compulsione: comportamento ripetitivo, detto anche coazione, si riferisce ad
un’azione e non ad un pensiero, fa parte del disturbo impulsivo-compulsivo, dove si ha
appunto la tendenza alla ripetitività in certi comportamenti.
Confabulazione: riempimento inconscio di vuoti di memoria immaginando eventi che
non hanno basi fattuali.
Confusione: disturbi della coscienza che si manifestano con disorientamento in base al
tempo, allo spazio e alla persona.
Coprolalia: linguaggio con parole sporche, termini di tipo cacologico; sintomo
tendenzialmente psicotico, presente anche in persone che soffrono di particolari tic.
Coscienza: stato di consapevolezza con risposta agli stimoli esterni.
Costrizione dell’affettività: riduzione dell’intensità del tono affettivo.

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Dejà entendu: illusione che si sta sentendo qualcosa che si è sentito prima.
Dejà pensè: un pensiero mai avuto prima è erroneamente considerato una ripetizione
di un pensiero precedente.
Dejà vu: significa “già visto”; sintomo molto frequente; può essere un sintomo dovuto
ad ansia o anche dovuto ad uno stato emotivo particolare, ma può essere un sintomo
legato ad epilessia temporale (ci sono delle zone temporali che non implicano
convulsioni, ma implicano degli strani disturbi del comportamento e del pensiero, il dejà
vu, appunto, in alcuni casi le persone possono parlare con lingue straniere o
inesistenti).
Deja veçu: Già vissuto. Ipotesi di vite precedenti che si ritrovano in altre persone, in
comportamenti che erano presenti in persone precedenti; molte sette religiose credono
nella reincarnazione. Pazienti con epilessia temporale e con manifestazioni psicotiche
sono poi entrati a far parte di certe sette religiose in cui si è delirato un certo tipo di
comportamento
Deliri paranoici: Comprendono deliri di persecuzione e delirio di riferimento controllo
e grandezza.
Delirio:un disturbo del pensiero, un pensiero non razionale (es: l’idea che qualcuno
parli alla televisione di noi), non è suscettibile di critica ( es: la persona che è convinta
che qualcuno le parli alla televisione non ammette il fatto che questo non sia reale).
Delirio bizzarro: falsa convinzione chiaramente assurda o fantastica.
Delirio congruente con l’umore: delirio con contenuto che è appropriato con
l’umore.
Delirio di controllo: falsa convinzione che la volontà, i pensieri o i sentimenti siano
controllati da forze esterne.
Delirio di grandezza: convinzione esagerata della propria importanza, potere o
identità.
Delirio di infedeltà: falsa convinzione che il proprio partner non sia fedele, definita
gelosia patologica.
Delirio di persecuzione: falsa convinzione di essere perseguitato.
Delirio di povertà: falsa convinzione di essere derelitto o di essere privato di tutte le
proprietà materiali.
Delirio di riferimento: falsa convinzione che il comportamento degli altri sia riferito a
se stessi.
Delirio nichilistico: delirio depressivo secondo cui il mondo e qualsiasi cosa ad esso
correlato abbia cessato di esistere.
Delirio non congruente con l’umore: delirio basato su un riferimento scorretto sulla
realtà esterna, con contenuto che non ha associazione con l’umore.
Delirio somatico: delirio relativo al funzionamento del proprio corpo.
Delirium:stato confusionale, molto spesso legato a intossicazione alcolica, febbre alta,
o vari tipi di infezioni. È un disturbo di tipo neurologico, perché è uno stato confusionale
di vario genere, probabilmente legato al mal funzionamento del sistema nervoso.
Depersonalizzazione:una persona non si sente se stessa, ha una sensazione penosa
di essere qualcuno di diverso.
Depressione: stato mentale caratterizzato da sensazione di tristezza solitudine
disperazione…
Deragliamento: deviazione graduale o improvvisa da un treno di pensiero senza
blocco.

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Derealizzazione: sensazione penosa di trovarsi in un posto familiare e di non
riconoscerlo, sintomo che potrebbe apparire in una situazione di ansia, ma anche in
disturbi dissociativi.
Dereismo: attività mentale che segue un sistema totalmente soggettivo ideosincrasico
e non riesce a prendere in considerazione i fatti o le esperienze reali.
Disartria:difficoltà nell’articolazione, nell’attività motoria che trasforma i suoni in
linguaggio.
Discinesia: difficoltà nell’eseguire movimenti.
Disforia:stato spiacevole dell’umore; attualmente è uno stato dell’umore che non
appartiene all’umore stesso (es: se si è in uno stato maniacale, stato di elevazione del
tono dell’umore, allo stesso tempo si è depressi, cioè si hanno tutte le caratteristiche
del pensiero maniacale, ma il contenuto del pensiero è pessimistico, depresso, triste).
Essere disforico significa che c’è qualcosa che fa star male che non è in accordo con il
tono generale dell’umore.
Disinibizione:rimozione di un effetto inibitorio. In psichiatria una maggiore libertà di
agire in accordo con gli impulsi e i sentimenti interiori.
Distonia:consiste in contrazioni lente involontarie della muscolatura assiale o degli arti.
Distraibilità: incapacità di focalizzare la propria attenzione.
Disturbi del pensiero:si suddivide in disturbo del pensiero come contenuto: i deliri; e
i disturbi del pensiero formali, che riguardano non il contenuto, ma il pensiero come si
presenta; alcuni pazienti psicotici parlano di inserimento del pensiero, trasmissione del
pensiero (es: qualcuno che inserisce i pensieri nella testa), o furto del pensiero (es: la
sensazione che qualcuno rubi i pensieri), tra questi disturbi si inserisce anche il blocco
del pensiero che è descritto anche come la difficoltà a parlare.
Eccitamento catatonico: attività motoria eccitata e controllata.
Ecolalia: ripetizione patologica di parole o frasi di una persona da parte di un’altra.
Elazione: umore caratterizzato da sentimenti di gioia, euforia, trionfo e ottimismo.
Esaltazione: sentimenti di intensa, esaltazione e grandezza.
Euforia: umore positivo in accordo con le sensazioni che si provano; elevazione del tono
dell’umore.
Eutimia: è una posizione di benessere dell’umore, ma non una posizione di elevazione
del tono dell’umore come l’euforia.
Flessibilità cerea: condizione in cui i pazienti mantengono la posizione del corpo in cui
sono posti.
Fobia: paura di uno stimolo; è la pura che deriva dalla presenza di uno stimolo o di
una situazione che in realtà di per sé non dovrebbe mettere paura.
Fuga delle idee: sintomo psicotico, in cui una persona avverte le idee che si
accavallano una sopra l’altra e non riesce molto spesso a organizzare il pensiero,
perché le idee si accavallano in modo troppo veloce. Se le idee si accavallano in
maniera troppo veloce la persona entra in uno stato di blocco del pensiero.
Giudizio: capacità di valutare le esperienze esterne e interne ( es: una persona che
corre dei rischi inutili ha una scarsa capacità di giudizio).
Grandiosità: sintomo di tipo euforico maniacale, si fanno dei pensieri grandiosi,
possono essere anche pensieri deliranti di tipo grandioso. Può presentarsi anche nei
deliri di grandezza che sono tipicamente maniacali.
Idea di riferimento: la persona pensa che quello che sta accadendo all’esterno sia
riferita a se stessa; è il primo passo per pensare che qualcuno ce l’ha con noi, che

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vuole farci del male, in questo caso non è più un’idea di riferimento ma un’idea
persecutoria.
Idea ipervalutata: convinzione o idea falsa o irragionevole che mantenuta oltre i limiti
della ragione.
Ideazione suicida: pensieri di togliersi la vita.
Illusione: Errata interpretazione percettiva di uno stimolo reale esterno.
Incoerenza: comunicazione sconnessa, disorganizzata o incomprensibile.
Incorporazione: meccanismo di difesa inconscio in cui la rappresentazione psichica di
un’altra persona o di un aspetto di un’altra persona sono assimilati in sé.
Insalata di parole: miscuglio incoerente, essenzialmente incomprensibile di parole e
frasi. Tipico della Schizofrenia.
Inserzione del pensiero: delirio che i propri pensieri vengano impiantati nella propria
mente da altre persone.
Insight: capacità di introspezione, di vedersi dentro, di vedere quello che succede
dentro di noi; è un elemento importante nella psicoterapia; infatti scopo della
psicoterapia è aumentare l’insight della persona, perché si pensa che maggiore capacità
abbiamo di capire quello che ci succede dentro, e miglior è la possibilità di stare bene.
Iperattività: si ha elevazione del tono dell’umore.
Ipermnesia: grado esagerato di ritenzione e ricordo.
Ipervigilanza: eccessiva attenzione e focalizzazione per tutti gli stimoli esterni ed
interni.
Ipomania: anomalia dell’umore con le caratteristiche qualitative di mania, ma un po
meno intense, la persona si sente euforica, però non in modo da rovinare le sue
relazioni con il mondo esterno.
Irritabilità: eccitabilità normale o eccessiva, in cui vengono scatenate rabbia, noia o
impazienza.
Jamais vu: fenomeno paramnestico caratterizzato da una falsa sensazione di non
familiarità con una situazione reale che si è precedentemente vissuta.
La belle indifference: attitudine inappropriata di calma o mancanza di
preoccupazione sulla propria disabilità.
Labilità dell’affettività: cambiamenti rapidi e improvvisi non correlati a stimoli
esterni.
Logorrea: sintomo maniacale, linguaggio copioso,rapido e coerente.
Macropsia: errata percezione che gli oggetti siano più grossi di quello che sono
realmente.
Mania: elevazione forte del tono dell’umore, la persona può presentare dei deliri, può
essere aggressiva, o eccessivamente contenta senza un motivo, e in questa sua
caratteristica compromette le sue capacità sociali, lavorative e relazionali.
Manierismo: movimento involontario abituale ingranato.
Memoria: processo mediante il cui quello che viene vissuto o appreso è stabilito come
registrazione nel SNC.
Micropsia: errata percezione che gli oggetti siano più piccoli di quello che sono
realmente.
Mutismo: assenza organica o funzionale della facoltà di parlare.
Negativismo: un atteggiamento negativo nei confronti degli altri.
Neologismo: formazione di nuove parole, le persone coniano nuove parole di cui non
può essere compresa l’origine.

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Ossessione: ripetizione continua di pensieri.
Panico: attacco intenso e acuto di ansia associata a disorganizzazione della
personalità.
Paraprassi: atto errato con un lapsus o l’errato posizionamento di un articolo.
Paura: stato emozionale inspiegato che consiste di modificazioni psicopatologiche in
risposte e minacce o pericolo realistici.
Pensiero astratto: capacità di comprendere gli aspetti essenziali di un insieme, di
spezzarlo in parti e discernere le comuni proprietà.
Pensiero autistico: pensiero in cui i pensieri sono largamente narcisistici ed
egocentrici con enfasi sulla soggettività e senza riguardo per la realtà.
Pensiero concreto: caratterizzato da esperienze immediate e reali, piuttosto che da
astrazioni.
Pensiero illogico: contiene conclusioni erronee e contraddizioni interne; è
psicopatologico quando è intenso e non è causato da valori culturali o deficit
intellettivi..
Pensiero magico: pensiero simile a quello della fase preoperazionale dei bambini
(Piaget), in cui pensieri, parole e azioni assumono potere.
Perseverazione: ripetizione patologica della stessa risposta a stimoli differenti.
Ripetizione persistente di parole o concetti specifici nel processo della fonazione.
Postura catatonica: assunzione volontaria di una postura inappropriata o bizzarra,
generalmente mantenuta per un lungo periodo di tempo.
Rigidità catatonica: posizione motoria fissa e mantenuta resistente al cambiamento.
Rimozione del pensiero: delirio che i propri pensieri siano rimossi dalla propria
mente da altre persone o forze.
Segni vegetativi: nella depressione, sintomi caratteristici come i disturbi del sonno,
riduzione dell’appetito, stipsi, perdita di peso e perdita della risposta sessuale.
Stereotipia: movimenti ripetuti spesso senza significato, presente in pazienti
schizofrenici, o con persone con tic, la stereotipia potrebbe essere fare dei gesti
continui con le mani.
Stupor: stato in cui la persona non dice nulla, non si muove, però molto spesso ha
un’accelerazione del tono del pensiero.
Tangenzialità: sindrome schizofrenica, dove la persona fornisce delle risposte, in cui si
intuisce che ha capito la domanda ma non vuole rispondere.
Tartagliamento: disturbo della fluidità del linguaggio che comporta un ritmo
abnormentente rapido e irregolare.
Tic: movimenti involontari, spasmodici, stereotipati di piccoli gruppi muscolari.
Trance: stato simile al sonno di ridotta coscienza e attività.
Trasmissione del pensiero: sensazione che i propri pensieri siano trasmessi o
proiettati nell’ambiente.
Umore: tono pervasivo e persistente dei sentimenti che è avvertito internamente e che
può influenzare notevolmente ogni aspetto del comportamento e della percezione del
mondo della persona.
Verbigerazione: ripetizione senza significato di parole o frasi, che si osserva nella
schizofrenia.

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