Anno III, Numero 1
Migliorare la scuola, una mia ambizione
Edizione
straordinaria
P.O.N.
IN EVIDENZA
Il PON di giornali-
smo, un’esperienza
indimenticabile
Il filo conduttore è
stato il gioco
È stato bellissimo
vederle andar via
Un viaggio meravi-
glioso tra emozioni e
fantasia
Il corso di giornali-
smo, un appuntamen-
to da non perdere
Il lavoro del giornali-
sta è davvero appas-
sionante
La sigla P.O.N. sta per Pro-
grammi Operativi Nazionali. I
P.O.N. sono elaborati dal
Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca
e vengono approvati e finan-
I ragazzi del P.O.N. di giornalismo incontrano il dirigente scolastico
Mercoledì 10 novem-
bre 2010 gli alunni
del corso P.O.N.
“Giornalisti in erba”
hanno intervistato il
dirigente scolastico
del 1° Circolo Didat-
tico di Vico Equense,
dott.ssa Debora A-
drianopoli. L’incontro
con il dirigente è
nato dalla volontà dei
ragazzi di mettere in
pratica le conoscenze
acquisite durante il
corso di giornalismo tenuto
2 dalla dott.ssa Ilenia De Rosa in
qualità di esperto e dalle do-
centi Maria Aiello e Concetta
Scaramellino in qualità di tu-
3 tor. Gli alunni hanno predi-
sposto una serie di domande
sull’esperienza professionale
4 del dirigente, sul ruolo svolto
nella scuola e persino sulla vita
5 privata.
Da quanti anni è dirigente
scolastico?
Sono dirigente scolastico da tre
6
anni. Questo è per me il quarto
anno di dirigenza.
Perché ha deciso di fare
6 durata di un anno.
questo lavoro?
Ho intrapreso questa carriera
I P.O.N., una marcia in più per la scuola
ziati dalla Commissione Euro-
pea. La finalità principale dei
P.O.N. è quella di sostenere
l’innovazione e la qualità del
sistema scolastico in quattro
regioni del sud Italia: Calabria,
Campania, Puglia, Sicilia, per
colmare il divario con le altre
aree territoriali del Paese e
dell’Unione Europea. Esistono
due tipologie di P.O.N.. Il
P.O.N. “Competenze per lo
sviluppo” (FSE) e il P.O.N.
dicembre 2010
per diversi motivi. Il più impor-
tante, però, è legato al desiderio
di organizzare una scuola nella
quale tutti i bambini, di tutte le
classi, potessero avere un inter-
vento educativo di qualità e che
rispondesse davvero ai loro
bisogni.
La sua famiglia è contenta
di quello che fa?
Certamente la mia famiglia è
contenta perché sa che grazie al
mio lavoro mi sento professional-
mente realizzata. I miei figli,
però, sentono molto la mia man-
canza perché trascorro molte
ore fuori casa.
Prima di diventare diri-
gente è stata docente.
“Ambienti per l’apprendimen-
to” (FESR). Il primo è finanzia-
to con il Fondo Sociale Euro-
peo e si propone di migliorare
la preparazione dei docenti e
gli esiti degli apprendimenti
degli alunni. Il secondo, inve-
ce, è finanziato con il Fondo
Europeo di Sviluppo Regionale
e si propone di migliorare la
qualità delle infrastrutture
scolastiche per rendere la
scuola più accogliente, sicura
Trova più impe-
gnativo il lavoro
che svolge ora o
quello di prima?
Entrambi i lavori sono
molto impegnativi e
vanno svolti con dedi-
zione. Sicuramente,
però, il lavoro attuale è
più complesso: prima
dovevo pensare solo
agli alunni delle mie
classi, ora sono respon-
sabile dei bambini di
tutta la scuola e devo
creare le condizioni affinché gli
insegnanti possano lavorare con
serenità e competenza e che i
bambini stessi imparino a star
bene insieme e acquisiscano le
competenze necessarie sia per
gestire in modo consapevole il
loro presente sia per frequenta-
re con successo i successivi per-
corsi scolastici.
Ha dovuto studiare molto
per diventare dirigente?
Per diventare dirigente ho dovu-
to superare un concorso che ha
previsto due prove scritte e due
prove orali. Ho anche frequenta-
to un corso di formazione della
continua a pag. 3
e attrezzata. I P.O.N. sono
partiti nell’anno 2007 e si
concluderanno nel 2013. Ne-
gli anni la nostra scuola, grazie
ai finanziamenti dei P.O.N., si
è dotata di un laboratorio
scientifico ben attrezzato per
svolgere semplici esperimenti
didattici. Nel laboratorio c’è
anche una lavagna interattiva
che alcune classi usano per le
normali attività disciplinari.
continua a pag. 4
2

Il P.O.N. di giornalismo, un’esperienza indimenticabile

Quest’anno ho avuto la fortuna di parte-
cipare al corso P.O.N. di giornalismo, un
corso davvero fantastico. A condurlo, in
modo eccellente, sono state l’esperta
Ilenia De Rosa e le docenti Maria Aiello e
Concetta Scaramellino. Tutte le lezioni
sono state interessanti e mi hanno per-
messo di imparare tante cose sul quoti-
diano che è uno strumento fondamentale
d’informazione attraverso il quale ap-
prendiamo notizie da tutto il mondo.
Abbiamo esplorato con attenzione la
prima pagina che possiamo definire la
“vetrina” del quotidiano. Ora sappiamo
che nella prima pagina, oltre alla testata,
che è la denominazione del giornale,
figurano l’articolo di apertura, che pre-
senta la notizia più importante della gior-
nata, l’articolo di fondo che si trova in
alto a sinistra e riporta un commento
autorevole ad un fatto di notevole im-
portanza e l’articolo di spalla che si trova
a destra e riporta la seconda notizia im-
portante del giorno. Abbiamo imparato
che i titoli degli articoli sono molto im-
portanti, perché devono colpire l’atten-
zione del lettore. Devono essere incisivi
e sintetici. Sopra il titolo c’è l’occhiello
che introduce ciò che viene detto nell’ar-
ticolo. Sotto il titolo, invece, c’è il som-
mario che sintetizza re informazioni tanto da poter essere
l’argomento trattato. considerata un po’ come il pennello per
I titoli possono esse- un pittore. L’intervista non si può im-
re freddi o caldi. I provvisare ma va preparata seguendo
titoli freddi si limita- delle regole ben precise. E proprio ese-
no ad informare sul guendo ad arte ciascuna delle fasi che
contenuto dell’artico- portano ad una buona intervista, abbiamo
lo, i titoli caldi, inve- preparato una serie di domande da rivol-
ce, puntano a colpire gere al nostro dirigente per conoscere
il lettore dal punto di meglio il suo lavoro all’interno della
vista emotivo. Abbia- scuola. Ma la cosa più importante che
mo scoperto anche le abbiamo imparato dal corso di giornali-
regole di base per smo è senza dubbio l’importanza del
scrivere un articolo. lavoro di gruppo. In una redazione gior-
Innanzitutto è impor- nalistica, infatti, lavorano tantissime per-
tante utilizzare un sone ognuna delle quali svolge una man-
linguaggio semplice e sione ben precisa, ma in un clima di con-
chiaro, evitando pa- divisione e di collaborazione. Anche noi,
role astruse, periodi contorti o troppo lavorando in gruppo, abbiamo imparato a
lunghi. In secondo luogo è importante conoscerci meglio e ad entrare in rela-
rispettare la regola delle 5 W. Essa fa zione, ascoltandoci gli uni gli altri, scam-
riferimento alle iniziali delle cinque paro- biandoci idee ed opinioni, condividendo
le inglesi: what?, who?, when?, where?, informazioni e decisioni. Sono veramente
why? che servono a
chiarire che cosa è
successo, chi è il pro-
tagonista, quando,
dove e per quale mo-
tivo è avvenuto il
fatto. A queste cinque
domande-guida se ne
può aggiungere una
sesta, cioè how, che
spiega in che modo è
avvenuto il fatto. Ge-
neralmente gli articoli
di cronaca sono costi-
tuiti da tre parti: l’a-
pertura, in cui si pre-
sentano gli elementi
essenziali di un fatto,
la parte centrale che spiega con dettagli entusiasta del corso che ho frequentato
significativi il fatto e la conclusione che, perché, per mezzo di attività gioiose e
oltre a chiudere l’articolo, può contenere divertenti, mi sono avvicinata al mondo
un invito o uno stimolo a riflettere sul del giornalismo, un mondo appassionante
fatto. Abbiamo anche scoperto che l’in- per me finora sconosciuto.
tervista è lo strumento principale di lavo-
ro di cui si serve il giornalista per acquisi- Siria Esposito

Piccoli reporter a spasso per Vico

L’articolo giornalistico è quasi sempre
corredato da una fotografia che chiarisce
o fornisce ulteriori informazioni sul fatto
di cronaca di cui si parla. Il giornalista,
quindi, deve conoscere le regole per
scrivere un buon articolo, ma anche
quelle per fare una buona fotografia.
Per questo motivo, durante il corso di
giornalismo, l’esperta Ilenia ci ha pro-
posto di uscire per le strade di Vico
Equense per fotografare alcuni monu-
menti caratteristici del nostro paese
ed imparare, in maniera operativa, le
regole per fare una buona fotografia. Il
primo posto che abbiamo fotografato
è stata la piazza Umberto I o meglio la
fontana con i delfini che si trova al
centro della piazza. Poi siamo andati in
piazza Guglielmo Marconi per fotografare
la chiesa con il campanile dei SS. Ciro e
Giovanni. Grazie ai suggerimenti di Ilenia
abbiamo imparato che prima di fare una
fotografia il reporter deve decidere cosa
è utile fotografare. A volte è importante
riprendere tutto il soggetto per dare al
lettore una visione d’insieme, altre volte,
invece, è importante fermarsi su un parti-
colare o un dettaglio. Quindi, a seconda
di quello che si vuole fotografare, bisogna
scegliere l’inquadratura giusta. Altri ele-
menti importanti sono la messa a fuoco e
l’esposizione. Concluso il nostro
“servizio fotografico”, prima di rientrare
a scuola abbiamo fatto una sosta alla
gelateria “Gabriele”, dove il papà di un
nostro compagno ci ha offerto un gelato.
Mariarosaria Jacobelli
3
Migliorare la scuola, una mia ambizione
In cosa consiste il suo lavoro?
La mia giornata è molto intensa perché ho
sempre tante cose da svolgere. In genere il
mio lavoro consiste nel mettere in atto tutte
quelle procedure propedeutiche al buon
andamento dell’istituzione scolastica. Gli
impegni del mio lavoro non sono solo verso
gli alunni e i loro genitori, ma anche verso gli
insegnanti e tutti quelli che lavorano nella
scuola.
Le è mai capitato di dover fare del-
le scelte difficili?
Le scelte nel mio lavoro non sono mai facili
perché riguardano persone e quando si
prendono decisioni bisogna stare attenti a
non danneggiare nessuno. Proprio per que-
sto rifletto molto prima di decidere e cerco
di essere sempre giusta ed equilibrata.
Ha avuto una buona accoglienza
quando è arrivata in questa scuola?
Sono arrivata in questa scuola lo scorso
anno in sostituzione di una collega che l’ave-
va diretta molto bene e per tanti anni per
cui, in tutti gli operatori scolastici, traspariva
il rimpianto per chi si perdeva e l’incognita
per chi arrivava. Tuttavia, già i primi incontri
sono stati cordiali e, nel tempo, la collabora-
zione è stata sempre più accentuata.
Le piace la scuola che dirige?
Il filo conduttore è stato il gioco
Intervista agli alunni del P.O.N. “Gioco Sport”
Noi ragazzi del corso “Giornalisti in
erba” abbiamo intervistato gli alunni che
stanno frequentando il P.O.N. di attività
motorie “Gioco Sport”. Sono bambini e
bambine che appartengono alle classi
seconde e terze. Ci hanno raccontato
che stanno svolgendo delle attività bellis-
sime in cui hanno la possibilità di espri-
mere con il proprio corpo emozioni ed
energia. Con l’aiuto delle docenti Rosaria
Rollo e Raffaela Aiello, ogni mercoledì,
fanno incontri di sport sano che li aiuta a
crescere e a stare bene insieme. Hanno
imparato a correre, saltare e lanciare;
rotolare, stare in equilibrio, seguire ed
Quando si dice “scuola” si intendono molte
cose: alunni, insegnanti, genitori, personale
amministrativo … ma anche edifici, arredi e
attrezzature didattiche. La prima parte,
relativa alle persone, mi piace; la seconda,
relativa agli edifici, no.
Qual è stato il migliore istituto in
cui ha lavorato?
Prima di lavorare in questa scuola sono
stata nel Circolo Didattico di Positano. Era
una scuola molto grande e difficile da gesti-
re perché comprendeva ben otto plessi. Mi
è difficile, comunque, fare una scelta perché
trovo che le due istituzioni scolastiche si
equivalgano.
I suoi rapporti con i docenti, i colla-
boratori e gli alunni sono buoni?
Attualmente i rapporti con i docenti e i
collaboratori sono buoni e mi auguro che
siano così anche in futuro. Con gli alunni ho
sempre cercato di instaurare un ottimo
rapporto. Mi sta molto a cuore la loro sere-
nità e vorrei che la scuola offrisse loro tutte
quelle opportunità educative e didattiche
per aiutarli a divenire cittadini attivi e re-
sponsabili consapevoli delle regole di comu-
ne convivenza.
È soddisfatta dell’andamento didat-
tico dei suoi alunni?
eseguire un ritmo, manipo-
lare piccoli attrezzi; palleg-
giare, passare, tirare, lancia-
re, afferrare, parare, battere
e calciare una palla. Il filo
conduttore di tutte le attivi-
tà è stato quello del gioco,
della ludicità, della parteci-
pazione di tutti, delle condi-
zioni facilitanti l’esecuzione
delle azioni, dai giochi di
esplorazione come lanciare
e prendere, calciare o pal-
leggiare, a quelli diregole di
spazio e di tempo, ma anche
di confronto,
di gara e così via. Durante
il corso ci si è avvalsi an-
che della presenza di un
esperto, il mister Maurizio
Missaglia, che ha condotto
anche gli alunni nel bosco
“le Tore”di Sant’Agata. In
questo posto i bambini
hanno attraversato dei
sentieri natura e hanno
seguito un percorso ginni-
co con la conoscenza
dell’orienteering che è
uno sport finalizzato a
sviluppare la capacità di
In generale sono soddisfatta dei risultati
conseguiti dagli alunni di questa scuola
anche se bisogna impegnarsi a fare sempre
meglio, offrendo maggiori opportunità so-
prattutto a quei bambini che hanno difficol-
tà di apprendimento.
Conosce il dirigente che lavorava in
questa scuola prima di lei?
La conoscevo per fama e l’ho stimata anco-
ra di più quando l’ho conosciuta di persona.
Quando andrà in pensione cosa
rimpiangerà del suo lavoro?
Premesso che mancano ancora molti anni
per andare in pensione, mi auguro di poter
realizzare tante cose belle da non aver
rimpianti.
Redazione de InkIostro VIVo
Martina Arpino, Eugenio Bagno,
Ludovica Carrano, Daniele Celentano,
Augusto Cioffi, Elisabetta Cipriano,
Vittorio Conte, Gabriele Cuomo,
Siria Esposito, Mariarosaria Jacobelli,
Gilda Persico, Francesca Pollio,
Luigi Savarese, Mariarosaria Sorrentino,
Giuseppe Starace, Michele Starace,
Teresa Vanacore
spostarsi, il più velocemente possibile, su
un terreno e un ambiente sconosciuto
con l’ausilio della mappa della zona e
della bussola. Gli alunni, infatti, grazie alla
presenza di una guida esperta di boschi
che si chiamava Rosa, hanno imparato ad
orientarsi nella pineta con bussole, map-
pe e punti di riferimento. I bambini erano
molto felici ed entusiasti di questo corso
che è stato coinvolgente e li ha divertiti
molto. Ne abbiamo avuto conferma dalle
loro risposte e dai loro sorrisi.
Teresa Vanacore
Luigi Savarese
4
È stato bellissimo vederle andar via
Il 20 maggio 2010
noi alunni del corso
P.O.N. “Giornalisti
in erba”, accompa-
gnati dalla dott.ssa
Ilenia De Rosa e dalle docenti Maria
Aiello e Concetta Scaramellino, abbiamo
assistito, insieme ad altri cinquecento
bambini provenienti dalle scuole del ter-
ritorio, alla liberazione di 18 tartarughe
Caretta Caretta presso la marina di Ae-
qua, nella stazione balneare “Le Axidie”.
Le tartarughe, recuperate e curate pres-
so il “Turtle Point” della stazione zoolo-
gica Anton Dohrn di Napoli, sono state
liberate in occasione della 2ª edizione
della “Giornata del mare”. L’età delle
tartarughe era compresa tra i 15 e i 30
anni, il loro carapace misurava tra i 50 e i
70 cm e il loro peso andava dai 35 ai 70
kg. Sull’esemplare di nome “Rocco” era
stato posizionato un trasmettitore satelli-
tare che tuttora permette ai ricercatori
di seguirne le tracce e studiare il suo
percorso. Quest’esemplare, a causa delle
reti a strascico, non aveva la pinna sini-
stra anteriore. Il trasmettitore era stato
posizionato proprio su di lui perché gli
studiosi volevano seguire il comporta-
mento di un esemplare che avrebbe po-
tuto affrontare dei problemi. Prima della
liberazione delle tartarughe c’è stata una
tavola rotonda sull’ambiente marino alla
quale hanno partecipato Gennaro Cin-
que, sindaco di Vico Equense, Matteo De
Simone, assessore al turismo, Francesco
Coppola, assessore all’ambiente, Augusto
Rossano, presidente Proloco Vico E-
quense, Marisa Cinque, presidente Lega
Navale sezione Vico Equense, Flegra
Bentivegna, curatrice Acquario Stazione
zoologica Anton Dohrn, Antonino Mic-
I P.O.N., una marcia in più per la scuola
Per l’annualità 2009/2010 la scuola ha
avuto l’approvazione di sei corsi P.O.N.:
tre per gli alunni, due per i docenti e uno
per i genitori. Per gli alunni ci sono stati il
corso di teatro “Viaggio tra emozioni e
fantasia”, il corso di attività motorie
“Gioco Sport” e il corso di giornalismo
“Giornalisti in erba”. Per i docenti, inve-
ce, si sono svolti un corso di informatica
“Medi@mente” e un corso di inglese
cio, direttore dell’Area
marina protetta Punta
Campanella, Giancarlo
Spezie, docente presso
l’Università Parthenope,
Casimiro Monti, vice
presidente Bagnoli Futu-
ra. Alla manifestazione
erano inoltre presenti i
rappresentanti del Cor-
po Forestale dello Stato
Cites, della Capitaneria
di Porto Nucleo Som-
mozzatori, dei Vigili del
Fuoco e della Polizia
Penitenziaria. Nel suo
intervento l’assessore al
turismo Matteo De Si-
mone ha spiegato che la
manifestazione, oltre ad avvicinare bam-
bini ed adulti all’ambiente marino, avreb-
be potuto dare anche un rilancio turisti-
co al territorio. Dopo gli interventi di
tutti i partecipanti alla tavola rotonda noi
alunni del corso P.O.N. “Giornalisti in
erba” abbiamo rivolto una
serie di domande alla
dott.ssa Flegra Bentivegna,
curatrice della stazione zoo-
logica Anthorn Dohrn di
Napoli presso la quale erano
state ospitate e curate le 18
tartarughe.
Quali sono i principali
fattori che causano ferite
o morte delle tartaru-
ghe?
La causa principale è l’inquina-
mento. Se vogliamo analizzare
nello specifico i fattori che
hanno causato ferite in questi
anni nelle tartarughe recupera-
te e curate nel “Turtle Point”
possiamo evidenziare: cattura
dovuta a reti a strascico o ad ami, impatti
con imbarcazioni, plastica ingoiata involonta-
riamente.
In quali zone del Mediterraneo le
tartarughe depongono le loro uova?
E quante ne depongono?
Presso le coste della Grecia e della Libia.
Negli ultimi tempi si stanno avvicinando
anche alla nostra costa ed in particolare in
Campania, Calabria, Sicilia. Ne possono
deporre circa 100 ma a causa di fattori
antropici solo una tartaruga raggiunge l’età
adulta.
Per quanto tempo curate le tarta-
rughe nel Turtle Point? E in base a
“To teach in Europe”. Infine per i genito-
ri c’è stato il corso “Educare a tutto
campo” che ha avuto lo scopo di avvici-
nare i genitori che l’hanno frequentato
alle problematiche giovanili per meglio
affrontarle e risolverle. Per tutti i corsi ci
si è avvalsi del supporto di esperti esterni
che hanno collaborato in perfetta sinto-
nia con i docenti tutor. I risultati finali di
tutti i P.O.N. frequentati degli alunni
quali caratteristiche scegliete le
tartarughe da liberare?
Dipende dal tipo di ferita. Il periodo di tem-
po può variare da tre o quattro mesi a tre o
quattro anni. Liberiamo soltanto gli esempla-
ri che sono completamente guariti e pronti a
tornare nel loro habitat.
Come mai avete posizionato il tra-
smettitore proprio su Rocco?
Perché è un maschio. Fino a questo momen-
to abbiamo monitorato soprattutto femmine.
Al “Turtle Point” arrivano in prevalenza
tartarughe di sesso femminile poiché è più
facile che queste si avvicinino alla costa.
Esistono altri centri che si occupano
di recupero e cure di tartarughe
marine?
Ogni nazione ha una struttura di riferimen-
to. In Italia il gruppo di acquariologia della
stazione zoologica di Anton Dohrn è il princi-
pale ente che si occupa di recupero, cura e
riabilitazione di animali marini ma lavora in
collaborazione con altre strutture presenti in
tutta la nazione. Ne è un esempio il proto-
collo d’intesa con l’Area marina protetta di
Punta Campanella.
Quanti anni hanno le tartarughe
che state liberando? E quanti anni
vivono le tartarughe?
Hanno tutte l’età compresa tra venti e tren-
ta anni. Soltanto Rocco ha quasi trentacin-
que anni. Le tartarughe possono arrivare a
100 anni.
In che modo vengono liberate le
tartarughe?
Si possono portare su una spiaggia lascian-
dole a riva oppure trasportare sulle barche e
farle immergere nel mare aperto.
Michele Starace
saranno socializzati il giorno 9 dicembre
nella sala del Teatro Mio. In quell’occa-
sione i bambini potranno mettere in
campo le conoscenze acquisite durante
le attività dei vari corsi seguiti con tanto
impegno e motivazione.
Martina Arpino
Elisabetta Cipriano
5
Un viaggio meraviglioso tra emozioni e fantasia
Il giorno 17 novembre 2010 abbiamo
fatto un’intervista ai bambini che fre-
quentano il P.O.N. di teatro “Viaggio tra
emozioni e fantasia” per conoscere me-
glio la loro esperienza e le attività che
avevano svolto durante il corso. Sara,
una nostra compagna di classe, ci ha
detto che per essere bravi attori bisogna
“entrare” nel personaggio che si sta
interpretando e diventare una sola cosa
con lui. Molti di loro ci hanno raccontato
che è stata un’esperienza nuova e molto
bella e che avevano scelto di frequentare
questo corso perché erano affascinati
dall’idea di recitare e di fare nuove amici-
zie. All’inizio del percorso i bambini non
Una giornata in
redazione
Il 14 giugno 2010 noi alunni del P.O.N.
“Giornalisti in erba”, accompagnati dall’-
esperta dott.ssa Ilenia De Rosa e dal
tutor Concetta Scaramellino, siamo stati
ospiti della redazione del quotidiano
“Roma”. Una visita guidata che ci ha
permesso di capire qualcosa di più sui
meccanismi editoriali che permettono la
pubblicazione di un quotidiano e di sco-
prire qualche segreto legato alla profes-
sione giornalistica: grande entusiasmo e
tanta curiosità per tutti noi protagonisti
del singolare viaggio d’istruzione, se così
possiamo chiamarlo. Avevamo tanta
voglia di scoprire il mondo del giornali-
smo. Abbiamo visitato i vari uffici della
redazione, dagli uffici dei giornalisti a
quelli riservati ai grafici. È stata una lezio-
ne didattica diversa dal solito, lontano da
banchi e libri, abbiamo verificato sul
si conoscevano perché stanno preparando uno spettacolo dal
appartenevano a classi titolo “Con gli occhi dei bambini”, tratto
diverse, ma poi col da “L’uomo che seguiva i sassi “ di G.
passare del tempo, Quarzo, che parla di un uomo che con la
lavorando insieme, sua immaginazione poteva far camminare
hanno imparato a so- e parlare i sassi e, se vedeva cose belle,
cializzare. Durante restava ad ammirarle per molto tempo.
questo viaggio meravi- La messa in scena si terrà il giorno 9
glioso tra emozioni e dicembre 2010 alle ore 18.00 presso
fantasia hanno imparato l’auditorium di Teatro Mio. Gli esperti
a muoversi nello spa- sono stati affiancati da due tutor, le do-
zio, a percepire il pro- centi Maria Staiano e Mariateresa Russo.
prio corpo, a sapersi
rilassare, a essere con- Eugenio Bagno
sapevoli delle possibili- Giuseppe Starace
tà espressive del pro-
prio
orga-
n o
vocale. Il laboratorio è
stato diviso in due parti
perché ci sono stati due
esperti esterni. Con
l’esperta Rossella Ca-
stellano hanno imparato
a conoscere il proprio
corpo, a muoversi nello
spazio e a stare bene
insieme agli altri. Con
l’esperto Salvatore Gua-
dagnuolo hanno impara-
to a vivere le emozioni
attraverso la musica.
Come momento con-
clusivo del laboratorio
campo, concretamente, come un fatto e Concetta Scaramellino, che è anche la
diventi “notizia”, abbiamo capito in che mia maestra. Il corso mi ha permesso di
modo i giornalisti scelgono le foto da imparare tante cose nuove in maniera
inserire nelle pagine e come avviene divertente e gioiosa e, soprattutto, di
l’impaginazione del quotidiano. Ma l’emo- conoscere meglio sia le maestre sia i
zione più grande è stata quando ci siamo miei compagni. Ho imparato molto, ma
improvvisati giornalisti scrivendo un non solo io perché anche la maestra
articolo. Il giorno seguente il quotidiano Concetta ha imparato molto essendo
ha pubblicato sia il nostro articolo sia la stata una nuova esperienza pure per lei.
foto scattata in redazione. Questa espe- Secondo me questo è stato un P.O.N.
rienza ci ha molto divertiti, ma abbiamo davvero speciale! Abbiamo usato spesso
compreso quanto è faticoso il lavoro del l’aula di informatica dove abbiamo visto
giornalista. le presentazioni delle lezioni in Power
Gilda Persico Point e abbiamo scritto i nostri primi
articoli giornalistici. Ricordo con piacere
Mariarosaria Sorrentino la visita alla redazione del quotidiano
“Roma” dove io e i miei compagni abbia-
mo fatto la nostra prima esperienza da
veri giornalisti perché tutti insieme ab-
biamo scritto un articolo che è stato
pubblicato sul giornale il giorno dopo.
Chissà che l’esperienza non mi aiuti a
diventare da grande una brava giornali-
sta!
Teresa Vanacore
Il P.O.N. di
giornalismo è stato
davvero speciale
Quest’anno ho frequentato il corso
P.O.N. di giornalismo curato dall’esperta
Ilenia De Rosa e dalle tutor Maria Aiello
6
Il corso di giornalismo, un appuntamento da non perdere
Il corso P.O.N. “Giornalisti in
erba”, che ho frequentato insie-
me ad altri compagni, è iniziato
il 19 aprile 2010 e si è concluso
il 24 novembre scorso per un
totale di 60 ore. In quest’espe-
rienza siamo stati accompagnati
dalle docenti Maria Aiello e
Concetta Scaramellino e dall’e-
sperta Ilenia De Rosa che si
occupa dell’ufficio stampa del
comune di Vico Equense. Grazie
al Fondo Sociale Europeo abbia-
mo usufruito anche di un servi-
zio mensa, che io e i miei com-
pagni abbiamo gradito molto. Si
pranzava nel refettorio della
scuola e solo negli ultimi due
incontri abbiamo portato una colazione
da casa. Frequentando questo P.O.N. ci
siamo divertiti molto perché tutte le
attività ci sono state proposte in forma
ludica e abbiamo lavorato quasi sempre
in gruppo. Inoltre abbiamo usato sussidi
che non usiamo quotidianamente nelle
attività scolastiche, come la macchina
fotografica e il computer, e sono state
previste anche due uscite. La prima volta
siamo andati a fotografare alcune bellez-
ze di Vico Equense. La seconda volta,
invece, siamo andati a Napoli per visitare
la redazione del quotidiano “Roma”. I
giornalisti del quotidiano ci hanno illu-
strato il lavoro che svolgono ogni giorno
e ci hanno anche aiutato a scrivere un
articolo sulla nostra visita al giornale.
Il lavoro del giornalista
è davvero appassionante
Il P.O.N. di giornalismo volge al termine.
Devo dire che l’esperienza è stata posi-
tiva perché mi ha dato la possibilità di
ampliare le mie conoscenze e di appas-
sionarmi al mondo della carta stampata.
Tra le tante esperienze fatte ricordo con
entusiasmo la volta in cui sono andata
alla redazione del quotidiano “Roma”,
insieme all’esperta Ilenia De Rosa e all’in-
segnante Concetta Scaramellino. In quel-
l’occasione giornalisti professionisti ci
hanno dato l’opportunità di scrivere un
articolo che è apparso sul giornale il
giorno dopo. Ricordo con piacere anche
il giorno in cui ho partecipato alla libera-
zione delle tartarughe perché ho avuto la
Dopo la visita alla redazione siamo andati
in un parco lì vicino per consumare la
colazione a sacco offertaci dal servizio
mensa e, dopo pranzo, ci siamo fatti
alcune foto mentre giocavamo sulle gio-
stre presenti nel parco. Quando siamo
tornati a casa eravamo stanchi, ma molto
contenti dell’esperienza fatta. Durante il
corso abbiamo imparato tutte le cose
che deve conoscere e saper fare un bra-
vo giornalista. Uno degli argomenti più
interessanti che abbiamo trattato è stato
senza dubbio l’intervista. Per mettere in
pratica le conoscenze acquisite su questo
argomento abbiamo preparato una serie
di domande per fare un’intervista al no-
stro dirigente, la dott.ssa Debora Adria-
nopoli. Abbiamo anche intervistato i
possibilità di intervistare la responsabile
del centro di protezione di questi anima-
li. Il 10 novembre scorso abbiamo inter-
vistato la nostra Dirigente scolastica, la
dott.ssa Debora Adrianopoli, scoprendo
cosa pensa di noi e di quanto si impegni
per la scuola togliendo tempo ai suoi
figli. Secondo me il lavoro del giornalista
comporta tanti sacrifici ma è un lavoro
molto appassionante.
Gilda Persico
L’unica cosa che mi
dispiace è che è finito
Ho frequentato il corso P.O.N. di gior-
nalismo perché mi fu consigliato dai miei
maestri. Devo dire che è stata un’espe-
nostri compagni che hanno fre-
quentato gli altri due corsi P.O.N.:
il corso di attività motorie “Gioco
Sport” e il corso di teatro “Viaggio
tra emozioni e fantasia”. In en-
trambe le occasioni, però, non
abbiamo preparato una scaletta di
domande da rivolgere ai bambini,
ma ognuno era libero di chiedere
quello che voleva per conoscere
meglio le attività da loro svolte. La
frequenza al corso ci ha permesso
anche di fare nuove amicizie con i
bambini delle quarte perché il
corso era aperto sia agli alunni
delle classi quinte che agli alunni
delle classi quarte. Nei lavori di
gruppo abbiamo imparato ad aiu-
tarci vicendevolmente e a risolvere insie-
me i problemi e le difficoltà che di volta
in volta si presentavano. Alla fine del
corso abbiamo anche eseguito una prova
di verifica che, all’inizio ci aveva molto
preoccupati, ma poi è stata semplicissi-
ma. Le docenti sono state fiere di noi e
anche i nostri genitori. Adesso che il
corso è finito possiamo dire che siamo
più bravi perché sappiamo tante cose
che prima non sapevamo e di sicuro per
un po’ di tempo sentiremo la mancanza
di quel gruppo affiatato e divertente che
per tanti pomeriggi si è incontrato per
svolgere tante belle attività sul giornale.
Francesca Pollio
rienza interessante e sono molto con-
tenta di averla fatta perché ho imparato
tante cose nuove. La prima cosa che ho
imparato sono state le regole per scrive-
re un articolo. In particolare ho scoperto
che un articolo, per essere considerato
corretto, deve contenere alcuni elementi
noti come le cinque W, vale a dire what
(che cosa), who (chi), where (dove),
when (quando), why (perché). Durante il
corso ho scritto il mio primo articolo
giornalistico al computer e, insieme ai
miei compagni, ho intervistato il dirigen-
te scolastico e i bambini che hanno fre-
quentato gli altri due P.O.N.: il corso di
teatro “Viaggio tra emozioni e fantasia” e
il corso di attività motorie “Gioco
Sport”. Per la conclusione del corso
stiamo realizzando un numero speciale
del giornalino di circolo “Inkiostro Vivo”
dove saranno riportati tutti i nostri arti-
coli e le nostre interviste. Il giornalino
sarà distribuito il 9 dicembre nel corso
della manifestazione conclusiva dei
P.O.N.. Io sono molto eccitata per que-
sto grande evento e spero di averne due
copie: una per me e l’altra per mia non-
na. Questo corso è stato bellissimo e
l’unica cosa che mi dispiace è che è fini-
to.
Mariarosaria Sorrentino
7

Giornalisti creativi
L’alfabeto giornalistico
A scuola io e i miei compagni pratichiamo il giornalino PON. È molto
Bello perché impariamo a capire
Come è fatto un giornale. Ognuno di noi ha
Dato il proprio contributo
E la propria determinazione. Ma non
Facciamo solo questo, noi impariamo
Giocando e divertendoci.
Ho perfino
Intervistato
La dirigente scolastica! All’inizio credevo che
Mi sarei annoiato invece
Non è stato così.
Ovviamente le
Prime volte ero un po’ imbarazzato.
Quando le maestre facevano alcune domande alcuni
Rispondevano
Subito e altri no.
Tutto questo è stato
Unicamente
Vigorosamente
Zuzzerelloso!

Grazie maestre!!!!!
Luigi Savarese

Il giornalino
Il nuovo giornalino è arrivato
e tante notizie ci ha portato
per informare tutte le persone
su notizie cattive e anche buone.

Gabriele Cuomo
 8

L’angolo dei passatempi

Risolvi il puzzle: IL GIORNALE
CHIAVE- ( 6 ) È il foglio dove sono schematizzate tutte le pagine del giornale, nelle quali dovranno
essere inserite le varie informazioni oltre alla pubblicità .

Q U O T I D I A N O I APERTURA
ARTICOLO
E D I T O R I A L E N
CRONACA
M A P E R T U R A T T DIRETTORE
E I T E S T A T A I E EDITORIALE
FONDO
N F O N D O M I O N R
INSERTO MENABO’
A N C R O N A C A S V
INTERVISTA OCCHIELLO
B R E D A Z I O N E I QUOTIDIANO
REDAZIONE
O C C H I E L L O R S
SOMMARIO
S O M M A R I O E T T TESTATA
D I R E T T O R E O A a cura di Francesca Pollio
e Augusto Cioffi

Risolvi il cruciverba: ORIZZONTALI

1.La fa il giornalista per racco-
1 2
gliere informazioni su un fatto
3 accaduto.
1
2.È il luogo dove si svolge il
lavoro dei giornalisti.
2
3.È la gabbia in cui si rinchiu-
dono i contenuti di una pagina.
5 4.Può essere alto, medio e
basso.
3 4
5.È un titoletto posto sotto il
titolo vero e proprio e serve a
chiarire la notizia.
4
VERTICALI
1. È un mezzo di informazione
cartaceo.
2. Può essere nera, bianca o
rosa.
3. Lo scrive il giornalista.
5
4. Serve ad arricchire il con-
tenuto di un articolo.
5. Spazio dedicato agli sponsor.
a cura di Siria Esposito

Pubblicazione scolastica a cura del 1° Circolo Didattico di Vico Equense

Impaginazione e grafica: docente Maria Aiello
Dirigente Scolastico: dott.ssa Debora Adrianopoli
Via Sconduci n. 12 - 80069 (NA)
Tel/Fax 0818015730
E-mail: naee198002@istruzione.it
Sito web: www.primocircolovico.gov.it
Blog: www.primocircolodidattico-vicoequense.blogspot.com