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“CON BERNAREGGIO – UNA COMUNITÀ CHE GUARDA AL FUTURO”

DICHIARAZIONE DI VOTO

Egregi assessori e consiglieri di maggioranza, la vostra proposta di Bilancio è quella di


una ordinaria amministrazione. Non si vedono particolari tracce per affrontare in modo più
coraggioso la straordinarietà della crisi economica che oggi ci tocca vivere e che colpisce
anche il nostro piccolo comune. Una straordinarietà che avrebbe avuto bisogno di un
qualche scatto ambizioso nell’aggredire con più efficacia e serietà la crisi delle famiglie più
bisognose, nell’affrontare con più forza i problemi legati alla occupazione e alla
promozione di politiche ambientali e sociali.

E’ un bilancio che non sa dare un orizzonte chiaro e preciso ad alcune opere importanti
per disegnare il nostro paese ma che mette in luce le vostre contraddizioni interne, le
vostre ambiguità e la vostra indecisione sul che fare.
Ne è un esempio il continuo procrastinare a data da destinarsi della definizione del
progetto della biblioteca: nel corso di questi mesi abbiamo assistito al suo evolversi, al
balletto delle cifre che si alzano e si abbassano con poca lucidità. Cifre spalmate fino al
2012 di cui però non troviamo chiarezza di intenti. Idee e progetti sulla biblioteca di cui
troviamo tracce quasi esclusivamente sulla stampa locale (e pensiamo al bar, al
ristorante!).
Ne è un esempio il refettorio che non compariva nel Piano triennale delle opere di metà
ottobre, salvo poi diventare opera assolutamente necessaria a novembre, da farsi
sicuramente nell’estate 2010 ma che con altrettanta sicurezza slitterà all’estate 2011. Così
come le cifre di quest’opera, lievitate oltre il 25% rispetto a quanto inizialmente – e con
grande superficialità – era stato previsto.

E’ un bilancio che approvate ad aprile, ad un terzo dell’anno. Avete cioè sprecato ben un
terzo dell’anno nella programmazione del vostro lavoro. Un terzo dell’anno sprecato anche
per i nostri cittadini che si aspettano appunto concretezza e pragmatismo nell’affrontare i
problemi, anche quelli più spiccioli ma importanti allo stesso modo: strade più pulite – ad
esempio – cestini svuotati con regolarità ovunque, marciapiedi con meno escrementi di
cani.
Proprio perché vi siete presi tutto il tempo possibile ed immaginabile per approvare questo
bilancio arrivando al limite del tempo massimo consentito, ci saremmo aspettati di più,
invece vi siete persi nelle vostre beghe interne! (e senza ancora aver approvato il
consuntivo dello scorso anno).

E’ il vostro primo bilancio e – dopo tante polemiche su chi vi ha preceduto e le tante


promesse ai cittadini – sinceramente avremmo voluto avere un progetto del paese su cui

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discutere e confrontarci. Invece per la biblioteca ed il refettorio (come già detto) dobbiamo
più affidarci ai giornali locali e ai crudi numeri piuttosto che discutere sulle scelte
progettuali.
Mentre il rifacimento della piazza e la costruzione della nuova scuola rimangono semplici
enunciazioni di principio, non essendo stato prefigurato neppure uno straccio di percorso
progettuale e di confronto con i cittadini.

E’ un bilancio che poggia sugli oneri di urbanizzazione previsti per ben 1.700.000 euro.
Previsione concreta o fittizia? Ricordiamo – giusto per onor di cronaca e per dare a
Cesare quel che è di Cesare – che il precedente bilancio previsionale collocava l’asticella
delle entrate da oneri a 1.900.000 euro. Quindi non certo lontano da quanto indicato da
voi. Quindi non assolutamente fantasioso! E in questo reperire risorse troviamo davvero
ingiustificato il vostro respingimento dei nostri contributi propositivi.
D'altronde lo avevate già fatto nel novembre scorso, rinunciando a estinguere mutui
(quando lo si poteva fare benissimo) e rinunciando altresì a parecchie migliaia di euro che
sarebbero rimaste nelle casse del comune. Tant’è, avete preferito tagliare i contributi ai
terremotati dell’Abruzzo!

Infine, è un bilancio in cui anche le crude cifre non tornano. Ci accusate di fare i maestrini,
ma bisogna chiudere gli occhi di fronte a evidenti imprecisioni come il non considerare dei
tagli alle entrate già ampiamente appurati (ad esempio i tagli della Regione)? E non è
neppure bastato rilevarlo in commissione ben 19 giorni fa.

Per queste ragioni il nostro voto non potrà che essere contrario.

È un voto contrario perché è un bilancio con una programmazione di facciata. Una


programmazione di facciata a cui noi non daremo il nostro assenso. Una programmazione
di facciata che si chiude con orgoglio e arroganza ad ogni possibile nostro contributo.

È’ un voto contrario non perché non ci sono cose da fare, ma perché per quelle cose da
fare non avete costruito un percorso concreto, vero, effettivamente perseguibile. E come
possiamo votare qualcosa di così incerto e fumoso?

È un voto contrario perché questo bilancio non coglie molte delle esigenze dei nostri
cittadini in termini di aiuto sociale, di difesa dell’ambiente e del territorio, di sviluppo
dell’istruzione e della cultura, di attese per la promozione dello sport. In una battuta: non
coglie le esigenze per il miglioramento della qualità della vita della nostra comunità.

È un voto contrario perché votare un documento con mancanze evidenti è


incomprensibile.

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