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Sono definiti tali quei termini che indicano il tipo di spostamento e, contemporaneamente, la direzione
nella quale esso si svolge. La direzione è indicata dall’asse intorno al quale essi hanno luogo.
I movimenti che si svolgono sull’asse trasversale sono detti di flessione ed estensione. Si parla di flessione
quando la parte in movimento si avvicina al piano frontale; se si allontana si parla di estensione.
I movimenti che si svolgono sull’asse sagittale sono detti di inclinazione laterale quando riferiti al rachide
(movimenti della testa e del tronco) e di abduzione e adduzione quando riferiti agli arti. L’inclinazione
laterale e l’abduzione si hanno quando la parte in movimento si allontana dal piano sagittale; si parla si
adduzione quando si avvicina.
I movimenti sull’asse verticale vengono denominati di torsione quando riferiti al rachide e di rotazione
quando si svolgono negli arti. Se la parte in rotazione si avvicina al piano frontale si parla di rotazione
esterna o extrarotazione; se si avvicina al piano sagittale si parla di rotazione interna o intrarotazione. Il
movimento di rotazione dei due segmenti più distali dell’arto superiore (avambraccio e mano) prende il
nome di pronazione quando è diretto all’interno e di supinazione quando è diretto all’esterno.
Questi movimenti appena descritti si svolgono intorno ad un asse e sono diretti verso un piano; per tale
motivo sono definiti semplici. I movimenti complessi o combinati, invece, utilizzano più assi e più piani (si
pensi al movimento che si può compiere facendo roteare completamente un arto superiore; esso prende il
nome di circumduzione).