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Quadro generale
• Oggi, in Italia come pure negli Stati Uniti e in
Gran Bretagna, la principale causa di morte è
costituita dalle cardiopatie.
• Molte ricerche internazionali evidenziano come
alla malattia cardiaca sia spesso associato
uno stress psicologico che rappresenta un
importante fattore di rischio sia nell’insorgenza
sia nel suo decorso
• Fattori biologici, sociali e psicologici, individuali e
relazionali, interagiscono in modo
interdipendente nel causare la salute o causare
la malattia→ competenze del cardiologo e dello
psicologo dovranno operare in modo sempre più
integrato.
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• Esseri umani come entità bio-psico-sociali,
influenzate da una gamma di sottosistemi
interni e sistemi sociali esterni che si
influenzano reciprocamente in un circolo di
causalità.
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La malattia cardiaca e i fattori
psicosociali
• Circa un terzo dei decessi legati a malattie
croniche sono dovuti a malattia cardiovascolare
• Le principali cause comportamentali delle
malattie cardiovascolari sono: l’uso di tabacco,
le diete non bilanciate e l’inattività fisica.
• Inoltre fattori sociali, economici, culturali,
politici e ambientali incentivano e supportano
l’adozione di abitudini malsane.
• Molti studi rilevano il legame causale tra
l’incidenza delle coronopatie e i fattori
psicosociali 4
La malattia cardiaca e i fattori
psicosociali
• I fattori psicosociali includono: depressione,
ansia, alcuni tratti di personalità, isolamento
sociale e stress cronico
• Questi fattori possono influenzare abitudini
strettamente connesse alla salute come il
consumo di tabacco, abitudini alimentari
scorrette e inattività fisica,che di conseguenza
favoriscono lo sviluppo di importanti fattori di
rischio per l’apparato cardiovascolare: obesità,
elevato tasso di pressione sanguigna, glicemia e
colesterolo 5
La malattia cardiaca e i fattori
psicosociali
• In secondo luogo, i fattori psicosociali possono
produrre cambiamenti fisiopatologici che
aumentano il rischio di coronopatie. Includono
disturbi del sistema nervoso, squilibri ormonali,
anomalie metaboliche, infiammazioni, resistenza
all’insulina e disfunzioni dell’endotelio.
• Inoltre i fattori psicosociali come la depressione
possono essere un ostacolo all’adesione e al
riconoscimento della necessità di cure mediche,
dando così adito ad un peggioramento della
malattia. 6
La malattia cardiaca e i fattori
psicosociali
• Quindi l’approccio delle istituzioni
pubbliche alla prevenzione dovrebbe
avere come target il consumo di tabacco,
la mancanza di attività fisica, la dieta
sbilanciata, l’obesità, l’elevata pressione
sanguigna, il diabete e i fattori psicosociali.
• A questo scopo è necessaria una
combinazione di strategie di
sensibilizzazione della popolazione e di
strategie mirate ad una diagnosi precoce 7
Una psicologia clinica per la malattia
cardiaca
• Partendo dal presupposto che l’essere umano
costruisce la sua identità all’interno delle
relazioni → il processo di cura non può limitarsi
all’organo o al tratto, ma deve estendersi anche
a tutto ciò che è collegato e ricollegabile al
disturbo.
• In quest’ottica la malattia viene quindi intesa
come il risultato di una complessa interazione
tra dinamiche evolutive, individuali, processi
biologici geneticamente determinati ed
esperienze sociali critiche. 8
Una psicologia clinica per la malattia
cardiaca
• Si è abbandonata la visione meccanicistica => ogni
elemento di un sistema (familiare, sociale, biologico)
influenza gli altri e ne è influenzato.
• Importante tenere conto della descrizione dei processi di
percezione e di significazione da parte del paziente
rispetto alla malattia → si può intervenire sulla
percezione della malattia del paziente e dei suoi familiari
attraverso un “modello” di malattia co-costruito dal clinico
e dal paziente nel momento in cui mettono a confronto il
rispettivo punto di vista su un particolare disagio →
ridimensionamento delle aspettative di onnipotenza
terapeutica → il pz sperimenta un maggiore senso di
controllo e di autonomia che contrasta con il forte senso
di impotenza derivante dalla malattia → maggiore
aderenza terapeutica. 9
Una psicologia clinica per la malattia
cardiaca
• Le attività della psicocardiologia:
- PREVENZIONE
- DIAGNOSI
- CURA
- RIABILITAZIONE
in ambito sia ospedaliero che extraospedaliero
verso pazienti che presentano una cardiopatia oppure che rischiano di
sviluppare una patologia cardiaca.
Lo psicologo
si occupa delle difficoltà comportamentali, emotive e relazionali delle
persone che vengono curate in regime di degenza e ambulatoriale.
si occupa sia dei pazienti ma anche dei loro familiari e degli
operatori sanitari.
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Una psicologia clinica per la malattia
cardiaca
• Alcuni tratti di personalità possono influire negativamente sulla
salute ed in particolare sulla salute cardiaca:
- schema comportamentale di tipo A→ tendenza a voler
raggiungere risultati sempre più elevati
-personalità di tipo D→ affettività negativa ed inibizione sociale:
tendenza a esperire un disagio diffuso ed un pessimismo
pervadente e difficoltà a manifestare le proprie emozioni ed
idee, alla consuetudine a tenersi tutto dentro e alla tendenza a
trovarsi in difficoltà nelle relazioni sociali.
- nonostante personalità di tipo opposto, in comune hanno la
“desiderabilità sociale”:
D → non esprimere stati d’animo per paura di essere giudicati
negativamente e non accettati socialmente
A → ricercare in maniera compulsiva esperienze in grado di 11
fornire conferma sociale.
Una psicologia clinica per la malattia
cardiaca
• Lo psicologo aiuta il cardiologo :
- nell’offrire un supporto extra e intra-opsedaliero
su temi quali l’aderenza terapeutica, la
modificazione dello stile di vita, la rielaborazione
del trauma dovuto al fatto di essere stato
“vittima” dell’evento cardiaco;
- nella personalizzazione della terapia:la
comprensione delle pressioni relazionali e
professionali con cui si scontra quotidianamente
il pz, e l’anticipazione delle difficoltà emotive e
delle conseguenti ripercussioni a livello fisico,
sembrano facilitare l’aderenza dei pz e diminuire
i tassi di ospedalizzazione dovuti a recidive; 12
Una psicologia clinica per la malattia
cardiaca
- nel miglioramento della comunicazione tra
medico e paziente;
- nella conduzione di una diagnosi
differenziale: è necessario distinguere
sintomi legati alla presenza di un disturbo
cardiaco e disturbi legati a disturbi
psicologici (es. attacco di panico- senso di
costrizione al torace e difficoltà
respiratoria, formicolii… )
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Una psicologia clinica per la malattia
cardiaca
Caratteristiche dell’intervento psicologico: aiutare i
pz e i loro familiari a
- riconoscere ed esprimere le proprie emozioni
riguardanti la malattia
- individuare ed attuare strategie per il controllo dei
fattori di rischio e per la modificazione dello stile
di vita
- implementare la corretta autogestione dei
trattamenti riabilitativi sulla base di
caratteristiche individuali
- riacquistare una soddisfacente qualità di vita
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Fattori psicologici di rischio nella
malattia cardiaca
La cardiopatia ischemica (malattia collegata ad
una riduzione del flusso del sangue arterioso
nelle coronarie con conseguente sofferenza del
muscolo cardiaco) riflette le realtà tipicamente
legate al vivere nella società moderna come lo
stress, la mancanza di tempo, la competitività e
l’eccessiva ambizione, le quali concorrono alla
cosiddetta dinamica del successo molto
presente nelle culture contemporanee.
Tuttora non si ha una conoscenza completa
dell’eziologia della cardiopatia ischemica: è un
fenomeno complesso, dinamico e multifattoriale.
Dobbiamo quindi concentrarci sui fattori di rischio
piuttosto che sulle cause. 15
Una psicologia clinica per la malattia
cardiaca
Tra i fattori di rischio cardiovascolare accertati si conoscono,
oltre all’età crescente, il sesso maschile e la
predisposizione genetica (che sono aspetti non
modificabili), anche alcune condizioni che possono
favorirne l’insorgenza: diabete, ipertensione arteriosa,
elevato colesterolo LDL.
In questo quadro di ricerca in costante evoluzione gli aspetti
psicologici sono tuttora alla ricerca di un ruolo stabile e
definitivo. Tra questi:
- Alcune particolari forme di comportamento e di stile di vita,
come il fumo di sigaretta (che ha un’azione diretta), la
sedentarietà e una dieta scorretta (che agiscono invece
favorendo la presenza dei fattori di rischio convenzionali.
Anche se considerate condizioni favorenti l’insorgere della
malattia cardiovascolare, la depressione, l’esaurimento
dell’energia vitale e lo stato socioeconomico non
soddisfano i requisiti necessari per poter essere considerati
fattori di rischio a tutti gli effetti. 16
Come la psiche interagisce con il
benessere fisico nella cardiopatia ischemica
• Benessere psicofisico→ mantenuto da una complessa
interazione di influenze regolatrici che seguono una dinamica
non lineare.
• Alcuni parametri come la pressione arteriosa devono essere
mantenuti in un ambito di variabilità ristretta (cioè meno varia
la pressione durante il giorno meglio è per la nostra salute)
• Altri parametri come la variabilità della frequenza cardiaca
devono assumere il comportamento opposto: maggiore è la
variabilità migliore è l’indice di un buono stato fisiologico
• I meccanismi omeostatici efficienti controllano parametri come
la pressione arteriosa e “rispondono” a vari stimoli nella
regolazione della frequenza cardiaca. Questo meccanismo
perde progressivamente efficienza con l’aumentare dell’età
ma anche a seguito di varie condizioni patologiche.
• Gli aspetti psicologici condividono con il controllo omeostatico
la complessità e il funzionamento non lineare.
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Come la psiche interagisce con il
benessere fisico nella cardiopatia ischemica
• La vitalità (uno stato positivo associato
con entusiasmo ed energia) è un serbatoio
per la nostra mente: lo stress cronico e le
emozioni negative influenzano
negativamente la vitalità e danno inizio a
un circolo vizioso → riduzione energia
vitale aumenta lo stress, mentre adeguata
risposta emotiva + buona capacità di
adattamento => aumenta la nostra energia
vitale
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Come la psiche interagisce con il
benessere fisico nella cardiopatia ischemica
Quando viene persa la flessibilità psicologica si perde la
capacità di affrontare adeguatamente le difficoltà della
vita di ogni giorno, in particolare le più gravose.
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Come la psiche interagisce con il
benessere fisico nella cardiopatia ischemica
DEPRESSIONE
Dopo insorgenza della cardiopatia ischemica→ depressione
clinicamente persistente determina aumento di mortalità:
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Come la psiche interagisce con il
benessere fisico nella cardiopatia ischemica
ANSIA
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Come la psiche interagisce con il
benessere fisico nella cardiopatia ischemica
STRESS MENTALE
Da tempo lo stress da lavoro è riconosciuto come
causa di aumentata coagulazione
Lo stress da lavoro permanente e temporaneo, lo
stress in ambiente domestico, lo stress per
problemi economici,e più in generale, tutti gli
eventi stressanti sono stati identificati come
fattori di rischio indipendenti per l’incidenze di
infarto miocardico
Gli stress acuti possono anche favorire la morte
improvvisa: circa il 20% dei sogg che sopravvive
ad un arresto cardiaco ha avuto un’esperienza
stressante nel periodo immediatamente
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precedente l’evento.
Come la psiche interagisce con il
benessere fisico nella cardiopatia ischemica
ISOLAMENTO SOCIALE
Anche questo favorisce la malattia, anche se
alcuni ricercatori sostengono che agiscono in
maniera indiretta.
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Come la psiche interagisce con il
benessere fisico nella cardiopatia ischemica
CONCLUSIONI:
I fattori di rischio possono essere influenzati dall’intervento
psicologico – se la terapia cardiologica standard è
associata ad un intervento psicologico di sufficiente durata
ed intensità può verificarsi un miglioramento dello stile di
vita e quindi dei fattori di rischio legato ad essi così come
un miglioramento della qualità della vita.
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•Stress: può essere definito come
l’insieme delle reazioni messe in atto
dall’organismo di fronte a qualunque
stimolo negativo, fisico, mentale o
emotivo che tende a perturbare
l’equilibrio.
•Un evento è ritenuto stressante in
base al significato che gli
attribuiamo.
•Eustress /Distress
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Lo stress
•Eustress- stress buono. Indispensabile
alla vita, si manifesta sotto forma di
stimolazioni ambientali costruttive ed
interessanti. (es promozione lavorativa,
maggiori responsabilità ma maggiori
soddisfazioni)
•Distress- stress cattivo, che provoca
grossi scompensi emotivi e fisici (es
licenziamento inaspettato, intervento
chirurgico..)
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Lo stress
Lo stress è necessario alla vita e ha un significato
positivo quando rimane sotto controllo, diventa negativo
quando supera le possibilità di adattamento
dell’organismo.
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Lo stress
La risposta di stress si esplica in 3 fasi:
1.F. di allarme: attivato il sistema nervoso simpatico
(adrenalina) → pupille si dilatano, aumenta la frequenza del
battito cardiaco, le vie aeree si dilatano, i muscoli entrano in
tensione.
2.F. di resistenza: l’organismo tende ad adattarsi alla
situazione e gli indici fisiologici tendono a normalizzarsi anche
se lo sforzo attuato è molto intenso. Nel caso in cui
l’adattamento non sia sufficiente si arriva alla terza fase
3.F. dell’esaurimento:l’organismo non riesce più a difendersi
e la naturale capacità di adattamento viene meno.
L’esposizione prolungata ad una situazione stressante può
provocare l’insorgenza di patologie sia fisiche che psichiche.
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Lo stress
Sintomi più frequenti dello stress:
- frequente sensazione di stanchezza generale
- accelerazione del battito cardiaco
- disturbi del sonno
- dolori muscolari
- difficoltà di concentrazione
- attacchi di panico
- crampi allo stomaco; colite; ulcera dello stomaco
- irritabilità
- malfunzionamento della tiroide
- abbassamento delle difese immunitarie
-Ipertensione
-cefalee
-Mancanza di entusiasmo/perdita di interessi/pensieri tristi…
- …… 32
Eventi stressanti e malattia coronarica
Studi sul rapporto tra stress emozionale e successivi
episodi di ischemia miocardica hanno dimostrato
che c’è un aumento statisticamente significativo di
eventi e situazioni stressanti nelle settimane e nei
mesi immediatamente precedenti l’episodio acuto.
Esempi:
-perdite affettive
-protratto sovraccarico di lavoro
-frustrazione e insoddisfazione nel lavoro
-conflittualità con colleghi e superiori
-perdite finanziarie
-conflitti familiari
-altri eventi percepiti come “negativi” ed “incontrollabili”
-perdita di prestigio
-un fallimento
-bancarotta o improvvise difficoltà finanziarie
-…
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Eventi stressanti e malattia coronarica
Ruolo importante riguarda gli eventi cosiddetti di perdita
emozionale.
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Eventi stressanti e malattia coronarica
L’ischemia da stress mentale, fenomeno identificato recentemente in
cardiologia, è caratterizzata dal verificarsi di ischemia durante
l’esperienza di episodi mentalmente o emotivamente stressanti.
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PERSONALITA’ E MALATTIE CARDIACHE
Il legame tra personalità stress e malattia
cardiovascolare è largamente riconosciuto sia in
ambito medico che psicologico.
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PERSONALITA’ E MALATTIE CARDIACHE
Personalità D (distress, letteralmente,
angosciata) Denollet J. 1996.
Tratti principali: affettività negativa (tendenza ed esperire
forti emozioni negative in modo stabile nel tempo e in
diverse situazioni) e inibizione sociale (tendenza ed
inibire l’espressione delle emozioni negative nelle
interazioni sociali).
Le persone tendono a preoccuparsi, visione pessimistica
della vita, sentirsi ansiosi e infelici, si irritano facilmente.
Non condividono emozioni negative per paura di essere
rifiutati o disapprovati. Poche amicizie, a disagio con
estranei.
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Reazioni psicologiche alle malattie
cardiache
• Malattia come evento critico che può
attivare vari cambiamenti:
-di identità
-di ambiente
-di ruolo
-di percezione del futuro
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La malattia come evento critico
familiare
• Entità dell’evento critico non dipende solo dalle
caratteristiche dell’evento stesso ma in larga
misura anche dal significato che l’intero sistema
familiare gli attribuisce.
• Relazione di coppia: ne risente di più
• Diade medico-paziente è un’illusione, perché i
membri della famiglia influiscono: condizionano
la scelta del medico, l’aderenza alla terapia, il
reinserimento sociale e lavorativo, cambiamenti
degli stili di vita…
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Ruolo dei terapeuti della
Riabilitazione
COMPLIANCE
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COME MIGLIORARE LA MOTIVAZIONE
- Informazioni complete al pz riguardanti la malattia
affinchè possa prendere le necessarie decisioni
relative alla sua salute;
- Conoscenza adeguata dei programmi e delle finalità
del t.f.;
- Coinvolgimento dei familiari nel programma
educazionale
- Rinforzo periodico con informazioni sui vantaggi del
trattamento
- Capacità di stabilire una efficace comunicazione
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CAPACITA’ DI ASCOLTARE E FARSI ASCOLTARE
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EFFICACE COMUNICAZIONE
“FARSI ASCOLTARE”
• Atteggiamento di attenzione e ascolto
• L’intenzione di quanto viene detto, abilità
che non si esaurisce nel possesso di una
tecnica della formulazione delle risposte,
ma deve riflettere un atteggiamento di
accettazione, rispetto, interesse, simpatia
e desiderio di dare un aiuto efficace
• Aiutare l’altro a: - esplorare il problema
- chiarificare le sue sensazioni
- individuare una soluzione alle sue diffic.
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OBIETTIVI DELL’INTERVENTO PSICOLOGICO
NELLA RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA
1) Promuovere la gestione efficace della
malattia
- Fornire informazioni corrette sulla malattia e
sui fattori di rischio:
STILE DI VITA NON SALUTARE
dieta non equilibrata
obesità
abitudine al fumo
sedentarietà
- Sostenere l’espressione e l’elaborazione
delle emozioni (la malattia può interrompere
bruscamente il progetto di vita)
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OBIETTIVI DELL’INTERVENTO PSICOLOGICO
NELLA RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA
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OBIETTIVI DELL’INTERVENTO PSICOLOGICO
NELLA RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA
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SALUTE: CONDIZIONE DI COMPLETO
BENESSERE FISICO, PSICHICO E SOCIALE E
NON SEMPLICE ASSENZA DI MALATTIA (OMS)
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EFFETTI DELLA PRATICA
SPORTIVA
L’attività fisica può e deve essere considerata un comportamento
di autoprotezione della salute.
Oggi si sa con certezza che fare sport con regolarità:
-aumenta le prestazioni fisiche
-migliora l’efficienza dell’apparato respiratorio
-riduce la tendenza ad eventi trombotici
-riduce l’incidenza di asma e allergie
-previene patologie cardiache
-previene il diabete
-riduce il colesterolo cattivo e quello totale
-riduce i trigliceridi nel sangue
-…..
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EFFETTI PSICOLOGICI DELLA
PRATICA SPORTIVA
• Riduce il rischio di sviluppare depressione
• Riduce l’intensità dell’ansia e della tensione
• Incrementa la propria sensazione di
benessere
• Migliora la sensazione di fiducia in se stessi e
nella propria capacità di fare (se riusciamo a
rispettare gli obiettivi che ci poniamo)
• Aumenta la nostra autostima
• Fornisce contatti ambientali e umani
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E’ UN FARMACO A DISPOSIZIONE DI TUTTI,
NON COSTOSO, PRIVO DI ESSETTI
COLLATERALI E CON NOTEVOLI
POTENZIALITA’ PERCHE’ PERMETTE DI
CURARE IL NOSTRO CORPO E LA
NOSTRA MENTE. UN FARMACO CHE SE
UTILIZZATO IN PICCOLE DOSI E
REGOLARMENTE, PUO’
RAPPRESENTARE UN MOMENTO DI
PIACEVOLE SVAGO E DEL TEMPO DA
DEDICARE A NOI STESSI.
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ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
o caratteristiche del processo comunicativo
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LA COMUNICAZIONE
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COMPORTAMENTI CHE
FACILITANO LA COMUNICAZIONE
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Linee guida per il rimprovero costruttivo
Aiutare le persone a migliorare