12 VICO EQUENSE Anno 10_n.

379 ■ 5 agosto 2008

Vico Equense_Pagine di Storia

UN ILLUSTRE OSPITE DELLA CITTÀ
IL SENATORE GIORGIO ARCOLEO
Negli anni quaranta,
nell’immediato dopo guerra,
prima dell’apertura della
carrozzabile che dal ponte
di Seiano porta alla marina
di Equa, per scendere da
Vico alla spiaggia vi era sol-
tanto la scala gradinata detta
anticamente l’Oppennino di
Equa [ripida pendenza], in
seguito chiamata via Pez-
zolo. La mia famiglia per
farci ottenere il massimo
beneficio dai bagni di mare
ed evitare l’erta salita nelle
ore calde della giornata, ave-
Casa Arcoleo agli inizi del ‘900
va fittato dalla signorina An-
gelina Verde una stanza sul
lungo mare che porta alla
piazzetta di S. Antonio, nel-
le vicinanze del villino della
vedova del Senatore Giorgio
Arcoleo. Di quel periodo
mi è rimasta impresso la fi-
gura gracile e magra
dell’anziana signora Nina
Arcoleo che tutte le mattine,
tempo permettendo, vestita
di bianco e con la testa co-
perta da un cappello ad am-
pie falde, scendeva per la
scaletta che tuttora esiste
quasi ai piedi del villino nel-
la sottostante battigia dove
era ormeggiato un sandolino
di legno bianco [imbarca-
zione da diporto piatta, lun-
ga e stretta provvista di un
unico remo per un solo vo-
gatore] che la signora usava
per portasi alla spiaggia
delle Calcare, ove
s’immergeva nel luogo dove
le acque del mare si mi-
schiano a una sorgente di
acqua dolce alquanto fredda.
Nel 1898 l’autore di tante
canzoni napoletane, Gio-
vanni Capurro [1859-1920],
aveva dedicato a questa no-
bildonna i versi della canzo-
ne O sole mio musicata da
Eduardo Di Capua. Grazie
alla dedica alla consorte del
deputato la canzone si
piazzò al secondo posto ed
ebbe un successo a livello
mondiale, confermato da un
aneddoto avvenuto molti an-
ni dopo. Nel 1920 il re Al-
berto del Belgio inaugurò
ad Anversa le Olimpiadi;
sfilano le rappresentative
nazionali mentre la banda
esegue gli inni ufficiali.
Un momento di smarrimen-
to quando escono gli italiani
perché la banda ha smarrito
lo spartito della Marcia Re-
ale. Il maestro passa voce
ai suonatori e attacca O sole
mio, che la folla dello stadio
canta a gran voce.
Il deputato Giorgio Arcoleo
era nato a Caltagirone il 15
agosto del 1848. Rimasto
orfano di padre venne cre-
sciuto dalla madre Alessia
Benedetti. Compì gli studi
liceali a Caltagirone per poi
trasferirsi a Napoli, dove si
iscrisse alla Facoltà di giu-
risprudenza ma frequentò
soprattutto quella di lettere
ed in particolare le lezioni
che Francesco De Sanctis
teneva dalla cattedra di let-
terature comparate. Dopo
aver superato il concorso
alla cattedra di Diritto costi-
tuzionale, ottenne
l’insegnamento prima
nell’Università di Parma e
poi in quella di Napoli. So-
stenne l’utilità d’integrare
con l’indagine storico-
il Mulino, 2005] che
pronunciò alla Camera e so-
prattutto al Senato. In
quest’ultima assemblea fu
relatore, tra l’altro,
dell’importante progetto di
riforma del Senato, che è
ricordato con il suo nome.
Ricordiamo dello studioso
alcune pubblicazioni giuri-
diche e costituzionali: Gli
equivoci nelle forme rappre-
sentative; Il Senato moder-
no; Riunioni ed associazioni
politiche; Il Bilancio dello
Stato; Il Gabinetto nei go-
verni parlamentari; Le In-
chieste parlamentari; Gli
Appunti di diritto costituzio-
nale: Diritto costituzionale.
Lezioni dettate
nell’Università di Napoli;
Diritto costituzionale. Dot-
trina e storia. Il Senatore
Giorgio Arcoleo morì a Na-
poli il 7 luglio del 1914 e il
Comune nel 1922 gli fece
erigere un monumento nella

“COLORI E SUGGESTIONI” politica lo schematismo del-

le formule giuridiche.
al museo mineralogico campano Attento discepolo del De
Sanctis, si occupò anche di
fino al 31 agosto studi letterari. L’Arcoleo
nel 1882 si candidò a depu-
Sarà ospitata ancora per un mese la mostra tato per il terzo collegio di
di Thea Incardona al museo mineralogico Catania [Caltagirone], ma
campano di Vico Equense. Il «Colore & non fu eletto. Nelle succes-
Suggestione», questo il titolo del nuovo
sive elezioni, del luglio del
vernissage, ha riscosso un incredibile suc-
1885, risultò eletto. Duran-
cesso, tanto che l’esposizione rimarrà al
te il mandato parlamentare
polo museale oltre la data di chiusura pre-
ventivata.L’artista, di origini siciliane ma
assunse anche incarichi di
sorrentina di adozione, ha un curriculum di governo, prima come sotto-
tutto rispetto e vanta prestigiose collabo- segretario all’Agricoltura e
razioni con enti nazionali e internazionali. Ad commercio nel 1891, alle
apprezzare la sua ricerca, la sua speri- Finanze nel 1896 e poi agli
mentazione, i suoi testi pittorici, numerose Interni nel 1898. Lasciata
gallerie ed eventi mediatici di richiamo in- la Camera dei deputati in
ternazionale, come l’ Harmony Hall Art Gallery segno di protesta contro il
Brown di Bay Mill ad Antigua, la Biennale decreto Pelloux [repressivo
dell'arte contemporanea - Fortezza da Basso della libertà di stampa] e a
– Firenze, la Maison d’Italie: Collettiva "Luci, seguito dello scioglimento
Colori e forme del III "Millennio" presso la Citè Internationale Universitaire - Parigi – che ne seguì nel 1900,
Francia, l’ International Artexpo Fiera d’Arte moderna e Contemporanea Espace ritornò in Parlamento nel
Fontvieille - Principato di Monaco, la Mostra Università di Pomona Los Angeles - Stati 1902 nominato Senatore del
Uniti. Dopo i quattro mesi di esposizione al museo Correale, le opere della pittrice Regno. Dell’impegno come
sono state richieste a Vico Equense, in un altro teatro di storia e cultura. I quadri della parlamentare, deputato elet-
professoressa Incardona che ben si integrano con le collezioni museali. La mostra, tivo prima e senatore vitali-
patrocinata dal Comune e dell’Azienda di Turismo di Vico Equense, sarà visitabile fino zio poi, si possono leggere
al 31 agosto. I discorsi parlamentari [ed.
Nancy De Maio
Villa comunale alla riviera
di Chiaia. Sicuramente fu
l’amicizia con il conte Giro-
lamo Giusso , prima Mini-
stro dei Lavori Pubblici
[1902] e poi deputato, che
attirò l’Arcoleo all’acquisto
di una casa alla marina di
Equa dove villeggiava in
estate. Il conte Giusso ri-
sultava in quell’epoca il
maggiore proprietario di be-
ni immobili alla marina di
Equa. Per l’interessamento
dei due parlamentari nel
1913 la banchina venne pro-
lungata. Il governo per i
lavori stanziò la somma di
lire settantamila. Per quan-
te ricerche abbia fatto, non
ho trovato in quale anno
questo tratto di strada, privo
di tabella, che da via Mur-
rano porta alla piazzetta S.
Antonio, recentemente inte-
ressato dai lavori di ristrut-
turazione e di abbellimento,
sia stato intitolato all’illustre
costituzionalista.
Mario Verde