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LE TV E RADIO UNIVERSITARIE SUL WEB

A RISCHIO SOPRAVVIVENZA CON LE NUOVE REGOLE AGCOM


Le radio e tv su Internet, con il portale dei media universitari italiani Ustation.it
e l’associazione RadUni, lanciano l’allarme: con le nuove regolamentazioni a
rischio la sopravvivenza dei media universitari

Le web tv e web radio su Internet rappresentano ormai un fenomeno in piena


diffusione e ricoprono un ruolo di importanza fondamentale non soltanto nel
contesto giovanile e universitario ma nel più ampio panorama dell’informazione
locale e territoriale. Il tentativo di regolamentazione attualmente in discussione
in parlamento, attraverso le linee dettate dall’Agcom e dal decreto Romani, così
come concepito mette a rischio la nascita e la sopravvivenza di tutte quelle realtà
che si fondano e vivono esclusivamente grazie alla passione di quanti vi partecipano.

Per questo le radio e web tv d’Italia, con Ustation. it, network dei media
universitari italiani, e l’associazione RadUni, che raccoglie le tante realtà radiofoniche
sul web nate in ambito accademico, lanciano l’allarme. Secondo la bozza di
regolamentazione in discussione, infatti, l’autorizzazione che queste realtà dovranno
ottenere per trasmettere dovrà essere accompagnata dal pagamento di una quota
di 1500 euro per le web tv, 750 euro per le radio.

La somma richiesta per le trasmissioni, unitamente agli aumenti imposti dalla SIAE,
pari al 100 per cento, che decorreranno a partire dal 2011, soffocheranno la nascita e
la sopravvivenza delle radio e tv sul web che non avrebbero i fondi per ottemperare
alla regolamentazione dell’Agcom così come definita e che già soffrono i limiti
derivanti dalla mancanza di un’attività imprenditoriale alle spalle.

« - Gioia Lovison, presidente dell’associazione RadUni - ».

«I media universitari sono una grande opportunità per i giovani – sottolinea Gianluca
Reale, CEO di Ustation.it - e attraverso le attività portate avanti con il nostro
network abbiamo avuto la dimostrazione della passione e della capacità creativa di
questi ragazzi, studenti e non, che si impegnano con passione nel raccontare il loro
mondo. Realtà – conclude Gianluca Reale - che offrono reali opportunità di crescita
anche professionale e che non possono sopravvivere se, ai già tanti problemi di ordine
giornaliero, si aggiungono obblighi economici importanti che di fatto ne limitano lo
sviluppo».

Le tantissime realtà accademiche che trasmettono su Internet infatti nascono e


crescono spesso da laboratori universitari, libere associazioni di studenti che, senza
alcuna retribuzione e con scarsi mezzi a disposizione, portano avanti un’attività di
informazione e di diffusione della cultura.

Per questi motivi le web radio e le web tv universitarie lanciano un appello alle forze
politiche e sociali affinché le attuali regolamentazioni in discussione in parlamento
vengano riviste, alla luce della natura di tali realtà nel rispetto della libertà che viene
costituzionalmente garantita a tutti e che non può non prescindere dalla specifica
natura di questi nuovi media.

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