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Nel post precedente avevo spiegato come preparo il cartone, cioè la base del merletto.

Ora dobbiamo stendere un filo sul contorno, sarà quello su cui ci attaccheremo durante la
lavorazione del merletto, in pratica sostituisce la stoffa su cui si lavorano gli sfilati e il reticello.

Il sistema che uso è un po' particolare, richiede una preparazione leggermente più lunga ma poi
consente di lavorare velocemente e con precisione.
Io pratico dei fori lungo il contorno, a una distanza di 2 - 3 mm. Uso il mio magico perforatore che
avevo mostrato nell'articolo sugli strumenti di lavoro, ma può essere sostituito da un ago, solo che
l'operazione divente un po' faticosa e dolorosa per le dita.
Sui libri quest'operazione non è mai raccomandata, perforano direttamente il cartone con l'ago e il
filo, mentre posano il filo del tracciato. Io ho provato a saltare questo passaggio, ma impiego molto
tempo a capire dove bucare quando vado dal rovescio al diritto, e non riesco ad essere così precisa.

Scusate la scarsa qualità dell'immagine

Il filo di contorno viene solo appoggiato sul cartone, tenuto da una serie di punti eseguiti nei buchini
che abbiamo fatto.
Per il merletto ho deciso di usare il retors d'Alsace n° 12, lo fermerò con un filo da cucire; di solito
cerco di usare filo di colore simile a quello del merletto perchè quando si rimuove, alla fine del
lavoro, possono restare dei peletti che sono antiestetici se di colore contrastante. Questa volta uso
un filo bianco, per rendere visibili i punti.
Fisso bene il filo da cucire sul rovescio, con un nodo all'imbastitura che ferma gli strati di cartone,
poi esco sul diritto.
Per il contorno di solito si usa un filo messo doppio, devo quindi avere un pezzo di filo rosa di
lunghezza pari al doppio del contorno. Come si vede dalla foto in alto, lo piego in due e formo un
cappio all'interno del quale passo l'ago col filo da cucire.
Tiro il filo e fermo il cappio con un puntino fatto rientrando nello stesso buco.

Tiro il filo da cucire sul rovescio ed ecco che il mio cappio è fermo, e posso iniziare e stendere il
contorno.
Giro il cartone sul rovescio, così vedo dove devo infilare l'ago e velocizzo il lavoro

Esco sul diritto e rientro nello stesso buchino, "abbracciando il filo del tracciato che resterà fermato
da un secondo punto.

Proseguo in questo modo lungo tutto il contorno. Il filo dev'essere appoggiato regolarmente, non
dev'essere troppo tirato dai punti, e soprattutto non si deve mai passare sul rovescio (succede se si
tirano proprio tanto i punti fatti col filo da cucire). Se succedesse verrebbe tagliato con l'imbastitura
alla fine, quando si toglie il pizzo dal cartone, e il lavoro non terrebbe insieme.

Ecco come si presenta il filo del tracciato:


Ecco il contorno finito:

A questo punto bisogna ancorare bene la parte terminale a quella iniziale.


Con un piccolo uncinetto si fanno passare i due fili della parte terminale nel cappio della parte
iniziale
Lo stesso risultato si ottiene infilando i due fili in un ago e facendoli passare nel cappio, ho usato
l'uncinetto per darmi un po' di tono ;-)

L'effetto finale è questo:

Ora rimangono da fissare le due codine di filo per qualche cm; una verrà sovrapposta alla parte
iniziale e l'altra girata indietro su quella finale, in modo da non creare troppo spessore, e vengono
fissate con alcuni punti fatti sopra i precedenti dell'imbottitura.
Io che sono un po' ansiosa e ho sempre paura di disfare tutto a questo punto passo le codine del
tracciato sul rovescio e le taglio lasciandone qualche cm, ma credo che, una volta fermate per
qualche cm sui due lati si potrebbero anche tagliare sul diritto.

Questo è il contorno pronto per iniziare il merletto

Le merlettaie vere, quelle di Burano, usano un sistema molto più rapido: fanno il contorno con un
punto lungo con la macchina da cucire, e avvolgono su questo il filo del tracciato. Le mie abilità
con la macchina da cucire non sono tali da poter seguire dei contorni complessi con precisione,
quindi preferisco utilizzare questo metodo antico, che usano in Francia, Belgio e Inghilterra.
Anche i materiali sono diversi: utilizzano più strati di carta paglia sui quali appoggiano il disegno,
tracciato al rovescio su della carta da lucido.

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